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QUADERNO TECNICO

La marcatura

MANUALE FPC

Linee Guida per la redazione del Manuale del


Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

QT FPC01 Maggio 2006

Factory Production Control (FPC)


Si intende per Controllo di produzione in Fabbrica il controllo interno permanente
del processo di produzione esercitato dal produttore.
Il presente manuale fornisce gli strumenti operativi per la progettazione, la documentazione e lo sviluppo in azienda di un sistema di controllo della produzione
conforme alle richieste di legge ai fini della marcatura CE dei serramenti e facciate continue ; il modello operativo proposto si applica a tutti i prodotti rientranti nel campo di applicazione della Direttiva 89/106/CE e successivi emendamenti.
Il manuale e strutturato su 64 pagine, con la finalita di aiutare ad implementare
un sistema di gestione e controllo della produzione che con lausilio di esempi e
schede operative vi permetteranno di adempiere a quanto prescritto dalle specifiche della direttiva 89/106, che e diventata obbligatoria per le facciate continue e le persiane (prossimamente anche per i serramenti).
Pieve Emanuele - Maggio 2006
G. Granatello

Schema di certificazione
previsto dalla marcatura CE per finestre

Controlli iniziali
di tipo (test di
laboratorio su uno
o pi campioni)

SI
Conformit?

Controllo di
produzione
in fabbrica
(FPC)

NO
Nomina e formazione di un resp.le dei controlli
Effettuazione di controlli sui materiali in accettazione
Effettuazione di controlli e prove durante la fabbricazione
Effettuazione di verifiche e prove sui prodotti finiti
Descrizione delle Non Conformit rilevate e
delle relative Azioni Correttive intraprese
Registrazione dei controlli
Prefazione

Quaderno tecnico

MANUALE FPC
Linee Guida per la redazione del Manuale del
Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

Contenuti
PARTE PRIMA
1.
2.
3.

Premessa
Scopo e Campo di applicazione
Sintesi dei contenuti del Manuale FPC
3.1.
Generalit
3.2.
Contenuti
3.2.1.
Responsabilit della Direzione e Organizzazione
3.2.2.
Verifica e validazione del progetto
3.2.3.
Gestione e controllo della documentazione
3.2.4.
Acquisto di materiali, servizi e subappalto
3.2.5.
Identificazione e rintracciabilit del prodotto
3.2.6.
Gestione della produzione
3.2.7.
Ispezioni e prove
3.2.8.
Apparecchiature di misura, controllo e collaudo
3.2.9.
Controllo dei prodotti non conformi
3.2.10.
Azioni correttive
3.2.11.
Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio
3.2.12.
Addestramento

PARTE SECONDA
1. Guida alla redazione del Manuale
per il controllo della produzione in fabbrica (FPC)
2. Un modello di Manuale standard

APPENDICI
1. STRUTTURA E GERARCHIA DELLA DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA
2. COME DEFINIRE UNA REGOLA INTERNA PER LO SVILUPPO
3.
4.
5.
6.
7.

DELLE PROCEDURE DOCUMENTATE


MATRICE DELLE RESPONSABILITA
DIAGRAMMA DI FLUSSO: PIANO STD NEL CONTROLLO
DEGLI APPROVIGIONAMENTI
POSIZIONE ORGANIZZATIVA
PIANO DI CONTROLLO SUL PRODOTTO FINITO
E MODULO DI REGISTRAZIONE
PIANO DELLE PROVE INIZIALI DI TIPO
E MODULO DI REGISTRAZIONE

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MANUALE FPC
Linee Guida per la redazione del Manuale del
Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

PARTE PRIMA
1.

PREMESSA
La Direttiva 89/106/CE stabilisce che per essere commercializzato, un prodotto da costruzione deve essere
sottoposto a verifiche e marcato CE utilizzando procedure denominate Sistemi di attestazione della
conformit (SAC). Tali Sistemi sono identificati come Sistemi 1, 1+, 2, 2+, 3, 4; la norma armonizzata
applicabile al prodotto da verificare stabilisce per ogni prodotto rientrante nel campo di applicazione della
Direttiva quale SAC applicare e i suoi contenuti in termini di attivit di verifica da svolgere e relativi requisiti;
nel loro insieme le attivit di verifica comprese nei vari SAC possono comprendere:

Prove iniziali di tipo del prodotto


Prove periodiche di controllo
Implementazione del controllo della produzione in Fabbrica (FPC) da parte del fabbricante
Approvazione e Sorveglianza del FPC da parte di un Ente Autorizzato.

Queste attivit sono applicabili in toto o in parte per ogni prodotto da verificare e marcare CE; a seconda il
prodotto in esame le attivit di verifica sono realizzate sotto la responsabilit del fabbricante, di un Ente
Notificato o distribuite su entrambi.
Fra le attivit elencate, ne abbiamo una che secondo le disposizioni della Direttiva obbligatoria per ogni
prodotto, questa attivit :
Implementazione di un controllo della produzione in Fabbrica (FPC)
da parte del fabbricante.
Ai sensi della Direttiva, non possibile commercializzare un prodotto da costruzione per il quale non sia attivo
un FPC.
I contenuti del FPC dipendono dal tipo di prodotto in esame ed i suoi elementi e requisiti sono sempre
identificati nel relativo capitolo della norma armonizzata di prodotto applicabile.
Linsieme dei principali elementi costituenti il FPC dei vari prodotti da costruzione sono identificati e correlati
ai requisiti ISO 9001:2000 nella Tabella 1, con la precisazione che i requisiti di un elemento del FPC, non sono
tutti quelli previsti per lelemento ISO 9001:2000 corrispondente, ma quelli stabiliti nella norma armonizzata
di prodotto applicabile.
Compreso che per ogni prodotto da costruzione rientrante nel campo di applicazione della Direttiva, il FPC da
applicare costituito dagli elementi precisati nella norma armonizzata di prodotto, scelti fra quelli della tabella
1, v sottolineato che per tutti i prodotti previsto lelemento e relativi requisiti
Documentazione del FPC.
In genere tale elemento pu prevedere per ogni singolo prodotto uno, pi o tutti i seguenti requisiti:
Il fabbricante deve redigere e tenere aggiornato un Manuale FPC
La procedura di controllo della documentazione deve essere documentata
Le attivit di controllo della produzione in fabbrica devono essere documentate su appropiate
procedure
Il sistema FPC previsto deve essere descritto su appropriata documentazione
Che ne garantisca lefficace funzionamento.
E necessario pertanto stabilire quale possa essere una struttura ideale della documentazione del FPC da
applicare; la struttura ideale non esiste ed ogni prodotto potrebbe suggerire soluzioni diverse ( numero e tipo di
elementi, estensione dei requisiti, ecc.Vedere allegato 1).

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Linee Guida per la redazione del Manuale del
Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

Una delle soluzioni possibili, dettata dallesperienza di applicazione dei requisiti previsti per la gestione della
documentazione, e che ha dato prova di efficacia quella di dotare il sistema di una struttura della
documentazione stratificata a livelli:

1 Livello : Manuale
2 Livello : Procedure
3 Livello : Registrazioni, Istruzioni, Doc. di provenienza esterna, altri Doc.

1 Liv.
Manuale

.2 Liv.
3 Liv.

Procedure
Registrazioni
Istruzioni di lavoro
Doc. di provenienza esterna

Ci non significa che altre strutture della documentazione del FPC non possano essere trovate conformi ai
requisiti previsti, ma sicuramente la struttura descritta quella che da diversi lustri ha dato pi prova di s.

Tabella 1
REQUISITI FPC

REQUISITI ISO 9001:2000


REQUISITI PRIMARI

1 Approvvigionamento materie prime, componenti


e servizi
2 - Controllo del processo produttivo

7.4.1 Processo di approvvigionamento


7.4.2 Informazioni per lapprovvigionamento
7.4.3 Verifica dei prodotti approvvigionati
7.5.1 Tenuta sotto controllo delle attivit di
produzione ed erogazione del servizio
8.1 Generalit
8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi

3 Prove, controlli e collaudi


(compreso la verifica e validazione di progetto)

8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei prodotti


7.4.3 Verifica dei prodotti approvvigionati
4 Controllo delle Registrazioni
4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni
5 Controllo del prodotto non conforme
8.3 Tenuta sotto controllo dei prodotti non conformi
8.5.2 Azioni correttive
6 Attivit di subappalto
4.1 Requisiti generali
REQUISITI DI SUPPORTO
4.2 Requisiti relativi alla documentazxione
7 Gestione della Documentazione del FPC
5.1 Impegno della Direzione
8 Responsabilit della Direzione e Organizzazione
5.5.1 Responsabilit ed autorit
5.5.2 Rappresentante della Direzione
5.6 Riesame da parte della Direzione
9 Riesame del FPC da parte della Direzione
5.6.1 Generalit
5.6.2 - Elementi in ingresso per il riesame

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5.6.3 Elementi in uscita del riesame
10 Movimentazione, stoccaggio, trasporto e 7.5.1 - Tenuta sotto controllo delle attivit di
imballaggio
produzione ed erogazione del servizio
11 Risorse umane
6.2 Risorse umane
6.2.1 Generalit
6.2.2 Competenza, consapevolezza e addestramento
12 Identificazione e Rintracciabilit
7.5.3 Identificazione e rintracciabilit
13 Apparecchiature di misura, controllo e collaudo
7.6 Tenuta sotto controllo dei dispositivi di
monitoraggio e di misurazione
14 Azioni Correttive e preventive
8.5.2 Azioni correttive
8.5.3 Azioni preventive
2 Scopo e Campo di applicazione
Queste linee guida illustrano le modalit attraverso le quali progettare e realizzare un Manuale del Controllo della
produzione in fabbrica (FPC) ai sensi della Direttiva 89/106/CE. La Guida pu essere utilizzata da responsabili
aziendali, consulenti e da quanti interessati alla redazione del Manuale FPC in conformit ai requisiti stabiliti nelle
singole norme armonizzate di prodotto.
Se oltre al sistema FPC il Manuale descrive altri sistemi (Es. ISO 9001:2000) le indicazioni della guida possono
comunque essere utilizzate per la parte del Manuale riguardante la descrizione del FPC.
3 Sintesi dei contenuti del Manuale
3.1 - Generalit
Il Manuale FPC deve illustrare sinteticamente in che modo lAzienda ha impostato i criteri che traducono in
comportamenti aziendali i requisiti stabiliti dalla norma armonizzata.
Lillustrazione del FPC deve seguire lo schema il pi simile possibile allo schema adottato dalla norma armonizzata,
allo scopo di renderne pi facile la lettura sia al personale interno allAzienda assegnatario del documento, sia le attivit
di verifica della conformit di un eventuale verificatore esterno; Ogni punto del Manuale che tratta argomenti per i quali
si ritiene necessario fornire ulteriori disposizioni, si deve associare una o pi procedure per illustrare le parti di
maggiore dettaglio e, allinterno o in parallelo alle Procedure, eventuali Istruzioni operative.
Un consiglio: consultare le check-list relative al prodotto per il quale si deve redarre il Manuale FPC e le guide interne
dellIstituto relative alla valutazione del FPC ( Criteri per lefficacia della valutazione del FPC.), vi aiuter a
identificare esattamente i contenuti da trattare nel Manuale e nelle procedure/istruzioni collegate.
Le procedure vanno sviluppate secondo uno schema omogeneo allinterno del FPC; una possibile articolazione dello
schema potrebbe essere:
scopo e campo di applicazione
documenti di riferimento
responsabilit
modalit operative
registrazioni.
In Appendice 2 sono dettagliati metodologicamente i contenuti dei singoli punti.
3.2 Contenuti
Questo paragrafo descrive i contenuti del Manuale relativamente ad ogni elemento del FPC identificato in Tabella 1.
3.2.1 - Responsabilit della Direzione e Organizzazione
3.2.1.1 Politica aziendale della qualit
In questa parte la Direzione deve chiarire esplicitamente che sua intenzione realizzare un sistema di controllo della
produzione in fabbrica conforme alle norme e alle leggi applicabili al prodotto, con limpegno a sostenere le attivit
necessarie al mantenimento del sistema e a definirne gli obiettivi ed indicatori.
3.2.1.2 Organizzazione aziendale
La Direzione deve inserire in questa parte del Manuale gli Organigrammi di tutte le aree aziendali, descrivendone le
relative posizioni.
NB Si consiglia di tracciare una Matrice delle responsabilit (vedi appendice 3), molto utile nella fase di
pianificazione iniziale del programma marcatura CE, per individuare esattamente coloro che devono essere coinvolti
nella stesura delle procedure

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Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE
3.2.1.3 Rappresentante della Direzione per il FPC
La Direzione deve nominare un Responsabile che abbia autonomia ed autorit per la realizzazione ed il controllo del
FPC
3.2.1.4 Riesame del FPC da parte della Direzione
La Direzione deve ad intervalli periodici riesaminare il funzionamento e lefficacia del proprio FPC
Per garantire e continuare a garantire nel tempo la sua conformit ai requisiti previsti dalle norme armonizzate; cio
avviene riesaminando i risultati del monitoraggio sui processi e sui prodotti (esiti di verifiche ispettive, delle attivit di
controllo del processo, degli esiti delle prove periodiche di controllo ecc.)
3.2.2 Verifica e validazione del progetto
LAzienda deve assicurare che i risultati della progettazione siano conformi ai requisiti stabiliti; pertanto questi
dovranno essere sottoposti ad opportune verifiche compreso eventuali prove su prototipi; tali attivit di verifica e
validazione del progetto sono descritte in questa sezione del manuale.
3.2.3 Gestione e Controllo della documentazione
In questa sezione del Manuale si deve descrivere le regole aziendali per tenere sotto controllo i dati ed i documenti di
sistema, comprendendo sia i documenti di origine interna che di origine esterna, quali norme, leggi, specifiche o disegni
del cliente. Ci comporta entrare nel merito di:
- catalogazione, acquisto e aggiornamento della documentazione di origine esterna;
- approvazione ed emissione dei documenti e dei dati
- gestione delle liste degli assegnatari dei documenti, per gli aggiornamenti e per garantire che copie aggiornate
della documentazione siano disponibili presso gli utilizzatori;
- gestione del processo di verifica e approvazione delle modifiche
Il controllo dei documenti si estende a tutti i documenti facenti parte del FPC.
3.2.4 Acquisto di materiali, servizi e subappalto
Questo argomento deve essere sviluppato descrivendo le regole da seguire in azienda per tenere asotto controllo il
processo di approvvigionamento, al fine di assicurare che i prodotti o i servizi acquistati siano conformi ai requisiti
specificati; questo significa entrare nel merito di:
- definizione delle informazioni contenute negli ordine ai fornitori affinch si escludano fraintendimenti
- Valutazione dei fornitori (Iniziale e di mantenimento) affinch lazienda possa gestire e non subire i fornitori
da un punto di vista qualitativo;
- Regolamentazione delle verifiche da effettuare
3.2.5 Identificazione e rintracciabilit del prodotto
Questa parte del Manuale deve trattare le regole adottate in azienda per tenere sotto controllo visivamente tutti i
materiali, ai diversi sradi del ciclo logistico, attraverso bren chiari sistemi di identificazione e correlazione ai documenti
relativi affinch:
- non si utilizzino materiali diversi da quelli voluti
- quando richiesto, risalire dal materiale, alle fonti di informazione relative ai controlli, lotti o altre
identificazioni nel tempo, mediante consultazione di documenti pertinenti.
3.2.6 Gestione della Produzione
Questo argomento deve essere sviluppato descrivendo le regole da applicare in azienda per tenere sotto controllo il
processo produttivo, in quanto sicuramente incidenti sulla conformit del prodotto alle norme armonizzate applicabili.
Cio significa:
- descrivere i processi, le loro interrelazioni, le regole operative per utilizzarli e controllarli al meglio (flow-chart
e istruzioni di processo)
- definire i criteri e le regole per benestariare, monitorare e valicare i processi;
- definire i piani di controllo del processo
- definire i processi speciali presenti e le qualifiche dei relativi operatori
- definire gli appositi piani di manutenzione
- definire le regole per la conservazione delle registrazioni relative ai processi.
3.2.7 Ispezioni e prove
Significa descrivere le regole aziendali per effettuare il controllo di conformit dei prodotti e delle loro materie prime
e/o componenti. Cio significa descrivere i metodi, le azioni e le responsabilit assegnate in azienda per cautelarsi dal
rischio di immettere sul mercato prodotti non conformi ai requisiti stabiliti dalle norme armonizzate del prodotto; per
questo si dovranno considerare:
- ispezioni e prove in entrata
- ispezioni e prove sui semilavorati durante la lavorazione
- ispezioni e prove sui prodotti finiti
Queste ispezioni e prove eseguiti secondo quanto definito nei piani di controllo, debbono assicurare che il livello di
conformit dei prodotti ai requisiti specificati sia pienamente sotto controllo.

