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g g
incendio alla ingegneria
orientata alla prestazione
Un approccio integrato in accordo a quanto previsto dal D.M. 9 maggio 2007
I modelli teorici,
teorici ed in modo speciale i codici di simulazione
simulazione, hanno una particolare capacit di
assistere il progettista nelle decisioni connesse con la sicurezza antincendio. Comunque questi
strumenti hanno anche un potenziale di danno e possono guidare verso decisioni non accettabili.
In considerazione di ci necessario un approccio metodologico ben codificato e strutturato,
oltre che valutabile in modo obbiettivo anche da soggetti terzi (es. Autorit) (1)
Workshop on the Development of Key Performance Indicators for the Use of Computer Models in Support of Fire Safety Engineering
FRS/Building Research Establishment, Garston, Watford, UK, 22 Settembre 2003
ISO Technical Report TR 13387-3, Fire Safety Engineering, Part 3: Assessment and Verification of Mathematical Fire Models
LA STESSA DI 11 ANNI FA
Negli ultimi 20 anni si osservato un incremento importante nel numero dei codici automatici a
disposizione per lanalisi e la simulazione del rischio di incendio. Sono stati prodotti sia modelli di
tipo probabilistico, che modelli di tipo deterministico. Molti modelli esistenti sono in fase di
miglioramento e nuovi modelli continuano ad essere rilasciati per lluso
uso in questo campo.
campo
Comunque come tali modelli devono essere applicati in modo efficace come tassello di un
processo di progettazione ancora molto lontano dallessere conosciuto e diverse aree di
problematica si sono evidenziate. E necessario individuare un contesto in cui tali modelli
vengono
impiegati
e
riconosciuti
da
tutti
gli
attori.
La domanda pi importante alla quale necessario rispondere : quali e quanti modelli in realt
possono integrarsi con la conoscenza e lesperienza esistenti e possono costituire parte di un
approccio integrato coerente alla progettazione ed al rispetto delle norme e dei regolamenti
esistenti (codici prescrittivi n.d.r.)?
(a) Quali sono i limiti e le capacit di un modello di calcolo (ivi incluso il software che lo
implementa e lo rende disponibile), perch esso possa essere impiegato con consapevolezza?
(b) Quali sono le condizioni, i limiti di batteria, etc. sulla base dei quali uno o pi modelli possono
essere impiegati nellanalisi di un caso reale in modo accettabile? (1)
Un tema centrale che emerge la necessit di evitare il pericolo di vedere un modello di calcolo
come a s stante, come vincolo principale di una analisi, come metodologia stessa adatta alla
analisi di qualsivoglia problema antincendio nellambito di qualsivoglia dominio di simulazione,
come una sorta di deus ex machina.
Tr
TEMPERATURA
REALE
Le assunzioni teoriche e
numeriche possono essere
solamente una
approssimazione, positiva
o negativa, del
comportamento reale. Ad
esempio in un modello a
zone ci sono diversi metodi
del plume della fiamma. In
un modello di campo
diversi modelli di
turbolenza. Assunzioni
anche sui dati in ingresso
alla simulazione (es
parametri e coefficienti in
ingresso al modello di
trasferimento del calore o
al modello di turbolenza).
Approssimazione nelle
tecniche di simulazione
numerica. Solo in pochi
semplici casi
casi, le equazioni
che soddisfano il sistema
possono essere risolte per
via analitia e non numerica.
Ad. Es. Lintegrazione di
ordinarie equazioni
differenziali pu essere
effettuata mediante RungeHutta o Burlish-Stoer. In
alcuni casi le differenze
possono essere
apprezzabili. In un modello
di campo la risoluzione
della mesh che crea le
celle fondamentale
fondamentale, oltre
che le condizioni al
contorno.
ASSUNZIONI TEORICHE
E NUMERICHE
TECNICHE DI
SOLUZIONE NUMERICHE
T1
T2
a) Errori nella
progettazione del sistema
di calcolo dei
microprocessori
T4
a) Mancata comprensione
da parte dellutente del
modello o delle soluzioni
numeriche
b) Mancato impiego
corretto del pacchetto a
disposizione
c) Errori nellinserimento
dei dati di input.
T3
b) Il sistema fisico in corso
di analisi pu entrare in uno
stato inatteso che non
appropriato per il software.
c) Bachi software veri e
propri
ERRORE SOFTWARE
b) Errori fisici di
realizzazione
Tc
c) Combinazione di a e b
ERRORE HARDWARE
ANALIISI ED INTERPRET
TAZIONE
DE
EI RISULTATI PRED
DETTI
E necessario inoltre affermare che: (b) la metodica stessa per calcolare un valore medio da dati grezzi (raw) pu essere diversa da caso a caso. Ad
esempio il calcolo della profondit dello strato superiore pu essere effettuata sia mediante la correlazione di Mitler o secondo la correlazione di Cooper.
