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ISTITUTO DI TEOLOGIA ECUMENICA

S. NICOLA – BARI

Corso
SCIENZE BIBLICHE NT: GV 17.
PAROLE DI GESÙ PRIMA DELLA PASSIONE

I VERBI πέμπω E άποστέλλω


NEL VANGELO DI GIOVANNI

Studente Docente
Massimiliano De Luca Prof. Luca De Santis
(FTP191363)

13 aprile 2020

1
I VERBI πέμπω E άποστέλλω

NEL VANGELO DI GIOVANNI

1. Obiettivo del lavoro

Nel seguente lavoro ci si propone, in generale, l’obiettivo di analizzare la presenza e l’uso dei
verbi πέμπω e άποστέλλω nel Vangelo di Giovanni; in modo specifico nel capitolo 17, oggetto del
nostro corso. Per il raggiungimento di tale obiettivo si effettueranno i seguenti passi:
1) In primis, si focalizzerà l’attenzione sui singoli verbi, lavorando su due schemi sintetici. Il
primo schema intende offrire un’analisi morfologica dei verbi; il secondo, invece, si propone
di analizzare il contesto proprio di ogni singolo versetto;
2) In secondo luogo, ci si confronterà con la traduzione che la Bibbia CEI fa dei verbi πέμπω e
άποστέλλω;
3) In terzo luogo, ci si fermerà ad analizzare la presenza dei verbi πέμπω e άποστέλλω nel
capitolo 17;
4) In fine, si proverà a trarre delle conclusioni sintetiche.

2. Analisi del verbo πέμπω

Il verbo πέμπω viene ordinariamente tradotto con mandare, inviare, spedire, indirizzare, dirigere,
inoltrare. Nel nostro corso si è indicato con mandare la traduzione da privilegiare. La tabella che
segue offre uno sguardo sintetico riguardo la frequenza e la morfologia del verbo πέμπω nell’intero
testo giovanneo:

TABELLA SINTETICA DEL VERBO πέμπω


N° Versetto Brano Verbo in greco Forma verbale

1 Gv 1, 22 Gli dissero dunque: «Chi sei? πέμψασιυ att. aor. ptc. dat. pl. masc.
Perché possiamo dare una
risposta a coloro che ci hanno
mandato»
2 Gv 1, 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
ha inviato a battezzare con
acqua mi aveva detto

2
3 Gv 4, 34 Gesù disse loro: «Mio cibo è πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
fare la volontà di colui che mi
ha mandato e compiere la sua
opera»
4 Gv 5, 23 Chi non onora il Figlio, non πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.
onora il Padre che lo ha
mandato
5 Gv 5, 24 Chi ascolta la mia parola e πέμψαυτί att. aor. ptc. dat. sing. masc.
crede a colui che mi ha
mandato
6 Gv 5, 30 […] ma la volontà di colui che πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
mi ha mandato.
7 Gv 5, 37 E anche il Padre, che mi ha πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
mandato
8 Gv 6, 38 […] la volontà di colui che mi πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
ha mandato
9 Gv 6, 39 E questa è la volontà di colui πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
che mi ha mandato
10 Gv 6, 44 […] il Padre che mi ha πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
mandato
11 Gv 7, 16 […] colui che mi ha mandato. πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.

12 Gv 7, 18 […] chi l'ha mandato è πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
veritiero
13 Gv 7, 28 […] chi mi ha mandato è πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
veritiero, e voi non lo conoscete.
14 Gv 7, 33 […] poi vado da colui che mi ha πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.
mandato
15 Gv 8, 16 […] ma io e il Padre che mi ha πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
mandato.
16 Gv 8, 18 […] Padre, che mi ha mandato, πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
mi dà testimonianza
17 Gv 8, 26 […] ma colui che mi ha πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
mandato è veritiero,
18 Gv 8, 29 […] colui che mi ha mandato πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.

19 Gv 9, 4 Dobbiamo compiere le opere di πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
colui che mi ha mandato
20 Gv 12, 44 […] colui che mi ha mandato; πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.