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Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE
3.2.8 Apparecchiature di misura controllo e collaudo
Poich le considerazioni di cui al punto precedente vengono normalmente tratte sui risultati di verifiche in cui si
utilizzano anche apparecchiature specifiche, necessario che le apparecchiature utilizzate siano censite, documentate,
tenute sotto controllo, tarate e mantenute al meglio. E necessario stabilire un ciclo di controllo, taratura e manutenzione
ad intervalli e metodi prestabiliti, al fine di assicurare che lincertezza di misura sia compatibile con lesigenze di
misurazione; vanno definiti i criteri di registrazione e conservazione dei dati; la riferibilit delle misure deve essere
garantita a campioni di misura nazionali riconosciuti.
3.2.9 Controllo dei prodotti non conformi
Si devono descrivere le regole per effettuare la gestione dei prodotti non conformi, dalla fase di riconoscimento della
non conformit alla sua risoluzione; ci comporta affrontare le fasi di:
- identificazione, documentazione e valutazione del prodotto non conforme
- segregazione, trattamento e notificazione alle funzioni interessate
- richiesta di concessione al cliente
- decisione sul tipo di intervento con responsabilit e tempi di attuazione
- riscontro del prodotto dopo eventuale riparazione
- registrazione delle non conformit e degli interventi fino alla chiusura.
NB Risolvere una non conformit significa decidere se i prodotti nomn conformi rilevati debbano essere:
- accettati in concessione
- rilavorati
- declassati o scartati.
3.2.10 Azioni correttive
Dopo la chiusura delle non conformit, lanalisi periodica delle registrazioni di tutte le non conformit identificate pu
evidenziare delle criticit o situazioni di ripetitivit o sistematicit che richiedono di riconoscere ed intervenire sulle
cause generatrici, per evitare eventuali ricorrenze. Si parla quindi di azioni correttive. Questo significa descrivere le
regole da seguire per lemissione, la verifica e la registrazione delle AC fino alla loro chiusura. Le registrazioni delle
AC fanno parte degli elementi in ingresso per il Riesame da parte della Direzione.
3.2.11 - Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio
Questo argomento v sviluppato descrivendo le regole da applicare per evitare che i materiali perdano i requisiti di
conformit in seguito a scorretta gestione degli aspetti di Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio. Ci
comporta stabilire:
- le modalit di movimentazione per evitare danni e deterioramenti e relativo addestramento
- lay out di magazzino, regolamentazione accesso, immagazzinamento e deposito, valutazione periodica della
conservazione dei prodotti
- le modalit di imballaggio, confezionamento e marcatura
- le modalit di protezione durante il trasporto e fino alla consegna.
3.2.12 Addestramento
Si devono stabilire le regole per assicurare che il personale impiegato possegga le conoscenze necessarie a svolgere nel
modo migliore il proprio lavoro, rispettando le linee politiche per la gestione dichiarate dalla Direzione. Ci comporta
illustrare:
- come si individuano i bisogni formativi e di addestramento
- come lo si pianifica, lo si esegue e lo si registra
- quando e come si richiede la presenza di particolari qualifiche
- come vengono archiviate e conservate le registrazioni delladdestramento.

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Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

PARTE SECONDA

GUIDA ALLA REDAZIONE DEL MANUALE


DEL CONTROLLO DI PRODUZIONE IN FABBRICA
UN MODELLO DI MANUALE STANDARD
Le pagine che seguono non costituiscono un Manuale del Controllo di produzione in fabbrica (FPC), nel senso che non
contengono un Manuale compiuto bens uno standard minimo, arricchito di suggerimenti ed esempi, e concepito come
una guida alla compilazione.
Il modello proposto, infatti, non riferito ad uno specifico prodotto, ma riporta una struttura valida in via generale,
adattabile di volta in volta a singoli prodotti rientranti nel campo di applicazione della Direttiva 89/106/CE.
Limpostazione adottata parte dallarchitettura pi ricorrente degli elementi del FPC cos come riportati dalle norme
armonizzate; si cercato di fornire una rassegna il pi completa possibile degli elementi FPC richiesti per i vari
prodotti; sar cura del progettista il FPC da realizzare, di scegliere fra quelli proposti, gli elementi del FPC richiesti
nella norma armonizzata di prodotto per il quale si deve sviluppare il Manuale FPC.

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Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE

LOGO AZIENDALE

NOME E RAGIONE SOCIALE PER


ESTESO
Indirizzo, sede, telefono, fax, E-mail

MFPC

MANUALE DEL CONTROLLO DI PRODUZIONE IN FABBRICA


Secondo la Direttiva 89/106/CE

Copia Controllata n
Copia non controllata n..

Edizione n..revemessa in data

Questo Manuale di propriet della (azienda)


Ogni divulgazione e riproduzione o cessione di contenuti
A terzi deve essere autorizzata dalla stessa impresa

Emesso da: Responsabile del FPC

Approvato da: Direzione Aziendale

Firma..

Firma

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LOGO AZIENDALE

NOME E RAGIONE SOCIALE PER


ESTESO
Indirizzo, sede, telefono, fax, E-mail

INDICE

0.1 Indice Generale del Manuale


0.2 Correlazione Manuale-Procedure

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MFPC

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CAPITOLO 0

CODICE

MFPC

TITOLO

0.1 - INDICE GENERALE DEL MANUALE

1.

Revisione. Pag.X /Y
Data

Presentazione preliminare
1.1. Il Manuale
.1.1. Scopo del Manuale
.1.2. Struttura del Manuale
.1.3. Destinatari del Manuale
1.2. L azienda
1.2.1. Descrizione
1.2.2. Flow-Chart
1.3. Riferimenti
1.3.1. Generalit
1.3.2. Norme correlate
1.3.3. Terminologia

2. Responsabilit della Direzione e Organizzazione


2.1. Scopo e Generalit
2.2. Delega della Direzione
2.3. Politica Aziendale
2.3.1. Obiettivi di gestione
2.4. Organizzazione generale
2.4.1. Organigramma
2.4.2. Matrice delle responsabilit
2.4.3. Responsabilit e autorit
2.5. Riesame da parte della Direzione

3. Progettazione
3.1. Scopo e Generalit
3.2. Verifica e validazione della progettazione

4. Gestione e Controllo della Documentazione


4.1.
4.2.
4.3.
4.4.

Scopo e Generalit
- Emissione di un documento
Codifica dei documenti
Aggiornamento di un documento

5. Acquisto di materiali , servizi e subappaltoScopo e Generalit


5.1.
5.2.
5.3.
5.4.

Stesura dellordine di acquisto


Valutazione e sorveglianza fornitori
Dati di acquisto e specifiche
Verifica dei beni acquistati

6. Identificazione e rintracciabilit
6.1. Scopo, Generalit e definizioni
6.2. Identificazione prodotti
6.3. Sistema di rintracciabilit

7. Gestione della produzione


7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
7.5.
7.6.

Scopo e Generalit
I Processi e i controlli
Flow chart dei processi
Qualifiche, monitoraggi e validazioni
Responsabilit del controllo dei processi
Manutenzione dei mezzi di produzione

8. Ispezioni e prove
8.1. Scopo e Generalit
8.2. Prove, controlli e collaudi in accettazione
8.3. Prove, controlli e collaudi in produzione

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8.4. Prove, controlli e collaudi sul prodotto finito

9. Apparecchiature di misura, controllo e collaudo


9.1.
9.2.
9.3.
9.4.

Scopo e Generalit
Elenco delle principali apparecchiature
Sistema di Taratura
Responsabilit

10. Controllo del prodotto non conforme e Azioni Correttive


10.1. Scopo e Generalit
10.2. Identificazione dei prodotti non conformi
10.3. Gestione delle non conformit
10.4. Azioni Correttive

11. Azioni correttive e preventive


11.1. Scopo e Generalit
11.2. Origine e tipologia
11.3. Azioni sui fornitori
11.4. Responsabilit
11.5. Organizzazione della prevenzione

12. Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio


12.1. Scopo e Generalit
12.2. Movimentazione
12.3. Stoccaggio
12.4. Imballaggio
12.5. Spedizione e consegna

13. Controllo delle registrazioni


13.1. Scopo e Generalit
13.2. Principali registrazioni
13.3. Responsabilit per le registrazioni

14. Formazione e Addestramento


14.1. Scopo e Generalit
14.2. Pianificazione e registrazione
14.3. Qualificazioni particolari
Sulla pagina di apertura di ogni capitolo riportato il riferimento alle
Procedure richiamate nei diversi punti del capitolo stesso.

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0.2 CORRELAZIONE MANUALE-PROCEDURE

1. Presentazione preliminare
PRO 01 Gestione della Documentazione del FPC

Responsabilit della Direzione e Organizzazione


PRO 02 Riesame della Direzione
IL 02 Descrizione delle posizioni organizzative

Progettazione
.1. Scopo e Generalit
.2. Verifica e validazione della progettazione
PRO 03 Verifica, validazione e modifica della progettazione

Il Controllo della produzione in Fabbrica (FPC)


PRO 04 Fasi esecutive, Parametri e Controllo di processo
PRO 05 Manutenzione degli impianti e delle apparecchiature
PRO 06 - Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio

Gestione e Controllo della Documentazione


PRO 01 Gestione della Documentazione del FPC

Acquisto di materiali , servizi e subappalto


PRO 07 La gestione del processo di acquisto
PRO 08 Qualifica e sorveglianza dei fornitori
PRO 09 Controllo di accettazione

Identificazione e rintracciabilit
PRO 10 Codifica dei prodotti e rintracciabilit

Ispezioni e prove
PRO 09 Controllo di accettazione
PRO 11 Controllo durante la produzione
PRO 12 Controllo finale

- Apparecchiature di misura, controllo e collaudo


PRO 13 Taratura e controllo della strumentazione

Controllo del prodotto non conforme e Azioni Correttive


PRO 14 Analisi e trattamento delle non conformit
PRO 15 Prodotti resi dal cliente non conformi
11- Azioni correttive e preventive
PRO 16 Gestione Azioni Correttive
11. Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio
PRO 06 - Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio
12. Controllo delle registrazioni
PRO 01 Gestione della Documentazione del FPC
14. Formazione e Addestramento
PRO 17 Gestione di formazione e addestramento

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CAPITOLO 1

CODICE

MFPC

TITOLO

1 - PRESENTAZIONE PRELIMINARE

Presentazione preliminare
.1. Il Manuale
.1.1. Scopo del Manuale
.1.2. Struttura del Manuale
.1.3. Destinatari del Manuale

.2. L azienda
.2.1. Descrizione
.2.2. Flow-Chart

.3. Riferimenti
.3.1. Generalit
.3.2. Norme correlate
.3.3. Terminologia

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente Procedura:


PRO 01 Gestione della Documentazione del FPC

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Revisione. Pag.X /Y
Data

MANUALE FPC
Linee Guida per la redazione del Manuale del
Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE
1.1 IL MANUALE
1.1.1
Scopo e Generalita
Il presente punto tratta dello scopo e generalit, della struttura e dei destinatari del Manuale.
Il Controllo della produzione in fabbrica (FPC) descritto in questo manuale si applica alla produzione aziendale di
Inserire lelenco dei prodotti per i quali si applica il sistema di controllo della produzione in fabbrica descritto nel
Manuale
Il contenuto del Manuale costituisce la sintesi degli impegni che la Direzione aziendale ha deciso di assumersi per la
sicurezza del prodotto ed da considerare sia come riferimento per valutare la rispondenza del Sistema di Controllo
della produzione in Fabbrica (FPC) alle norme o leggi specificate, sia come riferimento rispetto a cui valutare il
grado di attuazione delle prescrizioni contenute nel Manuale stesso e nelle Procedure/Istruzioni collegate, nel
comportamento quotidiano da parte di tutti i dipendenti dellazienda.
Per dare evidenza della struttura del Sistema, oltre allindice stata riportata la correlazione generale fra Manuale e
Procedure; il frontespizio di ogni capitolo del Manuale riporta le singole procedure cui rifarsi per identificare le
modalit
Gli scopi del Manuale FPC sono:
costituire un documento di definizione del Sistema FPC per garantire la conformit dei prodotti alle disposizioni
della Direttiva 89/106/CE
illustrare e precisare la struttura aziendale, le responsabilit e le risorse disponibili per attuare quanto previsto dal
FPC
fungere da standard operativo di riferimento verso linterno e lesterno, da utilizzare come una road-map per la
sicurezza dei prodotti
essere veicolo di promozione e diffusione della cultura e dei comportamenti conseguenti da adottare per la
sicurezza dei prodotti
Il Manuale stato redatto a cura dellUfficio FPC con il supporto degli altri enti aziendali ed approvato in ogni
sua parte dalla Direzione aziendale.
distribuito in copie numerate, controllate e costantemente aggiornate a una serie di destinatari, il cui elenco in
possesso del responsabile dellUfficio FPC.
Pu essere distribuito anche in copie non controllate e quindi non soggette ad aggiornamento, a fini di immagine e
trattativa commerciale, su richiesta dellinteressato o di un ente promotore interno.
Laggiornamento e la distribuzione del Manuale responsabilit dellUfficio FPC, in linea con la delega assegnata
(vedi successivo punto 3 del capitolo 1) e con le modalit illustrate nella Procedura PRO 01.

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Controllo di Produzione in Fabbrica in conformit alla Direttiva 89/106/CE
1.1.2 Struttura del Manuale
La documentazione di Sistema stata articolata in tre livelli livelli:

1 Livello : Manuale
2 Livello : Procedure
3 Livello : Registrazioni, Istruzioni, Doc. di provenienza esterna, altri Doc.

il livello di sintesi (Manuale), che costituisce la parte visibile; il livello Procedure,Registrazioni Istruzioni,
che costituisce il know-how aziendale e non visibile, se non per le persone autorizzate e per i valutatori esterni
incaricati delle visite ispettive o della sorveglianza; le procedure sono raccolte a parte in una Raccolta delle
Procedure.
Il Manuale strutturato in capitoli numerati, ogni capitolo articolato in punti e i punti possono essere suddivisi in
paragrafi.
Allinizio del Manuale riportato lindice generale dei capitoli e allinizio di ogni capitolo riportato lindice degli
specifici contenuti con il riferimento alle procedure richiamate.
Ogni pagina reca nellintestazione il numero e il titolo del capitolo.
La numerazione delle pagine sviluppata allinterno di ogni capitolo riportando in testata il numero corrente della
pagina ed il numero totale delle pagine del capitolo (es. 2/7)

La copertina del Manuale prevede un numero di edizione, oltre a un numero della revisione.
Come principio generale:
cambia lindice di revisione del Manuale, quando al suo interno si apportano variazioni che non si riferiscono a
sostanziali cambiamenti della struttura e del modo di operare dellazienda;
cambia il livello di edizione del Manuale, quando invece il contenuto fa riferimento a sostanziali cambiamenti
della struttura e del modo di operare dellazienda.
1.1.3 Destinatari del Manuale
Le persone a cui consegnare copia del Manuale FPC saranno normalmente tutti coloro che hanno responsabilit
di dirigere, sovrintendere, eseguire e verificare le attivit aventi influenza sulla conformit dei prodotti alle leggi
e alle norma armonizzate applicabili.
In particolare si fa riferimento a coloro che abbiano lautonomia e la libert organizzativa per:
promuovere le azioni atte a prevenire il verificarsi di difettosit,
proporre, attuare o verificare lattuazione di azioni correttive, per evitare la ricorrenza di condizioni non
conformi rilevate e segnalate;
mantenere il controllo di processi aventi influenza sulle caratteristiche del prodotto.
Loro compito sar mantenere ordinatamente disponibile per la consultazione (allo stato di aggiornamento corrente)
il Manuale, per quanto necessario (insieme alle procedure collegate) e diffonderne la conoscenza ai propri
collaboratori, provvedendo a istruirli allo scopo e impegnandosi a non far uscire il know-how allesterno
dellazienda, se non autorizzati dalla Direzione.

