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I

Oggi VIDEOINTERVISTA
Franca Valeri:
SUL COMODINO
Pupi Avati tra Shusaku Endo
MEMORIA

tuttoLIBRI io reticente,
non bugiarda
Brecht, La Capria un cattolico
e Lucentini in Giappone
iPad Edition Con le recensioni e le classifiche dei bestseller

NUMERO
ANNO XXXV
1757
SABATO 19 MARZO 2011 tuttoLIBRI
tragico di una maschera come
quella di Pulcinella e la gloria mi-
FRANZEN litare di un condottiero - Anniba-
le - che aveva osato sfidare il po-
Libertà In viaggio con Arpino Dalla Sicilia tere di Roma.
Roma, appunto. Qui Riccio si
d’America al Monte Bianco per spiegare ai ragazzi imbatte in un’altra «marcia»:
questa volta non più gli elefanti
Un capolavoro eventi e figure che hanno fatto il Paese: di Annibale ma gli squadristi di
lungo tre decenni Mussolini, non più romani con-
D’AMICO P. II torna il libro scritto per i 100 anni dell’Unità tro cartaginesi ma i fascisti vitto-
riosi del 28 ottobre del 1922. Ric-
cio arriva nella capitale proprio

“Italia, la tua
insieme a Mussolini che incontra
così («Ehi, tu - disse una voce. Si
voltò. Un ragazzo della sua età
balzò dalle erbe al lato della stra-
da. Si mise in posa con i piedi nel-
la polvere, i pugni sui fianchi.

bandiera
Aveva grandi occhi neri che rote-
avano con prepotenza, aveva
grosse mascelle e sporgeva il pet-
MAZZANTINI
Di incontro in incontro:
L’ultima cena da Pirandello
dei coniugi
Perché nessuno
si salva da solo è la verità” O
a Mussolini,
dai partigiani di Langa
a Piero Gobetti

150
MONDO P. V
to come fosse il padrone della
GIOVANNI via… Come ti chiami. Musso-
DE LUNA
lini Benito - rispose il ragaz-
L’Italia è lunga, troppo zo, e qui di nuovo trattenne
lunga per essere conosciuta a aria, strabuzzò gli occhi,
fondo, troppo lunga anche per es- spinse il petto in fuori -. La
sere immaginata. Benedict An- strada è di tutti, andiamo pu-
derson ha definito la nazione co- re - disse allora Riccio facen-
me una «comunità politica im- do uno sforzo per non ride-
maginata», perché «nemmeno i
membri della più piccola nazione
Libri d’Italia re») e dal quale viene cana-
gliescamente derubato di tut-
Per il 2011
MEDIA conosceranno mai la maggior Giovanni Arpino te le sue povere provviste.
parte degli altri membri, non li
Internet incontreranno, né probabilmen-
te sentiranno nemmeno parlare
ci fa stupidi? di loro, e ciò nonostante nella
mente di ciascuno è viva l'imma-
Navigando gine della loro comunione».
addio al concetto La nazione sarebbe quindi
una sorta di mappa concettuale
PICCIOLI P. VIII
che aiuta a dare senso al mondo.
A immaginarla concorrono rac-
conti, simboli, spazi geografici. Illustrazione di
Proprio a causa della sua lun- Alberto Ruggieri
ghezza, gli italiani hanno spesso
scelto il «viaggio» come modello
narrativo per avvicinarsi il più Pubblichiamo in anteprima ampi brani della Lorenzo Ventavoli. Seguirà la L'incontro è de-
possibile alla realtà della peniso- prefazione di Giovanni De Luna a «Le mille e proiezione del film «La suora giovane», stinato a ripetersi, in un
la. Lo hanno fatto con il cinema una Italia», il libro di Giovanni Arpino uscito da tratto dall’omonimo romanzo di altro contesto, l'Italia del
da Paisà a Il ladro di bambini; lo Einaudi nel 1960 e ora riproposto da Lindau Giovanni Arpino. Si inaugurerà così la Nord, e in un altro tempo, la Resi-
hanno fatto con la televisione (pp. 244, €19,50). A corredarlo, anche uno rassegna di film ispirati alle storie dello stenza e il biennio 1943-1945. Quan-
DIARIO DI LETTURA «pedagogica» degli Anni 50 da scritto di Mariarosa Masoero, presidente del scrittore scomparso a Torino nel 1987 (o allo do Riccio arriva nella pianura pa-
Centro Studi Gozzano Pavese, sulla genesi e la scrittore particolarmente cari, come «Totò e le dana (dopo aver attraversato le
Celestini Il protagonista fortuna del libro.
«Le mille e una Italia» sarà presentato a Torino
donne» di Monicelli e Steno e «Easy Street» di
e con Charlie Chaplin). Da «Profumo di donna»
città e le epoche dell’Italia centra-
le, spaziando da San Francesco a
fa l’indiano Riccio dal Sud al Nord, il 24 marzo, ore 18, presso il cinema Romano. (trasposizione di «Il buio e il miele»), due le Savonarola) Mussolini non è più il
Camminando da come gli esuli del ’48, Interverranno con la signora Caterina Brero versioni, la prima con Vittorio Gassman, l’altra Duce, ma «il Tiranno Nero», «ri-
Arpino, moglie dello scrittore, Mariarosa con Al Pacino, a «Un’anima persa», a «Una messo sul trono sbrindellato da
Collodi a Pasolini l’esercito alleato, Masoero, Giovanni De Luna, Bruno Quaranta e nuvola d’ira». certi suoi alleati, i tedeschi [...].
SERRI P. XI i contadini del boom Il Tiranno rialzò la cresta, ma
questa volta furono milioni gli
Viaggio nella Valle del Po di Ma- l'esercito alleato che risalì la pe- Monte Bianco. Attraverso lo traversarlo tutto mentre sei un onesti che non vollero più obbe-
rio Soldati a Viaggio nel Sud di nisola guerreggiando con i tede- sguardo di Riccio, Arpino ci con- ragazzo. Hai un bell’occhio co- dirgli e sopportarlo in silenzio».
Virgilio Sabel [...]. schi e i fascisti, il popolo contadi- duce lungo un percorso in cui gli raggioso, Riccio: usalo. L'occhio Riccio incontra così i fratelli Cer-
TUTTOLIBRI E un «viaggio» è anche quello no forzato a un esodo pieno di spazi geografici si intrecciano sincero che sa vedere è un patri- vi («I sette fratelli, in questa bat-
raccontato da questo libro di Gio- speranze verso le grandi città in- con i tempi della storia, mesco- monio, e più il mondo intorno si taglia, erano sempre tra i primi.
A cura di: vanni Arpino, pubblicato nel dustriali del boom economico, e lando eventi e figure che hanno fa difficile, più quel patrimonio ti Finché un giorno vennero asse-
LUCIANO GENTA
con BRUNO QUARANTA
1960, a ridosso delle celebrazioni così via. In questo caso è un ra- scandito i secoli del nostro passa- serve») che è essenzialmente un diati, la casa fu circondata da
del «centenario» dell’Unità d’Ita- gazzo, Riccio Tumarrano, a farci to, secondo le linee di un proget- progetto di conoscenza. sbirri e soldati del Tiranno. I set-
tuttolibri@lastampa.it lia. Dalla Sicilia alle Alpi, l'itinera- da guida, invitandoci a seguirlo to («Va’ avanti - dice a Riccio Gio- Riccio si congeda dalla Sicilia te fratelli spararono fino all'ulti-
www.lastampa.it/tuttolibri/
rio è quello classico dal Sud al nel faticoso e avventuroso pere- vanni Verga, il primo dei perso- (dopo un colloquio con Pirandel- ma cartuccia, poi, per salvare la
Nord: a percorrerlo si sono avvi- grinare che dalle falde dell’Etna naggi incontrati dal ragazzo e lo) e passa sul continente. Attra- vita alle donne e ai loro undici
LA STAMPA cendati, tra gli altri, gli esuli na- lo spinge su, verso il Nord, alla ri- dal lettore -. Il nostro è un paese versa il Sud, incontrando le occu-
poletani del 1848 che trovarono cerca del padre minatore, impe- che si comincia a conoscere solo pazioni delle terre [...] e le lotte
rifugio nella Torino sabauda, gnato nei lavori per il traforo del da vecchi: tu sei fortunato a at- contadine, ma anche il fatalismo p Continua a pag. VII
II Narrativa straniera
MASOLINO
Steinbeck Cronache e racconti D’AMICO

Walter e Patty Ber-


del secondo conflitto mondiale glund sono la perfetta coppia
idealista americana degli An-
CLAUDIO ni Ottanta, lui avvocato pro-
GORLIER

Lo Sforzo di guerra,
«una cosa enorme e onnipo-
tente», ci racconta John Stein-
Dimenticare gressista, salutista, difenso-
re dell’ambiente, lei già bril-
lante sportiva ma adesso ca-
salinga full time, ottima edu-

le bombe
beck, era la definizione a suo catrice dei suoi due bambini,
modo ufficiale che veniva attri- di cui ovviamente predilige il
buita dai vertici politici e mili- maschio, e alacre membro
tari al secondo conflitto mon- della piccola comunità in un
diale, consegnata agli inviati al quartiere residenziale della
fronte cui toccava raccontarla
sui giornali americani. Stein-
beck era uno di loro, autore di
«cronache e racconti scritti in
fretta e dettati per telefono al
con Lili Marleen cittadina di St Paul che col
marito ha contribuito a rilan-
ciare. Emancipatisi da fami-
glie diversamente grette, li-
mitate, oppressive, Walter e
di là dell’Oceano» per essere merata c’è un nuovo arrivato, e Patty sembrano persone che
pubblicati al volo, per esempio il benvenuto «è uno sfogo cora- lasceranno il mondo miglio-
sul New York Herald Tribune. le», mentre intanto il mitraglie- re di come l’hanno trovato.
Nel 1958 lo scrittore ne fe- re cerca il suo medaglione. Ma la vita ha un suo modo
ce una scelta in volume, la- Arrivano le notizie più occa- imprevedibile di sabotare an-
sciandoli intatti, C’era una vol- sionali e quelle più impreviste. che le migliori intenzioni, né
ta una guerra. Badate al titolo, Nell’agosto del 1943, sulla nave nutrire le migliori intenzioni
certo non occasionale come i carica di soldati in pieno ocea- significa avere trovato se
servizi giornalistici: i vari mo- no, arriva la notizia della cadu- stessi. Ci vuole ben altro.
menti inesorabili, spietati ma ta di Mussolini. «Be’ - dice L’immagine positiva che la
anche contraddittori, impreve- un’infermiera, - se era davvero coppia Berglund ha per gli al-
dibili nel conflitto, sostanziano il capo, adesso i fascisti sono tri e anche per se stessa è
una paradossale favola. p John Steinbeck spacciati». In Africa le prove di compromessa fin dall’inizio Franzen Un grande romanzo, con dialoghi
L’Inghilterra alla vigilia del- p C’ERA UNA VOLTA sbarco, con i soldati che, nei del nuovo grande romanzo di
lo sbarco in Francia, l’Africa UNA GUERRA
p trad. di S.C. Perroni
momenti di pausa, «sognano di Jonathan Franzen, Libertà, eccellenti e uno stile miracolo di equilibrio
settentrionale, l’Italia: Stein- essere altrove», immersi in un che alla maniera classica co-
p Bompiani, pp. 287, €17
mondo «altro». E poi, la fisicità: mincia in medias res per poi
«C’era una volta
una guerra»: scrittore
reporter sui vari fronti,
«in ogni combattimento, l’inte-
ro corpo è squassato dall’emo-
zione». Così nascono e si forma-
no «la paura e la ferocia».
ricostruire con meticolosa

«Libertà»: i Berglund
via via smarriscono
Un rockettaro
manda in tilt
Gli episodi più drammatici
una canzone tedesca vengono rievocati con una rapi- la certezza di lasciare
per «andare oltre» da intensità, e il caso gioca una
il mondo migliore
parte non secondaria, non me-
beck si mosse su tutti i fronti no dell’abilità, della prontezza. di come l’hanno trovato
cruciali combattuti dalle forze
americane e inglesi, quasi sem-
pre in prima linea, «perché i
giornali volevano i corrispon-
denti sempre lì dove succede-
John Steinbeck
Nei dialoghi, nei commenti, que-
ste categorie si riflettono, così
come quando una trentina di
soldati americani cattura un re-
parto tedesco che si accorge di
precisione l’antefatto, prose-
guire con gli accadimenti
principali e le loro conse-
guenze, e avviarsi lentamen-
la perfetta coppia
va qualcosa». Salvo, non di ra- essere stato giocato. Si scopro- te verso una conclusione di negli Anni Duemila, dopo una derà quando, adolescente, per
do, a venire censurati perché spiega Steinbeck, «sono autenti- no nuovi territori: memorabile pace conquistata nel dolore. separazione molto lunga e una ripicca rompe i rapporti
«alcuni argomenti», e non solo ci come la strega cattiva e la fa- il servizio su Palermo appena Durante il corso della nar- amara. con i suoi e va a vivere da dei
quelli, «erano tabù». Leggete ta buona, veri e filtrati e collau- conquistata, gli incontri con la razione vengono seguite pa- Oltre al benpensante Wal- vicini, approfittando della nuo-
queste pagine e lo capirete. dati come qualsiasi altro mito». gente in una mistura anche lin- recchie vicende collaterali ri- ter e alla sua consorte che do- va permissività per frequenta-
Pensate che lo scoop di colui Non cercatevi l’esplosione guistica. La vera conquista per guardanti i familiari e gli ami- po aver cercato di uniformarsi re apertamente la loro figlia
che bruciò le tappe annuncian- tragica, il sangue, la crudeltà, chi ha combattuto una guerra ci dei Berglund, compresi i lo- agli ideali di lui cambia clamo- che lo ama perdutamente.
do al mondo l’armistizio gli di- ma il tessuto di episodi persino sta nel dimenticarla. ro rispettivi genitori, i loro fi- rosamente carattere, campeg- La crisi dei Berglund culmi-
strusse la carriera. casuali, occasionali: così nasco- E allora, Steinbeck si doman- gli, i partner di questi ultimi, giano nell’ampia vicenda so- na quando Patty, inconfessata-
Il segreto di questo libro no la favola e il mito. Quotidiana- da se il marchio estremo stia in e via dicendo - nessuno, pro- prattutto Richard, rockettaro mente bramante un compa-
tuttora irresistibile in ogni sua mente, spesso in un tessuto di una canzone tedesca di cui ame- tagonisti compresi, troppo sciupafemmine, coetaneo e gno meno irreprensibile e ses-
pagina e brillantemente tra- contraddizioni, di imprevisti, ricani e inglesi finirono per ap- simpatico, ma neanche com- amico per la pelle (magari un sualmente più attraente del li-
dotto da Claudio Sergio Perro- persino banali. Come la base di propriarsi, Lili Marleen. «E’ in- pletamente negativo, talvol- po’ improbabilmente) di Wal- gio Walter, si innamora del
ni, sta in primo luogo nel fatto bombardieri in Inghilterra dove ternazionale, giovane e bella e ta dalle premesse peggiori ter, e Joel, il figlio maschio di rockettaro Richard, il quale
che, grazie al talento dello il mitragliere di coda, alla vigilia incorruttibilmente volubile». nasce poi qualcosa di buono, Walter e Patty, che ben presto peggiora le cose concedendole-
scrittore, realtà e invenzione di una missione, si accorge di C’era una volta una guerra, an- e viceversa - in un arco di cresce quanto basta per cac- si poco e facendola sentire col-
sembrano, quasi paradossal- aver perso il suo medaglione. E’ diamo oltre. Mi sembra forse il tempo che va da quando Wal- ciarsi in guai seri. Questo Joel pevole. Walter non riesce a su-
mente, scambiarsi le parti. Gli brutto segno: tutti si precipita- lascito più paradossale incisivo ter e Patty sono ancora stu- pianta i primi semi del disagio perare quella che gli sembra la
articoli che lo compongono, ci no a cercarlo. Intanto, nella ca- di questa raccolta. denti alla loro riconciliazione in cui la famigliola poi sprofon- perdita della donna della sua

