Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Direttore Responsabile
Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit di Savona
Numero 21 • Novembre 2010 • Anno VIII • Copia omaggio
La cultura
di Roberto Giannotti
con dedicatoria a Benito Arias Montano (sotto);
Luis Tristàn, San Miguel
Arcàngel, Hacia 1620,
Convento de Santa Clara,
Toledo (a destra).
La cultura di una città, la sua sto-
ria, la sua identità: possono essere
questi elementi fautori di svilup- La devozione
po economico futuro, di migliora-
mento della qualità della vita? La
all'Arcangelo fu
risposta, breve e immediata, è sì. E’ tale nell’Impero
un assioma generale che vale non
solo per Savona, ma per qualsiasi Spagnolo che
realtà urbana, in Italia e in Euro- Filippo IV lo
pa, in tutto il globo e specialmente
in questa fase storica. Perchè ogni propose come
luogo del mondo ha il suo percor-
so, la sua cultura, la sua identità,
patrono del regno.
fatta di natura, ambiente e intera- L’intento fallì, ma
zione con l’uomo. Dove questo è
avvenuto con equilibrio, ma anche
si tornò a imporre
dove anche il genio umano ha la- il suo culto nelle
sciato tracce importanti, è possibi-
le trovare ed apprezzare il bello, processioni e sugli
a volte assoluto, nei capolavori di altari, cosa che
un monumento architettonico che
esce prorompente dalla consuetu- incrementò in buona misura il numero delle sue
dine o nell’armonia di edifici sem-
plici che si integrano nella natura
immagini. In questo contesto s’inquadra sia il San
di un luogo. Michele del Museo delle Belle Arti di Cordoba,
Ma torniamo alla nostra amata
Savona. Per chi oggi ha supera-
sia quello savonese della Certosa di Loreto,
to i quarant’anni, è possibile fare gemelli nell’iconografia e forse anche riguardo
un primo bilancio interessante
perchè è una generazione che ha la provenienza andalusa e gienniense
visto molti cambiamenti. In tutti i
termini: il tessuto sociale, l’aspet-
to culturale, l’urbanistica, l’eco- S. Michele, immagini nell’arte benché già nel XV secolo arrivasse
una corrente di pensiero che difen-
deva la teoria che, partendo dalla
Pigmenti
Periodico dell’Associazione Culturale e
del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit
Anno VIII – Numero 21
Direttore responsabile
Sergio Ravera
Coordinamento editoriale
Silvia Bottaro
Direzione e redazione
17100 Savona, via Paolo Boselli, 6/3
Registrazione
Tribunale di Savona 12/03
Stampa: Coop Tipograf di Savona
Stampato e distribuito
gratuitamente in 2.000 copie
A
da lontano. Dimentichi che ho già la sua infanzia, all’orfanotrofio, all’avambraccio sinistro, nascosti tavano. Allontanatosi dal gregge, ltri piccoli cambiamen-
compiuto cinque viaggi di prova, quando la suora gli aveva chiesto dagli stracci. Erano le 17,35. Tem- troppo lento, Andreas si avvicinò a ti il professor Negevand
seppure brevi…Mi auguro soltanto di aiutarla a fare il presepe. Forse la peratura 12 gradi centigradi. Ok tre personaggi che lo precedevano li scoprì sfogliando libri
che la data individuata dall’equipe tradizione era più vicina alla realtà tutto il resto: inquinamento atmo- di poco, scortati da numerosi ser- d’arte. Nelle sacre interpretazio-
di astronomi e matematici sia dav- di tutte le ricostruzioni scientifiche. sferico sullo zero, radiazioni solari vi e da una carovana di cammelli ni dell’Adorazione, i Magi erano
vero quella giusta”. “Salute, straniero” disse il pastore nei limiti. Raggiunse una piccola stracarichi. I tre, due bianchi e uno quattro, perché così voleva la Tra-
passandogli accanto. Doveva aver- carovana formata da tre cammel- nero, vestiti di costumi sontuosi, dizione. Offrivano oro, argento, in-
A
ndreas chiuse gli occhi. Sen- celo scritto in faccia che lui era un li, due somari e dieci uomini. E fu dovevano venire da molto lontano censo e mirra. Negevand ricordava
tì un gran freddo, dai capelli turista, seppure travestito. Forse raggiunto da altri viandanti, uomi- e attiravano la curiosità degli altri bene la cinquecentesca tela di Vin-
ai piedi. La mente ragiona- aveva sbagliato a radersi la barba ni e donne di ogni età e censo. Una viandanti. Andreas decise di unir- cenzo Foppa per averla ammirata
va bene, perché sorrise al pensiero di fino prima della partenza. Ma matrona viaggiava su una portan- si a loro, sicuro che, per una que- alla National Gallery di Londra. I
che anche i capelli potessero perce- intanto aveva capito perfettamen- tina sorretta da otto servi. Nessuno stione di censo, sarebbero riusciti Re Magi e gli altri personaggi occu-
pire il freddo. Poi riaprì gli occhi te il significato delle parole del notò qualcosa di strano o di diver- ad arrivare alla meta tra i primi. pavano la parte destra del dipinto.