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1.2 LAzienda
1.2.1 - Descrizione
Il presente punto tratta della presentazione dellazienda e della schematica descrizione del flusso principale di
attivit.

Qui vanno riportati i principali dati descrittivi dellAzienda e dellattivit svolta, ad


esempio
- denominazione e ragione sociale
- anno di fondazione e brevi cenni storici
- tipologia di prodotti oggetto dellattivit aziendale
- segmenti a aree geografiche a cui rivolto il mercato aziendale
- descrizione del tipo di attivit aziendali
- numero, tipo e descrizione dei siti produttivi
- tipo di tecnologie utilizzate
- caratteristiche delle principali macchine ed impianti
- principali fornitori e approvvigionamenti
- referenze commerciali
- eventuali siti internet
- altre notizie utili a fornire la pi completa e veritiera immagine aziendale.

1.2.2 Flow-chart
FLOW-CHART AZIENDALE

Il ciclo delle attivit aziendali pu essere rappresentato dalla seguente flow-chart:

Va riportata la rappresentazione grafica, con un diagramma a blocchi,


di sintesi del ciclo di attivit aziendali, compreso i processi specifici di
realizzazione del prodotto.
N.B. Se alle diverse fasi della flow-chart vengono associate le
procedure che danno le specifiche istruzioni su come procedere, lo
schema si configura di fatto come una pianificazione della gestione del
FPC.
In appendice 4 si riporta un fac-simile di flow-chart per il processo di
controllo degli approvvigionamenti.

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1.3 Riferimenti
1.3.1 - Generalit
Il presente punto tratta dei riferimenti normativi, legislativi e terminologici cui rifarsi in materia di Marcatura CE e
Controllo della produzione in Fabbrica (FPC).
1.3.2 Norme e Regolamenti
- Per il Sottosistema qualit si fa riferimento alla serie di norme UNI EN ISO 9000 e in particolare alla norma
specifica di competenza UNI EN ISO 9001:2000.
Per la parte del Manuale inerente la qualit si fa riferimento alla norma ISO 10013, che riporta le linee guida per
la stesura e lo sviluppo.
Per la conformit del prodotto si fa riferimento alla/alle norme armonizzate UNI EN
Riportare qui le norme armonizzate di prodotto
Per le diposizioni relative alla marcatura CE dei prodotti, la Direttiva 89/106/CE ed i disposti nazionali di
recepimento
Per i documenti di conformit, Istituto Giordano Regolamento a seguito disposizioni governative per il rilascio
dei documenti di conformit dei prodotti da costruzione alla Direttiva 89/106/CE
1.3.3 - Terminologia
Per la terminologia e le definizioni relative a tutti gli argomenti aventi influenza sulla qualit si rimanda alla
norma ISO 9000;
Per la terminologia relativa al prodotto si rimanda alla specifica norma armonizzata.;
Per la terminologia relativa alla Marcatura Ce si rimanda in generale alla Direttiva 89/106/CE .

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LOGO AZIENDALE

CAPITOLO 2

CODICE

MFPC

TITOLO

2 RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE E


ORGANIZZAZIONE

Revisione. Pag.X /Y
Data

2. Responsabilit della Direzione e Organizzazione


2.1 Scopo e Generalit
2.2 Delega della Direzione
2.3 Politica Aziendale
2.3.1
Obiettivi di gestione
2.4 Organizzazione generale
2.4.1
Organigramma
2.4.2
Matrice delle responsabilit
2.4.3
Responsabilit e autorit
2.5 Riesame da parte della Direzione
In questo capitolo si fa riferimento alle seguenti procedure:
PRO 02 Riesame della Direzione
IL 02 Descrizione delle posizioni organizzative
2.1 Scopo e Generalit
Scopo di questo capitolo chiarire le responsabilit proprie della Direzione e portare a conoscenza il lettore di
questo Manuale degli intendimenti di politica aziendale che la Direzione ha assunto per una conduzione che soddisfi
requisiti del Controllo della produzione in Fabbrica (FPC) in linea con le norme armonizzate di riferimento.
Ci comporta anche chiarire che tutto il personale dovr, secondo le proprie competenze e il proprio ruolo, assumere
le responsabilit inerenti lattuazione del FPC in linea con linformazione ricevuta.
Altro scopo di questo capitolo descrivere la struttura organizzativa che la Direzione intende sia instaurata in
azienda, per attribuire alle diverse posizioni aziendali la dimensione e lautorit bilanciate, al fine di contribuire al
meglio allattuazione della politica definita.

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2.2 - Delega della Direzione
Al fine di perseguire e mantenere la conformit del FPC alla normativa armonizzata di riferimento, puntando a una
ottimale organizzazione delle risorse, per ottenere la messa sul mercato di prodotti conformi alle disposizioni di legge
e alle richieste dei clienti,
la Direzione Aziendale nella persona del legale rappresentante
..
conferisce delega al Rappresentante della Direzione per il FPC
.
Per garantire lattuazione ed il rispetto dei requisiti FPC descritti in questo Manuale.

In particolare la Direzione:
conferisce alla funzione delegata la responsabilit di essere garante -verso la Direzione stessa- che il sistema FPC
venga mantenuto, attraverso lesecuzione di adeguata sorveglianza, i cui feedback, analitici e propositivi, devono
essere presentati per conseguire tempestivit di decisione e di intervento .

LA DIREZIONE AZIENDALE
Firma..

IL RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE PER IL FPC


Firma..

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2.3 - Politica Aziendale
Essere competitivi significa anche puntare alla sicurezza dei propri prodotti in conformit alle leggi e alle norme
applicabili attraverso una costante applicazione delle tecniche e delle metodologie stabilite nel Manuale per il
funzionamento del FPC.
Si ritiene pertanto necessaria una forte responsabilizzazione da parte di tutti gli addetti a garantire la rigorosit del
proprio operato con la massima attenzione per la realizzazione del FPC descritto nel Manuale.
In particolare ci va perseguito con:
- rispetto delle leggi e normative applicabili al prodotto
- rispetto dei requisiti del cliente
- efficienza operativa dei processi
- ricerca prioritaria della conformit del prodotto
- prevenzione delle non conformit, invece di eliminazione a posteriori o pura registrazione.
Per tutto ci la Direzione si impegna:
- ad assumere un ruolo attivo di promozione e guida delle attivit previste per il FPC
- a diffondere a tutti i livelli i contenuti del Manuale e delle Procedure
- a verificare i risultati ottenuti.
2.3.1
- Obiettivi di gestione e indicatori
Il punto di partenza per la realizzazione di queste politiche stato individuato nel perseguimento dei seguenti obiettivi:
- istituire e formalizzare un sistema FPC secondo le norme applicabili al prodotto
- assicurare il rispetto dei requisiti di sicurezza, in conformit ai requisiti specificati nelle norme armonizzate e nelle
richieste dei clienti
- mantenere costantemente monitorato il grado di conformit del FPC ai requisiti stabiliti
- promuovere ed implementare programmi di addestramento e formazione del personale a tutti i livelli al fine di
ottimizzare il processo di crescita delle risorse umane.
Il criterio per verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi insiti nella politica, consiste nel far riferimento a
indicatori direttamente correlati ai parametri gestionali ritenuti particolarmente significativi.
Questi indicatori possono essere periodicamente rivisti e ridimensionati per guidare lazienda in termini migliorativi.

Si riportano a titolo di esempio non esaustivo esempi di indicatori che potrebbero


essere assunti come riferimenti di buona gestione del FPC:
- non conformit di prodotto segnalate dal mercato
- non conformit di prodotto rilevate allinterno, alla fase finale
- non conformit di lavorazione rilevate durante i processi
- ore di formazione/addetto per settore e in media aziendale
- costi non qualit fornitori su acquisti
- efficienza globale degli impianti
- valore aggiunto per addetto
- profitto per addetto
- altri indicatori

Il raggiungimento o lo scostamento dei valori consuntivi di periodo rispetto ai valori obiettivo costituir elemento
concreto e di giudizio globale per valutare lefficacia in termini di reale soddisfacimento della politica Aziendale in fase
Di Riesame periodico del Sistema FPC da parte della Direzione.

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2.4 Organizzazione generale
Lorganizzazione generale descritta dalla rappresentazione grafica della suddivisione in aree di competenza
(organigramma), integrata da una matrice di correlazione fra funzioni e attivit (matrice delle responsabilit) e dalla
descrizione dettagliata delle singole posizioni organizzative (mansionari).
La strutturazione che la Direzione ha definito basata su un organo di coordinamento e una struttura organizzativa
formalizzata.
Lorgano di coordinamento il Comitato guida, di cui pi avanti sono illustrate le funzioni.
La struttura organizzativa rappresentata graficamente pi oltre nel presente capitolo e descritta in dettaglio nelle
pagine successive.
Lorgano di coordinamento denominato Comitato guida viene costituito a supporto di alcune attivit della Direzione
generale.
Lo scopo quello di dare appoggio e consulenza alle funzioni aziendali per tutte le attivit inerenti alla gestione del
Sistema FPC, fungendo da ente facilitatore per qualsiasi problema interrelazionale; inoltre di coadiuvare la
Direzione generale nel processo periodico di Riesame del Sistema integrato e di pianificazione degli interventi
correttivi, preventivi e di miglioramento in generale.
I compiti che competono al Comitato guida sono:
riunirsi periodicamente per analizzare lo stato dei bisogni delle funzioni aziendali rispetto allobiettivo dichiarato
di attuare i requisiti di Sistema FPC;
riunirsi, con cadenza periodica, per analizzare criticamente i risultati delle verifiche ispettive interne, effettuare
lautovalutazione del grado di rispondenza concreta dellattuazione dei comportamenti ai requisiti di Sistema,
confrontare le prestazioni ai valori degli indicatori di gestione di cui al punto 2.3.1 e proporre obiettivi di
correzione e/o miglioramento per il periodo successivo.
Le risultanze di tali riunioni saranno sottoposte alla Direzione affinch ne tragga spunti per il proprio riesame, in cui
dare ufficialmente il giudizio e gli obiettivi per il periodo a venire.
Sono delegate a partecipare al Comitato guida le seguenti funzioni:
Elencare le funzioni che lazienda ritiene di coinvolgere
Nel gruppo di progetto/Comitato guida
2.4.1

Organigramma
Rappresentare lorganigramma aziendale rispondendo al
quesito: chi fa che cosa.

2.4.2
- Matrice delle responsabilit
La matrice delle responsabilit illustra i legami fra le varie funzioni presentate nel nellorganigramma e le attivit
principali, normalmente oggetto di procedure
La compilazione della matrice delle responsabilit anche un esercizio di
razionalizzazione organizzativa: nello schema- che va personalizzato- andranno
trascritte le funzioni (Fn) e le attivit individuate in azienda
F1
F2
F3
F4
F5
Attivit a) FR
FC
FS
FS
Attivit b) FS
FR
FC
Attivit c)
FR
FC
Attivit n)
FS
FR
FC
FR Funzione responsabile FC Funzione coadiutrice FS Funzione di supporto

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2.4.3

Responsabilit e autorit
In questo punto vanno descritte tutte le posizioni organizzative pi
significative. A titolo indicativo in appendice 5 illustrato un modello da
utilizzare per la descrizione delle posizioni organizzative.
Per un aiuto a stilare i vari mansionari ricorrere ad un manuale di
organizzazione aziendale.

2.5 Riesame da parte della Direzione


La Direzione aziendale responsabile del periodico riesame del Sistema FPC, per assicurarne ladeguatezza e
lefficacia nel tempo. Per questo promuove riunioni periodiche del Comitato guida.
Lo scopo che il Comitato esamini le risultanze delle verifiche svolte, affinch anche con lanalisi degli scostamenti
dei valori consuntivi dai valori standard degli indicatori obiettivo possa proporre alla direzione una valutazione del
livello di rispondenza degli standard impostati rispetto alla norma o legge di riferimento e la congruenza fra
comportamenti aziendali e politiche/procedure definite. In queste occasioni saranno anche proposti i nuovi obiettivi di
miglioramento.
In seguito allesame delle risultanze succitate, compito dellUfficio FPC redigere un verbale di Proposta e
suggerimenti per la Direzione, ove vengono riportate le valutazioni emerse in sede di riunione e i piani di azioni
correttive e/o migliorative consigliate.
Sar poi la Direzione, sulla base di tali indicazioni, a formalizzare un proprio documento Riesame della Direzione, su
cui definir le decisioni prese, cogliendo, integrando o variando secondo la propria strategia quelle ricevute come
proposta e fissando i valori degli indicatori obiettivo, per il periodo a venire; le decisioni prese potrebbero comportare
modifiche di politica, sottosistema procedurale, hardware o situazione ambientale in generale, anche in dipendenza dei
cambiamenti del contesto (in senso lato) in cui lazienda agisce.
Il documento definitivo verr archiviato a cura dellUfficio FPC che ha il compito di coordinare le applicazioni e
di verificare il loro reale stato di attuazione, fornendo costante aggiornamento alla Direzione e una copia verr
consegnata ai componenti del Comitato.
Per i dettagli metodologici, formali e specifici si veda la specifica procedura PRO 02.

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CAPITOLO 3

CODICE

MFPC

TITOLO
Revisione. Pag.X /Y
Data

3 PROGETTAZIONE

3.
3.1
3.2
3.3
3.4

Progettazione
Scopo e Generalit
Pianificazione della progettazione e sviluppo
Verifica e validazione della progettazione
Modifiche alla progettazione

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente procedura PRO 03 Verifica, validazione e modifiche della
progettazione

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3.1 Scopo e Generalit
Scopo del capitolo illustrare le modalit attuate per tenere sotto controllo e documentare le fasi di Verifica e
validazione della progettazione del prodotto, dal punto di vista dei suoi requisiti di sicurezza in conformit alla
norma armonizzata applicabile, alle prescrizioni di legge e alle richieste dei clienti.
Lesecuzione delle attivit o di alcune sue parti pu essere delegata in casi specifici a studi professionali esterni, o
altre organizzazioni, previa valutazione da parte della Direzione aziendale.
3.2 Verifica e validazione dei risultati della progettazione
3.2.1 Risultati della progettazione
I risultati della progettazione esprimibili in specifiche, distinte base, disegni esecutivi, schemi, calcoli di
dimensionamento, analisi funzionali ecc. devono garantire la rispondenza del prodotto ai requisiti delle norme
armonizzate e delle disposizioni specifiche di legge e debbono riportare la valutazione dei rischi effettuata, i criteri e
le misure preventive adottate, oltre a indicare criteri di valutazione, piani di controlli e verifiche, unitamente alle
informazioni operative da fornire agli esecutori e al livello di formazione e di skill richiesti.
Quando si tratta di rispondere a requisiti di legge, occorre citare
nei verbali di verifica i precisi riferimenti legislativi
Fra i risultati della progettazione va data particolare evidenza ai criteri di accettazione (ricavati come conseguenza
della definizione delle caratteristiche), ossia alla definizione dei limiti entro cui, attraverso prove e controlli, si
possono gestire i processi (siano essi generatori di prodotti/servizi o altri processi svolti in azienda), affinch sia
garantito lottenimento di risultati rispondenti alle specifiche iniziali.
Ci vale a livello di materiali di acquisto, di operazioni durante i processi di trasformazione e di output degli stessi.
I risultati della progettazione costituiscono lelemento di partenza per procedere alle attivit di verifica e validazione
del progetto: verificare e validare il progetto significa verificare e validare i risultati della progettazione compreso
eventuali prototipi.
3.2.2 Verifica della progettazione
Gli elaborati che esprimono i risultati della progettazione sono sottoposti ad analisi e verifica critica per garantirne la
rispondenza ai requisiti stabiliti.
Per questo vengono eseguite:
- elaborazioni e calcoli alternativi (verifiche strutturali, cinematiche, di sicurezza , simulazioni funzionali
- prove di tipo, con relativa qualificazione del prodotto, con lobiettivo finale della validazione
Eventuali modelli di verifica tramite computer vengono archiviati
nella memoria del sistema in modo che siano rintracciabili in caso di
necessit
La pianificazione, lesecuzione, la realizzazione e la registrazione delle attivit di verifica illustrata nella procedura
PR03 Verifica, validazione e modifiche della progettazione
3.2.3 Validazione del progetto
Dopo che le attivit di verifica della progettazione siano state eseguite con esito positivo e si siano avuti i primi
riscontri dal mercato, necessario passare alla validazione del progetto, ove per validazione si intende
lassicurazione che il progetto soddisfi le esigenze definite nei requisiti di base e/o i requisiti specificatamente
richiesti dal cliente/utilizzatore e/o dalle norme tecniche o leggi di riferimento.
Tale validazione far anche riferimento a ben definite condizioni operative, ed eventualmente potr essere eseguita
prevedendo utilizzazioni diverse del prodotto, purch per ogni validazione venga fatto riferimento alla specifica
utilizzazione e alle relative condizioni operative.
La pianificazione, lesecuzione, la realizzazione e la registrazione delle attivit di validazione illustrata
procedura PR03 Verifica, validazione e modifiche della progettazione

