Il diaframma è il più importante muscolo respiratorio. La sua
contrazione, che ha l'effetto di «appiattirlo», determina, assieme all'elevazione del torace operata dai muscoli inspiratori, l'espansione della cavità toracica e dei polmoni necessaria al richiamo d'aria nelle vie aeree durante l'inspirazione. Si tratta di una lamina muscolo-tendinea avente la forma di una cupola la cui convessità è rivolta superiormente verso il torace; va da sé che, quindi, la sua concavità sia rivolta inferiormente verso l'addome. Esso nasce da un ampio tendine centrale, detto centro frenico, dal quale originano i fasci carnosi del muscolo che si inseriscono sullo sterno, sulle coste e sulle vertebre lombari. Nella sua contrazione il diaframma quindi si abbassa: ciò avviene durante l’inspirazione, creando un effetto «sottovuoto» che spinge l’aria nei polmoni, mentre torna a riposo alzandosi durante l’espirazione, forzando l’espulsione dell’anidride carbonica dai polmoni.
Condizione che permette il controllo del diaframma nel suo
mantenimento verso il basso e nel suo «allargamento» tramite l’azione di muscoli intercostali che mantengono ampio il suo perimetro .
Ma, se io m’appoggio su qualcosa, quel qualcosa che mi sostiene,
e più io mi rendo conto di essere sostenuto più sono comodo nello stare appoggiato. In sostanza, posso appoggiarmi a qualcosa solo se quel qualcosa mi regge. Già dall’inizio del canto infatti, oltre alle prevalenti componenti di appoggio, dovrà essere presente - fin dall’attacco del suono - un grado minimo di sostegno, che permetta di favorire le sensazioni di comodità dell’appoggio stesso.