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In Biglinum PDF
In Biglinum PDF
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Edizioni Sonnenmenschen
3
Edizioni Sonnenmenschen
Berghof
2019
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Questo scritto è dedicato alla memoria dei suicidi e morti di
crepacuore a seguito dell’infame crack Bersano-Biglino-Procopio.
5
“Ecco la fiera con la coda aguzza, / che passa i monti e rompe i muri e l'armi! / Ecco colei
che tutto 'l mondo appuzza!” (Dante Alighieri)
“La frode, ond'ogne coscïenza è morsa, / può l'omo usare in colui che 'n lui fida / e in quel
che fidanza non imborsa. / Questo modo di retro par ch'incida / pur lo vinco d'amor che fa
natura; / onde nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità,
ladroneccio e simonia, | ruffian, baratti e simile lordura.” (Dante Alighieri)
“Il fraudolento sa guadagnarsi per tempo la fiducia nelle piccole cose, per tradire poi con
grande profitto.” (Tito Livio, citazione attribuita a Quinto Fabio Massimo)
“Chi è capace a tendere una trappola, ne può tendere cento.” (Proverbio italiano)
“Chi è trovato una volta in frode, si presume che vi sia sempre.” (Proverbio italiano)
“Colui che di turpe frode una volta si macchiò, anche se dice il vero non è più creduto.”
(Fedro)
“Non fu mai fatta tanto liscia di notte che non si sapesse di giorno.” (Proverbio italiano)
“Non pensi chi mal opera che alfin poi non si scopra.” (Proverbio italiano)
“Sono tanto semplici gli uomini, e tanto ubbidiscono alle necessità presenti, che colui che
inganna, troverà sempre chi si lascerà ingannare.” (Niccolò Machiavelli)
“Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera.
Per il solito, o sono matti o imbroglioni!” (Carlo Collodi)
6
“Chi t'accarezza più di quel che suole, o t'ha ingannato o ingannar ti vuole.” (Proverbio
toscano)
“La prima volta che m’inganni la colpa è tua, ma la seconda volta la colpa è mia.”
(Proverbio arabo)
“L’inganno viene alla luce da solo nonostante tutte le cautele adottate agli inizi.” (Tito
Livio)
7
PALEO
1 Cfr. https://procicerone.github.io/humanae/verrine.html.
2Una differenza, fondamentale: i poveri truffati del crack Bersano-Biglino-Procopio non un sesterzo (non
una lira, del miliardo e ottocento milioni sottratti) hanno potuto recuperare. Nulla. Tutto risucchiato dalle
ventose dei delinquenti.
8
Vista l’assenza di notizie in merito all’interno del suo sito3,
nonché nell’apposita voce di Wikipedia4, era normale che i
sottoscritti, ma anche altri5, facessero qualche ricerca. Per
esempio nell’archivio online de “La Stampa”, essendo questo
giornale il quotidiano della sua città di nascita. Quel che ne è
venuto fuori ha gettato su costui una luce impietosa e sinistra.
Inaspettata, ma utile a chiarire anche il suo modus operandi
attuale di eso-ciurmatore. E, in effetti, “la verità può essere
più crudele della caricatura” (Joseph Conrad).
3 Cfr. https://maurobiglino.it/info/.
4 Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Biglino.
9
L’ESOTRUFFA
6 Cfr. https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114280.
7 Cfr. https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/112551.
8 Ancorché pieno di tic, inquietanti. Notevole, anche a questo proposito, è la recente prolusione nella quale lo
“studioso” torinese ha annunciato un’impresa di finanziamento “mondiale” di cui sarà egli stesso direttore e
responsabile: https://www.youtube.com/watch?v=0zXpxb0eVXs&t=2165s (cfr.
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114581). Video che rappresenta
un vero compendio della paleotruffa e del metodo comunicativo del paleotruffatore. Non c'è bisogno di
nient'altro: contiene tutti i "luoghi" della sua ideologia farlocca (e pacchiana), i suoi stratagemmi retorici, le
sue trovate sensazionalistiche e ripetizioni ossessive, le sue fandonie. Basta smontare tale conferenza e il
Biglino paleoastronautico si sbriciola. Quanto all'altro c'ha già pensato, a suo tempo, il tribunale.
10 Per ottenere una qualche conoscenza dell'ebraico biblico sono necessarie (almeno) 152 ore di studio
specifico, in media 60 lezioni di varie ore ciascuna (cfr.
http://www.officinastudimedievali.it/images/ebraico/Ebraico-Programma-Corsi-2017-2018.pdf). E, di certo,
neanche alla fine di un corso di studi simile si potrebbe essere (considerati) esperti in materia. Mauro Biglino
di lezioni ne ha ricevute al massimo 25. “L’interesse per l’ebraico gli è sorto verso i 50 anni. (…) Ha contattato
un insegnante privato di Torino che gli ha impartito 20-25 lezioni serali (alle 21) con il metodo ulpanim
(utilizzato nei kibbutz).” (Stefano Bigliardi, I nuovi antichi alieni di Mauro Biglino. Analisi di un fenomeno
editoriale e culturale, 2015, https://www.cesnur.org/2015/Bigliardi_Biglino.pdf)
.
10
intrufola nelle Edizioni San Paolo come “traduttore”
dall'ebraico11; si procede poi, una volta risolto quel contratto,
a dar inizio alla carriera di gran fuffaro, “specialista” e lettore
“letterale” dei litolibri masoretici e riciclatore, per il gran
pubblico italiota, delle fregnacce dell’azero-giudeo Zecharia
Sitchin (quest’ultimo a sua volta in compagnia di tanti altri
consimili affabulatori, da Arold T. Wilkins a Morris Jessup, a
Matest Agrest, a Edgar Cayce, a Walter Raymond Drake, a
Robert Charroux, a Jean Sendy, a George Adamski, a Erich
von Däniken - in galera a suo tempo per
frode/appropriazione indebita… gira e rigira siamo sempre lì
-, a Peter Kolosimo, a Mario Pincherle, a Enrique López
Guerrero, a Lloyd Pye, a Corrado Malanga, a Biagio Russo, a
Barry Downing, a Salvador Freixedo, all’imbroglione-
drittone intercontinentale Claude Vorilhon detto Raël, a
Robert K. G. Temple, a Robert Bauval, a Murry Hope, a
Giorgio A. Tsoukalos, a David Hatcher Childress, a Gene
Philips…).
