di ridefinizione
Nellautunno 1507, alla morte di Girolamo 1469, era gi definita nelle sue parti, la navata e
Basso della Rovere, vescovo di Recanati nella la cupola erano state coperte. Lintervento di
cui giurisdizione ricade Santa Maria di Loreto Bramante a Loreto quindi comprende la proget-
Giulio II con la bolla In sublimia (25 ottobre tazione delladiacente palazzo apostolico, della
1507) concede nuove indulgenze e riconosce la piazza e della facciata della chiesa oltre che il
Santa Casa miracolosamente portata da Naza- rivestimento marmoreo della Santa Casa e il
reth fino a Loreto dagli angeli come il luogo in restauro di alcune parti della chiesa. Tali inter-
cui la Vergine era stata annunciata. Eleva quindi venti sono oggetto di ricerche e analisi detta-
la basilica lauretana al medesimo rango di luoghi gliate da parte di vari studiosi a partire da Pietro
di pellegrinaggio quali i Santi Pietro e Paolo a Gianuizzi sino agli interventi pi recenti di
Roma, Santiago de Compostela, e Ultremarina, Arnaldo Bruschi, Floriano Grimaldi, Kathleen
ossia i luoghi della Palestina, ma allo stesso Weil Garris e Maria Caterina Marzoni4. Meno
tempo il della Rovere con tale bolla porta a ter- studiate, anche a causa dei pochi documenti a
mine loperazione che nel 1476 non era riuscita disposizione, sono la conduzione del cantiere di
a suo zio Sisto IV e pone Santa Maria di Loreto Cristoforo Romano (1509-maggio 1512)5, del
direttamente sotto la giurisdizione papale1. suo successore Andrea Contucci da Monte San
Da un lato quindi si realizzano le intenzioni Savino (22 giugno 1513-1517 e 1522-1525)6 e
che, dopo la caduta di Costantinopoli, avevano linterregno di Cristoforo Resse da Imola (feb-
dato rilievo alla presenza centenaria di una braio 1518-giugno 1522).
casetta in mattoni in cima a un colle della costa Lo studio dellintervento di Antonio da San-
marchigiana: la Terra Santa, ormai sempre pi gallo il Giovane, tra il 1517 e 1535, affrontato da
pericolosa da raggiungere riprodotta qui, e Giovannoni, da Weil Garris, da Bruschi, da
dopo quaranta anni ufficialmente riconosciuta Marzoni per quanto riguarda il palazzo Aposto-
come equivalente e sostitutiva di un viaggio fino lico, da Ghisetti Giavarina per tangenza, e pi
a Nazareth e Betlemme2. recentemente da Sabine Eiche allinterno del
Dallaltro, una volta divenuta cappella ponti- lavoro di schedatura dei disegni di Antonio il
ficia, viene rinsaldato quel legame tra Loreto e Giovane, presenta tuttavia ancora dei margini
Roma che aveva avuto inizio con la nomina di un per progressi in merito7.
della Rovere alla cattedra vescovile di Recanati Tra il 1517 e il 1535 sono molti i problemi
nel 1476. E che gi dallottavo decennio del XV che si pongono allattenzione di Sangallo, ma i
secolo aveva avuto come conseguenza limporta- due nodi principali riguardanti la chiesa sono
zione a Loreto di meccanismi di mecenatismo quelli relativi alla stabilit della crociera e alla
che si attuavano nella citt papale. E se gi duran- facciata.
te i ventisette anni di vescovato di Girolamo La discussione intorno a tali questioni, ben-
Basso (1476-1507) una serie di artisti pontifici ch argomentata a partire dai disegni di Anto-
lavora alla chiesa, dopo il 1507 tale fenomeno si nio, pu essere ripresa grazie ai contributi forni-
registrer con frequenza ancora maggiore. Da ti da disegni gi noti, ma sin qui studiati separa-
questo momento la serie dei progetti lauretani tamente allinterno della produzione dei rispet-
costituisce a tutti gli effetti una successione paral- tivi autori. In particolare, il problema della cro-
lela a quelli promossi a Roma. Cos al Belvedere ciera, e le varie soluzioni proposte per risolvere
vaticano fa da contrappunto la piazza di Loreto, linstabilit dei piloni, pu essere arricchita dalle
ai palazzi apostolici romani quelli lauretani, e alle riflessioni sul medesimo tema di Antonio da
pi moderne soluzioni per linterno di San Pietro Sangallo il Vecchio e di Baldassarre Peruzzi.
