duccio ruggeri
Dedico le pagine che seguono, ad ogni persona che ha percorso con me “pezzi di strada” del mio cam-
mino, condividendone a volte gioie e a volte dolori, a tutte quelle che in questo viaggio ho amato, e a
tutte quelle che hanno amato me; tutte loro mi hanno insegnato e regalato qualcosa, spero di essere
riuscito a fare altrettanto.
All’Uno, meraviglioso Amore che così tanto amo, che mi ha guidato anche nei momenti più bui di questo
cammino, e che mi ha sempre salvato, anche quando tutto sembrava ormai senza via d’uscita. A Te,
ovunque presente, grazie, con tutto il mio amore, d.
Duccio Ruggeri
2
INDICE
3
Breve introduzione
Questo nuovo pdf sul “circuito Uno”, nasce con l’obbiettivo di far conoscere nuove procedure di
utilizzo a chi già lo usava, e allo stesso tempo, anche di semplificare quanto proposto in preceden-
za, ma anche di far conoscere tutte le sue possibili applicazioni a chi fino ad oggi ancora non lo
conosceva. Cercherò anche di dare tutte le istruzioni relative ad ogni modalità d’utilizzo nel modo
più chiaro possibile, in modo tale che possa essere usato con facilità, in ognuna di queste moda-
lità, anche dai radiestesisti meno esperti, anche se ritengo che il possedere una buona capacità
radiestesica, e competenze relative a tutto ciò che viene abitualmente studiato da chi si occupa di
radionica, come anatomia, fisiologia, patologia, anatomia sottile, rimedi naturali, geobiologia, ecc,
sia sicuramente preferibile, tranne per le richieste di guarigione e per quella di trasmissione di ri-
medi e farmaci energetici ottimali, che possono essere utilizzate veramente da tutti.
La straordinarietà di questi due primi circuiti è stata evidente sin da subito, e questa straordina-
rietà risiede nel fatto, che questi due disegni rispondono a delle richieste verbali, ma esclusiva-
mente se queste vengono seguite dalla parola grazie. Scoperta questa loro caratteristica straor-
dinaria, ho deciso di fare ulteriori sperimentazioni, studiando prevalentemente il circuito “sfera
gialla”. Queste sperimentazioni sono durate per circa un mese, ed ognuna di queste mi lasciava
sempre senza parole, mi sembrava di vivere in un mondo di fantascienza. Così, dopo questo pe-
4
IL “CIRCUITO UNO” •La storia del “circuito Uno”
riodo di tempo, per esser certo che tutto quello che stavo verificando con i miei test radiestesici,
non fosse falsato dal mio eccessivo coinvolgimento ed entusiasmo, decisi di inviare questi circui-
ti ad un’amica radiestesista di Firenze, Anna, che si era resa disponibile ad effettuare gli stessi
test e verificare se quanto affermavo corrispondesse al vero. Proseguimmo insieme in queste
sperimentazioni per circa un mese, ed il risultato fu che quanto avevo scoperto da solo, adesso
veniva confermato anche da lei, anzi, ogni giorno intuivo ulteriori possibilità, che venivano di volta
in volta sperimentate e confermate. È stato un periodo meravigliosamente frenetico, di continue
intuizioni e scoperte, ero sempre più esterrefatto, non riuscivo a comprendere come dei semplici
disegni potessero fare tutto quello che stavamo verificando, ripeto mi sembrava veramente di
vivere in un film di fantascienza. A questo punto, una volta certi dei risultati di tutte le sperimen-
tazioni fatte, ho deciso di condividere il circuito “sfera gialla” sul gruppo facebook “radionici e ra-
diestesisti indipendenti”, invitando i membri del gruppo a ripetere le esperienze fatte in questi due
mesi, fornendo loro le richieste adatte, e chiedendo i loro feedback in merito a quanto avrebbero
sperimentato. Anche in questo caso tutte le sperimentazioni fatte dai membri del gruppo non
hanno fatto altro che confermare quanto scoperto precedentemente.
Per chi non fosse a conoscenza delle prime sperimentazioni fatte, mi fa piacere ricordarne alcune.
Una molto semplice consiste nel prendere un frutto e misurarne l’energia in Angstrom sulla scala
Bovis, i frutti normalmente misurano circa 6.000 – 6.500 Angstrom, a questo punto si prende il
frutto e lo si pone sulla sfera gialla del circuito, fatto questo si dice a voce alta la richiesta: “aumen-
ta l’energia vitale di questo frutto al massimo livello, grazie”. Questo “trattamento” dura soltanto
pochi secondi, e rimisurando successivamente l’energia del frutto con la scala Bovis, si può con-
statare come questa risulti, il 100% delle volte, aumentata, arrivando a 9.000 – 10.000 Angstrom
e con alcuni frutti anche più.
La sperimentazione successiva nasce come conseguenza della precedente. La considerazione
che avevo fatto era la seguente, ma se poggiando un frutto sul circuito posso aumentarne l’ener-
gia vitale, questo vuol dire che questo circuito ha la capacità di emetterla. Chiaramente l’idea che
un semplice disegno fatto su un cartoncino potesse emettere energia vitale, che è l’energia che
dona la vita, sembrava pura fantascienza, eppure è così. Guardando il circuito e chiedendo ad alta
voce: “emetti continuativamente energia vitale, grazie”, il circuito inizia ad emettere proprio energia
vitale, e questa è percepibile fino a circa 50 cm di distanza, ciò è facilmente verificabile con dei
semplici test radiestesici. Inoltre l’avere inserito nella richiesta, la parola “continuativamente”, mi
ha permesso di scoprire che il circuito continuava ad emetterla anche dopo 24 ore, dopodiché per
interrompere questa emissione è stato sufficiente dire: “torna allo stato di normalità, grazie”, così
facendo il circuito ha istantaneamente terminato questa incredibile emissione. Successivamente
ho voluto verificare fin dove fosse possibile far arrivare questa energia vitale emessa dal circuito,
per cui ho chiesto: ”emetti continuativamente energia vitale alla massima potenza, grazie”. Così ho
potuto scoprire, che l’energia vitale emessa dal circuito arriva in questo caso fino a circa 5 metri di
distanza con il circuito piccolo, e fino ad almeno 10 metri con quello grande, dopodiché nella mia
veranda c’è il muro, e non mi è stato possibile testare oltre, anche se sarebbe interessate appro-
fondire questo tipo di sperimentazione e scoprire fin dove in realtà essa arriva. Vorrei dire a tutti
coloro che decideranno di ripetere questo esperimento, di ricordarsi, alla fine dei test radiestesici,
di disattivare il circuito come spiegato precedentemente, in quanto restare eccessivamente in un
ambiente dove viene emessa energia vitale di questa potenza potrebbe risultare per alcuni desta-
bilizzante.
In seguito a queste sperimentazioni ho verificato anche se con questo circuito fosse possibile, in
maniera analoga a quanto fatto con l’energia vitale, emettere anche energia orgonica. I risultati
5
IL “CIRCUITO UNO” •La storia del “circuito Uno”
sono stati identici a quelli ottenuti precedentemente con l’energia vitale. Questo ha portato a
verificare in seguito, dopo la realizzazione del “circuito Uno”, con il quale è possibile preparare
anche rimedi energetici, cosa impossibile da fare con i primi due circuiti, che l’energia orgonica e
l’energia vitale sono in realtà due energie diverse, nonostante si sia diffusa la credenza, nata dal-
le affermazioni di William Reich, che si tratti invece della stessa energia. Chiunque voglia verifica-
re quanto sto affermando, non dovrà fare altro che caricare con il circuito Uno due diversi bicchie-
ri d’acqua, uno con energia vitale, ed uno con energia orgonica. A questo punto lo sperimentatore
potrà verificare con dei test radiestesici, innanzitutto se le energie riscontrate in quei due bicchie-
ri d’acqua corrispondano realmente ad energia vitale e ad energia orgonica, e successivamente
verificare se queste due energie emesse dai boccettini sono in realtà due energie diverse o se si
tratta invece della stessa energia.
Tornando alle nostre sperimentazioni con il circuito “sfera gialla”, in seguito ne sono state fatte
altre due, una sul riequilibrio dei chakra, e l’altra sull’eliminazione delle zone geopatiche, anche se
in quest’ultimo caso più che eliminare una zona geopatica, quello che probabilmente accade è che
questa si trasformi da zona dannosa per l’uomo a compatibile. In entrambi casi i trattamenti du-
rano pochi secondi, anche se normalmente è necessario ripeterli per alcuni giorni, affinché i risul-
tati ottenuti si stabilizzino. Per quanto mi riguarda posso affermare che nel luogo dove abito ho
ripetuto il trattamento per le zone geopatiche per tre, quattro giorni consecutivi, non ricordo, però
adesso è da circa un anno e mezzo che in questo luogo non esiste più alcuna zona geopatica.
Un’altra scoperta che feci, fu che con questo circuito era possibile anche eliminare qualsiasi vibra-
zione energetica da qualsiasi tipo di liquido o di oggetto. Per fare questo è sufficiente posizionare
l’oggetto o il contenitore con il liquido che si intende neutralizzare, sulla sfera gialla del circuito, a
questo punto si dirà a voce alta la seguente richiesta: “elimina completamente qualsiasi vibrazione
energetica da questo…(indicare il nome dell’oggetto) grazie”, oppure “elimina completamente qualsi-
asi vibrazione energetica da quest’acqua e da questo boccettino, grazie”, ecc. Qualsiasi cosa verrà
sottoposta a questo tipo di trattamento non emetterà più alcuna vibrazione energetica, e questo
si rivela particolarmente utile per neutralizzare qualsiasi mezzo si voglia utilizzare (acqua, globuli
di zucchero, ecc.), per preparare successivamente un rimedio.
Inoltre nello stesso periodo, sono state effettuate parecchie sperimentazioni da parte dei membri
del gruppo, che hanno utilizzato il circuito con una richiesta di guarigione che avevo inserito nel
primo pdf, a volte anche personalizzandola. Le testimonianze ricevute ci hanno raccontato di tan-
ti casi di guarigione. Una cosa importante da dire però, è che mentre con le sperimentazioni pre-
cedenti si ottengono sempre gli stessi risultati positivi il 100% delle volte, cioè ogniqualvolta l’e-
sperimento o il trattamento verrà ripetuto, nel caso invece di trattamenti di guarigione, questa,
così come accade con qualsiasi altra terapia, vibrazionale, naturale, o medica che sia, non avviene
in tutti i casi, e non ci sarà mai dato di sapere perché alcune persone guariscono ed altre no.
A fine estate del 2019 un’altra intuizione. Era una domanda: “e cosa accadrebbe se realizzassi un
unico circuito che racchiudesse in sé entrambi i disegni che stavo sperimentando?” Al test radie-
stesico la cosa risultava essere utile. Sempre con un test radiestesico verificai se potesse avere
senso stampare un circuito fronte/retro, dove un disegno sarebbe stato stampato sul retro
dell’altro, però al test mi risultava che questo nuovo tipo di circuito non avrebbe portato alcuna
miglioria rispetto a quanto era possibile fare con il circuito “sfera gialla utilizzato singolarmente.
A questo punto l’unica cosa da fare era sovrapporre il circuito “sfera gialla grande” al circuito “sfe-
ra gialla”, così mi feci trasformare lo sfondo del file del primo circuito da bianco a trasparente, e
con un semplice copia/incolla lo trasportai sull’altro disegno. Adesso non restava che trovare ra-
6
IL “CIRCUITO UNO” •La storia del “circuito Uno”
diestesicamente la misura ottimale che doveva avere, e dove doveva essere collocato esatta-
mente sull’altro disegno. Così è nato il circuito “Uno”.
La cosa che è stata evidente fin da subito, è che con questo nuovo circuito, a differenza dei prece-
denti, era possibile preparare dei rimedi energetici. Così ho iniziato a sperimentarlo preparando
parecchi tipi di rimedi diversi. I risultati sono stati incredibili, ad esempio in pochi secondi si riusci-
vano a preparare dal nulla, rimedi omeopatici unitari, con la stessa identica vibrazione energetica
degli originali. Inoltre era possibile anche preparare singole dosi (espresse in milligrammi) di rime-
di energetici di farmaci, ma non solo, anche di fiori di Bach, vitamine, minerali, piante, ecc. Insom-
ma, una scoperta straordinaria.
Così, una volta accertatomi, che con il nuovo “circuito Uno” era possibile fare tutto ciò che veniva
fatto precedentemente con il circuito “sfera gialla”, e che in più era possibile preparare ottimi ri-
medi energetici, decisi di postare anche questo circuito sul gruppo “radionici e radiestesisti indi-
pendenti”, invitando tutti i membri ad utilizzare questo metodo di preparazione dei rimedi, e di
postare sul gruppo le loro testimonianze circa i risultati ottenuti con i rimedi preparati in questo
modo. I risultati sono andati ben oltre le mie più rosee aspettative, le testimonianze ricevute, sia
sul gruppo che in privato, sono state davvero tante, ed hanno riguardato prevalentemente la pre-
parazione di farmaci energetici. Sono stati sperimentati tanti farmaci commerciali, e anche singo-
li principi attivi, ad esempio tanti antiinfiammatori e antidolorifici, ma anche antiemetici, antiacidi,
antipiretici, ecc, ne ricordo qualcuno, brufen, aulin, voltaren, ibuprofene, toradol, ossicodone,
aspirina, acido fisidico, domperidone, tachipirina, ecc. I risultati sono stati sempre ottimi e molto
veloci. A proposito ad esempio della tachipirina, vi riporto qui una testimonianza ricevuta che mi
sembra particolarmente significativa: “Buongiorno a tutti, vorrei condividere con voi la mia esperienza
con il circuito Uno. Mio figlio di 11 anni ha iniziato a stare poco bene martedì ed in quel pomeriggio gli è
salita la febbre. Di solito la lascio sfogare, ma ieri a pranzo aveva 39.2, così ho pensato bene di utilizza-
re il circuito Uno per preparare un rimedio di tachipirina (farmaco che evito di dare se non in casi davve-
ro estremi!), non ho espresso la dose. Dopo mezz’ora da quando ha assunto l’acqua così caricata, mio
figlio aveva 37.7!!! In seguito sempre ieri, la febbre è salita a 38.4, con lo stesso sistema è scesa dopo
mezz’ora a 37.7, e ancora verso sera aveva 38.7 e stavolta ho preparato la tachipirina con la dose in
milligrammi... È nuovamente scesa a 37.7!!!”. Ho ritenuto questa testimonianza particolarmente si-
gnificativa, innanzitutto perché in realtà queste sono tre testimonianze in una, e poi perché chi
come me è abituato ad utilizzare i rimedi energetici, come ad esempio l’omeopatia, sa che quando
ci si trova in situazioni acute come queste, occorre ripetere la dose molto spesso, ad esempio ogni
ora, per ottenere i risultati sperati, mentre in questo caso, per tre volte consecutive, è bastata una
singola dose del rimedio, per ottenere questi stessi risultati.
Inoltre grazie alla collaborazione di un membro del gruppo, abbiamo scoperto che è possibile pre-
parare anche rimedi omeopatici complessi, così ho provato a preparare anche dei rimedi omotos-
sicologici complessi, ed anche in questo caso si riescono a fare degli ottimi rimedi. Resta un mi-
stero, e riguarda i rimedi omeopatici unitari, i quali si possono preparare in diluizioni decimali (D),
centesimali (C) e korsakoviane (K), però non è possibile preparare le LM, ci ho provato anche con
delle richieste diverse, e anche chiamandole in altri modi, come Q o cinquantamillesimali, niente
da fare, le LM proprio non si possono preparare, questo è proprio un mistero.
Quindi, sia per quanto riguarda i trattamenti fatti con le richieste di guarigione, sia per quelli fatti
tramite l’assunzione orale di rimedi energetici, ho ricevuto, sia sul gruppo che privatamente, pro-
prio tante testimonianze, e tutte hanno confermato, ciò che all’inizio erano state soltanto mie
7
IL “CIRCUITO UNO” •La storia del “circuito Uno”
8
Il “circuito Uno”
non è un circuito radionico!
Dopo aver raccontato com’è nato il “circuito Uno”, e quali sono stati i diversi campi d’applicazione
nei quali è stato utilizzato fino ad oggi, con ottimi risultati, adesso vorrei precisare una cosa che
considero importante, questo circuito non è un circuito radionico, così come non lo erano i suoi
due predecessori. Come ho scritto precedentemente infatti, la straordinarietà di questi circuiti è
quella di rispondere a delle richieste quando queste sono seguite dalla parola grazie. Questa cosa
vorrei spiegarla bene, perché dimostra anche la differenza che c’è tra questi circuiti e quelli radio-
nici. Questa differenza infatti, sta tutta in questa parola grazie, in questo ringraziamento finale,
senza il quale il circuito non si attiva, non emette alcuna energia in seguito alla richiesta fatta, non
funziona insomma; al contrario, quando la richiesta è seguita dalla parola grazie, il circuito si atti-
va istantaneamente, il 100% delle volte. Quando parliamo di circuiti radionici invece, sappiamo che
essi agiscono tramite le loro onde di forma, e spesso anche attraverso il magnetismo terrestre
(allineamento al nord magnetico), che hanno lo scopo di trasportare informazioni di diverso tipo,
e dove l’intento dell’operatore ha un ruolo fondamentale, al contrario invece di ciò che accade con
il “circuito Uno” e con i suoi predecessori, i quali agiscono invece, come abbiamo visto, in maniera
del tutto diversa.
Quando ho compreso questo, quindi fin dalla mia prima sperimentazione, mi sono reso conto che
mi trovavo di fronte a qualcosa di incredibile, ed ho intuito che probabilmente questi circuiti fos-
sero in realtà una sorta di “interfaccia”, che permette una comunicazione diretta tra la persona
che li sta usando, e l’«Invisibile» che esaudisce le richieste fatte.
9
Natale 2019, una scoperta
“illuminante”
A questo punto però è facile che anche voi vi stiate chiedendo quello che mi sono domandato
anch’io: ”ma chi è questo “invisibile” che risponde alle nostre richieste, e che attraverso questo
circuito guarisce, o che in soli pochi secondi può preparare qualsiasi tipo di rimedio esistente, o
riequilibrare i chakra di una persona, o eliminare le zone geopatiche da un ambiente, oppure
emettere continuativamente energia vitale? Chi è che può fare tutto questo e tutte le altre cose
viste precedentemente? E anche contemporaneamente con molti circuiti diversi, e questo sem-
pre, e in ogni città e paese, in cui questi disegni sono stati sperimentati?” Devo dire che quando ho
realizzato i primi due circuiti, ho avuto la percezione che il loro valore simbolico spirituale fosse
importante (affronteremo dettagliatamente questo argomento nel prossimo capitolo, perché
queste percezioni personali furono successivamente confermate dalla comprensione del simbo-
lismo dell’Albero della Vita studiato nella Cabala). Questi disegni mi “parlavano” dell’Uno, presen-
te in ogni essere vivente e in ogni cosa inanimata, in ogni singola individualità, e dell’unità di tutte
queste diverse individualità, perché tutte facenti parte di questo Uno, nello stesso modo in cui
ogni singolo fiore e foglia dell’albero, sono allo stesso tempo in realtà anche l’albero stesso. Così,
anche se consapevole che queste percezioni e supposizioni, potessero anche essere soltanto
frutto della mia fantasia, quando realizzai il circuito che vi sto proponendo, decisi di chiamarlo
“circuito Uno”.
Successivamente, il pomeriggio del giorno di Natale del 2019, accadde un fatto estremamente
importante, che avrebbe svelato sia una nuova conoscenza riguardo l’utilizzo del circuito, sia una
nuova ed importante comprensione rispetto a quanto sapevamo precedentemente riguardo que-
sto “invisibile” che risponde alle nostre richieste.
In quel periodo stavo cercando la possibilità di fare dei trattamenti di cromoterapia con il “circuito
Uno”; in realtà era già possibile fare questo, però consideravo limitante che si potessero utilizzare
esclusivamente i colori base dello spettro visibile (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e
viola), e che non fosse possibile invece utilizzare tutte le loro diverse gradazioni, in quanto queste
non si possono identificare con un nome preciso nella richiesta. La soluzione, come accennato
precedentemente, si palesò sotto forma d’intuizione il giorno di Natale. Questa intuizione fu tan-
to improvvisa quanto inaspettata, ed arrivò quando ero ancora mezzo addormentato, subito dopo
la pennichella che avevo fatto dopo aver pranzato. Mi ricordai di avere la foto del circuito sul tele-
fono, così, con gli occhi ancora semichiusi, mi misi a sedere sul divano sul quale avevo riposato,
accesi il telefono, e aprii l’immagine a tutto schermo. Sulle gambe avevo un plaid giallo, sul quale
posai l’indice della mano sinistra, e contemporaneamente, guardando la foto del circuito che ap-
pariva sul telefono, che avevo lasciato sul pavimento, dissi a voce alta: “emetti continuativamente
l’energia del colore che sto toccando con l’indice della mano sinistra, grazie”. Provai immediatamente
a fare un test radiestesico, in modo da confrontare l’energia emessa da circuito con quella del
10
IL “CIRCUITO UNO” •Natale 2019, una scoperta “illuminante”
colore giallo del plaid. Rimasi sbalordito, il circuito stava emettendo la stessa identica energia-co-
lore del plaid. Per avere ulteriore conferma di quanto stavo sperimentando, decisi di ripetere l’e-
sperimento appena fatto, questa volta però con un metallo. Così, dopo aver riportato il circuito
allo stato di normalità, toccai un posacenere in metallo e feci la seguente richiesta a voce alta:
“emetti continuativamente l’energia del metallo che sto toccando con l’indice della mano sinistra, gra-
zie”. La successiva verifica radiestesica confermò quanto riscontrato nel primo esperimento, in
questo caso il circuito emise la stessa identica l’energia del posacenere che stavo toccando, cioè
dell’ottone, esattamente com’era accaduto precedentemente con il colore giallo. Pensai a questo
punto che occorreva però verificare la veridicità di questi miei test radiestesici, forse ero ancora
troppo addormentato per testare correttamente, così decisi di telefonare a vari miei amici radie-
stesisti sparsi un po’ in tutta Italia, e dopo che tutti mi ebbero dato la loro piena disponibilità, ri-
petemmo contemporaneamente l’esperimento dei colori descritto prima. Questa sperimentazio-
ne fu condotta allo stesso tempo in varie regioni, alcuni radiestesisti erano nel Lazio, altri in
Toscana, Lombardia, Piemonte, ed un’altra amica a Londra. Tutti, nessuno escluso, confermarono
che in seguito alla richiesta fatta il circuito iniziava ad emettere l’energia del colore che si stava
toccando con l’indice della mano sinistra. Ormai questo fatto era una certezza! Quindi i risultati di
questa sperimentazione di gruppo, dimostrano che è possibile fare emettere dal “circuito Uno”
una qualsiasi energia, anche senza che questa venga nominata esplicitamente nella richiesta (ad
esempio, emetti l’energia del colore arancione, del rame, dello zaffiro blu, ecc.), e che è possibile
fare questo, utilizzando la richiesta vista precedentemente, anche solo toccando con un dito l’og-
getto che irradia l’energia che vogliamo far emettere dal circuito. Questa è una scoperta senza
precedenti, perché ci permette di comprendere anche, che questo “invisibile” che esaudisce le
nostre richieste, per sapere quale colore avesse scelto e stesse toccando ognuno di noi, doveva
necessariamente essere presente, simultaneamente, in ogni luogo dove si trovava ogni singolo
radiestesista, cioè doveva essere presente ovviamente, o nell’ambiente circostante ognuno di
noi, o dentro di noi, oppure entrambe le cose.
11
Similitudini simboliche tra Albero
della Vita e “circuito Uno”
Qualche mese dopo aver fatto questa scoperta, studiando alcuni libri di Cabala, notai alcune cor-
rispondenze importanti tra il “circuito Uno” e l’Albero della Vita, il simbolo cabalistico conosciuto
in tutto il mondo.
Devo dire che conoscevo visivamente questo simbolo già da molti anni, anche se non sapevo nul-
la riguardo i significati simbolici che racchiude in sé. Dopo averli studiati, ho compreso che esiste-
va un parallelismo evidente tra questi, e quelli che intuitivamente avevo attribuito al “circuito
Uno” fin dal primo momento in cui mi era venuto in mente di realizzarlo.
L’Albero della Vita che viene raffigurato nella Cabala ebraica, è un simbolo così importante, che
viene utilizzato e studiato anche in molti altri “sentieri interiori” della tradizione esoterica occi-
dentale (Teosofia, Rosacroce, Alchimia spirituale, Martinismo, Massoneria, ecc.).
In questo capitolo si analizzeranno soltanto alcuni insegnamenti base dell’Albero della Vita, affin-
12
IL “CIRCUITO UNO” •Similitudini simboliche tra Albero della Vita e “circuito Uno”
ché si possano comprendere alcune similitudini importanti con il “circuito Uno”. Ovviamente la
dottrina cabalistica relativa a questo simbolo è ben più complessa, per cui chiunque di voi deside-
rerà approfondirla, potrà farlo sui tanti libri che trattano questo argomento, oppure online, sui siti
che affrontano questo tema.
Iniziamo col dire che l’Albero della Vita è composto da 10 Sephiroth (Sephiroth al plurale, Sephirah
al singolare), e da 22 sentieri. Esso innanzitutto rappresenta graficamente l’intero processo di
Creazione di tutta la materia esistente, di ogni forma esistente, nell’intero universo (da Kether a
Maulkut). Al tempo stesso però, esso rappresenta anche il percorso inverso, il percorso iniziatico
interiore che riconduce all’Uno (da Malkut a Kether). Vediamo adesso un po’ più in dettaglio alcuni
aspetti di questa rappresentazione grafica.
Guardate l’immagine della pagina precedente. Nella parte superiore vedrete un piccolo cerchio,
che a livello simbolico rappresenta il Divino primordiale, è lo 0 di Pitagora (il non numero), un cer-
chio illimitato, il cui centro è dappertutto, e la cui circonferenza è in nessun luogo (Blaise Pascal).
È il Nulla che include il tutto e da cui tutto proviene, la Causa Prima che precede la propria auto-
manifestazione, il Divino non manifestato da cui emana questa sua manifestazione, l’Uno.
Subito sotto troviamo Kether, la prima Sephirah, la più alta dell’Albero della Vita. Kether è la prima
manifestazione Divina, l’Uno, la Monade, l’origine di ogni cosa creata, l’Io Sono da cui proviene
l’intera creazione, che è preesistente a tutto, e da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna. Il Suo sim-
bolo “” è il punto all’interno del cerchio il (simbolo solare). Kether, l’Uno, è in realtà Trino (il Tre in
Uno), contiene quindi già in se le sue future manifestazioni, e questo è il motivo per cui l’Albero
della Vita si struttura in tre pilastri, quello destro, quello sinistro, e quello centrale.
Da Kether emanano le due Sephiroth poste subito sotto di Lui, quella a destra relativa all’aspetto
Divino del Padre, mentre quella a sinistra relativa all’aspetto Divino della Madre. Da queste due
Sephirot, si strutturano il Pilastro destro e il Pilastro sinistro, che da una parte mantengono in sé
gli aspetti del Padre e della Madre visti precedentemente, e dall’altra rappresentano anche qual-
siasi tipo di dualità, maschile/femminile, giorno/notte, acqua/fuoco, freddo/caldo, ecc.
Da questi due pilastri, quindi dagli aspetti Divini di Padre e Madre, nasce il Pilastro centrale, il Pi-
lastro dell’equilibrio degli opposti, il Pilastro relativo all’aspetto Divino del Figlio, che è Uno con il
Padre e con la Madre da cui proviene, il Logos, il Verbo del prologo del Vangelo di Giovanni, Crea-
tore di tutto ciò che esiste, e che risiede nel cuore di ogni forma creata, nel cuore di ogni cosa e di
ogni essere vivente, cioè quella Presenza Divina che dimora in ognuno di noi, e che al tempo stes-
so è ovunque intorno a noi.
L’ultima Sephirah, quella più in basso, Malkut, rappresenta la materia, il mondo, tutto ciò che è
stato creato, la fase finale del processo di Creazione iniziato da Kether, e che qui si conclude ap-
punto, con la manifestazione del mondo fisico, che contiene sempre in sé, come già detto, la
stessa Coscienza Divina che l’ha originato.
A questo punto trovare le similitudini simboliche tra il “circuito Uno” e l’Albero della Vita diventa
estremamente facile; la Sfera gialla grande del circuito, corrisponde a Kether, questa dà origine
alle due spirali, quella situata a destra rappresenta l’aspetto del Padre, mentre quella a sinistra
l’aspetto della Madre. Queste due spirali generano il fulmine centrale, che rappresenta l’aspetto
del Figlio, e che arriva fino alla sfera gialla piccola, che corrisponde a Malkut dell’Albero della Vita.
Infine, il reticolo degli esagoni a “nido d’ape” che riempie il circuito, può essere considerato come
una “visione ingrandita” di Malkut, che raffigura l’unità di tutte le singole forme individuali esi-
stenti, facendoci vedere come ognuna di queste individualità sia in realtà una parte di Colui che
tutto è e che tutto comprende, l’Uno.
13
Considerazioni sulle richieste
da utilizzare con il “circuito Uno”
Vediamo adesso come usare nella pratica questo circuito straordinario, iniziando a parlare delle
richieste, che come abbiamo visto precedentemente rappresentano la base fondamentale dei
nostri trattamenti.
Fin dal primo pdf che ho scritto sul circuito “sfera gialla”, ho deciso di inserire una serie di richieste
specifiche riguardanti la guarigione fisica e psicoemotiva, l’anatomia sottile, le zone geopatiche, e la
neutralizzazione energetica. Successivamente, nel primo pdf riguardante il “circuito Uno”, aggiunsi
anche le richieste per la preparazione dei rimedi e dei testimoni artificiali, mentre nei seguenti ag-
giornamenti vennero aggiunte di volta in volta ulteriori richieste inerenti la salute, ed altre specifiche
per la trasmissione dei rimedi. Tutte queste richieste sono sempre state testate accuratamente
prima di essere inserite nei vari pdf, e sono state pubblicate soltanto quando sono risultate essere
le migliori possibili per ogni determinata situazione. In questo nuovo aggiornamento invece, ho rite-
nuto preferibile eliminare la maggior parte di quelle proposte ultimamente, in quanto le nuove mo-
dalità di utilizzo del circuito che vi presenterò in queste pagine, oltre a semplificare le procedure
precedenti, consentono anche di usare un numero di richieste notevolmente inferiore rispetto a
quello utilizzato precedentemente. Ci tengo anche a dire, che tutte nuove le modalità di utilizzo del
circuito, e tutte le nuove richieste inserite in questo nuovo pdf, sono già state sperimentate con ot-
timi risultati, sia da me che da alcuni altri colleghi, tutte quelle precedenti invece, in quest’ultimo
anno e mezzo hanno sempre dimostrato la loro validità, e sono utilizzate abitualmente da molti
radiestesisti. Tutte queste richieste sono state studiate specificatamente per intervenire su dise-
quilibri energetici e su disturbi fisici e psicoemotivi di persone ed animali, ma so che alcuni speri-
mentatori hanno utilizzato con successo altri tipi di richieste, per allontanare formiche, o cimici, o
per proteggere se stessi ed altri dalle zanzare, o per riarmonizzare rapporti di coppia, oppure per far
trovare un appartamento con un basso prezzo di affitto, a chi ne aveva urgente necessità, ecc. Però
è capitato anche che alcune persone abbiano usato delle richieste inopportune ed abbiano ottenuto
risultati indesiderati; ad esempio c’è stato qualcuno che ha utilizzato la seguente richiesta: “aumen-
ta l’energia vitale di……………al massimo livello, grazie”. Formulare una richiesta di questo tipo significa
però non avere conoscenza del fatto che per stare in salute occorre mantenere uno stato di equili-
brio energetico, e non “pomparsi” energia. Infatti la prima persona di cui ho avuto notizia, ha usato
questa richiesta su se stessa, e poco dopo ha iniziato ad avere tachicardia, tremori, e forte agitazio-
ne. La seconda persona invece l’ha utilizzata su di una piccola pianta con il risultato che il giorno
successivo ha trovato la piantina morta. Quindi, anche nel caso ci fosse stata una bassa energia vi-
tale, cosa peraltro rara, la cosa più corretta da fare sarebbe stata quella di testare le richieste riguar-
danti l’anatomia e la fisiologia sottile inserite nel pdf, ed utilizzare quella o quelle più indicate per
quel caso, e qualora fosse risultato utile intervenire direttamente sull’energia vitale, la richiesta cor-
retta sarebbe stata: “riporta l’energia vitale di…………..a livello ottimale, grazie”.
14
IL “CIRCUITO UNO” •Considerazioni sulle richieste da utilizzare con il “circuito Uno”
Questo è soltanto un esempio, però è indicativo di quanto sia importante formulare le richieste in
maniera appropriata e con buon senso (buon senso: capacità di valutare con saggezza, equilibrio e
ragionevolezza una determinata situazione, in modo da individuare la soluzione migliore riguardo i risul-
tati pratici da conseguire), ed è per questo motivo, che sin dal primo pdf sul circuito “sfera gialla”, ho
deciso di inserire, dopo averle sperimentate ripetutamente, delle richieste preformulate che si
erano rivelate sempre efficaci e sicure, proprio per cercare di evitare che il circuito potesse essere
utilizzato con delle richieste scorrette, così come capitato nei due casi descritti precedentemente.
Altre richieste sicuramente inopportune sono quelle volte al soddisfacimento delle bramosie di
sesso, soldi, potere, e fama, in quanto queste sono dei grandi ostacoli per l’evoluzione spirituale
dell’individuo.
A proposito dei trattamenti “a distanza”, e per trattamenti a distanza intendo in questo caso non
quelli indirizzati a se stessi oppure ai propri animali, ma ad altre persone, vorrei dire che è sempre
importante avere il consenso dei diretti interessati, cioè della persone che riceveranno il trattamen-
to. Qualora la persona non possa dare il suo consenso perché non in grado di intendere e di volere,
occorrerà il permesso dei suoi parenti più prossimi (genitori, coniuge, figli), proprio come, se si voles-
sero trattare dei bambini piccoli, occorrerebbe quello dei loro genitori. Quindi anche se le nostre
motivazioni sono quelle di aiutare e di fare del bene, è necessario dare sempre la possibilità alle
persone di scegliere se accettare o meno l’aiuto che intendiamo offrire loro, perché se a qualcuno
non facesse piacere ricevere i nostri trattamenti, e noi lo trattassimo ugualmente, staremmo impo-
nendo la nostra volontà sulla volontà altrui, il che corrisponderebbe ad una chiara violazione del li-
bero arbitrio. Questo ci fa capire quindi, che non sarà sufficiente ottenere il permesso di intervenire
attraverso un semplice test radiestesico come alcuni sono abituati a fare, ma come abbiamo visto
occorrerà necessariamente anche quello di coloro che intendiamo trattare.
A proposito di quest’argomento, è necessario dire inoltre che alcune volte questi trattamenti a
distanza vengono fatti da persone poco consapevoli (soprattutto con strumenti o circuiti radioni-
ci, ma anche con altri metodi), ovviamente senza il consenso del ricevente, non con fini altruistici,
ma esclusivamente con lo scopo di ottenere un beneficio personale. Immaginate ad esempio un
trattamento volto a modificare il comportamento del capufficio o del vicino di casa, che venga
fatto, a sua insaputa, perché il suo atteggiamento molesto, litigioso, o prepotente, è causa di
stress e malumore. Un trattamento del genere sarà chiaramente effettuato per trarne un vantag-
gio personale, cioè per eliminare la causa del proprio stress, e non certo per aiutare la persona a
risolvere le sue problematiche psicoemotive. Quindi una richiesta del genere sarebbe senza alcun
dubbio sbagliata, perché contraria ad ogni principio etico sul quale si basano tutti i tipi di tratta-
menti a distanza. Se poi ci fosse qualcuno che provasse addirittura a danneggiare questo ipoteti-
co capufficio o vicino di casa, sarebbe estremamente grave, anche se a questo proposito vorrei
precisare che prima di divulgare il “circuito Uno”, avevo fatto delle sperimentazioni proprio con lo
scopo di verificare se con alcune richieste specifiche fosse stato possibile danneggiare volonta-
riamente il ricevente. Ho provato a chiedere ad esempio di disequilibrare i miei chakra, o di dan-
neggiare i miei organi, oppure ho chiesto di interrompere il flusso della linfa di alcune piante, o di
danneggiare le loro radici, o addirittura di farle appassire e morire, ma in tutti questi esperimenti
il circuito non si è mai attivato, cioè non ha mai risposto a nessuna di queste richieste, che avevo
utilizzato proprio per verificare se fosse possibile, in questo modo, danneggiare volontariamente
se stessi o altri esseri viventi.
Infine, per concludere questo capitolo, vorrei chiedervi di utilizzare in maniera completamente
gratuita tutto quello che viene proposto in questo pdf, così come in maniera completamente gra-
tuita vi è stato offerto, questa è una cosa che considero fondamentale.
15
Metodi d’utilizzo, richieste
e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Come prima cosa vorrei parlare dell’atteggiamento mentale e dello stato d’animo migliori che
dovemmo cercare di avere prima di utilizzare il “circuito Uno”. Innanzitutto occorrerà essere calmi,
in armonia con se stessi e con tutto ciò che ci circonda, con la consapevolezza che tutto è Uno, e
che questo Uno risiede ovunque, in ogni essere vivente e in ogni cosa “inanimata”, nell’aria che
respiriamo, in ogni singolo atomo, in ogni elettrone, sia in noi che nella persona che stiamo per
trattare, così come nel circuito che stiamo utilizzando, è la Vita sempre presente adesso, nel qui e
ora, in questo Eterno presente, ed è a questa Vita, a questo Uno, che noi rivolgiamo le nostre ri-
chieste. Queste, come ho detto precedentemente, saranno sempre seguite dalla parola grazie,
anzi in realtà da tre grazie, che però non dovranno essere pronunciati in maniera meccanica, ma
con reale senso di gratitudine. Inoltre, quando si utilizzeranno le richieste di guarigione, sarà im-
portante avere sempre piena fiducia nel processo di guarigione che avverrà, questa fiducia infatti
lo favorirà, mentre al contrario il dubbio sarà uno dei più grossi ostacoli affinché questo processo
avvenga. Per concludere posso dirvi soltanto di farvi guidare dal “cuore”, perché sarà proprio il
“cuore” che vi indicherà la giusta direzione.
MESSAGGIO DELLA FRATELLANZA – Parco Giardino Sicurtà, Valeggio sul Mincio (Verona)
16
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Le istruzioni complete relative alle diverse modalità d’utilizzo del circuito, sono state inserite per
comodità subito dopo le varie richieste presenti in questo pdf.
17
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
18
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Prima di preparare qualsiasi tipo di rimedio energetico con il “circuito Uno”, sarà necessario neu-
tralizzare l’acqua, i granuli, ecc., ed anche il loro contenitore, facendo ciò verrà eliminata qualsiasi
vibrazione energetica precedente. Con questo procedimento si potranno neutralizzare anche ri-
medi preparati precedentemente, in modo da poter riutilizzare sia il mezzo usato (acqua, granuli,
ecc.), sia il loro contenitore.
PREPARAZIONE RIMEDI OMEOPATICI (sia unitari che complessi, fiori di Bach, altre essenze
floreali, Organoterapici, ecc.)
“ENERGIZZA COMPLETAMENTE E DEFINITIVAMENTE QUEST’ACQUA CON LA VIBRAZIONE ENER-
GETICA DEL RIMEDIO OMEOPATICO*……………(nome e diluizione del rimedio, ad esempio ARNICA
30 CH), GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
* oppure “del fiore di Bach**....................... (in questo caso non si usa la diluizione), ecc.
I rimedi omeopatici unitari possono essere preparati alle seguenti diluizioni omeopatiche: “DH”,
“CH” e “K” (cioè le decimali, le centesimali e le korsakoviane), mentre non è possibile preparare le
diluizioni “LM” (le cinquantamillesimali).
Per preparare invece i rimedi omeopatici ed omotossicologici complessi, dovrà essere indicato sia
il nome commerciale del rimedio, sia il nome dell’azienda produttrice, ad esempio: “energizza
completamente e definitivamente quest’acqua con la vibrazione energetica del complesso omo-
tossicologico Ignatia Homaccord gocce della Heel, grazie, grazie, grazie”.
** per quanto riguarda la preparazione dei fiori di Bach, vorrei aggiungere che è possibile preparare anche delle
miscele, ad esempio: “energizza completamente e definitivamente quest’acqua con le vibrazioni energetiche
della miscela dei fiori di Bach della Nelson: Gentian, Honeysuckle, Walnut, grazie, grazie, grazie” (quando si
preparano i fiori di Bach, per ottenere risultati migliori è consigliabile inserire nella richiesta il nome dell’azien-
da produttrice che si preferisce (nell’esempio precedente ho citato la Nelson, l’azienda che produce i rimedi
originali, che sono quelli che prediligo).
19
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
* Esempio: “…..del farmaco Brufen (o Ibuprofene) 600 mg, grazie, grazie, grazie” (in caso di farmaci contenenti
più principi attivi, indicare il nome commerciale del farmaco, anziché i diversi principi attivi presenti).
** Esempi per le Vitamine ed i Minerali: “………della vitamina C 1 gr, grazie, grazie, grazie”, oppure: ”……..dell’Oro-
tato di Magnesio 2 gr, grazie, grazie, grazie”.”
*** Per i Sali di Schussler dire: “…….del Sale di Schussler………….6 DH (o 12 DH), grazie, grazie, grazie” (testare se è
preferibile usare la diluizione 6 DH o la 12 DH)
**** Per gli Oligoelementi dire: “……..di una dose da 2 ml dell’Oligoelemento………….della Labcatal, grazie, grazie,
grazie” (la Labcatal è a mio avviso la miglior azienda produttrice di oligoelementi).
È importante, prima di assumere dei rimedi energetici preparati con questo metodo, testare ra-
diestesicamente, con un quadrante 0-100 (come quello che trovate in basso a destra), loro effi-
cacia riguardo il disturbo su cui intendiamo intervenire. Quando utilizzate questo quadrante, con-
siderate il 60 come il 6 scolastico, cioè “appena sufficiente”, quindi il rimedio o i rimedi scelti per
trattare un determinato disturbo, dovrebbero avere un’efficacia che va da 80 a 100.
- Sarà indispensabile effettuare questa misurazione anche nel caso si decidesse di utilizzare la procedu-
ra della “trasmissione di rimedi a distanza”, che sarà il prossimo metodo proposto. -
Una volta fatto questo, occorrerà testare la posologia ottimale, cioè il numero ottimale di gocce (o
di granuli) della singola dose (questo nel caso si usasse la richiesta per la preparazione di rimedi
omeopatici), e la frequenza giornaliera ottimale di somministrazione (ad esempio 4 gocce, 4 volte
al giorno), e per quanti giorni andrà assunto il rimedio (ad esempio 1 mese).
20
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Quando si assumeranno i rimedi preparati con questo metodo, occorrerà tenere in bocca le gocce
per 1 minuto prima di deglutire. Qualora invece si usassero i granuli di zucchero, si attenderà pri-
ma di deglutire che questi si siano sciolti completamente, analogamente a come si fa con i rimedi
omeopatici.
TRASMISSIONE A DISTANZA DI RIMEDI OMEOPATICI (sia unitari che complessi, fiori di Bach,
altre essenze floreali, Organoterapici, ecc.)
“TRASMETTI L’ENERGIA DEL RIMEDIO OMEOPATICO*…………… (nome e diluizione del rimedio, ad
esempio ARNICA 30 CH), CON I DOSAGGI OTTIMALI, I TEMPI DI TRASMISSIONE OTTIMALI, LA
FREQUENZA GIORNALIERA OTTIMALE, E PER IL NUMERO COMPLESSIVO DI GIORNI OTTIMALE,
A………........(indicare il Nome e Cognome della persona sofferente), GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
* oppure “del fiore di Bach** ....................... (in questo caso non si usa la diluizione), ecc.
I rimedi omeopatici unitari possono essere trasmessi alle seguenti diluizioni omeopatiche: “DH”,
“CH” e “K” (cioè le decimali, le centesimali e le korsakoviane), mentre non è possibile trasmettere
le diluizioni “LM” (le cinquantamillesimali).
21
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Per trasmettere invece i rimedi omeopatici ed omotossicologici complessi, dovrà essere indicato
sia il nome commerciale del rimedio, sia il nome dell’azienda produttrice, ad esempio: “trasmetti
l’energia del complesso omotossicologico Ignatia Homaccord gocce della Heel, ………………………..,
grazie, grazie, grazie”.
** per quanto riguarda la trasmissione dei fiori di Bach, vorrei aggiungere che è possibile trasmettere anche del-
le miscele, ad esempio: “trasmetti le energie della miscela dei fiori di Bach della Nelson: Gentian, Honeysuckle,
Walnut, …………………….., grazie, grazie, grazie” (quando si trasmettono i fiori di Bach, per ottenere risultati
migliori è consigliabile inserire nella richiesta il nome dell’azienda produttrice che si preferisce (nell’esempio
precedente ho citato la Nelson, l’azienda che produce i rimedi originali, che sono quelli che prediligo).
* Esempio: “….. del farmaco Brufen (o Ibuprofene), ……………., grazie, grazie, grazie” (in caso di farmaci contenen-
ti più principi attivi, indicare il nome commerciale del farmaco, anziché i diversi principi attivi presenti).
** Esempi per le Vitamine ed i Minerali: “……… della vitamina C, …………, grazie, grazie, grazie”, oppure: ”……..dell’O-
rotato di Magnesio, ……………, grazie, grazie, grazie”.”
*** Per i Sali di Schussler dire: “……. del Sale di Schussler………….6 DH (o 12 DH), ..…………., grazie, grazie, grazie”
(testare se è preferibile usare la diluizione 6 DH o la 12 DH)
**** Per gli Oligoelementi dire: “……… dell’Oligoelemento ………………… della Labcatal, …….........., grazie, grazie, gra-
zie”. (la Labcatal è a mio avviso la miglior azienda produttrice di oligoelementi).
Come già detto precedentemente a proposito della preparazione dei rimedi, anche nella loro trasmis-
sione a distanza, è importante prima di effettuarla, testare radiestesicamente con il quadrante 0-100,
la loro efficacia riguardo il disturbo su cui intendiamo intervenire, considerando, come ho scritto prima,
il 60 equivalente al 6 scolastico, cioè “appena sufficiente”, per cui il rimedio scelto per trattare un de-
terminato disturbo, dovrebbe avere un’efficacia che va da 80 a 100.
22
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
matiche estremamente impegnative, mentre negli altri trattamenti, la maggior parte delle volte,
i risultati sono stati comunque rilevanti.
Come abbiamo già visto per le richieste di guarigione, anche queste potranno essere utilizzate da
persone che non praticano la radiestesia.
La richiesta sotto invece, è stata elaborata prendendo spunto dalla precedente, e viene utilizzata
per trasmettere a distanza tutti i rimedi e i “farmaci energetici” più utili, per alleviare i dolori fisici
di qualsiasi tipo, di persone ed animali. Nel caso però che questi non fossero causati da un trauma,
come ad esempio fratture, distorsioni, lussazioni, stiramenti o strappi muscolari, ecc., sarà neces-
sario indagare sulla loro causa ed intervenire anche su quella. In questo caso si potrà trattarla
utilizzando un secondo circuito, con una richiesta scelta tra quelle viste precedentemente.
23
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
“EQUILIBRA TUTTI I CORPI SOTTILI DI QUESTA PERSONA, RIPRISTINALI TUTTI AL LORO STATO DI
PERFETTO FUNZIONAMENTO, E COORDINALI TRA DI LORO E CON IL CORPO FISICO, GRAZIE,
GRAZIE, GRAZIE”.
“PORTA AL LIVELLO OTTIMALE L’ENERGIA VITALE DI QUESTA PERSONA, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
24
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Questa richiesta permette di preparare testimoni artificiali di persone, con il loro Nome e Cogno-
me, luogo e data di nascita, ed indirizzo di domicilio.
25
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
Nome e Cognome
nato a …………...... il …………......
domiciliato in …………...... (scrivere indirizzo di domicilio).
Una volta fatto questo, posizionare il cartoncino con i dati scritti sulla sfera gialla piccola (vedi foto sotto),
e dire a voce alta la richiesta di neutralizzazione guardando la sfera gialla grande: “elimina completamen-
te e definitivamente qualsiasi vibrazione energetica da questo cartoncino, grazie, grazie, grazie”.
Trascorsi 10 secondi, dire a voce alta, sempre guardando la sfera gialla grande, la richiesta per la
preparazione dei testimoni artificiali. Dopo 10 secondi il testimone sarà pronto, e possiederà la
stessa identica energia della persona per la quale lo si è preparato.
26
IL “CIRCUITO UNO” •Metodi d’utilizzo, richieste e istruzioni d’uso del “circuito Uno”
27
IL “METODO DEL QUARZO”
di Lorenzo Galli (circuito piccolo)
Questo metodo, ideato da Lorenzo, nasce da una sua scoperta veramente straordinaria, che ci
apre nuovi orizzonti e ci mostra strade mai percorse, ci svela infatti nuove conoscenze relative alla
capacità di memorizzazione dei quarzi, e al tempo stesso ci offre anche nuove possibilità, fino
adesso ancora mai esplorate, riguardo la trasmissione multipla di rimedi o altri tipi di informazio-
ni. Lorenzo ha scoperto infatti che è possibile memorizzare su un quarzo ialino burattato (quindi
un ciottolo di quarzo di rocca, cioè di quelli dalla forma rotondeggiante) fino a 18 rimedi energeti-
ci. Questo è possibile “stratificando” le diverse energie dei rimedi che intendiamo “memorizzare”
nel quarzo. Ogni rimedio sarà quindi “caricato” sopra quello “memorizzato” precedentemente,
cioè a strati, uno sopra l’altro.
Tutto quello di cui abbiamo bisogno per utilizzare questo metodo di trasmissione a distanza, è un
quarzo burattato di circa 2-3 cm che pesi circa 15-25 grammi.
ISTRUZIONI E RICHIESTE
Come prima cosa andranno selezionati i rimedi più efficaci per il disturbo che intendiamo trattare
(questo si farà con dei test radiestesici utilizzando il grafico di efficacia visto precedentemente,
ricordandovi che i rimedi selezionati dovrebbero avere un’efficacia pari a 80 o superiore). A questo
punto occorrerà però fare un ulteriore test radiestesico e verificare se i rimedi scelti sono compa-
tibili tra loro, e qual è la loro efficacia complessiva testandoli tutti insieme. Questa modalità di
trasmissione è rivolta quindi a radiestesisti che abbiano anche una buona conoscenza dei rimedi
indicati nelle richieste che seguiranno.