11 Cfr. https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114578.
12 Sulla Uno Editori, prima e principale casa editrice dei libri di Biglino, v. https://unoeditori.wordpress.com.
11
Il telos di questa operazione, oltre a quello di riciclare-
reinventarsi (da autentico Zelig) il proprio personaggio e
pompare nuovo danaro?... Eh be’, una glorificazione sui
generis proprio del “Dio alieno della Bibbia” e del suo “popolo
eletto”... entrambi orribili, ma vincitori e ancora oggi e
sempre più padroni.
13Mauro Biglino è stato ed è un massone. Nel suo primo libro (Chiesa romana cattolica e massoneria.
Realmente così diverse?, Uno Editori, Torino 2009) l’autore sostiene che, al di là della presunta
incompatibilità, le due istituzioni hanno i medesimi obiettivi.
14Si pensi, solo per fare un esempio, all’“Annunciazione” di “Maria Vergine”. Tutto vero per Biglino. Solo che
nella sua “lettura” l’“Arcangelo Gabriele” reca, diciamo così, un’apposita quantità di sopraffino sperma celeste,
donde sortirà l’uomo-Dio del cristianesimo. Quanto al Corano, anche lì nessun dubbio: è verbo che viene
dall’alto dei cieli, espresso da un altro El, cui è stato assegnato l’incarico di occuparsi, tramite Maometto, delle
specifiche tribù di predatori del deserto arabico. E quei cattivoni razionalisti di Kenneth Humphreys (cfr.
http://www.jesusneverexisted.com) o di Emilio Salsi (cfr. http://www.cristo-unmitoinventato.eu)?... Vade
retro Satana.
12
Bello, no? E nel caso poi uno dicesse: sì, ma Yahweh, l'incubo-
fiamma del deserto, il padre-padrone Super-io collettivo delle
tribù “elette” (alias Allah, alias Diobarbutounoetrino),
semplicemente non esiste?15... ah, qui si apre una voragine
filosofica, propriamente ontologica, che inghiotte la domanda
stessa e chi la pone. Perché mentre si può dimostrare se
un’affermazione basata sulla realtà sia vera o falsa (che la
Terra sia uno sferoide oblato e non un disco piatto - come
invece ritenevano, tra gli altri, sumeri, accadi, assiri,
babilonesi ed ebrei -, per esempio), provare la non esistenza
di qualcosa o qualcuno che effettivamente non esiste è molto
più laborioso e difficile, se non impossibile. Nel frattempo il
paleotruffatore prende i soldi e scappa - su Nibiru16.
16Che tra l’altro non significava assolutamente, per gli antichi astronomi della Mesopotamia, il corpo celeste
di cui favoleggiano Sitchin e i suo seguaci. “Nibiru (also transliterated Neberu, Nebiru) is a term in the
Akkadian language, translating to ‘crossing’ or ‘point of transition’, especially of rivers, i.e. river crossings or
ferry-boats. In Babylonian astronomy, the term Nibiru (in cuneiform spelled dné-bé-ru or MULni-bi-rum)
refers to the equinox and the astronomical objects associated with it.”
(https://en.wikipedia.org/wiki/Nibiru_(Babylonian_astronomy)). Caso mai, in quanto "pianeta", il termine
poteva essere riferito a Giove, o a Mercurio.... Niente a che vedere con il "Nibiru" sitchiniano (cfr.
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114477,
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114575,
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114577 - analogamente, a
proposito dei “Vimana”, v.
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/libertari/conversations/messages/114605).
13
quella nebulosa dal nostro pianeta ammonta a “414 parsec
con un’incertezza di solamente 7 parsec”17.
http://www.sitchiniswrong.com/;
http://drmsh.com/;
https://www.youtube.com/channel/UCqoWj8_ZFaqrNkiM
KruYaXA;
https://en.wikipedia.org/wiki/Archaeoastronomy;
https://en.wikipedia.org/wiki/Pseudoarchaeology;
https://it.wikipedia.org/wiki/Xenoarcheologia;
https://it.wikipedia.org/wiki/Clipeologia;
https://it.wikipedia.org/wiki/OOPArt;
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_degli_antichi_astrona
uti;
17 https://www.astronomia.com/2007/12/06/la-distanza-di-orione/.
18 Effettivamente, immaginarsi che esseri alieni capaci di andare alla velocità della luce, se non maggiore (senza
problemi biologici, tra l’altro), o persino magari di “teletrasporto”, abbiano bisogno di sbarcare quaggiù per
cercar l’oro - e farlo scavare da individui creati all’uopo una volta giunti sul nostro pianeta - è qualcosa di
talmente grottesco e pacchiano da rimanere stupiti che possa esistere un pubblico (a bocca aperta e cervello
vuoto) per cose simili.
19Cfr. Hitler e Belzebù, https://drive.google.com/open?id=1_5xuJN7LU9PyPAoZ08-Rb9Dpugcb-tAl, pagg.
43-44.
14
https://misterorisolto.wordpress.com/2012/09/14/niribu-
gli-annunaki-e-gli-scritti-di-zecharia-sitchin/;
https://archive.org/details/AncientAliensDebunkedfullMov
ieHD;
http://ancientaliensdebunked.com/;
https://archive.org/details/CONTROZECHARIASITCHINP
ietroTrevisan_201803;
https://archive.org/details/CONTROMAUROBIGLINOPiet
roTrevisan1Di2;
https://archive.org/details/CONTROMAUROBIGLINOPiet
roTrevisan2Di2_201803;
https://archive.org/details/PERUNACRITICARAZIONALE
SCIENTIFICALOGICADIMAUROBIGLINOEPIETROBUFF
A_201805;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2012/03/valla
biglino/;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2012/09/prom
etheus/;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2013/08/nicco
lobisconti/;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2014/12/gli-
ebrei-rispondono-a-biglino/;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2016/03/elohi
m-ruach-kavod/;
Gianluca Marletta, Ufo e alieni, Irfan Edizioni, Roma 2017;
https://www.gianlucamarletta.it/wordpress/2017/12/confu
tazione-biglino/;
https://www.facebook.com/groups/1645164332472062;
https://www.facebook.com/groups/1765133787102023.20
15
In questa sede vogliamo limitarci a un solo, semplicissimo
esempio, onde dimostrare l’inconsistenza assoluta e persino
grottesca della pretesa “lettura letterale” di Biglino e del suo
metodo del “facciamo finta che”.