21 Gv 12, 45 […] chi vede me, vede colui che πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.
mi ha mandato
22 Gv 12, 49 Il Padre che mi ha mandato, πέμψασ att. aor. ptc. nom. sing. masc.
23 Gv 13, 16 […] né un apostolo è più πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
grande di chi lo ha mandato.
24 Gv 13, 20 Chi accoglie colui che io πέμψω 1sing. att. aor. cong., 1sing.
manderò, chi accoglie me πέμψαυτά att. fut. ind.
accoglie colui che mi ha att. aor. ptc. acc. sing. masc.
mandato

3
25 Gv 14, 24 […] ma del Padre che mi ha πέμψαυτός att. aor. ptc. gen. sing. masc.
mandato
26 Gv 14, 26 […] lo Spirito Santo che il πέμψει 3sing. att. fut. ind.
Padre manderà nel mio nome
27 Gv 15, 21 […] non conoscono colui che mi πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.
ha mandato.
28 Gv 15, 26 Quando verrà il Consolatore πέμψω 1sing. att. aor. cong., 1sing.
che io vi manderò dal Padre att. fut. ind.

29 Gv 16, 5 Ora però vado da colui che mi πέμψαυτά att. aor. ptc. acc. sing. masc.
ha mandato e
30 Gv 16, 7 […] ma quando me ne sarò πέμψω 1sing. att. aor. cong., 1sing.
andato, ve lo manderò. att. fut. ind.

31 Gv 20, 21 […] anch'io mando voi πέμψω 1sing. att. aor. cong., 1sing.
att. fut. ind.

Verbo Frequenza

32 πέμψασ 9

πέμψαυτός 9
πέμψαυτά 7
πέμψω 4
πέμψαυτί 1
πέμψασιυ 1
πέμψει 1

Dalla tabella sintetica emerge un uso abbastanza diffuso del verbo in esame, 32 volte, quasi
sempre coniugato nella forma verbale dell’aoristo attivo, quindi con una prevalenza del soggetto
agente. L’aoristo «esprime l'azione pura e semplice, è il tempo narrativo»1. Vi è un forte utilizzo
della forma verbale πέμψασ, il cui soggetto è prevalentemente il Padre; la forma πέμψαυτός si
riferisce al Padre, ma anche al Figlio che invia i discepoli. La forma πέμψω ha invece un solo
soggetto agente, il Figlio, ma due destinatari, lo Spirito Santo e i discepoli.
L’uso insistente dell’aoristo, da parte dell’autore biblico, riferito soprattutto al Padre che manda
il Figlio nel mondo, sembra sottolineare il fatto che non si tratti di un evento che si fissa e si
consuma in un determinato momento, ma che continua a svolgersi e a realizzarsi senza mai
interrompersi, quasi a definire la rivelazione del Figlio come un evento permanente e rigenerante.
Parimenti si può dire per il Figlio che invia i discepoli e lo Spirito consolatore.
La seconda tabella, invece, intende tracciare il prospetto dinamico delle relazioni inerenti
all’utilizzo del verbo πέμπω.

1
Cfr. www.treccani.it.

4
TABELLA SINTETICA DEL VERBO πέμπω
N° Versetto Brano Mittente Invitato Destinatario

1 Gv 1, 22 Gli dissero dunque: «Chi Giudei Sacerdoti e leviti Giovanni


sei? Perché possiamo dare
una risposta a coloro che ci
hanno mandato»
2 Gv 1, 33 Io non lo conoscevo, ma chi chi, Dio Giovanni Ai presenti, gente,
mi ha inviato a battezzare folla
con acqua mi aveva detto
3 Gv 4, 34 Gesù disse loro: «Mio cibo è Colui, Padre Gesù Discepoli
fare la volontà di colui che
mi ha mandato e compiere
la sua opera»
4 Gv 5, 23 Chi non onora il Figlio, non Padre Figlio Giudei
onora il Padre che lo ha
mandato
5 Gv 5, 24 Chi ascolta la mia parola e Colui, Padre, Figlio Giudei
crede a colui che mi ha Dio
mandato
6 Gv 5, 30 […] ma la volontà di colui Colui, Padre, Figlio Giudei
che mi ha mandato. Dio
7 Gv 5, 37 E anche il Padre, che mi ha Colui, Padre, Figlio Giudei
mandato Dio
8 Gv 6, 38 […] la volontà di colui che Colui, Padre, Figlio Folla
mi ha mandato Dio
9 Gv 6, 39 E questa è la volontà di Colui, Padre, Figlio Folla
colui che mi ha mandato Dio
10 Gv 6, 44 […] il Padre che mi ha Padre Figlio Giudei
mandato
11 Gv 7, 16 […] colui che mi ha Colui, Padre, Figlio Giudei
mandato. Dio
12 Gv 7, 18 […] chi l'ha mandato è Generico Generico Non indicato
veritiero
13 Gv 7, 28 […] chi mi ha mandato è Chi, Padre, Figlio Alcuni di
veritiero, e voi non lo Dio Gerusalemme
conoscete.
14 Gv 7, 33 […] poi vado da colui che Colui, Padre, Figlio Giudei
mi ha mandato Dio
15 Gv 8, 16 […] ma io e il Padre che mi Padre Figlio Farisei
ha mandato.
16 Gv 8, 18 […] Padre, che mi ha Padre Figlio Farisei
mandato, mi dà
testimonianza
17 Gv 8, 26 […] ma colui che mi ha Colui, Padre, Figlio Giudei
mandato è veritiero, Dio
18 Gv 8, 29 […] colui che mi ha Colui, Padre, Gesù, Figlio Giudei
mandato Dio

