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I R

Oggi VIDEOINTERVISTA
Mari: i miei
SUL COMODINO
Hunziker:
MEMORIA
Mack Smith:
tuttoLIBRI eroi, speranze
dell’Ottocento
così ti striscio
la libreria
insegno Storia
agli italiani
iPad Edition Con le recensioni e le classifiche dei bestseller

NUMERO
ANNO XXXV
1756
SABATO 12 MARZO 2011 tuttoLIBRI La festa del 17 marzo Occasione di memoria e di orgoglio,
il Risorgimento non come sbadiglio scolastico ma visione di futuro
per le nuove generazioni che non vogliono rassegnarsi al declino
DONNE D’ITALIA

Italia forever
ALESSANDRO
Nel salotto MARI

Un tuffo. Irrigidire i
della Maffei muscoli perché in superficie
ondeggiano detriti e polvere, e
La nobildonna trattenere il fiato. Aprire gli
che fece l’Unità occhi dentro il mare della me-

giovane e forte
moria per vedere chi erava-
SERRI P. II
mo, e tornati a galla ispirare a
fondo per comprendere chi
siamo. Adesso. Mentre ci ac-
cingiamo a festeggiare la na-
scita del Regno d'Italia, fonda-
mento per la Repubblica che
ogni anno celebriamo ribaden-
do il valore della Costituzione, «La prima
ossia l'essere italiani, nei dirit- bandiera
ti e nei doveri, tutti eguali fra italiana
loro. Il 17 marzo arriva come portata
FOTOGRAFIA un'opportunità di rimembran- a Firenze
za e d'orgoglio, ma le divergen- nel 1859»,
Quel falso ze sull'appuntamento ancora
riecheggiano, ed allora è l'at-
dipinto di
Francesco
Garibaldi tualità dell'altrove che può for- Saverio
se aiutarci a meditare sull'uni- Altamura,
Il Paese come cità della data. al Museo del
era immaginato Nella sciabolata di terre Risorgimento
che chiudono a Sud il Mediter- di Torino.
DE LUNA P. VI
raneo sono settimane di visi in- Ai pittori del
sanguinati, lacrime luttuose Risorgimento è
ma sprezzanti, e tutti siam stata dedicata
la mostra che
L’autore di «Troppo si è chiusa
lo scorso
umana speranza» gennaio
rievoca sogno e coraggio alle Scuderie
del Quirinale,
dei «giovinastri» che a Roma:
si pensarono fratelli il catalogo
ARTE è pubblicato
pronti a dire che un re, un dit- da Skira.
Ritratti tatore, deve far fagotto se il po-
polo, insofferente e soffocato,
Una sezione di
opere sul
dello Stivale lo esige. Dall'oggetto osserva- Risorgimento
to all'osservatore: perché sap- nei musei
Visioni d’Italia piamo d'istinto che sollevarsi italiani è
nel secondo ‘900 e pretendere una terra più giu- contenuta
sta, un avvenire di libertà e be- nel volume
BELPOLITI P. VIII
nessere è legittimo? Da dove «Ottocento,
viene questo gene che abbia- Catalogo
mo iscritto nel corpo? Perché, dell’arte
pur con le ovvie differenze, chi italiana»
oggi in Italia lotta tra precaria- edito da
to e disoccupazione, sfiancato Metamorfosi
da un eterno presente, potreb-
be legittimante reclamare un
Paese a misura sua? Perché si
avverte un'energia, soprattut-
to nelle nuove e strapazzate
DIARIO DI LETTURA generazioni, che per esplode- do i versi finali di Gozzano

Il garibaldino
re attende la visione d'un so-
gno per il domani? 150, un cammino che continua («Non so perché mi faccia tan-
ta pena / quel moribondo che
Scriveva in versi Gozzano: non vuol morire!») vorrei indu-
di Pavone «Il gigantesco rovere abbattu- Adesso che è qui la Festa, Alessandro rivelandosi proprio con un giare su quel sogno d'esser
to / l'intero inverno giacque senza fare gli asini di Cavour Mari ha romanzo nutrito dalle fronzuto.
Con l’eroe Ettore sulla zolla, / mostrando in cer- (quelli che si lodano da sé), esordito energie giovani e forti del Qui c'è un attrito - banaliz-
nella Resistenza chi, nelle sue midolla / i cento- possiamo annotare che su quest’anno Risorgimento: così abbiamo zo provocatoriamente - tra
novant'anni che ha vissuto». queste pagine abbiamo da Feltrinelli chiesto ad Alessandro Mari, vecchiaia e gioventù che mi ri-
PAPUZZI P. XI
Se quel «centonovanta» fosse iniziato di buon‘ora il con autore di «Troppo umana porta a Giuseppe Mazzini, là
«centocinquanta» e si legges- cammino verso i 150 anni il romanzo speranza» per Feltrinelli, di dove sostenne che per fare
se l'«abbattuto» come «pro- dell’Unità, fin dal settembre «Troppo pensare la festa dei 150 con l'Italia si doveva anzitutto rico-
strato» da una crisi economi- 2009, aprendo con umana gli occhi dei suoi personaggi e noscere un contrasto in atto
TUTTOLIBRI ca e identitaria parrebbe una un’intervista di Giuseppe speranza» insieme dei loro coetanei nella società preunitaria: «Le
fotografia fin troppo fosca del Culicchia ad Alberto Arbasino d’oggi. Il nostro cammino denominazioni giovine e vec-
A cura di: Paese, ma la poesia prosegue: su «Fratelli d’Italia» la nostra nella vetrina delle novità, per proseguirà oltre la Festa, chia Italia non sono nostre; e
LUCIANO GENTA
con BRUNO QUARANTA
«Ma poi che Primavera ogni rassegna a zig zag attraverso i la verità zeppa di titoli in gran incrocerà i dibattiti del perché vorremmo noi gravar-
corolla / dischiuse con le mani libri che hanno contribuito parte d’occasione, eccezion prossimo Salone del libro a ci l'anima d'un rimorso, crean-
tuttolibri@lastampa.it di velluto, / dai monchi nodi alla «formazione» e/o alla fatta per le discusse ricerche maggio e arriverà almeno do una divisione, dove i fatti
www.lastampa.it/tuttolibri/
qua e là rampolla / e sogna an- «descrizione» dell’italianità. di Alberto M. Banti. sino alla chiusura dell’anno non ci sforzassero a ricono-
cora d'esser fronzuto». Con la Doveroso alla vigilia del 17 Naturale poi affidare la scolastico. Le celebrazioni scerla […]?». E altrove: «Noi
LA STAMPA nuova stagione, insomma, il ro- marzo dedicare il numero al copertina allo scrittore che a servono se aprono cantieri, se
vere si ostina a germogliare
per dare nuovi semi, e malgra-
Risorgimento, scegliendo inizio anno più ci ha sorpreso, progettano lavori.
p Continua a pag. VII
II Storie e personaggi
L’ALMANACCO PIEMONTESE CRONACHE DELL’UNITÀ «ITABOLARIO» 1861- 2010
Nella Torino del 1911 Dall’inviato a Palestro In centocinquanta parole
= Rievoca la Torino del 1911, la Torino dell’Esposizione = «Nel piccolo spazio di pochi giorni si ebbe parte a = Un alfabeto del Bel Paese, «l’Italia unita in 150
internazionale, l’Almanacco Piemontese (pp. 223, € 23) tre combattimenti...», dal nostro inviato alla battaglia di parole», anno per anno : è l’Itabolario curato da Massimo
di Viglongo (viglongoeditore@libero.it, tel. Palestro, anonimo, per L’Opinione, 4 giugno 1859. E’ Arcangeli per Carocci (pp. 371, € 23). Da Nazione (1861)
011/6060421). Nel volume, scritti, fra gli altri, di Pascoli, fra gli articoli e corrispondenze 1859-1861 raccolte in alla locuzione Social network (2010), da Automobile
Thovez, Gozzano, nonché necrologi in morte di Salgari, lo un Oscar Mondadori sotto il titolo Cronache dell’Unità (1899, nasce la Fiat) a Metroplitana (1955), da Futurismo
scrittore che Viglongo ha via via restaurato d’Italia (pp. 440, € 10, introduzione e cura di Andrea (1909, il Manifesto sul Figaro) a Qualunquismo (1945) , da
filologicamente. Non mancano sguardi, rispettivamente , Aveto). Dalla seconda guerra d’Indipendenza alla Pizza (1889) a Velina (1988), da Bar (1897) a Telequiz
al 1861 (nel segno di Cavour: il funerale raccontato da proclamazione del Regno d’Italia. Dal Plebiscito toscano (1970), da Marcia (1922) a Lega (1991), da Vincere (1940)
Giuseppe Deabate, gli elogi di Casalegno e Salvatorelli) e raccontato da Carlo Collodi alla scomparsa di Ippolito a Girotondo (2002), da Repubblica (1946, il referendum) a
al 1961 (da Carlo Levi a Guido Piovene, da Paolo Monelli a Nievo, da Garibaldi e Cavour visti da Mazzini, Furbetto (2006, i furbetti del quartierino, l’Italia opposta a
L’Almanacco Viglongo Giovanni Arpino, allergico all’enfasi celebrativa) all’impresa garibaldina per la firma di Alexandre Dumas. quella dei fessi prezzoliniani).

Clara Maffei La nobildonna che a Milano


Bloc notes orchestrò una palestra di intelligenze
A PORDENONE

In quel salotto
Cees Nooteboom
= Lo scrittore olandese Cees
Nooteboom sarà il
protagonista di «Dedica», la
manifestazione culturale di

si fece l’Italia
Porednone (da oggi al 26
marzo). Nell’occasione esce da
Iperoborea la raccolta di
frammenti Avevo mille vite
ne ho presa una sola (pp.
208, € 14,50). Il curatore,
Rüdiger Safranski, vi ha
selezionato le pagine più MIRELLA nizzò fughe in Piemonte e in tà nella città lombarda. La casa,
SERRI
evocative dell’«olandese Svizzera, distribuì moschetti e fresca di pittura, in un elegante
volante». Nella città friulana Due boccolotti neri ne pistole a scrittori, giornalisti e palazzotto settecentesco in via
(che conferirà il «sigillo» allo incorniciano il volto paffutello, artisti, convinta che il loro ap- Bigli 21, accoglieva, come la pre-
scrittore più volte candidato al lo sguardo è ironico e intenso: porto alla causa risorgimentale cedente abitazione in corsia dei
Nobel) sarà tra l’altro così l’amico pittore Francesco fosse determinante. Come emer- Giardini, dalle otto di sera in poi
poiettato il film documentario Hayez rappresenta la contes- ge dal suo carteggio con il gior- un gran via vai di dame in stola
«Hotel Nooteboom» realizzato sa Clara Maffei. Non a caso la nalista e scrittore Tenca, il com- al braccio di gentiluomini in abi-
da Heinz Peter Schwerfel. nobildonna, conosciuta in tut- pagno della sua vita, gli intellet- to scuro. Ma non si trattava di
ta Milano, veniva chiamata tuali si ponevano come i nuovi ospiti di serate mondane, erano
A PARMA Clarina: era esile e minutina. «mediatori» tra il ceto politico intellettuali-cospiratori, volitivi
Ma la piccola contessa, in con- emergente e gli esponenti delle e determinati sostenitori dell’in-
Minimondi trasto con il suo diminutivo, fu classi borghesi o popolari che av- dipendenza dallo straniero.
= Undicesima edizione a un personaggio di gran peso vertivano prepotenti le esigenze L’edificio si trovava a un tiro di
Parma e provincia di nella vicenda risorgimentale e di modernità e di avvicinamento schioppo da via Andegari, dove
«Minimondi», festival di all’Europa. Abile tessitrice di le-
letteratura e illustrazione per Raccolse fondi, gami e di rapporti, Clarina, con- In anteprima
ragazzi e adulti, diretto da sapevole che «fatta l’Italia biso-
Silivia Barbagallo. Da oggi al 27 organizzò fughe, gnava fare gli italiani», si applicò uno dei 14 ritratti
marzo. Una delle mostre che distribuì pistole alla creazione di una palestra di raccolti in «Donne
caratterizzano la rassegna è intelligenze che elaborassero La contessa Clara Maffei in un ritratto di Hayez
dedicata a Remy Charlip, a scrittori e artisti, una coscienza e un’identità na- del Risorgimento»
«Danzare il mio libro» : ospitò Balzac e Liszt zionale in quel disarmonico puz- celebri o dimenticate chiava su tutti i divani su cui po- che le ammiratrici accorressero
coreografo, danzatore, zle che era lo Stivale. sava le sue abbondanti terga, a raccoglierli, non attirava mol-
performer americano, Charlip è di notevole statura intellettua- «Sul finire dell’inverno 1850, risiedeva Tenca, ed era la secon- era considerato sciatto e poco te simpatie: nobili e buona bor-
autore e illustratore di libri per le. Il suo salotto, tra tutte le di- feci una cara conoscenza, quella da dimora della nobildonna do- elegante. Tenuto alla larga da ghesia meneghina gli avevano
bambini, editi in Italia da more patrizie che furono culla della contessa Clara Maffei […] po la separazione dal poeta e molti blasonati, venne però ac- sbarrato le porte. Clara, anche
Orecchio Acerbo. di moti liberali, fu il cenacolo che aveva allora 36 anni», anno- scrittore Andrea Maffei. Il pri- colto dalla Maffei che vide in lui nel suo caso, dimostrò di non vo-
più noto della penisola. Durò ta entusiasta del suo nuovo in- mo rifugio – dopo l’addio al bion- un importante intellettuale di ri- lersi accodare all’opinione comu-
A MILANO ben 52 anni e contribuì a lastri- contro il non ancora ventenne do scrittore avvenuto con il so- ferimento. Per Balzac la sua ca- ne e aprì la sua dimora alla cop-
care la strada che avrebbe por- Giovanni Visconti Venosta, futu- stegno e il consiglio dell’amico sa era sempre aperta, persino al pia, confermando il suo anticon-
Il Libro Antico tato all’Italia unita. Nelle sale ro deputato del Regno d’Italia. Giuseppe Verdi – era stato tra mattino, appuntamento conces- formismo e la propensione a da-
= Fino a domani, Palazzo ben arredate della Maffei non «Era una donnina […]più che bel- ville immerse nel verde dietro so solo ai più intimi, perché per- re al suo «salone», influenzato
della Permanente, prosegue la solo ci si impegnò alacremente la, elegante, di maniere distin- eleganti cancellate in ferro.[...] metteva gran confidenza. [...] dalle idee illuministiche, l’im-
ventiduesima edizione del per la causa patriottica, ri- te». Colta, appassionata lettrice, Ad accomodarsi tra le trine e La Maffei, tra i suoi ospiti, eb- pronta di un luogo di riunione al-
Libro Antico. Tra le rarità in schiando la tortura, la prigio- di notevoli capacità dialettiche, i tavolini intarsiati di Clarina, be anche Franz Liszt accompa- la madame du Deffand o di un sa-
mostra, il pamphlet nia, la vita; in quella fucina di non era solo in grado di animare molto stimata da Alessandro gnato dalla discussa amante Ma- lotto anglosassone.
pubblicato da Ezra Pound a discussioni, di elaborazioni cul- una garbata conversazione ma Manzoni e da Verdi, furono le rie d’Agoult, entrambi protago- Da dove nasceva questa incli-
Rapallo, 1944: Oro e lavoro: turali, di giornali – come il Cre- anche di «infiammare gli ani- personalità emergenti della cul- nisti di una storia che aveva mes- nazione a percorrere strade au-
alla memoria di Aurelio Biasi, il puscolo fondato nel 1850 da mi»: così la descriveva il nobile tura europea. A dar lustro alle so a rumore tutti i salotti d’Euro- tonome e molto particolari? Si-
manoscritto autografo di Osip Carlo Tenca – si lavorò anche che frequentava, insieme al fra- sue serate tra i primi vi fu Ho- pa. La contessa Marie aveva la- curamente l’educazione ricevu-
Mandelstham Petersburg per gettare le basi di un’idea di tello maggiore Emilio, il salotto noré de Balzac. Il cicciottello sciato marito e figli per il musici- ta aveva abituato Clarina a colti-
Stanzas (1913), una delle 80 nazione capace di cementare nuovo di zecca della Clarina. narratore in Italia era circonda- sta, più giovane di sei anni. Liszt, vare la sua verve più originale.
copie di La Guerre. Une poésie le diversità della penisola. Nuovo come locazione ma to da una pessima fama. Era in- che sedendosi al piano lasciava Sua madre l’aveva abbandonata
di Ungaretti, con autografo. Clara raccolse fondi, orga- già noto per la sua intensa attivi- seguito dai creditori, sonnec- cadere i guanti gialli in modo piccolissima e il padre, il conte

