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Prefazio.ne·

Il veçchio mon&o sociale crolla, e l'umanitàceTca affannosamente di


cost.ruire un ordine, da sost!itui're a quello sco-mparrMJ. Codesta gigantesca
crisi ha un. preciso rifleS$()- anche neN,'(lI11le e soprOJtutto nella musica, dove
l'evoluzione deU'ultimo me·zzo secolJo ha d~t!erminato poco a poco j.[ crollo
di 'quel sistema armonico che aveva so-~to la nostra arte per qua~tTo. se·

co~i e che oggi appare inimediabilmente superato. Le vecchie Leggi sono


praticamente scomparse e faticasarnent'e se ne elwborano delle al,tre,come
ad es. la dodecafonia. Nel presen.te caos, ogni parola di buon senso, che
abbia per iscopo di contribuire ._- chiarificando le ,idee - e porre orWAè
in una situazione eminentemente confusa, sara la benvenuta. E pertanto
non si può negare ogni simpa't~'(l. ed il dovut'o alto .interesse. alla nUOva
teoria espo...ta da Roberto Lupi 'in questo opuscolo, che rappresenta ~

unitamente a·i lavori teorici di Paul Hindemith - uno fra i pochissimi


contribUl~ attuali. veramente validi all' edificazione di quel "ponte" che

noi tutti c·erchiamo di gettare sull'abisso che separw la musica di ieri da


quella di dom011li.
Auguro dunqwe a questa "fatico" di Lupi, degna deUa sua rara intel.
t;genza e della sua vasta cultUra, tutto il successo che merita.

Roma, settembre 1946.


ALFREDO CASELLA

5
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v'

CAPITOLO I

A rmonie naturali
Alcuni artisti hanno cercato di rinnovare la tecnica deta musica 'po­
nedonsi innanzi, come scopo primo, la ricerca e l'affermazione di gamme
nuove. Noi consideriamo invece la
questione delle gamme, se mai, qua.le
innovazione di secondo piano e problema derivato; ed abbiamo seguito,
d'intuito, un'altra via. Abbiamo rivolto, insomma, la noStra attenzione
al mondo armonico, rete sulla quale si ricam1 il melos, « humus » dal
quale le scale germinano liberamente.
Senza rinunciare del tutto ai ritrovati teorici ed alla nomenclatura

della pratica musicale tradiz;ionale, ricomincia.mo « ab ovo »,

Punto di partenza del~e nostre ricerche, coDÌe fu già per altri, sarà
la solita nota do la ottava grave coi soli primi dieci suoi .armonici con­
eomitanti superiori: che si dimostreranno più che suffic\enti allo scopo.
'E' da tener prel!ente che, per il nostro studio, è essenziale la poflizione,
dei vari armonici o, il che fa, lo stesso, iI loro numero d'ordine, pre- ,
scindendo da ogni altra considerazione fisica. Il compless!> di questi
armonici sarà detto, per un richiamo a termini attinenti i cnrpi celesti,
ehe anche in seguito faremo, alone armonico di do.

,lI.3 '" 5 6 t /I 9 10 f,./'atre tetr/ade penI/ade

Tav.<" _ • «* .. : .t*-" ._~. ~ « l ~1 fJ


Il solo alone di do, con ,j tre accordi costituiti dagli armomc), è

dunque a nostra disposizione e la rete armonica della nostra immagina­

zione non può essere falta di altro maleriale all'infuori di questo. Bi­

sogna dunque trovare altri aloni che siano" o che possano essere messi,

in relazione con questo ,di do, e non già per mezzo. di artifici ma sola­

mente per codesta via naturale della posizione degli armonici, Questa

nota, col suo alone, deve diventare, in ogni modo, il centro focale deUa

(1) C'è chi al 70 armonico di do segna la diesis anzichè sib. anche a ragione. essendo
la diesis più prossimo per numero di vibrszioni ,al 70 suono armonico che il sib. Dal
punto di vista pratico questo ha scarsa importanza, considerando anche il groviglio.
pe,r così dire. di vibrazioni prodotte dall'accumularsi deglI armonici che co!ltitulscono.
fisIcamente, una serie indefinita.

7
nuO'va armO'nia. Quindi tale nO'ta la chiameremO' n.otcJ attrattiva, o nota
a seguire sino alle ultime pietre miliari e alle più sottili diramazioni,
tonale; ed anche di ciò vedremo in seguitO' le ragioni.
non appena ci accorgemmo di a.ver trovato i fondamenti d'i una nuova
Sòlamente dO'Po lunghe e attente co,nsidera.zioni abbiamO' PO'tuto in.:

'tecnica. armo,nico·musicale.

