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I R

Oggi VIDEOINTERVISTA
Claudio Magris: Vito Mancuso
SUL COMODINO LA MEMORIA
Il cavalier
tuttoLIBRI Trieste trasloca tra il Papa
a Barcellona e l’eretico Fox
Salgari
cento anni dopo
iPad Edition Con le recensioni e le classifiche dei bestseller

NUMERO
ANNO XXXV
1760
SABATO 9 APRILE 2011 tuttoLIBRI La catastrofe nucleare Nella città fantasma dove 25 anni fa
esplose la centrale: un viaggio di Francesco Cataluccio, incrociando
presente e passato remoto, geografia e storia, letteratura e ideologie
VIAGGI

A Chernobyl,
FRANCESCO ficarono due conseguenti esplo-
L’America CATALUCCIO

Quando giungemmo alla


sioni che provocarono l’immedia-
ta morte di 31 persone e fecero
di Arbasino periferia della città di Chernobyl scoperchiare il tetto disperdendo
ci trovammo di fronte pochi edifi- nell’atmosfera grandi quantità di
Teatro, scrittori, ci in stile sovietico, circondati da vapore contenente particelle ra-
vestiti, musica alberi attorcigliati. dioattive. [...]

tra Pompei
Ci dissero che, in tutta la Zo- Ciò che avvenne nella centrale di
CORTELLESSA P. III
na, c’erano solo 700 abitanti: uo- Chernobyl provocò un’esplosione
mini e donne, per lo più anziani, con rilascio di radioattività due-
che avevano scelto di tornare alle cento volte superiore alle bombe
loro case, incuranti del pericolo, o di Hiroshima e Nagasaki messe
lavoratori ai quali era permesso assieme. Fu un tipico man-made
di stare lì solo per 14 giorni, obbli- disaster, un incidente provocato

e Disneyland
gati poi a osservarne altrettanti interamente dall’uomo: un’inade-
per il riposo e i controlli sanitari. guata valutazione dell’esperimen-
Aggiunsero che la città di Cher- to e violazioni rispetto alle prescri-
nobyl, nonostante si trovi a soli 29 zioni tecniche di esercizio dell’im-
chilometri dalla centrale, fu relati- pianto; quel test era pericoloso e
KUSTURICA vamente poco colpita dagli effetti altri impianti russi si erano rifiuta-
delle radiazioni: la polvere radio- ti di eseguirlo, ritenendolo troppo
Le muse attiva, a causa del vento, si diffuse
piuttosto verso Nord, infestando
rischioso; i tecnici che avrebbero
condotto il test provenivano da
del regista la Bielorussia. Mosca e il loro responsabile era
Nell’ottobre del 1988 si parlò un ingegnere elettrotecnico non
Una donna, comunque di radere al suolo una esperto di impianti con reattore;
Sarajevo, Fellini parte della città, a causa dell’in- lo stesso piano del test era dubbio
quinamento radioattivo, soluzio- e scarse erano le misure di sicu-
IADICICCO P. IV
ne poi abbandonata per l’enorme rezza, che erano soprattutto di
quantitativo di particelle radioat- procedura formale. [...]
tive che si sarebbero sollevate as- Per portar via le macerie si cercò

La cosa che impressiona Ma c’è chi ha voluto


di più è il silenzio, girare lì una puntata
profondo e assoluto, del «Ritorno dei morti
come dopo i massacri viventi» e chi pensa
e le razzie delle guerre al turismo del day after
INCHIESTA
sieme alle macerie degli edifici de- dapprima di utilizzare dei robot
Il ritorno moliti. [...]
Proseguimmo in direzione del-
tedeschi, giapponesi e sovietici.
Ma i loro sistemi elettronici anda-
degli operai la parte vecchia della città: rare vano in tilt rapidamente a causa
abitazioni a un piano abbandona- del livello estremamente elevato
Le nuove lotte te, qualcuna ancora in legno. Non delle radiazioni. Fu quindi presa
delle tute blu si percepiva un tessuto urbano de- la decisione di usare gli uomini:
finito, poche volte le strade si in- dei «robot biologici». Una sirena
DE LUNA P. VI
crociavano segnate da edifici ad ululava all’inizio e alla fine di ogni
angolo, di un secolo fa. Sembrava intervento, che doveva durare me-
un triste e fitto bosco, punteggiato no di un minuto. Quanto bastava
qua e là da case senza luce né vita. per ricevere una dose di radiazio-
Slabbrate staccionate delimitava- ni pari, se non superiore, al massi-
no quelli che erano stati fiorenti or- mo ammesso per l’intera durata
ti e giardini, che circondavano cen- della vita umana. Il reattore di-
tinaia di dimore di campagna at- strutto fu, nel mese di novembre,
taccatesi, nei secoli, le une alle al- ricoperto da una struttura di con-
tre fino a formare una verde città. tenimento in bario chiamata «sar-
L’epoca staliniana e la guerra hitle- cofago»: una vera e propria pira-
DIARIO DI LETTURA riana avevano già definitivamente mide del XX secolo, progettata
provveduto a creare delle mac- per resistere 30 anni (ma già nel
I fili “noir” chie disabitate, a scollare le poche
costruzioni che tenevano assieme
1995 venne rilevato che la struttu-
ra presentava fratture e crepe
di Carlotto quel mondo: cancellando soprat- per 250 metri quadrati). C’è un
tutto le sinagoghe, i negozi e i pa- proverbio ucraino, secco e compli-
Da Sciascia lazzi dei mercanti. L’unico vecchio cato, che può essere forse tradot-
ai thriller svedesi edificio pubblico rimasto in piedi, to con quello che mia nonna ripe-
restaurato e colorato come un dol- teva in continuazione, con tono fa-
SERRI P. XI
cetto di marzapane, era la vecchia Quella che era una volta la giostra panoramica di Chernobyl in una foto di Massimo Bordoni (www.25chernobyl.com) talistico: «Il diavolo fa le pentole,
chiesa ortodossa, con la facciata a ma non i coperchi!».
campanile. Si percepiva comun- ***
que che la vecchia Chernobyl, a dif- PRIMA E OLTRE IL DISASTRO 1793, il dramma delle guerra civile, dopo la La catastrofe di Chernobyl fu il ri-
TUTTOLIBRI ferenza di tutti gli altri agglomera- Anticipiamo qui, alcuni passi da Chernobyl Rivoluzione bolscevica del 1917, nella quale si sultato non voluto, ma fin troppo
ti urbani nell’arco di 30 chilometri, di Francesco M. Cataluccio, in uscita da innestò un «anticipo della purificazione prevedibile, di un sistema disfun-
A cura di: aveva una sua vecchia storia e il fa- Sellerio (pp. 168, € 12). Un viaggio che etnica» del nazismo, e i paralleli eccidi zionale. L’Unione Sovietica scoprì
LUCIANO GENTA
scino di certe antiche città abban- attraversa il disastro nucleare: perché staliniani. Al racconto del viaggio intreccia definitivamente l’ormai fragile ca-
con BRUNO QUARANTA memorie e digressioni letterarie, da Gogol e
donate, come quelle che si trovano Cataluccio, già autore di Vado a vedere se di stello di menzogne e cialtronerie
là è meglio, continua ad esplorare con forte Dostoevskij a Bulgakov e Grossman.
tuttolibri@lastampa.it in Siria, a Nord di Aleppo. partecipazione il suo Est e racconta che Compone così un suo quadro espressionista,
sul quale si reggeva e il disprezzo
www.lastampa.it/tuttolibri/
*** cos’era la città, le sue origini storiche («per la delinea un luogo emblematico massacrato, totale che il potere cosiddetto co-
Il nome di Chernobyl divenne fa- prima volta menzionata in uno statuto del prima che dalla nube radioattiva, dai demoni munista aveva per i propri cittadi-
LA STAMPA moso in tutto il mondo dopo il 26 1193»), il ruolo della cultura e della comunità Francesco della Storia, una città che sempre ha subito
aprile del 1986 quando nella loca-
le centrale elettronucleare si veri-
ebraica, l’annessione all’Impero russo nel Cataluccio violenza e vissuto nella paura.
p Continua a pag. IX
II Scrittori italiani
«LE PAROLE CHE CAMBIANO TUTTO» DI SUSANNA BISSOLI Un alone fatto di freschezza e incertezze, di fuoco interiore e entra nelle zone oscure del passato di un padre laconico e
Dalla Grecia con disamore poche concessioni al mestiere. Un alone che rende gli esordi
tanto affascinanti quanto i lettori disposti al perdono delle
scorbutico, di cui scopre pezzi di una vita mai conosciuta, il
cui ritorno a galla produce uno straziante presente. Ma
= Tra la manciata di piccoli editori che si inevitabili piccole ingenuità commesse dall’autore. Qui, restano anche le piccole ingenuità dell’esordiente: sono in
autopromuovono cercando di candidare, a forza di strilli, un dell’esordio, i racconti di Caterina sulla soglia, ritroviamo alcune pagine di dialogo che suonano «telefonate» (col
proprio romanzo allo Strega, c’è anche Terre di Mezzo con infatti l’urgenza di cercare nei minimi eventi quotidiani le padre sul negozio venduto, con gli immigrati che occupano
l’opera seconda della brava Susanna Bissoli Le parole che tracce di un disegno che possa dar senso al dolore. il vecchio appartamento di famiglia) e sono, soprattutto,
cambiano tutto (pp. 128, € 12). Nel lancio della Ritroviamo la stessa lingua, lo stesso tono di sorpresa di negli snodi dove l’autrice spinge fuori misura sulla leva del
candidatura si parla della scrittrice veronese come di fronte al micromondo della protagonista, lo stesso esercizio dolore, forse nel tentativo di dar maggior peso e spessore al
«ex-esordiente». La qualifica è inutile - ex-esordiente è di una svagata ironia. Ma passando al romanzo, la Bissoli plot o di chiamare a forza il lettore alla commozione. Per la
chiunque pubblichi un secondo, terzo, decimo romanzo - sapeva di dover provare a dare sostanza, a tessere una trama Bissoli c’è solo da scrollarsi di dosso questa «polvere
ma curiosa e rivelatrice: è come se l’editore volesse avvincente. Il tentativo procede, e bene, grazie all’impiego d’esordio»: poi, anche senza strilli, potremo aspettarci di
conservare intorno a Le parole che cambiano tutto e alla sua della disvelazione progressiva. Una figlia, tornata a casa, in trovarla nella cinquina dello Strega.
Susanna Bissoli autrice l’alone fragile e speciale che spetta solo agli esordi. provincia, dopo la rottura, in Grecia, col proprio fidanzato, Piersandro Pallavicini

BRUNO
QUARANTA Vitali Tra annegamenti e braghe a pezzi,
PAROLE IN CORSO Era dalla «Ballata del-
GIAN LUIGI BECCARIA l’amore cieco» di Fabrizio De la saga di Bellano trasloca nell’Ottocento
André che non si vedeva, in
arte, un uomo «morir conten-

Ciao, amore, ciao


diceva già Verga
to». Il miracolo accade in quel
di Bellano, l’inesauribile bau-
le di storie a cui attinge An-
drea Vitali, cerusico bestsel-
ler, artigiano della parola (vi
Due rampolli
in fondo al lago
è un suo compagno di scude-
ria che s’offende a sentirselo
dire, eppure Sainte-Beuve sa-
In «Itabolario» 150 parole dal 1861 luterà così Balzac), un affabu-
latore fuori ordinanza, negli
a oggi per un ritratto del nostro Paese orecchi un salvifico sigillo di
cera, così da non arenarsi nei te, un misirizzi ante litteram del
grilli proustiani come nelle si- processo breve (senza possibili-

U
na lingua racconta il per esempio, certe antonomasie rene post-rondiste. tà di appello).
passato attraverso le pa- che si sono storicizzate da tempo Già fedelissimo all’Italia In un’aura «manzoniana»
role più rappresentative come Brambilla per indicare un del consenso, gli scorsi Anni (ad affiancare l’eco di Don Ro-
di un determinato momento del- piccolo imprenditore della Lom- Trenta, un macchiettistico pal- drigo, un sarto, ancorché analfa-
la sua storia. Una lingua costitu- bardia, o Fantozzi per impiegato coscenico che a dire il vero il beta, ancorché ignaro dei Reali
isce una sorta di memoria collet- di basso livello, o il Campionissi- Paese reale non ha mai smon- di Francia, un femminile fanta-
tiva. I neologismi raccolti in un mo per Fausto Coppi, il Molleg- tato (La mamma del sole e La fi- sma lanzichenecco - i lanziche-
Vocabolario mettono sempre in giato per Adriano Celentano, il glia del podestà, Olive comprese necchi in Bellano, rammentati
rilievo gli avvenimenti, le scoper- Cavaliere per Berlusconi, il Sena- e Almeno il cappello), Andrea nei Promessi sposi -, un prevosto
te, le scelte degli anni trascorsi, tùr per Bossi. Antonomasie pre- Vitali per una volta vira in una pavido, una bilancia - la bilancia
rimandano a episodi, vicende, senti soprattutto nel linguaggio diversa epoca, l’Ottocento. della giustizia - bacata, caricatu-
personaggi, mode, oggetti preci- politico e giornalistico, da l’inqui- Quando ancora il cotonificio lo- rale, a misura di azzeccagarbu-
si, squadernano la grande e la lino del Colle a la pantera di Go- gli); ebbene, in quest’aura - tra
piccola storia, offrono un «luo- ro, usate spesso con toni allusivi e «La leggenda tivanelli e montivi succubi del fa-
go» nel quale riconoscersi e con- ironici (Sua Emittenza poniamo, vonio - lievita La leggenda del
dividere un avvenimento, appun- per dire Berlusconi). del morto contento»: morto contento (con escursione
tano sulle pareti della nostra me- Molto interessante al riguardo un colpo di favonio nel carcere di Como). Perché an-
moria quanto di nuovo è compar- Itabolario. L’Italia unita il 150 pa- che la morte ha le sue ironie,
so. Per stare a questi ultimi de- role, curato da Massimo Arcange- (o chi altri?) perché anche i moribondi han-
cenni, posso elencare (e lo faccio li per Carocci (pp. 371, € 23): 150 rovescia una barca Andrea Vitali (1956), medico e scrittore sul lago di Como no le loro frivolezze...
rapidamente, un po’ a casaccio) brevi schede dedicate a voci o locu- Vicino al molo, nel 1843, va
rampantismo (1986) o Auditel zioni nuove: una scheda per ciascu- cale non filava, né gli idrovo- stato forse il favonio, un vento ri- da sé, non si ergeva il monumen-
(1984: dal nome di una società, l’« no degli anni (compresi fra il 1861 e lanti insuperbivano, né gli ar- baldo, a sollevare e poi a scara- to a Tommaso Grossi. Ma An-
Auditel», ingl. audience + tel- di il 2010) in cui la parola o si usa per diti vocabolari rimbombava- ventare in acqua la barca corre- drea Vitali sì, fin da allora colle-
televisione), autovelox (1986) o la prima volta o si diffonde in Ita- no... Quando bisognava cerca- data di tre vele latine? zionava tipi naturalmente grot-
cellulare, e poi telefonino (1990), lia, da plebiscito (1866) a minigon- re il pelo nell’uovo per incre- Eppure... Cherchez la teschi («orecchie porcine, nasi
palestrato (1992) o Internet na (1966) a paninaro (1984) a tsu- spare (per scalfire) il quotidia- femme e un colpevole in carne e bitorzoluti o congesti o tumefat-
(1997) ecc. Pensiamo alla moda nami (2004), da futurimo (1909) no, insipido trantran nel mi- ossa lo si individuerà, a maggior ti, crani sformati, occhi va-
che, per quanto labili siano spes- ad allunaggio (1984), da superuo- crocosmo lariano. gloria (sic) della Giustizia, «tra cui...») e trame a futura memo-
so le sue proposte, porta sempre mo (1894) a globalizzazione (1997) E’ il 1843, il 25 luglio (un se- le dee del cielo la più severa». Di ria. Chissà in quale crotto li cu-
nuove parole che ci ricordano an- a furbetti (del quartierino: 2006). colo prima che cadesse il fasci- femme in femme, di ambizione stodisce, pantagruelicamente
ni precisi, da T-shirt (1971) a ma- «Ciao! Alberto le fissò addosso smo, curiosa coincidenza), in impuntatura: la moglie del nutrendoli (una prelibatezza in
carena (1996), da fuseaux (1988) un lungo sguardo, che valeva per una nuvola a forma di cane an- magnano che vuole riavere le su la cima: «un tortino fatto con
a cubista (1995). lo meno quanto il ciao» scriveva nuncia la tragedia: due ram- p Andrea Vitali braghe maritali affidate (ma interiora di pesci, persici lava-
Massimo Castoldi e Ugo Sal- Verga nel 1874 nel romanzo Eros: polli in attesa di brillare nel- p LA LEGGENDA davvero le affidò?) al sarto Lepi- relli agoni lucci, cotto sulla pie-
vi pubblicarono anni fa da Zani- chissà «se si sarà reso conto che l’onorata società naufraghe- DEL MORTO CONTENTO do per un restauro (per un ram- tra ollare, annegato in olio e ar-
chelli (2003) un dizionario delle stava segnando una tappa fonda- ranno. L’uno figlio di un mer- p Garzanti, pp. 238, € 18,60 mendo) impossibile, inimmagi- ricchito col sapore del timo sel-
p Andrea Vitali, che esordì con
Parole per ricordare, parole mentale nella storia unitaria di cante locale, «il più potente Camunia, è fra i maggiori autori
nabile; la moglie del sarto che ri- vatico e la cipolla»), via via chia-
che a uno straniero suonano cer- una parola che sarebbe diventata commerciante dell’alto lago», Garzanti. Ha vinto, tra l’altro, il taglia per il marito il ruolo di te- mandoli alla ribalta, ciascun no-
tamente ermetiche, ma che a uno dei simboli dell’italianità nel un Don Rodrigo in sedicesimo. premio selezione Campiello stimone unico - «dietro di lui me, estravagante nome, una
noi, facendo parte del nostro pa- mondo» commenta Michele Corte- L’altro di un ingegnere milane- con «Almeno il cappello», e il camminava altezzosa e orgoglio- scintilla di commedia: Diomira
trimonio storico-memoriale, lazzo, uno dei tanti collaboratori se che va concependo la ferro- premio Bancaralla con «La fi- sa»; la moglie del pretore Alce- (Vitali), Giangenesio, Neredon-
suonano del tutto trasparenti: dell’Itabolario. via Milano-Valtellina. Chi è «lo glia del podestà». ste Sacaraffia smaniosa di ve- te, Arcana, Nutrimento (un’ex
autore» della tragedia? Non è der ascendere l’augusto consor- balia, e chi se no?)...