22 Cfr. Lambert, W. G. (1965). “A New Look at the Babylonian Background of Genesis”. The Journal of
Theological Studies. 16 (2). pp. 287–300; Levenson, Jon D. (2004). “Genesis: Introduction and Annotations”.
In Berlin, Adele; Brettler, Marc Zvi (eds.). The Jewish study Bible. Oxford University Press.
16
Dal Cap. VI (L’uomo e il suo regno) di Mitologia sumerica, a
cura di Giovanni Pettinato (UTET, Torino 2001, pagg. 405-
421), ecco i primi tre paragrafi, riportati integralmente, nei
quali si tratta della genesi degli umani:
1.
ENKI e NINMAḪ: CREAZIONE DELL’UOMO E SUE
LIMITAZIONI
17
15 Gli dèi piangevano e si lamentavano (dicendo) “Egli è la causa
[di questa situazione!”
Alle parole di sua madre Namma, Enki si alzò dal suo letto,
25 il dio in Ḫalanku, il suo angoletto delle riflessioni, si batté la
[coscia con il palmo della mano,
38-43 in lacuna
19
“La (con)formazione dell’umanità buona e cattiva è di mia
[competenza;
55 in base ai mei desideri io stabilisco i destini buoni o cattivi!”
Per terzo, essa modellò uno con ambedue i piedi gonfi, con i
[piedi paralizzati.
Enki guardò quello con i piedi gonfi, con i piedi paralizzati
Per sesto essa modellò una donna che non poteva partorire.
Enki guardò la donna che non poteva partorire
e le decretò il fato: egli la assegnò alla “casa delle donne”.
75 Per settimo essa modellò un uomo che non aveva pene, non
aveva vulva;
Enki guardò l’uomo che non aveva pene, non aveva vulva,
Quella donna però lo rigettò fuori dal suo grembo, perché non
21
[si compissero i suoi giorni;
ed ecco esso era Umul: il suo capo peloso era malato, il suo …….
[era malato, i suoi occhi erano malati, il suo collo era
[malato;
gli porta pane come suo nutrimento, ma questo non può tendere
[la mano;
(allesta) un ……. che rallegra, un giaciglio per lui, ma questi non
[può coricarsi:
113-122 in lacuna
Ora io non abiterò più in cielo, non abiterò più sulla terra; non
[sfuggirò al tuo vigile sguardo nel paese di Sumer;
(eppure) in un luogo - tu non abiti colà -, in un tempio che ho
[costruito, non udirò la tua voce;
23
io sono una fuggitiva, che è stata cacciata fuori dall’Ekur,
ed io, proprio io, non sono sfuggita alla tua mano!”
2.
ENLIL E LA ZAPPA: IL LAVORO NOBILITA L’UOMO
25
3.
IL SACRIFICIO DEGLI DÈI ALLA: L’AGRICOLTURA
dopo che gli dèi ebbero stabilito le regole del cielo e della terra,
dopo che essi, per approntare dighe e canali,
ebbero poste le rive del Tigri e dell’Eufrate,
41-46 in lacuna
Enul e Ninul
l’hanno deciso con la loro bocca pura.
Enki e Ninmaḫ,
i grandi dèi.
28
Cosa deduce il sig. Biglino dalla sua lettura “letterale” e
“facendofintista” di questi (e di altri simili) scritti mitologico-
religiosi?23 Ah, semplicissimo: non solo Enki, Ninmaḫ, An,
Enlil24 ecc. sono individui in carne ed ossa, che “mangiano
virgulti di canna e pane” e “bevono birra”… ma... degli
extraterrestri tout court che han fatto base fra il Tigri e
l’Eufrate e che, come si ricaverebbe (?!) da quelle medesime
tavolette, si sono costruiti attraverso ripetute operazioni di
ingegneria genetica gli uomini (in questo caso i Sumeri)
adatti a sostituirli nei lavori con la “zappa” e il “canestro del
lavoro”!...
23 Per un’interpretazione seria e profonda dei miti in questione del vicino oriente antico v., infra, l’Appendice
I.
24 “La religione dei s. è caratterizzata da un politeismo di impronta naturalistica: per ogni città esiste una
divinità principale, ma anche altre vengono venerate. Esse riflettono forze naturali e sono immortali. Tra
queste emerge una triade di dei cosmici: An, dio del cielo; Enlil, dio dell’aria e creatore del mondo; Enki, dio
della terra e dell’acqua. Un’altra triade ha carattere astrale: Nanna, dio della Luna; Utu, dio del Sole; Inanna,
dea della stella Venere che assomma i caratteri della Terra Madre. Al di sotto degli dei i demoni sono spiriti
negativi, portatori di malattie, contro i quali si esercitano arti magiche da parte del sacerdozio specializzato in
una serie di funzioni. Il culto è scandito da date fisse nelle quali avvengono feste caratterizzate da sacrifici. Lo
scopo di base del culto è il benessere nella vita terrena, mentre si ha una vaga nozione della vita futura, di
stampo pessimistico.” (http://www.treccani.it/enciclopedia/sumeri_%28Dizionario-di-Storia%29/).
Immaginarsi Ninmakh, Ninimma, Egizianna, Ninmada, Ninbara, Ninmug, Sarsardu, Ninniginna ecc. come
astronauti (con o senza scafandro) è cosa a tutti gli effetti da pazzi. E da sghignazzare infinitamente.
25“evemerismo s. m. – La dottrina razionalistica dello scrittore greco Evemero (4°-3° sec. a.C.), secondo la
quale gli dèi non sarebbero altro che potenti sovrani o eroi del passato, che erano riusciti, in virtù della saggezza
o del valore, ad attribuirsi la natura divina e l’adorazione di contemporanei e posteri; combattuta dagli antichi
greci e poco diffusa nel mondo romano, la dottrina fu accolta invece dagli apologisti cristiani come
dimostrazione della falsità del politeismo, e ha tuttora non poca fortuna come teoria esplicativa nella moderna
storia delle religioni.” (http://www.treccani.it/vocabolario/evemerismo). Non “sovrani o eroi dl passato”
rappresenterebbero, secondo Biglino, le varie divinità del mondo antico, ma… colonizzatori alieni approdati
sulla Terra in un tempo lontanissimo. E, si badi bene, tutte le divinità (cfr. http://www.godchecker.com), siano
esse dei sumeri, degli accadi, degli assiri, dei babilonesi, dei cananei, dei fenici, dei greci, dei romani, degli
egizi, degli arabi, degli ebrei, degli indiani, dei celti, dei germani, dei baltici, dei finnici, degli slavi, degli
australiani, dei polinesiani, dei maya, degli inca, degli aztechi, degli inuit, degli irochesi, dei navajo, dei dogon,
degli zulu…
29
Biglino27, a una faccia (da truffatore) di paltatolla e coriandoli
davvero chimerica.
