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Il Singhiozzo (44 Zecchino d'Oro - 2001) Testo: MARIA FRANCESCA POLLI - Musica: GIANFRANCO FASANO Edizioni: FUCSIA - ANTONIANO

SOLISTA: All'apparenza sono il bambino Ma a dirla tutta ho un problemino Sembro un ragazzo tutto d'un pezzo Per un nonnulla io mi emoziono CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA:

Pi spensierato del vicinato Che mi sta addosso sempre in aggua .... hic...to. E invece dentro sono un pulcino E patatrac mi viene il singhio ... hic ... zzo.

E bevi sette sorsi d'acqua che ti passer Hic! Trattieniti il respiro finch il fiato ce la fa Hic! Oppure tappa il naso e canta quello che ti va Hic! Saltella che la prassi e fai due passi di tip-tap. E mettiti a contare fino a dieci a gambe in su Non serve! Poi spremi un bel limone e niente storie manda gi Non passa! Una ciabatta in testa se vuoi che non torni pi Mai pi I Se no c' sempre quel rimedio che funziona: Buuuuuh! Zitti, zitti- che passato Forse forse ha funzionato

CORO: Siiiii SOLISTA: Hic! CORO: Noooo SOLISTA: Hic! SOLISTA: E che figure quando mi prende Con la maestra che mi risponde Se una bambina mi fa un sorriso Dovrei sentirmi in Paradiso Nel mezzo di un' interrogazione "Per te tutte le scuse son buo ... hic ... ne" O quando in campo sto per segnare E invece inizio a singhiozza... hic ... re

CORO: E bevi sette sorsi d'acqua che ti passer SOLISTA: Ancora? CORO: Trattieniti il respiro finch il fiato ce la fa SOLISTA: Di nuovo? CORO: Oppure tappa il naso e canta quello che ti va SOLISTA: Gi fatto! CORO: Saltella che la prassi e fai due passi di tip-tap. SOLISTA: Voil! CORO: E mettiti a contare fino a dieci a gambe in su SOLISTA: Non serve! CORO: Poi spremi un bel limone e niente storie manda gi SOLISTA: Non passa!

CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO:

SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA: CORO: SOLISTA:

Una ciabatta in testa se vuoi che non torni pi Mai pi I Se no c' sempre quel rimedio che funziona: Buuuuuh! Hic! Buuuuh! Hic! Buuuuh! Funziona Si! Hic! No! Hic! Che vergogna che imbarazzo Tutto il coro col singhiozzo E adesso? Eh!!! E adesso? Eh!! Bevete tutti sette sorsi d'acqua che vi passer Non serve Trattenetevi il respiro finch il fiato ce la fa Non passa Tappate il naso e cantate quello che vi va Hic! Speriamo che vi passi con due passi di tip-tap Voil! Mettetevi a contare fino a dieci a gambe in su Non serve! Spremete un bel limone e niente storie, gi, gi, gi, Non passa Chiedete aiuto a tutti da Gallipoli a Cant Se no quest'anno lo Zecchino non finisce pi Questa volta son dolori, tutta colpa degli autori E ci mancava solo il singhio...hic ...zzo!

Gug, bambino dell'et della pietra Il testo di questa canzone mi stato inviato da Gloria, in seguito ad un appello pubblicato sul sito (10 dicembre 2000). Un d nell'et della pietra, quel tempo lontano che fu in una caverna viveva un bambino di nome Gug. Studiava sui libri di pietra la carta non c'era, si sa, quel libro, ragazzi, pesava, forse pi di un quintale, chiss.

Rit. E quando a scuola il suo libro portava, come pesava, come pesava, con quella pietra Gug camminava, poi si fermava, si riposava, ogni tre passi cos si fermava, si riposava, si riposava, e quando a scuola in ritardo arrivava, quattro in condotta il maestro gli dava. Su un grosso quaderno di pietra scriveva ogni giorno Gug battendo il martello incideva A B C F G H U. Battendo scintille faceva ma un giorno il quaderno casc che botta ragazzi che botta per tre giorni Gug zoppic! Rit. E quando a scuola il suo libro portava, come pesava, come pesava, con quella pietra Gug camminava, poi si fermava, si riposava, ogni tre passi cos si fermava, si riposava, si riposava, e quando a scuola in ritardo arrivava, quattro in condotta il maestro gli dava. E noi bambini che ci lamentiamo quando alla scuola i libri portiamo, se son pesanti allora pensiamo al grosso libro che aveva Gug, al grosso libro che aveva Gu-g! a zanzara Canzone che ha partecipato allo Zecchino d'Oro Il testo di questa canzone mi stato inviato da un utente anonimo (15 febbraio 2001). Era una zanzara in abito da sera, se l'era messo per far bella figura e se ne volava intorno ad una culla, una culla bella con il fiocco rosa. Cos volando, per, ve lo assicuro, aveva in mente un tenero pensiero: voleva fare una serenata ad una bimba che s'era addormentata: Rit. Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin...

Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin Zin zin zin zin - zin zin zin zin - zin zin... Povere zanzare, non sono mai gradite, anche se sono in abito da sera! E su un muro bianco, ecco all'improvviso L'ombra di una mano...una grande mano...! Ma la zanzara pi furba e pi spedita, riusc a fuggire da quelle cinque dita, e dopo un poco, indovinate, la serenata la volle fare a me! Rit. Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin... Zin zin zin zin - zin zin zin zin Zin zin zin zin - zin zin Zin zin zin zin - zin zin zin zin - zin zin... opof Canzone che ha partecipato allo Zecchino D'Oro Il testo di questa canzone mi stato inviato da Maristella, in seguito ad un appello pubblicato sul sito (12 dicembre 2000). Nella steppa sconfinata a 40 sotto 0 se ne infischiano del gelo i cosacchi dello Zar. Col colbacco e gli stivali camminando tutti in fila con la neve a mezza gamba vanno verso il fiume Don. Ma Popof sbuffa, sbuffa e dopo un po' gli si affonda lo stivale nella neve e resta li. Ma Popof del cosacco che cos' ha il colbacco e gli stivali, ma non possono bastar. I cosacchi lunghi e fieri con i baffi volti in su nella neve vanno alteri ma Popof non c' pi rimasto senza fiato sulla pancia accovacciato che cosacco sfortunato questo povero Popof. Ma Popof non si arrende e dopo un po' scivolando sulla pancia

fila verso il fiume Don. Hei Popof cos proprio non si pu non cammina in questo modo un cosacco dello zar. I cosacchi sono stanchi non si vede il fiume Don con i baffi congelati pi non vogliono marciar. Nella steppa sconfinata a 40 sotto 0 sono fermi in mezzo al gelo i cosacchi dello zar. Ma Popof cos tondo che far rotolando nella neve fino al fiume arriver.

Il coccodrillo come fa?


Testo: O. Avogadro - Musica: P. Massara Solista: Oggi tutti insieme cercheremo di imparare come fanno per parlare fra di loro gli animali. Come fa il cane? Bau! Bau! E il gatto? Miao! Lasinello? Hi! Hoo! Hi! Hoo! La mucca? Muuu! La rana? Cra! Cra! La pecora? Beee! E il coccodrillo? E il coccodrillo? Coro: Boh! Solista: Il coccodrillo come fa Coro: non c nessuno che lo sa. Si dice mangi troppo, non metta mai il cappotto, che con i denti punga, che molto spesso pianga, Solista: per quand tranquillo come fa sto coccodrillo? Coro: Il coccodrillo come fa non c nessuno che lo sa. Si arrabbia ma non strilla, sorseggia camomilla e mezzo addormentato se ne va. Solista: Guardo sui giornali, non c scritto niente: sembra che il problema non importi alla gente. Ma se per caso al mondo c qualcuno che lo sa, la mia domanda ancora questa qua

Solista: Il coccodrillo come fa Coro: non c nessuno che lo sa. Si dice mangi troppo, non metta mai il cappotto, che con i denti punga, che molto spesso pianga, Solista: per quand tranquillo come fa sto coccodrillo? Coro: Il coccodrillo come fa non c nessuno che lo sa. Si arrabbia ma non strilla, sorseggia camomilla e mezzo addormentato se ne va. Solista: Adesso ripetiamo, se vogliamo ricordare, come fanno per parlare fra di loro gli animali. Come fa il cane? Bau! Bau! E il gatto? Miao! Lasinello? Hi! Hoo! Hi! Hoo! La mucca? Muuu! La rana? Cra! Cra! La pecora? Beee! E il coccodrillo? E il coccodrillo? Coro: Boh! Solista: Il coccodrillo come fa Coro: non c nessuno che lo sa. Si dice mangi troppo, non metta mai il cappotto, che con i denti punga, che molto spesso pianga, Solista: per quand tranquillo come fa sto coccodrillo? Coro: Il coccodrillo come fa non c nessuno che lo sa. Si arrabbia ma non strilla, sorseggia camomilla e mezzo addormentato se ne va. Solista: Avete capito come fa il coccodrillo? Coro: Lui mezzo addormentato se ne va levo un gatto nero 1969 di Franco Maresca, Armando Soncillo, Framario Edizioni Scia, Napoli cantata da Vincenzo Pastorelli Il testo di questa canzone mi stato inviato da Alma (14 novembre 2000). Un coccodrillo vero, un vero alligatore

ti ho detto che l'avevo e l'avrei dato e te. Ma i patti erano chiari: il coccodrillo a te e tu dovevi dare un gatto nero a me. Volevo un gatto nero, nero, nero, mi hai dato un gatto bianco ed io non ci sto pi. Volevo un gatto nero, nero, nero, siccome sei un bugiardo con te non gioco pi. Non era una giraffa di plastica o di stoffa: ma una in carne ed ossa e l'avrei data e te. Ma i patti erano chiari: una giraffa a te e tu dovevi dare un gatto nero a me. Volevo un gatto nero, nero, nero, mi hai dato un gatto bianco ed io non ci sto pi. Volevo un gatto nero, nero, nero, siccome sei un bugiardo con te non gioco pi. Un elefante indiano con tutto il baldacchino: l'avevo nel giardino e l'avrei dato e te. Ma i patti erano chiari: un elefante a te e tu dovevi dare un gatto nero a me. Volevo un gatto nero, nero, nero, mi hai dato un gatto bianco ed io non ci sto pi. Volevo un gatto nero, nero, nero, siccome sei un bugiardo con te non gioco pi. I patti erano chiari: l'intero zoo per te e tu dovevi dare un gatto nero a me. Volevo un gatto nero, nero, nero, invece un gatto bianco quello che hai dato a me. Volevo un gatto nero, ma insomma nero o bianco

il gatto me lo tengo e non do niente a te. La sveglia birichina Canzone che partecip allo Zecchino d'Oro Il testo di questa canzone mi stato inviato da Patrizia (6 marzo 2001). Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Quando suona di mattina la mia sveglia birichina d'accordo con il gallo quando torna il sole giallo il rumore mamma mia spaventare mi far ma la sveglia birichina il dovere suo lo fa! La sveglia birichina trillando di mattina d'accordo col galletto mi butta gi dal letto! Mi metto le ciabatte, poi bevo il caffelatte, mi lavo mani e faccia, poi mangio la focaccia. Mi dice la mia mamma: "Corri bambina a scuola". Poi dico la preghiera che mi accompagna fino alla sera. Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Ma la sveglia birichina per il babbo suona prima! Alle cinque del mattino puntualmente prende il treno e ritorna quando sera sia d'inverno o primavera! Finalmente quando festa la mia sveglia tacer. Mi dice la mia mamma: "Corri bambina a scuola!". Poi dico la preghiera che mi accompagna fino alla sera. Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran

Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Il Torero Camomillo di Maresca - Pagano Ed: Bideri Zecchino d'Oro 1968 Il testo di questa canzone mi stato inviato da Maristella in seguito ad un appello pubblicato su questo sito (1 Dicembre 2000). Lallara lallara lallara lalla la ol! Gi il toro nell'arena, per non c' il torero Cos' questo mistero? Chiss dove sar! Ol! Lo cercano dovunque, la folla intanto grida che vuole la corrida, che vuole il matador. Ol Ol Ol! Rit: Il matador chi ? Torero Camomillo, il matador tranquillo, che dorme appena pu. Torero Camomillo se il toro ti vicino tu schiacci un pisolino e non ci pensi pi. Lallara lallara lallara lalla la ol! Ed ecco finalmente che scende nell'arena non sembra darsi pena, va con tranquillit. Ol! Avanza lemme lemme, si piega sui ginocchi e si stropiccia gli occhi il grande matador. Ol Ol Ol! Rit: Il matador chi ? Torero Camomillo, il matador tranquillo, che dorme appena pu. Torero Camomillo se il toro ti vicino tu schiacci un pisolino e non ci pensi pi.