TEMPERATURA
PREVISTA
ERRORE DI
APPLICAZIONE
Utente
Leggi, regolamenti, codici prescrittivi,
regole tecniche e linee guida
internazionali
Esperienza storica
Metodologia
Codice di calcolo
PROGETTAZIONE ANTINCENDIO
D.M. 9 maggio 2007
Probabilistici, Deterministici
Nel 1992: 74 modelli
Nel 2003: 162 modelli (1)
(1).
Olenick,
Carpenter
An
updated
international survey of computer models for
fire and smoke SFPE Journal of Fire
Protection Engineering,
Engineering
13
13,
2003
2003.
In
particolare: 52 modelli a zone, 20 modelli di
campo, 9 modelli di risposta dei rivelatori, 24
modelli di esodo, 63 altri modelli
LINCENDIO
Definizione del problema
Codici prescrittivi
Progettazione antincendio
ANALISI ANTINCENDIO
STRATEGIA ANTINCENDIO
Gestione del rischio
di incendio
DOCUMENTAZIONE
Progetto antincendio
MANTENIMENTO &
MIGLIORAMENTO NEL TEMPO
(SGSA)
Il progettista deve operare al fine di limitare la velocit di sviluppo e di propagazione del fuoco, di proteggere le vie di fuga in
modo che qqueste siano sempre
p ppercorribili e qquindi difese dallinvasione dei fumi e dalleccessivo aumento della temperatura.
p
(NON SI PARLA SOLO DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE O DI COMPARTIMENTAZIONE)
Lestrema complessit del fenomeno INCENDIO e la variabilit e lindeterminatezza di molti fattori che lo caratterizzano fanno si
che la cultura della prevenzione contemporanea concentri llattenzione
attenzione sulla salvaguardia della incolumit delle persone, evitando
lapprofondimento dello studio tendente a produrre soluzioni costruttive per edifici capaci di resistere a qualsiasi tipo di incendio.
Lottenimento di questo tipo di obiettivo giudicato estremamente costoso e di difficile e problematica realizzazione, a causa,
appunto dell
dellindeterminatezza
indeterminatezza delle reali caratteristiche di un incendio e delle sollecitazioni da esso esercitate sulle strutture
costruite.
La variabilit dei parametri in gioco rende molto difficile lo studio teorico degli incendi.
LANALISI
L
ANALISI DEL RISCHIO DI INCENDIO
no
SITUAZIONI SPECIFICHE
Edifici storici
Layout particolare o
complesso
Problematiche particolari
OGGI ?
Dimensioni significative e
layout particolarmente complesso
in Italia e nel resto dEuropa queste attivit sono
spesso condotte in edifici storici
che, durante gli anni sono stati interessati
da integrazioni, modifiche, ampliamenti, etc.
negli anni diversi nuovi edifici sono stati aggiunti
E connessi con il corpo principale e tutti gli
Spazi utili sono stati impiegati ed espansi
50%
15%
35%
Struttura
Connessioni
Superficie totale
Il fabbricato risultante da questo
processo costituito da una
aggregazione di molteplici edifici con
connessioni funzionali e tecnologiche
sviluppate su diversi piani sia sopra
che sotto il suolo.
La sicurezza antincendio in queste strutture risulta essere inoltre influenzata da molti altri fattori, tra cui, la presenza di:
Per tutta una serie di motivi dunque, questo tipo di strutture, come altres altre strutture caratterizzanti da una forte eterogeneit
di pubblico (es. centri commerciali, parchi divertimenti, cinema multisala e auditorium), presentano una altissima vulnerabilit
intrinseca all
allincendio
incendio. LLapproccio
approccio prestazionale pu garantire un approfondimento,
approfondimento oltre llapplicazione
applicazione dei codici prescrittivi,
prescrittivi per
investigare meglio problematiche connesse con situazioni architettoniche e di impiego del manufatto edilizio estremamente
particolari.
I codici prescrittivi stessi, mediante un approfondimento crititco, ladozione di strumenti simulativi, prove in campo ed esperienza
storica, nellambito di un approccio a garanzia della performance possono essere migliorati essi stessi: es. gli incendi nei tunnel.