28 Salvo una, particolarmente oscena e per tutti obbligatoria, così ben analizzata dal compianto Gianantonio
Valli: la religione olocaustica (cfr. G. Valli, Holocaustica Religio, Effepi, Genova 2009; http://thule-
italia.com/wordpress/2009/02/04/holocaustica-religio/).
30
“COL LI’, COL BASTARD”
29 Cfr., infra, p. 43: “‘Madama, ch'a staga tranquìla’. Mauro Biglino si rivolgeva in dialetto ai contadini, operai,
pensionati e piccoli commercianti della Valsusa. Li martellava dai microfoni di una radio locale. ‘I vostri soldi’
era l'accattivante argomento della sua rubrica di consigli finanziari. I ‘vostri’: lo sottolineava continuamente
per rassicurare i più diffidenti. E quando un collaboratore o anche un truffato che non sapeva ancora di essere
truffato gli indicava un possibile buon cliente Biglino saliva in auto nei paesini e nelle frazioni e si presentava
nelle case come ‘uno di famiglia’. C'è stata gente fra Chiomonte e Coazze, negli anni scorsi, che gli apriva la
porta con il sorriso più largo. Lo ripetono quelle stesse persone. Ma a denti stretti, abbassando lo sguardo.
Ci sapeva fare l'ex broker di Eurogest, e usiamo il passato solo perché non siamo aggiornati sugli eventuali
sviluppi della sua carriera di persuasore a Settimo, in campo pubblicitario. Nell'ambito della catena finanziaria
di Sant'Antonio ideata da Aldo Bersano, quel giovanotto con bisnonni, nonni e genitori tutti originari di
Avigliana aveva cominciato dallo sfruttamento delle radici. ‘Sono uno di voi’, suggeriva il suo ammiccante
dialetto. E a tanti montanari pareva fosse proprio così: affidandogli i loro risparmi gli hanno consentito di
intascare dalla fine del 1984 all'inizio del 1988 un miliardo e 463 milioni di provvigioni.
Il Comitato Creditori ha ricostruito le dimensioni della truffa (senza poter risalire all’ultima lira perché c'è stato
chi ha preferito tacere) e riempito tabulati che sembrano dolorosi rosari. Un danno enorme per centinaia di
famiglie della zona. Solo fra Coazze e Giaveno la rete di agenti delle società fiduciarie della ‘banda Bersano’,
con Biglino alla testa di amici e parenti, ha raccolto 13-14 miliardi. ‘Mal contati’, avverte l'infaticabile
animatrice del Comitato, Giuliana Falchero.
L'elenco continua con i 3 miliardi di Avigliana, i 2 e mezzo di Rivoli, i 3 miliardi e 800 milioni rastrellati da
Condove a Gravere, passando per Susa. Più su, fra Bardonecchia e Salbertrand, si sono volatilizzati risparmi
per 800 milioni. E altrettanti sono spariti fra Borgone e Bussoleno. Nella meticolosa attività di setacciamento
del denaro porta a porta sono stati truffati 500 milioni a Sant'Ambrogio, idem ad Alpignano, idem, ancora, a
Rosta, mentre a Buttigliera, dove vivono molti pensionati Teksid che hanno consegnato l'intera liquidazione,
si risale ad un miliardo e 200 milioni di risparmi bruciati. E si va oltre, ad un miliardo e mezzo, considerando
31
vecchiaia. E così i testimoni svaniscono, i ricordi si fanno
sempre più fievoli, l’oblio/silenzio stende il suo velario su
ogni cosa.
anche i contratti stipulati da quei broker d'assalto fra Almese e Rubiana. Nessun paese è stato trascurato. E il
Comitato Creditori ha pensato bene di pubblicare in un suo bollettino nomi e cognomi dei più attivi fra coloro,
con al fianco l'ammontare delle provvigioni di ciascuno: centinaia di milioni.
A parte Biglino e l’‘anima gemella’ Roberto Procopio, figlio di un generale della Guardia di Finanza, nessuno
dei vari Angelo Bottino, Massimo Lajolo, Giuseppe Petrolino, Gian Maria Maritano e Luca Germena figura fra
gli imputati del processo in corso. Erano tutti così zelanti nel ‘piazzare’ i prodotti finanziari di Bersano. Non
ebbero dubbi nemmeno quando si trattò di giustificare i ritardi sempre maggiori sia per l'accredito degli
interessi sia per la restituzione del capitale a chi voleva disinvestire. Si arrivò a dire che il direttore di una
banca, con la quale si intrattenevano rapporti finanziari, era improvvisamente impazzito e aveva posto
all’incasso assegni per svariati miliardi emessi a garanzia dalla società fiduciaria, in quel caso la Fiduciaria
Mercurio. ‘Per evitare il protesto degli effetti si è dovuto immediatamente intervenire e coprire gli assegni,
rallentando i tempi di pagamento ai clienti privati’. Parlavano, parlavano molto tutti quanti.
La signora Falchero racconta che in casa di un anziano contadino di Moncrivello per sette giorni consecutivi si
recarono un nipote del pensionato e uno di quegli agenti. ‘L'ultima sera si fermarono a contargliela sino alle
due. Se ne andarono solo dopo aver convinto quel povero uomo a consegnar loro i risparmi di una vita: 120
milioni. Dopo pochi mesi si sparse la notizia che era tutto quanto una truffa. La moglie del signore è morta di
crepacuore. Lui era rimasto con 400 mila lire al mese di pensione. Non aveva neppure i soldi per il funerale’.
Drammi silenziosi si sono consumati. Un’altra coppia di anziani, lui ottantacinque anni e malato, è finita
all'ospizio di Susa. Persi a quel modo i loro 60 milioni, marito e moglie non avevano più di che vivere. Un
macellaio torinese si è gettato dal settimo piano. Aveva finito di cenare e atteso che la moglie andasse a
rispondere al telefono. Poi ha aperto la finestra e si è lanciato nel vuoto.
