Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sistema educativo di
istruzione e formazione
A cura di
Centro studi e progettazione
Pagina 1 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Pagina 2 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Scuola dell’infanzia (età: da 3 a 6 anni di età), non obbligatoria, che prevede una
durata di 3 anni;
Pagina 3 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Obbligo formativo
(fino a 18 anni o qualifica)
Obbligo di istruzione
(fino a 16 anni )
3 5 3 3 4 5
3 2 3
Scuola secondaria
II grado
Pagina 4 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
L’istituzione dell’obbligo formativo fino al diciottesimo anno di età risale al 1999; è infatti con la
Legge n. 144 del 17/5/1999 (art. 68) che viene definito tale obbligo.
Dall´anno scolastico 2000/2001 è entrato in vigore l´obbligo di frequenza di attività formative fino
a 18 anni.
L’obiettivo della normativa in oggetto è quello di valorizzare la personalità degli allievi, garantendo
pari opportunità, al fine di permettere a tutti di raggiungere livelli culturali adeguati
all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
L’istruzione obbligatoria prevede una durata di 10 anni (fino a 16 anni di età1), e comprende il
primo ciclo di istruzione (5 anni della scuola primaria e i 3 anni della scuola secondaria di primo
grado) e i primi due anni della scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici e
professionali ) o dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionali (IeFP) di competenza
regionale (l’obbligo è stato elevato dalla legge finanziaria 2007 e successivo decreto D.M.
139/2007).
Il nuovo obbligo di istruzione che può essere assolto nel sistema scolastico o nei percorsi di
Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di cui al Capo III del D. lgs. 226/2005, si
completa con l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni
sino al conseguimento di un titolo di studio di istruzione secondaria superiore (all’interno del
sistema di istruzione) o comunque al conseguimento di una qualifica professionale (all’interno del
sistema di istruzione e formazione professionale) entro il 18° anno di età (legge n.53/2003).
L’accordo del giugno 2003 raggiunto in Conferenza Unificata che ha dato l’avvio definitivo alla
sperimentazione del secondo canale.
1
La Costituzione stabilisce che l'istruzione è obbligatoria fino a 14 anni di età. La durata dell'istruzione obbligatoria è
stata aumentata fino a 16 anni di età nell'a.s. 2007/08, in base alla legge finanziaria del 2007.
Pagina 5 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
professionale, che erano stati introdotti in via sperimentale dall’a.s. 2003/2004, sono diventati
definitivamente uno dei segmenti per assolvere all’obbligo di istruzione (legge n.133 del 06 agosto
2008). I percorsi regionali di durata almeno triennale, si concludono con una qualifica e si
avvalgono del riferimento a standard formativi congiuntamente definiti (nella sede nazionale della
Conferenza unificata Stato/Regioni) e di spendibilità completa in ambito nazionale.
Gli ultimi due anni di istruzione obbligatoria, della durata complessiva di 10 anni coprono il primo
biennio della scuola secondaria superiore, sia generale che professionale. Di conseguenza, al fine di
assicurare una formazione equivalente a tutti i percorsi di istruzione, sono stati definiti i saperi e le
competenze “competenze chiave di cittadinanza” che tutti gli studenti devono aver acquisito al
termine dell'istruzione obbligatoria e che vanno a integrare i programmi specifici per i diversi
percorsi di istruzione secondaria superiore attualmente in vigore
Tali saperi e competenze sono organizzati in riferimento a quattro Assi culturali: dei linguaggi,
matematico, scientifico-tecnologico, storico sociale. Saperi e competenze costituiscono, a loro volta,
il tessuto per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione di competenze
chiave idonee a preparare i giovani alla vita adulta e ad apprendere in tutto l’arco della vita. Le
competenze chiave sono: imparare a imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare,
agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni,
acquisire e interpretare l’informazione (DM 139/2007).
Inoltre il Ministero della Pubblica Istruzione di concerto con il Ministero del Lavoro ha stabilito, con
D.I. del 29/11/2007, i criteri generali per l’accreditamento delle strutture formative che
realizzano percorsi di istruzione e formazione professionale, i criteri per il riparto dei contributi
statali e le misure di sistema per l’attuazione dell’obbligo d’istruzione.
Il citato decreto è stato successivamente inserito nell’Intesa del 20/03/2008 tra il MLPS, il MPI,
il MIUR, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano che definisce gli standard minimi del
nuovo sistema di accreditamento delle strutture formative per la qualità dei servizi.
L’accordo del 29 aprile 2010, disciplinando a livello nazionale le figure di qualifica dei percorsi di
durata triennale (sono 21, da operatore dell’abbigliamento a operatore agricolo) e le figure
professionali dei percorsi di durata quadriennale (sono 21, da tecnico edile a tecnico della
trasformazione agroalimentare), nonché gli standard minimi delle competenze di base e di quelle
professionali, consente di dare avvio dall’anno scolastico 2010-2011 al percorsi IeFP come sistema
ordinamentale, sulla base della disciplina specifica di ciascuna regione, superando la fase di
sperimentazione.
Pagina 6 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Per esemplificare, i percorsi triennali orientati alla qualifica dovranno avere competenze tecnico-
professionali in uscita (definire, approntare, monitorare, predisporre, sviluppare, effettuare,
eseguire, assemblare, verificare…) articolate in abilità minime e conoscenze essenziali.
Per quanto riguarda i percorsi quadriennali finalizzati al diploma professionale, ogni figura è
presentata tramite descrizione sintetica e competenze minime. Il tecnico dell’abbigliamento, per es.,
interverrà con autonomia, nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate, contribuendo
al presidio del processo di produzione capi di abbigliamento attraverso la partecipazione
all’individuazione delle risorse, l’organizzazione operativa, l’implementazione di procedure di
miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, ecc. Le sue competenze si
estendono dalla rilevazione dei bisogni del cliente/committente alla valutazione della rispondenza
del prodotto agli standard qualitativi previsti dalle specifiche di progettazione).