,
tuire che gli alO'ni pip 'strèttamente cO'nnessi ~on la nota aUrattjva dl}.

e gli accordi costituiti dai suoi armonici, dovl."cS.§4:'l!:.€!.pr9.P!:.io ~ssere gli

aloni irradiati da nole che fra i primi (1) loro armO'nici cO'ntll8serO' il
Si osservi ancora che, dividendo per 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, lO (nu.
meri corrispondenti all'ordine degli armonici) ]e vibraziO'ni di un do.
ad es. del du a 512 vibrazioni (il che equivale a capovolgere gli intero
cio: precisamente i qU4ttro alO'ni di lo, lab, re e sib.
valli dei suoi armonici) ne risu~ta un quadro che ci dà, nelle note fon­

Tav., .~~.
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damentali e nei loro aloni, la conferma della disposizione segnata nellla
Tav. 2: che indica l'ordine rispettivo della grq.vitaz,i,one verso il mondo
armO'nico di do.
l' 2 3 4- 5 . G 7 8 9 IO 1 2. 3 4 !I ti 7 8 9 IO
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E' facile osservare che, nell'accostare g:i accO'rdi tratti da que~ti Vib.5I!1.:2.l!.56 :3.110.66 :-1:.128 ,S'l02,4- :6'85,33 :1.1!,.Jf :1F64 :9.56,88 :10,51,2
alO'ni all'accO'rdO' di do, nO'n solo si riscO'ntra un ra.pporto, cO'me un'ada
di famiglia, fra di essi e l'accordO' di du, mà una vera e prO'pria attra­ Procedi.amO' O'ra a.ll'eliminazione "degli aloni che risultano dalla di.
zione esercitata' da questO' su quelli. AttraziO'ne che di primo '.intuito ri. visione 'per due o per multipli di due delle vjbrazioni, in quanto essi
sulta maggiO're su quegli alO'ni che hanno il suO'nO' armonico do più pros­ non sono altro che aloni ripetuti all'o,ttava o alla ,doppia, ottava infe.
8'Ìmo, nella scala degli armonici, alla nO'ta fO'ndamentale e gli so,no :tiO're. Il quadro della Tav. 4 si riduce al seguente:
perciò più affini, vorrei dire parenti. SonO' pO'i, anche quantitativamente,
più ricchi doi questo suonO'. TuttO' ciò si può percepire ,cO'n la maggiO'r
chiarezza ed immediatezza nelle seguenti serie di accordi;
Ta\'.4 bis
m IV n

Tav.3
.. ... ~l"
Ora, un fatto che, a tutta prima, sembra infirmare la nostrà co·
o: ,,"o

struziO'ne teorico.pratica che parte, sì, da dati teorici, ma ass)l1lle


sempre .per guida, carne dev'essere per ogni anisUl, l'orecchio ~ è che
Si conclude che gli aloni chepossO'nO' avere re,laz;iO'ni « per atl'N'" proprio l'alO'ne di ~ib, il cui' do - nono nella serie degli armo,nici
zione» col mondO'a:rmO'nicO' della: nota do' (nO'ta attrattiva o nO'ta to­ è lon'tano più degli altri dalla nota attratViva e dalla propria fondamen­
naIe) sono quattro e precisàmente quelli che contano, fra gli armO'nici tale (fondamentale di g.ravit4ZÌone), è quello in cui, più che neg~i altri,
da cui sono fO'rmati, unO' o p~ù do; e che l'attraziO'ne dell'alone di do si fa sentire l'attrazione dell'armonia di &O.
è tanto più fO'rte quanto più questo (o questi) J.~ è (Q sono) vicinO' alla Questo sembrerebbe contrastare a.ll'osservazione fatta a proposito
<". sua fondamentale e più ripetuto. Gli aloni attrattli saranno detti di della Tav. 3. Come mai? Ebbene, dell'apparente paradosso ci dà ra·
... gravitazione e le lO'ra fondamentali, fondorl1u!nlali di gravi<t:a.ziOne. gione l'analisi acustica di questo alone. Difatti, fra i primi dieci armo"
Questo è lo sp1iraglio attraverso il quale abbiamo intravisto tutto nici di sib, oltre la nota 00, sono comprese le note fa, lab, re, che CI
un mondo arinonico nuovo; che ci ha aperta la via « naturale» delle re­ danno i primi tre aloni appartenenti all'atmosfera della nota altrattiva
lazioni armoniche: via non mai tentata da alcuno e che fummo spinti do; ed è facile notare che gli armonici di second'o grado di queste, in·
sieme sommati, danno cinque volte la nola do, a rinforzo del do che è già
compreso fra gli armonici di gra.vitazione. E' vero, dJlDque, che il do
(1) Questo dei primi armonici è un evidente PQstulato perchè è chiaro èhe 1 primi
armonici - Et mai i più lontani sono quelli che hanno maggior peso nel fatto acustico della quarta fO'ndamentale di gravi'tazio,ne~iJb è lontano dalla fonda·
e. di riflesso. anche dal punto di vista teorico. mentale stessa - perchè occupa il' nono posto nella serie degli armo·

8 9
nici - ma l':.>.lo.ne di su, co.ntiene, in tJ.ltto., ben sei vo.lte la no.ta CÙJ; gravitazio.ni secondarie,. terziarie ecc., tanto minore è la fo.rza diattra­
e questo. «carico.» di do - vo.rrei anzi dire questo. intasamento. - no.n zione delJa now attrattlva, centrO' di gravitaziO'ne: perciò tanto minùre
so.lo. co.mpensa la distanza, ma ne supera l'effetto. co.l risultato di un
« plus» attrattivo sulla fo.rza repulsiva. sol
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TAV.7
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Tav.15 -~
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Osserviamo., da ultimo., che capo.vo.lgen~o. gli' intervalli d~gli armo.­
nici di do, si o.ttiene in effetto. l'armo.uia di lJib, quasi a chiusura del,
l'e 4 - ­ ~ - --- -- - - - - -- -l> mi
(90 a rm .) - ­ (5°a r m.)
ciclo. armo.nico di do..

