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CORSINI 2020/2021
December 3, 2020
Contents
II MODELLO DA - OA 4
1 LE IPOTESI 4
2 L'OFFERTA AGGREGATA 5
3 DOMANDA AGGREGATA 6
3.1 IL CONSUMO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
3.2 IL REDDITO DISPONIBILE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
3.3 GLI INVESTIMENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
3.4 LA FUNZIONE DI DOMANDA AGGREGATA . . . . . . . . . 7
1
III MODELLO IS - LM 15
9 LA CURVA IS 15
10 LA CURVA LM 19
10.1 I CASI LIMITE DELLA CURVA LM . . . . . . . . . . . . . . . 22
V LA CURVA DI PHILLIPS 45
2
20 LA CURVA DI PHILLIPS E LA RELAZIONE TRA INFLAZIONE
E DISOCCUPAZIONE 47
20.1 DETERMINAZIONE ANALITICA . . . . . . . . . . . . . . . . 47
20.2 SCELTE DI POLITICA ECONOMICA . . . . . . . . . . . . . . 47
VI LA CRESCITA ECONOMICA 51
22 CONCETTI PRELIMINARI 51
23 MODELLO DI SOLOW DI ACCUMULAZIONE DEL CAPI-
TALE FISICO 52
23.1 LA FUNZIONE DI PRODUZIONE AGGREGATA . . . . . . . . 52
23.2 CAPITALE PER OCCUPATO E INVESTIMENTI . . . . . . . 53
23.3 LIVELLO D'EQUILIBRIO DEL CAPITALE PER OCCUPATO 54
23.4 STATICA COMPARATA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
23.4.1 CAMBIAMENTI NEL SAGGIO D'INVESTIMENTO . . 55
23.4.2 CAMBIAMENTI NEL TASSO DI CRESCITA DEGLI
OCCUPATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
23.5 LA GOLDEN RULE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
23.6 ESEMPIO CON COBB - DOUGLAS . . . . . . . . . . . . . . . 57
23.7 IL PROGRESSO TECNOLOGICO . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
23.7.1 IL PROGRESSO TECNOLOGICO ESOGENO . . . . . . 57
23.7.2 IL PROGRESSO TECNOLOGICO ENDOGENO: AC-
CUMULAZIONE DI CONOSCENZA . . . . . . . . . . . 59
3
Part I
Part II
MODELLO DA - OA
1 LE IPOTESI
4
Presenza di imperfezioni nel mercato (es. prezzi monopolistici)
Tasso d'interesse costante i, che è l'assunzione con maggior ambiguità (cfr. mod-
ello IS − LM ).
Domanda aggregata: D =C +I +G
Oerta aggregata: Y = Da le imprese adeguano oerta alla domanda
aggregata attesa
Equilibrio: DA = OA => Y =C +I +G
2 L'OFFERTA AGGREGATA
5
La funzione di produzione (e di oerta) aggregata, dunque, è:
3 DOMANDA AGGREGATA
3.1 IL CONSUMO
Dato che prezzi, salari nominali e tasso d'interesse sono ssi, otteniamo la c.d.
funzione del consumo keynesiana :
C = C + cYd
S = Yd − C = (1 − c)Yd − C
S C
E la propensione media al risparmio:
Yd =1−c− Yd funzione crescente di
Yd
Dato che il reddito non è costante risulta che anche la tassazione e le imposte
variano, in particolare:
T = T + tY
TR = TR − τY
6
TR è la componente indipendente dal reddito e τ ∈[0, 1] misura la variazione
(negativa) nei trasferimenti all'aumentare del reddito.
Dunque, il reddito disponibile diventa:
Possiamo scrivere:
D = C + cYd + I + G = C + c[(1 − t − τ )Y − T + T R] + I + G =
C − c(T − T R) + I + G + c(1 − t − τ ) Y , da cui:
| {z } | {z }
Z ĉ
D = Z + ĉY
FICIENZA DI DOMANDA
Considero il sistema
Y = Da
D = Z + ĉY
1 Animal spirits, investment and unemployment: An old Keynesianview of the Great Reces-
sionMarco Guerrazzi, Department of Economics DIEC, University of Genoa, Available online
27 October 2015, https://www.researchgate.net/publication/283967034_Animal_Spirits_
Investment_and_Unemployment_An_Old_Keynesian_View_of_the_Great_Recession
7
Risolvendo ottengo che la produzione/oerta d'equilibrio è:
Z
YE = 1−ĉ
5 CONVERGENZA ALL'EQUILIBRIO
8
Le imprese, per via del difetto di previsione (es. a Y0 risulta D0 > Y0 no
a E), continuano a decumulare scorte, aumentando la produzione. Non è da
escludere, però, la possibilità di cicli delle scorte.