SERGIO dieci figli con la dolce, remissiva


PENT Migranti «La signora di Ellis Island»: Anna Maria - di spegnersi nella
Dopo il curioso noir vecchiaia dopo aver vissuto feli-
grottesco Il giudice meschino, con Gangemi tra la Merica e l’Italia cemente le sue stagioni.
l'ingegner Mimmo Gangemi si In mezzo ci sono guerre e care-

Una Madonna
ripresenta con un buon chilo stie, figlie morte in tenera età e fi-
di lettura invernale, di quelle gli che vogliono cambiare il per-
da affrontare durante una «sa- corso contadino del loro futuro, il
na» influenza o quando si ha tutto all'insegna di un naturali-
semplicemente voglia di ritro- smo carnale sincero e appassiona-
vare pagine aperte e pacate,
larghe campate narrative inse-
rite in una geografia che è
quella delle nostre più antiche
fa la grazia p
p
Mimmo Gangemi
LA SIGNORA DI ELLIS ISLAND
to, dove non c'è posto per i pensie-
ri fatui e le finzioni. Da Saverio, il
figlio scapestrato che conosce
l'Africa e i primi segni della mo-
stagioni, dei nostri padri e non-
ni, in un contesto nazional-po-
polare ormai in disuso, per cer-
ti versi fuori tempo massimo.
al calabrese p
p
Einaudi
pp. 619, € 19,50 Mimmo Gangemi
dernità tecnologica, a Ciccio, l'al-
tro figlio diventato prete per dove-
re ma fedele fino in fondo alla fa-
miglia, il percorso dei discenden-
La sfida di Gangemi, in tal non azzardato, colmo di tutte le anche solo per l'impegno di scrit- ghesia rurale, non è certo di quel- gnora con un bambino in braccio, ti di Giuseppe attraversa il seco-
senso, parrebbe puramente ac- caratteristiche necessarie a un tura, è la mancanza di sorprese e le mai visitate. Ma Gangemi ha vo- e da qui nascerà la sua piccola lo scorso sull'onda di una corali-
cademica: composto al suo tavo- percorso popolare non disgiunto di rovesciamenti d'attesa in tutta luto - crediamo - rendere omaggio fortuna. Dalle miniere dell'Ohio tà nobile, intensa, che vive - e tal-
lo di scrittura l'autore ha respi- da qualche sotterranea ambizio- l'ampia struttura: la vicenda del alla sua Calabria attraverso l'epo- alle fonderie di Pittsburgh, la vita volta un po' si sperpera - nella
rato a fondo l'odore degli ulivi e ne di stampo classico, con l'om- migrante che lascia la sua terra pea di Giuseppe, che dal suo pae- di Giuseppe sfiora tutti i luoghi tradizione popolare. Su tutto
del mare, la ruvida essenza della bra di un Bacchelli, ma passando agli albori del Novecento solcan- se di Aspromonte approda all' comuni del dispatrio: fatica, mor- aleggia la figura nebbiosa di quel-
terra e le lacrime dei distacchi, dai «terroni» di Silone e Strati per do l'oceano per raggiungere la mi- America dei grandi sogni, ri- te, lontananza, perdita di amici la signora di Ellis Island, un po'
l'italica patriarcalità di matrice transitare in una dimensione tut- tica «Merica», del successivo ri- schiando di non superare l'ostaco- cari sul posto di lavoro, fino al Madonna un po' dama borghese,
sudista e il vento delle speranze ta meridionale di esistenzialità ar- torno a casa con il susseguirsi dei lo di Ellis Island. Respinto a causa rientro in Italia, dove l'acquisto da cui parte il sogno di Giuseppe,
morte e rinate dopo il dolore e le roccata alla roba, alla famiglia. matrimoni, delle fatiche, dei figli di una brutta febbre, Giuseppe di un terreno consente al giovane la sua scalata alla vita, come il la-
guerre. Ne è nato un romanzo Se un difetto si può evidenzia- che muovono nuove imprese ne- viene miracolosamente transita- calabrese d riappropriarsi di se scito di una fortuna che talvolta
epico, generoso, virtuoso ma re, in questo lavoro da premiare gli spazi ristretti della piccola bor- to sul continente da una bella si- stesso, di formare una famiglia - sfiora anche gli spiriti puri.
Tuttolibri
SABATO 12 MARZO 2011
LA STAMPA III

UN RITRATTO DI GIANNI FARINETTI ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI JESSIE MARIO WHITE, L’INGLESE PATRIOTA
La Bela Rosin, regina di cuori Amore mio, uccidi Garibaldi La chiamavano Miss Uragano
= Rosa Vercella o la Bela Rosin, la donna che Vittorio = Una storia fabbricata in casa, attingendo nella = Da figlia dell’Inghilterra vittoriana a protagonista del
Emanuele amò tutta la vita, «restaurata» da Gianni cassapanca degli epistolari, centocinquanta lettere dei nostro Risorgimento: corrispondente di guerra, infermiera,
Farinetti in Regina di cuori (Marsilio, pp. 108, € 10). Il bisnonni, lei principessa di Boemia, lui ussaro imperiale. moglie del patriota Alberto Mario, fervente garibaldina (ma
primo incontro a Racconigi nel 1847, quindi Amore mio, uccidi Garibaldi, opera prima di Isabella Bossi anche mazziniana, nonché amica di Bertani e Cattaneo) fu
inseparabili, Sua Maestà e Rosina, fino alla morte del Re, Fedrigotti, ritorna ora da Longanesi (pp. 178, € 15,60). Miss Uragano, al secolo Jessie White, «una gran donna»
avvenuta nel 1878. E’ sposato da cinque anni, il Re Leopoldina Lobkowitz incoraggia così il marito, conte (Carducci) che contribuì appassionatamente all’Unità. Ne
Galantuomo, quando Cupido lo colpisce, lei così «bella, Fedrigo Bossi Fedrigotti, nobile «povero» in quel di Rovereto, ricostruisce la vicenda Paolo Ciampi, per l’editore Romano
gran massa di capelli corvini, occhi scurissimi, una provincia dell’impero absburgico. Arruolatosi come (pp. 323, € 14., pref. di Anita Garibaldi ). Morirà nel 1906,
carnagione perfetta, il petto tutt’altro che acerbo». volontario nell’esercito di Francesco Giuseppe, fronteggia fiduciosa: «Le nuove speranze che si aprono all’Italia mi
Gianni Farinetti con grazia, non lesinando gli inchini, l’Erore dei due Mondi. Per il mondo di ieri, per l’Austria felix, hanno un poco risvegliata...All’età di 75 anni io ho davvero
racconta una indimenticabile storia «privata». il tramonto è inesorabilmente cominciato una visione dal Monte Nebo della Terra Promessa». La copertina di Miss Uragano

improvvisano versi (la maggio-


re tra le improvvisatrici fu la te-
ramana Giannina Milli), anche
se lo fanno in poesie piene di en-
fasi civile, del resto compatibili
con la medietà retorica e poeti-
ca per un verso degli entusia-
smi risorgimentali, per altro
verso di un «poetichese» che vi-
ve di vita separata e parziale,
come ancora recentemente ha
sottolineato Pietro Trifone nel-
p AA. VV. p Maria Teresa Mori la sua Storia linguistica dell'Ita-
p DONNE DEL RISORGIMENTO p FIGLIE D'ITALIA lia disunita (Il Mulino).
p Il Mulino, pp. 240, € 24 p Carocci Gusto melodrammatico, les-
p In libreria dal 16 marzo
p pp. 200, € 18,90 sico del cuore, registro aulico,
p Le donne del Risorgimento rac-
contate da altrettante donne.
palingenesi liberatorie, rigene-
In anteprima pubblichiamo qui razione morale, idee virtuose
alcuni brani del ritratto che Mi- «Venezia che spera» (condensabili in alcune parole-
rella Serri dedica alla contessa di Andrea Appiani jr, 1861 chiave come «patria, guerra,
Clara Maffei. armi, bandiera, inno»). Un'ita-
Le altre autrici sono Claudia Ga- lianità radicata soprattutto nel-
limberti («Bianca, Cecilia, Tere- GIOVANNI la tradizione umanistica, che
sa e le altre» e «Mille e una...Ro-
salie Montmasson»), Elena Doni
TESIO Figlie d’Italia Uno stuolo di poetesse, passa per le accademie e i salot-
Figlie d'Italia s'intito-
(Colomba Antonietti e Jessie
White Mario), Lia Levi (Marga-
la il saggio che Maria Teresa un «canzoniere» tutt’altro che irrilevante Un lessico del cuore:
ret Fuller), Simona Tagliaventi Mori ha pubblicato da Caroc-
ci. Ma avrebbe anche potuto registro aulico,

Patriote fino
(Anita Garibaldi), Maria Grosso
e Loredana Rotondo (Cristina intitolarsi «madri d'Italia» palingenesi liberatorie,
Trivulzio di Belgioioso), Federi- (già del resto esistente in bi-
ca Tagliaventi (Antonietta De bliografia), se è vero che vi si rigenerazione morale,
Pace), Dacia Maraini (Enrichet-
ta Di Lorenzo e Peppa la canno-
parla di donne che l'Italia han- idee virtuose
no contribuito a farla.
niera), Chiara Valentini (Sara Le-

all’ultimo verso
Donne che esulano dal ca- ti, ma che alla fine viaggia più li-
vi Nathan), Simona Tagliaventi
(Antonia Masanello), Francesca
none a cui la letteratura s'è te- beramente nelle occasioni of-
Sancin (Enrichetta Caracciolo nuta per anni. Donne che in ferte dalla nascente industria
Fiorino), Serena Palieri (Giudit- genere escono dagli studi di editoriale.
ta Tavani Arquati). altre donne sollecite a scriver- Alla domanda fondamenta-
ne quasi come un atto di ripa- le che la Mori si pone («C'è sta-
razione. Nessuna rivendica- to un Risorgimento delle don-
Carrara Spinelli, per sfuggire ai zione spinta, beninteso, ma Cassone a Maria Giuseppina più in là. Donne a volte ligie al ne?») farei solo una giunta che
pettegolezzi e superare un mo- una passione di ricerca stori- ALCUNI ESEMPI Guacci Nobile, da Onestina Ri- classicismo imperante in Ro- viene a integrare i molti riferi-
mento difficile anche dal punto ca e letteraria che frugando «Viva l'Italia! Gridisi; / si spieghin cotti ad Agata Sofia Sassernò ma e nel Meridione, a volte più menti convocati. Riguarda l’Et-
di vista economico, si trasferì da nelle zone meno frequentate le bandiere!/ Già la pugna (se ne contano più di trenta). propense al Romanticismo di tore Fieramosca di Massimo
Bergamo a Milano, dove diven- riesce a dirci qualcosa di nuo- infiammasi,/ già s'urtano le Appartengono a una diversa marca lombarda e toscana. d'Azeglio e il personaggio sacri-
ne precettore di rampolli di vo, se non proprio di inedito; schiere;/ meglio la morte, liberi/ geografia (Sicilia, Marche, To- Donne che accompagnano le fa- ficale di Ginevra («sadomaso-
grandi famiglie aristocratiche. qualcosa che costringe a fare che vita in servitù!» scana, Piemonte, Campania, si cruciali del Risorgimento chismo» del tutto pertinente).
Anna Gherardi Del Testa
Fu costretto a metter la figlia in dei conti di solito trascurati. Umbria, Veneto, Lombar- Lei a dire a Ettore in procinto
«Madri, donzelle un palpito/
collegio, presso l’Istituto degli In estrema sintesi è quan- d'alto sentir vi scuota;/ sol per
dia…), ma insieme costituisco- Alla scoperta di nomi di mostrare l'altezza del corag-
Angeli di Verona. Clara, aiutata to serve a introdurre un libro amore e timide/ nate non siete». no - con i loro componimenti gio d'Italia, afferrandone l'elsa
dal padre, ebbe un buon appren- che il sottotitolo rende più Isabella Rossi pubblicati in opuscoli, fogli vo- trascurati, fuori canone, della spada: «Se avessi il tuo
distato letterario e non nutrì esplicito: «Poetesse patriote «A te, cara Italia, sacriamo la lanti, periodici, raccolte antolo- tra classicismo braccio! Se potessi far fischia-
mai rancore o risentimento per nel Risorgimento (1821 - vita,/ per te, cara madre, giche, o con i loro libri poetici - re questa, che reggo appena!
la madre, anzi, vide in lei un mo- 1861)». Loro - le poetesse pa- languente, ferita,/ voliam nella altrettanti momenti di riscatto e romanticismo, non anderesti solo: no!». Ecco
dello di indipendenza. Lei stes- triote - si chiamano con nomi pugna salute a cercar».
Cecilia Macchi
personale e patrio: sia perché una sincera enfasi civile qua: virilità attiva e femminili-
sa, una volta separata da Maffei, quasi tutti doppi perché con- devono fare in conti con un uni- tà virtuosa.
rifiutò una nuova convivenza giungono la condizione nata- «La Patria è quel tutto che verso maschile che tende spes- (dagli anni venti all'Unità) con Da tante donne-intellettuali
intorno ti brilla./ È in essa che in
con Tenca, nonostante le aspet- le a quella coniugale: da Ma- prima s'aprì tua pupilla,/ per lei
so a escluderle, sia perché devo- le due tappe fondamentali del nessuna rivelazione sorpren-
tative di Carlo che l’avrebbe vo- rietta Bert Cambiaggio a Er- tu nascesti, ti nutre ella stessa/ no fare i conti con diffidenze e '48 del '59. Donne che disegna- dente, ma un «canzoniere» poe-
luta al suo fianco: «Io apparten- minia Fuà Fucinato, da Ma- ond'è che tu vivi, tu cresci per resistenze d'ogni tipo. no la scena di un continuo am- tico (e civile) che ha fatto la sua
go a me medesima», scriveva, ria Alinda Bonacci Bruna- essa». Donne che si tengono a un li- maestramento, rivendicando a parte confermando che un Ri-
«solo io voglio essere giudice del monti a Caterina Franceschi Felicita Morandi beralismo strettamente mode- se stesse un ruolo non conven- sorgimento delle donne c'è sta-
mio operare». Ferrucci, da Giannina Milli rato e donne che si spingono zionale. Donne che scrivono o to. Nemmeno irrilevante.

