ROBERTO GIOBBI •
ROBERTO
LIGHT
CARTOMAGIA PROFESSIONALE
SENZA DESTREZZA DI MANO
ROBERTO GIOBBI
ROBERTO LIGHT
CARTOMAGIA PROFESSIONALE
SENZA DESTREZZA DI MANO
F LORENCE A RT EDIZIONI
Progetto grafico e realizzazione: Florence Art Edizioni
Stampa: Bacci
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e la trasmissione del testo e dei disegni, anche parziale e
con qualtmljUI! mexzt:J effettuata, è vietata senm l'autorixu.lzione scritta dell'editore.
"Tutto dovrebbe essere reso
il più facile possibile,
ma non pitì facile."
Albert Einstein
I N D I C E
PRIMA ROUTINE
T.n.t.
Intuizione
Telepatia al telefono
SECONDA ROUTINE
Dita supersensibili
Lettura del pensiero attraverso i l contatto muscolare
La macchina della verità
TERZA ROUTINE
Una scommessa sicura
Impronte digitali
Corrispondenze magiche
QUARTA ROUTINE
Le carte non mentono mai!
Destrezza di mano
Stop!
QUINTA ROUTINE
Localizzazione nel caos
Nelle mani dello spettatore
Ritorno al futuro
SESTA ROUTINE
Doppia localizzazione
Scala reale
Miscuglio Honolulu
SETTIMA ROUTINE
Manto
Vernon's Best
Il punto interrogativo
ROBERTO UGHT
P REFAZIONE
di Wolff von Keyserlingk
Dai Vernon, vera leggenda della prestigiazione, diceva che gli effetti di facile
esecuzione non lo interessavano perché possono essere eseguiti quasi da tutti;
anzi, diceva che per lui più erano difficili più erano attraenti. Noi invece
sappiamo che Dai Vernon ha utilizzato molto spesso nella sua arte i metodi
descritti in questa trilogia, reperiti qua e là nella letteratura specializzata
oppure tramandati dalla tradizione orale nella cerchia degli addetti ai lavori.
Grazie a Roberto Giobbi, per noi è più semplice che per Dai Vernon: non
dobbiamo fare lunghe ricerche; possiamo immediatamente iniziare a leggere.
Il motto di questi tre volumi- Roberto Ught, Roberto Extra-Light e Roberto
Super-Light- è questo: "Qui il profano sz· stupt'sce e l'esperto sz· meraviglia", come
recita un vecchio detto tedesco. In realtà lo stupore del lettore è doppio.
Come è possibile- si meraviglia l'esperto- ingannare il pubblico con mezzi
così semplici?
Se questo stupore è giustificato, è però valida anche l'affermazione opposta:
infatti un esordiente, che studi accuratamente questi libri e metta in pratica
i consigli dell'autore, può riuscire ad ingannare anche alcuni esperti. In questo
caso, allora, si potrebbe anche dire: "Qui si stupt'sce l'esperto e il pro/ano si
meraviglia", perché con mezzi così facili si può trarre in inganno persino un
intenditore.
Chi come cartomago si pone obiettivi ambiziosi, cominci a leggere con
intelligenza questi tre libri. L'eliminazione delle difficoltà è infatti uno dei
compiti più importanti nella preparazione di un'esibizione magica; poiché la
prestigiazione si distingue dalle altre arti rappresentative soprattutto per
questo: non cerca di realizzare il difficile, bensì di mostrare l'impossibile.
Chi cerca il difficile senza conoscere ciò che è facile è un avventuriero che si
mette in viaggio senza verificare se forse non è già giunto alla meta. 7
Grazie a Roberto Giobbi, prestigiatore dotato come pochi altri, l'ambiente
magico ha un'occasione in più per interessarsi al tema degli "effetti cartoma-
gici senza destrezza di mano".
Egli è un teorico, la cui conoscenza è talmente ampia da permettergli di
rivelare senza compromessi il significato dei principi su cui si basano gli
effetti, principi che sono insiti nella natura di ogni normale mazzo di carte; ma
è anche una persona abile, la cui brillante destrezza di mano nell'esecuzione
ROBERTO LICHT
8
Roberto Giobbi
ROBERTO LIGHT
Questo libro è dedicato a tutti coloro che da sempre avrebbero voluto eseguire
dei giochi di prestigio con le carte, ma non hanno mai trovato il tempo per
imparare routine complesse e per studiare tecniche difficili che necessariamente
richiedono anni di esercizio. In un'epoca in cui si ricercano spesso cibi con poche
calorie, non potevano mancare delle "pietanze" cartomagiche povere di tecnica.
Le routine spiegate in queste pagine sono appunto "light", leggere, pur costituendo
per il pubblico- e talvolta anche per gli altri prestigiatori! - un "piatto appetitoso".
Nella scelta degli effetti qui descritti ho volutamente evitato quelli che richiedono
conteggi infiniti, somme di numeri o altri "orrori" matematici. A questo proposito
il famoso prestigiatore americano Jacob Daley ha detto: "Se in un gioco di prestigio
che si basa su tre diverse tecniche sostituiamo la prima con una fine:a:a, otteniamo un
gioco dt' prestigio migliore. Se sostituiamo la seconda con una ra/finate:a:a, otteniamo
un piccolo miracolo. Ma se eliminiamo anche la terza tecnica, quasi sempre otteniamo
una. mostruosità matematica.. "
Ed è proprio per questo che gli effetti di questo libro non sono pensati solo per
i principianti, ma anche - e soprattutto - per il prestigiatore esperto che voglia
inserire nelle sue esibizioni un gioco di prestigio durante il quale gli spettatori
possono osservare con attenzione le sue mani, senza però riuscire a scoprire
niente. Infatti, è soprattutto nel corso di esibizioni tecnicamente impegnative che
un effetto automatico ben costruito - che cioè non può essere riconosciuto come
tale - funziona particolarmente bene. .
E poi ci sono quegli spettatori che vedono ogni doppia presa o quelli che ad alta
voce vi accusano di nascondere una carta nella mano. Proprio loro possono essere
fortemente stupiti e persuasi con un effetto automatico, a patto che questo sia
presentato con intelligenza e capacità.
Vorrei anche precisare che non ho raccolto questi effetti solo per ragioni
"commerciali": la maggior parte di essi infatti è tratta dal mio repertorio. Talvolta
con essi riesco persino ad ingannare anche i colleghi più competenti. Probabil-
mente perché i miei amici si aspettano da me delle routine tecnicamente difficili 11
e rimangono poi sbalorditi dal fatto che io non tocchi mai le carte.
"Se un uomo forte fa. uso di me;cà debolt~ anche questi mezzi debolz' diventano forti -
se però un uomo debole fa uso di me:a:ifortt~ anche i me:a:iforti diventano deboli!" In
questa massima cinese c'è sicuramente una briciola di verità. Proprio per questo
i giochi che seguono costituiscono un valido arricchimento del vostro repertorio.
La mano di un cartomago esperto può aggiungere ad essi quel tocco in più, quel
pizzico di fantasia che permette di superare le rigide ed inespressive regole
ROBERTO UGHT
13
ROBERTO LIGHT
PRIMA ROUTINE
T N.T.
Questo effetto è talmente sbalorditivo che costituisce una vera e propria "bom-
ba": ecco spiegato il titolo. È una creazione del versatile prestigiatore spagnolo
Juan Tamariz. 1 D opo aver letto la spiegazione - e, spero, anche dopo averlo
presentato al pubblico- concorderete con me che si tratta di uno degli effetti più
belli di questo libro! n miglior inizio per la nostra prima routine.
Preparazione: n mazzo viene ordinato in modo che le carte rosse e le carte nere
siano fra loro alternate (fig. l). n mazzo non deve essere necessariamente
completo, ma ci devono essere tante carte rosse quante sono le carte nere.
fig. l
estraneità a quanto sta accadendo. In effetti si tratta di uno di quei giochi in cui
fino alla fine voi non toccherete mai le carte.
2. Rivolgetevi nuovamente al primo spettatore: "Rimetta la sua carta sul ma:ao... ''
Dite quindi al secondo spettatore: "-.. e metta la sua carta sopra. ))
A questo punto avete già eseguito l'unica mossa necessaria per la riuscita del
gioco: l'ordine delle due carte superiori è stato invertito in modo raffinato e
insospettabile!
3. Chiedete agli spettatori: "Pensate che io possa conoscere qualcosa riguardo alle
vostre carte?" Se fino a questo momento avete presentato tutto in modo convin-
cente, gli spettatori non potranno che rispondere "No.')) Subito replicherete:
"Sbagliato.' Qualcosa so... e cioè che le vostre due carte si trovano in cima al ma:ao.))
Guardate gli spettatori negli occhi e sorridete. "Vorreipregarla di tagliare il mazzo."
Aspettate che lo spettatore abbia tagliato il mazzo e che lo abbia poi ricomposto.
4. "Ora è impossibile che io possa sapere qualcosa riguardo alle vostre carte, vero?"
Aspettate la risposta affermativa e ribattete subito:· "Sbagliato.' So che si trovano più
o meno in mezzo al ma:ao. '' Gli spettatori possono solo confermare questa
dichiarazione. "Adesso mi volterò - come potete vedere- e lei taglierà nuovamente il
mazzo formando un mazzetta più grande e uno più piccolo, quindi ricomponga il
ma:ao. " Dopo che lo spettatore ha eseguito le vostre istruzioni, voltatevi nuova-
mente verso il pubblico: "Bene. A questo punto, sicuramente, non posso sapere niente
sulle carte, siete d'accordo?" Gli spettatori annuiranno. "Sbagliato/ So infatti che le
carte si trovano fra loro vicine da qualche parte nel mazzo. Perciò prenda il mazzo in
mano e metta le carte alternativamente a sinistra e a destra sul tavolo, in modo da
formare due ma:aetti." Lo spettatore eseguirà. Per evitare errori e agevolare
l'operazione potenzialmente noiosa, potete anche essere voi a distribuire rapida-
mente le carte, guardando gli spettatori mentre dite: ''Abbiamo due ma:aetti,
ognuno dei quali deve indubbiamente contenere una delle vostre carte, non è vero? Io
non posso assolutamente sapere dove si trovano le carte all'interno dà due mazzettz~
giusto?" Attendete l'assenso del pubblico e dite nuovamente: "Sbagliato.' So in/atti
che le carte sz· trovano all'incirca alla stessa alte:aa nei due ma:aetti. Se per esempio una
delle carte si trova al decimo posto, l'altra si troverà in nona, decima o undicesima
16 posizione/" Gli spettatori ascolteranno sbalorditi.