Temperatura [C]
65
100
CO2 [% in volume]
CO [ppm]
O2 [% in volume]
10
< 10
(perdita di conoscenza)
(morte)
(perdita di conoscenza)
((morte))
ESEMPIO
Lutilizzo dei programmi di calcolo comporta delle ipotesi limitative di cui necessario tenere conto nellanalizzare i risultati quali, ad
esempio
p il fatto che nelle banche dati dei pprogrammi
g
di calcolo,, i materiali utilizzati nelle simulazioni che ppartecipano
p
alla combustione
e quelli di finitura delledificio oggetto dinteresse, sono materiali simili a quelli di progetto, ma non trattati per la resistenza al fuoco.
Al fine di verificare le prestazioni in modo conservativo possibile non tener conto dei dispositivi antincendio attivi di rivelazione e
soffocamento.
Nellambito dello sviluppo di un progetto antincendio con le regole della Fire Safety Engineering necessario definire i livelli di
pprestazione che si intendono ggarantire ((as minimum requirement)
q
) qquantificandoli ((anche sulla base della letteratura e delle norme di
riferimento, quale, in primis la norma ISO TR 13387, prima edizione del 1999).
temperatura
p
La temperatura massima ammissibile nellambito della determinazione dei requisiti di performance pu variare in
considerazione degli obbiettivi antincendio che si sono stabiliti preliminarmente per il progetto (esodo degli
occupanti, tempo di messa in sicurezza delle apparecchiature da parte di operatori predefiniti, intervento dei
soccorritori, etc.).
BS 7974
irraggiamento
visibilit
specie tossiche ed
irritanti
BS 7974
Deterministici
Limpiego dei codici automatici non deve e non pu essere inteso come uno
strumento di standardizzazione e/o di sostituzione dei criteri g
generali di
protezione antincendio: limpiego, come evidenziato nella ricca letteratura del
settore, deve essere in accordo ad una metodologia pi ampia e coerente (che
parte dallanalisi dei rischi) e comunque limitato ad applicazioni specifiche per
risolvere problematiche particolari aventi un certo grado di complessit e criticit.
In molti casi infatti i codici di calcolo tradizionali e comunque gi validati dalla
comunit scientifica e dalle Autorit (non solo italiane) quali DNV Phast, TNO
Effects TNO Damage,
g
Shell Global Solutions Fred, etc., risultano q
quindi g
gi
essere uno strumento adatto e pratico (in termini di tempi, di quantit di dati di
input, etc.) alla valutazione delle conseguenze derivanti dagli incendi.
Simulazione dell
dellesodo
esodo
in emergenza
a ZONE
di CAMPO
(CFD)
Z1
Z2
Le equazioni di bilancio valgono per
ciascun volume di controllo in cui
suddiviso il sistema da analizzare
(dominio di simulazione)
Il risultato dei calcoli volti alla determinazione di ci che successo (ad esempio tempo di combustione, temperature, altezze delle
fiamme, altezze del layer del fumo in ciascun compartimento, movimento dei prodotti di combustioe, etc.) pu aiutare nella
ricostruzione. Questo approccio stato impiegato, anche in Italia, con notevole successo.
Per estensione, supponendo che comunque gli edifici nei quali si origina e si sviluppa un incendio sono stati
realizzati in conformit con le regole tecniche ed i codici prescrittivi esistenti, possibile affermare che in molti casi,
lapplicazione delle tecniche della fire safety engineering (FSE) a completamento della progettazione antincendio in
fase di determinazione iniziale della strategia per la sicurezza antincendio durante la stesura del progetto e rispetto
alcuni scenari rappresentativi e credibili pu comunque portare un approfondimento della problematica e
lindividuazione di ulteriori o migliori misure antincendio.
Introduzione
Lanalisi di rischio divenuta un tool fondamentale ai fini della:
Il metodo proposto
Il metodo proposto collega lanalisi del rischio con lingegneria antincendio
utilizzando procedure e relativi tools/metodologie al fine di garantire gli
obbiettivi individuati e di ottenere una miglior percezione del quadro
complessivo unitamente ad una eventuale fase di progettazione maggiormente
efficiente.
ffi i t
Vantaggi
VERIFICA CODICI
PRESCRITTIVI E
STANDARD
Obbiettivi
R
Requisiti
i i i Prestazionali
P
i
li
Criteri
C
it i di Prestazione
P t i
Stakeholders: tutti i soggetti
gg
che
possono prendere decisioni.