Tav.ti
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èor,lspont:/,mfl "'D1/ar»lWU'c/ di Sl b
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(7.~~rlJ'l.:
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Q!J)

E' ovvio. che quanto è stato o.sservato della, nota attrattiva do, e
della sua atmosfera armo.nica, si ripete peio qualsiasi altra no.ta; anche
~ St!'
le no.te: la, /!ab, re e sib possono. dunque, a lo.ro volta, diventare' ceutri l numeri romani ed arabi indicano l'ordine di gravitazione se··
condo le Tav. 2 e 4 bis: i romani riguardano gli aloni di fa, lab, ...
di attrazlÌo.ne di armonie (1), diventare cioè note attrattive Q nòte to.­ e slb quando la nota attrattiva è il do; i nume!l'i arabi si riferiscono
naJi. Ciascuna di esse ha, non diversamente d'al do" quattro. satelliti agli altri aloni quando fa, lab, re e sib diventano note! attrattive. L'or­
dine e la forza reale di graVitazione è indicato dalla lunghezza e
armonici che, .a loro vo.lta, reciprocamente si attraggono.. E' ovvio. an­ larghezza dell'asta delle frecce. Le frecce tratteggiate indicano le
quattro note attrattiVe verso le quali può gravitare il do.
che che una nota di gravitazi(lne, po.tendo essere tale riguardo., a. quattro
no.te attrattive o tonali diverse, cambia' di posizione (I, II, III, IV)
e quindi di grado nella forza di gravitazione, se varia la nota attrattiva. la cO'esio.ne interna. del sistema e tanto. più rarefatta, per eos.ì dire, la
La rappresentazione grafica della Tav. 7 mette in evidenza le reci­ sua atmùsfera. Facciamo., ora, un altro. passo. innanzi.
proche aUrazioni delle note sinora studiate. Riesce istintivo il richiamo E' naturale che, in via reciproea, le no'te attra,ttive 'pùssano diveno
'\ a Pitagora, anche se in un mondo razionale ben diverso dall'antico e tare, esse stesse, note Icmdmne'ltali di g.ravitazione, le loro armonie cioè
vivificato. da altri co.ncetti. E allora, ci si consenta di accennare èhe il' venire, a lorO' vo.lta, attralte da altrc armùnie e precisamente anche qui
do è la nostra stella Sirio _. centro del mondo ,al quale appartiene il da quattro (vedi Tav. 7): da quelle propagate da note cùrrispùndenti
nostro piccolo, in vroporzione, m(lndo solare - e il la, il lab, il re, ai proprii armonici 3°, 5°, 7°, 9°. Anch'esse sentiranno l'attraziùne in
il sib, i soli da esSO attratti. Le altre sedici note - attratte, quattro a ragione del pùsto. ùccupatù, nella serie fisic..8, dagli armonici stessi, ferme
quattro, da questi so.li - sonò i pianeti. E i pianeti hanno, a loro yolta, restando le osservazioni fafte sull'armO'nia che O'ccupa il quarto. pùsto.
i loro. satelliti. (Vedi Tav. 7 alla pago seguente). ' di gravitaziùne (qllella di sib per l'atmosfera di do).
Ma è o.vviù che, oltre un certo limite, la costruziùne ha un valore
quasi purameute teo.ricù, perchè, quanto. più si allarga il cerchio. delle
I ""'" To", n '-..... To". m::.... l'all, IV' .............rcm.

(1) Da questo punto in <poi, poichè 1111ettore avrà compreso in quale senso noi Ci
siamo serviti della parola e del concetto di alone potremo servirei. senza timore di essere
frain tesi, della parola armonia: intesa nel senso nostro e non secondo la teoria tradizionale>.
Tav. 8 ' i: (far"?.)
i Il.
(5·vm.)
1'1 ' ti
(7'arm,)
I ~ ,#i I
(9'arm.)
l

IO 11
Così vengono annodate, fra tutte le armonie più semplici,'le maglie eolraggiunta del 7· ann.coll'aggiuD!a del7 e del 9- armo 0

della rete quale avevamo intl:avvista, e nel modo più naturale. ~ LI l I. __ ~t, I I
Passeremo, ora, ad un altro ordine di considerazioni e ,precisamente
a quelle che posson~ essere fatte sul movimento degli accordi. E per i1 •....,., v~ 'Qr'
continuare nél raffronto con le sfere celesti, diremo che lo. cadenza. è Ate: TOnaH .11TcI/;mw. I a'1'f1lZJ'. r"nttk T~ Ha'lpl'tfl'.DItlipI'tVC!tllpzll. T"nah
1.-
da intendersi come un aggìr~rsidi èorpi armonici sempre nella stessa ~

atmosfera, cioè' nel mondo armonico di una. stessa nota attrat:tiva o


I
nota tonale, mentre la modulaziom è la spinta centrifuga che li fa pas­ Nole: 7bnale d/p.w., aSjrll:#. io"",;" limale d/.f'T'CP. ""'F' "'-'.9/'tU/. Tlflru,/i
sare in altra atmosfera. E' da notare che se, nel movimento degli ac­
cordi, facciamo uso dèl settimo e del nono armonico, essi, non più legati Passiamo, ora, alla modulazione.
alla regola dell'ottava, sono da ,considerarsi soltanto quale arricchimento Modulare vuol dire, come già è stato accennato, passare dall'atmo­
del senso armonico e, non ostante l'apparente senso di sospensione, sfera armoniro d'i una nota tonale a quella di altro nota tem6Jl!e, sia pure
non dovr8lllno avere bisogno nè di, preparazione nè di ri~oluzione essendo, lontanissima, attraverso le armonie date 'da fo".da~ di gravita­
per noi, note che vivono e si muovono naturalmente, come le altre, in 'zione; ed è perciò evidente clie tanto più sarà sen'tita l'attrazione verso
un'atmosfera armonica. Nè sonò più da calcòlarsi: con tutte le disso. la .nuoQva atmosfera armonica (nuova. tonalità) quanto più la fondamen.'
nanze, quali generatori di moto, giacchè per noi questo è dato dalla tale di gravitazione, che produce l'accordo di passaggio, è vicina aUa
gravitazione. Diremo di più.: l'effet:to degli intervalli eccedenti e di­ nota. tonale di arrivo.
niinuiti, degli urti insomma, tanto deprecati dalla vecchia teoria ed
esclusi severamente dalla pratica, vengopo cancellati dalla dolcezlZlJ creata
Mndulazioni
dai nuovi lappor'ti che sussistono fra accordi immersi nella stessaa.tmo­ Atm.arm.dido Atm.orm.dirni p Atm.arm.di lo , < > _ , , , •• __ ._

t I I I ,. t
sfera àttràttiva. '
Tutto ciò appare naturale quando si pensi che gli interval!i ecce­
denti e diminuiti esistono già nella serie degli a.rmonicÌ. L'orecchìo e
la ragione nòri possono non sentirsene appagati insieme. Tav.IO I Ace:

* * *
Come dunque cad~nzare.e come modulare? Cioè come muovere' i
primi passi nella composizione? . Note: 1"ona/e dt.fl'aP. d/if'!D" 7(maie 4'1lale~. do';!VJ'. Jbn..ls
Per cadenzare, basterà inserire a piacere,' fra due accordi di nota eoll'aggiunta del 7°4rDL coJragg.del'oe del" arm.
~tral;t:i'Va, uno o più accordi di triadi, .teti-iadi' e pentiadi prodotti da Atm. grm.drsol Atm. armo di ml P Afrn.Qrm."d Atm.arm.di do
fonc1.amentali di gravi~Wne. In tal modo, si rimane sempre nell'atmo. , , I I j l,I 1
sfera armonica della nota attrattiva che~ determi'Wlndo il tono. può,
come ho già accennato, chiamarsi, sÌa pure conservando la vecchia no­
menclatura, nota torw.le. Essendo quattro i tipi di armonie di gravita­
,
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l ! i'!) t,t; II p!J ('3
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.4cc: Tolta/e Idl.y/'all. Ia,YJ"aY. J<;nale T()Tlal# .1Yti.gr4JI. 11 e"(j'l'/lY. TOlta'/:
zione, e potendo essi essere uSati più volte, e in un ordine qualsiasi di­ .". L
~;
successione, si viene ad avere una grande varietj!. di combinazioni: con
vivo eccitamento della fantasia del discepolo sin daIIe prime mosse, nel
campo della composiziQne. Note.. ionak dy,fy. o'Iglf1Y. TI?7l<z/e J"Maa ~j»tr... dlj/"tr.... 7b1Nl/6'

.eadenze nell'atmosfera armonica di do Da quanto si è visto, è facile concludere che ogni armonia può es­
sere attratta da quattro armonie tonali, e che h.a. quindi 'la 'proprietà di
A
far modulare a piacere: cioè permette di pessare a quattro atmosfere

f'l
, ... "~ ~ qt
diverse.
Tav.9 Aee",tll:

Nof!J:
"MIe $a'/przi'.

Tona/t
1 dt~ ionale

ti/praY. aV,pnzx Tonale


ionaJt

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JUdipPtV• .lId,.!""//, lPna/e

a'lytrzJ'.a'ira'" remale.
Tav.lI

Aoe:
*[II) ijj
Ton.
I

"'Sll'.
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ion.
11

To" . . ch'gl'. io".


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Ton. dfyr. Ton.


IV

Ton. dt'yr. Ton.

12 13
Ecco ora un hrano musicale che riassume quanto è stato esposto. CAPITOLO II

Possiamo anche chiamarlo, all'antica, partimento, avvertendo tu:ttavia


c.he il modo di trattarlo è il più moderno che oggi possa essere conce­
pilO, almeno sino a che una. nuova teoria armonica non ahhia sorpàs­
sato ]a nostra.