5
19 Gv 9, 4 Dobbiamo compiere le Colui, Padre, Figlio Discepoli
opere di colui che mi ha Dio
mandato
20 Gv 12, 44 […] colui che mi ha Colui, Padre, Figlio Folla
mandato; Dio
21 Gv 12, 45 […] chi vede me, vede colui Colui, Padre, Figlio Folla
che mi ha mandato Dio
22 Gv 12, 49 Il Padre che mi ha mandato, Padre Figlio Folla
23 Gv 13, 16 […] né un apostolo è più Chi, maestro, Apostolo Discepoli
grande di chi lo ha Gesù
mandato.
24 Gv 13, 20 Chi accoglie colui che io Gesù Colui, apostoli, Discepoli
manderò, chi accoglie me discepoli Chi non definito
accoglie colui che mi ha
mandato
25 Gv 14, 24 […] ma del Padre che mi ha Padre Figlio Giuda (non
mandato Iscariota)
Discepoli
26 Gv 14, 26 […] lo Spirito Santo che il Padre Spirito Santo Apostoli, Discepoli
Padre manderà nel mio
nome
27 Gv 15, 21 […] non conoscono colui Colui, Padre, Figlio Apostoli, Discepoli
che mi ha mandato. Dio
28 Gv 15, 26 Quando verrà il Figlio Consolatore, Apostoli, Discepoli
Consolatore che io vi (mediante il Spirito Santo
manderò dal Padre Padre)
29 Gv 16, 5 Ora però vado da colui che Colui, Padre, Figlio Apostoli, Discepoli
mi ha mandato e Dio
30 Gv 16, 7 […] ma quando me ne sarò Gesù Consolatore, Apostoli, Discepoli
andato, ve lo manderò. Spirito Santo
31 Gv 20, 21 […] anch'io mando voi Gesù Apostoli, Apostoli, Discepoli
discepoli
Mandante Invitato Destinatario

31 + 1 Padre (colui, Gesù, Figlio = 22 Giudei,


chi) = 24 Farisei = 12
Gesù = 5 Consolatore, Spirito Discepoli,
Santo = 3 Apostoli =
11
Giudei = 1 Apostoli, Discepoli = 3 Folla = 6
Generico = 1 Sacerdoti e leviti = 1 Giovanni il
Battista = 1
Giovanni il Battista =1 Non
indicato = 1
Generico = 1

6
Dall’analisi effettuata si evince che l’autore utilizza il verbo πέμπω per definire la relazione tra
il Padre e il Figlio. Il Padre è colui che manda il Figlio nel mondo perché riveli agli uomini il suo
vero volto. Il Figlio, invece, compare relativamente come colui che manda, ciò in riferimento allo
Spirito Santo e ai discepoli. Sorprende – se non vi sono stati errori nel conteggio - la perfetta parità
numerica tra lo Spirito e i discepoli in qualità di inviati. Altro dato significativo è il fatto che i
giudei compaiano frequentemente come destinatari, una volta in più dei discepoli. Tale analisi è
certamente secondaria rispetta a quella morfologica ma è comunque indicativa del pensiero
giovanneo.