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3.3 Modifiche alla progettazione
Le modifiche a un prodotto/processo/servizio possono intervenire a diversi livelli:
modifiche di parametri funzionali e di sicurezza;
modifiche di metodi/attrezzature, tecnologie di processo, cicli e tempi;
modifiche di piani di controllo delle caratteristiche qualitative, di sicurezza.
Ciascuno dei tipi di modifica sopra visti pu incidere sulla verifica e validazione della progettazione.
pertanto necessario che, qualunque sia lente proponente la modifica, questa segua un iter procedurale che assicuri
la fattibilit a livello di caratteristiche di progetto, di esecuzione e di controllo; il tutto deve essere registrato e
completato dalle opportune analisi economiche di costi/benefici.
Ogni modifica deve essere approvata dallente responsabile della progettazione e resa operativa attraverso il
coinvolgimento delle funzioni che sarebbero successivamente coinvolte nelle fasi esecutive e di controllo.
Per i dettagli operativi si veda la Procedura PRO3 - Verifica, validazione e modifiche della progettazione

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CAPITOLO 4

CODICE

MFPC

TITOLO

4 GESTIONE E CONTROLLO DELLA


DOCUMENTAZIONE

Gestione e Controllo della Documentazione


4.1 Scopo e Generalit
4.2 - Emissione di un documento
4.3 Codifica dei documenti
4.4 Aggiornamento di un documento

In questo capitolo si fa roferimento alle seguenti procedure:


PR0 01 - Gestione della Documentazione del FPC

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Revisione. Pag.X /Y
Data

MANUALE FPC
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4.1 Scopo e Generalit
Scopo del presente capitolo descrivere i corretti criteri di gestione di tutta la documentazione di origine interna ed
esterna attinente le prescrizioni della norma di riferimento e inerente prodotti, processi e servizi, sia in fase di prima
emissione sia nelle fasi di revisione e aggiornamento dei documenti.
Il contenuto del capitolo va quindi applicato a:
Manuale;
Procedure e Istruzioni operative;
piani di qualit ;
disegni, distinte, schemi, ricette, composizioni, norme interne ecc.;
norme, leggi e specifiche tecniche, di origine esterna (istituzioni, enti normativi, clienti);
altri documenti di qualsiasi carattere influenzanti la conformit dei prodotto.
Per garantire il controllo di tutte le operazioni inerenti il FPC, i vari enti preposti devono formalizzare in modo
chiaro le procedure di settore che, dopo verifica di congruenza da parte dellUfficio FPC, verranno distribuite agli
utilizzatori. Lente emittente deve conservare registrazione degli enti destinatari, in modo che, in caso di modifica,
sia semplice aggiornare la documentazione posseduta dagli utilizzatori.
Il controllo della documentazione consiste nel regolamentare le seguenti attivit:
creazione/emissione del documento;
identificazione e/o codifica e approvazione;
diffusione e/o invio in copia a enti o istituzioni esterne;
archiviazione e conservazione;
modifiche e aggiornamento;
eliminazione o chiara identificazione dei documenti superati.
4.2 Emissione di un documento
La stesura ed emissione di un documento in cui siano toccati elementi del FPC deve essere fatta solo dallente,
funzione aziendale o posizione, in grado di assicurare la competenza tecnica e il grado di addestramento richiesto
relativamente al processo di riferimento.
Ogni documento deve essere firmato dal compilatore e vistato per verifica e approvazione dal responsabile dellente
o funzione aziendale emittente.
Ove si tratti di Procedure, lente emittente assicurer la verifica (con firma del responsabile), ma lemissione potr
considerarsi autorizzata solo dopo verifica di congruenza e firma di approvazione da parte dellUfficio FPC.
Ogni ente emittente di qualsiasi tipo di documentazione oggetto del presente capitolo, manterr un sistema di
identificazione di tale documentazione che indichi in modo univoco lo stato di revisione del documento, in modo da
impedire lutilizzazione inconsapevole di un livello di revisione precedente;
sar cura dellente emittente effettuare linoltro della documentazione di propria pertinenza agli enti interni
utilizzatori .
Salvo indicazioni contrarie specifiche (del tipo: Documento riservato ad accesso limitato a..), tutti gli enti
interessati devono avere libero accesso alla pertinente documentazione di base su cui fondare la verifica e
lapprovazione.
invece responsabilit dellente ricevente e utilizzatore, mantenere la conservazione del documento nello stato di
revisione in corso, tenendo eventualmente evidenziati i documenti corrispondenti a stati di revisione precedenti con
la scritta Superato, in sovrapposizione al contenuto e in dimensioni tali da non ingenerare equivoci, ove sia
ritenuto opportuno mantenerne disponibilit di consultazione.
Per i dettagli operativi, si veda la Procedura PRO 01- Gestione della Documentazione del FPC

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4.3 Codifica dei documenti
Tutti i documenti devono essere identificati.
Ogni documento dovr sempre riportare:
il logo aziendale;
lidentificazione della categoria del documento (disegno, ciclo, procedura ecc.) e una eventuale numerazione o
codifica (numerica, alfanumerica o alfabetica) rispetto a un criterio definito e riferibile;
la data di prima emissione e lente emittente, con firma;
la data delleventuale revisione, con una chiara identificazione del tipo e del livello della revisione;
lente che verifica e approva, con firma, secondo le prescrizioni delle specifiche procedure.
Il documento dovr recare ben visibile anche lindice del livello di revisione effettuata, che su tutto il corpus
documentale deve essere facilmente correlabile alla variante intervenuta. Se si tratta di un documento a pi pagine,
su ogni pagina del documento sar indicato:
il riferimento al documento;
il numero di pagina;
il livello di revisione corrente.
Le norme di codifica dei diversi tipi di documenti sono illustrate nella Procedura PRO 01.
Qualunque ente emetta documentazione ufficiale dovr tenere un elenco di registrazione della distribuzione, in
modo da avere un chiaro strumento di riferimento, in caso di necessit a dialogare con i destinatari della
documentazione, per annullamenti, ritiri e/o modifiche.
4.4 Aggiornamento di un documento
Ogni documento originale dovr essere registrato e archiviato dallUffico FPC, unitamente alla lista di distribuzione,
da mantenere costantemente aggiornata.
I documenti verranno modificati solo a cura dellente che li ha emessi, ogniqualvolta siano espletate le formalit
descritte in apposita procedura di modifica (si veda la Procedura PRO 01), con lapprovazione degli enti competenti.
La natura della modifica sar indicata nel documento modificato o nei suoi allegati; in particolare, quando si tratti di
testi scritti, la modifica sar resa visibile mediante luso di caratteri particolari (corsivi, evidenziati ecc.)
Sar cura dellente che ha apportato modifica (che, come gi detto, deve essere solo lemittente) garantire la
distribuzione del documento modificato, accompagnando tale distribuzione con le informazioni necessarie per la
sostituzione del livello precedente di revisione, ove necessario.

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LOGO AZIENDALE

CAPITOLO 5

CODICE

MFPC

TITOLO

ACQUISTI DI MATERIALI,
SERVIZI E SUBAPPALTO

Revisione. Pag.X /Y
Data

5. Acquisto di materiali , servizi e subappalto


5.1 Scopo e Generalit
5.2 Stesura dellordine di acquisto
5.3 Valutazione e sorveglianza fornitori
5.4 Dati di acquisto e specifiche
5.5 Verifica dei beni acquistati

In questo capitolo si fa riferimento alle aseguenti procedure


PRO 07 La gestione del processo di acquisto
PRO 08 Qualifica e sorveglianza dei fornitori
PRO 09 Controllo di accettazione

5.1 Scopo e Generalit


Lo scopo di questo capitolo illustrare le attivit e le modalit per garantire che i prodotti e servizi acquistati
dallazienda e/o le loro modalit di esecuzione o erogazione allinterno della stessa azienda, siano conformi ai
requisiti stabiliti.
La funzione Acquisti in conformit alla politica espressa dalla Direzione aziendale dovr garantire che i prodotti
e servizi che entrano in azienda siano conformi alle specifiche stabilite e che siano acquistati da fornitori qualificati.
Lelenco dei pi significativi prodotti e servizi oggetto dellattivit di approvvigionamento il seguente:
Elencare i principali tipi di beni oggetto di acquisto corrente
da parte dellAzienda.

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5.2 Stesura dellordine di acquisto
Larea di attivit della funzione Acquisti copre tutti i tipi di prodotto e/o servizio acquisibili allesterno dellazienda.
Gli input della funzione Acquisti sono costituiti dalle richieste di acquisto autorizzate:
Tali richieste di acquisto sfoceranno poi in ordini chiusi o in ordini aperti di acquisto, a seconda dei casi.
Per lo svolgimento del percorso di approvvigionamento, si veda la procedura operativa PRO 07 La gestione del
processo di acquisto
La fase di formalizzazione ed emissione ordini di approvvigionamento con particolare riguardo a tutti i prodotti e
servizi influenzanti qualit e sicurezza fa riferimento al documento Ordine di acquisto che deve contenere le
seguenti informazioni:
numero dordine, data e dati identificativi del fornitore;
codice, descrizione, unit di misura e quantit del prodotto/servizio;
rimando a disegni e/o specifiche aziendali (eventuali capitolati di prodotto) che chiariscano i requisiti del
prodotto;
condizioni di fornitura complete o condizioni specifiche ulteriori rispetto a capitolati di fornitura pi generali, da
citare;
condizioni e parametri di accettazione, per quanto attiene alle caratteristiche di qualit;
eventuali richieste di dichiarazioni di conformit o di rispetto di particolari procedure di Garanzia qualit;
date di consegna ed eventuali condizioni specifiche;
prezzo unitario convenuto e sconti;
quantaltro sia ritenuto necessario o utile a evitare malintesi con il fornitore e coi clienti.
Gli ordini di approvvigionamento, prima dellinoltro ai fornitori, devono essere verificati in termini di rispondenza a
tutte le prescrizioni di acquisto, dal responsabile della funzione Acquisti, che appone il suo visto, e devono essere
approvati da funzione che abbia la procura alla firma.
La responsabilit dellemissione, correzione, aggiornamento e inoltro degli ordini di
approvvigionamento conferita alla funzione Acquisti.
5.3 Valutazione e sorveglianza fornitori
I fornitori aziendali sono soggetti a due tipi di valutazione:
valutazione iniziale per linserimento nellelenco fornitori attivi o qualificazione;
sorveglianza durante la permanenza nellelenco fornitori attivi, al fine di verificarne la capacit di mantenere i
requisiti prestazionali di fornitura, come previsto in fase di rilascio qualifica.
La valutazione iniziale viene fatta da un team di persone rappresentanti alcune o tutte le funzioni:
Tecnica/ricerca/sviluppo
Metodi/produzione
Qualit
Acquisti
secondo quanto specificato nella Procedura di qualificazione PRO 08.
La sorveglianza viene fatta attraverso lanalisi periodica di dati scaturiti da:
eventuali audit presso fornitore;
rilevamenti di conformit e prestazionali alle specifiche richieste di fornitura, valutati attraverso esecuzione di
processi di vendor rating;
secondo quanto specificato nella relativa Procedura dedicata PRO 08.

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LUfficio FPC ha la responsabilit di mantenere sotto costante valutazione landamento degli indici prestazionali dei
fornitori, al fine di effettuarne concreta gestione secondo la seguente prassi:
1) se la valutazione prestazionale si mantiene elevata o in crescita, cio se il fornitore mantiene o migliora la
propria affidabilit, si possono ridurre (a parit di garanzia) i costi del controllo, passando a un controllo meno
rigido, fino a giungere (nel caso di fornitori eccellenti) al free-pass (condizione in cui i materiali/prodotti
provenienti dal fornitore passano, dallentrata direttamente a magazzino, senza bisogno di subire i controlli di
accettazione);
2) se la valutazione prestazionale si rivela pi bassa di quanto fosse lecito aspettarsi in fase di qualifica, oppure in
calo rispetto alle prestazioni precedenti, opportuno prevedere un audit presso il fornitore, proporre azioni
correttive o migliorative e, nellattesa di verificarne i risultati, passare a controlli di accettazione pi rigidi, in
modo da poter rispondere il pi razionalmente possibile al principio di:
correlare il costo delle attivit (e quindi della struttura) di controllo in accettazione al livello di affidabilit dei
fornitori, controllando di pi quelli maggiormente a rischio e meno quelli meno a rischio.
LUfficio FPC ha anche la responsabilit di mantenere aggiornato il piano degli audit fornitori e delle relative
risultanze , mentre la funzione Acquisti ha la responsabilit di fornire con continuit i dati di valutazione fornitori di
propria competenza, in parallelo alla funzione Controllo accettazione.

Si riportano di seguito alcune indicazioni e suggerimenti per definire i contenuti della


PRO 08, che devono essere correlate a questa parte del manuale.
QUALIFICA FORNITORI
Questo processo consiste nellanalizzare i requisiti di ammissibilit di ogni singolo
fornitore nellalbo fornitori continuativi che influenzano la qualit dei prodotti. Cio
potrebbe comportare la preparazione di check-list in cui si riportano tutte le domande
guida ritenute necessarie per la valutazione iniziale dei fornitori.
Le check-list vanno corredate dai criteri di compilazione e di valutazione ponderata
delle risposte, al fine di pervenire ad un sistema di assegnazione della qualifica
sufficientemente oggettivo
VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEI FORNITORI NEL TEMPO (Vendor
Rating)
Questo processo consiste nellimpostare una rilevazione di indici prestazionali (es.
rispetto dei tempi di consegna, conformit dei lotti consegnati, livello di stabilit dei
prezzi ecc.) che devono poi confluire in un indicatore del livello globale di
prestazione.
Tale indicatore costituisce elemento fondamentale per discriminare i fornitori
realmente affidabili (su cui possibile ridurre la rigidit ed i costi dei controlli in
accettazione) da quelli meno affidabili (verso cui bisogna al contrario concentrare le
risorse di controllo di accettazione, per abbattere il rischio).

Lelenco dei principali fornitori di materiali e servizi aventi influenza sulle performance aziendali di sicurezza dei
prodotti, da cui la funzione Acquisti autorizzata a scegliere i propri fornitori continuativi, deve essere costituito e
mantenuto aggiornato a cura della stessa funzione Acquisti, dopo lapprovazione della Direzione, come previsto dalla
Procedura PRO 08.
Tale elenco raccoglie eventualmente per settore di fornitura e per tipologia e classe di gravit dei rischi associati i
fornitori che hanno superato la valutazione iniziale e che non siano stati successivamente cassati per effetto di
prestazioni non conformi.
Per far fronte alle dinamiche aziendali, la funzione Acquisti pu mantenere anche, opportunamente aggiornato, un file
di fornitori potenziali, rilevati attraverso ricorrenti analisi dei mercati di fornitura.
Tali fornitori potranno essere inseriti nellelenco di cui sopra, previo espletamento della valutazione iniziale.
Lutilizzo di fornitori non compresi nellelenco dei fornitori qualificati viene regolato da specifiche deroghe,
direttamente rilasciate di volta in volta dalla direzione, come previsto nella Procedura PRO 08.

