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EFFETTI DEL TERREMOTO DI


CASAMICCIOLA DEL 1883 (ISOLA
D'ISCHIA): RUOLO DELLA
GEOLOGIA ED EFFETTI DI SITO

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Aldo Marturano
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GNGTS 2008 SESSIONE 2.2

Gruppo di lavoro CPTI; 2004: Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04). INGV, Bologna.
http://emidius.mi.ingv.it/CPTI/.
Meletti C., Galadini F., Valensise G., Stucchi M., Basili R., Barba S., Vannucci G., Boschi E.; 2009: A seismic source zone model
for the seismic hazard assessment of the Italian territory. Tectonophysics, 450, 85-108.
Vannucci G., Gasperini, P; 2004; The new release of the database of Earthquake Mechanisms of the Mediterranean Area (EMMA
Version 2). Annals of Geophysics, supplement to Vol. 47, 307-334.

EFFETTI DEL TERREMOTO DI CASAMICCIOLA DEL 1883 (ISOLA D’ISCHIA):


RUOLO DELLA GEOLOGIA ED EFFETTI DI SITO
S. Carlino, E. Cubellis, A. Marturano
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano

Nel presente lavoro è stata eseguita un’analisi di dettaglio degli effetti del terremoto di
Casamicciola del 28 luglio 1883 nell’isola d’Ischia, per definire il trend dell’attenuazione nei diver-
si settori dell’isola ed evidenziare il contributo della geologia di superficie sull’attribuzione dell’in-
tensità (Fig. 1). È noto che la distribuzione dell’intensità dei terremoti e dei processi di attenuazio-
ne sono fortemente influenzati dalle differenti proprietà meccaniche del substrato geologico e dei
depositi affioranti (Sousa and Oliveira, 1997; Zobin, 2001; Albarello and Mucciarelli, 2002;
Cubellis and Marturano, 2002; Silveira et al., 2003; Mucciarelli et al., 2000; Termini et al., 2005;
Azzaro et al., 2006). Nell’isola d’Ischia si rilevano in affioramento differenti substrati distinguibili
come tufi rimaneggiati, tufi compatti e lave. I dati macrosismici utilizzati in questo lavoro fornisco-
no le intensità MCS per 249 località (Cubellis and Luongo, 1998; Cubellis et al., 2004; Luongo et
al., 2006) dedotte dai danni rilevati per 3917 edifici (compreso chiese ed alberghi) e dagli effetti al
suolo e all’ambiente, rappresentando un significativo data-set per la definizione degli obiettivi fis-
sati. Il terremoto del 1883, che rappresenta il più forte della storia sismica dell’isola a partire dal
1228, è stato valutato dell’ XI grado MCS con una magnitudo compresa nell’intervallo 4,3-5,2
(Cubellis and Luongo, 1998; Carlino et al., 2006). Il terremoto causò oltre 2300 vittime in seguito
alla distruzione totale della cittadina di Casamicciola, area epicentrale, ed al crollo di numerosi edi-
fici a Lacco Ameno e Forio, con danni intensi nel settore occidentale e meridionale dell’isola. Dopo
l’evento disastroso del 1883, l’isola è stata caratterizzata da un silenzio sismico interrotto solo da
sporadici micro terremoti.
L’analisi degli effetti del terremoto del 1883 ha mostrato che i danni elevati sarebbero imputa-
bili a diverse concause quali la superficialità dell’ipocentro (1-2 km), la presenza di depositi poco
coerenti, derivanti in gran parte dal rimaneggiamento del Tufo Verde del Monte Epomeo e le sca-
denti caratteristiche strutturali e costruttive degli edifici.
Lo studio del terremoto mostra che le intensità, che decrescono rapidamente con la distanza,
sono influenzate dalla direttività della rottura, coerentemente con la geometria della faglia sorgen-
te e delle strutture tettoniche, mentre un’amplificazione locale degli effetti è osservata dove affio-
rano terreni poco coerenti (tufi rimaneggiati), generalmente caratterizzati da scadenti proprietà mec-
caniche, rispetto ai terreni più rigidi (tufi compatti e lave). L’attenuazione dell’intensità con la
distanza, valutata mediante la ben nota legge di Blake (1941), mostra differenti gradienti nelle
diverse direzioni, che possono essere associati ai differenti caratteri geologici e strutturali della cro-
sta più superficiale. Inoltre è stato stimato il contributo della geologia di superficie sull’attribuzio-
ne dell’intensità mediante modelli di attenuazione dell’intensità con la distanza per terreni “stiff” e
“soft” affioranti nell’isola. I risultati ottenuti evidenziano una sistematica amplificazione locale di
circa 1 grado MCS, indipendente dall’azimuth, in corrispondenza di tufi rimaneggiati.
Questo studio fornisce utili elementi per la valutazione dell’hazard sismico nell’isola, eviden-
ziando la presenza di potenziali effetti di sito generati dalla geologia locale.

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GNGTS 2008 SESSIONE 2.2

Fig. 1 - Mappa geologica dell’isola d’Ischia (modificata da Vezzoli, 1988) e distribuzione delle intensità del
terremoto di Casamicciola del 1883 ricavate dall’analisi del danneggiamento su 249 località (Cubellis et al., 2004).
È indicata la faglia sorgente del terremoto.

Bibliografia
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Termini D, Teramo A, Tuvé T, Bottari A (2005) On the observed filtering in the anisotropic distribution modelling of macroseismic
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Vezzoli L (Ed) (1988) Island of Ischia. Quaderni de La Ricerca Scientifica. CNR 10 pp 114
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