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Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati

della Provincia di Palermo

La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12

Relatore Per. Ind. Rosario Monte

INCONTRO TECNICO DI AGGIORNAMENTO SUI


“Criteri di allacciamento alle reti MT di cabine elettriche MT/BT”

Astoria Palace Hotel – Palermo 26 Maggio 2006

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

La seconda edizione della guida Cei 11-35 “Guida


Guida
per l’esecuzione di cabine MT /BT del
cliente/utente
cliente/utente finale”
finale” è entrata in vigore il
01/01/2005 e sostituisce la precedente edizione
pubblicata nel 1996 .

L’aggiornamento si è reso necessario


per adeguarne i contenuti con la Norma
CEI 11-1 ed.IX- pubblicata nel 1999 e
successive varianti.

La guida è stata sviluppata allo scopo di fornire un


quadro generale di indirizzi per la corretta
progettazione e costruzione delle cabine di
trasformazione di proprietà di terzi in conformita
alle norme Cei .
Fornisce,pertanto, uno strumento di sintesi di
accettabile completezza per tutti coloro, che a
qualsiasi titolo, sono interessati alle attività di
progettazione, costruzione, esercizio e
manutenzione delle cabine terzi senza la necessità
di ricorrere alla lettura dei singoli documenti.

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

L’attuale edizione è cosi strutturata:

Punto 1: Prefazione
Punto 2: Oggetto e scopo
Punto 3: Definizioni
Punto 4: Criteri di progettazione del locale cabina
Punto 5: Criteri costruttivi della cabina riguardo alla parte elettrica
Punto 6: Materiali in dotazione
Punto 7: Dimensionamento e scelta delle apparecchiature e dei componenti
Punto 8: Protezioni di sicurezza
Punto 9: Ispezioni e prove in sito prima della messa in servizio
Punto 10:Documentazione

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La guida comprende inoltre 11 allegati :

A. Caratteristiche principali di una cabina


B. Ventilazione dei locali destinati alla carica delle batterie
C. Esempi di cartelli di divieto, avvertimento ed identificazione
D. Esempio di schema unifilare di una cabina MT/BT
E. Criteri di scelta e utilizzazione dei coefficienti di contemporaneità
F. Metodi per la realizzazione del coordinamento selettivo delle protezioni
G. Interblocchi di sicurezza
H. Fattore limite di precisione dei TA di protezione
I. Possibili interventi di riduzione del CEM associabile a cabine MT/BT
J. Dimensionamento termico
K. Simbologia ANSI/IEEE (Norma C37. 2)

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…..e ruolo della certificazione

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2. OGGETTO e SCOPO
9 Scopo della guida è quello di dare indicazioni per il progetto e
la costruzione delle cabine in conformità alle norme CEI.
9 Oggetto della guida sono le cabine
elettriche così come sono definite nella
Norma CEI 11-1, con almeno una sezione
di II categoria e facenti parte di un
impianto utilizzatore comprendente non
oltre 2 trasformatori MT/BT con potenza
massima 2500 kVA cad per 20 KV e 2000
KVA per 10 KV, non collegati in parallelo
sulle sbarre di BT, con Vcc=6%

con evidente difformità rispetto alle prescrizioni Enel che nel documento
“DK 5600 “abbassa tali limiti rispettivamente a 2000 e 1600 kVA .

9 Il distributore consente la realizzazione di cabine con trasformatori da 2500 kVA in numero superiore a
quello sopra indicato, purché vengano osservate le regole di inserzione e di distacco preventivamente
comunicate dal distributore stesso, e consente anche il funzionamento in parallelo di più trasformatori
purché non venga superato il valore di corrente di corto circuito previsto sul lato BT per il trasformatore
di taglia massima.
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Esigenze di chiarimento
Se potrà essere così gentile da poter fugare alcuni dubbi potrò finalmente
affrontare una scelta aziendale relativa all'alimentazione elettrica dei nostri
opifici.
La domanda riguarda una parte della DK5600. Il ns. stabilimento è servito da
consegna ENEL in MT (20kV), le nostre cabine ( attualmente sono due) hanno
rispettivamente un gruppo di trasformazione con tre trasformatori da 400 kVA
MT/BT (1200kVA) ed un secondo gruppo con tre trasformatori da 315 kVA MT/BT
(945kVA).
Se tutti i trasformatori sono inseriti la potenza complessiva è di 2145kVA.
La domanda è la seguente:
- Dall'identificazione del cliente e relativo numero di presa, si possono inserire
contemporaneamente tutti i trasformatori del nostro complesso sulla rete MT
ENEL anche a seguito di interruzione di energia?
- Se si. OK grazie della disponibiltà.
- Se no. Qual'è la potenza massima, per questa specifica presa, inseribile sulla
rete ENEL??

In attesa di un suo gentile riscontro colgo l'occasione per porgere distinti saluti.

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Viene fissata dai Distributori una soglia massima riguardante la potenza dei trasformatori allo scopo di
evitare:
Interventi intempestivi delle protezioni

l’imitare l’Inrush current

Al crescere della taglia dei trasformatori, crescono le correnti di corto circuito ….


ci possono essere dei problemi di selettività con l’ente distributore

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Come si calcola corrente di inserzione di un trasformatore e come se ne deve tenere conto?

Il valore di Cresta della corrente di inserzione ,”dipendente da un coefficiente K riportato


nell’allegato F della 11 35”, è un multiplo del valore efficace della corrente primaria

Nella guida sono anche riportate le costanti di tempo,secondo le quali la corrente di


inserzione si smorza.

La taratura delle protezioni implica la conoscenza dei due parametri.

