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TIPI DI LINEA E LORO APPLICAZIONI

Tipo di Linea Descrizione Applicazione

A Continua grossa
Contorni e spigoli in vista
Linee di costruzione
Linee di richiamo e proiezione
Linee di riferimento
B Continua fine Linee di misura
Spigoli fittizi in vista
Tratteggi di sezioni
Contorni di sezioni ribaltate sul luogo

D Continua fine irregolare Interruzioni di viste e di sezioni non coincidenti con un


asse di simmetria

E Tratteggiata grossa
Contorni nascosti

F Tratteggiata fine Spigoli nascosti


Assi di simmetria
Tracce di piani di simmetria
G Tratto-punto fine
Traiettorie
Linee e circonferenze primitive

J Mista fine e grossa alle


estremità Tracce dei piani di sezione

H Tratto-punto grossa Indicazione di superficie o zone oggetto di prescrizioni


particolari
Contorni di pezzi vicini non disegnati
Posizioni intermedie ed estreme di parti mobili
Mista fine e due tratti
K Assi e luoghi baricentrici
brevi
Contorni iniziali eliminati con successiva lavorazione
Parti situate anteriormente a un piano di sezione
ESIMPIO DI APPLICAZIONE DEI VARI TIPI DI LINEA (Dalle norme UNI)
LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

DEFINIZIONE:
LA SCALA DI UN DISEGNO E' UN NUMERO PURO CHE SI OTTIENE
DIVIDENDO UNA LUNGHEZZA PRESA SUL DISEGNO PER LA STESSA
LUNGHEZZA PRESA SULL'OGGETTO REALE.

ESEMPIO: NELLA FIGURA A DESTRA


LEGGIAMO L'ALTEZZA REALE DEL PEZZO,
CHE E' DI 300 mm, MENTRE LA MISURA SUL
DIGEGNO E' 60 mm.
60 6 1
LA SCALA QUINDI E': = =
300 30 5

CIOE' 1:5
LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

MA COS'E' UN NUMERO PURO?

UN NUMERO PURO E' UN NUMERO PRIVO DI DIMENSIONI


FISICHE, E SI OTTIENE DALLA DIVISIONE DI DUE GRANDEZZE
OMOGENEE.

DUE GRANDEZZE SONO OMOGENEE QUANDO HANNO LA STESSA


UNITA' DI MISURA, PER ES. mm e mm , Km e Km , Kg e Kg , m/s e m/s
ECC.

IN ALTRE PAROLE LE UNITA' DI MISURA IN UNA FRAZIONE SI


ELIDONO COME I NUMERI, E SE SCOMPAIONO TUTTE IL NUMERO
CHE RIMANE E' UN NUMERO PURO.
LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

UNA SCALA SI DICE DI RIDUZIONE SE E' UN NUMERO MINORE DI 1;


SI DICE DI INGRANDIMENTO SE E' UN NUMERO MAGGIORE DI 1.

SI DICE AL NATURALE O REALE SE E' UGUALE A 1.

ESEMPI. LA SCALA 1 : 5 E' DI RIDUZIONE IN QUANTO 1/5 = 0,2 CHE E' MINORE
DI 1.
INOLTRE SI PUO' NOTARE CHE AD 1 mm SUL DISEGNO CORRISPONDONO 5 mm
SULLA REALTA', CIOE' IL DISEGNO E' PIU' PICCOLO DEL PEZZO REALE.

LA SCALA 10 : 1 E' DI INGRANDIMENTO PERCHE' 10/1 = 10 CHE E' MAGGIORE


DI 1.
SI PUO' VEDERE ANCHE CHE A 10 mm SUL DISEGNO CORRISPONDE 1 mm
SULLA REALTA', CIOE' IL DISEGNO E' PIU' GRANDE DELL'OGGETTO REALE.

INFINE LA SCALA 1 : 1 E' AL NATURALE IN QUANTO AD 1 mm SUL DISEGNO


CORRISPONDE 1 mm SULLA REALTA', E 1/1 = 1
LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

LE SCALE CONSIGLIATE DALLE NORME UNI

LE NORME UNI CI PRESCRIVONO DI USARE PREFERIBILMENTE


TUTTE LE SCALE OTTENIBILI UTLIZZANDO I NUMERI 1, 2, 5.

E CIOE' 1:1 ; 1:2 ; 1:5 ; 1:10 ; 1:20 ; 1:50 ; 1:100

ECC. COME SCALE DI RIDUZIONE;

2:1 ; 5:1 ; 10:1 ; 20:1 ; 50:1 ECC. COME SCALE DI

INGRANDIMENTO.

SOLO PER MOTIVI PARTICOLARI POSSIAMO USARE SCALE DIVERSE DA QUESTE,


COME AD ES. 1:3 ; 1:15 ECC.