Vediamo adesso come fare per “caricare” nel quarzo, quelli che sono risultati più efficaci (ricorda-
tevi che con questo metodo viene usato esclusivamente il quarzo ialino burattato).
1) Posizionare il quarzo sulla sfera gialla piccola del circuito “Uno” e neutralizzarlo leggendo a
voce alta la richiesta di neutralizzazione vista in precedenza.
2) Dopo 10 secondi leggere a voce alta la richiesta adatta per “caricare” il primo dei rimedi trova-
ti, trascorsi 10 secondi questo sarà stato “caricato” completamente (quando si leggono le ri-
chieste occorre guardare ogni tanto anche la sfera gialla grande).
RICHIESTA PER “CARICARE” NEL QUARZO RIMEDI OMEOPATICI (sia unitari che complessi, fio-
ri di Bach, altre essenze floreali, Organoterapici, ecc.)
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO L’ENERGIA DEL RIMEDIO OMEOPATICO*
…………… (nome e diluizione del rimedio, ad esempio ARNICA 30 CH), GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
Riporto nuovamente anche qui le stesse indicazioni date per la preparazione in acqua o granuli di
questo tipo di rimedi o per la loro trasmissione (ho deciso di riportare per la terza volta queste
indicazioni a vantaggio dei radiestesisti meno esperti, anche se ciò potrà sembrare un’inutile ri-
petizione a quelli che hanno una maggiore esperienza).
28
IL “CIRCUITO UNO” •IL “METODO DEL QUARZO”
* oppure “del fiore di Bach** ....................... (in questo caso non si usa la diluizione), ecc.
I rimedi omeopatici unitari possono essere “caricati” alle seguenti diluizioni omeopatiche: “DH”,
“CH” e “K” (cioè le decimali, le centesimali e le korsakoviane), mentre non è possibile “caricare” le
diluizioni “LM” (le cinquantamillesimali).
Per “caricare” invece i rimedi omeopatici ed omotossicologici complessi, dovrà essere indicato sia
il nome commerciale del rimedio, sia il nome dell’azienda produttrice, ad esempio: “carica com-
pletamente in questo quarzo l’energia del complesso omotossicologico Ignatia Homaccord gocce
della Heel, grazie, grazie, grazie”.
** per quanto riguarda i fiori di Bach, vorrei aggiungere che è possibile “caricare” anche delle miscele, ad esempio:
“carica completamente in questo quarzo le energie della miscela dei fiori di Bach della Nelson: Gentian, Honey-
suckle, Walnut, grazie, grazie, grazie” (quando si “caricano” i fiori di Bach, per ottenere risultati migliori è con-
sigliabile inserire nella richiesta il nome dell’azienda produttrice che si preferisce (nell’esempio precedente ho
citato la Nelson, l’azienda che produce i rimedi originali, che sono quelli che prediligo).
RICHIESTA PER “CARICARE” NEL QUARZO RIMEDI ENERGETICI DI FARMACI [anche per Inte-
gratori Alimentari, Vitamine**, Minerali** (mettendo anche il tipo di trasportatore), Sali di
Schussler***, Oligoelementi****, Fitoterapici, ecc.]
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO, L’ENERGIA, E TUTTE LE PROPRIETÀ E TUTTE
LE AZIONI FARMACOLOGICHE E CURATIVE DEL FARMACO …………… (nome del farmaco o del prin-
cipio attivo), GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
Riporto anche qui le stesse indicazioni date per la preparazione in acqua o granuli di questo tipo
di rimedi (escluse le dosi in milligrammi) o per la loro trasmissione (ho deciso di riportare per la
terza volta queste indicazioni a vantaggio dei radiestesisti meno esperti, anche se ciò potrà sem-
brare un’inutile ripetizione a quelli che hanno maggiore esperienza).
* Esempio: “…..del farmaco Brufen (o Ibuprofene), grazie, grazie, grazie” (in caso di farmaci contenenti più prin-
cipi attivi, indicare il nome commerciale del farmaco, anziché i diversi principi attivi presenti).
** Esempi per le Vitamine ed i Minerali: “……… della vitamina C, grazie, grazie, grazie”, oppure: ”…….. dell’Orotato
di Magnesio, grazie, grazie, grazie”.”
*** Per i Sali di Schussler dire: “……. del Sale di Schussler ………… 6DH (o 12 DH), grazie, grazie, grazie” (testare se
è preferibile usare la diluizione 6DH o la 12 DH).
**** Per gli Oligoelementi dire: “…….. dell’Oligoelemento …………. della Labcatal, grazie, grazie, grazie” (la Labcatal è
a mio avviso la miglior azienda produttrice di oligoelementi).
3) Per “caricare” gli altri rimedi, lasceremo il quarzo sulla sfera gialla piccola, ed utilizzeremo le
richieste seguenti, considerando che dopo aver letto la richiesta relativa ad un rimedio, occor-
rerà aspettare 10 secondi per “caricare” il successivo.
PER I RIMEDI OMEOPATICI (sia unitari che complessi, fiori di Bach, altre essenze floreali, Orga-
noterapici, ecc.)
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO L’ENERGIA DEL RIMEDIO OMEOPATICO*
…………… (nome e diluizione del rimedio, ad esempio ARNICA 30 CH), STRATIFICATO SUL RIMEDIO
CARICATO PRECEDENTEMENTE, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
29
IL “CIRCUITO UNO” •IL “METODO DEL QUARZO”
PER I RIMEDI ENERGETICI DI FARMACI [anche per Integratori Alimentari, Vitamine**, Minera-
li** (mettendo anche il tipo di trasportatore), Sali di Schussler***, Oligoelementi****, Fitotera-
pici, ecc.]:
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO, L’ENERGIA, E TUTTE LE PROPRIETÀ E TUTTE
LE AZIONI FARMACOLOGICHE E CURATIVE DEL FARMACO …………… (nome del farmaco o del prin-
cipio attivo), STRATIFICATO SUL RIMEDIO “CARICATO” PRECEDENTEMENTE, GRAZIE, GRAZIE,
GRAZIE”.
Quando avremo “caricato” nel quarzo tutti i rimedi, occorrerà “caricarvi” anche i tempi di trasmis-
sione ottimali, la frequenza giornaliera ottimale, ecc., che però con questo metodo verranno rias-
sunti in un’unica frase: “TEMPI DI ESPOSIZIONE OTTIMALI”, in questo modo i rimedi verranno
trasmessi ogni giorno per il tempo necessario, e con la frequenza giornaliera più adatta ad ogni
singolo caso. In fotografia il tempo di esposizione indica il tempo in cui l’otturatore della macchina
fotografica rimane aperto per permettere alla luce di raggiungere la pellicola; compreso questo è
facile trovare una chiara analogia con il meccanismo d’azione dei “tempi di esposizione ottimali”
che utilizziamo per la trasmissione dei rimedi con il “metodo del quarzo”.
4) Per “caricare” i tempi di esposizione ottimali occorreranno come sempre 10 secondi. Per fare
ciò, con il quarzo sempre posizionato sulla sfera gialla piccola, si leggerà a voce alta la richiesta
seguente:
A questo punto il quarzo sarà stato “caricato” con tutti i rimedi necessari e con i tempi di esposi-
zione ottimali, e quindi sarà pronto per poter essere utilizzato nella trasmissione a distanza che
intendiamo fare.
5) Per eseguire il trattamento dovremo come prima cosa preparare il testimone artificiale della
persona (vedi “istruzioni per la “preparazione dei testimoni artificiali”), e posizionarlo sulla sfera
gialla piccola del circuito. Sopra il testimone andrà posto il quarzo “caricato”, non occorrerà
fare nient’altro. Dopo aver posizionato il testimone ed il quarzo, come mostrato nell’immagine
sotto, il circuito non dovrà più essere spostato, e verrà lasciato dove si trova per tutto il tempo
che riterrete necessario, potrebbero essere giorni o anche mesi, a seconda del caso che state
trattando, anche se i primi miglioramenti dovrebbero manifestarsi già nei primi giorni dopo
che il trattamento è stato attivato. Per verificare se ciò avviene, e valutare l’andamento dei
disturbi, potrete farvi telefonare abbastanza frequentemente dalla persona che sta ricevendo
il trattamento, o dai suoi parenti più prossimi qualora questa fosse impossibilitata a farlo.
30
IL “CIRCUITO UNO” •IL “METODO DEL QUARZO”
1) Posizionare il quarzo sulla sfera gialla piccola del circuito “Uno” e neutralizzarlo leggendo a
voce alta la richiesta di neutralizzazione.
2) Dopo 10 secondi leggere a voce alta la seguente richiesta:
Dopo 10 secondi “caricare” nel quarzo i tempi di esposizione ottimale con la richiesta che abbiamo
visto precedentemente.