BRUNO a ruoli invertiti, in quanto la parti-


GAMBAROTTA Pandiani e Mogliasso Due gialli ta viene giocata in Italia e risolta
Non scade il bando in Costa Azzurra. Non c’è qui la
per l’arruolamento nella bri- che strizzano l’occhio alla ditta F&L lunga teoria di morti ammazzati,
gata F&L, quella dei tanti figli il primo e unico cadavere arriva
della donna della domenica.
Una salva di cannone saluta
l’ingresso di Enrico Pandiani
e Rosa Mogliasso.
Falsari, gigolò solo a pagina 159 quando ne man-
cano 100 alla fine. Ma Rosa Mo-
gliasso non ha bisogno di far scor-
rere il sangue per tenere inchio-
Il filo che lega uno scrittore
torinese alla sua città è un elasti-
co: hai un bel tenderlo, primo o
poi ti riporta alla base. Così è
e oche giulive tra dato il lettore. Questa ilare e spie-
tata cartografa dell’inferno delle
famiglie borghesi è dotata di un
orecchio assoluto per riprodurre

Francia e Torino
p Enrico Pandiani, p Rosa Mogliasso
per Enrico Pandiani: giunti alla in falsetto il parlato dei suoi per-
p LEZIONI DI TENEBRA p L'AMORE SI NUTRE D'AMORE
loro terza inchiesta, Les italiens sonaggi. Con picchi geniali: a una
p Instar libri, pp. 359, € 16 p Salani, pp. 261, € 14
la iniziano, come le altre, a Pari- domanda del commissario Gillo
gi ma, giunti a coprire due terzi un’oca giuliva replica: «Quanti mi-
di un percorso investigativo co- ciò il lettore vive la storia con i con la variante del bondage, una Maëlis Deslandes. Il sismografo sa di Castelmagno avremmo nuti ho per la risposta?». Fabio,
stellato di morti, la concludono suoi occhi, i suoi pensieri e i suoi psicopatia sessuale praticata da che registra i loro rapporti è uno completato la lista dei grandi for- uno skipper che, secondo tradi-
a Torino. Les italiens è il modo umori. Fin dal folgorante inizio, chi ama farsi legare con i nodi dei pregi del romanzo; gli altri so- maggi piemontesi. zione, è anche un gigolò, parla co-
con cui alla Brigata Criminale quando il nostro eroe rientrato a Shibari. Si tratta di crimini prati- no la tensione tenuta sempre al- Anche Rosa Mogliasso, alla se- me un seguace di Vattimo: «La re-
di Parigi sono chiamati i compo- casa dopo una cena con amici, de- cati in ambienti altolocati, dove ta, la varietà degli ambienti e del- conda prova dopo il giustamente altà non esiste, esistono solo le
nenti della squadra di poliziotti ve assistere impotente al brutale bisogna muoversi con la massi- le situazioni: «Più che condurre fortunato L’assassino qualcosa la- sue interpretazioni». Filippa, truf-
di origine italiana, che non ri- assassinio della sua compagna. ma cautela. In questo caso inol- un'indagine, stavamo raccoglien- scia, è rimasta fedele al suo inve- fatrice d’alto bordo, si porta a let-
nunciano alle sane tradizioni Martine era una giovane e tre Mordenti è mosso da un per- do una collezione di personaggi, stigatore, la quasi quarantenne to i suoi vecchi e danarosi clienti:
(cuociono la pasta al sugo in uffi- brava fotografa, specializzata in sonale desiderio di vendetta e a l'uno più strambo dell'altro». Barbara Gillo, commissario di Ps. «Preferiva stare sopra, soprattut-
cio!). Sono capitanati dal com- riproduzioni di opere d’arte. Ini- rigore non dovrebbe essere lui a Con nomi talvolta da vaudeville: Anche questa indagine si svolge to in quel genere di maschio: in
missario Jean-Pierre Mordenti zia un’inchiesta nel mondo rare- condurre l’indagine; per tenerlo c'è un marchese Guidobaldo Ra- in piena estate e anch’essa, per caso di arresto cardiaco il telefo-
che in questo Lezioni di tenebra fatto ed esclusivo dei falsari e dei a freno gli affiancano «il più bel schera-Bettelmatt di Roccavera- una singolare coincidenza, è per no era subito lì». Il divertimento è
racconta in prima persona, per- grandi collezionisti, intrecciato tenente di polizia del mondo», no; se avesse al fianco una contes- metà ambientata in Francia, ma assicurato a ogni pagina.
Tuttolibri
SABATO 9 APRILE 2011
LA STAMPA III

ANDREA Tempo presente o Il Giorno, le ri-


CORTELLESSA
scritture nei volumi e l’ulterio-
Inseguendo se stesso
da un decennio all’altro, Alber-
re restyling odierno, senza con-
tare i frequenti flash-forward in
Ritorni
to Arbasino ha finito per com- clausola. Dall’altro perché da LA ANNA PAOLA DI MAZZAGLIA
porre la geografia della nostra tempo Arbasino si diletta, co-
memoria culturale. Da Parigi me dice, nell’ «elaborazione di
Lolita in Sicilia
o cara a Trans-Pacific-Express, varie memorie». Cioè nella loro = Miracolo in libreria. Nella
si può dire che non ci sia parte rielaborazione: con tanto di sot- preziosa collana «Novecento
del globo, quasi, che non abbia tili palinodie a distanza. Delle italiano» diretta da Davico
confitta la sua bandierina. A recensioni di Edmund Wilson Bonino per Isbn, torna un
completare la fodera del map- dice che sono così acute «da grande dimenticato in vita,
pamondo, però, mancava an- funzionare come cronaca illu- Giuseppe Mazzaglia, con il
cora un tassello (e che tassel- minante "a caldo", e (senza ri- romanzo Ricordo di Anna
lo!): quello ora uscito col bellis- tocchi) "far Storia" più tardi». Paola Spadoni (pp. 222, € 14),
simo titolo America amore. Vale anche per lui, ovvio. Sic- del 1969, introvabile come gli
Vi è compresa gran parte ché un po’ fa specie che nella altri soli tre libri pubblicati da
d’un libro, già nel ’68 composi- sezione di gran lunga più bril- questo siciliano - classe 1926 - di
to, come Off-Off (quella appun- lante, quella sull’off-off, si affol- stanza a Roma, che ebbe padrini
to dedicata ai gruppi teatrali lino chirurgici, e non dichiara- di lusso in Bassani, Bo, Caproni,
dell’off off Broadway scoperti ti, revisionistici «ritocchi» del- Flaiano.
nel ’66: estranei sia alle con- le ebbrezze del ’66 (gli «eroi La Sicilia di Mazzaglia è
venzioni del teatro «borghe- pop» diventano «pop omologa- un’utopia barocca, sensuale e
se» che a quelle dell’avanguar- ti», un orgasmo «polimorfo» di- visionaria, raccontata con
dia «ufficiale»), un po’ di repor- venta «correct e rock»… di con- linguaggio nobile, tentacolare,
tage sciolti («Altri luoghi» ri- tro, i «negri» davvero incorrect avviluppato a mai nascoste
spetto all’East Coast - direttri- del ’66, ora, sono tutti «neri»). velleità classiciste, e
ce Harvard-New York - e alla Scena da un musical che rievoca la Broadway Anni 50; sotto Alberto Arbasino in una foto Anni 80 A queste pagine nulla può accompagna il lettore nei
California - lungo la «mitica» togliere, però,l’eccitazione che meandri di deliri - soprattutto
Road 101), una corposa sezio- irradiano, miracolose, a quasi erotici - destinati a diventare
ne dello «zibaldone» teatrale mezzo secolo di distanza. Ci visioni assolute, miraggi
del ’65, Grazie per le magnifiche Arbasino Viaggio in un Paese meraviglioso: trascina con lui, Arbasino, «in universali come le mitiche «città
rose, e per sovrammercato questo paese meraviglioso»: del mondo» di Vittorini.
«Trenta posizioni», delle quali bella la gente, belli i vestiti, bella la musica dietro «alla bellezza della gen- Ritrovare «i lombi pienissimi», i
undici prelevate dalle mitiche te, dei vestiti, della musica […] seni vergognosi, l’esuberanza

Questa America
femminile densa d’afrori
Dai gruppi teatrali Uno zoom temporale: conturbanti - da svenimento -
della studentessa diciottenne
dell’off off Broadway straordinario il talento Anna Paola Spadoni, è quindi un
ai ritratti di Capote, fenomenologico, piacere impagabile. E un dovere
morale, quasi, nei confronti di
Hemingway, Bellow, inesistente l’attitudine

è un fandango
uno scrittore che forse nasconde
Salinger, Ezra Pound... al rilievo morale ancora capolavori. L’odissea
pseudo-erotica del professor
Sessanta del ’71: a Hemin- si tratta veramente di respirar- Savasta, insegnante di francese
gway, Bellow, Salinger e Roth le, queste musiche, vivendoci catapultato nella provincia
affiancandosi Woody Allen e in mezzo». Nessuno, davvero, sperduta di un territorio gravido
Bret Easton Ellis, Gore Vidal può giudicare: tuffato nel para- di mai rivelate sicilianità, è di
e Truman Capote. Con addi- piglia, nella ridda e nel «fandan- quelle che giocano a rimpiattino
rittura un ricordo del millena- go». Andy Warhol proietta i con il lettore, facendo crescere la
rio Ezra Pound che, come suo suoi film sino allo svenimento tensione attraverso l’evolversi di
costume, magneticamente ta- degli spettatori, con Sun Ra il una sensualità morbosa, densa
ce (ma - se si paragonano i jazz diventa una «mitragliatri- di promesse, destinata tuttavia a
suoi silenzi a quelli di Beckett ce d’odio che aggredisce il pub- risolversi nella memoria, o nel
- si volta e dice «no»). blico». Ogni sera è carnevale sogno.
Il titolo è parodia di un pre- (non a caso il melomane ricor- Un lolitismo inevitabile,
cedente illustre: America ama- da come il verdiano Ballo in ma- trasudante ormoni femminili,
ra di Emilio Cecchi, 1940. Che schera sia ambientato a Bo- accompagna Savasta nei suoi
la tradizione dell’essai diva- ston…), «vediamo tutto. Toc- deliri crescenti, che fanno
gante-formicolante sia stata chiamo tutto». Ma alla fine, ec- lievitare l’inconfessata passione
da noi acclimatata proprio da p Alberto Arbasino co stagliarsi il deserto: con nei confronti della «gigantessa»
Cecchi (insieme al suo iperbo- p AMERICA AMORE l’aria «di un nitore insostenibi- Anna Paola, madre
lico discepolo Mario Praz), e p Adelphi le, molto salutistico, e la pulizia inconsapevole di tutte le colpe
che da lì l’abbia fatta propria, p pp. 867, € 19 di ogni superficie quasi disuma- maschili, gravida di desideri
Arbasino non ha mai fatto mi- na». Contrappasso, secco, de- assoluti mai soddisfatti, figlia del
stero. Ma assai diverso, ap- gli eccessi e delle ebbrezze. popolo che riassume in sé i
punto, il suo modo di guarda- ra o America Amore […]indeci- brick). È stato maliziosamente sudata, disordinata, non lavata, L’ultima pagina è dedicata paradossi di un maschilismo
re l’America. Era un’acquafor- so tra il fascino e la ripugnan- notato come in copertina figuri cenciosa, unta, grassa»), e poi ri- al benessere, senile e un po’ sottomesso, umiliato. Il delirio
te all’atrabile, quella di Cec- za». Del resto, se straordinario la Liz Taylor di Cleopatra, colos- verita per la classe di Chi ha pa- «Biedermeier», delle Hawaii. dei sensi che conduce l'imbelle
chi: i tempi, del resto, non lo è da sempre il talento fenome- sale flop ’63, senza che si potes- ura di Virginia Woolf? Oltre a ce- Ma anche qui è in agguato il professore verso una rovina
spingevano all’equanimità. nologico di Arbasino, inesisten- se prevedere che l’uscita avreb- lebrarne, ex post, gli «occhi […] Tempo, Grande Sterminatore: annunciata, è la sudatissima,
(Ho in mano un’edizione di te è la sua attitudine al rilievo be coinciso con la scomparsa assolutamente memorabili». «Scappiamo, scappiamo, pri- faticosa via crucis di un eros
guerra - «1943-XXI» - con foto morale. Quanto più si avvicina a della Diva (tanto postuma a se Ecco: la - squisitamente ar- ma che la musica s’interrompa sfacciato, trattato tuttavia
di linciaggi, sanguinosissima un bilancio è il capitolo «Senza stessa da essere sopravvissuta basiniana - strategia dello improvvisamente, e una voce dall’autore con l’eleganza
cronaca nera e altra roba da querce»: ma l’America è la quin- all’autore del suo «coccodrillo» «zoom temporale ben attesta- colonnellesca dall’altoparlante ammiccante, mai esplicita, delle
Ufficio Propaganda.) tessenza dell’indecidibilità. E sul New York Times…). Ancor to sul "post"». A differenza che ci metta tutti sull’attenti per- grandi narrazioni. Mazzaglia è
Lo dice subito, Arbasino: Lolita, allora, la sua perfetta al- più colpisce come la stessa Liz nei libri-fonte nessun pezzo, ché stanno succedendo delle co- tutto da scoprire, nella sua
ogni europeo che vi sbarchi si legoria (quella «invecchiata» sia da Arbasino prima dileggia- qui, reca una data. Da un lato se nell’attigua Pearl Harbor». splendida, tutt’altro che datata
chiede subito «la verità su que- del finale di Nabokov, o di tutto ta, per la buzzurraggine nel pe- perché labirintiche sono le filie- Per i farfalloni amorosi, davve- effervescenza.
sto paese, se è America Ama- il siderale secondo tempo di Ku- plum di Mankiewicz («sempre re - fra i reportage per Il Mondo, ro the masquerade is over. Sergio Pent

