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Popper illustra la sua teoria dei "tre mondi" e specifica come il Mondo 1
rapprensenti la sfera degli oggetti fisici, il Mondo 2 quella dei sentimenti
e delle emozioni, la sfera dell'esperienza soggettiva, ed il Mondo 3 quella
dei contenuti oggettivi del pensiero e del linguaggio. In seguito Popper si
sofferma ad indagare i processi che hanno luogo nel Mondo 2. L'analisi
dei rapporti e della diversità tra i tre mondi costituisce il contenuto del
libro, scritto insieme ad Eccles, L'Io ed il suo cervello. Viene messo in
evidenza come i risultati delle esperienze e delle attività mentali
proprie del Mondo 2 rappresentino i contenuti oggettivi che
compongono il Mondo 3 e l'importanza del linguaggio. Un altro tema
discusso da Popper, mediante alcuni esempi - importante per una
precisa definizione del Mondo 3 - concerne il rapporto sussistente tra il
prodotto e il contenuto di stati psicologici ed emozionali; rilevante è in
questo senso il fattore temporale. Per Popper, in termini rigorosi, al
Mondo 3 appartengono i contenuti oggettivi che possono essere veri o
falsi e che rappresentano qualcosa di invariante nel tempo; in ciò si
differenzuano dai contenuti delle esperienze emotive . Il filosofo passa
quindi ad affrontare il tema della realtà e dell'effettiva esistenza dei tre
mondi: gli idealisti, ad esempio, hanno sostenuto l'esistenza solo del
mondo 2 e così anche B. Russell. Popper sostiene la realtà del mondo 1;
questa a suo giudizio è la "migliore delle ipotesi". Oggi ci si spinge a
sostenere l'irrealtà del mondo 2, irrealtà non sostenuta, afferma
Popper, neanche dagli atomisti. Nella discussione sull'esistenza dei tre
mondi è insita la problematica del rapporto mente-corpo.