Eseguire il trattamento posizionando il testimone artificiale sulla sfera gialla piccola ed il quarzo
sopra il testimone (vedi immagine sopra), e poi non spostare più il circuito da dove si trova. Il trat-
tamento potrà durare giorni o mesi, a seconda del caso che si sta trattando.
È possibile personalizzare questa richiesta, integrando o sostituendo la parte che segue: “tutte le
31
IL “CIRCUITO UNO” •IL “METODO DEL QUARZO”
energie, e tutte le proprietà e le azioni farmacologiche e curative, di tutti i rimedi terapeutici otti-
mali, e/o di tutti i farmaci ottimali”, con una di queste (o anche più di una):
Per valutare se la cosa migliore da fare sarà personalizzare questa richiesta, e la maniera in cui
farlo, cioè integrando o sostituendo rimedi e farmaci energetici ottimali, con rate, numeri di Bu-
sby, numeri di Grabovoi, e/o colori ottimali, faremo come al solito dei test radiestesici, che ci per-
metteranno di scoprire se questi ulteriori tipi di “rimedi” potranno essere utili per il caso che ab-
biamo intenzione di trattare.
Vediamo adesso come effettuare dei trattamenti a distanza con questa modalità.
1) Testare radiestesicamente quali sono le richieste migliori (massimo 3), tra quelle viste prece-
dentemente per la trasmissione a distanza (tranne le “richieste di anatomia e fisiologia sotti-
le” che meritano un discorso a parte), da utilizzare per un determinato caso.
2) Scrivere ogni richiesta su un foglio di carta o su del cartoncino.
3) Testare quale richiesta sarà preferibile “caricare” per prima nel quarzo.
4) Posizionare il quarzo sulla sfera gialla piccola del circuito e neutralizzarlo con la richiesta di
neutralizzazione. Dopo 10 secondi toccare con l’indice della mano sinistra la richiesta da “ca-
ricare” nel quarzo, e guardando la sfera gialla grande pronunciare a voce alta la seguente
frase:
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO LA RICHIESTA CHE STO TOCCANDO CON L’INDI-
CE DELLA MANO SINISTRA, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.
5) Qualora al primo test radiestesico fossero risultate utili due richieste, adesso si potrà “carica-
re” la successiva; nel caso invece fossero uscite tre richieste, occorrerà testare quale tra le due
32
IL “CIRCUITO UNO” •IL “METODO DEL QUARZO”
restanti sarà preferibile “caricare” per prima. A questo punto, sempre guardando la sfera gial-
la grande, si pronuncerà a voce alta la seguente frase:
“CARICA COMPLETAMENTE IN QUESTO QUARZO LA RICHIESTA CHE STO TOCCANDO CON L’INDI-
CE DELLA MANO SINISTRA, STRATIFICATA SULLA RICHIESTA “CARICATA” PRECEDENTEMENTE,
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”
6) Se si dovesse “caricare” una terza richiesta, dopo 10 secondi si procederà nello stesso identi-
co modo anche per questa, in caso contrario si potrà iniziare il trattamento.
7) Per eseguire il trattamento dovremo come prima cosa preparare il testimone artificiale della
persona (vedi “istruzioni per la “preparazione dei testimoni artificiali”), e posizionarlo sulla sfera
gialla piccola del circuito. Il quarzo invece sarà posizionato sulla sfera gialla grande come indi-
cato nell’immagine sotto.
Come al solito, dopo che il circuito sarà stato attivato non dovrà più essere spostato dal luogo
dove si trova. Il trattamento durerà giorni o mesi, a seconda del caso che si sta trattando.
33
fare ciò si preparerà il testimone artificiale con l’apposita richiesta e lo si lascerà posizionato sulla
sfera gialla piccola, dopodiché si poggerà il quarzo “caricato” sul testimone.
Controllare radiestesicamente ogni giorno il circuito, per verificare se si è raggiunto un riequilibrio
ottimale e se il trattamento è terminato.
A questo punto si potrà testare se occorrono ulteriori richieste di anatomia e fisiologia sottile, se
fosse così testate qual è quella più importante, e ripetete l’intera procedura con la nuova richiesta.
Si continuerà procedendo nello stesso modo, fino a quando non occorrerà più alcun trattamento
di riequilibrio relativo all’anatomia e alla fisiologia sottile.
Quindi utilizzando le “richieste di anatomia e fisiologia sottile” con “il metodo del quarzo”, queste
dovranno essere usate singolarmente, e non bisognerà pertanto “caricarle” insieme ad altre ri-
chieste.
34
CONCLUSIONI
Ho cercato in questo lavoro, di presentare tutte le modalità e le richieste che sono state speri-
mentate da molti radiestesisti italiani nell’ultimo anno e mezzo con ottimi risultati. Per scegliere
quella o quelle più adatte al caso che si intende trattare, ricorreremo come al solito a dei test ra-
diestesici. Alcune di queste richieste sono indicate anche per persone che non utilizzano la radie-
stesia, come ad esempio quelle di guarigione, o quella per la trasmissione dei rimedi e dei farma-
ci energetici ottimali, altre invece sono indicate anche per radiestesisti poco esperti, mentre altre
ancora sono indirizzate a radiestesisti che hanno maggiore esperienza; per agevolare quelli meno
esperti, in diverse occasioni ho ripetuto varie volte le stesse spiegazioni, nella speranza che que-
ste potessero essere memorizzate con più facilità.
Sono felice che questo “strumento” potrà essere utilizzato anche da persone che non praticano la
radiestesia, anzi vorrei sottolineare che le richieste indicate per loro, cioè quelle di guarigione e quel-
la per la trasmissione di rimedi e “farmaci energetici” ottimali, sono in assoluto quelle più usate, e
che ci sono persone che utilizzando esclusivamente queste richieste, ottengono quasi sempre risul-
tati importanti anche su situazioni particolarmente impegnative, grazie al “cuore” che ci mettono e
alla fiducia che hanno nel trattamento che stanno facendo.
Come ho già scritto in precedenza, alla fine di questo pdf troverete due diverse dimensioni del
circuito “Uno” (andranno stampate su cartoncino da 250 a 300 g/m2), perché sono quelle che
sono state adoperate nel nostro gruppo di sperimentazione. Questa scelta di proporre due diffe-
renti dimensioni, è nata quindi esclusivamente dal fatto che queste sono state sperimentate da
parecchi radiestesisti e in molte occasioni, così come tutto quello che vi è stato presentato in
queste pagine; ciò non significa che altre misure non vadano bene, ma soltanto che queste sono
state le uniche ad essere state sperimentate. A questo proposito vorrei parlare di un’altra parti-
colare modalità, nata dall’intuito di Patrizia, un’amica radiestesista romana, che la utilizza da un
anno e mezzo con ottimi risultati, e che prevede l’uso di un telefono cellulare o di un tablet, abbi-
nato ad una applicazione, come ad esempio “collage maker”, o “pic collage”, o altre ancora, che
permettono di aggiungere foto e scritte su un’immagine presente nella galleria. Quindi come pri-
ma cosa occorrerà trasportare in questa il file del circuito “Uno”, e successivamente “aprirlo” dopo
essere entrati nell’applicazione; come testimone si userà una foto digitale del volto della persona,
che verrà collocata sulla sfera gialla piccola, mentre la richiesta andrà scritta in nero, e rimpiccio-
lita fino a farla entrare nella sfera gialla grande. Per attivare il trattamento sarà sufficiente a que-
sto punto leggere la richiesta a voce alta, e dopo 15 secondi salvare l’immagine nella galleria.
Qualora al test radiestesico si rivelasse utile, sarà possibile attivare per la stessa persona diversi
circuiti con differenti richieste. Ovviamente non dovrete mai spegnere il telefono (o il tablet), in
caso contrario il trattamento verrebbe disattivato. Questo dimostra che il circuito “Uno” funziona
molto bene anche se in dimensione ridotta “formato telefono”.
35
IL “CIRCUITO UNO” •CONCLUSIONI
Siamo giunti al termine di quello che potremmo definire un vero e proprio corso su questo circuito
veramente straordinario, spero che questa piccola parte di strada percorsa insieme sia stata di vo-
stro interesse, e che i metodi consigliati in queste pagine possano consentirvi di ottenere ottimi ri-
sultati, così come li abbiamo ottenuti noi nel nostro gruppo di sperimentazione, e come li hanno
ottenuti tanti altri amici del gruppo “radionici e radiestesisti indipendenti”.
Che l’Amore vi indichi sempre la via giusta.
Duccio Ruggeri
36
DISCLAIMER
37
CIRCUITO “UNO” PICCOLO
38