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pagina 1
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale
ilDeposito.org è un sito internet che si pone l'obiettivo di essere un archivio di testi e musica
di canti di protesta politica e sociale, canti che hanno sempre accompagnato la lotta delle
classi oppresse e del movimento operaio, che rappresentano un patrimonio politico e
culturale di valore fondamentale, da preservare e fare rivivere.
In questi canti è racchiusa e raccolta la tradizione, la memoria delle lotte politiche e sociali
che hanno caratterizzato la storia, in Italia ma non solo, con tutte le contraddizioni tipiche
dello sviluppo storico, politico e culturale di un società.
Dalla rivoluzione francese al risorgimento, passando per i canti antipiemontesi. Dagli inni
anarchici e socialisti dei primi anni del '900 ai canti della Grande Guerra. Dal primo
dopoguerra, ai canti della Resistenza, passando per i canti antifascisti. E poi il secondo
dopoguerra, la ricostruzione, il 'boom economico', le lotte studentesche e operaie di fine anni
'60 e degli anni '70. Il periodo del reflusso e infine il mondo attuale e la "globalizzazione".
Ogni periodo ha avuto i suoi canti, che sono più di semplici colonne sonore: sono veri e propri
documenti storici che ci permettono di entrare nel cuore degli avvenimenti, passando per
canali non tradizionali.
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pagina 2
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale
'A Flobert
(1976)
di Gruppo Operaio 'E Zezi
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: napoletano
Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale, morti sul lavoro
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/flobert
pagina 3
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale
Informazioni
Venerdì 11 aprile 1975, alle 13,25, una terribile esplosione distrugge la Flobert, una fabbrica che produce proiettili
d’arma giocattolo e fuochi d’artificio, situata alla contrada Romani a Sant’Anastasia, alle pendici del Monte Somma,
nel vesuviano.
Altre informazioni
pagina 4
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale
A la mina no voy
(1969)
di Quilapayun
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: spagnolo/castigliano
Tags: lavoro/capitale, miniera
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/la-mina-no-voy
Rem La Rem
El blanco vive en su casa en un socavón.
de madera con balcón. Do Sib
El negro en rancho de paja yo no quiero morirme
en un solo paredón. La Rem
en un socavón.
Fa Solm
Y aunque mi amo me mate Rem
La Rem En la mina brilla el oro
a la mina no voy al fondo del socavón
Do Sib el blanco se lleva todo
yo no quiero morirme y al negro deja el dolor.
La Rem
en un socavón.
Do Sib Y aunque mi amo me mate...
yo no quiero morirme
La Rem Solm Rem
en un socavón. Cuándo vuelvo de la mina
Solm Fa
Rem Fa cansado del carretón
Don Pedro es tu amo, él te compró Rem La
Rem Fa encuentro a mi negra triste
se compran las cosas, a los hombres no. La7 Rem
abandonada de Dios
Fa Solm Lam Rem
Y aunque mi amo me mate y a mis negritos con hambre
La Rem Lam Rem
a la mina no voy ¿por qué esto, pregunto yo?
Do Sib
yo no quiero morirme Y aunque mi amo me mate...
Informazioni
pagina 5
ilDeposito.org - Canti di protesta politica e sociale
A las barricadas
(1933)
di Valeriano Orobón Fernández
Periodo: L'Europa e il mondo tra le due guerre (1919-1938)
Lingua: spagnolo/castigliano
Tags: anarchici
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/las-barricadas
Informazioni
Inno della Confederacion Nacional del Trabajo (CNT). Uno dei più famosi canti anarchici spagnoli, scritto in
occasione della guerra civile del 1936.
Questo inno anarchico ha una gloriosa storia rivoluzionaria e al tempo stesso è una delle canzoni più popolari delle
classi operaie della Polonia, dell'Unione Sovietica e della Germania antifascista, dove è conosciuta con il titolo
"Warsavianka".
La versione spagnola, con arrangiamento per coro misto di Angel Miret e testo spagnolo di Valeriano Orobón
Fernández, è stata pubblicata nel 1933, con il nome "Marcia trionfale" e il sottotitolo "A las barricadas", nel
supplemento della rivista "Tierra y Libertad" di Barcellona.
In :Carlos Palacio, Colección de Canciones de Lucha, Ediciones Pacific, Madrid, 1980 , facsimile della edizione della
Tipografía Moderna, Valencia Febbraio 1939
pagina 6
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A lavorar la terra
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: italiano
Tags: risaia/mondine
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/lavorar-la-terra
Informazioni
Dal repertorio delle Mondine di Opera Registrazione dal vivo del 23 novembre 2002 al Centro Sociale Leoncavallo
di Milano durante la rassegna "Politicanto"
pagina 7
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A le case minime
(1965)
di Gualtiero Bertelli
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: veneto
Tags: lotta per la casa
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/le-case-minime
Informazioni
Le "case minime": erano così dette quelle costruzioni edificate degli anni '50 all'isola Giudecca (e in molti comuni
italiani) da destinare ai baraccati che vivevano nell'isola, costruite con materiali di risulta, laterizi e pietrame, non
protetti da risalite di umidità; "minime" perchè composte da un'unica stanza di "4 metri" e un gabinetto alla turca.
In queste abitazioni vivevano fino a 10 persone. Saranno utilizzate fino agli anni 70. Ancora in piedi fino a
pochissimi anni fa, sono state oggi demolite.
pagina 8
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Re Sol Re
A morte la Casa Savoia noi siamo le schiere ribelli,
La7 Sol La7 Re
bagnata da un'onda di sangue, sorgiamo che giunta è la fin!
si sveglia il popol che langue, Sol La7 Re
Sol Re sorgiamo che giunta è la fin!
si sveglia il popol che langue!