GIUSEPPE
CULICCHIA Chandler Il maestro hard-boiled:
Certi libri producono
un effetto ben preciso: fanno la un autoritratto attraverso le lettere
felicità del lettore. E' il caso di
Parola di Chandler, edito da
Fandango nella traduzione di
Sandro Veronesi e con i dise-
gni di Igort per la collana «Co-
conino Novel», dove troveran-
Caro Marlowe
no spazio titoli preziosi ma or-
mai fuori catalogo. Questo per
esempio uscì in Italia nel 1976,
grazie a Oreste del Buono, e
raccontaci p
p
Raymond Chandler
PAROLA DI CHANDLER
certo il fatto che torni in libre-
ria è una gran bella notizia per
chiunque ami il genere noir.
Tuttavia si tratta di un'occasio-
un’altra storia p
p
p
trad. di Sandro Veronesi
illustrazioni di Igort
Coconino Press, pp. 335, €22
Chandler visto da Igort

ne imperdibile anche per chi Dashiell Hammett, rifiuta le re- manzo Noir», Chandler sul Me- Perché Chandler, di volta in Quelli che dicono di saperne di
ami la letteratura tout-court: gole del giallo tradizionale e por- stiere dello Scrittore». Seguono volta secco, rude, stringato, tri- più sulla scrittura sono proprio
pochi libri entrano come Paro- ta a compimento la sovversione tra gli altri «Chandler sul Mondo ste, divertente, affettuoso oppu- quelli che non sanno scrivere.
la di Chandler nel cosiddetto la- in nome dell'hard-boyled, scri- dell'Editoria» e «Chandler sui re caustico, si rivela in ogni pas- Meno fai caso a loro e meglio è.
boratorio di uno scrittore, rico- vendo storie che sembrano trat- Delitti Famosi», ma anche saggio assai generoso, e capace Così ho inventato tre leggi per
struito in questo caso grazie al te dai crudi scatti in bianco e ne- «Chandler sui Gatti». E già da di regalare consigli preziosi in- scrivere a mio proprio uso, che
lavoro certosino di Dorothy ro di Hollywood Babilonia. Pro- nanzitutto a chi voglia cimentar- sono assolute: non seguire mai i
Gardiner e Kathrine Sorley prio Hollywood porterà sul gran- «Tre leggi per scrivere si con la scrittura. Colpisce, in consigli. Non mostrare mai il la-
Walker, abilissime nell'assem- de schermo il suo anti-eroe Phi- certi brani, la grande umiltà di voro svolto né discuterne. Non ri-
blare il tutto grazie al sapiente lip Marlowe, dandogli il volto di a mio uso: non seguire un autore ormai celebre, come spondere mai a un critico».
montaggio di brani tratti dalle un mostro sacro come Hum- alcun consiglio, non per esempio in una lettera del Chandler sa di che cosa par-
lettere che il padre di Philip phrey Bogart, favoloso interpre- 1957, in cui scrive: «Sto anche la, quando racconta dal di den-
Marlowe scrisse numerosissi- te con la favolosa moglie Lauren mostrare mai il lavoro provando a imparare la lingua in- tro il mondo delle lettere o del ci-
me ad amici e editori, redattori Bacall di un capolavoro come Il svolto, evitare i critici» glese, che superficialmente è co- nema: «A Hollywood chi control-
di case editrici e riviste, critici Grande Sonno, di cui viene ripro- me la nostra, ma che è molto di- la i soldi e il potere che ne deriva
e colleghi scrittori. dotto il manifesto. questi titoli è facile evincere che versa nelle sue implicazioni». E può fare quello che gli pare. Con-
Chandler esordisce quaran- Arricchito come si è detto dal- le 300 e passa pagine del volume tra le righe si intuisce come tratto o non contratto, può di-
tacinquenne nel 1933, con un le pregevoli illustrazioni di Igort, sono la mappa di una sorta di iso- Chandler debba aver pagato a struggere da un giorno al'altro
racconto pubblicato dalla rivi- Parola di Chandler è suddiviso in la del tesoro. C'è tutto quel che caro prezzo la sua saggezza: «Co- qualunque dirigente, qualunque
sta Black Mask. E dal 1933 par- una decina di capitoli, a comin- un lettore di Chandler ha sem- me scrittore con vent'anni di star, qualunque produttore e
tono le lettere che compongo- ciare dal trittico «Chandler su pre desiderato sapere a proposi- esperienza professionale ho in- qualunque regista - intesi come
no il volume. Discepolo di Chandler», «Chandler sul Ro- to di Chandler, ma non solo. contrato ogni genere di persona. individui. Ciò che non può di- Bogart & Bacall nel «Grande sonno»
Tuttolibri
SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA III

Enard Una straziante rassegna di orrori e carneficine,


dall’Algeria alla Turchia, tumultuoso «cuore di tenebra»
PAOLA

.
DECINA LOMBARDI

«Stamattina le Alpi
brillavano come coltelli, tre-
mavo dallo sfinimento seduto
al mio posto senza poter chiu-
L’agente segreto
tra emiri e jihadisti
dere occhio come un drogato
p Jonathan Franzen tutto indolenzito... mi sento
p LIBERTA’ vecchissimo vorrei che il con-
p trad. di Silvia Pareschi voglio continuasse continuas-
p Einaudi, pp. VI-62, €22 se... ho avuto pietà di me stes-
p Franzen sarà a Roma il 21 marzo so su questo treno il cui ritmo
in dialogo con Alessandro Piper-
no (h. 21, Auditorium Parco della
ti apre l’anima meglio di un bi- zioso sulle orme dell’Ulisse di
Musica, anteprima di «Librico- sturi». Rannicchiato «come Joyce e de La modificazione di
me», rassegna organizzata da un cane» sul sedile del treno Michel Butor, costruito sapien-
Marino Sinibaldi) e il 23 a Tori- che da Milano lo porta a Roma temente su documenti e testi-
no con Paolo Giordano (h.21, Cir- per «salvare qualcosa e se monianze, erudizione e riman-
colo dei lettori) stesso», un uomo è preda di un di letterari, Zona di Mathias
passato opprimente. Come Énard, che Yasmina Me-
unico bagaglio porta con sé lahouah ha tradotto magnifica-
una valigetta che sarà la mer- mente, è un soliloquio inquie-
ce di scambio per iniziare una tante affidato a una sola lun-
Jonathan Franzen si è affermato nuova vita. ghissima frase le cui uniche
nel 2002 con il romanzo Al ritmo veloce e uniforme pause sono le virgole. E l’ansi-
«Le correzioni» del treno che corre sui binari mante immersione nel lato
divorando un paesaggio ricco oscuro, il cuore di tenebra «in-
vita, e diventa l’uomo di fidu- biettivo, seguendo ora questo di storia, i ricordi e i pensieri si spiegabile», lascia senza fiato.
cia di miliardari speculatori ora quel personaggio, e con va- affollano disordinatamente in Gli orrori della guerra, l’eros
che anche grazie a lui fanno riazioni di tono; in particolare, un tumultuoso continuum spa- perverso della violenza omicida
approvare un progetto di crea- le vicende di Patty sono affida- zio temporale. Mentre prende e il corpo a corpo con la morte
re una grande zona protetta te in gran parte a una sorta di corpo la storia individuale, si
per gli uccelli di passo in cam- suo memoriale in terza perso- disegna una zona interiore i «Zona»: un soliloquio
bio del permesso di scavare na a beneficio di un immagina- cui tasselli rimandano tasselli
nuove miniere di carbone, de- rio psicanalista. a un grande, cupo, insopporta- affidato a una sola
vastando così un idilliaco am- Non meno che nella prosa, bile mosaico. Dopo l’arruola- lunghissima frase,
biente rurale e spogliando cer- sempre mirabile per precisio- mento volontario nel conflitto
te comunità agricole. ne, ironia e distanza dalla fra- serbo-bosniaco dove è stato un’Iliade del ’900
Quello dello sterminio dei se fatta o dall’aggettivo trito, iniziato a una sanguinaria cru- Lo scrittore francese Mathias Énard, nato nel 1972 scritta come l’Ulisse
volatili del Nuovo Continente Franzen eccelle nei dialoghi e deltà, il giovane franco croato
sembra inizialmente solo un Francis Servain, ammiratore crepitio delle armi, si mescolano che Enard ha trattato in La per-
pretesto per far commettere a Intreccio di personaggi di Brasillach, è diventato un i momenti d’abbandono alla dol- fezione del tiro, in Risalendo l’Ori-
Walter una gaffe atroce, ma agente segreto scivolato sem- cezza del vivere con le donne noco e, come parodia, nel Brevia-
non è così, è un problema cru- e storie lungo tre decenni pre più nella deriva dell’alcoli- che ha amato, e perduto, tra ma- rio per aspiranti terroristi (Nutri-
ciale per l’autore, che auspica e un interesse cruciale smo, della droga e del cinismo. gnifici paesaggi e città d’arte, menti, 2010), questa volta ci
addirittura una crociata con- In quindici anni di attività sot- lussuosi grand hotel e luoghi mettono a dura prova. A prose-
tro i gatti domestici, stermina- per la difesa degli uccelli to falso nome ha conosciuto e esclusivi di vacanza. In quella guire ci spinge l’intrigo, l’ambi-
tori dei pennuti. (I devastanti e dell’ambiente schedato tutti i protagonisti sua Zona d’azione che abbrac- guità del personaggio e l’attesa
squilibri provocati dall’uomo del commercio di morte che cia il Mediterraneo e l’Europa, il dell’approdo. Alla fine del viag-
mediante la sua promozione di nella ricreazione dei gerghi alimentano il massacro della lato oscuro del potere sanguina- gio, ci sarà modificazione, e im-
certe specie animali a danno del momento durante i tre de- Zona affidatagli. Dall’Algeria rio e quello scintillante del con- prevista, come nello straordina-
di altre hanno attualmente sti- cenni che fa rivivere. Ha impie- alla Palestina, dal Libano, al- sumo e del piacere convivono in- rio romanzo di Butor? E la con-
molato almeno un altro roman- gato nove anni a scrivere que- l’Egitto e alla Turchia, mentre p Mathias Énard fatti in un’aberrante normalità segna della valigetta a un invia-
ziere americano, T. Coraghes- sto libro così felicemente cali- impara a distinguere i partiti, p ZONA quotidiana. E’ la tragedia della to del Vaticano porterà a compi-
san Boyle, nel recentissimo brato, e non si stenta a creder- gli emiri, le fazioni e i gruppu- p trad. di Yasmina Melahouah contemporaneità che si aggiun- mento il processo catartico?
When the Killing’s Done). lo. Il suo stile è un miracolo di scoli, quasi senza rendersene p Rizzoli, pp. 489, €22 ge alle atrocità consumate in se- Accomunati alla sofferenza
Quando si rende conto di equilibrio: ogni singola frase è conto diventa un esperto della colari, sanguinosi conflitti tra lo del narratore, anche noi ripen-
essere stato usato, Walter rea- limata alla perfezione, ma non follia politico-religiosa. «E’ splendore delle bellezze natura- siamo con sgomento alla Storia
gisce clamorosamente, e... Ma fino a distrarci dalla voglia di una patologia sempre più dif- paura, la paura panica dell’oscu- li e le stratificazioni di civiltà e che ha insanguinato l’Europa e
non si può né si deve riassume- seguire quello che accade. fusa... - pensa - non c’è ormai rità e del dolore». d’arte. Genocidi, stupri, sac- seguita a infiammare il bacino
re una trama tanto articolata, La traduzione italiana si Paese che non abbia i suoi futu- Alla straziante rassegna di cheggi, deportazioni fanno par- del Mediterraneo sotto i nostri
anche perché per isolarne l’in- adegua accettabilmente, an- ri terroristi, estremisti, salafi- militari, loschi trafficanti d’armi te di una storia di vittime e car- occhi. Ci sarà mai una fine e una
nervatura si deve tacere sui che se per rendere davvero ti, jihadisti di ogni risma e Par- e mercenari; di carni disfatte nefici che si ripete e in cui il ma- redenzione? In 24 capitoli come
tanti sbocchi collaterali che giustizia ai nove anni di Fran- ma che fugge via nella notte nella melma delle cloache di fan- le non ha riscatto. i 24 canti dell’Iliade, Zona è una
l’arricchiscono. La storia è rac- zen ci sarebbe forse voluto con la sua nobiltà napoleonica go e sangue; delle notti illumina- Monologo interiore, flusso tragedia che ponendo l’interro-
contata con spostamenti di ob- qualche mese di più. mi dà il mal di testa, o forse è la te dal fuoco delle granate sotto il di coscienza? Progetto ambi- gativo lascia il segno.

LUIGI
FORTE Joseph Roth Racconti ed elzeviri:
Clown lillipuziani,
principi affetti da spleen, violi- culto del dettaglio, estroso umorismo
nisti che fanno danzare le stel-

Nel mondo
le in cielo, ballerini col monoco-
lo e perfino un San Nikolaus
amareggiato dal mondo, popo-
lano le pagine di Joseph Roth
nell’antologia Il secondo amore
che Adelphi propone nell’otti-
ma versione di Gabriella de’
Grandi. Si tratta di racconti ed
elzeviri pubblicati dallo scritto-
di ieri il principe p Joseph Roth
p IL SECONDO AMORE

Un altro disegno di Igort


re fra il 1919 e il 1939, su quoti-
diani austriaci e tedeschi du-
rante i suoi soggiorni a Vienna,
Berlino e Parigi. Ne scrisse ben
ha lo spleen Storie e figure
p trad. di Gabriella de' Grandi
p Adelphi, pp. 124, €11
Joseph Roth

