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Art. 41, C. “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo
da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”
L’insieme delle attività che si creano tra imprese e settore pubblico obbediscono alla regolazione del mercato
(controllo pubblico + regolamentazione della concorrenza)
La legge si preoccupa di stabilire fino a che punto le restrizioni convenzionali della concorrenza e pratiche
restrittive della concorrenza siano ammissibili, e quando invece debbano ritenersi socialmente dannosa, e
perciò da reprimere come illecite.
LA CONCORRENZA SLEALE
Concorrenza sleale per confusione; atti idonei a creare confusione con i prodotti e con le attività di un
concorrente (confusione con i nomi o segni distintivi + imitazione servile)
Concorrenza sleale per denigrazione; atti che diffondono notizie e apprezzamenti (false/vere) sui
prodotti e sull’attività di un concorrente, idonei a determinarne il discredito
Concorrenza sleale per vanteria; atti con cui l’imprenditore si appropria dei pregi dei prodotti altrui
Atti atipici di concorrenza sleale; qualsiasi mezzo che risulti: non conformi alla correttezza professionale
e lesivi dell’altrui azienda (clausole generale)
I rimedi contro la concorrenza sleale, che prescindono dalla prova del danno, sono:
Azione inibitoria
Per socio di società in nome collettivo e soci amministratori (NO concorrenza contro società)
MONOPOLIO LEGALE - Art. 43, C. “È prevista la assunzione di imprese economiche da parte dello Stato e, in
forme decentrate, di enti e di «comunità d'utenti e di consumatori» (con che si apre l'adito ad una difesa dei
consumatori).” TUTTAVIA, art. 47 l. 99/2009 legge annuale per il mercato e la concorrenza = favorire la
concorrenza e la rimozione degli ostacoli normativi e amministrativi ad essa.
Accordi tra imprese che limitano la concorrenza. Sono sottoposti dalla legge alle seguenti condizioni (art. 2596):
DISCIPLINA ANTITRUST
L’obiettivo è individuare, vietare e colpire i comportamenti delle imprese che limitano la concorrenza e
ostacolano il buon funzionamento del mercato.
Intese e pratiche tra imprese volte a pregiudicare il commercio tra Stati membri (art. 101 T. Ue)
Intese restrittive della concorrenza (accordi su prezzi, limitazioni di produzione, ripartizione dei mercati
ecc.) sono nulle (possibilità eccezionale di autorizzazione e per un periodo limitato)
Abusi di posizione dominante, che hanno risultati identici alle intese restrittive, ma scatenanti da una
sola impresa
L’applicazione dei divieti è data dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, i cui compiti:
DEFINIZIONE DI CONSUMATORE: la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività
imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta
DEFINIZIONE DI PROFESSIONISTA: la persona fisica che agisce nell’esercizio della propria attività
imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta
ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI: rappresentative a livello nazionale; agiscono in giudizio per la tutela
degli interessi collettivi; sono rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti
creato presso il Ministero dello sviluppo economico
Informazione
Assicurare congruo risarcimento per danni (disciplina della responsabilità del produttore)
o In assenza di danni, ma di bene difettoso (disciplina della garanzia di conformità nella vendita di
beni di consumo)
Disciplina dei contratti (dopo la soppressione del codice di commercio). Lo status di imprenditore caratterizza
alcuni aspetti della disciplina:
Cessione del contratto = nel trasferimento d’azienda il cessionario subentra nei contratti aziendali in
corso senza il bisogno del consenso del contraente ceduto
Conclusione del contratto = morte o incapacità non rendono nullo il contratto, se si tratta di un
imprenditore
Le condizioni generali vincolano l’aderente solo se conoscibili da questo con ordinaria diligenza
Condizioni generali devono essere prestampate per moduli o formulari (le clausole aggiunte prevalgono
su quelle prestampate, se incompatibili con esse)
Oltre agli articoli 1341-1342, per i contratti dei consumatori contempla 2 regole:
o Definizione generale = sono vessatorie le clausole che determinano a carico del consumatore
un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi
o Elenco di clausole presunte vessatorie (art. 33, c. 2, c. cons.) = se una specifica clausola di un
contratto corrisponde a una voce dell’elenco, automaticamente si presume vessatoria. L’onere
di provare la non vessatorietà è a carico del professionista. 2 circostanza possono escludere la
vessatorietà:
Atto normativo
Clausola che ha formato oggetto di trattativa tra le parti (onere della prova
dell’esistenza della trattativa a carico del professionista)
Rimedio collettivo contro le imprese che praticano contrattazioni in serie, attivabile da associazioni dei
consumatori e delle Camere di Commercio. L’azione è l’inibitoria, che proibisce l‘inserimento di una
certa clausola in qualsiasi futuro contratto del medesimo tipo. L’art. 37-bis c.cons prevede anche il
controllo amministrativo delle clausole vessatorie.
Informazione precontrattuale
Diritto di recesso
IL CREDITO AI CONSUMATORI
Attività finanziaria rivolta ai consumatori interessati ad acquistare beni, offrendo dilazioni di pagamento,
finanziamenti o agevolazioni finanziarie.
Forma scritta
Determinati contenuti in modo da rendere chiari i termini economici: taeg e costo annuo del
finanziamento
In caso di inadempimento del fornitore del bene, il consumatore può a volte rivalersi sul finanziatore
Inibitoria collettiva (attivabile solo da associazioni di consumatori + impedimento atti e rimozione effetti
dannosi)
Contratti di subfornitura
o Contratto trasparente
o I rimedi sono: