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Formazione culturale ed educazione

musicale nella prima infanzia (0-6 anni)


Formación cultural y educación musical
en la primera infancia (0-6 años)
Cultural formation and music education
in early childhood (0-6 years)
Carla Cuomo, ITALIA

riassunto

L’articolo argomenta come sia possibile promuo- di ascolto e attività di produzione musicale.
vere un’educazione musicale di elevata qualità nei si-
stemi educativi 0-6 anni, in linea con le attese stabilite Parole chiave: Pedagogia Musicale, Didattica del-
dall’Unione Europea, collocandola nel quadro di una la Musica, Qualità dell’ECEC, Formazione Culturale
formazione estetica orientata in senso storico e cultu- ed Estetica, Musica d’arte, Educazione Musicale Ar-
rale e in quadri programmatici capaci di sostenere la tistica
progettazione educativa in questo ambito. Su queste
basi l’articolo propone un’idea di educazione curricu- resumen
lare alla musica d’arte nella prima infanzia, intenzio- El artículo sostiene que es posible promover una
nalmente orientata a precise aree formative, ossia ad educación musical de alta calidad en los sistemas
aree della progettazione educativa che intercettino le educativos de 0 a 6 años, de acuerdo con las expec-
dimensioni di sviluppo del bambino tra 0 e 6 anni. tativas establecidas por la Unión Europea. Esto puede
La riflessione s’incentra anche su alcune premesse lograrse situando la educación musical en el marco
metodologiche che rendono possibili le condizioni de una formación estética orientada histórica y cul-
per un apprendimento attivo e cooperativo: il tipo di turalmente, y en marcos programáticos capaces de
approccio e l’atteggiamento di educatrici, educatori apoyar la planificación educativa en este ámbito. En
e insegnanti; la prospettiva educativa; le caratteristi- base a esto, el artículo propone una idea de educación
che dell’ambiente per l’educazione alla musica d’arte; artística musical curricular en la primera infancia
il suo allestimento; i materiali didattici, rispetto ai que se dirige intencionadamente a áreas formativas
quali suggerisce alcuni indicatori per buoni audioli- específicas, es decir, a áreas de planificación educativa
bri di musica d’arte. Infine, per un’alta qualità dell’e- que pueden incidir en dimensiones del desarrollo de
ducazione nella prima infanzia propone alcune linee los niños entre 0 y 6 años. Estas reflexiones también
guida per strategie costruttive del pensare e dell’agire se centran en un conjunto de premisas metodológicas
del bambino che collegano con continuità i due assi que proporcionan las condiciones para un aprendiza-
dell’esperienza musicale, ricettivo e produttivo, epi- je activo y cooperativo: el tipo de enfoque y la actitud
28 stemico e poietico, attraverso l’integrazione di attività de los educadores y profesores; la perspectiva educa- 29

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tiva; las características del ambiente para la educación di una proposta culturale incentrata sulla musica d’ar-
musical artística; su puesta en marcha; los materiales
L'educazione musicale te quale base fondante della formazione culturale del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU7.
didácticos, en particular sugiriendo algunos indica-
nella formazione cultu- bambino. La Raccomandazione del Consiglio europeo del
dores para seleccionar buenos audiolibros de música
rale curriculare 22 maggio 2019 si occupa in particolare della pri-
È possibile parlare di formazione culturale ed edu- L’immagine del bambino nella normati- ma infanzia ed evidenzia l’importanza di pervenire
artística. Por último, para una educación infantil de
cazione musicale nella prima infanzia? va europea sull’infanzia a un’“alta qualità” dei sistemi di educazione e cura
alta calidad, esta contribución propone una serie de
La risposta a questo interrogativo è: sì. Non solo si La Convenzione internazionale sui diritti dell’in- in questa fascia d’età. Questi sistemi vengono intesi
pautas sobre estrategias constructivas para el pensa-
può, ma anche si deve. fanzia e dell’adolescenza dell’ONU, approvata nel 1989, come base del successivo percorso di istruzione e for-
miento y la acción del niño, que conectan a la per-
Numerosi studi internazionali hanno da tempo af- ha sancito un radicale mutamento nello sguardo sul mazione, nonché strumento per contrastare disugua-
fección los dos ejes de la experiencia musical, recep-
fermato l’importanza della pedagogia della creatività, bambino, da quel momento non più inteso come sog- glianze e povertà educativa e per favorire coesione e
tiva y productiva, epistémica y poiética, integrando
come pure della pedagogia della bellezza, in partico- getto solo bisognoso di cure e di accudimento, bensì inclusione sociale. La visione ecologica sui bambini e
actividades de escucha y actividades de producción
lare delle arti, anche intese come “beni culturali”, sin soggetto di diritto, che sin dalla nascita deve essere lo sguardo prospettico di questo documento ne rap-
musical.
dalla prima infanzia1. In diversi Paesi europei le attivi- messo in grado di esercitare le prime forme di citta- presentano l’aspetto più importante: si assume infatti
tà artistiche sono diffuse in questo segmento d’età, ma dinanza attiva4. che l’apprendimento per tutta la vita parte dalla pri-
Palabras clave: Pedagogía Musical, Didáctica de
solo in alcuni casi esse rientrano nelle linee guida na- La strategia di Lisbona (marzo 2000) ha po- ma infanzia, e che l’investimento anche economico in
la Música, Calidad de la Educación Infantil, Forma-
zionali2. Per quanto riguarda la musica, cospicui studi sto l’obiettivo per l’Unione europea di diventare questo àmbito è un investimento in capitale umano
ción Cultural y Estética, Música y Estética, Musica
hanno ampiamente dimostrato l’importanza della sua l’“economia della conoscenza più dinamica e compe- ad alto rendimento.
Artística, Educación Musical Artística
presenza nella vita del bambino, dall’età prenatale in titiva del mondo”. In questo contesto, la Carta dei di- All’interno delle politiche proattive dell’Unio-
poi3. Ma le attività musicali nei sistemi educativi 0-6 ne Europea sull’infanzia un ruolo particolare spetta
Abstract ritti fondamentali dell’Unione europea del 7 dicembre
anni non sono sempre così frequenti, e soprattutto 2000 ha previsto il diritto individuale all’istruzione e all’educazione alla creatività. La promozione di capa-
This article argues that it is possible to promote hi-
non sono integrate nell’idea di una formazione cultu- alla formazione, declinato in una serie di intenti che cità creative proprio nella prima infanzia è associata
gh-quality music education in 0-to-6-years educational
rale curriculare che sin dalla prima infanzia implichi per l’infanzia sono stati formalizzati negli obietti- all’incentivo delle capacità innovative; entrambi i tipi
systems, in keeping with the expectations set by the Eu-
una precisa idea di educazione musicale in questa fa- vi di Barcellona del 20025 e in diversi atti normativi di capacità sono alla base «della realizzazione e dello
ropean Union. This can be achieved by placing music
scia d’età, men che meno con la musica d’arte. promulgati dal 2011 in poi6. Questi dimostrano un sviluppo personali, dell’inclusione sociale e della cit-
education within the framework of a historically and
Il presente contributo vuole porre le basi di una approccio olistico all’infanzia, poiché focalizzano il tadinanza attiva», come recitano le Conclusioni del
culturally-oriented aesthetic apprenticeship, and within
riflessione che leghi l’educazione musicale alla forma- diritto soggettivo di ciascun bambino all’educazione e Consiglio dell’Unione europea del 20158. Creatività e
program frameworks capable of supporting educational
zione culturale per i bambini tra 0 e 6 anni. In parti- alle pari opportunità educative, affermano la centra- innovazione nella prima infanzia favoriscono a loro
planning in this area. On the basis, the article propo-
colare, intendo ragionare su come e perché soprattut- lità del bambino in tutte le scelte che lo riguardano, volta la capacità di riflessione critica che è alla base
ses an idea of curricular art music education in early
to la musica d’arte proposta sin dalla prima infanzia insistono su un’educazione e un’istruzione di qualità, di una cittadinanza responsabile, in grado di affron-
childhood that is intentionally targeted at specific in-
contribuisca a sviluppare e a incrementare in misura riconoscono che l’investimento sull’infanzia promuo- tare le sfide della complessità del nostro mondo9. La
structive areas, namely areas of educational planning
eminente il potenziale creativo dei bambini e perciò ve benessere ed equità sociale. Fornire un’educazione già citata Raccomandazione del Consiglio europeo
that can have a bearing on dimensions of development
a formarne in modo notevole il pensiero riflessivo, di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di appren- del 2019 richiama in modo esplicito il potenziamento
of children between 0 and 6 years. These reflections also
dunque i processi cognitivi e metacognitivi, orien- dimento per tutti, è anche il quarto dei diciassette di curricula nella prima infanzia che favoriscano lo
focus on a set of methodological premises that provide
tandoli verso lo sviluppo di competenze linguistiche e obiettivi dell’Agenda 2030, sottoscritta nel settembre sviluppo cognitivo e socio‑emotivo dei bambini, rico-
the conditions for an active and cooperative learning:
comunicative sia verbali sia espressive musicali. noscendo in questo sviluppo l’importanza del ruolo
the type of approach and the attitude of educators and
Il punto di partenza è dato dalla specifica normati- della musica10.