Quando il distributore chiude l’interruttore di una linea MT, tutte le correnti di inserzione dei
trasformatori si sommano e per tale motivo è necessario che il cliente sia dotato di una
protezione che disinserisca i trasformatori che eccedono i limiti di potenza e li inserisca con una
necessaria temporizzazione

Il valore del coefficiente K per i trasformatori in olio è riportato nella 11 -35, mentre per quelli in
resina bisogna fare riferimento al Costruttore

NB La taratura del ritardo del relè di massima deve essere superiore alla costante di
tempo

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Caratteristiche elettriche componente


TRASFORMATORE ( rete MT Pcc 500 MVA)
Corrente di
TIPO Pn Vcc % inserzione val
Corrente Nominale Icc Trifase Icc Trifase Icc Trifase Icc f Icc f Icc f Cresta Cost, tempo
KVA 400 V 15 KV 20 KV lato Bt lato MT lato MT lato Bt lato MT lato MT Inrushx In
AMP AMP AMP 400 v(KA) 15 KV (A) 20 KV(A) 400 v (KA) 15 KV (A) 20 KV(A) s
olio 100 145 3,9 2,9 4 3,6 96 72 3,6 55,4 41,6 14 0,1
resina 6 2,4 84 40 2,4 37 27,7 10,5
olio 160 231 6,2 4,6 4 5,7 152 114 5,7 87,8 65,8 14 0,2
resina 6 3,8 101,3 76 3,8 58,5 43,9 10,5 0,1
olio 250 361 9,6 7,2 4 8,9 273,3 178 8,9 137 102,8 14 0,2
resina 6 6 160 120 6 92,4 69,3 10,5 0,18
olio 315 455 12,1 9,1 4 11,2 298,7 224 11,2 172,4 129,3 14 0,2
resina 6 7,5 200 150 7,5 115,5 86,6 10
olio 400 578 15,4 11,6 4 14,2 378,7 284 14,2 218,6 164 12 0,25
resina 6 9,5 253,3 190 9,5 146,3 109,7 10
olio 500 723 19,3 14,5 4 17,5 466,7 350 17,5 269,4 202,1 11 0,3
resina 6 11,9 317,3 238 11,9 183,2 137,4 10 0,26
olio 630 910 24,3 10,2 4 22,1 589,3 442 22,1 340,3 255,2 10 0,3
resina 6 14,9 397,3 298 14,9 229,4 172,1
olio 800 1156 30,8 23,31 6 18,8 501 376 18,8 289,4 217,1 10 0,35
resina 0,3
olio 1000 1445 38,5 28,9 6 23,3 621 466 23,3 357,7 269 9 0,35
resina 10 0,3
olio 1250 1806 48,2 36,1 6 28,9 770,7 578 28,9 444,9 333,7 9 0,4
resina 10
olio 1600 2312 61,7 46,2 6 36,6 976 732 36,6 563,5 422,6 8 0,45
resina 9,5 0,4
olio 2000 2850 76 57 6 45,2 1205,3 904 45,2 695,9 521,9 8 0,45
resina 9,5 0,4
olio 2500 3612 96,3 72,2 6 55,7 1485,3 111,4 55,7 857,6 643,2 8 0,45
resina 9,5 0,5
olio 3000 4335 115,6 86,7 6 65,8 1754,7 1316 65,8 1013,1 759,8 8 0,45
olio 3150 4552 121,4 91 7 69,8 1594,7 1196 59,8 920,7 690,5 9,5 0,6

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La guida CEI 11-35 II ed. come la precedente esclude:


9 Le cabine prefabbricate
( vedi Norma di prodotto CEI EN 61330)

9 Le cabine dei DISTRIBUTORI PUBBLICI

9 Le cabine per: MINIERE;


FERROVIE dello Stato;
Impianti a bordo di NAVI

9 La progettazione ed esecuzione degli impianti di terra


(vedi Norma CEI 11-1 e Guida CEI 11.37)

NOTA: Le esclusioni non riguardano gli aspetti legati alla selettività delle
protezioni elettriche delle cabine MT/BT di clienti/utenti alimentati da
distributori pubblici

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Autorizzazioni Costruttive
Anche se l’argomento non rientra nella norma si da un breve
cenno

L’Iter dell’istruttoria relativa alla pratica segue la


normativa locale dettata dalle Regioni, Provincie,
Comuni.

I vari Enti locali disciplinano la materia in modo diverso


per cui non è possibile individuare un unico iter
burocratico.

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Autorizzazioni Costruttive

Regione
- di tipo edile
Provincia
Comuni
Enti

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3. DEFINIZIONI

CABINA A GIORNO
Impianto in cui non è previsto l’utilizzo
di componenti MT dotati di involucro
per la protezione dai contatto diretti

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CABINA CON APPARECCHIATURE


PREFABBRICATE
Si fa riferimento alle norme CEI EN 62271-
62271-200 per i
quadri Mt e CEI EN 60439 per i quadri Bt

Impianto che prevede l’utilizzo di


componenti dotati di involucro in grado
di assicurare la protezione dai contatti
diretti

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4. CRITERI DI PROGETTAZIONE DEL LOCALE

Informazioni da acquisire in fase di progettazione:

CONDIZIONI DI ESERCIZIO:
ALTITUDINE;
TEMPERATURA AMBIENTE;
ANORMALE TEMPERATURA;
UMIDITA’;
CONDIZIONI PARTICOLARI DI VIBRAZIONI;
POLVERI; etc.

CARATTERISTICHE ELETTRICHE DELLA FORNITURA:

TENSIONE,

POTENZA DEI CARICHI,

CORRENTE DI CC E SUA DURATA,

CORRENTE DI GUASTO MONOFASE A TERRA E SUA DURATA,

ETC.