6 IL MOLTIPLICATORE DELL'EQUILIBRIO
2 4Y E = aY E 4C =
1
1−ĉ
4C > 4C
aC
9
L'eetto complessivo sul reddito è la somma delle singole variazioni:
4Y E = 4C + ĉ4C + ĉ2 4C + ... = (1 + ĉ + ĉ2 + ...)4C = 1
1−ĉ 4C
|{z} | {z } | {z }
E0 Q0 R1 Q1 R2 Q2
NOTA BENE: dato che ĉ viene moltiplicato per una potenza sempre più
grande, il peso associato a 4C è sempre più piccolo e gli impulsi sono sempre
meno rilevanti.
aY E 1
Il moltiplicatore della spesa per investimenti è il medesimo:
aI
= 1−ĉ >1
7 POLITICA FISCALE
SB = T − G − T R − i BPPU B = T + tY − G − T R + τ Y − i BPPU B = (t + τ )Y +
T − G − T R − i BPPU B
10
risparmio pubblico da trasferimenti non avvenuti. Il saldo di bilancio pubblico è
una funzione crescente del reddito con pendenza t + τ .
Dato che dipende dal reddito corrente, non è possibile partendo da SB E
capire se un governo stia perseguendo una politica espansiva o no, perciò si usa
il cosiddetto:
Gracamente:
11
7.1 L'EFFETTO DELLA SPESA PUBBLICA
aY E 1
aG = 1−ĉ > 1, dipende negativamente dall'aliquota t
aSB E E
t+τ ĉ−1+t+τ c(1−t−τ )−(1−t−τ )
aG = −1 + (t + τ ) aY
aG = −1 + 1−ĉ = 1−ĉ = 1−ĉ
<0
aSB E (c−1)(1−t−τ )
aG = 1−ĉ <0
12
7.2 L'EFFETTO DELLE IMPOSTE
aY E cZ
at = − (1−ĉ)2 < 0
t ↑=> ĉ ↓=> D ruota verso il basso
t ↑=> T ↑=> Yd ↓=> C ↓=> D ↓=> Y ↓=> C ↓=> D ↓=> ...
Invece, l'eetto sul saldo di bilancio pubblico d'equilibrio:
h i
aSB E c(t+τ )Z Z c(t+τ )Z Z c(t+τ )
at =YE − (1−ĉ)2 = 1−ĉ − (1−ĉ)2 = 1−ĉ 1− 1−ĉ =
h i h i
Z 1−ĉ−c(t+τ ) Z 1−c(1−t−τ )−c(t+τ ) Z 1−c Z(1−c)
= 1−ĉ 1−ĉ = 1−ĉ 1−ĉ = 1−ĉ 1−ĉ = (1−ĉ)2
>0
aY E c
aT
= − 1−ĉ <0
aSB E c(t+τ )
aT
=1− 1+ĉ >0
13
8 IL TEOREMA DEL BILANCIO IN PAREG-
GIO
iBP U B
SB = T − T R − G − P
Per farsì che il bilancio non cambi dopo l'aumento di spesa pubblica e tasse
sse deve valere 4G = 4T > 0. Ciò prende il nome di manovra in pareggio di
bilancio.
Determiniamo l'impatto sul reddito:
aY E aY E aY E aY E 4G c4G 1−c
4Y E = aG 4G+ aT 4T = aG 4G+ aT 4G = 1−c − 1−c = 1−c 4G =
4G
aY E aY E
NOTA BENE:
aG > aT , poiché il moltiplicatore della spesa pubblica
è maggiore di quello della tassazione ssa, dal livello analitico. Al livello eco-
nomico, si può dire che la spesa pubblica aumenta la domanda aggregata di
4D = 4G in prima istanza e successivamente per eetto del moltiplicatore,
14
ma dato che C = C + cYd , l'impatto complessivo sulla domanda aggregata è
c4T < 4G, ovvero non tutte le tasse si traducono in minori consumi.
Se seguo una politica scale in cui 4G = 4T > 0, ma t>0, migliora sia il saldo
di bilancio sia la tassazione (maggiore reddito da tassare).
Part III
MODELLO IS - LM
Versione ampliata del modello DA - OA, considerando il tasso d'interesse i e la
M
moneta . Il tasso d'interesse è determinato endogenamente, considerando i
P
mercati nanziari. Vengono mantenute le ipotesi di prezzi e salari nominali ssi.
Il modello venne sviluppato da John Hicks nel 1937, nell'ambito della sintesi
neoclassica.