teachers; the educational perspective; the characteri- 4. https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/
va europea sull’infanzia, segnatamente quella ineren- Per diverse ragioni, la concezione avanzata espres-
stics of the environment for art music education; its articoli/. La Convenzione è stata ratificata dall’Italia il 27
te il segmento 0-6 anni, per riflettere sull’importanza maggio 1991 con la legge n. 176. Può essere utile evi- sa dalla normativa non trova ancora sufficiente ri-
setting; the teaching materials, suggesting in particular
some indicators to choose good art music audiobooks. denziare che il concetto del bambino come portatore di scontro nella pratica educativa in seno all’Unione. Se
1. Un articolo che propone le varie prospettive pedago- diritti fu espresso, prima che nella Convenzione ONU, la copertura dei servizi educativi nel segmento 0-6 ha
Finally, for high quality early childhood education, this
giche degli studi sulla creatività, anche dal punto di vista dal “Reggio Emilia Approach©” messo a punto da Loris raggiunto oramai il 95%, nondimeno la loro gestione
contribution proposes a series of guidelines on construc- Malaguzzi e da tanti operatori della città emiliana negli
storico, è Cinque (2010). Sull’educazione alla bellezza cfr. è ancora disomogenea da Paese a Paese11: soltanto in
tive strategies for the child’s thinking and action, which anni Settanta-Ottanta (cfr. L. Malaguzzi, Una carta per tre
Appunti per una pedagogia della bellezza, di R. Pagano, in
seamlessly connect the two axes of musical experience Laneve, a cura di (2000): 52-73. A questa stessa miscella- diritti, Reggio Emilia, 1993: http://www.scuolenidi.re.it/
– receptive and productive, epistemic and poietic – by nea rinvio per la pedagogia dei “beni culturali” e, nella sua allegati/cartaper3diritti.pdf). 7. https://unric.org/it/agenda-2030/.
integrating listening activities and music production declinazione per la prima infanzia, al contributo di L. Per- 5. Obiettivi pure di tipo quantitativo, dal momento che 8. Conclusioni del Consiglio sul ruolo dell’educazione del-
la, Giocando s’impara nella scuola dell’infanzia: 145-149. miravano a una più equa distribuzione territoriale dei la prima infanzia e dell’istruzione primaria nella promo-
activities.
2. Per constatare in quali Paesi esse vi rientrino cfr. Il ruolo servizi per la prima infanzia nell’UE. Questi obiettivi si zione della creatività, dell’innovazione e della competenza
dell’arte nel curriculum per la prima infanzia, in «Bambini sarebbero dovuti raggiungere entro il 2010. digitale (2015/C 172/05), punti 1-4 del paragrafo: “Per
Key words: Music Pedagogy, Didactics of Music, 6. Comunicazione 17 febbraio 2011, COM (2011) 66 quanto concerne la creatività e l’innovazione”.
in Europa», 2008: 4.
Quality of ECEC, Cultural and Aesthetic Formation, 3. Una sintesi, certo non aggiornatissima ma indicativa definitivo; Raccomandazione 20 febbraio 2013, (2013/112/ 9. Ibid
Art Music, Art Music Education della letteratura del Novecento, si trova in Levinowitz UE); Pilastro europeo dei diritti sociali, capo III, n. 11, 10. Art. 4 a).
30 (1998). 2017; Raccomandazione 22 maggio 2019 (2019/C 189/02). 11. Cfr. Rapporto Eurydice 2019 cit. in n. 13. 31

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una minoranza dei Paesi dell’Unione le linee guida chtenstein) hanno emanato linee guida specifiche con luppino appieno la propria personalità. Questo è un sistemi educativi 0-6 anni. Ma è altresì importante
educative sono poste sotto la responsabilità di au- una componente educativa per i bambini più piccoli15. «processo bio-antropologico (…) che si compie attra- l’organizzazione di un curricolo orientato in senso
torità nazionali, mentre nella maggioranza dei casi È pertanto necessario riflettere sui concetti di ‘for- verso un intenso scambio dialogico con l’oggettività storico e culturale già dai 0 mesi, che contempli pure
dipendono da autorità locali o private12. Il Rapporto mazione’ e di ‘educazione’, declinati sulla prima infan- sociale e culturale» (Cambi F., Frauenfelder E., a cura uno specifico allestimento dell’ambiente di appren-
Eurydice del 201913 mette in evidenza che in molti zia e rispetto all’immagine del bambino sia come essa di, 1995: 22). Si tratta cioè di un processo al contem- dimento. Quest’ultimo deve incoraggiare, favorire,
Paesi europei un’educazione e cura di buona qualità si presenta oggi– un’immagine plurale, giacché nella po individuale e sociale durante il quale il bambino, promuovere il contatto del bambino con i linguaggi
nella prima infanzia – Early childhood education and società globale molte identità si radicano sotterranea- mentre sviluppa competenze, sviluppa altresì la pro- artistici, dunque anche con la musica d’arte.
care, da qui in poi richiamata con la sigla ECEC – non mente, anche assai differenti tra loro sul piano cultu- pria personalità. I tre aspetti qui menzionati – preparazione musi-
è ancora disponibile per bambini in età pre-scolare. rale – sia come viene auspicata dalla normativa sopra L’apprendimento dall’esperienza costituisce la mo- cale del personale che coordina, educa e insegna; or-
Laddove poi sia disponibile, solo due terzi dei sistemi richiamata, nonché esaltata dalla più recente pedago- dalità con cui il bambino molto piccolo si appropria ganizzazione del curricolo in senso storico e cultura-
di istruzione hanno emanato linee guida educative gia dell’infanzia. È l’immagine di un bambino ricco, del mondo, dal punto di vista sia materiale sia imma- le; allestimento dell’ambiente di apprendimento – non
che coprono l’intero segmento 0-6 anni, mentre nella per dirla con Loris Malaguzzi, dotato di un grande teriale, dunque impara a conoscerlo, e attraverso que- sono sempre equilibratamente sostenuti dai quadri di
restante parte esse sono dirette solo al segmento 3-6 potenziale, attivo e autonomo, creativo, critico, cioè sto sapere implicito costruisce l’immagine di sé e del orientamento di ciascun Paese per un’educazione di
anni. Nel primo caso si osserva per lo più una distin- capace di scegliere, la cui autonomia e individualità mondo. Per tali ragioni l’educazione deve configurar- alta qualità nella prima infanzia. Per esempio, la pre-
zione tra il concetto di ‘cura’ attribuito al segmento siano anche frutto di un’ottima relazione con gli al- si, in questa fascia di età, come un aiuto intenziona- parazione musicale specifica del personale è di solito
0-3 anni e il concetto di ‘educazione’ riconosciuto al tri, che senta da subito l’appartenenza alla comunità e le al bambino affinché, apprendendo dall’esperienza, deficitaria. Per ‘preparazione musicale’ non intendo
segmento 3-6 anni. Solo cinque Paesi (Belgio, comu- alla società in cui vive e sia dunque partecipe dell’am- strutturi la propria personalità e conquisti via via la la capacità di suonare unostrumento, e sia pure da
nità fiamminga; Francia; Italia14; Lussemburgo; Lie- biente che lo circonda, affinché il suo sviluppo sia ar- propria indipendenza fisica, cognitiva, psicologica, delettante, né, all’opposto, di avere compiuto studi da
monico, equilibrato e il suo diritto all’esercizio della nonché le capacità di comprensione di norme sociali, musicista professionista. Intendo piuttosto la capaci-
12. Solo in pochi Paesi tali servizi, collocati sotto la cittadinanza attiva sia da presto favorito16. valori e pratiche culturali della società in cui vive. Il tà dell’educatore/educatrice/insegnante di valorizzare
responsabilità delle autorità statali, vantano linee guida processo di strutturazione avviene tramite il conosce- con i bambini esperienze estetiche musicali impor-
condivise a livello nazionale per l’intero segmento 0-6 La formazione culturale e artistica nella re, che per il bambino molto piccolo è sempre fonte di tanti: il che implica un certo tasso di preparazione
anni: così in Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Spa- fascia 0-6 anni, con uno sguardo specifico emozione, meraviglia, scoperta. storica e culturale intorno alla musica, non foss’altro
gna, Malta, Romania; in Lituania si arriva fino ai 7 anni.
