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LA MERITOCRAZIA DAL CONCETTO DI MERITO ALLA

LOTTA ALLE DISUGUGLIANZE

1. IL CONCETTO DI MERITO
1.1 Definizione di “merito”
In questo paragrafo verrà esaminato il concetto di “merito” partendo dal quesito
preliminare di cosa spinge gli uomini e le donne al merito. Si vedrà che l’uomo è
principalmente motivato dalla volontà di migliorarsi. Inoltre, verrà definito e
sviscerato il concetto di merito, partendo dalla definizione classica di questo come
ciò che rende l’uomo degno di premio o lode.

1.2 Il merito come concetto fluido: come è cambiato nella storia


Il merito, si analizzerà poi, è un concetto fluido: nel corso dei secoli le attività che
rendono gli uomini suscettibili di riconoscimento si sono evolute e sono state
modificate da diversi fattori. Ad esempio, il progresso tecnologico ha fortemente
influenzato il concetto di merito, passando da una realtà prettamente contadina ad
una più industriale. Verrà dato conto, peraltro, di come il merito che fa acquisire
maggiore status sociale sia diverso tra i due generi: ciò che lo è per l’uomo non lo è
per la donna, la quale deve potenziare diverse attività per essere riconosciuta
meritevole.

1.3 Rousseau, la competizione e le disuguaglianze


Secondo Rousseau vi è una correlazione tra competizione e disuguaglianza. Infatti, la
volontà di migliorarsi degli uomini parte dalla loro razionalità; il migliorarsi porta
naturalmente ad una competizione con gli altri, dalla quale, tuttavia, possono
conseguire alle disuguaglianze.
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Voce Meritocrazia, in treccanionline


2. LA MERITOCRAZIA NEGLI AMBIENTI SCOLASTICI

2.1 La competizione nel sistema scolastico come metodo di riconoscimento


Oggi la scuola è sinonimo di competizione: per sperare di poter condurre una vita
agiata si deve puntare al riconoscimento scolastico, nell’ambito di un mondo fondato
principalmente sul capitalismo. Per questo motivo, verrà analizzato in questa sede
come sia diventato sempre più centrale (a volte in modo più patologico che
fisiologico) essere riconosciuti meritevoli sin dagli anni scolastici, instaurando un
rapporto di competizione tra alunni che negli anni non fa che crescere.

2.2 Le lauree e gli altri titoli come punto di accesso al mercato del lavoro e le
relative disuguaglianze
In questo paragrafo si vedrà come, al fine di fare ingresso nel mondo del lavoro, è
necessario avere una formazione che possa interessare ai grandi enti ed
organizzazioni, e ciò principalmente avviene grazie al conseguimento di una laurea o
di titoli parimenti valevoli. Interessante notare, però, come muti anche il progresso e
l’evoluzione dei mercati: le lauree che oggi permettono un accesso facile al mondo
del lavoro sono diverse da quelle di trent’anni fa, e non a caso.

Infine, si darà conto dell’esistenza di disuguaglianze anche in questo campo. Infatti,


si nota anche un ricambio intergenerazionale della classe dirigente, per cui la
meritocrazia tende a vacillare anche in presenza di titoli accademici validi.

2.3 Meritocrazia e disparità di genere e di nazionalità

Negli ultimi anni si è assistito ad un imponente riscatto sociale da parte delle donne;
la percentuale di donne laureate oggi è, infatti, più alto di quello degli uomini e degli
immigrati. Ciononostante, a parità di titolo di studio una donna ha generalmente
un’occupazione meno retribuita. Si nota lo stesso se si guarda agli immigrati che
posseggono titoli di studio. Verrà quindi ripreso il concetto di assenza di mobilità
sociale espresso nell’ultima parte del paragrafo 2.2.
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3.
3. IL MERITO E LE DISUGUAGLIANZE

3.1 La competizione e le disuguaglianze

Il merito porta competizione ma anche la degenerazione dei sentimenti sani, umani, e


porta disuguaglianze. Il fattore razziale, come si è visto nel paragrafo 2.3 potrebbe
avere un ruolo rilevante, creando una società ingiusta ergo divisa, in cui la divisione
è evidente principalmente a causa dei vari ceti sociali che solo le proposte populiste
sembrano convincere.

3.2 La correlazione tra merito, tenore di vita e denaro

In questo paragrafo il focus verterà sul denaro, guida del sistema capitalistico. Si è
già detto, infatti, che il merito porta alle disuguaglianze, come esposto nel pensiero di
Rousseau. A questo punto, però, non si può prescindere da un’analisi
dell’evoluzione, anche all’interno di uno stesso Stato, che porta alla creazione di
nuove classi sociali. Oggi esistono una moltitudine di classi sociali, infatti, il cui
criterio di separazione è principalmente quello del reddito. Verrà, quindi, presentata
la situazione diseguale in Italia (ad esempio le differenze che esistono tra il nord e il
sud del paese o la diseguaglianza tra i redditi peggiorata visibilmente dal 1980 al
2010); in particolare, verrà esaminato l’indice di Gini, che descrive quanto omogenea
o diseguale il reddito o la ricchezza sono distribuite tra la popolazione di un paese.

3.3 Considerazioni conclusive


Il paragrafo presente ha lo scopo di ripercorrere la disamina della meritocrazia,
partendo dal concetto teorico per arrivare alle applicazioni pratiche del mondo
scolastico e del lavoro, per comprendere i vantaggi e gli svantaggi di una società
fondata sul merito, con i rischi e le opportunità che questo comporta.
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