RENATO il parmigiano era già prodotto


BARILLI Wu Ming Prove minori che paiono negli USA ai tempi di Franklin.
A suo tempo non sono Questo acuto indagatore scopre
stato certo un sostenitore del- stese con un’agile «mano sinistra» che in realtà a ciò aveva provve-
la New Italian Epic, lanciata duto un immigrato emiliano che
dal collettivo che si cela dietro
il nome di Wu Ming, semmai le
mie preferenze andavano e
vanno al fronte opposto di un
Pure il narratore aveva portato là le vacche del
paese, e che si era lasciato fucila-
re dalle giubbe rosse, dai soldati
della corona inglese, non per di-
New Italian Realism, però ho
riconosciuto che, in tema di ro-
manzo storico, le prove di que-
sto gruppo sono sempre ap-
rischia di finire fendere la nascente bandiera a
stelle e strisce, bensì per impedi-
re il macello delle bestie prodi-
ghe di latte. Intanto, al riparo

nella gru dei suini


p Wu Ming
parse come le più serie, col ri- tra gli insorti, il generale
p ANATRA ALL'ARANCIA MECCANICA
schio di apparire addirittura In rete si chiama Giap il nuovo Washington poteva portare alla
p Einaudi, pp. 419, € 20
seriose, troppo laboriose, per- sito/volto dei Wu Ming bocca un prezioso frammento
fino cupe. A ritrovarmi tra le del formaggio requisito al pove-
mani una loro raccolta di rac- permette di sciogliere la discipli- serie di presentazioni, avendo a parlata più becera. Su questa la parabola di un povero extra- ro colono, trovandolo decisa-
conti, giù usciti ma in luoghi na di gruppo, ovvero si manife- che fare con editori pasticcioni via del basso si distingue il rac- comunitario, Momodou, sotto- mente di suo gusto. Una soluzio-
marginali, mi sono chiesto co- stano molte personalità che piz- e improvvisati. E’ una chiave conto La ballata del Corazza per posto a tutte le possibili ingiurie ne leggera, di cui vorremmo tan-
me potevano concentrare in zicano corde diverse in una pia- agile, spigliata, ricca di tante pic- una total immersion nell’univer- dalle forze dell’ordine. to che i Wu Ming si ricordasse-
breve spazio le loro maestose cevole cacofonia. cole invenzioni verbali, attraver- so dei suini, fatti ingrassare arti- Forse però la perla della rac- ro nell’erigere le loro prossime
cattedrali, ma mi sono subito Il nucleo più sostanzioso sta so utili deformazioni di nomi, ficiosamente nelle porcilaie pa- colta è American Parmigiano, do- cattedrali, magari all’insegui-
ricreduto, queste prove, mino- nei primi scritti, tra cui quello quasi un omaggio al nume propi- dane, e prelevati per il macello ve il non dichiarato autore è qua- mento, come avviene nell’ulti-
ri di spazio e di spirito, sembra- assunto come eponimo dell’inte- ziatore che vigila sulla città felsi- da delle gru entro cui rischia di si sul punto di infilarsi nella soli- mo racconto, di una arzestula,
no stese con un’agile «mano si- ra selezione, Anatra all’arancia nea, Stefano Benni, con cui i Wu essere catturato perfino il mal- ta tentazione retrospettiva, in cioè di una cinciallegra, come si
nistra», in un’aria di libertà at- meccanica. I Nostri vi narrano le Ming entrano in gara quanto a capitato narratore. quanto vi si racconta di un gio- dice in dialetto locale, invece di
traverso cui si manifesta una traversie di quello che gli capita, celerità di mente e di proposte. Ma ci sono anche i racconti vane scienziato che deve sventa- un rapace pretenzioso e sofisti-
piacevole New Actuality. Ol- come autori coinvolti in propo- E’ anche il ricalco del noir, seri, che toccano corde molto di- re losche manovre statunitensi cato come l’Altai da cui il titolo
tretutto, l’occasione minore ste cinematografiche, o in una con ampio sfruttamento della verse, come la ricostruzione del- con cui si vuole dimostrare che della loro ultima fatica.
IV Scrittori stranieri
«LA FATTORIA DELLE MAGRE CONSOLAZIONI» Sussex di proprietà di bizzarri parenti, la Gibbons calore. La scrittura della Gibbons sprizza ironia e snobismo,
Sognando Jane Austen vetrioleggia con eleganza il genere passionale-gotico assai
in voga all’epoca (si pensi a Thomas Hardy, D.H. Lawrence,
nell’accezione migliore del termine.
Chi ha apprezzato Zia Mame di Patrick Dennis ed il suo
= Lo videro in pochi da noi, all’epoca della sua uscita nelle Mary Webb), individua e satireggia temi di moda, dalla stravagante sense of humour, non potrà che trovare
sale, Cold Comfort Farm (1995). Un peccato. Girato per la Bbc psicoanalisi alle star hollywoodiane, sino ad un ancora più godibile la prosa della nostra: irresistibile, ad
dal settantenne John Schlesinger, in grande forma, il film era maschilismo malcelato sotto panni d’intellettualismo. esempio, quando rovescia il luogo comune che ritiene
una delizia, grazie anche ad interpreti del calibro di Stephen Quanto alla figura della protagonista, la scrittrice ha per paradiso della civiltà la campagna inglese del ricco Sud
Fry e Ian McKellen. La sceneggiatura di Malcolm Bradbury certo tenuto presente la lezione di Jane Austen: ella sogna, (siamo negli Anni Venti), od aggredisce un’Inghilterra con
prendeva le mosse da uno spiritoso romanzo (1932) di Stella non a caso, di scrivere nella maturità un romanzo bello tenacia aggrappata alle proprie convenzioni. Dolce ma non
Gibbons, che ne segnò l’esordio: ora, dopo sparute uscite, La come Persuasione e assomiglia nel carattere ad Emma. come il giulebbe, arguto ma senza ferocia, La fattoria delle
fattoria delle magre consolazioni (trad. di B. Mora, pp.290, Convinta di conoscere meglio dei diretti interessati cosa sia magre consolazioni invera la frase della Jane Austen di cui
€ 17) viene riproposto da una neonata casa editrice, Astoria. meglio per loro, dedita al compito di riprogettare la vita in precedenza, posta in esergo: lascia che siano le penne
Nel raccontare la storia di Flora Poste, orfana a vent’anni, d’altri, a differenza dell’eroina austeniana riesce nella sua altrui a indugiare sulla colpa e sulla sofferenza.
Stella Gibbons aspirante scrittrice in cerca d’ispirazione in una fattoria del impresa: rivitalizza l’ambiente e vi porta gioia, fantasia, Francesco Troiano

ALESSANDRA
Nooteboom L’infinito viaggiare IADICICCO

Nei momenti cruciali


tra mete geografiche e interiori della storia, il suo protagoni-
sta - e autore - era sempre al-
MARTA trove: impegnato, distratto,
MORAZZONI

Mille vite a disposizio-


ne e una sola vissuta, mille vite
descritte, raccontate, o piutto-
Un pellegrino ignaro, dimentico, assente.
Nel più esilarante dei casi
perfino dormiente. Non c’era
quando i cuginetti appena

sull’ippogrifo
sto una sola riflessa nei fram- più grandi di lui entravano
menti di uno specchio rotto: mi nella fase più intrigante della
piace pensare che l’antologia crescita e dell’educazione
che Safranski, filosofo e critico sentimentale: «Non sapevo
tedesco, dedica all’amico Noote- che significasse, ma mi dispia-
boom si incardini in questa rifles-
sione, oltre ad essere l’omaggio
singolare di un lettore di grande
sensibilità e acutezza interpreta-
tiva. A ben vedere forse non sa-
della Scrittura ceva di non essere anch’io nel-
la pubertà». Eppure il suo
cuore batteva un numero
maggiore di colpi quando se-
deva vicino alla bimbetta più
rebbe necessario un libro simile, passione che, quando non è me- graziosa della classe.
se non come sottolineatura di stiere, porta con sé la maledizione Non c’era quando la bellissi-
quanto un peculiare lettore ha di una stregoneria: una volta var- ma Maja, il gioiello di Sarajevo -
trovato e condiviso nelle parole cata la soglia della scrittura, non «anche le sedie si voltavano a
di un autore. si torna più indietro. guardarla» - a Sarajevo non
Mi viene in mente l’atto, per Così sembra essere stato di pensava che a lui. Eppure men-
me e credo per molti abituale, di Nooteboom, ci dice Safranski nel- tre lui era lontano, studente al-
leggere con una matita alla ma- l’introduzione, dopo il romanzo l’Accademia di Belle Arti di
no che evidenzi quei punti su cui giovanile Philip e gli altri, che è ap- Praga a sua volta circondato di
tornare, ma soprattutto quei mo- punto una storia di vagabondag- corteggiatrici ceche e unghere- Il regista Kusturica, ora anche scrittore. A destra la locandina di «Amarcord»
menti di emozionante intesa con gio. Quel prendere e andare senza si, ripensava a lei con un vago
la parola scritta, che corrispon- meta, individuando la meta per senso di fatalità. Non sapeva
dono all’accordo con un amico, via, o facendo della via una meta, è «che fosse lei» quando l’aveva
allo scambio di vedute che rivela
p Cees Nooteboom
p AVEVO MILLE VITE
E NE HO PRESO UNA SOLA
il modo di tanta narrazione di Noo- incontrata per la prima volta Kusturica Il romanzo autobiografico
il piacere di un’intesa comune. teboom, che per contro presenta sul monte Jahorina. Né i loro
p trad. di F. Ferrari e M. Agosta
p Iperborea, pp. 192, € 14,50 al lettore un impianto solido, an- genitori sapevano di conoscer- del regista bosniaco, folgorato da una
«Avevo mille vite e ne che quando il rapporto con le paro- si già da vent’anni - per tanto
le è ironico, o quando oltre l’ironia tempo si erano incrociati tutte donna, dalla città natale e da “Amarcord”
ho preso una sola»: tocca la disillusione. Viandante o
alla ricerca anche pellegrino potrebbe essere la defi- «Dove sono in questa
ironica di un altrove
da sé nei personaggi
Così a volte la rilettura di un li-
nizione che gli attaglia e, per conto
mio, tenderei a riconoscergli piut-
tosto la seconda, perché il pellegri-
naggio comporta una sorta di fede
in una pur remota meta. Nelle do-
storia»: confidenze,
echi di eventi
drammatici, scherzi,
Maja, Sarajevo
bro diventa un percorso a salti
tra righe amate e segnate con
quel tratto di matita che dice più
di qualunque commento.
mande senza risposta, nei dubbi e
nelle amarezze di tante opere di
Nooteboom un’idea peculiare di
fede o quanto meno la fedeltà a
sorprese del destino
le mattine sul Kosevo: la madre
di lui discendeva per andare al-
e Fellini: tre muse
per una vita
Safranski ci offre la sua pe- un’idea non manca mai. la facoltà di ingegneria la stessa
culiare sottolineatura intorno a dere mai la traccia di sé: il luogo E’ l’ansia della ricerca, il pas- strada che il padre di lei risaliva
Nootebbom percorrendo prima comune è il viaggio, che ha cento so ostinato che ha mosso le tante per andare in tribunale - prima
i piccoli passi aforistici, estrapo- mete geografiche e ancora più ne quote del mondo medievale e di divenire parte della stessa fa-
lazioni rapide da contesti più va- ha di interiori, che corre sulle stra- continua a agitare e sollecitare miglia. Eppure quella catena di
sti, raccolti nel capitolo «Lampi de della terra e però affonda nella chi ha ancora voglia di cercare e coincidenze e inconsapevolez- del 1974, accordando maggiore Ma ci sarebbe stato eccome
di genio», e sono forse i più im- mente e nella carne dello scritto- pensa che la cosa cercata valga ze avrebbe assegnato a Maja autonomia alla Croazia, provoca- quando nel 1992, tra le ceneri di
pulsivi e sentimentali. Mentre re, di per sé contaminato dal sen- la pena del cammino. Per quanti «la parte principale nella mia vi- va il primo indebolimento dello Sarajevo era accorso ad assiste-
hanno rilievo maggiore e si collo- so dell’andare a cercare un altro- aerei abbia preso Nootebbom, e ta», quella della moglie. Stato comune. Né c’era, era vola- re alle esequie del papà che sin
cano con compiuta autonomia ve da sé nei personaggi. A questo treni e passaggi in auto, la sensa- Non c’era, aveva varcato il to a New York per insegnare al da ragazzino gli aveva fatto capi-
le pagine estese raccolte per te- proposito è significativo il capito- zione nel suo lettore è che comun- confine della Repubblica Socia- dipartimento di Cinematografia re il significato della politica nei
ma. E i temi in Nooteboom per- lo che ha per tema appunto «Scri- que viaggi con l’essenziale mezzo lista Federale Jugoslava per av- della Columbia University, allor- Balcani. E a sottolineare la gravi-
corrono una direttrice che, pur vere»: non più il colpo d’occhio, della scrittura. Che è anche il suo viare i suoi studi praghesi, al- ché nel 1988 la Tv annunciava «il tà di quel congedo, la stampa in-
tra tante deviazioni, non fa per- ma l’elaborazione intorno a una bagaglio leggero. lorché la nuova costituzione dissolvimento del nostro paese». ternazionale avrebbe pronuncia-
Tuttolibri
SABATO 9 APRILE 2011
LA STAMPA V