BRUNO traggono e si confondono. Ma


QUARANTA Ricette di famiglia Il sentimentale l’albero genealogico non si
In carcere, dov’era fi- esaurisce qui. «Lo mio autore»
nito per attività antiamerica- cabaret domestico di Barbolini è riconosciuto, anche, in ulterio-
na, Dashiell Hammett avreb- ri officine. Sterne, in primis.

Tristram Shandy
be accolto con sollievo le Ricet- Perché questa galleria di tipi
te di famiglia di Roberto Bar- meticolosamente bizzarri (co-
bolini. Leggendovi, lui che pa- mico il registro, il cavallo e il bi-
tiva dietro le sbarre «il cibo di- roccio fuori di senno sotto le
sgustoso e spesso anche ran- bombe di Reggio Emilia, per
cido», la promessa di un futu-
ro saporoso almeno a tavola.
Barbolini, che di Hammett
ha curato il Meridiano, ro-
capotavola p
p
Roberto Barbolini
RICETTE DI FAMIGLIA
esempio: una metapagina di
Vamba) è un eco di Tristram
Shandy, ascendenza peraltro di-
chiarata, la digressione quale
manza una passione culinaria
sontuosa come la tavola della
sua Modena, il villaggio nata-
le mille volte trasfigurato, co-
sulla via Emilia p
p
Garzanti
pp. 157, € 16 Roberto Barbolini
vessillo, divisa, ludica bussola.
Di ricetta in ricetta, intorno
alle ricette rammemorando e
smemorando, Roberto Barboli-
sì sospingendolo in una di- tesi da zii-ovatta (è remota l’ar- sillabe, i gesti, i tran tran che l’olio di merluzzo, ascoltando i là dove si invoca un legittimo ni compone un barocco «viag-
mensione «invisibile», quindi piniana Torino dell’anima per- hanno più o meno consapevol- Rokes e i Giganti e Rita Pavo- impedimento ante litteram... gio sentimentale» (scoprendosi
incorruttibile (si riapra Magi- sa) e a novemila metri di quota mente unito, unificato, lungo la ne, criccando i coperchini del A ciascuno il suo blasone. «in rapporto con tutto ciò che,
cal Miystery tour. Da Pico della sull’Appennino è un ex compa- direttrice Alpi-Capo Passero. Chinotto e del Campari, ciascu- Barbolini indossa, orgoglioso, nella vita, è incompiuto, mesco-
Mirandola a Ligabue, una gui- gno di scuola «nonché di caccia Gozzaniano catalogo delle buo- no un eroe del pedale («Il mio la medaglia coniatagli da Cesa- lato e barocco», come si addice
da «sentimentale» fino all’ulti- alle rane» a reggere il timone. ne cose, ma non sempre, anzi - ideale era Gastone Nencini. Già re Garboli: «Ecco, ho trovato i a un allievo di Anceschi), via via
mo capriccio stilistico). Roberto Barbolini ritrae inseguendosi i rossi d’uova e le quel nome da gagà di Petrolini, suoi padri: Delfini e Gadda». auscultando e ri-accordando il
E’ un «cabaret domestico» l’Italia (un microcosmo d’Italia, cotolette con la crema, la lepre stampato su una faccia inge- Nelle Ricette l’acribia del Gran cuore «rivelatore», quello che
lungo la via Emilia, Ricette di l’identità nella provincia som- arrosto e il dolce che non si co- nua e guerriera da contadino Lombardo (quel suo «risotto batte in petto, quello che ci è
famiglia, con rare escursioni mamente accudita) mai ipnotiz- nosce - di pessimo gusto. Assisi toscano...»), rimirando l’osse- patrio», quella meraviglia trico- toccato geograficamente in sor-
fuori di casa, ma sempre «pro- zato dall’ombelico, del lessico al desco e oltre: collezionando quiosa lettera di D’Annunzio al lore) e l’aristocratica svagatez- te, sangue e zolle, loro sì, felice-
tette». Perché a Milano si è at- familiare facendo rifulgere le le figurine Liebig, ingollando bisnonno Roberto, magistrato, za del poeta della Basca si at- mente all’unisono.
IV Idee e società
FRANCO
GARELLI «Unità e Santa Sede» Non solo conflitti,
Che festa sarà il pros-
simo 17 marzo, il giorno della ma utili «istanze» nell’analisi del gesuita Sale
memoria dei 150 anni dalla

Anche i credenti
nascita della nazione? Quan-
ti tricolori verranno esposti
dalle finestre e dai balconi
delle nostre case? Perché
molte forze sociali e politiche
sono tiepide verso questo an-

issarono il tricolore
niversario? Perché si arriva
così stanchi a questo appun-
tamento? Stanno prevalen-
do le ragioni dell’unità o del-
la disunità dell’Italia?
Nel suo volume L'unità
d'Italia e la Santa Sede, lo sto-
rico gesuita Giovanni Sale os- ai cattolici di essere antiunita- un tratto distintivo dell’Italia,
serva che soltanto due gran- risti, dimenticando non sol- secondo la nota formula di Gio-
di istituzioni hanno di questi tanto che da tempo essi si so- berti che tra i primi pensò alla
tempi invitato tutto il Paese no «riconciliati» con lo Stato, «nazione» italiana come «una
a celebrare i 150 anni del- ma anche il contributo positi- di lingua, di lettere, di religio-
vo offerto dal pensiero politi- ne, di genio nazionale, di pen-
Il contributo liberale co cattolico al Risorgimento. siero scientifico, di costume
La tesi implicita del volume è cittadino, di accordo pubblico
e federalista che se nel processo di unifica- e privato tra i vari Stati ed abi-
di Rosmini e Gioberti, zione nazionale si fosse pre- tanti che la compongono».
stata maggior attenzione alle Per questi cattolici l’unità
la fede come cemento istanze cattoliche, probabil- tra le genti italiche avrebbe
e riscatto della nazione mente oggi avremmo una na- p Giovanni Sale
p L'UNITÀ D'ITALIA
restituito all’Italia quel prima-
zione con meno squilibri e to morale e civile che aveva
l’Unità d’Italia: da un lato il scompensi, più salda nei suoi E LA SANTA SEDE nel passato, fondato più sui
p Jaca Book , pp. 195, € 18
presidente della Repubbli- riferimenti di fondo. valori culturali e spirituali
p E’ il più recente dei numerosi ti-
ca, Giorgio Napolitano, as- Il Risorgimento italiano - al- toli in cui Sale ha ricostruito il
che sulle strategie politiche;
sai attivo nel far sì che que- meno agli inizi - ebbe più padri ruolo della Chiesa nella storia sottraendo finalmente la peni-
sto importante evento ci raf- e più ispirazioni. A fianco dei d’Italia. Ricordiamo Fascismo e sola al dominio delle potenze
forzi come nazione e ci impe- progetti rigorosamente «unita- Vaticano, 2007 e Il Vaticano e straniere (Austria e Francia).
gni come Stato unitario di risti» (di Mazzini e Garibaldi), la Costituzione, 2008 Teorie certamente fantasio-
fronte alle sfide che ci atten- vi erano quelli più inclini al- se, che ebbero comunque il po- Vincenzo Gioberti in un ritratto di A. Puccinelli, conservato alla Gam di Firenze
dono; dall’altro, la Conferen- l’idea federalista, in cui si rico- tere di scaldare gli animi di
za dei Vescovi italiani, che nosceva maggiormente il cat- per le condizioni politiche ed molti italiani, interessati al un forte conflitto con la chie- divieto ai cattolici (il Non Expe-
per voce del cardinal Bagna- tolicesimo liberale. Pur in con- ecclesiali dell’epoca, in quanto «riscatto» della nazione. sa e la religione. dit) di partecipare alla vita po-
sco parla dell’unità d’Italia flitto con l’autorità ecclesiasti- mirava a tenere insieme Paese Per contro, come ben sap- Sullo sfondo di questa inter- litica che condizionarono per
come di un bene comune, au- ca, questa corrente di pensie- reale e Paese legale, ridurre la piamo, i moti risorgimentali pretazione, il volume di Sale ri- vari decenni le vicende della
spicando addirittura che ro (alimentata da figure come diffidenza e l’ostilità della chie- andarono in tutt’altra direzio- percorre il difficile rapporto nazione. Testimone privilegia-
l’anniversario sia l’occasio- Rosmini e Gioberti) pensava sa verso il nuovo ordine politi- ne, risultando vincente il mo- tra la Santa Sede e il movimen- to di molti di questi eventi fu la
ne «per un nuovo innamora- alla nascita di uno Stato confe- co, evitare che la religione fos- dello di unificazione «centra- to di unificazione nazionale, rivista dei gesuiti Civiltà catto-
mento dell’essere italiani». derale (sulle orme della Svizze- se messa ai margini dallo Sta- listico» imposto dai Piemon- documentando i tentennamen- lica, che nata nel 1850 (già in
A detta di Sale, queste pa- ra o degli Stati Uniti d’Ameri- to unitario, impedire una deri- tesi e ricalcato sul prototipo ti e l’impoliticità di Pio IX, le lingua italiana e per volere del
role del presidente della Cei ca) composto da culture e tra- va anticlericale della classe di- francese; forse l’unico reali- chiusure della chiesa di fronte Papa) per contrastare le spin-
sono la miglior risposta alle dizioni locali diverse, tutte ac- rigente. Stato e Chiesa erano sticamente possibile in quel- alla cultura moderna (il Silla- te anticlericali del periodo,
critiche che parte della sto- comunate «dal cemento della pensati come realtà istituzio- l’epoca, che tuttavia - ricorda bo), la presa di Roma del 1870, continua ancor oggi a monito-
riografia moderna (specie di fede cattolica». nalmente separate, ma nello Sale - soffocò la nazione e le la fine del potere temporale rare - pur in modo più sereno e
matrice laica o laicista) da Si trattava di un disegno stesso tempo si doveva ricono- diverse culture che la compo- dei Papi; sino al cristallizzarsi equilibrato - la vita civile e reli-
sempre rivolge alla chiesa e molto ambizioso e velleitario scere che il cattolicesimo era nevano, alimentando anche della «questione romana» e al giosa della nazione.
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SABATO 12 MARZO 2011
LA STAMPA V

FERDINANDO Il confessionale mania che era uno Stato prote-


CAMON
in un dipinto stante, Rea oppone la tesi di
Dice l’autore che que- di Giuseppe Malaparte che però Hitler non
sto libro è nato da un’occasio- Molteni, 1838: era tedesco, era austriaco e
ne: invitato a tenere un paio nel suo saggio aveva un’educazione cattolica.
di conferenze nel Vermont, ci «La fabbrica L’influsso cattolico Rea lo
va, sceglie come argomento il dell’obbedienza» avverte anche nelle associazio-
carattere degli italiani, poi Ermanno Rea ni criminose come mafia, ca-
torna in Italia e rielabora, al- riprende la tesi morra e ‘ndrangheta, perché i
lunga, completa il testo: ed di Adriano boss malavitosi «vivono il delit-
eccolo qui, trasformato in li- Prosperi che to come crociata e devozione»,
bro. Pare quasi che il libro sia individuò nella esattamente come gl’inquisito-
nato per caso. Non ci credo. confessione ri del Sant’Uffizio. La Controri-
Perché è così denso di passio- lo strumento forma, incarnata ieri nel fasci-
ne civile, così carico d’invetti- di controllo smo, s’incarna oggi nel berlu-
ve e di accuse, così articolato delle anime sconismo, che è «l’esito più re-
nell’esporre i rapporti tra con cui cente del permanente conflitto
Nord e Sud (Sud depredato la Chiesa tra modernità e chiesa cattoli-
da un Nord rapace), insomma stroncò ca, tra liberalismo democrati-
un libro così maturo che non il diffondersi co e negazione vaticana a ogni
poteva non spuntare nella bio- dell’eresia rinnovamento sostanziale».
Piccola obiezione, che non è
mia ma di una parte dei miei
Un libro di Ermanno lettori: se Berlusconi incarna
la «negazione (sia pure «catto-
Rea, denso di passione lica») della modernità», chi in-
civile e di invettive, «La fabbrica dell’obbedienza» L’influsso carna la modernità? Forse que-
per alcuni illuminante, sta Sinistra? Ci fu una colpa
cattolico dal Concilio di Trento spegne l’Italia del fascismo, ma anche una col-
per altri inquietante pa nella non-opposizione al fa-
scismo, e qualcuno non potreb-
grafia dell’autore.
È un ragionamento e un
documento essenziale nel
150˚ anniversario dell’Unità
d’Italia. Perfetto il titolo: La
La confessione be oggi vedere una colpa nel-
l’opposizione-che-non-c’è al
berlusconismo? E la morale di
Berlusconi è davvero coinci-
dente con la Controriforma?

ingabbiò le anime
fabbrica dell’obbedienza, che è Berlusconi sarebbe in linea
la Chiesa Cattolica. Inganne- p Ermanno Rea con l’Inquisizione?
vole il sottotitolo: «Il lato p LA FABBRICA Impossibile dar conto delle
oscuro e complice degli italia- DELL’OBBEDIENZA tante tesi del libro, densissi-
ni», perché pare che gl’italia- p Feltrinelli, pp. 224, € 16 mo, per alcuni lettori illumi-
ni abbiano un ruolo attivo nante, per altri inquietante.
(complice) nella propria sot- Con affetto fraterno confesso
tomissione, mentre i secoli di ro pensiero e insegna che la velata, per cui appare insensa- di Trento «farà conoscere con zione opposta rispetto alla Ri- però a Rea che non mi crea em-
servaggio sono descritti co- perfezione sta nell’obbedienza, ta e colpevole la ricerca, e bene- notevole anticipo all’Italia (e forma: nella Riforma il fedele patia lo scrittore o giornalista
me il dispiegarsi di un Dna il perfetto cattolico è colui che fica l’autorità perché lui ha biso- non solo) il fascismo che si anni- sta in rapporto diretto con Dio, che ad ogni piè sospinto dichia-
forgiato dalla Chiesa stessa. rimette ad altri la gestione del- gno di guida, e si dispone al con- da tra le pieghe del potere, di senza intermediari, nella Con- ra che «si vergogna di essere
La civiltà italiana è la gui- la propria coscienza. senso verso ogni autocrate che qualsiasi potere». troriforma l’intermediario c’è, italiano» e «ha voglia di fuggi-
da del mondo nel Quattrocen- In un certo senso, neanche si presenti come dotato di cari- Lo strumento per esercita- è la Chiesa, ed è irrinunciabile. re all’estero». In una democra-
to e Cinquecento, fino al Con- tanto sottinteso, la guida della sma, fino a quello che si chiama- re il controllo sulle anime è la «Extra Ecclesiam nulla salus». zia ci sono parti contrapposte,
cilio di Trento, poi il ruolo del- civiltà che fino al Rinascimento va ieri Mussolini e a quello che confessione. Ermanno Rea L’Inquisizione è la struttura e le colpe della parte avversa
l’Italia nella storia della civil- era stata a gestione italiana, col si chiama oggi Berlusconi. Poi- adotta la tesi di Adriano Pro- pratica di un fascismo che im- non sono colpe della mia par-
tà s’inabissa. Il Concilio di Concilio di Trento passa ai Pae- ché la Chiesa pretende, dice speri, che a stroncare l’eresia prigiona le coscienze. Il nazi- te. E sono tanti gli italiani di
Trento spegne la ricerca si della Riforma. In Italia la Rea, di avere le risposte a tutte in Italia non sia stata l’Inquisi- smo è una tappa dello stesso iti- cui possiamo andar fieri. Tra
scientifica e la creazione arti- Controriforma crea un uomo le domande, chiede tutta l’obbe- zione ma la confessione. Da qui nerario, e a chi obiettasse che essi, anche Ermanno Rea.
stica, perché condanna il libe- che agisce dentro una verità ri- dienza, e a partire dal Concilio parte una strada che va in dire- il nazismo s’impiantò in Ger- (fercamon@alice.it)