9 LA CURVA IS
15
Possiamo analizzare, allora le dinamiche di aggiustamento dei punti fuori
dalla IS:
16
In L, a parità di produzione, si registra un eccesso di domanda, trainato
dal tasso d'interesse minore da quello d'equilibrio (maggiori investimenti).
Il sistema converge sulla IS verso destra, attraverso l'aumento della pro-
duzione da parte delle imprese.
αY a
D = C(Y − T + T R − (t + τ )Y, M
P
+ a
i+σ .Y , i) + I(Y a , i + σ) + G
17
Si registrano: un eetto negativo e un eetto incerto sui consumi e un eetto
negativo sugli investimenti. Prevalgono gli eetti negativi e si suppone che
l'eetto complessivo del tasso d'interesse sulla domanda aggregata sia negativo:
? −
aD aD aC aD aI
ai = aC ai + aI ai <0
+ +
− +
αY a
D((1 − t − τ )Y − T + T R, M
P
+ i+σ , i + σ, G) = Y
Y = D(Y, i)
18
Utilizzo il dierenziale totale:
aD aD aD
dY = aY dY + ai di, considerando che aY = ĉ, ottengo:
10 LA CURVA LM
+ − + +
M
P
= L(Y , i , σ, Ya ), notando che nel breve periodo Y 6= Ya
ai
aY = − aL/aY
aL/ai > 0
19
Nel punto Q, al di sopra di LM, c'è un tasso d'interesse più alto a pari
livello di reddito rispetto a R. Di conseguenza, in Q c'è un eccesso di oerta
di moneta che, tramite un eccesso di domanda nel mercato dei titoli, fa
diminuire il tasso d'interesse, portando alla convergenza sulla LM;
Nel punto L, al di sotto di LM, c'è un tasso d'interesse più basso a pari
livello di reddito rispetto a R. Di conseguenza, in Q c'è un eccesso di
domanda di moneta che, tramite un eccesso di oerta nel mercato dei
titoli, fa aumentare il tasso d'interesse, portando alla convergenza sulla
LM.
20
21
10.1 I CASI LIMITE DELLA CURVA LM
In dottrina esistono due casi limite nella curva LM, ovvero due modi antitetici
di funzionamento del mercato:
IL CASO CLASSICO
Il tasso d'interesse non inuenza la domanda di moneta, poiché questa è
prevalentemente domanda di moneta per ni transativi. La politica monetaria
è molto ecace.
M
aL
ai =0 => LM : P
= LC (Y )
aL
ai → −∞
La curva LM è piatta
3 e il tasso d'interesse è indipendente dall'oerta reale
di moneta (la quatità di titoli detenuta dagli operatori rimane costante), ovvero
la politica monetaria è inecace.
Ciò viene denita trappola della liquidità, ed è causata dal fatto che aspetta-
tive molto pessimistiche sul prezzo atteso delle obbligazioni/azioni (PBa (1) < PB )
potrebbero determinare un T IRB = < 0, portando gli operatori
a
b(1)+PB (1)−PB
PB
a una stretta preferenza per detenere moneta, invece che titoli. Ciò porta gli
operatori a detenere tutta la moneta che gli viene oerta.
La probabilità della trappola di liquidità è maggiore in contesti a basso tasso
d'interesse, in cui è improbabile che i prezzi dei titoli possano salire e, di con-
seguenza, c'è maggiore probabilità di perdite in conto capitale.
Gracamente:
3 Tuttavia, oltre una certa soglia di reddito la LM riassume un coeciente positivo. Ciò è
probabile a livelli sucientemente alti di tasso d'interesse.
22
11 L'EQUILIBRIO NEL MODELLO IS - LM
+ + − +
αY a E
IS : D((1 − t − τ )Y E − T + T R, Yda , M
P
+ i+σ , i + σ, G) = Y E
+ − +
M +
LM : P
= L(Y E , iE , σ, Ya )
Nel piano vengono inidividuate quattro regioni e la dinamica di aggius-
tamento è a spirale, ma se ipotizziamo che i mercati nanziari convergano
all'equilibrio più velocemente rispetto a quelli dei beni e dei servizi allora il
sistema si muove sulla LM no all'equilibrio:
23
della moneta rimane in eccesso di oerta.
Allo stesso tempo, però, i titoli possono presentare tasso negativo, soprat-
tutto laddove abbiano una alto grado di sicurezza (es. i titoli di stato tedeschi o
svizzeri). Inoltre, anche se per gli operatori non sarebbe conveniente acquistare
titoli a tasso negativo, il principale trade o sarebbe i costi di detenzione, ad
esempio, di ampie scorte monetarie.
Sull'equilibrio incide anche il rischio nel mercato azionario, dato che la do-
manda di moneta dipende positivamente dal rischio delle azioni.
