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ESERCIZI SVOLTI

DI
ELETTROTECNICA

Prof. Ing. G. Acciani


Dott. Ing. G. Fornarelli
Dott. Ing. G. Brunetti

CAPITOLO 1

Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.1.pag. 2
Esercizio n1.2.pag. 10
Esercizio n1.3.pag. 12
Esercizio n1.4.pag. 14
Esercizio n1.5.pag. 15
Esercizio n1.6.pag. 16
Esercizio n1.7.pag. 18
Esercizio n1.8.pag. 23
Esercizio n1.9.pag. 25

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.1
Scrivere tutte le possibili leggi di Kirchhoff delle correnti per il circuito indicato in figura,
fissando due diversi sistemi di riferimento.

E possibile enunciare la LKC in diversi modi equivalenti. Un primo modo di enunciare la


legge il seguente:
La somma algebrica delle correnti entranti in un nodo istante per istante nulla:

(t ) = 0

dove il segno + vale per le correnti entranti e il segno per quelle uscenti dal nodo.
Si fissi il sistema di riferimento per le correnti indicato in figura:

a
i2

i1 b i5
i4

i6

i3
f
Scriviamo la L.K.C. per ciascun nodo:
nodo a:

i1 + i2 = 0

nodo b:

i1 + i4 + i5 = 0

c
i7

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

nodo c:

i5 + i 7 = 0

nodo d:

i6 i 7 = 0

nodo e:

i 4 i3 i 6 = 0

nodo f:

i3 i 2 = 0

Cambiando di segno tutti i termini delle equazioni otteniamo le L.K.C. nella seconda
formulazione:
La somma algebrica delle correnti uscenti da un nodo istante per istante nulla:

(t ) = 0

dove il segno + vale per le correnti uscenti e il segno per quelle entranti nel nodo.
A partire dalle equazioni scritte, portando a secondo membro le correnti uscenti dal nodo
(quelle di segno negativo) otteniamo le LKC nella terza formulazione:
La somma delle correnti in ingresso deve essere uguale istante per istante alla somma delle
correnti in uscita
Si fissi un secondo sistema di riferimento:

a
i2

i1 b i5
i4

i6

i3
f

c
i7

Scriviamo la LKC in ciascun nodo utilizzando la prima formulazione della legge:


nodo a:

i2 i1 = 0

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

nodo b:

i1 i4 i5 = 0

nodo c:

i5 i 7 = 0

nodo d:

i6 + i7 = 0

nodo e:

i 4 + i3 i 6 = 0

nodo f:

i3 i 2 = 0

Stesse considerazioni per quanto riguarda le altre possibili formulazioni della LKC.
Torniamo al primo sistema di riferimento che abbiamo fissato per le correnti e costruiamo il
grafo orientato associato al circuito, ottenuto sostituendo a ciascun bipolo un segmento
orientato il cui verso coincide con quello della corrente fissata nel bipolo corrispondente:

a
2

1 b5
4

3
f

c
7

Si possono riscrivere le L.K.C. direttamente sulla base del grafo, a conferma che si tratta
di leggi che dipendono non dal tipo di componenti ma da come questi sono interconessi
tra loro, cio dalla topologia del circuito.
nodo a:

i1 + i2 = 0

nodo b:

i1 + i4 + i5 = 0

nodo c:

i5 + i 7 = 0

nodo d:

i6 i 7 = 0

nodo e:

i 4 i3 i 6 = 0

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

nodo f:

i3 i 2 = 0

Si pu verificare che queste equazioni di equilibrio non sono linearmente indipendenti,


infatti sommandole membro a membro si ottiene la seguente equazione:
2i1 + 2i4 + 2i5 = i1 + i4 + i5 = 0
che la L.K.C. al nodo b. In altre parole possiamo dire che lequazione di equilibrio al
nodo b combinazione lineare delle equazioni agli altri nodi.
In effetti un importante teorema afferma quanto segue:
Dato un circuito a cui sia associato un grafo connesso con n nodi e b lati, il numero delle
equazioni di equilibrio delle correnti fra loro indipendenti pari a n-1
Nel nostro caso abbiamo n = 6, per cui sono 5 le equazioni di equilibrio delle correnti
linearmente indipendenti. Queste si ottengono facendo riferimento agli insiemi di taglio
fondamentali, che sono insiemi di taglio costituiti da un solo ramo di albero e da corde.
Scegliamo dunque un albero per il nostro grafo (subgrafo connesso contenente tutti i nodi
del grafo di partenza e non contenente maglie):

1 b5
4

a
2

c
7

3
e

dove abbiamo tratteggiato le corde del coalbero.


Individuiamo gli insiemi di taglio fondamentali utilizzando le superfici gaussiane: queste
devono tagliare i lati del grafo una volta sola e tali lati devono essere costituiti da un solo
ramo di albero e da corde (quindi se ne possono individuare n-1, pari al numero dei rami
dellalbero):

1
a
2

1 b5
4

c
7

3
f

d
5

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Gli insiemi di taglio fondamentali sono quindi dati da:


{1,2}

{1,3}

{1,4,5}

{5,6}

{5,7}

Per ricavare le equazioni di equilibrio delle correnti linearmente indipendenti, andiamo ad


applicare la L.K.C. alle superfici gaussiane che individuano i cinque insiemi di taglio
fondamentali. Infatti un altro modo pi generale di esprimere la LKC consiste nel definire
una superficie gaussiana (superficie chiusa) ed una convenzione per le correnti:
La somma algebrica di tutte le correnti che fuoriescono dalla (o entrano nella) superficie
gaussiana istante per istante nulla
Considerando positive le correnti entranti e negative quelle uscenti dalla superficie
gaussiana, possiamo scrivere le seguenti L.K.C.:
superficie 1:

i1 + i2 = 0

superficie 2:

i1 + i3 = 0

superficie 3

i1 i4 i5 = 0

superficie 4

i5 + i 6 = 0

superficie 5

i5 + i 7 = 0

i1 + i4 + i5 = 0

Ripetiamo il procedimento visto scegliendo un altro albero:

2
a
2

1 b5
4

c
7

1
3
f

e
3

6
d

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Gli insiemi di taglio fondamentali sono dati da:


{2,3}

{1,3}

{3,4,6}

{5,6}

{6,7}

Scriviamo ora le L.K.C. alle superfici gaussiane che individuano gli insiemi di taglio
fondamentali:
superficie 1:

i3 i 2 = 0

superficie 2:

i1 + i3 = 0

superficie 3

i 4 i3 i 6 = 0

superficie 4

i5 + i 6 = 0

superficie 5

i6 i 7 = 0

Otteniamo un altro sistema di equazioni di equilibrio equivalente al primo. Se infatti


realizziamo le seguenti sostituzioni:
superficie 1:

i3 i 2 = 0

superficie 2:

i1 + i3 = 0

superficie 3

i 4 i3 i 6 = 0

superficie 4

i5 + i 6 = 0

superficie 5

i6 i 7 = 0

i1 = i3

i 5 = i 6

i1 + i2 = 0

i1 + i3 = 0

i4 + i1 + i5 = 0

i5 + i 6 = 0

i5 + i 7 = 0

otteniamo nuovamente il sistema di equazioni trovato con il primo albero che abbiamo
scelto. Quanto detto vale per tutti gli alberi che si possono individuare nel grafo associato
al circuito: i corrispondenti sistemi di equazioni di equilibrio delle correnti sono tutti
equivalenti tra loro.

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Si pu infine controllare che per il circuito nella figura in basso le equazioni di equilibrio ai
nodi coincidono con quelle ottenute per una particolare scelta dellalbero.

i1 b i2
i4

a
i3

c
i5

d
Scriviamo le LKC ai nodi:
nodo a:

i1 + i3 = 0

nodo b:

i1 + i2 + i4 = 0

nodo c:

i5 + i 2 = 0

nodo d:

i 4 i3 i 5 = 0

Disegnamo il grafo del circuito e scegliamo un albero:

1 b2
4

a
3

5
d

1 b2
4

a
1

c
5

3 d

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Gli insiemi di taglio fondamentali sono dati da:


{1,3}

{2,5}

{1,2,4}

Scriviamo ora le L.K.C. alle superfici gaussiane che individuano gli insiemi di taglio
fondamentali:
superficie 1:

i1 + i3 = 0

superficie 2:

i5 + i 2 = 0

superficie 3

i1 i2 i4 = 0

i1 + i2 + i4 = 0

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.2
Scrivere tutte le possibili LKC per il circuito in figura considerando due diverse convenzioni
per le LKC.
a

Si fissi un sistema di riferimento per le correnti:


a i1

b i3
i4

i2

i6

i5 d

i7

Assumiamo la convenzione secondo cui sono positive le correnti entranti nei nodi,
negative quelle uscenti. Otteniamo il seguente sistema di equazioni (la somma algebrica
delle correnti entranti in un nodo istante per istante nulla):
nodo a:

i2 i1 = 0

nodo b:

i1 i4 i3 = 0

nodo c:

i 4 + i5 i 6 = 0

nodo d:

i3 + i 7 i5 = 0

nodo e:

i6 i 2 i 7 = 0

10

(*)

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Assumiamo ora la convenzione secondo cui sono positive le correnti uscenti dal nodo e
negative quelle entranti (la somma algebrica delle correnti uscenti da un nodo istante per
istante nulla). Otteniamo il seguente sistema di equazioni:
nodo a:

i2 + i1 = 0

nodo b:

i1 + i4 + i3 = 0

nodo c:

i 4 i5 + i 6 = 0

nodo d:

i3 i 7 + i5 = 0

nodo e:

i6 + i 2 + i7 = 0

(**)

Il sistema (**) pu essere ottenuto dal sistema (*) moltiplicando ogni equazione per -1. I
due sistemi sono quindi equivalenti, cio ammettono la stessa soluzione. Ci necessario
in quanto i due sistemi descrivono lo stesso circuito con lo stesso sistema di riferimento
delle correnti ( cambiata la convenzione sui segni delle correnti ma non il sistema di
riferimento).

11

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.3
Dato il circuito in figura, dimostrare che ia = ib .

ia

ib
4

Fissiamo un sistema di riferimento per le correnti:

ia

i1
N

i2

i3

ib

3
i4
4

i5

Scriviamo la LKC in corrispondenza di ciascun nodo assumendo positive le correnti


uscenti da un nodo (la somma algebrica delle correnti uscenti da un nodo istante per
istante nulla).
nodo 1:

12

ia + i1 + i2 = 0

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

nodo 2:

i1 + i3 i4 = 0

nodo 3:

i 2 i3 + i5 = 0

nodo 4:

ib + i 4 i5 = 0

Sommando membro a membro le equazioni del sistema si ha:

i a + ib = 0

i a = ib

Un altro modo pi generale di esprimere la LKC consiste nel definire una superficie
gaussiana (superficie chiusa) ed una convenzione per le correnti:
La somma algebrica di tutte le correnti che fuoriescono dalla (o entrano nella) superficie
gaussiana istante per istante nulla
Fissiamo una superficie gaussiana come quella indicata in figura e assumiamo come
positive le correnti entranti nella superficie:

ia

i1
N

i2

i3

3
i4

ib

i5

Le sole correnti che attraversano le gaussiana sono ia e ib per cui possiamo scrivere
con la convenzione delle correnti positive entranti nella superficie :
i a ib = 0

i a = ib

13

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.4
Dato il circuito in figura, ricavare le correnti i1 e i2.

a i2

i3

i3 = 4 A

i4
i1

i5

i4 = 1 A
i5 = 3 A

f
Con il fissato sistema di riferimento per le correnti, scriviamo le LKC nei nodi a e d
(occorrono due equazioni ):
nodo a:

i 2 + i 5 = i3

nodo d:

i4 + i5 + i2 = i1

Si tratta di un sistema di due equazioni nelle due incognite i1 e i2, che possiamo risolvere
col metodo di sostituzione:
i2 + 3 = 4

1 + 3 + i2 = i1

14

i2 = 1 A

, i1 = 5 A

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n1.5
Dato il circuito in figura, ricavare la corrente i.

iA
iA = 1A
iB = 3A

iB

Applicando la LKC allunico nodo presente otteniamo:


i A iB i = 0

i = i A i B = 1 3 = 2 A

15

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.6
Dato il circuito in figura:

C
3
D

4
scrivere tutte le possibili LKT, avendo fissato un sistema di riferimento per le tensioni di
lato e il verso di percorrenza delle maglie.
Successivamente si valutino le tensioni vB e vE, nel caso in cui vA = 2V, vC = 5V, vD = 4V.
Fissiamo un sistema di riferimento per le tensioni di lato come indicato in figura:

C
3
D

4
e disegnamo le diverse maglie che si possono individuare nel circuito, per ciascuna delle
quali fissiamo arbitrariamente un verso di percorrenza:

16

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

4
4

4
maglia 1

maglia 2

maglia 3

Scriviamo la LKT per ciascuna maglia (la somma algebrica delle tensioni di lato nulla istante
per istante):
maglia 1: v A v B vC + v D = 0
maglia 2: v A v E + vC + v B = 0
maglia 3: v D v E = 0
A questo punto sostituiamo i valori delle tensioni date per ricavare quelli delle tensioni
incognite:
2 vB 5 + 4 = 0
v B = 3V
2 vE + 5 + vB = 0

v E = 4V

4 vE = 0

17

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Esercizio n1.7
Dato il circuito in figura:

B
2

D
H
5

3
E

scrivere tutte le possibili LKT, avendo fissato un sistema di riferimento per le tensioni di
lato e il verso di percorrenza delle maglie.
Successivamente si valutino le tensioni vD, vG e vH nel caso in cui vA = 4V, vB = 4kV, vC
= 8mV, vE = 10kV, vF = 7V
Fissiamo un sistema di riferimento per le tensioni di lato come indicato in figura:

B
2

D
H
5

3
E

e disegnamo le diverse maglie che si possono individuare nel circuito, per ciascuna delle
quali fissiamo arbitrariamente un verso di percorrenza:

18

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

E
F

maglia 2

B
3

maglia 3

maglia 1

E
F

maglia 4

maglia 5

maglia 6

G
3
E
5

maglia 7

19

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Scriviamo la LKT per ciascuna maglia (la somma algebrica delle tensioni di lato nulla istante
per istante):
maglia 1:

v A + v B + v H + vG = 0

maglia 2:

v B + vC + v D = 0

maglia 3:

vD + vE + vF vH = 0

maglia 4:

v B + vC + v E + v F v H = 0

maglia 5:

v A + v B v D + v E + v F + vG = 0

maglia 6:

v A + vC + v D + v H + vG = 0

maglia 7:

v A + v C + v E + v F + vG = 0

A questo punto per determinare le incognite vD, vG, vH, scegliamo tre equazioni del
sistema contenenti le suddette incognite, ad esempio la prima, la seconda e la quarta.
v A + v B + v H + vG = 0

4 + 4000 + v H + vG = 0

v B + vC + v D = 0

v B + vC + v E + v F v H = 0

4000 + 0.008 + v D = 0
4000 + 0.008 + 10000 + 7 v H = 0

da cui:
v H = 6007.008V
v D = 3999.992V

vG = 10003.008V

20

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Si noti che il numero delle equazioni linearmente indipendenti ottenute applicando la LKT
alle varie maglie pari a:
b n +1 = 3

essendo b = numero di lati = 8 ed n = numero di nodi = 6. Ci significa che 4 equazioni


possono ottenersi come combinazione lineare delle tre equazioni linearmente indipendenti
che abbiamo scelto (o comunque di una qualsiasi terna di equazioni linearmente
indipendenti). Le equazioni di equilibrio delle tensioni si ottengono facendo riferimento alle
maglie fondamentali, che sono maglie costituite da una sola corda di coalbero e da rami di
albero.
Disegnamo quindi il grafo associato al circuito e scegliamo un albero:

1
A
6

B
D

G
5

B
D

H
5

E
F

e individuiamo le maglie fondamentali:


{A,B,H,G}

{B,C,D}

{B,C,E,F,H}

Per ricavare le equazioni di equilibrio delle tensioni linearmente indipendenti, andiamo ad


applicare la L.K.T. alle maglie fondamentali:
maglia {A,B,H,G}:

v A + v B + v H + vG = 0

maglia {B,C,D}:

v B + vC + v D = 0

maglia {B,C,E,F,H}

v B + vC + v E + v F v H = 0

21

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

Ripetiamo il procedimento visto scegliendo un altro albero:

1
A
6

B
D

G
5

E
F

Individuiamo le maglie fondamentali:


{A,C,D,H,G}

{B,C,D}

{D,E,F,H}

e scriviamo le L.K.T.:
maglia {A,C,D,H,G}:

v A + vC + v D + v H + vG = 0

maglia {B,C,D}:

v B + vC + v D = 0

maglia {D,E,F,H}

vD + vE + vF vH = 0

Abbiamo cos ottenuto un altro sistema di equazioni di equilibrio equivalente al primo. Se


infatti realizziamo le seguenti sostituzioni:
v A + vC + v D + v H + vG = 0

v A + v B + v H + vG = 0

v B + vC + v D = 0

v B = vC + v D

vD + vE + vF vH = 0

v B + vC + v E + v F v H = 0

22

v D = v B vC

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n1.8
Dato il circuito in figura:

B
A

C
5

G
4

E
H

e fissato il nodo 5 come riferimento, si scrivano le tensioni di lato in funzione delle tensioni
nodali riferite al nodo 5. Si valutino inoltre le tensioni di lato sapendo che e1 = 4V, e2 = 5V,
e3 = 8V, e4 = 10V, e5 = 0V.
Per tensione nodale di un nodo si intende la tensione nodo-nodo tra il nodo in questione e
quello di riferimento.
Fissiamo un sistema di riferimento per le tensioni di lato come indicato in figura:

B
A

3
F

G
4

H
Si pu dimostrare infatti che la tensione tra una generica coppia di nodi k e j del circuito e
pari alla differenza delle rispettive tensioni nodali:

23

Capitolo 1 Esercizi sulle leggi di Kirchhoff

v kj = ek e j
In particolare quindi anche la tensione di lato, che una tensione nodo-nodo tra il nodo
supposto a tensione maggiore (+) e laltro, si pu esprimere in funzione delle tensioni
nodali dei nodi che rappresentano i vertici del lato.
Possiamo quindi scrivere le seguenti relazioni:

v A = e1 e5 = e1

v E = e 4 e5 = e 4

v B = e2 e1

v F = e3 e 4

vC = e2 e5 = e2

v G = e3 e 4

v D = e3 e 2

v F = e 4 e5 = e 4

Sostituendo i valori dati otteniamo:

24

v A = e1 e5 = 4V

v E = e4 e5 = e4 = 10V

v B = e2 e1 = 5 4 = 1V

v F = e3 e4 = 8 10 = 2V

vC = e2 e5 = e2 = 5V

vG = e3 e4 = 8 10 = 2V

v D = e3 e2 = 8 5 = 3V

v F = e4 e5 = e4 = 10V

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n1.9
Dato il circuito in figura:

2
c

b
T

v1 = 3V

v2 = 2V
v3 = 4V

5
e

determinare la tensione punto-punto tra i nodi b e d quando linterruttore T aperto.


A tale scopo enunciamo la L.K.T. relativamente ad una sequenza chiusa di nodi:

Per ogni circuito concentrato connesso, lungo una qualsiasi sequenza chiusa di nodi, in ogni
istante t, la somma delle tensioni punto-punto (prese nello stesso ordine della sequenza di nodi)
uguale a zero
Impostiamo allora la L.K.T. alla sequenza chiusa di nodi a-b-d-c-a:

v ab + vbd + v dc + vca = 0

A questo punto esprimiamo le tensioni punto punto in funzione delle tensioni di lato note:

v ab = v1

v dc = v3

vca = v 2

e sostituiamo il tutto allinterno dellequazione di equilibrio:

vbd = v ab v dc vca = v1 + v3 + v 2 = 3 + 2 + 4 = 3V

25

CAPITOLO 2

Esercizi sulle potenze

Esercizio n2.1.pag. 27
Esercizio n2.2.pag. 28
Esercizio n2.3.pag. 29
Esercizio n2.4.pag. 34
Esercizio n2.5.pag. 36
Esercizio n2.6.pag. 39

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n2.1
Dato il bipolo in figura:

i(t)
v(t)

in cui abbiamo fissato la convenzione dellutilizzatore, calcolare la potenza istantanea


assorbita nei seguenti casi:
1) v(t ) = 2V

i (t ) = 2 A

2) v(t ) = 2V

i (t ) = 3 A

3) v(t ) = 9V

i (t ) = 1A

Si ha:
1) p (t ) = v(t ) i (t ) = 2V 2 A = 4W > 0

potenza assorbita

2) p (t ) = v(t ) i (t ) = 2V (3 A) = 6W < 0

potenza erogata

3) p(t ) = v(t ) i (t ) = 9V 1A = 9W > 0

potenza erogata

27

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

Esercizio n2.2
Dato il circuito in figura:

i
i = 4A

vA

vB

vA = 4V
vB = 8V

stabilire se i bipoli A e B assorbono o erogano potenza.


Osserviamo che per il bipolo A stata adottata la convenzione dellutilizzatore (corrente
entrante nel morsetto positivo), mentre per il bipolo B quella del generatore (corrente
uscente dal morsetto positivo).
Si ha:

A) p A = v A i = 4V 4 A = 16W > 0
B) p B = v B i = 8V 4 A = 32W > 0

28

potenza assorbita
potenza erogata

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n2.3
Dato il circuito in figura:

1 iA

iB

vB = 2V
vC = 5V

D
E

vE = 9/8V
iA = 8A

iB = 1A

determinare la potenza assorbita da ciascun elemento e verificare la conservazione della


potenza.

La somma algebrica delle potenze assorbite da tutti gli elementi di un circuito nulla in ogni
istante.
In primo luogo determiniamo le tensioni ai capi dei bipoli A e D scrivendo le LKT alle
maglie DCB e ADE poi. A tale scopo fissiamo delle polarit di riferimento per le tensioni
incognite e dei versi di percorrenza delle maglie:

iA +

iB

vB = 2V
vC = 5V

+
_

vE = 9/8V
iA = 8A

iB = 1A

maglia DCB:

v B vC v D = 0

v D = v B vC = 2 5 = 3V

maglia ADE:

v A + vD + vE = 0

v A = v D v E = 3

9 15
= V
8 8

29

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

A questo punto determiniamo le correnti nei rami del circuito in cui non sono note, avendo
fissato arbitrariamente dei versi di riferimento:

iA +

nodo 1:

iE = i A = 8 A

nodo 2:

i A = iD + iB

nodo 4:

iC = i B = 1 A

vB = 2V

iD
+
_

iB

vC = 5V

iE

vE = 9/8V
iA = 8A

iC

iB = 1A

iD = i A iB = 8 1 = 7 A

Note le correnti e le tensioni ai capi di ciascun elemento, possiamo valutare la potenza


assorbita da ciascuno di essi:

elemento B (convenzione utilizzatore):

15
8 = 15W > 0
8
p B = v B i B = 2 1 = 2W > 0

elemento C (convenzione generatore):

pC = vC i B = 5 1 = 5W > 0

erogata

elemento D (convenzione utilizzatore):

p D = v D i D = 3 7 = 21W < 0

erogata

elemento E (convenzione utilizzatore):

pE = vE i A =

assorbita

elemento A (convenzione utilizzatore):

pA = vA iA =

9
8 = 9W > 0
8

assorbita

assorbita

A questo punto per verificare la conservazione della potenza sommiamo tutte le potenze
calcolate. A tale scopo assicuriamoci che per ogni elemento sia stata adottata la stessa
convenzione. Notiamo che per tutti gli elementi stata fissata la convenzione
dellutilizzatore eccetto che per lelemento C, per il quale stata fissata quella del
generatore. E necessario allora riportare la potenza calcolata per questo elemento alla
convenzione dellutilizzatore e per far ci bisogna cambiare il segno della potenza pC (con

30

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

la convenzione dellutilizzatore una potenza erogata negativa).


A questo punto si ha:

p A + p B + pC + p D + p E = 15 + 2 5 21 + 9 = 0
In alternativa possiamo verificare lequilibrio tra potenza assorbita e potenza erogata, a
prescindere dai segni e dalle convenzioni:

p assorbita = 15 + 2 + 9 = 26W
p erogata = 15 + 21 = 26W
Poniamo in forma vettoriale le tensioni e le correnti del circuito che soddisfano le L.K.:
v = (v A , v B , v C , v D , v E ) T

vettore delle tensioni che soddisfano la LKT

i = (i A , i B , iC , i D , i E ) T

vettore delle correnti che soddisfano la LKC

Sostituiamo i valori:

15
9
v = ( ,2,5,3, )
8
8
i = (8,1,1,7,8)
in cui per lelemento C abbiamo scambiato la polarit della tensione, e quindi abbiamo
invertito il segno, per riportarlo alla convenzione dellutilizzatore (avremmo potuto in
alternativa invertire il verso della corrente iC).
Se moltiplichiamo scalarmente i due vettori otteniamo:
v i = vi ii = 15 + 2 5 21 + 9 = 0
i

e questo risultato corrisponde alla conservazione della potenza verificata sopra.


Siano ora v

e i :
/

v = (v A/ , v B/ , vC/ , v D/ , v E/ )
/

i = (i A/ , i B/ , iC/ , i D/ , i E/ )
insiemi di tensioni e di correnti che soddisfano alle LK per il circuito di sopra:

31

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

iA +

iB

v A = 10V

iD
+
_

/
/

v C = 4V

iE

v B = 6V

iC

i A = 4A
/

i B = 3A

i C = 3A

v D = 2V
/

v E = -12V

i D = 1A
/

i E = 4A

Moltiplicando scalarmente i due vettori dopo aver invertito la polarita (e quindi il segno)
della tensione vC, otteniamo:
/

v i = vi ii = 40 + 18 12 + 2 48 = 0
i

e questo risultato corrisponde alla conservazione della potenza.


Proviamo ora a realizzare un prodotto incrociato tra i due insiemi:

{v,i} = (158 ,2,5,3, 98 ), (8,1,1,7,8)

{v , i }= {(10,6,4,2,12), (4,3,3,1,4)}
/

cio moltiplichiamo scalarmente il vettore delle tensioni di un insieme per il vettore delle
correnti dellaltro insieme e viceversa. Otteniamo il seguente risultato:
/

v i = v i ii =
i

15
9
+ 6 15 3 + = 0
2
2

v i = vi ii = 80 + 6 4 + 14 96 = 0
i

che corrisponde a quanto enunciato dal teorema di Tellegen:

Dato un circuito arbitrario connesso con b lati ed n nodi, si indichi con:


i = (i1 , i2 ,..., ib )

un qualsiasi insieme di correnti di lato che soddisfino tutti i vincoli imposti dalla LKC e con
v = (v1 , v 2 ,..., vb )

32

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

un qualsiasi insieme di tensioni di lato che soddisfino tutti i vincoli imposti dalla LKT.
Allora risulta che:
v i = v i ii = 0
i

33

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

Esercizio n2.4
Dato il circuito in figura:

1
iE

vA = 1V
vC = 4V

vD = 1V
pB = 4W

iA

iC

iC = 4A

calcolare la tensione vE e la corrente iE e verificare la conservazione della potenza.


Calcoliamo la tensione vE scrivendo la LKT alla maglia CDE:
maglia CDE:

v D + v E vC = 0

v E = vC v D = 4 1 = 3V

Calcoliamo la corrente iE scrivendo la LKC al nodo 4:

nodo 4:

iC = i A + i E =

pB
+ iE
vB

iE =

pB
+ iC
vB

Calcoliamo la tensione vB scrivendo la LKT alla maglia ABE:


maglia ABE:

v A + vB vE = 0

v B = v E v A = 3 1 = 2V

A questo punto possiamo calcolare il valore di iE :


iE =

34

pB
4
+ iC = + 4 = 2 A
vB
2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

mentre evidentemente:
iA =

pB 4
= = 2A
vB 2

Note le correnti e le tensioni ai capi di ciascun elemento, possiamo valutare la potenza


assorbita da ciascuno di essi:
elemento A (convenzione utilizzatore): p A = v A i A = 1 2 = 2W > 0

assorbita
elemento B (convenzione utilizzatore):

p B = v B i A = 2 2 = 4W > 0

assorbita

elemento C (convenzione generatore):

pC = vC iC = 4 4 = 16W > 0

erogata

elemento D (convenzione utilizzatore):

p D = v D iC = 1 4 = 4W > 0

assorbita

elemento E (convenzione utilizzatore):

p E = v E i E = 3 2 = 6W > 0

assorbita

Riportiamo la potenza dellelemento C alla convenzione dellutilizzatore (cambiando


semplicemente il segno) e sommiamo i contributi dei diversi elementi:

p A + p B + pC + p D + p E = 2 + 4 16 + 4 + 6 = 0
verificando cos la conservazione della potenza.

35

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

Esercizio n2.5
La corrente e la tensione in un bipolo variano nel tempo come indicato in figura:

v [V]
30

5
0

10 15

25

10 15

25

t(s)

i [A]
30

t(s)

Tracciare la potenza fornita al bipolo per t > 0. Qual lenergia totale fornita al bipolo tra
t=0s e t=25s? Il bipolo utilizza la convenzione degli utilizzatori.
La potenza istantanea p(t) definita come il prodotto dei valori delle tensione e della
corrente allistante t:
p (t ) = v(t )i (t )
In primo luogo determiniamo le espressioni analitiche delle diverse rette che costituiscono
landamento di v e di i:

v(t ) = 30

i (t ) = 2t

p (t ) = 60t

10 t 15

v(t ) = 5t + 80

i (t ) = 2t

p(t ) = 10t 2 + 160t

15 t 25

v(t ) = 5

i (t ) = 3t + 75

0 t 10

36

p (t ) = 15t + 375

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Calcoliamo i valori della potenza agli estremi di ciascun intervallo di tempo:

p (0) = 0W

p(10) = 600W

p(15) = 10 (15) 2 + 160 15 = 150W


p(25) = 15 25 + 375 = 0W
A questo punto possiamo determinare landamento della potenza in tutto lintervallo [0;25]:

p(t)

Lenergia scambiata da un bipolo in un intervallo di osservazione (t 0 , t1 ) vale:

w(t0 , t1 ) = p(t )dt = v(t ) i (t )dt


t1

t1

t0

t0

Nel nostro caso abbiamo quindi:

w(0,25) = 0 p (t )dt = 0 p(t )dt + 10 p(t )dt + 15 p (t )dt


25

10

15

25

da cui:

w(0,25) = 0 60tdt + 10 (10t 2 + 160t ) dt + 15 (15t + 375)dt


10

15

25

37

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

w(0,25) = 60 0 tdt 10 10 t 2 dt + 160 10 tdt 15 15 tdt + 375 15 dt


10

15

10

15

15

25

15

25

25

t 2
t 3
t 2
t 2
25
w(0,25) = 60 10 + 160 15 + 375[t ]15
2
3
2
2
0
10
10
15

In definitiva:
(25) 2 (15) 2
(15) 2 (10) 2
(15) 3 (10) 3
(10) 2
10
160
15

w(0,25) = 60

+ 375[25 15]

3
2
2
2
2
3
2

225 100
625 225
(3375) 1000
160

15
w(0,25) = 3000 10
+

+ 3750
3
2
2

2375
125
w(0,25) = 3000 10
+
160
2 15[200] + 3750
3

2375
w(0,25) = 3000 10
+ 80[125] 15[200] + 3750
3

2375
2375
w(0,25) = 3000 10
+ 10000 3000 + 3750 = 13750 10
= 5833.3J

3
3
Tale energia pari allarea sottesa dalla curva della potenza sullasse dei tempi. Poich
stiamo adottando la convenzione dellutilizzatore possiamo dire che in ogni istante di
tempo t [0;25] il nostro componente sta assorbendo potenza perch sempre:

p(t ) 0
Lenergia complessivamente assorbita vale allora 5833 J.

38

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n2.6
Un bipolo collegato ad un generatore di corrente i avente la seguente forma donda:

i [A]

+
v
-

t(s)

t(s)

v [V]
3

La corrispondente tensione ha la forma donda indicata sopra. Determinare la potenza p(t)


e lenergia w(t) assorbita dal bipolo. Tracciare il grafico di p(t) e w(t).
In primo luogo determiniamo le espressioni analitiche delle diverse rette che costituiscono
landamento di v e di i:
0 t 0 .5

v(t ) = 6t

i (t ) = 1

p (t ) = 6t

0 .5 t 1

v(t ) = 6t + 6

i (t ) = 1

p (t ) = 6t + 6

1 t 2

v(t ) = 0

i (t ) = t + 2

p(t ) = 0

Landamento della potenza istantanea allora dato da:

39

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

p [W]
3

t(s)

ed identico a quello della tensione.


Calcoliamo landamento dellenergia w(t) a partire da quello della potenza istantanea,
essendo:

p(t ) =

dw(t )
dt

w(t ) = p( )d

Se supponiamo che la potenza nulla fino allistante 0 possiamo scrivere:


0

= 0d + 6d

w(t )

0 t 0 .5

0.5

0.5

0.5

0.5

= 0d + 6d + (6 + 6)d

0 .5 t 1

= 0d + 6d + (6 + 6)d + 0d

1 t 2

= 3t 2

0 t 0 .5

Si ha quindi:

w(t )

0.5

0.5

0.5

0.5

= [3t 2 ]00.5 6d + 6d
= [3t 2 ]00.5 6d + 6d + 0

40

0 .5 t 1

1 t 2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

= 3t 2
w(t )

0 t 0 .5

3
[3t 2 ]t0.5 + 6t 3
4

0 .5 t 1

3
[3t 2 ]10.5 + 6(1 0.5)
4

1 t 2

In definitiva:

= 3t 2
w(t )

0 t 0 .5

3
3
[3t 2 ] + 6t 3
4
4

0 .5 t 1

3
3
[3 ] + 6(1 0.5)
4
4

1 t 2

In definitiva:

= 3t 2
w(t )

0 t 0 .5

= 3t 2 + 6t
=

3
2

0 .5 t 1

3
3
3
3+ + 63 =
4
4
2

1 t 2

Calcoliamo i valori dellenergia agli estremi di ciascun intervallo di tempo:

w(0) = 0 J

w(0.5) = 0.75 J

w(1) = 1.5

A questo punto possiamo determinare landamento dellenergia nellintervallo [0;2]:

41

Capitolo 2 Esercizi sulle potenze

42

CAPITOLO 3

Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n1.1...pag. 44
Esercizio n1.2...pag. 48
Esercizio n1.3...pag. 51
Esercizio n1.4...pag. 54
Esercizio n1.5...pag. 56
Esercizio n1.6...pag. 58
Esercizio n1.7...pag. 60
Esercizio n1.8...pag. 62
Esercizio n1.9...pag. 64
Esercizio n1.10.pag. 66
Esercizio n1.11.pag. 67
Esercizio n1.12.pag. 69
Esercizio n1.13.pag. 71
Esercizio n1.14.pag. 72
Esercizio n1.15.pag. 73
Esercizio n1.16.pag. 76
Esercizio n1.17.pag. 78
Esercizio n1.18.pag. 80
Esercizio n1.19.pag. 82

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.1
Risolvere il circuito in figura:

I2
I1
v1

R13

v2
R12

v3

I4
R4

I3 v
4
R23

2
I5
R5

v5

E = 120V
R12 = 10
R23 = 15
R13 = 25
R4 = 5
R5 = 1

4
(1)
Risolvere un circuito significa in generale determinare tensioni e correnti in tutti i lati del
circuito.
Trasformiamo in stella il triangolo 1-2-3:

3
R1

O
R2

I5

R5

4
(2)

44

R3

I4
R4

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

dove :
R1 =

R12 R13
10 25
250
=
=
= 5
R12 + R13 + R23 10 + 25 + 15 50

R2 =

R12 R23
10 15
150
=
=
= 3
R12 + R13 + R23 10 + 25 + 15 50

R3 =

R13 R23
25 15
375
=
= 7.5
=
R12 + R13 + R23 10 + 25 + 15 50

Riduciamo opportunamente il circuito considerando le serie R2, R4 ed R3, R5:

R1

O
I5

I4

R25

R34

(3)

R25 = R2 + R5 = 3 + 1 = 4

R34 = R3 + R4 = 7.5 + 5 = 12.5

Infine giungiamo ad una configurazione di questo tipo:

I
Req

(4)
in cui :
Req = R1 +

R25 R34
4 12.5
50
= 5+
= 5+
= 8.03
4 + 12.5
16.5
R25 + R34

45

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Calcoliamo la corrente I:
I=

E
120V
=
= 14.94 A
Req 8.03

A questo punto, procedendo a ritroso nelle diverse configurazioni ottenute, determiniamo


correnti e tensioni nei diversi lati del circuito.
Determiniamo I5 ed I4 applicando il partitore di tensione e la LKC al nodo O della
configurazione circuitale e (3):
I5 = I

R34
12.5
= 14.94
= 11.32 A
R 25 + R34
12.5 + 4

I = I5 + I4

I 4 = I I 5 = 14.94 11.32 = 3.62 A

Determiniamo ora le correnti allinterno del triangolo della configurazione di partenza. A


tale scopo impostiamo le L.K.C. ai nodi 1,2,3:
I = I1 + I 2
I 5 = I1 + I 3

I1 + I 2 = 14.94

I2 = I3 + I4

I1 + I 3 = 11.32
I 2 I 3 = 3.62

queste relazioni non sono indipendenti tra loro perch la terza si ottiene sottraendo
membro a membro la prima e la seconda.
E necessario quindi cercare una terza relazione; questa ci fornita dalla L.K.T. applicata
al triangolo della configurazione di partenza:
v2 + v3 v1 = 0

R13 I 2 + R23 I 3 R12 I1 = 0

Il sistema risolutivo diviene quindi:


I1 + I 2 = 14.94
I1 + I 3 = 11.32
R13 I 2 + R23 I 3 R12 I1 = 0

46

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

e conduce ai seguenti risultati:


I 1 = 10.87 A
I 2 = 4.074 A
I 3 = 0.454 A

Note tutte le correnti nei lati del circuito, possiamo determinarne le relative tensioni:
V1 = R12 I1 = 10 10.87 = 108.7V

V2 = R13 I 2 = 25 4.074 = 101.85V


V3 = R23 I 3 = 15 0.454 = 6.81V
V4 = R4 I 4 = 5 3.62 = 18.1V

V5 = R5 I 5 = 1 11.32 = 11.32V

47

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.2
Dato il circuito in figura:

R1

R2

c
+
v
_

E
R1
R2
I

= 18V
= 2
= 4
= 2A

d
determinare i e v.
In primo luogo stabiliamo un sistema di riferimento per le tensioni e per le correnti nei lati
in cui questo non indicato dalla traccia:

R1

I1
+

V1

R2

b I2
+

V2

+
v
_

d
Impostiamo la L.K.C. al nodo b:

I1 = i + I 2

i = I1 I 2

(1)

Per determinare la corrente I1 applichiamo la L.K.T alla prima maglia:


V1 E = 0

V1 = E = R1 I1

I1 =

E
R1

Per determinare la corrente I2 applichiamo la L.K.C al nodo c:


I + I2 = 0

I 2 = I

Sostituendo le espressioni delle correnti I1 e I2 nella (1) otteniamo:

i = I1 I 2 =

48

E
18
+ I = + 2 = 11A
R1
2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

La tensione v la tensione ai capi del generatore di corrente che pu essere determinata


applicando la L.K.T. alla seconda maglia del circuito:
V2 + v = 0

v = V2 = R2 I 2 = R2 I = 4 2 = 8V

49

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

50

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n3.3
Dato il circuito in figura:

vac
b

a+
R1

R2

+
vbd
_

E1

E2

E1
E2
R1
R2

= 12V
= 8V
= 2
= 4

d
determinare le tensioni vac e vbd.
In primo luogo stabiliamo un sistema di riferimento per le tensioni e per le correnti nei lati
in cui questo non indicato dalla traccia:

a+

vac
b

V1
I1 + R1

E1

+
vbd
_

V2

I2 + R2
E2

d
Per ricavare le tensioni vac e vbd necessario determinare le cadute sui resistori R1 e
R2, per cui il primo passo nella risoluzione di questo circuito consiste nel determinare le
correnti I1 e I2 nei due resistori.
Applicando la L.K.C. al nodo b si ricava evidentemente I 1 = I 2 = I . Impostiamo ora la
L.K.T per lunica maglia del circuito:
R1 I + R2 I + E 2 E1 = 0

da cui ricaviamo:

I=

E1 E 2 12 8 2
=
= A
R1 + R2 2 + 4 3

A questo punto possiamo calcolare vac:

vac = R1 I + R2 I = (2 + 4)

2
= 4V
3

51

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

e anche vbd applicando la L.K.T. alla sequenza chiusa di nodi b-c-d:

2
32
vbd = R2 I + E 2 = 4 + 8 =
= 10.67 A
3
3

52

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

53

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.4
Dato il circuito in figura:

R1

R2

+
v
_

E1

E2

E1
E2
R1
R2

= 12V
= 9V
= 0.1
= 0.3

e
V1

determinare il valore di R per cui i = 5 A e v = 10V .

In primo luogo stabiliamo un sistema di riferimento per le tensioni e per le correnti nei lati
in cui questo non indicato dalla traccia:

R1

+ V
1

+ V
R

E1

R2

+ + V2
v
_

E2

e
Applichiamo la L.K.T. allunica maglia del circuito:
E1 + V1 + VR + V2 + E 2 = 0

E1 + R1i + Ri + R2 i + E 2 = 0

da cui:
Ri = R2 i E 2 + E1 R1i

R=

R2 i E 2 + E1 R1i 0.3 5 9 + 12 0.1 5 1


=
= = 0.2
i
5
5

Calcoliamo ora il valore di R tale che v = 10V . A tale scopo impostiamo le L.K.T alle
sequenze di nodi c-d-e-c e c-b-a-e-c:

54

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Vcd + Vde + Vec = 0


Vcb + Vba + Vae + Vec = 0
Sostituiamo le tensioni di lato alle tensioni nodo-nodo:
V2 + E 2 v = 0
VR V1 + E1 v = 0

da cui:
R2 i + E 2 v = 0
Ri R1i + E1 v = 0

da cui:

i=

v E2
R2

Ri = R1i + E1 v

e quindi:

R1
R=

v E2
+ E1 v 0.110 9 + 12 10
R2
0.3
=
= 0.5
v E2
10 9
0.3
R2

55

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.5
Dato il circuito in figura:

R1

a
+

V1

V2

R2

E
R1
R2
R3

= 36V
= 6
= 2
= 4

V3 +

R3

determinare le tensioni V1, V2, V3.


Per ricavare le tensioni ai capi di ciascun resistore possiamo seguire due strade. La prima
consiste nellapplicare il partitore di tensione alla serie R1 - R2 - R3 :

V1 = E

R1
6
216
= 36
=
= 18V
R1 + R2 + R3
6 + 2 + 4 12

V2 = E

V3 = E

R2
2
72
= 36
=
= 6V
R1 + R2 + R3
6 + 2 + 4 12

R3
4
144
= 36
=
= 12V
R1 + R2 + R3
6 + 2 + 4 12

In alternativa possiamo applicare la L.K.T. allunica maglia del circuito, ricavare il valore
della corrente comune e determinare cos le cadute su ciascun resistore. A tale scopo
fissiamo un riferimento per la corrente:

R1

a
+

V1

V2

R2

V3 +

d
56

R3

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Impostiamo la L.K.T. allunica maglia del circuito:

V1 + V2 + V3 E = 0
da cui:

R1 I + R2 I + R3 I E = 0
I=

E
36
=
= 3A
R1 + R2 + R3 6 + 2 + 4

A questo punto calcoliamo le cadute di tensione ai capi di ciascun resistore:


V1 = R1 I = 6 3 = 18 A
V2 = R2 I = 2 3 = 6 A

V3 = R3 I = 4 3 = 12 A

57

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.6
Dato il circuito in figura:

a
I1
I

I2

R1

R2

I3
R3

I
R1
R2
R3

= 7A
= 2
= 4
= 8

b
determinare le correnti I1, I2, I3.
Per ricavare le correnti su ciascun resistore possiamo seguire due strade. La prima
consiste nellapplicare il partitore di corrente al parallelo R1 - R2 - R3 :

1
1
1
1
G1
R1
1 8
2
2
I1 = I
=I
=7
=7
= 7 2 = 7 = 4A
7
4 + 2 +1
1 1 1
1
1
1
G1 + G2 + G3
2 7
+
+
+ +
R1 R2 R3
8
8
2 4 8
1
1
1
1
G2
R2
1 8
4
4
I2 = I
=I
=7
=7
= 7 4 = 7 = 2A
7
4 + 2 +1
1 1 1
1
1
1
G1 + G2 + G3
4 7
+
+
+ +
R1 R2 R3
8
8
2 4 8
1
1
1
1
G3
R3
1 8
8
8
=I
=7
=7
= 7 8 = 7 = 1A
I3 = I
7
4 + 2 +1
1 1 1
1
1
1
G1 + G2 + G3
8 7
+
+
+ +
R1 R2 R3
8
8
2 4 8
In alternativa possiamo applicare la L.K.C. al nodo a, ricavare il valore della tensione
comune e determinare cos le correnti su ciascun resistore. A tale scopo fissiamo un
sistema di riferimento per le tensioni:

58

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

a
I1
I

I2

R1

V1

R2

V2

I3
+

R3

V3

b
Impostiamo la L.K.C. al nodo a:

I1 + I 2 + I 3 I = 0
avendo considerato positive le correnti uscenti dal nodo.
Si ha:
V1 V2 V3
+
+
I =0
R1 R2 R3
Essendo i resistori in parallelo, su di essi insiste la stessa tensione:

V1 = V2 = V3 = V
per cui si ha:

V
R1

V
R2

V
R3

I =0

da cui:

V=

7
I
7
7
8
=
=
= = 7 = 8V
1
1
1
1 1 1 4 + 2 +1 7
7
+
+
+ +
R1 R2 R3 2 4 8
8
8

A questo punto calcoliamo le correnti in ciascun resistore ciascun resistore:

I1 =

V 8
= = 4A
R1 2

I2 =

V
8
= = 2A
R2 4

I3 =

V 8
= = 1A
R3 8

ottenendo lo stesso risultato.

59

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.7
Dato il circuito in figura:

t=0

a
I

+
v
_

R1

R2

I = 6mA
R1 = 2k
R2 = 4k

b
ricavare v per t < 0 e per t > 0.
Ad interruttore aperto (t < 0) la tensione ai capi del generatore di corrente pari alla
caduta sul resistore R1, il quale viene attraversato da tutta la corrente I del generatore.
La caduta su R2 invece nulla perch esso non viene attraversato da corrente.
Fissando un riferimento per tensioni e correnti laddove non viene indicato dalla traccia:

t<0

a
I

+
v
_

I2

I1
+

V1

R1

V2

R2

b
possiamo scrivere (L.K.T.):
v = V1 = R1 I = 2k 6mA = 2000 0.006 A = 12V

60

(t < 0)

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Ad interruttore aperto (t > 0) la tensione ai capi del generatore di corrente ancora pari
alla caduta sul resistore R1, il quale viene attraversato da una parte della corrente I del
generatore secondo la regola del partitore di corrente:

t>0

a
I

+
v
_

I2

I1
+

V1

R1

V2

R2

I1 = I

1
R1

1
2000

G1
0.0005
0.0005
=I
= 0.006
= 0.006
= 0.006
= 0.004 A
1
1
1
1
G1 + G2
0.0005 + 0.00025
0.00075
+
+
R1 R2
2000 4000

A questo punto la tensione ai capi del generatore immediatamente determinata:


v = V1 = R1 I1 = 2000 0.004 A = 8V (t > 0)

Osserviamo che la tensione ai capi del generatore anche uguale a quella che insiste sul
resistore R2 (i tre componenti sono in parallelo tra loro), per cui si pu in alternativa
valutare la corrente I2 impostando ancora una volta il partitore di corrente:

I2 = I

1
R2

1
4000

G2
0.00025
0.00025
=I
= 0.006
= 0.006
= 0.006
= 0.002 A
1
1
1
1
0.0005 + 0.00025
G1 + G2
0.00075
+
+
2000 4000
R1 R2

e calcolare la caduta di tensione sul resistore R2:


v = V2 = R2 I 2 = 4000 0.002 A = 8V

(t > 0)

61

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.8
Dato il circuito in figura:

a
I1
R2

R1
c

I3
R4

R3

I
R1
R2
R3
R4

= 3mA
= 2k
= 4k
= 10k
= 2k

b
ricavare le tensioni vac e vcb.
In primo luogo stabiliamo un sistema di riferimento per le tensioni e per le correnti nei lati
in cui questo non indicato dalla traccia:

a
I1

I2

R1

V1

R2

V2

I3

d
I4

c
I

R3 V3

R4 V4

I
R1
R2
R3
R4

= 3mA
= 2k
= 4k
= 10k
= 2k

b
Calcoliamo la corrente I1 applicando il partitore di corrente al parallelo R1 R2:

I1 = I

62

1
R1

1
2000

G1
5 10 4
5
=I
= 0.003
= 30 10 4
= 30 10 4
= 0.002 A
4
4
1
1
1
1
G1 + G2
7.5
5
10
2
.
5
10

+
+
2000 4000
R1 R2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

In questo modo la tensione vac data da:

vac = V1 = R1 I1 = 2000 0.002 A = 4V


La stessa corrente I attraversa il parallelo R3 R4 ( come se si avesse la serie dei
paralleli R1 R2 e R3 R4) per cui possiamo applicare il partitore di corrente anche al
parallelo R3 R4 per calcolare la corrente I3:
1
R3

1
10000

G3
1 10 4
1
4
I3 = I
=I
= 0.003
= 30 10
= 30 10 4 = 0.0005 A
4
4
1
1
1
1
G3 + G 4
6
1 10 + 5 10
+
+
R3 R4
10000 2000

La tensione vcb quindi data da:

vcb = V3 = R3 I 3 = 10000 0.0005 A = 5V


Calcoliamo ora la corrente nel cortocircuito. A tale scopo applichiamo la L.K.C. al nodo c:

I1 = I 3 + I cc

I cc = I 1 I 3 = 2mA 0.5mA = 1.5mA

avendo fissato come verso di riferimento di Icc quello che va dal nodo c al nodo d.

63

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.9
Dato il circuito in figura:

a
R

R
b
calcolare la resistenza alla porta a-b.
Il cortocircuito si pu assimilare ad un resistore di resistenza nulla (e conduttanza infinita).
Il parallelo tra un resistore (in generale di un qualsiasi componente) ed un cortocircuito
ancora un cortocircuito. Per questo motivo la resistenza alla porta a-b nulla.

Dato il circuito in figura:

a
R

R
b
calcolare la resistenza alla porta a-b.
Il circuito aperto si pu assimilare ad un resistore di resistenza infinita (e conduttanza
nulla). La serie tra un resistore (in generale di un qualsiasi componente) ed un circuito
aperto ancora un circuito aperto. Per questo motivo la resistenza alla porta a-b pari a
R.

64

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Dato il circuito in figura:

b
calcolare la resistenza alla porta a-b.
La resistenza alla porta a-b pari a R per le stesse ragioni esposte nellesercizio
precedente.

Dato il circuito in figura:

a
R
R

calcolare la resistenza alla porta a-b.


La resistenza alla porta a-b nulla perch il parallelo tra un cortocircuito e un resistore (la
serie delle due R ) ancora un cortocircuito.

65

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.10
Dato il circuito in figura:

R
a

b
R

calcolare la resistenza equivalente tra a e b.


Il circuito pu essere modificato nel seguente modo:

a
2R

2R
b

e infine, effettuando il parallelo tra i resistori di resistenza 2R:

1
1
1
2
1
=
+
=
=
Req 2 R 2 R 2 R R

Req

66

Req = R

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n11
Dato il circuito in figura:

R1

R2

R3
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7

R4

R5

R6

= 0.25
= 2
= 4
= 3
= 2.5
= 2.5
= 3

R7

calcolare la resistenza equivalente tra a e b.


Riduciamo il circuito partendo dalla serie R2 R3 R7:

R1

R4

R5

R237

R1 = 0.25
R4 = 3
R5 = 2.5
R6 = 2.5
R237 = 9

R6

R237 = R2 + R3 + R7 = 2 + 4 + 3 = 9

67

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Realizziamo il parallelo R4 R237:

R1

R2347

R5
1

R2347

R1 = 0.25
R5 = 2.5
R6 = 2.5
R2347 = 4/9

R6

1
1 1 1 1+ 3 4
+
= + =
=
9
9
R237 R4 9 3

R2347 = 2.25

A questo punto possiamo determinare la resistenza equivalente effettuando la serie dei


resistori R1 R5 R6 R2347:

Req = R1 + R5 + R6 + R2347 = 0.25 + 2.5 + 2.5 + 2.25 = 7.5

68

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n3.12
Dato il circuito in figura:

I1

E1

R1

R2

I2

R1
R2
E1
E2
I1
I2

E2

= 15
= 20
= 30V
= 10V
= 2A
= 4A

ricavare la potenza dissipata nei resistori e la potenza erogata da ciascun generatore.


Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

b IR1

+ V1

I1

Vg1

I2

Vg2

IR2

Ig

V2

R2

E1

R1

E2

R1
R2
E1
E2
I1
I2

= 15
= 20
= 30V
= 10V
= 2A
= 4A

e
Calcoliamo la potenza dissipata sul resistore R1:

P1 = R1 I R21
A tale scopo impostiamo la L.K.C. al nodo c:
I 2 I 1 I R1 = 0

I R1 = I 2 I1 = 4 2 = 2 A

Si ha quindi:

P1 = R1 I R21 = 15 4 = 60W
Calcoliamo la potenza dissipata sul resistore R2:

69

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

P2 = R2 I R2 2 =

V22
R2

A tale scopo impostiamo la L.K.T. alla maglia contenente i due generatori di tensione:

E1 E 2 V2 = 0

V2 = E1 E 2 = 30 10 = 20V

Si ha quindi:

P2 = R2 I R2 2 =

V22 400
=
= 20W
R2
20

Calcoliamo ora la potenza erogata dai generatori di corrente. A tale scopo calcoliamo Vg1
e Vg2 applicando la L.K.T alla maglia centrale:

V g1 = Vg 2 = V1 + V2 = R1 I R1 + V2 = 15 2 + 20 = 50V
Si ha quindi:
generatore I1:

PI 1 = V g1 I 1 = 50 2 = 100W

generatore I2:

PI 2 = V g 2 I 2 = 50 4 = 200W

Per il generatore I1 abbiamo considerato la convenzione dellutilizzatore e PI1 > 0 vuol


dire che il generatore sta assorbendo potenza.
Per il generatore I2 abbiamo considerato la convenzione del generatore e PI2 > 0 vuol
dire che il suddetto generatore sta erogando una potenza di 200W.
Calcoliamo ora la potenza erogata dai generatori di tensione. A tale scopo dobbiamo
calcolare la corrente Ig applicando la L.K.C. al nodo c:

I R1 = I R 2 + I g

I g = I R1 I R 2 = I R1

generatore E1:

PE1 = E1 I g = 30 1 = 30W

generatore E2:

PE 2 = E 2 I g = 10 1 = 10W

V2
20
= 2
= 1A
R2
20

Per il generatore E1 abbiamo considerato la convenzione dellutilizzatore e PE1 > 0 vuol


dire che il generatore sta assorbendo potenza. Per il generatore E2 abbiamo considerato
la convenzione del generatore e PE2 > 0 vuol dire che il suddetto generatore sta erogando
una potenza di 10W.