Dal prossimo anno scolastico 2010/2011, dunque, prende inizio, accanto al riordino della scuola
secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali), anche il sistema di istruzione e
formazione professionale (percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi
di durata quadriennale).
Pagina 7 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
L’educazione preprimaria viene attuata nella scuola dell’infanzia che ha durata triennale ed rivolta
ai bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni. La scuola dell’infanzia è compresa nel sistema
educativo di istruzione e formazione, ma non ha carattere obbligatorio.
Nel 1968, con la legge n. 444 che istituiva le scuole materne statali, lo Stato ha assunto la completa
responsabilità nell’educazione prescolare. Inoltre, con la legge n.444 l’educazione preprimaria
assume una completa autonomia didattica pur in rapporto di continuità con l’istruzione primaria.
La materia è stata completamente riformata con il Decreto Legislativo n. 59 del 2004, emanato in
attuazione della legge delega n. 53 del 2003 di riforma dell’intero sistema di istruzione e
formazione. Ai sensi della riforma, la scuola dell’infanzia (questa la nuova denominazione) di durata
triennale, ha come obiettivo “l’educazione e lo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale,
religioso e sociale delle bambine e dei bambini (…)” assicurando anche una continuità educativa
con i servizi dell’infanzia e con la scuola. La scuola dell’infanzia ( ex materna) viene inserita a pieno
titolo nel sistema educativo con la denominazione di scuola dell’infanzia.
Iscrizioni
-sono accolti i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31/12 dell’a.s. di
riferimento;
-sono stati re-introdotti gli anticipi (bambini che compiono i 3 anni entro il 30 aprile successivo
dell’a.s. di riferimento) già previsti dalla Riforma Moratti
Sezione primavera
-prosegue l’esperienza delle “sezioni primavera” in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali (è
previsto uno specifico finanziamento da parte del MIUR.
Modello orario
-È confermato il modello dell’orario normale di 40 ore (due docenti per sezione);
-La precedente normativa, confermata dal Regolamento attuativo dell’articolo 64, prevedeva anche
una opzione a 25 ore che può essere attivata solo a richiesta delle famiglie; in questo caso le
eventuali economie (ore e pasti) saranno utilizzate soltanto per espandere il servizio (nuove
sezioni).
2
Variamente denominata – scuola dell’infanzia, scuola materna, giardino d’infanzia, asilo infantile o asilo -in Italia la legge
53/03 opta per l’espressione “scuola dell’infanzia” in sostituzione dell’espressione “scuola materna”.
Pagina 8 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
PRIMO CICLO
La scuola primaria è stata completamente riformata con il Decreto Legislativo n.59 del 19 febbraio
2004, emanato in attuazione della legge delega n.53 del 28 marzo 2003, di riforma dell’intero
sistema di istruzione e formazione.
In base alla nuova organizzazione, il primo ciclo di istruzione, della durata complessiva di 8 anni, è
costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado, che costituiscono il primo
segmento in cui si realizza il diritto/dovere all’istruzione e formazione. Pur nella unità del ciclo, si
conferma la specificità dei due momenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo
grado.
La scuola primaria è obbligatoria, ha la durata di 5 anni (da 6 a 11 anni di età) ed è articolata in
un primo anno di raccordo con la scuola dell’infanzia e in due bienni successivi. L’istruzione primaria
si svolge presso scuole statali e non statali legalmente riconosciute.
Iscrizioni
-si possono iscrivere i bambini che compiono 6 anni entro il 31/12 dell’a.s. di riferimento e
anticipatamente quelli che compiono i 6 anni entro il 30 aprile dell’anno successivo; -l’iscrizione può
essere effettuata presso la scuola del territorio di appartenenza o anche presso altra istituzione
scolastica.
Pagina 9 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
-viene confermato l’intero organico del Tempo pieno: le attuali 34.270 classi (su un totale di
136.964 classi pari al 25.2%) non subiscono alcuna riduzione; -è previsto un ampliamento
sufficiente a soddisfare la domanda espressa dalle famiglie nel corrente anno scolastico;
-le modalità di realizzazione del tempo pieno rimangono quelle previste (legge n. 176 del 25 ottobre
2007) consistenti nell’articolazione di un unico progetto educativo sviluppato su tutte le 40 ore,
senza alcuna distinzione tra le attività didattiche del mattino e quelle del pomeriggio (2 insegnanti
titolari sulla stessa classe).
Sostegno
-Non è prevista nessuna modifica. Rimangono confermati i parametri già previsti dalla Legge
Finanziaria (n. 244 del 27 dicembre 2007). Tendenzialmente 1 docente ogni 2 alunni disabili.
Pagina 10 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Il sistema educativo di istruzione e formazione si articola, in base alla legge di riforma n.53 del
28 marzo 2003, nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo comprensivo della scuola primaria e
della scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo comprensivo del sistema dei licei e
del sistema dell’istruzione e della formazione professionale. In particolare, la scuola secondaria
di primo e di secondo grado è stata riformata dalla legge 53/2003 e dai successivi decreti
attuativi, per quanto riguarda la durata dell’obbligo di istruzione, la riforma del secondo ciclo di
istruzione e per alcuni aspetti organizzativi e curricolari della scuola secondaria di primo grado.
La stessa legge ha, inoltre, introdotto il diritto-dovere di istruzione e formazione per almeno 12
anni, a partire dai 6 anni di età. Il diritto-dovere si realizza all’interno del sistema di istruzione o,
comunque, sino al conseguimento di una qualifica all’interno del sistema di istruzione e
formazione professionale entro il 18° anno di età. Tuttavia, resta l’obbligo di istruzione per la
durata di 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età).