THRILLER: STEINHAUER COME LE CARRE’ tradimenti, mai consapevoli - nei compartimenti stagni lentamente procedendo con l’assegnazione di casi facili e
Il “turista” di morte della sicurezza - dell’intero quadro della missione in cui
sono coinvolti e, dunque, potenziali marionette di chi tira i
banali (monitorati da una moltitudine di occhi) allo scopo
di valutarne la lealtà. Ma dopo lettere da consegnare e
= Niente di più vero: Exit (trad. Emanuela Cervini, fili della politica e del potere. Ma Weaver non ci sta: la l’nterrogatorio di un bieco saltafosso ukraino che
Giano, pp. 416, € 18) l’avrebbe potuto scrivere il Le Carrè precedente operazione Sudan si è rivelata un tal groviglio promette rivelazioni sensazionali su un big cinese, ecco la
de La talpa se solo avesse saputo quello che sappiamo di serpenti che non solo gli ha fatto subire un’accusa di prova del nove: l’ordine di sequestrare e uccidere Adriana
oggi. E invece è il secondo (affascinante) parto di Olen tradimento, ma l’ha anche portato in carcere per un certo Stanescu, una ragazzina di 15 anni.
Steinhauer, inventore di quella branca tanto esagerata tempo prima di essere assolto. Inoltre il suo capo e Pare l’ultima prova per essere riammesso alle antiche
quanto segreta della Cia dedita alle black ops, micidiali mentore a Washington è stato assassinato, esponendolo funzioni. Ma Milo ha una sua morale: la cattura, però poi
operazioni in nero, che hanno per protagonista il Milo così alla più assoluta diffidenza del nuovo, tale Alan fa di tutto per salvarla. E di qui parte un’emozionante
Weaver conosciuto ne Il turista già diventato romanzo di Drummond, uomo all’apparenza teleguidato da un roulette russa tra Ungheria e Germania dove il colpo di
culto e presto film con il volto e i soldi di George Clooney. viscido senatore con le mani in pasta nella fallita avventura scena e l’inganno assuono un ritmo talmente frenetico da
Tanto per chiarire: i «turisti» non sono altro che spie con africana, interessato soltanto a far tacere Milo, in quanto rendere diffiile l’abbandono della lettura.
licenza di uccidere, sempre al centro di complotti e unico testimone sopravvissuto, e la cui riabilitazione sta Piero Soria Olen Steinhauer

Racconta piuttosto la sua storia


dalla posizione del regista che Skármeta Una misteriosa e poetica
non si metterebbe mai sotto i ri-
flettori. Filmografia, palme, leoni vicenda umana nel Sud del Cile Bloc notes
d’oro e orsi d’argento sono relega- A MILANO
ti nel risvolto di copertina. Perfi- ANGELA
C’è una Schiappa
no il suo volto - che in copertina
affiora dal buio mostrando la più
umile e beffarda delle espressioni
- solo due volte fa capolino in pie-
BIANCHINI

L’ultimo libro del cile-


no Antonio Skármeta, autore
di testi giustamente famosi,
Alla stazione = Arriva in Italia Jeff Kinney
autore della della serie
bestseller per ragazzi di Jeff

tra un caffè
na luce tra le pagine, e sempre cir- fra i quali Il postino di Neruda, Kinney Diario di una schiappa,
confuso d’imbarazzo. Quando, al riconferma la sua vena limpi- oltre 200 mila copie nelle
p Emir Kusturica primo appuntamento con Maja, da e seducente. Infatti, Un pa- nostre librerie. E’ appena
p DOVE SONO IN QUESTA STORIA non ha più scampo, non può na- dre da film è una storia molto uscito da Il Castoro il quinto
p trad. di Alice Parmeggiani scondersi dietro spiritosaggini da poetica, formata da pochi, ma capitolo Vita da cani (pp. 214,
p Feltrinelli, pp. 341, € 19,50 chiacchierone e dice a se stesso:
«Mostrati adesso furbacchione,
fatti vedere», per poi esibirsi in
una strepitosa scena muta. E
quando alla prima esperienza di
essenziali elementi che riesco-
no a ricreare non soltanto il cli-
ma di un paese nel Sud del Ci-
le, ma una straordinaria e mi-
steriosa vicenda umana.
e una baguette € 12, trad. di Rossella
Bernascone) e a luglio arriverà
anche il film. Kinney
incontrerà i suoi lettori lunedì
11 a Milano (La Libreria dei
cinema si fa notare da un noto re- «Mio padre è francese e se arrivano pochi treni che sono Ragazzi, via Tadino, 53,
gista nazionale d’azione: «Quel n’è andato a Parigi un anno fa sempre sotto la minaccia di es- h.17,30). Martedì e mercoledì
tuo ragazzo ha grandi occhi pieni quando io, terminati gli studi sere soppressi e dove il caposta- sarà a Bologna e poi a Roma.
di umanità, gli darò una parte nel di magistero alla Escuela Nor- zione distribuisce il caffè fatto
mio Walter difende Sarajevo» ave- mal, sono tornato a Contulmo. dalla moglie. L’orologio della A VENEZIA
va detto a suo padre Siba Krva- Io scendevo dal treno e lui ci stazione è perpetuamente fer-
vac conoscendo Emir diciotten- saliva. Mi ha baciato disperata- mo, ma un giorno l’insegnante
Incroci di civiltà
ne. Lui però non voleva fare l’atto- mente sulle guance e mia ma- con l’amico mugnaio partono = Quarta edizione, dal 13 al
re… Avrebbe cercato per sé un al- dre è venuta fin sulla banchina per la cittadina vicina, che si 16 aprile a Venezia, di Incroci di
tro ruolo nella storia. vestita a lutto. Il mio ritorno a chiama Angol. Vogliono andare civiltà. Tra gli ospiti Antonia S.
Chi ora lo segue - o lo insegue: casa non ha mai rimpiazzato al bordello. E, in effetti, arrivano Byatt, Theo Angelopulos,
raccogliendo la provocazione del l’assenza di mio padre». Co- ad Angol e vanno al bordello. Petros Markaris, V. S. Naipaul.
to una sentenza di morte: «La Ju- titolo Dove sono in questa storia - mincia così il racconto del fi- p Antonio Skármeta Lo snodo della vicenda è lì: In particolare, 12 poeti di tutto
goslavie n’existe plus». glio ventunenne, che non sa p UN PADRE DA FILM non nel bordello, che pure è chia- il mondo celebreranno i 100
Voleva esserci, eppure con Un sapiente montaggio consolarsi della partenza mi- p trad. di Paola Tomasinelli ramente l’ossessione di tutti i anni del Nobel polacco Milosz.
tutti gli sforzi non c’era riuscito - p Einaudi, pp. 72, € 10 personaggi maschili, ma pro- www.incrocidiciviltà.org
per ben tre volte si era clamoro- di ricordi, avendo «Un padre da film»: prio nella cittadina di Angol, do-
samente addormentato - mentre imparato a scrivere partenze e ritorni
ve avverrà l’incontro fatale con RIVISTE
per gli studenti di regia si proiet- il padre: davvero un padre da
tava il capolavoro di Fellini con Andric, Checov, verso un incontro film con un finale da giallo. Non
Corpi e idee
Amarcord. Giusto il tempo che la Hasek, Dostoevskij fatale che ha
lo racconteremo perché il fasci- = «Il corpo e il potere» è il
musica di Nino Rota «infranges- no del libro sta nella delicatezza tema del nuovo numero di
se la barriera tra il film e la sala», si sente trascinare dalla sequen- il respiro del giallo con la quale si incastrano le cir- Lettera internazionale
che i gattici volassero nell’aria za di aneddoti che si susseguono costanze più semplici, come le (www.letterainternazionale.
portando a Rimini il ritorno della nel libro, dalle confidenze, gli steriosa di quel padre che can- apparenze mutano, pur mante- it). Tra gli autori in sommario:
primavera, e lui era piombato echi degli eventi drammatici, gli tava le canzoni francesi e sape- nendo le proprie caratteristi- Paul Valéry («Il nostro corpo è
nel sonno per risvegliarsi affran- scherzi e le sorprese del destino. va fare del buon pane croccan- che. Come, attraverso gesti ap- il nodo di tutte le cose»),Ernst
to solo ai titoli di coda. Al quarto Il destino però, quando scherza e te, la baguette. E grazie a quel pena accennati, ma carichi di ri- Kantorowicz (il corpo del
tentativo però i suoi occhi erano sorprende così, può essere solo pane e alla farina che andava a cordi e tensioni, muti il destino sovrano), Franco Farinelli (su
rimasti aperti, per ammirare la costruzione di un sapiente prendere al mulino, aveva dei personaggi. Così come spes- «Ruby rubacuori»), Felix
l’opera che, nel suo lavoro di regi- montaggio cinematografico. stretto amicizia con il padro- suoi alunni ce n’è uno, più gran- so accade nella vita. Stalder sulla fine della privacy
sta, sarebbe stata «ciò che per Il frutto di un talento di regi- ne, il mugnaio. de degli altri, che si chiama Au- Il libro di Skármeta è estre- nel web.
l’universo era stato il Big Bang»: sta. L’orchestrazione del genio Pochissimi, dunque, i punti gusto Gutiérrez, che ha «occhia- mamente poetico, e a renderlo «L’idea di comunismo» è
«Le immagini e le idee di quel che avrebbe sedotto le nostre di riferimento: il figlio che è li spessi e le labbra sottili». E’ ab- tale sono appunto i gesti scarni ripercorsa da Badiou, Toni
film sono il bacino che alimenta orecchie con i tanghi e le arie gi- l’insegnante del paese, tradu- bastanza intimo del professore, e le parole pudiche dei perso- Negri, Rancière e Zizek in
ogni mio corso d’acqua». tane di Goran Bregovic. E che, ce libri dal francese che vengo- sta per compiere quindici anni e naggi. E, forse, ha anche un’al- Alfabeta 2 di aprile che offre
Anche il romanzo autobiogra- scopriamo leggendolo, ha educa- no pubblicati a puntate sul ha due sorelle che gli hanno tra qualità più sottile e anche anche un dossier su «Il capitale
fico di Emir Kusturica è costruito to le sue alla musica verbale di giornale della vicina città, fu- chiesto di invitarlo per il suo più nuova: è il segno che, contra- illegale» , gli intrecci fra mafie,
con la soave ilarità, la poesia, la Andric, Checov, Hasek, Dostoe- ma molto e tempera le sue ma- compleanno. Vanno spesso a riamente a quanto accade oggi economia e finanza.
genialità della regia di un’Amar- vskji: «Gli angeli scrittori da cui tite Faber numero 2 con le qua- Santiago a comprarsi vestiti ab- in tanta narrativa, ci mostra co- Umberto Eco presenta i
cord. Non cede neanche un attimo ho imparato a pensare e parla- li corregge i compiti degli alun- bastanza provocanti. me i rapporti familiari, anche se racconti finalisti del premio
per abbandonarsi pateticamente re». Da cui con tutta evidenza ha ni, ma dal sindaco ha avuto in Lo sfondo di tutta la vicenda dolorosi, non siano necessaria- «C’era una svolta» del liceo
ai ricordi della sua vita l’autore. imparato anche a scrivere. prestito una Remington. Tra i è un po’ quella stazioncina dove mente una maledizione. Giordano Bruno di Albenga.

C
ontinua la felice impre- che diviene compagna di avven- isolata, impertinente e tenera, un’interiorità complessa e pro-
sa di Salani di rendere
disponibile per il pubbli-
ture del protagonista e contribu-
isce a fargli aprire gli occhi sulla
PER I RAGAZZI piena di voglia di sapere e di di-
re, di vivere e di scoprire, di esplo-
fonda, che necessita di essere
esplorata e messa sulla pagina
co di bambini e ragazzi italia- vita e sulla meraviglia dello sta- GIORGIA GRILLI rare e di verificare che dà classi- perché la vita prenda senso, e
ni l’opera di David Almond, at- re al mondo. L’autore britanni- camente fastidio ad adulti che si prenda senso la propria persona-
traverso la ripubblicazione di co è così consapevole di aver cre- aspettano dai bambini un’ordi- lità spesso contraddittoria, non-
suoi romanzi spariti da altri
cataloghi e la pubblicazione di
suoi scritti più recenti. La sto-
ato, con Mina, un personaggio
indimenticabile che decide di ri-
prenderlo e approfondirlo in un
Mina, la stramba nata e acritica ubbidienza.
Mina passa il proprio tempo
a interrogarsi sulla vita e sulla
dimeno quando è piccola.
L’immagine d’infanzia che
questo splendido e poetico ro-
ria di Mina (pp. 300, € 14) è
l’ultimo libro di questo intenso
autore, di cui il mondo dei libri
per ragazzi ha riconosciuto uf-
libro tutto per lei, un libro che
racconti meglio la sua storia, la
sua vita, la sua personalità com-
plessa e singolare.
che sta sull’albero morte, che da orfana di padre
l’ha toccata da vicino, a scruta-
re il cielo e quel che vi accade, a
notare i dettagli di tutte le cose,
manzo restituisce è quella di
un’età assai più intensa, compli-
cata, sofferta, meravigliata di
quanto solitamente si ritenga e
ficialmente la grandezza attri- Mina è la bambina che non va a osservare il lento passare del si racconti, a proposito dei bam-
buendogli il più prestigioso a scuola perché la scuola le sta Il prequel di «Skellig», un nuovo tempo sia dentro di sé che nel bini. Piena di autentiche, profon-
premio letterario in questo set-
tore, l’Hans Christian Ander-
stretta e condiziona e limita la
sua creatività divergente; è la
straordinario personaggio di Almond mondo fuori, dove la ciclicità del-
le stagioni si rende percepibile a
dissime domande, di continue in-
venzioni esistenziali e linguisti-
sen Award, nel 2010. bambina che passa quasi tutto il chi vive, come lei, a contatto con che, di intimi segreti, di umori in-
La storia di Mina si presen- proprio tempo su un albero, di- Disegno la natura molto più che a coloro stabili, di inaudito coraggio e di
ta come prequel di Skellig, pri- scretamente accanto ad uccelli di di Fabian che passano i propri giorni chiu- tenere paure, fragile-infrangibi-
mo e più famoso romanzo di cui segue l’operato e la vita; è la Negrin si in casa. le, Mina è, dall’alto del suo albe-
Almond. In Skellig, oltre al ra- bambina che sta sempre sola e per la La storia di Mina è un libro ro, tutti i bambini. Erede perfet-
gazzino protagonista e alla che gli altri chiamano «stram- copertina per bambini altamente filosofi- ta del piccolo principe, del baro-
strana creatura che dà nome ba», cosa di cui lei apparente- del co, dove l’introspezione vince sul- ne rampante, di Peter Pan, di
al titolo, c’è un personaggio ve- mente non si cura ma per cui sof- romanzo l’azione perché l’autore sa bene Alice, e di tutti i personaggi
ramente riuscito e affascinan- fre profondamente, scopriamo in di David che i bambini hanno dentro di sé bambini che hanno reso grande -
te che resta impresso in modo queste intense pagine, scritte di- Almond una componente forte di vitalità se pure, come ricordava France-
indelebile nella memoria dei rettamente da lei in forma di dia- «La che va agita e che può essere sod- lia Butler, una «grande esclusa»
lettori: la piccola Mina, una rio. E’ la bambina forte e delica- storia di disfatta dal registro per esem- nel campo della critica - la lette-
bambina fuori dagli schemi ta, saggia e ingenua, polemica e Mina» pio dell’avventura, ma anche ratura per l’infanzia.
VI Idee e storie
MITI ROVESCIATI L’ITALIA DI ISNENGHI COME CI GIUDICANO
Il camerata Garibaldi nella Rsi Dal 1861 all’era virtuale Noi, disuniti e volgari
= Il Risorgimento ad uso e consumo del fascismo. I suoi = «I fatti e le percezioni dal Risorgimento alla società dello = Tra politica, economia, cultura e costume un’anatomia
eroi collocati sui piedistalli del Ventennio. Come l’eroe dei spettacolo». Mario Isnenghi ripercorre la Storia d’Italia dell’Italia. A confronto, sollecitati da Michele Canonica,
due mondi, arruolato a Salò. Un’annessione ripercorsa da (Laterza, pp. 673, € 30) negli ultimi due secoli scegliendo Sergio Romano, ambasciatore e storico, e Marc Lazar,
Elena Parla in Garibaldi in camicia nera (Mursia, pp. 141, come punto di vista «la percezione»: «Nella realtà “virtuale” docente di storia e sociologia politica a Parigi. L’Italia
€ 14). «Campione dell’idea repubblicana, fautore di una che ci penetra e ci avvolge, conta quello che uno “percepisce”, disunita (Longanesi, pp. 188, € 15) è la storia di una
rivoluzione sociale, eroe dell’ardire disinteressato»: ecco non il fatto in se stesso (...). I fatti con cui abbiamo a che fare continua oscillazione fra identità nazionale e trincee
come la Rsi «legge» ed esalta l’eroe dei due mondi. sono - sarebbero - le nostre percezioni». Da come i nostri campanilistiche. «Cosa dicono e pensano di noi nel mondo»
Completano il volume un ampio apparato iconografico antenati «percepivano» se stessi come «Italiani» a come, oggi, lo riepiloga Klaus Davi in un «rapporto» esplicito fin dal
(manifesti, locandine di film, francobolli ecc., non solo di in certe lande ci si percepisce come «padani». Di stagione in titolo: Porca Italia (Garzanti, pp. 321, € 15,50, prefazione
epoca fascista) e un’antologia di articoli sul Generale stagione, l’Italia «voluta e disvoluta». Attraverso letteratura e di Gian Antonio Stella). Attingendo in duecento testate
Garibaldi, un manifesto del 1932 apparsi nei giornali repubblichini. giornali, discorsi e visioni, personaggi ed episodi emblematici. straniere luoghi comuni, qualche virtù e indecenti verità.