3. Analisi del verbo άποστέλλω

Anche il verbo άποστέλλω è traducibile ordinariamente con mandare. Nel nostro corso, tuttavia,
si è privilegiato il verbo inviare come la forma più adatta per la traduzione. Come il verbo πέμπω si
procede nell’esposizione delle due tabelle analitiche:

TABELLA SINTETICA DEL VERBO άποστέλλω


N° Versetto Brano Verbo in greco Forma verbale

1 Gv 1, 6 Venne un uomo mandato da απεσταλμέυος pass. pf. ptc. nom. sing. masc.
Dio e il suo nome era Giovanni
2 Gv 1, 19 I Giudei gli inviarono da απεστειλαν 3pl. att. aor. ind.
Gerusalemme sacerdoti e leviti
a interrogarlo
3 Gv 1, 24 Essi erano stati mandati da απεσταλμέυοι pass. pf. ptc. nom. pl. masc.
parte dei farisei
4 Gv 3, 17 Dio non ha mandato il Figlio απεστειλεν 3sing. att. aor. ind.
nel mondo per giudicare il
mondo
5 Gv 3, 28 Non sono io il Cristo, ma io απεσταλμέυος pass. pf. ptc. nom. sing. masc.
sono stato mandato innanzi a
lui
6 Gv 3, 34 Infatti colui che Dio ha απεστειλεν 3sing. att. aor. ind.
mandato
7 Gv 4, 38 Io vi ho mandati a mietere απεστειλα 1sing. att. aor. ind.
8 Gv 5, 33 Voi avete inviato messaggeri da απεστάλκατε 2pl. att. pf. ind.
Giovanni
9 Gv 5, 36 […] che il Padre mi ha απεστάλκευ 3sing. att. pf. ind.
mandato
10 Gv 5, 38 […] non credete a colui che egli απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
ha mandato
11 Gv 6, 29 […] credere in colui che egli ha απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
mandato»

7
12 Gv 6, 57 Come il Padre, che ha la vita, απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
ha mandato me e io vivo per il
Padre
13 Gv 7, 29 «Io però lo conosco, perché απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
vengo da lui ed egli mi ha
mandato»
14 Gv 7, 32 I sommi sacerdoti e i farisei απέστειλαν 3pl. att. aor. ind.
mandarono delle guardie per
arrestarlo
15 Gv 8, 42 […] ma lui mi ha mandato απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
16 Gv 9, 7 «Và a lavarti nella piscina di απεσταλμέυος pass. pf. ptc. nom. sing. masc.
Sìloe (che significa Inviato)»

17 Gv 10, 36 […] a colui che il Padre ha απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
consacrato e mandato nel
mondo
18 Gv 11, 3 Le sorelle mandarono dunque a απέστειλαν 3pl. att. aor. ind.
dirgli: «Signore, ecco, il tuo
amico è malato»
19 Gv 11, 42 […] l'ho detto per la gente che απέστειλας 2sing. att. aor. ind.
mi sta attorno, perché credano
che tu mi hai mandato»
20 Gv 17, 3 […] colui che hai mandato άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
Gesù Cristo

21 Gv 17, 8 Come tu mi hai mandato nel άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
mondo

22 Gv 17, 18 Come tu mi hai mandato nel άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
mondo, anch'io li ho mandati άπέστειλα 1sing. att. aor. ind.
nel mondo

23 Gv 17, 21 […] perché il mondo creda che άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
tu mi hai mandato

24 Gv 17, 23 […] il mondo sappia che tu mi άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
hai mandato

25 Gv 17, 25 […] questi sanno che tu mi hai άπέστειλας 2sing. att. aor. ind.
mandato

26 Gv 18, 24 Allora Anna lo mandò legato a απέστειλεν 3sing. att. aor. ind.
Caifa, sommo sacerdote
27 Gv 20, 21 Come il Padre ha mandato me απέσταλκέν 3sing. att. pf. ind.
Verbo Frequenza

28 απεστειλεν 9

άπέστειλας 7
απεστειλαν 3
άπέστειλα 2
απεστάλκευ 2
απεσταλμέυος 2

8
απεσταλμέυοι 1
απεστάλκατε 1

Nel caso del verbo άποστέλλω emerge subito che non vi è l’uso di una sola forma verbale, ma vi
è l’utilizzo dell’aoristo e del perfetto. Tuttavia nella frequenza risulta ancora una volta prevalente
l’aoristo. Il perfetto, si ricorda, indica un’azione conclusasi nel passato ma i cui effetti persistono
nel presente. Le forme più usate dall’autore biblico απεστειλεν e άπέστειλας sono relative al
rapporto tra il Padre e il Figlio. L’uso del perfetto è invece relativo alla figura di Giovanni il
Battista. In un solo caso (Gv 4, 38) il verbo è riferito al Figlio che invia i discepoli.
La seguente tabella riassume invece le dinamiche d’interazione:

