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30/4/2022

NON
EDIZIONI COME UN’APE – ISAC ASIMOV
CHIP65C02

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi.
Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio IF Worlds of
Science Fiction –Giugno 1957- in particolare al racconto “Does a Bee care” di
Isaac Asimov assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é
intrattenere, divertire, incuriosire il lettore.

In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti ,


organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È
importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o
persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate
che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed
immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di
lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è 2
liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza
alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano
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A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazion e


e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene
immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata.
L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o
spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non
dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho
lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa.
E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate
artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in
scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro
legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa
grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena
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“Come un’ape” stampato 30/4/2022 (v1.0)é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

➜http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/
6502 & Terminetor Magnetico

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Indice

Prefazione: omaggio a -IF Worlds of Science Fiction Giugno 1957- …...… pag. 4

Capitolo 1- Come un’ape ……………………………….……..….………... pag. 6

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Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Giugno 1957

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista IF Worlds of


Science Fiction Giugno 1957 in particolare al racconto “Does a
Bee care“di Isaac Asimov.

In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare


nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per
proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un
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pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad
avere:

• una copertina sempre identica “IF Worlds of Science


Fiction” 30 e lode rimasterizzato,
• un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto,
• un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali
racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un
gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp
Mags”.
• La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano
all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a
quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags.
• Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o
sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le
divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero
essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella
collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la
rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book,


una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama,
remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories
& IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna
rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!.
Saluti e buona lettura!

Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Giugno 1957:
Come un’ape – Isac Asimov

L'astronave iniziò come uno scheletro d'acciaio a luccicare sotto il


Sole, lentamente la pelle d'acciaio brillante dell'astronave emerse
dalle tenebre, mentre dentro di se nascondeva tutti i sofisticati
sistemi vitali e di guida del veicolo interplanetario.
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Thornton Hammer era coinvo lto in questo progetto, maneggiava
con attenzione e molta cura le formule matematiche che guidavano
lo sviluppo di questo progetto, in rapporto alla massa
dell'astronave, del carburante, la potenza dei motori ed il payload
utile che poteva essere trasportato.

Hammer stava adesso guardando e verificando i contatti elettrici


che illuminavano gli apparat i d'illuminaz ione, il suo amplificatore
ottico colse la luce della fluorescenza dei tubi e l'amplificò,
lanciandola fuori per calibrarne l'efficienza di rendimento.

Dietro di lui, in piedi e silenzioso stava Theodore Lengyel, era quello


che pagava tutti i conti dei questo ambizioso progetto,
all'improvviso Lengyel esordì -Eccolo! é lui il tizio-.

-Ti riferisci a Kane?!- chiese Hammer.

-Mi riferisco al tizio vestito di verde, che sta oltre la recinzione-


rispose sarcastico Lengyel, mentre guardò il monitor della
telecamera di vigilanza.

-E' Kane, Che cos'hai contro di lui?!- chiese Hammer.

-Io so che Kane é un vero idiota!, quindi voglio sapere che cazzo
sta facendo là fuori?!- rispose Lengyel.

Hammer storse la bocca, rimase in silenzio senza rifiatare altro, poi


dopo qualche secondo disse -Hai parlato con lui?!-

-E' il mio lavoro parlare con la gente, io parlo con tutti, ascolto tutti
i commenti ed i consigli di tutti, per migliorare questo progetto-
rispose Lengyel.
-Che cosa c'è di Kane che ti disturba così tanto?!- chiese Hammer.

-E' insolente!. Gli ho chiesto come si sentisse, nel lavorare al


progetto di un'astronave che sarebbe andata sulla Luna?! Gli ho
parlato dell'astronave che ci avrebbe condotti ad esplorare le stelle.

Certo!, forse gli ho parlato un po' troppo di questa storia, ma


comunque lui s'è rivoltato contro di me in modo rude. 7

Poi se n'é andato lasciando il suo posto di lavoro, tanto che fui
costretto a chiedergli dove diavolo stesse andando, e lui mi ha
risposto che era stanco di parlare dell'esplorazione delle stelle, e
che andava a prendere un po' d'aria, per andare a guardare il cielo
stellato- rispose Lengyel.

