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Corso Cartomagia w/

Diego Allegri

Padova, 12 settembre 2018

Lezione #1

Alcune generali ma importanti note:

• L’effetto deve essere chiaro e semplice. Non escludere giochi perché “troppo semplici”, es:
Time Machine, ché per il pubblico è molto valido.
• Legge di Carlyle: un effetto è valido per il pubblico, se lo spettatore riesce a descriverlo con una
frase.
• Il prestigiatore è colui che crea l’impossibile, non colui che è bravo con le mani.
• Togliere il proprio ego. Guardare la magia con gli occhi del profano.
• Darwin Ortiz: Se il mago capisce il 90% dell’effetto ma non il 10%, l’avete ingannato; se il
pubblico invece capisce anche solamente il 10%, allora non l’avrete ingannato.
• 1° regola per “avere successo”: la “Persona” (termine inglese), intesa come noi come persona;
se sei interessante, qualsiasi cosa tu faccia diventa interessante.
• Quando non servono, posare il mazzo sul tavolo. Non giocherellare con le carte, distrae e da un
senso di insicurezza, nervosismo.
• Guardare tutte le persona almeno una volta. Coinvolgerli tutti, non escludere nessuno, neanche
le ultime file, altrimenti il tizio pensa di starvi antipatico e se ne va.
• Quando ci presentiamo o raccontiamo una storia (come introduzione al gioco), è necessaria la
giusta dose di credibilità. Non imparare a memoria parola per parola la presentazione di un
gioco (saprebbe da finto, oppure magari con l’ansia dimentichi una parola e la catena si spezza),
bensì la sua traccia, la quale deve essere adattata alla nostra Persona.
• Se sei concentrato su una cosa , per esempio stai guardando un pacchetto di carte che hai in
mano, e poi alzi lo sguardo (motivandolo), lo spettatore alzerà lo sguardo per guardarti in
faccia. Per averne maggior certezza, porre una domanda; gli spettatori o guarderanno te, mentre
attendi la risposta, oppure lo spettatore, in attesa di una sua risposta.
• Le mosse devono essere impercettibili, non invisibili.
• Se una mossa, richiede un movimento che non ha senso fare (estrarre 4 assi dal mezzo per poi
ridisperderli dentro), bisogna o giustificarlo, o utilizzare un’azione in transito (sposto astuccio,
tavolo sporco), o cambiare mossa.
• Evitare incongruenze di movimento. Naturalness.
• Lo spettatore rimette la sua carta nel mazzo:
◦ Pass: lui sa dove sia la carta, in mezzo dispersa
◦ Double undercut: non lo sa più, avendo tagliato (e mescolato) potrebbe essere ovunque, se
dovesse essere ritrovata in cima, sarebbe una coincidenza.
Soluzione → Break: posa la carta, ricompongo il mazzo tenendo il pinky break, mentre
parlo, contestualizzo il double undercut (“tu pensa al colore” indico e taglio, “tu al seme”
indico e taglio, pausa, poso sul tavolo, “e tu al valore” indico e ho la mani libere),
dopodiché poso il mazzo sul tavolo e non lo guardo.
◦ Ops control: carta girata sul fondo e faccio rimettere la carta nell’originale porzione
superiore del mazzo. Ricompongo, flasho la carta di faccia (lascio cadere il pacchetto sulla
base del pollice così da far attrito sull’ultima carta e lasciarla in vista), spread, la rigiro
girando il mazzetto superiore che metto poi sul fondo; così da controllarla in cima.
◦ Controlli con finto errore: thumb break sull’ultima del mazzo, tenendolo in end grip, swing
cut, faccio rimettere, quando muovo la mano con il mazzetto senza la selezione per
ricomporre, lascio cadere l’ultima rilasciando il break. Porto la porzione superiore sporgente
verso l’esterno, così da effettuare una sorta di top-change (pollice e anulare) tra mazzetti per
andare a riprendere la carta scivolata sul tavolo. Essa va a finire sotto la porzione di mazzo
con la quale vado a prenderla, ed esso viene posato in cima al mazzetto rimasto in mano.
• About misdirection: “Il mago non distrae, attrae. Non devia l’attenzione, la dirige.” [il poeta
Diego Allegri]
• Questo perché l’attenzione puoi controllarla, la distrazione no.
• L’attenzione inoltre, si focalizza sul primo oggetto che si muove. (vedi le note su Box Clever)
[Ascanio]
• Se il corpo è in tensione, + attenzione.
Se il corpo è rilassato, - attenzione, perché è in pausa.
Approcciare un tavolo (in pillole)

