DON BOSCO
A. cura di
Don Antonio Veneo> maestro dei Novizi
deirispettoria San Zeno
SOMMARIO
Introduzione............................................................. Pag- 9
Parte I 5 SOGNI SPIRITUALI FORMATIVI . . 15
Primo sogno
Il serpente ed il Rosario ......................................... 17
Secondo sogno
25
Terzo sogno
La zattera ................................................................ 33
Quarto sogno
Il mistero di iniquit . . . . .
. 55
Quinto sogno
La bella passeggiata in Paradiso . . . . 113 Parte II
5 SOGNI MISSIONARI .............................................. 141
missionario
Asia - Africa - Australia . . . . .
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Cari Novizi,
questi dieci sogni sono stati raccolti per voi, perch abbiate
sottomano, con facilit, un aiuto pedagico nella difficile arte
delleducazione dei giovani e una lettura spirituale che vi sia di
incoraggiamento e di conforto.
Ma i sogni possono essere un aiuto o una lettura spirituale f
I sogni sono effetto di fantasia, non sono una realt:
contengono le stramberie pi impensabili.
S, vero! Ma i sogni di Don Bosco non sono da giudicarsi
alla stregua degli altri sogni che tutti noi sogniamo.
Dio parl a Don Bosco in sogno. In Don Bosco si avver la
profezia di Joele quando previde che negli ultimi tempi , dopo
che Ges avrebbe versato il suo Sangue, ci sarebbe stata una
pi larga effusione dxllo Spirito Santo sopra i Redenti per
render lieto il loro animo. J vostri figli sogneranno sogni, che
sono una enunciazione dei pensieri reconditi di Dio agli uomini:
somnia somniabunt v (Atti 2)17).
I sogni di Don Bosco sono in numero stragrande: i suoi
uditori ne raccolsero pi di 150. Alcuni sono profetici, altri
pedagogico-formativi.
SOMMARIO
Primo sogno
Il serpente ed il Rosario .......................................... 17
Secondo sogno
25
Terzo sogno
La zattera ................................................................ 33
Quarto sogno
Il mistero di iniquit
55
Quinto sogno
La bella passeggiata in Paradiso . . . . 113 Parte II
5 SOGNI MISSIONARI .............................................. 141
missionario
Asia - Africa - Australia . . . . .
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-8-
INTRODUZIONE
Cari Novizi,
questi dieci sogni sono stati raccolti per voi, perch abbiate
sottomano, con facilit, un aiuto pedagico nella difficile arte
delleducazione dei giovani e una lettura spirituale che vi sia di
incoraggiamento e di conforto.
Ma i sogni possono essere un aiuto o una lettura spirituale f
I sogni sono effetto di fantasia, non sono una realt:
contengono le stramberie pi impensabili.
S7 vero! Ma i sogni di Don Bosco non sono da giudicarsi
alla stregua degli altri sogni che tutti noi sogniamo.
Dio parl a Don Bosco in sogno. In Don Bosco si avver la
profezia di Joele quando previde che negli ultimi tempi , dopo
che Ges avrebbe versato il suo Sangue, ci sarebbe stata una
pi larga effusione dello Spirito Santo sopra i Redenti per
render lieto il loro animo. J vostri figli sogneranno sogni, che
sono una enunciazione dei pensieri reconditi di Dio agli uomini:
somnia somniabunt^ (Atti 2)17).
I sogni di Don Bosco sono in numero stragrande: i suoi
uditori ne raccolsero pi di 150. Alcuni sono profetici, altri
pedagogico-formativi.
Ci sono delle garanzie per dire che i sogni di Don Bosco sono
soprannaturalif Si, e molte!
1) Le condizioni di Don Bosco in sogno, U definisce lui stesso.
Di un sogno avuto nella notte fra il 67 e il 68 dice: Era
un sogno nel quale uno pu conoscere quello che fa, udire
quello che si dice, rispondere, se interrogato . Il che certo
non capita per i sogni semplicemente naturali.
2) Aveva accanto di solito per guida e interprete un
personaggio : chi era mai ? A volte un giovane allievo (p. es.
Domenico Savio), oppure un Angelo o San Francesco di
Sales o altri. Le spiegazioni di costoro sono sempre precise,
altamente istruttive. Altra cosa questa che certo non capita
nei soliti sogni di noi mortali.
3) Don Bosco stesso temeva ehe fossero scherzi della fantasiaj
ma gli lasciavano nellanimo unimpressione cos durevole
che non riusciva toglierseli dalla mente. Prov a
raccontarne qualcuno che conteneva previsioni del futuro,
per vedere se si avveravano . Ma poi senti il bisogno di
aprirsi con il suo confessore Don Ca- fasso, il quale, dopo
matura riflessione, diede questa risposta al suo penitente:
Giacch quel che dite si avvera, potete star tranquillo e
continuare .
Don Bosco tuttavia procedette ancora con cautela . Far
molte esperienze. Prendeva a parte dei giovani
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PARTE I
^-Quadrio ik^C'dcH
SALESIANO
NOVIZIATO
PRIMO SOGNO
IL SERPENTE ED IL ROSARIO
Siamo nelVanno 1862, la sera del 20 agosto.
Il cuore dellapostolo dei giovani sempre alla ricerca di
nuovi mezzi di salvezza dellincauta giovent.
Gli adolescenti non hanno un carattere ancora formato: la
volont fiacca, la piet poca. Son troppo dissipati. E daltra
parte le passioni si svegliano. Che cosa fare perch superino la
crisi della crescenza?
1. Tener la mente loro, la fantasia lontana da cose delicate
che possono turbare e sconvolgere lanimo. La curiosit li
alletta. Trovano buona la carne del serpente ; ne mangiano con
avidit. Don Bosco grida, d pugni, d schiaffi. Ma inutilmente!
La forza della passione li travolge.
2. C un mezzo che d loro la vittoria. La recita devota
dellAve Maria e del Rosario . LAve Maria recitata con
attenzione, lasciandosi quasi affascinare dallonda divina che
emana da quelle espressioni angeliche che la compongono,
soffoca le fantasie malsane e spegne il ri
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chiamo dei sensi. Fede ci vuole, fede nellefficacia soprannaturale dellAve Maria recitata nei momenti pericolosi. Allora
il giovane, messo a contatto con una forza divina, si sente
rifatto. F pu battere, vincere, distruggere tutti i demoni
dellinferno.
3. Quale visione drammatica! Don Bosco , nonostante il suo
gridare? si vede allintorno il terreno disseminato di giovani
morti. La Confessione e la Comunione li fa rivivere ; ma non
tutti ne approffittano f perch fanno cattive Confessioni : manca
il dolore e pi ancora il proposito di fuggire le occasioni. forte
chi fugge! Nella fuga la vittoria.
4. Una cosa molto importante, voi novizi dovete notare:
on Bosco mette in mezzo ai giovani i chierici (e con essi dovete
vederci anche i giovani coadiutori). Si diano dattorno perch i
ragazzi non mangino carni avvelenate. Ma s! Alcuni degli
stessi chierici si mettono a mangiarne. F anchessi muoiono.
Diffidate sempre delle vostre forze. Lavorate sempre sotto
lobbedienza? mai di vostra iniziativa? specialmente in fatto di
castit. Siate sinceri in confessione e nei rendiconti a riguardo
dei pericoli per la vostra castit. Nessun timore di perdere la
fiducia dei Superiori. Tuttaltro! I Superiori stimano e amano i
giovani salesiani che hanno apertura di cuore. La confidenza e
la piet sono due baluardi inespugnabili. Assieme con la castit
essi vi difenderanno la stessa Vocazione.
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SECONDO SOGNO
IL FAZZOLETTO PREZIOSO E LA
VIRT DELLA PURIT
Questo del fazzoletto il sogno che vi avverte dessere
pronti nella reazione in fatto di purezza. Lattendere fatale.
Ohi spegne il fuoco quando tutta la casa in fiamme?
Prima di tutto ritiratezza. Il fazzoletto bisogna tenerlo
riposto, custodito gelosamente. Spira il vento della tentazione9
Rivolgetevi subito a destra, cio al soccorso di Maria.
I giovani incauti che tengono spiegato il fazzoletto della
REGINA VIRTUTUM, al soffiar del vento, prima lene, e poi
sempre pi impetuoso fino a che comincia a tuonare con rovesci
di pioggia, di grandine e in fine di neve, vedono sotto i propri
occhi il loro fazzoletto crivellato e guasto, sicch pi nulla aveva
di bello.
Anche qui, come nel sogno precedente c un momento
drammatico. In quei giovani che avevano rovinato %l fazzoletto,
don Bosco riconobbe i suoi giovani. E li va interrogando: Che
cosa fai tu quif Sei tu il tale?
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di
quei
giovani
piegare
subito
il
fazzoletto
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S: REGINA VIRTUTUM.
Non sai perch?
S che lo so.
Ebbene; quei giovani esposero la virt della purit al
^ento delle tentazioni. Alcuni al primo accorgersene subito
fuggirono e sono quelli che nascosero il fazzoletto; altri
sorpresi e non avendo avuto tempo a nasconderlo si volsero a
destra e sono coloro che nel pericolo ricorrono al Signore,
voltando le spalle al nemico. Altri poi stettero col fazzoletto
aperto alPimpe- to della tentazione che li fece cadere nei
peccati.
A questo spettacolo restai corrucciato ed era per
disperarmi vedendo quanto pochi erano quelli, che avevano
conservato la bella virt. Ruppi pertanto in un pianto doloroso
e quando potei calmarmi, chiesi: Ma, come va che i
fazzoletti rimasero forati, non solo dalla tempesta, ma anche
dalla pioggia e dalla neve? Queste gocce, quei fiocchi di neve
non indicano forse i peccati piccoli, ossia veniali?
E non sai che in questo non datur parvitas
materiae,,? Tuttavia non affannarti; vieni a vedere!
Uno di quelli uomini si avanz davanti al balcone, fece
segno colla mano a quei giovani e grid: A destra!
Quasi tutti i giovani si volsero a destra, ma alcuni non si
mossero dal luogo e il loro fazzoletto, fin con essere
interamente lacero. Allora io vidi il
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TERZO SOGNO
LA ZATTERA
Cari novizi, eccovi ora il cosi detto SOGNO DELLA
ZATTERA.
Sempre cos ottimista, qui, don Bosco lo direste pessimista.
Tutto il mondo unalluvione. E lo realmente. Unica arca di
salvezza la Chiesa. Tutti sono travolti dalla marea montante
della malvagit, che ricopre la faccia della terra.
La Congregazione salesiana una gran nave, che la
Madonna manda in soccorso dei giovani di tutto il mondo. Maria
la stella del mare che scampa dai pericoli della navigazione e
guida a porto sicuro e tranquillo. Don Bosco prende il comando
di questa singolare nave, senza sponde. Solo chi obbedisce ai
comandi del capitano non precipita nelle acque naufragando
miseramente. La navigazione su duna nave senza sponde
sempre pericolosa. Daltra parte non c altro scampo. Sponda di
salvezza Vobbedienza: unica sponda dei naviganti nel mare
della vita. Bisogna quindi avere cervello a posto e volont retta.
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Oli ultimi rimasti sono sul colmo del tetto. Le acque avevano
gi sommerso parte anche del tetto. Come salvarsi f Con le acque
era pur salita la barca. Pregassero, stessero zitti, si tenessero
stretti lun laltro. Obbedirono, e cosi con laiuto dei compagni che
erano gi salvi, vennero pur essi a bordo. Lapostolato giovanile
un efficace aiuto nellopera di salvataggio.
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QUARTO SOGNO
IL MISTERO DI INIQUIT
Carissimi novizi, leggendo queste pagine vi troverete
davanti a un Don Bosco, impegnato nella lotta contro una forza
Misteriosa che opera il male in mezzo ai figli degli uomini.
Vedrete un mostro orribile, un Rospo schifosissimo? grosso al
pari di un bue, che vorrebbe divorare Don Bosco stesso. Ma nel
nome di Dio, per mezzo del segno della croce? ripetuto pi volte, e
levando alte grida, Don Bosco riesce a metterlo in fuga.
Non facile respingere Satana. Ci vuol coraggio e forza. W
la fede che ce la fornisce. Per ritenete che Satana non pu
mente su di noi, senza che noi lo vogliamo. Ma la debolezza
molta. Diffidiamo di noi, perch il Maligno sa cogliere ogni
debolezza.