Un altro uomo si è suicidato in provincia di Cuneo per la vergogna di aver suggerito, in perfetta buonafede, ai
propri parenti di investire ‘con Bersano’. Si è impiccato. E c'è stato chi ha perso la testa. ‘Un signore di Susa,
due anni fa, ha ammazzato la moglie. Avevano cominciato a rinfacciarsi la responsabilità di aver affidato tutti
i loro quattrini agli agenti dell'Istituto Servizi Fiduciari. E i loro rapporti erano diventati sempre più tesi’.
Giuliana Falchero avrebbe molte altre storie amare da raccontare. Non c'è stata pietà per nessuno in questa
storia. Nemmeno per l'operaio e la casalinga di Susa, che, vicini alla vecchiaia, si erano lasciati convincere ad
investire tutti i loro 50 milioni pensando di assicurare un po' di tranquillità economica alla figlia handicappata.
Sarebbe stata la polizza vita della ragazza. (...)
‘Si devono fare almeno tre tentativi prima di desistere’. Questa e altre raccomandazioni contiene il ‘manualetto’
del perfetto agente che, in occasione di un corso di aggiornamento professionale, era stato consegnato ai loro
collaboratori dai capi delle società fiduciarie, Mauro Biglino e Roberto Procopio."
32
e Mauro Biglino (“agenti” ed esecutori diretti, in particolare
proprio quest’ultimo31, della circonvenzione delle vittime)32.
Del malloppo estorto, circa un miliardo e ottocento milioni
dell’epoca, non una lira venne, dal trio criminale, restituita ai
truffati.
30 Che avrebbe fatto scuola, generando “allievi” degni del maestro (cfr.
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_01144_11?fbclid=IwAR3HCgqf5-Nh6nSrpB-
YQbhgoBxZyO0CFWWG6uuyrJEnC63yy6uaK-3JK34).
31 Cfr., infra, p. 44: “‘Col lì, col bastard’. Si asciuga le lacrime. ‘I l'avìa ij mèi buoni fruttiferi. Da giovna na banca,
il Piccolo Credito del Cuneese - ricorda la signora Giuseppina, alternando il confidenziale dialetto al solenne
italiano, quasi a voler sottolineare l'enormità della sua esperienza di truffata - aveva fatto fallimento. Da anfora
i tènia a buté ij nòst dné in buoni fruttiferi a la Pòsta. A disia: se va giù lo Stato andiamo giù tutti. Mettevamo
cinquecento lire per vòlta. I l'oma fàit 'd risparmi incredìbij, mi e mi mari’. La rabbia trabocca. La signora
Giuseppina ha settantuno anni e va ancora nei campi a lavorare. Con novecentomila lire ogni due mesi di
pensione sociale lei e suo marito non camperebbero. Bisogna che badino ancora alle mucche. Il loro piccolo
tesoro, 15 milioni, è stato consegnato al grande ‘investitore’ Mauro Biglino ed è sparito. (…) ’Se è riuscito a
convincere mia mamma, che non metterebbe uno spillo nelle mani di un estraneo…’ (…) ‘come sapeva parlare,
un incantatore’ (…) ‘entrava qui che sembrava un fratello’ (…) Ogni volta che l’ambulante racimolava qualcosa
da mettere da parte e avvertiva il suo ‘broker’, Biglino correva in auto sino a Chiomonte a ritirare il denaro.”
Come un avvoltoio.
32Questo il giudizio del Pubblico Ministero nella sua requisitoria al processo dell’ottobre 1991: “A me preme
sottolineare la personalità cinica e tracotante dei tre maggiori responsabili, che hanno tenuto durante tutto il
dibattimento un atteggiamento insolente e presuntuoso, dimostrando la più completa indifferenza nei
confronti dei risparmiatori truffati e nessun intento riparatorio, anche solo a livello umano. Pur trattandosi di
persone incensurate non si possono quindi concedere loro le attenuanti generiche”. (Cfr., infra, p. 42)
33
1. Parte il pellegrinaggio dei truffati
LaStampa 13/12/1988 - numero 277 pagina 17
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,17/articleid,0967_01_1988_0277_0017_24984537/
2. I truffati al contrattacco
LaStampa 08/06/1989 - numero 127 pagina 2
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_
lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3
/page,2/articleid,0936_01_1989_0127_0024_12779760/
35
5. Bersano alla sbarra, 4 mila lo aspettano
LaStampa 13/11/1990 - numero 265 pagina 1
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,1/articleid,0921_01_1990_0265_0034_12649034/
36
6. La rabbia nel corteo dei truffati
LaStampa 29/01/1991 - numero 23 pagina 2
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,2/articleid,0856_01_1991_0023_0036_11927785/
37
7. Bersano, sfilano i creditori
StampaSera 16/04/1991 - numero 88 pagina 1
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,1/articleid,1290_02_1991_0088_0038_19095328/
38
9. Bersano l'inchiesta è da annullare?
LaStampa 18/04/1991 - numero 81 pagina 38
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,38/articleid,0864_01_1991_0081_0037_11986378/
39
10. Dietro il crack «un'indegna truffa»
LaStampa 14/06/1991 - numero 130 pagina 38
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,38/articleid,0870_01_1991_0130_0035_12170204/
40
11. Requisitoria dell'accusa al processo per il crack delle
fiduciarie che rovinarono 4500 risparmiatori. Chiesti 12
anni per bersano e i soci. Il pm: «sono cinici e tracotanti»
(LaStampa 04/10/1991 - numero 237 pagina
39 http://www.archiviolastampa.it/component/option,com
_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/
page,39/articleid,0882_01_1991_0237_0037_12283328/
41
12. Le accuse al «caporete» Mauro Biglino
StampaSera 09/10/1991 - numero 226 pagina 6
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,6/articleid,1296_02_1991_0226_0006_19157314/
42
43
13. Condannati gli imputati del fallimento F.M. e I.F.C.
StampaSera 26/10/1991 - numero 240 pagina 7
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,7/articleid,1296_02_1991_0240_0007_19173875/
44
45
14. Per i capi degli agenti Procopio e Biglino 5 anni e 4 mesi
di reclusione LaStampa 26/10/1991 - numero 258 pagina
32 http://www.archiviolastampa.it/component/option,com
_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/
page,32/articleid,0884_01_1991_0258_0032_18476976/
46
16. Nuove pene E ai creditori non una lira
LaStampa 09/03/1993 - numero 67 pagina 36
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_la
stampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/pag
e,36/articleid,0778_01_1993_0067_0034_10979000/
47
48
Come tutti i truffatori di successo anche Biglino ha avuto la
dea Fortuna (in questo caso senza tuta spaziale) dalla sua
parte. Riuscì allora a sanguisugare i risparmi di uno stuolo di
disgraziati imboscando l’intero maltolto - e la pena
comminatagli dalla “giustizia” italiana fu scandalosamente
mite -, nonché a far sparire dal web (quasi) ogni traccia della
vicenda criminale di cui era stato protagonista.