GIANANDREA ma va fatto badando solo alle ur-


PICCIOLI «Lettera a una professoressa» genze»). La cultura di base deve
Ci sono libri (Pinoc- essere viva e servire alla vita.
chio, l’Artusi, I Promessi Sposi, Una bandiera per la scuola di tutti Inutile fare i «custodi del luci-
Cuore, Il piccolo alpino...) che gnolo spento».
hanno fatto l’Italia. Altri resta- Poi, con gli anni e la burocra-
no muti sugli scaffali, benché
onorati non entrano nel patri-
monio culturale del Paese: so-
no i libri che non hanno fatto
A Barbiana tizzazione, dalla battaglia con-
tro le bocciature per insegnare
a tutti e a tutti dare forza e fidu-
cia in sé stessi perché nessuno

sono risorti
l’Italia (Delle cinque piaghe del- più si senta uno scarto della so-
la Santa Chiesa di Rosmini, cietà, si è passati al 6 politico, e
mai recepito né dalla Chiesa dall’impegno diuturno, che con-
istituzionale né dalla più vasta templava persino l’elogio del ce-
cerchia dei credenti italiani; o libato, si è passati a un tempo
Il Santo, di Fogazzaro: grande
successo all’estero e qui mes-
so all’Indice; o l’Antistoria
d’Italia del triestino Cusin, cri-
tico intelligente dell’antropolo-
gli ultimi pieno riempito spesso di vacui-
tà. Il che non giustifica le intem-
peranze della signora Gelmini,

gia italica, che anche gli ener- dagogiche e decine di titoli edi-
Quella di don Milani
O era una dura lezione:

150
gumeni della Lega potrebbero toriali e controcorsi nelle uni-
leggere con profitto). versità occupate, con richiami rigore e severità,
Altri libri, invece, vengono non sempre pertinenti a Illich e
acclamati fin dal primo appa- a Freire, e, con maggior fonda- altroché permissivismo
rire, diventano quasi la sined- tezza, alla pedagogia di Mario sessantottino!
doche di un intero giro d’anni, Lodi, il grande maestro di Piade-
ma restano sostanzialmente na, che negli stessi anni faceva che certo non si ispira al rigore
fraintesi. A esempio gli scritti nella Bassa lombarda un percor- del «cattocomunista» don Mila-
di Basaglia, cui venne poi da- so analogo a quello di don Mila- Don Lorenzo Milani con i ragazzi di Barbiana ni (il peggio del peggio!). E oggi,
ta la colpa di essere morto a ni sull’Appennino toscano. nell’americanizzazione forzata
metà dell’opera, mentre la Protagonisti emblematici scelto l’unico luogo possibile a Ma dalla scelta di campo tra e astorica, spacciata per «mo-
struttura reinterpretava a Libri d’Italia del libro sono Gianni, il figlio di un cristiano credente: il luogo i poveri nasce anche la durezza dernizzazione», la differenza
modo suo un mai dichiarato Per il 2011 contadini poveri regolarmente occupato dai poveri, da «coloro della scuola di Barbiana. Altro- tra Pierino e Gianni si è istituzio-
«liberi tutti!». respinto dalla scuola, e Pieri- che non possiedono» (Ranchet- ché permissivismo sessantotti- nalizzata: nemmeno più scuola
Ma anche il famoso Lettera Lettera a una professoressa no, il ragazzino borghese cui ti). Di qui l’apodittica semplici- no! Tutto il giorno, tutti i giorni, di ricchi e poveri, ma scuola
a una professoressa, opera col- di don Lorenzo Milani è un spiana la strada il fatto di esse- tà della sua parola, priva di pre- domeniche comprese, perché (buona, privata o all’estero) dei
lettiva di don Milani e dei suoi longseller della Libreria re ricco, non tanto o non solo di supposti teologici e dogmatici, «la scuola sarà sempre meglio ricchi e scuola (scadente, stata-
studenti di Barbiana, pubblica- Editrice Fiorentina (pp. 166, soldi, quanto soprattutto di nata da una fede solo apparen- della merda» come dice un ra- le) dei poveri. In una torva paro-
to nel maggio 1967 (don Milani € 10). Numerosi i libri sul quello che i soldi potevano da- temente ingenua perché senza gazzo che rigovernava ogni gior- dia di Barbiana, il rifiuto di una
morirà un mese dopo), pochi sacerdote di Barbiana: da Il re nell’Italia degli Anni Sessan- apparati esegetici di riferimen- no le 36 mucche del padrone. cultura sterile è diventato rifiu-
anni dopo la riforma della mio amico don Milani di ta: lingua, libri, cultura. La di- to. Di qui, anche, il gusto per la Niente ricreazione. Al posto del- to della cultura tout court: se-
scuola media unificata e obbli- David Maria Turoldo a Il cotomia è demagogica solo in scrittura collettiva, anti-indivi- le vacanze, viaggi di lavoro e stu- condo i giovani virgulti padani,
gatoria fino ai 14 anni (1963). segreto di Barbiana. La prima battuta: una serie di ta- dualistica, per la pagina co- dio all’estero. Rigore e severità, è meglio lavorare e far soldi
Quel testo divenne una bandie- storia di Don Milani, belle statistiche elaborate da- struita insieme coi ragazzi, co- nessuna comprensione per le piuttosto che perdere tempo a
ra della rivolta studentesca sacerdote e maestro gli autori dimostra inesorabil- me nel Medioevo una folla ano- «esigenze dei giovani», lusso scuola. E così la ricchezza pro-
del ‘68, oggi così deprecata, e raccontata da Frediano Sessi mente come la scuola di allora nima ma unita costruiva una che solo i privilegiati possono duce ignoranza, anzi incultura,
ispirò, nel 1969, uno spettacolo (Marsilio), a Pensieri e fosse realmente una valvola re- cattedrale. E le pagine di Lette- permettersi. E visto che si trat- che è peggio. Come scrisse il tici-
militante di Dario Fo L'operaio parole di Don Lorenzo golatrice dell’esclusione e del- ra a una professoressa sono ta di scuola dell’obbligo il con- nese Francesco Chiesa «L’igno-
conosce 300 parole, il padrone Milani (Paoline), a Don l’inclusione sociale funzionan- scritte benissimo, in una prosa tratto dei metalmeccanici o la ranza è un terreno vergine,
1000. Per questo lui è il padro- Milani. Una lezione di te in un solo senso. scarna, chiara e netta, con le Seconda guerra mondiale piut- spesso ricco e profondo. […]L’in-
ne. E naturalmente a esso ri- utopia di Antonio Santoni Il fatto è che don Milani, pre- parole e le frasi che si disegna- tosto che la mitologia o la neve coltura è la solida impenetrabi-
mandarono poi infinite espe- Rugiu (ETS). te cattolico convertito dal- no come i salti di sassi ben lan- che fiocca fiocca fiocca («Quan- le sterilità del terreno pago di
rienze pedagogiche e antipe- l’ebraismo di famiglia, aveva ciati su acque tranquille. do la scuola è poca, il program- nutrire qualche fil d’erba».
VI Incontri e scontri
I PROTAGONISTI RACCONTANO FRANCESCO DE SANCTIS LETTERATURA E RISORGIMENTO
Uomini, battaglie, ricordi Tra giovinezza ed elezioni Da Alfieri al carduccianesimo
= Il Risorgimento visto dai suoi protagonisti. Ti = Primo ministro della Pubblica Istruzione nell’Italia Unita, = Letteratura e Risorgimento. Marino Biondi, per le
racconto l’Italia è un’antologia di testimonianze Francesco De Sanctis nacque a Motta Irpina nel 1817. In La Edizioni di Storia e Letteratura, ripercorre in due volumi
dirette adunate da Riccardo Reim per l’editore giovinezza (riproposto dagli Editori Riuniti, intr. e note a cura (ciascuno € 48) La tradizione della Patria. Nel primo , gli
Castelvecchi (pp. 444, € 24). Da Giuseppe Mazzini («Il di Francesco De Nicola, pp. 307, € 9,90), lo storico e critico studi vanno da Vittorio Alfieri a Ferdinando Martini. Nel
giuramento della Giovine Italia») all’inno di Goffredo della letteratura italiana ripercorre i napoletani anni di prova, secondo ci si sofferma, in particolare, su «carduccianesimo e
Mameli, dalle C inque giornate di Milano secondo Carlo l’età della sua formazione. Maturando la consapevolezza che storia d’Italia». Sempre per lo stesso editore, di MariaSilvia
Cattaneo al racconto mensile, «Il tamburino sardo», di «la forza è il rilievo della chiarezza, e si ottiene mediante il Tatti, Il Risorgimento dei letterati (pp. 214, € 28), ovvero
Edmondo De Amicis, dalle «Prigioni» di Silvio Pellico al parallelismo o il contrasto o l’urto delle idee, che ti fanno come ha influito la letteratura nel processo risorgimentale?
«Grido di dolore» di Vittorio Emanuele II, dai fratelli balzare innanzi una nuova idea improvvisa...». Di De Sanctis Qual è stato il contributo di scrittori e critici alla definizione di
Cairoli di Felice Cavallotti al «Ricordo dei Mille» di torna anche, da Passigli, Un viaggio elettorale, documento un’identità nazionale? E quale immagine dell’Italia emerge
Edmondo De Amicis Garibaldi. La Storia scolpita nelle parole delle condizioni del Sud nel 1875 (pp. 208, € 12). dalla riflessione letteraria dei contemporanei?

GIOVANNI
Nord/Sud La questione meridionale DE LUNA

Lo stivale di Garibal-
con antiche e nuove interpretazioni di ferito sull’Aspromonte il
29 agosto 1862 fu raccolto dal
ANGELO volontario Rocco Ricci Gra-
D’ORSI

«Lo Stato borghese


italiano si è formato per la
spinta di nuclei capitalistici
Tra coloni, mitto di Girgenti e da lui stes-
so conservato «come una sa-
cra reliquia». Almeno così re-
cita la didascalia di una foto

lazzaroni
dell’Italia settentrionale che scattata dai torinesi fratelli
volevano unificare il sistema Bernieri. Sarà il «vero» stiva-
dei rapporti di proprietà e di le? A essere certamente falsa
scambio del mercato naziona- è un’altra fotografia, pure
le suddiviso in una molteplici- quella legata alla ferita e al-
tà di staterelli regionali e pro-
vinciali. Fino all'avvento della
Sinistra al potere, lo Stato ita-
liano ha dato il suffragio solo
alla classe proprietaria, è sta-
e terzomondisti l’Aspromonte. In questo caso
il piede offeso è in bella evi-
denza e sulla camicia di Gari-
baldi è appuntata una sfilza
di medaglie, compresa quella
to una dittatura feroce che ha concessa ai «reduci dell’im-
messo a ferro e a fuoco l'Italia presa dei Mille» che il genera-
meridionale e le isole, crocifig- le non indossò mai. E infatti
gendo, squartando, seppellen- si tratta solo di un sosia, nem-
do vivi i contadini poveri che meno tanto somigliante. Fal-
gli scrittori salariati tentaro- sa questa foto. False molte
no infamare col marchio di delle foto di briganti (si chie-
“briganti”». se ai contadini del Sud di met-
Così Antonio Gramsci, nel tersi in posa «come se fosse-
1920, sull'edizione piemontese ro» briganti). E falsa anche
dell’Avanti!, affrontava, in sin- l’immagine della regina Sofia
tesi estrema, e certo giornali- di Borbone, l’eroina della resi-
sticamente semplificatoria, il stenza contro i piemontesi a
problema della unificazione: Gaeta, ritratta nuda.
che non fu una fusione, ma, Una valanga di falsi, dun-
que inonda il bel libro di Mar- Uno tra i più celebri falsi della fotografia risorgimentale: un sosia in posa per interp
Già Proudhon sbottava co Pizzo Lo stivale di Garibal-
di. Il Risorgimento in fotogra-
«Finiamola con l’Italia»
e Gramsci lanciava Nell’album «Lo stivale Fotografia del Risorgimento Si inventò mo
«Il brigante Tinna», immagine tratta da «Lo stivale di Garibaldi»
il suo j’accuse contro di Garibaldi» e fabbricò una valanga di falsi, come il sosia d
il feroce Stato borghese dico «cerca di far emergere» le immagini per far

Da Solferino a
perché il suo è un classico lavo-
questo lo abbiamo imparato ro a tesi. Ciononostante, le os- «immaginare» l’Italia
da tempo, un'annessione del servazioni e i dati forniti sono a chi non la conosceva
Sud da parte del Piemonte. Il degni di attenzione, e l’autore fa
tema di cui si dibatte oggi, fra capire chiaramente di non esse- fia. Perché? Perché il nostro
troppe parole in libertà (e mol- re antiunitario, come Proudhon Risorgimento coincise con