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La norma raccomanda che:


la progettazione, il dimensionamento e la caratterizzazione del locale cabina sia
svolta dal progettista elettrico in stretto coordinamento con il tecnico edile

Configurazione del locale cabina in funzione degli spazi disponibili

¾ Locale cabina isolato


quando è separato dall’edificio, è realizzato in muratura
tradizionale o prefabbricato

¾ Locale cabina compreso nella volumetria dell’edificio


servito(civile o industriale)
quando viene inserito al piano interrato o piano terra e utilizza
un locale già disponibile e predisposto

¾ Locale cabina in copertura dell’edificio servito


quando viene realizzato al piano superiore di un edificio

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I requisiti principali di un locale sono:

¾ la posizione
¾ l’accessibilità
¾ gli spessori di pavimenti, pareti e solai
¾ le eventuali fosse e/o serbatoi raccolta olio
¾ la ventilazione naturale o meccanica
¾ la illuminazione

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Vanno affrontate preliminarmente le soluzioni riguardanti la posizione della


cabina
Di seguito agli incontri volti alla ricerca di una soluzione reciprocamente
utile, nel corso dell‘ultimo sopralluogo con i Loro Tecnici Ing….
hanno ritenuto valida la nostra proposta circa lo spazio da
destinare alla installazione della realizzanda cabina elettrica.
Sicché loro hanno provveduto a trasmetterci il progetto di massime per la
realizzazione del locale che dovrà ospitare detta cabina. A tal proposito precisiamo;
La detta s.r.l., é pure disponibile ad eseguire le occorrenti opere esclusi gli infissi che sarà a
Loro totale carico mentre sarà nostra cura eseguire Ie opere murarie per la realizzazione della
cabina elettrica. E’ pure disponibile a consentire che i pertinenti cavi elettrici attraversino
(per via più breve e debitamente interrati, senza alcun ingombro neanche minimo agli
antienti) i restanti locali che separano la cabina dalla rete elettrica principale che si trova
sulla via pubblica. in ogni caso occorre che Loro ci facciano pervenire una analitica relazione
con allegata pianta che indichi sia I ‘esatta collocazione della nuova cabina elettrica sia le
opere murarie da eseguire sia il percorso e le dimensioni dei cavi che devono attraversare
ciascun ambiente.

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Esempio di cabina di consegna presso un utente MT

A A

Sez. A-A MT MT
TRASF.

Locale di Locale di Cabina utente


consegna misura

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STRUTTURA PORTANTE E SUE PARTICOLARITA’


Viene richiesta tra le caratteristiche dei materiali delle strutture
portanti e dei solai di copertura una classe di resistenza al fuoco
(REI)

Ricordiamo che REI è la Caratteristica di resistenza al fuoco dell’elemento


(Intervallo durante il quale conserva i suoi requisiti)

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(Riferimento alla Circolare n. 91 del Ministero degli


Interni)
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Estratto dalla
Norma CEI 11:1

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Estratto dalla
Norma CEI 11:1

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Normalmente per trasformatori:


fino a 1000 kVA in olio – strutture REI 60

oltre i 1000 KVA in olio di tipo O1 – strutture REI 90

in resina in classe F0 – strutture REI 60

in resina in classe F1 – nessuna particolarità richiesta

Per la protezione contro gli incendi e la perdita di liquido isolante dei


trasformatori e delle apparecchiature si fa riferimento alla Norma CEI 11-1

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Secondo CEI EN 61100


(Norma di riferimento per i liquidi isolanti)

Classificazione in base al punto di combustione:


™ O se inferiore o uguale a 300 °C
™ K se superiore a 300 °C
™ L punto di combustione non misurabile

Classificazione in base al potere calorifico


™ 1 se superiore o uguale 42 MJ/kg
™ 2 se compreso tra 32 e 42 MJ/kg
™ 3 se inferiore a 32 MJ/kg

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Per la protezione contro gli incendi e la perdita di liquido isolante dei


trasformatori e delle apparecchiature si fa riferimento alla Norma CEI 11-1

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Estratto dalla
Norma CEI 11:1

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Estratto dalla
Norma CEI 11:1

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Estratto dalla
Norma CEI 11:1

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VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO

Il locale deve essere progettato in modo da mantenere la temperatura


interna entro i limiti stabiliti per le apparecchiature elettriche in esso
contenute.
La ventilazione può essere: naturale o forzata.

VENTILAZIONE NATURALE
Nel locale devono essere previste:
‰ nella parte inferiore uno o più prese d’aria con bordo inferiore
sopraelevato dal pavimento rispetto al pavimento del locale
(entrata aria fredda).
‰ nella parte superiore camini o finestre aperte verso l’aria libera (uscita
di aria calda).

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VENTILAZIONE FORZATA

Quando la ventilazione naturale è insufficiente allo smaltimento del


calore prodotto si ricorre alla ventilazione forzata.

CONDIZIONAMENTO D’ARIA

Per condizioni d’esercizio particolari può essere installato un sistema


di condizionamento dell’aria per mantenere la temperatura e il grado di
umidità della cabina entro i limiti prefissati

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LOCALE BATTERIE E UPS

Il locale contenente le batterie stazionarie e per gli UPS deve essere:


- preferibilmente il più vicino possibile al carico;
- costruito in conformità alle prescrizioni della Norma CEI EN 50272-2 e
della Norma CEI 31-30.

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LOCALE BATTERIE
Nell’allegato B viene illustrato il metodo di calcolo teorico della ventilazione
dell’eventuale locale batterie.

Questo allegato è interamente dedicato all’applicazione delle prescrizioni di


cui alla norma CEI EN 50272-2.