Così come, nei tempi recenti, non si presentò mai ad una delle
sue conferenze un vero esperto di ebraico antico che gli
rivolgesse qualche domanda o contestazione nella lingua
degli usurai biblici (o anche solo in quella dei loro eredi
israeliani), né un parente delle vittime da lui rovinate si alzò
per chiedergli pubblicamente conto dei suoi misfatti.
33 Cfr. http://www.treccani.it/vocabolario/fortuna.
34 Ibid.
35 Cfr. https://www.facebook.com/tuttopaleobiglino/.
49
APPENDICE I
La creazione dell'uomo
I Sumeri
50
sinonimo di creare, essere creato. Il venire all'esistenza dell'uomo per
mezzo dell'enunciazione del suo nome si ritrova anche nel mito del
dio Ninurta Lugal-e alla riga 399: "il popolo al suo destino, nella casa
fu chiamato".
Oltre alla generica menzione della creazione dell'uomo con
l'espressione 'dare il nome', possediamo alcuni miti in cui il tema
antropogonico è trattato più estesamente: il prologo dell'Inno alla
zappa, quello della Tenzone tra la pecora e il grano, Enki e
Ninmakh e KAR 4. Mentre i primi due testi sono espressione della
scuola di Nippur (la prima corrente teologica di Sumer, che ruota
attorno alla figura di Enlil), Enki e Ninmakh, che ha come
protagonista il dio Enki, riflette il pensiero di Eridu, sede della
seconda corrente teologica; KAR 4, infine, che sembra più vicino alla
mentalità accadica, è un misto di varie tradizioni.
Queste testimonianze, nonostante le apparenti
differenze, concordano su un punto con tutta la tradizione
mesopotamica, quindi non soltanto sumerica: l’uomo è stato
creato per subentrare agli dèi nel duro lavoro dell’agricoltura. Oltre a
ciò, esse aggiungono un dato molto importante: il sostituto degli dèi,
per essere veramente tale, ha in sé un elemento di origine divina, che
nella scuola di Nippur è chiamato ‘spirito vitale’ (zi-šà-gál), nella
scuola di Eridu ‘saggezza’ (géštu), mentre in KAR 4 è il «sangue»
delle divinità uccise ad hoc.
Secondo il sistema di Nippur, così come è espresso dal prologo
all’Inno alla zappa (ll. 1-11; 18-25), la creazione dell’uomo, attuata da
Enlil, è scandita in tre fasi: (a) il dio pratica un buco nel pavimento
della cella Usumua del suo tempio, (b) depone in esso la «forma»
dell’umanità, (c) quest’ultima germoglia come le piante: Il Signore ha
fatto veramente risplendere tutto ciò che è appropriato, il Signore, la
cui decisione dei destini è immutabile, Enlil, affinché il seme del
Paese uscisse dalla Terra, si affrettò a separare il cielo dalla Terra, si
affrettò a separare la Terra dal cielo. Affinché Uzumua facesse
germogliare la ‘forma’ [dell’umanità], Enlil apre una fessura nel
pavimento di Duranki; egli crea la zappa e sorge il giorno; egli
istituisce le mansioni di lavoro, stabilisce il destino e mentre egli
avvicina il braccio alla zappa e al canestro di lavoro, elogia Enlil la sua
zappa. […] Egli porta la zappa in Uzu’ea. Depone la ‘forma’
dell’umanità nella fessura e, mentre il suo paese davanti a lui
germoglia come erba dalla Terra, Enlil li guarda benevolmente, i suoi
51
Sumeri. Gli dèi Anunna si dispongono davanti a lui e alzano le loro
mani portandole [in gesto di preghiera] alla bocca, essi rivolgono
preghiere a Enlil, e consentono al suo popolo sumerico di prendere
in mano la zappa.
L’uomo primordiale dunque viene alla luce per emersio, una
convinzione questa che si ritrova spesso in altri documenti, come, per
esempio, nel Rituale mis pî (Cuneiform Texts XIII, 36 20-21):
«[Marduk] creò l’umanità Aruru fece germogliare il seme
dell’umanità con l’aiuto del dio», e addirittura nel prologo all’Inno al
tempio É-engurra di Enki, e persino nel mito Lugal-e in riferimento
alla nascita di Ninurta.
Dalla composizione sopra citata dell’Inno alla zappa si può trarre la
conclusione che l’uomo fosse adatto al compito per il quale era stato
creato, nel momento stesso della sua creazione. Tuttavia, gli dèi
interverranno sul nuovo essere una seconda volta, per dotarlo di tutte
le facoltà che distinguono l’uomo dalle altre creature. Stando
alla Tenzone tra la pecora e il grano (ll. 1-36), dove tra l’altro sono
narrati gli inizi della civiltà, l’uomo primitivo non si differenzia
ancora dagli animali: egli infatti, non sa vestirsi, cammina carponi
e mangia l’erba come le pecore. Gli dèi decidono allora d’infondere in
lui, di soffiare lo «spirito vitale»:
L’umanità primordiale non sapeva mangiare il pane, non
sapeva coprirsi con vestiti; il popolo andava a quattro zampe,
mangiava erba con la bocca come le pecore, beveva acqua dai fossi;
allora nel posto dove gli dèi vennero all’esistenza, nella loro casa,
nella santa collina, fecero germogliare la pecora e il grano; nel
santuario in cui gli dèi mangiano, essi si raccolsero: dell’abbondanza
della pecora e del grano, gli dèi Anunna della santa collina
mangiarono, ma non riescono a saziarsi; il buon succo del loro puro
ovile gli dèi Anunna della santa collina bevono, ma non riescono a
saziarsi; nel puro ovile, allora, essi per il proprio bene infusero
nell’umanità lo spirito vitale.
