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DIAGNOSI CLINICHE
CARTELLE CLINICHE
DENUNCE DI MALATTIA
QUESTIONARI
INCHIESTE DOMICILIARI
DATI DI LABORATORIO
1
Principali fonti di dati disponibili per
le ricerche epidemiologiche in Italia
2
LE FONTI DEI DATI
Per le sue finalità (descrivere la frequenza e la distribuzione delle
malattie) l’epidemiologia necessità di informazioni su popolazione,
malattie, fattori di rischio e funzionamento dei servizi sanitari
→ Importanza della DISPONIBILITA’ DEI DATI e della loro
ATTENDIBILITA’
4
DIAGNOSI CLINICHE
CARTELLE CLINICHE
interpretazione). 5
Dati ospedalieri di qualità ma sempre più malattie non
richiedono l’ospedalizzazione
Contengono:
• Dati anagrafici del paziente
• Caratteristiche della degenza (giorni di ricovero, procedure diagnostiche,
interventi terapeutici, trasferimenti di reparto)
• Diagnosi dimissione
• Eventuali patologie concomitanti
preventive.
denunciati
7
LE MALATTIE INFETTIVE SONO SUDDIVISE IN
CLASSI DI NOTIFICA
CLASSE 1. Malattie per le quali si richiede segnalazione
immediata o perché soggette al regolamento Sanitario
Internazionale o perché rivestono particolare interesse
(Colera, febbre gialla, peste, poliomielite, botulismo,
rabbia, influenza con isolamento virale, tetano, ecc.)
Dati anagrafici
Viaggi all’estero
Ricerche diagnostiche
9
Scheda di notifica di malattia infettiva
Classe II
Dati anagrafici
10
Scheda di notifica di malattia infettiva
Classe III
Dati anagrafici
Agente eziologico
Tipo di diagnosi
Sede anatomica
11
Scheda di notifica di malattia infettiva
Classe IV
Comunità coinvolta
12
Modulo di riepilogo mensile delle notifiche
di malattie infettive
13
CERTIFICATO ASSISTENZA AL PARTO (CedAP) 1936
E’ compilato sia per i nati vivi che per i nati morti: fornisce
14
23
Scheda di morte oltre il 1° anno di vita
ISTAT
• Data di morte
• Data di nascita
• Località di nascita
• Età compiuta
• Stato civile
• Residenza
• Grado di istruzione
• Professione
• Condizione professionale o non
• Posizione nella professione
• Ramo di attività economica
• Cittadinanza
24
QUESTIONARI
25
Caratteristiche delle diverse metodiche di
indagini ad hoc
26
27
REGISTRI OSPEDALIERI: elenchi di prestazioni erogate in
determinate unità operative
• Registri operatori (singole sale operatorie)
• Registro nazionale sale parto
• Registro nazionale IVG
• Registro nazionale pronto soccorso
• Registro nazionale prestazioni ambulatoriali e di
laboratorio
29
30
Reti sentinella
In aggiunta/alternativa dei sistemi di notifica delle malattie
infettive
Soprattutto per malattie ad ALTA INCIDENZA E BASSA
FREQUENZA DI NOTIFICA
Altre fonti:
• INAIL: Istituto Nazionale Assicurazione contro Infortuni sul
Lavoro
• INPS: Istituto Nazionale Previdenza Sociale (invalidità
temporanee e permanenti)
• SSN: Servizio Sanitario Nazionale (prescrizioni
farmaceutiche, esenzioni dal ticket)
31
ISS- CIRI-
Roma Genova
32
Influnet – Sorveglianza epidemiologica
33
Spes – Sorveglianza medici sentinella
SPES è la rete di sorveglianza sentinella delle malattie
prevenibili da vaccino (morbillo, rosolia, parotite
epidemica, pertosse, varicella), basata sui pediatri di libera
scelta ed avviata a livello nazionale nel gennaio 2000.
34
Elenco dei siti internet utilizzabili per la
raccolta di dati epidemiologici in Italia
35
L’EPIDEMIOLOGIA COSTITUISCE LA METODOLOGIA
FONDAMENTALE DELLA FILOSOFIA E DELLA DISCIPLINA
IGIENISTICA:
L’EPIDEMIOLOGIA CONSISTE NELLO STUDIO DELLE
AGGREGAZIONI UMANE, IN TEMA DI SALUTE/MALATTIA,
CONDOTTO SECONDO I PRINCIPI, I CRITERI E GLI STRUMENTI
PROPRI DELLA STATISTICA.