Oggi non si vuol sentire parlare di Satana, dellinferno.
Eppure la verit che ci fa liberi. Stiamo col Vangelo. La
Missione di Ges tutta una lotta contro la Potenza delle
Tenebre. In queste pagine cJ tutto un susseguirsi di sogni
spaventosi. Don Bosco incerto, dopo un continuo susseguirsi di
sogni spettrali, se parlare o non parlare.
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a) Il Rospo schifosissimo
Un mostro orribile
La sera del 30 aprile, Don Bosco parl cos ai giovani:
Voi sapete che sono stato a Lanzo; orbene, Pul- tima notte che
dormii in questo collegio, mentre incominciava a prendere
sonno, mi si present alla fantasia quanto sto per dire:
Mi parve di vedere entrare nella mia camera un gran
mostro, che si avanzava e and a porsi proprio ai piedi del
letto. Aveva una forma schifosissima di rospo eia sua
grossezza era quella di un bue.
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b)
La Vite
Stati di conoscenza
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Grappoli guasti.
E lamico soggiunse: Il male non tutto qui e lasci
cadere il velo e ricomparve distesa la parte superiore di tutta
quella vite.
Ora guarda di nuovo! mi disse.
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PARTE
- La grandine
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abborriscano?
eppure
Quanto
incendiava
dovrai
da dir
per loro,
tutto lodove
saprai
cadeva.
fra poco.
Ne presi
Cos
un
granello siche
dicendo
allontan
puzzava
da similmente,
me. Intanto la
ma
grandine
potei con
tra il
unbagliore
po di
facilit
dei
lampi
leggervi
e dei fulmini
sopra: continuava
SUPERBIA.a tempestare
Alla vista di
furiosamente
ci anchio
vergognoso:
sulla
vite. I grappoli
Dunque,
erano esclamai,
pestati, schiacciati
sono questi
comei se
due
fossero
vizi
principali
stati
nel tino
che sotto
minacciano
i piedi questa
dei cantinieri
casa! e mandavano fuori il
loro
sugo.
Questi
Una sono
puzzai orribile
due vizi
si sparse
capitaliper
chelaria
rovinano
e pareva
un
maggior numero
soffocare
il respiro.
di anime
Da ogni
non solo
acino
in tua
usciva
casa,
unma
vario
che pi
fetore
ne
rovinano inma
differente,
tutto
luno
il mondo.
era pi A
stomachevole
suo tempo tudellaltro,
vedrai quanti
secondo
sono
le
i precipitati
diverse
specie
nellinferno
e il numero
da questi
dei due
peccati.
vizi. Non potendo pi
resistere,
misi
Cheilcosa
fazzoletto
dovr dunque
al naso.
dire
Tosto
ai miei
mi figlioli
voltai perch
indietro
per andare in mia camera, ma non vidi pi nessuno dei miei
compagni; n don Francesia, n don Rua, n don Cagliero. Mi
avevano lasciato solo ed erano fuggiti. Tutto era deserto e
silenzio. Io pure fui preso allora da tale spavento, che mi diedi
alla fuga, e fuggendo mi svegliai.
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c)
L'Inferno
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'W
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quasi seduto sul letto. Ma tosto, stanco qual era, fui preso dal
sonno senza accorgermene. Ed ecco allim- provviso vidi nella
camera, vicino al letto, luomo della notte precedente (da lui
chiamato pi volte luomo del bonettoj o del berretto), il quale
mi disse:
Vieni e Vedrai.
E mi condusse in luogo, ove stendevasi una vasta pianura.
Yolsi lo sguardo attorno, ma di quella regione da nessuna
parte vedeva i confini, tanto era sterminata. Era un vero
deserto. Non compariva anima
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Coltelli.
Guardando ancora pi attentamente vidi che fra questi
lacci vi erano molti coltelli sparsi qua e l da una mano
provvidenziale che servivano a tagliarli o romperli.