Brano armoni(:o riassuntivo


Atmos. di do Atm. di sol Atm. di re Alm.
I , .1 r--­ Armonie di inversione
-

ti .r I r
1VJ 'r ~r r r I r Le osservazioni fatte nel capitolo precedente riguardanti il capovol­
Tav,12 Ace: T"~. Igj' ~.9J .lIgI',
, Iflr. Igr.eTf!n.1V,yr. TOj ll-j' gimento degli intervalli degli armonici di do (Tav. 6) - da nOn con­
. nt,'J
fondersi col riivolt'o che è hen altra COsa ~ mentre ci ha.nno condotto Il
riscontrare' nell'armonia così ottenuta, che noi denominiamo di inver_
Nole, I r."" i/I,rr. <:O:;,., iii)',." er. dI'gl'. .0J'.e T., di;,,.. Ton. ,""gr. siione, le note corrispondenti agli armonici di sib, hanno messo anche in
evidenza che i posti tenuti dalla nota do sono ordinatamente ed anche
Mot(!) caaenzale m,,~'a.z"one I LI'
-nt.O,autaZlone
modll-.
quantitativamente gli stessi occupati prima del capovolgimento di\gli in­
dido~ Atm.di mi Atm.dido tervalli, cioè quelli dell'armonia naturale.
.
~

I al'/llcwÙl d//Ilvt'r.r/on& (II)


~ 11r '1r r r r r t t r' ! J -4 S 6 7 $ 9 iO I
lon. I!') 7"7' .ll!~. .1I!5" Ugr' Ton. I !J~' Ton.
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... . ----:::::::
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Ton. I cllp.
t ciJ'g". I É;P:'
To7/" ("'gr. Ton. d.'gl'. TM.
Tav.13 ,
1=.
-,,""a-ZJ-:",,-n-e-' mocl<dazlon8 modu/4zlol78 e cadenza .:U·~/U:sa ~-~.. ..----:::::
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, J ... 5 6 7 8 9 10

Questo cÌ ha fa.tto pensare che anche le armon.ie naturali di la, lab,


re e sib (atmosfera di do) trovino corrispondenza in armonie dr. inver­
sione, in cui la nota do occupi gli stessi posti (per ordine e quantità)
tenuti nelle armonie naturali.

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Tav, 1...
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I 2 3 " S 6 7 8 '7 10

14 15
13 e 14) conservano le stesse proprietà ili gravUazione di quelle naturali
rispetto alla oota tonale do?
Gli' esempi della tavola seguente, che apI)~gaoo l'orecchio del musi.
cista, lo confermano in .pieno.
rJl IVI v'
IlFl ~ l!
Hl'
"

Le tavole 13 e 14 hanno messo in evidenza la formazione delle


Tav.16 ~i i i I ! li~
arfll.Olli-ie di inversione dell'mmosfera tOf'Ulle di do,. Da eSse e da tutte le
,altre d'a noi dedotte è lecito trarre la seguenttl regola generale:
Le cinque armcmi.e (od albnì) di inversione corrispolndentialle mi
.
cinque armonie lUlIturali dell'atmosfera di U/Ila nota (1 alone tonale + 4 V' IVI IP (I
-A
aloni di gravitazione) si formano fissando, come note fondameiltali, la
nota stessa (tonale) e 1e quattro no«.l corrispondenti ai suoi armonici 30,
50, 70 e .9° e associando ad esse, daiU'alto in basso, le note che formano,
II)
--t
" Il "I ...
in discesa, intervalli uguali a quelli degli armollicinaturali. AI>monie
naturali e di inver.~ione contengono nello stesso ordine e in ugual nu­
mero di volte la not:a tonaIe.
E come trarre gli accord'i dalle armonie di inversi<one? E' opportuno notare come queste 4Tl1Ii»lie di inverSljone non solo.

gravitano anch'esse, come le armonie naturali, sulla tonale d<o, con mag­

Si formano partendo sempre dalla fondamentale 1 e unendo ad essa,


giore o minor forza secondo la maggiore o minore vicinanza del suono

ancora dall'alto in basso, il 5°e 3° armon:ieo per la lJr:ade. il 50, 3°,


armonico do 'alla nota fondamentale, ma ne aumentano, anzi, la forza

e 7° per la tetriade e il 50, 30, 70 e 90 per la pentiade.

di attrazione.

~ Tr/aae T,trlaall Penft(il,de Come si determina questo fatto?


Siffatte· al'monie di inversione hanno quali note fondamentali di

. Tav.f5 - cl4cui
gravitazione le note -do, sol, mi, sib e re, appartenenti alla serie armo­
nica di do e perciò hanno in sè, oltre il «quantum» di do contenuto
nelle armonie natura li, anche una delle note della serie naturale degli
armonici di do; non ultima ragione della maggior forza di gravitazione
sul d<O dell'armonia> di s.;b, giÌ! affermata nel cap. I (Tav. 6). Anche in
0·20'+ [160 8 00 10 queste armonie di inversione la quinta (capovolgimento degli armonici
Il 70 e 90 armonico, come già facemmo notare trattand'o degli accordi di re corrispc:mdente all'armonia naturale di sib) come la qUilrta delle ar­
naturali, non sono altro che un arricchimento del senso armonico e po­ , monie nal!1rali (Tav. 2) e -per le stesse ragioni, è quella che più delle
tremo meglio valutare l'importanza del fatto quando tratteremo delle . altre afferma il proprio gravitare sul do. Se capovolgendo gli armonièi di
sensazioni 'di maggiore e di minore date da un1annonia. do 'Si ottengono in effetto, gli armonici di lIib (Tav. 6), capovolgendo
Si è dimostrato, nel capitolo precedente, come esista una legge di quelli dell'armonia. corrispondente a sib, cioè quelli di re (Tav. 14-VI),
gravitazione fra le diverse QJrm<Onie fUl.tundi (attrattive e di gravitazione) si ottengono in effetto, gli armonici di do, quantunque spostati nell'or.
e come tale legge ne governi le relazioni. Vien fatto di chiederci se que­
sto avvenga anche per ~e armonie, di inversÌ<One. E' ovvio che ciò che
vale per le armonie di inversÌ<nu3 dell'atmosfera di do, vale anche per le
dioe:
. ..
1 ! ,') " 5 6. 7 Il 9 10