e sentì un gran tepore sciogliergli pastore, anche se la pronuncia era so nel mendicante che avanzava Abbandonò la strada, si nascose Oggi, sulla tela originale come nel-
di dosso il freddo di prima. Sem- molto diversa da quella del suo in- in coda a un gregge, nessuno gli dietro una roccia e si liberò degli le riproduzioni su tutti i libri d’ar-
brava che fossero trascorsi soltanto segnante di aramaico. “Salute a te” rivolse la parola. Tutti seguivano la stracci da mendicante. Trasformato te, a sinistra della Vergine appariva
pochi secondi, eppure era già arri- rispose Andreas. “Stai conducendo strada indicata dalla stella cometa, in ricco mercante, tornò sulla stra- un quarto re inginocchiato, intento
vato. Si guardò attorno per tentare il gregge all’ovile?”. “Il mio ovile e in direzione di Betlemme. Accanto da e raggiunse i tre pellegrini dal a porgere al bambino una tavoletta
di riconoscere il luogo che nel suo la mia casa sono a Yatta. Io e le mie ad Andreas camminava un giova- portamento regale. d’argento. Andreas offriva al bam-
presente aveva esplorato a lungo bestie stiamo seguendo quella”. Il ne vestito di una puzzolente pelle bino la propria anima pentita e una
“S
per impararlo a memoria. Ora non pastore indicò il cielo. Andreas non di capra. Dalla bisaccia estrasse un ignori, stiamo vivendo tavoletta di cioccolato avvolta nella
esistevano edifici, fili della luce, lo aveva ancora guardato, troppo pezzo di cacio e cominciò a man- un grande momento sto- carta d’argento.
cartelloni pubblicitari, asfalto e au- indaffarato a scoprire le differenze giarlo di gusto tagliandone fette rico. Anzi, sarebbe più
tomobili sulla strada che dalla vi- tra questo e il suo mondo. Alzò gli con il coltello. Andreas scoprì di esatto dire che stiamo subendo le
cina Gerusalemme scendeva al Ne- occhi al cielo sgombro di nubi e la avere fame, e questo doveva esse- conseguenze di un antico momen- Giuseppe Pederiali
Tra i possibili approcci al tema, mi
Filatelia, cultura
è parso preferibile privilegiare gli
aspetti che presentano maggiore
attinenza col contesto offerto dal-
la prestigiosa rivista che ospita
l’intervento. Tralascio, infatti, gli
Vetrine d’Artista
curiosità trovando nelle loro for-
me, spesso tormentate da un ven-
to di bufera, spunti per la ricerca
d’equilibri a volte difficili. Il suo
mare è minaccioso, ma a volte la-
scia intravedere un azzurro più
limpido e sereno. Pittura che ap-
passiona per il colore provocante
Antologia di “omaggi” e di proposte nuove
(il nero intenso e blu corvino delle
chiome dei suoi caratteristici pini
marittimi), per il segno incisivo
L’alternanza tra gli “omaggi” e la presentazione, ogni ventuno giorni,
che ci conducono al suo pensiero
radicato e che supporta la propria
di “voci” contemporanee in parte già note ha suscitato vivo interesse
fase creativa. Tele intense, energi-
che, a volte quasi informali dove
da parte della critica, dei media e del pubblico
gli elementi danno vita agli alberi,
come il vento che ne mette a dura
prova le radici: alberi vivi come
uomini sulla terra. Giampiero Ru-
bicondi nella sua presentazione
“Omaggi”
critica relativa alla mostra retro- Vincenzo Frunzo: Conchiglie a Vene
olio su tela, cm. 30x24
spettiva di Tessitore, svoltasi dal Pietro Nicolino: Estate a Sassello, olio su tela, cm 50x39
20 al 30 marzo 2003 presso la Sala
Mostre della Provincia di Savona,
ha scritto: “…Tessitore era ligure
… fate conto che l’osso di seppia di
Montale si sia fatto onda, curve di
costa, intreccio di rami: restando sé
stesso più barocco, più espansivo
dunque, più fanciullo, più capace
di amare spontaneamente”.
questo suo intimo conoscere con cemento. Grazie a Pietro Nicolino paziente tavolozza che predilige
le strade (quelle del Santuario di possiamo avere una “memoria sto- la luce e l’espressività del colore.
Savona e di Lavagnola), le case, i rica” di terra ligure. Un pittore autentico insomma, un
muri della sua tanto amata Città pittore “all’antica” di quelli che di-
antica, le piazze (quella silente del Guido Fragiacomo (1918-2005) pingono ancora”. Ha partecipato
Santuario), la darsena vecchia con sempre presente alle mostre collet- a diverse mostre a Diano Marina,
il vascello Costa Del Sol, oppure è tive e ad alcune personali presso Lavagna, Savona ricevendo il pri-
rimasto affascinato dalla bellezza la Galleria “Sant’Andrea” di Luigi mo premio ex aequo nel 1976, tra
della natura di Sassello (i pagliai Pennone, vero serbatoio culturale le altre si ricorda la sua mostra per-
dorati) e di Stella San Giovanni. per molte generazioni e di cui si sonale nel 1980 alla Galleria d’arte
Ha seguito, forse anche senza vo- avverte la mancanza, ha ripreso le Sant’Andrea di piazzetta dei Con-
lere, altri pittori che hanno ripreso case di campagna e gli arenili ligu- soli a Savona.
più volte questi temi, da Peluzzi stici con rara sensibilità: veri rac-
a Collina, da Bossi a Berzoini, da conti del paesaggio sentito quale Vincenzo Frunzo (La Spezia, 1910
Gigi Caldanzano a Lottero. Qual- categoria culturale e bellezza vera. – 1999). Ha iniziato a dipingere in
cuno lo ha definito “il poeta di Iniziò la sua attività creativa da età giovanile e la sua prima mostra
Savona”. Considerare adesso le autodidatta nel 1973 e gli fu molto a La Spezia risale al 1948. E’ stato
sue opere significa, anche, ritrova- preziosa l’amicizia e la frequenta- promotore del Gruppo dei Sette;
re angoli, scorci, di Savona ormai zione del pittore Carlo Bossi. Ha tra l’altro, ha esposto a Milano e
scomparsi. Lo stesso si può dire scritto Pennone: “ …Fedele alla Firenze. Ha aderito al MAC (Mo-
dei suoi verdeggianti dintorni, in lezione della pittura “en plein air” vimento Arte Concreta) col quale
molti casi, probabilmente troppi, egli racconta paesaggi ambienti prese parte alla Mostra dell’Arte
offesi dall’inesorabile colata di e nature morte con una delicata e Astratta e Concreta, presso la galle-
Il numero semestrale di fine anno 2010, tra i molti articoli e scitato vivo interesse da parte della critica, dei media, del pub- rita Piumatti.
saggi, presenta, come da tradizione, il riepilogo riguardante blico che gratuitamente può fruire di tale iniziativa, corredata Complessivamente ventiquattro personalità che hanno, certa-
l’iniziativa culturale ed artistica denominata “Vetrine d’Ar- sempre da una sintesi curata da Silvia Bottaro. mente, arricchito la proposta culturale savonese aprendo una
tista” che l’Associazione “R. Aiolfi” di Savona, tramite la ri- Nel corso del 2010 abbiamo dato spazio nella sezione “omag- finestra sul collezionismo privato. Infatti, diversi artisti in-
cerca e l’organizzazione di Silvia Bottaro, svolge da sei anni gi” a Bruno Tessitore, Pietro Nicolino, Guido Fragiacomo, seriti nella sezione “omaggi” fanno parte di molte quadrerie
presso la sede centrale della Cassa di Risparmio di Savona, Vincenzo Frunzo, Guglielmo Bozzano, Roberto Bertagnin e, ma l’attenzione ufficiale è un po’ allentata sul loro lavoro e
sita in corso Italia a Savona. Un doveroso ringraziamento poi, due piccole rassegne dedicate ad alcuni Maestri del No- la loro ricerca, lo stesso si può dire per alcune “voci” d’oggi
corre al presidente dell’istituto bancario citato, Dr. Luciano vecento liguri (O. Saccorotti, E. Rambaldi, R. Collina, Remo che, non facendo parte di circuiti omologati, anche, dal crite-
Pasquale, ed al suo Consiglio Direttivo che da anni accettano A. Borzini, Giovanni Solari, Adelina Zandrino) e ad alcuni rio commerciale, faticano a trovare spazi dai quali proporre la
le proposte individuate e sponsorizzano la pubblicazione an- grandi Maestri della pittura italiana del secolo scorso (Artu- propria creatività.
tologica riguardante i vari anni solari. ro Martini, Ottone Rosai, Pio Semeghini, Raffaele De Grada, Da questo quadro generale, si passa a tracciare brevi profili
Nel 2010 si è scelto, ancora, di cambiare le vetrine con la for- Mino Maccari). biografici-critici relativi ai ventiquattro artisti proposti, ciò
mula degli “omaggi” ai Maestri del Novecento, privilegian- Nella sezione dei contemporanei hanno avuto modo di pre- per facilitarne la lettura e per comunicare informazioni sin-
done alcuni particolarmente legati alla Liguria. Tale semplice sentare i loro ultimi lavori: Mariella Relini, Bruno Gorgone, tetiche che potranno, poi, essere individualmente arricchite
alternanza tra gli “omaggi” e la presentazione, ogni ventuno Massimo Vella, Paola Failla, Francesco Vichi, Giuseppe Fer- da parte di chi avrà la sensibilità di leggere e di conservare il
giorni, di “voci” contemporanee più o meno già note ha su- rando, Germana Rossi, Lorenzo Giusto Acquaviva, Marghe- catalogo-antologico delle “Vetrine d’Artista 2010”.
ria d’arte moderna di Roma (1951). appassionata felicità di segno e di tini diventandone assistente e con
Si ricorda la sua partecipazione campitura, anche sfumata. lui ha vissuto e lavorato a Vado Li-
alla Biennale di Venezia del 1958 gure. La sua scultura all’inizio ri-
e la presenza costante dal 1959 al Roberto Bertagnin (1914-2008). sentì del secessionismo alla Wildt
1965 alla Quadriennale di Roma. Nel secondo anniversario della e della lezione arcaica di Martini,
Si trasferì, poi, definitivamente a sua scomparsa, l’Associazione “R. poi se ne è svincolato con una ma-
Milano pur mantenendo i contatti Aiolfi” ha voluto ricordare uno trice molto personale. La sua pri-
con l’ambiente ligure. La sua pit- scultore, un pittore, un ceramista, ma mostra risale al 1944 a Venezia.
tura, ricca di poesia, è in qualche un poeta, allievo e genero di Artu- Le ultime nel 2008 lungo la “via
modo anche legata alla lezione di ro Martini, una “voce” di assolu- del sale” presso il centro Studi Ce-
Renato Birolli e durevolmente svi- ta limpidezza europea, seguendo sare Pavese a Santo Stefano Belbo
luppata nell’alveo dell’area infor- qualità plastico-spaziali estetiche e l’altra a Milano nella biblioteca
male. Altro passaggio significativo totalmente basilari e fondamentali. Umanistica dell’Immacolata dove
nel suo percorso d’artista è l’avvi- Il suo è stato un discorso nel corso sono state esposte, in una sorta di
cinamento a temi più lirici, basati, della lunga attività d’artista, oltre antologica, le sue opere che par-
pure, sullo studio naturalistico (le sessant’anni di ricerca di opere con lano di un universo primitivo ed
conchiglie, le marine silenti, gli l’acciaio, con la terra e la cerami- elementare per certi aspetti, dove
ombrelloni e le cabine delle spiag- ca, di disegni, personale, puro ed la forza si scontra con la tenerezza
ge), senza disdire le nature morte assolutamente autonomo nelle li- nella ricerca di un minimalismo es-
e le figure. Ricco di una tavolozza nee, nella plastica, nella sensibilità senziale, anche morale.
magica e, nello stesso tempo, mol- ed essenzialità del modellato. Di-
to elegante, leggera dove le traspa- plomato all’Accademia di Venezia, Guglielmo Bozzano (Varazze, 1913
renze e la luce sono indagate con studiò alla scuola di Arturo Mar- – ivi, 1999), personalità molto si-
segue a pagina 8
Saccorotti Oscar: carta si incresca a formare picco-
“Ritratto di Domenica”,
carboncino su carta, cm. 30x25 (sotto);
le colline e la polvere di marmo e
Collina Raffaele: la sabbia diventano deserti. Il blu
“Tramonto a Clement Town”, 1943, diventa mare, fiume e scorre tra
olio su cartone, cm. 50x65 (a destra);
Rosai Ottone:
infiniti verdi…”. Espone dal 1984;
“Autoritratto”, 1952, carboncino su carta, ha frequentato l’Accademia di Bel-
cm. 38x28 (a sinistra in alto). le Arti di Venezia avendo come
maestro Emilio Vedova. Compie
ricerche nel settore della calligra-
fia intesa quale mezzo di comuni-
cazione artistico con riferimenti ai
fregi rupestri e, quindi, agli albori
dell’uomo.
Associazione Culturale
S. Fiorenzo
Le piccole cappelle che, girovagando Un gioiello dell’arte gotica o tardo-gotica a Bastia di Mondovì La chiesa di San Fiorenzo è aperta al
per le Langhe, si incontrano un po’
pubblico con visite guidate gratuite tut-
ovunque ci trasportano con le loro te le domeniche dalle ore 15 alle 19 dal
storie in un mondo ingenuo, sincero
e ricco di fede. Costruite anticamen-
te per riparo e riposo dei pellegri-
ni, sono state in seguito abbellite ed
La Chiesa di San Fiorenzo mese di aprile a tutto il mese di ottobre.
Per visite fuori orario contattare: Asso-
ciazione Culturale S. Fiorenzo O.n.l.u.s.
tel.338/4395585
affrescate traducendo in immagini te gotica o tardo–gotica che trovia-
le preghiere di ringraziamento e de- mo nel ciclo di pitture murali della
vozione, ma anche di invocazione di Chiesa di San Fiorenzo di Bastia.
aiuto nei flagelli della peste e della Edificata verso la metà del XIII se-
guerra. colo (1220-1230), è stata in seguito
Arte popolare, semplice e spoglia, ampliata ed affrescata con un nuovo
ma densa di spirito religioso e misti- ciclo pittorico coprendo, nel nucleo
co rapimento, con un gusto pronun- primitivo, antiche pitture bizanti-
ciato per i lunghi sviluppi pittorici e ne ancora parzialmente visibili. Le
le storie ad episodi multipli. attuali sacre rappresentazioni sono
Tutto doveva parlare al cuore ed alla datate 24 giugno 1472 ed occupano
mente di chi guardava i soggetti rap- una superficie di ben 326 mq. Come
presentati; più che per diletto, dove- in un gigantesco “fumetto”, ecco il-
vano servire per istruire, confortare lustrate le gesta e la vita dei santi e
ed ammaestrare il popolo. Vera e dei martiri tra i quali San Fiorenzo,
propria “Biblia Pauperum” che rac- San Martino, San Giorgio, San Seba-
coglie in sè tutti gli insegnamenti ed
i valori della fede ad iniziare dal Cri-
sto, dagli Evangelisti, dalla Vergine
stiano, San Michele, Sant’Antonio
abate e molti altri ancora. Assisi nel-
le vele della volta del presbiterio, il
9
e dai Santi. Cristo creatore e gli Evangelisti. Par-
A questi concetti, che rientrano nei ticolare importanza rivestono due
canoni stilistici del XV secolo dell’ar- riquadri di circa 50 mq, ciascuno
te delle Alpi Marittime, si ispira l’ar- raffiguranti il Paradiso e l’Inferno.
in
Il Piemonte è regione ricca di storia dri: è “come diluire la mia voce … nel immagini della ricchezza della natura e del paesaggio: la Coda ha scritto
e leggende come tuttora testimonia- coro delle voci di tutti”. con la ceramica il suo inno musicale dedicato alla salvezza e valorizzazio-
no numerosi castelli, fortezze, tor- ne del Territorio con un gesto di onesta verità, con una preghiera sentita.
ri e abbazie; è terra di tesori artistici
e culturali con paesaggi naturali bel-
lissimi. Quattro volumi che intendo-
vetrina Gruppo Prisma 177, “Volti, corpi e for-
me dei cantieri”, Erredi Grafiche, Ge-
nova, 2010
Dal 1985 ad oggi la Coda ha creato piastrelle (azuleios come le ha Lei de-
finite, oppure “laggioni”, come li ha precisati Silvia Bottaro, collegando la
cultura araba spagnola con quella ligure a cui appartiene Milly Coda), la
no far conoscere meglio questa terra,
di Grazia Robaldo L’intento di avvicinare il pubblico “Via Dolorosa”, il “Sacro mandillo”, due vasi: un articolato ed impegnati-
inducono il lettore a non di- all’arte e alla cultura attra- vo lavoro che ci fa scoprire un’altra Coda più riflessiva, forse, più matura
menticare le tradizioni, a non verso argomenti di attualità certamente nell’uso di soli due colori che riesce a rendere caleidoscopici
trascurare ciò che quotidia- ha trovato realizzazione nel nelle loro trasparenze e modulazioni melodiose.