Probabilmente già ora il pubblico troverà inquietante la vostra sincerità. Molti fra
coloro che hanno seguito il filo del vostro ragionamento saranno disorientati. Gli
altri invece, quelli che credono che abbiate ancora una qualche possibilità di
controllo sulle carte, saranno convinti dalla vostra prossima richiesta.
5. Rivolgetevi ai due spettatori che hanno memorizzato le due carte: "Vorrei perciò
che ognuno di voi prendesse un ma:aetto e lo mescolasse bene!)) Gli spettatori
ROBERTO UGHT
6. "Adesso siete convinti che le carte siano ben mescolate? Bene! Nonostante ciò
ritroverò le vostre carte in un istante. " Prendete il primo mazzetta e apritelo a nastro
fra le mani, con le facce rivolte verso di voi. Sarà composto o di sole carte rosse
o di sole carte nere con un'unica carta di colore opposto. Questa carta estranea
è la carta scelta. Prendetela e, senza mostrarla, mettetela a faccia in basso sul
tavolo. Depositate quindi il mazzetta a faccia in basso sul tavolo. Prendete l'altro
mazzetta e cercate nello stesso modo la carta del secondo spettatore. Mettetela
poi a faccia in basso di fianco all'altra.
Ora basta chiedere agli spettatori di nominare le rispettive carte e poi voltare le due
carte sul tavolo-in maniera drammatica- sottolineando con i gesti e con lo sguardo
l'importanza del momento: le due carte sono quelle scelte dagli spettatori!
Riunendo i due mazzetti, le carte restano divise in rosse e nere! Prendete le due
carte scelte e rimettete la carta rossa tra le rosse e la nera tra le nere.
I NTUIZIONE
ll mazzo, così come risulta ordinato alla fine del gioco precedente, ci consente di 17
eseguire un effetto che credo sia stato creato dal prestigiatore americano John
Kennedy. È una variante delfamoso "Out of this World" diPaul Curry. Nessuno,
a questo punto, penserà che il mazzo possa essere sistemato in un determinato
ordine.
2. Rivolgetevi allo spettatore che ha le carte rosse: "La pregherei di prendere una
carta per volta, a faccia in basso, e con t'aiuto del propn'o intuito decidere se si tratta
di una carta rossa o dz' una carta nera. Se pensa che sia una carta rossa la metta sul tavolo.
Se invece n'tiene che sia una carta nera la metta sulla mia mano."
Darete le stesse istruzioni all'altro spettatore, con l'unica differenza che lui dovrà
mettere quelle che crede nere sul tavolo e quelle rosse sulla vostra mano.
"Pnma dz' iniziare vorrei che ciascuno di voi mi desse una parte delle propn·e carte."
Prendete i due mazzetti ed eseguite un vero miscuglio; quindi, mettete il mazzetta
così mescolato da una parte. "In nessun caso posso sapere quante carte avete ancora
e non posso sapere quali siano, visto che ne abbiamo messe da parte alcune." Questa
operazione e la relativa presentazione serve solo a depistare gli spettatori.
18
fig. 2
ROBERTO UGHT
Appena ambedue gli spettatori hanno distribuito tutte le carte, voltate a faccia in
alto la porzione di mazzo che tenete in mano. "Ovviamente nessuno poteva sapere
quali carte avreste trattenuto e quali avreste messo sulla mia mano. Come vedete tutte
queste carte sono fra loro casualmente mescolate, così come lo sono i colori. E come
potrebbe essere altrimenti! Ma se avete agito seguendo il vostro intuito... lei avrà
davanti a sé carte di un solo colore e lei carte dell'altro!" Con queste parole voltate
i due mazzetti e mostrate le carte che li compongono, concludendo così con un
finale sorprendente (fig. 3).
fig. 3
T ELEPATIA AL TELEFONO
I giochi di prestigio realizzati per mezzo del telefono risultano sempre particolar-
mente sbalorditivi. La maggior parte degli effetti magici di questo genere 19
necessitano di un compare molto affiatato e di un sistema di codici complesso, che
può essere utilizzato solo grazie a un esercizio costante. La versione che segue è
facilissima e può essere provata in un minuto con la vostra partner o il vostro
partner (che d'ora in poi chiameremo "mediurn").
2. "Ho un amz'co che sa leggere nel pensiero. Se fosse quz~ saprebbe subito dirci a quale
carta lei sta pensando. Possiede però anche la capacità dz' leggere il pensiero a distanza:
io lo chiamerò e lei glt' domanderà se è in grado di indovinare la carta scelta."
Dopo aver fatto questa premessa, telefonate al medium.
20
ROBERTO UGHT
Quando vi risponde, ditegli: "Buonasera. Sono ... (dite il vostro nome), potrei
parlare con il medium?" Questo sarà il segnale per il vostro compare, il quale a
questo punto inizierà ad elencare i quattro semi: "Cuori... Picche... Quadri...
Fiori... "
Appena sentite il seme che corrisponde a quello della carta scelta, interrompetelo
dicendo: "Pronto, parla il medium?" Allora il medium inizia ad elencare tutti i
valori facendo una breve pausa tra l'uno e l'altro: "Asso ... 2... 3... 4... 5... 6... 7...
8... 9... 10... Fante... Regina... Re... "
Appena sentite il valore che corrisponde alla carta scelta, interrompetelo: "Un
momento prego... " Passate la cornetta a uno spettatore, che spiegherà la situazione
e che dovrà chiedere al medium se è in grado di indovinare quale carta è stata
scelta.
Naturalmente ciò serve solo a depistare gli spettatori e a creare la giusta
atmosfera, in quanto il medium conosce già il valore della carta.
Note
l) Questa routine è stata pubblicata per la prima volta in spagnolo: } UAN TAMAJUZ, Magia
Potagia, vol. 3, Madrid 1985. Una traduzione apparve qualche anno dopo sulla rivista di Harry
Lorayne Apocalypse, luglio 1987, p. 1369 e ss.
2) In particolare si veda ROBERTO GrOBBl, Card College. Corso di cartomagia moderna - Vo/.2,
Florence Art Edizioni, Firenze 1999, p. 249 e ss.
3) Troverete una descrizione del metodo per far scegliere a vista una carta in RoBERTO GIOBBI,
Card College. Corso di cartomagia moderna- Vol. l, Florence Art Edizioni, Firenze 1998, p.78;
mentre il sistema per prenderne segretamente conoscenza è spiegam in Card College- Vol.2,
op. cit., p. 325.
22
ROBERTO UGHT
SECONDA ROUTINE
fig. l
DITA SUPERSENSIBILI
prendete un'altra carta rossa che metterete sulla carta nera che si trova sulla faccia
del mazzo. Continuate cosl finché in cima al mazzo a faccia in alto non ci sono
almeno dodici carte alternate nel colore (fig. 2).
fig. 2
Contate ora le dodici carte a faccia in alto sulla mano destra e mettete da parte
le rimanenti, che per adesso non utilizzerete più. Sopra il mazzo, indisturbate, ci
sono ancora le sedici carte che useremo nel prossimo effetto. Se questa modalità
esecutiva vi crea delle difficoltà, potete anche mettere una carta rossa a faccia in
basso sul tavolo, seguita da una carta nera, poi da una carta rossa e così via ... il tutto
sotto gli occhi del pubblico. Gli spettatori infatti possono tranquillamente
accorgersi che voi state scegliendo delle carte specifiche dal mazzo. Ciò non
compromette l'esito dell'effetto.
2. Prendete il mazzetto e fatelo tagliare varie volte. Se volete, potete eseguire il
miscuglio Charlier spiegato a pag. 74- io vi consiglio di usarlo. L'importante è che
la sequenza rosso-nero non venga alterata, mentre invece non ha alcuna rilevanza
quale sia l'ordine delle carte.
4. "Dovete ammettere che io non posso sapere in quale punto lei ha tagliato, quante
volte ha tagliato e non posso sicuramente sapere quali carte ha girato. Ciò nonostante,
affidandomz· alla sensibilità delle mie dita cercherò di indovinare la posizione delle
carte all'interno del ma:a:etto."
Mentre parlate, tenete il mazzetto in posizione eli servizio nella mano sinistra e
spingete la prima carta nella mano destra, prendendola in posizione di servizio
(fig. 3). Girate la mano sinistra a palmo in basso e spingete la carta successiva nella
mano destra (in questo modo la carta sarà ovviamente girata- fig. 4).
figg. 3 e 4
5. Mettete le carte sul tavolo: "Ora ci sono sei carte afaccia z'n alto e sei carte afaccia
in basso." Contate le carte sul tavolo separando le carte a faccia in alto da quelle 25
a faccia in basso sul tavolo, in modo da formare due file parallele (fig. 5).
Godetevi lo stupore del pubblico e poi commentate: "E z'noltre, ho trovato tutte le
carte rosse." (Nel caso le carte nere siano a faccia in alto cambiate ovviamente la
vostra affermazione) . Aspettate qualche secondo, perché sicuramente qualcuno
degli spettatori penserà che abbiate usato fin dall'inizio solo carte rosse. Quindi
girate le sei carte a faccia in basso e dimostrate che si tratta effettivamente di sei
carte nere (fig. 6)!
. .. .. .
ROBERTO LIGHT
fig. 5
~· • ~· ••• ;••• ~· • +
~~ 2
fig. 6
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• +9 • +; • • •••
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6. O ra passate alla seconda fase dell'effetto, che sarà ancora più inspiegabile della
prima. D ate allo spettatore le dodici carte affinché le mescoli accuratamente.
Prendete poi le carte, portatele sotto al tavolo e spingetele alternativamente a
faccia in alto e a faccia in basso nella mano destra, come già spiegato al
paragrafo 4. Restituite il mazzetto allo spettatore e chiedetegli di portarlo sotto
il tavolo, in modo che le sue azioni possano essere veramente casuali. "Tagù il
26 mazzetta e giri le due carte superiori. Come prima, può ripetere queste azioni quante
volte vuole. Poi giri l'intero mazzetta e faccia altrettanto anche da questo lato." Lo
spettatore esegue le vostre istruzioni. "Adesso taglz' il mazzetta un'altra volta. Tenga
le carte sotto il tavolo in modo che lei possa veder/e. Ora ci sono due possibilità: o la
carta superiore è afacda in alto oppure è afaccia in basso. Se è afaccia in basso, la voltz~
ne memorizzi il valore e pot~ senza girarla, tagli il mazzetto ancora una volta. Se la carta
è afaccia in alto, la memorizzt~ la giri afaccia in basso e tagli il mazzetta una sola volta.
Quando avrà fatto, mi consegni le carte."