struggere è il sistema-Hollywo- oltre un migliaio senza nascon- odori e profumi che avvolgono vendere nel raccontino Commer- ra sobbarcandosi il peso delle dall’infanzia nel travaglio della
od». Ma poi arriva ad analizzare dere il suo ambizioso progetto: persino la scrittura, in una ker- cio di vestiti? La trattativa con i sue valigie, ma soccombe a un vita adulta, dai borghi del-
singole scene di film, mostrando «Io delineo il volto dell’epoca», messe di figure bislacche e og- mercanti di panni è una gag che giovane ardito e sportivo che l’ebraismo orientale nelle me-
di padroneggiare perfettamente dichiarò alla Frankfurter Zei- getti riottosi. Come il bastone e anticipa il teatro dell’assurdo in conquista d’emblée il cuore della tropoli anonime, dall’Impero
l'arte del montaggio. E già nel tung di cui fu per anni corri- il cappellaccio di feltro del un’atmosfera di farsesca nostal- dama senza alcuna fatica, o il austro-ungarico nella babele
‘51, in una lettera a Carl Brandt, spondente. clown macrocefalo Little Tich gia. Del resto anche in Una notte violinista che suona la musica della modernità.
denuncia il «degrado della men- Certo, Roth è stato l’appas- che, nell’omonimo racconto, della propria rovina accompa- Più di ogni altra cosa com-
te umana provocato dal flusso co- sionato cantore di un impero sfuggono al suo controllo in se- «Il secondo amore»: gnando la danza della bionda muove in queste pagine lo
stante di pubblicità disonesta» multietnico dissoltosi con la quenze esilaranti. principessa che lo trascura per sguardo affettuoso, ancorché di-
nei programmi della televisione. Grande Guerra. Il cronista af- La realtà si srotola da curiosi l’ambizione di delineare un famoso ballerino, sono si- sincantato, verso il mondo di ie-
In fondo al volume, poi, ecco fettuoso e ironico del mondo dettagli: così un monocolo all’oc- con figure bislacche lhouettes comico-patetiche che ri che osserva il negozio di gene-
The Poodle Spring Story, che do- dell’ebraismo orientale risuc- chio destro di un signore un po’ affollano anche le pagine narra- ri coloniali del vecchio zio perva-
veva essere l'ottavo romanzo del- chiato di lì a poco nel baratro dandy si presta a gustosissime «il volto di un’epoca», tive di Roth: una lunga teoria di so da esotici aromi, le illustrazio-
la serie dedicata a Philip Mar- della Shoah. Ma dietro la pati- variazioni sull’esperienza uma- la perduta Mitteleuropa povere anime, di esseri super- ni dei calendari da parete o, af-
lowe e che Chandler non fece in na della nostalgia e il sapore na. Non senza un pizzico di biz- flui, come il tenente Franz Tun- fatto sublime, l’indelebile figura
tempo a ultimare, morendo il 26 del tempo irrimediabilmente zarra teoria: quella piccola cara- con le cimici un dialogo con gli in- da, nel romanzo Fuga senza fine, del vecchio imperatore che dal-
marzo 1959. Sono appena quat- perduto, egli cela un estroso, mella rischierebbe infatti di faticabili parassiti succhiasan- di individui che raccontano i si- la carrozza «distribuiva raggi di
tro capitoli, ma gli aficionados surreale umorismo. Di fronte mummificare il volto e rallenta- gue si allinea al gusto surreale di lenzi abissali della realtà. clemenza a tutti». Una luce che
apprezzeranno assai. Certi libri, ai suoi occhi smaliziati il mon- re o perfino offuscare il pensiero uno scrittore che ci fa sognare C’è sempre una cesura nel non sbiadisce, anzi illumina la
come dicevo, fanno la felicità del do straripa d’immaginazione e di chi la porta. E che dire di un Charlot o Buster Keaton. mondo di questo grande scritto- scrittura di Roth come tenera
lettore. E Parola di Chandler rien- si risveglia fra le note di un buco in una vecchia e bisunta Un viaggiatore che in treno re mittel-europeo, ed è la consa- testimonianza d’un intramonta-
tra a pieno titolo nella categoria. tempo magico e segreto, fra giacca che qualcuno cerca di cerca i favori di una bella signo- pevolezza dello sradicamento: bile passato.
IV Narrativa italiana
L’ AUTOBIOGRAFIA «MAI SCRITTA» DI JACOVITTI dappertutto, scegliendomi il destino di scherzare: sul pubblicitarie (anche per la DC) per passare alle riletture dei
Sono triste, solo e matto sesso, la mafia, la politica, i bellimbusti.. Sono orgoglioso
di essere un pagliaccio. Sono matto».
classici come Pinocchio e il Kamasutra.
Nell'introduzione all'autobiografia «per interposta
= Jacovitti autobiografia mai scritta (Stampa I primi segni della «pazzia» emergono quando il bambino persona», Gianni Brunoro - attento curatore della
Alternativa/Nuovi Equilibri , pp. 158, €20) è un racconto Jac disegna con il carboncino sui paracarri bianchi della produzione jacovittiana e non solo - scrive che questo libro
fatto da Jac in prima persona attraverso interviste e strada del paese, riempie quaderni di fumetti che poi «è l'unica opera biografica di Jacovitti», originale come
incontri avuti con il curatore Antonio Cadoni. Pagine vende ai compagni di scuola finché, a 16 anni, a Firenze tutte le uscite di Jac. Che Cadoni ha collezionato, tutte,
sparpagliate in anni di frequentazione amichevole iniziata inizia a pubblicare regolarmente su Il Brivido. E' l'inizio di promuovendo anche la rivista NostalVitt e lo Jacovitti Club
nel 1947, trascritte e messe in ordine cronologico per non una produzione impetuosa che lo porterà a fare mille cose: di cui era vicepresidente: presidente, naturalmente, era lo
dimenticare la straordinaria vitalità e creatività del Benito dai settimanali cattolici a Playmen, con l'indimenticabile stesso Jac. Che è scomparso a 74 anni il 3 dicembre del
da Termoli, che si è sempre considerato un clown: «Io sono Diario Vitt inseparabile compagno di generazioni 1997: poche ore dopo è morta sua moglie, Floriana Jodice
un clown, un pagliaccio. In genere i fumettari sono tristi studentesche tra contestazione e risate. E centinaia di alla quale mandava lettere lunghe 8 metri e disegni grandi
oppure soli o magari matti. Io sono triste, solo e matto da personaggi: Pippo Pertica e Palla, Battista l'ingenuo come pareti. Smisurato, grandissimo, Jac.
Autoritratto di Jacovitti quando ho iniziato a disegnare con il carboncino fascista, Cocco Bill, Jack Mandolino, Zorry Kid, campagne Alberto Gedda

GIANNI principio di realtà a grado zero


BONINA Camilleri Otto racconti per minare che non deve ricorrere all'allego-
PAROLE IN CORSO C'è un mondo, appena ria) è la stessa di La pensione Eva,
GIAN LUIGI BECCARIA fuori dal nostro, un microcosmo il superomismo e la probità femminile La presa di Macallè e Privo di tito-
chiamato Vigàta, che vive di not- lo, come anche del più recente Il

Il fascismo è
te e che è popolato soprattutto nipote del Negus, nel cui ambito il

La donzelletta di donne. Un mondo di tipi che


sembra fatto di cartone. Mai vi-
ste tante donne sulle scene ca-
milleriane. Mai avute in Camille-
tono di commedia, di teatrino del-
le parti, di gioco a farsi personag-
gio e figurina ha il compito di de-
mistificare la severità e l'etica tut-

che amava il Tasso ri tante notti vissute così in fre-


netico: in un periodo peraltro -
quello fascista e bellico - nel qua-
le le notti erano deserte e gli scu-
una macchietta ta in liturgia del fascismo.
Il rigoroso podestà che inneg-
gia alla morale fascista e poi man-
tiene una vedova raggiungendola
Quando convivevano l’italiano
del giorno di festa e il dialetto feriale
ri serrati. Nella Vigàta littoria,
trasposta adesso in otto raccon-
ti della stessa maniacale misura
adottata dall'ultimo Camilleri
a Vigàta di notte, il federale che impone
agli impotenti di avere figli, la «ca-
pa delle femmine fasciste» che de-
nuncia chi ha «praticato» con tut-
per tutti i suoi titoli che non sia- te tranne che con lei, i mariti steri-

I
l poeta Andrea Zanzotto ri- to giungeva all'orecchio come no romanzi, la notte trascorre li che fanno ingravidare le mogli
corda che la sua nonna par- «flauto suadente» anche nell'or- pensando a decisioni capitali da pur di avere un figlio, il Benito che
lava, come tutte allora, il rendo frastuono delle strade di prendere o in tirate fino all'alba conduce vita grama e muore anzi-
nativo dialetto: questa nonna Napoli («tiene insieme la mia tri- di gemiti e abbracci, con la feb- tempo: sono tutti calchi di una
popolana gli recitava, quan- bù, l'unico elemento aggregante bre a quaranta per gli spaventi e speciale galleria di mimi contra or-
d’era piccolo, i versi familiari in questa disgregazione»). le angustie o macchinando delit- dinem che Camilleri manipola nel-
del Tasso, e quell’«armonia del Ma perché quei versi del Tas- ti con impiego di belve feroci op- la sua opera dei pupi. Che configu-
toscano illustre» filtrava nella so giungevano all'orecchio di un pure festeggiando in taverna randosi come canone inverso non
sua coscienza come «una vera e bambino così seduttivi, e non di- l'entrata in guerra. può non indurre al riso. Il dram-
propria droga fonica (...), sopra stanti? Ma perché chi amava i li- Un mondo del tutto sveglio, ma trascodificato in commedia è
il continuum un po’ “selvatico” bri, leggeva, andava a scuola, in piedi e in azione, un mondo dunque la cifra di questi racconti
della parlata dialettale». studiava (a memoria magari) i dunque rovesciato e perciò ai lunghi, o meglio romanzi nani (e
Ciò avveniva oltre mezzo se- nostri versi, coltivava un altro in- come tali in analogia anche narra-
colo fa, quando la lingua, più di sopprimibile tratto di famiglia, «Gran Circo Taddei»: tologica con quelli superiori), nei
quanto avvenga adesso, corre- quella confortante sensazione di quali lo spirito disimpegnato con-
va su due binari distinti, quan- unità, di partecipazione, quel sen- nella provincia corre a rilanciare la berlina e so-
do convivevano come due livel- so di contatto e di colloquio con remota dove il Duce stenere l'invettiva politica.
li, nettamente distinti, l'italia- una più vasta comunità che è la Ma non tutti i racconti stanno
no dei giorni festa e il dialetto nazione, con la sua storia, la sua arriva solo attraverso sulla scala del divertissement. Vo-
feriale. I piani comunicativi cultura, e il vasto suono di bellez- gli altoparlanti lendo avvertire che in realtà non
erano differenti e distanti: co- ze e di ragioni alle quali sentiva c'è niente da ridere, Camilleri ag-
me se coesistesse una duplice di appartenere. Quei versi indica- confini della realtà entro un ide- giunge un racconto di formazio-
vocazione alle differenze, due vano una bellezza un suono ed un ale del contrario che qui Camil- ne, Un giro di giostra, del tutto dis-
anime, una «geminità» tra il re- ritmo anche per la loro apparte- leri ripropone per intonare lo sonante e fuori anche dal conte-
ale-concreto-affettivo e l'aristo- nenza ad un «canone», ad una sbertucciamento al regime. Le sto fascista, per dare spazio a un
cratico-nobile dall'altro. continuità attraverso i tempi, che donne sono tutte cacciatrici in- Un piccolo balilla in una ceramica déco firmata Ellevi orfano che cresce senza affetti né
Ma non credo in realtà che legava con un filo d'oro il passato saziabili di uomini infaticabili e una donna e che quando, in età
si trattasse di questo, soltanto. e il presente, Dante, Petrarca, prestanti, sia pure lerci e laidi, icastiche e in pantomima. Il Gran matura, si innamora di una ragaz-
Da un lato c'era la lingua di lat- Tasso e il moderno, e quell'aureo mentre gli uomini sono perlopiù Circo è quello fascista della pro- za ed è ricambiato, muore travol-
te, la radice, la casa, il familia- tessuto da letterario diventava, «bell'antoni» estenuati e rinun- vincia remota, dove il Duce arriva to da un'auto, sulla soglia della feli-
re e l'affettivo, quello che è hei- come dovrebbe diventare ancora ciatari quando non creduli e in- solo con gli altoparlanti in piazza cità. Si tratta, non a caso, dell'uni-
mlich, come dicono i tedeschi: il oggi, immediatamente «civile». genui misirizzi del potere, come riungalluzzendo i maschi e illan- ca storia ambientata fuori Vigàta:
dialetto che univa (e distingue- È questo uno dei motivi per il supercomunista colto da una guidendo le femmine. Un Gran perché Vigàta è un Barnum, uno
va) la comunità, il gruppo, la cui festeggiare i 150 anni di un' crisi mistica risultato in realtà Circo nel quale si rappresenta un show di personaggi (tantissimi: al
famiglia. Lingua non bassa, Italia unita non può essere «reto- di uno scherzo democristiano. vagheggiamento collettivo, quello punto da indurre Camilleri, nell'
ma profonda. Era il suono fami- rico». Lo sentirono in quegli anni Camilleri irride al fascismo di un'umanità costituita in un eventualità di omonimie, a premu-
liare che ritesseva fino a ieri il quanti non aveva una patria: minandone le fondamenta del mondo il cui credo è la trasgres- nirsi in una nota finale) che voglio-
«tenace reticolo» non solo di «Voi sapete che quando un popo- superomismo e della probità sione - alle leggi, al costume, alla no dare spettacolo rompendo con-
una comunità rurale, ma anche lo ha perduto patria e libertà e va femminile, fa dei precetti costi- tradizione - e che non chiede di es- venzioni e vincoli, sfidando gerar-
di ogni grande metropoli italia- disperso pel mondo, la lingua gli tuiti (quali il divieto di usare pa- p Andrea Camilleri sere creduto vero. chi e vessilli, facendo della notte il
na, per quanto sconvolta e cao- tiene luogo di patria e di tutto» role straniere o di giocare d'az- p GRAN CIRCO TADDEI La Vigàta fascista di Gran Cir- giorno e delle donne gli uomini.
tica. Annotava La Capria nell' (Luigi Settembrini, Ricordanze zardo e l'imperativo di accresce- e altre storie di Vigàta co Taddei (antitetica a quella di Perlopiù nottetempo, all'insaputa
Armonia perduta che il dialet- della mia vita). re la prole) quadri di satira e p Sellerio, pp. 327, €14 Montalbano, dei romanzi storici e del regime. Più per gabbarlo che
sberleffo, creando macchiette degli altri racconti, dove invale un per evitarlo.

Di nuovo aperti. E da riaprire ogni volta che vuoi.


Per i 150 anni dell'Unità d'Italia, due grandi musei torinesi riaprono al pubblico rinnovati negli spazi
e negli allestimenti. La Stampa e Allemandi li celebrano con due libri imperdibili, ricchi di immagini,
curiosità e informazioni inedite. Un viaggio alla scoperta di due autentici tesori nazionali, che da
oggi raccontano in modo nuovo due grandi storie piemontesi che hanno cambiato l'Italia.

Da martedì 22 marzo,
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE
Da martedì 29 marzo,
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO
Distribuito nelle edicole di Torino e provincia
A 12,90 euro* ciascuno.
proposte:

* Più il prezzo del quotidiano www.lastampa.it/lastampacollection


Tuttolibri
SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA V

«ASPETTA PRIMAVERA, LUCKY» DI FLAVIO SANTI racconta sé stesso, attingendo alla sua robusta cultura bianciardiano c’è un curioso effetto-specchio: come l’io
Con la maschera di Bianciardi classica, facendosi forte di un’intelligenza vigorosa e
anticonformista, di una verve, di un sense of humour da
narrante era, là, macinato dai meccanismi di un’Italia in folle
accelerazione, qui è macinato da quelli di un’Italia in frenata
= Le piccole felicità della vita? Scovare un libro pubblicato talentuoso giocoliere della parola, con le mani che, aperta la disperata. E se là c’era la speranza di un mondo migliore in
da un editore semi-sconosciuto, firmato da uno scrittore non porta alla spontaneità, corrono fluide sulla tastiera. arrivo, qui c’è la certezza del baratro che ci attende. Eppure
certo famoso, leggerlo e godersi la sorpresa del puro piacere Fulvio/Flavio vorrebbe scrivere romanzi ma per sopravvivere fa Flavio/Fulvio resiste, si aggrappa alla sua intelligenza, alla sua
intellettuale. Si parla del romanzo breve Aspetta primavera, il traduttore-precario. Per arrivare a fine mese è costretto ad ironia corrosiva, ai libri, alla cultura stratificata in anni di
Lucky di Flavio Santi, trentotto anni, esordiente nel 1999 con elemosinare traduzioni da un sistema editoriale che detesta, studio. Tuttavia non è un romanzo lamentoso, nessuno si
Diario di bordo di una rosa, romanzo complesso e arduo edito perché pretende un lavoro piatto ed omologato. Vive in un piange addosso. C’è livore, sì, ma quello giusto di chi sa di
da Pequod, autore nel nel 2006 di un ambizioso romanzo appartamentino, mangia poco e male, ha una moglie meritare e invece vede il paese in mano al clientelismo,
gotico, L’eterna notte del bosco nero (Rizzoli): ora, nella zona materna, razionale, e un’amante focosa. Vi ricorda qualcuno? livellato al basso nello sperpero dell’intelligenza. Peccato che
franca dalle piccole Edizioni Socrates (pp. 144, €9), è come se Luciano Bianciardi, La vita agra? Esatto. Il Lucky del titolo è siano solo 140 pagine, e in piccolo formato. Piccole felicità si
si sentisse finalmente libero di lasciarsi andare. proprio lui, e il corrosivo toscano è invocato come nume diceva, brevi quanto un pomeriggio di primavera.
Si maschera appena dietro lo pseudonimo di Fulvio Sant e Luciano Bianciardi tutelare in decine di pagine. Ma con il capolavoro Piersandro Pallavicini