namente è davanti agli occhi, tema “delle macchine” nei
ma ad apprezzarne il valore. molteplici aspetti. Il Gruppo
Attraverso una serie di infor-
mazioni a flash interessan-
ti e non tediose, ci riportano
ha scandagliato i luoghi del-
la Genova industriale per co-
glierne i momenti più rap- Addii d’estate
10 anche notizie che non trova-
no spazio sui libri di storia;
ci raccontano di antichi cava-
presentativi del lavoro. Me-
morie, luoghi, manufatti, cor-
pi e volti sono coniugati con
Nella primavera 2010 è mancato l’amico e fotografo Massimo Vel-
la, un nostro associato entusiasta del clima propositivo dell’Asso-
lieri, di suore pittrici, di stre- diverse espressioni artistiche ciazione “Aiolfi” cui aveva aderito da diversi anni e contribuito con
ghe; ci ricordano usi dome- – poesia, prosa, pittura, foto- i suoi consigli puntuali, con la partecipazione a numerose inizia-
stici anche con ricette (la ba- grafia – e proposte ai visita- tive, con la realizzazione di una serie di significative fotografie in
gna cauda) e curiosità come tori di una mostra itinerante. bianco e nero dedicate alle architetture futuriste di Savona e zone
la gara tra mangioni a chi, Testimonianze di un periodo vicine. Massimo lascia un grande vuoto e lo ricordiamo per la sua
consumato il pranzo, pesa- importante, perché le riviva- educazione, disponibilità, desi-
va di più. Vi invito a legge- no quanti vi hanno parteci- derio di aiutare a far crescere la
re: vi divertirete e forse ricor- pato e le possano conoscere nostra associazione anche attra-
derete anche “storie” raccon- le nuove generazioni. verso le sue passioni, la fotogra-
tate in famiglia, perché tan- fia appunto, la ceramica ed i ve-
ti liguri hanno un po’ di san- Raimondo Sirotti, “Giardini tri futuristi di cui era un raffina-
gue piemontese ereditato da 1958-2008”, a cura di Marco to collezionista.
quei nonni che hanno supe- Goldin, linead’ombra libri, L’estate 2010 ha, poi, spento la
rato le colline e cercato for- Treviso, 2008 voce dell’editore e grande amico
tuna sul mare come testimo- Il pittore si appropria del- Marco Sabatelli della Famiglia
niano Pavese e Fenoglio nelle la natura eludendo la vista e Sabatelli che con Silvio, il pa-
loro straordinarie pagine. determinando immagini le- dre, ed il fratello Norberto han-
gate ad un gesto, ad un’emo- no scandito, coltivato la cultura
Andrea Borsarelli, “Schegge di memo- re veloce e discorsiva da chi con loro zione; si alimenta di suoni, odori, in Liguria, in generale, e a Savo-
rie – Vicoforte 1935/1945”, Stilgraf, Vi- ha vissuto. Ed ecco, Ketta, Mimmo e contatti, fruscii, attento ai particolari na in particolare. L’Associazione
coforte, Cuneo, settembre 2008. Noemi, tanti gatti del quartiere e tut- più semplici come erbe, foglie, inset- “Aiolfi” aveva conferito il “Pre-
La vita di un paese in un tragico de- ta una folla di randagi. Solo chi non ti, muschi pur sempre privilegiando mio Aiolfi” a Loro, proprio per
cennio d’Italia attraverso vicende conosce gli animali può credere che il fiore. E’ la luce che determina le for- ricordarne i grandi meriti cultu-
umane vissute o raccontate con pro- non capiscano e non comunichino; me, ma spesso è luce interiore che di- rali, l’impegno costante sul Ter-
tagonisti noti o meno noti e luoghi, chi non li ama pensa che sporchino e venta forza espressiva. Le parole del ritorio, l’editoria specializzata
alcuni ormai solo vivi nel cuore delle diano fastidio; invece, possono essere pittore, da cui ho tratto spunto, sono negli argomenti legati alla no-
persone. E’ un racconto avvincente, una cura contro la solitudine e il do- accompagnate dai versi di Edoardo stra Terra, la promozione cultu-
di facile lettura che nasce dal piacere lore, piccoli amici spontanei e disinte- Sanguineti: “… e vedo odori; e vedo rale e turistica avviata da tanti
di ricordare piccole storie che ben ri- ressati. Per far contenti chi ama i cani, nero/ ma ormai soffiato, il lampo ve- decenni con raro impegno e ca-
velano la paura, la confusione di que- ci sono due piccole storie, ma si par- getale …”. pacità professionale. Savona ri-
gli anni. L’autore ha ascoltato le testi- la anche di un cinghiale, di un gallo, mane orfana di un Amico, di un Marco Sabatelli
monianze di quanti li hanno vissuti, di ramarri, di bisce, … Buona lettura. Fuga, “11° Concorso letterario Premio sereno conoscitore della sua storia e dei suoi Uomini. Una persona
ha partecipato alle loro emozioni nel Tutto andrà a favore dell’associazio- Cosseria 2007” … sempre entusiasta ed appassionato quando qualcuno, sia giovane
ricordare, ha raccolto storie di fami- ne no profit “Felini felici” di Savona. Il volume raccoglie i testi classificati- promessa della letteratura e della ricerca, sia nome più noto, si re-
glia che parlano di partigiani, tede- si ai primi tre posti nella sezione pro- cava nella sua casa editrice e prospettava nuove imprese editoriali.