Un locale adeguatamente separato è infatti indispensabile poichè le batterie


stazionarie di accumulatori possono emettere durante la carica idrogeno,
quindi costituire fonte di emissione di gas infiammabile con conseguente
pericolo di esplosione

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LE APERTURE DI AERAZIONE NON DEVONO ESSERE ATTESTATE SU:


ƒ LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE CLASSIFICATI SECONDO LE CEI 31-30,
ƒ LUOGHI CON POLVERI METALLICHE

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SEDE PER I CAVI E TIPI DI POSA INDICATI NELLA NORMA CEI 11-17,

Dal punto di vista della sede per i cavi le cabine possono suddividersi nei seguenti tipi:

a) Cabine con sottoquadro praticabile (altezza netto non minore di 1,7 metri) che hanno uno
scantinato pedonabile sotto il piano di appoggio dei quadri elettrici;
quando i cavi interrati entra /esci sono in numero elevato.
• Cabine con pavimento flottante che hanno le piastrelle asportabili ed intercapedine ispezionabile
per i cavi (altezza non inferiore a 0,6 metri);
quando i cavi di connessione tra le apparecchiature sono numerosi
Cabine con cunicoli, prefabbricati o realizzati in opera;

cavi contenuti in manufatti prefabbricati ( tubazioni, condotti, ) o realizzati in


opera
a) Cabine con passerelle o sistemi equivalenti, cioè quelli in cui i collegamenti sono realizzati
prevalentemente con sistemi di sospensione dei cavi a soffitto e a parete realizzati in materiale
isolante.

collegamenti realizzati utilizzando sistemi di sospensione a soffitto o a parete


realizzati in materiale metallico o isolante

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ENTRATE CAVI INTERRATI

I condotti di connessione tra la parte del locale cabina del distributore pubblico e
quella di ricezione del cliente sono realizzati secondo le indicazioni e prescrizioni
del distributore pubblico.

E’ opportuno apportare degli accorgimenti:


‰ atti ad evitare l’ingresso in cabina di acqua e animali;
‰ per facilitare l’ingresso dei cavi;
‰ per rispettare i raggi di curvatura dei cavi.

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Altri criteri complementari vengono forniti dalla Norma per i locali di cabine
sotterranee:
‰ Accessi alla cabina;
‰ Ventilazione;
‰ Entrata cavi di I e II categoria.
Cabina sotterranea prefabbricata

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Aree di servizio del locale cabina


Nel posizionare le apparecchiature all’interno di una cabina, bisogna verificare che siano
rispettate le distanze delle aree di servizio, come corridoi, passaggi, accessi, percorsi per il
trasporto materiale e vie di fuga.

I passaggi devono avere una larghezza minima di 800 mm

Lo spazio per l’evacuazione deve essere sempre almeno di 500 mm e libero da ostacoli
(sporgenze di apparecchiature, porte del quadro aperte, ecc)

Passaggi per montaggi e manutenzione, se posti dietro apparecchiature chiuse,


necessitano di 500 mm

Lunghezze vie di fuga al massime 20m (per cabine alimentate dal Distributore in MT)

Numero di uscite in funzione alla lunghezza della via di fuga (una fino a 10m, due oltre)

Per le alimentazioni ritenute essenziali dovrà essere prevista una sorgente ausiliaria

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5. CRITERI COSTRUTTIVI DELLA CABINA RIGUARDO ALLA PARTE ELETTRICA

‰ Distanze di isolamento e di sicurezza per cabine a giorno


(quanto prescritto dalla Norma CEI 11-1)

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Particolare attenzione pone la Norma al Cap. 6 “Materiali in dotazione”

Nei tre paragrafi sotto elencati vengono descritti i materiali di cui devono
essere dotate le cabine:

‰ Targhe, avvisi e schemi;

‰ Materiale per l’esercizio e la manutenzione;

‰ Mezzi di estinzione.

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IMPIANTI DI TERRA

Per gli impianti di terra si applicano:


‰ La Norma CEI 11-1 per i sistemi di II categoria;
‰ La Norma 64-8 limitatamente ai sistemi di I categoria.

Anche per l’impianto di terra di cabina è prescritto il progetto in quanto lo stesso


costituisce un elemeto dell’intero impianto

La Norma dà, inoltre, alcuni ragguagli relativamente ai dispersori nelle varie tipologie
di cabina e al collettore di terra

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Cosa comporta per l’impianto del cliente il passaggio dello stato del neutro da isolato a
compensato?

Il neutro compensato riduce normalmente la corrente di guasto


monofase a terra ad un valore di 50 A mentre l’aumento del
tempo di intervento delle protezioni è sfavorevole “oltre i 10 s

E’ necessario,pertanto verificare se l’impianto di terra,idoneo per il

neutro isolato,lo è ancora con il neutro a terra.

Comporta un adeguamento delle le protezioni

Cambia quindi la gestione della sicurezza e pertanto non si può temporeggiare

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Realizzazione dell’impianto di terra

La responsabilità dell’impianto di terra è del cliente


Il Cliente ha l’obbligo di fornire copia della dichiarazione di conformità dell’impianto alla legge 5 Marzo 1990
n° 46
Il Mod “O “ va compilato sulla scorta della certificazione fornita dal cliente

LA GUIDA dopo un richiamo alla norma CEI 11-1 ed alla Guida CEI 11-37,

fornisce delle indicazioni di massima riguardo alla realizzazione

degli impianti di terra, relativi alle varie tipologie di cabine

considerate e cioè :

• Cabina isolata

• Cabina compresa nella volumetria dell’edificio

• Cabina non compresa nella volumetria

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Impianto di terra

A) in cabine isolate
MT
Dispersore ad anello con picchetti ai vertici
+
eventuali dispersori integrativi
1,0 m (di profondità o orizzontali)
+
0,5 m
collegamenti interni

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Impianto di terra
B) Compresa nella volumetria dell’edificio
Nuove costruzioni Edifici esistenti

pianta pianta

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7. Componenti e Apparecchiature MT
CAVI CON ISOLAMENTO ESTRUSO

Struttura del cavo unipolare

RAME

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Per i cavi unipolari devono essere adottate “Guida CEI 11-35 I I Ed. 2004-12”
le seguenti precauzioni:
• vanno posati in modo che non siano danneggiati dalle sollecitazioni dovute alle correnti di
corto circuito (minima distanza)

• la schermatura , o armatura , deve essere di tipo amagnetico e in caso di tensione di


contatto superiore a quella ammessa non deve essere accessibile.