M
σ ↑=> L ↑=> L > P
=> T d < T => PB , PA ↓=> i ↑=> I ↓=> D ↓=>
Y ↓=> LM a sinistra
Altrimenti detto, a parità di reddito gli individui vogliono una maggiore quan-
tità di moneta, causando l'aumento del tasso d'interesse. La IS non è toccata,
salvo elevati livelli d'incertezza.
24
12 POLITICA FISCALE E POLITICA MONE-
TARIA
Dierenziale totale:
(
IS : dY E = aD aD
aG dG + aY dY
E
+ aD
ai di
E
E aL/aY E
ai di => di = − aL/ai dY
aL
LM : 0 = aY dY + aL
aD aD
Inoltre, onsiderando che
aG =1 e
aY = ĉ e sostituendo:
25
dG + ĉdY E − aD aL/aY
ai aL/ai dY
E
= dY E
dG = 1 − ĉ + aD aL/aY
ai aL/ai dY E
− +
aD aL/aY aD aL/aY
Notando che
ai − , ovvero
ai aL/ai >0
aL/ai
dY E 1
dG = aL/aY
1−ĉ+ aD
ai aL/ai
+
aD aL/aY
Dato l'eetto positivo di
ai aL/ai (data l'ipotesi del tasso d'interesse de-
terminato endogenamente), il moltiplicatore della spesa pubblica nel modello di
IS - LM è minore di quello nel modello DAO - OA e, quindi , il tasso d'interesse
frena l'eett espansivo della spesa pubblica.
dY E
Nel caso classico: − aL/aY
aL/ai → ∞ =>
dG →0 => spesa pubblica ine-
cace
dY E
Nel caso keynesiano:
ai → −∞ =>
aL
− aL/aY
aL/ai = 0 =>
dG = 1
1−ĉ =>
spesa pubblica massimamente ecace
La conclusione è che la politica scale è tanto più ecace tanto più la domanda
di moneta è sensibile al tasso d'interesse e tanto meno sensibile alla domanda
aggregata.
Ovviamente, come nel modello DAO - OA, un aumento della spesa pubblica
determina inevitabilmente un peggioramento del saldo di bilancio pubblico.
26
DIMINUZIONE DELL'ALIQUOTA D'IMPOSTA
27
12.2 POLITICA MONETARIA
3. Gli individui spendono parte della moneta aggiuntiva: gli individui potreb-
bero decidere di allocare la tantum su un arco di tempo più lungo (es. la
28
loro vita), così da garantire un leggero aumento dei consumi ogni anno.
ePm
3. Le importazioni si esprimono come M =m P Y
! !
− +
4. m = m ePm
P => SBC ePm
P , OVVERO condizioni di Marshall -
Lerner;
5. Il patrimonio degli individui non è inuenzato dall'apertura al resto del
mondo
29
+ ! − !
+ + + −
a
− +
ePm ePm
IS : D((1 − t − τ )Y − T + T R + T RASF , Yda , M
P
+ αY
i+σ + P P N E, i + σ, G, X P , Ym , m P Y )=
1−ĉ+m
La sua inclinazione (negativa):
ai
aY = aD/ai < 0, dato che
aD
aY = ĉ − m.
Ipotizzando che gli operatori nazionali acquistino solo moneta e titoli nazionali
e solo obbligazioni estere.
+ − + −
M +
LM : P
= L(Y E , iE , σ, Ya , im + gea )
La sua inclinazione è:
ai
aY = − aL/aY
aL/ai > 0
13.3 LA CURVA BP
aSBC aSCAF
aY dY + ai di = 0
−
L'inclinazione è
ai
aY = − aSBC/aY
+ ≥ 0, ma per le ipotesi di perfetta sosti-
aSCAF/ai
tuibilità tra obbligazioni nazionali ed estere e l'elevata sensibilità dello SCAF al
tasso d'interesse:
→ ∞ => di → 0, BP diventa una retta parallela all'asse delle
aSCAF
ai dY
ascisse denita nel seguente modo:
BP : iE = im + gea => SBC = −SCAF e ad ogni suo punto corrisponde
un diverso saldo della bilancia commerciale, che è prontamente bilanciato da
un saldo del conto delle attività nanziarie di pari entità, ma di segno opposto.
Detto in altro modo, acquistando o vendendo titoli sui mercati nanziari è pos-
sibile compensare gli squilibri della bilancia commerciale.
MODELLO DI MUNDELL - FLEMING O MODELLO IS - LM - BP
30
Notiamo che nel punto E siamo in in presenza di un disavanzo nella bilancia
commerciale. Si ipotizza, inne, che i mercati nanziari si aggiustino istanta-
neamente.
