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RODARI PROMO
https://youtu.be/3q0qO8RQEkw
Gianni Rodari
https://youtu.be/kXKxANC3ozs
[Compito: per domani scriverete dieci nomi comuni, dieci nomi propri,
dieci nomi collettivi, dieci nomi astratti, dieci nomi concreti,
dieci nomi primitivi, dieci nomi derivati, dieci diminutivi,
dieci accrescitivi, dieci dispregiativi, dieci nomi composti,
dieci nomi maschili, dieci nomi femminili, dieci dipendenti,
dieci promiscui, dieci nomi difettivi, dieci nomi indeclinabili,
dieci sovrabbondanti, dieci arcaismi, dieci neologismi, dieci barbarismi, dieci...]
e dirà loro:
“Così e così”.
I bimbi lì per lì
non capiranno.
A casa, ci scommetto,
con una cipolla a fette
proveranno e riproveranno
a piangere per dispetto
e ci faranno un sacco di risate…
E un giorno tutti in fila,
andranno a visitare
il Museo delle lacrime:
io li vedo, leggeri e felici,
i fiori che ritrovano le radici.
Il Museo non sarà tanto triste:
non bisogna spaventare i bambini.
E poi, le lacrime di ieri
non faranno più male:
è diventato dolce il loro sale.
E la vecchia maestra narrerà:
“Le lacrime di una mamma senza pane…
le lacrime di un vecchio senza fuoco…
le lacrime di un operaio senza lavoro…
le lacrime di un negro frustato
perchè aveva la pelle scura…”
“E lui non disse nulla?”
“Ebbe paura?”
“Pianse una sola volta ma giurò:
una seconda volta
non piangerò”.
I bimbi di domani
rivedranno le lacrime
dei bimbi di ieri:
del bimbo scalzo,
del bimbo affamato,
del bimbo indifeso,
del bimbo offeso, colpito,
umiliato…
Infine la maestra narrerà:
“Un giorno queste lacrime
diventarono un fiume travolgente,
lavarono la terra
da continente a continente,
si abbatterono come una cascata:
così, così la gioia fu conquistata”.
filastrocca che irride Napoleone e tutti i condottieri e gli “eroi” che fanno le guerre
https://youtu.be/RDlDHuuglaw
Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;
chi sta fermo non cammina,
chi va lontano non s’avvicina;
chi si siede non sta ritto,
chi va storto non va dritto;
e chi non parte,
in verità,
in nessun posto arriverà!
“O fattorino in bicicletta
dove corri con tanta fretta?”
“Corro a portare una lettera espresso
arrivata proprio adesso”.
“O fattorino, corri diritto,
nell’espresso cosa c’è scritto?”
“C’è scritto -Mamma non stare in pena
se non rientro per cena,
in prigione mi hanno messo
perchè sui muri ho scritto col gesso.
Con un pezzetto di gesso in mano
quel che scrivevo era buon italiano,
ho scritto sui muri della città
“Vogliamo pace e libertà”.
Ma di una cosa mi rammento,
che sull’-a- non ho messo l’accento.
Perciò ti prego per favore,
va' tu a correggere quell’errore,
e un’altra volta,
mammina mia,
studierò meglio l’ortografia”.
Il cielo è di tutti
Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
Se Gianduia
diventasse ministro dello Stato,
La formica si fa generosa …
Ho conosciuto un tale,
un tale di Macerata,
che insegnava ai coccodrilli
a mangiare la marmellata.
Le Marche, però,
sono posti tranquilli,
marmellata ce n’è tanta,
ma niente coccodrilli.
Quel tale girava
Ho conosciuto un tale,
un tale di Vignola,[fn]
Vignola è in provincia di Modena,
in Emilia-Romagna.[/fn]
che aveva tre cappelli
ed una testa sola.
E girava,
girava per il monte
e per il piano
con un cappello in testa:
gli altri due uno per mano.
Un giorno che pioveva
incontrò un poveretto
che in testa non portava
né cappello né berretto.