• i cavi unipolari devono essere raggruppati in modo che i conduttori di fase siano inseriti
nello stesso tubo ( se di tipo metallico)

• Si segnala che è ammessa la coesistenza dei cavi a tensione diversa (prima e seconda
categoria) in quanto l’armatura o lo schermo dei cavi può essere considerata segregazione
metallica

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Nota di attenzione per SF6:

(L’ESAFLUORURO DI ZOLFO CONFORME ALLE CEI 10-7 NON E’ TOSSICO).

E’ necessario però che la sua concentrazione rimanga al di sotto del 18%

Nei locali fuori terra è sufficiente la ventilazione naturale, con aperture disposte vicino al
pavimento

I locali al di sotto del livello del suolo devono essere adatti per essere ventilati o previsti di
ventilazione forzata , ( può essere omessa qualora la quantità di gas in pressione contenuto
nella unità di maggiori dimensioni, rapportata alla pressione atmosferica,non supera il 10% del
volume del locale)

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Ispezione e prove in sito prima della messa in servizio

La Verifica si può eseguire con la seguenti modalità:

– Ispezioni a vista
– Prove funzionali
– Misure

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Documentazione
Per ogni impianto devono essere forniti gli schemi generali dei circuiti:

Schemi grafici e tabelle devono essere


preparati in accordo con le norme specifiche

CEI EN 60117

CEI EN 61082

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7. Dimensionamento e scelta delle apparecchiature e dei componenti


Caratteristiche nominali:
Vengono preliminarmente fornite dal distributore
In riferimento alla Vostra richiesta , Vi trasmettiamo le caratteristiche della rete che
alimenta il vostro impianto:
Caratteristiche dell’alimentazione

Numero cliente 905223275 Potenza 290 kW


Oggetto: informazioni riguardanti la rete MT ENEL Distribuzione di Disponibil
alimentazione per il dimensionamento delle apparecchiature, il progetto e e

la verifica dell’impianto di terra relativi alla Vs.futura fornitura ubicata Viale


Ubicazione
in via del Comune di che verrà alimentata dalla linea -CP 90151 PALERMO

Ambito di concentrazione secondo AEEG Alta Concentrazione

Linea MT alimentante la Fornitura in Cantieri


assetto standard

Tensione nominale: 20 kV ± 10%

Frequenza nominale: 50 Hz ± 1% (95% dell’anno)


+ 4% -6% (100% dell’anno)

Corrente di cortocircuito trifase : ( ai fini del 12,5 kA


dimensionamento delle apparecchiature)

Esercizio del neutro: Neutro a terra con impedenza

Corrente di guasto monofase a terra: 50 A

tempo di eliminazione del guasto a terra: >>10 s (tensione di contatto ≤ 75.V)

A tal proposito Vi informiamo che il tempo di eliminazione del doppio guasto monofase a terra, ai fini del
dimensionamento termico dell’impianto di terra in conformità alla Norma CEI 11-1, art. 9.2.3, è pari a 200 ms.
Precisiamo che il valore di corrente di guasto monofase a terra ed il relativo tempo di eliminazione del guasto sopra
indicati, possono subire variazioni per effetto dell'evoluzione della rete di
distribuzione; pertanto, nel controllare periodicamente il vostro impianto di terra, come previsto dalle vigenti
disposizioni di legge, ci richiederete nuovamente tali dati.
Le regole di connessione alla rete MT di ENEL Distribuzione cui dovete fare riferimento sono riportate nella
DK 5600 – “Criteri di allacciamento di Clienti alla rete MT della distribuzione”, Ed. IV – Marzo 2004, disponibile sul
nostro sito internet http://www.enel.it/sportello_online/business/infocliente/

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

PRESE DI SERVIZIO
E’ opportuno che siano predisposti due gruppi di prese per
l’alimentazione di servizio di cui una utilizzabile per la ricarica della
lampada portatile per la illuminazione di emergenza

ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE
L’illuminazione artificiale, quando prevista, dovrebbe garantire un livello
di illuminamento di :

– 200 lux nella zona del campo visivo con fattore di uniformità di
almeno 0,7, le eventuali vie di fuga e le uscite dovrebbero essere
dotate di illuminazione di sicurezza con un livello d’illuminamento
pari a 1 lux con autonomia di 1 ora

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

Pulsante di sgancio
La guida giustifica il perché del suo utilizzo, anche se non obbligatorio, e richiama
l’attenzione sul fatto che è competenza del progettista decidere il suo impiego

Se l'attività alimentata dalla cabina rientra fra quelle soggette al controllo da parte dei Vigili

del fuoco (DM 16/2/82), ad esempio un ospedale con più di 25 posti letto occorre installare il

comando di emergenza.

Il pulsante di sgancio può agire sull'interruttore generale di bassa tensione, ma in questo

caso rimane in tensione tutto ciò che sta a monte in cabina, trasformatore e sezionatore di

media tensione, Nel caso in cui il comando di emergenza interrompe invece i dispositivi di

media tensione, l'unica parte di impianto, all'interno della cabina, che rimane in tensione è

soltanto la linea di alimentazione.