anche i morti
ti gesti inconsulti), è se quella o i nuovi paladini di un Nord gli albori della fotografia e
unificazione sia stata a som- operoso appesantito da un Sud questa, per intenderci, non
ma positiva o negativa; e per popolato di lazzaroni, che passa- poteva minimamente compe-
quale delle «due Italie». In- no «la loro giornata a rubacchia- tere con la pittura. Per il suo
somma, il Sud ci ha guadagna- re e a godersi il sole con una chi- ingombro (una macchina fo-
to? Il Nord ci ha perso? È sta- p Nicola Zitara tarra in mano». tografica pesava più di trenta
to il Mezzogiorno, come si sen- p L'INVENZIONE DEL MEZZO- Polemiche a parte, Zitara an- chili) e per le rudimentali tec-
te ripetere, «la palla al piede», GIORNO. Una storia finanziaria tigramscianamente ritiene che nologie, alla fotografia era te nel luglio 1849 dopo la cadu- i francesi per il loro aiuto al Pa-
oppure è stata terra di conqui- p Jaca Book, pp. 479, € 32 Nord e Sud siano inconciliabili, preclusa l’immediatezza del- ta della Repubblica Romana pa - diventarono per tutti la te-
sta per i «piemontesi»? p L'UNITÀ D'ITALIA non solo perché l'uno colonizza la battaglia, la vivacità della che - forse a dispetto di quanto stimonianza dell’eroica difesa
p Jaca Book, pp. 153, € 16
Pullulano, prodotti dello e opprime l'altro, ma per le loro vita in diretta. si riprometteva l’autore che di Roma da parte dei patrioti
p Antonio Gramsci
spirito del tempo, libelli anti- p IL RISORGIMENTO
caratteristiche storiche, sociali, E’ così, ad esempio, per le con quelle immagini di rovine repubblicani. Ed è così per
unitari, talora animati da nobi- E L'UNITÀ D'ITALIA economiche; il rapporto è e ri- foto di Stefano Lecchi scatta- belliche intendeva ringraziare quelle foto di Gustave Le Gray,
li intenzioni di riscatto morale p Donzelli, pp. 203, € 9,50 mane quello tra nazione sfrutta-
per il popolo meridionale; ma p Pierre-Joseph Proudhon trice e colonia: il Sud non è Ita-
nulla di nuovo sotto il sole, se p CONTRO L'UNITÀ D'ITALIA lia, è «terzo mondo» sottoposto
facciamo caso, per esempio, a a saccheggio permanente, e SANDRO
quanto scriveva, tra il 1862 e il
p Miraggi, pp. 122, € 16
non sarà certo il proletariato ur- CAPPELLETTO Ritratti Scrittori, artisti, musicisti
1864, il teorico socialista fran- bano del Nord («asservito al ca- «Sì, sì, ancora pochi
cese Proudhon, il quale critica- ra (si parva licet) è il Mezzogior- pitalismo») a salvarlo, ma solo anni, forse pochi mesi e l'Italia da Foscolo a Verdi: un’ansia di libertà
va l'appena raggiunta unità, no l'invenzione (e qui mi riferi- l'inserimento in un moto inter- sarà libera, una, repubblicana.
affermando che l'Italia era e sco alla ponderosa opera di cui nazionale di liberazione adot- Tu mi parli di musica? Non
sarebbe rimasta divisa, per la
sua storia così frammentata:
al più si sarebbe potuto pensa-
re a una situazione federativa,
l'autore non ha potuto vedere la
pubblicazione), e dunque la
Questione Meridionale è stata
creata dal Settentrione che, co-
tando precisamente l'ottica ter-
zomondista.
Ottica originale, per la lettu-
ra del Sud, almeno in parte, ma
c'è, nè ci deve essere che una
musica grata alle orecchie de-
gli Italiani del 1848. La musica
del cannone». Così Giuseppe
Eran quelli che
ma ormai era tardi, e «dopo
un letargo di tre secoli», il Pae-
se non aveva energie sufficien-
ti, e allora, «Finiamola con
Per Zitara, il Meridione
inventato e sfruttato
siamo convinti che sia la più ido-
nea a capire, o, come invitava
Gramsci, a «spiegare» la que-
stione meridionale? Che va col-
Verdi, nella sua più celebre let-
tera «patriottica».
In quello stesso anno, viene
pubblicata a stampa Marzo 1821:
ci credevano
l'Italia. Che venga cancellata dai «toscopadani» potrà locata come ogni problema sto- «Oggi, o forti, sui volti baleni / il como Leopardi si accendeva di
dal novero delle potenze e del- rico in un quadro ampio di rife- furor delle menti segrete / per passione «italiana»: «Soccorrete,
le nazionalità». liberarsi solo in un’ottica rimento e di contesto, il che si l'Italia si pugna, vincete!/ il suo o Giovani italiani, alla patria vo-
Facciamo un salto di un se- «internazionale» può fare, per esempio, con l' agi- fato sui brandi vi sta». I martel- stra, date mano a questa afflitta e
colo e mezzo, e arriviamo al se- le libro di Salvatore Lupo, Il pas- lanti decasillabi dell'ode di Ales- giacente, che ha sciagure molto
misconosciuto Nicola Zitara, me afferma l'autore, se si guar- sato del nostro presente. Il lungo sandro Manzoni - scritti al tem- più che non bisogna per muovere
esponente di quella intellet- da alle campagne, non stava Ottocento 1776-1913 (Laterza) po dei primi moti carbonari - a a pietà, non che i figli, i nemici. Fù
tualità meridionale, apparta- certo meglio: L'albero degli zoc- che rende il quadro, come tutti i stento si distinguono da um in- padrona del mondo...»
ta quanto operosa, un giornali- coli, il bel film di Ermanno Olmi, lavori di questo storico (sicilia- calzante coro d'opera. E duran- Biografia dopo biografia, dedi-
sta con vivo senso della storia, ritrae un quadro desolante, am- no, mentre Zitara è calabrese), te le Cinque Giornate di Milano cando a ciascuno dei dodici prota-
mancato sul finire del 2010. bientato nella Bassa Padana! problematico, e ci mostra sì due Manzoni non si tirò indietro, gonisti scelti uno snello ritratto e
Ora si ripubblica il suo piccolo Ciò che Zitara cerca di far Italie, ma in un contesto di più quando i concittadini, convenu- una essenziale bibliografia, alter-
«classico», che nel sottotitolo emergere dalle sue ricerche è Italie, diverse per economia e ti sotto le sue finestre, gli chiese- nando citazioni dalle opere a epi- p Autori Vari
parla senza infingimenti di che il Sud ha pagato, in termini cultura, e tutte distanti dagli ro di comporre versi su quanto sodi pubblici e privati, il volume a p VITE PER L'UNITÀ
«Nascita di una colonia». Se di sviluppo frenato e di ricchez- standard dell’Europa avanzata. stava accedendo. più firme di Donzelli, Vite per p Artisti e scrittori del Risorgimento
Proudhon riteneva che l'Italia za sottratta, un prezzo elevato a Che sembra essere ancora il Nel 1818, nel Discorso intorno l’Unità , a cura di Beatrice Alfon- civile
p Donzelli, pp. 195, € 17
fosse un'invenzione, per Zita- beneficio della «Toscopadana»: problema odierno. alla poesia romantica, anche Gia- zetti e Silvia Tatti, riesce nell'in-
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SABATO 12 MARZO 2011
LA STAMPA VII

150 ANNI ATTRAVERSO LE CANZONI POPOLARI ALBERTO M. BANTI EUGENIO TORELLI VIOLLIER
Pane, rose e libertà Alle origini della nazione Il garibaldino della Sera
= Un secolo e mezzo di musica popolare, sociale e di = Autore del recente e discusso saggio Sublime madre = Fu una camicia rossa a inventare il giornale della
protesta. Da Garibaldi fu ferito a Fischia il vento, da Addio nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo borghesia italiana. Massimo Nava racconta via e avventure di
bella addio a Sentite buona gente, da «L’attentato a (Laterza), Alberto M. Banti ripropone da Einaudi La nazione Eugenio Torelli Viollier: Il garibaldino che fece il Corriere
Togliatti» a Valle Giulia, da Morti di Reggio Emilia a Contessa. del Risorgimento (pp. 213, € 22). Parentela, santità e onore della Sera (Rizzoli, pp. 283, € 9,50). Originario di Napoli
Cesare Bermani, storico e studioso delle tradizioni popolari, sono le stimmate identificate dallo storico. Gli intellettuali (1842), combattente al fianco del Generale, allievo
racconta in Pane, rose e libertà (Bur Rizzoli) le canzoni che patriottici faranno leva per affermare la loro visione su simboli (giornalisticamente) di Alexandre Dumas, marito della
hanno fatto l’Italia. Ottantasei motivi, per ciascuno una e figure mutuati dal cristianesimo (il martirio, il sacrificio), marchesa Colombi, varò il giornale di via Solferino il 5 marzo
dettagliata scheda. Un cofanetto a € 24,90 con libro (pp. dall’ordinamento cetuale (onore, castità, coraggio), dalla 1876. Di lui resta, tra l’altro, la lezione di giornalismo che
200) e tre cd (editi anche a parte da Ala Bianca). famiglia (l’idea della nazione - madre, la comunità nazionale diede a Luigi Albertini arruolandolo: «Lei sa la differenza fra
Un’operazione culturale che naturalmente riconduce alla come comunità di fratelli). Banti è tra i curatori dell’Atlante un piccolo e un grande giornale? Il grande giornale è quello
stagione di Cantacronache e del Nuovo Canzoniere Italiano. culturale del Risorgimento, in uscita da Laterza che pubblica anche le notizie che dispiacciono». Eugenio Torelli Viollier

Italia forever
to patrioti che credevano nel
loro lavoro come credevano
nell’Unità d’Italia. Lontani
quindi dalla freddezza profes-
sionale di quei primi fotografi
di mestiere.
La loro era una fotografia
affollata per forza di cose di po-
se e di ritratti: Eppure... eppu-
giovane e forte
re proprio attraverso i ritratti ALESSANDRO MARI radici, ma anziché coltivarle
anche la fotografia contribuì per farne siepi che servissero
da divisori, da confini ulterio-
ad avvicinare il pubblico ai pro-
tagonisti del nostro Risorgi-
mento, rendendo «popolari»
p Segue da pag. I
ri, vollero pensarsi fratelli
d'Italia. Perché la terra, come
Garibaldi e Mazzini, Cavour e non malediciamo al passato, vuole l'adagio indiano, non si
Vittorio Emanuele ma anche i se non quando c'incontriamo riceve dai Padri, bensì si ha in
Vittorio Emanuele II durante una battuta di caccia in Valsavaranche «Mille» (nel 1861, nell’ Album in uomini, i quali s'ostinano a prestito dai figli, e quei giova-
dei Mille furono raccolti le im- farne presente, e quel ch'è ni, che spesso morirono prima
tografie delle guerre risorgi- magini di quasi tutti i garibaldi- peggio, avvenire». di procreare, vedevano ciono-
mentali: i cadaveri di Gaeta so- ni che parteciparono alla spedi- Nella prospettiva mazzi- nostante i loro figli italiani.
no finti, messi in posa da Eugè- zione). E fu sempre attraverso niana un'Italia vecchia, rasse- Ecco il sogno del Risorgi-
ne Sevaistre che riprese i resti la fotografia che si dispiegò gnata a diverse monarchie e mento: la speranza di abitare,
della cittadella subito dopo la compiutamente il tentativo di alla dominazione, a ridotte li- o quantomeno di garantire al-
resa borbonica (13 febbraio casa Savoia di dare una netta bertà e partecipazione civili, le generazioni future una ter-
1861). Ci sono invece i morti, impronta dinastica al progetto doveva esser scalzata dalla ra unita e di popolo, di maggio-
tantissimi, del «brigantag- di «fare gli italiani», promuo- giovine. E giovani furono i ri diritti, istruzione e ferrovie
gio». In quei cadaveri di bri- vendo una diffusione capillare Carlo Pisacane che dal meri- che abbattessero le distanze,
ganti messi in scena davanti al dione salirono nel Lombardo- una nazione da non subire ma
fotografo, il nemico ucciso Un’arte che agli albori Veneto per battersi senza alla quale partecipare col vo-
non è quello delle guerre sim- «speranza di premio», ma to, nelle assemblee di governo,
p Marco Pizzo metriche, del rispetto delle re- non poteva competere con in testa l'eventualità di nella Guardia Civica.
p LO STIVALE DI GARIBALDI gole, della reciprocità dei com- con la vibrante pittura un sacrificio che ridestasse Da qui, ne sono convinto,
Il Risorgimento in fotografia portamenti. E’ un trofeo di gli animi; giovani i fratelli Ca- discende la memoria genetica
caccia da esibire. patriottica, da Hayez iroli, Nino Bixio e Luciano che abbiamo in corpo. Laggiù
p Mondadori
p pp. 179, € 35
Niente a che vedere, insom- a Gonin, a Cabianca Manara coi bersaglieri, Emi- siamo nati e da laggiù muove
pretare Garibaldi, ferito nel 1862 sull’Aspromonte ma, con i grandi cicli pittorici lio Morosini, i Dandolo e i
del Risorgimento, con il pathos delle immagini della «Famiglia Bandiera, Ippolito Nievo. Ognuno portava
racchiuso nelle le immagini Reale» (significative, ad esem- Servirebbero pagine per
simboliche dell’Italia piangen- pio, quelle del torinese Luigi onorare le vite di costoro e le radici della propria
onumentali e fredde messe in scena te o in fase di riscatto (France- Montabone). dei loro compari, ma qui pos- regione, ma nessuno
sco Hayez), nel Balilla (Emilio Le classi dirigenti dell’Italia so rammentare che il gesto -
del Generale ferito in Aspromonte Busi e Luigi Asioli), ne Il carabi- liberale usarono la fotografia quel movimento e quella con- le coltivò per farne
niere reale Giambattista Scapac- per conoscere, controllare, gui- traddizione, non mera conte- confini, siepi divisorie

a Gaeta
cino (Francesco Gonin). Tutto dare «dall’alto» la nuova Italia, stazione - che diede unità al
il nostro Risorgimento, dalle attraverso un progetto centra- Paese fu attuato da giovina- l'istinto di affermare che
cospirazioni degli Anni 30 alle listico e pedagogico in un dise- stri anneriti da un velo di chiunque, se il presente strito-
guerre di indipendenza, potè gno in cui i cataloghi dei me- barba che andarono per lo la, può esigerlo diverso. Per
avvalersi dei quadri di Gerola- stieri, degli usi e dei costumi, stivale richiamati dai moti questo fraternizziamo coi libi-
mo Induno, ma anche di Anto- dei monumenti e delle piazze, del primo Ottocento, dal so- ci e gli egiziani, e per questo

