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PRO_SAFE
Interventi locali per edifici
industriali
Questo manuale presenta una panoramica dei comandi e delle procedure per la
definizione dei parametri di progetto e verifica degli interventi locali sugli edifici
industriali con il programma PRO_SAFE.
Manuale dell’utente 1
PRO_SAFE 1
Sommario 3
Normative di riferimento 4
Progettazione di interventi locali su edifici industriali 5
La finestra principale di PRO_SAFE 5
Utilizzo dei comandi 5
Progettazione degli interventi 7
Definizione delle caratteristiche della struttura 7
Definizione della domanda: pericolosità sismica 9
Definizione degli interventi 17
Esecuzione delle verifiche e stampa della relazione 18
Sono presenti una barra dei menù, una barra dei pulsanti, la barra dei comandi intervento, la
cornice degli interventi e la cornice della relazione di calcolo.
Nella cornice degli interventi è riportato l’elenco di tutti gli interventi locali definiti sulla struttura.
La cornice della relazione di calcolo
All’interno della cornice della relazione di calcolo è riportata un’anteprima della relazione di calcolo
che consente di valutare se le verifiche sono soddisfatte o meno.
Nel caso si scelga l’opzione “pilastri isostatici” il periodo del primo modo di vibrare viene stimato
con la seguente formulazione presente sulle linee di indirizzo di Reluis:
Il coefficiente Lambda, richiesto nella stessa cornice, viene definito come segue dal D.M.2008:
• Distanza Nodi i-j: distanza tra i nodi alla base di due pilastri successivi, espressa in
cm.
• Velocità di propagazione onde di taglio: valore della velocità di propagazione delle onde di
taglio nel terreno, espressa in m/s (vedi §3.2.2 del D.M.2008).
• Spostamenti assoluti: formula 3.2.15 del D.M.2008 (vedi note di teoria).
• dij0: formula 3.2.20 del D.M. 2008 (vedi note di teoria).
• dij max: formula 3.2.18 del D.M. 2008 (vedi note di teoria).
• Spostamenti relativi: formula 3.2.21 del D.M.2008 (vedi note di teoria).
Dove:
Nel caso invece i punti siano a distanza inferiore ai venti metri, oppure se il suolo su cui poggiano i
due pilastri è dello stesso tipo la formula riportata sopra non può essere utilizzata perché se gli
spostamenti del punto i e del punto j sono identici dij0 = 0. In questo caso la norma propone una
formulazione alternativa per il calcolo dello spostamento relativo:
I due punti notevoli della curva di capacità sono quello in corrispondenza dello snervamento e
quello ultimo.
Per quanto riguarda il primo, lo spostamento al raggiungimento del momento di snervamento alla
base del pilastro si può calcolare come:
∙
θy è la rotazione rispetto alla corda allo snervamento e secondo le linee di indirizzo di Reluis può
essere calcolato con la seguente espressione:
∙
3∙
dove ν = 1.2 è un coefficiente che tiene conto che la parte fessurata alla base del pilastro ha una
rigidezza minore rispetto al resto del pilastro.
Per calcolare la rotazione ultima rispetto alla corda serve conoscere la curvatura ultima Φu.
Sempre secondo le linee di indirizzo di Reluis è possibile calcolare questo parametro assumendo
la deformazione ultima del calcestruzzo pari a εcu = 0.0035 ed utilizzando la formula seguente:
xu è la profondità dell’asse neutro a rottura adimensionalizzata. Il suo valore dipende dallo sforzo
normale, ipotizzando uno stress-block sul calcestruzzo si può calcolare in questo modo:
1.25 ∙ ℎ ∙ 1.25 ∙ ℎ ∙
∙ ℎ ∙
Questo permette di riscrivere la formula per il calcolo di Φu:
1
0.8 ∙
ℎ
Questi valori non vengono utilizzati nelle verifiche degli interventi volti ad impedire il
ribaltamento dei tamponamenti non adeguatamente collegati alla struttura. Per questi
interventi i valori delle sollecitazioni di progetto vengono calcolati in base ai dati inseriti
nella definizione delle caratteristiche dell’intervento.