La7
A morte il Re e il principin,
O ladri del nostro sudore Re
La7 a morte il Re e il principin!
nel mondo siam tutti fratelli,
Informazioni
Questa canzone venne cantata in Romagna, a Brisighella (Forlì) nel 1944, dai soldati della Divisione Friuli di
Badoglio, tutti ex partigiani della Brigata Bianconcini delle Marche ma anche dai partigiani della "Spartaco
Lavagnini" di Firenze.
Fonte: G. Lanotte, "Cantalo forte. La Resistenza raccontata dalle canzoni", Nuovi Equilibri Stampa Alternativa 2006.
pagina 9
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A quel omm
(1965)
di Ivan Della Mea
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: milanese
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/quel-omm
Do Sol7 Do Sol7
A quel omm, che incuntravi de nott quater strasc, on po' d'ombra,
Sol7 Do
in vial Gorizia, là sul Navili, [nient'alter,
Rem Sol7 Do Fa Sol7
quand i viv dormen, sognen tranquili no Giusepp, no Gioann, gnanca Walter
Lam Sol7 Do Lam Rem Do
e per i strad giren quei ch'inn mort. e gnanca adess mi cognossi el to no - o - om.
pagina 10
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Re Ascoltate la coscienza,
Silvia è chiusa nella cella democratici e cristiani,
La7 che sedete ad ogni mensa
per un sogno, un'ideale che stringete mille mani.
Informazioni
Per questo testo dedicato a Silvia Baraldini l'autore adoperò la melodia della sua canzone Bella bimba
pagina 11
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A tocchi a tocchi
Periodo: Le rivoluzioni borghesi e il Risorgimento (fino al 1870)
Lingua: romanesco
Tags: carcere
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/tocchi-tocchi
Informazioni
Canto di carcere romano,conosciuto anche con il titolo "Alla Renella" (via diTrastevere), presente in molte raccolte
ottocentesche, ed è diffusa in tutta l'area centro-meridionale.
pagina 12
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La La
Addio Bologna bella, con la speranza sul cuor
Mi7
o dolce terra pia, E tu che ci discacci
con una vil menzogna,
per una vil menzogna repubblica fascista,
La un dì ne avrai vergogna
i partigiani van via.
Il partigiano errante
Mi7 ha la sua fede nel cuor.
Vanno sulle montagne
Informazioni
pagina 13
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La un dì ne avrai vergogna
Addio Lugano bella noi oggi ti accusiamo
Mi7 in faccia all'avvenir.
o dolce terra mia Noi oggi ti accusiamo
cacciati senza colpa in faccia all'avvenir.
La
gli anarchici van via Cacciati senza tregua
Mi7 andrem di terra in terra
e partono cantando a predicar la pace
La ed a bandir la guerra
con la speranza in cuor. la pace tra gli oppressi,
Mi7 la guerra agli oppressor.
E partono cantando La pace tra gli oppressi
La la guerra agli oppressor.
con la speranza in cuor.
Elvezia il tuo governo
Ed è per voi sfruttati schiavo d'altrui si rende
per voi lavoratori d'un popolo gagliardo
che siamo incatenati le tradizioni offende
al par dei malfattori e insulta la leggenda
eppur la nostra idea del tuo Guglielmo Tell.
è solo idea d'amor. E insulta la leggenda
Eppur la nostra idea del tuo Guglielmo Tell.
è solo idea d'amor.
Addio cari compagni
Anonimi compagni, amici luganesi
amici che restate addio bianche di neve
le verità sociali montagne ticinesi
da forti propagate i cavalieri erranti
è questa la vendetta son trascinati al nord.
che noi vi domandiam. I cavalieri erranti
E questa la vendetta son trascinati al nord.
che noi vi domandiam.
[Vittorio Emanuele,
Ma tu che ci discacci figlio di un assassino
con una vil menzogna Evviva Gaetano Bresci
repubblica borghese che uccise Umberto I]
Informazioni
Canto scritto in carcere da Pietro Gori, quando fu costretto, insieme ad altri dodici fuoriusciti italiani, a lasciare la
Svizzera per motivi politici.
pagina 14
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Informazioni
Con lievi varianti questo canto l'ho ascoltato dalla voce del partigiano Volpe (nome di battaglia) della XXIII Brigata
Garibaldi "Guido Boscaglia" nel luglio 2003, all'annuale raduno dei reduci della Brigata sui monti delle Carline tra
Siena e Grosseto (Pardo Fornaciari).
pagina 15
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Informazioni
Canto militare, Lombardia. Canzone su modulo di cantastorie, anche se manca il riscontro del "foglio volante".