Lo zi-šà-gál differenzia gli uomini dagli animali, rendendoli capaci
di compiere azioni razionali, di elevarsi a condizioni migliori di vita;
è questo termine, più che il termine ti sumerico, atto a designare
questa emancipazione della vita umana rispetto a quella animale. Dal
suo impiego in tutta la letteratura sumerica possiamo concludere
che zi-šà-gál copre un ampio valore semantico che vede coinvolte
sia l’attività fisica dell’uomo, affettiva e sensitiva, sia quella
52
intellettiva, spirituale, psichica; inoltre esso, come risulta
dalla Tenzone tra la pecora e il grano, è di origine divina e
proprio degli dèi, sicché è lecito avanzare l’ipotesi che è grazie allo zi-
šà-gál che l’uomo diventa partecipe della divinità stessa e si pone in
una scala gerarchica a metà tra il mondo divino e quello animale.
La scuola teologica di Eridu riflette invece una tradizione diversa da
quella esposta sinora, corrispondente alla scuola di Nippur; in essa,
infatti, non sembra essere contemplata l’incapacità dell’uomo
primordiale di espletare il compito per cui è stato creato. Qui, al
contrario, stando a quanto si legge nel mito di Enki e Ninmakh, il dio
Enki, dopo aver fatto uscire da sé l’embrione dell’uomo e
averlo modellato con braccia e con gambe, infonde in lui la
sua saggezza. In seguito egli ordina a Nammu, sua madre,
di prendere dell’argilla dall’Apsû e di mescolarla con la forma umana
da lui concepita.
Nel prologo del mito in questione, ll. 1-18, è descritta la condizione in
cui vivevano gli dèi quando ai primordi della storia erano costretti a
procurarsi il nutrimento. Essi, mal sopportando la fatica, implorano
Nammu, la madre di Enki, affinché convinca il figlio a liberarli dal
gravoso compito. A seguito delle sollecitazioni di Nammu il dio della
saggezza realizza la richiesta ( ll. 19-21; 23-38):
Alle parole di sua madre Nammu, Enki si alzò dal suo letto; il dio
cominciò ad andare avanti e indietro nella sua santa cella,
riflettendo si batté la coscia; il Saggio, l’intelligente, l’accorto
che conosce per virtù propria tutto ciò che è ritualmente perfetto,
il creatore, colui che forma ogni cosa, fece uscire l’embrione;
Enki modella per lui le braccia e forma il petto; Enki, il creatore, fa
entrare all’interno della sua cretura la sua saggezza; egli quindi parla
a sua madre Nammu: “Madre mia, alle creature che tu farai
esistere assegna come compito la corvée degli dèi; dopo che tu avrai
mescolato l’argilla sopra l’Apsû, plasmerai l’embrione e l’argilla,
facendo sì che la creatura esista, e Ninmakh sia la tua aiutante;
Ninimma, Egizianna, Ninmada, Ninbara, Ninmug, Sarsardu,
Ninniginna, che tu hai partorito possano essere a tuo servizio;
Madre mia, decidi il destino della creatura; Ninmakh le assegni
come compito la corvée”.
Volendo ora scandire le diverse fasi in cui, nella teologia di Eridu,
avviene la creazione dell’uomo, possiamo individuare i seguenti
momenti: in una prima fase Enki fa uscire da sé stesso l’embrione,
53
che essendo un prodotto del dio, è caratterizzato come qualcosa di
divino; in un secondo momento l’embrione è modellato da Enki in
forma umana, e proprio per questo atto di Enki l’embrione
corrisponde alla «forma» dell’uomo presente nella teologia di
Nippur; nella terza fase è infusa nell’embrione la saggezza propria di
Enki; nella quarta fase, infine, la dea Nammu mescola la «forma »
creata da Enki con la materia rappresentata dalla creta dell’Apsû.
Attraverso questo atto l’umanità viene all’esistenza.
Mettendo a confronto i due modelli della creazione del mondo
sumerico, constatiamo che si può stabilire un parallelo tra la «forma»
di Nippur e l’embrione di Eridu, come pure tra la «saggezza» di Eridu
e lo «spirito vitale» di Nippur, perché ambedue di chiara provenienza
divina, e anzi caratteristiche proprie delle due massime divinità del
pantheon sumerico.
Quanto fosse importante per i Sumeri porre l’accento su questa
presenza divina nell’uomo è dimostrato dalla terza tradizione, in cui
si ritrovano elementi propri del pensiero sumerico, ma anche quelli
caratteristici del mondo accadico. Si tratta del testo bilingue KAR 4,
in base al quale l’uomo che germoglia dalla Terra, così come nella
teologia di Nippur, ha in sé un elemento divino rappresentato dal
sangue di due dèi uccisi ad hoc, proprio quest’ultimo della
tradizione accadica.
Il mito, dopo aver narrato la separazione del cielo e della Terra e la
prima organizzazione del mondo (ll. 1-14), affronta il tema
antropogonico (ll. 15-27):
Allora Enlil parlò a essi [= agli dèi]: “Che cosa volete fare adesso? Che
cosa volete creare ora? O Anunna, grandi dèi, che cosa volete fare
adesso? Che cosa volete creare ora?” I grandi dèi che erano assisi e gli
Anunna che decidono i destini, tutti insieme risposero a Enlil: “In
Uzumua di Duranki, noi vogliamo uccidere gli dèi Alla, affinché il
solo sangue faccia germogliare l’umanità; la corvée degli dèi sia il
loro compito!”.
Gli Accadi
Bibliografia
61
Fonti
Albertz 1974: Albertz, Rainer, Weltschöpfung und
Menschenschöpfung. Untersucht bei Deuterojesaja, Hiob und in den
Psalmen, Stuttgart, Calwer, 1974.
Allen 1988: Allen, James P., Genesis in Egypt. The philosophy of
ancient Egyptian creation accounts, New Haven (Conn.), Yale
Egyptological Seminar, Yale University, 1988.
Angerstorfer 1979: Angerstorfer, Andreas, Der Schöpfergott des
Alten Testaments. Herkunft und Bedeutungsentwicklung des
hebräischen Terminus [b-ar-a] (bara) “Schaffen’’, Frankfurt am
Main-Las Vegas, Lang, 1979.
Clifford 1994: Clifford, Richard J., Creation accounts in the
ancient Near East and in the Bible, Washington, Catholic Biblical
Association, 1994.
Coote 1991: Coote, Robert B. - Ord, Robert D., In the beginning.