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5.4 Dati di acquisto e specifiche
La funzione Acquisti deve sempre fare riferimento, nelle specifiche di acquisto, a precise specifiche di
prodotto/servizio secondo definite prescrizioni qualitative, a cura delle funzioni di volta in volta interessate alla
progettazione, e che devono costantemente venire citate nel documento dordine. Di tali specifiche di
prodotto/processo/servizio le funzioni interessate alla progettazione dovranno sempre tenere aggiornato lUfficio FPC,
per le verifiche di congruenza e per la verifica di predisposizione dei piani di controllo in accettazione, durante il
processo e finali.
Le specifiche di acquisto sono costituite, dallinsieme di informazioni da inoltrare al fornitore e quindi devono
contenere:
specifiche di materiale/prodotto/processo, in riferimento a documenti definiti;
specifiche di controllo relative a caratteristiche incidenti su qualit, sicurezza e ambiente;
riferimenti tecnico-normativi e relativo livello di edizione;
requisiti specifici di marcatura, imballaggio, movimentazione;
requisiti di documentazione dorigine, di prova o analisi, di certificazione.
Ove lazienda non sia in grado di definire previamente tutte le caratteristiche di prodotto, processo e servizio idonee
a rispondere a requisiti di qualit, sar suo onere richiedere e verificare tali caratteristiche come dichiarate dal
fornitore, al fine di accertarne la completezza, per dare poi un giudizio obiettivo, prima di farle diventare parte
integrante delle specifiche contrattuali di acquisto.
In caso invece si tratti di acquisto di servizi o prestazioni di trasformazione o altri acquisti da aziende appaltatrici, il
fornitore (oltre alla verifica di qualificazione) deve ricevere informazioni sui rischi specifici dellattivit oggetto di
fornitura, in particolare relazione alle misure di protezione e prevenzione da adottare.
Le informazioni devono risultare sufficientemente complete da escludere la possibilit di errore per qualsivoglia
parametro di fornitura.
La funzione Acquisti deve assicurarsi che i fornitori abbiano compreso appieno tutte le richieste aziendali e quindi deve
richiedere e archiviare, con la pratica fornitore, la relativa conferma dordine scritta oppure, ove ci non sia possibile, deve
redigere segnalazione scritta e firmata di avvenuta conferma verbale, da archiviare con le stesse modalit.
Quanto sopra vale per tutti gli oggetti di approvvigionamento (materiali e/o servizi) di rilevante importanza per
lazienda sotto i profili qualitativo, con esclusione quindi di oggetti di approvvigionamento non aventi significativa
incidenza su tali aspetti.

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5.4.1 Verifica dei beni acquistati
Poich lazienda responsabile nei confronti dei propri clienti e della societ, della conformit del prodotto
acquistato dai propri fornitori a specificati requisiti di qualit,fa parte delle sue competenze mettere in atto tutte
quelle verifiche e quelle prevenzioni che possano dare la garanzia di tale conformit.
Per questo vanno considerate le seguenti opportunit:
differenziare per affidabilit e/o rischio i fornitori;
differenziare di conseguenza le modalit di controllo (Procedura PRO 09);
richiedere tutti i prodotti critici con dichiarazioni di conformit emesse direttamente dal fornitore, che quindi
deve essere certificato o almeno qualificato allo scopo;
rispettare strettamente le procedure di accettazione (Procedura PRO 09).

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CAPITOLO 6

CODICE

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TITOLO

IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA

6. Identificazione e rintracciabilit
6.1 Scopo, Generalit e definizioni
6.2 Identificazione prodotti
6.3 Sistema di rintracciabilita

In questo capitolo si fa riferimento alle seguenti procedure


PRO 10 Codifica dei prodotti e rintracciabilit

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6.1 - Scopo, Generalit e definizioni
Scopo del presente capitolo descrivere il criterio e/o le regole adottati in azienda per mantenere visivamente
riconoscibili tutti i materiali, a tutti i diversi stadi del ciclo logistico, attraverso ben chiari sistemi di identificazione e
di correlazione ai documenti relativi, affinch:
non sia possibile utilizzare involontariamente materiali diversi dai dovuti;
ove richiesto contrattualmente, sia possibile risalire dai dati di riconoscimento del prodotto finito alle fonti di
informazione (derivate dalle valutazioni emerse nei controlli di rispondenza) rispetto alla qualit, relativamente
a materie prime, semilavorati (per lotto, per periodo di produzione ecc.), fasi di lavorazione, trattamento e
montaggio, con la consultazione dei pertinenti documenti inerenti tutti gli aspetti qualificanti del prodotto,
garantendo il livello di rintracciabilit concordato.
Il significato della terminologia usata il seguente:
IDENTIFICAZIONE = individuazione univoca di un prodotto, attuata mediante lapposizione di specifici dati di
riconoscimento, o sul materiale/prodotto o sui contenitori/scaffali in cui esso viene movimentato, momentaneamente
stoccato e conservato.
RINTRACCIABILIT = capacit di ricostruire la storia e di seguire lutilizzo o lubicazione di un oggetto o di
unattivit (o di oggetti e attivit analoghi), mediante identificazione documentata e predisposta.
Lobiettivo dellidentificazione e della rintracciabilit pu essere:
- risalire alle parti, ai materiali e/o componenti, al metodo di assemblaggio e/o composizione del lotto, alle fasi del
processo produttivo, alle prove/controlli/collaudi/misure, alle cause di problematiche emerse ecc.
- permettere il richiamo dal mercato di un prodotto in caso di problemi riconducibili ad una causa comune ecc.
Il principio di rintracciabilit richiede che lidentificazione del prodotto, delle sue lavorazioni, dello stato di controllo
e della sua correlazione con la relativa documentazione, venga effetuata e registrata, in modo che eventuali problemi
sul prodotto finito possano ricondurre attraverso lanalisi di tali registrazioni- alla storia qualitativa con cui diverse
attivit e operazioni hanno contribuito a realizzare il prodotto.
Per la rintracciabilit il cammino concettuale a ritroso rispetto al flusso fisico, e quindi occorre definire il livello di
registrazione necessario.
Ad esempio, se si vuole ricostruire la vita di una parte finita, bisogna poter risalire alla documentazione di ogni fase di
ciascuno dei cicli svolti per realizzare tali parti ( disegni finiti, disegni di fase, ordini di lavoro splittati nelle diverse
fasi e correlati con i piani di controllo relativi, fogli raccolta dati di controllo avanzamento, e di stato del controllo
qualitativo ecc.), oltre a collegarsi attraverso la documentazione di prelievo delle materie prime dal Magazzino- ai
documenti di controllo accettazione e allordine con le specifiche utilizzate.
E evidente che se si riporta il criterio visto a un prodotto risultante da montaggi e assemblaggi di parti lavorate
internamente ed esternamente, particolari e materiali da commercio, ecc. , il volume della documentazione va
moltiplicato in funzione delle varie combinazioni risultanti.
Poich ci non sarebbe economicamente sostenibile da unazienda mediamente organizzata, necessario stabilire il
livello di analiticit con cui lazienda stessa vuole o deve ricostruire la storia a ritroso dei suoi prodotti e ricavare il
livello di registrazioni da attuare.
Si ricorda che la rintracciabilit, e quella cos analiticamente esposta in particolare, un requisito su cui implementare
una metodologia dettagliata solo se richiesto contrattualmente.
Il che significa che non sempre obbligatorio!
Occorre per valutare se non sia invece utile allazienda, per sapere come andata, con quali legami, con quali
decisioni, con quali articolazioni, per poter avere un parziale o completo dominio.
In questo spazio va descritto il criterio utilizzato in azienda.

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6.2 Identificazione prodotti
I prodotti (cos come la documentazione utilizzata in azienda) devono recare una chiara identificazione, al fine di
ridurre il rischio che i soggetti coinvolti nei processi costretti ad affidarsi alla memoria possano utilizzare il
materiale sbagliato.
Di seguito si trattano i criteri e i metodi di identificazione utilizzati in azienda:
Le modalit di identificazione che bisogna adottare sono variabili a seconda la
natura del prodotto, del suo stato (liquido, solido, caldo, freddo), della sua
dimensione ecc.
Il criterio di identificazione pu essere rappresentato (sia in forma visiva in
generale, sia in modalit alfanumerica, sia a barre) dal codice prodotto, la data
di fabbricazione, una numerazione sequenziale, una colorazione ecc.
Il mezzo con cui apporre lidentificazione pu essere ad esempio una etichetta,
un cartellino, una stampigliatura, una colorazione, unincisione o punzonatura,
una marcatura permanente o altro.
Il livello di identificazione (da dettagliare nelle specifiche) pu essere il
singolo prodotto o il contenitore dei prodotti, a seconda gli obiettivi che
lazienda vuole o deve soddisfare.
La tipologia dei criteri di identificazione pu essere diversificata, a seconda
che si tratti di materie prime, di semilavorati, di prodotti finiti.
Questi criteri e metodi si possono descrivere direttamente su questa pagina del
Manuale, oppure se la descrizione rischia di divenire complessa e lunga,
possono venire riportato su di una procedura ad Hoc.

Lidentificazione deve essere mantenuta lungo tutte le fasi del ciclo logistico aziendale soggette a garanzia
(ricevimento e accettazione, produzione, immagazzinamento, spedizione, installazione ecc.)
Per i punti sopra visti si fa riferimento alla specifica Procedura PRO 10.

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6.3 Sistema di rintracciabilita

Il sistema di rintracciabilit costituito dal modo con cui definita lidentificazione di materiali, semilavorati o
prodotti possibile, quando il contratto lo richieda, risalire dai dati del prodotto finito sino ai livelli pi a monte
(materiali in entrata da fornitori), al fine di poter correlare a tale prodotto tutta la documentazione che costituisce
evidenza di controllo.
Ci particolarmente utile, quando le evidenze documentali relative ai giudizi
di conformit ai diversi livelli del ciclo logistico possono costituire elementi di
trasparenza utili a evitare possibili discussioni con i clienti.
Le correlazioni per la rintracciabilit sono tanto pi facilmente mantenibili,
quanto definito e chiaro il metodo di bollettazione del lancio e controllo
avanzamento della produzione.
La reale esigenza di un sistema di rintracciabilit efficiente ed efficace pu
anche essere utile allazienda, indipendentemente dalle richieste contrattuali,
per razionalizzare la propria gestione logistica; quindi importante che
lazienda consideri attentamente a quale livello di analiticit impostare e
descrivere un sistema di rintracciabilit per far fronte alle esigenze proprie
della gestione.

Per i dettagli si veda la Procedura PRO 10.

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CAPITOLO 7

CODICE

MFPC

TITOLO

GESTIONE DELLA PRODUZIONE

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7. Gestione della produzione


7.1 Scopo e Generalit
7.2 I Processi e i controlli
7.3 Flow chart dei processi
7.4 Qualifiche, monitoraggi e validazioni
7.5 Responsabilit del controllo dei processi
7.6 Manutenzione dei mezzi di produzione

In questo capitolo si fa riferimento alle seguenti procedure:


PRO 04 Fasi esecutive, Parametri e Controllo di processo
PRO 05 Manutenzione degli impianti e delle apparecchiature
PRO 06 - Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio

7.1 - Scopo e Generalit


Scopo del presente capitolo illustrare le attivit, le modalit operative e gli strumenti con cui si tengono sotto
controllo le diverse fasi del processo globale di produzione.
Ci comporta considerare le modalit esecutive inerenti strettamente il processo di produzione.
A questo proposito, lazienda ha costituito opportune istruzioni, allo scopo di far chiaramente conoscere a tutto il
personale coinvolto:
le specifiche considerate;
le modalit di validazione iniziale, corredate dal piano dei controlli, dalle verifiche periodiche da effettuare e dal
formato del verbale di validazione;
le istruzioni per svolgere le attivit esecutive e manutentive e la definizione dei compiti a esse correlate
i requisiti di skill e di formazione richiesti agli addetti;
quantaltro ritenuto necessario a prevenire non conformit qualitative dei prodotti.

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7.2 I Processi e i controlli
I principali processi produttivi sono:
Elencare i processi che lazienda utilizza sotto il profilo della
qualit di esecuzione

La rappresentazione della loro sequenza e delle interrelazioni visibile nella seguente Flow-chart dei processi.
Lesecuzione della pianificazione delle fasi esecutive, delle corrette sequenze e delle interconnessioni
responsabilit del Responsabile di Produzione con riferimento alla specifica Procedura PRO 04; la funzione
Produzione inoltre responsabile di attuarle mediante un buon utilizzo delle proprie risorse.
Ogni processo definito da una sequenza di fasi, descritta nel ciclo di lavorazione; ogni fase (ove serve)
accompagnata da Istruzioni di lavoro, in cui sono dettagliate le cautele unitamente ai parametri di processo e i
relativi valori e tolleranze da impostare prima di ogni lavorazione.
Il mantenimento dei parametri di processo-e relativi valori- allinterno dei limiti e/o
tolleranze previsti dalle istruzioni tecniche pu venire assicurato:
IN MODO DIRETTO
Attraverso luso di strumentazione di linea (collegata o no allhardware con un
sistema di controllo automatico), che misura i parametri di processo ( temperature,
velocit, ecc.)
IN MODO INDIRETTO
Attraverso rilevazione di parametri di prodotti prelevati dal processo- in continuo,
al 100% o con metodo campionario e analizzati/verificati sulla postazione di
lavoro o in sala metrologica o in laboratorio.

Per la produzione il controllo del processo viene espletato durante lo svolgimento dei seguenti passi:
ricevimento documentazione di produzione e prelevamento materiali;
esecuzione e monitoraggio quantitativo e tecnico del processo;
versamento a magazzino finiti.
I diversi processi produttivi sono illustrati nella procedura PRO 04 predisposta a cura della Produzione, che ha
limpegno di tenerla costantemente aggiornata e archiviata per consultazione da parte degli addetti. In tale proceura
sono definite: condizioni, parametri, modalit di controllo, modalit di qualifica, gestione della documentazione
relativa (compresa la necessit di rilascio di eventuali attestati a personale e/o processo).

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7.3 Flow chart dei processi
La rappresentazione grafica delle interrelazioni fra i diversi processi la seguente:
Rappresentare in un grafico flow-chart i principali processi e le loro interrelazioni.
A titolo di esempio si riportano gli elementi di una flow-chart del processo di produzione.
- Ordine cliente

Programma di produzione

Magazzino Materiali

Ordine di acquisto

Ordine conto lavorazioni esterne

Lavorazioni meccaniche interne


Taglio - Tornitura - Fresatura - Rettifica

Lavorazioni meccaniche esterne

Autocontrollo

Collaudi

Trattamenti termici e/o superficiali

Magazzino semilavorati e parti finite


Montaggi

Montaggi esterni

Collaudi finali
Confezionamento e Imballaggio
Magazzino prodotti finiti

7.4 Qualifiche, monitoraggi e validazioni


Per tutti i processi, e in particolare per quelli in cui:
i risultati non possono essere completamente accertati da successivi controlli, collaudi e prove del prodotto, e per
i quali, ad esempio, le carenze possono rivelarsi solo dopo che i prodotti vengono utilizzati;
necessario utilizzare operatori qualificati e/o effettuare un monitoraggio e un controllo continuo dei parametri
operativi, o almeno prevedere un piano di verifiche periodiche, per assicurare che i requisiti specificati siano
soddisfatti.

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7.5 Responsabilit del controllo dei processi
Le attivit di controllo del processo produttivo sono tutte quelle stabilite nella procedure PRO 04.
Tali attivit riguardano:
il rispetto dei tempi entro cui sono pianificati e interagenti i processi;
il rispetto dei parametri tecnologici per lesecuzione dei prodotti in linea con le prescrizioni di prodotto;
il rispetto delle capacit delle macchine coinvolte nei processi e le costanti azioni di manutenzione svolte sulle
stesse;
quindi onere di tutti i preposti, in quanto responsabili dellhardware e delle risorse umane loro assegnate,
accertarsi, con leventuale supporto delle funzioni specialistiche, che le condizioni operative allinterno della propria
area siano sotto controllo, a tutti gli effetti previsti nel presente Manuale. In particolare:
per laspetto qualit, il Responsabile di produzione deve provvedere al rilascio del benestare a produrre, mentre i
preposti di produzione e gli operativi stessi debbono verificare il mantenimento delle condizioni stabilite ed
effettuare i necessari interventi preventivi, attivando eventualmente i processi atti ad intraprendere azioni
correttive e/o preventive. Il Responsabile di produzione anche responsabile di sorvegliare le attivit di
autocontrollo del personale operativo.
Descrivere in modo strettamente rispondente ogni responsabilit relativa al processo produttivo attuato, essendo
questo il processo a pi alta criticit per gli aspetti di sicurezza del prodotto.