erano finti
nio Puccinelli, di Francesco si intrecciano all’ossessione gno vero benché subito va rifiutato il distacco che fa
Netti, di Giulio Gorra e altri. delle foto segnaletiche utilizza- schiantato della Repubblica del Risorgimento un momen-
Mentre Eleuterio Pagliano, Do- te dalle forze dell’ordine per se- Romana e da ogni successiva to di sbadiglio scolastico. Tuf-
menico Induno, lo stesso Gero- parare normalità e devianza. battaglia per conquistare fandoci nei nostri anni di fon-
lamo Induno, Filippo Palizzi, Oggi si può valutare tutta l’im- quell'indipendenza che, spes- dazione vedremo chi erava-
Angelo Migliaccio, Domenico portanza di quei «tipi umani», so, oggi si vorrebbe ricondur- mo, forse capiremo chi siamo,
Russo, Vincenzo Cabianca fu- delle vedute, dei paesaggi: fu- re solo a maneggi tra elite e senz'altro sentiremo più ine-
Victor Laisnè e Eugène Sevai- le» che finiva con attribuire al- rono poi eccellenti interpreti rono immagini che aiutarono a potenze straniere. luttabile la domanda: l'Italia
stre che mostrano le barricate le guerre del Risorgimento gli dell’epopea garibaldina. «immaginare» l’Italia in quei Gli storici si assumono di oggi va verso il sogno che
di Palermo insorta all’arrivo stessi tratti estetici con cui i Sono quadri vibranti, che decenni quando era ancora im- l'onere di restituire luci e noi figli abbiamo affidato ai no-
dei Mille. Senza la possibilità «vedutisti» raccontavano allo- racchiudono nei loro colori la possibile «conoscerla». Fu stri padri contemporanei, e i
dell’«istantanea», si trattava ra il paesaggio italiano. passione di autori che erano un’esperienza solo visiva, ma Da Pisacane ai fratelli nostri figli a noi?
di una fotografia «monumenta- Non ci sono morti nelle fo- pittori ma che erano anzitut- propedeutica a tutti i successi- Poiché se quella promessa
vi progetti di «fare gli italiani». Cairoli, da Manara di terra si sta sfuocando, il
a Nievo e Bixio, tutti compleanno dell'Italia unita è
l'occasione per recuperare il
Filippo Lais tento di dimostrare che il Risorgi- l'Unità si contrappone così a Noi si batterono senza senso primigenio del Risorgi-
«Ritratto di mento è stato un progetto colletti- credevamo, il film di Mario Marto- «speranza di premio» mento e farsi cassa di risonan-
donna vo, diffuso, non élitario, capace di ne tratto dal romanzo (1967) di An- za di quel sentimento vivifican-
raffigurante coinvolgere artisti e intellettuali, na Banti. All'afflitto disincanto del ombre del Risorgimento, te della gioventù che precede
un’allegoria condizionando le loro scelte regista - il Risorgimento gli appare quest’anno abbondano le ogni declinazione politica; in-
dell’Italia»: espressive. Tra barricate e salot- come una cospirazione di pochi, pubblicazioni, ma a me pre- vece di rassegnarsi, si può al-
un’altra foto ti, tra attori patrioti (Gustavo Mo- spesso anche mediocri, e l'Italia me dire di chi calcava le vie zare la testa come germogli e
tratta da «Lo dena fra tutti) e principesse come che ne è uscita è un paese devasta- e fondeva in mescolanze ba- contrastare la pena che si pro-
stivale di Cristina Belgiojoso Trivulzio (la to - risponde qui una polifonia di in- starde i dialetti. Erano gio- va dinanzi a un fusto morente.
Garibaldi», milanese famiglia del cosiddetto telligenze e attitudini. Tra le quali, vani generosi che non si limi- I giovani del Risorgimento lo
esempio «albergo dei poveri»), che in pri- spicca la personalità del professo- tavano a seguire, solerti come fecero. Si affidarono al cari-
della retorica ma persona sostengono la causa. re di grammatica, storico, econo- cani fedeli, le icone del tempo sma di valorosi generali e all'
visiva del mista e politico favorevole agli - da Mazzini a Garibaldi. Ave- astuzia dei politici, beninteso,
Risorgimento Una antologia di «vite» «Stati Uniti d'Italia», Carlo Catta- vano amici di letto ed amori, ma i «grandi» della svolta epi-
neo. Tra i musicisti, oltre a Verdi fi- tristizie e lavori fra i quali bar- ca della nostra storia naziona-
per raccontare come gura la cantante Maria Malibran camenarsi, ma vollero lanciar- le nulla avrebbero ottenuto, se
il progetto di un’Italia (forse si poteva scegliere una figu- si - spesso letteralmente, in as- non avessero potuto attingere
ra più rappresentativa) e Gaetano salti a baionetta - contro chi all'edificante coraggio della
unita si trasmise Donizetti, nel quale Antonio Rosta- negava loro una promessa di gioventù di allora.
dalle élites al popolo gno individua «il principale antici- comunità, uno stato che ac- Perciò auguri, giovine Ita-
patore del fenomeno Verdi, a sua quisisse identità di nazione. lia. Non invecchieremo se re-
Il percorso è stato lunghissi- volta inconcepibile senza questo Speranza, s'intitola la poe- clameremo per i figli di doma-
mo, se inizia con la passione giaco- necessario precedente». Giuseppe sia di Gozzano che ho piega- ni un Paese solidale, a misura
bina di Ugo Foscolo, e con la delu- Mazzini, scrivendo nel 1836 Filoso- to all'uso, perché speranza loro. Vien voglia d'un tuffo an-
sione per la patria veneziana «tra- fia della musica, indica in lui «l'uni- era ciò che animava quegli che se non è ancora stagione,
dita« da Napoleone - la prima edi- co il cui ingegno altamente pro- stranieri divisi in stati, gran- col tricolore a mo' di mantello.
zione de Le ultime lettere di Jacopo gressivo riveli tendenze rigenera- ducati e ducati che battero- Perché un Paese non vive di
Ortis è del 1798 - per arrivare alla trici». Ma già nel rossiniano Gugliel- no la penisola con in bocca la soli simboli e memoria, ma ne
nascita del Regno d'Italia del 1861, mo Tell, come nei Puritani di Belli- rivoluzione; incarnavano i abbisogna per non dimentica-
alla presa di Porta Pia. ni, palpitava un'ansia di libertà e in- ticchi e il genio delle regioni re. Per guardarsi meglio den-
Nella sua tinta di fondo,Vite per dipendenza.Loro credevano. natie, ne portavano con sé le tro e dattorno.
VIII Rappresentazioni
NEI ROMANZI DI PADRE BRESCIANI E GARIBALDI IDEE E PROFILI IL GENERALE
I buoni e i cattivi Tutti i nostri eroi Discorsi, lettere, proclami
= Sfida fino all’ultima trama. Fra Antonio Bresciani e = Il pensiero del Risorgimento: l’Eguaglianza = Così parlò un Padre della Patria. Purple Press raduna,
Giuseppe Garibaldi, fra il padre gesuita, già bersaglio di De secondo Carlo Pisacane, la Repubblica secondo in Il libretto rosso di Garibaldi (pp. 122, € 9,90, a cura di
Sanctis e Gramsci, a cui Pio IX commissionò tre opere - con Mazzini, il Federalismo secondo Cattaneo. Tre Pier Paolo e Massimiliano Di Mino), discorsi, scritti e
un gesuita «degenerato protagonista» - contro giacobini, volumetti dell’editore Mimesi, ciascuno € 3,90. proclami «dell’uomo che inventò l’Italia sognando una
illuministi, settari, massoni, e l’eroe dei Due Mondi, che in 4 Un’iniziativa che si ricollega a quella di Dalai editore, Patria socialista». Garibaldi sentimentale nelle Lettere a
titoli («I Mille», il più noto) raffigurò coraggio e fierezza dei dieci brevi biografie con scritti scelti dei nostri Padri Speranza Von Schwartz, la donna che gli fu accanto
suoi combattenti per la libertà. Paolo Orvieto li mette a (€ 3,90). Sono Cavour, Cattaneo, Crispi, D’Azeglio, dopo la scomparsa di Anita (Passigli, prefazione di Natalia
confronto in Buoni e cattivi del Risorgimento (Salerno, pp. Garibaldi, Gioberti, Mameli, Mazzini, Pellico e Pisacane. Aspesi). Ripercorre la spedizione dei Mille, Giovanni Russo
318, € 18). Pagine ormai dimenticate , «potenti diffusori di Come presentatore, Roberto Benigni: «Non li poteva in E’ tornato Garibaldi (Avagliano). Racconta il suo
idee - ricorda Orvieto - in epoca in cui i media - in mancanza fermare nessuno, tutti, Mazzini, Cavour, Garibaldi, Garibaldi, Alexandre Dumas (Newton Compton). Per i
«Il 26 aprile 1859» di O. Borrani di cinema e televisione - erano proprio i feuilletons». entravano nella politica e ne uscivano più poveri». ragazzi, di Mino Milani, Sognando Garibaldi (Piemme).

MARCO e della memoria; quello che


BELPOLITI Arte Il Bel Paese, un’unità visiva emerge è proprio la definizio-
Lo stivale è la figura ne in negativo dell’identità ita-
geografica che identifica la prima ancora che politica: varietà liana, la sua vocazione disuni-
nostra penisola, e costitui- taria, e al tempo stesso l'idea
sce un'unità visiva prima an- di figure e trionfo delle diversità di essere un vero e proprio
cora che politica. Del resto, continente composto da iden-
come è stato detto, aveva ra- tità e figure assai diverse, tut-
gione Metternich, ministro
di Francesco Giuseppe,
quando affermava che l'Ita-
lia non è che un'espressione
geografica.
Lo Stivale te tenute insieme da un lessi-
co visivo, prima ancora che
linguistico o culturale. Uniti
dalla propria diversità. L'iden-
tità italiana appare come un
Da qui si deve partire
quando si vuole verificare
l'identità italiana nell’arte
degli ultimi cinquant’anni,
metà paradiso problema da declinare più
che risolvere, una ricchezza
problematica.
In due altri volumi apparsi

terrestre
dal cambio di stagione degli di recente questo elemento
Anni Sessanta (neoavan- complesso è declinato in mo-
guardie, concettualismo, ar- do altrettanto complesso. Il
te povera) sino agli anni dop- confine evanescente, a cura di
pio zero del XXI secolo. Gabriele Guercio (Electa, pp.
La forma dell’Italia è un'
icona, forma estetica, persi-
no archetipica, come scrive metà caos 416, € 40), libro importante, è

Dalla Penisola
rovesciata di Fabro
La nostra identità
in una galleria
dato che il secondo termine al mito irriso
appare fortemente compro-
di opere degli ultimi messo col passato fascista, e da Cattelan alla mappa
50 anni, composta
anche risorgimentale, là do- fantasma di Favelli
ve il mito della Patria è un mi-
da Pietromarchi to da combattere, da critica- dedicato all'arte italiana tra il
re, oppure nelle nuove gene- 1960 e il 2010, contiene saggi
Bartolomeo Pietromarchi in razioni, ad esempio Maurizio molto acuti come quelli di Mi-
Italia in opera, ritratto del Cattelan, da irridere. In due chele Dantini (Ytalya su-
Bel Paese attraverso le arti opere del 1994 di quest’arti- bjecta) e Stefano Chiodi (La
visive. Lo stivale è infatti sta è evidente questa messa discordanza inclusa. Arte e poli-
«un frammento di mondo so- in mora del logo-Italia: due tica). Mentre L’uccello e la piu-
pra il quale è passata la Sto- p Bartolomeo Pietromarchi topi chiusi in una scatola di ma di Luca Cerizza (et al. Edi-
ria, luogo d'incontri, scontri, p ITALIA IN OPERA. La nostra plexiglas rodono un intero zioni, pp. 71, € 16) analizza in-
incroci, diaspore, meticcia- identità attraverso le arti visive formaggio Bel Paese Galba- vece l'arte italiana degli Anni
ti». Un Paese, ha scritto un p Bollati Boringhieri, pp. 160, € 15 ni; oppure: il logo formagge- Novanta. Il nodo da sciogliere
artista, Luciano Fabro, «per p in libreria dal 24 marzo sco della Galbani, che ha re- in questi tre volumi appare
metà paradiso terreste e me- suscitato a sua volta l'opera Un esempio dalla serie «Italia rovesciata» di Luciano Fabro quello della relazione con il
tà caos». Ed è stato proprio dell’abate Stoppani, paleon- passato, con la tradizione e, a
Fabro a realizzare, a partire forma a qualcosa che l'artista tologo e geografo, è un tappe- li dei primi del Novecento, la geografiche delle regioni ita- partire dagli Anni Sessanta in
dal 1968, una serie, molte «sente», e dunque vede. Ipote- to da calpestare. quale, osservata da vicino, liane che contengono ciascu- poi, con la politica.
volte citata, di opere intitola- si suggestiva, dal momento Uno degli aspetti che più mostra qualcosa d'incerto e na un paesaggio sonoro diver- La pluralità dei linguaggi e
te Italia rovesciata: la peniso- che la forma a stivale del no- colpiscono nella rassegna del- approssimativo: fantasma di so, il suono delle canzoni po- non solo delle identità significa
la appesa dalla punta che stro Paese, e non solo quella, è l’arte italiana contemporanea se stessa. Oppure nel 1975 Sal- polari e del folklore locale. per Cerizza, giovane critico
ruota dal soffitto a testa in nell’arte che esamina il libro di Pietromarchi è la scarsa at- vo realizza la forma dello sti- L'Italia vi appare attraverso che vive a Berlino, il punto chia-
giù, cambiando di continuo un paesaggio interiore, in for- tenzione alla storia dell’Italia, vale scrivendo i nomi degli ar- le differenze, spazio unitario, ve degli ultimi vent’anni: «ri-
materiale: oro, bronzo, pel- za del fatto che la Penisola lo è se non quando diviene un mar- tisti italiani e rendendo più ma multiforme. mettere l'individuo, con tutte
liccia, vetro; ma anche di- dal punto di vista esteriore. chio o piuttosto un'icona, co- scure le lettere che ne forma- Il libro di Pietromarchi, cri- le sue fragilità e incertezze ma
mensione, e in parte forma: L'intera arte degli ultimi me nel caso di Garibaldi. no il profilo; o ancora Emilio tico, curatore, attraversa mol- anche con le sue capacità di cri-
breve e lunga, pesante e leg- cinquant’anni appare tesa a Per restare al campo delle Isgrò cancella i nomi sulla car- teplici temi dell’attualità cul- tica e di pensiero, al centro di
gera, lucida e opaca. dare una forma a questo ri- mappe, così affascinanti, e co- ta italiana, così che la topono- turale e politica che sono im- una rete di relazioni tangibili
A cosa allude questa im- scontro sentimentale, rabbio- sì presenti nella nostra memo- mastica appare illeggibile. Un pliciti nell’arte italiana attua- con l'attualità». Lo stivale co-
magine, icona di un'icona? so o invece pacificato, che è il ria, Flavio Favelli realizza altro artista, Luca Vitone, rea- le, dalla politica all'emigrazio- me destino e la politica come
Pietromarchi suggerisce confronto con il paesaggio (2010) una gigantesca mappa lizza un suo personale Gran ne, dal calcio alla mitologia, futuro? L'identità italiana è
che si tratta di un paesaggio esteriore del Paese chiamato della penisola componendo le Tour dell’Italia (Sonorizzare il dalle figure iconiche, come Pa- senza dubbio qualcosa in dive-
interiore, di tentativi di dare Italia. Paese e non nazione, tavole di vecchie carte strada- luogo, 1989-2001): le sagome solini, al tema del monumento nire con il proprio passato.
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SABATO 12 MARZO 2011
LA STAMPA IX

GIORNALI E RIVISTE DAL 1847 ALL’UNITA’ IN UN ROMANZO DI PAOLO RUFFILLI VISTI DA GIAN ENRICO RUSCON I
Il ruolo della libera stampa L’isola e il sogno di Nievo Cavour e Bismarck
= Verso la libertà di stampa. Ripercorrendo la storia = Sulle orme di Ippolito Nievo, lo scrittore (Le = Due leader fra liberismo e cesarismo. Gian Enrico
del Giornalismo italiano del Risorgimento, fra il 1847 confessioni di un italiano) e patriota che morì nel 1861 in Rusconi mette a confronto Cavour e Bismarck (Il
e l’Unità, come la ricostruisce Franco Della Peruta mare, naufragando con il vapore Ercoli. Paolo Ruffilli, nel Mulino, pp. 211, € 15). «Sono i costruttori degli Stati
(Franco Angeli, pp. 283, € 30). Circa trecento le romanzo L’isola e il sogno (Fazi, pp. 195, € 17,50), nazionali italiano e tedesco, nonché due modelli di
principali testate censite (da «Il Conciliatore» a «Il ripercorre la vita breve e intensa dell’intellettuale grande leadership politica. Cavour è l’esempio di una
Fanfulla»). L’opera, uscita trent’anni fa è ora riproposta garibaldino, tra aspirazioni unitarie e variegati amori, da guida politica esercitata secondo la logica parlamentare
con la prefazione di Valerio Castronovo, che si ricollega ultimo per Palmira, che potrebbe ancorarlo liberale (...). Bismarck invece incarna il principio
a Cavour: «Ebbe ad affermare che una libera stampa era definitivamente alla Sicilia. Ma «la nave, spezzata in due d’autorità monarchica». Il libro sarà presentato lunedì
“mezzo principale di civiltà e di progresso di un dall’esplosione delle caldaie forzate oltre ogni limite di 14 a Torino, Accademia delle Scienze. A colloquio con
popolo”». Un assunto che pulsa nella stampa in resistenza», colerà a picco, portandosi «nella sua pancia l’autore, Per Paolo Portinaro e Massimo L. Salvadori,
cammino verso l’Unità. d’acqua» vite, sogni, ansie, paure, dubbi, speranze. presiede Pietro Rossi. Cavour e Bismarck

GIORGIO coinvolto le varie generazioni


BOATTI Paesaggi Dal Grand Tour alle favolose «Vacanze che hanno fatto l’Italia unita. So-
All’inizio del turismo no coloro che realizzando i trafo-
italiano c’è il Grand Tour. Espe- romane», all’umiliazione delle bellezze d’Italia ri alpini, pianificando l’innervar-
rienza culturale, pratica di vi- si delle linee ferroviarie lungo la
ta, ricognizione fuori dagli oriz- penisola e stimolando l’organiz-

