Mentre arriva la sera (lo giorno se n’andava...) Dante si ritrova, sol uno, a combattere la sua
battaglia. Per analogia con la letteratura classica, e con intercambio tipicamente medievale
tra divinità cristiane e pagane, vengono qui invocate le Muse:
Ma subito dopo Dante, che non si sente pari a Enea (di Silvio il parente) o a san Paolo (lo
Vas d’elezione) non riesce più a vedere un valido motivo per questo viaggio, e dubita di
volerlo fare:
Sembra qui che Dante voglia arrendersi, che cambi idea facendosi tale a chi disvuol ciò che
volle, ma Virgilio non lo asseconda, e lo accusa di viltà, che gli fa vedere (stavolta) una belva
laddove invece si trova solo un’ombra:
Il rimedio proposto da Virgilio consiste nel raccontare al timoroso collega fiorentino chi gli ha
chiesto di fargli da guida, un personaggio femminile descritto con e caratterizzato da qualità
che vanno dal bello al soprannaturale al sublime :
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Un attimo di sospensione. Nel sesto canto del Purgatorio troviamo un concittadino di Virgilio,
che Dante così descrive (Purgatorio, VI):
La richiesta di Beatrice inizia con una formula di cortesia (captatio benevolentiae) che
richiama la città natale di Mantova e la sua fama, e prosegue con una descrizione della
paralisi morale di Dante:
Lo smarrimento dell’amico è tale che potrebbe essere già tardi; per questo è importante
l’aiuto di Virgilio; e in chiusura del discorso la donna si presenta, confermando l’idea che il
lettore dovrebbe già avere:
Virgilio però chiede a Beatrice la ragione del suo viaggio, e il motivo per cui sembra passare
indenne nei gironi infernali. Beatrice non teme ciò che non le può nuocere,
I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale,
che la vostra miseria non mi tange,
né fiamma d’esto ’ncendio non m’assale.
Questa donna - che non viene nominata - chiede a santa Lucia - che a sua volta chiede a
Beatrice, seduta accanto a Rachele, la moglie di Giacobbe, invitandola a soccorrere quei
che t’amò tanto, che grazie al tuo amore uscì de la volgare schiera
Beatrice, così sollecitata, non esita un attimo a muovere in soccorso di Dante, scendendo
fino agli Inferi al cospetto di Virgilio, che è commosso dalle lacrime della donna:
Ecco perché Virgilio non capisce i dubbi di Dante, e lo invita a fidarsi dell’aiuto che gli viene
dalle tre donne benedette che hanno a cuore la sua sorte.
Il racconto di Virgilio ha un rapido effetto sul suo discepolo, che si rialza, spiritualmente
parlando, come un fiore al mattino si schiude, e manifesta la sua decisione di percorrere il
cammino