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Di Francesca Cecarini
Le lampade generalità
Le lampade - chiamate
anche sorgenti di luce
artificiale costituiscono il
“cuore” degli apparecchi
di illuminazione, sono
dispositivi che trasformano
parte dell’energia in luce.
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Le lampade generalità
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Le lampade potenza nominale
Potenza elettrica
assorbita
È uso comune pensare
che una lampada di
potenza maggiore produca
più luce rispetto ad un'altra
di potenza inferiore,
mentre in realtà il valore
del flusso luminoso,
espresso in lumen, che
una lampada emette non
dipende dall' energia
elettrica che essa
consuma.
Ecco quindi che mentre il
parametro potenza ci
permette di valutare i
consumi energetici di una
lampada, la resa luminosa
di questa può essere
valutata solo attraverso
l'efficienza luminosa
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espressa in lumen/watt
che è poi il rapporto tra
flusso luminoso emesso ed
energia elettrica
consumata.
Le lampade efficienza luminosa
Efficienza luminosa
Si esprime in lumen/watt
(lm/W) e indica il
rendimento di una
sorgente luminosa, ossia
la quantità di luce
prodotta da una lampada
per un watt di potenza
elettrica assorbita dalla
lampada stessa.
Più esattamente è il
rapporto tra il flusso
emesso dalla sorgente e
la potenza impiegata per
ottenere tale flusso, e
questo ci consente di
valutare il risparmio di
energia che una lampada
può dare in confronto ad
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un altra.
Più esattamente permette
di stabilire il rendimento
di una lampada o di un
apparecchio illuminante.
Le lampade resa cromatica
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Le lampade resa cromatica
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(SPD), che rappresenta
schematicamente la
potenza relativa emessa
nelle varie regioni dello
spettro cromatico.
Le lampade temperatura di colore
Temperatura di colore
Questo parametro, spesso
indicato con T, consente di
determinare il colore della
luce emessa da una
sorgente luminosa rispetto
ad una sorgente presa
come campione,
che di fatto è un corpo nero.
Il principio su cui si basa è
che qualunque corpo,
riscaldato ad una
temperatura elevata, è in
grado di emettere una luce
e il colore della luce varierà
al variare della temperatura
stessa.
Il colore della luce
emessa da un oggetto
incandescente dipende
unicamente dalla
temperatura.
La temperatura di colore,
espressa in gradi Kelvin (K),
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rappresenta la tonalità di
luce che il corpo nero
emetterebbe a quella data
temperatura.
Le lampade temperatura di colore
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Le lampade schema delle sorgenti luminose
Le sorgenti luminose artificiali sono primariamente suddivisibili in due grandi categorie in base al diverso
principio fisico su cui si basa l’emissione di radiazioni luminose:
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Emissione luminosa per temperatura da parte di un filamento metallico
Lo sviluppo di nuove
tecnologie consente la AD INCANDESCENZA
continua realizzazione di
lampade sempre più
sofisticate e performanti, A SCARICA
tuttavia possiamo
classificare le lampade
secondo 5 categorie:
A LUCE MISCELATA
AD INDUZIONE
LED
Le lampade riepilogo
Le attuali sorgenti d'illuminazione artificiali si basano tutte sulla trasformazione di energia elettrica in radiazione luminosa. Si
possono così distinguere prestazioni quali:
- efficienza luminosa espressa in lumen/Watt (lm/W)
- aspetto cromatico o temperatura colore espresso in gradi Kelvin (K)
- resa cromatica, ossia l'attitudine della sorgente a rendere fedelmente il colore degli oggetti illuminati (ind. tra 1 e 100 Ra)
- vita media
- decadimento del flusso luminoso
Le caratteristiche fondamentali di una lampada sono: il flusso luminoso totale emesso(espresso in lumen), la potenza elettrica
assorbita(espressa in Watt), la forma, le dimensioni, l'attacco, la posizione di funzionamento, le caratteristiche di tipo
meccanico e le caratteristiche elettriche. Una notevole importanza è attribuita al tempo che la lampada impiega per “andare a
regime”, cioè al tempo che intercorre tra l'istante di accensione e quello a partire dal quale essa inizia a emettere la quantità
nominale di flusso e al tempo successivo tra lo spegnimento e la riaccensione a caldo.
I tipi esistenti di lampade sul mercato sono numerosi e coprono praticamente tutti i campi di applicazione. La prima
classificazione può essere fatta in base al principio di funzionamento della sorgente della lampada:
LAMPADE A FILAMENTO: emettono luce grazie a un filamento di tungsteno portato all'incandescenza dal passaggio di
corrente elettrica
LAMPADE A SCARICA IN GAS: la scarica elettrica in un gas (tra due elettrodi) produce l'eccitazione degli elettroni che
urtandosi emettono energia luminosa
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LAMPADE A INDUZIONE: basate sullo stesso principio delle lampade a scarica con la variante che la scarica in gas è
provocata da correnti indotte generate da un campo magnetico esterno (non esistono elettrodi)
Le lampade riepilogo
L'efficienza luminosa è il rapporto tra la quantità del flusso luminoso emesso dalla lampada e la potenza elettrica da essa
assorbita per generarla.
La quantità del flusso è legata alla radiazione energetica (W) che definisce la sensibilità relativa dell'occhio umano (fattore
spettrale di visibilità) in funzione della distribuzione spettrale energetica. I lumen (unità di misura del flusso luminoso) quindi
sono Watt “visibili”, cioè i Watt pesati secondo la curva di visibilità dell'occhio umano. Bisogna comunque aggiungere che uno
stesso tipo di lampada presenta diversi valori di efficienza luminosa in funzione delle diverse potenze: questa assenza di
proporzionalità per lampade che sfruttano lo stesso principio di funzionamento, ma presentano potenze nominali diverse, è
frutto di limitazioni di carattere tecnologico.
L'efficienza delle sorgenti luminose muta nel corso della loro vita: ciò significa che pur assorbendo la stessa potenza elettrica
non viene più emessa la quantità nominale del flusso luminoso. Questo fenomeno di decadimento luminoso è influenzato dalle
condizioni operative, dalle caratteristiche della sorgente e da un naturale processo d'invecchiamento. Quest'ultimo provoca
anche una variazione delle proprietà cromatiche della sorgente (per esempio alcune lampade a scarica in gas con l'aumento
della pressione interna del tubo di scarica provocano l'emissione di ulteriori linee di spettro e quindi il miglioramento della resa
cromatica ma una riduzione dell'efficienza luminosa.
Il dato sulla durata della sorgente generalmente non è fornito dal costruttore ma solo la durata fisica della lampada. I fattori
che maggiormente influenzano la vita di una sorgente luminosa sono gli stessi che influenzano il decadimento del flusso nel
tempo:
-la temperatura ambiente
-le variazioni del valore nominale della tensione e della frequenza di alimentazione
-il numero e la frequenza di accensioni
-il tipo di alimentatore e accenditore usati nel caso si tratti di lampada a scarica
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-le sollecitazioni meccaniche
Le lampade riepilogo
Gli urti e le vibrazioni possono determinare nella lampada a incandescenza la rottura del filamento e in quelle a scarica
l'alterazione dell'equilibrio dell'arco fra gli elettrodi con notevoli riduzioni di vita. Per alcune lampade viene prescritta una
posizione di funzionamento obbligata infatti se questa non viene rispettata la lampada non funziona correttamente e la sua
durata di vita ne viene influenzata.
La temperatura ambiente solitamente influenza in modo modesto la vita della lampada, i costruttori precisano che tra i 30°C e i
50°C la lampada funziona correttamente. Le lampade a scarica possono presentare problemi di innesco a temperature molto
basse in particolare nelle lampade tubolari fluorescenti il cui flusso emesso è fortemente influenzato dalle temperature
dell'ambiente. Si ha la massima emissione a 25°C, mentre a -25° la riduzione a pari al 70% e a +50° la riduzione è pari al
25%.
A seguito di ciò è possibile stabilirne la vita media definita come il numero di ore di funzionamento dopo il quale il 50% delle
lampade di un rappresentativo lotto funzionante in condizioni stabilite si spegne.
Esistono altri modi per definire la vita di una lampada: tra essi il più ricorrente è di vita economica, che viene sempre riferita a
un dato impianto, la fine economica è l'istante a partire dal quale il flusso totale emesso scende al di sotto di un valore
percentuale prefissato (assunto come 100%). Il concetto di vita economica può essere meglio compreso se si considera che
talvolta le lampade continuano a funzionare anche dopo che la vita media è stata superata lavorando, però, in condizioni di
efficienza eccessivamente bassa.
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Le lampade incandescenza
FILAMENTO NEL
VUOTO
FILAMENTO IN GAS
INERTI
A CICLO DI ALOGENI
Le lampade incandescenza
A RIFLETTORE
AD AMPOLLA A RIFLETTORE INCORPORATO IN VETRO
INCORPORATO TEMPERATO
A CICLO DI ALOGENI
CON RIFLETTORE
BIATTACCO D’ALLUMINIO
CON RIFLETTORE
DICROICO
Nel 1879 nasce la lampada a incandescenza, il problema principale all'epoca risiedeva nel fatto di poter disporre di un filamento
con resistenza elettrica elevata, con una temperatura di incandescenza il più possibile lontana dal punto di fusione. Il principio di
funzionamento della lampada si fonda sull'effetto di corrente elettrica che viene fatta passare attraverso un conduttore di
opportuna lunghezza e sezione e ne provoca il riscaldamento.
Una lampada a incandescenza può essere definita un radiatore evanescente. La massima efficienza luminosa di un corpo nero
radiante è di 95 lm/W quando la temperatura è di 6800 K. Tali temperature sono impensabili per qualsiasi materiale metallico. Il
materiale impiegato per la costruzione del filamento è il tungsteno, che ha il suo punto di fusione a 3650 K, tra i più elevati, anche
perchè ha una capacità di evaporare più lenta anche rispetto al carbonio.
Le sorgenti a incandescenza presentano uno spettro di emissione continuo, garantendo la restituzione di tutti i colori dello spettro
sull'oggetto illuminato, per queste lampade Ra=100. Altro punto a favore dell'incandescenza è una luce molto “calda” (2800 K) e
la loro temperatura colore è strettamente legata alla temperatura del corpo incandescente (es: regolando il dimmer il colore
sembra apparentemente più caldo).
Più è elevata la temperatura colore di una lampada più è breve la vita stessa dell'incandescenza.La durata di una lampada a
incandescenza è mediamente tra le più basse, i costruttori la fissano intorno alle 1000 ore.Un punto dolente è la bassa
efficienza ,dovuta al sistema di generazione della radiazione luminosa. Sul mercato si possono incontrare molte varianti
soprattutto sul bulbo infatti possiamo trovare:
bulbo opalino -bulbo smerigliato -bulbo specchiato -bulbo in vetro e alluminio-bulbo tubolare -bulbo tipo PAR.
Le lampade incandescenza – caratteristiche generali
Vantaggi: svantaggi:
• Costo molto basso • Scarsa efficienza
• Ottima resa cromatica • Breve vita media
• Semplicità di installazione
Le lampade incandescenza – principi di funzionamento
Le lampade ad
incandescenza sono
“radiatori termici” come
il sole, ed emettono una
piccola parte (10-20%) del
calore prodotto, sotto
forma di luce.