In alcuni Paesi la responsabilità delle autorità nazionali
alla musica La cura è l’assistenza al bambino, nelle sue neces- che attraverso l’ascolto, e in particolare alla musica
non si riferisce all’intero segmento 0-6, bensì solo a sue Formazione, educazione e cura sono strettamente sità primarie oltreché psicologiche, e implica al con- d’arte. Anche il concetto di ‘curricolo’ nel segmento
porzioni: si parte da un anno, come ad esempio per intrecciate nella vita dei bambini lattanti e molto pic- tempo un atteggiamento di protezione e di dedizione 0-3 anni è ancora dibattuto, mentre esso appare as-
Norvegia e Slovenia, mentre Finlandia e Svezia vanno da coli, e si legano alla percezione, all’apprendimento e nell’accompagnarlo durante il suo sviluppo, fisico, co- sodato nel segmento 3-6 anni18. Occorrerebbe invece
1 a 7 anni; oppure dai 2 anni (Francia); più spesso invece allo sviluppo. gnitivo, emotivo, relazionale e sociale. introdurlo sin da 0 mesi, per una progettualità edu-
si parte dai 3 anni (p. es. in Belgio, Bulgaria, Italia, Cipro, Richiamo qui il concetto di formazione come Premesso tutto ciò, dobbiamo avere chiaro che la cativa che in modo consapevole punti all’alta qualità
Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Ungheria)
Bildung, ossia un processo dinamico e aperto tra il qualità dello sviluppo di un bambino, dunque le sue negli aspetti tanto espliciti quanto impliciti. In que-
o dai 4 (Grecia, Olanda). In certi casi, come nella Re-
pubblica Federale Tedesca, non c’è alcuna responsabilità soggetto, nel nostro caso il bambino molto piccolo, e possibilità di apprendimento, dipendono in modo sto dibattito, scarseggia inoltre la riflessione su come
delle autorità nazionali, tutto è demandato alla gestione l’oggetto stesso del processo, la formazione, nel senso direttamente proporzionale dalla qualità non solo allestire gli ambienti di apprendimento per favorire
di autorità locali o private. In altri casi ancora la Scuola del dare forma, che per i bambini dai primi mesi di della cura che riceve, ma soprattutto del percorso di un’educazione musicale di qualità, né quali possano
Primaria comincia a 4 anni (Irlanda). Per tutti questi vita significa orientarli a strutturare in modo attivo le conoscenza del mondo e di sé che viene promosso dai essere le strategie educative in questa direzione.
dati, cfr. European Commission/EACEA/Eurydice, 2020. esperienze di apprendimento, affinché crescendo svi- processi educativi in cui è inscritto. In un percorso Poiché in questa sede non è possibile esaminare
The Structure of the European Education Systems 2020
di conoscenza in cui la via privilegiata è il gioco il i molti quadri di orientamento dei vari Paesi euro-
/21: Schematic Diagrams. Eurydice Facts and Figures.
Luxembourg: Publications Office of the European Union. stema integrato zero-sei, a cura del Ministero dell’istruzio- bambino acquisisce capacità rappresentative, le qua- pei riguardanti il segmento 0-6 anni, né questo è lo
Occorre aggiungere che in alcuni Paesi, come l’Italia, si ne: https://www.miur.gov.it/documents/20182/1945318/ li modificano la sua modalità di conoscere, incidono scopo del presente contributo, mi richiamerò a due
è avviata un’opportuna riflessione sull’integrazione dei Bozza+Linee+pedagogiche+0-6.pdf/5733b500-2bdf-bb16- sull’organizzazione del pensiero e della comunicazio- documenti, uno italiano e uno svizzero, che ritengo
servizi educativi da 0 ai 6 anni, tra gestione pubblica na- 03b8-a299ad5f9d08. L’integrazione tra i servizi educativi ne17. Queste trasformazioni sono tanto più significa- avanzati, per proporre un’idea di educazione musicale
zionale e locale e gestione privata, con importanti ricadute 0-3 e 3-6 anni in Italia era stata già prevista dall’art. 10 del tive quanto più il bambino è capace di accedere e di artistica nella prima infanzia. I due documenti sono
sulla concezione pedagogica: cfr. le Linee pedagogiche per decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, ma mancava uno
utilizzare i sistemi simbolici che connotano il mondo da un lato le recenti Linee pedagogiche per il sistema
il sistema integrato zero sei qui citate nel corpo del testo e, specifico orientamento pedagogico, ora determinato dalle
anche, in n. 14. Linee. Sebbene questo documento costituisca ancora una culturale e sociale in cui vive. Tra i sistemi simbolici integrato zero sei, italiane19, che recepiscono la sum-
13. Commissione europea/EACEA/Eurydice, 2019, Cifre bozza, sottoposta a consultazione pubblica on line (entro vi è la musica, che è un modo di conoscere. menzionata normativa dell’Unione europea sull’alta
chiave sull’educazione e cura della prima infanzia in luglio 2021), esso è quasi compiuto. In questa prospettiva, è fondamentale la prepara- qualità dei sistemi educativi nel segmento 0-6 anni
Europa – Edizione 2019. Rapporto Eurydice. Lussem- 15. Rapporto Eurydice 2019, p. 94. zione culturale, e dunque musicale, di coordinatrici/ e integrano le Indicazioni nazionali per il curricolo
burgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea: 16. Cfr. la poesia I cento linguaggi di Loris Mala- coordinatori, educatrici/educatori e insegnanti dei
http://publications.europa.eu/resource/cellar/5816a817- guzzi: https://www.reggiochildren.it/reggio-emilia-
b72a-11e9-9d01-01aa75ed71a1.0006.01/DOC_1. approach/100-linguaggi/. Efficaci sintesi della filosofia 18. In Italia, per esempio, il segmento 3-6 anni rientra
14. Il Rapporto Eurydice del 2019 ne menziona solo quat- dell’educazione di Malaguzzi e della sua pedagogia sono 17. Già Winnicott aveva messo in evidenza che l’esperien- nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
tro. Io ne riporto cinque perché di recente (marzo 2021) in in Barbieri (2017) e Bobbio (2020), quest’ultimo in questa za culturale comincia con il vivere in modo creativo, e ciò dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione dal 2012.
32 Italia sono state pubblicate le Linee pedagogiche per il si- stessa rivista. si manifesta in primo luogo nel gioco (Winnicott, 1971). 19. Cfr. qui nn. 12 e 14. 33

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infanzia riguardano il segmento 3-6 anni. Le Indica- lorizzando l’atteggiamento di ricerca e di scoperta, via di accompagnamento alla conoscenza e compren-
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzio- sione dei linguaggi artistici che avvenga in comunità,
zioni inquadrano questo segmento nel vero e proprio che è tipico del bambino in quella fascia d’età, e anche
ne del 201220, e dall’altro l’approfondimento tematico che coinvolga cioè famiglie, educatori, artisti, sistemi
percorso di ‘istruzione’, dal momento che in Italia lo sviluppo cognitivo e culturale dal momento che si
del Quadro d’orientamento per la formazione, l’edu- educativi e territorio, nella logica del “sistema forma-
appunto dai 3 anni si parla propriamente di ‘scuola’. parla di “opere d’arte”.
cazione e l’accoglienza della prima infanzia in Sviz- tivo integrato” (Frabboni, 1989). In questo percorso,
Esse inoltre recepiscono la normativa europea sulla Il documento svizzero, che mostra una solida base
zera, intitolato Formazione estetica & partecipazio- svolge un ruolo fondamentale la qualità della rela-
formazione alle competenze, in particolare la Racco- scientifica, propone dapprima un’accezione ampia
ne culturale – sin dall’inizio!, che evidenzia aspetti e zione, umana e culturale, di tutti gli adulti coinvolti
mandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del concetto di ‘creatività’, opportuna perché riferito
principii di base per uno sviluppo positivo della cre- nel processo di mediazione culturale, nel senso che
del 200622, nel finalizzare il percorso formativo a spe- a bambini molto piccoli, e la riporta alla formazio-
atività dalla prima infanzia. Sottolineo che il primo i mediatori, artisti compresi, devono collaborare (e
cifici “traguardi per lo sviluppo delle competenze”. I ne estetica. Quest’ultima, a partire dal senso etimo-
è un documento che si pone all’interno delle linee magari avere anche una preparazione nel campo della
‘traguardi’ sono «piste culturali e didattiche da per- logico di aisthesis come “percezione sensoriale”, nella
sulla formazione dell’Unione Europea, mentre il se- prima infanzia); inoltre, fondamentale è il tempo a di-
correre» che «aiutano a finalizzare l’azione educativa prima infanzia è intesa quale sostegno alla capacità
condo è invece esterno ad essa. Insieme, consentono sposizione, giacché i bambini, soprattutto molto pic-
allo sviluppo integrale dell’allievo» (p. 18) in direzione del bambino di percepire il reale attraverso i sensi (p.