ROBERTO UGHT
7. Portate il mazzetta sotto il tavolo e spingete le carte nella mano destra ruotando
alternativamente la mano sinistra a palmo in alto e a palmo in basso, come
spiegato al paragrafo 4. Riportate il mazzetta in vista e invitate lo spettatore a
nominare per la prima volta la carta memorizzata. Schioccate le dita e stendete
le carte a nastro sul tavolo, a faccia in alto. Un'unica carta sarà a faccia in basso
fig.7). Girate la carta: è quella memorizzata dallo spettatore!
fig 7
Quasi dimenticavo: n principio matematico che sta alla base di questo doppio
effetto è così sbalorditivo che la prima volta trarrà in inganno anche voi!
)JeJ caso specifico di questa routine, tutte le carte rosse saranno carte di quadri,
perché le carte di cuori sono in cima al resto del mazzo, pronte per la prosecuzione
del vostro spettacolo.
:\on abbiate paura, in questo effetto non è necessario sapere leggere veramente
2 pensiero attraverso il contatto muscolare. 1 La presentazione tuttavia risulterà
estremamente interessante per gli spettatori. Come di consueto, accompagno il
gioco con una storia plausibile, lasciando però capire alla fine che non sempre mi
q deve credere. In questo modo la presentazione è avvincente e simpatica al
tempo stesso. E questo è uno degli obiettivi più importanti che possiamo 27
.aggiungere, anche con un gioco di prestigio facile, purché presentato bene e con
talento. Infatti, se il pubblico vi prende in simpatia, potete presentare praticamente
qualsiasi cosa (ammesso che la presentiate bene!).
Effetto: Lo spettatore sceglie una carta qualsiasi che poi mescola personalmente
.ill'intemo del mazzo. L'esecutore riesce a ritrovarla con successo grazie alla sua
capacità di captare i movimenti inconsci dei muscoli dello spettatore.
ROBERTO UGHT
3. Consegnate il mazzo allo spettatore, che con l'altra mano tirerà i "dadi"
memorizzando il numero ottenuto nel modo suddetto. Ai fini di questa spiegazio-
ne, supponiamo che ottenga un nove. Voltatevi, in modo che non possiate sapere
quante carte conterà. Lo spettatore depositerà sul tavolo nove carte, memorizzerà
la successiva e riporrà le nove carte sul mazzo. Così, la vostra carta chiave - la
Donna di Cuori - viene a trovarsi direttamente sopra alla carta memorizzata. E
tutto ciò viene ~e::guito per voi dallo spettatore: questo sl che si chiama lavoro di
28 squadra!
fig. 8
5. Prendete il mazzo estendetelo a nastro sul tavolo con le carte a faccia in alto,
da sinistra a destra, in modo che i loro indici risultino rivolti verso di voi (così la
carta sarà più facilmente localizza bile). Cercate la Donna di Cuori - la vostra carta
chiave - e individuate la successiva carta di cuori che si trova a destra rispetto alla
Donna di Cuori. Le due carte possono essere vicine, ma è molto più probabile che
a causa del miscuglio all'americana fra loro vi siano alcune carte indifferenti:
quella comunque sarà la carta scelta dallo spettatore!
Come è possibile? Grazie alla duplice esecuzione del miscuglio all'americana, il
mazzo viene suddiviso in due gruppi di carte che si susseguono ciclicamente (e
quindi il loro ordine non viene disturbato neppure dai tagli). Dato che le carte di
cuori inizialmente si trovano tutte nella parte superiore del mazzo, esse saranno
ioframezzate da altre carte provenienti dalla metà inferiore del mazzo; la
sequenza delle carte di cuori resterà però inalterata. Questo è un principio geniale
che può essere utilizzato in numerosi altri effetti.
Ricapitolate brevemente la situazione e sottolineate come sia ora impossibile
ritrovare la carta scelta. Spiegate anche, in poche parole, come funziona la lettura
del pensiero attraverso il contatto muscolare: "Mi sarà possibile ritrovare la sua carta 29
leggendo zl suo pensiero attraverso il contatto muscolare. Vorrei pregar/a di pensare
intensamente alla sua carta, e nient'altro. I pensieri creano impulsi ide01-notori, cioè
movimenti involontari dei muscoli che possono essere captati da una persona
sensibile. " Prendete il polso dello spettatore e passatelo sopra alle carte distese a
nastro (fig. 9). Dopo vari passaggi fermatevi sulla carta scelta, date enfasi al
momento con una piccola pausa e quindi estraete la carta dal mazzo affermando:
•E questa è la sua carta, vero!?!"
ROBERTO LIGHT
fig. 9
E ffetto: Lo spettatore memorizza una carta, la rimette nel mazzo e poi mescola.
Quindi prende sette carte qualsiasi e, senza mostrarle al prestigiatore, le nomina
una a una, sostituendo il valore di una di queste con il nome della carta scelta. n
prestigiatore, con l'ausilio della macchina della verità, riuscirà - per quanto
incredibile possa sembrare- a indovinare la carta scelta dallo spettatore!
2. "Per favore tagli il ma:a:.o pià o meno a metà." Lo spettatore, seguendo le vostre
istruzioni, taglia circa metà mazzo e la depone sul tavolo. Prendete subito il
mazzetta inferiore e mettetelo perpendicolarmente su quello che era il mazzetta
superiore, in modo da formare una croce (fig. 10).
31
fig. 10
3. "Con questo espen·mento vorrei provare a dimostrare che la teana della macchina
della verità può essere applicata anche alle carte da gioco. Sicuramente avrete sentito
parlare della macchina con cui è possibile stabilire se una persona mente oppure no. A
ROBERTO UGHT
questo scopo, al soggetto vengono poste delle domande e in base al tipo di risposta, sia
vocale che emotiva, è possibile stabilire se la persona sta dicendo una bugia."
Rivolgetevi allo spettatore che ha mescolato le carte: "Se non ha nulla in contrario,
vorrei provare con lei. Naturalmente è solo un gioco. E in questo gioco dobbiamo
innanzitutto stabilire la verità. Vero è che lei ha mescolato le carte, è esatto? ... E che
ha tagliato il mazzo in un punto qualsiasi. Anche questo è vero, no?" Sollevate il
mazzetta superiore e invitate lo spettatore a prendere la carta che si trova sopra
alla porzione inferiore (fig. 11), che poi è la stessa che all'inizio avete segretamente
memorizzato: "Bene. Allora prenda la carta nelpunto in cui ha tagliato e la memorizzi.
Può anche mostrar/a agli altri spettaton~ ma non a me. Questa carta rappresenta la
risposta vera, sulla quale poi dovrà mentire."
fig. 11
5. "Ed ora veniamo alla macchina delta verità. Prenda sette carte dal mazzo e si assicuri
chefra di esse non si trovi la sua carta." Voltatevi, per non vedere quali carte sceglierà
lo spettatore. "Appena ha fatto, può mettere via il resto del mazzo, che non serve più...
ROBERTO UGHT
Vorrei ora pregar/a di sventagliare le carte in modo che solo lei possa vederle. Mi dica,
una dopo t altra, i nomi delle carte che ha in mano. Al posto di una qualunque di esse,
nomini la carta che ha memorizzato. È importante però che, facendo questo, non si
tradisca cambiando il tono della voce o con Fespressione degli occhi. Io mi volterò: così
eviterò dt' notare se si tradirà con la sua mimica. Dopo aver nominato una carta faccia,
se vuole, una pausa di alcuni secondt~ poi ne nomini un'altra: così non si tradirà con
un'esitazione.'' Owiamente potete personalizzare questo discorso, ma ricordate
che gli spettatori devono comunque ricevere questi consigli.
È ovvio che per voi non fa differenza quando nominerà la sua carta, dato che la
conoscete già. Aspettate finché non ha nominato tutte le carte e poi guardatelo
negli occhi: ((Credo che una volta lei abbia mentito: Lo ha fatto molto bene, ma credo
che la sua voce l'abbia tradita ... Lei ha scelto il Fante di Quadri!» Dite quindi il nome
della carta forzata e concludete questo effetto di sicuro impatto.
Note
l) Per saperne di più sulla lettura del pensiero attraverso il contatto muscolare sì veda BRUNO
RISTORI, Fachirismo e lettura del pensiero. Segreti svelati ad uso dei cun'osi, Florence Art Edizioni,
Firenze 1996, p. 45 e ss. nonché p. 86 e ss.
2) Un articolo facilmente comprensibile sulla teoria e sui fondamenti della lettura del pensiero
attraverso il contatto muscolare si trova in MARTIN GARDNER, Encyclopedia o/ Impromptu
Magie, Magie Inc., Chicago 1978, p. 392.
3) L'adocchiamento segreto di una carta è dettagliatamente spiegato in Card College- Vo/.2,
op. cit., p. 321 e ss.
33
ROBERTO UGHT
TERZA ROUTINE
Le routine descritte in questo libro sono state scelte in modo da poter essere
presentate anche con un qualsiasi mazzo preso in prestito da uno spettatore. Ci
sono comunque alcuni effetti per i quali è necessario usare delle carte di buona
qualità. La routine che sto per spiegare può essere eseguita però anche con il
mazzo più scadente e in peggior stato di conservazione che riuscite a trovare.
Spero che la apprezzerete in modo particolare, perché essa consente di ottenere
con il minimo impegno il massimo impatto.
U NA SCOMMESSA SICURA
li titolo deriva dal fatto che questo gioco veniva usato soprattutto nei circhi e alle
corse dei cavalli per spillare soldi agli ignari spettatori. Si trattava infatti di una
vera e propria scommessa - che owiamente veniva vinta sempre da colui che la
presentava. L'effetto è qui descritto in modo da poter essere usato al solo scopo
di intrattenere il pubblico. 1
Effetto: Quando gli spettatori sono convinti che l' esecutore non possa in nessun
modo ritrovare la carta scelta, egli risolverà la situazione in modo sorprendente
e divertente.
34
fig. l
ROBERTO LIGHT
2. Con la mano destra prendete il mazzo per i lati corti e rilasciate piccoli mazzetti
sulla mano sinistra (fig. 2). Lo spettatore ad un certo punto deve dire "Stop". Per
abituare lo spettatore a questo procedimento di scelta, a titolo eli esempio potete
rilasciare una prima volta tutte le carte a piccoli gruppi nella mano sinistra.
Squadrate quindi il mazzo e ricominciate la procedura. Appena lo spettatore dirà
"Stop», fermatevi. È indifferente quando vi ferma, ma sarebbe meglio se fosse
nella metà inferiore.
fig. 2
Guardate lo spettatore e dite: "Qui? Bene. Ora lei ha due possibilità: vuole scegliere
questa carta oppure quest'altra?" A queste parole, memorizzate, senza farvi notare,
la carta inferiore del mazzetta tenuto dalla mano destra. Vediamo nei dettagli
questa procedura.