Normative,
Normative regolamenti
regolamenti, standard
standard,
guide
Sistema di protezione
antincendio definito essere
adatto alla risoluzione del
problema
Tenendo in considerazione lo scenario (gli
scenari) di riferimento identificato (rilevante,
credibile rappresentativo) gli ingegneri
credibile,
antincendio progettano/propongono un sistema di
contrasto dellincendio
dell incendio da verificarsi sulla base
dei caratteristici parametri di questo. Il sistema
antincendio pu essere una possibile
combinazione di misure attive e passive.
U
Una nuova
combinazione di
misure
i
d
deve essere
verificata
Un nuovo set di
obiettivi e di criteri
deve essere definito
RAPPORTO DI STUDIO
La metodologia ad oggetti:
Solo i sotto-modelli adatti vengono impiegati
Ciascun sotto-modello sviluppato secondo un
tool appropriato
pp p
Vengono evidenziate le problematiche
specifiche
Le analisi possono essere affrontate con
maggior approfondimento mediante un
approccio iterativo.
CASO STUDIO 1
Verifica della adeguatezza
di un sistema
i t
antincendio
ti
di
Premessa
Un sistema antincendio presente, o da realizzare, allinterno di un impianto deve tener conto dei risultati/osservazioni scaturiti da
unanalisi di rischio precedente la realizzazione.
Lanalisi di rischio viene effettuata per determinare gli scenari incidentali di riferimento per la tipologia di impianto in esame.
Gli scenari incidentali determinati in particolare dipendono strettamente dalle quantit contenute dalle apparecchiature
presenti nell
nellimpianto
impianto, dalle condizioni operative di esercizio,
esercizio da eventuali criticit di processo e dalla disposizione (lay
(lay-out)
out)
dei reali carichi dincendio.
Tutto ci significa che la progettazione di un sistema antincendio debba essere calibrata e corretta da quanto scaturisce da unanalisi
di rischio,
rischio condotta parallelamente o immediatamente dopo la disposizione preliminare dei mezzi antincendio.
antincendio
I mezzi antincendio ovviamente saranno determinati attraverso lutilizzo di normative di progettazione, che potrebbero essere le
norme API, NFPA, ecc. A prescindere dalla normativa di riferimento utilizzata, e quindi senza entrare nel merito della scelta effettuata
dalla societ di progettazione,
progettazione il presente capitolo vuole evidenziare llimportanza
importanza della conduzione dell
dellanalisi
analisi di rischio,
rischio come
strumento per la verifica di adeguatezza del sistema antincendio in esame.
Di seguito si riportano le considerazioni volte a valutare ladeguatezza dei sistemi di protezione idrica per fronteggiare gli effetti da
irraggiamento termico stazionario all
allinterno
interno delle aree impianti.
impianti
La verifica stata effettuata analizzando le situazioni di POOL FIRE (sicuramente pi critico dal punto di vista del raffreddamento e
delle aree coinvolte rispetto al JETFIRE o al FLASH-FIRE) e valutando il fabbisogno di acqua per lestinzione e per il raffreddamento
delle apparecchiature coinvolte dagli scenari incidentali di riferimento.
Acqua
q richiesta pper il raffreddamento
Per gli scenari di POOL-FIRE individuati dallanalisi di rischio, su cui si effettua la verifica, si determina la quantit di acqua totale
necessaria per raffreddare contemporaneamente le apparecchiature coinvolte (sorgente e bersagli), oltre che ai quantitativi per
estinzione. Secondo quanto stabilito dalla norma API 2030 lacqua di raffreddamento necessaria pari a 4,1 l/min per m2 di superficie
da raffreddare (Rif.1, sez 7.3.5 Pressure vessels, exchangers, and towers)[2].
Per tener conto di eventuali parziali inefficienze di raffreddamento (ad es. bersagli parzialmente coperti) si adottato un coefficiente di
sicurezza pari a 1,5 applicando quindi una portata complessiva di acqua pari a 6,2 l/min/m2.
Disponibilit di acqua
Ai fini della valutazione
al ta ione della disponibilit di acqua
acq a che unn sistema antincendio possa garantire si considerano:
considerano
i monitori, inclusi quelli su torretta, posti al di fuori dei cerchi di soglia di 12,5 kW/m2 e distanti non pi di 40 metri dal centro
emergenza (considerata la gittata utile);
tutte le prese idrante fisse poste al di fuori dei cerchi soglia di 12,5
12 5 kW/m2 e distanti non pi di 40 metri dal cerchio soglia a 12,5
12 5
kW/m; questo assume che le eventuali lance siano collegate con non pi di 2 manichette di 20 metri cadauna.
Alla pressione a cui viene portata generalmente la rete antincendio, si assumono le seguenti portate erogabili dai singoli dispositivi:
idrante standard (2 prese): 1.000 l/min;
monitori fissi (anche su torretta): 2.000 l/min.