fanno eco le riproposizioni nei disegni per il san- In maniera analoga si pu rileggere la serie
tuario marchigiano. Anche gli artisti sono i delle fonti grafiche e iconografiche relativa alla
medesimi qui e l: Donato Bramante, Andrea genesi e gestazione progettuale della facciata
Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane. lauretana che si apre con il prospetto rappre-
Il 25 novembre Giulio II notifica al governa- sentato sulla medaglia di Giulio II del 15098, si
tore lauretano che sta inviando a Loreto il suo complica con lidentificazione incerta del dise-
architetto Bramante3. La chiesa, iniziata nel gno di Giuliano da Sangallo U 278 A, per poi
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Antonio da Sangallo il Vecchio e i fogli del Codice scavandovi soltanto stretti passaggi curvilinei e
Geymller rettilinei incrociati per collegare le varie parti.
La presenza a Loreto di Antonio da Sangallo il Sangallo sembra concentrarsi prevalentemente
Vecchio (1455-1534) non documentata uffi- sul problema strutturale, senza preoccuparsi
cialmente in nessuna fase del cantiere, ma, della circolazione dei pellegrini. Con tale solu-
come ha sottolineato Georg Satzinger, due zione infatti risolve forse il problema dei piloni,
disegni del suo taccuino (Codice Geymller, ff. ma elimina di fatto quella sorta di ambulacro
11v e 12r / U 7802 Av e 7803 Ar) (ill. 4 e 5) che continuava le navate laterali e girava intor-
sono inconfondibilmente studi per la crociera no allottagono. Sul foglio precedente del tac-
di questa chiesa, e sono testimoni di una colla- cuino, U 7802 Av (Codice Geymller, f. 11v; ill.
borazione costante sul piano delle idee tra le 4), Antonio il Vecchio studia, a scala maggiore,
varie generazioni dei Sangallo20. larticolazione della superficie muraria del pilo-
Se il foglio U 921 Av di Antonio il Giovane ne. Qui sui tre lati sono inserite edicole a inqua-
sembra tentare una qualche forma di rispetto drare le piccole aperture che immettono ai pas-
nei confronti dellesistente, mantenendo alme- saggi. In alto a sinistra viene inoltre studiata una
no in alzato gli archi gotici, da questo momen- soluzione a ordine binato cui si sovrappone un
to in poi le proposte di modifica diverranno arco decorato da cassettoni ottagonali, forse
molto pi drastiche. anchesso per larticolazione del pilone. Antonio
La precisione del disegno indica che Antonio il Giovane non accoglier nessun elemento di
il Vecchio ricalca un rilievo dettagliato, forse questa proposta, che risolve un problema strut-
quello stesso che era in possesso di Antonio il turale creandone uno funzionale, dal momento
Giovane21. A conferma del fatto che la questione che la genialit dellimpianto quattrocentesco
centrale a Loreto la stabilit della tribuna, nel risulta annullata e uno spazio fluido e funziona-
foglio U 7803 Ar (Codice Geymller, f. 12r; ill. 5) le viene ridotto a una sequenza di spazi indipen-
delineata met della pianta della crociera, e denti connessi solo da stretti passaggi.
viene studiata una proposta per rinforzare i pilo-
ni della cupola. Nel fare ci Antonio il Vecchio Baldassarre Peruzzi per Loreto?