Quando dite: "Ora ha due possibilità... " ogni spettatore intuirà, che intendete o la
carta inferiore del mazzetta tenuto dalla mano destra o quella superiore del
mazzetta tenuto dalla mano sinistra. Fate una breve pausa, di due o tre secondi,
per permettere agli spettatori di elaborare questa riflessione. Continuate: "Vuole
questa carta... " e indicate col medio della mano sinistra la faccia della carta
inferiore del mazzetta destro, senza però mostrarla (fig. 3). Entrambi i mazzetti
sono tenuti in posizione orizzontale e più in alto rispetto all'altezza degli occhi.
Con questa "domanda-affermazione" l'attenzione dello spettatore si sposterà sul 35
mazzetta destro. Fate ancora una pausa. Automaticamente lo spettatore conti-
nuerà a pensare e vi precederà nella vostra affermazione incompleta, in quanto
prima avete accennato a due possibilità. La pausa serve a far spostare l'attenzione
dello spettatore, senza sollecitarlo, sul mazzetta della mano sinistra. Otterrete ciò
mostrando con l'indice della mano destra la carta superiore del mazzetta tenuto
dalla sinistra: "... o questa carta?"
Avrete notato che nell'indicare, la mano destra deve spostarsi un po' in avanti, per
ROBERTO LIGfJT
figg. 3 e 4
Per vedere la carta, è meglio tenere i due mazzetti un po' più distanti dal corpo
rispetto a come tenete di solito il mazzo. A questo punto, basta ruotare solo
leggermente il mazzetto destro per dare una rapida occhiata alla carta inferiore.
Riportate subito il mazzo in posizione orizzontale e guardate lo spettatore negli
occhi mentre aspettate la risposta. Intanto avete memorizzato la vostra carta
chiave. Se lo spettatore decide per la carta inferiore del mazzetto destro, sceglierà
la carta che già conoscete. Se volesse l'altra, allora girate la testa dall'altra parte
e chiedetegli di prendere la carta superiore del mazzetto sinistro che gli state
porgendo. Appena avrà memorizzato questa carta, la dovrà riporre nello stesso
punto. Fate cadere il mazzetto tenuto dalla mano destra su quello tenuto dalla
mano sinistra mentre girate la testa e tornate a guardare le carte per attirare
l'attenzione dello spettatore sul mazzo, che in questo momento viene squadrato
36 in modo chiaro ed estremamente pulito. La carta chiave, ovvero la carta da voi
memorizzata, si trova ora sopra la carta scelta.
3. Occorre adesso introdurre una pausa nella procedura, magari dicendo: "Lei ha
mescolato il ma:a:o e ha detto 'stop' in un punto qualunque. Io quindi non posso sapere
quale carta lei abbia memorizzato e neanche dove si trovi." Ovviamente ciò che dite
è vero - ma è irrilevante, dato che conoscete la carta che si trova proprio sopra a
quella scelta dallo spettatore! Per semplicità, supponiamo che la carta scelta si
ROBERTO LIGHT
trovi nella parte inferiore del mazzo. Alla fine spiegherò cosa fare se la carta si
trova invece nella parte superiore.
fig. 5
37
Dopo aver messo ancora altre ca1te sul tavolo, fermatevi nuovamente dicendo:
"Il rmò intuito mi dice che la prossima carta che girerò... no, aspetti... " distribuite
ancora due o tre carte, quindi fermatevi- sottolineando con l'espressione del
vostro corpo un sentimento di fiducia- e affermate con sicurezza: "Sz: ora è tutto
chiaro ... Il mio intuito mi dice che la prossima carta che girerò sarà la sua. Pensate che
sia posstbile?" Mentre dite ciò, tenete una carta in mano, nella stessa posizione in
cui prima tenevate le altre che avete girato. Rivolgete la domanda a tutti gli
ROBERTO UGHT
IMPRONTE DIGITALI
.38
Effetto: Una carta liberamente scelta viene rimessa nel mazzo dallo spettatore
senza che il prestigiatore La tocchi. Ciò nonostante il prestigiatore sarà in grado di
ritrovare la carta scelta grazie alle impronte digitali lasciate dallo spettatore!
fig. 6
3. Indicate il mazzetta C e dite: "Questa, prima dei vari taglz~ era la porzione supenòre
del mazzo. Se le chiedessi di memorizzare la carta supenòre, il mio ritrovamento non
avrebbe nulla di magico, perché potrei facilmente conoscere il valore di questa carta.
Perciò mescoli bene questo mazzetto, finché non sarà convinto che nessuno può
conoscere il valore delta carta sul!.eriore." Dopo il miscuglio, lo spettatore dovrà
memorizzare la carta superiore. E meglio che più persone vedano la carta: ciò sarà
utile nel caso in cui lo spettatore la dimentichi. Ditegli quindi di rimettere la carta
sul mazzetta e di depositarlo sul tavolo.
5. Riassumere: "Sicuramente concorderete con me, se dico che non ho mai toccato il
mazzo." Questa domanda, indubbiamente retorica, prevede un'inevitabile rispo-
sta affermativa. Continuate: "Lei ha tagliato personalmente i mazzetti... e dunque
nessuno poteva sapere quali e quante carte si trovavano in ciascun mazzetto. ''Aspettate
ROBERTO UGHT
6. "Deve ammettere che sarebbe pura fortuna se io riuscissi a n·trovare la sua carta."
Pausa. "Ma ci riuscirò... grazie alle sue impronte digitali! La carta scelta è l'unica ad
essere stata toccata da lei da entrambi i lati. Posso vedere le sue dita?" Guardate
accuratamente ìJ pollice della mano destra dello spettatore, come se voleste
fissare nella vostra mente il disegno dell'impronta. Se avete la lente d'ingrandi-
mento, la scena avrà un maggiore impatto drammatico.
Aprite le carte a nastro fra le mani, con le facce rivolte verso di voi, continuando
a guardare ogni tanto il pollice dello spettatore finché non trovate la carta chiave
(fig. 7).
À
fig. 7
Individuata la carta chiave, iniziate a contare partendo da quella alla sua sinistra.
La venticinquesima carta a sinistra della carta chiave sarà la carta scelta. Se
contate anche la carta chiave sarà la ventiseiesima: così è più facìJe da ricordare.
Se doveste arrivare alla fine del mazzo prima di aver contato ventisei carte,
chiudete il mazzo e continuate a contare ripartendo dalla faccia finché non
giungete alla carta scelta (ciò grazie all'ordine ciclico delle carte).
Depositate questa carta a faccia in basso sul tavolo e chiedete allo spettatore di
40 dire ad alta voce il nome della sua carta (ad esempio il Re di Cuori). Guardate
ancora una volta, rapidamente, la carta, sollevandola appena sul suo lato corto
interno (fig. 8).
Esitate un po' e poi annunciate trionfante: "Vorrei/are molto di più e trasformare
il suo Re di Cuon" in un Asso di Picche!" Nominate prima la carta scelta e poi una
qualsiasi altra carta. Aspettate alcuni secondi, per ~asciare il tempo agli spettatori
di reagire, e continuate poi con voce innocente: "... O preferisce il suo Re di Cuori?"
Voltate quindi la carta: è proprio il Re dì Cuori!
ROBERTO UGHT
fig. 8
CoRRISPONDENZE MAGICHE
tolga da questo mazzo un mazzetta di carte. In realtà potrebbe prendere quante carte
vuole, ma per evitare che la procedura duri troppo a lungo prenda circa un quarto del
mazzo. È fondamentale che né let: né io, né nessun altro possiamo sapere quante carte
ha preso." Con questa richiesta facciamo in modo che lo spettatore tagli circa un
quarto del mazzo (fig. 9). Se lo spettatore non taglia più di metà mazzo, il gioco
si svolge senza problemi. Se lo spettatore dovesse tagliare oltre la metà, fategli
ricomporre il mazzo ed esortatelo a prendere meno carte.
fig. 9
3. "Ora io mi volterò, in modo che lei possa contare indisturbato le sue carte. Lo faccia
in silenzio onde evitare che io possa sapere quante carte ha preso. Nelfrattempo, anch'io
conterò le mie." Detto ciò, voltatevi e contate velocemente le vostre carte,
memorizzando anche la carta superiore del vostro mazzetta. Questa carta non
avrà nessun ruolo neUa prima parte. Sarebbe meglio se riusciste a precedere lo
spettatore. Ammettiamo che voi abbiate contato ventiquattro carte e che la carta
superiore sia il Tre di Fiori (fig. 10).
42
fig. IO
ROBERTO UCHT
5. "Adesso conteremo insieme le nostre carte sul tavolo." Sia voi che lo spettatore
conterete ora ad alta voce le carte mettendole a faccia in basso sul tavolo in modo
da formare ciascuno un proprio mazzetta (la carta chiave- il Tre di Fiori- sarà
cosl spostata in fondo). Supponiamo che lo spettatore abbia quindici carte. Dopo
averne contate quindici non avrà più carte in mano. Commenterete: "Vede, per
prima cosa, io ho tante carte quante ne ha lei... " Dopo un attimo di pausa, continuate:
"Secondo, ho anche tre carte pitt di lei... " prendete altre tre carte e mettetele suJ
tavolo "... e terzo, ho ancora in mano tante carte da poter far diventare il suo mav:.etto
composto da ventuno carte!" Dicendo questo, contate le carte che vi restano in
mano, ponendole sui mazzetta dello spettatore, iniziando da sedici per arrivare
a ventuno!
L'effetto funziona in quanto il mazzetta del prestigiatore ha più carte di quello
dello spettatore. Lo scarto delle tre carte costituisce una raffinata manovra di
distrazione, perché se dicessimo che abbiamo ancora tante carte per portare il
mazzo dello spettatore fino a ventiquattro, il principio di base sarebbe troppo
facile da intuire anche da parte di uno spettatore mediamente attento. In questo
modo, invece, la spiegazione è molto meno evidente, pur restando l'effetto chiaro
e sbalorditivo. Cosa desiderare di più!
Se volete, potete chiedere allo spettatore di ricontare per verifica le sue carte, nel
caso in cui dovesse dubitare che siano veramente ventuno.
6. Nel frattempo riprendete le tre carte che avevate messo da parte sul tavolo,
mettetele sul vostro mazzetta - composto da quindici carte - e unite il tutto al
resto del mazzo. Infine prendete anche le carte dello spettatore- ventuno carte
- e depositatele suJ mazzo. La vostra carta chiave adesso si trova in trentanove-
sima posizione - le vostre diciotto carte più le ventuno dello spettatore. Vi siete 43
così preparati, in modo occulto e raffinato, per la seconda fase dell'effetto, che
darà del filo da torcere anche ai cartomaghi più esperti, ci potete scommettere!