BC
SBP < 0, uscita di capitali => M ↓ e RV ↓ =>
M
P
↓, P P N E ↑ =>
i ↑, Y ↓ => SBP ↑; LM trasla verso l'alto per eetto della diminuzione
M
di , mentre la IS non si muove, perché il calo della quantità nominale
P
di moneta detenuta dagli operatori nazionali è compensata dall'aumento
dello stock di obbligazioni estere possedute (cambiamento della compo-
sizione del patrimonio);
BC
SBP > 0, entrata di capitali => M ↑ e RV ↑ =>
M
P
↑, P P N E ↓ =>
i ↓, Y ↑ => SBP ↓; LM trasla verso il basso per eetto dell'aumento di
M
, mentre la IS non si muove, perché l'aumento della quantità nominale
P
di moneta detenuta dagli operatori nazionali è compensata dalla dimin-
uzione dello stock di obbligazioni estere possedute (cambiamento della
composizione del patrimonio).
31
AUMENTO DELL'OFFERTA NOMINALE DI MONETA (POLITICA MON-
ETARIA)
32
13.4.2 CAMBI FLESSIBILI
33
Part IV
34
La pendenza positiva della OA (curva di oerta aregata eettiva) è giusti-
cata dalla decrescenza del prodotto marginale del lavoro rispetto all'occupazione
(denominatore).
Inoltre: PML decrescente rispetto a N => PML denominatore di P => P
crescente rispetto a N => P crescente rispetto a Y.
− − +
OA : P = Wγ (A, K, Y ), PER IPOTESI si considererà sempre OA come
strettamente crescente.
In realtà, per livelli di prezzi e di produzione superiori a quelli d'equilibrio
la OA torna indietro.
35
dal punto R (Y2 ) sulla OA, mentre le imprese vorrebbero produrre Y2D (punto Z
sulla OAD). La OAD rappresenta la curva di oerta aggregata desiderata, cioè
la curva di oerta in assenza di vincoli sul mercato del lavoro e perfettamente
rispecchiante la N D.
Per ogni livello di occupazione il salario reale sarà pari alla dierenza tra prodotto
marginale del lavoro e una gradezza dovuta alle frizioni.
Inoltre, all'aumentare dei prezzi aumenta sempre l'occupazione, data la de-
crescenza della curva di occupazione eettiva.
+ −
W aAF (K,N ) (K,N )
P = aN − ϕ(N ) = β̂(N ) aAFaN
+
DOVE: ϕ(N ) misura il minor salario reale dovuto alle frizioni a parità di
36
−
occupazione e β̂(N ) misura il rapporto tra salario reale e produttività del lavoro.
La curva di oerta è esprimibile, dunque:
W
P = − =>
β̂(N )aAF (K,N )/aN
− − +
Wγ (A,K,Y )
=> OA : P = −
β(Y )
− −
Dato che β(Y ) ≡ β̂(N ) ∈ (0, 1), il prezzo di oerta nel mercato con frizioni è
sempre maggiore rispetto a quello nel mercato perfettamente concorrenziale. Ciò
deriva dal fatto che per ciascun livello d'occupazione (e quindi di produzione) il
+
prodotto marginale del lavoro è più basso di ϕ(N ) in un mercato con frizioni.
W
OAM P : P = CM g = aAF (K,N )/aN
+ P M P qM P
37
livello di produzione) di materie prime.
La componente del prezzo legata alle materie prime, dunque, non dipende
dal reddito.
La DAE rappresenta l'insieme delle coppie (i, Y ) che realizzano l'equilibrio nel
mercato dei beni e servizi e nei mercati nanziari, OVVERO
le coppie (P, Y ) = (livello dei prezzi, reddito d0 equilibrio/domanda aggregata d0 equilibrio in IS−
LM ) che garantiscono l'equilibrio.
−
!
+ + +
M a
Considero la funzione del tasso d'interesse i=φ P , Y , σ, Y che sostitu-
−
!
+ + +
αY a ! M
D (1 − t − τ )Y − T + T R, Yda , ,φ , Y , σ, Y a − π a + σ, G =
−
+ + + P
M a
φ P ,Y ,σ,Y −π a +σ
+
!
? ? + − − +
− − +
DAE : DAE Y , Yda , M a
P , σ, π , t , τ , G, T , T R =Y
38
Eetto del prezzo nel modello IS - LM: una diminuzione dei prezzi porta
ad un nuovo punto d'equilibrio in cui il tasso d'interesse è più basso (eetto
dell'oerta reale di moneta) e il reddito più alto (eetto degli investimenti).
M
P ↓=> p ↑=> i ↓=> I ↑=> D ↑=> Y ↑=> C ↑
39
− − +
OA : P = Wγ (A, K, Y )
!
