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1.

Media logaritmica delle differenze di temperatura in uno


scambiatore di calore

Si consideri un generico scambiatore di calore nelle usuali ipotesi fatte nell’ambito dell’analisi
termodinamica di questi componenti, e si assuma che i fluidi in esso evolventi siano tali che:

1. Le trasformazioni siano internamente reversibili, ovvero siano trascurabili gli attriti interni. In tale
ipotesi è possibile assumere uniforme sia la pressione del fluido caldo che la pressione del fluido
freddo
2. L’entalpia dei fluidi evolventi sia una funzione lineare della sola temperatura, esprimibile mediante
la relazione:

∆h = c∆t (1.0)

Dove c risulta essere una costante.

Il modello per il calcolo dell’entalpia di cui alla precedente equazione può essere ritenuto valido nel caso di:

• Gas a comportamento ideale a calori specifici costanti. In questo caso il valore di c coincide con il
calore specifico a pressione costante del fluido (c=cp)
• Liquido a moto incomprimibile (v=cost.), per il quale l’entalpia risulta essere funzione linearmente
crescente della temperatura, secondo la costante c, coincidente con il calore specifico del liquido
(c=cp=cv).

In tutti gli altri casi (liquidi, gas reali, gas con calori specifici variabili con la temperatura, o fluidi in passaggio
di fase) a rigore la trattazione di seguito descritta non può essere applicata. Esistono comunque opportuni
fattori correttivi che consentono di ricondurre la trattazione seguente a qualsiasi tipologia di fluido. In
alternativa, per la progettazione e/o la verifica degli scambiatori di calore è necessario far riferimento a
teorie termo-fluidodinamiche più complesse.

Di seguito si descriverà uno dei principali metodi utilizzati per il progetto e la verifica degli scambiatori di
calore, ovvero quello della media logaritmica delle differenze di temperatura (ΔTml). Tale metodo, si basa
sulle ipotesi precedentemente menzionate, a cui si aggiunge l’ipotesi semplificativa di coefficiente di
scambio termico globale uniforme (U=cost.)

La trattazione di seguito descritta viene sviluppata facendo riferimento agli scambiatori di calore del tipo a
tubi coassiali; tuttavia, può essere estesa a qualsivoglia tipologia di scambiatore mediante l’utilizzo di
appositi coefficienti correttivi.

Si consideri un tratto infinitesimo di area di scambio, di uno scambiatore avente area di scambio finita, in
cui convenzionalmente la sezione di ingresso (A=0) corrisponde alla sezione di ingresso del fluido caldo.
ic uc

uf if
( if ) ( uf )

0 Atot
Figura 1 - Schematizzazione scambiatore di calore

Dal bilancio di energia sul volume di controllo individuato nella Figura 1, è possibile scrivere la potenza
termica infinitesima scambiata tra fluido caldo e fluido freddo utilizzando la seguente relazione:

δ Qɺ c = δ Q ɺ = UdA ( T − T )
ɺ =δQ (1.1)
f c f

dove

δ Qɺ è la potenza termica infinitesima trasferita nel tratto di area infinitesima dA, Tc e Tf sono
rispettivamente le temperature del fluido caldo e del fluido freddo nella sezione infinitesima in esame (dA).
Inoltre U rappresenta il coefficiente globale di scambio termico, è dovuto sia alla trasmittanza convettiva
dei fluidi caldo e freddo, sia a quella conduttiva della parete di separazione. In prima approssimazione, è
possibile scrivere:

1
U= (1.2)
1 1 s
+ +
hf hc k

dove h f e h c sono i coefficienti globali di scambio termico, rispettivamente del fluido freddo e del fluido
caldo, s è lo spessore della parete che separa il fluido caldo ed il fluido freddo e k è la sua conducibilità
termica.

Evidentemente, per non violare il secondo principio della termodinamica, deve risultare

∀A Tc > Tf (1.3)

Riscrivendo lo stesso bilancio di energia, facendo riferimento al solo volume di controllo relativo al fluido
caldo, si ottiene la seguente equazione:

δ Qɺ c = − m
ɺ c c c dTc (1.4)
Il segno negativo è dovuto al fatto che le temperature del fluido caldo sono sempre decrescenti rispetto
all’area di scambio.