TABELLA SINTETICA DEL VERBO άποστέλλω


N° Versetto Brano Mittente Inviato Destinatario

1 Gv 1, 6 Venne un uomo mandato da Dio Dio Giovanni Tutti, mondo


e il suo nome era Giovanni
2 Gv 1, 19 I Giudei gli inviarono da Giudei Sacerdoti e leviti Giovanni
Gerusalemme sacerdoti e leviti a
interrogarlo
3 Gv 1, 24 Essi erano stati mandati da Farisei Sacerdoti e leviti Giovanni
parte dei farisei
4 Gv 3, 17 Dio non ha mandato il Figlio nel Dio Figlio Il mondo
mondo per giudicare il mondo
5 Gv 3, 28 Non sono io il Cristo, ma io sono Dio Giovanni Discepoli di
stato mandato innanzi a lui Giovanni
Un giudeo
6 Gv 3, 34 Infatti colui che Dio ha mandato Dio Figlio Tutti
7 Gv 4, 38 Io vi ho mandati a mietere Gesù Discepoli Discepoli

8 Gv 5, 33 Voi avete inviato messaggeri da Giudei Sacerdoti e leviti Giovanni


Giovanni
9 Gv 5, 36 […] che il Padre mi ha mandato Padre Figlio Giudei

10 Gv 5, 38 […] non credete a colui che egli Colui Figlio Giudei


ha mandato (Padre)

11 Gv 6, 29 […] credere in colui che egli ha Colui Figlio La folla


mandato» (Padre)
12 Gv 6, 57 Come il Padre, che ha la vita, ha Padre Figlio Giudei
mandato me e io vivo per il
Padre
13 Gv 7, 29 «Io però lo conosco, perché Egli (Padre) Figlio Alcuni di
vengo da lui ed egli mi ha Gerusalemme

9
mandato» Presenti al
tempio
14 Gv 7, 32 I sommi sacerdoti e i farisei Sommi Guardie Gesù
mandarono delle guardie per sacerdoti e
arrestarlo farisei
15 Gv 8, 42 […] ma lui mi ha mandato Padre Figlio Giudei
16 Gv 9, 7 «Và a lavarti nella piscina di Nome o titolo
Sìloe (che significa Inviato)»

17 Gv 10, 36 […] a colui che il Padre ha Padre Colui (Figlio) Mondo


consacrato e mandato nel mondo Giudei
18 Gv 11, 3 Le sorelle mandarono dunque a Marta e Non specificato Gesù (Signore)
dirgli: «Signore, ecco, il tuo Maria
amico è malato»
19 Gv 11, 42 […] l'ho detto per la gente che Tu (Padre) Figlio La gente
mi sta attorno, perché credano
che tu mi hai mandato»
20 Gv 17, 3 […] colui che hai mandato Gesù Dio Gesù Cristo Tutti coloro che
Cristo gli hai dato

21 Gv 17, 8 Come tu mi hai mandato nel Tu, Padre Io, Figlio Gli uomini che mi
mondo hai dato dal
mondo
22 Gv 17, 18 Come tu mi hai mandato nel Tu, Padre Io, Figlio Mondo
mondo, anch'io li ho mandati nel Io , Figlio Discepoli
mondo
23 Gv 17, 21 […] perché il mondo creda che Tu, Padre Io, Figlio Mondo
tu mi hai mandato

24 Gv 17, 23 […] il mondo sappia che tu mi Tu, Padre Io, Figlio Mondo
hai mandato

25 Gv 17, 25 […] questi sanno che tu mi hai Tu, Padre Io, Figlio Discepoli
mandato

26 Gv 18, 24 Allora Anna lo mandò legato a Anna Gesù Caifa


Caifa, sommo sacerdote
27 Gv 20, 21 Come il Padre ha mandato me Padre Figlio Mondo?
Figlio Discepoli
Mandante Inviato Destinatario