70

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n3.13
Dato il circuito in figura:

a
R1 = 3
R2 = 6
I = 10A
I

R1

R2

3I1

I1
b
ricavare la corrente I1.
Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

a
I2
+

V1

R1

V2

3I1

R1 = 3
R2 = 6
I = 10A

R2

I1
b

Come primo passo impostiamo la L.K.C. al nodo a (positive le correnti entranti):

I I 1 + 3I 1 I 2 = I + 2 I 1 I 2 = 0
In questa equazione di equilibrio ci sono due incognite, per cui occorre unaltra relazione.
Questa la otteniamo osservando che V1 = V2 :
RI
I2 = 1 1
R1 I 1 = R2 I 2
R2
Sostituiamo nella prima relazione e otteniamo:

I + 2 I1

R1 I1
=0
R2

I1 =

I
R1
2
R2

10
= 6.67 A
3
2
6

71

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.14
Dato il circuito in figura:

R2

b
+

R3

R1

R1
R2
R3
E

= 7
= 9
= 6
= 30V

c
ricavare la tensione V.
Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

R2

I2

I1

R1

V2

R3

V1
E

b
V

R1
R2
R3
E

= 7
= 9
= 6
= 30V

c
Il dato R1 in realt superfluo perch sufficiente conoscere la tensione ai capi di R1
che pari a quella del generatore E.
A questo punto per calcolare la tensione V possiamo applicare il partitore di tensione alla
serie R2 R3:

V =E

72

R3
6
6
= 30
= 30 = 12V
R2 + R3
6+9
15

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n3.15
Dato il circuito in figura:

R1

R3

R5

R1
R2
R3
R4
R5
R6
E

R2

R4

R6

I
e

= 2
= 4
= 2
= 4
= 2
= 2
= 50V

ricavare la tensione V e la corrente I.


Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

a I1 + R1 b I3 + R3

c I5 +

R2

I2

R5

R4

R6
I6

R1
R2
R3
R4
R5
R6
E

= 2
= 4
= 2
= 4
= 2
= 2
= 50V

R1
R2
R3
R4
R56
E

= 2
= 4
= 2
= 4
= 4
= 50V

Per calcolare la tensione V riduciamo il circuito di partenza nel seguente modo:


SERIE R5 R6

a I1 + R1 b I3 + R3

R2
I2

R4

R56

I5

73

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

R56 = R5 + R6 = 2 + 2 = 4
PARALLELO R56 R4

I1 + R1 b I3 + R3

R2

R456

I2

e
R456 =

R1 = 2
R2 = 4
R3 = 2
R456 = 2
E = 50V

R56 R4
44
=
= 2
R56 + R4 4 + 4

SERIE R456 R3

a I1 + R1 b
+

R2

R3456

I2

I3

R1 = 2
R2 = 4
R3456 = 4
E = 50V

e
R3456 = R3 + R456 = 2 + 2 = 4
PARALLELO R3456 R2

a I1 + R1

b
+

R23456

e
R23456 =

74

R3456 R2
44
=
= 2
R3456 + R2 4 + 4

R1 = 2
R23456 = 2
E = 50V

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

A questo punto calcoliamo V applicando il partitore di tensione alla serie R23456 R1:

V =E

R23456
2
= 50
= 25V
R23456 + R1
2+2

Determiniamo la corrente I1:

I1 =

E
R23456 + R1

50
= 12.5 A
2+2

Determiniamo la corrente I3 applicando il partitore di corrente al parallelo R3456 R2:

I 3 = I1

R2
4
= 12.5
= 6.25 A
R3456 + R2
4+4

Determiniamo infine la corrente I applicando il partitore di corrente al parallelo R56 R4:

I = I3

R56
4
= 6.25
= 3.125 A
R56 + R4
4+4

75

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.16
Dato il circuito in figura:

I2
a

R3

R2

R1

I1

e
determinare la corrente I.
Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

I2
a
I1

b IR2
IR1 + + R2
R1

I
+ R
3

R1
R2
R3
E
I1
I2

= 10
= 6
= 24
= 10V
= 2A
= 2A

e
Il circuito si risolve impostando le L.K.C. ai nodi b e c e la L.K.T alla maglia contenente i
resistori e il generatore di tensione:
I R1 + I R 2 = I1 + I 2
I R2 = I + I 2

R1 I R1 = R2 I R 2 + R3 I + E
Otteniamo cos un sistema di tre equazioni nelle tre incognite IR1, IR2, I

76

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esplicitiamo le prime due equazioni in funzione di IR2:


I R1 = I R 2 + I1 + I 2
I = I R2 I 2

R1 ( I R 2 + I 1 + I 2 ) R2 I R 2 R3 ( I R 2 I 2 ) E = 0
Dalla terza equazione calcoliamo la IR2:

R1 I R 2 + R1 I 1 + R1 I 2 R2 I R 2 R3 I R 2 + R3 I 2 E = 0
R1 I R 2 + R2 I R 2 + R3 I R 2 = R1 I1 + R1 I 2 + R3 I 2 E
I R2 =

R1 I1 + R1 I 2 + R3 I 2 E 10 2 + 10 2 + 24 2 10 78
=
=
= 1.95 A
R1 + R2 + R3
10 + 6 + 24
40

Possiamo calcolare la corrente incognita utilizzando la seconda equazione:


I = I R 2 I 2 = 1.95 2 = 0.05 A = 50mA

77

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.17
Dato il circuito in figura:

a I1

R1

b
+

R2

V2

5I1

R1 = 4k
R2 = 2k
E = 2V

calcolare la tensione del nodo b.


Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

a I1

R1

+ V1

I2
R2

V2

5I1

Il circuito si risolve impostando la L.K.C. al nodo b e la L.K.T alla maglia contenente il


generatore di tensione:
I1 + 5I1 = I 2
E = R1 I1 + R2 I 2

Si ha:

78

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

I1 + 5I1 = I 2
E = R1 I1 + R2 I 2

6 I1 = I 2

E = R1 I1 + 6 R2 I 1

da cui:

I1 =

E
2V
=
= 1.25 10 4 A
R1 + 6 R2 4000 + 12000
I 2 = 6 I1 = 7.5 10 4 A = 0.75 A

A questo punto la tensione del nodo b data da:

Vbr = V2 = R2 I 2 = 2000 7.5 10 4 A = 1.5V

79

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.18
Dato il circuito in figura:

R1
R2

I2

a
I3

R3

b
+

R4

V3

2I2

R1
R2
R3
R4
E

= 6
= 3
= 4
= 6
= 12V

d
calcolare le correnti I1, I2, I3 e la tensione V3.
Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

R1
+

R2

I2

a
I3

+
+

R3

V2

I1

V1
b I4

R4
+

V3

2I2

V4

d
Anche in questo caso dobbiamo impostare un sistema di quattro equazioni in quattro
incognite costituito da equazioni di equilibrio delle tensioni e delle correnti.
L.K.C. nodo a:

I 3 = I1 + I 2

L.K.C. nodo b:

I 4 = I 2 + 2I 2

80

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

L.K.T. maglia R2 R3 R4:

V3 = V2 + V4 + E

R3 I 3 = R2 I 2 + R4 I 4 + E

L.K.T. maglia R1 R2 R4:

V1 = V2 + V4

R1 I 1 = R2 I 2 + R4 I 4

Si ha quindi il sistema:

I1 + I 2 I 3 = 0

I1 + I 2 I 3 = 0

3I 2 I 4 = 0

3I 2 I 4 = 0

R2 I 2 + R3 I 3 R4 I 4 = E

3I 2 + 4 I 3 6 I 4 = E

R1 I 1 R2 I 2 R4 I 4 = 0

6 I 1 3I 2 6 I 4 = 0

che lineare di quattro equazioni nelle quattro incognite I1, I2, I3, I4.
Risolvendo il sistema si ricavano i seguenti risultati:
I1 = 14 A

I 2 = 4 A

I 3 = 18 A

I 4 = 12 A

Possiamo ricavare la tensione V3:

V3 = R3 I 3 = 4 (18) = 72V

81

Capitolo 3 Esercizi sui circuiti resistivi

Esercizio n3.19
Dato il circuito in figura:

R1
R2

I1

c
4I1

E1

Ig

E2

R1
R2
E1
E2
I

= 4
= 2
= 10V
= 12V
= 0.5A

d
calcolare le correnti I1 e Ig.
Fissiamo un riferimento per le correnti e le tensioni nei lati in cui questo non indicato
dalla traccia:

R1

I1

+ V1

I2

R2

b I3

+ V2

E1

c
4I1

Ig
E2

d
Impostiamo le seguenti leggi di equilibrio delle tensioni e delle correnti:
L.K.C. nodo b:

I3 = I + I 2

L.K.C. nodo c:

I g = I 3 + I1

82

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

L.K.T. maglia E1 - R1 - E2:

E1 = V1 + E 2

L.K.T. maglia E1 - R2 - E2:

E1 + V2 4 I1 + E 2 = 0

Si ha quindi il seguente sistema

I3 = I + I 2

I3 I2 = I

I 2 + I 3 = 0.5

I g = I 3 + I1

I1 + I 3 I g = 0

I1 + I 3 I g = 0

E1 = V1 + E 2

V1 = E 1 E 2 = 2

4 I1 = 2

E1 + V2 4 I1 + E 2 = 0

4 I 1 + R2 I 2 = E1 E 2

4I1 + 2I 2 = 2

che lineare di quattro equazioni nelle quattro incognite I1, I2, I3, Ig.
Risolvendo il sistema si ricavano i seguenti risultati:
I1 = 0.5 A

I 2 = 2 A

I 3 = 1.5 A

I g = 2 A

83

CAPITOLO 4

Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

Esercizio n4.1.pag. 85
Esercizio n4.2.pag. 89
Esercizio n4.3.pag. 91
Esercizio n4.4.pag. 95
Esercizio n4.5.pag. 98
Esercizio n4.6.pag. 100

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n4.1
Determinare la corrente Ix utilizzando il Teorema di Norton.

Ix
R2

R4
R1

E = 5V
I = 10mA
R1 = 5k
R2 = 5k
R3 = 7k
R4 = 3k

R3

Poich siamo interessati a conoscere la corrente Ix che scorre nel resistore R2, si pu
semplificare il circuito calcolando lequivalente di Norton alla porta a-b indicata in figura:

a
E
b
R4
R1
I

R3

Per determinare la resistenza equivalente di Norton Rn passiviamo il circuito e otteniamo

85

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

il circuito in basso:

R4
R1
R3

I due resistori R3 ed R4 sono evidentemente in serie; il resistore equivalente Rs ha valore:

Rs = R3 + R4 = 10k
mentre Rs ed R1 sono in parallelo, il resistore equivalente RN vale:

RN =

R1 Rs
= 3.33k
R1 + Rs

Per valutare la corrente IN del generatore equivalente di Norton dobbiamo calcolare,


secondo la definizione, la corrente di corto circuito alla porta a-b; pertanto dobbiamo
utilizzare il circuito nella figura in basso:

a
E

IN

b
R4
R1

86

R3

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Per il calcolo di IN utilizziamo il teorema di sovrapposizione degli effetti, passivando prima


il generatore di corrente e poi quello di tensione. Otteniamo quindi i due circuiti in figura:

a
E

a
IN

IN

R4

R4

R1

R1
R3

R3

Chiamiamo I N/ il contributo fornito dal generatore di tensione. La corrente I N/ pu essere


ottenuta considerando che i resistori R3 ed R4 sono cortocircuitati. Pertanto si ha:

I N/ =

V
= 1mA
R1

Chiamiamo I N// il contributo fornito dal generatore di corrente. Poich il resistore R1


cortocircuitato, esso non assorbe corrente. Quindi la corrente I N// la corrente che
attraversa il resistore R3. Utilizziamo quindi il partitore di corrente per calcolare I N// .

I N// = I

R4
= 3mA
R3 + R4

In definitiva, la corrente del generatore equivalente di Norton :

I N = I N/ + I N// = 4mA
Ottenuto il circuito equivalente di Norton, questo pu sostituire il circuito originario visto
alla porta a-b e si ha:

87

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

RN

IN

R2

Applicando ancora una volta il partitore di corrente, otteniamo la corrente desiderata Ix :

Ix = IN

88

RN
= 1.6mA
RN + R2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n4.2
Considerato il circuito in figura, determinare lequivalente di Thevenin alla porta a b.

R3

R2

R1

E = 1V
R1 = 10
R2 = 8
R3 = 2

Calcoliamo per prima la resistenza equivalente di Thevenin RTH. Essa la resistenza


equivalente vista alla porta a-b quando il circuito passivato. Quindi per calcolarla si deve
considerare il circuito nella figura in basso:

R3

R1

R2

a
b

In questo circuito il resistore R1 cortocircuitato, perci non da contributo alla resistenza


equivalente, mentre il resistore R3 si trova tra i nodi a e b. RTH data dal resistore
equivalente del parallelo tra R3 ed R2, quindi si ha:

RTH =

R2 R3
= 1.6
R2 + R3
89

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

La tensione del generatore equivalente di Thevenin quella vista alla porta a-b quando
questa a vuoto, pertanto non ci restare che determinare la tensione Vab del circuito
iniziale. Per fare questo usiamo il partitore di tensione, infatti se la porta a-b a vuoto i
resistori R1 ed R3 sono in serie.

VTH = Vab = E

90

R3
= 3V
R2 + R3

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n4.3
Considerato il circuito in figura, determinare lequivalente di Thevenin alla porta a b.

R3

R2

R1
a
E

I
b

E = 5V
I = 1A
R1 = 2
R2 = 8
R3 = 5

Calcoliamo per prima la resistenza equivalente di Thevenin RTH. Essa la resistenza


equivalente vista alla porta a-b quando il circuito passivato. Quindi per calcolarla si deve
considerare il circuito nella figura in basso:

R3

R2

R1
a
b

In questo circuito i resistori R2 ed R3 sono in serie; il resistore equivalente vale:

Rs = R2 + R3 = 13
Il resistore equivalente Rs in parallelo col resistore R1, pertanto il valore del resistore

91

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

equivalente di Thevenin :

RTH =

Rs R1
= 1.74
Rs + R1

Calcoliamo ora la tensione del generatore equivalente di Thevenin; per semplificare i


calcoli possibile utilizzare il teorema di sovrapposizione degli effetti. A tal scopo
passiviamo il generatore di corrente e valutiamo il contributo VTH/ alla tensione equivalente
di Thevenin fornito dal solo generatore di tensione. Il circuito da considerare il seguente:

R3

R2

R1
a
E
b

I resistori R1 ed R3 sono in serie; il resistore equivalente alla serie Rs a sua volta in


parallelo ad R1 . Si ottengono pertanto i seguenti circuiti:

Rs
Rp
R1
a
E

E
b

92

a
b

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Il contributo VTH/ alla tensione equivalente di Thevenin fornito dal solo generatore di
tensione evidentemente dato da:

VTH/ = E = 5V
Valutiamo ora il contributo dovuto al solo generatore di corrente. Passiviamo il generatore
di tensione e otteniamo il seguente circuito:

R3
I1
R2

R1
a

I
b

La Vab uguale alla tensione sul resistore R1; questa :

Vab = V1 = R1 I1
quindi il nostro obiettivo quello di calcolare la corrente I1.
I due resistori R1 ed R2 sono in serie, pertanto si pu considerare il circuito equivalente:

R3
I1
Re
I

93

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

in cui :

Re = R1 + R2 = 10
Applichiamo il partitore di corrente per calcolare la corrente nel resistore Re:

I1 = I

R3
= 0.33 A
Re + R3

Facendo riferimento al circuito iniziale che riportiamo in basso:

R3
I1
R2

R1
a

I
b

si ha:

VTH// = Vab = V1 = R1 I1 = 0.66V


In definitiva la tensione equivalente di Thevenin uguale a:

VTH = VTH/ + VTH// = 5 + 0.66 = 5.66V

94

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n4.4
Considerato il circuito in figura, determinare lequivalente di Norton in funzione di Vs alla
porta a b.

R1

R3
a

Vs

R2

Ig

R4
b

Ig = 100I
R1 = 1k
R2 = 4k
R3 = 2k
R4 = 3k

Calcoliamo la corrente del generatore equivalente di Norton. Essa la corrente di


cortocircuito alla porta a-b. Il circuito da considerare allora il seguente:

R1

R3

R2

Vs

Ig

R4

Icc

Poich il resistore R4 cortocircuitato risulta:

I cc = I g = 100 I
Per calcolare la corrente I facciamo riferimento alla sola parte di sinistra del circuito.
Notiamo che i resistori R2 ed R3 sono in parallelo, per cui otteniamo il seguente circuito
equivalente:

R1
+

Vs

Rp

Vp

Ig

R4

Icc

95

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

dove :

Rp =

R2 R3
4
= k
R2 + R3 3

Col partitore di tensione calcoliamo la tensione Vp:

V p = Vs

Rp

4
= Vs
R1 + R p 7

Poich Vp anche la tensione ai capi di R2 ed R3, la corrente I pu essere calcolata


come:

I=

Vp

2
= Vs
R3 7

In questo modo la corrente del generatore equivalente di Norton data da:

I N = I cc = 100 I =

200
Vs
7

Calcoliamo ora la resistenza equivalente di Norton. In questo caso nel circuito presente
un generatore pilotato, pertanto uno dei possibili modi per calcolare la resistenza RN
quello di ottenerla come rapporto tra la tensione a vuoto alla porta a-b e la corrente di
corto circuto alla stessa porta. Ovviamente la corrente di corto circuito gi stata calcolata
poich essa coincide con la corrente di Norton. Dobbiamo quindi calcolare la tensione Vab
facendo riferimento al circuito riportato in basso con la porta a-b a vuoto.