\6;--­
armonie di inversione di tutte le atmosfere tonali. Domandiamoci ora: VI
ItI

le cinque armonie di inve'rsWne deUZaJtmosfera di do (la prima data dal Tav.l?

capovolgimento degli intervalli degli armonici della tonale d-o stessa' e b..:. IIn
le altre dal capovolgimento degli intervalli degli armonici delle note sol,
mi, sib, re, corrispondenti alle armonie naturali dì fa, lab t re e Sib.(Tav. I

16
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17
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E' quasi un ritorno all'inizio del ciclo armonico della 1Wta attrattiva
do. Difatti tra Je armonie naturali qnella di sib è stata detta di chiu. Anche per quanto riguarda il cadenzare e il modulare le armonie
sura (Cap. I, Tav. 6). di inversione si comportano come le armonie naturali.
Tale quinta armonia di inversione (Vi) cede, per potenza di gravi.
tazione, soltanto all'armonia di inversione deUa nota attrattiva stessa (Ii) . eadenze nell'atmosfera di do
e 17). sempre in ragione al « quantum » di dQ in essa contenuto (Tavv.
e questo
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Tav.18'
Vi

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Sin qui dunque le ar1TWfl,ie di inverS~lne si compprtano come le


armQnie nfUUJ'"ali di g,rravitaZIione. Che Cosa avviene quando ad una di
qneste armonie naturali di gravitazione vogliamo far occupare i diversi
posti nelPordine di gravitazione I, II, III, IV?
Evidentemente dohhiamo consid'erar1a nell'amhito di IlOte at't:rattive
(o tQlUlli) diverse, una ad ogni mutazione di posto e prC)nta ad immer.
gersi quindi in quattro at1nÒslere t:onali dive!"se (Tav. Il). Modulazioni
Lo stesso avviene per le armon.ie di inversione, qualora però Uno o /ilmosfore: do fa
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più altri accordi affermino la nuova tonalità: 1r--w"-'iI ~ 1-'
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E' altresÌ evidente che appartenendo qui le cinque _diverse note af..
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trattive (la tonale e le" note di gravitazione naturale delle armonie dalle

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quali sono state rica.vate le armoniè di inversione) alla stessa atmosfera

ionale, ci è pure data la possibilità .di restare sempre nella medesima

atmosfera.

Atrnosfera Tonale. di do
• E' da tener presente che la prima armonia di inversione (Ii) del.
l'armonia tonàle, alla quale vogliamo portarci modulando, ha il maggior
potere di gravitazione sulla tonale stessa, perchè offre un « quantum » pill
r 1" 2'" ricco di note tonali, ed è (Iuindi la piil efficace per modulare.
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Ecco moltiplicarsi le maglie della rete armonica di cui facemmo
parola nel Cap, I. . I~
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CAPITOLO III

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Anche queste si inseriscono nelle altre cinque naturali e SI Intrec­
ciano nel modo più semplice ubbidendo così, come quelle, alla legge di
gravita:z:wne armonica, ~
Brano riassuntivo
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I1fl1losjérè: do fa do
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Armonie di riflesso
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Tav.2+ IVI III' Abbiamo visto sin qui che nel ciclo armonico o atmosfera di do sono
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comprese cinque al'monie naturali ed altrettan-te di iTwersione (Tavv. 1,2,
~.
.; 13, 14) e che questo vale anche per qualsiasi altra atmosfera tona.le .
Aggiungiamo ora che tanto all'atmosfera di do quanto a qualunque atmo­
sfera sono da aggiungersi altre a'le quattro armonie, due naturali. e due
di inversione, che, pur non contando fra i· pt'opri armonici la nota 10­

~ ::> I::~'f: E:i1!!l!'~ naIe, possono coabitare con le altre. .


Per l'atmosfera di do esse sono: le al'monie naturali di sol e mi
(corrillpondenti al 30 e 50 ann.) e quelle di inversione di la; e lab (I e Il
d di grnitazione naturale) che tra le Ilote date dal capovolgimento dei loro
intervalli comptendono la 110ta do e banno quindi con la tanale do un
certo grado di parentela,
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r- ]\tmo5fera di do

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Ylrmon/e,di Rljle.Jso (,lllalvrui/) • ;'ap(m,&/menfo(arm~d/.lnYBr.ff.'.oi)
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• Ved/ Cap. Jeyuenle 2/


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Anche <lucsle armonie, come è logico, cambiando atmosfera assumono