Il coltello pi grosso era contro i lacci della superbia e
simboleggiava la meditazione. Un altro coltello assai grosso,
ma pi piccolo del primo, significava la lettura spirituale ben
fatta. Eranvi di pi due spade. Una di esse indicava la
devozione al SS. Sacramento, special- mente colla frequente
comunione ; laltra la divozione alla Madonna. Vi era pure un
martello: la confessione. E verano altri coltelli, simboli delle
varie divozioni a S. Giuseppe, a S. Luigi, ecc. ecc. Con queste
armi non
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Cammino doloroso.
Continuai il cammino. Pi mi avanzava, pi quella discesa
era aspra, rapida, sicch alcune volte io sdrucciolava, dando
degli stramazzoni per terra, ove restava seduto per riprendere
un po' di fiato. Di tempo in tempo la guida mi sorreggeva e mi
rialzava. Ad ogni passo le giunture mi si piegavano e
sembrava che gli stinchi mi si staccassero. Io diceva ansando
alla mia guida:
Ma, mio caro! Le gambe mie non possono pi reggermi.
Cos affranto come sono, non possibile che possa continuare
il viaggio.
La guida non mi rispose, ma facendomi animo continu il
suo cammino, finch, vedendomi tutto sudato e stanco a morte,
mi condusse sopra un piccolo pianerottolo, formato dalla
stessa strada. Sedetti, tirai un lungo respiro, e mi sembr di
riposare alquanto. In quel mentre guardava, in su, la strada
che aveva gi fatta: sembrava a picco, sparsa di punte e
ciottoli staccati. Guardava in gi la strada che doveva ancor
fare e chiudeva gli occhi per raccapriccio, finch esclamai:
Torniamo indietro, per carit. Se ci avanziamo ancora,
come faremo a ritornare alPOratorio? impossibile che possa
ascendere poi questa salita!
La guida risolutamente mi rispose:
Ora che siam giunti a questo punto, vuoi rimanere
solo!
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Edifcio immenso.
Ed ecco in fondo a questo precipizio, che riusciva in una
valle oscura, comparire un edifzio immenso che in faccia alla
nostra via aveva una porta altissima, serrata. Toccammo il
fondo del precipizio. Un caldo soffocante mi opprimeva e un
fumo grasso, quasi verde, si innalzava su quei muraglioni
solcato da guizzi di fiamme sanguigne. Levo gli occhi a quella
mura; erano pi alte di una montagna. D. Bosco domand alla
guida: Dove ci troviamo? Ohe cosa questo?
Leggi, mi rispose, su quella porta; e dalliscrizione
conoscerai dove siamo! Guardai e sopra la porta stava scritto:
Ubi non est redemptio. Mi avvidi che eravamo alle porte
delPInferno. La guida mi condusse a girare intorno alle mura
di quella orribile citt. Di quando in quando, a regolare
distanza, si vedeva una porta di bronzo come la prima, ai piedi
di una discesa rovinosa, e tutte avevano sopra una iscrizione
diversa dalle altre.
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Causa
di tante
dannazioni.
I lacci
visti
prima erano quelli che traevano i giovani al
precipizio.
Vedendone
caderprecipua
tanti, dissi
con accento
disperato:
Programma di salvezza.
Dunque per questi disgraziati non ci sar pi remissione? Dammi un avviso speciale per salvarli.
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Altri giovani.
Aveva appena di nuovo rivolto lo sguardo ed ecco un altro
giovane con furore disperato e grandissima velocit corre e
precipita nella medesima caverna. Era pur esso delP Oratorio.
Appena caduto, pi non si mosse. Egli pure aveva mandato un
sol grido straziante e la sua voce si era confusa con Pultimo
mormorio del grido di colui che era caduto prima. Dopo questo
arrivarono con il medesimo capitombolo altri e il loro numero
aumentava sempre pi e tutti mandavano lo stesso grido e
diventavan immobili, arroventati, come coloro che li avevano
preceduti. Io osservava che il primo era
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lo
sono essi pure, purch tu faccia tutto quello che
puoi.
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Sesto comandamento.
La guida mi indic uno di quei veli sul quale era scritto:
sesto comandamento; ed esclam: La trasgressione di
questo, ecco la causa della rovina eterna di tanti giovani.