28 Padre = 19 Figlio, Gesù Cristo Mondo, tutti = 8


= 18
Giudei, Sacerdoti e leviti = Giudei, altri = 6
Farisei, 3
Sacerdoti =
4
Gesù = 3 Discepoli = 3 Giovanni = 3
Marta e Giovanni = 2 Discepoli = 2
Maria = 1
Anna = 1 Guardie = 1 La folla, la gente
=2

10
Nome o Non specificato = 1 Coloro affidati al
titolo = 1 Figlio = 2
Gesù = 2
Discepoli di
Giovanni = 1
Caifa = 1

Anche nell’uso del verbo άποστέλλω la relazione Padre-Figlio risulta essere dominante. Ma vi è
la «novità» che definisce, nella missione, la relazione fra Gesù e i discepoli. Riguardo la categoria
dei destinatari emerge invece quella del mondo (κόσμος). Si tratta di un elemento presente in
maniera costante nella letteratura giovannea, declinato in senso positivo, in riferimento all’atto
creativo di Dio, e in senso negativo, inteso come ostilità a Dio da parte dell’umanità peccatrice.
Nell’uso del verbo άποστέλλω, il termine mondo attraversa l’intero vangelo, dal prologo (Gv 1, 6)
alla conclusione (Gv 20, 21).

4. Analisi del capitolo 17 del Vangelo di Giovanni

La prima cosa che si evidenzia è che nel capitolo 17, l’autore, per indicare il mandare, l’inviare,
non utilizza mai il verbo πέμπω, ma esclusivamente άποστέλλω. Per cercare di comprendere
l’uso specifico che fa l’evangelista del verbo si sono consultati due commentari che, della pericope
evangelica, offrono altrettante interpretazioni.
Il primo commentario adottato è quello di Angelico Poppi. Egli sposa l’interpretazione classica
che vede nel capitolo di 17 la preghiera sacerdotale. Il secondo testo è invece di Silvano Fausti che
spiega il capitolo 17 come l’interpretazione giovannea della preghiera del Padre nostro.
Poppi, in riferimento all’uso del verbo άποστέλλω da parte dell’evangelista, sottolinea in primis
che esso intende indicare la profonda relazione che sussiste tra il Padre e il Figlio; ciò rende il Figlio
non solo rivelatore del Padre ma anche e soprattutto il mediatore tra il Padre e gli uomini: “La
conoscenza del Padre e del suo Invitato va inteso in senso pregnante. Si tratta di una intimità, di una
esperienza diretta, di una comunione vitale tra il credente e Dio, che è preludio e anticipazione della
visione beatifica in cielo. Ma tale conoscenza è mediata dalla rivelazione di Gesù”2.
Il Padre è qui concepito come la «sorgente della rivelazione». Il Figlio è colui che ha la missione
di rivelare il Padre al mondo attraverso i discepoli. Per cui la missione del Figlio diventa la missione

2
Angelico POPPI, Sinossi dei quattro vangeli. Commento, Vol. 2, Messaggero, Padova 1988, 478.

11
dei discepoli, essi sono apostoli. “I verbi al passato (aoristo) – osserva Poppi – si riferiscono in
senso globale alla missione storica di Gesù e dei discepoli”3.
Silvano Fausti sottolinea anche il profondo legame che, nello specifico, sussiste tra il capitolo 17
e il prologo giovanneo: “Gesù si pone sul medesimo piano dell’unico vero Dio: è il Figlio mandato
dal Padre per salvare il mondo mediante la conoscenza del suo amore. […] Non si può conoscere il
Padre senza il Figlio che lo rivela (cf. 1, 18). […]. È l’unica volta che Gesù chiama se stesso «Gesù
Cristo». Si nomina Gesù Cristo solo in 1, 17, dicendo che da lui ci viene la grazia della verità”4.
Parimenti, Fausti lega, proprio in virtù del verbo άποστέλλω, la missione del Figlio e quella dei
discepoli. L’efficacia di tale missione è poi connessa indissolubilmente all’unità dei credenti: “Nella
misura in cui i discepoli crescono nell’unità fraterna, manifestano al mondo il volto del Figlio
inviato dal Padre”5.

