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Il 

capitolo sesto de La coscienza di Zeno, dal titolo La moglie e l’amante, si apre con


una riflessione del protagonista riguardo al suo matrimonio con Augusta. Infatti,
sebbene inizialmente la moglie sia stata scelta da Zeno come ripiego dopo il rifiuto
delle sue due sorelle, il protagonista scopre con stupore e felicità quanto sia piacevole
la vita coniugale accanto a questa donna premurosa e gentile, e capisce di amarla
anch’esso come lei lo ama. Inoltre Zeno, sempre alla ricerca di una guarigione
psichica, riconosce nella moglie la “salute personificata”, e la erge a modello cui
assomigliare. Il viaggio di nozze viene ricordato dal protagonista come un periodo di
totale idillio, che prosegue anche al ritorno, nella tranquilla regolarità e sana
positività che Augusta dona ad ognuna delle loro giornate nella loro calda e
curatissima casa. Quando la malattia insorge Zeno trova tutto il conforto della moglie
che, uno ad uno, scaccia e allontana i mali che assillano la mente del marito. La loro
intesa diventa così salda che Zeno scrive: Ella sapeva allora esattamente cosa mi
turbava e accorreva a coprirmi del suo grande affetto. Cosí riuscii ad avere il suo
conforto anche quand’ebbi tutt’altri dolori.Un giorno però Copler, un amico di Zeno,
gli chiede dei soldi per aiutare una giovane fanciulla di una famiglia molto povera, e
Zeno, pur a malincuore a causa dei suoi attacchi ricorrenti di avarizia, acconsente.
Questa ragazza si chiama Carla Gerco e invita Zeno ad andare a trovare lei e
l’anziana madre, per poterlo ringraziare. Alla vista della bella ragazza Zeno rimane
colpito, e decide di continuare ad aiutarla economicamente. Inizialmente le fa solo
beneficenza, cercando di allontanare il pensiero della sua bellezza, ma invano (“Non
potevo mettere a pericolo la pace della mia famigliuola; ossia, non la misi a pericolo
finché il mio desiderio di Carla non ingrandí. Ma esso ingrandí costantemente”). La
ragazza, molto umile e culturalmente inferiore a Zeno, diventa così l'amante del
protagonista. Dal canto suo Zeno si crogiola nel suo tipico atteggiamento,
muovendosi tra il dolore e il pentimento per le sue azioni, il fascino nei confronti di
questo tormento, e la risoluzione di mettere fine a tutto ciò, riconfermando l'antitesi
tra "salute" e "malattia" già palesata in merito al vizio del fumo o alla morte del
genitore:Quel giorno a tavola, però, cominciai veramente a soffrire. Tra me e Augusta
stava la mia avventura, come una grande ombra fosca che mi pareva impossibile non
fosse vista anche da lei. Mi sentivo piccolo, colpevole e malato, e sentivo il dolore al
fianco come un dolore simpatico che riverberasse dalla grande ferita alla mia
coscienza. Mentre distrattamente fingevo di mangiare, cercai il sollievo in un
proposito ferreo: "Non la rivedrò piú - pensai - e se, per riguardo, la dovrò rivedere,
sarà per l’ultima volta”.Carla non sente alcun desiderio di rovinare Zeno e la sua
famiglia, non vuole nulla di più che un’”affettuosa amicizia” e ciò che le occorre per
la propria sopravvivenza e per quella di sua madre. Emerge qui, sia da una parte che
dall'altra, la sotterranea ipocrisia del legame tra i due. Carla, da parte sua, mira alla
più accomodante delle sistemazioni borghesi, mentre Zeno punta a soddisfare la
propria vanità maschile per mezzo della giovane amante. L'amore, al di là delle
proiezioni e delle mistificazioni di Zeno, emerge nella sua realtà di maschera di
comportamenti ben più bassi e ordinari (l'egoismo, la meschinità, la gelosia e il
desiderio di possesso)Il denaro diventa così l’assicurazione per il protagonista nel
rapporto con Carla, poichè Zeno è convinto che sia il mezzo per tenerla a bada (e
mettere provvisoriamente a tacere i propri rimorsi). Carla, sempre più convinta che
Zeno non ami sua moglie a causa delle parole ed elle azioni di quest’ultimo, diventa
forte dell’amore che il protagonista prova per lei, si fa donna, e si rifiuta di studiare
canto. Nel frattempo Guido e Ada si sposano, e Zeno non prova alcun tipo di
risentimento (o almeno, così vuol far credere al proprio lettore, il dottor S), tanto è
preso dal suo matrimonio e dalla sua amante. Preoccupato per le sorti della sua
giovane amica, Zeno propone a Carla un nuovo maestro di canto. Carla si appresta
allo studio in modo serio e coscienzioso, tanto che Zeno inizia ad essere geloso del
nuovo maestro, giovane e biondo, e confessa quindi a Carla di amarla (”M’ero
attaccato alla mia amante di una nuova affettuosità che legava di nuovi legami e
invadeva un territorio finora riservato solo al mio affetto legittimo”). Divisa tra due
pretendenti, Carla un giorno si reca, di nascosto, ad osservare Augusta ma, per colpa
delle indicazioni di Zeno, scambia Ada per Augusta. Gli eventi smascherano presto le
effettive motivazioni, tenute sotto silenzio, che muovono i personaggi: Carla, visti i
tentennamenti di Zeno, realizza il proprio sogno di famiglia borghese col maestro di
canto (giustificando il proprio atteggiamento con una pietà simulata per la moglie di
Zeno), mentre il protagonista, che cade in depressione dopo la perdita della giovane,
indugia tra la confessione delle proprie colpe e i soliti tentativi autoassolutori.  

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