Troviamo questo canto in gran parte dell'Italia settemtrionale, in numerose versioni. La versione della Prima Guerra
Mondiale pare essere tra le più conosciute, anche se probabilmente è antecedente. Da R. Leydi "I canti popolari
italiani".
pagina 16
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Informazioni
"Parodia" socialista della canzone risorgimentale di Carlo Bosi Addio mia bella addio, che si può ascoltare qui
http://www.youtube.com/watch?v=3_abCVrLiNw
pagina 17
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Al compagno presidente
(1974)
di Fausto Amodei
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti, comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/al-compagno-presidente
da quelli che son vissuti e, più tardi, Chi ti ha voluto render gli onori
dovran morir da codardi. sono milioni di lavoratori,
di rivoluzionari,
Niente uniformi, nè generali,
nè nobildonne, nè autorità ufficiali perchè è un esempio ormai leggendario
di fianco al tuo sudario: che un Presidente muoia proletario
tra gli altri proletari.
per chi t'ha ucciso non conta niente
la morte d'un compagno Presidente Ma dietro ad un proletario ammazzato
morto da proletario. c'è tutto il proletariato,
c'è tutto il proletariato che aspetta
I traditori si sono già accorti di compier la sua vendetta.
d'esser più morti dei morti:
anche da vivi a costoro è concesso E quei fucili che hanno voluto
d'esser carogne lo stesso. renderti ancora l'ultimo saluto
entrando al cimitero
Nessun cannone ti ha tributato,
sparando a salve, l'ultimo commiato son stati i primi che hanno indicato
entrando al cimitero: come seguir l'esempio che tu hai dato,
compagno guerrillero.
Nixon non spreca inutilmente
le munizioni per un Presidente Ora la forza ce l'ha un traditore
morto da guerrillero. ma il socialismo non muore :
esso è ben vivo e continua a lottare
Ogni suo colpo lo deve serbare con Unità Popolare.
Informazioni
pagina 18
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pagina 19
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Informazioni
Canzone facente parte dell'album "L'ultima crociata", scritto in occasione del referendum abrogativo della legge
sul divorzio, tenutosi il 12 e 13 maggio 1974, per fare propaganda al "NO" e per svelare tutti gli interessi, e i
personaggi che tali interessi rappresentavano, che si celavano dietro il fronte del "SI".
pagina 20
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Informazioni
Testo scritto nei mesi antecedenti la consultazione referendaria del 4 dicembre 2016 in merito alla riforma
costituzionale. E' un contraffactum della canzone Al referendum rispondiamo "NO" di Fausto Amodei, eseguito la
prima volta il 4 giugno 2016 a Carpi (MO) dal gruppo "I Violenti Piovaschi", in occasione della campagna di raccolta
firme per il referendum.
L'abbiamo ascoltata per la prima volta dall'autore del testo e dal gruppo "I Violenti Piovasci" durante la IX edizione
di CorAzone - Internazionale di canto sociale, il 24 settembre a Bologna, presso la scuola di musica popolare Ivan
Illich
pagina 21
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Alcide Cervi
(1975)
di Ivan Della Mea
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/alcide-cervi
Re Mi7
E' un vecchio bimbo di questa morta
La7
senza i suoi figli civiltà.
La7
pieno d'amore Re
Re Ha visto madri
fatto di terra
gettare figli
là nel suo campo La7
Sim senza speranze
c'è sette croci Re
Mi7 e senza niente
il suo calvario
La7 e poi la scienza
di libertà. Sim
scartare l'uomo
Re Mi7
Lui l'alzerà ma come se
La7
questa bandiera cavasse un dente
La7
per una voglia Re
Re e poi la scienza
ma dolce e antica
scartare l'uomo
sudata sangue Sol7
Sim ma come se
sotto all'ulivo Re
cavasse un dente.
Informazioni
pagina 22
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La data è indicativa, le informazioni recuperate parlano dei "primi di giugno del 1971".
pagina 23
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Informazioni
Dal repertorio di Giovanna Daffini, è tra i più noti canti di risaia. Esistono versiono partigiane(ALLO SPUNTAR
DELL'ALBA), politiche (MAMMA MIA NON PIANGERE SE SON SCOMUNICATA...), militari(SENTO LE RUOTE CHE
GIRANO) e di fabbrica.
(maria rollero)
pagina 24
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Amore ribelle
di Pietro Gori
Periodo: L'età dell'imperalismo (1870-1914)
Lingua: italiano
Tags: anarchici
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/amore-ribelle
Informazioni
Sull’aria de “L’inno dei nichilisti”. Di “Amore ribelle”, che è pure conosciuta come “Canzonetta del libero amore”,
esistono altre incisioni pubblicate su melodie differenti.
pagina 25
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Informazioni
Canto tratto dal repertorio di Giovanna Daffini, databile per il riferimento a Scelba. La melodia richiama, almeno
nella prima parte della strofa, Il general Cadorna
pagina 26
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pagina 27
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Informazioni
Una ballata antimilitarista sullo sbarco delle truppe australiane nella baia di Suvla nella campagna dei Dardanelli,
durante la prima guerra mondiale. Il brano è stato ripreso da molti artisti, tra i quali i Pogues (in Rum, Sodomy, and
the Lash - 1985). Giulietta Beltrame
La canzone originale "Waltzing Matilda", di cui si parla nel testo, si riferisce probabilmente ad un episodio avvenuto
durante i giorni del violento sciopero dei tosatori nell'Australia occidentale del 1894.(Canzoni contro la guerra)
pagina 28
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Andiamo Compagni
(1976)
di Mimmo Boninelli
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti, lavoro/capitale
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/andiamo-compagni
Informazioni
Canzone di lotta scritta da Mimmo Boninelli nel 1976 durante l'occupazione della Filati Lastex di Redona di
Bergamo.
pagina 29
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Aprile 74
(2007)
di Alessio Lega
Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/aprile-74
Informazioni
La suggestiva versione in italiano di Alessio Lega, della canzone di Lluis Llac Abril 74, omaggio alla "Rivoluzione dei
garofani" portoghese.