La stessa procedura può anche essere ripetuta per il volume di controllo che racchiude il fluido freddo. In
questo caso, però è necessario distinguere fra scambiatore di calore equicorrente (EQ) e controcorrente
(CC). Infatti, mentre nel primo caso (EQ), la temperatura del fluido freddo cresce all’aumentare di A; nel
secondo, poiché l’ingresso freddo avviene dal lato opposto rispetto a quello caldo, la temperatura del fluido
freddo decresce all’aumentare di A. Ciò è dovuto al cambiamento di verso di percorrenza dello scambiatore
che, in questo caso, va dalle A maggiori a quelle minori. Quindi, nel caso di scambiatori controcorrente (CC),
risulta:

δ Qɺ f = − m
ɺ f cf dTf (1.5)

mentre nel caso equicorrente:

δ Qɺ f = m
ɺ f cf dTf (1.6)

In sintesi:

δ Qɺ f = ±m
ɺ f cf dTf
(1.7)
+ se EQ - se CC

Si definisce capacità termica oraria:

Cɺ = mc
ɺ (1.8)

Da cui è possibile riscrivere i bilanci di energia per i fluidi caldo e freddo nella forma:

δ Qɺ c = −Cɺ c dTc (1.9)

δ Qɺ f = ±Cɺ f dTf
(1.10)
+ se EQ - se CC

Risulta anche

δ Qɺ c  δ Q  ɺ 1 1 
ɺ
d ( Tc − Tf ) = dTc − dTf = − ɺ −  ± ɺ f  = −δ Q  ɺ ± ɺ 
Cc  Cf   Cc Cf  (1.11)
+ se EQ - se CC

posto

 1 1 
M = ɺ ± ɺ 
 C c Cf  (1.12)
+ se EQ - se CC

risulta
d ( Tc − Tf ) = −δ QM
ɺ = − UMdA ( T − T )
c f (1.13)

da cui:

d ( Tc − Tf )
= − UMdA (1.14)
( Tc − Tf )
posto:

∆T = Tc − Tf (1.15)

risulta

d ( ∆T )
= − UMdA (1.16)
( ∆T )
La precedente equazione risulta di fondamentale importanza per la determinazione dei profili di
temperatura all’interno degli scambiatori di calore.

Integrando la precedente equazione fra la sezione di ingresso, indicata con il pedice a e cui corrisponde
A=0, e la sezione finale, indicata con il pedice b e cui corrisponde A=Atot, si ottiene:

A tot
d ( ∆T ) A tot

∫ ( ∆T )
0
=− ∫
0
UMdA (1.17)

Assumendo U ed M costanti si ottiene:

 ∆T 
ln  b  = − UMA tot (1.18)
 ∆Ta 

ovvero:

∆Tb = ∆Ta exp ( − UMA tot ) (1.19)

ic uc

if uf

Figura 2 - Schema equicorrente


ic uc

uf if
Figura 3 - Schema controcorrente

Nel caso equicorrente (Figura 2):

∆Ta = Tic − Tif


(1.20)
∆Tb = Tuc − Tuf

mentre, nel caso controcorrente (Figura 3):

∆Ta = Tic − Tuf


(1.21)
∆Tb = Tuc − Tif

L’ equazione (1.19) afferma che la differenza di temperatura nella sezione di uscita, tende asintoticamente
allo zero nel caso di scambiatori equicorrente di area infinita oppure di scambiatori controcorrente con M
ɺ >C
>0 ( C ɺ ).
f c

È anche possibile ripetere l’integrazione di cui sopra, facendo riferimento ad una generica sezione
(0<A<Atot) dello scambiatore:

A
d ( ∆T ) A

∫0 ( ∆T ) = − ∫0 UMdA (1.22)

da cui

∆T = ∆Ta exp ( − UMA ) (1.23)

che fornisce indicazioni utili sulla variazione della differenza di temperatura fra fluido caldo e fluido freddo
all’aumentare dell’area di scambio.

Per definire, invece, la pendenza delle curve è sufficiente tenere presente che:

δQ
ɺ = UdA∆T = −Cɺ dT
c c (1.24)

da cui

dTc U
= − ∆Ta exp ( − UMA ) (1.25)
dA ɺ
Cc

Analogamente per il fluido freddo:


dTf U
= ± ∆Ta exp ( − UMA ) (1.26)
dA ɺ
C f

Le due precedenti equazioni affermano che la pendenza delle curve tende a crescere (in valore assoluto)
all’aumentare della differenza di temperatura fra fluido caldo e fluido freddo.