Le lampade incandescenza – principi di funzionamento
Il filamento, che ha la
funzione di conduttore, PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO LAMPADA A
percorso da corrente FILAMENTO IN GAS INERTI
elettrica e posto in
ambiente privo di
atmosfera, si riscalda,
diventa incandescente e
non brucia, ma emette filamento
radiazioni in gran parte gas di riempimento
infrarosse, in piccola parte
visibili ed in piccolissima bulbo
quantità ultraviolette.
conduttori
bottone
stelo
coda
attacco
Le lampade incandescenza – principi di funzionamento
Le lampade incadescenti a ciclo di alogeni hanno un principio di funzionamento analogo a quello delle lampade a incandescenza
tradizionali, ma il perfezionamento di meccanismi legati alla durata e alla resa cromatica ha dato il via a una famiglia propria. In
linea di massima la luce alogena si distingue per la sua brillantezza. Rispetto alle lampade a incandescenza le alogene hanno
una temperatura di colore più alta, ciò garantisce una luce più bianca. La durata di vita è più lunga, l'emissione luminosa è
maggiore a parità di potenza e grazie al processo alogeno anche la qualità è maggiore, la quantità di luce subisce una minore
diminuzione nel corso della vita della lampada. Se all'interno dell'ampolla si introduce un metallo alogeno (come iodio e bromo) gli
atomi di tungsteno che lasciano il filamento si combinano con il metallo alogeno vaporizzato. Le lampade alogene si dividono in
due famiglie: lampade alimentate a 230V e lampade a bassissima tensione (6-9-12V), quest'ultime necessitano di un
trasformatore per il funzionamento. Gli involucri delle alogene sono fabbricati in vetro al quarzo e sono molto compatti.
Le emissioni di calore delle lampade alogene, causate dalle elevate temperature raggiunte dal filamento di tungsteno, possono
essere ridotte con l'applicazione di riflettori dicroici (foto in basso).
Le lampade alogene trovano molteplici applicazioni, nei settori più disparati. Sono molto diffuse negli edifici domestici, per
l'illuminazione degli interni
Le lampade incandescenza
VANTAGGI SVANTAGGI
Le lampade a scarica
sono radiatori per
luminescenza: come il
fulmine, trasformano
direttamente l’energia
elettrica in energia
luminosa.
Le caratteristiche
costruttive e il tipo di luce
emessa variano
notevolmente da tipo
a tipo, hanno però in
comune il passaggio
della corrente elettrica
in un gas.
Le lampade a scarica
FLUORESCENTI
A VAPORI DI MERCURIO AD
ALTA PRESSIONE
AD ALOGENURI
elettroni
polvere fluorescente radiazione visibile
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Le lampade a scarica fluorescenti
Il principio per la trasformazione della radiazione ultravioletta in radiazione visibile fu scoperto nel 1852 da
George Stokes.
l principio di funzionamento delle lampade fluorescenti si basa su tre stadi:
-Gli elettroni liberi sono prodotti dagli elettrodi e accellerati dal campo elettrico applicato.
-L'energia cinetica degli elettroni liberi viene convertita in energia di eccitazione degli atomi di gas.
-L'energia di eccitazione degli atomi del gas è convertita in radiazione visibile.
Il tubo di scarica è indispensabile che abbia un consistente rapporto lunghezza diametro in modo tale che le
perdite di potenza nelle regioni estreme risultino una percentuale contenuta dell'energia totale assorbita
dalla lampada.
La durata delle lampade fluorescenti è di molto superiore alle incandescenze (circa 9000 ore) e a fin di vita il
decadimento è circa il 5%.
Le lampade a scarica fluorescenti
FLUORESCENTI
TUBOLARI COMPATTE
Le lampade lineari sono le più diffuse nell'illuminazione d'interni soprattutto uffici. All'interno di questa tipologia si hanno due scelte
d'emissione “alta efficienza” che privilegia il risparmio energetico e “alta emissione” che si presta per applicazioni che necessitano
un alto flusso luminoso.
Le lampade compatte sono composte da tubi fluorescenti di diametro ridotto (12-18mm) piegati. Il vantaggio è quello di ridurre tutte
le caratteristiche positive del fluorescente in un formato che si presta all'inserimento in apparecchi di piccole dimensioni.
L'efficienza oscilla tra i 40lm/W e i 60lm/W.