Ma non si sono confessati^
Si sono confessati, ma le colpe contro la bella virt le
hanno confessate male o taciute affatto. Ad esempio uno che di
questi peccati ne aveva commessi quattro o cinque, disse solo
di due o tre, Yi sono di quelli che ne hanno commesso uno nella
fanciullezza ed ebbero sempre vergogna di confessarlo, oppure
lhanno
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desideri, clie siano obbedienti alla legge di Dio e gelosi del loro
onore, altrimenti la cupidigia li spinger a peggiori eccessi,
che li sommergeranno nei dolori, nella morte e nella
perdizione.
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Obbedienza.
E quale consiglio potr dar loro perch non avvengano
cos gravi disgrazie?
Insisterai, dimostrando come Pobbedienza, anche
nelle piccole cose, a Dio, alla Chiesa, ai parenti, ai supe riori, li
salver.
Ed altro?
Dirai ai tuoi giovani che si guardino molto dal- Pozio,
poich questo fu gi la causa del peccato di Davide: dP loro che
stiano sempre occupati, perche cos il demonio non avr tempo
di assalirli.
Io chinai il capo e promisi. Non ne poteva pi dallo
sgomento e dissi alPamico: Ti ringrazio della carit che mi
hai usato e ti prego di farmi uscire.
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Ili
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il
QUINTO SOGNO
2)
Ai BELLA
piedi delPASSEGGIATA
monte vi sono QUATTRO
LAGHI:
UNA
IN PARADISO
a LAGO DI SAN GUJE : questo sangue quello dei
Cari novizi, leggete attentamente questo sogno. Vi troverete
martiri, il Sangue di Ges Cristo. Tutti devono passare per
questi insegnamenti per il bene deWanima vostra:
questo sangue. La vita un martirio per tutti, anche per i
giusti.
1) IL PARADISO una montagna altissima, difficile quindi
Il sangue Ma
unaconsolatevi:
difesa della c
Chiesa
Cattolica.dal
Chimonte
tenta di
a raggiungersi.
chi discende
in
assalirla
vi
affoga,
e
viene
fatto
a
pezzi.
La
storia
dei
martiri
?
aiuto di chi si sforza di salire. Sono la Madonna e i Santi che vi
ancora
di svolgimento:
c J invocazioni.
un lago vuoto
accanto
a
aiutano in
in corso
proporzione
delle vostre
Chiedete
e vi
quellodato.
di sangue:
cinque
volte
sar
Chiedete
spesso
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I PARTE -
I quattro laghi
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Lago di sangue
Ma che? Prima di arrivare alle falde della montagna, vi
era in quellaltipiano un gran lago pieno di sangue e di una
estensione come dallOratorio a piazza Castello. Intorno alle
rive di questo giacevano tronconi di mani, di piedi, di braccia,
di gambe, cranii spaccati, corpi squartati ed altre membra
lacerate. Miserando spettacolo dorrore! Sembrava che in
questi luoghi fosse stata combattuta una sanguinosissima battaglia! Quei giovani, che correndo arrivarono i primi si
arrestarono inorriditi. Io che mi trovavo ancor lontano e di
nulla mi ero accorto, osservando i loro gesti di stupore e come
pi non camminassero e fossero profondamente melanconici,
gridai: Che cosa vuol dire questa tristezza? Che cosa c?
Andate avanti!
S? Andare avanti? Venga, venga a vedere, mi
rispondevano essi. Affrettai i passi e vidi!! Tatti gli altri
giovani sopraggiunti, che pochi istanti prima erano cos
allegri, diventarono tutti silenziosi e melanconici.
Io ritto sulle spiagge del lago misterioso osservava: ma non si
poteva passar oltre. In faccia, sulle rive opposte, leggevasi
scritto a grandi caratteri: PER SANGUINEM .
I giovani si domandarono a vicenda: Che cosa ? che
cosa vuol dire questo spettacolo? Allora ho interrogato
UNO, che ora non mi ricordo pi chi fosse, il
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Lago dacqua
Intanto ci affrettammo a metterci in marcia e costeggiando
quelle sponde, avevamo a sinistra la sommit della collina, per
la quale eravamo venuti e alla destra il lago e la montagna. A
un certo punto ove terminava il lago di sangue vi era un
terreno sparso di querce, allori, palme e di altre piante. Noi ci
mettemmo in questo per vedere se ci fosse possibile avvicinarci
alla montagna. Ma ecco presentarcisi un altro spettacolo. Un
secondo grande lago pieno d ?acqua, con entrovi altre membra
tronche e squartate. Sulla sponda stava scritto a caratteri
cubitali: PER AQUAM.
