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Appello per ladesione alla Federazione della Sinistra a Catania

1. La Regione Sicilia oggi, come spesso in passato, un laboratorio politico: senzaltro in negativo. Il sostegno del Pd al Lombardo ter, attraverso la partecipazione del prof. Mario Centorrino alla compagine governativa, assieme agli esponenti del Pdl Sicilia di Miccich e DellUtri , evidenzia in tutta la sua drammaticit lassenza di unopposizione politica al sistema affaristico-mafioso. Una riorganizzazione che punta a garantire gli interessi dei settori forti della borghesia isolana, affidandole, pur mediando con le grandi aziende del centro e del nord, la totale privatizzazione dei servizi e dei patrimoni pubblici. La destinazione e luso dei finanziamenti comunitari, tanto pi appetiti quanto pi acuta si annuncia la ricaduta della crisi economica mondiale, saranno concordati con la Confindustria, presente nella Giunta con Marco Venturi. Al centro dello scontro politico di questi mesi avrebbero dovuto essere la chiusura della Fiat di Termini Imerese, il crescente smantellamento delle produzioni industriali in Sicilia e nel Mezzogiorno, il tragico annientamento del mondo contadino, i licenziamenti di massa del precariato della scuola, dellUniversit, del P.I., che si vanno estendendo anche al settore bancario (BdS) e ai piccoli esercizi commerciali, mentre dilagano nelle campagne il caporalato, il lavoro schiavistico e il lavoro nero. Niente di tutto questo, invece! Si proceduto alla approvazione di una riforma sanitaria di stampo aziendalistico, che taglia i posti letto negli ospedali pubblici, riduce i presidi nei territori ( OVE ), ma salva le rendite delle cliniche private. Si riproducono dissesti finanziari e clientele attraverso le partecipate e le aziende che speculano sui beni comuni (dallacqua ai rifiuti).

La ristrutturazione delleconomia dellisola tutta giocata sulla cementificazione dei territori e delle coste (dal Ponte ai porti turistici ai waterfront), sulla espansione incontrollata degli ipermercati e delleconomia ad essi collegata, sulla devastazione ambientale, sul saccheggio delle risorse per gli interventi nel settore delleolico e del fotovoltaico, dove si gi registrato una forte infiltrazione della mafia, in un quadro segnato dallassenza di un Piano Energetico Alternativo e dalla disponibilit a possibili insediamenti di centrali nucleari. Il disegno di Lombardo/Miccich pienamente interno al modello economico disegnato da Berlusconi e Tremonti con la Banca del Sud, che prospetta una fase lunga di deindustrializzazione, sostituita da una crescente terziarizzazione e dalla rapina delle risorse naturali sottratte alla loro fruizione sociale. Il venir meno dellopposizione del Pd, dopo le fasi degli accordi sotto banco, anche con Cuffaro, mostra la miope illusione di quei settori dellelettorato e del movimento antimafia che, votando Crocetta e Borsellino, si erano illusi di condizionare le tendenza consociativa del PD stesso: il primo,assieme a Lumia, stato uno dei principali artefici delloperazione, la seconda sta manifestando tutta la debolezza di una posizione che non produce alcun risultato efficace, poich si tratta di un dissenso deprivato del retroterra del conflitto sociale e di un progetto di trasformazione complessiva. Linternit della Cisl alla modernizzazione trasformista e filo confindustriale di Lombardo, la debolezza della posizione della Cgil, lassenza della Sinistra dAlternativa dallArs per via di uno sbarramento imposto da logiche bipolari di natura antidemocratica, privano di rappresentanza le lotte dei soggetti sociali colpiti dalla crisi.

2. La situazione siciliana rende ancora pi drammatico il quadro della condizione politica e istituzionale nazionale. La

democrazia subisce da tempo nel nostro Paese un processo di involuzione che la mette a rischio. Il processo avviato negli anni novanta produce sempre pi un avvitamento autoritario con la concentrazione crescente dei poteri del Governo e degli esecutivi a danno del Parlamento e degli organi elettivi, fino al tentativo di colpire lautonomia della magistratura, oltre a quello di garantire limpunit a Silvio Berlusconi. Il teatrino sulle riforme da fare porta dritto alla manomissione della Costituzione, gi colpita sul piano materiale nella violazione dei diritti sociali e civili. La disponibilit offerta dal Pd, linciucio rivendicato da DAlema, il traccheggiare con lUdc, e in sintonia con i disegni di Confindustria, per unuscita moderata dalla grave crisi istituzionale che viviamo, sono da contrastare senza tentennamenti. Va, al contrario,costruito un movimento democratico contro la manomissione della Costituzione repubblicana e antifascista. Va rimessa in agenda, dopo linfelice esperienza del governo Prodi, una iniziativa per intervenire sui temi delle vecchie e nuove povert, delle diseguaglianze sociali e civili, e in primo luogo dei diritti del lavoro, a partire dallabrogazione della legge 30. Unazione in grado di coniugare credibilmente la lotta per loccupazione ai temi della crescita qualificata e sostenibile. La manifestazione del popolo viola, nella sua composizione sociale di lavoro dipendente operaio e intellettuale, precario e qualificato, di disoccupati e studenti, di immigrati che rivendicavano diritti e cittadinanza, di donne protagoniste delle battaglie antipatriarcali, di bandiere viola,rosse e arcobaleno, offre gi una indicazione che supera le ambizioni di rappresentanza esclusiva della nomenclatura girotondina e dipietresca. La scommessa sta in una uscita dalla crisi economica e istituzionale, che si pu avere se si forma un movimento che diventa blocco del lavoro dipendente e che si cementa sul terreno dei diritti sociali e civili. 3.Dentro la crisi e nella ristrutturazione a dominio capitalistico, resta attuale pi che mai la necessit e