una riflessione equilibrata sulle direzioni che, almeno coli, hanno bisogno di tempi lunghi sia per assimilare
della maturazione di competenze. La ‘competenza’ è, 21). Proprio il fatto che il bambino molto piccolo co-
nell’Europa considerata dal punto di vista geografico, sia per rielaborare sia, infine, per produrre risposte
dal canto suo, un’orchestrazione di saperi (di tipo vuoi nosca primariamente attraverso i sensi prospetta la
sono state intraprese per elevare la qualità dell’ECEC. creative artistiche.
dichiarativo: il ‘sapere che cosa’; vuoi procedurale: il formazione estetica, da perseguire attraverso moda-
Un primo aspetto significativo del documen- Con queste premesse, dunque, sulla base dei due
‘sapere come’; vuoi relativo agli atteggiamenti interio- lità spontanee, giocose e multisensoriali (p. 23), come
to italiano è l’eliminazione della differenza tra ‘cura’ documenti qui citati, e nella prospettiva della più
ri: il ‘saper essere’), e la sua peculiarità sta nel manife- parte essenziale dell’educazione infantile di base. In
ed ‘educazione’. Esso sottolinea infatti che gli aspetti avanzata normativa europea sull’infanzia, proverò a
starsi in contesti diversi da quelli originari di appren- questa prospettiva, il documento attribuisce grande
di cura rientrano appieno in ciò che viene chiamata proporre di seguito un’idea curriculare di educazione
dimento (Baldacci, 2010). Nella scuola dell’infanzia la importanza all’arte in seno alla formazione estetica,
‘educazione’ (p.18), e propone un’idea di ‘curricolo’ musicale artistica nel sistema 0-6 anni.
competenza è intesa in modo globale e unitario (In- e fa coincidere la formazione artistica con la forma-
per la prima infanzia che, nel riprendere le specifi-
dicazioni nazionali, p. 24): gli insegnanti puntano ad zione culturale (p. 26). Collega poi quest’ultima alla
che Raccomandazioni dell’Unione europea del 2019,
essa, attraverso i traguardi, mentre lavorano sui “cam- partecipazione alla cultura, richiamando il relativo Un’idea curriculare: l’e-
le considera come «una cornice di riferimenti e di
pi di esperienza”23 in cui è organizzato il percorso di diritto del bambino stabilito dall’art.  31 della già ci- ducazione alla musica
traiettorie condivise, che danno coerenza al percorso
istruzione 3-6 anni. Lo specifico campo di esperienza tata Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia25, e la d’arte nella prima infanzia
0-6, trovando nelle progettualità di ogni nido e scuola Il sintagma ‘musica d’arte’ si riferisce alla musica oc-
per le arti è denominato “Immagini, suoni, colori”24. definisce come un «continuum dalla semplice ricezio-
dell’infanzia interpretazioni adeguate alla specificità cidentale di tradizione scritta, il cui inizio storicamente
Fra i “traguardi per lo sviluppo delle competenze” che ne alla pratica attiva» (p. 27). Il concetto di parteci-
di ogni gruppo» (p. 21). Il documento esplicita inol- si situa nel canto gregoriano (sec. VIII d.C.). È la mu-
lo studente può raggiungere, in particolare per la mu- pazione culturale, declinato sul terreno della prima
tre otto finalità dell’educazione nella prima infanzia, sica che ha prodotto i capolavori sonori della cultura
sica vi è una specifica evidenza relativa a: infanzia, richiede la consapevolezza della necessità di
tra le quali cito le due seguenti che ritengo opportuno occidentale, e ancor oggi ne produce. Questi capolavori
• l’«interesse per l’ascolto della musica e per la fru- una mediazione, che il documento svizzero in modo
considerare per l’educazione musicale in questo seg- sono universalmente riconosciuti perché esprimono
izione di opere d’arte»; opportuno precisa dover essere un lavoro di «creazio-
mento d’età: bellezza, pertanto costituiscono un “patrimonio” iden-
• la scoperta del paesaggio sonoro «attraverso atti- ne di un contesto relazionale compatibile con l’am-
• lo sviluppo delle competenze comunicative e lin-
vità di percezione e produzione musicale utilizzando biente culturale» per “costruire ponti” tra il bambino,
guistiche e delle molteplici forme espressive e rappre-
voce, corpo e oggetti»; le persone di fiducia e l’ambiente culturale medesimo
sentative;
• la sperimentazione di «elementi musicali di base, (p. 55). La via indicata è quella della “Community cativo contributo italiano, nelle riflessioni di Paolo Orefice
• l’avvio del pensiero critico, attraverso l’estensione sulla “comunità educante” (1975) e di Raffaele Laporta
producendo semplici sequenze sonoro‑musicali»; education”26, ossia un percorso di avvicinamento e via
dei processi cognitivi, riflessivi e metacogniti21. sull’autoeducazione della comunità (1978). Negli anni
• l’esplorazione dei «primi alfabeti musicali, utiliz-
Come già detto, le Linee pedagogiche integrano le Novanta si registra una ripresa della riflessione, anche per
zando anche i simboli di una notazione informale per 25. I due commi dell’art. 31 recitano: (1) Gli Stati parti
preesistenti Indicazioni nazionali, che per la prima rispondere alle sfide poste dalla “società della conoscenza”,
codificare i suoni percepiti e riprodurli» (p. 27). riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo nella direzione del lifelong learning e della promozione
In sintesi, le attività musicali devono tutte incen- libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie di una cultura dell’apprendimento nelle comunità. In
20. Emanate nell’ultima versione ancora valida nel 2012 trarsi sull’aspetto sia ricettivo sia produttivo della della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale tale prospettiva, l’apprendimento non è più visto come
dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricer- musica, il conoscere e il fare, il pensare e l’agire, va- ed artistica. (2) Gli Stati parti rispettano e favoriscono il attività individuale, ma come attività da inscrivere in una
ca (oggi solo Ministero dell’Istruzione) e aggiornate nel diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita dimensione sociale integrata ai contesti di vita quotidiana
2018. culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in (il quartiere, i luoghi di lavoro, et alia) e declinata nelle
21. Le altre sono: la crescita armonica e il benessere psico- 22. Queste Raccomandazioni additano le otto competen- condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di diverti- forme di un apprendimento dall’esperienza, di derivazione
fisico; la costruzione dell’autostima e di un sé di valore; la ze-chiave per la formazione permanente: https://eur-lex. mento e di attività ricreative, artistiche e culturali. deweyana. Nascono in Gran Bretagna le learning com-
elaborazione di una identità di genere, libera da stereo- europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32006 26. L’idea di un’educazione di comunità risale alla secon- munities (Yarnit, 2000), che si diffondono poi in Francia,
tipi; la progressiva conquista di autonomia non solo nel H0962&from=EN. Quella cui afferisce la musica è la n. 8, da metà dell’Ottocento, ma solo nei primi decenni del Italia, Stati Uniti e Australia. Il concetto designa diversi
senso di essere in grado di fare da solo, ma come capacità relativa alla «consapevolezza ed espressione culturale». Novecento, grazie alla prospettiva sociale dell’educazione modelli educativi, accomunati però da alcuni elementi
di autodirezione, iniziativa, cura di sé; l’evoluzione delle 23. Il concetto di ‘campo’ proviene dalla teoria di Kurt di John Dewey, furono poste le premesse per una rifles- distintivi, che Ruffino (2011) identifica nel ruolo strategi-
relazioni sociali secondo modalità amicali, partecipative e Lewin, che focalizzava la natura sistemica e dinamica del sione teorica che trovò un primo sbocco nei modelli di co assegnato all’apprendimento lifelong, nella comunione
cooperative; lo sviluppo della capacità di collaborare con contesto sociale: Lewin (1951). educazione degli adulti, sempre nel contesto statunitense. di interessi/scopi, nella condivisione delle risorse e nella
gli altri per un obiettivo comune, quale primo e fonda- 24. Gli altri sono: Il sé e l’altro”; Il corpo e il movimento; I Negli anni Sessanta e Settanta è poi stata definita una cooperazione attraverso le partnerships e le reti di appren-
34 mentale passo di un’educazione alla cittadinanza. discorsi e le parole; La conoscenza del mondo. teoria dell’educazione di comunità, non senza un signifi- dimento. 35

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tificato come tale, dunque come un “bene culturale” Le scelte di progettazione educativa musicale, pur rienza estetica. Al contempo, il contenuto culturale di sollecitata proprio dal processo di interiorizzazione
degno di essere tramandato, in quanto veicola valori mantenendo un assetto informale, dovrebbero via via quell’esperienza, per quanto assunto in modo infor- dei vari linguaggi musicali artistici che verranno pro-
fondanti della nostra civiltà. Permettere ai bambini, sin progredire dall’“esperienza” all’“educazione”. Dovreb- male, senza consapevolezza, verrà comunque intro- posti. Invero questa lenta interiorizzazione, impercet-
da molto piccoli, di accostarsi a questa bellezza e nutrir- bero cioè innescare l’educazione, intesa come crescita iettato e si sedimenterà nella memoria e nel vissuto tibile, consente al bambino di familiarizzare con quei
sene, per formarsi anche attraverso di essa, costituisce del bambino nelle varie dimensioni del suo sviluppo, del bambino, costituendo così una base importante linguaggi, di sentirli appartenenti al proprio vissuto.