schi in fuga, rappresaglie, brutalità e Laura Macchia, “Poesie”, collana La sa e poesia nell’11° Concorso Inter- Marco Sabatelli ha scoperto molti talenti locali, ha pubblicato libri
delazioni. Ma anche di artigiani e di Moretta, Coop Tipograf, Savona, nazionale “Fuga”, Premio Cosseria ormai rari che hanno arricchito l’indagine e la proposta culturale di
soprannomi in un paese tanto amato maggio 2010 2007, nonché quelli insigniti di men- Savona e del suo Territorio.
dall’autore che è fiero di ricordarne le Primo libro di un’artista che da sem- zione speciale ed altri primi classifi- Altre voci si sono spente in questi mesi. Il ricordo corre alla nostra
usanze, i modi di dire, i proverbi per pre ama scrivere, dipingere e lavorare cati nel concorso riservato agli auto- associata artista Lisa Boer, tragicamente scomparsa in un terribi-
tramandarli ai giovani. la ceramica: una raccolta di versi da- ri italiani residenti all’estero. Il tema le incidente stradale, che ci ha lasciato in dono la sua creatività fre-
gli anni sessanta ad oggi che solo ora “Fuga” come desiderio di evasione sca e rivolta ai diversi materiali (vetro, ceramica) e la sua inclina-
Laura Sergi, “Una grande macchia sono offerti alla lettura fuori dall’am- dalla realtà quotidiana ha sollecita- zione al racconto, alla divulgazione dell’arte ceramica anche pres-
a forma di cuore”, L. Editrice, Cairo bito familiare. Immagini, emozio- to molti partecipanti a presenziare so i bambini.
Montenotte, Savona, novembre 2009. ni, ricordi mentre il tempo passa, si per esprimere sentimenti ed emozio- Non è più tra noi Valeria Camerone che fu tra le prime artiste ad
Per gli appassionati di animali, per affacciano nuovi affetti, si soffrono ni, oltre che per mettersi in gioco. Il iscriversi sette anni or sono e da allora, anche se negli ultimi tempi
i “gattari” – e sono molti – questo è pene e sempre la vita riprende, la na- volume è illustrato dalla pittrice val- molti problemi seri familiari l’avevano giustamente distolta, è sem-
un libro delizioso: tante storie vere di tura si risveglia in tutta la sua bellez- bormidese Marilena Colombo Povi- pre stata presente con le sue originali, oniriche, sensibili opere e con
amici a quattro zampe, anche quelli za. A dirla con l’autrice, se da giova- gna, anch’ella ispirata dalla sugge- la sua presenza, perennemente un po’ nell’ombra come il suo carat-
che non ci sono più, scritte in manie- ne la scrittura serviva a fermare le stione del tema. tere, schivo e molto educato, la portava a fare.
dalla prima pagina
e motore di sviluppo
po’ di verde in mezzo ai palazzi
di appartamenti che la sovrasta-
no. Eppure non protestava nessu-
no, nemmeno mezza parola. Oggi
per fortuna la voglia di qualità è
entrata nel senso comune, tutti vo-
gliono le belle pavimentazioni, le
isole pedonali, gli intonaci restau-
rati, il verde ben curato, la città a
misura d’uomo, anzi di bambino.