Per determinare l’equazione di progetto occorre tenere presente che:

δ Qɺ = UdA ( Tc − Tf ) = UdA∆Ta exp ( − UMA ) (1.27)

Tale equazione può essere integrata fra la sezione iniziale e quella finale dello scambiatore:

A tot A tot
ɺ =
Q ∫ δ Qɺ = ∫ U∆Ta exp ( − UMA ) dA (1.28)
0 0

da cui:

ɺ = − ∆Ta exp ( − UMA − 1) 


Q (1.29)
M  
tot

Dalla (1.18) si trae:

 ∆T 
ln  b 
∆T
−M =  a  (1.30)
UA tot

Che, sostituita nella (1.29), fornisce:

ɺ = UA ∆Tb − ∆Ta = UA ∆T
Q (1.31)
tot tot ml
 ∆Tb 
ln  
 ∆Ta 

in cui la quantità ∆Tml è detta media logaritmica delle differenze di temperatura.

Questa equazione, unitamente alle due equazioni di bilancio di energia sul fluido caldo e su quello freddo,
consente il calcolo, il dimensionamento ed eventualmente la verifica degli scambiatori di calore.
2. Profili di temperatura negli scambiatori di calore
Le equazioni ricavate nella precedente sezione, consentono di determinare i profili di temperatura negli
scambiatori di calore. Nel seguito si riportano alcuni esempi di tali profili per diverse tipologie di
scambiatore a tubi coassiali.

100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
2
Area di scambio (m )

Figura 4 - Diagrammi (T,A) per scambiatori equicorrente

100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80
Scambiatore di Figura 4
75

70

65

60

55

50
0 50 100 150
2
Area di scambio (m )

Figura 5 - Digrammi (T,A) per scambiatori equicorrente (A→∞)


100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Area di scambio (m2)

ɺ
Figura 6 - Digrammi (T,A) per scambiatore Controcorrente, M>0 ( C f >C
ɺ )
c

100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 50 100 150 200 250
2
Area di scambio (m )

ɺ
Figura 7 -- Digrammi (T,A) per scambiatore Controcorrente, M>0 ( C f >C
ɺ ), (A→∞)
c
100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
2
Area di scambio (m )

ɺ
Figura 8 - Digrammi (T,A) per scambiatore controcorrente, M=0 ( C f =C
ɺ )
c

100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000
2
Area di scambio (m )

ɺ
Figura 9- Digrammi (T,A) per scambiatore controcorrente, M=0 ( C f =C
ɺ ), (A→∞)
c
100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
2
Area di scambio (m )

ɺ
Figura 10 - Digrammi (T,A) per scambiatore controcorrente, M<0 ( C f <C
ɺ )
c

100
fluido caldo
95 fluido freddo

90

85
Temperatura (°C)

80

75

70

65

60

55

50
0 50 100 150 200 250
2
Area di scambio (m )

ɺ
Figura 11- Digrammi (T,A) per scambiatore controcorrente, M<0 ( C f <C
ɺ ), (A→∞)
c
100
fluido caldo
fluido freddo
90

80
Temperatura (°C)

70

60

50

40

30
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
2
Area di scambio (m )

Figura 12 - Digrammi (T,A) per scambiatore (EQ o CC) in cui il fluido freddo è in passaggio di fase (evaporatore)

110
fluido caldo
fluido freddo
100

90
Temperatura (°C)

80

70

60

50
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
2
Area di scambio (m )

Figura 13 - Digrammi (T,A) per scambiatore (EQ o CC) in cui il fluido caldo è in passaggio di fase (condensatore)
100
fluido caldo
fluido freddo
90

80
Temperatura (°C)

Scambiatore di Area
70
Finita

60

50

40

30
0 50 100 150 200 250 300
2
Area di scambio (m )

Figura 14- Digrammi (T,A) per scambiatore (EQ o CC) in cui il fluido freddo è in passaggio di fase (evaporatore) (A→∞)

120

110 fluido caldo


fluido freddo

100
Temperatura (°C)

90

80

70

Scambiatore di Area
60 Finita

50
0 100 200 300 400 500 600 700
2
Area di scambio (m )

Figura 15- Digrammi (T,A) per scambiatore (EQ o CC) in cui il fluido caldo è in passaggio di fase (condensatore) (A→∞)

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