non solo un’idea pedagogica sostenuta da tempo27, ma e perciò come progressiva acquisizione di capacità per la sua capacità sia di riconoscimento delle musi- Se la scelta delle musiche d’arte includerà composi-
anche il modo migliore per favorire sin da piccoli, sia di apprendimento, attraverso momenti di esperien- che ascoltate, via via anche consapevole, sia di rappre- zioni della tradizione culturale in cui il bambino vive,
pure attraverso il gioco e in modo informale, la parteci- za, nel nostro caso musicale e artistica, che vengano sentazione simbolica della realtà attraverso la musica. si favorisce il nascere di un senso di identità, ossia
pazione culturale mediante esperienze estetiche musi- progettati intenzionalmente ai fini della formazione Il riconoscimento e la possibilità di rappresentazione di appartenenza, a quella tradizione. Nondimeno, la
cali significative. estetica musicale e della partecipazione culturale. simbolico-musicale daranno gratificazione e incre- proposta di linguaggi musicali artistici di altre tradi-
Proporre la musica d’arte ai bambini sin da 0 mesi Entro nel merito. menteranno nel bambino una reazione emotivo‑af- zioni non solo sosterrà la curiosità del bambino verso
permette di alimentare il loro potenziale, ossia le pos- Innanzitutto si può ritenere che lo sviluppo delle fettiva positiva, un interesse e un’attenzione verso la ciò che è diverso, ma lo formerà ad una cultura plura-
sibilità di sviluppo. Delle quali in modo intenzionale dimensioni cognitivo-culturale ed emotivo‑affettiva musica d’arte. le della musica, che educhi, pure in modo informale
deve farsi carico l’educazione musicale per contribuire nel bambino molto piccolo vadano di pari passo, dal Il lavoro intenzionale sulle prime due dimensio- in questa fascia d’età, «a distinguere (senza separare),
a un’alta qualità dei sistemi educativi 0-6 anni. Ciò è momento che la cognizione è promossa esclusiva- ni attraverso una progettazione educativa attenta a a esaminare (senza bocciare), a giudicare (senza con-
possibile se l’educazione musicale si orienta ad aree for- mente dall’impulso emotivo-affettivo sostenuto dal- percorsi che propongano diversi linguaggi musicali dannare)» (Bianconi, 2008: 27). Il bambino sarà così
mative che intercettino le varie dimensioni di sviluppo. la relazione educativa. Quando tale impulso sin dal artistici, in prospettiva storica e culturale, sarà assai incentivato nella sua naturale disponibilità al con-
principio venga legato all’esperienza estetica suscitata formativo anche rispetto alla dimensione linguistico- fronto interculturale.
Aree formative e dimensioni di sviluppo da un “bene culturale” come la musica d’arte, propo- comunicativa. L’interiorizzazione dei vari linguaggi Una copiosa fruizione di musica d’arte sin dalla
Possiamo didascalicamente distinguere almeno sta in modo che non ne venga negata la bellezza, ma musicali artistici, infatti, determinerà le basi per la prima infanzia formerà capacità di ascolto che, soste-
sette dimensioni di sviluppo a cui far corrispondere al- anzi sostenuta e valorizzata29, ciò produrrà un avan- maturazione di capacità espressive e comunicative nute da un’azione educativa attenta a promuovere la
trettante e sinonimiche aree formative: cognitivo‑cul- zamento della cognizione, proprio grazie a quell’espe- musicali dei bambini, le quali si manifesteranno poi riflessività dei più piccoli, non appena l’età lo consen-
turale, emotivo‑affettiva, linguistico-comunicativa, anche sul piano produttivo, quando questo venga sol- ta – ad esempio su come suoni un certo brano, per
cinestetico-corporea, critico‑estetica, identitaria-in- lecitato. quali strumenti esso sia composto, come sia costruito,
terculturale, relazionale-sociale. In altri termini, le sue varie dimensioni, ma solo se si orienta l’educazione La dimensione cinestetico-corporea si sviluppe- e perché sia costruito in quel dato modo – promuo-
musicale alla comprensione storico‑culturale della musica.
dimensioni di sviluppo e le aree formative sono le due Tali funzioni sono: cognitivo-culturale, linguistico‑co-
rà proprio con le attività produttive musicali. Esse, verà lo sviluppo della dimensione critico-estetica, dal
facce della stessa medaglia, che è il bambino: come già municativa, critico-estetica, affettivo‑emotiva, relaziona- pur incentrate dapprincipio sull’esplorazione senso- momento che fornirà competenze per distinguere le
detto, le prime pertengono al potenziale del bambino, le‑sociale, identitaria‑interculturale, cinestetico-corporea: riale e sull’attività ludica con materiale estetico, e via musiche e, in esse, i vari aspetti costruttivi, ed eleverà
le seconde ineriscono alla progettazione educativa. Cuomo (2018): 65-68. Il concetto delle funzioni formative via sull’improvvisazione sonora e musicale svolta in le capacità di apprezzamento estetico, alla base della
Poiché nel bambino molto piccolo l’approccio educa- costituisce un fondamento epistemologico della Pedagogia modo libero, non siano però improvvisate in maniera fruizione e della partecipazione culturale.
tivo non può che essere globale, dev’essere chiaro che musicale definita dal lavoro di ricerca svolto nell’Uni- casuale da parte di educatori/educatrici e insegnanti, Infine, il contributo della musica d’arte allo svi-
versità di Bologna, e pone le basi di un preciso modello
non si agisce su una dimensione, e dunque su un’area pedagogico e didattico di trasmissione del sapere musicale
ma vengano svolte entro precisi percorsi di stimola- luppo della dimensione relazionale‑sociale dipende-
formativa, senza al contempo incidere sulle altre: vi dalla Scuola primaria (6 anni) in avanti. Su queste basi, zione sonora e musicale, tramite una specifica orga- rà dalle modalità di interazione che la progettazione
è dunque interdipendenza tra dimensioni tra loro e nel presente articolo declino ulteriormente il concetto nizzazione dell’allestimento ambientale dedicato alla educativa avrà previsto, sia tra i pari sia tra l’adulto
tra aree tra loro, ma anche una corrispondenza tra di- di ‘funzioni formative’ sul terreno della prima infanzia, musica d’arte (cfr. più sotto). Poi, via via che il bam- (l’educatrice/educatore o l’insegnante) e i bambini, a
mensioni e aree28. mantenendo l’aggettivazione di ciascuna funzione, ma bino compie conquiste motorie, educatrici/educatori partire dalle acquisizioni scientifiche sulle modalità
modificando il sostantivo ‘funzione’ in ‘area formativa’. e insegnanti possono progettare e realizzare attività di interazione primaria e secondaria dei più piccoli
Ciò perché nella prima infanzia non si può parlare di ‘tra-
smissione’ del sapere, e dunque di ‘disciplina’, ma di àmbiti
produttive che utilizzino gesti o movimenti del corpo, (Trevarthen, 1998). Da questo punto di vista, un con-
27. Cfr. n. 1.
28. Nel lavoro di ricerca della cattedra di Pedagogia mu- della progettazione educativa che non possono che essere non casuali bensì collegati prima ad aspetti costruttivi tributo fondamentale può fornire la progettazione di
sicale dell’Università di Bologna, coordinato sin dai primi pluri-, multi- e interdisciplinari. Poiché inoltre il soggetto dei brani musicali d’arte ascoltati (per esempio battere attività riflessive in piccolo e grande gruppo sulle mu-
anni 2000 da Giuseppina La Face, abbiamo messo a punto della formazione è nell’età evolutiva, allora le ‘dimensioni le mani sul ritmo di una melodia; oppure muovere il siche d’arte che sono oggetto di attività.