Le lampade a scarica fluorescenti
-compatte non integrate (costituite da due,quattro o sei tubicini connessi da un ponte con alla base degli elettrodi ed usano
alimentatori elettronici o elettromagnetici)
-compatte integrate (sono l'alternativa più vicina alle normali lampade a incandescenza ma nonostante le campagne di
sensibilizzazione al risparmio energetico faticano ad imporsi nel mercato domestico)
VANTAGGI SVANTAGGI
● impiego di apparecchiature
● elevata efficienza luminosa
ausiliari per l’innesco della scarica,
anche se le nuove tecnologie
● discreta o buona resa cromatica (a
offrono soluzioni sempre più
seconda dei tipi) miniaturizzate
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Le lampade a scarica ad alogenuri
AD ALOGENURI
MONOATTACCO BIATTACCO
Queste lampade utilizzano sali metallici (ioduri) tipo tallio, scandio, sodio, indio che hanno le caratteristiche
necessarie per avere livelli d'eccitazione più bassi del mercurio e livelli energetici che permettano di ottenere una
percentuale elevata di radiazioni visibili.
L'accensione delle lampade ad alogenuri metallici (senza elettrodo ausiliario) è ottenuta con un accenditore a
impulsi che fornisce le tensioni d'innesco (impiegano infatti circa 5 minuti per arrivare a pieno regime. E in caso di
spegnimento e di riaccendimento a caldo, i tempi aumentano ulteriormente, fino 10 minuti per recuperare
interamente il flusso luminoso). Hanno dimensioni ridotte, simili alle alogene, ma con un’efficienza e una durata di
vita paragonabili a quelle delle lampade fluorescenti. Sono caratterizzate da un’alta temperatura di colore (luce
bianchissima) e da un’elevata resa cromatica.
Le lampade a scarica ad alogenuri - principi di funzionamento
morsetto
d’estremità
Di Francesca Cecarini
Le lampade a scarica ad alogenuri
VANTAGGI SVANTAGGI
A VAPORI DI SODIO A. P.
La costruzione della lampada al sodio ad alta pressione fu resa possibile dallo sviluppo di uno speciale materiale
ceramico per il tubo a scarica, un'allumina traslucida policristallina (PCA) che permette di ottenere una
trasmissione della luce del 92% e che a differenza del quarzo è priva di micropori e chimicamente resistente al
sodio. I due elettrodi sono rivestiti di tungsteno e sono montati alle estremità del tubo.
Le lampade al sodio ad alta pressione necessitano di alimentatore o accenditore.
Vantaggi Svantaggi
• Ottima efficienza luminosa • Resa cromatica non ottimale
• Lunga durata
• Risparmio energetico
Le lampade a scarica a vapori di mercurio A.P.
A VAPORI DI MERCURIO A. P.
La lampada consiste in un tubo di scarica al quarzo (che sopporta una temperatura d'arco di 1300 K) riempito di
mercurio e argon.
Quando alla lampada viene applicata una tensione opportuna si stabilisce una corrente attraverso l'anodo
d'accensione e successivamente nei due elettrodi ciò provoca che il calore generato dalla piccola scarica
nell'argon vaporizza una parte di mercurio, entro 7 minuti circa la vaporizzazione è totale e la lampada raggiunge
lo stato di regime.
Le lampade al mercurio hanno un efficienza piuttosto bassa (dai 36 lm/W ai 55 lm/W) pertanto la loro diffusione si
sta fortemente riducendo.
Le lampade a scarica – caratteristiche generali
L’energia di radiazione
emessa da queste
lampade, diversamente
dai radiatori di
temperatura, è
concentrata su un
numero limitato di
lunghezze d’onda, di
conseguenza lo spettro
luminoso è a “righe”, i cui
picchi dipendono dalle
sostanze di
riempimento, cioè dai
metalli usati.
Le lampade a scarica – caratteristiche generali
Combinano lo spettro
continuo emesso dalla
sorgente luminosa ad
incandescenza con quello
a righe prodotto dalla
sorgente a vapori di
mercurio ad alta
pressione.