Oltre alla ben nota legge di riforma n.53/2003, presentiamo qui di seguito, parte della
normativa che ha interessato l’istruzione secondaria inferiore e superiore in questi ultimi anni:
La Legge n.296 del 27 dicembre 2006 (Legge finanziaria 2007) ha previsto l’elevamento
a dieci anni dell’obbligo di istruzione a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008, e a 16 anni
dell’età per l’accesso al mondo del lavoro; il Regolamento è stato emanato con DM n.139/2007;
La Legge n.1 dell’11 gennaio 2007 ha introdotto il nuovo esame di Stato conclusivo dei
corsi di studio di istruzione secondaria superiore;
La Legge n.133 del 6 agosto 2008 ha previsto la riforma dei licei e la riforma degli
istituti tecnici e professionali, i cui Regolamenti sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri
rispettivamente il 12 giugno e il 28 maggio 2009. Si attende l’emanazione dei relativi DPR per
l’entrata in vigore dei suddetti regolamenti;
Il DPR n.89 del 20 marzo 2009 dispone la revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione a partire dall’a.s.
2009/2010 (come previsto dalla legge n.133 del 2008);
Il DPR n.122 del 22 giugno 2009 dispone il coordinamento delle norme vigenti in
materia di valutazione degli alunni del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di
secondo grado. Il Regolamento avrà applicazione dall’a.s. 2009/2010.
Pagina 11 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
ISTRUZIONE SECONDARIA
-Il livello secondario inferiore è costituito dalla scuola secondaria di primo grado, della durata di
3 anni (da 11 a 14 anni di età). Insieme alla scuola primaria costituisce il primo ciclo di
istruzione che ha una durata complessiva di 8 anni: Pur facendo parte dello stesso primo ciclo,
la scuola primaria e la secondaria di primo grado mantengono le loro specificità.
L’istruzione secondaria superiore di competenza statale si svolge nei licei, negli istituti tecnici,
negli istituti professionali. Gli studi nei licei e negli istituti tecnici prevede 5 anni (da 14 a 19
anni). Il liceo artistico, invece, prevede un percorso di 4 anni più un eventuale anno integrativo,
mentre gli istituti professionali e gli istituti d’arte possono prevedere una durata di 3 o 5 anni.
percorsi di Istruzione e formazione professionale di base, rivolti a giovani che abbiano concluso
il primo ciclo di istruzione. Hanno una durata triennale e portano al conseguimento di un
attestato di qualifica regionale. Nella maggior parte dei casi si svolgono con il partenariato di
una istituzione scolastica;
percorsi di una o due annualità;
percorsi di formazione di secondo livello per giovani che hanno concluso il percorso di istruzione
secondaria o che hanno conseguito una qualifica professionale di base;
percorsi di apprendistato.
In base alla riforma del sistema scolastico introdotta con la legge 53/2003 e il successivo
Decreto Legislativo 59/2004, il livello di istruzione secondaria inferiore, prima denominato
scuola media, assume ora il nome di scuola secondaria di I grado e costituisce, a conclusione
della scuola primaria, il secondo segmento in cui si articola il primo ciclo di istruzione. Inoltre,
costituisce il primo segmento, insieme alla scuola primaria, in cui si realizza il diritto/dovere
dell’istruzione e formazione.
L’istruzione secondaria di primo grado ‘è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di
studio e di rafforzamento delle attitudini all’interazione sociale; […] è caratterizzata dalla
diversificazione didattica e metodologica, in relazione allo sviluppo della personalità dell’allievo;
[…] sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle
attitudini e vocazioni degli allievi […]; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e
Pagina 12 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
La scuola secondaria di I grado ha una durata complessiva di tre anni e si articola in un primo
biennio e in un terzo anno di orientamento e raccordo con il secondo ciclo di istruzione.
Frequentano la scuola secondaria di I grado gli alunni di età compresa fra 11 e 14 anni di età.
L’istruzione secondaria di I grado si svolge sia nelle scuole pubbliche che in quelle private
paritarie.
L’anno scolastico è costituito da almeno 200 giorni di lezione distribuiti fra il 1° settembre e il 30
giugno. Le scuole sono aperte 5 o 6 giorni a settimana. L’orario obbligatorio annuale delle
lezioni nella scuola secondaria di primo grado è di 957 ore che, distribuite su 33 settimane.
La valutazione degli apprendimenti degli alunni, sia periodica che annuale, è svolta dagli
insegnanti attraverso l'attribuzione di un voto numerico espresso in decimi.
Nella scuola secondaria di primo grado, gli alunni passano all'anno successivo se ottengono un
voto di almeno sei decimi in ciascuna materia.
Attuale Previsto
Italiano, storia, 11 ore 9 ore In quest’area è inserito
geografia. l’insegnamento di “Cittadinanza e
Approfondimenti 1 ora Costituzione”
Matematica e scienze 6 ore 6 ore
Tecnologia 3 ore 2 ore
Pagina 13 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Sostegno
Nessuna modifica prevista.
Rimangono confermati i parametri già previsti dalla l.G. n. 244 del 27 dicembre 2007.
Tendenzialmente 1 docente ogni 2 alunni disabili.
Pagina 14 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
SECONDO CICLO
La riforma del sistema scolastico italiano è stata avviata con la legge n. 53/2003. Da allora, si
sono susseguiti altri due governi espressione di coalizioni politiche opposte. Questo ha fatto sì
che il settore della scuola sia stato sottoposto a diversi interventi che, da una parte, hanno
fermato il completamento della riforma e, dall'altra, hanno introdotto delle novità ulteriori a
quelle previste dalla riforma stessa, come ad esempio il prolungamento dell'obbligo di istruzione
fino a 16 anni di età.
Quasi tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore sono distinti in un biennio e un triennio.
Il biennio è frequentato da ragazzi dai 14 ai 16 anni di età, il triennio da ragazzi fra i 16 e i 19
anni di età.
In seguito alla già citata riforma dell’istruzione (L. 53/2003), l'istruzione secondaria superiore
rappresenta il secondo ciclo dell'Istruzione e Formazione, costituito dal sistema dalla riforma
dei licei e della riforma degli istituti tecnici e professionali e dal sistema di istruzione e
formazione professionale (IeFP). sulla base di quanto previsto dalla legge 133/2008 e della
legge n. 169/2008.
La riforma approvata il 12 giugno 2009 dal Consiglio dei Ministri e che entrerà in vigore
dall’anno scolastico 2010/2011. Il nuovo modello dal ministro Gelmini partirà gradualmente,
coinvolgendo a partire dall’anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde. La riforma entrerà
a regime nel 2013.