• Quando approcciate un tavolo, non fate domande nelle quali una delle possibili risposte non vi
andrebbe bene o genererebbe imbarazzo.
Es: - “[Intro], posso intrattenervi?”
- “No.”
- “...ah...uhm...” ← imbarazzo o comunque confusione, sbigottimento
Meglio mettere in chiaro subito le cose:
- “Sono x, posso y?”
- “Sì”
- “[Intro] [effetto]”.
• Un’altra strategia per “mettere in chiaro” che siamo maghi e non venditori di rose, consiste nel
fare un effetto quasi in incognito, che venga visto ma che non metta subito in luce che siamo dei
maghi.
Es: - “Scusi ha un accendino?”
- “Si, tenga.”
- gioco dell’accendino con scritta Bic da entrambe le parti.
In caso non avesse un accendino, possiamo fingere di mostrarglielo per venderglielo.
• L’importante è farsi ascoltare. Bucare con uno spillo la loro bolla e farsi ascoltare.
Come interromperli:
◦ “Scusi, ha qualcosa dietro l’orecchio.” [estrarre spongeBall o carta]
◦ Carta/Cotone lampo, sfruttando la candela al centro del tavolo, ed estrarre moneta.
“Vi piace il fuoco? E le monete?”
◦ Avvicinarsi al tavolo tra 2 persone, fingere di raccogliere da terra un coltellino e chiedere:
“E di qualcuno questo coltellino rosso?” nel mentre eseguire il paddle e cambiare quindi il
suo colore “Ah no, verde? Di nessuno? E quello rosso?” [Ron Wilson]
◦ Passeggiare qua e là, eseguendo degli spring. Così facendo la gente capisce che sei un
mago, facilitando così l’approccio al tavolo. [Raul Cremona]
◦ Estemporaneità (significa senza preparazione, improvvisazione), come se fossimo per un
momento, fuggevoli. Partire quindi con effetti standing up, per poi avvicinarci al tavolo
(check point: mazzo pulito, la gente mangerà su quel tavolo e toccherà le vostre carte)
[Diego Allegri]
• Il segreto è che quando interrompiamo qualcuno, per qualche attimo il cervello è in uno stato di
freeze (sarebbe quel momento di: “Cosa diavolo sta succedendo?” o meglio di “wtf”), in cui ciò
che diciamo bypassa il loro senso critico.
• Strategie per attirare subito l’attenzione. Parlare di “Amore, persone, soldi”.
Es: “Posso farvi una magia”? Si? Bene, sono 5€”.
Se lo spettatore ve li porge magia con banconota; altrimenti ne usate una delle vostre.
Se l’effetto riesce bene, lo spettatore potrebbe dirvi di tenere pure la banconota.
• In una tavolata, per rompere il ghiaccio e per far sì che siano tutti attenti, un ottimo espediente è
prendere in giro qualcuno, scherzosamente. E quel qualcuno potrebbe essere noi stessi. Ossia
attirare quindi l’attenzione con un atteggiamento stravagante (vestiario).
Quindi semplicemente basta non essere anonimi, non serve presentarsi con il cappellino con
l’elica in testa.