Lallara lallara lallara lalla la ol! La folla va in delirio, vedendo quel torero accarezza il toro e poi ci dorme su. Ol! E' buono e sottomesso, quel toro grande e grosso che fa da materasso al grande matador. Ol Ol Ol! Rit: Il matador chi ? Torero Camomillo, il matador tranquillo, che dorme appena pu. Torero Camomillo se il toro ti vicino tu schiacci un pisolino e non ci pensi pi. Lallara lallara lallara lalla la ol! Il valzer del moscerino Canzone che ha partecipato allo Zecchino D'Oro, cantata da Cristina D'Avena Il testo di questa canzone mi stato inviato da Maristella, in seguito ad un appello pubblicato sul sito (12 dicembre 2000). Beppone russava Nel grande giardino E sul suo nasone Vol un moscerino Il vento suonava Un bel valzerino Cos il moscerino Si mise a ballar. Rit. Un lalla un lalla un lallal Questo il valzer Del Moscerino un lalla un lalla un lallal questo il valzer Che fa lallal Nel sonno Beppone Che pi non russava Il naso arricciava Rideva sognava Sognava una piuma Un fiocco di neve

Un petalo di rosa Caduto dal ciel. Rit. Ma un gatto birbone E pazzerellone Colp il moscerino Graffi il suo nasone E il valzer finiva E il gatto fuggiva Cos per Beppone L'incanto svan.

"Nella vecchia fattoria"


testo T.Giacobetti - musica G.Cramer G.Savona Nella vecchia fattoria ia-ia-o Quante bestie ha zio Tobia ia-ia-o C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Attaccato a un carrettino ia-ia-o C un quadrupede piccino ia-ia-o L'asinel-nel-n-n-nel C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Tra le casse e i ferri rotti ia-ia-o Dove i topi son grassotti ia-ia-o C' un bel gatto-gatto-ga-ga-gatto L'asinel-nel-n-n-nel C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Tanto grasso e tanto grosso ia-ia-o Sempre sporco a pi non posso ia-ia-o C' il maiale-iale-ia-ia-iale C' un bel gatto-gatto-ga-ga-gatto L'asinel-nel-n-n-nel C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Poi sull'argine del fosso ia-ia-o Alle prese con un osso ia-ia-o C' un bel cane-cane-ca-ca-cane C' il maiale-iale-ia-ia-iale C' un bel gatto-gatto-ga-ga-gatto L'asinel-nel-n-n-nel C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Nella stalla silenziosa ia-ia-o

Dopo aver mangiato a iosa ia-ia-o Dorme il bue-bue-bu-bu-bue C' un bel cane-cane-ca-ca-cane C' il maiale-iale-ia-ia-iale C' un bel gatto-gatto-ga-ga-gatto L'asinel-nel-n-n-nel C' la capra-capra-ca-ca-capra Nella vecchia fattoria ia-ia-o.

44 gatti G. Cesarini - Edizioni Millen, Modena - cantata da Barbara Ferigo Nella cantina di un palazzone tutti i gattini senza padrone organizzarono una riunione per precisare la situazione. Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, si unirono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due, le code attorcigliate, in fila per sei col resto di due. Sei per sette quarantadue, pi due quarantaquattro! Loro chiedevano a tutti i bambini, che sono amici di tutti i gattini, un pasto al giorno e all'occasione, poter dormire sulle poltrone! Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, si unirono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due, le code attorcigliate, in fila per sei col resto di due. Sei per sette quarantadue, pi due quarantaquattro!

Naturalmente tutti i bambini tutte le code potevan tirare ogni momento e a loro piacere, con tutti quanti giocherellare. Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, si unirono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due, le code attorcigliate, in fila per sei col resto di due. Sei per sette quarantadue, pi due quarantaquattro! Quando alla fine della riunione fu definita la situazione and in giardino tutto il plotone di quei gattini senza padrone. Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, marciarono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due, le code dritte dritte, in fila per sei col resto di due. Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, marciarono compatti, in fila per sei col resto di due, coi baffi allineati, in fila per sei col resto di due, le code attrorcigliate, in fila per sei col resto di due, col resto di due.

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