7. "Forse penserete che ciò sia solo /rutto del caso. Perciò lo faremo nuovamente. Per
favore taglt' il mav:.o. Questa volta può prendere anche un mav:.etto più grande, circa
la metà o qualcosa di più." Adesso non è necessario controllare quante catte ha
tagliato lo spettatore. L'importante infatti è che non ne prenda più di trentanove,
ROBERTO LTGHT
Note
l ) Altre descrizioni di questo effetto compaiono in numerosi libri, tra i quali ricordo "Circus
card trick" in J. HuGARD - F. BRAUE, The Royal Road to Card Magie, Fa ber & Fa ber, Londra
1978, p. 150 e "The 26th Card Location" in]. H uGARD - F. BRAUE, Expert Card Tcchnique,
Londra 1975, p. 397.
ROBERTO UCHT
2) Questa idea, che può essere impiegata in quasi tutti gli effetti magici, è del prestigiatore
americano Nate Leipzig, come c~ ha raccontato, ancora una volta, Dai Vernon nel suo "The
Vernon Touch" apparso sulla rivista Gemi.
3) "A matter of debit and credit" in ]01-IN HrLLJARD, Greater Magie, U.S.A.1938, p. 157 e ss.
Questo libro è indubbiamente una delle maggiori opere della letteratura magica e dovrebbe
essere letto da chiunque sia seriamente interessato all'arte della prestigiazione; specialmente
la parte sulle carte è eccezionale.
45
ROBER1"0 UGHT
QUARTAROUTINE
Qualche volta vale la pena di presentare un effetto che richieda una preordina-
zione del mazzo molto più complessa, perché in tal modo è possibile ottenere, con
il minimo impegno, dei risultati veramente stupefacenti. Spesso però, se non si ha
l'accortezza di mescolare il mazzo prima di iniziare la presentazione dell'effetto,
tale stratagemma appare subito chiaro anche al pubblico più ingenuo.
Una strategia ancora migliore è questa: prima si presentano alcuni effetti con un
mazzo che può essere tranquillamente mescolato e in seguito, durante lo
svolgimento di un effetto successivo, lo si sostituisce con quello preparato.
Quando poi viene il momento di utilizzare il mazzo preordinato, nessuno
sospetterà che vengano usate delle carte diverse da quelle che sono state prima
più volte mescolate da varie persone del pubblico.
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fig. 1 ++
+ +i.
47
fig. 2
ROBERTO UGHT
Il primo effetto di questa routine è una creazione molto efficace del mio amico
prestigiatore Richard Vollmer di Strasburgo. L'idea di base, così mi disse Richard,
è del prestigiatore americano J. C. Wagner. 1
Effetto: Uno spettatore sceglie una carta e la perde nel mazzo mescolandolo. Il
prestigiatore gli rivolge tre domande riguardanti la carta scelta e lo spettatore
risponde ad esse scegliendo di mentire o di dire la verità. Ciò nonostante
l'esecutore sarà in grado non solo di ritrovare la carta scelta, ma di individuare
anche le altre tre carte del valore corrispondente!
Preparazione: Le prime sette carte del mazzo sono ordinate nel modo seguente:
Fante di Cuori, Fante di Picche, Fante dì Quadri, Re di Quadri, Dieci di Cuori,
Asso di Quadri, Fante di Fiori. Il Fante di Cuori è la carta superiore, mentre il
Fante di Fiori si trova in settima posizione a partire da sopra il mazzo.
fig. 3
fig. 4
49
fig. 5
ROBERTO UGHT
3. "Il programma della macchina della verità gira su un nuovo sistema a sette bit, per
cui per avviare il programma ho bisogno di sette carte." Ovviamente tutto ciò non ha
senso: chi non s'intende di computer non potrà certo mettere in dubbio le vostre
affermazioni, mentre i più esperti troveranno la cosa divertente.
Aprite le carte a nastro fra le mani, con le facce rivolte verso di voi, e tagliate il
mazzo in modo da riportare in cima il Fante di Cuori. Girate il mazzo a faccia in
basso e mettete le sette carte superiori a faccia in basso sul tavolo, senza invertirne
l'ordine. Mettete da parte il mazzo perché non servirà più per la prosecuzione
dell'effetto.
4. Rivolgetevi verso lo spettatore che ha scelto la carta dicendogli: "Le porrò alcune
domande che sono in stretta relazione con la sua carta. Lei potrà rispondere dicendo la
verità, ma può anche mentire. Non ha alcuna z·mportanza se dz.rà ti vero o ilfalso, perché
il programma della macchina della ven.tà scopn.rà comunque la verità."
Dopo questa spiegazione, rivolgetegli la prima delle quattro domande: "La sua
carta è rossa o nera?" Quando lo spettatore vi avrà risposto, prendete il mazzetta
a faccia in basso in posizione di servizio nella mano sinistra. Depositate la carta
superiore sul tavolo (fig. 6). Quindi spostate la carta successiva da sopra a sotto
il mazzetto (fig. 7).
50
figg. 6 e l
ROBERTO LJGHT
Depositate sul tavolo quella che in precedenza era la terza carta, !asciandola a
faccia in basso sulla prima. Portate poi la quarta sotto al mazzo e così via, fino a
che in mano non vi resta una sola carta. Girate questa carta: è l'Asso di Quadri:
"Ah, una carta rossa ... Ciò dimostra che lei ha mentito: lei ha sicuramente preso una
carta rossa. " Se lo spettatore avesse detto la verità, ovviamente dovrete adeguare
la vostra affermazione. Depositate la carta a faccia in alto sul tavolo.
Potete giustificare questa procedura un po' inusuale (è la cosiddetta "distribuzione
australiana", che in gergo tecnico inglese viene chiamata "down under deal")
dicendo: "Come ogni computer moderno, anche questo funziona con un sistema
binario." Nel frattempo iniziate a mettere una carta sul tavolo e l'altra sotto al
mazzetta.
5. La seconda domanda sarà: "Dato che si tratta di una carta rossa, potrebbe essere
una carta di cuori o una carta di quadri. È una carta di cuori o di quadrir Quando
lo spettatore vi avrà risposto, ripetete il procedimento sopra descritto, mettendo
una carta sul tavolo ed una sotto al mazzetta, e continuando finché non ve ne resta
in mano soltanto una. Girate questa carta, è il Dieci di Cuori: "Il Dieci di Cuori
mi dice che la sua carta era di cuori." Owiamente questo è vero.
Domandate ancora: "È una figura oppure no?"
Nuovamente mettete le carte alternativamente sul tavolo e sotto il mazzetta,
finché non ve ne resta in mano solo una: il Re di Quadri. "Questo dimostra che la
sua carta è una figura."
Fin qui la progressiva rivelazione della carta scelta dovrebbe aver suscitato
meraviglia nel pubblico.
Adesso appare chiaro perché è cosi importante che tutti gli spettatori conoscano
fin dall'inizio la carta scelta: più spettatori avranno visto la carta, maggiore sarà
la reazione ogni volta che indovinate la risposta giusta!
6. Ora cambiate domanda: "Per la prima volta dica la verità e nient'altro che la verità.
Qual è la sua carta?" Lo spettatore dovrà rispondere Fante di Cuori. Eseguite
ancora una volta la "distribuzione australiana", come sopra descritto. Al termine,
vi resterà in mano li Fante di Cuori, mentre sul tavolo ci saranno gli altri tre Fanti.
Girate prima il Fante di Cuori: primo colpo di scena. E concludete: "Sapete, le carte
non mentono mai!"
Ora voltate gli altri tre Fanti: secondo colpo di scena! 51
D ESTREZZA DI MANO
Nel corso di questo effetto sostituirete nella vostra tasca il mazzo usato finora con
quello preordinato.
Effetto: Uno spettatore sceglie una carta e poi la perde nel mazzo; questo viene
messo nella tasca dell'esecutore. Con apparente destrezza di mano, questi riesce
a trovare e a estrarre dal mazzo la carta dello spettatore!
fig. 8
52
2. "Affinché la sua scelta sia veramente casuale vorrei che taglìasse il mazzo in questo
modo." Girate il mazzo a faccia in basso e depositatelo sul tavolo. Tagliate circa
un terzo del mazzo emettetelo a faccia in alto sopra al restante mazzetta inferiore,
che resta a faccia in basso. Tagliate ora un gruppo di carte più consistente (circa
due terzi del mazzo), girate nuovamente questa porzione e depositatela sul
ROBERTO LICHT
restante terzo inferiore. "Quando avrà tagliato il mazzo in due punti qualsiasz:
memorizzi per favore la prima carta a faccia in basso." Dimostrate ciò stendendo le
carte a nastro sul tavolo (fig. 9).
"Nel nostro caso sarebbe la ... " nominate la prima carta a faccia in basso che avete
preso e poi mostrato a tutti. "Questa sarà ovviamente sempre una carta diversa."
Detto questo, !asciatela cadere sopra alle carte a faccia in alto, girate a faccia in
basso tutte le carte a faccia in alto e mettetele sotto il resto del mazzo. Se avete
seguito correttamente le istruzioni, il Quattro di Cuori sarà sopra al mazzo che ora
è interamente a faccia in basso.J
3. Consegnate ora il mazzo a uno spettatore che dovrà memorizzare una carta con
la procedura che avete appena illustrato: memorizzerà il Quattro di Cuori, la carta
che voi già conoscete! 4 Dopo averla vista, lo spettatore deve ricomporre il mazzo,
perdervi la carta ed eseguire uno o più tagli.
6. Dopo aver costruito una certa tensione drammatica, inserite la mano sinistra
in tasca, prendete la prima carta del mazzo preparato ed estraetela senza
ROBERTO LJGHT
STOP !
Questo effetto, che ancora una volta si basa su un antico principio, è stato
elaborato da due prestigiatori americani: Larry Jennings e Bruce Cervon .' Si tratta
di un classico metodo di localizzazione, intelligente e facile al tempo stesso, che
presentato in questa forma non ha mancato di stupire anche i prestigiatori più
esperti. Lo posso confermare io stesso, che l'ho utilizzato in numerose esibizioni!
Effetto: Lo spettatore sceglie liberamente una carta, che poi mescola fra le altre.