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proprietà diverse: possono cioè rimltuere di riflesso, ma possono anclle
diventare di gravitazione (vedi Tav. 27 modulazione 3~).
Si completa cosÌ la nostra rete armonica con un complesso di quat­
tordici armonie (aloni) per ogni nota (l tonale • 4 di gravitazione natu.
Tali armonie, che noi denominiamo di T'iflesso, hanno dunque t,;Qnw rale • 5 di gravitazione di inversione • 4 di riflesso), che fra di loro
fondamen.ta,li le note corrispondenti al 3° e· 5° armonico de1Ua tlota si al!acciano e si intreccianO. per la via ptù semplice e naturale.
tonale e le due note fondamentali della. I e II armonia di gravitaziont· In cos~ breve spazio non è possibile entrare in tutti i particolari, ma
naturale: e questo per tutte le atm.osfere. . quanto abbiamo deUo ci sembra. sulficiente a dare un'idea dei fonda­
Gli accordi si traggono da siffatte al'monie come tutti gli altri di menti dai quali siamo partiti per la costruzione di quella « nUOva teoria
cui si è già trattalo, e come questi si usano frallllnisti o no agli accordi armonico.musicale » .che ci porlerà alle scale bimodale e pentedecafonica
naturali o di inversione, e servono ad interrompere la gravitazione a~la (crona.ti;smo tonale), alle armonie bimodali e politonali (sovra.pposizioni
tonale, a dare un riposo all'insistente attrazione. di armonie).
eadenze nefl' atmosfera di do
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22 23
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CAPITOLO IV

Sensazione di maggiore e di minore


Dall'osservazione delle Tav. l e 2' per le armonie n.aturali. delle
Tav. 13 e 14 per le armonie di inversione e della Tav. 25 per le fIT,nu,·
nie di riflesso (naturali e di inversione) risulta, come del resto ormai
sa.ppiamo, che tali armonie (aloni) sono composte di intervalli per
tutte 'uguali.
Aggiungiamo ora che, >.elle armonie naturali e di in'l)eJ·sione. sono
uguali anche le note, sebbene variamente spostate nell'ordine e in nu­
mero diverso.
Ce ne danno conferm. gli accordi.di pentiade (sintesi delle armonie).
che possiamo tratre dall'atmosfera di do. o da qualunque altra.

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A,.m.cl//J?ver.tlc~ IV; • l'
Arm.l1atuNdi Vi lI' mi

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lima/e I II llT IV
1 'I ~ #1 tf
Risulta logico che anche l'effetto. uditivo degli accordi di pentiade
tratti dalle armonie naturali e quello degli accordi di pen1:iad e tratti dalJe
armo.nie di inversione è identico. quantunque sia diversa la loro po'tenza
di gravi t'azione se considerati come naturali o di inversione.
Non può dirsi lo stesso per gli accordi di tetriadi e di triadi. Sc
anche questi, per il nOstro modo di costruirli (sempre e solo partendo
dalle fondamentaii - l° armonico e ascendendo per le armonie natu·
rali, discendendo invece per quelle di inversione) comprendono g:i stessi
intervalli, non dànno però a1l'udito la stesSa impressione, Se tratti da
armonie natlUmi, dànno una sensazione di maggiore; se tratti d'a aro
monie di inversione, dànno una sensazione di minore, e, ciò meno spic­
catamente per la tetriade, più <Ìecisamente per la triade.
La ragione di questa diversa sensazione è resa palese dalla diversa
disposi2;ione degli intervalll, che per, gli accordi di triad'e e tetriade
tratti da armonie di inversione, come l() dice il termine stesso, è invertita
in confronto agli stessi acco.rdi tratti da armonie naturali. Tale diversa
sensazio.ne risulta netta per gli accordi di triade; meno "etrta. per gli
accordi di tetriade, a causa delPinterposizione)n questi di un Inter.

25
vallo identico, tanto se tl'aui da armonie naturali che da armonie di
inversione. CAPITOLO V

Per il loro carattere dunque noi diremo perfetto, l'accordo di triade,


di transi7ione quello di tetriade, misto quello di pentiad'e .

;lieti, .1nl', Alat. d17V. Alat. .7"1'.

Tav,30
)"- r+ t::-
la + 3
11
- r+
3.1
pd+

13 a _
Ila +
I Ja_
Scala bimodale e pentedecafonica
Cromatismo tonale
3 + d J3_
1
33

3
3 +
­ ["-a
3 +
Abbiamo detto nel primo capitolo che le scale sarebbero germo­
gliate liberamen'te" dall'« humus» armonico. Ed ecco che basterà' avvi­
cinare per gradi congiunti le note fondamenta/i. di gravitazione naturate
Se gli accordi di pentiade tratti da armonie naturali e di inversione, e di inversione di un'atmosfera (quella di do· per non discostarci dagli
messi a confronto, non dànno sensazione distinta di maggiore i primi esempi sin qui dati) o, il che' equivale, i primi diecÌ armonici di una
e di minore gli altri, e per ottenere 'tale sensazione dobbiamo ricorrere nota tonale e le no'le date dal capovolgimento degli intervalli degli
ad accordi di triad e e te'triade, che sono parte di essi, vuoI dire che stessi armouici, Iler ottenere la sea'la che <'i servirà come matel'iale di
in 11110 stesso accordo di pentiade le sensazioni di maggiore e minore ricamo del melos suna nostra rete armonica.
sono comprese.
, tu"mon/"o'
(j1'4J1.J?cxfllrale Qrt:tv./IIP/!'rJ'one L.... ,rCQ/a
Tav.31 , !fJ minore 1bn., I r,,,,. I I ~ v.... - .

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Ora essendo gli accordi di l'entiade, come abbhimo già det'to, la t Tale scala, come altre gla ID uso, COlllprende 5 toni e 2 semitoni,
sintesi delle diverse armonie (aloni), ciò che dicesi di tali accordi llUÒ si differenzia da esse per la posizione dei semi'loni, si mantiene inal­
afff'!rmarsi anche per le armonie d'a cui sono tratti; che ci'li> auc,he in terata tanto in ascesa quanto in, discesa; purdando senso di comp1etezza,
ognuna di eSSe maggiore e minore sono compresi, come del resto è co· ha carottere pretlta.mente di moto per aVere le sue note un carattere
munemente ammesso. risolutivo tonaJe e modale ubbidiente a nJl~l'altro che alla legge di gl'a.