Sempre più b
a Pomigliano:

Come m
LELIO degenerazione dell’autonomia GIOVANNI
DEMICHELIS DE LUNA
in corporativismo».
La democrazia è ma- Diversa invece la riflessione La mattina del 15 gen-
lata e su questo siamo (quasi) del filosofo Roberto Esposito, naio 2011, a contendersi le pri-
tutti d’accordo. A Torino se ne nel suo Dieci pensieri sulla politi- me pagine dei giornali c’era-
discuterà alla Biennale Demo- ca. Riedizione del volume del no le rivelazioni sul «caso Ru-
crazia (13 - 17 aprile). E malata, 1993 e dedicato a dieci concetti by» e gli esiti del referendum

son tor
la democrazia lo è per molte della modernità: politica, demo- che aveva chiamato gli operai
cause. In Italia più che altrove. crazia, responsabilità, sovrani- di Mirafiori a pronunciarsi
Per contro, la sua idea rinasce tà, mito, opera, parola, male, oc- sull’accordo «separato» stipu-
dove non l’avevamo prevista, cidente, con l’aggiunta ora di co- lato dall’azienda il 23 dicem-
come in Nord Africa. munità e violenza. Concetti rilet- bre 2010. Il contrasto era net-
Come curare le nostre de- ti e da rileggere alla luce delle ri- to: da un lato un reality degra-
mocrazie malate? Ripartendo flessioni che Esposito ha fatto dante, con i miasmi che avvol-
ad esempio dal cittadino, dal- negli ultimi anni su biopolitica, gono la leadership politica di
l’individuo come «soggetto».
Con Liberi e uguali la politologa
Democrazia Il tema conduttore immunizzazione, comunità e
persona. E sulla democrazia -
questo Paese; dall’altro le im-
magini di un conflitto di lavo-
Nadia Urbinati ci accompagna
in una riflessione appassionata
dei dibattiti alla Biennale di Torino sempre a rischio di tramutarsi
nel suo «rovescio», il totalitari-
ro pieno di consapevolezza e
di dignità. Il «sì» e il «no» si
e coinvolgente sui molti volti smo - Esposito scrive che essa erano confrontati entrambi
dell’individualismo e su uno in
particolare: quello «democrati-
co». Il meno praticato, ma oggi
il più necessario. In Italia poi
l’individualismo si identifica
Una cultura deve restare una «tecnica. Defi-
nirsi forma, metodo, procedura.
Resistere a qualsiasi intenzione
di valore. Interrompere il pro-
prio mito» diventando semmai
con la concretezza delle condi-
zioni di lavoro, con la dram-
matica realtà degli orari, del
salario, dei diritti sindacali. E
lo avevano fatto con estrema
troppo spesso con la massima
(sbagliata, ma popolarissima)
del «me ne frego».
Parte da qui Nadia Urbina-
civile contro mito «dell’assenza di mito». Per-
ché la democrazia «non illude e
non consola», non sogna «terri-
bili compimenti: l’uno, l’imma-
compostezza.
Quella mattina la «porta
2» di Mirafiori si riappropriò
di un ruolo smarrito almeno a

gli egoismi
ti per ribadire che l’individuali- nenza, la trasparenza. O l’educa- partire dagli Anni 80 del No-
smo è invece il fondamento zione dell’umanità». vecento. Da allora in poi è sta-
«politico e ideale della demo- La democrazia, continua to come se gli operai si fosse-
crazia e non è identico né a ego- Esposito, «non deve aprire uno ro congedati dal protagoni-
ismo antisociale né a indiffe- spazio sempre più ampio di co- smo politico pur continuan-
municazione, ma al contrario di-
Ristabilire diritti GLI INCONTRI I TITOLI fendere le ultime zone di incomu- Rinasce un indubbio
nicazione». Solo così salva i sin-
e regole della sfera Andrà in scena a Torino dal 13 Nadia Urbinati goli «da quell’eccesso di traspa- protagonismo,
al 17 aprile il laboratorio di
pubblica, difendere «Biennale democrazia»
LIBERI E UGUALI Contro renza che ininterrottamente li tra rabbia e speranza,
trascina in una comunicazione
la Costituzione: i saggi promosso e guidato da l’ideologia individualista
senza fine». E fin quando «il si- senza violenza:
Laterza, pp. 175, € 16
di Urbinati e Ainis Gustavo Zagrebelsky.
Cinque giorni di dibattiti e Michele Ainis
lenzio della democrazia sarà co- un’inchiesta di Sciotto
perto dalla voce del suo mito, es-
renza verso gli altri e la politi- confronti, ma anche sa rimarrà inevasa». do, ovviamente, a esistere nel-
spettacoli (per info, il sito
L’ASSEDIO
ca». Ma quale individualismo? La Costituzione Ma la democrazia oggi ha un la realtà. Scomparvero dai
Quello «democratico», appun- biennaledemocrazia. it). altro problema: non sa guardare media e scomparvero dalla
e i suoi nemici
to, fondato sulla «cultura civile Si inagura il 13, h.15, con il al futuro e soprattutto governa- politica. Furono i morti bru-
Longanesi, pag. 271, € 15
dei diritti e la cultura morale governatore della banca re un mondo globale. Il sogno ciati della Thyssen (il 6 dicem-
dell’eguale dignità delle perso- del buon governo. Apologia del bre 2007) a riaccendere l’at-
ne». Da riscoprire urgente- regime democratico è il titolo del- tenzione di un’opinione pub-
mente contro l’ideologia indivi- la nuova edizione del libro del so- blica assetata di emozioni. E
dualistica del liberismo egoisti- ciologo Carlo Donolo, con nuove gli operai impararono a fare
co, che ha prodotto il parados- sezioni sul rapporto tra globale e della loro disperazione una
so di società che sviluppano locale e tra sostenibilità e deci- forma di lotta.
fortissime voglie di chiusura e sione democratica (ovvero, co- Un libro di Antonio Sciot-
di «comunità». E che «alla ma- me governare l’effetto serra). to - Sempre più blu. Operai nel-
niera delle chiese, scoraggiano Democrazia, perché «i sogni del- l’Italia della grande crisi - deli-
l’indipendenza del pensiero, e la ragione democratica sono l’an- nea ora il profilo di un nuovo
alla creatività libera e volonta- tidoto al sonno della ragione». tipo di conflittualità operaia,
ria degli associati sostituisco- Gustavo Zagrebelsky Michele Ainis Perché la democrazia non è solo in una geografia italiana po-
no l’adesione acritica a dogmi, polata di fabbriche e ciminie-
a pratiche, a convenzioni». Esi- d’Italia Mario Draghi Roberto Esposito La democrazia «senza re, con un percorso che attra-
to fatale anche perché in Italia al Carignano. In serata DIECI PENSIERI versa l’Italia dall’isola del-
l’affermarsi dei diritti civili e (h21,30 Palaolimpico Isozaki) mito» di Esposito, l’Asinara a Melfi, dai paesini
SULLA POLITICA
sociali «ha liberato gli indivi- Roberto Benigni e la sua
il Mulino, pp. 278, € 16
un buon governo per del Nord Est a Termini Ime-
dui dai preesistenti lacci socia- lettura di Dante. rese, dall’Ilva di Taranto alla
li autoritari e gerarchici, ma Oltre ai temi giuridici, politici, Carlo Donolo cittadini non conformisti Fiat di Pomigliano d’Arco:
non ha consolidato nuovi vinco- economici, uno sguardo IL SOGNO DEL BUON secondo Donolo ovunque incontriamo tensio-
li, non ha edificato quella sorta storico su protagonisti e GOVERNO Apologia del ne, rabbia, rassegnazione,
di cemento etico capace di te- istituzioni, nei 150 anni un regime politico, è soprattutto speranze e soprattutto moda- C’era una volta Fabbrica e lavoro, macchine e
regime democratico arrivassero automazione e globalizzazione: un
nere insieme una società di in- dell’Unità d’Italia. una «forma sociale». Perché cit- lità organizzative assoluta-
et al. edizioni, pp. 230,€ 18
dividui autonomi». tadini si diventa, ma per questo mente impensabili per chi ri- raccolte nel volume edito da Logos «L’uomo e l
Bisogna allora «recuperare servono «individui non confor- corda i cortei, le assemblee, i
la forza etica della dignità della Ma cosa avviene se le regole ci ricorda come il nostro vivere mistici, capaci di autocontrollo, blocchi stradali e le occupa- Yamaha di Lesmo hanno scritto
persona e della partecipazione (specie quelle costituzionali) male le regole abbia radici anti- di rispetto reciproco»; e oggi, di zioni che scandirono le lotte a Valentino Rossi, per sollecitar-
ragionata alla vita politica, per di- vengono corrotte e trionfa un che, perché se la Costituzione, pensare alle future generazioni. dell’autunno caldo. ne la solidarietà; quelli di Termi-
fendersi dalle tentazioni comuni- contro-diritto (le «Costituzioni per la vecchia Dc era «meglio Cos’è dunque la democrazia? All’Asinara, nel febbraio ni Imerese a Fiorello, perché a
tarie e intolleranti, ma anche per materiali») che le rinnega? Se lasciarla in frigorifero», è facile «Mito» o «sogno»? Tecnica, for- 2010, i lavoratori della Vinyls sua volta convincesse Mar-
riscattare la sfera del “pubblico” la regola formale diventa un oggi per Berlusconi voler sosti- ma o anche valore? E il suo valo- (una fabbrica del polo chimico chionne a salvare la «loro» fab-
dall’impero quasi tirannico di un «fastidio» da abbattere, così in- tuire la Costituzione della leg- re etico non è proprio nella libe- di Porto Torres) hanno occu- brica. E tutti insieme hanno pre-
individualismo possessivo e poli- debolendo anche la democra- ge uguale per tutti con quella ra discussione e nel dialogo che pato le strutture del vecchio gato la «Santuzza», Santa Rosa-
ticamenteapatico». zia (che necessita anche di re- sua «personale». Nonostante i produce tra le persone, abituan- carcere e hanno messo in sce- lia, perché compisse il miracolo,
Per difendere due valori og- gole formali)? L’assedio. La Co- virtuosi anni ’60 e ’70 - Statuto dole ad accettare la diversità? na una sorta di reality, chia- affiancandosi ai lavoratori del-
gi negati dal populismo e dal stituzione e i suoi nemici di Mi- dei lavoratori, divorzio, diritto Come curare allora la sua malat- mandolo «L’isola dei cassain- l’Ilva di Taranto che hanno dedi-
neoliberismo, ma indispensabi- chele Ainis è un viaggio affasci- di famiglia, riforma sanitaria -, tia - con la perdita della capacità tegrati»; i dipendenti della In- cato la chiesa del loro quartiere
li per una vera democrazia: la nante (e inquietante) nella no- «nella storia repubblicana ab- di dialogo e di accettare il dissen- nse di Milano, in tuta blu e ca- al «Gesù divin lavoratore».
cittadinanza e l’uguaglianza. stra Costituzione e nel suo tra- biamo viaggiato per lo più ti- so? O forse l’antidemocrazia e schetto giallo, si sono arrampi- La violenza è scomparsa. I
Per una sfera pubblica dove si dimento da parte nostra (tra rando il freno a mano». Alla fi- l’antipolitica (e l’a-democrazia cati per giorni su un carro pon- blocchi stradali (o quelli degli
ricreino diritti, regole e istitu- storia, carattere, procedure e ne è stato inevitabile «il naufra- della rete) sono ormai (parafra- te, a 16 metri di altezza, scruta- aeroporti e delle stazioni) sono
zioni, per condividere di nuovo problemi), scritto con linguag- gio del valore della solidarietà sando H. Arendt) la nostra ineli- ti dall’occhio curioso delle tele- visti con diffidenza perché su-
ciò che è «comune». gio chiarissimo, à la Ainis. Che sociale, la crisi della legalità, la minabile «banalità del vivere»? camere; i lavoratori della scitano l’ostilità della gente.
Tuttolibri
SABATO 9 APRILE 2011
LA STAMPA VII

MIGRANTI ACULEI DI STORIA IERI E OGGI


Donne, criminalità, conflitti Con quella faccia da italiano In terra di Libia
= Ventuno voci femminili raccontano la loro storia. = Mario Sanfilippo in Faccia da italiano (pp. 146, € 12) = La quarta sponda, ovvero «la colonizzazione italiana
Voci di donne migranti (approdate a Roma dalla ripercorre genesi e motivazioni dei pregiudizi nei confronti in Libia» ricostruita da Federico Cresti in Non desiderare
Nigeria e dalla Tunisia, dalle Filippine e dal Pakistan, dal della nostra gente, come si sono stratificati nei secoli dei la terra d’altri (Carocci, pp. 418, € 35). A cento anni
Perù e dalla Moldavia) è una galleria di testimonianze a secoli: risale agli stereotipi antitaliani del Cinque-Seicento, dalla nostra occupazione (1911), a sessanta
cura di Claudia Carabini, Dina Di Rosa, Cristina Zaremba attraversa le emigrazioni fra Otto e Novecento, esamina dall’Indipendenza dello Stato africano. Nel 1969 la
per Ediesse (pp. 316, € 15, presentazione di Isabella immagini e ruolo delle comunità italiane nel mondo. Il libro caduta di re Idris e l’avvento al potere di Gheddafi, con la
Peretti). Su Migrazioni e sicurezza riflette Umberto esce nella nuova collana della casa editrice Salerno,«Aculei», conseguente espulsione di circa 20 mila italiani. Una
Melotti (Solfanelli, pp. 153, € 12), ovvero i problemi, saggi brevi ed economici, diretta da Alessandro Barbero, in vicenda ripercorsa da Luisa Pachera in Tripoli 1970
spesso sottovalutati, relativi all’arrivo in Occidente di contemporanea a Cristiani perseguitati e persecutori, di (Edizioni Osiride, pp. 197, € 15). Nel catalogo Salerno
profughi, clandestini e altra varia umanità: criminalità, Franco Cardini, «luci e ombre della religione che ha segnato una Storia della Libia contemporanea di Dirk
sicurezza, terrorismo. la storia dell’Occidente» (pp. 176, € 12,50). Vandewalle (pp. 268, € 18, traduzione di Massimo Laria). Gheddafi

Particolare
blu Un viaggio nel mondo del lavoro, dal Nord Est da una
copertina
una nuova conflittualità, in cerca di visibilità mediatica della
«Domenica

mai, come mai


del Corriere»
sulla
tragedia di
Marcinelle,
l’8 agosto
1956,
disegnata da

rnati gli operai?