Ciò nonostante il prestigiatore è in grado, inspiegabilmente, eU ritrovare la carta.
accada, aprite il mazzo velocemente mentre chiedete allo spettatore eli rimettere
la sua carta fra le altre. Quando rimetterà la sua carta, voi avrete già superato la
metà del mazzo. Chiudete il nastro e squadrate il mazzo nella posizione sollevata,
quincli )asciatelo in posizione di servizio nella mano sinistra. In questo modo tutta
la procedura apparirà assolutamente chiara e onesta.
Coloro che conoscono il principio delle "carte orientabili" aspetteranno invano
che ruotiate il mazzo mentre lo spettatore memorizza la carta. Voi, infatti, girerete
segretamente il mazzo solo adesso, proprio quando nessuno se lo aspetta più!
3. Per far ciò, tagliate il mazzo come segue: con la mano dest1·a prendete il mazzo
per i lati corti e con il pollice destro sollevate circa metà del mazzo. È importante
che afferriate almeno ventuno carte. Poggiate l'inclice sinistro sull'angolo interno
sinistro del mazzetta superiore (fig. 10) e con esso ruotatelo in avanti di
centottanta gradi (fig. 11). La prima falange del medio destro serve come fulcro
di questa rotazione. nmazzetta superiore cade in posizione di servizio nella mano
sinistra; la mano destra poi vi lascia cadere sopra il resto del mazzo.
figg. lO e 11
55
ROBERTO LTGHT
In questo modo la carta scelta, che si trova nella porzione inferiore del mazzo,
diviene l'unica carta orientata nella direzione opposta rispetto alle altre carte
orientabili. E avete ottenuto tutto ciò con un taglio casuale, che al pubblico appare
come un'elegante fioritura.
fig. 12
Ovviamente voi vi fermerete quando giungete alla prima carta orientabile che
abbia un orientamento opposto rispetto alle altre. Capirete subito in quale
direzione indica la maggior parte dei semi. Continuate a mettere sul tavolo carte
56 a faccia in alto finché non vedete una carta che inruca in direzione opposta.
Depositate sul tavolo ancora due o tre carte e quinru fermatevi. Guardate lo
spettatore e rute: ({Credo che lei abbia pensato stop!' esattamente... al Sette di
Quadri!" Nominate la carta scelta, prendetela e deponetela davanti allo spettatore!
Quasi dimenticavo: Come tutti gli altri effetti in cui una porzione preordinata si
trova nella parte superiore del mazzo, anche in questo caso può essere eseguito un
falso miscuglio che lasci inalterato l'ordine delle prime ventidue carte del mazzo.
ROBERTO UGHT
Note
l) "Would ILie to you?" in]. C. WACNER, The Commercia! Magico/f. C. Wagner, USA 1987,
p. 141 e ss.
2) La "forzatura classica" e la "forzatura allo stop" sono accuratamente descritte nel mio Card
College - Vol. l, op.cit., rispettivamente a p.l89 e a p. 197. Nel cap. 4 dello stesso volume
(p. 73 e ss.) troverete la spiegazione di molti buoni metodi di controllo, mentre a p. 56 viene
illustrato il "miscuglio con carta sporgente", molto adatto a questa fase dell'effetto.
3) Questa raffinata procedura, che permette di far credere che la scelta della carta da parre
dello spettatore sia del tutto casuale, mi è stata mostrata dal grande prestigiatore spagnolo
Juan Tamariz.
4) Questo metodo per "forzare" una carta viene attribuito al prestigiatore americano Henry
Christ.
5) Questo effetto, in questa forma, è stato pubblicato per la prima volta da Charles Miller sulla
rivista americana Genii.
57
ROBERTO UGHT
QUINTA ROUTINE
Applicheremo ora un antico principio che è conosciuto anche tra i non addetti ai
lavori. Ma l'utilizzazione d i carte pari e dispari anziché rosse e nere, unitamente
al maneggio e alla presentazione che sto per descrivere, fanno di questo "vecchiu-
me" un effetto che riesce ad ingannare anche i prestigiatori più esperti.
Effetto: Due spettatori scelgono ciascuno una carta da un mazzo che loro stessi
hanno mescolato. Le carte vengono rimesse nel mazzo dagli stessi spettatori. Ciò
nonostante il prestigiatore sarà in grado di ritrovarle entrambe in maniera
sbalorditiva.
Preparazione: Dividete il mazzo in due metà: le carte pari da una parte e le dispari
daiJ'altra. Considerate il Fante come 11, la Donna come 12 e il Re come 13. n
primo mazzetta contiene quindi gli Assi, i Tre, i Cinque, i Sette, i Nove, i Fanti
e i Re. nsecondo mazzetto contiene invece i Due, i Quattro, i Sei, gli Otto, i Dieci
e le Donne. il primo ha quattro carte in più del secondo, ma ciò non ha alcuna
importanza, perché nessuno se ne accorgerà.
Mescolate bene ciascun mazzetto, così che i valori siano distribuiti in modo
casuale. Prendete il mazzetto con le carte pari e memorizzate la carta che si trova
sulla sua faccia: sarà la vostra carta chiave. Mettete questo mazzetta sopra a quello
contenente le carte dispari. Inserite il mazzo così preparato neiJ'astuccio e siete
pronti per iniziare.
fig. l
59
ROBERTO UGHT
5. Riprendete il mazzo estendetelo a nastro sul tavolo (fig. 2). Se osservate le carte
a faccia in alto, noterete che sono tutte pari tranne una: questa è la prima carta
scelta (owiamente può capitare anche il contrario, di vedere cioè tutte carte
dispari e fra queste una sola carta pari).
fig.2
fig. 3
60
ROBERTO LIGI-/T
fig. 4
Fatto ciò, potete estrarre le carte a faccia in basso (fig. 5) e girarle a faccia in alto,
come la pagina di un libro, sopra al mazzetta a faccia in alto (fig. 6).
61
figg. 5 e 6
ROBERTO LIGHT
Quasi dimenticavo: Per capire meglio il principio, dividete il mazzo in carte rosse
e carte nere; eseguite quindi con questi due mazzetti i vari passaggi. n procedi-
mento vi sarà subito chiaro.
L'effetto sarà ancora più ingannevole se segnate la carta chiave piegandone un
angolo. 2 In questo modo potrete dividere il mazzo in due parti "quasi" uguali
senza dover guardare le facce delle carte.
Questo effetto ha sul pubblico un impatto molto forte, in quanto tutto accade in
mano allo spettatore, senza che il prestigiatore tocchi mai il mazzo.
Per la seguente routine mi sono ispirato a un effetto apparso su un libro
arnericano.3 n procedimento da me usato è però completamente differente dal
metodo originale ed è molto più sicuro nell 'esecuzione.
Effetto: Lo spettatore mescola il mazzo, memorizza due carte che poi perde
personalmente fra le altre. Nonostante questa premessa, il prestigiatore sarà in
grado di ritrovare le carte scelte.
fig. 7
62
ROBERTO LJCHT
fig. 8
"Tagli ora il ma:a:o e Lo ricomponga. " Lo spettatore esegue. "Bene. Tagli ancora una
volta il ma:a:o e Lo ricomponga." Coslla prima carta chiave viene posizionata sulla
seconda carta scelta!
È importante che non diciate allo spettatore d i tagliare più volte, perché altrimenti
potrebbe formare tanti piccoli mazzetti e potreste correre il pericolo che le carte
chjave vengano separate dalle carte scelte.
fig. 9
RITORNO AL FUTURO
64
Nel corso di questa routine, dopo aver ritrovato più volte delle carte scelte, una
predizione costituisce senz' altro un diversivo allettante. L'idea di utilizzare il
tempo come filo conduttore che giustifica la previsione è mia.
Effetto: n prestigiatore si proietta nel futuro, memorizza cosa vi accade, torna nel
passato e predice l'evento nel presente. Un a storia complessa con un finale chiaro
e coinvolgente.
fig. 10
65
Memorizzate il seme della prima carta (Cuori) e il valore della seconda (Re).
Otterrete cosl il nome di una terza carta: Re di Cuori. Cercate questa carta nel
ROBERTO L/CI-tr
4. "Bene. Abbiamo ora bisogno di due mazzetti uguali. Metta da parte il mazzo eprenda
le carte che sono sul tavolo. Metta una carta in questo punto. .. la seconda in
quest'altro... la seguente sulla prima ... poi la successiva sulla seconda e così via, finché
il mazzo sarà diviso in due ma:a.etti uguali." Con queste parole indicate due punti
sul tavolo, mentre lo spettatore divide le carte formando due mazzetti. Se lo
spettatore farà tutto in modo corretto- ed è questo che vi interessa! - alla fine le
due carte memorizzate si troveranno ognuna in cima ad un mazzetta.
Riassumete brevemente: "Dato che all'inizio ha personalmente mescolato il mazzo,
che ha preso delle carte scelte a caso e che ha continuamente mescolato, deve ammettere
che nessuno può sapere quali carte ci sono ora sul tavolo." Aspettate la conferma dello
spettatore.
In realtà voi conoscete le carte che si trovano in cima ai due mazzetti, cioè le carte
che erano in cima al mazzo e che voi avete memorizzato. Grazie a una presenta-
66 zione accuratamente studiata, nessuno sospetterà che ciò che avete appena detto
non possa essere vero.
5. "Vediamo quali carte si trovano casualmente in cima ai due mazzetti." Fate girare
a uno spettatore La carta superiore di uno dei mazzetti, non importa quale.
Supponiamo che sia il Cinque di Cuori. Continuate: "Questa carta ci svela qualcosa
riguardo al seme. È una carta di cuorz~ perciò il seme è cuon·. Giri per favore a faccia
in alto la carta superz"ore dell'altro mazzetto." Questa carta, nel nostro esempio, sarà
ROBERTO LIGI IT
il Re di Picche. "Il Re di Picche ci dice il valore della carta, cioè un Re. Cuori è il seme
e Re è il valore, quindi casualmente siamo atrivati ad identificare il Re di Cuori.
Esattamente questo ho visto nel/utut·o e questo futuro adesso è diventato il presente. E
se ciò è vero, posso dimostrarlo con la carta che ho messo da parte. Considen· che non
ho mai toccato questa carta e che lei ha fatto tutto senza il mio aiuto." Lasciate che sia
lo stesso spettatore a girare il Re di Cuori e le vostre parole saranno confermate
(fig. 11). Potete terminare dicendo: "Vedete, con questo evento abbiamo dimostrato
che è possibile tornare al futuro."
fig. 11
Note 67
l) Questi dettagli sono una specialità del prestigiatore spagnolo Juan Tamariz.
2) La "piegatura deU'angolo" è descritta in Card College - Vol. 2, op.cit., p. 316 e ss.
3) "Convention Locarion" in FRAJ'-IK GARCIA, Super Subtle Card Miracles, New York 1973,
p. 130.