Di bel nuovo domandavamo: Che ? che non ? chi ci
dar la spiegazione di questaltro mistero!
In questo lago, UNO ci disse, c Pacqua uscita dal
costato di Ges Cristo, la quale bench in piccola quantit,
pure si cos aumentata, aumenta continua mente, ed
aumenter in futuro. Questa Pacqua del santo Battesimo
nella quale furono lavati e purificati quelli che gi salirono su
questo monte, e dalla quale dovran-
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Lago di fuoco
Continuammo ad andare ancora pi avanti sempre
girando attorno alla montagna, ed eccoci ad un terzo lago,
vasto come il primo, pien di fuoco, con entrovi altre membra
umane spezzate e tagliate. Si leggeva scritto sulla sponda
opposta in un cartello: PER IGNEM. Mentre noi stavamo
osservando quella pianura di fiamme: Qui, ci disse quel
tale, c? il fuoco della carit di Dio e dei Santi: le fiamme
delPamore, del desiderio per cui devono passare quelli che non
sono passati per il sangue e per Pacqua. Questo eziandio il
fuoco con cui furono dai tiranni tormentati e consumati i corpi
di tanti Martiri. Molti sono quelli che dovettero passare per
questa via per salire alla volta ,di quella montagna. Queste
fiamme serviranno per abbruciare i loro nemici. Per la terza
volta DO vedevamo stritolati i nemici del Signore sul campo
delle loro sconftte!
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PARTE
allinferno.
Tenete bene a mente che vi era un gran lago da riempire
ancora di sangue, in fondo ad un vallone vicino al primo lago.
Adunque dopo aver visti tutti i varii spettacoli gi descritti e
terminato il giro di quel vasto altipiano, trovammo che eravi
un posto libero per poter passare oltre e ci avanzammo, io e
tutti i miei giovani per una valle, che alla sua estremit metteva in una gran piazza. Ci inoltrammo. La piazza era larga e
spaziosa nel suo entrare, ma andava restringendosi a poco a
poco, in modo che in fondo, vicino alla montagna, terminava in
un sentiero fra due rupi, per cui appena poteva passare un
uomo solo. Quella piazza era piena di gente contenta e felice
che si
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tali clie erano inerti, lenti nell 7adempimento dei loro doveri e
diceva fra me stesso: S! sta l! Ben ti sta. Non vuoi far mai
niente ed ora sta pur l con quell ^animale.
Vidi poi altri aggiogati con asini. Quelli erano i testardi e
cos accopiati portavano pesi o pascolavano con gli asini. Erano
coloro che non volevano arrendersi n ai consigli, n ai comandi
dei Superiori. Ne vidi altri aggiogati coi muli e coi cavalli e mi
venne in mente quello che dice il Signore: Factus est sicut
equus et mulus quibus non est intellectus.. Erano coloro che
non vogliono mai pensare alle cose delPani- ma: disgraziati
senza cervello!
Vidi altri i quali pascolavano insieme coi porci: grufolavano
nelPimmondezza e nella terra come quegli animali schifosi, e
come essi si avvoltolavano nel fango. Erano coloro che si
pascolano solo di cose terrene, che vivono nelle brutte passioni,
che stanno lontani dal Padre Celeste. Oh triste spettacolo!
Allora mi venne pure in pensiero quello che dice il Vangelo del
fgliol jjrodigo, che fu ridotto a questo stato luxuriose
vivendo.
Vidi poi infine moltissima gente e giovani con gatti, cani,
galli, conigli, ecc. ossia i ladri, gli scandalosi, i millantatori, i
timidi per rispetto umano e via discorrendo. Da tutta questa
variet di scene ci siamo accorti che quella gran valle era il
mondo. Osservai
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intendo che non diate loro altro peso fuori di quello che ad un
sogno si conviene. E poi unaltra cosa voglio dirvi; che cio
nessuno venga ad interrogarmi, se esso vi era o non vi era, chi
vi fosse e chi no, che cosa faceva o che cosa non faceva, se
eravate fra i pochi ovvero fra i molti, qual posto avevate ecc.
ecc.; perch sarebbe un rinnovare la musica di questinverno.