LORENZO anelare a una festa continua sulle


MONDO
macerie di tutto. L’egoismo come
Margaret Mazzantini
ha scritto con Nessuno si salva
unica borsa a tracolla». E sotto la
festa continua, il dilagare di una
Bloc notes
da solo un romanzo molto di- capillare violenza nelle strade del- A MILANO
verso da Venuto al mondo, dalla la città. Ma questo era il mondo
sua complessa orchestrazione, che avevano avuto in sorte, con la
Tutto Fotografia
dal suo sguardo rivolto a una loro complicità, e per uscirne in- = «La fotografia in Italia: a
realtà che appariva come enfia- sieme ai propri figli dovevano che punto siamo?». La
ta da una delle guerre più san- «drizzare le antenne per captare Fondazione Forma, presidente
guinose di fine secolo, quella un segnale positivo». Roberto Koch, ha organizza to
bosniaca. Qui la vicenda è cala- Questa resipiscenza, che allar- una sorta di stati generali a
ta e circoscritta in un ambito ga il discorso a una intera genera- Milano che si concluderà
privato, si tratta della crisi di zione, potrebbe apparire un poco domani, nella sede di piazza
una coppia, che non esclude appiccicata per un improbabile Tito Lucrezio Caro, 1
una forma di acre inimicizia, lieto fine; se non fosse che viene (www.formafoto.it).
espressa in un linguaggio di insinuata abilmente nel corso del- Interventi, oggi, fra gli altri, di
gergale, disinibita crudezza. la narrazione da ripetuti indizi. In Mario Calabresi, direttore de La
Delia e Gaetano si incontra- parallelo con quella dei protagoni- Stampa, Giovanna Calvenzi e
no in un ristorante per decide- sti, si consuma infatti nel ristoran- Luca Sofri su «Editoria e
re dell’affidamento dei figli, te la cena di una coppia di anziani, fotografia», in serata a
che vivono con lei, durante le innamorati come due adolescen- colloquio Michele Smargiassi e
vacanze estive. Hanno appena ti, che si presentano a Delia e Gae- Ferdinando Scianna. Domani,
rotto il loro matrimonio, sono tano al termine della serata. Lui è «La parola ai protagonisti» (da
colmi di risentimenti e rinfacci. un uomo ciarliero, confida di ave- Basilico a Biasiucci, da
re festeggiato con la moglie la sua Rorandelli a Thorimbert).
«Nessuno si salva Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto (qui in una foto del 2002, allo Strega, vinto dalla scrittrice con «resurrezione». Ha subito l’enne-
«Non ti muovere») rappresentano l’opposto della coppia descritta nel romanzo «Nessuno muore solo» simo intervento per un cancro A TRIESTE-DUINO E ROMA
da solo»: l’acre che lo divora, ma si sente felice
inimicizia fra Delia per i giorni che gli sono concessi e
Per la poesia
e Gaetano, la verità
Mazzantini La crisi di una coppia espressa che assapora con intatto traspor- = A Trieste-Duino, dal 21
to, per la premurosa compagna marzo all’8 aprile, festa della
contro la menzogna in un linguaggio di gergale, disinibita crudezza dalla quale non ha mai pensato di letteratura e della poesia.
Giovani autori under 30 di
L’autrice ricorre con gran-

L’ultima cena
de bravura alla cornice struttu-
L’asprezza come divisa tutto il mondo si ritrovano in
occasione del premio «Castello
rale del pranzo, ai gesti abitudi- stilistica e morale, di Duino» (il testimonial è il
nari, ai dialoghi spezzati che il ritratto implacabile poeta albanese Arben Dedja).
scandiscono la loro storia, evo- Oggi a Roma, dalle h. 18,
cata attraverso il monologo in- di una generazione incontro per i 50 anni de «I
segnata dall’egoismo

dell’amore a pezzi
teriore. Alla passione fiammeg- Novissimi. Poesie degli
giante, cementata dalla tene- anni’60» con Balestrini e
rezza per i piccoli Cosmo e Ni- separarsi. E sigilla la sua profes- Pagliarani, a cura di
co, si è sostituita quasi insensi- sione di acceso amor vitae con la EscArgot/Scrivere con lentezza
bilmente l’usura dei sentimen- sentenza che «nessuno si salva da (www. escatelier.net)
ti, che sfocia nel disamore aper- solo». Gaetano scopre in lui il per-
to e dichiarato. Il dissidio viene soluta, non sa perdonargli. se stato una comparsa del suo sonaggio laterale e dimesso che PREMIO
allo scoperto in seguito a un Entrambi pagano poi lo scot- tempo. Se non avesse avuto quel ha sempre cercato nelle sue sce-
tradimento di Gaetano, ma ha to di una orgogliosa alterità, rive- giubbotto Harley-Davidson e il re- neggiature, quello «che spinge
Italo Calvino
radici lontane. latasi fragilissima, nei confronti sto... magari avrebbe avuto una l’eroe a superare la soglia», ad at- = Scelti i finalisti per il
C’è la frustrazione dell’uo- della gente comune. Eppure non diversa tensione morale. Non si tingere la verità. Al posto suo premio «Calvino» 2011. Sono
mo, un mediocre sceneggiato- sembrano ragioni sufficienti a sarebbe lasciato marcire anzi- provvede Margaret Mazzantini Sergio Compagnucci
re cinematografico, trafelato fi- spiegare la destituzione di un tempo, aggrappato a modelli che che attribuisce al vecchio una po- (L’esordiente), Max Ferrone (La
no a trascurare la famiglia nel- amore che fu fervido e potrebbe passano, come manifesti di film». tenzialità salvifica, non esente da qualità del dono), Giovanni
la ricerca del successo. C’è poi essere non del tutto sopito. In re- Analoghe parole Delia riesce a una vaga religiosità. Grieco (Malacrianza), Anna
in lui una superficialità di fon- altà, mancano ai protagonisti le trovare al termine di quella cena: Non indugerò più di tanto su Melis (Casa Mele), Letizia
do, una irriflessiva voracità vi- parole che potrebbero fare chia- «Loro appartenevano alla genera- questo e altri momenti che riesco- Pezzali (Vita di tolleranza),
tale che si manifesta, anche rezza dentro la confusione di sé e zione della patacca, del remake. no a intormentire appena i due Marco Porru (L’eredità dei
adesso, nella sua applicazione del mondo che li circonda. p Margaret Mazzantini Tutto era già stato provato, si desolati eroi, senza proporre solu- corpi), Giacomo Verri
al cibo davanti alla moglie inap- Certo non giova il surrogato p NESSUNO SI SALVA DA SOLO trattava solo di rivisitare, senza zioni zuccherose o edificanti. Co- (Partigiano inverno), Pierpaolo
petente e giudicante. E c’è la festoso o iroso del turpiloquio. So- p Mondadori un vero nerbo... Il sogno di tutta me si conviene a un romanzo che Vettori (Le sorelle Soffici).
lenta assuefazione alla menzo- lo per un momento Gaetano sa p pp. 189, €19 la gente che conoscevano era ha fatto dell’asprezza la sua divi- Premiazione il 19 aprile a
gna che Delia, ben altrimenti ri- uscire dall’afasia: «Se lui non fos- quello di organizzare eventi. Di sa stilistica e morale. Torino, in Palazzo Barolo.
VI Idee e personaggi
«RES PUBLICA» DI ANDREA CARANDINI A ROMA, DALLA REPUBBLICA A PORTA PIA PAGINE ANNI 50/60 DI CARLO LEVI
E Bruto cacciò Tarquinio Mazzini e i bersaglieri Una Roma fuggitiva
= Andrea Carandini, dimissionario presidente del = Roma senza Papa, Pio IX fuggito a Gaeta. Ovvero la = «La primavera, a Roma, nasce adulta: non la vedi, se
Consiglio superiore dei beni culturali, in Res publica (Rizzoli, breve parabola della Repubblica romana - il triumvirato non per un caso fuggevole e raro, uscire freddolosa e
pp. 189, €18,90) racconta «come Bruto cacciò l’ultimo re di Mazzini, Saffi, Armellini - raccontata romanzescamente, tenera dall’inverno. Quando la incontri, e te ne accorgi, è
Roma». Il tiranno è Tarquinio il Superbo. Bruto, un suo dopo un passaggio teatrale, da Ugo Riccarelli in La già grande, come certi ragazzi di crescita precoce...».
parente, guidò la sommossa che lo cacciò. Ad armare la repubblica di un solo giorno (Mondadori, pp. 161, €18). Roma, l’altra città del torinese scrittore (Cristo si è
vendetta fu lo stupro che Lucrezia patì da Sesto, un figlio di Aspettando la breccia di Porta Pia. La rievoca Sergio fermato a Eboli) e pittore (fra i Sei) Carlo Levi. Ritratta, in
Tarquinio. Abolita la monarchia, si affermerà la Repubblica, Valentini in E arrivarono i bersaglieri (La Lepre, pp. 271, particolare, nel romanzo azionista L’orologio. Rivisitata
sulla base del principio che la legge è uguale per tutti. Perché €20, prefazione di Walter Veltroni), che insieme ripercorre in Roma fuggitiva, pagine «ritrovate» degli anni
«la storia, in fondo, non è che l’oscillare di un pendolo fra i primi trent’anni di Roma capitale, «fra due papi, due re, Cinquanta-Sessanta, raccolte da Donzelli (pp. 211,
ordinamenti preesistenti, consuetudinari e legali, e nobili del sangue, principi della Chiesa, commendatori, €17,50), a cura di Gigliola De Donato, presentazione di
Ritratto in bronzo di Bruto ordinamenti tagliati su misura per un capo carismatico». impiegati di concetto, faccendieri, bulli e sciantose». Giulio Ferroni, fotografie di Allan Hailstone.

R
incresce che la quarta Mosè in una SILVIA
di copertina non abbia illustrazione
RONCHEY Miti infranti L’ex gladiat
resistito alla tentazio- del Doré. In una lettera da Man-
ne e snoccioli a chiare lettere: Erri De Luca chester del 27 febbraio 1861 dello schiavismo, non vole
«Mosè, primo alpinista, è in ci- «riscrive» in Karl Marx scrisse al suo amico
ma al Sinai». In realtà, nell’ul- «E disse» Engels: «Per distendermi ho
timo libro di Erri De Luca - E
disse (Feltrinelli, pp. 96, €10)
- il nome di Mosè non compare
anzi, la scena iniziale insiste
nel porre sulle labbra di uno
il messaggio
di vita
consegnato
da Dio
a Israele
letto le Guerre civili romane di
Appiano. Ne emerge che Spar-
taco è l’uomo più folgorante
della storia antica. Un grande
generale (non come Garibaldi),
Spartaco
stravolto scalatore la doman-
da «Chi sono?». E questi non
è in cima al Sinai, ma piutto-
sto «sul bordo dell’accampa-
mento», cioè ai piedi della
sul Sinai,
il «dono della
Torah»
al popolo
destinato
un personaggio nobile, vera-
mente rappresentativo del pro-
letariato dell’antichità».
Schiavo, anche se secondo
Mommsen di origini regali, ex
un Gariba
montagna. Del resto, nessuno
dei personaggi contemporanei
all’evento ed evocati dal rac-
conto è chiamato per nome: so-
lo alla moglie del condottiero
ad entrare
nella terra
promessa
ausiliario dell’esercito romano,
ex gladiatore, Spartaco diven-
ne il più temibile nemico di Ro-
ma capitanando un esercito di
«masnadieri» e dando vita alla
del prolet
scalatore è dato l’affettuoso cosiddetta terza guerra servi-
soprannome di «Rondine». le, forse un atto postumo della
Eppure è evidente a tutti
che Erri De Luca ci sta narran-
LONTANO E VICINO guerra sociale, forse «un’altra
guerra italica». Le sue tattiche
do l’evento del «dono della To- ENZO BIANCHI di guerriglia furono così note-
rah» alle tribù degli ebrei usciti voli da rimanere nei manuali
dall’Egitto e chiamati a diveni- bellici e da valergli, oltre venti
re popolo nel deserto, per poi en-
trare consapevolmente nella
terra promessa. Questa imme-
Chi sono secoli dopo, il culto di Che Gue-
vara. Ma fu la sua capacità di
emulare l’organizzazione del-
diatezza con cui il lettore collo-
ca la vicenda nello spazio e nel
tempo propri al libro dell’Eso-
do è significativa di quanto
in dieci parole l’esercito romano, che conosce-
va dall’interno, a fargli tenere

l’evento biblico fondante la fede


Aldo Schiavone offre p Aldo Schiavone
p SPARTACO. Le armi e l’uomo
d’Israele e il testo delle «dieci Erri De Luca racconta il dono una radicale rilettura p Einaudi, pp. 128, €20
parole» faccia parte del nostro della Torah agli ebrei usciti dall’Egitto della tesi di Marx:
bagaglio culturale. Erri De Luca
un’avventura personale, rò che oggi le parole inviate a En-
«E disse»: un approccio che quella fede alimentano. E pena riscattati senza compra- trovarseli come pietre miliari non una lotta di classe gels abbiano definitivamente
con questa passione quasi mani- vendita» assiste impietrita allo di un vissuto quotidiano e per- perso autorità. Per Aldo Schiavo-
alla Bibbia acale di scrutatore dello «sta scolpirsi sulla roccia di parole fino come fondazioni della co- sotto scacco, fra il 73 e il 71 a. ne la vicenda di quello che per il
da innamorato non scritto» - e con la sensibilità del- che danno vita e indicano una struzione di una società civile C., l’ «impero schiavista». marxismo novecentesco fu
l’alpinista che conosce ebbrezza strada buona ora e ancor più planetaria. La passione di Marx per l’eroe fondatore della lotta di
credente ma attento e spossatezza di ascensioni e di- per le generazioni future. Sì, nel racconto biblico del Spartaco avrebbe proiettato la classe è antiepica, se pur implici-
alla fede degli altri scese - l’autore costruisce il rac- Non è certo un testo di rifles- Decalogo che narra Dio e dà sua ombra statuaria sull’ideolo- tamente, fin nel sottotitolo: Le ar-
conto attorno a un intreccio di sione teologica o di approfondi- identità a un popolo, anche il gia e sulla lotta politica del mi e l’uomo. «Arma virumque ca-
Così, con questa arguzia identità che si illuminano reci- mento biblico, questo di Erri lettore contemporaneo può re- ‘900. Nel Secolo Breve sarebbe no», «Canto le armi e l’uomo», è
letteraria, De Luca ritorna a procamente. De Luca, ma una narrazione di cuperare non solo brandelli diventato l’unico vero eroe del l’incipit dell’Eneide, in cui Virgi-
leggere - ma potremmo dire a L’interrogativo «Chi sono?» stile sapienziale, una rilettura di storie già note ma, più an- mondo antico. Al suo nome si lio celebrò l’eroismo «d’ordine»
riscrivere - il cuore di quel te- schiude le labbra di colui che del messaggio di vita consegna- cora, fili di senso per un’esi- ispireranno lo Spartakusbund del fondatore dell'impero di Ro-
sto di Esodo/Nomi con cui quarant’anni prima aveva udi- to da Dio a Israele al Sinai, stenza che, apparentemente di Rosa Luxemburg e Karl ma. Schiavone, storico eminente
aveva avviato nel 1994 la fis- to da un roveto ardente il Nome un’interpretazione capace di ri- così lontana dagli accampa- Liebknecht, e la rivolta sparta- del mondo antico, ex direttore
sazione su carta della sua sca- poi divenuto impronunciabile, destare nel lettore echi di paro- menti nel deserto, si trova chista del ’19 sarà soffocata nel dell’Istituto Gramsci, propone
lata nelle Scritture sacre. Un quel «Io sono colui che sono», le ascoltate e poi smarrite, rico- ogni giorno a far fronte a do- sangue dai Corpi Franchi di nel suo Spartaco la prima esplici-
approccio alla Bibbia, il suo, impoverito da ogni traduzione. struzioni di vicende e «coman- mande antiche come il mon- Berlino quasi come quella del ta rottura della storiografia di
da innamorato non credente Ed è l’identità di un popolo damenti» che oggi molti riten- do: Chi sono? Dove vado? Chi 71 a. C. dalle legioni di Crasso. impostazione marxista rispetto
ma attento alla fede degli al- quella che viene a crearsi quan- gono confinati negli anni infan- sono gli altri per me? Chi A parte l’attualità del riferi- ai paradigmi di Marx. Demitiz-
tri e, soprattutto, alle parole do un’accozzaglia di «servi ap- tili del catechismo, salvo poi ri- orienta il mio desiderio? mento a Garibaldi, sembra pe- zando la vicenda di Spartaco, ne-

D
opodomani, 21 marzo, è roso, mentre tra gli altri ricordo
la giornata mondiale del- DIALOGHI IN VERSI Viviani, Patrizia Cavalli, D'Elia, I tarocchi In or
la poesia. E a Como, a vil- Copioli, De Signoribus, Benedetti,
la Grumello, si svolgerà, a partire MAURIZIO CUCCHI fino ai più giovani Riccardi e Ron- fonte divinatori
dalle 17, un festival internaziona- doni. Anche il libro di Napoli di-
le: «Europa in versi». Lo ha orga- mostra che la critica non è affatto ALESSANDRO
nizzato la poetessa e giornalista
Laura Garavaglia con Italo Gre-
gori, e saranno presenti, a leggere
L’Europa su quel assente. Semmai è scarsa l'atten-
zione e troppo esigui gli spazi che
le vengono riservati dai media.
DEFILIPPI