4) Esclamazione originale di Rolf Andra, famoso prestigiatore tedesco (1907-1997).
5) AL L EECII, Cardmanship, USA 1959, p. 21 e ss.
ROBERTO UCHT
SESTA ROUTINE
DOPPIA LOCALIZZAZIONE
Questo è senza dubbio uno degli effetti di localizzazione più sbalorditivi che si
possano presentare con un mazzo di carte. 1 Infatti, sono spesso riuscito a trarre
in inganno tutti quei prestigiatori che ignoravano il principio su cui si basa. Vi
assicuro che si tratta di un effetto molto raffinato. D fatto che sia necessaria una
breve preparazione, non dovrebbe scoraggiarvi dall'impararlo, perché si tratta di
un'autentica perla.
Effetto: Uno spettatore sceglie- senza nessuna interferenza da parte vostra- due
carte che poi ritroverete con successo.
fig. l
68
ROBERTO LIGI/T
figg. 2 e 3
Lo spettatore avrà così djviso il mazzo in tre parti quasi uguali; dal suo punto di
osservazione il mazzetta che si trova al centro corrisponderà alla porzione
inferiore del mazzo, il mazzetta di destra alla porzione superiore e quello di
sinistra alla porzione centraJe.
fig. 4
Per trovare la seconda carta, bisogna sommare al Sei eli Picche il numero elieci.
Nel nostro caso, l'operazione dà come risultato seelici (6+ 10= 16). La sedicesima
carta a partire dalla faccia del mazzo è la seconda cruta scelta. Togliete anche
questa carta dal mazzo e mettetela a faccia in basso davanti allo spettatore,
accanto alla prima. Mentre cercate le due carte scelte, portate sopra al mazzo le
cinque carte della scala reale di picche- cioè il Dieci, il Fante, la Donna, il Re e
l'Asso di Picche - non importa in quale ordine. Far ciò è facile: spesso è sufficiente
un semplice taglio, dato che esse sono state già in precedenza riunite e ordinate.
Chiedete allo spettatore di dire ad alta voce e in modo chiaro il nome delle carte
scelte. D opo un attimo di pausa, girate a faccia in alto le due ca1te che si trovano
sul tavolo: sono proprio quelle!
SCALA REALE
Anche se questo effetto ha come tema il poker, il pubblico a cui lo presentate può
benissimo ignorare le regole di questo gioco. n finale, infatti, ha un impatto
talmente forte dal punto di vista visuale che l'effetto funziona bene con chiunque.
n principio su cui si basa è del prestigiatore americano Bob Hummer e può essere
applicato in modi diversi. 2
Effetto: Dieci carte scelte casualmente dallo spettatore vengono ben mescolate 71
e quindi distribuite per formare due mani di poker. Le carte del prestigiatore
risulteranno costituire una scala reale!
2. La restante porzione del mazzo può essere messa da parte, perché durante
questo effetto non verrà più utilizzata. Ora dovrete far sì che le cinque carte della
scala reale siano ben distribuite nel mazzetto. Per far questo, non basta far
mescolare le carte con un miscuglio nel cavo della mano- quello usato più spesso
dagli spettatori - perché così le carte non verrebbero sufficientemente mescolate.
Spargetele perciò sul tavolo e chiedete allo spettatore di mescolarle bene fra loro
(fig. 5). Quando è convinto che le carte siano ben mescolate, dovrà raccoglierle
e rendervi il mazzetto.
fig. 5
3. "Ora eseguirò un miscuglio ancora diverso, t"n modo che non vi siano dubbi sul/atto
che tl ma:a.etto è veramente ben mescolato." Detto ciò, voltate il mazzetto a faccia
in alto e sventagliate le tre o quattro carte superiori spingendole verso destra con
il pollice sinistro. Comunque siano ora disposte le carte, occorre formare cinque
coppie di carte in modo che le due coppie di carte di picche necessarie per la scala
reale siano dorso contro dorso, alternate a due altre coppie di carte indifferenti
faccia contro faccia.
72 Alla fine vi resterà in mano una coppia di carte composta da una carta qualsiasi
e da una carta della scala reale. Mantenendo le due carte a faccia in alto, mettete
la carta della scala reale davanti alla carta indifferente, girate entrambe le carte a
faccia in basso e fatele cadere sulle altre quattro coppie che si u·ovano sul tavolo.
Per chiarire nei dettagli la procedura, vi faccio un esempio. Supponiamo che le
dieci carte che avete in mano siano (a partire dalla faccia del mazzetto): Dieci di
Picche, Donna di Cuori, Otto di Quadri, Re di Picche, Asso di Picche, Tre di
Cuori, Nove di Fiori, Fante di Picche, Donna di Picche e Quattro di Fiori (fig. 6).
ROBERTO LIGHT
fig. 6
Aprite le carte a nastro fra le mani e mettete la Donna di Cuori e l'Otto di Quadri
faccia contro faccia, in questo modo: prendete le prime due carte nella mano
destra, girate la mano destra a palmo in basso e spingete nella mano sinistra la
Donna di Cuori a faccia in basso sull'Otto di Quadri (fig. 7). Quindi mettete il
Dieci di P icche che si trova ancora nella mano destra a faccia in alto sotto l'Otto
di Quadri (fig. 8).
73
figg. 7 e 8
ROBEJ<TO LIGI/T
Fate cadere le prime due carte sul tavolo. Sopra il mazzo a faccia in alto c'è ora
il Dieci eli Picche, seguito dal Re eli Picche. Mettete queste due carte dorso contro
dorso e !asciatele cadere sulla coppia di carte che già si trova sul tavolo. Spingete
alcune altre carte verso destra, mettete il Tre di Cuori e il Nove di Fiori faccia
contro faccia e lasciate cadere anche questa coppia sul tavolo. Mettete l'Asso eli
Picche e il Fante di Picche dorso contro dorso e depositate questa coppia sulle
altre. Rimane la Donna di Picche, che metterete a faccia in alto sopra al Quattro
di Quadri anch'esso a faccia in alto. Girate queste due carte insieme a faccia in
basso e fate cadere questa coppia di carte sul mazzetto che si trova sul tavolo.
4. Ora potete far tagliare questo mazzetto anche da uno spettatore, quante volte
vuole. Potete anche farlo nel seguente modo: mettete le carte davanti a uno
spettatore e chiedetegli di tagliare, ricomponete il mazzetto, giratelo emettetelo
davanti ad un secondo spettatore che dovrà tagliarlo a sua volta. Questa
procedura, pur essendo molto convincente, non altera affatto l'ordine relativo
delle carte.
Se volete, potete eseguire il miscuglio Charlier. Eccone una breve descrizione:
Tenete il mazzetto in posizione eli servizio nella mano sinistra. ll pollice sinistro
spinge le prime due o tre carte verso destra, in modo che la mano destra possa
prenderle (fig. 9). Separate le mani e spingete verso destra con il medio e l'anulare
della mano sinistra alcune carte da sotto il mazzetto tenuto nella mano sinistra;
queste vengono messe sopra alle carte già tenute dalla mano destra (fig. 10).
74
figg. 9 e 10
ROBERJ'O UGTJT
Con il pollice destro spingete verso destra circa la metà delle carte rimaste nella
mano sinistra che prenderete sotto le carte nella destra. Mettete le restanti carte
della mano sinistra sopra a quelle della mano destra. Con questo miscuglio non
avete fatto altro che tagliare il mazzetto. Potete ovviamente ripeterlo più volte
mentre parlate con il pubblico, facendo attenzione a non guardare le carte. Il
miscuglio Charlier comunque non è assolutamente necessario.
Se volete, potete anche far mescolare le carte allo spettatore utilizzando la
procedura "CATO" - owerosia "Cut And Turn Over" - descritta a pag. 24,
paragrafo 3, nell'ambito dell'effetto "Dita supersensibiu".
6. Tenete ora il mazzetta in modo da avere a faccia in basso le carte della scala
reale che, grazie al principio di Bob Hummer, sono tutte nello stesso verso.
Rivolgetevi a uno spettatore: "Giocheremo a poker con queste dieci carte che lei stesso
ha scelto da un mazzo che ha più volte personalmente mescolato. Quali carte vuole,
quelle a faccia in alto o quelle a faccia in basso?" Qualunque cosa risponda,
distribuite le carte in modo da avere da una parte tutte le carte a faccia in basso
e nell'altro mazzetta tutte le carte a faccia in alto. Commentate le carte a faccia
in alto: spesso con esse non è possibile effettuare alcun punteggio interessante ma,
qualora accadesse il contrario, congratulatevi con lo spettatore per aver scelto e
mescolato delle buone carte. "Recentemente qualcuno mi ha detto: 'Non vo"ei mai
giocare a poker con lei. ' Non capisco perché... forse perché mi sono servito una scala
reale?" Mentre dite ciò, scoprite la scala reale di picche (fig. 11).
75
fig. 11
ROBERTO LICHT
Quasi dimenticavo: Come in tutti gli effetti di questo genere, anche qui un falso
miscuglio e un falso taglio risultano essere molto convincenti. Ovviamente potete
scegliere qualsiasi altro seme per formare la scala reale, ma tenete presente che
molti pensano che la scala reale di picche sia quella che vale di più - anche se in
verità valgono tutte allo stesso modo.
MiscuGLIO HoNoLuLu
Ecco un metodo di localizzazione inusuale quanto originale.
fig. 12
fig. 13
ROBERTO UGJ-IT
fig. 14
3. Dopo aver fatto ciò, deve tagliare il mazzo più o meno a metà ed eseguire un
miscuglio all'americana. n mazzo sarà quindi composto da carte a faccia in alto
e a faccia in basso e la carta scelta risulterà persa tra le altre.
Se lo spettatore non è capace di eseguire il miscuglio, potete farlo voi. Owiamente
l'effetto è molto più spettacolare se lo spettatore fa tutto da solo, mentre voi gli
voltate le spaUe.
Lo spettatore deve ora tagliare il mazzo più volte.
4. Giratevi ora verso il pubblico, prendete il mazzo estendetelo a nastro sul tavolo,
da sinistra verso destra. Vi accorgerete che vi sarà una lunga sequenza di carte a
faccia in alto. La prima carta a faccia in basso, a sinistra di questa sequenza, è la
carta precedentemente memorizzata dallo spettatore! (6g. 15)
fig. 15
77
Può accadere che lo spettatore, avendo tagliato più volte, abbia interrotto la
sequenza di carte a faccia in alto. Troverete quindi agli estremi del nastro, a
sinistra e a destra, una sequenza più piccola di carte a faccia in alto. La carta scelta
è quindi logicamente la prima carta a faccia in basso, a sinistra rispetto aUa
sequenza di destra.