7.6 Manutenzione dei mezzi di produzione


La responsabilit delle attivit di manutenzione su tutte le macchine e gli impianti installati in azienda conferita
alla funzione Manutenzione.
Tale funzione, per assicurare la continuit dei processi produttivi, sia dal punto di vista del mantenimento delle
capabilities, , effettua azioni di intervento su macchine e impianti di produzione basandosi sui seguenti criteri:
mantenere costantemente aggiornata lanagrafica delle macchine e degli impianti presenti in azienda, suddivisa
in classi di criticit (legate al tipo di tecnologia applicata e/o allimportanza delle caratteristiche realizzate nelle
operazioni di trasformazione) e corredata di indicazioni di utilizzo che tengano conto delle problematiche di
sicurezza e di impatto ambientale (ad esempio utilizzando schede macchina e completando le Istruzioni
tecniche di utilizzo);
formalizzare, pianificare e implementare lattuazione degli interventi, seguendo lordine di priorit desunto da
quanto esposto nel punto precedente;
registrare su modulistica specifica i tipi di interventi eseguiti su macchine e impianti, distinguendo fra:
interventi di riparazione guasti;
interventi di mantenimento della funzionalit di macchina e/o impianto;
interventi tesi a ripristinare o migliorare la sicurezza duso;
interventi tesi a rispettare linee di politica aziendale, leggi o norme inerenti il rispetto ambientale;
interventi di miglioramento delle macchine, sotto tutti i profili;
cos da mantenere costantemente aggiornata la banca dati rappresentativa dello stato di macchine e impianti;
analizzare i consuntivi degli interventi manutentivi attuati, per trarne considerazioni di ripetibilit, sistematicit,
cicli di vita ecc., utili a riadeguare piani e programmi di manutenzione preventiva o predittiva.
I dettagli operativi, relativi a questo punto, sono illustrati nella Procedura PRO 05.

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CAPITOLO 8

CODICE

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TITOLO
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8 ISPEZIONI E PROVE

8. Ispezioni e prove
8.1 Scopo e Generalit
8.2 Ispezioni e prove in accettazione
8.3 Ispezioni e prove in produzione
8.4 Ispezioni e prove sul prodotto finito

8.5 Documenti di registrazione delle ispezioni e delle prove


In questo capitolo si fa riferimento alle seguenti procedure:
PRO 09 Controllo di accettazione
PRO 11 Controllo durante la produzione
PRO 12 Controllo finale

8.1 -Scopo e Generalit


Il presente capitolo ha lo scopo di illustrare le attivit, le modalit operative e gli strumenti con cui lazienda si
cautela contro i rischi di:
immettere, lasciare avanzare lungo il flusso logistico interno o far uscire dalle proprie pertinenze, qualsiasi
prodotto non conforme ai requisiti della Direttiva 89/106/CE e alle richieste dei clienti; ci si traduce
nellapplicazione di tecniche di controllo in tre distinti momenti:
a) in accettazione di materiali, parti e/o prodotti allentrata in azienda;
b) durante lo svolgersi del processo produttivo ;
c) sui prodotti finiti di fabbricazione .
far avviare processi nuovi o che abbiano subito interventi modificativi significativi, senza essersi accertati che
essi rispondano ai requisiti specificati; ci si traduce nellapplicazione di tecniche di validazione iniziale e/o
rivalidazioni successive .
LUfficio FPC, attiva tutti i programmi di controllo, coinvolgendo tutte le risorse disponibili, allinterno e allesterno
dellazienda (ed effettuandone verifiche di tipo attuativo), al fine di garantire la conformit dei prodotti ai requisiti
stabiliti.
In Appendice 6 riportato un facsimile di un Documento integrato: costituisce infatti sia il Piano dei controlli
relativo al Controllo di produzione in fabbrica per Pali per illuminazione pubblica dacciaio sia il modulo di
registrazione della conformit o meno del prodotto verificato.

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8.2 Ispezioni e prove in accettazione
Le caratteristiche oggetto di controllo in azienda sono assegnate a tre diverse categorie, in funzione del loro grado di
criticit (critiche, importanti, secondarie).
I fornitori invece sono classificati, in ordine di rispondenza allo schema valutativo aziendale, in tre classi di
appartenenza (ottimi, in fascia, fuori fascia) e, se del caso, sono contrassegnati da un punteggio allinterno della
classe.
La tipologia del controllo di accettazione di un materiale, semilavorato o componente, viene definita correlando la
categoria del fornitore alla categoria della caratteristica da controllare, nello spirito di dedicare pi risorse di
controllo a combinazioni prodotto-fornitore pi critiche e di diradare il controllo l dove le combinazioni prodottofornitore sono meno critiche.
Allo scopo, la PRO 09 dovr fornire:
- le modalit di campionamento
- i parametri di controllo (es. A, B, C, ecc.) cui fare riferimento, utilizzando uno schema a matrice 3x3
Caratteristiche/fornitori, ad esempio:

Fornitori
Caratteristiche
CRITICHE
IMPORTANTI
SECONDARIE
-

OTTIMI

IN FASCIA

FUORI FASCIA

A
D
G

B
E
H

C
F
I

le regole per il passaggio da una criticit allaltra.

Ogni lettera corrisponde a un ben determinato piano di controllo dei materiali e delle materie prime in accettazione.
Nei casi pi semplici si avr un unico piano di controllo in accettazione per tutti i materiali.

Lavvenuto controllo in accettazione viene evidenziato con lapposizione di un mezzo di identificazione, come
specificato nella procedura relativa (timbro, etichetta, bollino colorato, cartellino ecc.).
Viene effettuata altres la registrazione di tutti i controlli in accettazione e ne viene mantenuta in archivio adeguata
evidenza, come specificato nella stessa procedura.
In funzione dellaffidabilit del fornitore, evidenziata nel parametro descritto nelle Procedure PRO 09, la Procedura
PRO 08 definir anche la regolamentazione interna per il passaggio dei fornitori da un livello allaltro di controllo,
oltre alla normazione dei comportamenti formalizzati da tenere con i fornitori, per mantenere segnalato loro
landamento di tutti gli scostamenti .
8.3 Ispezioni e prove in produzione
Tutte le ispezioni da effettuare durante lo svolgersi delle attivit aziendali sono specificate nei corrispondenti Piani
relativi ai diversi materiali, processi o prodotti, per assicurare che i processi aventi diretta influenza sui requisiti
stabiliti siano svolti e gestiti in condizioni controllate e di rispondenza alle specifiche relative.
Nel caso dei controlli della qualit durante i processi, in linea generale si procede con i seguenti indirizzi, regolati
dalla Procedura PRO 11:
validazione di ogni processo nuovo o che abbia subito sostanziali modifiche;
rilascio di benestare a produrre attraverso controllo su un campione iniziale;
controlli eseguiti in linea dagli operatori della Produzione;
controlli eseguiti fuori linea (Metrologia, Laboratorio) su campioni prelevati dalla produzione.

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CONTROLLI IN LINEA
Fanno parte di questa categoria di controlli sia quelli attuati dalloperatore utilizzando la strumentazione di linea
(dime, tamponi, anelli, calibri) sia quelli necessari per il setup iniziale di una determinata lavorazione.
Loperatore rileva i parametri da controllare secondo le indicazioni ricevute e compila la documentazione di
registrazione prevista dalla procedura (fogli di raccolta dati, carte .)
CONTROLLI FUORI LINEA
Fanno parte di questa categoria di controlli tutti quelli per cui prevista lutilizzazione di apparecchiature di misura,
di prova o di collaudo non presenti in linea.
Questi controlli sono eseguiti prelevando dalla produzione i campioni con numerosit e cadenza previsti in
procedura PRO 11-

8.4 Ispezioni e prove sul prodotto finito


Anche le ispezioni sui prodotti finiti compreso le prove iniziali di tipo e le prove periodiche di sorveglianza ai fini
della marcatura CE sono regolate da appositi piani.
I controlli sui prodotti finiti sono normalmente controlli di assieme che si possono eseguire solo a livello finale,
oppure sono collaudi di tipo funzionale e/o di rispondenza a requisiti di sicurezza di prodotto.
La Procedura PRO 12 d tutte le prescrizioni relative alle modalit operative con cui attuare tali controlli, partendo
dalle caratteristiche indicate dai Piani suindicati e giungendo a definire le responsabilit, le decisioni alternative da
prendere e la documentazione da compilare, analizzare, conservare.
Nella stessa procedura si danno anche indicazioni per le attivit di verifica sui pezzi finiti, da eseguire con
prelevamenti statistici, dopo il termine delle operazioni di magazzinaggio e stivaggio.
8.5 Documenti di registrazione delle ispezioni e delle prove
Le Procedure citate nei punti precedenti di questo capitolo, unitamente alle disposizioni specifiche della PRO 01 ,
regolano anche la gestione della documentazione di registrazione dei risultati di prove, controlli e collaudi.
Si ritiene opportuno sottolineare limportanza di una corretta registrazione di tutti i dati di prova, controllo e
collaudo, e di una successiva ordinata gestione della documentazione risultante, per poter procedere, in qualunque
momento risulti necessario, alle analisi e valutazioni del caso, che consentono sia di intervenire con azioni correttive
sia di puntare al miglioramento attraverso azioni preventive.

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CAPITOLO 9

CODICE

MFPC

TITOLO

APPARECCHIATURE DI MISURA,
CONTROLLO E COLLAUDO

Revisione. Pag.X /Y
Data

9. Apparecchiature di misura, controllo e collaudo


9.1 Scopo e Generalit
9.2 Elenco delle principali apparecchiature
9.3 Sistema di Taratura
9.4 Responsabilit

In questo capitolo si fa riferimento alla procedura:


PRO 13 Taratura e controllo della strumentazione

9.1 Scopo e Generalit


Scopo del presente capitolo illustrare le attivit e le modalit operative con cui lazienda attua la gestione delle
apparecchiature attraverso le quali giudica la conformit dei prodotti alle specifiche qualitative di sicurezza. Il
capitolo fa riferimento a:
strumenti di misura (con cui si effettuano misurazioni di grandezze variabili);
apparecchiatura di prova (con cui si controllano grandezze chimiche, fisiche ecc.);
calibri fissi o dime di controllo;
strumentazione per prove o collaudi funzionali.
Tutte le apparecchiature devono garantire la costanza di:
accuratezza delle misure;
ripetibilit delle misure;
in coerenza agli obblighi contrattuali assunti, alle leggi vigenti o alle specificazioni definite.
9.2 Elenco delle principali apparecchiature
La tipologia degli apparecchi di controllo, misura e collaudo utilizzati in azienda cos descrivibile:
Elencare le apparecchiature in dotazione allazienda e utilizzate per lew prove i controlli e collaudi sui prodotti e sui
processi.

Gli apparecchi sono assegnati agli enti utilizzatori, che sono responsabili della loro conservazione e buona cura,
mentre la loro gestione sotto il profilo qualitativo demandata alla funzione Metrologia.
La dotazione di cui sopra consente allazienda di rispondere alle prescrizioni di tutte le norme interne ed esterne e/o
capitolati normalmente utilizzati come riferimento normativo contrattuale, per quanto attiene allaspetto della
sicurezza dei prodotti.

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9.3 Sistema di Taratura
Premesso che le apparecchiature di misura vengono utilizzate per ricavare, secondo il metodo del confronto con la
caratteristica reale, considerazioni di esistenza o meno della conformit alle specifiche definite, necessario che
affinch le risultanze siano credibili tali apparecchiature vengano mantenute in condizioni di riferibilit a campioni
nazionali o internazionali riconosciuti.
Ci significa sottoporle periodicamente a verifica dello stato di taratura.
Gli strumenti o i campioni presenti in azienda si suddividono in:
terziari o di lavoro
secondari
primari.
Gli strumenti terziari o di lavoro sono utilizzati dagli operatori presso le aree di esecuzione delle attivit operative o
sono installati direttamente sulle macchine operatrici.
Gli strumenti o i campioni secondari sono utilizzati per lesecuzione di misure presso il laboratorio o la sala
metrologica e per la taratura di alcuni strumenti terziari.
Gli strumenti o i campioni primari sono utilizzati per la taratura degli strumenti secondari e terziari; essi sono a loro
volta tarati esclusivamente da un centro autorizzato Sit (esempiop dallIstituto Giordano).
Tutti gli strumenti in azienda sono forniti di un numero identificativo interno che viene riportato su una targhetta
adesiva incollata sullo stesso strumento, in cui anche evidenziata la data della successiva taratura.
Ogni strumento catalogato nel registro generale della strumentazione con una scheda strumento riportante:
tipo e descrizione dello strumento, norme duso e manutenzione;
matricola del costruttore;
data di acquisto e data di messa in funzione;
ubicazione;
parametri di taratura (metodo, caratteristiche e frequenza);
data dellultima taratura e scadenza della validit;
registrazione degli interventi sullo strumento e degli inconvenienti riscontrati.
Le schede strumento sono gestite e archiviate a cura della funzione Metrologia e vengono ordinate secondo uno
scadenzario di taratura.
I dettagli di quanto sopra sono riportati nella Procedura PRO 13.
9.4 Responsabilit
La funzione Metrologia ha la responsabilit di gestione di tutta la strumentazione e apparecchiatura di misura e
prova e deve curare la conservazione di tutti i campioni di riferimento, unitamente alla gestione e assicurazione di
tutte le tarature, come previsto dal Piano di taratura desunto dalle schede strumento.
Deve altres curare i rapporti e programmare gli interventi verso i centri di taratura designati, effettuando le verifiche
documentali di pertinenza.
sua precisa responsabilit tenere aggiornato il registro generale e le singole schede strumento, oltre a gestire, in
sintonia con la gi citata Procedura PRO 13, le apparecchiature e gli strumenti difettosi.

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CAPITOLO 10

CODICE

MFPC

TITOLO

10 CONTROLLO DEL PRODOTTO NON


CONFORME E AZIONI CORRETTIVE

Revisione. Pag.X /Y
Data

10. Controllo del prodotto non conforme


10.1 Scopo e Generalit
10.2 Identificazione dei prodotti e dei processi non conformi
10.3 Gestione delle non conformit
10.4 Prodotti resi dai clienti

In questo capitolo si fa riferimento alle seguenti procedure


PRO 14 Analisi e trattamento delle non conformit
PRO 15 Prodotti resi dal cliente non conformi
10.1 Scopo e Generalit
Lo scopo del presente capitolo illustrare le modalit per individuare le non conformit, le responsabilit e modalit
per la loro risoluzione e successivamente per lattuazione, la verifica e la chiusura delle stesse.
Le non conformit possono identificarsi in tutte le fasi delle attivit aziendali, ogniqualvolta una situazione di fatto
non sia rispondente alla/e prescrizione/i o specifica/e di riferimento.
Lo scopo del controllo delle non conformit di rilevarne lesistenza attraverso le attivit di ispezione e verifica
previste in azienda, e trovarne soluzione, trattandole come casuali. Solo successivamente, dallanalisi dellinsieme
dei dati desumibili dalle non conformit o da altre banche dati aziendali, si cerca di isolare quelle di tipo ricorrente
e/o sistematico e per esse si cerca di agire alla radice, ricercandone le cause e attuando azioni correttive che ne
impediscano la ricorrenza o azioni preventive che ne riducano sostanzialmente il rischio potenziale di ricorrenza.
LUfficio FPC, a seguito della rilevazione di non conformit, si attiver per far loro fronte e trovarne una
ragionevole e rapida soluzione (qualche volta ci comporta di fatto anche innescare specifiche azioni correttive),
conservando levidenza delliter di soluzione, per evitare di dovere, in altre situazioni simili, reinventare lacqua
calda.
Per i dettagli operativi, si veda la Procedura PRO 14.
Si ricordi che il controllo delle non conformit e successivamente le azioni
correttive e preventive, costituiscono il fulcro attorno a cui ruota la conformit dei
prodotti. Si tratta quindi di un punto estremamente critico nella implementazione
del sistema FPC.
Se non si controllano le non conformit non si riesce a guidare il sistema FPC ma si
costretti a subirlo, e un sistema subito quasi sempre un sistema a degradazione
crescente.

