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IL SILENZIO

Un giorno Ulurs, Dio della pazienza si sentiva infastidito dalle troppe chiacchiere dei esseri
umani.
Quindi un giorno decise di ribellarsi.
Siccome era un Dio e quindi dotato di poteri sovrannaturali, decise di avvolgere le persone
all’interno del suo gigantesco mantello oscuro.
Li intrappolo del tutto nell’oscurità assieme a delle ombre assassine.
Queste ombre vagavano solo senza la presenza di alcuna luce.
Percepivano i rumori da molto lontano grazie ad un udito molto sviluppato, una singola
parola poteva essere fatale per la vita della persona che la pronunciava.
L’unico modo di sopravvivere per gli esseri umani, a questi mostri, era non parlare.
Perciò dovettero ambientarsi e per comunicare tra loro, dovettero ingegnarsi per trovare
un metodo senza dover morire, quindi inventarono dei segni scritti e mimati.
Con il passare dei secoli, il mantello del potente Dio iniziava a presentare degli strappi, che
facevano intravedere la luce esterna al mantello.
Tale luce, era un aiuto per le persone a sconfiggere le ombre, poiché queste erano
estremamente sensibili al contatto dei raggi.
Con il passare del tempo queste ombre iniziarono a diminuire sempre di più, e quando si
accorsero che erano troppe poche per sconfiggere gli umani, iniziarono a fuggire.
Quando gli umani si accorsero che le ombre erano scomparse, iniziarono a emettere suoni,
e subito dopo a parlare normalmente senza nessun timore.
Siccome durante il periodo del lungo silenzio ci furono molte invenzioni, si accorsero però
che il silenzio aiutava a ragionare e a riflettere.
Il Dio, felice che gli esseri umani ebbero capito l’importanza del silenzio, fu soddisfatto del
suo lavoro.

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