Pulcinella
Episodio di “Omaggio a Rossini”, di Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati
https://youtu.be/EsgaxGhrX1I
Pappagallo poverino
Tu sei vecchio e sei bambino
Chi lo sa quanti anni hai
Un bambino di cent’anni
Piango e rido piango e rido
Pappagallo poverino
Ho cent’anni e son bambino
Pappagallo poverino
Ho cent’anni e son bambino
Pappagallo poverino
Pappagallo brasiliano
Il Brasile ormai è lontano
Tu che libero sei nato
Te lo sei dimenticato
Tu che libero sei nato
Te lo sei dimenticato
Parli forte e pensi piano
Pappagallo brasiliano
Te lo sei dimenticato
Parli forte e pensi piano
Pappagallo brasiliano
https://youtu.be/zN2QVA6wx9g
Recitato:
Esiste un film della prima marcia con la regia di Glauco Pellegrini, voce e commento
di Gianni Rodari .Casa di produzione: De Concini Anno: 1962
Il film è la cronaca della marcia della fratellanza e della pace che si è svolta da
Perugia ad Assisi il 24 settembre 1961, e che ha visto una grande partecipazione
popolare. Oltre 20.000 persone hanno seguito la manifestazione: personalità della vita
politica e culturale, rappresentanti di tutte le regioni d'Italia, giovani, donne,
lavoratori. La marcia, che si è snodata sulle colline umbre, si è conclusa al tramonto
con un invito a tutti gli uomini che vogliono la pace a unirsi per chiedere la
cessazione degli esperimenti nucleari di ogni genere, il disarmo generale, la
collaborazione tra i popoli. Tra gli oratori al comizio vi sono Aldo Capitini, Guido
Piovene e Renato Guttuso; sono presenti inoltre Mario Alicata e Franco Ferri. Italo
Calvino e Giovanni Arpino aprono il corteo.
https://youtu.be/QxjfaSPKVls
Il leone si è addormentato
https://youtu.be/mNOePseb6fk
canzone che rassicura e libera i bambini dalle paure e dall'angoscia per le
minacce incombenti
Il leone si è addormentato
Il leone si è addormentato
paura più non fa
il villaggio l'avrà saputo
e il ciel ringrazierà.
Auimbaue, auimbaue...
Il leone si è addormentato
paura più non fa
il villaggio che l'ha saputo
in pace dormirà.
Il leone si è addormentato
la luna è alta già
nella giungla la grande pace
fra poco scenderà.
Il leone si è addormentato
e più non ruggirà
ogni bimbo che avrà tremato
sereno dormirà.
questa è una canzone zulu chiamata mbube (leone) ... è stata cantata per
secoli in Sud Africa e registrata per prima da Linda Solomon .. si parla di un
leone che dorme, ma in Africa quando un re muore si dice che dorme.
In the jungle
The quiet jungle
The lion sleeps tonight
In the jungle
The mighty jungle
The lion sleeps tonight
In the village
The quiet village
The lion sleeps tonight
In the village
The quiet village
The lion sleeps tonight
Hush my darling
Don't cry my darling
The lion sleeps tonight
Hush my darling
Don't cry my darling
The lion sleeps tonight
La storia ruota intorno ad Azur, un bambino biondo con gli occhi azzurri e
Asmar, un bambino arabo dalla pelle scura e con occhi e capelli neri. Entrambi
vivono in Francia, alla corte del padre di Azur, cresciuti dalla tenera madre di
Asmar. Un giorno, però, il padre di Azur decide che il figlio deve avere
un’educazione più consona al proprio rango e lo spedisce lontano da casa. Visto
che ormai la loro presenza a corte è inutile, l'uomo scaccia la nutrice e il piccolo
Asmar. Anni dopo, Azur decide, ormai dventata grande, di viaggiare verso la
terra dall'altra parte del mare, per inseguire la fata di cui la nutrice narrava
spesso la leggenda a lui e ad Asmar.
Il paese in cui arriva è diverso da come se lo aspettava e i suoi occhi azzurri,
che in Francia sono ritenuti belli, qui sono ritenuti un presagio di cattiva
sfortuna.
Si tratta di un film d’animazione capace di emozionare adulti e bambini,
capace di fotografare con lucidità la situazione politica di oggi, quella esistente
tra l’Occidente e il mondo Islamico. È fantastico ritrovarsi in situazioni che,
sebbene dallo spettatore possano risultano surreali, fanno riflettere.
Stupisce il modo in cui Ocelot, ancora una volta, sia stato capace di regalarci
una fiaba che colpisce il cuore e la mente e che stordisce per la sua sfarzosa
bellezza, in grado di raccontarci il mondo reale, senza fare distinzioni di razze,
culture e religioni.