R1

R3
I4

Vs

R2

Ig

Vab = R4 I 4 = R4 I g = 100 R4 I

96

R4
b

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Sostituendo il valore di I calcolato in precedenza si ha:

6
Vab = 105Vs V
7
In definitiva:

RN =

Vab
= 3k
I cc

97

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

Esercizio n4.5
Considerato il circuito in figura, determinare lequivalente di Thevenin alla porta a b.

R1

a
I2

R2

Ig

E = 10V
Ig = 9I
R1 = 100
R2 = 10

Calcoliamo la tensione del generatore equivalente di Thevenin. Questa data dalla


tensione su R2. Per calcolare tale tensione utilizziamo le leggi di Kirchhoff. Applicando la
LKT alla maglia costituita dal generatore E e dai resistori R1 ed R2, otteniamo:

E = R1 I + R2 I 2
Applicando la LKC al nodo a:

I2 = I g + I
A questo punto:

E = R1 I + R2 ( I g + I ) = R1 I + 10 R2 I
avendo utilizzato la relazione di lato del generatore pilotato.
Ricavando la corrente I dallequazione precedente abbiamo:

VTH = Vab = V2 = R2 I 2 = R2 ( I + I g ) = 10 R2 I = 10 R2

E
= 5V
R1 + 10 R2

Calcoliamo ora la resistenza equivalente di Thevenin. A causa della presenza del


generatore pilotato, calcoliamo RTH come rapporto tra la tensione a vuoto alla porta a-b e
la corrente di corto circuito alla stessa porta. La tensione a vuoto gi nota perch
coincide con la tensione del generatore di Thevenin. Dobbiamo quindi calcolare la
corrente di corto circuito alla porta a-b utilizzando il circuito sotto riportato:

98

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

R1

a
Icc

R2

Ig

Per la LKC al nodo a :

I cc = I + I g = 10 I
infatti il resistore R2, essendo cortocircuitato, ha una corrente nulla.
A questo punto necessario calcolare la corrente I, essa diversa da quella calcolata nel
caso precedente poich mutata la topologia del circuito. Applicando la LKT alla maglia
costituita da E ed R1 si ha:

I=

E
1
= A
R1 10

pertanto:

I cc = 10 I = 1A
e in definitiva:

RTH =

Vab
= 5
I cc

99

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

Esercizio n4.6
Per il circuito in figura determinare per quale valore di R la corrente Ib uguale a 1mA.

Vg

R1

Ia
R2

Ib

E = 12V
Vg = 2000Ia
R1 = 6k
R2 = 1k

Per determinare Ib in modo semplice si pu essere determinare lequivalente di Thevenin


ai capi del resistore R. Consideriamo quindi il circuito in figura:

Vg

R1

a
Ia
R2

b
e determiniamo la tensione a vuoto alla porta a-b. Essa data dalla tensione ai capi del
resistore R2 :
Vab = R2 I a

Ia si pu facilmente ottenere applicando la LKT allunica maglia che costituisce il circuito:


E = R1 I a + Vg + R2 I a = R1 I a + 2000 I a + R2 I a
Quindi Ia data da:

Ia =

100

E
4
= mA
R1 + 2000 + R2 3

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Pertanto la tensione Vab :

4
VTH = Vab = R2 I a = V
3
Calcoliamo ora la resistenza equivalente di Thevenin RTH . Essa pu essere calcolata
come rapporto tra la tensione a vuoto alla porta a-b e la corrente di cortocircuito alla
stessa porta. Calcoliamo quindi la corrente di corto circuito utilizzando il circuito in basso:

Vg

R1

R2

Icc

Il resistore R2 cortocircuitato per cui ha corrente nulla. Quindi anche Vg nulla perch la
corrente di pilotaggio del generatore nulla. Inoltre il resistore R1 attraversato proprio
dalla corrente Icc. Il circuito diventa quindi:

R1
Icc
E

Si ricava immediatamente:

I cc =

E
= 2mA
R1

La resistenza di Thevenin quindi data da:

RTH =

Vab 2
= k
I cc 3

101

Capitolo 4 Esercizi sugli equivalenti di Thevenin e Norton

Possiamo ora inserire il resistore R alla porta dellequivalente di Thevenin ottenuto:

RTH
Ib
R

VTH

Per questo circuito possiamo scrivere la seguente equazione:

VTH = RTH I b + RI b
da cui ricaviamo il valore del resistore R:

R=

102

VTH

4 2 3 3
10 10
RTH I b 3 3
2
=
= k
3
Ib
10
3

CAPITOLO 5

Esercizi sui circuiti dinamici

Esercizio n5.1.pag. 104


Esercizio n5.2.pag. 107
Esercizio n5.3.pag. 111
Esercizio n5.4.pag. 115
Esercizio n5.5.pag. 118
Esercizio n5.6.pag. 121
Esercizio n5.7.pag. 126
Esercizio n5.8.pag. 131

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Esercizio n5.1
Nel circuito in figura

R1

t=0

R2

i(t)

1
2
E

E = 20V
R1 = 1k
R2 = 1k
L = 1H

linterruttore rimane in posizione 1 per molto tempo, quindi passa nella posizione 2 in
t=0. Ricavare la corrente i(t) per t > 0.
Con linterruttore nella posizione 2 viene esclusa la serie del generatore di tensione e del
resistore R1, sicch il circuito che dobbiamo studiare il seguente:

R2

i(t)

In primo luogo scriviamo le relazioni di lato dei componenti del circuito:


v 2 (t ) = R2 i (t )
v L (t ) = L

di (t )
dt

Applichiamo la LKT allunica maglia del circuito:


v 2 (t ) + vL (t ) = 0

104

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

e sostituiamo le relazioni di lato:

R2 i (t ) + L

di (t )
=0
dt

Otteniamo unequazione differenziale del primo ordine a coefficienti costanti omogenea.


Lintegrale generale di questa equazione del tipo:

i (t ) = Ae t
in cui la soluzione dellequazione caratteristica associata allequazione e A una
costante legata alle condizioni iniziali del circuito (solo alle condizioni inziali e non
allingresso perch in questo caso non c azione forzante).
Impostiamo lequazione caratteristica:
R 2 + L = 0 =

R2
L

Per calcolare il valore della costante A dobbiamo determinare le condizioni iniziali del
+
circuito, quindi il valore della corrente nellinduttore in t = 0 .
-

Per determinare le condizioni iniziali possiamo riferirici al circuito a regime in t = 0 in cui


agli induttori sostituiamo dei cortocircuiti e ai condensatori dei circuiti aperti.
Infatti in un circuito asintoticamente stabile in cui le sorgenti sono di forma donda
costante, il regime costituito da tensioni e correnti di lato di forma donda anchesse
costanti.
Si ha quindi:
di (t )
= 0 cortocircuito
v L (t ) = L L
dt
dv (t )
= 0 circuito aperto
iC (t ) = C C
dt
-

Il circuito in 0 allora il seguente:

R1

t=0

1
E

R2

i(0 )

2
L

E = 20V
R1 = 1k
R2 = 1k

105

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

evidente che:

i (0 ) =

E
= i (0) = i (0 + ) (continuit della corrente sullinduttore)
R1 + R2

A questo punto possiamo scrivere:

i (t ) = Ae

R
2t
L

i (0 + ) = A =

E
R1 + R2

In definitiva per t > 0 la corrente ha landamento descritto dalla seguente equazione:


R

i (t ) =

2t
E
e L
R1 + R2

Sostituendo i valori otteniamo:

i (t ) =

106

20 1000t
e
= 0.01e 1000t A
2000

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n5.2
Nel circuito in figura

t=0

R1

E = 10V
R1 = 4
R2 = 2
R3 = 6
R4 = 3
C = 10F

R2
C

vC(t)

R3

R4

linterruttore chiuso per t < 0 e si apre in t = 0. Calcolare vC(t) per t > 0.


Con linterruttore aperto viene escluso il resistore R2 sicch il circuito che dobbiamo
studiare il seguente:

i1(t)

R1
E

iC(t) C
i4(t)

i3(t)

vC(t)

R3

R4

E = 10V
R1 = 4
R2 = 2
R3 = 6
R4 = 3
C = 10F

Scriviamo le relazioni di lato:


v1 (t ) = R1i1 (t )
v3 (t ) = R3 i3 (t )
v4 (t ) = R4 i4 (t )
iC (t ) = C

dvC (t )
dt

107

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

e le LK ai nodi e alle maglie:

i1 (t ) = i3 (t ) + iC (t )

i1 (t ) = i3 (t ) + iC (t )
i4 (t ) = iC (t )
v1 (t ) + v3 (t ) = E

v3 (t ) = vC (t ) + v4 (t )

i4 (t ) = iC (t )
R1i1 (t ) + R3 i3 (t ) = E

i1 (t ) = i3 (t ) + iC (t )
i4 (t ) = iC (t )

R1i3 (t ) + R1iC (t ) + R3 i3 (t ) = E

R3 i3 (t ) = vC (t ) + R4 i4 (t )

i3 (t ) =
R3

R3 i3 (t ) = vC (t ) + R4 iC (t )

E R1iC (t )
R1 + R3

E R1iC (t )
= vC (t ) + R4 iC (t )
R1 + R3

R3 E
R R i (t )
3 1C
= vC (t ) + R4 iC (t )
R1 + R3
R1 + R3

R3 E
R R i (t )
RR
= vC (t ) + R4 iC (t ) + 3 1 C
= vC (t ) + R4 + 3 1 iC (t )
R1 + R3
R1 + R3
R1 + R3

In definitiva la dinamica del circuito per t > 0 governata dalla seguente equazione
differenziale:

R R dv (t )
R3 E
C R4 + 3 1 C + vC (t ) =
R1 + R3 dt
R1 + R3

la cui soluzione del tipo:


t

vC (t ) = Ae + vCs (t ) = Ae

+ vCs (t )

in cui il primo termine a secondo membro rappresenta lintegrale generale (la soluzione
dellomogenea associata), il secondo lintegrale particolare.
Per ricavare consideriamo lequazione caratteristica:

RR
1
1
1
C R4 + 3 1 + 1 = 0 =
=
=
24
R1 + R3

RR

10 5 3 +
C R4 + 3 1
10

R1 + R3

108

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

da cui:

= 54s

Lintegrale particolare rappresenta una delle soluzioni della equazione differenziale e che
pu essere cercata nella stessa famiglia di funzioni a cui appartiene lazione forzante.
Possiamo quindi scrivere:

vC (t ) = Ae

+B

Per calcolare il valore di B, sostituiamo lespressione di vC(t) nellequazione differenziale:

R R dv (t )
R3 E
R3 E
60
C R4 + 3 1 C + vC (t ) =
B=
=
= 6V
R1 + R3 dt
R1 + R3
R1 + R3 10

A questo punto abbiamo:

vC (t ) = Ae

+6

Resta da calcolare la costante A e, a tale scopo esaminiamo la configurazione circuitale


in t = 0 :
-

i1(0 )

R1
E

R3

E = 10V
R1 = 4
R2 = 2
R3 = 6
R4 = 3

R2
vC(t)

i3(0 )

i2(0 )

i4(0 )

R4

Scriviamo le LKT (maglia E-R1-R3 , maglia E-R2-R4 , maglia R3-R4 )

E = v1 (0 ) + v3 (0 ) = R1i1 (0 ) + R3i3 (0 ) = R1i1 (0 ) + R3 i1 (0 ) i1 (0 ) =

E
10
=
=1
R1 + R3 10

E = v2 (0 ) + v4 (0 ) = R2 i2 (0 ) + R4 i4 (0 ) = R2 i2 (0 ) + R4 i2 (0 ) i2 (0 ) =

10
E
=
=2
5
R2 + R4

vC (0 ) = R3i1 (0 ) R4 i2 (0 ) = 6 *1 3 * 2 = 0V = vC (0 + )
(continuit della tensione sul condensatore).

109

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Imponiamo allora che in 0

la tensione sul condensatore valga 0V:

vC (t ) = Ae

+6

vC (0 + ) = 0 = A + 6

A = 6

Si ha quindi:
vC (t ) = 6e

con = 54s .

110

+6

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n5.3
Il circuito in figura

1
R1

t=0

3
R3

R2

v2 (t)

E = 14V
R1 = 4
R2 = 6
R3 = 6
C = 1mF

4
-

a regime in t = 0 . Linterruttore si chiude in t = 0. Ricavare la tensione v2(t) per t > 0.


In primo luogo fissiamo dei riferimenti per le tensioni e le correnti e scriviamo le relazioni di
lato del circuito:

1
C

R1
t=0

2
v2(t)

i1(t)

iC(t)
vC(t)

i2(t)

i3(t)

R3

R2

E = 14V
R1 = 4
R2 = 6
R3 = 6
C = 1mF

4
v1 (t ) = R1i1 (t )
v2 (t ) = R2 i2 (t )
v3 (t ) = R3 i3 (t )
dv (t )
iC (t ) = C C
dt

111

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Consideriamo il circuito per t > 0 e scriviamo le equazioni di equilibrio delle tensioni e


delle correnti:
maglia C R2 E
vC (t ) + v2 (t ) = E vC (t ) + R2 i2 (t ) = E vC (t ) + R2 iC (t ) = E
Sostituendo la relazione di lato per la corrente nel condensatore otteniamo:

vC (t ) + R2 iC (t ) = E vC (t ) + R2 C

dvC (t )
dv (t ) v (t )
E
=E C + C
=
dt
dt
R2 C R2 C

che una equazione differenziale lineare del primo ordine a coefficienti costanti, il cui
integrale generale lo possiamo esprimere nel seguente modo:

vC (t ) = Ae

+ vCs (t )

come somma dellintegrale generale dellomogenea associata e di un integrale particolare


della completa.
Per ricavare la costante di tempo consideriamo lequazione caratteristica associata
allequazione omogenea:

1
1
1
=0 =
= = R2 C = 6 * 0.001 = 6ms
R2 C
R2 C

Lintegrale particolare della completa pu essere cercato nella famiglia di funzioni a cui
appartiene il termine noto (azione forzante):

vCs (t ) = B
Tale integrale naturalmente soddisfa lequazione differenziale completa, perci se
sostituiamo otteniamo:
dvC (t ) vC (t )
E
+
=
B=E
dt
R2 C R2 C

La tensione vC(t) pu essere allora espressa nel seguente modo:

vC (t ) = Ae

112

t
R2C

+E

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Per ricavare la costante A necessario calcolare la tensione sul condensatore allistante


+
t = 0 . A tale scopo consideriamo il circuito a regime in t = 0 in cui al condensatore
sostituiamo un circuito aperto.

i1 (0 )
-

R1

vC ( 0 )

2
-

v2(0 )

t=0

i3 (0 )

i2 (0 )

R3

R2

E = 14V
R1 = 4
R2 = 6
R3 = 6

v3(0 )

4
realizziamo il parallelo tra R2 ed R3:

i1 (0 )

R1
-

i23(0 )

t=0

E = 14V
R1 = 4
R23 = 3

R23

v23(0 )

4
R2 R3
36
=
=3
R2 + R3 12
R1
4
vC (0 ) = v1 (0 ) =
E=
14 = 8V
R1 + R23
4+3
R23 =

In seguito allapertura dellinterruttore si ha:

vC (0 ) = vC (0) = vC (0 + ) = 8V

113

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Ricordiamo infatti che la tensione in un condensatore ha una forma donda continua se la


corrente limitata (la corrente limitata perch non ci sono generatori di corrente
impulsivi n configurazioni circuitali tali da generare fenomeni impulsivi).
A questo punto torniamo alla configurazione circuitale per t > 0 e allespressione di vC(t):

vC (t ) = Ae

+E

Per ricavare A imponiamo che in 0+ la tensione valga 8:

vC (0 + ) = 8 = A + E A = 6
Si ha quindi:

vC (t ) = 6e

+E

e:

vC (t ) + v2 (t ) = E v2 (t ) = E vC (t )

v2 (t ) = 6e

114

con = 6 ms

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n5.4
Il circuito in figura:

R1

R2

2
R3

vC(t)

R1 = 1k
R2 = 3k
R3 = 1k
C = 5F

3
-

a regime in t = 0 . La corrente del generatore vale i(t) = 1 mA per t < 0; i(t) = 0 per t > 0.
Ricavare la tensione sul condensatore per t > 0.
Per t > 0 il generatore di corrente spento, per cui possiamo sostituire ad esso un
circuito aperto e otteniamo il seguente circuito:

R1

R2

2
R3

vC(t)

R1 = 1k
R2 = 3k
R3 = 1k
C = 5F

3
Realizziamo la serie dei resistori R1 ed R2:

2
R12

R3

vC(t)

R12 = 4k
R3 = 1k
C = 5F

115

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

ed il parallelo tra R12 ed R3:

iC(t)

-iC(t)

vC(t)

R = 4/5 k
C = 5F

3
R=

R12 R3
4 *1 4
=
= k
R12 + R3 4 + 1 5

Possiamo scrivere:
vC (t ) = vR (t) vC (t ) = R(iC (t)) = RiC (t) = RC

dvC (t )
dt

da cui:
vC (t ) + RC

dvC (t )
=0
dt

che lequazione differenziale che governa la dinamica del circuito per t > 0.
E una equazione differenziale lineare omogenea del primo ordine, il cui integrale generale
dato da:

vC (t ) = Ae

Per ricavare la costante di tempo consideriamo lequazione caratteristica associata:

1
1
1
4
=0 =
= = RC = *10 3 * 5 *10 6 = 4ms

RC
RC
5

Per ricavare la costante A necessario calcolare la tensione sul condensatore allistante


+
t = 0 . A tale scopo consideriamo il circuito a regime in t = 0 in cui al condensatore
sostituiamo un circuito aperto (viene anche realizzato leq. di Thevenin di R1 i):

116

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

R12
1 i12(0 )

v12(0 )

v C ( 0 ) = v3 (0 ) =

i3(0 )

R3

v3(0 )

vC(0 )

R12 = 4k
R3 = 1k
E = 1V

3
R3
1
1
E=
1= V
R12 + R3
4 +1
5

In seguito allapertura dellinterruttore si ha:

1
v C ( 0 ) = v C (0 + ) = V
5
Ricordiamo infatti che la tensione in un condensatore ha una forma donda continua se la
corrente limitata (la corrente limitata perch non ci sono generatori di corrente
impulsivi n configurazioni circuitali tali da generare fenomeni impulsivi).
A questo punto torniamo alla configurazione circuitale per t > 0 e allespressione di vC(t):
vC (t ) = Ae

Per ricavare A imponiamo che in 0+ la tensione valga 1/5:

1
vC (0 + ) = = A
5
Si ha quindi:
t

1
vC (t ) = e
5

con = 4 ms

117

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Esercizio n5.5
Il circuito in figura:

i1(t) R1= 4

v1(t)
L = 1mH

E = 12V

t=0

3
vL(t)

2i

R2 = 4

i
4
-

a regime in t = 0 . Linterruttore si apre in t = 0. Ricavare i(t) per t > 0.