Per quanto riguarda i licei, la riforma prevede la riorganizzazione in 6 licei: artistico, classico,
scientifico, linguistico, musicale e coreutico, delle scienze umane.
Pagina 15 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
È articolato in:
-Licei -percorsi formativi triennali
-Istituti Tecnici -formazione professionale attraverso
-Istituti Professionali l’apprendistato in diritto/dovere
Pagina 16 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
-lingua latina: il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico,
scientifico, linguistico e delle scienze umane, come opzione per gli altri licei;
-incremento delle ore di matematica, fisica e scienze: l’incremento di queste ore mia ad
irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti (gli insegnamenti
di fisica e di scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del
liceo classico);
-potenziamento della lingua straniera: è sancita con la presenza obbligatoria
dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda
lingua straniera, usando la quota di autonomia;
-liceo tecnologico e liceo scientifico: presenza nel liceo scientifico di una opzione in cui
confluisce l’esperienza del liceo tecnologico che ha rappresentato negli anni trascorsi un
significativo filone di innovazione;
-presenza delle discipline giuridiche ed economiche: la presenza è garantiva sia nel liceo
scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico
– sociale), sia negli altri licei attraverso la quota di autonomia;
-insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera:
l’introduzione al quinto anno del CLIL (apprendimento integrato di lingua e contenuto), che
prevede l’insegnamento di una materia attraverso una lingua straniera, la proposta avvicina
l’Italia alle migliori esperienze del resto d’Europa.
Pagina 17 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
In tutti i licei di nuova istituzione è previsto lo studio di una seconda lingua straniera.
L’inglese viene studiato in tutti i licei obbligatoriamente per tutti e 5 gli anni.
I licei sono 6.
NOME DESCRIZIONE
Sono previsti 3 indirizzi, a partire dal III anno:
o arti figurative a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno
essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed
individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e
giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e
culturali;
Liceo o architettura, design, ambiente a conclusione del percorso di studio gli
1)
artistico studenti dovranno essere in grado di conoscere e utilizzare i codici della
comunicazione visiva e audiosivisa nella ricerca e nella produzione artistica,
in relazione al contesto storico-sociale;
o audiovisivi, multimedia, scenografia a conclusione del percorso di
studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie
tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo
delle proprie potenzialità artistiche.
Sono rafforzati:
-la lingua inglese, che prosegue per tutti i 5 anni (prima era solo per il
2) Liceo classico
biennio);
-lo studio delle materie scientifiche.
Entra nel sistema dell’istruzione pubblica statale. Viene rafforzato
l’insegnamento delle lingue straniere con particolare riferimento alla terza
Liceo
3) lingua (che inizia già dal I anno). Dalla terza liceo un insegnamento non
linguistico
linguistico sarà impartito in lingua straniera. Dalla quarta liceo un secondo
insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
È di nuova istituzione. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni
musicale e coerutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10
Liceo
coereutiche e potranno essere attivati in collaborazione con i conservatori e
4) musicale e
le accademie di danza per le materie di loro competenza.
coreutico
Pagina 18 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
2) ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI TECNICI
Settore Economico Tecnologico
3) Meccanica, meccatronica ed
energia
4) Trasporti e logistica
5) Elettronica ed elettrotecnica
6) 7) Informatica e telecomunicazioni
1) Amministrazione, finanza e 8) Grafica e comunicazione Chimica,
Indirizzi
2) marketing Turismo materiali e biotecnologie
Modelli organizzativi:
Prevedono i seguenti modelli organizzativi:
-Dipartimenti: sono articolazioni funzionali del collegio dei docenti per un aggiornamento
Pagina 19 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Pagina 20 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
specialistiche.
Valutazione ed esami di Stato
Sono previste prove finalizzate anche all’accertamento delle competenze in contesti applicativi.
Le Commissioni degli esami di Stato possono avvalersi anche di qualificati esperti del mondo
economico e produttivo.
Criteri di confluenza nel nuovo ordinamento
Tutti i corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli attuali Istituti tecnici confluiscono
nel nuovo ordinamento.
Legami con il (sotto)sistema della IeFP e formazione non accademica
Gli Istituti tecnici collaborano con le strutture formative accreditate dalle Regioni nel Poli
tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal MIUR (legge 40/2007),
anche allo scopo di favorire i passaggi tra i sistemi di istruzione e formazione.
Agli Istituti tecnici si riferiscono gli Istituti tecnici superiori con l’obiettivo prioritario di
sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, con le specializzazioni richieste
dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
Fasi di attuazione
-Approvazione del Regolamento recante le norme concernenti il riordino degli Istituti tecnici.
-Provvedimento che descrive i risultati di apprendimento in competenze, abilità e conoscenze.
-Definizione degli ambiti, criteri e modalità per l’articolazione delle aree di indirizzo e la
predisposizione dell’elenco nazionale degli insegnamenti alternativi a quelli indicati nei quadri
orari allegati allo schema di regolamento.
-Definizione degli organici e delle classi di concorso del personale docente, compreso quello
da destinare all’Ufficio tecnico. –
Criteri generali per l’assegnazione degli insegnamenti tecnico-pratici ai laboratori.
-Misure di accompagnamento per gli studenti non promossi alla classe successiva.
-Definizione degli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione di sistema degli Istituti tecnici
con riferimento al Quadro europeo per la qualità dei sistemi di Istruzione e Formazione
professionale (EQF).
3) ISTITUTI PROFESSIONALI
Con il riordino dell’istruzione professionale sarà riaffermata l’identità di questo tipo di scuola
nell’ambito dell’istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze
necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento.
Gli studenti e le loro famiglie avranno immediatamente risposte chiare sulle possibilità di
inserimento nel mondo del lavoro e sul passaggio all’istruzione universitaria. Verrà superata la
sovrapposizione con l’istruzione tecnica, si pongono le basi per un raccordo organico con il
sistema d’istruzione e formazione professionale, di competenza delle Regioni. I servizi di
istruzione saranno più efficaci e le risorse utilizzate più efficientemente.