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

In alcuni casi non è effettuabile il comando sulla MT, in quanto


l'emergenza potrebbe richiedere l'alimentazione delle pompe
antincendio alimentate dalla stessa cabina.

• Nota di attenzione:
Accesso alla cabina permesso solo al personale autorizzato ed
addestrato CEI 11-27 e tramite uso di attrezzi o chiavi CEI 11-1)
Guida CEI 11-35 II Ed. 2004-12

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Lo schema elettrico MT di una cabina in


genere si compone di una sbarra alla quale
si raccordano più montanti ciascuno dei
quali è dotato di un apparecchio di manovra

Esempio di cabina di
costruzione molto
remota...

Criteri di scelta della parte elettrica

Vengono indicate le principali caratteristiche


nominali delle apparecchiature, come
correnti, tensioni nominali e correnti di
sovraccarico, per poi entrare nel merito delle
modalità di impiego delle stesse

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Sezionatore :

E’ un dispositivo di sicurezza “Apparecchio in grado di assicurare nella posizione di aperto

una distanza di isolamento tra parti in tensione. L’apparecchio è in grado di aprire e chiudere il

circuito solo quando la corrente è già stata interrotta o stabilita.” E in grado di portare

continuativamente la sua corrente nominale

Sezionatore di terra :

E’ un dispositivo di sicurezza “Apparecchio per la messa a terra delle parti di un circuito è

capace si sopportare per un tempo determinato le correnti di corto circuito ma non è in grado

di portare continuamente una determinata corrente “ Non viene definito con una corrente

nominale

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SEZION.
SOTTO
CARICO

FUSIBILI

PUO’ ESSERE APERTO ANCHE IN


PRESENZA DI CORRENTI MA NON
SOVRACORRENTI

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Criteri di scelta della parte elettrica


Interruttore di manovra:
Apparecchio capace di stabilire la
corrente di cortocircuito,
portare ed interrompere la corrente in
condizioni normali del
circuito e sopportare per un tempo
definito anche quelle di
cortocircuito
Attenzione:
100 manovre elettriche alla corrente
nominale
1000 manovre meccaniche ( senza
corrente)
3 chiusure sotto corto circuito

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Trasformatori di alimentazione (o di potenza)

Nel caso di trasformatori in olio,in impianti all’interno, devono essere previsti dispositivi atti
ad evitare lo spandimento dell’olio infiammato in caso di incendio:
Norma CEI 11-1

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Criteri di scelta della parte elettrica


Interruttori di manovra e fusibili (coordinato o combinato):
– Sono costituiti da due apparecchi
– una terna di fusibili
– un interruttore di manovra
Ogni apparecchio è conforme alla propria norma di prodotto e sono associati in modo da
unire le relative prestazioni (il fusibile interrompe la corrente di guasto prima che apra
l’interruttore di manovra azionato dal percussore del fusibile stesso).

All’interruttore di manovra viene affidato il compito di operare sul circuito in condizioni


normali e di stabilire la corrente di guasto, al fusibile quello di interrompere le
sovracorrenti polifasi fino al valore della corrente di cortocircuito presunta.

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Coordinamento selettivo delle protezioni di massima corrente


Allegato F
La guida recepisce le disposizioni contenute nella recente delibera dell’Autorità 247, del 28/12/04 relativamente
al coordinamento delle protezioni.

Il problema di una migliore qualità del servizio elettrico nasce come esigenza del cliente.

La piccola e media impresa che rappresenta la parte più significativa del panorama industriale
nazionale,sia per le centinaia di migliaia di piccole società,industriali e non ,sia per l’originalità del profilo
aziendale di piccola impresa ,flessibile,spesso fortemente internazionalizzata è oggi in grado di
esercitare una leadership considerevole su certe nicchie di mercato avendo in questi ultimi tempi
recuperato Produttività:
rinnovando ed automatizzando gli impianti e i processi produttivi

La produttività è, anche, legata ad una migliore qualità dell’alimentazione

Contrattualmente il cliente è tenuto a non provocare disturbi all’esercizio della rete di


alimentazione quindi alla fornitura di altri clienti connessi alla stessa rete.
Il cliente subisce interruzioni la cui causa può essere riconducibile in alcuni casi a problematiche
inerenti l’esercizio del proprio impianto ed alle caratteristiche dello stesso.

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Rispetto alla qualità del sevizio bisogna considerare tre tipi di relazioni:
1. . distributore-cliente;
2. cliente-fornitore di apparecchiature;
3. distributore-fornitore di apparecchiature;
_____________________________________________________________________________________________
1) il distributore ha la responsabilità di fare quanto necessario per mantenere i parametri che
caratterizzano gli indicatori di qualità (n° interruzioni e durata cumulata ).
Per soddisfare tale responsabilità, il distributore deve poter mantenere un ragionevole controllo del modo in
cui i clienti utilizzano l’energia.

2)La responsabilità del cliente è di utilizzare l’energia in modo da non arrecare disturbi all’esercizio della rete e
alla fornitura di altri clienti, prendendo gli opportuni provvedimenti quando ciò si dovesse verificare.
Per le grandi installazioni è, altresì,responsabilità del cliente informare tempestivamente il distributore circa le
apparecchiature che installerà e le relative modalità d’uso.

3) Dal momento che i clienti utilizzano l’elettricità mediante le apparecchiature elettriche, il fornitore di queste
è indirettamente coinvolto nella relazione cliente-distributore.
Il costruttore è responsabile di fornire al cliente apparecchiature in grado di assolvere le funzioni volute tra
cui la limitazione dei disturbi e la capacità di funzionare correttamente nelle condizioni di fornitura previste.

