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Cosa è un parassita?
E‟ un essere vivente che vive sopra o dentro un altro organismo di specie
diversa, chiamato ospite, con il quale stringe legame stretto.
In pratica il parassita
vive sfruttando un altro
animale che lo ospita e
da cui ottiene
nutrimento e protezione,
causando però danni o
malattie più o meno
gravi.
I parassiti
ospite definitivo
In generale possiamo dire che
tutti i parassiti si formano da
uova prodotte da un verme
adulto. verme adulto
Dalle uova si sviluppano larve
che, attraverso una serie di
trasformazioni, danno origine
Uova
ad un parassita adulto. ospiti intermedi
Gli animali dove si formano e
vivono le larve si chiamano Larve
“ospiti intermedi”, mentre gli
animali dove si forma o vive il
verme adulto si chiamano ospiti intermedi
“ospiti definitivi”.
I parassiti
Quando un animale ospite presenta dei parassiti, sulla sua superficie o
all‟interno del corpo, si dice che quell‟animale è parassitato o infestato.
Fortunatamente si
tratta di malattie non
molto frequenti
nell‟uomo, anche se i
pesci molto spesso
presentano parassiti
nella loro carne.
Parassiti nei prodotti della pesca: malattie nell‟uomo
Esistono dei trattamenti che vengono fatti nel pesce che possono uccidere le
larve dei parassiti.
Esistono poi molti parassiti dei pesci che non causano malattie nell‟uomo.
Questi parassiti vengono chiamati “parassiti ittici non zoonosici”.
La presenza di un numero
elevato di parassiti nella
carne del pesce provoca
gravi ed evidenti
alterazioni dei caratteri
organolettici
(consistenza, colore,
odore, ecc.).
In questi casi il prodotto
ittico spesso diventa non
idoneo al consumo
umano in quanto assume
un aspetto ripugnante.
Parassiti nei prodotti della pesca:
malattie nell‟uomo e qualità del prodotto ittico
OPISTORCHIDOSI
OPISTORCHIDOSI
L‟Opistorchidosi è una malattia trasmessa all‟uomo da parassiti che colpiscono i
pesci di acqua dolce.
Questi parassiti un tempo erano chiamati Clonorchis , oggi sono chiamati
Opistorchis.
Opisthorchis da adulto è un verme che vive nel fegato dell‟uomo.
E‟ di colore arancione, piatto, con la forma di una piccola punta di lancia,
lungo circa 1 cm. e largo 2,5 mm.
Opisthorchis viverrini
verme adulto
Opisthorchis felineus
Larve
OPISTORCHIDOSI
Diffusione della malattia
Fra il 2003 ed il 2008 l‟Opistorchidosi è stata segnalata più volte soprattutto nelle
regioni del centro Italia (Umbria e Lazio).
Tutte le persone ammalate hanno dichiarato di aver consumato piatti a base di
Tinche crude pescate nel Lago di Bolsena o nel Lago Trasimeno.
Le preparazioni di pesce sono state generalmente consumate al ristorante e più
raramente in casa.
In molti casi la malattia ha richiesto il ricovero all‟ospedale.
OPISTORCHIDOSI
L‟uomo si infesta
consumando piatti a base
di Tinche o Carpe crude o
praticamente crude (pesci
marinati o affumicati a Tinca
freddo), contenenti larve di
Opistorchis.
Carpa
OPISTORCHIDOSI
Il ciclo del parassita
Gualtiero Fazio
OPISTORCHIDOSI
La malattia nell‟uomo
Nel caso in cui il vermi rimangano per molto tempo nel fegato compare l‟ittero
e gli altri sintomi tipici delle gravi infiammazioni del fegato.
In alcuni casi i danni al fegato possono dare origine a tumori maligni.
OPISTORCHIDOSI
Come si può trovare il parassita ?
O. sinensis
uovo
O. viverrini
Larva
OPISTORCHIDOSI
La prevenzione
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
E‟ causata da un
cestode, cioè da un
parassita di forma
piatta ed allungata
denominato
Diphillobotrium latum.
D.latum
(parassita adulto)
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
Come tutti i cestodi, questo parassita da adulto si presenta con un corpo
costituito da tre parti ben distinte:
- la testa o scolice;
- il collo;
- lo strobilo ovvero la parte
allungata e piatta del parassita
costituita da una serie di piccoli
segmenti, detti proglottidi.