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali
confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.
Pagina 21 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
ISTITUTI PROFESSIONALI
Settore Industria e artigianato Servizi
2) Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale
3) Servizi socio-sanitari
Indirizzi 1) Produzioni industriali e 4) Servizi di manutenzione e assistenza
artigianali tecnica
5) Servizi per l’enogastronomia e
l’ospitalità alberghiera
6) Servizi commerciali
Ore di insegnamento
Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente di 32 ore di lezione.
Saranno ore effettive contro le attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti).
Flessibilità dell'offerta formativa
Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici.
In particolare gli spazi di flessibilità nell'area di indirizzo riservati agli istituti professionali,
aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, ammontano al 25% in prima e
seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al 40% in quinta.
Nelle quote di flessibilità, è possibile: -articolare le aree di indirizzo in opzioni;
-introdurre insegnamenti alternativi inclusi in un apposito elenco nazionale, definito con decreto
ministeriale, per rispondere a particolari esigenze del mondo del lavoro e delle professioni,
senza incorrere in una dispendiosa proliferazione e frammentazione di indirizzi.
Pagina 22 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
professionali saranno definiti entro il 2009 con uno specifico decreto ministeriale, attraverso il
dialogo con i docenti, i dirigenti e il personale degli istituti professionali, e il confronto con le
Regioni e le parti sociali.
Per preparare l'applicazione del Regolamento sono previste misure di accompagnamento con
attività di Informazione/formazione del personale scolastico sui contenuti della riforma e con
una Campagna di informazione in relazione alle scelte per gli studenti e le famiglie per l'anno
scolastico 2010/2011.
Legami con il (sotto)sistema della IeFP e formazione non accademica
Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di flessibilità per organizzare percorsi per il
conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale
nell'ambito dell'offerta coordinata di istruzione e formazione professionale programmata dalle
Regioni nella loro autonomia, sulla base di accordi con il Ministero dell'istruzione, dell'università
e della ricerca.
Questa possibilità viene esplicitata in forma sussidiaria e in maniera integrativa e
complementare rispetto al (sotto)sistema di istruzione e formazione professionale.
Agli Istituti professionali si riferiscono gli Istituti tecnici superiori con l’obiettivo prioritario di
sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, con le specializzazioni richieste
dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
Titolo finale
Dopo 5 anni si consegue il “Diploma di tecnico”, con riferimento all’indirizzo seguito dallo
studente. I giovani possono conseguire anche qualifiche e diplomi professionali di competenza
delle Regioni, compresi in un apposito repertorio nazionale, secondo le linee guida predisposte
dal MIUR, d’intesa con la Conferenza Unificata.
Pagina 23 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Tali percorsi devono avere durata almeno triennale, contenere discipline ed attività attinenti sia
alla formazione culturale generale sia alle aree professionali interessate e devono consentire il
conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente
almeno al II livello europeo (decisione del Consiglio 85/368/CEE), rilasciata dalle Regioni
attraverso le strutture formative accreditate che realizzano gli interventi e si consegue
presso le strutture formative accreditate dalle medesime nel rispetto dei livelli essenziali delle
prestazioni di cui al Capo III del D.Lgs. n. 226/05.
Per quanto riguarda la FPI, l’Accordo Stato-Regioni del 19 giugno 2003 , che ha istituito i
percorsi sperimentali triennali di IeFP , all’interno dei quali veniva assolto il diritto – dovere
all’istruzione e alla formazione fino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno
di età, l’accordo ha dato l’avvio definitivo alla sperimentazione del secondo canale . In seguito,
base alla legge n. 296/06 ha poi introdotto, a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008,
l’innalzamento dell’obbligo di istruzione per almeno 10 anni, (16 anni di età) i percorsi triennali
sono diventati, insieme alla scuola secondaria superiore e dopo la fine della scuola di primo
ciclo, un segmento per assolvere l’obbligo di istruzione.
Dal punto di vista dell’evoluzione del panorama normativo, per i giovani 14-17 enni, dal 1999 ad
oggi si è passati dall'obbligo scolastico (L.n. 9/99) e formativo (L. n. 144/99), all'attuale
diritto/dovere all'istruzione e formazione (L. n. 53/2003) per almeno 12 anni o fino al
conseguimento di una qualifica professionale entro il 18esimo anno di età – L. 296/06, comma
622) è disciplinato dalla legge delega n. 53/2003 ed dai relativi d.lgs. 76/05 e 226/05.
La legge 296/97 (Finanziaria 2007), la legge 40/07 (art. 13) e la legge 133/08 (art. 64) hanno
definitivo, in parte correggendo la legislazione precedente, il secondo ciclo di istruzione e
formazione, articolandolo in “istruzione secondaria superiore”e“istruzione e formazione
professionale” nel quale i giovani assolvono l’obbligo di istruzione fino a 16 anni e il diritto –
dovere all’istruzione e formazione fino al 18° anno di età.
La Legge n. 133/2008 ha in seguito reso ordinamentali i percorsi triennali di istruzione e
formazione professionale (IFP) (ex Accordo 19 giugno 2003), rendendoli uno dei canali in
cui assolvere l’obbligo di istruzione dopo la scuola secondaria di I grado.
I percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (IFP) sono stati realizzati a livello
nazionale in integrazione tra agenzie formative accreditate e scuole, con la titolarità,
tuttavia, delle prime o delle seconde in base alle scelte, realizzate a livello regionale, verso
modelli di percorso più bilanciati sulla formazione professionale o sulla scuola, con strutture,
logiche e modalità di intervento spesso assai diversi ma con riferimenti comuni nazionali.
Rilasciano l’attestato di qualifica o il diploma scolastico.
Pagina 24 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
ha continuato il lavoro di allineamento del sistema educativo alle politiche dettate in sede
europea, garantendo a tutti gli allievi in obbligo - quelli che lo assolvono nell'istruzione
secondaria superiore, nei percorsi triennali gestiti dalle scuole e nei triennali gestiti dalle
agenzie accreditate - gli stessi obiettivi di apprendimento generali.