pagina 30
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Armata Rossa
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/armata-rossa
Informazioni
Da Romano-Solza, Canti della Resistenza italiana, Milano, Ed. Avanti, 1960: "Questa canzone è di origine russa e fu
cantata dalle Brigate garibaldine". Effettivamente la melodia è quella di Belaja armija, čërnyj baron
pagina 31
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Informazioni
Di anonimo, portatore: Vittorio Renoldi (Belochio). Ricerca e registrazione di Gianni Bosio. Acquanegra sul Chiese
(Mantova), 11 dicembre 1965. Depositato all'Istituto Ernesto De Martino, note tratte da "Ci ragiono e canto" (maria
rollero)
pagina 32
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Informazioni
Versione italiana della nota canzone partigiana russa Po dolinam i po vzgoriam (Per colline e per montagne), parole
di Piotr Parfenov rielaborate nel 1929 dal poeta Serghei Alimov, nota in Italia perché trasmessa ogni giorno da
Radio Mosca. Essa fu ripresa dal fuoruscitismo antifascista negli anni '43-'44 ed era diffusa soprattutto tra i
partigiani del Friuli-Venezia Giulia.
pagina 33
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Informazioni
Sull'eccidio di Avola, dove la polizia fece fuoco su un gruppo di braccianti e ne uccide due.
pagina 34
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Ballata ai dittatori
(1963)
di Fausto Amodei, Cantacronache
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: italiano
Tags: antimilitaristi
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ballata-ai-dittatori
pagina 35
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Ballata autocritica
(1972)
di Fausto Amodei
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ballata-autocritica
pagina 36
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pagina 37
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pagina 38
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Informazioni
Giuseppe Pinelli fu assassinato il 15 dicembre del 1969, "caduto" dalla finestra della questura dove era sotto
interrogatorio, accusato ingiustamente di avere messo le bombe per la strage di piazza Fontana.
Questa è la versione scritta immediatamente dopo i funerali di Pinelli, sull'aria del canto "Il feroce monarchico
Bava", a cui seguirono diverse altre con minime varianti. Fu composta da quattro anarchici, la sera del 21
dicembre 1969, presso il Circolo Gaetano Bresci di Mantova.
Fonte: Catanuto S., Schirone F., Il canto anarchco in Italia nell'Ottocento e nel Novecento.Zero in condotta edizioni,
209, Milano
pagina 39
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Ballata dell'alcolizzato
(1972)
di Gianni Nebbiosi
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: disagio mentale
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ballata-dellalcolizzato
Chissà se l’infermiere che sta qui e quel che è peggio è che c’ha il coraggio
[di notte di provocare uno strano contagio
s’è mai chiesto perché guardano lei come babbei”
siamo finiti qui al reparto tre.
“Dica Proietti deve piantarla
Re tutte le notti lei grida e parla
“Vieni qui Mario prendi un bicchiere” in questa casa c’è tanta gente
lavoratori… lei non fa niente
“Ma cosa fai? Stai sempre a bere…” e si permette di disturbare
chi il giorno dopo va a lavorare
“Sentimi Mario non fare il cretino quindi lo sfratto è affare fatto”
e
io ci sto bene con il mio vino Chissà se l’infermiere che sta qui
La7 Re [di notte
e non invidio chi si accontenta s’è mai chiesto perché
La7 Re siamo finiti qui al reparto tre.
dopo otto ore da quasi animale
Fa# Re Chissà se ha mai pensato che i nostri
di un po’ di tele primo canale”. [cervelli
di alcol imbottiti
“Dica Proietti fra un paio d’ore hanno il coraggio d’essere impazziti
venga di sopra dal direttore”.
Giunge il momento va dal padrone Chissà cosa ne pensa di questa pazzia
“Lei rende poco, lei è un ubriacone lui ch’è quasi un signore
con il cervello che impazzisce a ore.
pagina 40
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Ballata dell'emigrazione
(1970)
di Alberto D'Amico
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti, emigrazione
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ballata-dellemigrazione
pagina 41
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Ballata di Ustica
(1999)
di Giovanna Marini
Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi)
Lingua: italiano
Tags: strategia della tensione
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/ballata-di-ustica
Informazioni
Composizione per quartetto scritta per lo spettacolo I-TIGI, Canto per Ustica di Marco Paolini, chiesto
dell'associazione Familiari delle vittime di Ustica, prod. Comune di Bologna, Comune di Palermo e Romagna Teatri.
pagina 42
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pagina 43
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Informazioni
La canzone è eseguita sull'aria di "Canto per la morte di Felice Cavallotti", nota anche col titolo di "Povero
Cavallotti". Da sottolineare l'ottava stanza "Una unità di classe\ sopra gruppi e partiti,\una unità in coscienza\ di
nuova resistenza!", per il significato e il peso che questi versi potrbbero avere in un momento come quello attuale,
in cui il popolo sembra afflitto da una malafede enorme nei confronti dei partiti e da un disfattismo insormontabile
nei riguardi della politica. Forse, servirebbe ancora un Ivan che, passando per le radio dei poveri lavoratori italiani,
uccisi dalla borghesia come Serantini dai fascisti, sbraitasse ancora di simili parole! (Salvo Lo Galbo)
pagina 44
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Informazioni
Sulla morte di Giovanni Ardizzone vedi la scheda di Gianfranco Ginestri (Canzoniere delle
Lame):http://www.reti-invisibili.net/giovanniardizzone/
pagina 45
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pagina 46
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pagina 47
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Bandiera rossa
Periodo: L'età dell'imperalismo (1870-1914)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/bandiera-rossa
Avanti popolo tuona il cannone Non più nemici, non più frontiere,
rivoluzione rivoluzione Lungo i confini rosse bandiere.
