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Coscienza di Zeno Riassunto

Prefazione e preambolo
• Prefazione
• Il Dottor S. presenta l’autobiografia del suo paziente, Zeno Cosini, che costituisce la sua
terapia. La cura ha dato risultati insperati, che sarebbero stati migliori se Zeno non avesse
abbandonato la cura proprio quando stava funzionando. Il Dottore pubblica quest’opera
per vendetta, ma è pronto a condividere con Zeno il merito che ricaverà dalla
pubblicazione, a patto che lui riprenda la terapia.
• Preambolo
• Zeno cerca di iniziare la scrittura della propria vita, come suggerito dal dottore: ricorda la
sua infanzia, anche se per il dottore i fatti recenti sono ugualmente importanti. Dopo poco
tempo, Zeno si addormenta e ricorda i suoi primi momenti, quando era ancora in fasce.
Inizialmente non si riconosce nemmeno, poi pensa a quante combinazioni di eventi
possono causare dolore e preoccupazioni al bambino, e privarlo così dei giorni puri. Zeno,
non avendo ottenuto il risultato sperato, tenta nuovamente il giorno seguente.
Il fumo
• Zeno riesce a ricordare e comincia a scrivere. Ancora bambino,
cominciò a fumare approfittando della distrazione del padre. A
vent’anni il fumo divenne un vizio: un giorno, colto da mal di gola, di
fronte alla proibizione di fumare, ne sentì più intenso il desiderio ed il
fumo si accompagnò definitivamente all’idea di trasgressione. Il
piacere del fumo si trasformò nel piacere di consumare l’ultima
sigaretta, espressione che torna continuamente nel testo. Per
smettere di fumare intraprese anche un’inutile cura e si fece
ricoverare in una clinica ma, colto improvvisamente da
un’ingiustificata crisi di gelosia per la moglie, fuggì aiutato da
un’infermiera.
La morte di mio padre
• Zeno racconta del profondo dolore provato per la morte del padre,
poi passa a cercare di capire il difficile rapporto che lega genitore e
figlio. Una sera, il padre manifestò il desiderio di parlargli seriamente,
ma il tentativo risultò inutile perché nella notte fu colpito da un
edema cerebrale. Iniziò quindi un duro contrasto con il Dottor
Coprosich, che si ostinava a tentare di tenere in vita il padre, mentre
Zeno si augurava che morisse, sentendo, però, subito rimorso di
questo. L’ultimo gesto involontario del padre moribondo fu uno
schiaffo che lui interpretò come gesto di un’estrema e definitiva
punizione, di fronte alla quale non ebbe più possibilità di giustificarsi
La storia del mio matrimonio
• Zeno conobbe Giovanni Malfenti, un uomo d’affari, e cominciò a
frequentare la sua famiglia con l’intenzione di sposare una delle sue
figlie. Malfenti rappresentò per Zeno un sostituto del padre: un
vincente, non un inetto. Zeno, a ventitre anni di distanza, cerca ancora
di capire le ragioni della sua scelta. Una volta entrato in confidenza
con la famiglia Malfenti, si innamorò di Ada, la più bella delle sorelle,
ma si comportò in maniera maldestra: non capiva che il suo
sentimento non era corrisposto e così finì per irritare la ragazza.
Anche dopo il rifiuto, Zeno era sempre attratto dalla sua bellezza, ma
si dichiarò ad Alberta, che ugualmente lo respinse. Allora sposò
Augusta, la terza sorella, quella che inizialmente gli piaceva meno.
La moglie e l’amante
• Subito dopo il matrimonio, Zeno si accorse con stupore di amare la moglie
Augusta: era attratto dalla sua buona salute, che sperava di conquistare
anche per sé.
• Zeno tornò poi a frequentare un vecchio compagno di studi, Copler, che gli
fece conoscere Carla Greco, una giovane aspirante cantante. Zeno provava
attrazione per Carla, ma aveva paura di perdere sua moglie. Come sempre,
senza aver realmente deciso, Carla diventò l’amante di Zeno, che divideva
le sue giornate tra la casa della ragazza e quella della moglie, dove tornava
con sollievo, come ad un rifugio. Carla, per una fortuita circostanza, vide
una donna, che credette essere la moglie di Zeno, e colpita dallo sguardo
di tristezza che colse in lei, decise di abbandonare il suo compagno.
Storia di un ‘associazione commerciale
• Zeno fu coinvolto da suo cognato Guido, incapace di gestire il patrimonio, per
dirigere un’azienda già precedentemente avviata. Zeno delinea le decisioni
poco professionali di Guido, che assunse Carmen, una segretaria molto
attraente ma incapace. Ada, la moglie di Guido, si ingelosì, e chiese a Zeno di
controllare il marito: fra loro due iniziò un rapporto di fiducia e di complicità.
Gli affari, però, andarono male, e Guido simulò un suicidio per ottenere dalla
moglie Ada il denaro per colmare le sue perdite, ma fallì ancora giocando in
borsa. Decise allora di fingere un altro suicidio, ma questa volta per errore si
suicidò davvero. Il fatto che Zeno sia arrivato in ritardo al suo funerale, e per di
più abbia sbagliato corteo funebre, fu visto da Ada come una manifestazione
d’odio nei confronti di Guido, e la donna lo accusò violentemente anziché
mostrargli riconoscenza per aver saldato in parte il suo danno economico.
Psicoanalisi
• Zeno ora ha terminato la psico-analisi, durata un anno. Non ritenendo efficace il metodo
psicoanalitico, mostra tutto il suo risentimento verso la presunzione del Dottor S. , che
lo dichiara guarito quando in realtà ha aggravato la sua malattia. Zeno si propone di
scrivere. Il 15 maggio 1915 registra con soddisfazione di non essere guarito, infatti ha
ancora un sintomo grave che lo affligge: desidera ogni donna che incontra. Il 26 giugno
1915, da Trieste, Zeno oltrepassa il confine, ma si imbatte in una pattuglia austriaca che
gli impedisce di tornare a Lucinico, il suo paese. Durante la notte scoppia la prima
guerra mondiale. Il 24 marzo 1916, Zeno racconta di sentirsi pienamente guarito, grazie
ai suoi successi commerciali raggiunti e la constatazione che la malattia è condizione di
ogni uomo. Guardando ciò che accade intorno a lui, considera che il progresso
dell’uomo determina sì una crescita ma anche una debolezza, che cresce in proporzione
al numero degli ordigni posseduti dall’uomo. Zeno ipotizza che, per mezzo di una
grandissima esplosione, la terra tornerà priva di malattie.

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