Al riguardo, una serie di documenti nati in sede di Conferenza Unificata hanno introdotto
importanti novità quali la definizione di standard formativi delle competenze di base per i
percorsi triennali (del gennaio 2004 e sostituiti dalle Competenze chiave del cittadino
contenute nel già citato decreto n. 139/2007), e la definizione a livello nazionale degli
standard minimi delle competenze tecnico professionali di 14 figure professionali
(ottobre 2006) e in seguito di ulteriori 5 figure (Accordo Stato-Regioni del 5 febbraio 2009).
Queste 19 figure costituiscono il repertorio nazionale al quale ricondurre le qualifiche relative
ai percorsi di istruzione e formazione.
Nella seduta della Conferenza Stato-regioni del 29 aprile 2010 è stato sottoscritto un accordo
tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, riguardante il primo anno di
attuazione 2010/2011 dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell’articolo
27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
L’accordo disciplina, nella fase di passaggio al nuovo ordinamento, i percorsi di qualifica e di
diploma professionale e contiene 21 figure professionali di durata triennale e quadriennale.
Dal prossimo anno scolastico, dunque, prende avvio - accanto al riordino della scuola
secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali riconosciuti a livello nazionale )
- anche il sistema di istruzione e formazione professionale (percorsi per il conseguimento di
qualifiche di durata triennale e di diplomi di durata quadriennale). I livelli essenziali delle
prestazioni di tali percorsi - che rientrano nell’esclusiva competenza delle regioni - sono definiti
a livello nazionale.
Gli standard formativi minimi relativi alle competenze di base, comuni per tutte le figure
sopraelencate, sono definiti dall’Accordo 15 gennaio 2004 e dal regolamento emanato con
Pagina 25 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
decreto n. 139 del 22 agosto 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione, recante norme in
materia di adempimento dell’obbligo di istruzione che prevede, tra l’altro,“l’equivalenza
formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che
caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio”.
Nell’ambito del piano di lavoro previsto dall’accordo saranno predisposte anche le linee guida
(articolo 13, comma 1/quinquies, della legge n. 40/2007) per realizzare organici raccordi tra i
percorsi degli istituti professionali di Stato e i percorsi di istruzione e formazione professionale
regionali finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali
FIGURE TRIENNALI
1. Operatore delle calzature
2. Operatore delle produzioni chimiche
3. Operatore dell’abbigliamento
4. Operatore edile
5. Operatore elettrico
6. Operatore elettronico
7. Operatore grafico
8. Operatore di impianti termoidraulici
9. Operatore delle lavorazioni artistiche
10.Operatore del legno
11.Operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni di diporto
12.Operatore alla riparazione dei veicoli a motore
13.Operatore meccanico
14.Operatore del benessere
15.Operatore della ristorazione
16.Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza
17.Operatore amministrativo – segretariale
18.Operatore ai servizi di vendita
19.Operatore dei sistemi e dei servizi logistici
20.Operatore della trasformazione agroalimentare
21.Operatore agricolo
Pagina 26 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
FIGURE QUADRIENNALI
1. Tecnico edile
2. Tecnico elettrico
3. Tecnico elettronico
4. Tecnico grafico
5. Tecnico delle lavorazioni artistiche
6. Tecnico del legno
7. Tecnico riparatore di veicoli a motore
8. Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati
9. Tecnico per l’automazione industriale
10. Tecnico dei trattamenti estetici
11. Tecnico dei servizi da sale e bar
12. Tecnico dei servizi di impresa
13. Tecnico commerciale delle vendite
14. Tecnico agrario
15. Tecnico dei servizi di animazione turistico- sportiva e del tempo libero
16. Tecnico dell’abbigliamento
17. Tecnico dell’acconciatura
18. Tecnico di cucina
19. Tecnico di impianti termici
20. Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza
21. Tecnico della trasformazione agroalimentare
In attesa della messa a regime dell’ordinamento del secondo ciclo, a decorrere dall’anno
scolastico 2010 / 2011 (art. 37 della legge 14/2009) i giovani di 14 – 16 anni possono assolvere
l’obbligo di istruzione anche nei percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione
professionale (art. 28 del D.Lgs. n. 226/05, confermato dall’art. 64, comma 4bis, della L.
133/08).
Per quanto riguarda le fonti di finanziamento dei percorsi triennali, essi sono finanziati
annualmente dal MIUR (circa 40 milioni di euro annuali), dal MLSPS (circa 200 milioni di euro
ogni anno) e dalle Regioni avvalendosi del FSE. La ripartizione delle risorse e l’organizzazione
dei percorsi formativi triennali sono stati oggetto di accordi interistituzionali.
Sono due ad oggi le azioni formative prevalenti riguardanti il diritto – dovere all’istruzione e alla
formazione:
i percorsi formativi di IeFP triennali
la formazione attraverso l’esercizio dell’apprendistato in diritto – dovere.
I percorsi triennali della formazione professionale iniziale (FPI) di primo livello gestita dalle
Regioni, hanno l'obiettivo di far conseguire una qualifica ai giovani che abbiano concluso il
primo ciclo di istruzione e vogliano adempiere l'obbligo di istruzione (16 anni di età) nell'ambito
della Formazione professionale e acquisire una qualifica triennale entro i 18 anni di età
(assolvendo al diritto/dovere).
Gli ultimi due anni di istruzione obbligatoria, della durata complessiva di 10 anni coprono il
primo biennio della scuola secondaria superiore, sia generale che professionale. Di
conseguenza, al fine di assicurare una formazione equivalente a tutti i percorsi di istruzione,
Pagina 27 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
sono stati definiti i saperi e le competenze che tutti gli studenti devono aver acquisito al
termine dell'istruzione obbligatoria e che vanno a integrare i programmi specifici per i diversi
percorsi di istruzione secondaria superiore attualmente in vigore.