Hammer sorrise sarcastico e commentò -Ok! va bene, adesso


sappiamo che a Kane piace guardare il cielo stellato-

-E' un idiota!- sbottò Lengyel -Era pieno giorno!, c'era il Sole in


cielo e non si vedeva nemmeno una stella. E' semplicemente un
idiota, inoltre é uno sfaticato che ha lasciato la sua postazione di
lavoro!-.

-Lo so!- rispose sorridendo Hammer.

-Allora perché lo tieni quì con te, nel progetto?!- chiese Lengyel.

-Perché é maledettamente competente e sa il fatto suo, inoltre é


molto fortunato!- disse Hammer.

-Che diavolo vuol dire tutto questo?!- chiese Lengyel.

-Voglio dire, che... beh! quando io non ho idee, se faccio quattro


parole con Kane, riesco sempre a schiarirmi le mie idee, e poi riesco
sempre a trovare nuove soluzioni per migliorare il nostro progetto.

Anche quando non discuto con lui, se Kane passa dall'ufficio ed


anche quando non dice niente, ma semplicemente gironzola
taciturno in ufficio a guardare i miei progetti, anche se Kane se ne
sta zitto senza rifiatare... a me piovono in testa sempre nuove idee
e soluzioni innovative per migliorare il progetto. M'é accaduto già
tre volte!.

Non so spiegarti il perché, ma é esattamente così, e tutte e tre le


volte sono sempre state ottime nuove idee, che mi hanno permesso
di fare miglioramenti davvero sostanziali sull'astronave!- rispose
Hammer.

-Stai scherzando, non é vero?!- rise Lengyel.


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-No! per niente!- rispose Hammer voltandosi per guardare in faccia
Lengyel.
______________

Kane dentro la sua tuta verde da lavoro, se ne stava in piedi a


guardare l'astronave, sapeva che l'astronave era quasi
praticamente terminata, non era stata progettata per trasportare
un equipaggio, anche se c'era un vano per un alloggiamento.

Kane sapeva un sacco di cose, come quella che per tener fuori dalle
palle un sacco di persone, era sufficiente indossare una tuta da
lavoro verde, un ottimo sistema per non farsi notare.

Indossare indumenti colorati come quelli di una tuta da lavoro, era


un'ottima strategia per non farsi notare e stare in mezzo alle
persone, senza che queste s'accorgessero di niente.

C'erano tante cose che Kane non capiva di quel che era successo, a
cominciare dal fatto che in passato non aveva mai guardato le stelle
e se le guardava, provava un lieve senso di malessere interno. Poi
lentamente la sua attenzione sul cielo notturno ebbe a focalizzarsi
in una certa regione del cielo, in un'area piccola e specifica nella
quale non c'era proprio niente d'interessante da guardare dalla
Terra.

Quella picco la stella bianca era alta nel cielo notturno in primavera
ed estate, e Kane restava a guardarla sinché non spariva sotto
l'orizzonte di sudovest. Mentre durante le altre stagioni la piccola
stella bianca non era visibile di notte, ma solo di giorno. C'era
sicuramente una qualche connessione tra quella picco la stella nel
cielo, e tutto quanto gli era accaduto, non gli era ben chiaro e poco
o niente era cristallizzabile logicamente, ma con il passare degli
anni questa convinzione era diventata sempre più forte, per quanto
gli sfuggissero tutte le ragioni logiche di questo interesse.

Kane s'approssimò all'astronave, che sapeva essere quasi ultimata,


c'era ancora un varco che era aperto, era appena sufficiente per far
passare un essere umano all'interno, poi l'indomani il vano sarebbe
stato sigillato perché non c'era niente da caricarci co me zavorra 9
dentro l'astronave.