Le lampade a luce miscelata- caratteristiche generali
Il tubo di scarica in
quarzo contiene vapori di
mercurio ad alta pressione
ed è collegato in serie
con un filamento di
tungsteno, questa bulbo esterno
tecnologia permette di
avere da un lato, un filamento
elevato flusso luminoso
e dall’altro un’ottima resa resistenza
cromatica.
elettrodo
ausiliario
tubo di scarica
in quarzo
elettrodo
principale
Le lampade a luce miscelata- principi di funzionamento
VANTAGGI SVANTAGGI
Nei sistemi d'illuminazione a induzione l'energia ad alta frequenza viene indotta in un gas di mercurio ad alta
pressione mediante una spirale a induzione.
In questo processo si associano due tecniche:
-Il principio della scarica in gas che utilizza la prerogativa che hanno gli atomi di alcuni elementi metallici di
ionizzarsi sotto l'effetto di un campo elettrico dando luogo all'emissione di radiazioni ultraviolette che colpiscono
una superficie coperta da uno strato di polveri fluorescenti che determinano a loro volta l'emissione di radiazioni
visibili.
-Il sistema a induzione elettromagnetica dove la ionizzazione degli atomi è realizzata grazie a un campo
elettromagnetico indotto da una corrente elettrica ad alta frequenza che circola in una apposita bobina.
I filamenti e gli elettrodi tradizionali sono assenti in questo processo ed è per questo motivo che hanno una durata
lunghissima.
Le lampade ad induzione – caratteristiche generali
Un generatore
elettronico che funziona
a frequenze elevate, da
cui si propaga per
induzione la corrente
elettrica che va ad eccitare
gli atomi del vapore di
mercurio.
campo magnetico
alternato avvolgimento induttivo
(antenna)
campo elettrico cavo coassiale
secondario
sistema di
raffreddamento generatore elettronico
ad alta frequenza
Le lampade ad induzione – principi di funzionamento
VANTAGGI SVANTAGGI
Diversamente da quanto avviene nelle sorgenti ad incandescenza, che irradiano uno spettro continuo su
varie lunghezze d’onda, un LED emette luce praticamente monocromatica;
LED è l’acronimo di Light Emittin Diode ossia diodo che emette luce
Queste sorgenti sono in pratica delle briciole di semiconduttori (materiali usati per costruire i chip dei
computer) che quando vengono attraversati da corrente emettono luce visibile.
La dimensione tipica dell' area attiva di un LED è di poche centinaia di micron (1 micron=1 millesimo di mm).
Il semiconduttore è montato in un package che ne consente il collegamento elettrico e lo protegge
dall'ambiente circostante.
Le lampade led – caratteristiche generali
Questo si è ottenuto
“mescolando” tre fosfori
(rosso, verde e blu, RGB)
“eccitati” da un led
ultravioletto.
Le lampade led – caratteristiche generali
Funziona a bassissima
chip del LED
coppa riflettente
tensione (tra 1-4 volt) e
con corrente continua,
condizioni date e
mantenute da un
alimentatore elettronico
che svolge la funzione di
trasformatore. conduttore catodo conduttore anodo
Le lampade led
VANTAGGI SVANTAGGI
La potenza di un laser si
misura in watt - gli stessi
watt che si usano per
misurare la potenza delle
lampade. Un laser da 10
watt, appare molto più
luminoso di una
lampadina da 10 watt,
poiché la luce dalla
lampadina viaggia in tutte La maggior parte degli storici, ritiene che il primo funzionamento di
le direzioni e si disperde un laser, fu ottenuto dal Dott. Theodore Maiman ed avvenne il 7
velocemente, mentre la luglio 1960 ai laboratori di ricerca dell’Hughes in Malibu in California.
luce laser è concentrata Il laser del Dott. Maiman è stato basato sulle idee teoriche d’Albert
in un fascio d’alcuni Einstein, del Dott. Charles Townes ed Arthur Shawlow.
millimetri di diametro.
La luce laser caratteristiche generali
Lo sviluppo di nuove
tecnologie consente la LAMPADE SPECIALI
continua realizzazione di
lampade sempre più
sofisticate e performanti
per applicazioni speciali.
LAMPADE UV
LAMPADE IR