Gli arcani della vita di


Claudio Widmann è un'articola- Specchia
i loro versi, Milo De Angelis, Vi-
vian Lamarque e Patrizia Valdu-
ga per la poesia italiana, insieme
al ticinese Alberto Nessi, al fran-
ramo di Como Due libri, in ogni caso, che do-
vrebbero aiutare a orientarsi anche
coloro che inviano i loro versi a que-
sta rubrica. Per esempio Maria
ta esplorazione del mondo dei ta-
rocchi, letti in chiave analitica,
ma soprattutto con una dottrina
simbolica non indifferente. Il li-
fine del '700 da A. Court de Gebe-
lin, essi non sarebbero che «il di-
cese Mathieu Bénézet, alla rume- Grazia Mangione, che ha una im- bro è anche un magnifico ogget- sperso Libro di Toth», il dio egizio
na Anna Blandiana, alla tedesca Un festival per la giornata mondiale maginazione fervida, una certa ver- to: grandi dimensioni, da in quar- della sapienza e della scrittura,
Monika Rinck, all'austriaco Karl
Lubomirski. Una sezione sarà de-
della poesia e due bilanci di fine ’900 ve e viva attività di pensiero:
«Avanzare, avanzare.....e poi? / Ri-
to, e più di 450 pagine, imprezio-
site da un apparato iconografico
rappresentato con la testa di un
ibis, uccello sacro al dio stesso. La
dicata ai giovani (Fabrizio Berni- venire alla sostanza, /rimodellarsi folto e godibile. D'altronde, i ta- Storia ci racconta invece come es-
ni, Amos Mattio, Alberto Pelle- di interventi apparsi su quotidia- vasto, utile per chi voglia trovare a nuova foggia, / perpetuare il sé rocchi - ce lo ricordò Italo Calvi- si siano nati in Europa nel XIII se-
gatta), mentre Mario Santagosti- ni e riviste tra il 1982 e il 2009, rea- una attendibile informazione criti- nell'immortalità? per poi? /Per poi no ne Il castello dei destini incro- colo, formalizzati forse a Ferrara,
ni offrirà una consulenza volante lizzando un'opera efficace anche ca sulla poesia recente. svanire a poco a poco /e fuori dalla ciati - sono, fin dalla loro compar- nel XIV o XV, e come il più antico
agli aspiranti poeti. per una veloce consultazione su Francesco Napoli è invece auto- forma, / dalla cornice,nel mistero / sa, un veicolo di possibili signifi- mazzo attestato, il tarocco viscon-
Per fortuna c'è anche chi, la autori di varie generazioni. Propo- re di un libro, Poesia presente della magnificenza del contorno cati. Una serie di significanti - se- teo, con le sue miniature auliche,
poesia contemporanea, continua ne infatti classici del Novecento, (Raffaeli, p.122, €18), nel quale /diluirsi nel sublime?». Qualche vol- gni o meglio simboli - su cui pos- risalga a metà del '400.
a seguirla e studiarla. Per esem- come Quasimodo e Piccolo, fino a racconta, nel saggio iniziale e poi ta la sua ansia di espressione la sono essere proiettati significati Per molto tempo i tarocchi ri-
pio Giuseppe Amoroso, italiani- Cattafi, Porta e Raboni; passa ad attraverso un'ampia antologia, porta a dare poca forma all'intrec- molteplici e ambigui. masero un gioco. A ricordarcelo
sta raffinato, capace di leggere autori ancora attivi come Spazia- ciò che è accaduto nella nostra poe- cio appassionato delle idee: «L'invi- Widmann parte da un excur- è il nome - minchiate - attribuito
con la stessa acutezza curiosa e ni, Risi, Bevilacqua, Zeichen, re- sia tra anni Settanta e inizio del dia dette vita al mostro / di un vo- sus storico sulla nascita dei ta- a un particolare tipo di mazzo
garbatamente eccentrica sia la censisce voci delle generazioni più nuovo secolo e millennio. Anche glio abietto, primordiale /e agli in- rocchi. Le carte, o meglio le «la- comparso in Toscana. Minchia-
narrativa che la poesia. Critico recenti tra cui Valduga, De Ange- nel suo caso la documentazione è feri vorrebbe trascinare l'univer- me» come si definiscono, hanno, te: dunque bagattelle, legate for-
accademico e militante, racco- lis, Conte, Magrelli, Ruffilli, Mus- ricca, l'esito di sicura utilità, e i no- so». Un po' di moderazione e con- allo stesso modo degli eroi, un' se al membro virile e agli scherzi
glie ora in Retroparole (Prova sapi, A.Di Mauro, Santagostini, mi proposti di sicuro valore. Alcu- trollo le sarebbe molto utile. origine duplice, mitica e concre- su questo argomento. L'aspetto
d'autore, pp.222, €20) una serie Dal Bianco. Un repertorio molto ni sono gli stessi trattati da Amo- dialoghi@lastampa.it ta. Secondo il mito, costruito alla divinatorio invece risale a tempi
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SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA VII

DUE PERCORSI NEL NOVECENTO FEDE E RISORGIMENTO DAL 1821 ALLA GRANDE GUERRA
I giovani e le donne Uniti nella carità I canti popolari piemontesi
= Dal ‘15-‘18 al Sessantotto, agli anni di piombo. Il = Sono le «aureole» del Risorgimento. Uomini e = Dal Risorgimento alla prima guerra mondiale, di
volume Dalla trincea alla piazza (a cura di Marco De donne di fede che nel segno della carità hanno unificato spartito in spartito. E’ giunta al quarto atto (volume)
Nicolò, Viella, pp. 480, €42) racconta l’«irruzione dei l’Italia. Domenico, Renzo e Domenico jr Agasso li l’«enciclopedia» di Ettore Galvani, rabdomante di
giovani nel Novecento», attraverso un ciclo di lezioni del raccontano in Il Risorgimento della carità (Effatà, pp. tradizioni, che aduna e presenta con testi e spartiti i
2008. Tra gli autori, Emilio Gentile, Francesco Perfetti, 155, €10). Da Giuseppe Benedetto Cottolengo a Canti popolari piemontesi (Daniela Piazza editore, pp.
maurizio Ridolfi, Paolo Sorcinelli, Paola Bernasconi. Francesco Faà di Bruno, dai marchesi di Barolo a 380, €35, cd allegato in omaggio). L’arco sonoro è
Perry Wilson, professore universitario scozzese, ritrae Leonardo Murialdo, da Giovanni Bosco a Giuseppe lungo circa un secolo, dal 1821 al 1918, dal «Canto degli
invece le Italiane del Novecento (Laterza, pp. 356, Cafasso. Nella presentazione, Barto Gariglio ricorda esuli piemontesi» («Numi voi siete spietati, noi
€24, trad. di Paola Marangon). Tra Patria e Chiesa, casa come i santi sociali subalpini recano «un contributo chiamammo libertà...») a «S’a j’ero tre alpin-tre jolì
e fascismo, campagna e città, guerra e pace, lavoro e importante alla formazione del nuovo ethos collettivo», tambor». Ettore Galvani è il direttore della Corale
figli, sudditanza ed emancipazione (femminismo). destinato a durare anche oltre il Risorgimento. Carignanese, sotto i cui auspici l’opera appare. Ill. da «Canti popolari piemontesi»

Cercando di eludere il ma-


tore accettava le basi
leva «fare la rivoluzione»
gnetico ipnotismo dello sguar-
do del vincitore (che sempre
scrive la storia, e tanto più quel-
la di Spartaco, elaborata negli
Italia, è la verità
o non era
anni fra Cicerone e Augusto
«in ambienti contigui ai gruppi
dirigenti del vertice del pote-
re»), Schiavone riapre con rigo-
la tua bandiera
re istruttorio il frastagliato dos- GIOVANNI DE LUNA lattia hai? - domandò Riccio. - So-
sier delle fonti, attento a ogni no stato contagiato dalla Verità,

baldi minima smagliatura nella loro


trama e alle tracce che può na-
scondere. Ne ricava un paralle-
lo, se non un transfert, fra Spar-
taco e Annibale. E coglie il mo-
p Segue da pagina I

bambini, si arresero. E con loro


si arrese anche il vecchio pa-
la più grande delle malattie, quel-
la che fa scappare tutti gli uomi-
ni, - raccontò Gobetti: - Chi ha
questo morbo in corpo desta mi-
lioni di sospetti nella gente»). [...]

tariato mento di trasformazione della dre. Tutti insieme furono por- Riccio è curioso di sapere co-
ribellione servile in un grande tati in prigione mentre la casa e sa sia questa Verità che la mag-
progetto politico di sconfitta il fienile e la stalla bruciavano, gioranza degli italiani considera
dei «padroni del mondo». incendiati dagli uomini del Ti- una sorta di pericolosa malattia.
Se è vero che l’attualizzazio- ranno, pieni di odio»), poi i par- E Gobetti gliela racconta così:
ne di Spartaco nel marxismo no- tigiani delle Langhe («Non par- «È lungo da spiegare. Ti basti
vecentesco aveva più di una for- lavano, andavano su piano, con questo: quando, tanti anni fa,
zatura, se è rischioso tracciare fucili e mitra che risplendeva- scrissi che l'industria, per pro-
paralleli fra la contemporeanei- no nel sole. Alla cima della colli- gredire, per diventare moderna,
tà e un’antichità inesorabilmen- na si fermarono un momento a doveva considerare non solo i
te aliena dalle nostre categorie guardare le torri di Alba, affu- problemi tecnici del lavoro, ma
sociali, economiche, antropologi- micate sulla sponda del Tana- anche quelli del lavoratore, del-
che, se la psicologia di Spartaco ro. - Darei il mitra per poter fa- l’operaio, e aggiunsi che solo con
e il suo «paesaggio interiore» di re una scappata di due ore a ca- un operaio più moderno, più libe-
cavaliere trace dalle oscure ri- sa, - disse uno. - Solo il mitra? ro, più cosciente dei suoi diritti, il
sorse sciamaniche e dalle certe Io darei anche la barba, - rise il mondo della produzione avreb-
emotività dionisiache ci sono secondo. - Avanti, non perdia- be potuto svilupparsi veramen-
mo tempo, - comandò il terzo e te, be’, allora fui subito giudicato.
Un’interpretazione che riprese la marcia. … Noi siamo Mi dichiararono affetto dal mor-
Partigiani, - gli rispose poi uno
«Spartaco», 1846-47, opera dello scultore patriota Vincenzo Vela, che lo riecheggia Sallustio: dei tre: - E da un anno combat- Il sogno di un Paese
interpretò come eroe che lotta per la libertà, in chiave risorgimentale «Solo pochi vogliono tiamo contro tedeschi e fasci-
costruito non sulle
sti. Combatteremo finché ne re-
gando la sua qualità di eroe di sato mai prodotte dalla cultura nario o meno che sia. Mentre la la libertà, i più vogliono sterà uno, finché non se ne an- maggioranze
classe, revocando alla sua impre- europea fra XIX e XX secolo». ricerca di Schiavone su Sparta- padroni giusti» dranno»), il comandante «Tuo-
silenziose ma sulle
sa il carattere di «rivoluzione de- Si sarebbe tentati di definire co è libera da appartenenze e la no» e il capo della Resistenza,
stinata a rovesciare le basi schia- il suo saggio revisionista. Ma non sua visione, o revisione, della vi- «completamente interdetti», è al- Ferruccio Parri. [...] minoranze eroiche
vistiche della società imperiale», lo è. In primo luogo perché la let- cenda cardine della lettura ideo- trettanto vero che in filigrana, A quel punto il viaggio sta
sottolineandone invece il caratte- tura dei processi economici e so- logica marxista dell’antichità ha nella «mitizzazione epica» del per finire. Riccio ha percorso bo della Verità e finii di corsa nel-
re di avventura personale che ciali della società industriale e una sola funzione: il ripristino personaggio-simbolo della lettu- quasi tutta la penisola e ha ma- la Torre. La società è pigra, ma
trova significato «solo all’interno dei suoi sistemi produttivi, con- della libertà di interpretazione; ra marxista dell’antichità, si leg- turato una conoscenza appro- quando deve difendersi da noi,
dell’orizzonte della schiavitù ro- trapposti a quelli antichi, e dun- la riabilitazione del dubbio. ge un sincero, attuale disincan- fondita degli spazi della nostra malati di Verità, si sbriga in quat-
mana, un limite da non oltrepas- que di quel «fatto grandioso e ge- «Augustin Thierry aveva chia- to, che fa del suo libro anche un geografia e dei tempi della no- tro e quattr’otto, caro mio».
sare», Schiavone perviene a una nerativo della modernità stessa mato la storia narrazione; Guizot, manuale di sopravvivenza politi- stra storia. Intorno a un bivac- Per Riccio il viaggio ora è ve-
dichiarazione che ha la forma di dell’Occidente» che è per Schia- analisi; io la chiamoresurrezione», ca al presente. co, insieme ai partigiani, si sta- ramente finito. E’ arrivato alle
un credo e la forza di un anate- vone la lotta di classe, derivante scriveva Jean Michelet. Non è solo Perché, di tutti gli esegeti del gliano due figure, la prima che pendici del Monte Bianco e può
ma: «Credo che la dilatazione ar- dalla libera condizione operaia la storia antica, ma la storiografia caso Spartaco, Schiavone è oggi insegna agli uomini della Resi- finalmente riabbracciare il pa-
bitraria del paradigma delle clas- contrapposta a quella servile del- sull’antichitàa risorgere dalle cate- probabilmente più vicino al più stenza come combattere, la se- dre. [...]
si e delle loro eventuali forme di lo schiavo il cui valore-lavoro ne dell’ideologia, in questo libro pessimista e più lucido, il «demo- conda che spiega loro i segreti Nonostante tutte le sue scor-
coscienza, fino a farne una spe- non è considerato tale nel ciclo dallo stile piano, depurato dalle cratico» Sallustio. Che non a ca- della politica e della diplomazia ribande nel tempo e l'affollarsi di
cie di chiave universale dell’inter- economico, resta marxiana. E in gergalità della saggistica engagée, so, nel commentare quella «rivo- (...). Garibaldi e Cavour; il Ri- personaggi del passato, Riccio/
pretazione storica, è stata una secondo luogo perché ogni revi- ma non per questo meno tenace- luzione», scrive: «Solo pochi vo- sorgimento si salda con la Resi- Arpino immagina e conosce solo
delle forme peggiori di inquina- sionismo è funzionale alla ripro- mente avvinto al nocciolo duro gliono la libertà, la maggior par- stenza. ed esclusivamente l'Italia del
mento della conoscenza del pas- posizione di un assunto, reazio- dei suoi temi di interesse. te vuole padroni giusti». presente, l'Italia del 1960, l'Italia
Un ideale pantheon, del «centenario». Ed è un'Italia
gonfia di ottimismo, di vitalità, di
un tempio in cui consapevolezza. Un'Italia che vi-
rigine solo un mazzo di carte, diventato poi sentano e catalizzano il percorso celebrare i riti civili, ve le parole di Gobetti non più co-
individuativo, cioè il cammino che me profezia inascoltata ma co-
l'uomo deve compiere per avvici- un mondo che esce me una «miracolosa» realtà.
ia e ora interpretato con gli archetipi di Jung narsi a ciò che veramente è, il cam- dalle nebbie sanfediste Un’Italia che in dieci anni, dal
mino verso la sua totalità. Percor- 1951 al 1961, ha smesso i panni del
so ineludibile ma anche inconclu- E il cerchio della conoscen- paese contadino per diventare la