D.latum
(scolice) D.latum
(proglottidi)
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
Diphillobotrium latum
- allo stadio adulto è parassita
dell‟intestino dell‟ uomo, il
cane, il gatto e il maiale.
- sottoforma di larva è
parassita di un piccolo
crostaceo e di pesci di acqua
dolce.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
Ciclo del parassita
L‟uomo si infesta attraverso il consumo
di pesce crudo o poco cotto contenente
Larva nel pesce
larve di difillobotrium.
LA CLINOSTOMOSI
CLINOSTOMOSI
Gualtiero Fazio
CLINOSTOMOSI
Ciclo del parassita
Larva di C. Complanatum
nella gola di un uomo
Le zoonosi parassitarie di origine ittica
HETEROPHIDOSI
HETEROPHIDOSI
E‟ una malattia trasmessa all‟uomo da Heterophyes heterophyes un
parassita di piccole dimensioni (max. 2,5 mm) che da adulto si presenta
come una goccia appiattita.
L‟uomo si infesta
consumando pesce crudo
o poco cotto contenente
larve di Heterophyes.
Cefali
HETEROPHIDOSI
Il ciclo del parassita
L’uomo, il cane, il gatto e gli
Le uova sono eliminate con le feci dalle uccelli che si alimentano con
pesci si ammalano mangiando
persone infette, ma anche da cani, gatti pesce crudo o poco cotto
ed uccelli che si alimentano con pesci.
Larva nel pesce
ANISAKIDOSI
ANISAKIDOSI
L‟anisakidosi è una malattia trasmessa all‟uomo da vermi tondi che
colpiscono soprattutto i pesci di acqua salata.
Con il termine di Anisakis in realtà si considera un gruppo di parassiti molto
diversi fra loro.
I più importanti da ricordare sono:
1) Anisakis
2) Pseudoterranova
3) Contracaecum
4) Hysterothylacinum
Corrado Parona,
uno dei primi
studiosi del
Le aringhe verdi (matjes) parassita Anisakis
sono un tipico piatto
olandese a base di aringhe
giovani marinate
leggermente salate
ANISAKIDOSI
Diffusione della malattia
La malattia nell‟uomo è diffusa in
Asia, (dove sono state riscontrate
decine di migliaia di casi), ed in
particolare in Giappone per
l‟abitudine di consumare
preparazioni a base di pesci crudi.
Larve di Anisakis
Le larve sono lunghe da 1 cm.
e mezzo a 3 cm., con
diametro di 0,5 cm.
Sono di colore chiaro bianco o
bianco-giallastro, ed appaiono
generalmente arrotolate
formando un spirale, simile
alla “molla di un orologio”
Una volta srotolate appaiono
estremamente attive, agitate
con movimenti come quelli di
un serpente. Larve di Anisakis
ANISAKIDOSI
Pseudoterranova
le larve sono facile da vedere perché
sono di colore bianco-giallastro
intenso, talvolta bruno o bruno-
arancio, generalmente, di lunghezza
compresa fra i 2,5 cm. ed i 4 cm. e
2 mm. di diametro.
Normalmente si osservano arrotolate
su stesse, come quelle di Anisakis,
ma la con spirale piuttosto larga e
meno compatta.
Se le larve vive, presentano
movimenti molto evidenti.
Larve di Pseudoterranova
ANISAKIDOSI
Le larve delle quattro specie di parassiti che appartengono al gruppo degli
Anisakidi hanno un aspetto molto diverso fra di loro:
Contracaecum
Le larve hanno una forma
caratteristica “ad uncino”, piuttosto
affusolate alle due estremità.
Sono di colore bianco-verdastro e
misurano circa 1 cm. di lunghezza.
Larve di Contracaecum
Histerothylacium
Le larve sono biancastre,
generalmente più piccole di Anisakis
di aspetto slanciato e fine,
generalmente non sono arrotolate.
Larve di Hysterothylacium
ANISAKIDOSI
Hysterothylacinum è
l‟unico considerato
non pericoloso per
l‟uomo perché poco
resistente al calore.
Hysterothylacinum
infatti muore a 30 C,
temperatura ben al di
sotto di quella del
nostro corpo (37 C).
