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L’accento nell’italiano scritto

In italiano l’accento può essere acuto (´) o grave (`).

Nell’italiano contemporaneo, l’accento grafico è obbligatorio soltanto in pochi casi.

• Nelle parole tronche che hanno più di una sillaba

carità , però, virtù, libertà, ecc.

comprese quelle formate da più parole, l’ultima delle quali, da sola, andrebbe scritta senza accento

tre ▶ ventitré, trentatré, ecc

• In alcuni monosillabi che potrebbero essere erroneamente pronunciati come bisillabi

più, può, ciò, già, giù

• In alcuni monosillabi che devono essere distinti da parole ➔omonime

– dà (verbo dare) / da (preposizione)

La somma dà come risultato dodici / Il prezzo è stato pagato interamente da me

– è (verbo essere) / e (congiunzione)


Jessica Alba è bellissima / Ho fatto merenda con pane e salame

– là (avverbio di luogo) / la (articolo o pronome)

Guarda là / La mela / La vedi?

– lì (avverbio) / li (pronome)

Vengo lì / Li ho tutti in tasca

– né (congiunzione) / ne (avverbio o pronome)

Né carne né pesce / Me ne andrò da qui / Di soldi ne hai?

– sé (pronome) / se (congiunzione)

La cosa in sé / Se sapessi!

– sì (avverbio affermativo) / si (pronome)

Alla fine ha detto sì / Si prende troppo sul serio

– tè (bevanda) / te (pronome)

Un tè tra amiche / Parlami di te

Nei composti di che:

perché, affinché, benché

Nella 3a persona del passato remoto di alcuni verbi in -ere

poté, ripeté

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