laspettativa di una trasformazione radicale dello stato di cose esistenti. Una trasformazione che metta assieme e porti a progetto il conflitto capitale-lavoro, le contraddizioni di genere e delle diversit, i conflitti di razza. Le drammatiche vicende di Rosarno, segnate da una razzismo di massa e condiviso da settori dei lavoratori meridionali, cos come i crescenti consensi che gli operai del nord regalano alla Lega, ci narrano di un terribile conflitto interno al movimento operaio italiano, e non solo, che esplicita e favorisce legemonia della destra politica e del mondo dellimpresa, sia con il rilancio dellaccumulazione del capitale attraverso uno sfruttamento anche in forme schiavistiche che pensavamo sconfitte, sia con la violenza legiferazione che viene messa in campo oggi contro i diritti e le libert di tutte/i. Ai soggetti oppressi occorre offrire una prospettiva politica e una prassi di lotta autodeterminata capace di ricostruire una connessione solidale, una unit che superi vecchie logiche frontiste, un blocco sociale che agisce per unalternativa di societ, che investe con le sue azioni gli ambiti della produzione e quelli della riproduzione , della quotidianit del lavoro e del non lavoro, per liberarli. Ci possibile se si rimettono in campo con forza e si sviluppano i luoghi e i tempi del conflitto, se si ara con convinzione il campo dellopposizione, invece che quello della concertazione, dellinciucio e del compromesso. Ci possibile se si pratica linternit ai movimenti e alle lotte, nella valorizzazione e nella sperimentazione di pratiche di disobbedienza, di democrazia partecipata nei territori e negli spazi pubblici di relazione e di solidariet che il movimento operaio,quello pacifista, quello ambientalista, quello delle donne, quello dellantimafia sociale, ci hanno consegnato a partire dagli anni sessanta. Alternativa e Alternanza sono inconciliabili, cos come democrazia reale e bipolarismo, nelle acque paludose del

quale si moltiplicano i virus infetti di un infernale e moderno autoritarismo dove si coniugano lemarginazione e la disperazione degli uni di fronte alle ricchezze e ai privilegi dei pochi. Per unAlternativa di societ urge una Sinistra dAlternativa, e perci nuova, coraggiosa nel rivendicare la propria autonomia, nelloperare convinte rotture con lortodossia ideologica e il burocratismo, con lautonomia del politico, con il settarismo, con il minoritarismo, con la frammentazione, con la subalternit al capitale, alle culture dominanti, al mercato. Una Sinistra che o Plurale e Unitaria o non . Unitaria nella volont di costruire unalleanza dei soggetti sociali oppressi, che metta assieme gli operai Fiat di Termini con i precari della scuola e con il proletariato del P.I., con i nuovi dannati che vengono dal Sud del mondo e che dai campi alle serre ai lavori di cura rappresentano il segmento super sfruttato del ventunesimo secolo. Plurale, perch diverse sono le sue storie, le sue culture, i suoi percorsi, i risultati ottenuti: ma tutte/i accomunati da una speranza di liberazione. Una liberazione che si fa nellagire nell azione e nella lotta di ogni giorno, e che ha imparato che la trasformazione non data dalla presa dei Palazzi. Il movimento operaio, e quello meridionale in particolare, hanno subito e stanno subendo gravi sconfitte. Vivono, tuttavia, esperienze significative e conflitti importanti. Da qui, dalla loro estensione e valorizzazione, intendiamo ripartire. Un nuovo inizio possibile. Con questa consapevolezza, i firmatari di questo documento, iscritti al Prc e non, comunisti e non, aderiscono alla Federazione della Sinistra, convinti che la scommessa lanciata con essa ha possibilit di successo se vive unidea di trasformazione che coinvolga associazioni, movimenti,

comitati di lotta,singoli, oltre alle forze politiche che l hanno costituita. In una citt come Catania, che vive da tempi lontani una condizione di degrado e che subisce il dominio della borghesia mafiosa, questa esperienza pu avere e dare senso se si innerva nelle contraddizioni della citt, se sapr costruire spazi pubblici e strumenti di coordinamento che amplifichino e socializzino le lotte e gli obiettivi parziali che esse propongono.

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