Si è passati talmente all’eccesso
opposto che il nuovo, qualunque
esso sia, quello brutto ma anche
quello bello, crea polemica. Così
capita che il nuovo quartiere Bo-
fil nella Darsena, che ha sostituito
un precedente enorme autosilo,
diventi il vulnus di tutte le cemen-
tificazioni. Tanto che oggi chi ci
passeggia dentro, nella piazza De
André, lo dice quasi piano, sotto-
voce, timoroso di farsi sentire che
invece quel posto sembrerebbe …
bello. Pareti vetrate, trasparenze e
pannelli di legno, legno anche per
terra come se si camminasse sulla
tolda di una barca a vela, prospet-
tive ariose sulla Torretta, sulle an-
tiche “quarde” che finalmente di-
ventano uno splendido waterfront
per una passeggiata carica di brez-
za marina e di riflessi sul mare,
vicino al terminal crociere che ac-
coglierà nel 2010 oltre 820.000 pas-
seggeri, anche questo elemento
concreto del cambiamento in pro-
iezione turistica della città. Sono
così i “foresti” a godersi il pano- La Torretta e piazza Fabrizio De Andrè Chiesa di San Martino in alto
rama e a dire senza incertezze che
“bella è Savona”, il centro storico
dentro il porto, il porto dentro il
Teatro e Complesso monumentale
del Priamar, oltre che la ricchissi-
più significativi dando spazio alle
molteplici espressioni dell’arte sa-
tezza, uno dei cantieri archeologici
medievali più interessanti d’Italia;
e il Teatro Chiabrera
a sinistra, lo sparviero,
uno dei rapaci più elusivi
e difficili da avvicinare
(R. Siegel);
a destra,
sentiero tra i faggi
(Gian Paolo Cavallero)
Da selva selvaggia
a bosco di Savona
Studiare il passato sui documen- to per il cibo della selva, ad esem- Nel documento citato si afferma sta “vergine”, popolata di quer- Medioevo, nasceranno nel nemus
ti vuole dire dare un significato pio ghiande, frutti del faggio (le che la selva deve essere mantenu- ce e faggi di alto fusto, abitata Saonense alcune decine di masse-
preciso ai termini che si incontra- faggiole) o di altre piante selvati- ta vergine: i contraenti l’atto recla- quasi unicamente da porcari ed rie, aziende agricolo - pastorali di
no. Se andiamo a momenti molto che. Per antonomasia le ghiande mano solamente ricoveri tempo- a rischio rapine per coloro che la dimensioni anche cospicue che
lontani dai nostri, come i secoli sono il cibo dei maiali, anche se ranei per le greggi e per i pastori frequentavano. Tale situazione sono, ancora oggi, tra le uniche
del pieno medioevo (X-XII) in cui un tempo erano diffuse nell’ali- e noi, malati di mondo classico, durerà ancora per qualche secolo. presenze insediative nell’area bo-
i documenti sono scarsi, poter in- mentazione umana e da loro si ricordiamo subito Eumeo, guar- Ma le parole e la terminologia dei scosa tra Savona e Cairo, pur se
dividuare il giusto senso di una estraeva una farina non so quan- diano dei porci che accoglie Ulis- documenti successivi ci permet- la maggiore parte di esse ormai in
parola è fondamentale. to gradevole. se nella sua capanna all’arrivo ad tono di avvertirne i cambiamenti abbandono.
Il 9 maggio 1080 si incontrano sul I maiali della selva savonese si nu- Itaca, una situazione precedente e quando questi siano avvenuti. Ancora nel nostro XXI secolo,
Priamàr in casa del vescovo dal trivano esclusivamente di quanto di quasi duemila anni. Ancora alla fine del XII secolo il bosco di Savona dell’alta val-
nome beneaugurale di Amico, al- vi trovavano; probabilmente si Ma un luogo così isolato creava quei luoghi sono ancora chiama- le del Letimbro presenta ampie
cuni uomini che abitano a Cairo incrociavano di frequente con i problemi notevoli di ordine pub- ti selva: tale è nel 1191, quando il zone che sembrano selva e che
ed altri che si dicono Savonesi. cinghiali e, forse, non differivano blico, amplificati dalla vicinanza marchese di Savona Enrico cede rappresentano per la città una
Di loro nulla sappiamo: solo che molto dai porcastri che oggi vi di una città come Savona. Il ve- al Comune i suoi ultimi diritti su preziosa risorsa. Una parte di
vogliono definire l’utilizzo di un sono così bene ambientati. I maia- scovo e gli intervenuti si accorda- quella parte del territorio. Ma alla questa area - la Foresta Demania-
vasto territorio, utilizzato da pa- li bradi hanno lasciato tracce con- rono allora per una sorta di aiuto metà del successivo XIII secolo, le di Cadibona – è statale e de-
stori, che si trova tra la valle Bor- sistenti tra le nostre colline: oltre reciproco per reprimere eventuali progressivamente, si incomincia stinata a tutelarne le peculiarità,