arsi negli Arcani dibile, perché la sua fine e il suo fi-


ne - il Sé, il dio interno - è inattingi-
bile all'esperienzaumana.
Il lavoro di Widmann fa uso
della tecnica dell'amplificazione,
za si chiude. Riccio è pronto a
usare quello che ha imparato
per poter «immaginare» l'Ita-
lia e «immaginarla» attraverso
gli uomini che con le loro gesta
quinta potenza industriale del
mondo. La Torino di Gramsci e
Gobetti si specchia nell’orgoglio
del titolo di metropoli che spetta
alla città che raggiunge un milio-
ben più recenti, e cioè a quel tar- introdotta in un primo tempo da gli appaiono degni di figurare ne di abitanti. E' un'Italia che, do-
do '700 in cui scrive Court de Ge- p Claudio Widmann Jung nell'analisi dei sogni. Trat- in un ideale pantheon, in un po i moti del luglio ’60 contro il
belin. A posteriori appare natu- p GLI ARCANI DELLA VITA tando i sogni - e poi altre immagini tempio in cui celebrare i riti di governo Tambroni, riscopre i va-
rale che un apparato figurativo p Editore Magi come quelle dell'alchimia - Jung li una religione civile in grado di lori dell’antifascismo e della Resi-
come quello dei ventidue Trionfi p pp. 455, €65 poneva, come scrisse nel 1930, «in costruire una cittadinanza e stenza, uscendo dalle nebbie cle-
(come venivano chiamati quelli analogia con i simboli della mitolo- un’appartenenza condivisa. In ricali e sanfediste degli anni del
in seguito definiti Arcani Mag- gia, della storia comparata delle questo senso, la meta finale di centrismo democristiano. E'
giori) finisse nel bagaglio della ri- Ma, naturalmente, di altro ci religioni e con altro ancora, per ri- Riccio è simbolicamente rap- un’Italia che sogna un albero ge-
nascita occultistica dell’ ‘800. parla Claudio Widmann. Ognuno conoscere il significato sotto il presentata dall’incontro, decisi- nealogico costruito non sulle
«Maghi» come Papus e Eliphas degli arcani, dal Bagatto - «l'arca- quale essi si apprestavano ad agi- vo, con Piero Gobetti. maggioranze che hanno applau-
Levi si appropriarono dei taroc- no del preludio», colui che sta sul- re». Allo stesso modo fa Widmann A indirizzarlo verso quell’ul- dito Mussolini nelle piazze, ma
chi, facendone il tramite di una la soglia - sino al Mondo e al Matto con i Trionfi, in un'operazionecon- timo appuntamento è stato An- su quelle minoranze eroiche che,
sapienza arcana, di quella philo- - «il puro folle» - viene interpreta- tinua di raffronto e di analisi, che tonio Gramsci, che Riccio ha in- nel Risorgimento come nella Re-
sophia perennis di cui scrissero, to alla luce della teoria e, verrebbe potrebbe continuare senza fine. contrato a Torino. Gobetti si sistenza, hanno riscattato con la
con ben altra profondità e cono- da dire, della sapienza junghiana. Ogni nuova immagine evocata trova in Val d'Aosta. Insieme loro abnegazione e il loro slancio
scenza, René Guenon e Aldous Widmann associa le immagini dei da quella degli Arcani Maggiori ci di- ad altri grandi italiani (Cristo- l'ignavia delle «folle oceaniche».
Huxley. Lo stesso Aleister Crow- Tarocchi agli archetipi. Essi, quin- ce qualcosa di più su noi stessi e sul foro Colombo, Giacomo Leo- Un'Italia che sembra oggi ir-
ley, la «bestia satanica» che ap- di, in quanto immagini archetipi- nostro destino umano. Perché, co- pardi, Cattaneo, Giuseppe Maz- rimediabilmente perduta, un'Ita-
partenne alla Golden Dawn (l'as- che, «rientrano nel novero delle me dice Hillman, solo le immagini ci zini, Gaetano Salvemini) è rin- lia che rende amaramente ana-
sociazione teosofica di cui fu pre- immagini di formazione», come la salveranno, solo le immagini, anche chiuso nella Torre della Verità: cronistici gli slanci e gli entusia-
sidente anche W. B. Yeats), se Biblia pauperum o quelle dell'ars le peggiori, sono in grado di avvici- tutti infatti sono stati «conta- smi che guidarono Riccio attra-
Il Diavolo in un carta dei tarocchi ne interessò a lungo. memoriae rinascimentale. Rappre- narci all'unità della nostra anima. giati» dalla Verità («E che ma- verso il suo viaggio nella storia.
VIII Tecnica e società
GIANANDREA
Net Generation Come si cambia PICCIOLI

La polemica tra apo-


il mondo con i «social network» calittici e integrati, risalente
almeno all'apocalittico Socra-
GIANFRANCO te, che nel Fedro prevede disa-

Riconosciamolo:
nuovi media sono vecchissi-
mi. Il computer, che li ha gene-
i
MARRONE

La via digitale stri in seguito all'invenzione


della scrittura e conseguente
fine della cultura orale, quindi
della memoria, si arricchisce

porta alla
rati risucchiando e riproget- di un nuovo tassello col saggio
tando quelli vecchi (radio, tv, del giornalista americano Ni-
cinema), esiste da sempre: al- cholas Carr, Internet ci rende
la stregua del frigorifero, del- più stupidi?
la lavatrice, dell'automobile. Carr è ascrivibile agli apo-
Internet è per noi come lo
specchio di Alice: sta lì e aspet-
ta che attraversiamo il di-
splay di un qualsiasi aggeggio
tecnologico per entrarvi e ini-
Casa Bianca calittici, ma con molte distin-
zioni e sfumature: se il Baric-
co dei Barbari è un ottimista
temperato, lui è un pessimi-
sta tranquillo. Ottimo divulga-
ziare a vivere, imparare, gio- dotto una vasta inchiesta fra i tore scientifico, si rifà qui, tra
care, pensare, incontrare e giovani dei principali Paesi l'altro, alle ricerche sul cervel-
dialogare con gli altri. Il telefo- avanzati, c'è di che essere otti- lo di chi legge condotte dalla
no cellulare ci fa da sveglia al misti. E soprattutto non c'è nul- neurologa Maryanne Wolf,
mattino, illumina le nostre in- la da temere. Non solo i ragazzi autrice di Proust e il calamaro
cursioni notturne in giro per di oggi, grazie alle tecnologie a (Vita e Pensiero), già segnala-
casa, ci fornisce le prime in- loro disposizione, sanno gesti- to su queste pagine.
formazioni su quel che è acca- re perfettamente la propria vi- Le moderne tecniche di in-
duto durante il riposo, ci fa ta, ma addirittura stanno cam- dagine neurologica hanno di-
da navigatore verso le nostre biando il mondo. O quanto me- mostrato che il cervello, un
mete quotidiane. Per non par- no potrebbero farlo, e noi con tempo ritenuto immodificabi-
lare dei social network, Face- loro, se solo li si ascoltasse, li si le, è invece plasmabile a se-
book in testa, luoghi naturali comprendesse, li si consideras- conda delle esperienze e delle
dove metterci in gioco, condi-
p Don Tapscott
p NET GENERATION se. Avrebbero così qualcosa da attività del suo «portatore» Rete e cervello Diventiamo più stupidi?
videndo amori e tradimenti, Come la generazione digitale sta insegnarci in molteplici campi, umano (ma già Freud, prima
nostalgie e desideri, trasgres- cambiando il mondo
p Franco Angeli, pp. 316, €39
come la scuola e l'istruzione, la di inventare la psicoanalisi, Navigando tra testi e pagine web, senza
famiglia, l'azienda e il mondo aveva fatto ricerche in questa
Il presidente Obama dei consumi, la politica. direzione, arrivando in via mai approfondire, si smarrisce il concetto
Tapscott, da avvertito uo-
rappresenta le virtù mo di marketing, insiste sul fat- L’analisi di Carr,
dei nuovi media:
l’inchiesta del sociologo
canadese Tapscott
to che la «net generation» è
portatrice di valori positivi co-
me l'integrità, la collaborazio-
ne, l'innovazione, la capacità
critica, ma anche la libertà e il
pessimista tranquillo,
epigono di MacLuhan:
come l’elettronica
Internettando
sioni e intimità: barattando il
mito borghese della privacy
con brandelli di identità indi-
viduale e collettiva. Don Tapscott
divertimento, la voglia di fare
insieme. Vivere su Facebook,
chattare, partecipare ai blog,
aprire forum di discussione
trasforma il libro
congetturale a conclusioni
analoghe. E curiosi esempi si
non cogito più,
ergo non sum
Basta mettersi nella pro- non sono passatempi da scioc- trovano anche nei libri di
spettiva di chi parla di tutto chi, come ancora troppa gente Sacks). In tal senso aveva ra-
ciò, rivendicandolo ed espo- vere, usandola a proprio uso e ritiene, ma proprio il contrario: gione Nietzsche, quando so-
nendolo a chi, estraneo e ter- consumo. Così, se un «baby significa fare rete, essere inter- steneva che diventiamo ciò
rorizzato, non sa e non vuol boomer» andava a vivere in che siamo. Ad esempio una ri-
capire. Si tratta della Net Ge- una comune e l'esponente del- Una palestra di valori: cerca sui violinisti ha dimo- zare e modificare la res extensa viamo messaggi, possiamo sca-
neration, quella dei cosiddet- la «generazione X» restava da strato che le aree cerebrali e che i nichilisti neurologici, col ricare saggi altrimenti introva-
ti «nativi digitali», di coloro i fannullone a casa coi genitori, l’integrità, la capacità collegate coi movimenti della loro determinismo genetico, un bili, consultare i cataloghi delle
quali, nati negli ultimi vent' il rappresentante nella «net critica, l’innovazione, mano sinistra, quella che si po' esagerano. biblioteche, vedere quadri e ad-
anni, hanno verso le tecnolo- generation» fa le due cose in- muove sulle corde del violino, Ora, secondo Carr, che può dirittura visitare musei, racco-
gie comunicative e informati- sieme: mette su casa con ami- ma anche la libertà sono molto più sviluppate di considerarsi un epigono di gliamo foto e video casalinghi, li
che una dimestichezza assolu- ci e conoscenti per risparmia- e il divertimento quelle dei non violinisti. O che MacLuhan, l'elettronica non so- elaboriamo fino a renderli irri-
ta. Riuscendo non solo farle re sulle spese d'affitto e di ge- la parte di ippocampo deputa- lo, come già altri media, si è af- conoscibili, facciamo acquisti,
funzionare perfettamente ma stione, mantenendo con la fa- connessi, socializzare. Se Inter- ta a immagazzinare ed elabo- fiancata al libro, simbolo per an- paghiamo bollette, creditori e
a farle interagire fra loro, a miglia un dialogo continuo, en- net è una rete non è perché rare le rappresentazioni spa- tonomasia della cultura tradi- servizi, si possono organizzare
gestirne parecchie nello stes- trando e uscendo dalla sua mette in collegamento milioni ziali è più ampia del normale zionale: grazie alla possibilità di manifestazioni, mobilitare le
so tempo, a reinventarle di stanza da ragazzino con la me- di siti-vetrina (com'era nella nei tassisti, che peraltro svi- trasmettere la parola scritta, lo piazze… e il tutto, o quasi tutto,
continuo. È finita, scrive il so- desima frequenza con la quale sua prima versione), ma per- luppano meno la parte delega- sta di fatto sostituendo e tra- in modo bidirezionale: con lo
ciologo canadese Don Tap- si connette in rete. ché (nella sua seconda versio- ta ad altro tipo di memorizza- sformando. Anche se i vecchi stesso strumento si può inviare
scott, non solo l'epoca dei «ba- In questi ultimi decenni, ne) fa in modo che le persone si- zioni: la continua elaborazio- mezzi di comunicazione soprav- e ricevere. Miliardi di persone
by boomers», cresciuti nell' mentre schiere di studiosi e ano in continuo contatto fra lo- ne spaziale richiesta per gui- vivono, e magari pure in buona si possono scambiare tutto ciò
epoca della floridezza econo- opinionisti si arrovellavano cir- ro, facciano gruppo, massa cri- dare nel traffico produce una salute, il futuro della conoscen- che è digitalizzabile e possono
mica, ma anche quella della ca il senso da attribuire ai vari tica. E se qualcuno ancora pen- vera e propria redistribuzio- za e della cultura è nei files digi- creare interattivamente.
«generazione X», ripiegata strumenti di comunicazione, i sa che tutto ciò sia banale simu- ne della materia cerebrale. tali lanciati alla velocità della lu- Ma tutto ciò ha un costo, e
su se stessa e priva d'ideali. ragazzi venivano su usandoli al- lazione, vita virtuale, esperien- Non solo. E' stato provato spe- ce nel medium universale, il pesante. La Bildung del passato
Ed è arrivata l'età della «net la perfezione, consumandone i za fittizia, gli esempi con cui rimentalmente che anche un' computer. Ormai con un solo era basata sulla concentrazio-
generation», per la quale contenuti, personalizzandoli e controbattere potrebbero esse- attività soltanto pensata e strumento facciamo tutto: ve- ne, la memoria, la profondità, la
l'uso dei media non è né alea- trasformandoli, adattandoli al- re tanti. Uno per tutti, che ha non effettivamente agita mo- diamo film e tv, ascoltiamo mu- fatica, anche del pensare (il fa-
torio né problematico ma co- le loro esigenze quotidiane, alle un nome e cognome: Barack difica i circuiti cerebrali, a di- sica, leggiamo libri e giornali, moso «duro lavoro del concet-
stitutivo, una sorta di secon- loro aspirazioni, ai loro sogni. Obama, presidente verissimo mostrazione, sostiene Carr, scriviamo libri e articoli, impa- to»!). La rete, con i links che cat-
da natura con la quale convi- Secondo Tapscott, che ha con- nato dai social network. che la res cogitans può influen- giniamo testi, mandiamo e rice- turano la nostra attenzione per

lucazanini.it

La Stampa e Edizioni del Capricorno presentano


Distribuito nelle edicole di PIEMONTE,, LIGURIA e VALLE D’AOSTA e nel RESTO D’ ITALIA chiedendo il SERVIZIO ARRETRATI M-DIS

Eventi, idee, popoli, protagonisti.


Parole, immagini e fatti.
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3 1860: l’unità a soli 8,90 € in più

4 1861: la libertà

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SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA IX

Lezione sulla tv Passioni e idiosincrasie di Aldo Grasso,


Letture critico che non sgarra, viste dall’ex direttore di Rai Tre
«IMPAREGGIABILI NOTIZIE»
ANGELO
Scherzi da Poe