36
LA STATISTICA APPLICATA
ALL’EPIDEMIOLOGIA
37
CAMPIONAMENTO – Indagini Campionarie
Esaminare ogni singolo individuo della popolazione significa
effettuare un censimento; esaminare gli individui di un
campione significa effettuare una indagine (o inchiesta o
sondaggio, in inglese «survey»).
Studio del
campione
Campionamento Inferenza
Popolazione
Campione
Campione
Popolazione generale
39
DIMENSIONI DEL CAMPIONE
(POTENZA STATISTICA DELLO STUDIO)
B. SOLO ACCURATEZZA
C. SOLO PRECISIONE
I dati sono precisi, ma distorti,
pertanto potrebbero ingannare
D. NÉ ACCURATEZZA NÉ PRECISIONE
Dati di nessun valore
41
METODI DI CAMPIONAMENTO
42
RANDOMIZZAZIONE SEMPLICE
Estrarre
5 numeri
a caso
Passi da seguire:
1. Fare l’elenco dei soggetti o unità campionarie
2. Definire la dimensione del campione
3. Calcolare il passo di campionamento K: rapporto
soggetti nel campione/soggetti totali
4. Scegliere dal campione un soggetto ogni K partendo
da un punto iniziale random
Es. Se da una popolazione di 1000 persone voglio un campione
di 100, prendo 1 individuo ogni 10 partendo da un numero a
caso (5, 15, 25,…) e stabilendo un PASSO DI CAMPIONAMENTO
VANTAGGIO
1. più pratico rispetto alla r. semplice con popolazioni di grandi
dimensioni perché non prevede una preliminare identificazione
dei soggetti
2. assicura che le singole unità del campione siano distribuite
uniformemente all'interno della popolazione.
SVANTAGGIO
1. è comunque necessaria una lista esaustiva della popolazione
2. selezione casuale molto più limitata, inoltre ci può essere
qualche variabile esterna che agisce con la stessa ciclicità del
campionamento. (Es. tamponi per prove di sterilità eseguiti
sempre il giorno successivo alla pulizia dello strumento). 44
Su 100 individui il campionamento sistematico consente di ottenere soltanto 10
differenti campioni mentre la r. semplice estrae oltre 1013 diversi gruppi di 10 soggetti
ciascuno.
ESEMPIO: CAMPIONAMENTO SISTEMATICO
In ogni strato
Stratificare selezionare
per razza o per r.
per età
semplice o
sistematica
UTILE SE
La popolazione è composta di gruppi disomogenei tra loro,
identificabili in sottogruppi. La variabilità è elevata tra i sottogruppi,
mentre è minore all’interno di ogni sottogruppo.
Es. Campagne di vaccinazione di massa (strati: fasce d’età)
La popolazione è divisa in sottogruppi (età, zona di residenza,
sesso) e per ogni sottogruppo vogliamo una stima di copertura
1. Identificare gli strati
2. Creare liste per ogni sottogruppo
3. Eseguire un campionamento indipendente in ogni strato
VANTAGGIO
1. Più flessibile della randomizzazione semplice perché nei diversi
strati può essere scelta una percentuale differente (es. 2% in uno
strato, 5% in un altro); il campione rappresenta meglio la
popolazione di partenza
2. Riduzione della variabilità campionaria. Quindi aumenta la
precisione della stima.
SVANTAGGIO
1. Lo stato di tutti gli individui, rispetto ai fattori su cui è basata la
stratificazione, deve essere noto prima di scegliere il campione 46
2. Aumento delle dimensioni totali
CAMPIONAMENTO A GRAPPOLO/CLUSTER SAMPLING
La popolazione viene suddivisa in sottogruppi
(cluster) che diventano le unità su cui effettuare il
campionamento
ETÀ
40
ROSOLIA LEGIONELLOSI
30
20
10
0-4 5-9 10-14 15-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 ≥70
51
L’ETÀ È CORRELATA NON SOLO ALLA FREQUENZA, MA
ANCHE ALLA GRAVITÀ DELLA MALATTIA
(Es. Malattie da Pneumococco, Salmonella,
frequenza di incidenti mortali tra i bambini).
20.0
10.0
5.0
TASSI PER MILLE
1.0
0.5
0.1
0.05
<1 1-4 5-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75-84 ≥85
52
TABULAZIONE DEI TASSI DI MALATTIA IN RELAZIONE ALL’ETA’
RAPPRESENTAZIONE SIMULTANEA O TRASVERSALE
TASSI DI MORTALITÀ PER TUBERCOLOSI PER ETÀ
negli anni 1890, 1910, 1930
700
TASSI DI MORTALITÀ / 100.000
0 10 20 30 40 50 60 70
700
400
300
200
1870
100 1900 1890
1880
1910 53
0 10 20 30 40 50 60 70
10
SESSO
I tassi di mortalità a tutte le età sono piu’ elevati tra i maschi
rispetto alle femmine, mentre i tassi di morbosità sono
generalmente piu’ alti nel sesso femminile.