transenna con uno schermo di colonne libere le Neppure il coinvolgimento di Peruzzi nella fab-
quattro arcate maggiori dellottagono, riempie brica lauretana testimoniato per via documen-
gli spazi tra i piloni e le sagrestie ottenendo tale. Ma pi che nota la sua collaborazione con
degli speroni murari triangolari che di fatto con- Antonio il Giovane a San Pietro, cos come il
figurano in pianta un quadrato circoscritto fatto che il colloquio tra i due non si limiti uni-
allottagono. Propone quindi piloni triangolari camente alle proposte per tale cantiere. E cos
ancora pi massicci di quelli ideati dal nipote, un foglio peruzzesco, U 471 A (ill. 6), oltre allo
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della fabbrica al 153933. E ci mostra che a tale vennero realizzati seguendo il disegno ultimo di
data sono posti in opera i fusti delle lesene Antonio attestato dal U 139 A e dal disegno di
corinzie rappresentate in U 139 A senza ancora San Giacomo: essi mostrano infatti larticolazio-
i capitelli, e sono almeno costruiti gli archi a ne dei pilastri dellottagono cos come lo si pu
tutto sesto nei lati maggiori dellottagono. ricostruire sulla base della veduta di Francisco
Due piante di rilievo delledificio stese in de Hollanda (ill. 14), dalle piante successive,
epoca successiva, una allinizio del secolo XVII dalle incisioni ottocentesche e dai capitelli finiti
(U 6745 A; ill. 12) e laltra nel XVIII secolo, in giardino. A cui possiamo aggiungere inoltre
entrambe anonime, e due vedute ottocentesche34 due disegni di un ignoto francese, datati intorno
mostrano nellottagono piloni articolati da lese- al 1560, che mostrano dettagli di modanature36,
ne, ben diversi da quelli oggi in opera, ma molto e una pianta di Dosio (ill. 15), ingaggiato a
simili ai piloni del foglio di San Giacomo. Loreto intorno al 1571 per realizzare la cappel-
Due capitelli corinzi piegati a libro, di fattu- la Altoviti in Santa Maria di Loreto37.
ra molto raffinata, si trovano oggi nel giardinet- Sembrerebbe quindi che sia il foglio U 139 A
to del torrione nord delle mura, e rimandano a (1527 c.)38, sia il disegno di San Giacomo (1522-
quelli messi in opera da Sangallo. Come questi 23)39 non siano da collocare allinizio del proces-
capitelli siano giunti dallottagono della chiesa al so progettuale, ma piuttosto verso la fine. Il
giardinetto spiegato nelle relazioni del restau- foglio romano, se si accetta lattribuzione allo
ro sacconiano alla fine dellOttocento, in cui si studio del Sangallo, insieme al foglio U 139 A,
afferma che necessario smantellare lordine pu essere ritenuto lultimo atto noto della pro-
sangallesco per restituire la chiesa al suo aspetto gettazione sangallesca per quanto riguarda la
originario35. Dalla medesima fonte scopriamo crociera.
che anche le nove cappelle della tribuna venne-
ro tutte interessate da tale abbellimento sangal- Il problema della facciata: Giuliano da Sangallo
lesco, e tutte subirono un analogo smantella- e il foglio U 278 A
mento, a eccezione della parte inferiore della La questione della facciata di Santa Maria di
cappella dei duchi di Urbino. Unoperazione di Loreto si apre nel 1957 con lidentificazione di
abbellimento e aggiornamento dellinterno della un possibile progetto per essa nel foglio U 278
chiesa, con la chiusura di molti degli archi goti- A di mano di Giuliano da Sangallo, gi catalo-
ci, era stata quindi effettivamente messa in atto, gato da Marchini, insieme ad altri disegni (U
forse non estesa a tutta la navata ma soltanto alla 276, 277, 279, 280, 281 A)40, come progetto per
zona della tribuna. E sebbene probabilmente la facciata di San Lorenzo a Firenze: la nuova
questo non sia avvenuto prima del 1535, i lavori ipotesi, che si deve a Pommer, vi ravvisa il
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ritagliati e incollati ad arte nelle lunette, con le I disegni di Lille e Monaco in relazione ai progetti
iscrizioni isttorie di sa(n) Lorenzo, sostituiscono di Antonio da Sangallo
parti precedenti49. Le altre iscrizioni non Scartata lipotesi che il progetto di Giuliano U
aggiungono nessuna informazione circa la desti- 278 A sia stato pensato per Loreto, non si pu
nazione iniziale e finale di questo foglio50. Cade tuttavia escludere che esso abbia influenzato
cos lultimo argomento a favore dellipotesi che progetti successivi per la chiesa marchigiana.