Non è la fiction
GUGLIELMI

. = Forse non è l'Edgar Allan Poe Aldo Grasso ha scrit-


che aprì il diciannovesimo secolo to che io ho fatto una televisio-
della letteratura americana come ne interessante perché non ca-
un forcipe, Ma le sue pisco niente di televisione. E
Impareggiabili notizie - hoax, chissà che non abbia ragione.
p Nicholas Carr
p INTERNET CI RENDE PIÙ

p
p
p
STUPIDI? Come la Rete sta
cambiando il nostro cervello
trad. di Stefania Garassini
Cortina, pp. 317, €24
Altri titoli sul tema:
scherzi, o anche mistificazioni -
dopo di lui entrarono a far parte
delle corde letterarie e
giornalistiche dell'America
(Melville ne fece uso per il
romanzo The Confidence Man);
Fare televisione certo ha biso-
gno di regole ma condivide con
altre forme di scrittura la sfida
del mistero. E il lucidissimo
Grasso (tanto lucido da non ele-
mosinare critiche dotte al suo
che fa il canone
p Andrea Miconi una pietra angolare affascinante, stesso mestiere) non tollera di rivalorizzare la parola (fin lì
p RETI. Origini e struttura della come evidenzia con intelligenza sfumature e zone d'ombra (po- sacrificata a ogni forma di op-
network society Nicola Manuppelli curatore del co curioso di quel che nascon- portunismi e convenienze) qua-
p Laterza, pp. 181, €20 volumetto ora edito da Mattioli dono). Lui è rigoroso, il suo è le strumento di più antica e au-
p Paolo Ferri 1885 (pp. 146, €10,90). Sono un discorso conseguente con- tentica comunicazione. A Gras-
p NATIVI DIGITALI «notizie» intrise di sottile ironia, dannato a conclusione inevita- so non piace (e come dargli tor-
p Bruno Monndadori, pp. 211, €18
capaci retrospettivamente di bili. Il critico non sgarra. Se no to) il reality e sostiene che alla
p Daniel Domscheit-Berg
p INSIDE WIKILEAKS. La mia espe- andare oltre la pura invenzione di che critico è? Il guaio è che una sua origine è la televisione-veri-
rienza al fianco di Julian Assange un falso. volta indovinato il bersaglio è tà o realtà di Rai3 degli ultimi
nel sito più pericoloso del mondo Nel 1835 Le impareggiabili troppo sicuro di avere fatto Anni Ottanta: vai a dirgli che for-
p Marsilio, pp. 230, €18,50 avventure di Hans Pfaal narra centro. Per esempio è certa- se è vero purché si riconosca
della strana apparizione sopra mente vero che la fiction è il ge- che se la televisione-verità pun-
Rotterdam dello scomparso nere televisivo che fortemente tava l'occhio della telecamera
protagonista che lancia un o forse meglio caratterizza il sulla realtà politico sociale del
dislocarla immediatamente al- messaggio dal suo pallone mezzo (nonostante il debito Paese, il reality quell'occhio lo
trove, con le interruzioni pub- aerostatico (non ricorda che ha con il cinema) e che le punta sulle camere da letto (spa-
blicitarie, visive e sonore, il suo l'invasione aliena di Orson Welles, serie americane prodotte da zio obbligatoriamente destinato
indurci a navigare tra testi e pa- un secolo dopo?): Pfaal dice di Hbo sono pregevoli esempi di alla riservatezza). A Grasso non
gine web senza mai nulla appro- essere stato sulla luna. Il suo buon raccontare ma che «rap- piacciono (e certo a ragione) i te-
fondire, la sua ipertrofia, e caco- balloon - che in inglese indica presentino la buona letteratu- legiornali perché poveri di noti-
fonia, di dati e stimoli ci spinge anche la nuvoletta che contiene il ra dei nostri giorni» e, come si zie e politicizzati: ma vai a dirgli
alla distrazione, quindi all'im- testo di un fumetto - è ricoperto legge più oltre, «una perfezio- che i talk-show informativi (o
possibilità di elaborare mnemo- di carta di giornali e ha la forma di ne narrativa non facilmente ri- settimanali) nascono proprio
nicamente ciò che leggiamo o un cappello da giullare capovolto: scontrabile al cinema e in lette- per correggere il pressappochi-
percepiamo. E la memoria vi- che Poe volesse dire qualcosa ratura» è amare troppo smoda- smo e le bugie dei telegiornali.
vente, quella che rimescola i ri- sullo stato dell'informazione? Certo poi alcuni finiscono per ri-
cordi del passato e crea relazio- Vibra di attualità. Analisi convincente sua analisi è indubbiamente con- caderci dentro come Porta a por-
ni, quella che alimenta i nostri La beffa del pallone esce nove vincente: non fa posto alle facili ta - che è l'unico che Grasso pur
pensieri, è molto diversa dal anni dopo sul New York Sun e va quando spiega funzioni condanne che pur così comune- con sofferenza ricorda e nemme-
mero recupero di dati in un ar- a ruba. Vi si narra la storia di e tecniche del mezzo, mente vengono rivolte alla televi- no una parola non solo per Anno
chivio elettronico. Ma senza Monck Mason che attraversa sione italiana ma di questa rico- zero e Reporter ma nemmeno
quella memoria non siamo più l'Oceano Atlantico in pallone perplessità sui giudizi nosce la difficile problematicità; per Fazio e Ballarò.
capaci di storicizzare e quindi aerostatico in 75 ore: Monck dei singoli programmi ne vede i meriti reali (il ruolo nel- Ammirevole è l'intelligenza
di sentirci collegati a un futuro esisteva davvero, e otto anni la conquista di una lingua comu- critica di Grasso finché impe-
e di progettarci. prima aveva trasvolato la Manica, tamente la propria specificità. ne) e non ne nasconde i pesanti gnata a disegnare il funziona-
da Londra a Weilburg in Non gli viene nemmeno in men- condizionamenti per la libertà
L’ipertrofia e cacofonia Germania. La mattina della te che letteratura e cinema non dei comportamenti e pensieri; sa Un’affrettata bocciatura
pubblicazione Poe sale in cima sono i tanti Zalone e Moccia leggerne l'attuale sviluppo e non
di dati e stimoli distrae, all'edificio del giornale e urla che che invadono librerie e cinema- p Aldo Grasso rinuncia a indicare il possibile fu- del talk-show
non lascia elaborare si tratta di una burla. Nessuno lo tografi, rispetto ai quali I So- p PRIMA LEZIONE
SULLA TELEVISIONE
turo. Al termine del bilancio i e del reality, ingiusto
ascolta. Il sogno del progresso è prano potrebbero anche vince- conti tornano. Ma per fare torna-
ciò che leggiamo: siamo lo spirito del tempo e nulla può re la sfida, ma è quella tutt'al- p Laterza, pp. 142, €12 re i conti, si sa, qualche forzatura silenzio su Annozero,
p Sul futuro della tv:
saccenti, non saggi contro ingannare questo tra produzione (ed è a questa p TELEVISIONE CONVERGENTE
occorre farla. Soprattutto quan- Reporter, Ballarò, Fazio
inconscio collettivo. che ci si riferisce quando si par- p cura di Aldo Grasso do l'estensore, chiamato a mette-
Immersi in un eterno pre- Ci riprova nel 1849 con Von la senza altre specificazione di e Massimo Scaglioni re ordine a una materia sfuggen- mento della televisione, presen-
sente che gira vorticoso su se Kempelen e la sua scoperta, dove letteratura e di cinema) che ha p LINK, pp. 268, €18 te (come è l'offerta televisiva), è tata come un meccanismo vivo
stesso, viviamo di schegge e il protagonista riesce, attraverso in sommo sospetto(e rifiuta) costretto a ricorrere oltre che all' che mentre sembra sempre sul
Come sta cambiando la tv : una
frammenti. Neurologicamente un processo alchemico, a tra le sue regole la gerarchia ricerca che prende in esame la
intelligenza al gusto. E se già in- punto di cedere a nuove inven-
più abili e veloci a risolvere pro- trasformare il piombo in oro. Poe dei «valori», la perfezione for- «convergenza» (e la competizio- telligenza è uno strumento da zioni tecnologiche (computer,
blemi e a decidere fra alternati- scrive per scoraggiare gli male e la ricerca dell'emozione ne) in atto tra piccolo schermo e usare con cautela (guai a esibir- telefonini, satellite, digitale ecc)
ve diverse rispetto al lettore americani diretti all'Ovest: in che sono tanta parte, secondo nuovi media («fare i conti con la la), figuriamoci il gusto che è to- di queste si impossessa moltipli-
concentrato nel silenzio del suo California è scoppiata la febbre Grasso, della qualità del tele- rete e con utenti sempre più talmente ingestibile, autoritario cando la sua potenza; perplessi-
studio, ricchi di informazione dell'Oro, ma la Frontiera è il film americano. smaliziati»). Tre i concetti chia- e non sente ragioni. tà suscitano i suoi giudizi sui sin-
decontestualizzata, rischiamo Destino Manifesto dell'America... Grasso è un critico severo, ve: estensione (le diverse ramifi- A Grasso non piace il talk- goli programmi, vittime di anali-
però di diventare prigionieri Questi hoax sono segni non ha rivali nella conoscenza cazioni di ogni prodotto), acces- show e lo ritiene responsabile si stilistiche anche acute ma pie-
del meccanismo stimolo/rispo- importanti di una società. Nel della televisione e, a garanzia so (mezzi e tempi del consumo) dell'attuale andazzo della televi- gate dallo spirito beffardo e ma-
e brand (il marchio, la firma in sé
sta e di lasciarci sfuggire il si- blog Museum Of Hoaxes, ora si della sua coerenza, estende l'in- garanzia di valore). Contributi in
sione italiana ormai annegata lavoglioso dell'autore. So che di-
gnificato che ci trascende. «Im- cita anche il Bunga Bunga. Da un dagine alla totalità dei suoi cui si incrociano teoria e analisi per intero nella chiacchiera: vai fendendo i programmi e vedi ca-
bottiti di opinioni invece che sa- balloon a un altro, in quasi due aspetti (tecnico, storico, indu- di singoli programmi, con parti- a dirgli che quando a metà degli so proprio quelli che mi coinvol-
pienti, saccenti non saggi», co- secoli. Che sia questo il nostro striale, culturale) perché nessu- colare riferimento alla fiction e Anni Settanta nacque Bontà lo- gono, vado incontro all'accusa
me dice il re Thamus nel Fedro Destino Manifesto? na trascuratezza possa inficia- all’intrattrenimento. ro, l'antesignano del genere, il di conflitto di interessi. Ma sa-
platonico. Davide Sapienza re il discorso complessivo. La nostro proposito era all'opposto prò di fendermi.

LE I N C H I E S T E D E L L’ I S P E T T O R E SEJER
Questo libro è disponibile anche in versione ebook
www.sperling.it - www.facebook.com/sperling.kupfer

NOVITÀ
«Konrad Sejer
è uno dei detective più riusciti
della letteratura scandinava.»
– la Repubblica

In tutte le librerie
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X Classifiche SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA

A
desso sì che sono bestseller: i 100 punti di Saviano la logica, la passione del cuore e la forza della ragione, ov- da 176 settimane, in cui la biondina Rhonda Byrne frulla
AI PUNTI valgono nel nostro campione 40 mila copie, oltre il viamente illuminata dalla fede. Ma nel merito dei contenu- pillole di felicità, amore, salute, e dollari, of course: una
LUCIANO GENTA doppio di sabato scorso. E Ratzinger supera quota ti, delle scelte di vita e pensiero, non è Saviano l’avversario emblematica antitesi al romanzo di Franzen, dove la liber-
22 mila, appaiato alla Mazzantini. Camilleri si attesta so- di Ratzinger. Qui, nelle nostre tabelle, il papa troverà piut- tà di «sfruttare al meglio i propri talenti» si misura con la
pra le 13 mila. Tutti gli altri, nella lista dei primi 10, non tosto in Ermanno Rea un pubblico ministero del potere responsabilità e l’impegno, verso la natura e gli altri.
Ratzinger scendono comunque sotto le 5 mila. Debutta, 11˚, Franzen,
e rinforza una contingente debolezza della narrativa stra-
temporale e dell’egemonia della Chiesa, pietra angolare di
un’Italia vista come «fabbrica dell’obbedienza». Qualun-
«Non c’è niente di sbagliato nell’arricchirsi, proprio nien-
te. Ma nella tua vita deve esserci qualcos’altro. Devi sce-
niera - due soli titoli al vertice, Wilbur Smith e la Sánchez que sia il giudizio, resta il fatto che i libri di Ratzinger sono gliere da che parte stare, e lottare perché quella parte vin-
sfida -, superata ai punti dalla saggistica. Una bella sfida quella
tra il «profeta» laico con il volto da nazareno pasoliniano e
studio, argomentazione, cultura anche per chi non crede.
E ai credenti offrono nutrimento genuino, non il cibo ava-
ca». Si conferma quanto dice Vargas Llosa in Elogio della
lettura e della finzione (Einaudi): «Grazie alla letteratu-

Saviano il Messia di Benedetto XVI, teologo «freddo» per i media.


Entrambi carismatici, per i propri «fedeli». La retorica e
riato di ricettari per povere anime, come ad esempio The
power, 1˚ nella varia, seguito di The secret, in classifica
ra... la civiltà è ora meno crudele di quando i cantastorie
incominciarono a umanizzare la vita con le loro favole».

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

100 57 57 34 24
1 2 3 4 5
Vieni via Gesù di Nessuno Gran circo La legge
con me Nazaret si salva Taddei e altre del deserto
BENEDETTO XVI
(JOSEPH RATZINGER)
da solo storie di Vigàta
SAVIANO LIBRERIA MAZZANTINI CAMILLERI SMITH
FELTRINELLI EDITRICE VATICANA MONDADORI SELLERIO LONGANESI

18 17 17 16 14
6 7 8 9 10
Il profumo Togliamo E disse Testa o cuore. Indignatevi!
delle foglie il disturbo Il romanzo
di limone di «Amici»
SÁNCHEZ MASTROCOLA DE LUCA ZANFORLIN HESSEL
GARZANTI GUANDA FELTRINELLI MONDADORI ADD EDITORE

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Nessuno si salva da solo 57 1. La legge del deserto 24 1. Vieni via con me 100 1. The power 6 1. La solitudine dei numeri... 6 1. Diario di una schiappa... 5
MAZZANTINI SMITH SAVIANO BYRNE GIORDANO KINNEY
19,00 MONDADORI 19,60 LONGANESI 13,00 FELTRINELLI 18,50 MONDADORI 13,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO

2. Gran circo Taddei... 34 2. Il profumo delle foglie di... 18 2. Gesù di Nazaret 57 2. Cotto e mangiato 6 2. La versione di Barney 6 2. La prima indagine di Theodore ... 3
CAMILLERI SÁNCHEZ BENEDETTO XVI PARODI RICHLER GRISHAM
14,00 SELLERIO 18,60 GARZANTI 20,00 LIBRERIA EDITRICE VATICANA 14,90 VALLARDI 12,00 ADELPHI 18,00 MONDADORI

3. E disse 17 3. Libertà 10 3. Togliamo il disturbo 17 3. Benvenuti nella mia cucina 5 3. Il piccolo principe 4 3. Via le zampe dalla pietra... 3
DE LUCA FRANZEN MASTROCOLA PARODI SAINT-EXUPÉRY STILTON
10,00 FELTRINELLI 22,00 EINAUDI 17,00 GUANDA 14,90 VALLARDI 7,50 BOMPIANI 8,50 PIEMME

4. Testa o cuore. Il romanzo... 16 4. La mappa del destino 6 4. Indignatevi! 14 4. Instant English 4 4. L’amico d’infanzia di Maigret 4 4. Spells 3
ZANFORLIN COOPER HESSEL SLOAN SIMENON PIKE
16,00 MONDADORI 19,60 NORD 5,00 ADD EDITORE 16,90 GRIBAUDO 10,00 ADELPHI 17,90 SPERLING & KUPFER

5. L’uomo che non voleva... 8 5. L’ultimo inverno 5 5. Viva l’Italia! 10 5. Le ricette di Casa Clerici 4 5. È una vita che ti aspetto 4 5. L’Unità d’Italia 3
MOCCIA HARDING CAZZULLO CLERICI VOLO VARANELLI
18,00 RIZZOLI 15,50 NERI POZZA 18,50 MONDADORI 15,90 RIZZOLI 12,00 MONDADORI 6,90 GIUNTI JUNIOR

6. Odore di chiuso 7 6. La ragazza del lago 4 6. La giustizia è una cosa seria 10 6. I dolori del giovane Walter 4 6. Venuto al mondo 4 6. Attenti alla coda, meteoriti... 2
MALVALDI FOSSUM GRATTERI; NICASO LITTIZZETTO MAZZANTINI STILTON
13,00 SELLERIO 5,00 SPERLING & KUPFER 17,50 MONDADORI 18,00 MONDADORI 14,00 MONDADORI 8,50 PIEMME

7. Il terrazzino dei gerani... 6 7. La fuga del signor Monde 4 7. La fabbrica dell’obbedienza 5 7. Le diete della salute 3 7. L’ombra del vento 4 7. I miei scarabocchi per te papà 2
MARCHESINI SIMENON REA LAMBERTUCCI RUIZ ZAFÓN DREIDEMY
17,50 RIZZOLI 17,00 ADELPHI 16,00 FELTRINELLI 18,00 MONDADORI 13,00 MONDADORI 2,90 MAGAZZINI SALANI

8. Io e te 6 8. Sezione suicidi 4 8. Impero. Viaggio nell’impero di Roma 4 8. The secret 3 8. Gomorra 4 5. L’abbraccio 2
AMMANITI VARENNE ANGELA BYRNE SAVIANO GROSSMAN
10,00 EINAUDI 18,00 EINAUDI 21,00 MONDADORI 18,60 MACRO 10,00 MONDADORI 10,00 MONDADORI

9. Le Beatrici 6 9. Gli inganni del cuore 3 9. Ogni cosa alla sua stagione 4 9. Falli soffrire 2.0... 3 9. Il giorno in più 3 9. S.O.S. c’è un topo nello spazio!2
BENNI STEEL BIANCHI ARGOV VOLO STILTON
9,00 FELTRINELLI 19,90 SPERLING & KUPFER 17,00 EINAUDI 15,00 PIEMME 13,00 MONDADORI 8,50 PIEMME

10.Non chiedere perché 6 10.L’altare dell’Eden 3 10.Terroni 4 10.È facile smettere di fumare... 3 10.Un posto nel mondo 3 10.Pinocchio 2
DI MARE ROLLINS APRILE CARR VOLO -
18,00 RIZZOLI 19,60 NORD 17,50 PIEMME 10,00 EWI 13,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY ITALIA

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 1100 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 6 AL 12 MARZO.