un modello di educazione musicale finalizzata alla com- della formazione’ divengono ‘dimensioni di sviluppo’ del corpo ricalcando il profilo di quella stessa melodia,
prensione della musica in prospettiva storica e culturale. bambino. il che implica una previa attività riflessiva sul suo Premesse metodologiche per un appren-
Proprio in virtù del predetto fine, questo modello estrin- 29. Questo ha, beninteso, molto a che fare con l’interesse
seca il proprio potenziale attraverso specifiche funzioni che alla musica d’arte porterà l’educatore/educatrice o l’in-
andamento)30, indi ad aspetti specifici di utilizzo di dimento attivo e cooperativo
formative della disciplina. Nel tempo il lavoro di ricerca segnante, poiché l’educazione nei bambini molto piccoli strumenti musicali e di esecuzione con essi. Oltre alle dimensioni di sviluppo e alle aree forma-
ha portato queste funzioni da cinque a sette: cfr. La Face si lega in modo essenziale alla relazione. Ma non solo: La dimensione identitaria-interculturale viene tive, l’idea curriculare di educazione alla musica d’arte
(2008); Pagannone (2008); Cuomo (2018). Nel mio libro saranno determinanti anche l’allestimento dell’ambiente, necessita di una riflessione su molti altri aspetti che
ho evidenziato la corrispondenza tra le funzioni, concetto in modo che sia favorevole alla fruizione musicale arti- occorre considerare in una progettazione educativa
che afferisce alla disciplina dell’educazione musicale, e le stica (se ne parlerà tra poco), e la qualità dell’esecuzione 30. Esempi di progetti educativi sul rapporto fra ascolto di qualità. Sono aspetti pertinenti alle condizioni di
dimensioni della formazione, che pertengono all’essere musicale, realizzata da educatrici/educatori o insegnanti, musicale riflessivo, gesto e movimento, e più in genera-
per esempio col canto, anche improvvisato, o da musicisti le sulla didattica rivolta alla fascia d'età 0-3, si trovano
apprendimento, ossia a quelle che possiamo conside-
umano. Pertanto, le funzioni formative della disciplina si
36 attivano nel momento in cui si forma l’essere umano nelle professionisti. nell’articolo di C. Sintoni in questa stessa rivista. rare le premesse metodologiche per un apprendimen- 37

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to attivo e cooperativo che favorisca le interazioni tra um nell’esperienza musicale artistica dei più piccoli. anni potrebbe poi cominciare a provare i vari modi zati dal grave all’acuto; questa caratteristica si lascia
sviluppo, apprendimento e formazione. Tali aspetti Molto importante sarebbe progettare nei luoghi di produzione del suono, attraverso la mediazione di rappresentare, per dire, con un disegno di bambini
sono: il tipo di approccio e l’atteggiamento di educa- della prima infanzia ambienti acusticamente adegua- educatori che li sappiano suonare o di musicisti pro- sull’altalena e con un testo descrittivo che rinvii ma-
trici/educatori e insegnanti; la prospettiva educativa; ti, per consentire ai bambini, già da lattanti, un’alta fessionisti che collaborino col sistema educativo. gari al divertimento dei bambini nel movimento alta-
le caratteristiche dell’ambiente per la musica d’arte; il qualità dell’ascolto. Ciò implica due fattori necessari: Per i materiali didattici, mi soffermo qui solo sugli lenante, sì da collegare l’immagine rappresentata sia
suo allestimento; i materiali didattici. Mi soffermerò, la qualità dei dispositivi di diffusione della musica audiolibri, che non dovrebbero mancare nei sistemi alla caratteristica ritmica (cinetica) della musica, sia
infine, su alcune linee guida per le strategie costrutti- nonché della loro collocazione spaziale, e la qualità educativi. Molti buoni esempi si trovano in commer- alla parola ‘altalenante’. Così facendo si costruirebbe-
ve del pensiero e dell’agire del bambino attraverso la della struttura acustica. Da quest’ultimo punto di vi- cio, in particolare quelli molto colorati con belle im- ro percorsi che collegano lo sviluppo del linguaggio
musica d’arte. sta, sarebbe ideale che in ciascun sistema educativo vi magini, che raccontano alcune storie, anche di mu- alla comprensione musicale, assai formativi per il
L’approccio nel segmento 0-6 dovrà essere neces- fosse un piccolo auditorium, colorato, ben illuminato sicisti; in alcuni, i bambini possono semplicemente pensiero riflessivo;
sariamente informale. Nella fascia d’età da 0 a 3 anni con luce sia naturale sia artificiale, quest’ultima però sfiorare un bottone col quale s’avvia la musica32. Alcu- • disegni belli e colorati, che ritraggano personag-
l’atteggiamento di educatrici/educatori e insegnanti modificabile (in modo da poter modulare l’intensità ni indicatori per buoni audiolibri di musica d’arte da gi umani o animali (questi ultimi piacciono molto ai
potrà essere improntato per lo più alla mediazione di luce), e tale da favorire anche la mobilità dei pic- introdurre nei sistemi educativi 0-6 anni potrebbero bambini) intenti ad ascoltar musica, a suonare, can-
culturale, nei termini già qui illustrati con riferimento coli: con pavimento di materiali naturali (meglio di essere i seguenti: tare o ballare; come s’è detto, una parte del disegno
al documento svizzero; progressivamente, fin dai 2-3 legno), dove possano muoversi liberi, a piedi nudi o • i libri siano fatti di pagine in cartone spesso, per dovrà aderire alla caratteristica più evidente del bra-
anni, potrà orientarsi a situazioni educative progetta- coi calzini. favorire la prensilità dei bambini, ed abbiano angoli no musicale selezionato, che anche il testo verbale de-
te per “campi di esperienza”, come si evince dai citati Lo specifico ambiente per la musica d’arte dovreb- arrotondati, per evitare tagli; scrittivo dovrà riprendere.
documenti italiani. In tutti i casi, sarebbe comunque be anche favorire l’attitudine naturale del bambino a • poche siano le musiche scelte per ciascun libro; Gli aspetti sin qui trattati possono offrire un’ottima
necessario poter contare su una buona preparazione sperimentare. Perciò, esso dovrebbe essere dotato di • i brani da proporre siano segmentabili per una base per favorire l’esperienza musicale artistica nella
culturale musicale degli educatori, affinché essi pos- vari tipi di strumenti sonori e musicali, nonché di durata non superiore a 15‑20, tenendo conto dei tem- prima infanzia. Occorre adesso riflettere su come pas-
sano allestire ambienti, e organizzare momenti di vari materiali didattici. Per gli strumenti la dotazio- pi di attenzione dei piccoli: pochi secondi di tempo sare dall’esperienza all’educazione.
esperienza della musica d’arte; sarebbe fondamenta- ne dovrebbe essere di strumentini ritmici (tamburo, cronologico non sono nulla, ma riempiti di musica
le formare alla conoscenza e comprensione di questa tamburelli, legnetti, triangolo, ecc..) e melodici (me- determinano un’esperienza dal significato e dal valore Dall’esperienza della musica all’educa-
musica tutto il personale di questo settore, sin dai tallofoni e xilofoni): in sostanza, lo strumentario Orff. eccezionale per i più piccoli; beninteso s’intende qui zione musicale: la continuità tra ascoltare
percorsi universitari e comunque professionali31. (L’u- Utili per l’esplorazione sonora sono anche gli stru- la ‘segmentazione’ con riferimento a unità musicali di e produrre
so del modo condizionale – non sarà sfuggito al mio menti costruiti insieme ai bambini con materiali di ri- senso compiuto33; L’esperienza musicale completa, sia essa artistica o
lettore – implica non già una deplorazione sullo sta- ciclo. Non va ignorato il corpo, con specifiche attività • le scelte musicali consentano un percorso edu- no, si situa sempre su due assi, quello ricettivo e quel-
to presente quanto un forte, accorato auspicio per il di “body percussion” per favorire la sperimentazione cativo unitario nel libro; si può adesempio pensare lo produttivo: ascoltare e suonare, conoscere e fare,
prossimo futuro.) diretta su di sé della pulsazione e del ritmo e al con- a percorsi come i seguenti: sulle musiche di un dato pensare e agire. A queste polarità ne aggiungo un’al-
La prospettiva della “Community education” po- tempo la conoscenza e la coordinazione del proprio compositore, sì da fornire al bambino, seppure in tra, relativa ai processi e ai prodotti, che ci è utile per
trebbe accompagnare la progettazione educativa nella corpo. Non dovrebbero mancare attrezzi per il mo- modo intuitivo e informale, un saggio della sua ci- ritenere come nel bambino molto piccolo importino i
prima infanzia, coinvolgendo le famiglie e i musici- vimento coreografico nello spazio, anch’esso dappri- fra stilistica, che intanto si stagli nella memoria; su- primi più che i secondi.