La dolce vita
zonti domestici delle élite ari- zazione su basi moderne del-
stocratiche dell’Europa sette- l’ospitalità turistica, venivano ac-
centesca. Il «tourista» - anche cusati dai nostalgici del Grand
etimologicamente - viene alla Tour di togliere autenticità e sa-
luce con il Tour in Italia. Il turi- pore al viaggio in Italia.
smo troverà lì le forme che lo In quei decenni la partita turi-
connoteranno a lungo, proprio
nell’esplorazione che culmina
con l’approdo a Roma e nelle al-
tre tappe fondamentali disse-
minate nella penisola.
Come ricostruisce Annun-
in una discarica p Annunziata Berrino
p STORIA DEL TURISMO IN ITALIA
p il Mulino, pp. 332, € 23
stica era giocata pressoché tutta
su una clientela straniera. Tra
gli italiani erano pochissimi colo-
ro che viaggiavano per piacere.
Le vacanze, chi se le poteva per-
mettere, le trascorreva in villa.
ziata Berrino all’inizio della sua già presidente del Consiglio Su- Oppure le passava nelle località
Storia del turismo in Italia, tra periore dei Beni Culturali, auto- termali dove il soggiorno era giu-
viaggiatori e abitanti del Bel re di Paesaggio Costituzione Ce- stificato con motivazioni medi-
Paese si attiva un’interazione mento. La battaglia per l’ambien- che. Esattamente come accade-
che durerà a lungo. Si estende te contro il degrado civile.
dal Grand Tour sino alla bella Proprio le conseguenze di Stella e Rizzo narrano
favola di Vacanze romane, il mi- questa stagione di degrado cultu-
tico film del 1953, con Audrey rale vengono ricostruite da Gian l’assalto alla diligenza
Hepburn e Gregory Peck, che Antonio Stella e Sergio Rizzo favorito da una classe
fissa il tradizionale canovaccio con la passione civile e la minu- p Salvatore Settis
dell’incontro tra i nostri compa- ziosa documentazione dei loro p PAESAGGIO COSTITUZIONE politica orfana
trioti, inconsapevoli e tuttavia precedenti saggi, sempre pubbli- CEMENTO di Spadolini e Ronchey
navigati protagonisti della mes- cati da Rizzoli, in Vandali. L’as- p Einaudi, pp. 328, € 19
sa in scena del vivere all’italia- salto alle bellezze d’Italia. In un va con le località di mare che
na, e i viaggiatori stranieri. certo senso i due giornalisti deli- muovevano i primi passi, a parti-
Turisti attratti certamente neano il capitolo finale, il più sco- re dai pionieristici insediamenti
rato, di una vicenda - quella del balneari in Versilia, sotto l’egida
Una storia del turismo nostro rapporto con le bellezze della talassoterapia. Scenari ben
artistiche e paesaggistiche e con lontani dalle cinque esse (Sea,
nel cui nome non la loro valorizzazione culturale e Sun, Sand, Sex, Spirit ovvero
di rado si è calpestato turistica - che è stata sempre in- mare, sole, sabbia, sesso e alcol)
trecciata ai passi fondamentali dei trionfali Anni Sessanta.
l’ambiente difeso della nostra storia nazionale. Si era in un’Italia giolittiana
dalla Costituzione Nonostante i ripetuti richia- in cui i direttori d’albergo più
mi da parte di chi ci governa sul apprezzati erano ancora reclu-
dalle bellezze artistiche, e dal primato italiano quanto a posses- p G. A. Stella - S. Rizzo tati in Svizzera; nei ristoranti
paesaggio spesso ineguagliabi- so di beni artistici, Vandali docu- p VANDALI gli chef venivano tutti, o finge-
le, ma, anche, incantati dalla menta il crollo degli stanziamen- L'assalto alle bellezze d'Italia vano di venire, da Parigi; men-
p Rizzoli, pp. 274, € 18
nostra quotidianità, dalla dolce Quando la bellezza va in frantumi ti (pari al 50% in meno, nel de- tre flussi ferroviari e navigazio-
vita di un Paese che sembra cennio 2001-2011) per la tutela ne di lusso erano una faccenda
agire su un palcoscenico. Non ghieri (e secondi nel mondo dopo massiccia urbanizzazione che degli stessi da parte di quel mini- ruolata nei Palazzi della Secon- tutta inglese.
a caso la Dolce vita - l’icona cine- gli Stati Uniti). Il movimento fi- produce scempi e speculazioni stero per i Beni e le Attività Cul- da Repubblica registra, sul fron- Mezzo secolo dopo, a metà
matografica di Federico Fellini nanziario positivo generato dal inaudite nonché una distruzione turali che ha finito con l’essere la te degli eletti in Parlamento in del Novecento, il turismo «ma-
- è del 1960, in contemporanea turismo pareggia, sino agli Anni selvaggia di non pochi siti monu- Cenerentola di tutti i dicasteri, possesso di una laurea, un crollo de in Italy» diventerà invece
con le Olimpiadi di Roma che Settanta, il costo del disavanzo mentali e paesaggistici che pure con un peso politico - rispetto a del 27% tra l’attuale legislatura e una delle perle di un boom,
vengono affannosamente pre- energetico italiano. avevano fatto, e avrebbero dovu- quando fu affidato a figure come la prima. Dal 91,4% del 1948 sia- non solo economico ma cultu-
cedute, nel 1959, dall’istituzio- Nello stesso decennio raddop- to continuare a fare, da volano al- Spadolini o Ronchey - del tutto mo scesi, per quel poco che le rale e produttivo, giustamente
ne del ministero del Turismo. pia il numero degli italiani che l’industria turistica nazionale. irrilevante. E con interventi deli- lauree possono valere, al 64,6%. posto al centro delle celebra-
E’ l’aprirsi di quegli Anni vanno in vacanza: da cinque a La difesa del paesaggio ita- catissimi, su siti monumentali, Mentre negli Usa, per esempio, zioni torinesi del primo secolo
Sessanta che vedono l’imporsi dieci milioni, diretti in gran par- liano - vittima degli assalti di culturali e archeologici di prima- si è saliti dall’88% al 94%. di unificazione. Tutt’altra sto-
dell’Italia come campione mon- te sui litorali adriatici, da Rimini una speculazione sempre più ria importanza, rinviati sino al- Vandali sembra l’epilogo che ria rispetto a quanto, cin-
diale di arrivi turistici (ora sia- a Grado, e tirrenici. Sono spesso vorace e di un’incultura che ha l’inevitabile crollo. nessuno può accettare a cuor quant’anni dopo, viene raccon-
mo al quinto posto) e primi, tra ambienti paludosi bonificati nel preso il potere - è al centro del- Una situazione che per Stella leggero di un cammino, quella tato, appunto, da Vandali. E
tutti i Paesi europei, quanto a Ventennio e poi investiti, duran- la ferma denuncia di uno stu- e Rizzo è quasi scontata poiché della valorizzazione turistica e che sta sotto i nostri occhi.
disponibilità di posti letto alber- te il boom economico da una dioso come Salvatore Settis, la tipologia di classe dirigente ar- monumentale del Paese, che ha (gboatti@venus.it)

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Classifica Tuttolibri
SABATO 12 MARZO 2011
X LA STAMPA

P
er la prima volta nel 2011 il valore dei nostri 100 ticipando l’uscita della Mazzantini, ora 5ª. Sono tornati i ti comunque sopra le 5 mila copie, si contano 4 titoli di sag-
AI PUNTI punti supera le 15 mila copie. E’ arrivato il Saviano big, la partita si riaccende. Reggono bene il Mosé di Erri gistica, sia pure in prevalenza mediatica, il che non acca-
LUCIANO GENTA targato Feltrinelli, oratoria tv confezionata da Fa- De Luca e la Mastrocola, da leggere e discutere in paralle- deva da tempo; e 6 di narrativa, di cui 2 stranieri. Una
zio, e si presume che per un po’ non abbia intenzione di an- lo a Non per profitto di Martha Nussbaum (il Mulino), composizione variegata, un girone da Coppa dei campio-
darsene: adorato da molti come icona, voce e coscienza cri- ovvero «perché le democrazie hanno bisogno della cultura ni, sfide dirette: Vieni via con me / Togliamo il disturbo;
Saviano, Smith tica del popolo (di centro sinistra ma non solo), demitizza-
to, con scandalo, da altri, come Alessandro Del Lago (Eroi
umanistica». Vende, ma non esplode, Hessel, volantino co-
pertinato in rosso tradotto dalla casa editrice di cui è socio
La legge del deserto / Il profumo delle foglie di limone;
Gran circo Taddei / La giustizia è una cosa seria; Nes-
di carta, il manifestolibri) e Alessandro Trocino (Popstar Andrea Agnelli, titolo perfetto per gli esacerbati tifosi del- suno si salva da solo / Testa o cuore ; E disse / Indigna-
e Camilleri: della cultura, Fazi). Lo seguono Wilbur Smith e Camille-
ri, l’uno sopra e l’altro un soffio sotto quota 10 mila. La
la sua Juventus. Sale la nuova testimonianza del magi-
strato Gatteri, per lucidità e concretezza traccia ideale di
tevi! Per chi non è interessato alla gara, un titolo del mo-
naco Sabino Chialà edito da Qiqajon: Silenzi. Al plurale:

tornano i big Mondadori, assente al vertice da oltre un mese e tempora-


neamente (?) orfana dell’autore di Gomorra, risponde an-
una riforma non ideologica della giustizia. Si riaffacciano
infine gli Amici della Defilippi. In sintesi, tra i primi 10,tut-
quelli da imparare e quelli da combattere. Breviario per
una buona quaresima. Da regalare a Giuliano Ferrara.

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

100 78 65 54 47
1 2 3 4 5
Vieni via La legge Gran circo Il profumo Nessuno
con me del deserto Taddei e altre delle foglie si salva
storie di di limone da solo
SAVIANO SMITH Vigàta SÁNCHEZ MAZZANTINI
FELTRINELLI LONGANESI GARZANTI MONDADORI
CAMILLERI
SELLERIO

47 46 42 37 36
6 7 8 9 10
E disse Togliamo Indignatevi! La giustizia Testa o cuore.
il disturbo è una cosa Il romanzo
seria di «Amici»
DE LUCA MASTROCOLA HESSEL GRATTERI; NICASO ZANFORLIN
FELTRINELLI GUANDA ADD EDITORE MONDADORI MONDADORI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Gran circo Taddei... 65 1. La legge del deserto 78 1. Vieni via con me 100 1. Cotto e mangiato 14 1. La versione di Barney 16 1. Diario di una schiappa... 14
CAMILLERI SMITH SAVIANO PARODI RICHLER KINNEY
14,00 SELLERIO 19,60 LONGANESI 13,00 FELTRINELLI 14,90 VALLARDI 12,00 ADELPHI 12,00 IL CASTORO

2. Nessuno si salva da solo 47 2. Il profumo delle foglie di... 54 2. Togliamo il disturbo 46 2. Benvenuti nella mia cucina 13 2. La solitudine dei numeri... 15 2. Via le zampe dalla pietra... 8
MAZZANTINI SÁNCHEZ MASTROCOLA PARODI GIORDANO STILTON
19,00 MONDADORI 18,60 GARZANTI 17,00 GUANDA 14,90 VALLARDI 13,00 MONDADORI 8,50 PIEMME

3. E disse 47 3. La mappa del destino 19 3. Indignatevi! 42 3. Le ricette di Casa Clerici 11 3. Il piccolo principe 12 3. La prima indagine di Theodore ... 7
DE LUCA COOPER HESSEL CLERICI SAINT-EXUPÉRY GRISHAM
10,00 FELTRINELLI 19,60 NORD 5,00 ADD EDITORE 15,90 RIZZOLI 7,50 BOMPIANI 18,00 MONDADORI

4. Testa o cuore. Il romanzo... 36 4. L’ultimo inverno 13 4. La giustizia è una cosa seria 37 4. Instant English 11 4. È una vita che ti aspetto 11 4. La principessa e il ranocchio 5
ZANFORLIN HARDING GRATTERI; NICASO SLOAN VOLO -
16,00 MONDADORI 15,50 NERI POZZA 17,50 MONDADORI 16,90 GRIBAUDO 12,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY

5. L’uomo che non voleva... 22 5. La fuga del signor Monde 13 5. La fabbrica dell’obbedienza 22 5. Le diete della salute 10 5. L’ombra del vento 10 5. Attenti alla coda, meteoriti... 5
MOCCIA SIMENON REA LAMBERTUCCI RUIZ ZAFÓN STILTON
18,00 RIZZOLI 17,00 ADELPHI 16,00 FELTRINELLI 18,00 MONDADORI 13,00 MONDADORI 8,50 PIEMME

6. Il terrazzino dei gerani... 21 6. Sezione suicidi 12 6. Ogni cosa alla sua stagione 14 6. I dolori del giovane Walter 9 6. Il giorno in più 9 6. Cars 5
MARCHESINI VARENNE BIANCHI LITTIZZETTO VOLO -
17,50 RIZZOLI 18,00 EINAUDI 17,00 EINAUDI 18,00 MONDADORI 13,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY

7. Io e te 19 7. L’altare dell’Eden 11 7. Vandali. L’assalto alle... 13 7. Falli soffrire 2.0... 8 7. Venuto al mondo 9 7. Gli aristogatti 5
AMMANITI ROLLINS STELLA; RIZZO ARGOV MAZZANTINI -
10,00 EINAUDI 19,60 NORD 18,00 RIZZOLI 15,00 PIEMME 14,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY

8. Le Beatrici 18 8. La ragazza del lago 11 8. La patria bene o male 11 8. È facile smettere di fumare... 7 8. Un posto nel mondo 8 8. Pinocchio 5
BENNI FOSSUM FRUTTERO & GRAMELLINI CARR VOLO -
9,00 FELTRINELLI 5,00 SPERLING & KUPFER 18,00 MONDADORI 10,00 EWI 13,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY

9. Odore di chiuso 17 9. India mon amour 10 9. Fuori! 11 9. The secret 7 9. Esco a fare due passi 8 9. Alla ricerca di Nemo 10
MALVALDI LAPIERRE RENZI BYRNE VOLO -
13,00 SELLERIO 16,50 IL SAGGIATORE 17,50 RIZZOLI 18,60 MACRO 12,00 MONDADORI 4,90 WALT DISNEY

10.Non chiedere perché 17 10.Nemesi 9 10.Viva l’Italia! 11 10.Incontra il tuo angelo custode 5 10.Se questo è un uomo 8 10.Alice nel paese delle... 4
DI MARE ROTH CAZZULLO LOUISE DI NORVEGIA; SAMNOY LEVI -
18,00 RIZZOLI 19,00 EINAUDI 18,50 MONDADORI 13,90 IL PUNTO D’INCONTRO 10,50 EINAUDI 4,90 WALT DISNEY

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 1100 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 27 FEBBRAIO AL 5 MARZO.