Scriviamo la LKC al nodo 2:
i1 (t ) + i (t ) + 2i (t ) = 0 i1 (t ) = 3i (t )

e la LKT alla maglia E R1 L:

v1 (t ) v L (t ) = E R1i1 (t ) L

di (t )
=E
dt

Sostituendo lespressione di i1(t):

3R1i (t ) L

di (t )
=E
dt

R
di (t )
E
+ 3 1 i (t ) =
dt
L
L

che una equazione differenziale lineare del primo ordine a coefficienti costanti, il cui
integrale generale lo possiamo esprimere nel seguente modo:

i (t ) = Ae

118

+ is (t )

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

come somma dellintegrale generale dellomogenea associata e di un integrale particolare


della completa.
Per ricavare la costante di tempo consideriamo lequazione caratteristica associata
allequazione omogenea:

3R1
3R
1
L
0.001
= 0 = 1 = =
=
= 83.3s
L
L
3R1
3* 4

Lintegrale particolare della completa pu essere cercato nella famiglia di funzioni a cui
appartiene il termine noto (azione forzante):

is (t ) = B
Tale integrale naturalmente soddisfa lequazione differenziale completa, perci se
sostituiamo otteniamo:
3

R1
E
E
B= B=
L
L
3R1

La corrente i(t) pu essere allora espressa nel seguente modo:

i (t ) = Ae

E
3R1

Per ricavare la costante A necessario calcolare la corrente sull induttore allistante t =


+
0 . A tale scopo consideriamo il circuito a regime in t = 0 in cui allinduttore sostituiamo
un cortocircuito.
1 i1(0 ) R1= 4

t>0

i2(0 )

E = 12V

v1(0 )

2i(0 )

R2 = 4

v2(0 )

i(0 )
3

119

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Scriviamo la LKC al nodo 2:

i1 (0 ) + i (0 ) + 2i (0 ) i2 (0 ) = 0 i1 (0 ) = i2 (0 ) 3i (0 )
-

La corrente i2(0 ) nulla perch il resistore cortocircuitato (v2(0 )=0)


Si ha quindi:
v (0 )
E
i1 (0 ) = 3i (0 ) 1
= 3i (0 )
= 3i (0 )
R1
R1

i (0 ) =

E
3R1

In seguito allapertura dellinterruttore si ha:

E
3 R1
Ricordiamo infatti che la corrente in un induttore ha una forma donda continua se la
tensione limitata (la tensione limitata perch non ci sono generatori di tensione
impulsivi n configurazioni circuitali tali da generare fenomeni impulsivi).
i (0 ) = i ( 0 + ) =

A questo punto torniamo alla configurazione circuitale per t > 0 e allespressione di i(t):

i (t ) = Ae

E
3R1

Per ricavare A imponiamo che in 0+ la tensione valga E

i (0 + ) =

E
E
= A
A=0
3R1
3R1

Si ha quindi:

i (t ) =

120

E
= 1 A
3R1

3R1

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n5.6
Nel circuito in figura:

R1

R2

i(t) = 2 u(t)

i(t)

vC(t)

R1 = 2
R2 = 4
L = 0.5H
C = 0.5F

4
la corrente del generatore vale i(t) = 2A per t > 0; i(t) = 0 per t < 0. Le condizioni iniziali
sugli elementi sono i(0) = 0 e vC(0) = 4V. Ricavare la corrente i(t) per t > 0.
Sostituiamo al parallelo del generatore e del resistore R2 lequivalente di Thevenin:

R2

R1

L i(t) 3

e(t) = 2R2 u(t)

vC(t)

R1 = 2
R2 = 4
L = 0.5H
C = 0.5F

4
e realizziamo la serie dei due resistori.
Fissiamo inoltre dei riferimenti per le tensioni e le correnti e scriviamo le relazioni di lato
del circuito:

1 iR(t) R

3
i(t)

vL(t)

vR(t)

e(t) = 8u(t)

iC(t)
vC(t)

R = 6
L = 0.5H
C = 0.5F

121

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

vR (t ) = Ri R (t )
dvC (t )
dt
di (t )
v L (t ) = L
dt

iC (t ) = C

Scriviamo la LKC:

iR (t ) = iC (t ) = i (t )
In questo modo le relazioni di lato diventano:

vR (t ) = Ri (t )
dvC (t )
dt
di (t )
v L (t ) = L
dt

i (t ) = C

Applichiamo la LKT allunica maglia del circuito:

v R (t ) + v L (t ) + vC (t ) = e(t ) = 8u (t )

Ri (t ) + L

di (t )
+ vC (t ) = 8
dt

dvC (t )
d 2 vC (t )
RC
+ LC
+ vC (t ) = 8
dt
dt 2
essendo:
i (t ) = C

dvC (t )
dt

Riordinando otteniamo:

d 2 vC (t ) R dvC (t )
1
8
+
+
vC (t ) =
2
L dt
LC
LC
dt

122

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

equazione differenziale lineare a coefficienti costanti del secondo ordine, il cui integrale
generale lo possiamo esprimere nel seguente modo:

vC (t ) = vCh (t ) + vCs (t )
come somma dellintegrale generale dellomogenea associata vCh (t ) e di un integrale
particolare della completa.
Per determinare lintegrale particolare dellomogenea associata ricaviamo le frequenze
naturali del circuito s1 ed s2 considerando lequazione caratteristica:

d 2 vC (t ) R dvC (t )
1
+
+
vC (t ) = 0
2
L dt
LC
dt

s 2 + 2s + 02 = 0

R
6
=
=6
2 L 2 * 0.5

02 =

fattore di smorzamento

1
1
=
=4
LC 0.5 * 0.5

pulsazione di risonanza

> 0 = 2 condizione di sovrasmorzamento


s 1 = 2 02 = 6 36 4 = 6 32 =
2

s1 = 6 + 32
s 2 = 6 32

Lintegrale particolare della completa pu essere cercato nella famiglia di funzioni a cui
appartiene il termine noto (azione forzante):

vCs (t ) = B
Tale integrale naturalmente soddisfa lequazione differenziale completa, perci se
sostituiamo otteniamo:

1
8
B=
B=8
LC
LC

123

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

La tensione vC (t ) pu essere allora espressa nel seguente modo:

vC (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t + 8
Per calcolare le costanti K1 e K2 imponiamo le condizioni iniziali:

vC (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t + 8
i (t ) = C

dvC (t )
= CK 1 s1e s1t + CK 2 s 2 e s2t
dt

vC (0) = K 1 + K 2 + 8 = 4
K 1 + K 2 = 4
K 1 = 4 K 2

i (0) = CK 1 s1 + CK 2 s 2 = 0 K 1 s1 + K 2 s 2 = 0 4 s1 K 2 s1 + K 2 s 2 = 0

K 1 = 4 K 2 = 4.12
K 1 = 4 K 2

4s1
4 * (6 + 32 )
=
4s1 + K 2 ( s 2 s1 ) = 0 K 2 =
( s 2 s1 ) (6 32 + 6 32 )

12
12

K 1 = 4 K 2 = 4
+2=
2

32
32
K 1 = 4 K 2

4 s1 + K 2 ( s 2 s1 ) = 0 K = 24 + 4 32 ) = 12 2
2
2 32 )
32

A questo punto possiamo scrivere:

i (t ) = CK 1 s1e s1t + CK 2 s 2 e s2t =

1 12
1 12
2 (6 32 )e s2t )

2 (6 + 32 )e s1t +
2
2 32
32

i (t ) =
con s1 = 6 + 32 e s 2 = 6 32 .

124

4
32

(e s1t e s2t )

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Come si pu notare la corrente in C tende ad annullarsi perch a regime il condensatore si


comporta come un circuito aperto (il circuito asintoticamente stabile e la sorgente ha
forma donda costante).

125

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Esercizio n5.7
Nel circuito in figura:

R1

E
6

i(t)

4
R2

R3

R1 = 6
R2 = 2
R3 = 4
L = 0.25H
C = 62.5mF
E =12V

5
linterruttore rimane chiuso per molto tempo, quindi si apre in t = 0. Ricavare la corrente
i(t) per t > 0.
Per t > 0 il circuito da studiare il seguente:

L iL (t)

1
iC (t)

vL(t)

R iR (t)
vR (t)

3
E

vC(t)
i(t)

5
in cui R = R1 + R2 = 8 .
Come primo passo, scriviamo le relazioni di lato:

vR (t ) = RiR (t )
dvC (t )
dt
di (t )
v L (t ) = L L
dt

iC (t ) = C

126

R = 8
L = 0.25H
C = 62.5mF
E =12V

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Scriviamo la LKC:

i R (t ) = iC (t ) = i L (t ) = i (t )
In questo modo le relazioni di lato diventano:

vR (t ) = Ri(t )
dvC (t )
dt
di (t )
v L (t ) = L
dt

i (t ) = C

Applichiamo la LKT allunica maglia del circuito:

v R (t ) + v L (t ) + vC (t ) = E

Ri (t ) + L

di (t )
+ vC (t ) = E
dt

dvC (t )
d 2 vC (t )
RC
+ LC
+ vC (t ) = E
dt
dt 2
essendo:
i (t ) = C

dvC (t )
dt

Riordinando otteniamo:

d 2 vC (t ) R dvC (t ) 1
E
vC (t ) =
+
+
2
L dt
LC
LC
dt
equazione differenziale lineare a coefficienti costanti del secondo ordine, il cui integrale
generale lo possiamo esprimere nel seguente modo:

vC (t ) = vCh (t ) + vCs (t )

127

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

come somma dellintegrale generale dellomogenea associata vCh (t ) e di un integrale


particolare della completa.
Per determinare lintegrale particolare dellomogenea associata ricaviamo le frequenze
naturali del circuito s1 ed s2 considerando lequazione caratteristica:

d 2 vC (t ) R dvC (t )
1
+
+
vC (t ) = 0
2
L dt
LC
dt

s 2 + 2s + 02 = 0

R
8
=
= 16
2 L 2 * 0.25

02 =

fattore di smorzamento

1
1
=
= 64
LC 0.25 * 0.0625

pulsazione di risonanza

> 0 = 8 condizione di sovrasmorzamento


s 1 = 2 02 = 16 256 64 = 16 192 =
2

s1 = 16 + 192
s 2 = 16 192

Lintegrale particolare della completa pu essere cercato nella famiglia di funzioni a cui
appartiene il termine noto (azione forzante):

vCs (t ) = B
Tale integrale naturalmente soddisfa lequazione differenziale completa, perci se
sostituiamo otteniamo:

1
E
B=
B=E
LC
LC
La tensione vC (t ) pu essere allora espressa nel seguente modo:

vC (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t + E

128

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Per calcolare le costanti K1 e K2 dobbiamo valutare le condizioni iniziali sulla tensione


del condensatore e sulla corrente dellinduttore.
A tale scopo consideriamo il circuito a regime in 0 in cui allinduttore sostituiamo un corto
circuito e al condensatore un circuito aperto:
-

iL(0 )

vR(0 )

R = 8
R3 = 4
E =12V

vC(0 )

i3(0 )

R3

i(0 )

5
Si ha:

i L (0 ) =

E
12
=
= 1A = i L (0) = i L (0 + )
R + R3 8 + 4

vC (0 ) = v3 (0 ) = R3i L (0 ) = 4V = vC (0) = vC (0 + )
+

Osservando il circuito il 0

possiamo scrivere:

i (0 + ) = i L (0 + )
Si ha allora:

vC (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t + E
i (t ) = C

dvC (t )
= C ( K 1 s1e s1t + K 2 s 2 e s2t )
dt

a cui andiamo ad imporre le condizioni iniziali per calcolare K1 e K2:

vC (0 + ) = 4 = K 1 + K 2 + 12 K 1 = K 2 8
K1 = K 2 8

C ( K 2 8) s1 + CK 2 s 2 = 1 CK 2 8Cs1 + CK 2 s 2 = 1
i (0) = 1 = CK 1 s1 + CK 2 s 2

129

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

K 1 = K 2 8 = 8.037

1 + 8Cs1 1 + 8 * 0.0625(16 + 192 )

= 0.037
K 2 = C ( s 1) =
0.0625 * (16 192 1)
2

A questo punto possiamo scrivere:

vC (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t + E = 8.037e 2.14t + 0.037e 29.85t + 12


i (t ) = C ( K 1 s1e s1t + K 2 s 2 e s2t ) = 1.077e 2.14t 0.077e 29.85t
s1 = 16 + 192 = 2.14
s 2 = 16 192 = 28.95
Vediamo gli andamenti:

130

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n5.8
Il circuito in figura:

t=0
i(t)

R1

R2

E1

E2

R1 = 3
R2 = 2
L = 3mH
C = 1mF
E1 =10V
E2 =5V

5
-

a regime in t = 0 . In t = 0 linterruttore si chiude. Ricavare la corrente i(t) per t > 0.


Per t > 0 il circuito da studiare il seguente:

t>0

i(t)
i2(t)

iL(t)

R2 v2(t)
3

iC(t)

vL(t)

vC(t)

E1

Scriviamo le relazioni di lato:

R2 = 2
L = 3mH
C = 1mF
E1 =10V
E2 =5V

E2
5
v2 (t ) = R2 i2 (t )
dvC (t )
dt
di (t )
v L (t ) = L L
dt

iC (t ) = C

131

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Applichiamo la LKT alla maglia pi esterna del circuito:

E1 v 2 (t ) + v L (t ) + E 2 = 0

R2 i2 (t ) + v L (t ) = E1 E 2 (1)

Applichiamo la LKT alla maglia E1 R2 C

vC (t ) = R2 i2 (t ) + E1 (2)
Vediamo le LKC:
i2 (t ) = i (t ) (3)

i (t ) = iC (t ) + i L (t ) i L (t ) = i (t ) iC (t )

(nodo1)

(4)

A questo punto la (1) la possiamo scrivere nel seguente modo tenendo presente la 3:
R2 i (t ) + L

di L (t )
= E1 E 2
dt

per la (4) possiamo scrivere:


R2 i (t ) + L

d (i (t ) iC (t ))
= E1 E 2
dt

R2 i (t ) + L

di (t )
di (t )
L C
= E1 E 2
dt
dt

R2 i (t ) + L

d 2 vC (t )
di (t )
LC
= E1 E 2
dt
dt 2

per la (2) ( vC (t ) = R2 i2 (t ) + E1 = R2 i (t ) + E1

di (t )
d 2 i (t )
R2 i (t ) + L
+ LCR2
= E1 E 2
dt
dt 2

132

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

i (t ) +

L di (t )
d 2 i (t ) E1 E 2
+ LC
=
R2 dt
R2
dt 2

d 2 i (t )
1 di (t ) i (t ) E1 E 2
+
+
=
2
CR2 dt
LC
LCR2
dt
equazione differenziale lineare a coefficienti costanti del secondo ordine, il cui integrale
generale lo possiamo esprimere nel seguente modo:

i (t ) = ih (t ) + is (t )
come somma dellintegrale generale dellomogenea associata e di un integrale particolare
della completa.
Per ricavare le costanti s1 ed s2 consideriamo lequazione caratteristica associata
allequazione omogenea:

d 2 i (t )
1 di (t ) i (t )
+
+
=0
2
CR2 dt
LC
dt

s 2 + 2s + 02 = 0

2 =

1
CR2

02 =

1
LC

1
1
=
= 250
2CR2 2 * 0.001 * 2

fattore di smorzamento

02 =

1 106
=
LC
3

pulsazione di risonanza

< 0 condizione di sottosmorzamento

133

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

81.25
10
3 = 250 + j 520
= 2 02 = 250 (250) 2
=
3
81.25 250 j 520
250 j100
3
6

s1

250 + j100

Per semplicit poniamo d = 02 2 :

+ j d = 250 + j 520
j d = 250 j 520
Lintegrale particolare della completa pu essere cercato nella famiglia di funzioni a cui
appartiene il termine noto (azione forzante):

is (t ) = B
Tale integrale naturalmente soddisfa lequazione differenziale completa, perci se
sostituiamo otteniamo:
E E2
E E2
1
B= 1
B= 1
LC
R2 LC
R2

La corrente i (t ) pu essere allora espressa nel seguente modo:


i (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t +

E1 E 2
R2

i (t ) = K 1e ( + jd ) t + K 2 e ( jd )t +

E1 E 2
R2

i (t ) = K 1e t e jd t + K 2 e t e jd t +

E1 E 2
R2

i (t ) = e t ( K 1e jd t + K 2 e jd t ) +

134

E1 E 2
R2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

i (t ) = e t {K 1 [cos( d t ) + j sin( d t )] + K 2 [cos( d t ) j sin( d t )]} +

E1 E 2
R2

i (t ) = e t [( K 1 + K 2 ) cos( d t ) + j ( K 1 K 2 ) sin( d t )] +

E1 E 2
R2

K1 e K2 sono due coefficienti complessi e coniugati:


K 1 = a + jb

K 1 + K 2 = 2a = 2 cos

K 2 = a jb

K 1 K 2 = j 2b = j 2 sin

Sostituendo otteniamo:
i (t ) = e t [2 cos cos( d t ) 2 sin sin( d t )] +

E1 E 2
R2

i (t ) = 2 e t cos( d t + ) +

E1 E 2
R2

i (t ) = ke t cos( d t + ) +

E1 E 2
R2

Le costanti k e le determiniamo imponendo le condizioni iniziali sulla tensione del


condensatore e sulla corrente dellinduttore. A tale scopo consideriamo il circuito in t = 0
-

i(0 ) t = 0

i2 (0 )

R2 v2(0-)

R1
-

v1 ( 0 )

iL(0 )

vC ( 0 )