sti, e ove possibile i vari attori del territorio in campo ma informale e via via più organizzato, sia perché da gli strumenti musicali dell’orchestra, e in tal caso le Poiché al principio, nei primi mesi di vita, il bam-
musicale artistico. Se le famiglie non hanno di solito subito nei più piccoli l’esperienza del mondo si lega al melodie potrebbero essere tratte da composizioni bino ha limiti nella coordinazione motoria funzionale
una formazione specifica in fatto di cultura musicale, movimento, alla progressiva conquista di autonomia famose in cui un dato strumento figura in qualità di al gesto finalizzato a produrre suono, si può ritene-
ai musicisti, e ai vari attori del territorio, manca a loro fisica e di coordinazione motoria, sia perché anche protagonista (cfr. gli esempi più avanti); su temi e ar- re che l’educazione musicale artistica si avvii sul solo
volta una formazione sulla prima infanzia. Per un’ef- proprio la danza gioverebbe alla formazione culturale gomenti della vita quotidiana (p.es. musiche di Na- asse ricettivo, dunque sull’ascolto, per poi declinarsi
ficace azione formativa sarebbe auspicabile stabilire artistica della prima infanzia: essa costituisce un me- tale, musiche di danza, ninne‑nanne, tutte beninteso man mano su quello produttivo, cioè sull’esecuzione,
un patto educativo tra questi soggetti. In questo patto, dium significativo per l’esperienza della musica d’arte. d’autore); e così via; la composizione e l’improvvisazione, pur sempre col-
particolare importanza spetterebbe alla collaborazio- Infine, in ogni sistema educativo artistico immagino • i testi e le illustrazioni abbiano un nesso con le legandovi le attività di ascolto.
ne dei musicisti con gli educatori. I musicisti potreb- la presenza di strumenti di musica d’arte di dimen- musiche proposte: in particolare, descrivano e rap- Per il lavoro sull’asse ricettivo, ritengo fonda-
bero anche recarsi a suonare e a far conoscere i loro sioni ridotte – almeno un pianoforte, un violino, un presentino almeno una caratteristica della melodia mentale promuovere sin nei lattanti la capacità di
strumenti nei luoghi per la prima infanzia, così come violoncello, un flauto, una chitarra, una tromba, i tim- proposta. Un esempio: la melodia del Preludio dalla ‘audiation’, ossia la capacità di pensare musicalmen-
i bambini stessi potrebbero venir condotti nei luoghi pani –, non strumenti giocattolo bensì strumenti reali Suite n. 1 per violoncello solo di J. S. Bach ha un ca- te, secondo un costrutto concettuale e procedurale
della musica d’arte: sarebbe fondamentale creare un a misura di bambino, proprio come i vari oggetti che rattere ondeggiante, per via dei ripetuti arpeggi spez- messo a fuoco nella Music Learning Theory di Edwin
collegamento tra i diversi luoghi di vita del bambino corredano gli ambienti educativi nel metodo Montes- E. Gordon (Gordon, 2001). La MLT si basa su bra-
– la famiglia, il nido o la scuola dell’infanzia, l’audito- sori. Di sicuro, almeno fino ai 5-6 anni un bambino ni scritti secondo il linguaggio sia tonale sia modale,
rium della musica d’arte – che costituisca un continu- non saprà suonare la chitarra, né il flauto, la tromba o 32. In Italia si pubblicano begli audiolibri su compositori che cioè utilizza i modi maggiori e minori del sistema
il pianoforte, ma potrà toccare questi strumenti, dise- di musica d’arte: cfr. Cuomo (2020). tonale, ossia quello preponderante nella tradizione
33. Sulla segmentazione, come su altri passaggi fonda-
gnarne i contorni con le mani, sperimentarne suono, mentali nella didattica dell’ascolto, cfr. La Face Bianconi
storica della musica d’arte occidentale dal Settecento
38 31. Cfr. in questa stessa rivista l’articolo di P. Somigli. forma e colori, così da familiarizzare con essi; dai 5-6 (2006): 513-523. al Novecento, non senza durature propaggini che si 39

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estendono fino ad oggi, e i modi che, in uso in epoche bambino: importa lasciarla libera, in modo che nella mia stellina”); la già citata Suite n. 1 per violoncello si sviluppa sempre più il pensiero simbolico. I bambi-
precedenti (dorico, lidio, eccetera), non sono però sua mente si componga effettivamente esperienza: la solo di Bach; l’Aria dei timpani di J.-B. Lully, che può ni mostrano maggiore interesse per favole più lunghe,
andati smarriti e compaiono ancora attualmente sia quale è tale solo se è frutto di tentativi autonomi di affascinare i bambini per le caratteristiche timbriche, storie più articolate, racconti basati su intrecci narrati-
in diverse tradizioni popolari sia anche, per esempio, ricerca e di scoperta. L’educatore deve però porre at- oltre che per quelle ritmiche. Se possiamo immagi- vi più intricati. Si possono proporre progetti educativi
nella musica jazz. Nella MLT, all’inizio la audiation tenzione alle reazioni emotive del bambino, che sono narci i bambini da 0 a 1 anno e mezzo scorrazzare più ampi, incentrati su musiche che, pur prive di te-
viene stimolata dal canto dell’adulto, il quale, entran- il segnale della cognizione, e da lì rilanciare l’azione liberamente attorno agli strumenti musicali, siano sto, abbiano un carattere evocativo legato a narrazioni
do in relazione col bambino, ne riprende vocalmente educativa verso la stimolazione della partecipazione essi di dimensioni reali o ridotte, toccarli e azionarli infantili, come ad esempio le Kinderszenen op.  15 di
i versi sonori. Poi glieli rilancia in una forma di co- estetica e delle facoltà creative, attraverso l’interazio- in qualche modo, o fermarsi meravigliati mentre un Schumann, o Pierino e il lupo di Prokof ’ev o le danze
municazione che da sonoro‑vocale diventa via via ne, che va promossa non solo tra bambino e adulto, musicista produce qualche suono che li sorprenda, tratte dalla Suite dal balletto Lo Schiaccianoci op. 71a
musicale: tramite l’improvvisazione, l’adulto trasfor- ma anche tra bambini e bambini. via via possiamo orientare i bambini dai 2-3 anni in di Čajkovskij (Marcia; Danza della fata dei confetti;
ma quei versi sonori in pattern musicali (Apostoli e Da 1 a 3 anni è opportuno continuare con attività poi, con strategie induttivo‑deduttive, ad attività di Danza russa; Danza araba; Danza cinese; Valzer dei
Gordon, 2005; Biferale, a cura di, 2010). che sollecitino la audiation, ma si può, anzi si deve, ascolto che, non senza un’opportuna verbalizzazione, fiori), e tante, tante altre. Si possono proporre anche
Se la MLT è un ottimo modo per avviare percorsi avviare e progressivamente incrementare la parte li guidino a cogliere alcune caratteristiche vuoi fisi- musiche con testo, ad esempio Lieder36, oppure brani
di educazione musicale, non solo artistica, riterrei di creativa. Il bambino conquista via via capacità mo- co‑acustiche degli strumenti considerati, relative al operistici, dove davvero l’offerta non scarseggia: dagli
proporre ai bambini molto piccoli progetti incentra- torie, dalle quali l’educatrice/educatore o l’insegnante modo di produzione del suono, vuoi anche timbriche, esempi più scontati – Il flauto magico di Mozart, ba-
ti anche su musiche non tonali, magari di brevissima può partire per collegare la audiation a competenze vuoi infine relative alla musica ascoltata. Dunque il sato su un soggetto fiabesco e magico, alla Cenerento-
durata, o musiche elettroacustiche, pure spazializzate, pratico-produttive, entro progetti che colleghino l’a- flauto è uno strumento “lungo e a fiato”, il pianoforte la di Rossini37, all’Elisir d’amore di Donizetti – fino a
per allenarli sin da subito alla grande varietà di lin- scolto al movimento e, dunque, alla produzione mu- a coda è “grande, e pure un po’ allungato, e si suona opere di Verdi come il Falstaffv38, o di Puccini come
guaggi, di suoni, di colori timbrici, offerti dalla musi- sicale (esecuzione, composizione, improvvisazione). con le dita”, i timpani sono pure “grandi e a percus- Turandot, per l’ambientazione anche qui favolistica.