Walter
Molino

tano dai contesti dei conflitti GIANANDREA


novecenteschi, quelli che stabi- PICCIOLI La catastròfa I nostri emigranti
livano un nesso strettissimo Paolo Di Stefano è
tra la posizione lavorativa nei uno dei pochi giornalisti nella tragedia in miniera del 1956
rapporti di produzione e le for- culturali ancora attivi sui
me di lotta, alimentati da nostri quotidiani: colto, cu-
un’idea della trasformazione
sociale. Quella dimensione non
c’è più, così come i valori soli-
daristici di allora sembrano so-
rioso, discreto, ironico. E’
anche romanziere sensibi-
le, attento soprattutto alle
derive familiari, alle esi-
Quelle lingue
infuocate
stituiti dalla concretezza delle stenze fragili e straziate di
preoccupazioni individuali per bambini e adolescenti, alla
il posto di lavoro, la sicurezza, solitudine delle anime, all’
la quotidianità. ambiguo scambio di ruoli
Riflettendo sulla lunga not- tra carnefice e vittima nei
te referendaria della «porta 2»
di Mirafiori, si capisce però
che la disperazione, i suicidi, le
fughe nella cocaina (tutte pun-
tualmente raccontate nel libro
rapporti personali.
Partendo quasi sempre
dalla realtà, elabora narra-
tivamente le sue storie se-
guendo percorsi che si in-
di Marcinelle
di Sciotto) non riescono a can- chiesta (ovviamente ne fac-
cellare completamente i con- Il reportage -romanzo cio una questione di regi-
torni di una conflittualità ope- stro, non di valore). Diversa-
raia in grado di sottrarsi alla di Paolo Di Stefano: mente caratterizzate anche
subalternità mediatica e di ri- una altalena di voci, graficamente, si intrecciano
trovare i tratti di un indubbio sulla pagina tre narrazioni,
protagonismo. il ritratto di un’Italia con tre diversi linguaggi:
Basta non guardare tutto povera e vinta quella, apparentemente refe-
con gli occhi del Novecento. renziale, dell’autore che rac-
Negli Anni 70 si occupava la tersecano nello spazio e nel conta, spiega e introduce i
fabbrica e poi se ne «usciva» tempo, moltiplicando così i personaggi, come il corifeo
dilagando nel territorio con i punti di vista. Negli ultimi nella tragedia antica; quella
cortei e i blocchi stradali. romanzi (come in Nel cuore p Paolo Di Stefano dei superstiti, che parlano in
Ora, invece, pur di rimanere che ti cerca, Rizzoli, libera- p LA CATASTRÒFA un italiano francesizzato o in
in fabbrica, l’uscita avviene mente ispirato alla vicenda p Sellerio, pp. 249, € 13 dialetti italianizzati (centro-
non in orizzontale ma in verti- di Natasha Kampusch) la meridionali, per lo più, ma
cale. Salire sulle gru, arram- polifonia è anche linguisti- anche veneti: se le leggesse-
picarsi su palazzi e cornicio- ca, con inserti lessicali di ro, queste pagine, i volonte-
ni, sono modalità che suggeri- differente timbro stilistico rosi elettori della Lega!) o in
scono una nuova spazialità e sociologico. Credo che la un inedito franco-italian-dia-
delle lotte, tesa a non perdere ricerca formale sia per lui lettale; e quella «ufficiale»,
il contatto con il posto di lavo- non una pura esigenza let- di volta in volta cinica nella
ro nemmeno nel momento del- teraria, ma un modo di con- sua impersonalità burocrati-
la protesta. tenere, e filtrare, la rabbia ca, o ipocrita, a nascondere
Su una gru, a Brescia, sono e lo sgomento causati dalla con la retorica inefficienza e
saliti anche gli immigrati stra- tragicità del quotidiano. E disinteresse, o furbastra, a
che questa cifra saldi nel Paolo Di Stefano coprire responsabilità perso-
Le moderne forme profondo l’attività di croni- nali e istituzionali.
sta e quella di romanziere. AIGUES - MORTES, 1893 Ne emerge il ritratto di
di lotta ribadiscono che A esempio il suo ultimo Pogrom di italiani un’Italia in bianco e nero, co-
fabbrica e democrazia libro, La catastròfa, ha per
«Quando il lavoro lo rubavamonoi»,
me nella bella immagine di
tema l’incendio scoppiato l’ copertina, come in un film di
non possono fare 8 agosto 1956 nella miniera
ci rammenta il sottotitolo in
copertina del saggio di Gèrard Giuseppe De Santis, come in
a meno l’una dell’altra di Marcinelle, Belgio, a 975 NoirelIl massacro degli italiani certe foto di William Klein.
metri sotto terra, nel quale (trad. di Roberta Miraglia, Tropea, Un’Italia povera e vinta, un-
e muscoli, sudore e fatica, tecnologia e ingegno, potenza e velocità, prima che nieri. Negli Anni 70, nelle gran- su 274 minatori di turno ne pp. 253, € 18): lo storico francese tuosa e un po’ fetida. Un’Ita-
na galleria di immagini in bianco e nero per ripercorrere la prima metà del ’900, di fabbriche del Nord, gli ope- morirono 262, di cui 136 ricostruisce«l’orrendo linciaggio» di lia che purtroppo non muore
la macchina» (pp. 634, € 49,95), da cui è tratta la foto di Lewis H. Hine, qui sopra. rai che venivano dal Mezzo- erano immigrati italiani. cui furono vittime il 17 agosto 1893 mai: cambian le modalità,
giorno nelle loro canzoni di E’ indubbio che in prima nelle saline di Aigues Mortes, in non la sostanza.
Provenza, gli operai italiani (8 morti,
La politica è lontana. Molte protesta cantavano «alla cate- istanza si tratta di una rie- Ma ad allontanare ogni
50 feriti, 15 dispersi, in gran parte
di queste vertenze sono «senza na siamo tutti uguali», in riferi- vocazione giornalistica che piemontesi).Un vero e proprio
sospetto di facile neoreali-
sindacato». Tutto si concentra mento all’uniformità e alla se- dà voce ai testimoni ancor pogromxenofobo e razzista, smo c’è il montaggio abile e
sulla ricerca della visibilità me- rialità dei compiti svolti alla ca- vivi di una tragedia dimen- rimasto impunito. Un dossier da nervoso di questo reportage-
diatica e alla televisione si chie- tena di montaggio della gran- ticata; una tragedia che, co- studiare,per non ripetere la Storia, romanzo, in cui voci e tempi
de di certificare la propria esi- de fabbrica fordista. Culture, me quasi sempre in questo cambiandole parti. si alternano come in un te-
stenza, di rompere la palude tradizioni, dialetti si incrocia- tipo di disgrazie, non ha sto teatrale, in cui tutti i per-
dell’anonimato e dell’indifferen- vano in un processo di confron- niente di fatale ma è il risul- sonaggi, pur ripetendo la
za. Anche i codici linguistici in to e conoscenza reciproca. E la tato di responsabilità ben ne (da 2500 a 5000 ogni mil- medesima vicenda, risalta-
cui si esprime la protesta sono «catena» diventava un potente individuabili. Si aggiunga le minatori) che consentiro- no con caratteri e peculiari-
importati da altri mondi, quello fattore di inclusione, abbatten- come aggravante l’incuria no la ripresa postbellica e tà individuali. E a me, leg-
del tifo sportivo, ad esempio (la do barriere linguistiche e pre- e la sostanziale indifferen- l’inizio del «miracolo econo- gendolo, forse non a caso è
bandiera della squadra di giudizi culturali. Oggi, le nuo- za dello Stato italiano ver- mico». Senza contare le ri- venuta in mente L’istrutto-
p Antonio Sciotto basket esposta all’Asinara), e ri- ve forme di lotta ribadiscono so cittadini costretti a emi- messe degli emigranti alle fa- ria, il famoso oratorio in un-
p SEMPRE PIÙ BLU. Operai nell' sentono dell’invadente presen- lo stesso concetto: la democra- grare e da cui pur ricavava, miglie rimaste in Italia. dici canti di Peter Weiss sul
Italia della grande crisi
p Laterza, pp. 160, € 12 za dei modelli televisivi. zia non può fare a meno della in seguito a un accordo sti- Ma il lavoro cui Di Stefa- processo contro un gruppo
p in uscita il 14 aprile La sensazione è quella di as- fabbrica, e la fabbrica non può pulato col Belgio nel 1946, no sottopone il materiale lin- di SS e di funzionari del cam-
sistere a qualcosa di molto lon- fare a meno della democrazia. quelle tonnellate di carbo- guistico non è quello dell’in- po di Auschwitz.
SABATO 9 APRILE 2011 LA STAMPA VIII
Società e culture Tuttolibri
SABATO 9 APRILE 2011
LA STAMPA IX

Mal d’Africa Un epico viaggio A Chernobyl


di Rumiz fra i moderni samaritani città fantasma
tra Pompei
“Abò, abò”:
FERDINANDO
CAMON

Non è un diario, non è


e Disneyland
un racconto, non è giornali-
smo: è epica pura. Una conti- FRANCESCO M. CATALUCCIO
nua lotta della vita contro la
morte, della medicina contro
le malattie, del bene contro il
male. Il protagonista della nar-
medico bianco p Segue da pag. I

padre mio
razione è grande, pericoloso, ni. L’approssimazione tecnolo-
impenetrabile: l’Africa. L’Afri- gica, le incertezze organizzati-
ca subsahariana, l’Africa ne- ve, la paura di alimentare un in-
ra, quella dove andare è un’im- gestibile panico e far brutta fi-
presa terribile, e poi non riesci gura con i superiori aggravaro-
più a tornare a casa. È il «mal no ulteriormente le conseguen-
d’Africa», ma stavolta capo- ze dell’incidente e compromise-
volto di senso. Il mal d’Africa ro per gli anni futuri la possibili-
dei colonialisti e dei turisti è la tà di un ritorno alla normalità.
soddisfazione di sentirsi dèi ***
con un’intera umanità al servi- La cosa che impressiona di più
zio: padroni che dispongono nella Zona contaminata di
del lavoro e della vita altrui. Chernobyl è il silenzio. Profon-
do e assoluto, più che nel deser-
«Il bene ostinato»: to. Bisogna provare a immagi-
nare una campagna dove non si
i volontari del Cuamm, sentono i rumori degli animali.
la missionarietà p Paolo Rumiz La mancanza di voci degli uma-
p IL BENE OSTINATO ni pare quasi una conseguenza.
contro la xenofobia, p Feltrinelli, pp.140, € 14 Paolo Rumiz Il silenzio è tornato a regnare
un’altra Padania Una foto tratta da«Il libro dell’Africa», Lonely Planet - EDT 2010 nella campagna ucraina. Come
dopo i massacri, la fame e le
Il mal d’Africa dei medici padre. C’è una bambina che è continuamente no, non può es- hai di più che facendolo in Euro- impiegato in Africa: 1330 uomi- razzie delle guerre.
del Cuamm è la gioia di poter stata sottoposta alla solita infa- sere solo altruismo. È un trau- pa. L’uomo africano è l’Ultimo ni e donne, 4300 anni di servi- ***
fare il massimo bene a chi ne me mutilazione genitale, la pra- ma immane spezzare in due la della Terra, sta in un Altrove do- zio, 1123 medici e operatori più A Pripjat [il nome russo della
ha il massimo bisogno: pianta- tica è andata male, sorge un’in- propria vita, la prima parte in ve si respira il senso dell’Aldilà. 207 loro coniugi. Il Cuamm è il città adiacente, costruita per i
no ospedali che hanno un baci- fezione, allora, solo allora, chia- Europa e la seconda in Africa, Tutto è smisurato. Quando ri- Centro universitario degli lavoratori della centrale, n.d.r.]
no d’utenza di duecento chilo- mano il medico bianco, e appe- un’Africa che non ti dà né soldi torni in Europa, senti che tutto è aspiranti e medici missionari ci si muove come tra le rovine
metri di raggio, i malati ci arri- na il medico bianco appare la né carriera né visibilità politica, piccolo, cupo, sovraffollato. Là con sede a Padova, nel cuore di Pompei. Fra qualche anno, si
vano dopo due giorni di viag- piccola malata lo chiama «abò, niente, ti seppellisce nel buio del- tutto è natura, istinto, contatto. della Padania. Quindi questa è può immaginare, grazie al buon
gio per strada o per fiume, abò», che vuol dire papà. È a le sue foreste, e per sopportare Ci sono popoli che non impara- l’altra faccia della stessa ter- lavoro di qualche esperto di
hanno bisogno di tutto perché questo punto che il narratore la- questo trauma senza che il tuo no la coltivazione, perché quan- ra: la missionarietà contro la marketing, la «città fantasma»
tutta la loro vita è un continuo scia partire la domanda: capite sistema nervoso e mentale si do sono senza cibo lo chiedono xenofobia. «E se muori in Afri- potrà diventare un grosso busi-
bisogno, mangiare dormire perché andiamo là? Perché la spezzi, ci vuole anche, e Rumiz ai confinanti, che si sentono in ca?», chiede un figlio al padre ness: una Disneyland della ra-
partorire guarire da malattie nostra scienza crea un rapporto lo fa trapelare, un grande torna- dovere di darglielo. Rientrando che parte. Risposta: «Molto dioattività, un distretto delle
che in Europa sono banali e là di sangue, andiamo là perché il conto, la soddisfazione di un po- in Italia, il primo choc è la vista meglio morire in Uganda o in emozioni estreme. La inseriran-
sono mortali. Là quel che fa un rapporto di sangue è la nostra tente egoismo. L’ho cercato, nel delle carrozzine: i figli sono tenu- Mozambico che giocando a no nei pacchetti dei tour opera-
medico non è una piccola azio- legge. E tuttavia questa spiega- libro, e l’ho trovato. L’Africa ti staccati dal corpo della ma- tennis a Modena o a Carpi». tor assieme alla visita di Kiev e
ne scientifica ma un miracolo, zione non basta. non ti chiede e non ti toglie sol- dre, un distacco che i piccoli afri- Perciò state attenti quando ai facili bagordi con le donne.
il malato si sente graziato, il Scorro le 140 pagine della tanto, ma ti dà anche. E quel che cani non patiscono mai. sputate sulla Padania, perché la Già oggi, nel Kyiv City Guide,
bambino malato si lega al me- narrazione epica di Paolo Ru- ti dà l’Africa non te lo dà l’Euro- Paolo Rumiz fa il calcolo Padania è anche questo. che si trova gratuitamente in
dico bianco come a un nuovo miz, Il bene ostinato, e mi dico pa. Facendo il medico in Africa delle forze che il Cuamm ha (fercamon@alice.it) tutti gli alberghi, accanto a deci-
ne di proposte, accompagnate
da generose foto di belle ragaz-
ze, c’è l’invito a visitare il «most
MARCO cui sembrava essere condanna- exotic place on earth», preno-
AIME I ribelli delle Antille Suzanne, moglie di Aimé to. Gli umani devono essere re- tando sul sito www.pripyat.
«Come ci sono uomini- stituiti alla natura, a quella di- com. Proprio come, a Cracovia,
iena e uomini-pantera, sarei Césaire, rievoca le lotte contro il colonialismo mensione emotiva che, come so- ti propongono la gita in giorna-
un uomo-ebreo, un uomo-ca- steneva un altro grande prota- ta ad Auschwitz. E poi verrà il
fro, un uomo-indù di Calcutta, gonista di quell’epoca, Leopold merchandising del Day After
un uomo di Harlem che non vo-
ta, l’uomo-carestia, l’uomo-in-
sulto, l’uomo-tortura».
Così scriveva Aimé Cesai-
Quando la negritudine Sedar Senghor, caratterizzava
le culture africane. Nella scoper-
ta e nella valorizzazione delle
culture tradizionali, che l’antro-
L’incidente mostrò
il disprezzo che