'l' '«".. ····


mlZgJ1/17re ~ ,3" 5,6 7 e I) IO
vitazione; ha in sè le sensazioni di maggiore e di minore, per cui Sllrà
... "!!: Il ma.ygiare chiamata scala bimodale.

T~.32,1
.1I'I1StU!'IÒne miru,re

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A
m Tav,34 &' f"i wJ-:--':- t In t &o • I
I i. 3 4 S l:) 7 \I 9 lo
1nl/'Jor(! °i ~ f l'I
,feltra/vane ma.f.!I"r,
Ecco perchè noi nOli distingueremo modo maggiore da modo mi­ E' pacifico che su ogIli gl'ado di queslà scala, (;ome si è fatto 8ul
nore, ma tratteremo solamente di atmosfere 10nali neHe quali le sen­ primo, si può costruire una i!l~ah bimodale. Ma le note corrispondenti
sazioni di maggiore e d:i minore potranno pullulare e intrecciarsi li· ad ogni grado non sono che le fondamentali di gravhazione naturale e
beramente (Tav.le Cap. Ilo e 111°). Ragione questa della eliminazione, di inversione di un tono base, come sopra è stato detto; quindi le scale
nella pratica, di accidenti in chiave, i quali però, com'è facile com· costruite sui gl'adi d'ella scala bimodale di do, 11m avendo ognuna vita
prendere, saranno anteposti alle Ilote di volta in volta che sarà richiesto a sè, apparterranno tutte alPatmosfe1'3 di do, avranno quiudi con questa
nel corso di una composizione.
nota stretta relazione.

26 27
E' da tener presente che per noi la scala ha. un valore pnramente
Di CiO e prova evidtmle il pel"sistel'e del do ,,,alterato ili <'gnnna melodico ed ha la sna ragione di essere nelle armonie di gravitazione,
dì tal i scale. conlrarialDen~e a quanto avviene co,n la regola dell'otta.va in cui la
scala governa l'armonia.

IdOI re mi fa' sol la P si" (do) * * *


Questa l'esposizione teorica del nostro sistema di nuova tecnica mu­

re mi fa# sol la si" do sicale. Procedendo logicamente sulla base del fenomeno natu~ale degili

mi ' fa# sol# la si do re armon,ici, abbiamo vedJltCJ quale nnovo vastissimo orizzonte si dischiuda

Tav.35
con essa, per ,l'impiego dell'armonia' e lo sviluppo della scienza della

fa sol la si" do. rei' mi" , composizione.


sol la si do re mi ~ fa Nel nostro trattato che quanto prima sarà dato aHe stampe, abbia.
mo compendiato i principii per l'applicazione pratica del sistema, di cui
la~ si b do re~ mi~fa" soJ\1 qui abbiamo esposto la teorica, applicato sia alla bimodalità che alla
si J; do' re mi" fa sOIP IaP , politonalità e sia al contrappunto bimodale che a quello pentedecafonico
poilitonale. Risulterà ancora più evidente allo,ra quante e quali nUGve
possibilità vengano offerte conI'armo,nia di e:ravitazione all'artista com­
Se una seala non è che la rapPl;esenc~lle melodi:cu. delle armonie positore.
di una tonaNtii. il ravvicinamento. per gradi congiuuti delle note delle
diverse scale dell'atmosfera di do ci darà un'altra seala (crom~tica que­
sta) di 15 suoni (pen.tedecafonica) che sarà la rappresentazione melodica
di tutta l'atmosfera di do, e che avrà quindi quale nota tonale il do;
dunqne una scala cromatica tonale (cromatismo tonale).

Scala penfedecct/.onica
f ~ 3 .. !ì 45 7 8 , IO il 1!/,1.3 ~'.., .s
Tav.3G &-&t,g~: pò _Oj;uql;~" po ijo1ò ~. .. ij"'Q ij~ (t,!
J(()farun.

Logicamente anche ognulla dl"lle note di questa scala può diventare


nota tonale di una atmosfera sUa propria e <}are quindi origine 'tanto
ad una scala b,imodale quanto ad una scala pentedecafonica come è
avvenuto per la nota do. CosÌ ad esempio per il reb:

Ire~1 mi b fa sol" la" sdP do" ,,(reI?)


mi~ fa sol Jav si" dO"
rer.
fa sol la ~i b do re~mib
Tav.37 sol~ la!? si ~ do b re" mitP fa V
12111 si" do re~ mi~ fa I:> sOI[1
si# doP re~ mrtP fa ~ soliPla1i'
do~ re" mi~ fa" sol~ iaiP si~
29
28
I

Indice

Prefazione .' . Pag. 5

CAP. I. Armonie naturali » 7

CAP. II· Armonie di inversione » 15

CAP, III • Armonie di riflesso » 21

CAP. IV . Sensazione di maggiore e di mi.

Dore . » 2&
CAP. V· Scala bimoda.le e pentedecafoni.
ca, Cromatismo tonale )I 27

C) 0'1
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