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10.2 Identificazione dei prodotti e dei processi non conformi
Le non conformit si possono rilevare nellintero ciclo aziendale (es.: contrattualizzazione e vendite, acquisti,
produzione, magazzinaggio e spedizione/consegne ecc.) ma anche nel sistema di conduzione aziendale (attraverso
rilevazione di inosservanze delle prescrizioni standard riportate nel Manuale FPC, Procedure e Piani di qualit).
In ogni area lincaricato deve ricercare le non conformit al proprio interno e segnalarle allUfficio FPC per
lidentificazione e la compilazione della documentazione di pertinenza, come indicato nel paragrafo precedente e
nelle specifiche procedure di riferimento ivi richiamate.
Lidentificazione costituisce il passo obbligato per collegarsi alle fasi successive di risoluzione della non conformit,
analisi e trattamento periodico delle non conformit e avvio delle azioni correttive o preventive.
Descrivere qui le modalit di identificazione dei prodotti non conformi utilizzato in
azienda

LUfficio FPC ha inoltre il ruolo di sorvegliare sul metodo con cui i diversi responsabili effettuano la ricerca e la
segnalazione delle non conformit per lidentificazione.

10.3 Gestione delle non conformit


LUfficio FPC, una volta ricevuto avviso di presenza di non conformit e compilata la documentazione di propria
pertinenza, ha lincarico di coinvolgere qualsiasi funzione aziendale possa partecipare a:
identificare il contesto che ha portato alla non conformit e lintervento risolutivo;
seguire tutte le fasi delliter attuativo e chiudere la non conformit.
I materiali oggetto della non conformit devono venire segregati nelle aree identificate e a ci designate,
contrassegnati da apposita bolla (o targa o cartellino) con la dicitura MATERIALE NON CONFORME NON
UTILIZZARE.
Se invece si tratta di processi non conformi, questi vanno identificati in quanto tali, in modo visibile, affinch non
sia possibile un loro utilizzo inconsapevole.
Il responsabile di Garanzia integrata ha poi lincarico di decidere, sentendo eventualmente il parere di altre funzioni
specialistiche, in particolare quando si tratta di materiali o hardware (ad esempio: Ricerca e sviluppo,
Industrializzazione) se si debba procedere a:
riparazione, rilavorazione, ritaratura dei parametri o recupero;
accettazione in deroga e/o concessione previo accordo con il cliente (interno o esterno);
declassamento ad altri usi;
rottamazione o eliminazione.
Deve inoltre compilare la documentazione conseguente e assicurare che tale processo venga portato a termine,
registrandone tutti i passaggi, come prescritto dalla Procedura PRO 14.

10.4 Prodotti resi dai clienti


Rientra in questo punto ogni materiale e/o prodotto reso dal cliente in quanto non conforme alle specifiche richieste.
La funzione Assistenza cliente, previa analisi tesa a verificare se si tratti di non conformit qualitativa, riguardante la
sicurezz del prodotto, seguito dellazione di resa del cliente, deve inoltrare la comunicazione di non conformit a
lUfficio FPC, secondo le modalit prescritte dalla Procedura PRO 15.
LUfficio FPC ha quindi lincarico di avviare le successive fasi di intervento secondo le attivit descritte nella
Procedura PRO 15.

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CAPITOLO 11

CODICE

MFPC

TITOLO

11 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE

Revisione. Pag.X /Y
Data

Azioni correttive e preventive


11.1 - Scopo e Generalit
11.2 - Origine e tipologia
11.3 Azioni sui fornitori
11.4 Responsabilit
11.5 Organizzazione della prevenzione

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente procedura:


PRO 16 Gestione Azioni Correttive

11.1 - Scopo e Generalit


Lo scopo del presente capitolo illustrare la prassi da adottare per intervenire alla radice nei casi di non conformit
rilevate e considerate non casuali o di non conformit potenziali, avviando:
azioni correttive tese a eliminare o abbattere le cause delle non conformit rilevate;
azioni preventive tese a scongiurare la possibilit di potenziali non conformit (anche se non ancora rilevate).
Liter delle azioni correttive e/o preventive sempre evidenziato su verbali che devono indicare:
cause identificate della non conformit e priorit identificate;
cause probabili di potenziali non conformit;
individuazione azioni correttive e/o preventive da intraprendere;
responsabili dellattuazione, dei tempi di realizzazione e della verifica;
registrazione dellevoluzione delle attivit;
dati di chiusura delle azioni suddette.
Questi verbali devono essere portati allattenzione della Direzione aziendale anche per le eventuali autorizzazioni
e vengono redatti e classificati per tipologia, a cura dellUfficio FPC, che deve altres provvedere al sollecito delle
attivit relative e allarchiviazione, dopo aver operato in stretta collaborazione con gli altri enti aziendali
eventualmente interessati.
Per i dettagli operativi, si veda la Procedura PRO 16.

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11.2 Origine e tipologia
Unazione correttiva/preventiva si esercita sugli scostamenti del FPC dai requisiti stabiliti inerenti prodotti o
processi, ma anche su non conformit di Sistema in genere.
Di conseguenza tali azioni possono prendere il via a seguito della rilevazione di una non conformit lungo lintero
ciclo logistico aziendale o a seguito di verifiche ispettive interne ed esterne.
Alcune delle tipologie di azioni correttive/preventive che pi comunemente vengono intraprese in azienda sono:
modifica di specifiche tecniche;
modifiche di materiali;
modifiche di processi (attrezzamenti, parametri tecnici, sicurezze...);
modifica delle Istruzioni (di lavoro/di prova/di taratura/di benestare/di validazione ecc.);
modifica dei Piani di qualit;
modifica di Procedure;
modifica del Manuale ;
miglioramento dei sistemi di misura adottati;
modifica delle attrezzature di lavoro;
manutenzione conservativa o migliorativa dei cespiti tecnici;
addestramento del personale;
altro...
Elencare le azioni correttive normalmente attuate in azienda
11.3 Azioni sui fornitori
Queste azioni sono generalmente conseguenti a:
variazioni nelle performance rilevabili dal sistema di monitoraggio continuo dei fornitori, attraverso i dati di
accettazione;
rapporti di audit effettuati presso i fornitori;
verbali di non conformit derivanti da riscontri nei settori interni allazienda o direttamente presso il cliente e
giudicati di origine addebitabile al fornitore;
analisi sulla potenzialit degli effetti di non conformit su beni forniti.
Le azioni sui fornitori aziendali riguardano prevalentemente:
la rispondenza dei prodotti forniti alle specifiche qualitative, di sicurezza ed ambientali;
la gestione corretta delle corrispondenze fra quantit consegnate e riportate sui documenti di accompagnamento
dei materiali;
il rispetto dei tempi di consegna;
la riduzione dei tempi di risposta del fornitore;
il completamento e linoltro della documentazione a carico del fornitore
...e si possono tradurre in:
modifica dei capitolati di acquisto e/o delle relative specifiche tecniche;
modifica della documentazione di controllo (evidenze che accompagnano il materiale proveniente dal fornitore);
modifica del Piano di qualit, sicurezza e impatto ambientale dei prodotti;
modifica di imballi, criteri di movimentazione e magazzinaggio;
richiami al fornitore;
formazione al fornitore;
declassamento o eliminazione del fornitore;
altro...
Completare con eventuali voci mancanti, secondo la peculiarit
dellazienda

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11.4 Responsabilit
La responsabilit di promuovere le azioni correttive/preventive e di verificarne lefficacia dellUfficio FPC, che si
avvale a tale scopo della collaborazione di tutte le funzioni aziendali, la cui responsabilit invece di attuarle.
Eventuali richieste di modifiche o deroghe su prodotti e/o processi devono sempre essere approvate dal cliente (se si
tratta di prodotti studiati per il cliente) o dalla Direzione (se si tratta di gamma aziendale standard), eventualmente
supportata dallente interno pi specialistico.
Ai fornitori compete la responsabilit dellattuazione delle azioni correttive a loro carico (gi condivise in termini di
fattibilit), mentre lUfficio FPC ne verifica lefficacia, in collaborazione con Acquisti.
compito preciso dellUfficio FPC tenere costantemente aggiornata la raccolta di tutta la documentazione inerente
le azioni correttive e/o preventive individuate e intraprese (con i referenti), sino allesito delle stesse.
Si ricorda che la documentazione relativa alle azioni correttive e/o preventive costituisce elemento fondamentale da
portare a conoscenza della Direzione, per rendere possibile un completo riesame del FPC come illustrato al capitolo
2.

11.5 Organizzazione della prevenzione


Tutti i responsabili della gestione di processi che abbiano influenza sulla qualit, sono incaricati di procedere
periodicamente alleffettuazione di riesami e analisi di tutti i dati relativi ai parametri di qualit, per puntare,
attraverso unattenta valutazione, a prevenire il manifestarsi di non conformit, in particolare per quanto riguarda i
requisiti specificati.
Si ricorda che importante che i preposti, oltre a utilizzare lanalisi dei dati relativi ai processi in corso e a processi
similari precedentemente rilevati, utilizzino anche tecniche di intervista agli addetti operativi sul posto di lavoro e
incentivino linoltro di proposte migliorative dagli stessi.
Naturalmente i dati, le risultanze e tutto quanto fa parte del processo teso alla prevenzione, va
documentato, registrato, archiviato e inoltrato al responsabile dellUfficio FPC.

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CAPITOLO 12

CODICE

MFPC

TITOLO

12 MOVIMENTAZIONE, STOCCAGGIO,
TRASPORTO E IMBALLAGGIO

Revisione. Pag.X /Y
Data

12. Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio


12.1 Scopo e Generalit
12.2 Movimentazione
12.3 Stoccaggio
12.4 Imballaggio
12.5 Spedizione e consegna

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente Procedura:


PRO 06 - Movimentazione, stoccaggio, trasporto e imballaggio

12.1 Scopo e Generalit


Scopo del presente capitolo illustrare i criteri generali, le modalit attuative e le responsabilit inerenti le fasi di
movimentazione, immagazzinamento, imballaggio, spedizione e consegna dei materiali e prodotti, al fine di
garantire anche durante tali fasi la sicurezza e il mantenimento della funzionalit e dello stato di conservazione di
materiali, prodotti e parti lavorati e/o commercializzati dallazienda, in condizioni tali da mantenere la conformit.
12.2 Movimentazione
La movimentazione, se si esclude la prima fase, di allocazione fisica dei materiali accettati al magazzino di
competenza, pu essere schematizzata in tre fasi ben distinte:
a) movimentazione da magazzino materie prime ai reparti produttivi;
b) movimentazione allinterno dei reparti produttivi;
c) movimentazione da magazzino prodotti finiti al cliente.
d)
Nei casi a) e c) gli addetti alla movimentazione non devono prelevare e movimentare i materiali se non esiste
levidenza dellavvenuto controllo.
Nel caso b) gli addetti alla movimentazione sono coordinati dal responsabile della produzione, che deve garantire la
presenza delle evidenze dellavvenuto controllo, prima di effettuare spostamenti.
Per i dettagli operativi si veda la Procedura PRO 06.

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12.3 Stoccaggio
Le istruzioni per limmagazzinamento di materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti allegate
ai Piani dei prodotti, sono definite tenendo conto del livello di protezione necessario e in particolare della seguente
distinzione:
materiali con scadenza (visibilit e criterio di gestione fisica FIFO: First In First Out);
materiali alterabili dagli agenti atmosferici (immagazzinare nelle aree designate protette interne al fabbricato);
materiali che non risentono particolarmente dellazione degli agenti atmosferici (immagazzinare nelle aree
designate semiprotette [tettoie] esterne al fabbricato);
materiali la cui permanenza in magazzino genera rischi contro la sicurezza delle persone o lambiente (istruzioni
ad hoc).
In ogni caso devono sempre essere prese le tutte le possibili e opportune precauzioni per garantire il mantenimento
dellintegrit, a livello sia di materiali/prodotti sia di confezioni e/o involucri protettivi oltre che di impatto sulla
sicurezza delle persone e sullambiente.
12.4 Imballaggio
Le operazioni di imballo possono venire eseguite secondo diverse modalit. Ad esempio:
imballo standard, secondo specifiche proprie: in questo caso le specifiche di riferimento sono riportate nella
documentazione tecnica di prodotto, con disegni, caratteristiche, dimensioni e modalit di controllo;
imballo su richiesta cliente: in questo caso la funzione Commerciale si deve preoccupare di avere dal cliente
tutte le informazioni e specifiche necessarie, prima di procedere alla revisione del contratto, allegando poi tali
specifiche alla documentazione di controllo, che inserisce il tutto nelle istruzioni tecniche specifiche per il
reparto imballaggio e provvede altres a inserire tali materiali negli ordini di approvvigionamento di routine.
12.5 Spedizione e consegna
Le fasi di spedizione e consegna sono separate e vanno regolamentate tenendo conto delle diverse situazioni
aziendali:
consegna con mezzi propri;
consegna tramite corrieri e/o spedizionieri;
consegna con mezzi del cliente.
In ogni caso, prima della spedizione di materiali e/o prodotti vengono eseguite le seguenti operazioni:
preparazione di distinte che fanno riferimento allordine e al percorso di flusso interno, in modo da poter risalire
ove necessario alla documentazione di controllo esistente, sia essa specifica del prodotto o dei lotti di
appartenenza delle varie parti o del periodo di produzione o di altri criteri di aggregazione, come definito dalle
procedure aziendali inerenti identificazione e rintracciabilit;
preparazione di eventuali documenti di collaudo o dichiarazioni di conformit, correlate alle evidenze delle varie
fasi del ciclo logistico o ad altri criteri di aggregazione, come definito dalle procedure aziendali;
preparazione documenti di spedizione e di accompagnamento merci.
A seconda dei diversi tipi di consegna, bisogna poi descrivere le precauzioni, le istruzioni di trattamento e le
indicazioni che devono essere messe in atto e trasmesse al responsabile di trasporto e consegna, al fine di garantire
al cliente il completamento del processo, sino al livello richiesto dai requisiti contrattuali o da norme vincolanti
(leggi o regolamenti) nazionali o internazionali, riguardanti i requisiti di trasporto, per la sicurezza delle persone e
delle cose e per la minimizzazione di rischi ambientali. Ci naturalmente vale in misura addirittura prevalente,
quando si tratti di trasporto di prodotti potenzialmente (o realmente) nocivi.
Per i dettagli operativi si veda la Procedura PRO 06.

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CAPITOLO 13

CODICE

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TITOLO

13 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI

Revisione. Pag.X /Y
Data

13. Controllo delle registrazioni


13.1 Scopo e Generalit
13.2 Principali registrazioni
13.3 - Responsabilit per le registrazioni

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente procedura:


PRO 01 Gestione della Documentazione del FPC
13.1 - Scopo e Generalit
Lo scopo del presente capitolo quello di illustrare i criteri con cui vengono gestiti e tenuti sotto controllo i
documenti di registrazione del FPC inerenti aspetti, parametri e giudizi di conformit dei prodotti FPC, che vengono
utilizzati in azienda al fine di:
dare evidenza dello stato di conformit ai requisiti e/o alle politiche e ai piani specificati;
ricavare informazioni oggettive per gli interventi correttivi e di miglioramento su prodotto, processo e sul
Sistema FPC.
13.2 Principali registrazioni
Lelencazione delle pi significative registrazioni inerenti il FPC:
Elencare le registrazioni richieste nella norma armonizzata nella descrizione del FPC per lo specifico prodotto.
Esempio:
- riesami
- segnalazioni di non conformit
- rapporti di audit
- schede taratura
- registrazione della manutenzione
- risultati di ispezioni e prove
- evidenze delladdestramento svolto
- informazioni sulle materie prime/prodotti approvvigionati e sugli appaltatori
- validazioni processi
- altro
Qualunque sia il tipo di registrazione, sul documento utilizzato devono essere indicate in modo chiaro e univoco le
seguenti informazioni:
tipo di registrazione (descrizione e/o codifica);
fase del processo/descrizione dellattivit;
dati e/o giudizi registrati, o contenuti, in generale;
data di esecuzione della registrazione e sigla dellesecutore;
visto del responsabile.
Le modalit operative per lesecuzione delle registrazioni oltre a essere esposte nelle procedure o istruzioni relative
alle singole attivit che costituiscono il sistema FPC e che sono citate nel Manuale sono illustrate nella procedura
PRO 01.