Creation and the priestly history, Minneapolis, Fortress Press, 1991.
Eberlein 1986: Eberlein, Karl, Gott der Schöpfer, Israels Gott,
Frankfurt am Main-New York, P. Lange, 1986.
Levison 1988: Levison, John R., Portraits of Adam in early
Judaism, Sheffield, JSOT Press, 1988.
O’Brien 1982: O’Brien, Joan - Major, Wilfred, In the beginning.
Creation myths from ancient Mesopotamia, Israel and Greece,
Chico (Ca.), Scholars Press, 1982.
Pettinato 1971: Pettinato, Giovanni, Das altorientalische
Menschenbild und die sumerischen und akkadischen
Schöpfungsmythen, Heidelberg, C. Winter, 1971.
Steck 1981: Steck, Odil Hannes, Der Schöpfungsbericht der Priester
- schrift, 2. erw. Aufl., Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1981 (1.
ed.: 1975).
Westermann 1971: Westermann, Claus, Schöpfung, Stuttgart,
Kreuz- Verlag, 1971.
---------
(http://www.treccani.it/enciclopedia/vicino-oriente-antico-la-
creazione-dell-uomo_(Storia-della-Scienza)/)
62
APPENDICE II
5 maggio 2019
64
Questi gli articoli elencati nella prima pagina, ma, se siete curiosi,
potete andare a questo indirizzo e leggerli
tutti http://www.archiviolastampa.it/.
Confesso di essere rimasta impressionata dal contenuto degli articoli.
Impressionata dal fatto che Mauro Biglino, di cui anche noi vi
abbiamo parlato e che abbiamo intervistato, l'uomo che ha "scovato"
gli alieni nella Bibbia, ma non solo, sia rimasto coinvolto in un crack
del genere, con un ruolo primario, in cui molte migliaia di persone
sono rimaste truffate, hanno perso tutti i loro beni, alcuni si sono
suicidati, altri sono finiti in mezzo ad una strada, anche grazie alla
grande arte di convincimento a parole di alcuni intraprendenti
venditori. La tecnica era quella di recarsi porta a porta, per
convincere i risparmiatori ad affidare a loro denari da investire.
Qualcuno si era guadagnato la fiducia tanto da venir "accolto come
un fratello", dice un truffato. I denari erano i risparmi di contadini
piemontesi, oppure la liquidazione maturata da lavoratori ex Fiat, da
venditori ambulanti, tutte persone che avevano lavorato una vita.
Si fidavano i lavoratori, anche perché venivano promesse rendite
favolose, case in città e ricchezza, ma tutti, alla fine, sono rimasti con
un pugno di mosche e tante lacrime.
Leggere tante e tali notizie negative,non fa bene, crea rabbia ancora
di più il fatto che siano state così abilmente occultate, dimenticate,
omesse.
E' così che inizio a fare molte domande a chi conosco. Qualcuno mi
invia un video in cui, Biglino, a marzo di questo anno, annuncia che
esiste un progetto internazionale di tipo finanziario, di cui, lo stesso
Biglino, sarebbe a capo:
https://www.youtube.com/watch?v=37yzbaPjcGo&fbclid=IwAR0K
n_AQ1vNEMu0CIElSr0fUcVdyHvNWpLl4IQfvrszSedsG1U3GIAQc
1Ug
Le informazioni che fino ad ora ho raccolto, mi inducono a pensare e
poi a confermare che il progetto, ancora oggi in elaborazione, è tanto
antico, almeno quanto la presenza di Biglino in rete e forse è
addirittura precedente ad ogni suo scritto e fama.
Non ho idea di cosa e come si intenda portare avanti il programma
annunciato nel video, ma personalmente resto dell'idea che, prima di
ogni operazione di tipo finanziario, sia lecito farsi qualche domanda
65
e, come diceva Pio XI: «A pensar male del prossimo si fa peccato, ma
si indovina».36
******
26 maggio 2019
66
all’oblio è una sorta di naturale conseguenza del diritto alla
riservatezza.
- Il diritto all’oblio nasce come creazione giurisprudenziale: non
esisteva una legge che prevedesse questa specifica forma di tutela. La
prima traccia importante di questo nuovo diritto è rinvenibile in una
sentenza della Corte di Giustizia Europea di qualche anno fa [1]: con
questa pronuncia, i giudici condannarono Google a “deindicizzare”
alcuni siti internet che riportavano notizie lesive della sfera privata e
della dignità di un cittadino europeo.
[1] Corte Giustizia Europea, sentenza del 13 maggio 2014.
-Successivamente, il diritto all’oblio è stato riconosciuto anche dalla
giurisprudenza italiana [2]
[2] Cass., sent. n. 13161/16.
- Sancito infine a chiare lettere all’interno dell’ormai celeberrimo
Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati personali) [3],
secondo cui, in presenza di specifici motivi, l’interessato ha il diritto
di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati
personali che lo riguardano e il titolare del trattamento ha l’obbligo
di cancellare senza ritardo i dati personali.
[3] Art. 17 Regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 27.04.2016.
Il diritto all’oblio è un prolungamento del diritto alla privacy: la
persona a cui appartengono foto, immagini, informazioni e altri dati
sensibili può chiedere che tali elementi vengano cancellati.
- Deve essere fatta quindi una richiesta di cancellazione di tutti i dati
da parte dell'interessato.
Richiesta che dovrà essere valutata se fattibile.
Inoltre: secondo i giudici, affinché il destinatario della richiesta di
deindicizzazione possa procedere occorre:
a) effettuare un bilanciamento tra il diritto (privato) alla reputazione
e riservatezza con il diritto di cronaca e l’interesse (pubblico) alla
conoscenza delle informazioni, soprattutto se si tratta di personaggio
famoso;
b) i link di cui si chiede la rimozione devono avere ad oggetto notizie
o contenuti risalenti nel tempo.
67
In mancanza di richiesta da parte dell'interessato i dati relativi al
diritto di cronaca presente in rete sono fruibili e disponibili per la
diffusione.
https://www.laleggepertutti.it/275720_diritto-alloblio-come-
fare?fbclid=IwAR2cs1JRF06qWSWLR9lmit_n_hMyN7S2VgvPeSP
y58hSblYhNqQNMoFNDTI
68
INDICE
PALEO 8
L’ESOTRUFFA 10
APPENDICE I 50
APPENDICE II 63
69