CLASSE SOCIALE
Importanti differenze sono evidenti per la MORTALITÀ INFANTILE e
per la MORTALITÀ NEI MASCHI ADULTI in funzione della classe
sociale.
Rilevanza dei fattori quali livello occupazionale, reddito, stato
nutrizionale, affollamento, igiene personale, ricorso a cure e
prevenzione.
Relazione biunivoca tra stato socio economico e alcune
patologie (Es. schizofrenia)
Possibili errori di valutazione se si effettuano studi sull’utilizzo dei
servizi diagnostici e terapeutici.
(Cardiopatie reumatiche, bronchite cronica, tubercolosi, ulcera
gastrica, cancro dello stomaco, malattie da carenze) 55
OCCUPAZIONE LAVORATIVA
Molte malattie sono correlate ad un’ESPOSIZIONE a fattori
nocivi nell’ambiente di lavoro:
- SiO2 FIBROSI POLMONARE
- Asbesto MESOTELIOMA
- Anilina CANCRO DELLA VESCICA
Lavoratori di miniere, tassi più elevati di
costruzioni, agricoltori incidenti e morti per
trauma
PROTEZIONE CONFERITA DA LAVORI CHE RICHIEDONO
ESERCIZIO FISICO NEI CONFRONTI DELLA CARDIOPATIA
ISCHEMICA.
FATTORI FAMILIARI
Per quanto riguarda la famiglia di origine, sono importanti i
seguenti fattori:
- NUMERO DI GENERAZIONI PRESENTI IN CASA
- PRESENZA DI ENTRAMBI I GENITORI
- NUMERO DI BAMBINI
- POSIZIONE DEL SOGGETTO NELL’ORDINE DEI FIGLI
- ETÀ DEI GENITORI ALLA NASCITA DEL FIGLIO
- PRESENZA DI DIFFERENZE DI ETÀ, CLASSE SOCIALE,
RELIGIONE DEI GENITORI
ALTRE VARIABILI PERSONALI
GRUPPO SANGUIGNO, ESPOSIZIONI AMBIENTALI,
CARATTERISTICHE DI PERSONALITÀ. 56
IL LUOGO
IL CONFRONTO FRA I TASSI DI UNA MALATTIA IN LUOGHI
DIFFERENTI PUÒ FORNIRE CHIARE INDICAZIONI
SULL’EZIOLOGIA DELLA MALATTIA.
80
POLMONE
70
TASSI PER 100.000 MASCHI
60
50
40
30 COLON RETTO
20
PROSTATA
10
STOMACO
0
1930 1940 1950 1960 1970 1980
59
ANNI
ATTENZIONE: è importante stabilire fino a che punto le
tendenze secolari riflettano cambiamenti di incidenza o non
siano piuttosto legate a cambiamenti nella sopravvivenza.
(HERD IMMUNITY).
61
62
MALATTIE ENDEMICHE ED EPIDEMICHE
Epidemia
Malattia
Endemia sporadica 64
TEMPO
IMMUNITA’ DI GREGGE: la protezione conferita dai molti
immuni ai pochi suscettibili
L’immunità di gregge é stata definita da Fox (1970) come la
resistenza di un gruppo all’invasione e alla diffusione di un
agente infettivo basata sull’immunità di un’elevata proporzione
di membri del gruppo.
PRIMA DELL’EPIDEMIA DOPO L’EPIDEMIA
Mr. Jones Mr. Jones
X GRUPPO A X
TUTTI SUSCETTIBILI
Y Y
La catena di
Mr. Jones Mr. Jones
X trasmissione si
blocca in
corrispondenza
X GRUPPO B di un soggetto
immune
X = IMMUNE
Y Y
Gruppo A: il caso di Mr. Jones ha provocato altri 8 casi di malattia
Gruppo B: il caso di Mr. Jones ha provocato solo altri 4 casi di
malattia
L’immunità di gregge é un importante fattore nella dinamica delle
malattie diffusive a carattere epidemico e per spiegare la
periodicità di malattie quali varicella e morbillo.
Durante un’epidemia un certo numero di suscettibili si ammala,
con conseguente moltiplicazione delle sorgenti di infezione.