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13.3 - Responsabilit per le registrazioni
La responsabilit di registrazione, aggiornamento e custodia dei documenti inerenti il FPC di competenza della
funzione aziendale che compie le attivit aventi influenza sui requisiti di prodotto e di processo.
I documenti vengono conservati in forma originale o riprodotti con qualsiasi sistema affidabile (fotocopie,
microfilm, supporti magnetici) purch si rispettino le norme di security stabilite.
Durante le verifiche ispettive interne, si dovr anche verificare lo stato di conservazione dei documenti di
registrazione.
Le registrazioni debbono essere leggibili, prontamente rintracciabili al bisogno, archiviate in modo idoneo a
prevenire deterioramenti o smarrimenti.
Ove previsto dal contratto, da norme cogenti o da prescrizioni interne, le registrazioni devono essere rese disponibili
al cliente o agli enti interni o esterni preposti alla consultazione.
Tutti i documenti di registrazione sono conservati per un periodo di tempo di almeno 10 anni.

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CAPITOLO 14

CODICE

MFPC

TITOLO

14 FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

Revisione. Pag.X /Y
Data

14. Formazione e Addestramento


14.1 Scopo e Generalit
14.2 Pianificazione e registrazione
14.3 Qualificazioni particolari

In questo capitolo si fa riferimento alla seguente procedura:


PRO 17 Gestione di formazione e addestramento

14.1 Scopo e Generalit


Lo scopo del presente capitolo quello di illustrare i criteri e le modalit con cui in azienda si individuano i bisogni
formativi, si pianificano, si attuano programmi di formazione e addestramento, al fine di qualificare il personale
secondo le specifiche esigenze e mantenere adeguata registrazione del livello di formazione e addestramento erogato.
La formazione volta a sensibilizzare il personale sullimportanza della conformit dei prodotti ai requisiti di legge
e ai requisiti richiesti dal cliente mentre laddestramento volto a ottenere una corretta esecuzione delle attivit
operative che hanno influenza su tali requisiti.
Parte rilevante dei programmi di formazione e addestramento deve essere dedicata allistruzione e aggiornamento
sulluso di documentazione e procedure introdotte per il corretto svolgimento delle attivit previste dal sistema
aziendale.
14.2 Pianificazione e registrazione
Per raggiungere e migliorare continuamente le conoscenze necessarie al corretto svolgimento delle attivit aventi
influenza sui requisiti del prodotto prevista una serie di azioni finalizzate a:
valutare le conoscenze acquisite, lesperienza e le capacit del personale;
organizzare programmi di formazione e aggiornamento per il personale di nuova assunzione;
addestrare il personale per mansioni generali e specifiche
mantenere una registrazione aggiornata dei corsi, dei docenti, dei frequentanti e dei livelli di qualificazione
raggiunti.
La Direzione aziendale fissa le politiche generali di formazione; in base a questi ogni funzione interna pianifica i
propri fabbisogni formativi e li segnala allUfficio FPC, che provvede a inserirli nei piani aziendali da sottoporre per
approvazione alla Direzione, segnalando le qualifiche di base previste per lo svolgimento delle specifiche attivit.
Per ogni dipendente verr tenuta aggiornata a cura della funzione Personale una scheda riportante formazione e
aggiornamento erogati riportante gli estremi desunti da quanto sopra esposto.
Nel caso la formazione/aggiornamento abbia dato luogo alla acquisizione di specifiche qualificazioni, verr allegato
alla scheda stessa lattestato in originale, la cui copia pu venire, su richiesta, fornita allinteressato.
Per la descrizione di dettaglio di tutti i passi relativi a formazione e addestramento del personale si veda la
Procedura PRO 17.

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14.3 Qualificazioni particolari
Il personale addetto ad alcune particolari mansioni deve possedere specifiche qualifiche. In particolare si parla di:
Auditor di Sistema FPC
Debbono possedere:
Descrivere i requisiti di preparazione richiesti secondo le esigenze
aziendali.
Esempio:
- istruzione almeno a livello medio-superiore
- addestramento di almeno 16 ore effettuato presso IG con
rilascio di qualifica specifica
- esperienza di almeno 1 anno di lavoro in azienda

Addetti a prove non distruttive


Debbono possedere:
Descrivere i requisiti di preparazione ed esperienza richiesti:
Esempio:
- Istruzione e addestramento documentati secondo la norma specifica
- Esperienza di almeno 1 anno di attivit in azienda

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APPENDICE 1
CONTROLLO DELLA PRODUZIONE IN FABBRICA
STRUTTURA E GERARCHIA DELLA DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA
Il Manuale raccoglie il livello di sintesi che descrive tutte le macroimpostazioni dellazienda richiamando e
sviluppando i dettagli solo a livello di pro0cedure settoriali e specifiche, in cui si tratta di descrivere i flussi delle
attivit e dei documenti (vedi appendice 4).
Le regole per lo svolgimento delle attivit di livello esecutivo, che vengono richiamate nelle procedure di cui si
appena parlato, sono le Istruzioni di Lavoro.
Accanto a tutto questo, si ricorda che si utilizza della documentazione tecnica di base (disegni, cicli, ricette,
distinte, schemi ecc) come riferimento per i giudizi qualitativi tecnici,mentre le evidenze dei dellesecuzione dei
vari passi procedurali sono riportate su modulistica dedicata, di corredo alle Procedure, generando cos documenti
di registrazione che vanno archiviati ordinatamente per essere rintracciabili, in caso di necessit, e vanno conservati
per tempi definiti.
Procedure, Istruzioni e relativa impostazione
PROCEDURA
Documento che individua con la massima precisione consentita condizioni, modalit e responsabilit con cui deve
essere eseguita una data attivit.
Se riguarda prevalentemente aspetti gestionali, si pu parlare di Procedura gestionale.
Se riguarda prevalentemente aspetti tecnico-specialistici, si parla di Procedura operativa.
ISTRUZIONE TECNICA/ISTRUZIONE DI LAVORO
In formazione documentata che d precise indicazioni esecutive di unattivit (spesso integrata nella procedura
operativa o nei data base aziendali).

A titolo di esempio:
il documento di gestione e taratura delle apparecchiature di misura una Procedura.
Il documento che dettaglia le attivit tecniche per effettuare la taratura sullo specifico apparecchio una Istruzione
Tecnica/Istruzione di lavoro.

Nella procedura o Istruzione occorre sempre specificare:


- quali funzioni aziendali sono coinvolte e con quali responsabilit
- quali attivit specifiche deve svolgere ognuna di queste funzioni
- con che mezzi, metodi e in quale momento
- quali controlli e quali registrazioni sono previsti
Oltre a quanto stabilito in Appendice 2, lo Schema di realizzazione di una procedura si pu cos riassumere:
1. dare un titolo alla procedura, che rappresenti una sintesi del contenuto (eventualmente precisare nel
sottotitolo)
2. definire finalit e scopi (i motivi che hanno reso necessaria la procedura)
3. definire lambito di applicazione della procedura ( a chi, cosa, dove, quando)
4. identificare la documentazione di riferimento (norme, leggi, prescrizione specifica)
5. spiegare la terminologia e le abbreviazioni specifiche utilizzate nella Procedura
6. indicare le modalit operative: sequenza delle azioni e dei relativi responsabili, modalit di registrazione
(schede, moduli) e facsimili modulistica; raccomandato lutilizzo di flow chart e Matrici delle
responsabilit.

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APPENDICE 2
COME DEFINIRE UNA REGOLA INTERNA
PER LO SVILUPPO DELLE PROCEDURE DOCUMENTATE
Nel caso sia richiesto o si ritenga di dover sviluppare una procedura documentata, il personale dellazienda potrebbe
attenersi alle seguenti indicazioni ed esempi.
Una procedura una spiegazione di dettaglio metodologico e organizzativo per chiarire come, allinterno delle diverse
funzioni, i responsabili devono operare, attenendosi a ben precisate indicazioni, per partecipare- in modo ripetibile- allo
svolgimento di tutte le attivit inerenti un determinato processo.
La procedura diventa una Istruzione tecnica o Istruzione di Lavoro, quando v oltre la sola metodologia entrando nel
merito esecutivo delle attivit ( cicli di lavoro, valori di parametri, istruzioni specifiche di come usare una macchina
ecc.).
CONTENUTI
Una possibile articolazione dei contenuti potrebbe essere:
1. Scopo e Campo di applicazione
2. Documenti di riferimento
3. Responsabilit
4. Modalit operative
5. Registrazioni
6. Allegati.
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Si riporta ci che ci si propone di ottenere con la procedura in questione, vale a dire quali tipi di problemi chiarire o
risolvere o quali obiettivi persegue la procedura ( descrivere attivit, assegnare responsabilit, stabilire le registrazioni
da produrre ecc.); stabilisce a che cosa, a chi, dove, quando applicare la procedura
2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Vanno elencate le norme, le leggi, le specifiche, la documentazione cui fare riferimento per comprendere il senso
applicativo della procedura.
3 RESPONSABILITA
Vanno riportati funzioni, addetti, responsabili coinvolti attivamente nella applicazione delle prescrizioni dettagliate
nella procedura, con i loro obiettivi rispetto la stessa.
4 MODALITA OPERATIVE
Va descritta la corretta sequenza delle attivit (indicando i responsabili)da svolgere per conseguire lo scopo che la
procedura si pone.In particolare, ove possibile, utile allegare alla descrizione uno schema grafico del tipo flow- chart,
per evidenziare con maggiore enfasi chi fa che cosa, su che documento, quando, in quante copie, a indirizzo di chi
.
il punto modalita operative si pu ritenere sviluppato in maniera esaustiva quando risulti comprensibile la spiegazione
di come mettere in atto tutte le misure procedurali , anche a un non addetto. Per una verifica, fate leggere la vostra
procedura a qualcuno non coinvolto, chiedendo un parere sulla chiarezza dellarticolazione e della sequenza. Spesso
scoprirete che, quantanche le vostra idee fossero state chiare, qualcosa rimasto nella penna.
5 REGISTRAZIONI
Vanno elencate le registrazioni da produrre in esecuzione delle attivit previste dalla Direttiva.
6 - ALLEGATI
Vanno inclusi i facsimile dei modelli da utilizzare per lattuazione della procedura

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ESEMPIO DI COPERTINA DI UNA PROCEDURA
LOGO AZIENDALE

PROCEDURA

CODICE

PSQ 001

TITOLO

PSQ 001 - ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE

Revisione. Pag.1 / 7
Data

Contenuto

1
2
3
4
5

Scopo e Campo di applicazione


Documenti di riferimento
Responsabilit
Modalit operative
Registrazioni

Allegati.
- Richiesta formazione e addestramento
- Piano annuale di formazione e addestramento
- Calendario dei corsi
- Scheda corso
- Scheda personale

Rev.
0

Data
XX/YY7KKKK

Descrizione
Emissione

Preparata da

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Verificata da

Approvata da

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APPENDICE 3
MATRICE DELLE RESPONSABILITA

STRUTTURA E RESPONSABILITA DEL FPC


ELEMENTO

FPC

Responsabilit della
Direzione

Controllo dei
documenti

Approvvigionam.

Identificazione e
Rintracciabilit

Controllo del
processo di
produzione

Ispezioni e prove

Apparecchiature di
prova

Controllo del
prodotto non
conforme

Registrazioni

10

Addestramento

11

Assistenza

12

Tecniche statistiche

Direzione
Generale

Acquisti

Produzione

Laboratori
o

ALTRI
ELEMENTI
FPC

Legenda:
Responsabile
R
Corresponsabile/Coinvolto
C

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Magazzino

QUALITA

Comm/
Vend

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APPENDICE 4
Diagramma di flusso: Piano standard nel controllo degli approvvigionamenti
CHI

Responsabile di
reparto/funzione

Ufficio Acquisti

COSA

COME

Richieste d'acquisto

7.1
MPT006/6 "Scheda di fabbisogno
materiali"

Preparazione documenti
d'acquisto

Ufficio Acquisti

7.3
MPT006/7 "Ordine d'Acquisto"

Riesame ed emissione
ordine

Responsabile
Ctrl Accettazione

7.4
MPT006/8 "SIPS"

Controllo accettazione

Resp.Ctrl Accettazione
Resp.reparto/funzione

Controllo
positivo?

7.2
MPT006/7 "Ordine d'Acquisto"

NO

Documentazione
e trattamento non
conformit

7.4
MPT006/8 "SIPS"

SI
Responsabile
Magazzino

Stoccaggio magazzino

7.5
"Bolla di Carico"

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APPENDICE 5
POSIZIONE ORGANIZZATIVA
POSIZIONE

ACQUISTI

DIPENDENZA

DIREZIONE GENERALE

SCOPO
Assicurare lapprovvigionamento di materiali e servizi necessari allo svolgimento delle attivit aziendali ai costi e livelli
qualitativi pi competitivi, attraverso una accurata gestione del parco fornitori

CONTENUTI
-

responsabile del monitoraggio continuo del livello prestazionale dei fornitori e degli eventuali
interventi correttivi e di prevenzione nei loro confronti, avvalendosi del supporto metodologico e
tecnico dellUfficio FPC e dei relativi dati di non conformit rilevati durante le fasi di accettazione
gestisce le attivit e la documentazione relativa a offerte fornitori e ordini fornitori
effettua il controllo delle variazioni dei prezzi
gestisce la documentazione da rendere disponibile ai fornitori, relativamente a:
i. caratteristiche del prodotto acquistato
ii. piani di controllo in accettazione
mantiene costanti contatti funzionali interni per ricerche e analisi di fattibilit relativamente a
materiali dacquisto e lavorazioni esterne
coordina lattivit di tutte le movimentazioni esterne (trasporti su acquisto)

ALLA POSIZIONE FANNO CAPO

2 Acquisitori
1 addetto trasporti su acquisti
Centralino

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APPENDICE 6
PALI PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA
PIANO DI CONTROLLO SUL PRODOTTO FINITO
E MODULO DI REGISTRAZIONE
Norma di riferimento: EN 40-5, Pali per illuminazione pubblica
Campionatura: attenersi a quanto stabilito al punto 13.2 della norma di riferimento
Frequenza: ad ogni fornitura dietro richiesta del cliente
Prove
Metodo Frequenza
Criteri di
Responsabile
Non
Accettazione
del controllo Conforme Conforme
Verifica
13.3 EN /
PrEN 40-2
Resp.
dimensionale
40-5
Laboratorio
Verifica della
13.4 EN /
5.1 prEN 40- Resp.
rettilineit
40-5 A/B
2 :99
Laboratorio
Verifica del
13.5 EN /
Dati
di Resp.
materiale
40-4
progetto
Laboratorio
Verifica della
13.6 EN /
14.5 EN 40-5 Resp.
saldatura
40-4
Laboratorio
Verifica del
EN 40-3-2 /
13.7 EN 40-5 Resp.
progetto
/ prEN 40Laboratorio
3-3
Verifica della
EN ISO /
EN ISO 1461 Resp.
protezione contro la 1461
ISO 2063
Laboratorio
corrosione
ISO 2063
ISO 9717
ISO 9717
ISO 8501-1
ISO 85011
Verifica
13.9 EN /
12 e13.9 EN Resp.
dellidentificazione 40-5
40-5
Laboratorio

Firma del
Responsabile

PIANO DELLE PROVE INIZIALI DI TIPO


E MODULO DI REGISTRAZIONE
Norma di riferimento: EN 40-5, Pali per illuminazione pubblica
Frequenza: Ogni volta che un prodotto deve per la prima volta dimostrare la conformit alla norma di riferimento
Prove

Metodo

Frequenza

Criteri di
Responsabile
Non
Accettazione
del controllo Conforme Conforme
Tutto quanto previsto nel PIANO DI CONTROLLO SUL PRODOTTO FINITO
Urto con un EN 12767
/
Classificazione
Responsabile
veicolo
secondo
GQ
(sicurezza
EN 12767
passiva)

64di 64

Firma del
Responsabile

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