avanti popolo tuona il cannone O comunisti alla riscossa
rivoluzione vogliamo far Bandiera rossa trionferà
Informazioni
"...Bandiera rossa è l'unico inno della classe operaia che possa considerarsi come un vero canto popolare di
tradizione orale" (Cesare Bermani) Trae infatti origine dalle linee melodiche di due canzoni popolari lombarde,
usate anche per altri canti di protesta (Povre filandere), risalendo, anche per il testo, sino ai canti garibaldini e
repubblicani.
pagina 48
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Battan l'otto
Periodo: L'età dell'imperalismo (1870-1914)
Lingua: italiano
Tags: anarchici, comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/battan-lotto
Informazioni
Questo canto si riferisce probabilmente agli scioperi del 1907 delle acciaierie di Terni.
pagina 49
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Bella ciao
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/bella-ciao
Informazioni
Roberto Leydi fa risalire il testo alla nota ballata popolare Fior di tomba, e la musica ad una filastrocca infantile
derivata dall'altra nota ballata popolare Bevanda sonnifera.
Posteriore alla versione partigiana è un canto di risaia, dal repertorio di Giovanna Daffini, ma la musica di Bella
Ciao è stata anche più volte utilizzata per canzoni nate in occasione di lotte di fabbrica.
pagina 50
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Informazioni
pagina 51
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Do Do
"Bevi, bevi compagno Se nasce l'anarchia
Sol7 Do Sol7
sennò t'ammazzerò" un bel pranzo s'ha da fa
Informazioni
pagina 52
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Bojorno
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: veneto
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/bojorno
Do ne ciapa de note
E se i tedeschi madona che bote
ne ciapa de giorno madona che bote.
Sol7
allora bojorno, Ma se i tedeschi
Do te ciapan tel treno
allora bojorno. vedemo, spetemo
vedemo, spetemo.
E se i tedeschi
Informazioni
pagina 53
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Borghesia
(1972)
di Claudio Lolli
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/borghesia
pagina 54
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Informazioni
Sull'aria di "Non ti ricordi quel mese d'aprile" o "Addio padre". Raccolta da Coggiola e Deichman da un grupppo di
donne di Boves (CN). Cronaca partigiana della battaglia e delle rappresaglie naziste a Boves, nell'inverno tra 1943
e 1944, cha costarono la vita a 132 civili e l'incendio e la distruzionedi più di 700 case di Boves (CN)
pagina 55
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Brigata partigiana
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/brigata-partigiana
Informazioni
Esiste una versione di questo canto intitolata "Brigata Caio", che non prevede la terza strofa, e che modifica la
quarta così:
La brigata Caio operava sull'Appennino Ligure, al confine tra la provincia di Alessandria e la Liguria
pagina 56
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pagina 57
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Calamandrei
(2013)
di Francesco De Francisco, Francesco "Ciccio" Giuffrida
Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/calamandrei
Informazioni
Dal discorso agli studenti milanesi sulla Costituzione di Piero Calamandrei del 1955
pagina 58
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Camicia rossa
di R. Traversa
Periodo: Le rivoluzioni borghesi e il Risorgimento (fino al 1870)
Lingua: italiano
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/camicia-rossa
Informazioni
Diffusissima già nei giorni seguenti l'impresa di Garibaldi in Sicilia e nel Meridione, la prima edizione conosciuta è
del 1860, ma passando su fogli volanti subì numerosi rimaneggiamenti e altre quartine furono aggiunte. Il canto ha
continuato ad avere diffusione anche ufficiale in periodo fascista, ma fu anche cantata durante la Resistenza dalle
formazioni garibaldine.
Fonte: note al CD "Camicia rossa. Antologia della canzone giacobina e garibaldina", a cura di Cesare Bermani.
(Francesca)
pagina 59
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pagina 60
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Canta di Matteotti
Periodo: L'Europa e il mondo tra le due guerre (1919-1938)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti, comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/canta-di-matteotti
Informazioni
pagina 61
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Informazioni
Torino, 11 gennaio 1821: quattro studenti vengono arrestati perché ostentano il berretto frigio, rosso ornato di un
fiocco nero (i colori della Carboneria). Intervengono i carabinieri (corpo fondato nel 1813 da Vittorio Emanuele I),
che avevano funzione di polizia politica. Il giorno dopo l’università viene occupata, si chiede la liberazione degli
arrestati. Divelte le pietre del cortile, costruiscono delle barricate. Il re decide di mandare i soldati che fanno
irruzione nell’università e la sgomberano. Al tiro di pietre degli studenti, il tamburo suona la carica, si menano
sciabolate, l’esercito ferisce 34 persone, anche gravemente. Si mormora che vi siano stati anche dei morti,
nascosti e portati via nottetempo dalle forze dell’ordine. L’ episodio scatena tutta una serie di moti insurrezionali. A
marzo dappertutto si vedono coccarde con i colori della carboneria, per le strade si sente gridare: “Guerra
all’Austria!”. Cominciano gli arresti di nobili liberali, molti giovani, ufficiali e studenti carbonari, vengono inviati in
esilio. E’ una repressione che durerà per oltre dieci anni.
Questo il canto, su schemi musicali settecenteschi e di autore anonimo, nato dal cuore di quegli esuli che
racchiude tutto l’odio verso la tirannia che ora li priva non solo della Patria amata ma anche degli affetti e dei
luoghi familiari. Ma dentro questo canto vive e palpita anche la speranza per le generazioni future ed un
incitamento a non scordare mai gli ideali di libertà.