E1

E2
5

R1 = 3
R2 = 2
L = 3mH
C = 1mF
E1 =10V
E2 =5V

135

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

Si ha per linduttore:

v1 (0 ) + E 2 = E1 + v 2 (0 )

R1i L (0 ) + E 2 = E1 + R2 i2 (0 )

R1i L (0 ) + E 2 = E1 R2 i L (0 )

essendo

i L (0 ) = i (0 ) =

i 2 (0 ) = i (0 ) = i L (0 )

E1 E 2 10 5
=
= 1 A = i L (0 + )
R1 + R2
5

e per il condensatore:

vC (0 ) = E2 + R1i L (0 ) = 5 + 3 *1 = 8V = vC (0) = vC (0 + )
(continuit della corrente sullinduttore e della tensione sul condensatore).
+
Considerando il circuito il 0 possiamo scrivere (LKT alla maglia E1 R2 C):

vC (0 + ) = E1 + R2 i2 (0 + ) = E1 R2 i (0 + )
+

da cui ricaviamo il valore di i in 0 :

E1 vC (0 + ) 10 8
i (0 ) =
=
= 1A
R2
2
+

Dallultima condizione iniziale otteniamo:


i (t ) = ke t cos( d t + ) +

E1 E 2
10 5
i (0 + ) = 1 = k cos +
2
R2

k cos =

136

3
2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Per sfruttare la seconda condizione, osserviamo che:


i L (t ) = i (t ) iC (t ) = i (t ) C

dvC (t )
(*)
dt

Essendo:

dvC (t )
di (t )
= R2
vC (t ) = E1 R2 i (t ) dt E v (dt
t)
i (t ) = 1 C
R2
otteniamo, sostituendo nellequazione (*):
i L (t ) =

E1 vC (t )
di (t )
+ R2 C
dt
R2

di (t ) i L (t ) E1 vC (t )
=

2
dt
R2 C
R2 C
+

In 0 possiamo allora scrivere:

1
2
di (t ) + i L (0 + ) E1 vC (0 + )
0 =

=
2
2
dt
R2 C
R2 C R2 C
R2 C
A questo punto dobbiamo calcolare la derivata della corrente i(t):
i (t ) = ke t cos( d t + ) +

E1 E 2
R2

di (t )
= ke t cos( d t + ) d ke t sin( d t + )
dt
+

e imporre che in 0 sia uguale a

1
2
2 :
R2C R2 C

137

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

k cos d k sin =

1
2
2
R 2 C R2 C

3
Sostituendo k cos = :
2
1
2
3
d k sin =
2
R2 C R2 C
2

Ricordiamo inoltre che =

1
2CR2
1
2
3
d k sin =
2
R2 C R2 C
4 R2 C

8
=0
R2

3 4 R2 C d k sin = 4

k sin =

3
4 R2 C d

k cos =

3
2

Dividendo membro a membro le due equazioni otteniamo:

tan =

2
4 R2 C d

1
2 R 2 C d

= arctan

1
= arctan
2 R 2 C d

= arctan(0.4808) = 0.45rad

mentre :

k =

138

3
= 1.67
2 cos

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

In definitiva:

i (t ) = 1.67e 250t cos(520t 0.45) + 2.5

Si supponga ora che sia L = 0.016H

1
1
=
= 250
2CR2 2 * 0.001 * 2

fattore di smorzamento

02 =

1
= 250
LC

pulsazione di risonanza

= 0 condizione di smorzamento critico


s 1 = 2 02 = 250
2

Lintegrale particolare della completa pu essere calcolato come nel caso precedente, per
cui otteniamo:
B=

E1 E 2
R2

139

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

La corrente i (t ) pu essere allora espressa nel seguente modo:


i (t ) = ( K 1 + K 2 t )e st +

E1 E 2
R2

Le costanti K1 e K2 le determiniamo imponendo le condizioni iniziali sulla tensione del


condensatore e sulla corrente dellinduttore.
Otteniamo come nel caso precedente (il valore di L non influenza il calcolo delle
+
grandezze nellistante t=0 ):

i L (0 + ) = 1A

i (0 + ) = 1 A

e per il condensatore:

vC (0 + ) = 8V
Dalla prima condizione iniziale otteniamo:

i (0 + ) = K 1 +
+

E1 E 2
= 1 K 1 = 1.5
R2

In 0 possiamo scrivere ancora una volta:

1
2
di (t ) + i L (0 + ) E1 vC (0 + )
0 =

=
2
2
dt
R2 C
R2 C R2 C
R2 C
A questo punto dobbiamo calcolare la derivata della corrente i(t):

di (t )
= K 2 e st + s ( K 1 + K 2 t )e st
dt
+

e imporre che in 0 sia uguale a

1
2
2 :
R2C R2 C
K 2 + sK 1 =

1
2
2
R2 C R2 C

140

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

K2 =

1
2
2 sK 1 = 250 250 * 1.5 = 125
R2 C R2 C

In definitiva:

i (t ) = (1.5 125t )e 250t + 2.5

Si supponga ora che sia L = 25mH

1
1
=
= 250
2CR2 2 * 0.001 * 2

fattore di smorzamento

02 =

1
= 40000
LC

pulsazione di risonanza

> 0 = 40000 = 200 condizione di sottosmorzamento


s 1 = 2 02 = 250 62500 40000 = 250 150 =
2

s1 = 100
s 2 = 400

Lintegrale particolare della completa pu essere calcolato come nel caso precedente, per
cui otteniamo:
E E2
B= 1
R2

141

Capitolo 5 Esercizi sui circuiti dinamici

La corrente i (t ) pu essere allora espressa nel seguente modo:


i (t ) = K 1e s1t + K 2 e s2t +

E1 E 2
R2

Le costanti K1 e K2 le determiniamo imponendo le condizioni iniziali sulla tensione del


condensatore e sulla corrente dellinduttore.
Otteniamo come nel caso precedente (il valore di L non influenza il calcolo delle
+
grandezze nellistante t=0 )
i L ( 0 + ) = 1 A e i (0 + ) = 1 A
e per il condensatore:

vC (0 + ) = 8V
Dalla prima condizione iniziale otteniamo:
i (0 + ) = K 1 + K 2 +

E1 E 2
= 1 K 1 + K 2 = 1 .5
R2

Possiamo ancora scrivere:

1
2
di (t ) + iL (0 + ) E1 vC (0 + )
0 =

=
2 = 250
2
dt
R2 C
R2 C R2 C
R2 C
A questo punto dobbiamo calcolare la derivata della corrente i(t):

di (t )
= s1 K 1e s1t + s 2 K 2 e s2t
dt
+

e imporre che in 0 sia uguale a 250 :


s1 K 1 + s 2 K 2 = 250

K 1 + K 2 = 1.5

s1 K 1 + s 2 K 2 = 250

142

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

K 1 = 1.5 K 2
K 1 = 1.5 K 2
K 1 = 1.5 K 2

100(1.5 K 2 ) 400 K 2 = 250 150 + 100 K 2 400 K 2 = 250 300 K 2 = 100

K 1 = 3 / 2 + 1 / 3 K 1 = 7 / 6

K 2 = 1 / 3
K 2 = 1 / 3

In definitiva:

7
1
i (t ) = e 100t e 400t + 2.5
6
3

143

CAPITOLO 6

Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.1.pag. 145


Esercizio n6.2.pag. 148
Esercizio n6.3.pag. 152
Esercizio n6.4.pag. 157
Esercizio n6.5.pag. 164
Esercizio n6.6.pag. 167
Esercizio n6.7.pag. 168
Esercizio n6.8.pag. 171
Esercizio n6.9.pag. 176

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n6.1
Nel circuito in figura

R1
R2
C
vs(t) = cos(1000t)

R1 = 1k
C = 1F

determinare i valori di R2 ed L affinch il carico assorba la massima potenza attiva.


Determinare inoltre il valore di tale potenza.
Sostituiamo i diversi componenti presenti nel circuito con le relative impedenze:

z1

z2

zC

zL

vs(t) = cos(1000t)

z1 = R1

z 2 = R2

zC = j

1
C

R1 = 1k
C = 1F

z L = j L

e riduciamo il circuito:

145

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

zS

zU

vs(t) = cos(1000t)

in cui :

zS

z1

zC

R1

+ j C

R1

zS =

R1
1 + jR1C

1 jR1C R1 jR1 C
R1

=
1 + jR1C 1 jR1C 1 + 2 R1 2 C 2
2

zS =

R1 2 C
zS =
j
= RS jX S
2
2
1 + 2 R1 C 2
1 + 2 R1 C 2
R1

zU = z 2 + z L = R2 + jL = RU + jX U

146

R1 = 1k
C = 1F

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Il teorema di massimo trasferimento di potenza attiva afferma che, data la porzione di

circuito di sinistra (generatore + impedenza z S ) che pu essere considerata come


lequivalente di Thevenin di un circuito pi complesso, si ha massima potenza attiva

trasferita dal generatore sullimpedenza zU se questa data da:

zU = z S

in cui z S il complesso coniugato di z S .


Imponiamo allora che:
RU + jX U = RS + jX S

R 2 + j L =

R1 C
R1
+j
2 2
2
2
1 + R1 C
1 + 2 R1 C 2
2

Uguagliando le parti reali e quelle immaginarie:

R2 = RU = RS =

R1
1 + 2 R1 C 2
2

10 3
= 500
1 + (10 3 ) 2 (10 3 ) 2 (10 6 ) 2

R1 2 C
(10 3 ) 2 10 6
X U = X S = L =
L=
= 0 .5 H
2
1 + (10 3 ) 2 (10 3 ) 2 (10 6 ) 2
1 + 2 R1 C 2

Calcoliamo ora la potenza attiva trasferita sullimpedenza zU .

Pmax

V
= RuI = Ru S
z

in cui :

z = zU + z S = RS + jX S + RS jX S = 2 RS

z = 2 RS

In definitiva:
2

Pmax

2
2
VS
VS
0.5
2

2
=
= 0.25mW
= Ru I = Ru
=
=
2
4 RS 4 RS 4(500) 2000

147

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.2
Nel circuito monoporta in figura:

R3

R2

jX3

R2 = 3
X2 = - 4
R3 = 10
X3 = 5

jX2

il carico z assorbe una potenza attiva P = 0.8kW , con una corrente I = 10A e fattore di
potenza induttivo cos = 0.8 . Determinare la potenza in ingresso.
Per risolvere questo esercizio applichiamo il principio di additivit delle potenze (teorema
di Boucherot):
La somma geometrica delle potenze complesse fornite da ciascun generatore indipendente al circuito
pari alla somma geometrica delle potenze complesse assorbite da tutti gli altri elementi del circuito
stesso.
Suddividiamo il circuito in sezioni a partire da sinistra e valutiamo la potenza in
corrispondenza di ciascuna di esse:

R3

b
Ib

R2

jX3

z
jX2
c
148

R2 = 3
X2 = - 4
R3 = 10
X3 = 5

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

In corrispondenza della sezione a-a si ha:


Pa = 800 W
Qa = Pa tan = Pa tan(arccos( )) = 800 tan(arccos(0.8)) = 600Var
N a = Pa + Qa = (800) 2 + (600) 2 = 1000VA
2

I a = 10A
Va =

Na
= 100V
Ia

Sezione b-b:
PR 2 = R2 I 22 = R2

VR22 VR22
R
1 2 R22
=
=
= Va2 2 2 2
Va 2
2
2
R2
R2
R2
R2 + X 2
R2 + X 2

essendo:
V R2 = V a

R2
VR 2 = Va
R2 + jX 2

R2
R2 + X 2
2

La potenza attiva dissipata su R2 data da:

PR 2 = 10 4

3
= 1200W
9 + 16

Per quanto riguarda la potenza reattiva sulla reattanza capacitiva:


QX 2

V X22 V X22
X
1 2 X 22
= X 2I = X 2 2 =
=
= Va2 2 2 2
Va 2
2
X2
X2 X2
R2 + X 2
R2 + X 2
2
2

e quindi:

Q X 2 = 10 4

4
= 1600Var
9 + 16

Capacitiva

A questo punto calcoliamo la potenza in ingresso alla sezione b-b:

Pb = Pa + PR 2 = 2000W
Qb = Qa + Q X 2 = 600 1600 = 1000VAR
N b = Pb + Qb = (2000) 2 + (1000) 2 = 2236VA
2

Vb = Va = 100V
Ib =

N b 2236
=
= 22.36A
Vb
100

149

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Sezione c-c:

PR 3 = R3 I

2
R3

1
2
=
Ib
G3

G3
G3 +
2

1
2
X3

= Ib

G3

G3 +
2

1
2
X3

essendo:
G3

I R3 = I b

G3 +

1
jX 3

G3

I R3 = I b

1
2
X3

G3 +
2

La potenza attiva dissipata su R3 quindi data da:

PR 3 = I b

G3

= (22.36) 2

1
G3 + 2
X3
2

0.1

= 1000W

1
(0.1) +
25
2

Per quanto riguarda la potenza reattiva sulla reattanza induttiva:

Q X 3 = X 3 I X2 3 = X 3 I b

1
2
X3

1
2
G3 + 2
X3

= Ib

1
X3

G3 +
2

1
2
X3

essendo:

I X3 = I b

1
X3
G3 +

1
jX 3

I X 3 = Ib

1
X3
G3 +
2

1
2
X3

e quindi:

QX 3 = I b

150

1
X3

1
G3 + 2
X3
2

= (22.36) 2

1
5

1
(0.1) +
25
2

= 2000VAR

Induttiva

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

A questo punto calcoliamo la potenza in ingresso alla sezione c-c e quindi al circuito:
PC = Pb + PR 3 = 2000 + 1000 = 3000 W
QC = Qb + Q X 3 = 1000 + 2000 = 1000VAR
N C = PC + QC = (3000) 2 + (1000) 2 = 3162VA
2

I C = I b = 22.36A
VC =

N C 3162
=
= 141.4V
IC
22.36

Tracciamo ora un diagramma qualitativo delle potenze:

Qc

Qa
Pa

Pb

Pc
Qb

151

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.3
Il circuito in figura:

vs1(t)

L1

vs1(t) = 5cos(100t)
vs2(t) = 5sin(100t+/4)
is(t) = 10cos(100t)
R1 = 2
L1 = L2 = 10mH
C1 = 20mF

vs2(t)

R1

L2

is ( t)

C1
B

in condizioni di regime sinusoidale. Si determini la potenza attiva dissipata in R1.


Calcoliamo i fasori associati alle forme donda dei generatori e sostituiamo agli elementi
circuitali le relative impedenze:

VS 1

z L1

VS 2

z R1

IS

zL2

z C1

152

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

VS 1 =

5
0
2

z L1 = jL1 = j

z R1 = R1 = 2

z L 2 = jL2 = j

VS 2 =

5
45
2

z C1 = j

IS =

1
1
=j
C1
2

10
0
2

in cui:

v s 2 (t ) = 5 sin 100t + = 5 cos100t + = 5 cos100t


4
4 2
4

Per determinare la potenza dissipata su R1 dobbiamo calcolare la corrente in tale ramo. A


tale scopo applichiamo il principio di sovrapposizione degli effetti, passivando in primo
luogo i due generatori di tensione:

z L1

z L1

z R1

IS
IS

zL2

z R1

z L 2C1
A

z C1
A

Col partitore di corrente calcoliamo il contributo alla corrente I R1 dovuto al generatore di


corrente:

I R1 S = I S

y R1

y R 1 + y L1

153

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

In secondo luogo passiviamo il generatore di corrente ed il generatore di tensione VS 1 :

z L1

VS 2

z R1

z C1

zL2

Il contributo alla corrente I R1 dovuto al generatore di tensione VS 2 evidentemente dato


da:
V
I R1 S 2 = S 2
z R 1 + z L1
Infine calcoliamo il contributo legato al generatore di tensione VS 1 :

VS 1

z L1

z R1

zL2

z C1

154

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

I R1 S 1 =

VS 1

z R 1 + z L1

A questo punto possiamo calcolare la corrente I R1 come somma dei tre contributi:

I R1 = I R1 S + I R1 S 1 I R 1 S 2 = I S

y R1

y R 1 + y L1

VS 1

z R 1 + z L1

VS 2

z R 1 + z L1

Si ha allora:

VS 1 =

I R1 =

5
0
2

z L1 = jL1 = j

z R1 = R1 = 2

z L 2 = jL2 = j

VS 2 =

1
0
2

10
0
5
2
63.43
2

5
45
2

z C1 = j

IS =

1
1
=j
C1
2

10
0
2

5
5
0
45
2
2
+

526.56
526.56

essendo:

z R1 + z L1 = R1 + jL1 = 2 + j = 526.56

y R 1 + y L1 =

1
1
1
5
+
= j=
63.43
R1 jL1 2
2

Ancora:

I R1 = 163.43 +

5
5
26.56
71.56
10
10

155

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Trasformiamo in notazione cartesiana:

I R1 = cos(63.43) + jsen (63.43) +

5
5
cos(26.56) + j
sen (26.56) +
10
10

5
5
cos(71.56) j
sen (71.56) = 1.36 + j1.69 = 2.1751.2
10
10

A questo punto possiamo calcolare la potenza attiva dissipata su R1:

PR1 = R 1 I R1 = 2 (2.17) 2 = 9.42W


2

156

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n6.4
Il circuito in figura:

L2

L1

v s (t ) = 10 2 cos t

is ( t)

is (t ) = 10 2 cos 2t

vs1(t)
C1

R1 = R2 =1
L1 = L2 = 1H
C1 = C2 = 1F

iC1(t)
R1

R2

iC2(t)

C2

in condizioni di regime. Determinare:


1) Le tensioni v1(t) e v2(t) ai terminali dei condensatori C1 e C2.
2) Le potenze istantanee p1(t) e p2(t) assorbite dai condensatori C1 e C2.
Per risolvere questo esercizio conviene utilizzare ancora una volta il principio di
sovrapposizione degli effetti. In questo caso per gli effetti si dovranno sovrapporre nel
dominio del tempo e non in termini di fasori, giacch i generatori presenti nel circuito non
sono isofrequenziali.
In primo luogo determiniamo il contributo alle tensioni v1(t) e v2(t) dovuto al generatore di
tensione. A tale scopo passiviamo il generatore di corrente:

L2

L1

vs1(t)

I C(12)

I C(11)

C1

VC(11)

R2

C2

VC(21)

R1
B

D
157

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

calcoliamo i fasori associati alle forme donda dei generatori e sostituiamo agli elementi
circuitali le relative impedenze:

zL2

z L1

I C(11)

VS

I C(12)
VC(11)

z C1

zR2

zC 2

VC(21)

z R1

B
VS = 100 = 10

z R1 = R1 = 1

z R 2 = R2 = 1

z L1 = j v L1 = j

z C1 = j

z L 2 = j v L2 = j

1
=j
v C1

zC 2 = j

1
=j
v C2

in cui v la pulsazione del generatore di tensione.