C'era un rivelatore di movimento e di metallo da passare, c'era da


camminare per un tragitto gattoni per infilarsi nel varco, sapeva
tutto esattamente perché era stato lui ad installare costruire proprio
quella parte di astronave, che la conosceva proprio come le sue
tasche, avendola assemblata pezzo per pezzo, in questi mesi di
lavoro.

Non c'erano segreti sconosciuti per lui sul progetto e sulla struttura
dell'astronave.

Era buio, non c'era ventilazione nel cunicolo, ma Kane non vi pose
attenzione e continuò a camminare gattoni dentro al cunicolo del
razzo.

Kane continuò, poi salì per una scaletta e raggiunse il suo vano.

Nell'arco di due ore sarebbero state caricate sul razzo vari oggetti
per il supporto vitale, poi i portelloni sarebbero stati sigillati, ma lui
che s'era nascosto nel vano, restando in silenzio non lo avrebbe
notato nessuno.

Nessuno sapeva del vano circolare che c'era nell'astronave, non era
indicato nei progetti, nessuno sapeva della sua esistenza perché era
stato Kane a fare una modifica ai progetti, mentre installava i
pannelli, ricavando un secondo vano occulto, ben protetto dentro
l'astronave.

Nemmeno Hammer il progettista del razzo sapeva niente, di come e


perché Kane passando in silenzio, varie vo lte a sbirciare tra i
progetti di Hammer, Kane aveva passato mentalmente tante buone
informazioni, che gradualmente Hammer aveva silenziosamente
recepito e prontamente introitato nel progetto dell'astronave a
razzo.

La cosa era lampante, era talmente lampante che la


monitorizzazione dell'avanzamento lavori, aveva registrato
esattamente tutte le modifiche di progettazione introdotte nella
costruzione del razzo, le stesse identiche idee che Kane aveva 10
passato telepaticamente ad Hammer.

Tutte quante erano entrate dentro ai fogli di progettazione,


Hammer aveva ricevuto proprio tutto quello che Kane gli aveva
passato.

Ma nei progetti del razzo, non c'era traccia di quel vano, perché la
massa d'ingombro del piccolo abitacolo era marginale rispetto al
vano di carico, questo era stato ristretto in volume da Hammer,
giusto quel tanto che bastò a Kane per costruire il suo abitacolo
segreto dentro al razzo.

Quando Lise Meitner annuncìò che avrebbe testato le barre di


bario sotto il bombardamento di neutroni dell'uranio, Kane era
proprio lì, sì insomma... appena dietro la porta, Kane era giusto in
piedi in silenzio nel corridoio.

Kane nel 1904 era proprio al parco, seduto su una panchina a


mangiare un gelato in silenzio, quando il giovane Einstein se ne
stava seduto due panchine più in là, a meditare in silenzio
sull'universo. Nella mente del giovane Einstein fu come un
terremoto improvviso, quando Kane gli passò telepaticamente l'idea
di uno spaziotempo elastico e soggetto alla gravità della massa, con
il limite invalicabile della velocità della luce.

Ancora prima di tutto questo, quando il giovane Newton era


seduto sotto il melo a leggere uno sterile trattato d'alchimia per
convertire pio mbo in oro, Kane era stravaccato tre alberi più in là.
Kane fingeva di leggere un libro, quando passò telepaticamente alla
mente di Newton le leggi di gravitazione universale, e per
distoglierlo da quell'insulso libro d'alchimia, gli fece pure cascare
una mela dritto in testa.
__________

Il panorama del Nuovo Messico era desolato ed arido, la postazione


di lancio perfetta per lanciare il razzo sulla Luna.

L'astronave senza equipaggio, conteneva tutti gli strumenti


scientifici per fotografare e misurare la Luna, nella sua massa, con
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emissioni di micro-onde e controllo dei livelli di radiazione.

Il razzo era pilotato da terra e non aveva equipaggio, ma il razzo


avrebbe potuto averne: per meglio dire ne aveva.

C'era infatti in progetto la costruzione di un secondo razzo, questa


volta con un abitacolo per più di una persona, che poi avrebbe
raggiunto la Luna.