il progetto sia originariamente riferibile a Lore- Esistono quattro versioni di un disegno per
to. Rimangono ancora aperte datazione e iden- la facciata di Loreto, molto simili al disegno U
tificazione del soggetto di tale foglio. Unipote- 278 A: una conservata al Muse des Beaux-
si interessante quella suggerita da Frommel a Arts di Lille (ill. 18), una nelle collezioni stata-
Weil Garris: mettere in relazione tale progetto li di Monaco (ill. 19), una nel taccuino di Ore-
con la facciata di Santa Cristina di Bolsena51. ste Vannoccio Biringucci (Biblioteca comuna-
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intorno al 1525, rende lecito supporre che altri corso coperto che dal palazzo conduce fino alla
fogli sansoviniani siano stati copiati dagli auto- chiesa viene guadagnato chiudendo lo spazio
ri dei fogli di Lille e Monaco. Ma il ruolo di che la separa dal campanile, e aprendo una
Andrea Sansovino architetto non ancora suf- porta nella prima cappella66. A questa esigenza
ficientemente chiaro, e lipotesi non suppor- planimetrica corrisponde in alzato una soluzio-
tata da nessun altro elemento. necessario ne di raccordo tra facciata della chiesa e palaz-
quindi chiedersi se questi disegni possano tro- zo apostolico. In U 921 A tale raccordo viene
vare unaltra collocazione. risolto piegando il pilastro e proponendo una
A questo scopo utile mettere a confronto arcata che si innesta in facciata con una semi-
tutte le proposte per la facciata ricavabili dalle lesena dello stesso ordine del portico del palaz-
piante di Antonio il Giovane (U 921, 922, 925 zo apostolico. In U 922 A (ill. 22) Antonio pro-
A), e infine larticolazione in pianta della faccia- pone invece una superficie pi neutra, che in
ta del disegno conservato allospedale di San alzato corrisponde con ogni probabilit a ci
Giacomo degli Incurabili64. che disegna in U 925 A: un muro su cui conti-
nuano le modanature della trabeazione dellor-
I disegni di Antonio il Giovane per la facciata dine minore e maggiore.
Bramante, secondo Bruschi, non utilizza un Seguendo la successione proposta da Sabine
ordine in facciata perch non vuole proseguire Eiche, il secondo disegno della serie (U 922 A,
il dorico della piazza su di una fronte di chiesa 1526-31) presenta un binato di colonne libere,
dedicata alla Vergine65. Al contrario la presen- che ripropone il ritmo e larticolazione di U 278
za dellordine dorico non sembra essere un A, riproposti anche nei disegni di Lille e Mona-
ostacolo per Antonio il Giovane, e cos nel co. Nel saggio sulle chiese di Antonio il Giova-
primo disegno della serie lauretana (U 921 A, ne Tafuri mostra come larchitetto, dopo lespe-
1526 circa) presente un ordine dorico gigan- rienza di SantEgidio in Cellere, nelle varie pro-
te di quattro colonne libere. Anche in questa poste per facciate diffidi dellordine gigante e
proposta si intravedono echi del concorso fio- faccia piuttosto ricorso a pi livelli di ordini
rentino per San Lorenzo, in particolare della sovrapposti. Mentre negli anni venti sembra
proposta raffaellesca: la facciata non infatti spesso tentato dallusare lordine colossale.
una lastra applicata, ma presenta un profondo Loreto esemplare di tale indecisione nei con-
nartece (ill. 3). Questa soluzione, che permet- fronti dellordine gigante, e il foglio U 922 A
te al percorso porticato della piazza di prose- pu essere interpretato come un ripensamento
guire anche lungo il lato occupato dal frons rispetto allaudacia progettuale di U 921 A.