5. Conclusioni

La poca conoscenza del greco non mi ha purtroppo permesso di cogliere molti elementi e
sfumature che distinguono il senso e l’uso dei verbi πέμπω e άποστέλλω nel vangelo di
Giovanni; elementi e sfumature che, invece, potrebbero risultare essenziali per una corretta
comprensione del testo. Di qui la consapevolezza che il lavoro svolto presenta limiti notevoli, limiti
intrinseci e strutturali. Tuttavia esso è stato anche occasione di un approccio più “letterale” (e non
solo), per certi versi “nuovo”, alla Scrittura, decisamente arricchente.
L’autore che fissa su carta la tradizione giovannea utilizza i verbi πέμπω e άποστέλλω quasi

con la medesima frequenza: πέμπω (32) άποστέλλω (28). L’utilizzo di due verbi per ribadire una

medesima azione, il mandare, l’inviare, indica ovviamente due finalità diverse. Il verbo πέμπω
sembra riguardare ultimamente la relazione tra il Padre e il Figlio in senso stretto, più precisamente
la missione del Figlio, che è quella di compiere la volontà del Padre, il darne testimonianza
attraverso le opere. Inoltre, esso sembra voler definire la dignità divina e la veridicità dei due
soggetti della relazione. Il mittente, «colui che invia», il Padre, è autorevole perché veritiero (Cfr.
Gv 7, 28). Per cui egli garantisce autorevolmente riguardo la dignità e la veridicità dell’inviato,
«colui che è mandato», il Figlio. Il verbo πέμπω sembra riferirsi primariamente al Padre e
secondariamente al Figlio, il secondo viene definito nel primo. I discepoli, nello specifico, sono

3
Ibid., 481.
4
Silvano FAUSTI, Una comunità legge il Vangelo di Giovanni, EDB Ancora, Milano 2004, 96.
5
Ibid., 107.

12
chiamati per il momento all’accoglienza di tale rivelazione. Essi devono attendere l’invio dello
Spirito Santo.
Il verbo άποστέλλω sembra invece coinvolgere attivamente i discepoli nella missione del Figlio.
Il capitolo 17 pare sottolineare in maniera preponderante questo elemento (Cfr. Gv 17, 18; Gv 17,
25); ciò, inoltre, spiegherebbe il perché della totale assenza del verbo πέμπω nel suddetto capitolo.

Detto altrimenti il verbo πέμπω sembra designare, nella maggior parte dei casi, una relazione a
due termini (Padre-Figlio); άποστέλλω, invece, sembra determinare una relazione a tre termini
(Padre-Figlio-Discepoli). Questo comporta che il verbo άποστέλλω pare relazionarsi
primariamente al Figlio e secondariamente al Padre; ciò in funzione della rivelazione stessa. La
missione del Figlio e dei discepoli è quella di rivelare al «mondo» il progetto di amore e di salvezza
del Padre.
Questa ipotetica distinzione della funzione assegnata ai due verbi dall’autore del testo giovanneo
viaggia su un confine decisamente sottile. πέμπω e άποστέλλω appaiono spesso ambivalenti,
funzionali all’unico fine: “Ci sembra – scrive Poppi – che la componente di fondo del quarto
vangelo sia quella della rivelazione del Padre, fatta da Gesù. Dio prende l’iniziativa di soccorrere
l’umanità peccatrice, manifestandole il suo amore, attraverso l’invio e l’opera del Cristo. Gesù è il
rivelatore totale, l’esegeta definitivo (Gv 1, 18), il testimone fedele del Padre. […] Ma alla
rivelazione divina in Cristo deve corrispondere da parte dell’uomo un’apertura di fede,
l’accoglienza del suo messaggio, l’adesione al suo insegnamento e alla sua persona. Rivelazione e
fede, ecco i due aspetti dell’unico ineffabile progetto di salvezza, manifestato e attuato in Cristo”6.

Strumenti utilizzati:
 Materiale didattico del docente;
 La Sacra Bibbia – Vocabolario greco – LaParola.net (www.laparola.net);
 Bibbia in greco (www.famigliedellavisitazione.it);
 La Sacra Bibbia CEI – Vangelo di Giovanni (www.maranatha.it);
 Angelico POPPI, Sinossi dei quattro vangeli. Commento, Vol. 2, Messaggero, Padova 1988;
 Silvano FAUSTI, Una comunità legge il Vangelo di Giovanni, EDB Ancora, Milano 2004.

6
Angelico POPPI, Sinossi dei quattro vangeli. Commento, 378.

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