Tali saperi e competenze sono organizzati in riferimento a quattro Assi culturali: dei linguaggi,
matematico, scientifico-tecnologico, storico sociale. Saperi e competenze costituiscono, a loro
volta, il tessuto per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione di
competenze chiave idonee a preparare i giovani alla vita adulta e ad apprendere in tutto l’arco
della vita. Le competenze chiave sono: imparare a imparare, progettare, comunicare,
collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi,
individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare l’informazione (D.M. 139/2007).
Inoltre, è previsto l'istituto dell'apprendistato che si svolge secondo le seguenti tre tipologie:
● Apprendistato ai fini dell'assolvimento del diritto/dovere: sulla base di questo contratto
possono essere assunti, in tutti i settori di attività, i giovani che abbiano compiuto i 16 anni di
età. Il contratto ha durata non superiore a 3 anni ed è finalizzato al conseguimento di una
qualifica professionale;
● Apprendistato professionalizzante: sulla base di questo contratto possono essere assunti i
soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni. La durata non può essere inferiore a due anni e
superiore a sei e varia in base al tipo di qualifica da conseguire. Inoltre è prevista una
formazione formale, sia esterna che interna, di 120 ore;
● Apprendistato per l'acquisizione di un titolo di secondo livello o per percorsi di alta formazione
per soggetti di età compresa fra i 18 e 29 anni.
Per tutte le tipologie di apprendistato la definizione dei profili formativi è demandata alle
Regioni e alle istituzioni coinvolte in base alla tipologia di apprendistato (Ministeri, parti sociali,
Pagina 28 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
università). In base alla normativa più recente (legge 133/2008), in caso di formazione
esclusivamente aziendale, la definizione dei profili formativi dell'apprendistato
professionalizzante è rimessa totalmente ai contratti collettivi nazionali.
I percorsi triennali di istruzione e formazione professionale sono erogati dalle Agenzie formative,
strutture di formazione professionale accreditate dalle Regioni.
Tutte le strutture formative che desiderano realizzare interventi con risorse pubbliche devono
essere preventivamente accreditate.
Per essere accreditate dalla Regione le singole sedi operative delle strutture formative devono
dimostrare il possesso dei seguenti requisiti: adeguate strutture logistiche e capacità gestionali,
situazione economica, competenze professionali, livelli di efficacia e efficienza nelle attività
pregresse e interrelazioni con il sistema sociale e produttivo del territorio.
I criteri e i livelli minimi per l'accreditamento delle strutture sono stati determinati a livello
nazionale; i requisiti e le procedure sono state definite dalle Regioni.
Pagina 29 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Le classi sono formate in genere da circa 20 giovani, anche se il limite massimo varia a seconda
delle Regioni. È opportuno, per la tenuta dei corsi e per questioni gestionali- amministrative,
che il gruppo classe non sia inferiore a un numero minimo di allievi (ad es.12 ). Ogni classe è
formata in base all’anno di iscrizione al corso (I, II e III anno) e in base alla denominazione
della qualifica rilasciata al termine dei percorsi (ad es. classe di I anno “Operatore servizi alla
ristorazione”).
Oltre ai docenti,che insegnano la propria materia in più corsi anche di annualità diverse per la
stessa qualifica (es: insegnamento di matematica al I, II e/o III anno di “Operatore
amministrativo segretariale”), sono presenti anche altre figure professionali quali il tutor d’aula
e il tutor di stage. Il primo, con funzioni di coordinamento del processo di apprendimento-
insegnamento all’interno dell’ente; il secondo, con funzioni di organizzazione, gestione e
coordinamento dello stage nelle fasi i cui gli allievi sono chiamati all’esperienza di alternanza
scuola-lavoro.
Curricolo
Non esistono, per i percorsi triennali di IeFP erogati dalle agenzie formative, programmi di
studio nazionali a cui le strutture formative debbano riferirsi. Per programmare e realizzare
l'intervento formativo le strutture predispongono invece un progetto didattico, sulla base
dell’analisi dei compiti e delle competenze caratterizzanti la figura professionale obiettivo
dell'intervento. È ormai diffusa la progettazione degli interventi articolata per moduli
riconducibili a tre tipologie di competenze: competenze di base, trasversali, tecnico-
professionali. In qualche caso le Regioni stabiliscono la percentuale o la quota minima di ore da
dedicare alle diverse tipologie di competenze e allo stage.
In qualche caso le Regioni stabiliscono la percentuale o la quota minima di ore da dedicare alle
diverse tipologie di competenze e allo stage.
La progettazione formativa degli enti e l'elaborazione dei curricula si riferiscono alla definizione
nazionale dei saperi e delle competenze chiave (Assi culturali)
Per quanto riguarda invece il versante tecnico professionale, la base della progettazione
formativa degli interventi prende a riferimento per lo più gli standard formativi minimi per le
competenze tecnico professionali riferite a 21 qualifiche.
I percorsi della formazione professionale prevedono un impianto articolato in momenti di
accoglienza (per la conoscenza, formazione del gruppo, rilevazione dei requisiti d’ingresso),
moduli didattici basati sulla centralità delle competenze, misure di supporto alle fasce deboli
(stranieri e ragazzi in situazione di handicap
o di disagio), orientamento e accompagnamento al lavoro, specie nella ultima annualità dei
percorsi.