voleva salvare il mondo nell’Urss il potere


re, il grande cantore martini- pologia aveva iniziato ad avvia-
cano della negritudine, con la re, i Césaire vedono i germi di
veemenza e l’energia che han- una nuova possibilità di leggere comunista aveva
no segnato tutta la sua opera. la storia umana. Di spostare il per i suoi cittadini
Di uomini-pianta e di uomini- centro del mondo e rileggere il
animale parla invece Suzanne, passato e il presente. (ancora poco sviluppato): carto-
sua moglie, figura forse meno Leggendo questi saggi, si line, libretti, scarpe speciali an-
nota, ma non per questo mino- percepiscono i primi vagiti di tiradioattività, tute usa e getta,
re. Bellissima, forte, impegna- quella corrente che verrà poi de- macchinette per rilevare le ra-
ta, sprizzava energia da ogni finita post-colonial studies. Non è diazioni, mascherine colorate,
poro. Con Césaire mise al mon- facile però cambiare il punto di caramelle alla liquirizia contro
do sei figli e fu sempre al suo osservazione. Non lo è perché lo la radioattività. I vecchi conta-
fianco in tutte la battaglia con- sguardo dell’Occidente è anco- dini che ostinatamente sono
tro il colonialismo, soprattutto ra troppo forte e nel saggio che tornati a vivere, e morire, nelle
quello culturale. Fontana di so- dà il titolo al libro, Il grande ca- loro pericolanti case dentro la
le, la definiva il marito, e la so- muffamento, l’autrice, con lo sti- Zona, verranno un po’ alla volta
larità di Suzanne, il cui cogno- le irruente e affascinante che la sostituiti da figuranti giornalie-
me da nubile è Roussi, traspa- p Suzanne Césaire contraddistingue, mostra spie- ri che scapperanno per finta al-
re da ogni riga di queste pagi- p IL GRANDE CAMUFFAMENTO tatamente come l’esotismo con la vista dei visitatori, «come de-
Scritti di dissidenza
ne ora pubblicate in italiano (1941 - 1945)
cui siamo soliti pensare le Antil- gli animali impauriti». Squadre
con il titolo Il grande camuffa- p trad. di A. Bacchetta Due ritratti, in Rete, di Aimé Césaire (1913 - 2008) e della moglie le, con la loro natura prorom- di operai, al mattino presto,
mento, dove si ripercorre, at- p Jaka Book, pp. 109, € 12 Suzanne: il martinicano Aimé fu con il senegalese Senghor il teorico pente, le spiagge bianche e il ma- provvederanno a disseminare
traverso una serie di saggi, della «negritudine», la coscienza culturale e artistica dei neri d’Africa re trasparente, nascondessero le case abbandonate di Pripjat
di nuovi vetri rotti, libretti e
Negli scritti degli anni sorti del mondo. «Non è più tem- enorme quello di Suzanne, di Ai- politica e il desiderio di rivalsa. Ridare dignità vecchi oggetti di uso quotidia-
po di parassitare il mondo, è di mée e degli altri che lavoravano Secoli di oppressione e di schia- no, tante volte qualche turista,
1941 - 45, «Il grande salvarlo che si tratta. È tempo di con loro, teso a ridare dignità al vitù ribollivano ora nelle vene di all’Africa, sottrarre ignorando i divieti, volesse por-
camuffamento», cingersi le reni alla maniera de- continente da cui provenivano, questa gioventù nera, che aveva la terra degli avi tarsi a casa un ricordino.
gli uomini valorosi». Così scrive- da cui proveniamo tutti. acquisito gli stessi strumenti cri- Intanto a Pripjat è stato girato
l’impegno politico unito vano i Césaire su Tropiques, Nel saggio che apre il libro, tici di quella cultura bianca che al giogo dell’Occidente, il video musicale della canzone
all’arte e alla poesia schierandosi apertamente con- Suzanne Césaire affronta il te- li opprimeva. Strumenti che ora restituirla alla Natura Sweet People di Alyosha. E vi so-
tro il fascismo e il nazismo. Im- ma della civiltà africana e lo fa venivano rivolti contro coloro no ambientate due missioni del
l’avventura umana e intellet- pegno politico che si intreccia con lo slancio che le è proprio. che li avevano prodotti. invece sfruttamento e oppres- gioco Call of Duty 4: Modern
tuale di questa donna. con l’arte e la poesia. Il vento Cos’è la civiltà? Non un’opera Nei primi studi etnologici del sione dei loro abitanti. Ma sotto, Warfare, ovvero «Mimetizzazio-
Suzanne fu tra i fondatori surrealista era arrivato anche a dell’uomo, no, è l’uomo che è al tedesco Leo Frobenius, uno dei nel vibrare del clima tropicale ne Perfetta» e «Sicario Infallibi-
della rivista Tropiques, che vi- scuotere le palme caraibiche e servizio della civiltà «un sempli- pionieri della ricerca africani- c’è una forza che comincia a le», ambientazione ripresa co-
de la luce nel 1941, mentre in poeti come Breton, dialogavano ce mezzo d’espressione di una sta, Suzanne Césaire individua prendere coscienza di sé. E allo- me missione delle Operazioni
Europa imperversava la guer- e collaboravano con quei giova- potenza organica che lo supera l’essenza della civiltà africana e ra, ci dice Suzanne Césaire: «Se Speciali di Modern Warfare 2.
ra. La guerra di Hitler e là, in ni d’oltremare. infinitamente». Si tratta di una forse della civiltà tutta. L’uomo i fiori hanno saputo trovare giu- E, nel 2004, un produttore
quelle isole delle Antille, che Poi l’Africa, quella terra ab- visione intrisa di umanesimo, è soggetto alla natura, è natura, sto i colori che scatenano il col- ucraino-americano ci ha girato
gli occidentali hanno sempre bandonata dai loro avi, su una emotiva, tipica di quell’epoca, pianta tra le piante, animale tra po di fulmine, se le mie Antille (pagando chissà quanti soldi ai
caricato di esotismo, giovani nave negriera, sottomessa dal dove lo studio delle origini si in- gli animali. La nuova lettura ten- sono così belle, vuol dire che sa- funzionari locali) la quarta pun-
intellettuali manifestavano il giogo colonialista, strapazzata, trecciava, nei lavori di molti in- de a strappare l’essere umano a rà certamente troppo bello, tata del film Il ritorno dei morti
loro impegno per cambiare le derisa, distrutta. Fu un lavoro tellettuali neri, con la passione quella razionalità occidentale a quel giorno, per vederci». viventi, di Ellory Elkayem.
Classifiche Tuttolibri
SABATO 9 APRILE 2011
X LA STAMPA

S
empre in discesa, purtroppo: Saviano resiste al pri- è più commedia scacciapensieri ma dramma lancinante, nella tabella della saggistica, crescono i «bambini» disobbe-
AI PUNTI mo posto, ma il valore in copie vendute dei suoi 100 l’odio di una figlia per una madre che ama solo se stessa. dienti, incitati da vecchi padri intransigenti: indignatevi,
LUCIANO GENTA punti continua a scendere, si ferma poco sopra le L’esatto contrario di Silvio Madre, direbbe Alessandro esorta Hessel (11˚ assoluto); non siate indifferenti, ramme-
8000. Per un soffio non si ritrova appaiato alla Mazzantini Amadori che con questo titolo, per Mind Edizioni, ha dise- mora Gramsci; e Ingrao va oltre, perché non indignarsi non
mentre Ratzinger e Franzen calano ancora di più. Dopo è gnato un ritratto di Berlusconi: ha saputo «conquistare il basta. Non si pensa alla vendetta, come la protagonista del-
La madre quasi tutta pianura, sotto quota 5000. Due gli ingressi della
settimana tra i primi 10. Al 10˚ Madeleine Wickham, «me-
Bambino che è in noi», è stato un «grande portatore di Eros
contro Thanatos», perché, al di là delle sue manifestazionidi
la Némirovsky. Piuttosto a quel «bene ostinato» dei medici
padani missionari in Africa di cui parla Rumiz. Ma per
glio nota come Sophie Kinsella», specifica l’editore in coperti- fallico e seduttivo machismo, prevale in lui il «coinema ma- l’Africa che è tra noi, e in noi, non sembrano esserci al gover-
di tutti na, specchietto per allodole (e pollastrelle): un romanzo scrit-
to dieci anni fa, ambientato in Spagna, ancora senza l’eb-
terno», il profondo femminile. Proprio per questo la maggio-
ranza degli italiani lo cerca, lo vuole, gli si abbandona e lo
no né medici ne madri. Intanto all’opposizione, Franceschini
pubblica un nuovo romanzo, Daccapo: non un manifesto di

gli indignati brezza dello shopping, ma con il medesimo cocktail di lusso e


amori senza voluttà. Al 9˚, con Irène Némirosky, la vita non
perdona comunque. Lasciamo questo frullato di psico-politi-
ca agli esperti di Jung e archetipi. Qui si rileva soltanto che,
rinascita politica, ma il ricordo del padre con le sue puttane
segrete. Altro che le Ruby di oggi. Quelle sì che eran mamme.

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

100 98 86 76 56
1 2 3 4 5
Vieni via Nessuno Gesù di Libertà Il profumo
con me si salva Nazareth delle foglie
da solo BENEDETTO XVI
(JOSEPH RATZINGER)
di limone
SAVIANO MAZZANTINI LIBRERIA FRANZEN SÁNCHEZ
FELTRINELLI MONDADORI EDITRICE VATICANA EINAUDI GARZANTI

50 47 44 37 34
6 7 8 9 10
Gran circo E disse La legge Il vino Vacanze
Taddei e altre del deserto della in villa
storie di Vigàta solitudine
CAMILLERI DE LUCA SMITH NÉMIROVSKY WICKHAM
SELLERIO FELTRINELLI LONGANESI ADELPHI MONDADORI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Nessuno si salva da solo 98 1. Libertà 76 1. Vieni via con me 100 1. Steve Jobs. L’uomo che... 28 1. La solitudine dei numeri... 21 1. Diario di una schiappa... 14
MAZZANTINI FRANZEN SAVIANO ELLIOT; SIMON GIORDANO KINNEY
19,00 MONDADORI 22,00 EINAUDI 13,00 FELTRINELLI 19,90 HOEPLI 13,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO

2. Gran circo Taddei... 50 2. Il profumo delle foglie di... 56 2. Gesù di Nazareth 86 2. Cotto e mangiato 19 2. Non lasciarmi 18 2. Le avventure di re Artù 10
CAMILLERI SÁNCHEZ BENEDETTO XVI PARODI ISHIGURO STILTON
14,00 SELLERIO 18,60 GARZANTI 20,00 LIBRERIA EDITRICE VATICANA 14,90 VALLARDI 12,00 EINAUDI 23,50 PIEMME

3. E disse 47 3. La legge del deserto 44 3. Indignatevi! 33 3. The power 18 3. Bianca come il latte, rossa... 16 3. La prima indagine di Theodore... 10
DE LUCA SMITH HESSEL BYRNE D’AVENIA GRISHAM
10,00 FELTRINELLI 19,60 LONGANESI 5,00 ADD EDITORE 18,50 MONDADORI 13,00 MONDADORI 18,00 MONDADORI

4. America amore 30 4. Il vino della solitudine 37 4. Odio gli indifferenti 26 4. Benvenuti nella mia cucina 15 4. Il piccolo principe 16 4. Principesse. Giocakit 8
ARBASINO NÉMIROVSKY GRAMSCI PARODI SAINT-EXUPÉRY -
19,00 ADELPHI 18,00 ADELPHI 7,00 CHIARELETTERE 14,90 VALLARDI 7,50 BOMPIANI 12,90 WALT DISNEY

5. Non chiedere perché 28 5. Vacanze in villa 34 5. La fine è il mio inizio 17 5. Instant English 14 5. L’amico d’infanzia di Maigret 15 5. Via le zampe dalla pietra... 7
DI MARE WICKHAM TERZANI SLOAN SIMENON STILTON
18,00 RIZZOLI 19,00 MONDADORI 22,00 LONGANESI 16,90 GRIBAUDO 10,00 ADELPHI 8,50 PIEMME

6. La leggenda del morto... 24 6. Vicino a te non ho paura 30 6. Viva l’Italia! 16 6. La parigina. Guida allo chic 12 6. Venuto al mondo 14 6. Tutti a giocare con i Barbapapà! 6
VITALI SPARKS CAZZULLO DE LA FRESSANGE; GACHET MAZZANTINI -
18,60 GARZANTI 20,00 FRASSINELLI 18,50 MONDADORI 25,00 L’IPPOCAMPO 14,00 MONDADORI 6,90 DOREMÌ JUNIOR

7. Odore di chiuso 23 7. L’unico figlio 21 7. Ogni cosa alla sua stagione 14 7. Le ricette di Casa Clerici 12 7. L’ombra del vento 13 7. Il morbo di Atlantide 6
MALVALDI HOLT BIANCHI CLERICI RUIZ ZAFÓN COLFER
13,00 SELLERIO 18,00 EINAUDI 17,00 EINAUDI 15,90 RIZZOLI 13,00 MONDADORI 17,00 MONDADORI

8. Malastagione 23 8. La mappa del destino 19 8. La patria, bene o male 14 8. È facile smettere di fumare... 11 8. È una vita che ti aspetto 13 8. Cappuccetto Rosso sangue 6
GUCCINI COOPER FRUTTERO; GRAMELLINI CARR VOLO BLAKLEY-CARTWRIGHT
18,00 MONDADORI 19,60 NORD 18,00 MONDADORI 10,00 EWI 12,00 MONDADORI 17,00 MONDADORI

9. Io e te 21 9. Sete di sangue... 16 9. Indignarsi non basta 13 9. The secret 11 9. Il giorno in più 13 9. Spells 6
AMMANITI SMITH INGRAO; BOCCIA; OLIVETTI BYRNE VOLO PIKE
10,00 EINAUDI 12,90 NEWTON COMPTON 5,00 ALIBERTI 18,60 MACRO 13,00 MONDADORI 17,90 SPERLING & KUPFER

10 L’uomo che non voleva... 16 10.La ragazza del lago 11 10.Il bene ostinato 13 10.Le diete della salute 11 10.La versione di Barney 13 10.Il mare dei mostri 6
MOCCIA FOSSUM RUMIZ LAMBERTUCCI RICHLER RIORDAN
18,00 RIZZOLI 5,00 SPERLING & KUPFER 14,00 FELTRINELLI 18,00 MONDADORI 12,00 ADELPHI 17,00 MONDADORI

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 1100 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 27 MARZO AL 2 APRILE.