PER RICORDARE LE SCALE CONSIGLIATE BASTA PENSARE AI NUMERI DEL


TAGLIO DELLE MONETE.
ASSONOMETRIE
BASI TEORICHE
Abbiamo visto che esistono tre metodi per disegnare gli oggetti:

1) Metodo delle proiezioni ortogonali;


2) Metodo delle proiezioni quotate;
3) Metodo delle proiezioni centrali;

Il primo è il più facile da eseguire, ma per contro il disegno può essere


letto sempre e correttamente solo da chi ha studiato il metodo.

Il secondo è utilizzato quasi esclusivamente nella rappresentazione


cartografica, e non fa parte del nostro corso.

Il terzo è quello che viene chiamato “PROSPETTIVA” o anche


“Prospettiva centrale”, e ci fornisce un'immagine uguale quella di una
fotografia. E' il metodo più realistico ma anche il più difficile da eseguire.
In compenso chiunque guardi l'immagine può comprenderla pur non
avendo studiato disegno.
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE

Le Assonometrie sono un caso particolare del Metodo delle proiezioni


centrali. Talmente particolare che i testi lo trattano come un metodo a se
stante.

La PROSPETTIVA si ottiene con lo stesso principio delle fotografie. (V.


figura)
Abbiamo da un lato l'oggetto reale, dall'altro il punto di vista o centro di
proiezione, e in mezzo la macchia fotografica con all'interno la pellicola;
su questa si forma l'immagine prospettica.

IMMAGINE PELLICOLA

CENTRO DI
PROIEZIONE O
PUNTO DI VISTA

MACCHINA FOTOGRAFICA
OGGETTO REALE
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE
Nelle assonometrie si immagina di allontanare infinitamente il centro di
proiezione, sicché i raggi proiettanti diventano paralleli tra loro. Per
questo le assonometrie sono chiamate pure proiezioni parallele.

Nella figura in basso vediamo la proiezione assonometrica di un


parallelepipedo

QUADRO ASSONOMETRICO

RAGGI PROIETTANTI

ASSONOMETRIA OGGETTO
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE
Nelle assonometrie gli oggetti sono proiettati su un piano, detto quadro
assonometrico, o semplicemente quadro, con dei raggi tutti paralleli tra loro,
come i raggi del sole.
I raggi proiettanti possono essere perpendicolari al quadro o obliqui.
Nel primo caso si ottengono le assonometrie dette ORTOGONALI, nel
secondo caso le assonometrie dette OBLIQUE.

ASSONOMETRIE ASSONOMETRIE Proiettanti oblique


ORTOGONALI OBLIQUE rispetto al quadro
Quadro
Proiettanti perpendicolari
al quadro Quadro
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE
Nelle assonometrie ortogonali si possono trovare infinite assonometrie
diverse: basta cambiare la posizione dell'oggetto.
Se l'oggetto è posto in modo che i tre assi formino col quadro lo stesso
angolo, otteniamo l'assonometria isometrica.

Z
In questo caso gli assi di
riferimento proiettati, danno 3
semirette che formano tra loro
angoli uguali, ciascuno di 120°.
Inoltre un segmento di 1 m su
ogni asse rimane di 1 m.
Questo fatto si esprime dicendo
che i rapporti di riduzione sugli
assi sono pari a 1.

Y
X
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE
Nelle assonometrie oblique l'oggetto è parallelo al quadro, cioè due degli
assi, generalmente X e Z, sono paralleli al quadro.
Le diverse assonometrie si ottengono cambiando l'inclinazione dei raggi
proiettanti. Perciò gli assi paralleli al quadro rimangono perpendicolari tra di
loro, mentre cambia la direzione del terzo asse (Y).
Con una particolare inclinazione dei raggi proiettanti si ottiene
l'assonometria cavaliera.
RAGGI
PROIETTANTI QUADRO Z
QUADRO
Z

Y
X X
X

Y
ASSONOMETRIE BASI TEORICHE
Se ora prendiamo su ogni asse un segmento unitario, si trova che nella
assonometria tali segmenti rimangono unitari sugli assi perpendicolari tra
loro, mentre diventa la metà sull'asse obliquo.
Questo fatto si esprime dicendo che i rapporti di riduzione sui tre asse
sono 1 e 1 su quelli ortogonali, ½ su quello obliquo.
E' questo il motivo per cui sull'asse obliquo le distanze si riportano
dimezzate.

QUADRO Z
1
L'assonometria cavaliera si
chiama così dal nome del primo
che la propose. Bonaventura
Cavalieri

Nota: Appena inventata, la rappresentazione 1


assonometrica era un segreto militare, come X
le rete di internet fino agli anni 80.
1/2
Y

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