ecclesiae, evidentemente una risposta a una Tale seconda soluzione (U 922 A) presenta
precisa esigenza del santuario, perch il mede- inoltre dei problemi di corrispondenza con il
simo problema viene affrontato pure in U 922 ritmo della piazza: guardando il lato della piaz-
A con diversa soluzione (ill. 76): qui un per- za opposto alla facciata in U 921 A poco defi-
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Il presente lavoro una rielaborazione segnalato e discusso con entusiasmo to, Bari 1969; Id., Loreto: citt santuario e di Santa Maria di Loreto: strutture socio-
di un capitolo della mia tesi di dottora- disegni e libri; Fabrizio Tonelli per la cantiere artistico, in Loreto crocevia, Brescia religiose, sviluppo edilizio nei secoli XIV-XV:
to: Santa Maria di Loreto 1469-1535. Da sua insolita pazienza e per le mille indi- 1997, pp. 441-470; S. Eiche, Loreto, in Documenti, Ancona 1990. M. Leopardi,
baluardo simbolico a cappella pontificalis, cazioni e discussioni preziose. E ancora, C.L. Frommel, N. Adams (a cura di), The Annali della citt di Recanati, di Loreto e
relatore prof. Howard Burns, Diparti- per svariate ragioni, Orietta Lanzarini, Architectural Drawings of Antonio da San- Porto Recanati, Recanati 1994 (ristampa
mento di Storia dellArchitettura, Istitu- Fulvio Lenzo, Paola Modesti, Francesco gallo the Younger and his Circle, I-II, New delledizione: I-II, Varese 1945).
to Universitario di Architettura di Vene- Benelli, Elena Svalduz, Roberta Marti- York-Cambridge (Mass.) 1994, II, pp.
zia, discussa nel novembre 2002. La mia nis. Ai miei genitori Antonio e Lindsay 59-61. Oppure per i documenti cfr. P. 2. Vedi per il racconto agiografico G.
gratitudine va a Howard Burns per aver- e ai miei fratelli Peter e Isobel dedico Gianuizzi, Documenti inediti sulla basilica Tolomei (detto il Teramano), Translatio
mi indicato la via, assecondato con questo lavoro. lauretana, in Archivio Storico dellAr- miraculosa Ecclesie beate Marie Virginis de
pazienza e illuminato nei nostri incon- te, 1888, pp. 273-276 (I); pp. 321-327 Loreto (1468c), in Grimaldi, La chiesa,
tri, e a Manuela Morresi per avermi 1. Per le vicende quattrocentesche cfr. A. (II); pp. 364-69 (III); pp. 415-426 (IV); cit. [cfr. nota 1], pp. 155-158, N. Housley,
incoraggiato, per la sua generosit nel Bruschi, F. Grimaldi, voce Loreto, in Dic- pp. 451-453 (V), e le fondamentali rac- Holy Land or Holy Lands? Palestine and the
rileggere e correggere la tesi e per i tionary of Art, a cura di J. Turner, XIX, colte di F. Grimaldi, La chiesa di Santa Catholic West in the late middle ages and
molti suggerimenti. Vorrei inoltre rin- New York 1996, pp. 685-689. P. Gia- Maria di Loreto nei documenti dei secoli Renaissance, in The Holy Land, Holy Lands
graziare Anna Bedon che mi ha seguita nuizzi, La chiesa di Santa Maria di Loreto, XII-XV, Ancona 1984; Id., La basilica and Christian History, Summer Meeting
fin dai primi passi, gli amici Vitale Zan- in La Rassegna Italiana, IV, 15 settem- della Santa Casa di Loreto, Ancona 1986; (Warwick, 1998) e Winter Meeting
chettin e Maddalena Scimemi per aver bre, 1884; A. Bruschi, Bramante architet- F. Grimaldi, K. Sordi (a cura di), La villa (London, 1999) della Ecclesiastical
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