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La guida richiama l’obbligo di effettuare la protezione a salvaguardia


degli impianti contro le correnti di sovraccarico,di corto circuito e di
guasto a terra in ottemperanza alla vigente normativa :

• art 285 del Dpr 547/55; Ti posso assicurare che allo stato
attuale l'installatore può emettere
• cap. 3 norma Cei 11-1 ; tutte le dichiarazioni che vuole, ma
se non si utilizzano

• sez 2 norma Cei 11-17; relè che la casa costruttrice


dichiara conformi alla direttiva ….
• art. 431 -436 norma Cei 64-8/4

1. Il coordinamento dovrà essere effettuato a monte con le protezioni del


distributore

2. A valle con le eventuali reti MT del cliente e i circuiti BT

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

Il distributore fornirà con la lettera di informazione,i livelli massimi di corto circuito e di guasto a terra che
possono interessare l’impianto
Regolazioni imposte dall’Ente Distributore -esempio di lettera

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La Guida CEI 11-35 ed. seconda 2004-12 Per. Ind. Rosario Monte

La selettività può essere realizzata:

• Per differenza dei tempi di intervento


Consiste nel differenziare differentemente le protezioni sulla rete(ritardo)

• Differenza della corrente di guasto


E’ basata sul principio che la corrente di guasto è tanto più bassa quanto più il guasto si allontana dalla
Sorgente per effetto di una maggiore impedenza

• Limitazione dell’energia passante


Un interruttore a valle riduce la corrente di corto circuito e quindi migliora la selettività

• Scambio di informazioni
Questo principio è utilizzato quando si vuole ottenere un tempo di eliminazione del guasto contenuto.

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Interblocchi di sicurezza
Allegato G
Gli interblocchi consentono di operare in sicurezza sull’impianto nel caso di intervento per guasto o
manutenzione “ LAVORI FUORI TENSIONE”

La guida per tale problematica fa riferimento alle norme:

CEI EN 50110 CEI 11- 27 CEI 17- 6

In forza alla normativa richiamata, dopo avere univocamente individuato l’impianto sul quale è richiesto di
effettuare l’intervento, devono essere rispettate 5 prescrizioni :
1. Sezionare completamente

2. Assicurarsi contro la richiusura


accrescere la consapevolezza
3. Verificare che l’impianto sia fuori tensione sui rischi reali che il personale affronta
nel caso di non utilizzo dei DPI
4. Eseguire la messa a terra ed in corto circuito (dispositivi di protezione individuale).
5. Provvedere alle protezioni contro le parti attive

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Fattore limite di precisione dei trasformatori di corrente per protezione
ALLEGATO H
La problematica fa riferimento alle prestazioni dei TA al fine di ottenere il corretto funzionamento delle
protezioni alle quali sono associati.

Il rapporto tra il valore più elevato di corrente al primario che soddisfa le prescrizioni relative all’errore

composto e la corrente nominale al primario definisce il fattore limite di precisione

Il fattore limite di precisione effettivo deve avere un valore sufficientemente alto da assicurare un corretto

intervento del relè di protezione

Deve avere anche un valore tale che non vengano superati i limiti termici e dinamici dei relè di protezione.

L’obiettivo è quello di assicurare che al secondario dei TA venga riprodotta in modo sufficientemente fedele e

preciso , anche la massima corrente di cortocircuito rilevabile in prossimità di una Cabina Primaria con

trasformatori della taglia unificata più grande.

Il valore indicato dal distributore è 10 KA

Nota: La scelta dei TA e del toroide sono, in pratica, imposti dall'ente fornitore con caratteristiche tali da
non correre il rischio di andare in saturazioni per correnti di cto cto da 10kA

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La protezione direzionale 67 viene alimentata da TV collegati rigidamente alle


sbarre in modo da riprodurre con la precisione necessaria i massimi valori della
tensione omopolare al fine di garantire il corretto funzionamento della
protezione
Vengono collegati al secondario a triangolo aperto.
I TV ritenuti idonei debbono avere le prestazioni di seguito indicate:
• Rapporto di trasformazione tale da fornire ai capi del triangolo aperto 100 V per
guasto monofase a terra franco,
• Classe di precisione 6P,
• Fattore di tensione 1,9 per 30 s,

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La guida fa cenno anche alle caratteristiche dei sistemi di rifasamento e alla loro modalità di installazione.
L’allegato D illustra lo schema unifilare tipico di un cabina con le principali apparecchiature

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Possibili interventi di riduzione del campo elettromagnetico (CEM)associabile


a cabine MT/BT
ALLEGATO I

La strategia di contenimento dei disturbi si è andata progressivamente allargando

Le normative nazionali ed internazionali hanno seguito questa evoluzione sviluppando una


azione ad ampio raggio ,che ha inquadrato in modo coerente il problema per tutti i disturbi
legati ai fenomeni di natura elettromagnetica

Il lavoro si svolge sotto il titolo generale di Compatibilità Generale (EMC)

Concetti fondamentali
Gli aspetti che vengono studiati in ambito EMC riguardano:

•L’emissione di disturbi

•La propagazioni di disturbi

•La suscettibilità di dispositivi,apparecchiature e sistemi

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La caratterizzazione dell’ambiente elettromagnetico in cui


l’impianto utilizzatore si trova ad operare
“Indicando i parametri che caratterizzano le LIMITI ALL'INDUZIONE MAGNETICA
prestazioni dal punto di vista della compatibilità
elettromagnetica” limiti Intensità(mTesla) Note

Limite di esposizione 100mT Effetti acuti


Valore di
attenuazione 10 mT Effetti a lungo termine
riferiti a luoghi occupati da
persone per durata > 4
ore al giorno
Obiettivo di qualità 3mT
Riferimento a nuovi
impianti e costruzioni

Interazione dei campi elettrici e


magnetici con gli stimolatori
cardiaci (pacemakers)

DPCM
Luglio 2003
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CEI 11-35
SUGGERIMENTI SULLA
ATTENUAZIONE DEI CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri
8 luglio 2003

Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e


degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione
dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza
di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti

„ dalla data di entrata in vigore del DPCM (13 settembre 2003) sono
abrogate le norme incompatibili dei DPCM 1992 e 1995

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POSSIBILI METODI DI RIDUZIONE DEI


CAMPI MAGNETICI

Le possibili soluzioni impiantistiche sono


sostanzialmente riconducibili a due metodi
fondamentali:

• Modifica delle impostazioni delle apparecchiature e


relativi collegamenti

• Aggiunta di schermi metallici.

