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PRIMA STROFA (vv. 1-24): la moglie è paragonata a una gallina poiché, sebbene chini il
collo per bere e raspi il terreno per nutrirsi, ha un passo lento e superbo, simile a quello di
una regina. Le «gallinelle» ricordano al poeta la moglie per via della «soave e triste/
musica dei pollai», paragonata agli sconsolati lamenti della donna.
TERZA STROFA (vv. 38-52): la moglie è assimilata a una cagna, animale dalle
connotazioni generalmente negative, associato alla sessualità. Saba decide, al contrario,
di focalizzare l’attenzione su quelle caratteristiche peculiari che generano un legame
inscindibile fra l’animale e il padrone o la padrona: la cagna è fedele, dolce, gelosa fino
alla possessività.
QUINTA STROFA (vv. 69-76): la più breve, l’animale al quale la moglie è paragonata è la
rondine, annuncio della primavera e simbolo del potere rigenerante della natura e, di
conseguenza, della donna. La rondine è però sfuggente, priva di un approdo stabile,
ritorna in primavera per poi ripartire in autunno. D’altro canto, la donna non solo ha portato
una rinnovata gioventù nella vita del poeta ormai vecchio, ma, soprattutto, gli ha fatto dono
di un amore duraturo.
SESTA STROFA (vv. 77-87): è l’unica dedicata a due animali, la formica e l’ape, entrambi
appartenenti al regno degli insetti. La formica è simbolo di previdenza, dunque della
tradizionale virtù domestica di gestione della famiglia e della casa; non a caso è una
nonna a parlarne a un bambino durante una passeggiata in campagna. L’ape è invece
simbolo di operosità e ingegno.
Tu sei come una giovane Tu sei come una giovane,
una bianca pollastra. bianca gallina.
Le si arruffano al vento Le si arruffano le piume
le piume, il collo china al vento, piega il collo
per bere, e in terra raspa; per bere, e gratta la terra;
ma, nell'andare, ha il lento ma, nel camminare, ha lo stesso
tuo passo di regina, tuo passo lento da regina,
ed incede sull'erba e procede sull’erba,
pettoruta e superba. impettita e superba.
È migliore del maschio. È migliore del maschio.
È come sono tutte È come sono tutte
le femmine di tutti le femmine di tutti
i sereni animali i docili animali
che avvicinano a Dio, che sono vicini a Dio.
Così, se l'occhio, se il giudizio mio Così se il mio sguardo, se il mio giudizio
non m'inganna, fra queste hai le tue non mi ingannano, le tue simili sono
uguali, tra le femmine degli animali, non tra le
e in nessun'altra donna. altre donne.
Quando la sera assonna Quando la sera predispone al sonno
le gallinelle, le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle, queste emettono voci che ricordano
dolcissime, onde a volte dei tuoi quelle,
mali dolcissime, con le quali a volte ti lamenti
ti quereli, e non sai dei tuoi mali, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste che la tua voce ha il suono
musica dei pollai. dolce e triste dei pollai.
Anafora = "Tu sei come" (vv. 1, 25, 38, 53, 69, 77)
Assonanza = "scopre, soffre" (vv. 50-51); "orecchi, radicchi" (vv. 57-59); "cibo, nido" (vv. 63-66).
Anastrofe = "il collo china" (v. 4); "in terra raspa" (v. 5); "il giudizio mio" (v. 27); "libera ancora" (vv. 29-
30); "il collo volge" (vv. 34-35); "che l'erba strappi" (vv. 36-37); "il mio dono t'offro" (vv. 42-43); "una
santa sembra" (vv. 42-43); "Chi potrebbe quel cibo/ ritoglierle?" (vv. 63-64).. In questi versi viene
posticipato il verbo.
Iperbato = "tanto è quel suono lamentoso" (vv. 33-34); "altri protende e fermi" (v. 58).
Sinestesia = "rosa tenero" (vv. 30-31). La prima appartiene alla sfera sensoriale visiva, la seconda a
quella tattile.
Metafore = "ha il lento tuo passo di regina" (vv. 6-7); "la tua voce ha la soave e triste musica dei pollai"
(vv. 23-24); "Ai tuoi piedi una santa sembra" (vv. 42-43); "un'altra primavera" (v. 76).
Enjambements = vari
Gioco di parole: il coniglio non fa il nido, o per lo meno si costruisce la tana per i suoi figlioli, ma non il
nido che è tipico degli uccelli.