+
? ?
−
+ − + − +
, Yda , M a, t , −
DAE : DAE Y , σ, π τ , G, T,TR =Y
P
40
17 POLITICA FISCALE E MONETARIA NEL
MODELLO DAE - OA
41
dY aDAE/aG
Moltiplicatore di G:
dG = 1−aDAE/aY
M
t ↑=> Yd ↓=> C ↓=> D ↓=> Y ↓=> P ↓=> P ↑=> i ↓=> I ↑
42
17.2 POLITICA MONETARIA IN DAE - OA
43
l'oerta reale di moneta è maggiore.
OA
2 scenari:
1. Prezzi rigidi nel brevissimo periodo (punto Q): Y ↓ f ino a Q => D >
Y => P ↑=> Y ↓
2. Prezzi essibili nel brevissimo periodo (punto R): P ↑ f ino a R => D <
Y => P ↓=> Y ↓
Nel mercato del lavoro, in entramibi i casi, osserviamo: N E ↓ contro PWE ↑
Inoltre, per i lavoratori che mantengono il posto oltre al salario nominale
aumenta anche quello reale. Ciò permette di dire:
44
I sindacati, operando per mantenere troppo elevati i salari nominali o per
ottenere cospicui aumenti salariali, possono dar benecio soprattutto ai
lavoratori già occupati;
L'aumento dei prezzi delle materie prime determina un aumento dei prezzi
e una diminuzione della produzione, dell'occupazione e del salario reale.
Ovviamente solo una parte del prezzo delle materie prime viene scaricato sui
prezzi.
45
Part V
LA CURVA DI PHILLIPS
Nel medio periodo non è possibile mantenere l'ipotesi di invarianza dei salari
nominali. Nel 1958, Alban Phillips propone l'idea di una relazione inversa tra
tasso di crescita dei salari monetari e tasso di disoccupazione, ponendola come
strumento per formulare prescrizioni di politica economica caratterizzate dal
seguente trade o: un governo per diminuire (aumentare) la disoccupazione
deve accettare un aumento (diminuzione) dell'inazione.
L'utilità della curva di Phillips è la possibilità di poter spiegare la presenza
dell'inazione nel sistema economico. Infatti, il modello DAE - OA, pur ac-
cettando l'ipotesi della essibilità dei prezzi, spiega solo un'inazione tempo-
ranea nella transizione all'equilibrio.
DI PHILIPPS
Articolo del 1957 sulla relazione tra tasso d'inazione e tasso di disoccupazione
nel Regno Unito nei periodi 1861 - 1913 e 1913 - 1948.
Il tasso di crescita dei salari nominali è riportato sulle ascisse, mentre il tasso
di disoccupazione sulle ordinate. I graci precedenti descrivono la relazione di
Philipps (tasso di crescita dei salari nominali - tasso di disoccupazione), che è:
decrescente, concava e asintotica. L'intercetta orizzontale è pari a u = 5, 5%.
46
Inoltre la funzione è robusta, cioè non risente degli assetti istituzionali del mer-
cato del lavoro e dai cambiamenti dell'economia.
W aAf (K,N )
P = aN
Il tasso di variazione del salario reale per ogni livello di occupazione è allora:
aAt+1 f (K,N )
Wt+1 /Pt+1 |N =N
Wt /Pt = aN
aAt f (K,N )
aN |N =N
Da cui:
1+gW
1+π = 1 + gA
π = gW − gA
Per ogni livello di occupazione il tasso d'inazione (π) è pari alla dierenza
tra tasso di crescita dei salari nominali (gW ) e il tasso di crescita del progresso
tecnologico (gA ).
47
delle risorse (specialmente dal punto di vista intertemporale) e sopportando un
costo ogni volta che l'inazione costringa loro cambiare le loro scelte (menù
cost). Inne, è importante ricordare che l'inazione ha eetti redistribuivi
del reddito e della ricchezza perché, come abbiamo già discusso, rappresenta
un'imposta a carattere regressivo.
Possiamo dire allora che la curva di Phillips rappresenta l'insieme di scelta
dell'autorità di politica economica di fronte al trade o minore inazione - mag-
giore occupazione.
Consideriamo la seguente funzione di benessere sociale, di cui tracciamo le
curve d'indiereza:
− −
U S = U S π, u
aU S
1.
aπ,u < 0: aumento di inazione e disoccupazione riduce benessere sociale
a2 U S
2.
aπ 2 ,u2 < 0: aumento unitario di inazione e disoccupazione provoca
perdita crescente di utilità
48
21 IL MODELLO DI PHELPS: CURVA DI PHILLIPS
ED EQUILIBRIO NATURALE
Assunzioni:
W
1. I lavoratori richiedono una variazione del salario reale , in ogni peri-
PA
odo, che dipenda dal tasso di disoccupazione (basso = aumenti salariali;
alto = tagli salariali; intermedio = salari costanti).