Una volta capito il principio, potrete tenere le carte io mano invece distenderle
ROBF.RTO LIGHT
a nastro sul tavolo. In questo modo anche lo spettatore più attento non potrà
accorgersi che prendete la prima carta a faccia in basso dopo una lunga sequenza
di carte a faccia in alto.
Note
l ) Questo effetto è, neUa sua idea di base, del prestigiatore americano Sam Schwartz. È stato
pubblicato per la prima volta nel suo libro Play it again, Sam!
2) Questo effetto mi è stato mostrato da Larry Jennings durante la mia visita al Magie Castle
nel giugno del l 986. Non sono stato in grado di trovare la fonte originale e sospetto che si
tratti di una versione undergrormd.
78
ROBERrO LJGHr
SETTIMA ROUTINE
MANTO
Questo effetto, decisamente brillante, è una creazione del mio amico di Strasburgo
Richard Vollmer 1 Si tratta di un effetto un po' diverso dal solito con cui, pur non
basandosi sulla scelta e sul conseguente ritrovamento di una carta, il coinvolgi-
mento del pubblico è assicurato.
8 cWtte ne~te
1- - - - --------
13 cWtte ~~e
,
l
21 cwtte ~o.tUJ-
a faccltf' in afta
l
80
figg. l, 2 e3
ROBERTO LfGHf
il mazzo nel punto in cui si trova la carta chiave memorizzata in precedenza (fig. 4)
e consegnate le ventuno carte superiori allo spettatore.
fig. 4
Tenete le restanti per voi. Owiamente occorre ripartire le carte con rapidità e
disinvoltura, così da far sembrare casuale la divisione. Gli spettatori non devono
sospettare che voi conosciate l'identità o il numero delle carte che compongono
le due porzioni.
figg. 5 e 6
4. Riassumete: "Dovete ammettere che il mazzo con carte a faccia in alto e afaccia in
basso è mescolato più che bene. Nessuno può sapere quali carte sono a faccia in alto e
quali a/accia in basso e quante carte siano, perché lei ha tagliato le carte dove ha voluto
e Le ha poi mescolate." Lo spettatore non potrà certo contraddirvi.
ROBERTO UGHT
5. Dite al primo spettatore di dividere m due mazzetti le carte rosse dalle carte
nere, contando ad alta voce le carte rosse. Chiedetegli quindi di contare le carte
nere. Conterà otto carte nere e tredici caLte rosse. Quando il secondo spettatore
legge la seconda parte della vostra predizione, anche questa risulterà corretta!
VERNoN's BEsT
Come recita il titolo, questo effetto è stato creato dal prestigiatore canadese Dai
Vernon- detto "il Professore" - ed è appunto tra i migliori di questo tipo che egli
abbia creato.
Effetto: L'esecutore ritrova una carta che è stata liberamente scelta dallo
spettatore.
fig. 7
2. "Ora prenda uno di questi mazzetti e lo mescoli bene. Quindi vi metta sopra la carta
scelta e tagli il mazzetta. Mescoli bene anche l'altro mazzetta e lo introduca nel primo
mazzetta, in un punto qualsiasi." Queste istruzioni potranno sembrare complicate
84 ma, in ogni caso, non ha nessuna importanza se lo spettatore commette qualche
errore. n loro scopo è infatti quello di depistarlo- e con lui forse anche i colleghi
prestigiatori. Ciò che conta è che vi sia lo stesso numero di carte in entrambi i
mazzetti, sia in quello a destra che in quello a sinistra della carta scelta. n resto è,
come potrete vedere, completamente automatico.
3. Solo adesso potete voltar\'i (finora infatti avete dato le spalle al pubblico). ''Sa
una cosa? \'orrei che mescolasse ancora umt volta l'intero ma:a.etlo." A questo punto
ROBERTO IJGIIT
anche lo spettatore più smaliziato dubiterà che possiate ritrovare la carta scelta.
"Ora pensi alla sua carta... sì... credo di sapere qual è. Per esserne proprio sicuro, le
mostrerò le carte un'altra volta mentre lei si concentra sul valore della sua carta."
Mentre dite ciò, mostrate le facce delle carte allo spettatore (fig. 8), contandole
di nascosto.
fig. 8
Nel nostro esempio conterete esattamente quindici carte, perché La carta dello
spettatore era un Sette. Sottraete uno dal numero ottenuto e dividete il risultato
per due. Nel nostro caso sarà quindici meno uno uguale quattordici; dividete per
due e avrete sette, il valore della carta scelta.
n funzionamento è evidente: lo spettatore ha contato il doppio delle carte del 85
valore della sua carta, più uno, cioè la carta scelta. Anche se ciò è palese, il pubblico
non scoprirà il procedimento, a causa della presentazione assolutamente ingan-
nevole e della modalità in cui avviene il ritrovamento.
4. Occorre ora rivelare il valore della carta scelta. "Si, adesso la vedo chiaramente."
Questa affermazione suggerisce allo spettatore che voi avete già indovinato la sua
carta. In realtà dovete ancora u·ovarla! Aprite le carte a nastro fra le mani con le
ROBERTO LICHT
facce rivolte verso di voi e cercate il Sette, che metterete sul tavolo davanti allo
spettatore.
Qualora nel mazzetto vi siano due Sette, portatene uno in cima e l'altro in fondo.
Chiedete guindi, per conferma, l'identità della carta e voltate, in base alla
risposta, la carta superiore o guelia inferiore.
Se nel mazzetto ci fossero tre Sette, portatene uno in cima, uno in fondo e il terzo
depositatelo a faccia in basso su l tavolo. È importante ricordarsi la posizione di
ognuno di essi. T aglia te il mazzo e segnate il punto in cui avete tagliato mettendo
la carta che è sul tavolo di traverso tra i due mazzetti (fig. 9). Chiedete il nome
della carta scelta.
fig. 9
Se viene nominata la carta che si trova sopra al Sette di traverso, dite: ((Lo sapevo
bene, perchého diviso il ma:a:o proprio dove c'è la sua carta." Detto guesto, girate con
l'aiuto del Sette centrale il mazzetto superiore a faccia in alto, così da mostrarne
la carta inferiore (fig. 10).
fig. 10
86
ROBERTO UCHT
Se viene nominato il Sette che sporge dal mazzo, basterà prenderlo e girarlo a
faccia in alto.
Se invece viene nominato il terzo Sette, dividete il mazzo alla carta centrale e
girate a faccia in alto La prima carta del mazzetta inferiore.
Se dovesse accadere, caso molto improbabile, che tutti e quattro i Sette si trovino
nel mazzetta, dovrete, mentre guardate le carte, cercare di arrivare gradualmente
a scoprire la carta scelta . .Ecco una possibile presentazione: "Sì, so qual è la sua
carta. È una carta rossa, vero?" Se Io spettatore annuisce, portate un Sette rosso in
cima e l'altro in fondo e proseguite come prima descritto per H caso in cui trovate
solo le due carte. Se lo spettatore non conferma, continuate: "No, mt' ha frai'nteso.
Non deve concentrarsi sul rosso o nero inteso come colore astratto, ma sulle parole
'rosso' o 'nero'. Sì... adesso è più chiaro. Lei ha scelto una carta di picche." È molto
probabile che ora annuirà, per cui saprete che ha scelto il Sette di Picche. Se nega,
mettete semplicemente il Sette di Fiori a faccia in basso davanti a lui: "Questa è
la mia ultima parola: qual era la sua carta?" Quando lo spettatore nomina la sua
carta, girate lentamente quella che gli avete messo davanti.
IL PUNTO IN1ERROGATIVO
Questo è un altro effetto del mio fantasioso amico di Strasburgo Richard Vollmer.
Si basa su un principio matematico molto conosciuto anche tra i meno esperti.
Richard Vollmer ha elaborato una nuova versione, che ne ha reso praticamente
impenetrabile il modus operandi.
3. Continuate: "Le mostrerò ora pùì o meno una dozzina di carte. Memorizzi perfavore
la carta che corrisponde al suo numero magico." Prendete ciò che resta del mazzo (lo
spettatore ha ancora un mazzetto nascosto sotto le sue mani), mostrate la carta
superiore contando ad alta voce "uno" e mettetela a faccia in basso sul tavolo.
Prendete la carta successiva, mostratela contando "due" e !asciatela a faccia in
basso sulla prima. Procedete nello stesso modo con le successive otto carte. Avete
cosl contato le prime dieci carte del mazzo, formando un mazzetto sul tavolo.
Prendete questo mazzetto e rimettetelo sul mazzo.
4. Invitate ora l.o ·spettatore a tagliare il suo mazzetto in due porzioni, a tenerne
una e a consegnarvi l'altra. Mettete questa sul mazzo. "Deve ammettere che nessuno
di noi due può sapere quante carte mi ha dato e quante ne ha trattenute. Tanto meno
possiamo sapere in quale posizione si trova la sua carta!" Queste due affermazioni
owiamente sono corrette. Ciò nonostante riuscirete a ritrovare la carta dello
spettatore!
5. Prendete il mazzo e mettete una alla volta sul tavolo le prime diciannove carte,
cosl da creare una fila di carte sovrapposte a forma di punto interrogativo. La
diciannovesima carta coinciderà con il punto del punto interrogativo (fig. 11 ).
Commentate: "Ora ci chiederemo: qual è la carta che lei ha memorizzato e che è
simbolicamente rappresentata da questo punto interrogativo?"
fig. 11
88
ROBERTO UGIIT
6. "Vuole contare, per favore, per la prima volta, le carte che le rùnangono." Lo
spettatore conterà, ad esempio, sette carte. Iniziate dal punto del punto interro-
gativo e contate fino alla settima carta (fig. 12).
fig. 12
Spingete questa carta a faccia in basso verso lo spettatore e spiegate: "Se avesse
trattenuto quattro carte, saremmo arrivati a questa carta o se avesse trattenuto dieci carte
saremmo arrivati a questa. '' Indicate rispettivamente la quarta e la decima carta.
"Ma noi siamo arrivati esattamente alla carta che ora è davanti a lei. Vuole dire per la
prima volta, a voce alta, e in modo chiaro, quale carta ba pensato." Q uando l'avrà
nominata, girate la carta che sta davanti allo spettatore: sarà la carta memorizzata!
Note
l) L'effetto è stato pubblicato per la prima volta con il titolo "Topsy-Tu.rvy'' in RKIIARD 89
VOLL\IER, A11tologie des tours automattques, Édition technique du spectade, Strasburgo 1986,
p. 90 c ss.
I NDICE