Possiamo calcolare il fasore della tensione sul condensatore C1 col partitore di tensione:

VC(11) =

z C1 VS

z R1 + z L1 + z C1

j10
= j10 = 10 90 V
1+ j j

e quello della corrente:

I C(11) =

158

VC1

z C1

j10
= 10 A
j

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Per determinare il fasore della tensione sul condensatore C2, realizziamo il parallelo tra le

impedenze z R 2 e z C 2 :

z R 2C 2

zR2

zC 2

1 1
= 1+ j
R2 j

z R 2C 2 =

1
1 1 j 1 j 1 j
=
=
=
1+ j 1+ j 1 j
2
2 2

zL2

z L1

VS

I C(11)

I C(12)

VC(11)

z C1

VC(21)

z R 2C 2

z R1

e applichiamo ancora il partitore di tensione:

VC(21) =

z R 2 C 2 VS

z R 2C 2 + z L 2

1 j
1 j
1 j
10 10 10
2 2
2 2
2 2
=
=
=

1 j
1 j
1 j
+j
+
+
2 2
2 2
2 2

1 j
j

10
2 2 = 2 = j10 = 10 90 V
1 j
1

2 2
2

Per il fasore della corrente in C2:

I C(12) =

VC(21)

zC 2

j10
= 10 A
j

A questo punto antitrasformiamo per ottenere le forme donda delle tensioni e delle
correnti sui due condensatori:

VC(11) = 10 90 V


(1)
vC1 (t ) = 10 2 cos t
2

VC(21) = 10 90 V


(1)
vC 2 (t ) = 10 2 cos t
2
(1)

I C(11) = 10 A

iC1 (t ) = 10 2 cos t

I C(12) = 10 A

iC 2 (t ) = 10 2 cos t

(1)

159

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Determiniamo ora il contributo alle tensioni v1(t) e v2(t) dovuto al generatore di corrente.
A tale scopo passiviamo il generatore di tensione:

L2

L1

is ( t)
C1
R1

C2

R2

is ( t)
C1
R2

L1
R1

L2

C2

e sostituiamo agli elementi circuitali le relative impedenze:

IS
I C( 22)

z L1

z C1

z R1

160

VC(12 )
I C( 21 )

zR2

zC 2

VC(22 )

zL2

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

I S = 100 = 10

z R1 = R1 = 1

z R 2 = R2 = 1

z L1 = ji L1 = j 2

z C1 = j

z L 2 = ji L2 = j 2

j
1
=
i C1
2

zC 2 = j

j
1
=
i C 2
2

Calcoliamo la corrente che fluisce nel ramo di C1 col partitore di corrente:

I C( 21) =

y C 1 R1 I S

y C 1 R 1 + y L1

10
2
2
2
j
10
10
10

1
2 j
2 j
2 j
z
C 1 + z R1
2
=
=
=
=
=
=
1
1
1
1
2 + j3
j4 + 2 j
2
1
+
+

+
j j2
2 + j4
j 2( 2 j)
z C 1 + z R 1 z L1 1
2 j j2
2
1

IS

2 2 + j4
4 + j8
4 + j8
4 + j8 7 j 4
28 j16 + j 56 + 32
10 =
10 =
10 =
10 =
10 =
2 j 2 + j3
4 + j6 j2 + 3
7 + j4
7 + j4 7 j4
49 + 16
=

60 + j 40
600 + j 400 600
400 120
80
10 =
=
+j
=
+j
= 11.0933.69 A
65
65
65
65
13
13

A questo punto possiamo calcolare il fasore della tensione sul condensatore C1, VC(12) :

80 40
60
j 120
+ j =
VC(12 ) = z C1 I C( 21) =
j
= 5.54 56.31 V
2 13
13 13
13

Per calcolare il fasore della tensione sul condensatore C2, VC 2 , applichiamo nuovamente il

partitore di corrente al parallelo di z R 2 , z C 2 , z L 2 .

161

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Possiamo scrivere:

I C( 22) =

yC2 I S

2
2
10
10
2
j4
j2
j4
j
j
10 =
10 =
=
=
=
10 =
=
2
1
4 + j2 + 1 3 + j2
2 + j3
2 j3
j 3 + j2
+1+
j
j2
j2
j2

y C 2 + y R2 + y L2

2
IS
j

12 + j8
120
80
j 4 2 j3
10 =
10 =
+ j
= 11.0933.69 A
2 + j3 2 j3
4+9
13
13
da cui:

80 40
60
j 120
+ j =
VC(22) = z C 2 I C( 22) =
j
= 5.54 56.31 V
2 13
13 13
13

A questo punto antitrasformiamo per ottenere le forme donda delle tensioni sui due
condensatori:

VC(12 ) = 5.54 56.31 V

vC1 (t ) = 5.54 2 cos(2t 0.98)

vC1 (t ) = 7.83 cos(2t 0.98)

VC(22 ) = 5.54 56.31 V

vC 2 (t ) = 5.54 2 cos(2t 0.98)

vC 2 (t ) = 7.83 cos(2t 0.98)

I C( 21) = 11.0933.69 A

iC1 (t ) = 11.09 2 cos(2t + 0.58)

iC1 (t ) = 15.68 cos(2t + 0.58)

I C( 22) = 11.0933.69 A

iC 2 (t ) = 11.09 2 cos(2t + 0.58)

iC 2 (t ) = 15.68 cos(2t + 0.58)

( 2)

( 2)

( 2)

( 2)

( 2)

( 2)

( 2)

( 2)

Applichiamo ora il principio di sovrapposizione degli effetti per determinare gli andamenti
di v1(t), v2(t), i1(t) e i2(t) :


(1)
( 2)
vC1 (t ) = vC1 (t ) + vC1 (t ) = 10 2 cos t 3.92 cos(2t 0.98)
2

(1)
( 2)
vC 2 (t ) = vC 2 (t ) + vC 2 (t ) = 10 2 cos t + 3.92 cos(2t 0.98)
2
iC1 (t ) = iC1 (t ) + iC1 (t ) = 10 2 cos t 15.68 cos(2t + 0.58)
(1)

( 2)

iC 2 (t ) = iC 2 (t ) + iC 2 (t ) = 10 2 cos t + 15.68 cos(2t + 0.58)


(1)

162

( 2)

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Si tratta di forme donda periodiche tuttavia non sinusoidali in quanto costituite da due
componenti di frequenza diversa. A questo punto possiamo determinare gli andamenti
delle potenze istantanee sui condensatori andando a sostituire le relative espressioni di
tensione e corrente:
pC1 (t ) = vC1 (t ) iC1 (t )
pC 2 (t ) = vC 2 (t ) iC 2 (t )

163

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.5
Nel circuito in figura:

I RL

R
V = 100V

IC

= 314 rad/s
R = 20
L = 60mH
C = 20F

determinare I . Determinare inoltre z affinch V ed I siano in fase.


Per determinare la corrente I riduciamo il circuito alla forma:

z eq

in cui :

z eq

1
+
R + jL

j
C

R jL
1
C
1
R jL
+ jC = 2
+ jC

=
R + j L
j
R + jL R jL
R + 2 L2

y eq =
=

164

z eq

R j L
R
L

=
+ jC = 2
+ j C 2
2
2 2
2 2
2 2
R + L
R + L
R + L

20
314 0.06
= 0.026 j 0.018 1
+ j 314 20 10 6
2
2
2
2
2
(20) + (314) (0.06)
(
20
)
+
(
314
)
(
0
.
06
)

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

A questo punto possiamo determinare la corrente I :

I = y eq V = (0.026 j 0.018) 100 = 2.6 j1.8 A


Disegnamo il diagramma vettoriale del circuito assumendo come vettore di riferimento
quello della corrente nel resistore I R (N.B.: il diagramma non in scala):

VL

V = VC

IC
I

IR = IL

VR

Dal diagramma possiamo osservare che la corrente

I in ritardo di un certo angolo

rispetto alla tensione V . Ci si evince anche dal fatto che limpedenza z eq :

z eq =

y eq

1
= 26 + j18
0.026 j 0.018

ha una reattanza positiva, quindi prevalentemente induttiva.

e V siano in fase, limpedenza z deve essere tale che limpedenza z tot ,


complessivamente vista alla porta del circuito, sia costituita da sola parte reale:

Affinch I

z eq

y tot = y + y eq = Gtot

165

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Deve essere quindi annullata la parte immaginaria dellammettenza y eq (suscettanza):


B = Beq = (0.018) = 0.018 1

Si ha quindi:

z=
che una reattanza capacitiva.

166

1
= j 55.5
jB

y = jB = j 0.018 1

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n6.6
Considerato il circuito:

I = 5A

R = 10
XL = 5
XC = -20

determinare potenza attiva e reattiva.

Applichiamo semplicemente le formule per il calcolo della potenza attiva e reattiva:

P = RI 2 = 10 (5) 2 = 250W
QL = X L I 2 = 5 (5) 2 = 125VAR
QC = X C I 2 = 20 (5) 2 = 500VAR
da cui:

P = RI 2 = 10 (5) 2 = 250W
Q = 125 - 500 = -375VAR
In alternativa calcoliamo la potenza complessa:

N =V I*
Determiniamo il fasore della tensione ai capi dellimpedenza:

z = R + j ( X L + X C ) = 10 j15
e quindi

N = P + jQ = V I * = z I I * = (10 j15) 5 5 = 250 j 375VA


da cui:

P = 250W
Q = -375VAR

167

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.7
Il circuito in figura:

i( t)
V = 500V

L1

L2

R = 100
C = 2F
L1 = 0.5H
L2 = 0.1H
f = 100Hz

si trova in regime sinusoidale. Calcolare la forma donda della corrente i(t).


Sostituiamo i diversi componenti presenti nel circuito con le relative impedenze:

zR

Ip

z L1

zC

zL2

zR = R

z L1 = jL1 = L190

zC = j

z L 2 = jL2 = L2 90

1
1
=
90
C C

Riduciamo il circuito realizzando il parallelo delle impedenze z C = j

168

1
e z L1 = jL1 .
C

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Si ha:
1

zp

z L1

C 1 2 L1C
1

=
jL1
j
jL1

zC

da cui:

L1
1 2 L1C

zp = j
Il circuito diventa allora:

zR

Ip

zp

zL2

Con la LKT possiamo calcolare la corrente I p :


Ip =

zR + zL2 + z p

A questo punto, tornando al circuito di partenza e applicando il partitore di corrente,


possiamo scrivere:
1

I=

y L1

y L1 + yC

z L1

Ip =

z L1

Si ha allora:

zR + zL2 + z p

zC

I=

z L1

z C + z L1 z R + z L 2 + z p

zC

z L1 + zC z R + z L 2 + z p

zC

z L1 + zC z R + z L 2 + z p

z L1 z C

169

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

e sostituendo le espressioni delle impedenze:

z L1 = jL1 = L190

zR = R

zC = j

z L 2 = jL2 = L2 90

1
1
=
90
C C

zp = j

L1
1 2 L1C

si ha:

I=

zC

z L1 + z C z R + z L 2 + z p

1
C

jL1 j

1
L1
R + jL2 + j
C
1 2 L1C

1
1
V
V
C
=

I=
2
3
2
L1C 1
L2 L1 L2 C + L1 1 L1C
L2 3 L1 L2 C + L1
R+ j
R+ j
j
C
1 2 L1C
1 2 L1C
j

I=

V
R (1 L1C ) + j (L2 3 L1 L2 C + L1 )
2

I=

500
100[1 (2 100) 0.5 2 10 ] + j[(2 100) 0.1 (2 100) 3 0.5 0.1 2 10 6 + (2 100) 0.5]
2

I = 0.24 j1.38A = 1.4 80.13


A questo punto antitrasformiamo:

i (t ) = 1.4 2 cos(2ft 1.4)


e in definitiva:

i (t ) = 2 cos(200t 1.4)

170

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizio n6.8
Nel circuito in figura:

zL

IU

Vg

z L = 0.2 + j 0.3

limpedenza z L rappresenta limpedenza longitudinale equivalente di una linea bifiliare


alimentata ad un estremo da un generatore di tensione Vg , di frequenza f = 50Hz. Il

carico costituito da una impedenza z , che assorbe, alla tensione V = 210V, la potenza
P = 8kW con un cos = 0.6 in ritardo. Determinare:
1) Il valore di Vg
2) Il valore della capacit C necessario a rifasare il carico con un cos = 0.9 (rit.)
3) Il valore di V e quello della potenza attiva alla sezione a dopo il rifasamento.
Per la LKT possiamo scrivere:

V g = V L + V = z L I + zI

Il modulo di I lo ricaviamo dalla formula della potenza attiva:

P = VI cos
inoltre:

I=

P
8000
=
= 63.5 A
V cos 210 0.6

= arccos(0.6) = 53.13

171

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

langolo di sfasamento tra il fasore della tensione e quello della corrente. Assumendo la
tensione V come fasore di riferimento per gli angoli e tenendo conto che si tratta di un
cos in ritardo, possiamo scrivere:

I = I = 63.5 53.13A

A questo punto limpedenza z data da:

z=

V
V0
V
=
= 53.13 = 3.3053.13 = 1.98 + j 2.64
I I 53.13 I

Possiamo determinare Vg :

V g = z L + z I = (0.2 + j 0.3 + 1.98 + j 2.64 )I = (2.18 + j 2.94 )I =

= 3.6653.44 I = (3.6653.44) (63.5 53.13) 232.410


Disegnamo il diagramma vettoriale:

I
Bisogna effettuare un rifasamento in modo che langolo di sfasamento tra V ed I
riduca al valore:

si

/ = arccos(0.9) = 25.84
A tale scopo dobbiamo drenare unopportuna corrente capacitiva dalla linea, come mostra
il seguente diagramma vettoriale:

172

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

zL

IC
IC

IU
V

Vg

/
I

IU

Valutiamo limpedenza z tot , parallelo della reattanza capacitiva con la preesistente

impedenza z = R + jX = 1.98 + j 2.64 :

z tot

j
C

+ jC =

1
1 R jX
R jX
+ jC =
+ jC = 2
+ jC =
R +X2
R + jX
R + jX R jX

X
R
X
R

j 2
+ jC = 2
+ j C 2
2
2
2
2
R +X
R +X
R +X
R +X

da cui:

z tot

R
X

j C 2
2
2
1
R +X
R +X

=
=
2
2
R
X


R
X

j
C

C
+

R2 + X 2
R2 + X 2 R2 + X 2

R2 + X 2
2

e imponiamo che sia:

X
C
2
/ = arctan R + X
R
2
R +X2
2

173

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

X
X C ( R 2 + X 2 )
C
2
2
X C ( R 2 + X 2 )
R2 + X 2
=
=
tan / = R + X
R
R
R
2
2
2
2
R +X
R +X

R tan / = X C ( R 2 + X 2 )

C ( R 2 + X 2 ) = X R tan /
In definitiva:

C=

X R tan / 2.64 1.98 tan(25.84)


=
= 4.92 10 4 F
2
2
2
2
( R + X ) 314 [(1.98) + (2.64) ]

il valore della capacit cercato.


In alternativa, lo stesso valore di capacit pu essere ricavato in termini di potenze attiva e
reattiva. A tale scopo scriviamo lespressione della potenza reattiva prima e dopo
linserimento del condensatore:

Q = P tan

Q / = Q + QC = P tan /

in cui :

V
QC = X C I = X C
XC
2
C

V2
=
= CV 2
XC

Sostituiamo questa espressione della potenza reattiva nella precedente equazione:

QC = Q / Q = P tan / P tan

CV 2 = P tan / P tan

da cui possiamo ricavare il valore della capacit:

174

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

P tan P tan / P tan(arccos( )) P tan(arccos( / ))


C=
=
= 4.92 10 4 F
2
2
V
V

Calcoliamo ora il nuovo valore della tensione V .


Per la LKT possiamo scrivere:

V g = z L I + V = z L y tot V + V = z L y tot + 1V

da cui:
V =

Vg
z L y + 1

tot

= 218.54 2

in cui :

y tot =

R
X

+ j C 2
= 0.182 j 0.088 1
2
2
R +X
R +X

La corrente invece data da:

I = y tot V = 44.18 27.80 A


Infine la potenza attiva:
P = VI cos / = 218.54 44.18 0.9 = 8690W

175

Capitolo 6 Esercizi sul regime sinusoidale

Esercizio n6.9
Il circuito in figura

XM

I1

I2

V = 100V

R = 10
XC = -20
X1 = 50
X2= 25
XM = 10

X2

X1

in regime sinusoidale. Calcolare il fasore della corrente I 2 .


La relazione di lato dellinduttore biporta data da:

V1 = jL1 I 1 + jMI 2

V2 = jMI 1 + jL2 I 2

V1 = jX 1 I 1 + jX M I 2
V2 = jX M I 1 + jX 2 I 2

Applichiamo la LKT a ciascuna maglia:

V = RI 1 + V1

V2 + VC = 0
e sostituiamo le relazioni di lato:

V = RI 1 + jX 1 I 1 + jX M I 2

jX M I 1 + jX 2 I 2 + jX C I 2 = 0

176

Acciani, Fornarelli , Brunetti Esercizi svolti di Elettrotecnica

A questo punto siamo in grado di calcolare il fasore I 2 .

( R + jX 1 ) I 1 + jX M I 2 = V

jX M I 1 + j ( X 2 + X C ) I 2 = 0

(10 + j 50) I 1 + j10 I 2 = 100

j10 I 1 + j 5I 2 = 0

(10 + j 50) I 1 + j10 I 2 = 100

1
I1 = I 2
2

(10 + j 50) 2 I 2 + j10 I 2 = 100

I = 1 I
2
1
2

5I 2 j15I 2 = 100

1
I1 = I 2
2

In definitiva:

100

= 2 + j 6 = 6.32 71.56
I 2 =
j
5
+
15

I = 1 j 3 = 3.16 71.56
1

177

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