I
l «periodo della grande ven- schott, Schiaparelli, Rostagni. uesta sua ultima opera è Bach Chaouch annuncia nuove
demmia»: autunno 1888,
Nietzsche a Torino. Nei suoi
ultimi mesi di straordinaria luci-
PROSSIMA
MENTE
Il duo Castiglioni-Mariotti è
autore del massimo dizionario la-
tino-italiano; i pedagogisti Visal-
Q un racconto in quindici
quadri che si aprono e si
chiudono sulla ricorrenza di
CHE LIBRO FA
...IN TUNISIA
norme per la libertà d'espres-
sione, nuove strutture, nuovi fi-
nanziamenti.
dità-follia l’autore di Ecce ho- MIRELLA APPIOTTI berghi e De Bartolomeis, il filoso- immagini della natura, la qua- GIOVANNA ZUCCONI Già i produttori cinemato-
mo (scritto nel monolocale di via fo Pietro Rossi, Battaglia, Bob- le, grazie ai suoi colori e ai suoi grafici promuovono documenta-
Carlo Alberto 6), innamorato bio, Pavone, Salvadori sono altri profumi, sembra delimitare ri sulla rivolta, o sui bloggers, o
dell’ex capitale, entra spesso da
Loescher-Clausen, «ottima libre-
Loescher fra i grandi nomi della Loescher
che nell’89 è acquisita da Zani-
l'universo sociopolitico del li-
bro e fornirgli…». Ronf ronf.
E adesso sulle torture perpetrate dal regi-
me di Ben Ali. Già il direttore ge-
ria trilingue» di via Po nel palaz-
zo dell’Università. Luogo «im-
prescindibile» per filosofi e co.,
«maestra» chelli «ma in totale autonomia,
addirittura in concorrenza», pre-
cisa Griffa. Momento dal quale
«... intimista, questo testo,
in prima persona, scorre entro
un'immaginazione e una me-
toccherà nerale della televisione di Stato
dice «basta con i pesci e con i co-
nigli», cioè con i servizi di intrat-
ma soprattutto sigla di una casa
editrice al lavoro dal 1861 e che
d’Italia l’editrice, da sempre rivolta alla
scolastica, vi si dedicherà total-
moria vagabonde, riversando
qua e là sul lettore alcuni
ad Annibale tenimento scacciapensieri, ora
racconteremo la realtà. Già Tu-
ora festeggia i suoi 150 anni, in mente, producendo i testi per la “elementi della vita”, il percor- nisi ha accolto in trionfo Stépha-
contemporanea con l’Unità, con scuola media di I e II grado i cui so di una narratrice che risale ne Hessel, il novantatreenne au-
la bella mostra-percorso alle autori, anche qui tra i molti, sono il filo degli avvenimenti e ac- tore di Indignatevi!, già decine
Ogr e un curriculum di eccellen- Sabatini, Bologna, Pinelli. compagna perplessa i meandri di reperti archeologici sono stati
za legato «alla proposta didatti- Libri «misti» (carta e web), li- del passato, del proprio passa- recuperati nelle ville dei notabili
ca per la scuola del nostro Pae- nella formazione della cultura bri Lim (per lavagne interattive) to…». Zzzzzzzzzzzzzzz. chiamata a dare energia, rac- del regime, e a fine aprile la Fie-
se», come sottolinea l’ad Marco post-unitaria». Un’anima «classi- dove i contenuti si allargano quasi Leggendo, si dorme. E sem- conto, lavoro. Che gli intellettua- ra internazionale del libro sarà
Griffa. Innamorato di Torino an- cistica» (dal 1872 la Rivista di Fi- all’infinito, così come le proposte bra incredibile che un giornale li siano rappresentati nella Co- in edizione straordinaria, dedi-
che il tedesco Hermann Loescher lologia e d’Istruzione Classica), di narrativa, titoli di ieri e di oggi pubblichi una recensione così stituente, chiedono in molti. Che cata alle libertà ritrovate.
che vi approda dopo Lipsia, Pra- una vocazione umanistica (narra- (dal Gattopardo a Pennac) ripre- soporifera, così ancien régime: cinema, musica, giornali, scuo- E forse anche la pubblicazio-
ga, Vienna, aprendo subito al- tiva, la prima traduzione di Alice sentati da specialisti. «Poca criti- mentre tutt’intorno il paese la, editoria diano spazio a que- ne della «vera storia» di Anniba-
l’Europa la sua «azienda» pre- patrocinata dallo stesso Carroll) ca, molta apertura» è la linea del- sobbolle, c'è la rivoluzione, tut- sta gioventù colta e disperata. le e delle guerre puniche (Hanni-
sto destinata, con i successori Ar- e, accanto, le aree scientifiche, bio- l’ad che lancia un forte credito to cambia in velocità (tranne il Appena tre mesi dopo il ro- bal Barca, l'histoire véritable,
turo Graf, Chiantore, i Pavia, a logia, medicina, scienze applicate, agli studenti (un po’ meno all’at- linguaggio dei critici lettera- vesciamento del regime, il mi- di Abdelaziz Belkhodia) è ri-
ricoprire «un ruolo significativo a partire dalle opere di Mole- tuale fabbrica del sapere). ri). Tunisia. Anche la cultura è nistro della Cultura Ezzedine scrittura di verità conculcate.
R

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 9 APRILE 2011
LA STAMPA XI

Massimo Carlotto

Lo scrittore «fuggiasco»
MIRELLA glio nota come “Affaire Ma-
SERRI I PREFERITI nouchian”, tra il 1942 e il 1944,
Un’indiscussa fedel- di un leggendario gruppo di
tà lo ha legato per anni a cin- partigiani immigrati, unghere-
que grandi casse di odiosi fal-
doni, sentenze, scartafacci.
f si, polacchi, italiani e spagnoli,
quasi tutti ebrei abbandonati
Invece nei confronti di tutto da altri resistenti francesi ai
quello che ha più amato, nazisti. Avere un libro in ma-
Massimo Carlotto è stato no, toccarlo, per un esule è
traditore e fedifrago: «Le ra- uno straordinario conforto.
gazze e i libri: da loro mi so- Ho conosciuto espatriati cile-
no spesso dovuto separare ni, iraniani e tanti altri: tutti
con un taglio netto», confes- TIM WILLOCKS vedevano nella pagina una ri-
sa il grande protagonista del Religion sorsa vitale. Mi ricordo una fo-
noir italiano appoggiato al ta- to bellissima di Sandro Perti-
Cairo editore, pp. 823, € 22
volaccio in rovere fatto co- ni, perseguitato dai fascisti a
struire appositamente iden- « Un libro bellissimo su Parigi dove faceva il murato-
tico a quello di Pablo Neru- tematiche che sento molto re: è in tram e legge».
da. «La prima volta che, vicine e che io stesso In carcere riusciva a concen-
mentre mi si spezzava il cuo- ho affrontato ne I cristiani trarsi sui libri?
di Allah» «Sulla mia passione, sul thril-
Nel prossimo romanzo ler che offriva quella soluzio-
ne consolatoria che mancava
ritorna dopo 10 anni
il protagonista
f alla mia esistenza. Mi piaceva
poi Lillian Hellman, che in Giu-
lia raccontava l’amicizia tra
di «Arrivederci amore, due donne sullo sfondo della
ciao», Giorgio Pellegrini
re, ho dovuto abbandonare
«Durante il carcere
una gran borsa zeppa di vo- mi aiutava Pavese dove
lumi è stato nella toilette del THOMAS PYNCHON dice che la letteratura
Charles de Gaulle. Troppo Vizio di forma
pesante per un bagaglio a difende contro
Einaudi, pp. 470, € 20
mano. Stavo per imbarcar- le offese della vita»
mi per Città del Messico, «Non so perché Pynchon ha
spedirli costava una cifra», aspettato così tanto prima Seconda guerra mondiale, e
racconta il «latitante per ca- di approdare a un noir che Dashiell Hammett che con la
so», come si è autodefinito il sembra essere stato Hellman ebbe una relazione
55 enne scrittore padovano, partorito dalla mente di trentennale e finì dietro le
a soli 19 anni incriminato, Dashiell Hammett» sbarre in epoca maccartista.
quando era un militante di Quando mi misero nella sezio-
Lotta continua, per un assas- ne dei politici mi adottarono e
sinio mai commesso. E’ in
uscita a maggio il nuovo atte-
f mi protessero dal momento
che ero il più giovane. Con lo-
sissimo racconto, Alla fine di ro tutto era organizzato. Gin-
un giorno noioso (e/o edito- nastica, letture e discussioni
re), dove, dopo 10 anni, ritor- andavano in un’unica direzio-
na Giorgio Pellegrini, prota- ne: assai seguito, per esempio,
gonista di Arrivederci amore, La vita. Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Scrittore, drammaturgo, era Toni Negri con le Trenta-
ciao. E intanto oggi pomerig- sceneggiatore. Protagonista di un caso giudiziario negli anni Settanta, quando tré lezioni su Lenin. Mi aveva
gio Carlotto svelerà i segreti fu accusato dell’omicidio di una studentessa. Un’odissea, dall’assoluzione alla ADRIAN MCKINTY poi conquistato Cent’anni di so-
del genere letterario di cui è Ballata irlandese litudine di Gabriel García Már-
indiscusso maestro in una condanna fino alla fuga all’estero, a cui porrà termine il presidente della quez che ho ripreso in mano di
Repubblica Scalfaro con la concessione della grazia. Rizzoli Bur, pp. 414, € 11, 20
lectio magistralis per la mani- recente e ho trovato di una no-
festazione romana «Libri co- «Per chi ama l'hard boiled e ia mortale. Quando vengo tra-
me» (presso l’Auditorium Le opere. Esce l’11 maggio «Alla fine di un giorno noioso» (e/o). Altre opere, per Raymond Chandler, sferito a Padova con i detenuti
Parco della musica, a cura di lo stesso editore: «Il mistero di Mangiabarche», «Il fuggiasco», «Cristiani di questo libro di Adrian comuni eccomi stipato in una
Marino Sinibaldi). Allah», «L’amore del bandito», «Nordest» (con Marco Videtta). Mckinty è un mito. camerata con altri 20 carcera-
Va oltre il genere ti. Erano per la maggior parte
«Spiccano tra i maestri ed è grande letteratura» anziani, immersi in vecchi nu-
meri di Oggi e Gente: mi chie-
del thriller di denuncia sero di raccontare delle sto-
sociale Ian Rankin, rie. Io mi impegnai come affa-
sto, anche con il Placido Don di bulatore interpretando Agen-
Gorlin e la coppia Un maestro del «noir» italiano svela oggi Michail Aleksandrovic Solo- te 007 - Licenza di uccidere di
Roslund&Hellstrom» i suoi segreti in una lectio magistralis chov che conteneva scene che Ian Fleming».
all’epoca giudicavo audaci. Il primo film e il primo libro
Poi mi cimentavo con Steven-
Allora, Carlotto, cosa dirà
ai suoi lettori? Cosa c’è di alla manifestazione «Libri come» di Roma son, Salgari, Fenoglio, Silone,
dopo la reclusione?
«The Blues Brothers di John
speciale nella fucina stre- Cassola, Pavese, Hemingway Landis con John Belushi e
e Dos Passos che invece mi de- Dan Aykroyd. E’ difficile far

“Ho ascoltato
gonesca di chi lavora a co-
struire un romanzo giallo? luse. A indirizzarmi per una capire a chi non l’ha mai pro-
«Il mio metodo di scrittura via simile a quella che poi io vata la differenza che esiste
affonda le radici nella mia vi- stesso avrei percorso c’era tra vedere una pellicola in
ta da “fuggiasco” (è il titolo Sciascia con il bellissimo Gior- bianco e nero da solo in una
del primo racconto di Carlot- no della civetta. A scuola ero cella - le serate di cinema era-
to, ndr) e pure nei sofferti ab- un asino ma con le ragazze mi

la civetta
bandoni dei libri che più mi fingevo gran letterato. Spac- «Di recente ho ripreso
confortavano nella solitudi- ciavo come mie le poesie di Ne-
ne. Oggi tra i polizieschi che ruda e testi di Bob Dylan. A in mano il García
leggo volentieri c’è la serie di tredici anni divento comuni- Márquez di Cent’anni
Thomas Harris con lo psi- sta e mi immergo in Stalin,
chiatra cannibale Hannibal Marx, Lenin e Mao con Le di- di solitudine: l’ho trovato
Lecter e la trilogia di Millen- vergenze tra il compagno To- di una noia mortale»
nium di Stieg Larsson. Un
meraviglioso laboratorio
d’invenzione. Che io chiamo
gialli d’evasione. Invece il
noir per me suona tutt’altra
musica e, pur lavorando con
l’immaginazione romanze-
di Sciascia”
un bagaglio essenziale, accom- una denuncia sociale e col- rario della Svezia, in Tre se-
gliatti e noi».
E i classici, da Dostoevskij a
Flaubert a Stendhal?
«Guerra e pace, I fratelli Ka-
ramàzov, Il castello di Kafka so-
no l’appuntamento rimandato
per anni. Nel periodo delle
no state abolite perché si veri-
ficavano disordini e rivolte - e
stare in una sala, in una visio-
ne collettiva a colori. I miei
primi tomi, quelli che danno
finalmente vita alla mia libre-
sca, deve arrotare i denti, pagnato esclusivamente dal gono il punto nevralgico condi, come nemmeno lo im- mie peregrinazioni per il mon- ria stanziale, provengono da
mordere una realtà». pensiero del romanzo che sto dell’attualità? maginiamo, arretrato, senza do mi seguivano il padre del una piccola casa editrice, la
Dunque, come procede? per scrivere. Ma non butto giù «James Ellroy lo ha definito protezione per i pentiti, mol- noir francese, Léo Malet, Au- Bertani di Verona: appena
«Con l’inchiesta non solo sui nemmeno una riga e si ripete “il re incontrastato del giallo to simile a quello di un Paese guste Le Breton con Rififi e esco dalla prigione vado a tro-
documenti ma anche con l’in- quello che accadeva quando scozzese”: è Ian Rankin i cui del terzo mondo». molti testi sulla Resistenza vare un amico e mi porto via
dagine sul campo: per i Cri- ero in carcere, covavo dentro “police procedural” riescono Le prime letture che l’han- francese e la Shoah. Avevo fat- un’intera cassa. Due anni do-
stiani di Allah, per esempio, di me le storie che volevo rac- ad aprire squarci inediti e il- no avviata sulla strada del to mia l’affermazione di Pave- po aver ottenuto la grazia,
sono andato in Algeria, in Ko- contare e non potevo farlo dal luminanti sulla Scozia di og- thriller? se che “la letteratura è in gra- aiutato dalla critica e scrittri-
sovo per L’amore del bandito. momento che avevamo una gi. Nicolas Jones Gorlin am- «Sono arrivate tardi. A casa, a do di rappresentare una dife- ce Grazia Cerchi, ho esordito
Poi - ed è questa la ripetizio- penna ogni 20 detenuti. Anche bienta le sue storie nei com- Padova, c’era una grande bi- sa contro le offese della vita”. con il primo racconto. Forse
ne del passato - sento il biso- ora, in questi giorni itineranti, missariati delle periferie pari- blioteca con la sezione proibi- Leggendo questi racconti ridi- proprio perché ho avuto la
gno di abbandonare tutto, di non prendo appunti, niente, ru- gine, tra casermoni fatiscen- ta e naturalmente, per me, la mensionavo la disgrazia di es- sensazione di galleggiare in
liberarmi da carte, libri. Da mino la materia che sento cal- ti, strade presidiate da spac- più appetita: de L’amante di sere stato ingiustamente accu- un gran mare di ingiustizia
latitante in realtà dovevo pur- da, bollente. Quando rientro, ciatori, ladri, assassini. Oppu- Lady Chatterley consumavo sato di aver inferto 59 coltella- ho individuato nel noir la na-
troppo separarmi anche dal- inizio la stesura». re, ancora, c’è la coppia di goloso gli avvinghiamenti ero- te a una studentessa 25 enne. vicella più adatta a portare al-
le amiche a me più care. Oggi Chi sono i giallisti per eccel- culto, Roslund&Hellstrom, tici della lady con il guardia- Mi commuoveva la ricostru- la luce un gran carico di veri-
faccio un viaggio da solo, con lenza, quelli che operano che descrive il sistema carce- caccia. Come facevo, del re- zione della persecuzione me- tà nascoste e realtà tradite».

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