La microstruttura di un materiale metallico viene normalmente
studiata attraverso la realizzazione di un provino metallico. Un campione di materiale di dimensioni opportune, viene "inglobato" in formelle di resina. Lo scopo principale è di poterli bloccare efficacemente durante le operazioni di spianatura e lucidatura sia manuale che per mezzo d'apparecchiature automatiche. Preparazione provini metallografici Il provino può essere realizzato a “caldo” (resine termoindurenti) oppure a “freddo” (resine bicomponente) Preparazione provini metallografici Alla fase di inglobatura segue la spianatura dei provini per mezzo di mole o carte abrasive, alla presenza di liquidi lubro-refrigeranti che facilitano l’asportazione dei detriti durante l'abrasione ed evitano nello stesso tempo alterazioni strutturali generati dal calore prodotto per attrito fra utensili, abrasivi e provino metallico. Preparazione provini metallografici La spianatura si effettua mediante passaggi in successione su carte abrasive di granulometria decrescente (da 120÷150 grit, fino a 1500÷2000 grit). Preparazione provini metallografici Infine la lucidatura (o lappatura) è eseguita su piatti rotanti che sostengono dischi di tessuto (lino, cotone, nylon), capaci di trattenere sulla superficie una sospensione (acquosa o alcolica) di polveri abrasive a base di Al2O3, o SiC, o B4C, oppure granuli di diamante. Preparazione provini metallografici Si ottiene quindi un provino metallico lucidato “a specchio” , che può essere studiato al microscopio ottico. Per poter evidenziare i bordi grano si deve però effettuare un attacco con opportuni reagenti chimici in grado di attaccare più velocemente i bordi grano ed alcune particolari orientazioni cristalline, portando in evidenza la microstruttura del materiale. Preparazione provini metallografici