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Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Settembre 1959
Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Settembre 1959:
Gioco Magico – Philip K. Dick
Sua moglie Laura Douglas spuntò dallo stipite della porta di cucina,
guardò suo marito, il professor Anthony Douglas, e poi la donna
sorrise, mentre suo marito ricambiò con un largo sorriso, seguito da
una strizzata dell'occhio destro.
________
-Ho sentito dire dalla vicina, che questi giovani ricercatori sono
molto competitivi ed arroganti- disse la voce di Laura Douglas che
provenne dalla cucina, riecheggiando in salotto.
-E che diavolo vuol dire!. William ti dico che l'ho visto!. Ero io! ho
incrociato il suo sguardo!- disse con voce isterica il prof. Douglas.
-Ma chi vuoi che venga a casa mia e poi s'affacci alla finestra del
salotto, standosene fuor di casa, a guardare dentro il mio salotto!.
Ti dico che ero io, mi sono visto, ho incrociato i suoi occhi, anzi i
miei occhi!- ebbe a ripetere il professor Douglas.
-Forse era Dio- disse Jean che era la moglie di Henderson, la donna
era in piedi, vicino alla porta del salotto, aveva un'aria palesemente
preoccupata.
-Senti William, devo tornare a casa, s'è fatto tardi!- disse il prof.
Douglas. 9
-Sì! é una buona idea!. Forse sono solo stressato dal lavoro in
laboratorio- disse annuendo con la testa Douglas mentre l'uomo
salutò con la mano, poi accelerò il passo per raggiungere quanto
prima la sua auto.
Tra la strada e la zanella, prima della fila degli alberi, in terra c'era
un grosso lingotto d'oro che brillava sotto le luci anabbaglianti della
sua auto.
Non era possibile che quel coso fosse un vero lingotto d'oro, era
assai più probabile che fosse qualcosa che rassomigliasse all'oro,
ma insomma non poteva essere oro!.
Non c'erano luci di auto davanti a lui, non c'erano luci di auto dietro
di lui. Non c'erano luci di altre auto nell'altra corsia.
Chiama Eric Barners il pilota del club aeronautico, lui ha alcuni aerei
Piper che li affitta. Prendi un aero di Barners, anzi no!, dato che non
so pilotare un aereo, mi farò accompagnare da Barners in Messico.
A Barnes gli darò qualcosa per le spese e per tenere la bocca
chiusa. Venderò il lingotto in Messico, mi terrò il grosso mucchio di
soldi, vivrò felice con Laura, senza più pensieri finanziari per il resto
della mia vita.
Questa cosa, suonava proprio bene.
Poi una vocina logica e fredda, dentro la sua testa prese il possesso
delle calde emozioni vorticose che gli roteavano nel suo cervello, ad
una velocità iperbolica.
Non restava che l'idea di Jean: l'occhio di Marte. Erano loro, loro da
un altro mondo, stavano cercando di catturarlo, ma perché
volevano catturare proprio lui?!
___________
Erick Milton stava ascoltando con interesse quello che gli stava
raccontando il professor Douglas, quando questi ebbe finito, il
professor Douglas concluse dicendo -E questo é tutto!. Adesso non
dirmi che io non so riconoscere un lingotto da una roccia, oppure
che io sono fuori di testa, perché io so benissimo cosa m'é capitato,
ed ho visto quella grossa faccia fluttuare nell'aria, davanti al cofano
della mia auto!-
Una voce femminile dall'esterno della casa, urlò varie volte il nome
del professor Douglas. [...]
-Chi sei, che cosa vuoi?!- urlò il professor Douglas restando vicino
alla porta e sotto il portico, mentre Bill Henderson era poco dietro di
lui, vicino alla porta di casa. [...]
All'improvviso ci fu un flash di luce, una sorta di palla di luce arrivò
veloce non si sa da dove, e l'oggetto colpì parte del portico.
Henderson annuì.
Henderson prese per mano sua moglie Jean, i due corsero fuori
sull'aia.
Sua moglie Laura era in buone mani: B ill Henderson era il fratello di
Laura, Jean Henderson era una buona amica di Laura, il vecchio
professor Milton era una bravissima persona.
Doveva però fermarsi per fare benzina, perché aveva guidato sino a
svuotare il serbatoio dell'auto del professor Milton, il quale
evidentemente non metteva mai più di mezzo serbatoio sull'auto,
essendo un pantofolaio.
-Di quale Caffè parla?!- disse l'attendente del distributore con gli
occhi stralunati, mentre lo squadrò dalla testa ai piedi. [...]
Forse una luce d'orrore brillò nella testa del professor Douglas,
nell'udire questi pensieri, che gli riecheggiarono strani e pesanti
nella sua mente.
Poi Douglas fu scaricato dalla rete lucente, forse lui era a terra, da
qualche parte, poi qualcosa s'avvicinò al suo volto, era un oggetto
molto lucente, sembrava proprio una padella luccicante!.
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