Astuzie su come posare il mazzo sul tavolo


per riprenderlo senza flashare le carte girate sul fondo

• Orizzontalmente, perpendicolare alla scatolina

• In bevel, per poi premere nella punta per


alzare tutto il mazzo e prenderlo aiutandosi con il
pollice (check point: naturalness)

• Se lo si ha in mano, tenerlo, squadrato, senza muoverlo, ove possibile aprire le mani (magari
anche le braccia) come per dire non ho niente da nascondere [Ascanio]

Scelta repertorio (2 righe)

• Pensato in base all’evento, durata, luogo e spettatori (bambini, giovani, circolo anziani, alpini
ubriachi)
• Opener molto veloce e d’impatto, è come se fosse il nostro biglietto da visita. Non deve
impegnare il tavolo (se si fa table hopping), pian piano ci avvicineremo, ma non subito.
Invisible deck

Effetto di forte impatto, non associabile a sleights of hand. Nel disperato tentativo di dare una
spiegazione all’incredibile “feat of magic” al quale hanno appena assistito, ipotizzeranno che abbiate
girato la carta scelta molto velocemente. Quindi o enfatizzate la lentezza, oppure passare al Brainwave
deck (con forse delle limitazioni presentative, ma con un’assoluta impossibilità di spiegazione alcuna).

Presentazione Eddie Fields (classica spiritosa) :


Dare il mazzo invisibile (immaginario) allo spettatore e fargli mimare le azioni di estrazione del mazzo
dall’astuccio, tagli, miscugli, selezione, mostrarla al pubblico, ecc...
Ciò permetterà numerose battute e momenti divertenti, es: “Tieni e mescola. Si ma prima devi toglierlo
dall’astuccio!”, “per me 100g di prosciutto, grazie”, “io mi giro, falla vedere a tutti. L’avete vista tutti?
Bel tavolo questo, bel tavolo.”
Inoltre si crea la situazione perfetta per fare commenti, agli altri spettatori, al di fuori della
presentazione, “prenderndo in giro” lo spettatore mentre maneggia il mazzo invisibile; così facendo mi
“faccio amici” quell’ala di pubblico, e dopo, concluso l’effetto, posso rivolgermi a loro per il
successivo (ho così facilitato l’approccio).

Estrazione mazzo dall’astuccio:


1. in base alla carta, scelgo da quale lato estrarre il mazzo
2. mazzo ben in vista fin dall’inizio, sul tavolo, con jolly in cima, di dorso. RIGUARDARE
VIDEO

Note:
• per un effetto, meglio mazzo truccato o sleight of hand? Se, con la tecnica si raggiunge il
medesimo effetto (es: mai toccare il mazzo più volte), allora andare di manipolazione;
altrimenti mazzo truccato, così da esprimere maggior chiarezza e impossibilità di ragionevole
soluzione, quindi magia.
• Quando cambio il mazzo? In tasca ho quell’altro, di colore diverso. Fare uno switch comico
“Prendo il mazzo, lo metto in questa tasca. Invisibilmente allo schiocco di dita, il mazzo fluttua
nell’aria ed atterra in quest’altra tasca. Sentite? Vi dirò di più. Ha cambiato pure colore!
Hahaha”. Oppure usare la tecnica, ma solo se impercettibile. Se invece devo cambiare mazzo
ma sono identitici, uso una strategia di Marlo (?), la quale prevede di scordarsi sul tavolo dei
joker, o altrre carte, e riporre nell’astuccio le carte e metterle via. Successivamente, ricordarsi
improvvisamente, o saranno gli spettatori a farlo notare, e riestrarre quindi l’astuccio,
quell’altro, prendere il mazzo, riporre le carte e lasciarlo poi sul tavolo a riposare (e per far
dimenticare quel momento), sarebbe ideale fare qualcosa con altre props, ad esempio con le
monete.
Box Clever ~ James Brown