I nomi citati nel testo sono quelli di vari oppositori dei governi reazionari e militaristi di Vittorio Amedeo III e del suo
successore Carlo Emanuele IV; il medico Giuseppe Chantel e l'ufficiale Francesco Junod, impiccati nel 1794, a
seguito di una congiura a Torino; il giovane avvocato Antonio "Giunio" Azari, tra gli organizzatori di un moto
rivoluzionario in Piemonte che avrebbe dovuto avere il suo centro a Pallanza, impiccato nel 1796; il medico Ignazio
Boyer, uno dei capi di un tentativo di rivoluzione repubblicana a Torino nel 1797, fucilato il 7 settembre; l'avvocato
Secondo Arò, eletto presidente della repubblica autonoma di Asti, costituitasi nell'ambito della sollevazione
generale in Piemonte che vide i "giacobini" alleati alle masse rurali esasperate dalla mancanza di grano e dal caro
prezzi, fucilato il 2 agosto.
La quarta strofa fa riferimento al soprannome di "marmotte" attribuito dai francesi ai piemontesi per la loro
sudditanza nei confronti del re, chiamato a sua volta "re delle marmotte".
Fonte
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Informazioni
Noto anche come Die moorsoldaten (I soldati della palude)ed anche Borgemoorlied (Canzone di Borgemoor)fu
composto nel lager di Borgemoor/Esterwegen dai deportati comunisti Johann Esser e Wolfgang Langhoff per il testo
e Rudi Goguel per la musica.
Dal '33 al '45 venne tradotto nei campi nazisti in tutte le lingue dei deportati. In italiano venne tradotto dal
francese nel lager di Ravensbruck.
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Informazioni
La musica fu composta dal maestro Amintore Galli e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano il 27 marzo
1886 nel salone del Consolato operaio in via Campo Lodigiano ad opera della Corale Donizetti.
L'inno ebbe subito una grandissima diffusione e fu tra i più amati dai lavoratori italiani.(Riccardo Venturi)
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pagina 67
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Canzone di viaggio
di Cantacronache, Emilio Jona
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: italiano
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/canzone-di-viaggio
pagina 68
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Canzone triste
(1958)
di Italo Calvino, Cantacronache
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: italiano
Tags: lavoro/capitale
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/canzone-triste
Informazioni
Nel disco Cantacronache sperimentale EP Italia Canta 45 CS, del 1958, primo in assoluto dei Cantacronache
pagina 69
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Caporetto '17
(1972)
di Ivan Della Mea
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: milanese
Tags: antimilitaristi
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/caporetto-17
pagina 70
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pagina 71
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Carabina 30-30
Periodo: L'età dell'imperalismo (1870-1914)
Lingua: spagnolo/castigliano
Tags: antimperialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/carabina-30-30
Re La7 Re
Carabina 30-30 por los habitantes de nuestra naciòn.
Re
que los rebeldes portaban Gritaba Francisco Villa,
La7 "¿dònde te hallas, Argumedo?
y decàan los maderistas Ven, parate aquà adelante,
Re tຠque nunca tienes miedo".
que con ellas no mataban. Con mi 30-30 me voy a marchar...
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Informazioni
Questo canto di carcere (o di rimpianto) è stato tramandato grazie all'informatrice Niceta (Teta) Petrachi detta "la
Simpatichina" alla fine degli anni Settanta (http://www.archiviosonoro.org).
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Caviam caviam
Periodo: L'età dell'imperalismo (1870-1914)
Lingua: italiano
Tags: miniera
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/caviam-caviam
Re La7 Re
Caviam cantando, caviam la fossa marciran forse sotto le frane
La7 Re Sol Re
dove c’è un nero tozzo di pane Pei ricchi il biondo oro cerchiam
La7 Re La7 Re
qui dove un giorno, le nostre ossa caviam cantando, caviam, caviam
Informazioni
Di questo canto sembra che non esistano pubblicazioni e tanto meno registrazioni precedenti all'attuale. Il canto
l'ho appreso da Franco Coggiola, ricercatore dell'Istituto Ernesto De Martino. Amava cantarlo in auto quando lo
accompagnavo, dopo le prove, nella sua abitazione di viale Monza. Di certo è un documento frutto della sua ricerca
in una delle regioni in cui si estraeva un tempo il prezioso metallo.
In Italia esiste una zona aurifera attorno al Monte Rosa con miniere un tempo sfruttate a Pestarena e Vanzone in
Valle Anzasca; ad Alagna, Rimella e Fobello in Valsesia e perfino appena sotto i ghiacciai del Monte Rosa in località
"Le Pisse".
Ora le miniere italiane, sono tutte chiuse. L’ultima a cessare è stata quella di Pestarena, nel 1961.
Sono presenti miniere d'oro anche nella Valle Antrona, anche se gli ingressi ora sono chiusi, esiste ancora il vecchio
villaggio di minatore a 1700 metri e a valle c'è la fabbrica dove veniva lavorato il materiale estrattivo.
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Informazioni
Nel "Canzoniere sociale illustrato di vari autori" di A. Frizzi, Edizioni popolari, 1908, questo canto è attribuito a
Eusebio Bordel Marchetti (Desana Vercellese, 1871-?), membro della direzione del Partito Socialista e fondatore,
nel 1901, della Federazione dei lavoratori del legno.