I S
disastri della nostra scuola l’Ateneo di Firenze (fortemente u Togetter.com (scritto zo rosa, ma per saperlo occorre
grazie alla cecità dei politici. PROSSIMA motivato quanto vicino alla di- proprio così) decine di CHE LIBRO FA guardare un video. A corredo, la
I miracoli della medesima sperazione per l’attuale impasse giapponesi hanno messo galleria fotografica degli scrittori
grazie al sacrificio degli inse- MENTE universitario), che introduce cia- le fotografie di decine di bibliote- ... IN GIAPPONE pubblicati in proprio che hanno
gnanti, delle famiglie, dei ragaz- MIRELLA APPIOTTI scun canto e ha approntato le no- che devastate dal terremoto. Li- GIOVANNA ZUCCONI avuto successo. Per sapere chi so-
zi stessi. Grande vitalità (più bu- te con chiarezza pari all’appro- bri sul pavimento, sotto i calci- no, occorre cliccare e sfogliare l'al-
siness) dell’editoria specializza- fondimento (vedi l’Ulisse del nacci, libri ridotti a detriti, in cu- bum di immagini. Una faticaccia:
ta, tra le migliori in Europa, ca-
pace di investire su una fiducia
Zanichelli: XXVI dell’Inferno).
Seconda tappa: per la scuola
muli, nel pantano. Qualcuno, nel-
la grande apocalisse, si preoccu-
L’apocalisse un elenchino scritto di nomi sareb-
be stato più lieve e utile. Benjamin
nel futuro sconosciuta a molti al-
tri settori produttivi del nostro
Paese. «Tutt’altro che utopia -
Dante a tre media, i licei, gli istituti tecnici ecc,
il decreto legislativo del febbraio
2004,ante riforma Gelmini, preve-
pa di inviare al mondo le imma-
gini di questa che è un'apocalisse
più piccola, meno sanguinaria.
delle Franklin, Ezra Pound, Virginia
Woolf, Stephen King...
Poi. Un delizioso filmato del
secondo Giuseppe Ferrari diret-
tore editoriale della Zanichelli -
dimensioni de che, dall’anno scolastico
2011-12, i libri di testo siano prodot-
Huffington Post le pubblica, e
così dall'America raggiungono
biblioteche 1947 che mostra come veniva fatto
- materialmente, artigianalmente
la situazione si muove, soprat- ti esclusivamente nelle versioni: on ogni altro Paese. Huffington - un libro. Oggetto d'epoca, come il
tutto per quanto riguarda l’ap- line scaricabile da internet o «mi- Post non è soltanto un sito (o un giradischi e come quel televisore
proccio alle tecnologie». Non a sta», cioè carta e web. La Zanichel- giornale: ormai è quasi lo stesso) che sembra un forno (o viceversa).
caso la «regina» italiana dei di- li, unica per ora in Italia, ha deciso fra i più letti e i più potenti. È an- Poi un bignami delle recensioni
zionari occupa, in questo perio- che anche il libro in carta possa di- che un'altra maniera di parlare principali sui principali giornali,
do, la scena con due novità: sug- rescotti impegnato a dare ai perso- ventare un file in pdf per compu- di libri, e occorre ormai farci i to l'appropriato occhiello «Quick naturalmente sui libri principali
gestiva la prima; concreta (e, sì, naggi del poema un impatto «tridi- ter, iPad, notebook. Ovvero: libro- conti. Perché le cose che leggi Read», lettura veloce: e ci manche- (o, almeno, considerati tali dalla
parecchio futuribile) l’altra, en- mensionale», ad ognuno «la sua ni a casa, in classe con il tablet per (leggi?) di più sono fotografie e rebbe) c'è un riassuntino della vi- macchina del marketing). Poi un
trambe legate al digitale. voce, i suoi tic, la sua anima»; di un traguardo da tempo auspicato, video. Degli articoli, i brevi e i cenda di Amanda Hocking, venti- sacco di articoli illustrati con
Suggestione-alta qualità per raffinate sonorità realizzate dal alleggerire gli zainetti. Possibile re- brevissimi. seienne sovrappeso del Minnesota, schermi e schermini, di e-book, di
la «nuova» Commedia: in cd, li- «sound designer» Massimo Piani altà o terribile illusione? In scuole In questo momento in apertu- la quale, rifiutata da tutti gli edito- telefonini. Copertine poche. Infor-
bro cartaceo (interamente scari- su sfondi pittorici alla Ciurlonis; carenti persino dei gessetti per la ra c'è una storia sui rapporti bur- ri, ha pubblicato il suo libro come mazioni ricevute molte: trattenu-
cabile),supporti interattivi. Un di una curatela d’eccezione firma- lavagna? Il direttore Ferrari è otti- rascosi fra Gore Vidal e il New e-book, ne ha vendute novecento- te, poche. Nel frattempo, la home
inedito impasto: di interpretazio- ta (con Gloria Giudizi) da Riccar- mista, non solo per il suo ruolo. Vo- York Times, in milleduecento mila copie, è milionaria, e vivrà fe- page è già cambiata e bisogna rico-
ne ad opera dell’attore Ivano Ma- do Bruscagli, preside di Lettere al- gliamo credergli, fortemente. battute, cioè venti righe. Poi (sot- lice e contenta. Il libro è un roman- minciare da capo.
Tuttolibri
Diario di lettura SABATO 19 MARZO 2011
LA STAMPA XI

Ascanio Celestini

Un guitto fra teatro e racconto


MIRELLA riere della Sera scrissi in suo
SERRI I PREFERITI omaggio una poesiola in sti-
«Per caso mi capita le gozzaniano e lui mi chia-
di leggere un’intervista in mò a casa per ringraziarmi.
cui Giulio Einaudi affer-
ma: “Rubare un libro non
f E io con la cornetta in mano
ero basito, era uno dei più
è un reato”. Caspita, mi di- importanti poeti italiani che
co, ha proprio ragione! Co- mi parlava».
sì vado in libreria e mi por- Suoi maestri di teatro?
to via senza pagarla la Cri- «Perla Peragallo che si esi-
tica della critica di Tzvetan biva in coppia con Leo De
Todorov». Berardinis. Ogni lezione
Un volume dello Struz- VARLAM SALAMOV era uno psicodramma e ter-
zo, ovviamente. L’ha poi I racconti della Kolyma minava con gli allievi stre-
letto? «Todorov nell’intro- mati e in lacrime. Dopo l’ul-
Adelphi, pp. 632, €15
duzione lamentava la dimi- timo incontro io finii in
nuzione dei lettori di lette- «A farmi scoprire la politica ospedale per curarmi dalla
ratura. Per non parlare di furono anche questi depressione mentre Perla
quelli di critica. E per quel- racconti: sono tremendi chiuse la scuola e aprì un
li della critica della criti- nella loro crudezza centro di culto in onore di
descrittiva» Sathya Sai Baba».
«La mia vita di lettore Quando scoprì Pasolini a

si rinnovò quando
rubai un libro
f cui ha dedicato Cicoria,
dove affronta con legge-
rezza e fantasia il difficile
tema della morte?
(di Todorov): seguii
un consiglio di Einaudi» «Abito nei luoghi
ca? Ebbi la sensazione di in cui Pasolini
aver compiuto veramente insegnava: sono
una buona azione, di esse- ITALO CALVINO
re uno dei pochissimi che cresciuto nella
Fiabe italiane
aveva avuto il coraggio di
Mondadori Roma dei pratoni»
prenderlo in mano». pp. XLVII-1190, €12,90
Csì Ascanio Celestini, «”Giro per la Tuscolana co-
il gran guitto del nostro Per parafrasare lo stesso me un pazzo, per l’Appia co-
teatro, l’interprete e il Italo Calvino: «Un catalogo me un cane senza padrone”,
drammaturgo più diaboli- dei destini che possono declamava il poeta. Poi
co e funambolico, rico- darsi a un uomo e a una c’era Ciampino, dove Pasoli-
struisce il suo battesimo donna» ni insegnava. Sono i suoi luo-
alla lettura appena uscito ghi, quelli in cui io abito tut-
dall’età più verde. t’ora. Lì giocavo o andavo in
Lo racconta nelle sale
dalla luce fioca della casa
f bicicletta. Mio nonno faceva
la maschera al cinema Iris,
del cinema a villa Borghe- vicino alla breccia di Porta
se, con la sua verve incon- Pia, e con mio papà ancora
tenibile, la barbetta mefi- piccolo si recava al lavoro
stofelica e l’aria da «pi- anche a piedi, macinando
schello», come avrebbe La vita. Ascanio Celestini è nato a Roma nel 1972. Attore, regista, scrittore . chilometri. Era molto pasoli-
detto l’autore più amato, Dopo la maturità classica, si è laureato in Lettere. E’ tra i maggiori esponenti del niana la Roma in cui sono
Pier Paolo Pasolini. Oggi teatro di narrazione. Premio Ubu nel 2002. Risale al 1998 il primo spettacolo: FRANZ KAFKA cresciuto. Era la città dei
pubblica una delle sue poe- «Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini». Seguirà la trilogia «Milleuno». La metamorfosi pratoni non ancora cementi-
tiche narrazioni più surre- ficati, della gente che si go-
ali e paradossali, Io cammi- Le opere. E’ appena uscito da Einaudi «Io cammino in fila indiana» (pp. 218,
e altri racconti deva la vita».
Garzanti, pp. XXVII-204, €7
no in fila indiana, proprio €18,50). Per lo stesso editore: «Storie di uno scemo di guerra» , «Lotta di classe» Un ricercatore, lei si defini-
per i tipi dell’editore da cui e «La pecora nera» (in dvd da Feltrinelli ad aprile). Per Donzelli: «Fabbrica. «Una pietra miliare della sce anche così, che colle-
non fu colto con le mani Racconto teatrale in forma di lettera». Per Fandango: «Parole sante», con dvd. mia formazione. Per la ziona testimonianze orali
nel sacco: il trentanovenne stessa ragione che ho che danno linfa e humus
autore di testi che ricostru- addotto con riferimento a a opere e spettacoli.
Calvino» «All’origine di Pecora nera vi
«Da Pippi Calzelunghe sono anni di frequentazioni
di case di cura ma anche del-
a “Scrittori e popolo”, le pagine di poeti, Alda Meri-
l’opera di Asor Rosa Il drammaturgo ribelle, diabolico e funambolico Una lettura non usuale. Al- ni e Dino Campana, o di stu-
tre pietre miliari della diosi, Michel Foucault. Il
che mi spinse a mio carburante, però, lo so-
iscrivermi a Lettere» ora mette «in fila indiana» i suoi personaggi sua formazione? Dostoe-
vskij, Tolstoj, Proust, Tho- no stati anche racconti
esemplari dal punto di vista
iscono l’eccidio delle Fosse e riconosce nel burattino di Collodi il libro dei libri mas Mann?
«Prima ancora che mi ci- drammaturgico, come quel-
Ardeatine o le violenze sui mentassi con questi giganti,
malati di mente (ad aprile mia sorella mi invitò a una «Alla base di “Pecora
da Feltrinelli uscirà anche
il dvd de La pecora nera
con una raccolta di testi-
monianze e un diario di la-
vorazione del film) è ora
approdato all’ultima spiag-
“Come Pinocchio sfida singolare: divorare in
pochissimi giorni “Pippi Cal-
zelunghe”. Vinsi la scom-
messa. Quando poi da neo
diplomato andai a fare l’In-
terRail avevo vari tomi nello
nera” anni di visite
nelle case di cura
ma anche la Merini,
Campana, Foucault»

sogno un Paese
gia della ribellione: è il can- zaino, tra cui il Don Chisciot-
tore del gesto anarchico, te di Cervantes. La cosa che li di Kurt Vonnegut o Every-
dell’insubordinazione vio- mi colpì fu che il brano più man di Philip Roth. Sono
lenta di chi pensa seria- famoso, quello in cui il cava- un “ricercatore” che si è
mente di sparare al vicino liere della Mancia combatte formato sulle opere di Er-
di casa razzista e sessista. contro i mulini a vento, oc- nesto De Martino ma la
Celestini si è poi concesso cupa solo mezza paginetta mia attenzione alla cultura
qualche altra effrazione
nel mondo del libro?
«Mi sono messo in tasca
senza passare in cassa an-
che le Lezioni americane di
Italo Calvino stampate da
Garzanti e l’ho fatto per
che non mi mangi”
gnattara, i libri che circola- ra, gli occhi chiusi e le mani pioggia, e sembra di assi-
di tutta una lunga narrazio-
ne. A farmi scoprire la politi-
ca e a spingermi a iscriver-
mi alla facoltà di Lettere fu
Scrittori e popolo di Alberto
Asor Rosa. Fondamentali fu-
rono I racconti della Kolyma
orale e popolare è stata nu-
trita, è il caso di dirlo, tra
fettuccine e polpette, nei
giorni di festa, dalle mie zie
con le loro favole. Mi han-
no allenato a creder vere
fiabe come quella del mio
non infierire sempre sullo vano in casa appartenevano incrociate sul petto, la qua- stere a una delle sue pro- di Salamov Varlam, tremen- bisnonno fiaccheraio che
stesso editore. Successiva- soprattutto a mia sorella. Pi- le… disse con una vocina che vocatorie esternazioni tra di nella loro crudezza de- aveva catturato una strega
mente, però, sono andato a nocchio non è un romanzo e pareva venisse dall’altro atmosfere funebri, rabbia scrittiva, poi ci fu Italo Cal- che si annidava nei crini
Frascati in libreria e lì ho non è una favola, non è un mondo: “Non c’è nessuno. e tanta ironia. Pinocchio vino con il Visconte dimezza- del cavallo. Le zie senza sa-
fatto una specie di abbona- esercizio di stile, è un’opera Sono tutti morti”. “Aprimi lo sa tutto a memoria? to, il Barone rampante e le perlo caldeggiavano un’im-
mento per avere un certo dadaista, assolutamente almeno tu!”, gridò Pinoc- «E’ il libro dei libri. Ecco che Fiabe italiane. Per approda- magine protofemminista,
numero di volumi al mese. sconclusionata. Pervasa da chio piangendo... “Sono mor- il burattino approda al pae- re a quelle russe raccolte da assolutamente positiva, di
La mia prima attrazione fa- un terribile senso di violen- ta anch’io”. “Morta? e allora se delle api industriose cer- Aleksandr Nikolaevic Afa- una maga che all'avo an-
tale da bambino è stata in- za e di morte. Si rammenta che cosa fai costì alla fine- cando un posto dove “si pos- nas'ev. Una rivelazione fu nunciò una fortuna per tan-
vece Pinocchio». come si presenta al terribile stra?”. “Aspetto la bara che sa mangiare senza essere Edoardo Sanguineti, autore te generazioni. Ne sto bene-
L’ha ispirata per «Cecafu- burattino la fatina dai capel- venga a portarmi via”». mangiati”. Quando lui è stre- di Postkarten e testi in cui, ficiando anche io ma con
mo», raccolta di fiabe per li turchini?». Celestini recita ad alta vo- mato, ha fame e chiede aiu- come dicevano sia Rilke che mio figlio che ha solo 4 an-
grandi e piccini? No, me lo ricordi lei. ce nel locale deserto (sal- to gli offrono qualcosa solo Brecht, non disdegnava di ni ora siamo arrivati, se-
«Mio padre faceva il re- «Allora si affacciò alla fine- vo una fugace apparizio- se dà una mano. Gli propon- “affrontare argomenti com- condo la predizione, al ca-
stauratore e aveva la botte- stra una bella bambina, coi ne del cantante Pupo in gono il lavoro minorile e lo plicati con linguaggio ade- polinea, al momento in cui
ga al Quadraro, mia madre capelli turchini e il viso bian- tuta da ginnastica), al tra- trattano come da noi gli im- guato”. Era un uomo meravi- la magia avrà esaurito tut-
era parrucchiera a Tor Pi- co come un’immagine di ce- monto di una giornata di migrati appena sbarcati». glioso. Su richiesta del Cor- ta la sua efficacia».

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