http://www.penguinmagic.com/p/S16585

Subtleties:
• box nel tavolo con linguetta a contatto con esso.
• La prendo con la mano che tiene il mazzo, la chiudo e carico la carta sulla cima del mazzo.
• La tengo in end grip, calo la mano che la tiene e la avvicino alla zona di scarico, senza però
rilasciarla. Indico lo spettatore con la mano del mazzo chiedendogli se vuole vedere un gioco. Gli
dico quindi di scegliere una carta; siccome sono impossibilitato, poso la box per permettermi di
aprire un nastro tra le mani per fargli scegliere la carta. Così facendo l’attenzione non è mai sulla
box.
• Controllo e glimpso la carta o con tecniche o con la presentazione.
• Gesto magico. Attiro ora l’attenzione sulla box, la prendo e la poso subito sul mazzo, carico,
rivelando la carta, la presunta selezione, la prendo con la mano del mazzo, alzo quella mano
facendo una miscall della carta qualsiasi per la selezione; poi la rimetto dentro al mazzo assumendo
un’espressione giuliva. Nel frattempo, fino a prima di rimettere la carta dentro, la mano con la box
se ne sta in zona, immobile, in end grip; la poso solamente quando devo aiutarmi con quella mano
per rimettere la presunta selezione nel mazzo. Altra azione in transito.
• La fase successiva è come la precedente solo che carico l’intero mazzo. Appena alzo la box, con
essa spingo la carta verso lo spettatore dicendogli di guardarla lui stesso, nel mentre carico il
mazzo. Lui la guarda, gliela prendo con la mano che tiene solo una carta e la rimostro al pubblico,
alzando tale mano. Si crea una situazione analoga alla precedente, pertando scarico la box quando
vado a sperdere la carta nel presunto mazzo.
• Maneggio della doppia.
• Stendo il mazzo con la box sopra, nella direzione tale per cui la box viene a trovarsi nelle
immediate vicinanze della mano che tiene il mazzo (per i destri, da dx a sx, per i mancini da sx a
dx). Prendo un break tra le 2 carte e lo apro di molto col mignolo. Tolgo la box dallo spread,
assumo una posizione rilassata, di conseguenza le mani si avvicinano. Premo sui lati lunghi della
box (liguetta verso il basso, posizione naturale, l’abbiamo sempre messa sul tavolo così, tranne al
primo punto dell’elenco), si apre quindi una fessura nella parte inferiore della box, entro con
l’angolo della carta, in diagonale, successivamente raddrizzo, la inserisco tutta, giro la box e la
mano e poso sul tavolo.
• Gesto magico, prendo la box, la scuoto facendo sentire la presenza di qualcosa al suo interno, la
poso sul mazzo, linguetta verso l’alto, la apro, apro anche le alette laterali, così da facilitarmi
l’inserimento del mazzo intero; inoltre, una procedura così lenta aiuta a costruire tensione e
anticipazione. Faccio uscire la carta, con la mano che tiene il mazzo e la box, tengo aperte tutte le
ali della box.
• Mentre gli spettatori reagiscono al climax, prendo la box con la mano libera e inserisco il mazzo
con la stessa metodologia precedentemente descritta. Una volta entrato, appoggio la box, senza
chiuderla, facendola roteare di 90 gradi (sul piano delle ascisse), in modo da posizionarla con
l’apertura verso di noi, in modo da nascondere la presenza del mazzo al suo interno.
• Mettto la selezione nel presunto mazzo, schiaffo, maneggio doppia, mostro il mazzo nella box,
lascio tutto sul tavolo in modo da apprezzare la final picture.
• Momento autografi.

Altri giochi

RIGUARDARE VIDEO

• Gioco con una carta “pensata”, ossia selezionata tramite una procedura casuale ad opera dello
spettatore. Tecniche: glimpse, false shuffle.
• Gioco con 2 selezioni che appaiono girate all’interno del mazzo. Tecniche: faro, break, turnover
(sotto la tavola, o comunque in posizione di relax), paddle move.

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