A commento di una versione raccolta nel 1960 da Jona e Liberovici, l'informatore Camillo Cerrati dichiarato di aver
ascoltato per la prima volta questa canzone nel 1901.
Viene anche cantata sull'aria dell'Inno di Mameli, come parodia dello stesso.
Fonte: E. Jona, S. Liberovici, F. Castelli, A. Lovatto, "Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai
torinesi, Donzelli 2008.
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pagina 79
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Informazioni
pagina 80
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Re Sol Re
Scrive la Gazzetta "Non c'è pace sociale" non si può chinar la testa
La Re La Re
e che gli operai son sempre a scioperare chi non vuol chinar la testa è comunista.
Sol
"Fabbriche occupate, scuole picchettate Ordine vuol dire combattere i fascisti
La Re ordine vuol dire no alla violenza
qui non si produce più" ordine vuol dire la lotta di classe
e alla destra dire no.
Sol
I giornali dei padroni E se non vuoi chinar la testa
Re fatti aggiungere alla lista
gridan "rossi sovversivi" chi non vuol chinar la testa è comunista.
La
ci vuol ordine Ordine vuol dire poter lavorare
Re ordine vuol dire non dovere emigrare
c'è troppa libertà. ordine vuol dire aver la dignità
di non partire e di star qua.
pagina 81
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Chiarezza chiarezza
(1969)
di Paolo Pietrangeli
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti, satirici
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/chiarezza-chiarezza
pagina 82
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Cime nevose
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/cime-nevose
Do Fa
Là sulle cime nevose L'è un partigian, l'é un partigian
Sol7 Do Do
una croce l'è piantà. che il nemico uccise
Non vi son fiori né rose Fa
Sol7 Do l'è un partigian
l'è la tomba di un soldà. Do
che nel fuoco morì.
Fa
L'è un partigian, l'é un partigian Vi vedo e penso ancora
Do Rem Sol7 Do
che il nemico uccise nell'ora dei tramonti
Sol7 Sol7
l'è un partigian al sorger dell'aurora
Do Do
che nel fuoco morì. montagne del mio cuor.
Do Fa
Pensando alle alte vette Questo dolce ricordo
Rem Sol7 Do Do
fra i dolci acuti canti mi fa sognare, mi fa cantare
Sol7 Lam
fra i rivoli fruscianti tutta la melodia
Do Rem Sol7
snodati verso il pian che riempie il cuore di nostalgia.
la mamma più non piange
Rem Sol7 Do Do
il figlio suo perduto: Vi vedo e penso ancora
Sol7 Rem Sol7 Do
sull'alpe sconosciuto nell'ora dei tramonti
Do Sol7
un altro eroe sta. al sorger dell'aurora
Do
montagne del mio cuor.
Informazioni
La melodia è quella del noto canto friulano "Ai preà le biele stele e le sant del Paradis"
pagina 83
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Fa E allora il capobanda
Col parabello in spalla giunta la pattuglia
mi vuol salutare
caricato a palla e poi mi disse
e poi mi disse
sempre bene armato
Do7 e allora il capobanda
paura non ho giunta la pattuglia
mi strinse la mano
quando avrò vinto e poi mi disse
Fa «I fascisti son là».
quando avrò vinto
E a colpi disperati
mezzi massacrati
col parabello in spalla dalle bombe scippe
i fascisti sparivano
caricato a palla gridando «Ribelli»
gridando «Ribelli»
sempre bene armato
Do7 e a colpi disperati
paura non ho mezzi massacrati
dalle bombe scippe
quando avrò vinto i fascisti sparivano
Fa gridando «Ribelli
ritornerò. abbiale pietà!»
Informazioni
Derivato dal canto degli alpini "Col fucile sulle spalle", fu cantata soprattutto in Veneto, Liguria e Piemonte.
Le "bombe scippe" erano ordigni in uso nella prima guerra mondiale, prodotte dalla SIPPE (Società Italiana Per
Prodott iEsplosivi).
La melodia è quella di una nota canzonetta a doppio senso dell'epoca.
pagina 84
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Informazioni
Versione italiana della canzone tedesca "Auf, auf zum Kampf", testo originale di Bertolt Brecht musica di Hanns
Eisler.
pagina 85
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pagina 86
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Informazioni
Canzone che racconta l'uccisione, da parte della polizia, di Saverio Saltarelli, durante una manifestazione.
pagina 87
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Informazioni
Strofette satiriche su musica tipica da osteria, riferite ai vari governi che De Gasperi presiedette dopo l'esclusione
del PCI e del PSI. L'autore è anonimo. Ne sono state registrate diverse lezioni, una delle quali da Cesare Bermani a
Milano, nel 1964. Il ritornello era molto diffuso anche nell'Italia centrale.
pagina 88
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Con la guerriglia
Periodo: La seconda guerra mondiale e la Resistenza (1939 -1945)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/con-la-guerriglia
Informazioni
Canto di battaglia della Brigata Garibaldina Cichero e di altre formazioni partigiane combattenti sull 'appennino
ligure. Nell 'immediato dopoguerra il brano verrà poi rielaborato in differenti versioni, diffuse prevalentemente
nell\'Italia Centrale, Lazio in particolare, come la nota Orsù Compagni di Civitavecchia. In realtà Con la Guerriglia
ha genesi ben più lontane nel tempo, traendo le sue antiche e nobili origini dall\'Inno della Rivolta, canto anarchico
il cui testo ricalcava fedelmente la poesia Dies Irae, scritta nel 1893 da Luigi Molinari, pubblicata l 'anno seguente
sull 'Almanacco della Favilla, periodico bimestrale di propaganda libertaria edito a Mantova, e successivamente
musicata nel 1904.