πt = gW = f (ut )
πt = φ(u∗ − ut )
49
1 + gW = (1 + πt−1 )(1 + f (ut ))
πt = gW = πt−1 + f (ut )
RAPPRESENTAZIONE LINEARE:
πt = πt−1 + φ(u∗ − ut )
50
21.2 LE 3 PROPOSIZIONI DI PHELPS
Part VI
LA CRESCITA ECONOMICA
22 CONCETTI PRELIMINARI
DOVE:
Y
O produttività del lavoro
Uno dei principali fattori che inuenzano la crescita di un paese è la spesa pub-
blica (corrente, cioè al netto di spesa pubblica per investimenti, spesa militare
e spesa in conto capitale), che presenta contenuto eetto sulla crescita (prima
positivo a bassi tassi di crescita, poi negativo ad alti tassi).
Inoltre esiste anche una relazione positiva tra tasso di crescita del reddito
e imposizione scale, dato l' eetto Wagner, in cui i paesi che diventano man
mano più ricchi destinano una percentuale sempre maggiore di PIL al sistema
di protezione pubblico.
51
La crescita riguarda non solo l'aspetta quantitativo del PIL, ma anche la sua
composizione. Il fenomeno, infatti, di passaggio da un PIL legato prevalente-
mente all'agricoltura a uno legato prevalentemente ai servizi, con il passaggio
intermedio dell'iniziale crescita e successsivo declino del peso del settore indus-
triale, prende il nome di cambiamento strutturale.
La crescita registra anche un notevole impatto sulla distribuzione dei redditi.
In particolare, il maggior tasso di crescita della produttività nel settore indus-
triale rispetto a quello agricola determina forti disparità salariali, le quali rien-
trano con il graduale passaggio della forza lavoro dall'agricoltura all'industria e
ai servizi.Nella teoria economica è stata avanzata l'ipotesi della necessità di una
certa disuguaglianza per la crescita, perché gli individui con redditi elevati sono
maggiormente propensi a risparmiare e, quindi, investire. Allo stesso tempo,
interventi redistributivi dello Stato possono causare inecienze e distorsioni
nell'allocazione delle risorse.
Tuttavia, è empiricamente vericata la relazione inversa tra indice di Gini
e tasso di crescita del PIL pro capite. Ciò dipende dal fatto che in società più
egalitarie esistono minori conitti sociali e che in economia con mercati dei cap-
itali imperfetti le dotazioni iniziali contano di più nelle decisioni di investimento
(non vericato empiricamente).
Y = AF (K, N )
DIMOSTRAZIONE:
52
Proprietà della funzione di produzione intensiva:
1. f 0 (.) > 0
2. f 00 (.) < 0
3. f (0) = 0
4. Date la (1) e la (2) il prodotto marginale e medio del capitale per occupato
f (k)
è decrescente. Gracamente è individuato dal raggio congiunte O
k
e il punto sul graco (k, f (k)).
53
K(t + 1) − K(t) = I(t) − δK(t)
∆K(t) = sY (t) − δK(t)
∆K(t) = sN (T )A(t)f (k(t)) − δK(t) dividendo per K(t)
∆K(t)
K(t) = gK =
sN (T )A(t)f (k(t))
K(t) − δ ottenendo il tasso di crescita del capitale
Calcolo il tasso di crescita del capitale per occupato, assumendo come costante
∆N (t)
il tasso di crescita dell'occupazione
N (t) = n (ut = ut−1 ; T Pt = T Pt−1 ):
k(t+1)
k(t) = 1 + gk = K(t+1)/N (t+1)
K(t)/N (t) = K(t+1) N (t)
K(t) N (t+1) = 1+gK
1+n e applicando
l'approssimazione logaritmica
gk ≈ gK − n
K(t)
Ricordando che k(t) = N (t) :
54
Il punto E rappresenta un equilibrio stabile. Infatti per k1 < k E , l'economia
registra una aumento del capitale per occupato pari a AB = AC −
investimento
BC e il sistema sis sposta no ad E in cui l'eetto degli investimenti
obsolescenza
bilancia l'eetto dell'obsolescenza. Al di sopra di E, invece, il capitale per
occupato diminuirebbe.