D S
a leggere come «una sto- scientifico», in particolare rivolto a i è vecchi o almeno tardo- dete la speranza». Vale per lei,
ria nella Storia». E’ la PROSSIMA diritto e filologia, con le «edizioni ni, a 37, 38, 39, 44, 45, CHE LIBRO FA per i suoi lettori, e vale per un in-
Collezione storica del nazionali» di Alfieri, Spallanzani, 49 anni? Certamente sì, tero paese invecchiato e illividito
Risorgimento italiano fondata MENTE Carducci, in forte rivalutazione; opina il giornale Huffington ...IN GIAPPONE dalla lunga crisi. Del proprio suc-
da Giovanni Canevazzi nel 1931 e MIRELLA APPIOTTI molto selezionata anche la narrati- Post, se è l'età del debutto let- GIOVANNA ZUCCONI cesso, la poetessa ha detto: «Ora
conclusa nel 1979 che la Mucchi di va) la «Collezione» ha potuto frui- terario: rispettivamente di Jo- ho un bel ricordo da portare con
Modena riporta alla luce, una ses- re di nomi importanti nella ricerca seph Conrad, Wallace Ste- me nell'Aldilà, e del quale vantar-
santina di titoli in edizione origi-
nale, «cameo» incastonato nel
A Modena universitaria: da Arrigo Solmi, au-
tore di una indagine su Ciro Menot-
vens, Anthony Burgess e Wil-
liam Burroughs, Henry Miller,
Sognare mi con il mio povero marito e la
mia povera mamma». Nelle foto,
«film» dei nostri 150 anni (un
tempo-inezia per il marchio più
longevo del Paese: vivo e vegeto
60 volte ti nell’insurrezione modenese del 3
febbraio 1831 e dell’Idea dell’unità
italiana nell’età napoleonica, a
Raymond Chandler, Charles
Bukowski. Il record, però, è di
una donna. Giapponese, poe-
una nuvola Toyo sorride.
In classifica, il suo libro ha
battuto 1Q84 di Haruki Muraka-
dal 1646 prima con i Soliani,
«stampatori degli Estensi», poi
Risorgimento Antonio Monti le cui Réflexions hi-
storiques di Carlo Alberto resta-
tessa. Che nella poesia intito-
lata Il segreto scrive: «Anche
a 98 anni mi, una dieta bestseller, e anche
un curioso romanzo popolare di
con la famiglia che le dà tuttora il no un notevole documento. se ho 98 anni, mi innamoro an- Natsumi Iwasaki, che ha vendu-
nome, spaziando tra cultura Non minori il saggio di Valerio cora. Ho dei sogni. Sogno di to oltre un milione di copie rac-
umanistica e scienza). Castronovo dedicato a La Stampa cavalcare una nuvola». contando la storia di una ragaz-
«Proprio perché l’avventura di Torino e la politica interna ita- Lei si chiama Toyo Shibata. za che applica le regole di un gu-
che ha portato all’Unità è oggi ri- liana (1867-1903) e i due volumi di Il suo secondo libro uscirà a giu- ru del management alla squadra
percorsa da nuovi punti di vista, derne le distanze, e il Risorgimento Romolo Quazza, padre di Guido, gno, quando compirà cento an- consigliato di dedicarsi alla scrit- di baseball femminile della pro-
tra dialogo e polemiche, è parso raccontato dopo la seconda guerra su Pio IX e Massimo D’Azeglio nel- ni. Il primo è uscito alla fine del tura. Verso dopo verso, scrivendo pria scuola: e arriva molto in al-
interessante - spiega il direttore mondiale da uomini della Resisten- le vicende romane del 1847: il papa, 2009, e ha dominato per tutto il di notte, nel suo appartamento al- to. «I giapponesi hanno amato il
editoriale Marco Mucchi, giovane za, lo storico “azionista” Guido fortemente discusso, di Porta Pia, 2010 le classifiche giapponesi, la periferia di Tokyo, quando la libro perché hanno bisogno di con-
erede della «ditta» - riproporla Quazza in testa». della fine del potere temporale, l’og- vendendo oltre un milione e badante la lascia sola, Shibata sigli semplici, per sopravvivere in
nella doppia prospettiva offerta Pensata dal fondatore con fini getto delle invettive del poeta dei mezzo di copie. La fanciulla ha ha messo insieme 42 componi- questo mondo incerto», ha detto
dalla collana: il Risorgimento nel- divulgativi e insieme rigorosi (coe- Giambi & Epodi («Cittadino Ma- cominciato a scrivere a 92 anni: menti e li ha pubblicati a proprie l'editore. È una diagnosi sconso-
l’ottica del Ventennio, trionfalisti- rentemente alle linee Mucchi: atten- stai, bevi un bicchier...») tornato di quando ha dovuto smettere di spese. La raccolta si intitola lata, su un Paese vecchio che, a
ca però mai troppo ortodossa, zione al lettore non specialista ma recente in scena per il suo protofede- danzare, il figlio Kenichi, lui Kujikenaide, che pare significhi differenza della sua vecchia poe-
grazie a studiosi capaci di pren- fedeltà ad un prodotto «altamente ralismo (di buona lega). stesso ultrasessantenne, le ha «Non buttatevi giù», o «Non per- tessa, non si innamora più.
Diario di lettura Tuttolibri
SABATO 12 MARZO 2011
LA STAMPA XI

Claudio Pavone

Lo storico della «guerra civile»


ALBERTO sta rassegnato, era innamorato
PAPUZZI I PREFERITI di Dickens e mi trasmise questa
Risorgimento e Resi- passione. Ma la forma d'arte da
stenza. O Resistenza come se- me prediletta era la musica».
condo Risorgimento. E' una
complessa questione storica, e
f «Una guerra civile», il suo
opus magnum, poggia su
politica, che torna d'attualità una ricca bibliografia anche
con le celebrazioni per i cento- letteraria: se lei dovesse con-
cinquant’anni dell'Unità d'Ita- sigliare a un giovane delle
lia. Perché Radio Monaco e Ra- opere narrative per capire la
dio Londra trasmettevano en- Resistenza, che cosa gli con-
trambe l'«inno di Garibaldi», siglierebbe?
Va’ fuori d’Italia, va’ fuori stra- LUIGI SALVATORELLI «Il sentiero dei nidi di ragno di
nier? E come mai il Movimento Pensiero e azione Calvino e Il partigiano Johnny
comunista d'Italia, piccolo di Fenoglio».
gruppo antifascista romano, in- del Risorgimento «Vittorini, Uomini e no…».
vocava «l'epopea del Risorgi- Einaudi, pp. 198, € 17,50 «Lo considero meno schietto. E
mento»? Lo storico ed ex resi- «Fece capire a molti della poi mi dà fastidio quell'altezzo-
stente Claudio Pavone, che in mia generazione che il so “e no”, ai confini col razzi-
novembre ha festeggiato i no- Risorgimento non era smo: forse che i fascisti non era-
quello insegnato a scuola» no anch’essi uomini?».
«Le prime letture Lei ha insegnato storia con-

da Salgari a Verne,
a “Le storie della storia
f temporanea a Pisa: come
considerava e continua a
considerare l’uso di fonti let-
terarie per la storia?
del mondo”: lì incontrai
la guerra di Troia» «Calvino e Fenoglio
vant’anni, ha scritto intense pa- come Tolstoj
gine su questi temi sia in Una e Grossman: fonti
guerra civile (Bollati Boringhie- IMMANUEL KANT
ri, 1991), sia nel saggio Le idee letterarie indispensabili
Critica
della Resistenza ripubblicato
della ragion pura per chi scrive la storia»
nel volume Alle origini della Re-
pubblica (Bollati Boringhieri, Laterza, pp. LIX-629, € 15 «Lo considero fondamentale.
1995) e di recente dalle Edizio- «Dimostrandomi che non Dicevo ai miei studenti: se vole-
ni dell’Asino, dopo essere ap- c'era bisogno di Dio, te studiare la campagna di
parso mezzo secolo fa sulla rivi- mi fece uscire da un vero Russia di Napoleone, leggete
sta Passato e presente. Ora esce, tormento» prima Guerra e pace. Oggi di-
sempre da Bollati Boringhieri, rei: se volete studiare la guer-
con il titolo Gli inizi di Roma ca- ra in Russia durante il secon-
pitale, una raccolta di saggi, an-
ch’essi degli Anni Cinquanta,
f do conflitto mondiale, leggete
prima Vita e destino di Vasilij
sull’inserimento di Roma e del Grossman, centrato sulla bat-
Lazio nello Stato unitario. taglia di Stalingrado».
Il suo è lo sguardo di un Potrebbe dirci qualche li-
«azionista postumo», come si bro che ha esercitato un’in-
definisce, nel senso che non è fluenza decisiva nella sua
mai stato azionista, ma alla fine La vita. Claudio Pavone è nato a Roma nel 1920. Storico e partigiano. Ha formazione?
di un lungo percorso l’azioni- insegnato Storia contemporanea nell’Università di Pisa. È vicepresidente DANTE ALIGHIERI «In chiave storiografica, Pensie-
smo gli sembra interpretare dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Fa La Divina Commedia ro e azione di Luigi Salvatorelli
l'atteggiamento di quella mino- parte del comitato dei garanti di «Biennale Democrazia». che fece capire a me e molti della
Rizzoli Bur, pp. 641, € 13
ranza illuminata e influente mia generazione che il Risorgi-
che però non è mai riuscita a Le opere. Esce da Bollati Boringhieri «Gli inizi di Roma capitale» (pp. XXII - «È il libro che non si può mento non era quello che ci inse-
esercitare il potere politico. L'8 234, € 18). Per lo stesso editore: «Una guerra civile», «Alle origini della fare a meno di leggere. gnavano a scuola. Nel campo dei
settembre, a Roma, aveva pre- Repubblica»; da Laterza «Prima lezione di storia contemporanea». E’ il protolibro della mia massimi problemi, e lo dico con
so contatto coi socialisti, venen- biblioteca. la timidezza che suscita il nome
do arrestato già alla fine di otto- Il classico dei classici» di Kant, la Critica della ragion pu-
bre. Uscito alla fine di agosto ra e la Critica della ragion pratica.
Nella mia prima giovinezza ero
«Luigi Salvatorelli stato un cattolico sempre in cer-
grandi caratteri “Torna Garibal- ca di prove inconfutabili dell’esi-
e Giustizia e Libertà: Le interpretazioni del Risorgimento, «conteso» di”. A Milano sotto il monumen- stenza di Dio come garante della
gli antidoti contro tra fascismo e Resistenza, nella testimonianza to si trovava scritto: “Peppin, realtà del mondo e della legge
vien giò, che i son a mo’ chi”». morale. Kant, dimostrandomi
la retorica del regime Anche il fascismo cercò di che non c'era né in un caso né
e i dubbi dei comunisti» dello studioso «azionista», oggi novantenne usare la retorica risorgimen- nell’altro bisogno di Dio, mi fece
tale? Garibaldi e Mazzini so- uscire da quello che era diventa-
1944 dal carcere di Castelfran- to per me un vero tormento».

“È stato Ettore
no stati, per così dire, anche
co Emilia, militò in un piccolo due eroi fascisti?
gruppo milanese, composto so- «Esisteva, come ho già ricor- «Vittorini, Uomini e no:
prattutto da intellettuali e ap- dato, una interpretazione fa-
partenente al Partito italiano scista del Risorgimento, di cui mi dà fastidio
del lavoro che aveva la sua ba- Mazzini, soprattutto dopo l'8 quell’altezzoso “e no” ,
se in Romagna. Quindi il con- settembre, fece le spese. Su un
forse che i fascisti non

il mio primo eroe


fronto col Pci: «Sono stato per francobollo della Rsi figurava
molto tempo rispetto ai comu- l'immagine di Mazzini, mentre erano anch’essi uomini?»
nisti o un compagno di strada o avrebbero stonato quelle di
un utile idiota, dipende dai pun- Garibaldi e di Cavour. Di Vitto- Lei si è laureato in giurispru-
ti di vista». Vide nel Sessantot- rio Emanuele II, nonno del re denza ma ha studiato anche
to «una riapertura del campo fellone, neanche a parlarne». filosofia?
del possibile», si unì al gruppo Ora che ha compiuto i no- «Subito dopo la guerra mi
di Democrazia Proletaria e
strinse rapporti molto forti con
Vittorio Foa, che divenne il suo
principale punto di riferimen-
to. Conclusasi l'esperienza,
rientrò nella posizione di indi-
pendente di sinistra.
garibaldino” vant’anni, che cosa ricorda
per esempio delle sue lettu-
re giovanili?
«Premetto che io sono molto
lento e purtroppo lo sono stato
anche nel leggere. Delle prime
letture ricordo quelle canoniche
iscrissi a filosofia, anche per
obbligarmi a riprendere un or-
ganico percorso di studi. Ebbi
due ottimi docenti in Guido De
Ruggiero e, all'estremo oppo-
sto, Ugo Spirito. Entrambi
avevano una grande capacità
Professor Pavone, qual re ombre e luci di quel grande se conquistare l'egemonia del- Ma già durante la lotta antifasci- di Salgari e Verne, ai quali ag- di dialogare con gli studenti.
era il significato attribui- momento della nostra storia. Si l’antifascismo. Il “cosiddetto Ri- sta era stato dato il nome di Gari- giungevo una grande passione Naturalmente l'affinità intel-
to al Risorgimento dagli trattava di contrapporre alla in- sorgimento”, scriveva Togliatti, baldi alle brigate combattenti, per la storia delle scoperte pola- lettuale e politica mi legò mol-
antifascisti? terpretazione fascista una inter- era un “mito” che alle orecchie prima in Spagna e poi in Italia». ri. Un libro ebbe per me una im- to di più a De Ruggiero. Ma ri-
«Il Risorgimento era al centro pretazione democratica e critica piccolo-borghesi di GL suonava Ma era fondata l’idea della portanza particolare: Le storie cordo che in un seminario di
di vivaci discussioni. Giustizia e a un tempo. Parteciparono alla “come la fanfara per gli sfaccen- Resistenza come secondo Ri- della storia del mondo di Laura Spirito ebbi una discussione
Libertà, giornale dell’omonimo discussione Carlo Rosselli, Fran- dati”. Ma dopo il VII Congresso sorgimento? Orvieto, dove imparai a cono- molto accesa sul concetto di
movimento che si stampava a co Venturi, Andrea Caffi, Nicola dell'Internazionale nel 1935, che «Da un punto di vista storiografi- scere la guerra di Troia. Natu- lavoro: lui sosteneva che pen-
Parigi, ospitò nel 1935 un im- Chiaromonte, Umberto Colosso. varò la politica dei fronti popola- co è indubbiamente una forzatu- ralmente parteggiavo per i sare e lavorare erano la stessa
portante dibattito sul tema. Il Per Benedetto Croce, invece, il ri, da cui scaturì quella dell’unità ra, ma occorre interrogarsi sui troiani e rimasi male quando al cosa, io lo negavo recisamen-
punto era questo: perché l'Ita- Risorgimento più che essere pas- nazionale antifascista, il Risorgi- vari significati che allora la fortu- liceo un professore molto fasci- te. Pochi giorni dopo sostenni
lia, nata dal civile Risorgimen- sato al setaccio della critica dove- mento non poteva non essere re- nata espressione assunse e sulla sta ci spiegava che Ettore era l'esame, presi trenta e lode e
to, ha poi dato vita al fascismo, va essere soprattutto difeso: in cuperato politicamente e cultu- influenza che ebbe. Dei quattro un eroe piccolo-borghese (l'ad- una collega commentò: “Io
divenuto il prototipo della mo- questo manifestava una contrap- ralmente. Il pensiero di Gramsci, santi padri - Cavour, Garibaldi, dio ad Andromaca? Piagnistei) pensavo che dopo quella litiga-
derna barbarie, che per di più posizione generazionale. Il dibat- ovviamente sconosciuto duran- Mazzini, Vittorio Emanuele II - e che Achille era invece un vero ta ti avrebbe bocciato”».
pretendeva di rappresentare tito agitava anche i comunisti: te la Resistenza, consentirà poi Garibaldi era di gran lunga il più eroe, una sorta di superuomo. Un’ultima cosa: qual è il li-
la provvidenziale conclusione Togliatti scrisse nel 1931 su Stato alla cultura comunista di elabo- popolare. Il primo numero del- Questo professore aderì poi alla bro che non si può fare a me-
del Risorgimento stesso. Era operaio un violentissimo articolo rare una ben più complessa in- l’Unità, uscito dopo l'8 settem- Rsi, ricoprendovi un importan- no di leggere?
dunque necessario riesamina- contro GL, che egli temeva potes- terpretazione del Risorgimento. bre, aveva in prima pagina a te incarico. Mio padre, antifasci- «La Divina Commedia».

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