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Distribuzione del campo magnetico sulla superficie esterna delle pareti


adiacenti ai moduli di media tensione e al quadro di bassa tensione.

3.50

3.00

2.50

2.00

1.50
8.2

1.00

0.50

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00

2.00

1.50

23.5
1.00

0.50

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50

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Quadro MT:Spostamento di 30 cm dalla parete


Quadro BT :Spostamento di 25 cm dalla parete
3.50

3.00

2.50

2.00

1.50

1.00
2.9
30 cm
0.50

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00

25 cm 2.00

1.50

1.00
8.6

0.50

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50

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RISULTATI OTTENUTI CON LA MODIFICA PROGETTUALE

• Spostamento di 30 cm dalla parete del quadro MT


• Riduzione del campo magnetico massimo all’esterno della
parete : 64,6 % (da 8,2 mT a 2,9 mT).

• Spostamento di 25 cm dalla parete del quadro BT


Riduzione del campo magnetico massimo all’esterno della
parete : 63,4 % (da 23,5 mT a 8,6 mT).

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Quadro MT : Spostamento di 30 cm dalla parete e schermatura con lamiera di


ferro s = 3 mm
Quadro BT : Spostamento di 25 cm dalla parete e schermatura con lamiera di
alluminio s = 5 mm
3.50

3.00

2.50

2.00

1.50

1.00
0.7

0.50

30 cm
0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00

2.00

25 cm
1.50

1.00
0.9

0.50

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50

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Quadro BT :Spostamento di 25 cm dalla parete e schermatura con lamiera di Ferro s = 3


mm
Quadro MT:Spostamento di 30 cm dalla parete e schermatura con lamiera di ferro s = 3
mm

2.00

1.50

2.1
1.00
30 cm

0.50

25 cm
0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50

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RISULTATI OTTENUTI CON MODIFICA


DELL’IMPOSTAZIONE E CON SCHERMATURA

• QUADRO MT
• Spostamento di 30 cm da parete del
quadro MT e schermatura con lamiera di
ferro di spessore 3 mm
• Riduzione del campo magnetico massimo
all’esterno della parete : 91,5 % (da
8,2 mT a 0,7 mT).
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RISULTATI OTTENUTI CON MODIFICA DELL’IMPOSTAZIONE E CON


SCHERMATURA

QUADRO BT
• Spostamento di 25 cm da parete del quadro BT e schermatura con
lamiera di ferro di spessore 3 mm
• Riduzione del campo magnetico massimo all’esterno della parete :
91,1 % (da 23,5 mT a 2,1 mT).

• Spostamento di 25 cm da parete del quadro BT e schermatura con


lamiera di alluminio di spessore 5 mm
• Riduzione del campo magnetico massimo all’esterno della parete :
96,2 % (da 23,5 mT a 0,9 mT).
• Spostamento di 25 cm da parete del quadro MT e schermatura con
lamiera di ferro sp. 3 mm e lamiera di alluminio sp. 5 mm
• Riduzione del campo magnetico massimo all’esterno della parete :
98,7 % (da 23,5 mT a 0,3 mT).

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Percentuale di riduzione del campo magnetico massimo rilevato sulla parete adiacente ai
moduli MT per tipo di intervento

solo spostamento 64.6

spostamento e schermo Fe 91.5


75.9
solo schermo Fe

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
• Riduzione rispetto al lay-out iniziale
• Riduzione rispetto al lay-out modificato (quadro MT allontanato di 30 cm dalla parete)

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Percentuale di riduzione del campo magnetico massimo rilevato sulla parete adiacente al
quadro BT per tipo di intervento

63.4
solo spostamento

spostamento e schermo Fe 91.1


75.6
solo schermo Fe

spostamento e schermo Al 96.2


89.5
solo schermo Al

spostamento e schermi Al+Fe 98.7


96.5
solo schermi Al+Fe

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Riduzione rispetto al lay-out iniziale


Riduzione rispetto al lay-out modificato (quadro BT allontanato di 25 cm dalla parete)

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Simbologia ANSI/ IEEE.


codici numerici delle protezioni si riferiscono alla codifica ANSI/IEEE.
Si riportano di seguito quelli di uso più ricorrente:

¾ 27 minima tensione
¾ 50 massima corrente istantanea (sovraccarico);
¾ 51 massima corrente temporizzata;
¾ 51N massima corrente di terra temporizzata;
¾ 67N si riferisce alla protezione direzionale per il guasto a terra

La 67N ha il segnale amperometrico che arriva da toroide e quello voltmetrico dai tv


collegati a triangolo aperto;

67.1: intervento classico (prevalente NC)


67.2: intervento classico (prevalente NI)
inoltre le protezioni di sovracorrente vengono chiamate 51S1 e 51S2 corrispondenti rispettivamente alla 51 e 50.
Su questo argomento ci sono due articoli di Tuttonormel, giugno 2004 e settembre 2004 che ne parlano diffusamente

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Grazie per l'attenzione

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