C'erano le televisioni, giornali, scrittori, grandi industrie di tutto il


mondo, vari rappresentanti ed ambasciatori di tutto il mondo,
insomma oggi poco distanti dal razzo, c'era tutto quanto l'umanità
avrebbe potuto dispiegare nel Nuovo Messico, per celebrare la
partenza del primo razzo con cui circumnavigare la Luna.

Tutti gli altri terrestri che non erano potuti venire a vedere il razzo
di persona, lo guardavano seduti in sala, in cucina, nei bar o negli
alberghi o nei supermarket di tutto il mondo, erano tutti incollat i ai
teleschermi in bianco e nero, per riprendere l'accensione dei motori
a razzo e la partenza del missile verso la Luna.

Quando il conteggio arrivò a zero, i motori a razzo s'accesero.

Kane dal suo vanò percepì l'accensione dei motori, e la pressione


dell'acceleraz ione sul suo corpo.

Kane staccò la sua mente dal corpo, per non subire il disagio
dell'acceleraz ione del razzo, che stava salendo verso il cielo mentre
l'accelerazione appesantiva il suo corpo di essere umano.

Kane ebbe a pensare che il suo viaggio sulla Terra era finalmente
finito, non c'era più da nascondersi tra le persone, evitando che
queste potessero accorgersi che per la durata della vita umana,
Kane appariva immortale. Non ci sarebbe più stata la necessità di
vagare di nazione in nazione, di continente in continente,
nascondendosi e cambiando nome e personalità e mestiere, per
eludere gli esseri umani circa la sua vera natura.

Kane era sempre stato sulla Terra, era già presente all'epoca
dell'Incredibile Ebreo della Palestina oppure del mito dell'Olandese
Volante che solcava gli oceani della Terra. 12

Kane dal suo vano, poteva scorgere la sua piccola stella di origine,
per quanto non vi fossero oblò nel suo abitacolo segreto, ma in ogni
caso Kane vedeva la sua meta, per quanto vedere non é un verbo
che esprima correttamente la giusta circostanza.

C'era una parola ed un verbo per ogni cosa, lui proveniva da un


uovo che era stato depositato sulla Terra, in un'epoca lontanissima,
ancora prima che i primi uomini fondassero le loro prime città
composte da qualche capanna di fango e paglia e scoprissero
l'agricoltura, smettendo d'essere nomadi.

Che mondo sarebbe stato?!

Qual'era il criterio di sviluppo ed evoluzione?!

L'uovo ebbe a dividersi in quattro e produsse le forme di un essere


umano, per un'entità che non era umana, per dare forma umana e
proteggere l'essere non umano, dagli umani, permettendogli di
vivere in mezzo a loro, senza essere scoperto.

Qualcosa come 8000 anni fà, era stato un viaggio molto lungo
quello fatto da Kane sulla Terra.

La picco la stella divenne molto intensa e gradualmente sempre più


intensa come luce, questa fu la cosa che ebbe a svegliare Kane,
facendogli aprire gli occhi, dentro al vano dell'astronave terrestre.
La picco la stella stava brillando e luccicando ritmicamente proprio
per lui -Casa!, finalmente Casa!- mormorò Kane. Kane lo sapeva,
come lo sa un salmone terrestre che risale la corrente dei fiumi per
tornare dove é stato generato in larva.
L'adulto Kane uscì fuori dal corpo umano, così come un bozzolo
protegge una larva prima del suo sviluppo.

Kane lasciò l'astronave ed accelerò ad una velocità


incommensurabile per tornare a casa, ci sarebbe stato in pochi
giorni.

Forse avrebbe potuto anche fertilizzare un altro pianeta, lasciando 13


una propria larva per creare un altro Kane, su un'altro pianeta
abitato prospiciente ad una stella che avrebbe incontrato sul suo
tragitto.

Non gli interessava d'aver lasciato il corpo di Kane come una larva
vuota.

Non gli interessava aver guidato lo sviluppo del genere umano


verso una società scientifica e tecnologica.

Un po' come un'ape che non si cura più del fiore che ha impollinato
con il suo passaggio, perché é già volata via verso un altro fiore.
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