Larve di Anisakis
ANISAKIDOSI
Il ciclo del parassita
Gli adulti, di dimensioni notevoli (3 – 15 cm. di
lunghezza), vivono nello stomaco di mammiferi
marini (delfini, balene) di pinnipedi (leoni L’uomo si ammala mangiando
marini, foche) o di uccelli che si nutrono di pesce o molluschi cefalopodi
crudi o poco cotti
pesci. Questi ospiti definitivi, eliminano le uova
con le feci.
Nell‟acqua, se la temperatura è piuttosto fredda
(5-7 C) maturano le larve che sono ben presto
ingerite dal primo ospite rappresentato da un
piccoli crostacei (detti comunemente “Krill”).
Questi crostacei costituiscono il nutrimento Uova
Uova libere
libere nell’acqua
nell’acqua
per molte specie di pesci e di alcuni cefalopodi
e quindi rappresentano anche la via di I mammiferi marini
ingeriscono i pesci infestati
trasmissione e di diffusione del parassita.
Dalle uova si formano le larve
Il ciclo si conclude quando gli ospiti definitivi
si infestano ingerendo pesci o cefalopodi che
contengono le larve.
L‟uomo si inserisce nel ciclo del parassita, Il pesce si nutre di
Larva nel piccolo crostaceo
attraverso l‟ingestione di pesci crudi o di crostacei contenenti
detto “Krill”
la larva del parassita
cefalopodi poco cotti infestati da larve.
ANISAKIDOSI
Il ciclo del parassita
Alcune delle specie ittiche che sono maggiormente colpite dall’infestazione da larve di Anisakis
ANISAKIDOSI
Diffusione del parassita
Il parassita può essere presente in pesci e molluschi di tutti i mari e gli Oceani.
Dunque è possibile
affermare che nessuna
area adibita alla pesca
può essere ritenuta
priva o indenne da
larve di Anisakis.
Gualtiero Fazio
ANISAKIDOSI
Come si infesta l‟uomo ?
Le preparazioni gastronomiche a rischio
Pesce affumicato a freddo Giappone)
Cebiche – Pesci ed ovai marinati (Sud America)
Aringhe giovani marinate o aringhe verdi o maatje (Paese nord europei)
Gravad lax - Salmone marinato (Paese nord europei)
Boquerones en vinagre (Spagna - Portogallo)
Aringhe leggermente salate
Lomi-lomi - Salmone marinato (Hawaii)
Merluzzo fermentato (Paese nord europei)
Uova di salmone
Poisson cru: pesce marinato (Francia)
Acciughe marinate o all‟ammiraglia (Italia)
Piatto di cebiche
ANISAKIDOSI
La malattia nell‟uomo
Una volta ingerita, la larva
spesso muore nel giro di pochi
giorni o di qualche settimana o
senza dare sintomi.
Pseudoterranova generalmente
è eliminato con le feci
o vomitato per “risalita”
dell‟esofago.
La prima infestazione
procede in genere in modo
piuttosto lieve, ma se si
verifica una successiva
infestazione, si può avere
grave infiammazione grave
con costrizione del lume
dello stomaco o
dell‟intestino.
(Teoria del doppio colpo)
ANISAKIDOSI
La malattia nell‟uomo
La forma acuta inizia con interessare lo
stomaco: è caratterizzata da forti dolori,
nausea, vomito, diarrea e compare
poche ore dopo l‟ingestione del pesce
parassitato.
Quella intestinale invece si manifesta
dopo 6-7 giorni con sintomi simili a
quelli dell‟appendicite .
Parla la donna pescarese salvata dall'équipe di Gidaro dopo un pranzo con alici marinate
«Stavo morendo per l'anisakis»
Sotto i ferri del chirurgo per una larva nell'intestino
di Fabio Casmirro
Ecco cosa PESCARA. «Vittima dell'anisakis e con venti centimetri di intestino in meno, secondo voi, come si può
stare?» Sdrammatizza la paziente che, qualche mese fa, ha vissuto la disavventura di ritrovarsi una larva del
racconta pesce crudo nello stomaco. E' una giovane donna pescarese. Della quale, naturalmente, manteniamo
una donna riservata l'identità per evidenti ragioni di privacy.