∆k
k= 0 => ∆K ∆N
K − N = 0 =>
∆K
K = ∆N
N =n
E E
=> y = Af (k ) => gy = n
∆c (1−s)4y
gc = c = = gy
(1−s)y
55
23.4.2 CAMBIAMENTI NEL TASSO DI CRESCITA DEGLI OC-
CUPATI
cE = Af (k E ) − (δ + n)k E
Massimizziamo cE rispetto a k E : Af 0 (k GR ) = δ + n
k GR è la golden rule, cioè il livello del capitale per cui il tasso di crescita del
prodotto per occupato è pari al tasso di crescita dell'occupazione maggiorato del
tasso di deprezzamento del capitale.
Detto altrimenti, il punto per cui la curva della funzione di produzione in
termini intensivi ha inclinazione δ + n.
56
Con il modello di Solow possiamo dire solo che k GR ≷ k E . Il caso rapp-
GR E
resentato nel graco è quello k > k (sovraccumulazione di capitale), che
l'autorità di politica economica può risolvere aumentando la tassazione e des-
tinare il ricavato alla fornitura di beni di consumo pubblici.
1
1−α
Golden rule: k GR = αA
δ+n
57
Da cui:
sAf (k)
∆k ≈ sAf (k) − (δ + n)k => gk = k −δ−n
58
gA
CONCLUSIONE: g E = gk = gy = gc ≈ 1−α
1. Il prodotto per occupato cresce sia per l'aumento del progresso tecnologico
sia per l'accumulazione di capitale, ma questa seconda componente rimane
positiva solo se il prodotto medio del capitale per occupato rimane costante
(eetto del progresso tecnologico).
2. L'accumulazione di capitale è, dunque, un eetto del progresso tecnologico
piuttosto che una causa.
3. E' possibile rilevare dierenze in equilibrio nel reddito per occupato per
via di dierenza di s e n (convergenza condizionata), ma non nei tassi di
crescita che dipendono esclusivamente da gA . Tuttavia, ciò è confutato
empiricamente dalla notevole dierenza dei tassi di crescita nei diversi
paesi, da cui la necessità dell'elaborazione di modelli di crescita endogena
(inclusione anche di variabili economiche).
Pt Pt
∆A(t) = ρy(t) => A(t) = i=0 ∆A(i) = ρ i=0 y(i)
(2) il livello tecnologico è proporzionale alla somma delle produzioni passate
Assumiamo δ = n = 0 => ∆k(t)
Pt = sy(t) da cui:
P t
=> k(t) = i=0 ∆k(i) = s i=0 y(i)
Pt
=> i=0 y(i) = k(t)
s
(3) la somma delle produzioni passate è proporzionale allo stock di capitale
per occupato corrente.
A(t) = ρ k(t)
s
59
(4) lo stock di conoscenza è proporzionale allo stock di capitale per occupato.
Inoltre dato la (1) possiamo scrivere la funzione di produzione in termini
intensivi come:
y = A(k)f (k)
Il PrMgSoc del capitale può essere non decrescente rispetto a k grazie alle
esternalità positive (legate all'accumulzione di conoscenza).
Ipotizzandolo costante:
In equilibrio risulta:
g E = gk = gy = gc ≈ sB − (δ + n)
CONCLUSIONE:
60
Da cui ricaviamo:
∆k ∆h ∆h ∆y
k = h => h = y => y(h)
!
+ + +
+ h
∆h = φ e, s y, h, y − δh h
Elementi:
s h
: saggio di investimento in istruzione rispetto al reddito
!
+ + +
+ h k
k
∆h = φ e, s hf h − δh h =>
, h, hf h
!
+ + +
+
=> λ∆h = φ e, λsh hf hk , λh, λhf hk
− λδh h =>
!
+ +
+ h
=> gh = λλ ∆h k k
h = φ e, s f h , 1, f h − δh
(3.bis) il tasso di crescita del capitale umano è tanto maggiore quanto mag-
giore è il tempo e e le risorse dedicate all'istruzione sh , a parità di hk (costante
in equilibrio).
61
25 LE RISORSE NATURALI ESAURIBILI E IL
T 1−α−%
Y = AK α H % T 1−α−% => y = Ak α h% N
dove α + % < 1; T (t) = dRN (t)
α % 1−α−% −1+α+%
yt+1 At+1 kt+1 ht+1 Tt+1 Nt+1
yt = At kt ht Tt Nt =>
=> (1 + gy ) = (1 + gA )(1 + gk ) (1 + gh ) (1 + α %
gT )1−α−% (1 + n)−1+α+%
gA
g LP = 1−α−% −d−n
62
(3) L'autorità politica
scegliendo un d basso assicura maggior tasso di crescita
di lungo periodo gLLP , ma un minor livello di reddito per occupato corrente
(yL ). Dato che nei meccanismi di decisione politica non sono comprese le gen-
erazioni future, l'autorità politica ha la tendenza a scegliere un d alto a scapito
delle generazioni future (trade o intertempolare).
63