pagina 89
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La la la la...
pagina 90
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Contessa
(1966)
di Paolo Pietrangeli
Periodo: La ricostruzione e il boom economico (1946-1966)
Lingua: italiano
Tags: comunisti/socialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/contessa
Mi Do vogliamo la guerra,
"Che roba contessa, vogliamo vedervi
Si7 Mi finir sotto terra,
all'industria di Aldo ma se questo è il prezzo
han fatto uno sciopero lo abbiamo pagato,
quei quattro ignoranti; nessuno piu al mondo
volevano avere dev'essere sfruttato.
i salari aumentati,
gridavano, pensi, "Sapesse, mia cara
di esser sfruttati. che cosa mi ha detto
un caro parente,
dell'occupazione
E quando è arrivata che quella gentaglia
la polizia rinchiusa lì dentro
quei pazzi straccioni di libero amore
han gridato più forte, facea professione...
di sangue han sporcato
il cortile e le porte, Del resto, mia cara,
chissa quanto tempo di che si stupisce?
ci vorrà per pulire...". anche l'operaio
vuole il figlio dottore
Do#m Mi e pensi che ambiente
Compagni, dai campi e dalle officine che può venir fuori:
Do#m Mi non c'è più morale,
prendete la falce, portate il martello, contessa..."
Fa#m Si7
scendete giù in piazza, Se il vento fischiava
Mi ora fischia più forte
picchiate con quello, le idee di rivolta
Fa#m Si7 non sono mai morte;
scendete giù in piazza, se c'è chi lo afferma
Mi non state a sentire,
affossate il sistema. è uno che vuole
soltanto tradire;
Voi gente per bene se c'è chi lo afferma
che pace cercate, sputategli addosso,
la pace per far la bandiera rossa
quello che voi volete, ha gettato in un fosso.
ma se questo è il prezzo
Voi gente per bene che pace cercate...
Informazioni
Scritta in occasione della prima occupazione studentesca dell'università a Roma, in seguito all'assassinio da parte
fascista di Paolo Rossi. la canzone divenne tra le più eseguite durante il Maggio del '68.
pagina 91
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pagina 92
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Sull'aria del canto deglla prima guerra mondiale Cosa rimiri mio bell'alpino.
La particolarità di questo canto sta nella struttura, che è tipicamente quella del canto epico-lirico dell'Italia
settentrionale.
pagina 93
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pagina 94
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pagina 95
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Cunfessada
(1991)
di Franco Madau
Periodo: Il mondo "globalizzato" (1990 - oggi)
Lingua: sardo
Tags: antimperialisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/cunfessada
pagina 96
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Una composizione di Alfredo Bandelli dedicata ai Proletari in divisa, organizzazione creata da Lotta Continua, per il
lavoro politico fra i militari di leva.
pagina 97
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Canzone dei partigiani anarchici del “Battaglione Gino Lucetti” che operò nel Carrarese e attorno a Sarzana. Il
canto è stato riferito in modo frammentario nel 1962 a Roberto Leydi da due partigiani di Carrara. Gino Lucetti è
l’anarchico che nel 1926 fece un attentato a Mussolini lanciandogli una bomba nei pressi di Porta Pia a Roma.
Arrestato, venne condannato l’anno successivo dal Tribunale Speciale a 30 anni. Nel 1943 viene mandato al
confino ad Ischia dove muore sotto un bombardamento “alleato”.
pagina 98
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E' l'inno della III Brigata garibaldina Liguria.L'autore delle parole è Emilio Casalini "Cini", assieme ai partigiani della
Brigata; l'autore della musica- una tra le poche completamente originali - è Luciano Rossi " Lanfranco " che la
compose durante i turni di guardia.
pagina 99
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Dante Di Nanni
(1975)
di Stormy Six
Periodo: La contestazione e i movimenti di liberazione (1967-1979)
Lingua: italiano
Tags: antifascisti
Indirizzo: https://www.ildeposito.org/canti/dante-di-nanni
Informazioni
Dante Di Nanni fu un giovane gappista del gruppo torinese, comandato in quel periodo da Giovanni Pesce.La notte
del 17 maggio 1944, dopo l'attentato ad un'antenna radio, Di Nanni, ferito, si nascose nel rifugio collocato in
questa vecchia casa di Borgo San Paolo. Nel corso della giornata successiva però, probabilmente in seguito alla
confessione estorta sotto tortura ad uno dei due compagni feriti e catturati nell'azione della notte precedente, la
polizia fascista lo individuò e la mattina del 18 maggio tentò di arrestarlo. Il giovane si barricò in casa e per oltre
tre ore si difese coraggiosamente con il lancio di bombe, ma alla fine, circondato dai nemici accorsi in forze,
dovette soccombere.
pagina 100
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La canzone fa parte del dramma " I giorni della Comune" di Bertolt Brecht ( anni '40). Il testo è quello pubblicato
nel 1961 da Einaudi nel libro ' B.Brecht, Poesie e canzoni' a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini. Nel dramma le
musiche erano di Hanns Eisler. Altra traduzione è quella di Giulio Gatti presente nel Teatro di Brecht - sempre
Einaudi- ma nessuna delle due è una traduzione ritmica. Pietrangeli ha musicato il testo italiano di R.Leiser e
F.Fortini in modo autonomo e originale rispetto alla musica di Eisler.
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