Anche perché è lei la "proprietaria" del pezzo di intestino che rischia di diventare il più famoso del mondo. Un
colpita da caso di studio. Il professor Giacomo Gidaro ha concesso il filmato in cui per la prima volta viene ripreso il
Anisakis passaggio di una larva di pesce crudo in un intestino umano. Ma lei ha avuto il coraggio di vedere l'anisakis
che entra nel suo stomaco? «Sì, l'ho visto. Scioccante. E penso che lo sarebbe per chiunque: vedere in un
video quali potrebbero essere le conseguenze di un pranzo a base di pesce crudo. Esperienza terribile». E'
per questo che vuole parlarne? «Sì, ritengo importante dare un contributo alla conoscenza. C'è tanta gente
inconsapevole, come lo ero io fino a qualche tempo fa». Ce la racconti questa esperienza. «Semplice. Avevo
mangiato alici marinate in un ristorante a Riccione: dopo 4-5 giorni ne ho subìto gli effetti. Devastanti». Cosa
è accaduto? «Dolori lancinanti allo stomaco, pancia gonfia. Stavo talmente male che ho dovuto ricoverarmi
d'urgenza». Salvata dai chirurghi? «Non c'è dubbio. Dopo l'ecografia hanno visto che avevo del liquido
nell'intestino, mi stavo avvelenando. E qui, devo dire, nella sfortuna sono stata molto fortunata». Si spieghi
meglio. «Prima dell'intervento mi hanno chiesto se avevo mangiato pesce, l'équipe di Gidaro, che aveva già
avuto in passato casi simili, ha pensato che potessi essere intossicata da anisakis». Un vantaggio in termini
chirurgici? «Sicuramente. Sono una donna giovane e non sarebbe stato bello ritrovarsi segnata da un
enorme squarcio sulla pancia. E' bastata una laparoscopia, che ha ridotto al minimo l'effetto invasivo del
bisturi. Sono grata ai medici che mi hanno operata, Fiorello Tarone e Stefano Gidaro, se oggi ho solo una
piccola cicatrice. Poi penso pure che avrei potuto evitare tanti guai, se soltanto fossi stata informata».
ANISAKIDOSI
Come si può trovare il parassita ?
Il parassita può essere individuato nel vomito,
ma generalmente sono necessari alcuni esami
da condursi in ospedale:
- Raggi
- Endoscopia (gastroscopia – colonscopia)
- Esame istologico post-operatorio
- Ecografia
- Esami del sangue (Test sierologici)
ANISAKIDOSI
Come si può curare la malattia ?
- rimozione del parassita con fibre ottiche equipaggiate con pinze
- farmaci antiparassitari
- intervento chirurgico con asportazione della parte dell‟intestino dove è
presente il granuloma chirurgica del granuloma
ANISAKIDOSI
La prevenzione
Salagione forte:
3 settimane
I parassiti ittici non zoonosici
Altri parassiti che infestano i pesci non causano malattie nell‟uomo e per
questo vengono chiamati “Parassiti ittici non zoonosici” .
La loro presenza nelle carni, spesso rende queste di aspetto ripugnante e
quindi inadatte al consumo umano.
TRIAENOPHORUS
TRIAENOPHORUS SPP.
PENNELLA
PENNELLA SPP.
I parassiti del genere Pennella sono ben conosciuti sia dai pescatori sia da
chi commercia prodotti ittici, infatti sono facilmente visibili sulla pelle di
alcune specie di pesci come il Tonno, la Lampuga, il Pesce luna, ma
soprattutto del Pesce spada e della Ricciola.
Pennella spp.
I parassiti ittici non zoonosici
TRIPANORINCHI
TRYPANORHYNCHA
Larve di Tripanorinchi
TRYPANORHYNCHA
Le larve di Tripanorinchi
parassitano molto
frequentemente il
Pesce spada, il Pesce Vela
ed il Marlin.
Larve di Tripanorinchi
TRYPANORHYNCHA
MICROSPORIDI E MIXOSPORIDI
MIXOSPORIDI
Sgombro
MIXOSPORIDI
Noduli di Mixosporidi
Rana pescatrice
Orata
MICROSPORIDI
Questi parassiti, nei pesci, si accumulano nelle cellule del sistema
nervoso.
Le cellule ben presto si ingrossano e si trasformano in piccoli noduli di
colore bianco di alcuni millimetri di diametro chiamati “xenomi”.