Ci potrebbe essere per alcuni pi svantaggioso che utile ed io
non voglio intorbidare le coscienze.
Yi dico solo che se il sogno non fosse stato un sogno, ma
una realt e veramente avessimo dovuto morire allora, fra
tanti giovani che siamo qui, se ci incamminassimo verso il
Paradiso, pochissimi vi giungerebbero: fra settecento oppure
ottocento e pi non sarebbero forse che tre o quattro. Ma a
momenti: non vi turbate, intendiamoci: vi spiego questa
proposizione cos azzardata: dico che non sarebbero che tre o
quattro coloro, i quali andrebbero di volo al paradiso, senza
passare qualche tempo fra le fiamme del Purgatorio. Qualcuno
forse vi rester un minuto solo, altri forse un giorno, altri
forse dei giorni e delle settimane: ma quasi tutti dovrebbero
passarvi almeno per un poco. Volete sapere come si fa per
evitare il Purgatorio! Procurate di acquistare delle indulgenze
quanto pi potete. Se voi farete quelle pratiche cui sono
annesse, colle dovute disposizioni, se acquisterete una
indulgenza plenaria, andrete di volo al Paradiso. (M. B. VI,
864)
PARTE II
5 SOGNI MISSIONARI
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Notate: cinquantacinque.
E poi mi disse: Tirate ancora.
Sono alla fine, io risposi.
Ora dunque voltatevi indietro e tirate la corda
dallaltra parte.
Tirai la fune dalla parte opposta, fino al numero 10 .
Quel giovane replic: Tirate ancora.
Non c pi niente.
Come! Non c pi niente? Osservate ancora: che cosa
c?
C dellacqua, risposi.
Infatti in quellistante si operava in me un fenomeno
straordinario, quale non possibile descrivere.
Io mi trovavo in quella stanza, tiravo quella corda e nello
stesso tempo svolgevasi sotto i miei occhi come un panorama di
un paese immenso, che io dominava quasi a volo di uccello e
che stendevasi collo stendersi della corda.
Dal primo zero al numero 55 era una terra sterminata che
dopo uno stretto di mare, in fondo frastaglia- vasi in cento isole
di cui una assai maggiore delle altre. A queste isole pareva
alludessero le cordicelle sparpagliate che partivano dal gran
nodo. Ogni cordicella faceva capo ad unisola. Alcune di queste
erano abitate da indigeni abbastanza numerosi; altre sterili,
nude, rocciose, disabitate: altre tutte coperte di neve e ghiaccio.
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aveva
limiti.
Quella
musica
sembrava
avesse
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W VAfrica redenta, libera, indipendente civilmente e spiritualmente. Il Sangue Redentore di Ges laver lonta di
vergogna dei figli di Cam. Anche i negri dellAfrica sono
membra viventi del Corpo Mistico di Cristo. LAfrica chiama i
figli di Don Bosco, perch anche per Essa cessabit maledictum.
1) Ed ecco lAustralia dispersa nellazzurro delle acque e
lontanissima. Ci fa giungere leco accorata di una moltitudine di
fanciulli : venite in nostro aiuto !
Il cuore non resiste. Le loro voci, le loro mani protese verso
on Bosco, verso i Salesiani ci siano di sprone nella nostra
opera di santificazione personale. Siamo chiamati nel nome del
Signore. W benedetto chi accoglie linvito di Dio. C una sola
cosa: non demeritare dei favori divini.
Allora la mano del Signore sar costantemente con noi. La
Divina Provvidenza ci riserva stupendi destini. E Don Bosco
usa una parola che punge forse il nostro orgoglio: in 200 anni i
Salesiani saranno padroni del mondo. Ma sia un santo orgoglio :
padroni, cio primi nella dedizione, nella dimenticanza di noi,
dei nostri interessi personali, delle comodit, per pensare alle
anime e perch il Sangue di Ges non siastato versato invano
per i miliardi di esseri umani che ancora attendono la
Redenzione.
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CONCLUSIONE
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regioni
dell7America,
dell7Australia,
nel-
Plndia,
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