Quando i malati sviluppano immunità, la proporzione di 65
non
suscettibili nella popolazione aumenta, e la probabilità di contatto
tra infetti e suscettibili diminuisce (esaurimento dell’epidemia).
Con la nascita di nuovi bambini o l’immigrazione di non immuni
all’infezione, il numero di suscettibili gradualmente aumenta
abbastanza da sostenere una nuova ondata epidemica.
66
TASSI DI ATTACCO SECONDARI (Secondary attack rates)
69
I due tipi di epidemie, a sorgente comune e propagate,
mostrano diverse curve temporali.
70
La catena di eventi in un’epidemia a sorgente comune é
semplice: a seguito dell’esposizione a una sorgente comune,
una proporzione degli esposti sviluppa malattia.
I tempi di comparsa dei casi variano nell’ambito del range di
incubazione della patologia.
71
72
73
CINA CAMPANELLO DI ALLARME DI MOLTE EPIDEMIE:
SI AMMALA UN MEDICO!
• Nel febbraio 2003 un medico proveniente dalla provincia di
Guangdong (CINA) si ammala in un albergo di Hong Kong
• 12 altri ospiti dell’albergo sono ricoverati nella settimana
seguente il primo caso
• 7 ne avevano condiviso lo stesso piano
• Gli ospiti dell’albergo infetti esportano l’infezione in:
75
76
IL CASO CANADA
77
MISURE DEL RISCHIO
RISCHIO RELATIVO E RISCHIO ATTRIBUIBILE
Sono due diverse misure dell’associazione tra:
esposizione ad un particolare fattore e rischio di un certo danno
Tasso di incidenza negli esposti
RISCHIO RELATIVO
Tasso di incidenza nei non esposti
RISCHIO ATTRIBUIBILE
Tasso di incidenza negli esposti Tasso di incidenza nei non esposti X 100
Tasso di incidenza negli esposti
Il Rischio Attribuibile:
l’interpretazione
RA= 0 Livello di esposizione al rischio uguale tra gli
esposti e i non esposti
RA<0 80
Esposizione protettiva
Esercizio
DAI DATI DELLA TABELLA CALCOLARE:
a) IL RISCHIO RELATIVO DEI FUMATORI RISPETTO AI NON
FUMATORI
b) IL RISCHIO ATTRIBUIBILE PER I FUMATORI
Spiegare poi le risposte a) e b) in forma discorsiva.
RISPOSTE
a) 0,96 / 1000
= 13,7
0,07 / 1000
b) 0,96 / 1000 - 0,07 / 1000 = 0,89 / 1000
0,96
0,9
12
0,8
Rischio assoluto
Rischio relativo
0,7 10
0,6
8
0,5 Rischio
0,4 attribuibile 6
0,3 4
0,2
0,07 2
0,1
0 0
Fumatori Non fumatori
82
ESERCIZIO 1 Incidenza
ESPOSTI 100/100.000
NON ESPOSTI 30/100.000
RISPOSTE
a) Rischio relativo
100 / 100.000 = 3,33
30 / 100.000
b) Rischio attribuibile
100 / 100.000 - 30 / 100.000 = 70 /100.000
Ovvero 100 / 100.000 - 30 / 100.000 ( x 100 ) = 0,7 (70 %)
100/100.000
ESERCIZIO 2
In uno studio di coorte l’incidenza negli esposti è doppia
rispetto a quella nei non esposti a un particolare fattore di
rischio ambientale. Supponendo che l’incidenza nei non
esposti sia di 50/100.000, calcolare Rischio Assoluto, Relativo
e Attribuibile.
RISPOSTE
a) Rischio assoluto: 100/100.000
b) Rischio relativo
100 / 100.000 = 2
50 / 100.000
c) Rischio attribuibile
100 / 100.000 - 50 / 100.000 = 50 /100.000
Ovvero 100 / 100.000 - 50 / 100.000 ( X 100 ) = 0,5 (50%) 83
100 / 100.000
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
1 - STUDI DESCRITTIVI -
AGGREGAZIONE E ANALISI
DEI DATI
3 - STUDI ANALITICI
PER VERIFICARE
LE IPOTESI
L’epidemiologia sperimentale
risponde alla domanda
Funziona?
87
88
Tavola sinottica riassuntiva riguardante le fasi
dell’impostazione di uno studio epidemiologico
89
Classificazione e caratteristiche dei diversi studi
epidemiologici
90
Algoritmo per la caratterizzazione di uno studio
epidemiologico
91