ca d’arte34. Poiché i bambini imitano gli adulti, se l’a- Se l’esecuzione può essere facilmente promossa dap- sione, ma si suonano con le bacchette” eccetera. Ci si Sono solo pochi esempi. Nel melodramma, con i più
dulto mostrerà un atteggiamento d’interesse per vari prima col canto e poi via via con gli strumenti, le basi può soffermare, poi, sulla differenza fra il suono e il piccoli si può lavorare sulle “tipologie vocali” in re-
tipi di linguaggi musicali, nonché per la loro esplo- dell’improvvisazione e della composizione si pongono timbro di pianoforte e timpani, proprio perché sono lazione alle “costellazioni dei personaggi”, nonché su
razione e scoperta, questo favorirà l’insorgere dello fra 0 mesi e 3 anni, attraverso la stimolazione della au- entrambi strumenti a percussione, e poi di timpani e alcuni procedimenti drammatico-musicali assai pe-
stesso atteggiamento nel bambino. diation, la fruizione di molta musica d’arte e continue flauto, infine di flauto e pianoforte, il tutto per eserci- culiari, come il “quadro di stupore”, che ha un forte
Insieme all’ascolto, è opportuno favorire il con- prove di improvvisazione su modelli dati, fornendo al tare il pensiero dei bambini nel cogliere sia le affinità impatto visivo ancor prima che uditivo (com’è il caso
tatto con strumenti della musica d’arte e con musi- bambino esempi di variazione del modello, sempre in sia le differenze. Si potrà poi riflettere su taluni aspetti del Largo concertato, prediletto da Rossini)39. Non
cisti che li suonino, sia improvvisando sia eseguendo forma di gioco (p. es. si propone una data canzoncina, delle musiche ascoltate, che riguardino anche livelli
brevi brani musicali, in modo che il bambino possa prima se ne modificano le parole, poi le note). diversi di pertinenza: per esempio, con attenzione al
liberamente sperimentare, toccare, ascoltare, e ave- A partire dai 3 anni sarebbe auspicabile che i mo- carattere generale, si potrà far osservare il carattere 36. Un esempio condotto su un ciclo liederistico di Franz
re, quand’anche non sembri gran che interessato, un menti dell’ascolto e quelli della produzione vengano “allegro” della Badinerie di Bach e del citato tema del- Schubert è offerto nell’articolo di S. Cancedda, in questa
contatto con le tecniche esecutive dei vari strumenti, sempre più integrati in un rapporto di continuità35, al le variazioni di Mozart, per invitare i bambini a cer- stessa rivista.
37. Uno spunto per educatori/educatrici e insegnanti può
così ch’egli possa cogliere, intuitivamente, il rapporto fine di promuovere un’esperienza musicale artistica care le differenze tra l’uno e l’altro allegro (ad es., più fornirlo il percorso canoro del personaggio di Cenerento-
di causa ed effetto tra un gesto tecnico, la produzione completa, che sia cioè educativa per la mente e per il vivace il primo, più tranquillo il secondo), allenando la, che nell’opera di Rossini passa dalla cenere del focolare
del suono e l’esecuzione della musica. Non è opportu- carattere del bambino. Per rendere più chiara l’idea, così le capacità di discernimento; rispetto al movi- al fulgore del trono anche con la voce, divenendo il suo
no in questa fascia d’età direzionare l’esplorazione del propongo un esempio. mento ritmico‑melodico del violoncello, si potrà far canto da sillabico via via più fiorito: cfr. Fabbri (2002).
Un percorso educativo incentrato sulla continui- cogliere, come già s’è detto, il carattere “ondeggiante” 38. Un esempio per la scuola dell’infanzia è in Apostoli
tà fra ascolto e produzione potrà essere quello mira- del Preludio della Suite bachiana; rispetto al timbro (2005).
34. Per fare solo alcuni esempi, mi sento di proporre, 39. Questi sono concetti propri della drammaturgia musi-
tra l’altro, i Vier Stücke op. 5 per clarinetto e pianoforte
to all’esplorazione, conoscenza e comprensione delle dell’Aria di Lully si potrà sviluppare nei bambini un cale, per i quali rinvio a Bianconi e Pagannone (2010). Da
di Alban Berg, o le Sechs Bagatellen op. 9 per quartetto caratteristiche degli strumenti della musica d’arte e, lessico adeguato alla percezione sonora di robustez- qui traggo, molto in sintesi, le definizioni dei tre concetti,
d’archi di Anton Webern. Si tratta di musiche brevissi- di conseguenza, di musiche basate su di esse. Un tale za e imponenza del suono dei timpani. Non importa e in particolare: la “tipologia vocale” è la classificazione
me, di carattere aforistico. Ciò non significa che io pensi percorso potrebbe partire dall’ascolto di musiche so- che queste definizioni appartengano a livelli diversi di delle voci in base alla loro estensione assoluta, dall’acuto al
che si debbano proporre solo musiche brevi. Metterei in listiche. Per esempio: la Badinerie nell’Ouverture n. 2 pertinenza: conta che abbiano comunque pertinenza grave (voci femminili: soprano, mezzosoprano e con-
sottofondo, ad adeguato volume per rispettare la delica- in Si minore per flauto e orchestra di J. S. Bach (BWV con caratteristiche strutturali dei brani. Prendendo tralto; voci maschili: tenore, baritono e basso; di volta in
tezza dell’orecchio infantile, anche la Quinta di Beethoven, volta riferibili a determinati tipi di personaggi teatrali; pp.
per dire. Per la musica spazializzata, immagino bambini
1067); il tema delle dodici variazioni in Do maggiore poi in considerazione uno specifico brano, ad esem- 256-257). Il concetto di “costellazione” «indica il mutevole
molto piccoli girovagare carponi o camminare in un K 265 di Mozart per clavicembalo o pianoforte, che pio il suddetto tema mozartiano, dopo l’ascolto si pos- sistema delle relazioni che intercorrono tra i personaggi,
auditorium in cui, mentre essi giocano con strumentini e riprende la famosa melodia infantile, nota in moltis- sono invitare i bambini dai 3 anni in sù a riprodurlo un sistema di attrazioni e repulsioni, di lealtà e antago-
oggetti sonori vari, viene diffuso il Gesang der Jünglinge sime lingue, desunta dalla canzone popolare francese dapprima solo ritmicamente, con i legnetti, poi anche nismi che necessariamente evolve nel corso dell’azione.
di Karlheinz Stockhausen, che è musica elettronica, in cui Ah! vous dirai-je, maman (in italiano “Brilla, brilla, musicalmente, per esempio con lo xilofono, organiz- Nel teatro d’opera la costellazione dei personaggi trova un
suoni elettronici e voce umana sono miscelati. Si potreb- zando infine una strumentazione che ne permetta, a corrispettivo diretto nel sistema dei ruoli (…) e dunque
bero fornire tanti altri esempi, ricordando che i bambini nel sistema delle voci (…)» (p. 217). Il “quadro di stupo-
molto piccoli non hanno preclusioni di sorta nei confronti 35. È questa una tesi che ho argomentato in diversi miei
piccoli gruppi, l’esecuzione ritmico-melodica. re” rappresenta il momento culminante, il punto di stallo
40 di alcun tipo di musica. lavori, più di recente in Cuomo, 2018. Dai 3 ai 6 anni aumentano i tempi di attenzione e dell’azione drammatica al colmo dell’intreccio, risolto 41

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Pianista e musicologa, è ricercatrice e docente
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perlopiù in un tempo lento che, «collocato al centro di un I suoi studi si focalizzano sui modi di elaborazio-
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realizza nella provincia di Ravenna, per svolgersi poi in la musica nei rapporti con la musicologia e con le
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diverse città della provincia. È un esempio di “Community scienze dell’educazione.
Fabbri, P. (2002). Da Agatina ad Angelina. Cendrillon versity Press.
education” con qualità artistica e valore educativo e so-
tra Pavesi e Rossini. In M. Jahn e A. Pachovsky Vygotskij, L.S. (1992). Immaginazione e creatività
ciale, nonché ricreativo, che mette insieme arti plastiche,
42 teatro e musica. (a cura di). Festschrift Leopold M. Kantner zum nell’età infantile. Prefazione di L. Mecacci. Edi- 43

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