La formazione d’aula prevede sempre più, dal punto di vista didattico, l’utilizzo di tecniche e
metodi didattici non tradizionali. Quindi, oltre alle lezioni frontali, sono sempre più diffusi il
metodo per progetti, l'approccio basato su problemi, l'approccio cooperativo, simulazioni, giochi
di ruolo, discussioni di gruppo, i quali non esauriscono l'intera didattica ma vengono utilizzati
per diversificarla al fine di individualizzare l'apprendimento. Questo serve ad andare incontro a
diverse tipologie di utenza, caratterizzate da demotivazione verso lo studio tradizionale, con una
carriera scolastica spesso non lineare, e con stili cognitivi legati all'interesse per l'esperienza e
Pagina 30 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Relativamente ai percorsi triennali svolti nelle agenzie formative, integrati con la scuola ma con
prevalenza di docenti della FP, il range delle ore complessive di formazione professionale può
variare territorialmente. La media è tuttavia di circa 1.000/1050 ore l’anno. La ripartizione oraria
non è regolamentata a livello nazionale; tuttavia l’indicazione di massima che emerge dai
monitoraggi nazionali dell’ISFOL prevede che all’apprendimento delle competenze di base e
trasversali si possa destinare tra il 24 ed il 50 % del monte ore ; a quello delle competenze
tecnico-professionali tra il 33 e il 50 % ; alla personalizzazione e recupero tra il 5 e il 15 % ; allo
stage tra l’8 e il 32 %. Relativamente ai percorsi integrati, svolti a scuola, con prevalenza di
docenti scolastici, le attività formative sono svolte all’interno dell’orario normale di istituto, con
la flessibilità curricolare (15 % del monte ore), utilizzando eventuali ore di approfondimento
degli Istituti professionali, per un totale generalmente non eccedente le 310 ore annue.
Per quanto riguarda le competenze chiave per la cittadinanza o di base, il riferimento per
la elaborazione del curriculum è il Documento sulle competenze chiave per il cittadino,
allegato al regolamento sull’obbligo di istruzione (già citato Decreto MPI n. 139/2007), che gli
allievi 14-16enni devono acquisire nel biennio svolto sia negli enti formativi sia nella scuola. Il
documento sulle competenze chiave non sostituisce le programmazioni curricolari o le
progettazioni di dettaglio dei singoli corsi, rappresenta tuttavia una guida importante per quanto
riguarda l’apprendimento-insegnamento di tali competenze. Esso infatti, richiamando le
raccomandazioni europee, prevede l’acquisizione di un insieme di obiettivi formativi riferiti ai
seguenti “Assi culturali” (declinati in
competenze, abilità/capacità e conoscenze):
_asse dei linguaggi;
_ asse matematico;
_ asse scientifico-tecnologico;
_ asse storico-sociale.
Questi sono accompagnati dalle seguenti competenze chiave quali: (D.M. 139/2007)
imparare ad imparare;
progettare;
comunicare;
collaborare e partecipare;
agire in modo autonomo e responsabile;
risolvere problemi;
individuare collegamenti e relazioni;
acquisire ed interpretare informazioni.
Per quanto riguarda la progettazione degli obiettivi formativi relativi all’aspetto professionale, il
riferimento è l’Accordo Stato-Regioni del 5 febbraio 2009 che rappresenta il repertorio
nazionale delle qualifiche relative ai percorsi triennali. Per ogni figura sono riportate le attività
che deve saper svolgere e le competenze e abilità ad esse correlate.
Pagina 31 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Le metodologie didattiche utilizzate negli interventi formativi sono le più varie: lezione frontale,
simulazioni, giochi di ruolo, discussioni di gruppo, visite ad aziende, ecc. In particolare, si
raccomanda l'utilizzo di metodologie didattiche attive per facilitare l’apprendimento e rispondere
alla necessità degli allievi di apprendere attraverso la pratica anche contenuti e discipline
teoriche. Lo stage, in questo senso, è una misura molto gradita dagli studenti proprio per la sua
capacità di rendere attuali e concrete le conoscenze e le competenze apprese in aula.
Esistono libri di testo specifici per la formazione professionale curati da case editrici che
pubblicano anche i testi scolastici. I formatori sono liberi di predisporre dispense o di indicare i
libri di testo che ritengono opportuni.
In questo contributo si considereranno i percorsi triennali erogati dalle agenzie formative: quelli
erogati dalle scuole rispondono alle modalità proprie del sistema della istruzione.
Nell'ambito della formazione iniziale il responsabile della valutazione degli apprendimenti è il
docente della materia e/o il tutor formativo.
Si va inoltre sempre più diffondendo l’utilizzo del portfolio come strumento di raccolta
sistematica delle competenze acquisite attraverso la presentazione dei lavori realizzati, fornendo
documentazione, analisi, interpretazione e valutazioni. Il portfolio delle competenze permette di
valutare non solo le prestazioni ma anche i processi di apprendimento, le strategie messe in
opera dal soggetto e i progressi compiuti.
Gli allievi valutano 1 o più volte l’anno, attraverso questionari di gradimento, la didattica dei
docenti, l’organizzazione del corso e la struttura. In alcuni enti, questo avviene all’interno di
procedure standardizzate relative al controllo di qualità.
Per quanto riguarda le certificazioni finalizzate alla mobilità dei percorsi, nel sistema di
formazione professionale, come da decreto n. 174/01, esse servono a garantire la trasparenza
Pagina 32 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Formatori
I formatori della formazione professionale regionale sono dipendenti o collaboratori degli enti
locali (nel caso di strutture formative di proprietà delle amministrazioni pubbliche) o dei centri di
Pagina 33 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
formazione privati. Esiste un albo regionale, ma mancano canali formali per l'accesso al ruolo.
L'incarico è affidato per chiamata e selezione o per appartenenza ad un albo.
I docenti dei percorsi triennali erogati dalle scuole sono quelli scolastici reclutati dallo Stato
attraverso le sue specifiche modalità (abilitazione all’insegnamento).
Prima del decreto sugli standard di accreditamento delle strutture, in particolare quello degli
enti che realizzano percorsi triennali di IeFP in cui si assolve l’obbligo di istruzione e il diritto-
dovere all’istruzione e formazione, potevano insegnare negli enti persone esperte nel campo
professionale relativo alla qualifica del corso e persone con il diploma di scuola secondaria
superiore e laurea. Oggi, il decreto del 29 novembre 2007 sull’accreditamento delle strutture
per i percorsi dell’obbligo di istruzione prevede (art. 2, comma d) che i docenti siano in
possesso dell’abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore o, in via
transitoria, di personale in possesso di un diploma di laurea inerente l’area di competenza e di
una sufficiente esperienza, o, almeno, di un diploma di scuola superiore e di una esperienza
quinquennale.
Pagina 34 di 35
Sistema educativo di Istruzione e Formazione
Pagina 35 di 35