Esempio
Lo scenario incidentale di riferimento corrisponde ad un incendio di una pozza di liquido infiammabile al suolo, fuoriuscito dalla tenuta
meccanica
i delle
d ll pompe P-1
P 1 A/B.
A/B Nella
N ll seguente
t tabella
t b ll sii riportano
i t
l caratteristiche
le
tt i ti h dello
d ll scenario
i in
i esame, la
l relativa
l ti dimensione
di
i
della pozza originata e le distanze di danno raggiunte dallirraggiamento di 12,5 kW/m2.
Questo ultimo valore corrisponde alla distanza entro la quale sono ipotizzabili danni, per irraggiamento, alle strutture e
apparecchiature
hi t
li it f lapparecchiatura
limitrofe
l
hi t
sorgente.
t Per
P evitare
it
t li danni
tali
d i occorre quindi
i di intervenire
i t
i estinguendo
ti
d la
l pozza
eventualmente incendiata e contemporaneamente raffreddare le apparecchiature limitrofe.
Distanza critica (m)
Scenario n.
1
Apparecchiatura
P-1 A/B
Diametro pozza
12,5 kW/m2
13
Considerazioni
La tabella seguente riporta per lo
scenario di POOL FIRE considerato
le quantit di acqua necessarie,
necessarie sia
per
garantire
il
completo
raffreddamento
delle
superfici
irraggiate delle apparecchiature
circostanti che per llestinzione
circostanti,
estinzione della
pozza incendiata.
Sorg.
Appar.
Coinv.
(m)
L/h
(m)
A
m2
Acqua
necess.
l/min/m2
Acqua tot
l/min
Estinz.
6,0
--
28
12,2
342
P-1 A/B
--
--
6,2
P-2 A/B
--
--
6,2
D-11
D
2,6
7,2
59
6,2
366
P-3 A/B
--
--
6,2
D-2
2,7
5,5
47
6,2
291
D-3 A/B
0,5
2,6
6,2
37
D-3 C
0,7
3,1
6,2
43
D-4 A/B
0,3
2,6
6,2
31
D-4 C
0,5
3,1
6,2
31
T-1
,
1,4
18,0
,
79
6,2
,
490
E-1 A
1,0
6,0
19
6,2
118
P-1 A/B
Totale
l/min
~ 1.800
Considerazioni 2
La tabella seguente riporta la quantit di acqua totale richiesta per lazione antincendio sullo scenario analizzato nellipotesi di
applicazione contemporanea su tutte le apparecchiature coinvolte, sia per estinzione che per raffreddamento.
Nella stessa tabella sono riassunte le quantit di acqua disponibili calcolate attraverso il censimento dei sistemi fissi di erogazione
presenti nellarea dellemergenza.
S
Scenario
i
Idranti
Monitori
Totale acqua
richiesta
i hi t
l/min
Port.
l/min
~ 1.800
4.000
Port.
l/min
Totale
dispon
di
l/min
D lt l/min
Delta
l/ i
4.000
+2.200
Come si evince dalla tabella il sistema antincendio progettato risulta teoricamente dimensionato per fronteggiare lemergenza in
esame (POOL-FIRE), in quanto la quantit di acqua disponibile di gran lunga superiore a quella necessaria per le operazioni di
estinzione e di raffreddamento delle apparecchiature circostanti.
Limpianto in esame circondato da n. 6 idranti e da n. 5 monitori fissi.
Considerazioni 3
In realt per,
per come mostrato nella planimetria antincendio,
antincendio riportata in figura precedente,
precedente la distribuzione dei soli monitori non risulta
adeguata a fronteggiare lo scenario incidentale individuato dallanalisi di rischio.
Infatti nessun monitore sarebbe disponibile da parte degli operatori, in quanto la gittata utile (considerata di 40 m dal centro
dellemergenza)
dell
emergenza) non riuscirebbe a coprire e raffreddare le apparecchiature circostanti e quindi llimpianto
impianto in esame risulterebbe
coperto solamente in parte (come mostrato in figura).
Tutto ci perch si ritiene importante lutilizzo di monitori fissi (in alternativa alla tipica colonna idrante per attacco manichetta) per
consentire un efficace e tempestivo inizio dell
dellintervento
intervento antincendio da parte del personale operativo presente nell
nellarea
area, in attesa
dellarrivo della squadra e dei mezzi dedicati.
Considerazioni 4
Il sistema fognario
g
specifico per ogni
g impianto deve essere dimensionato anche tenendo conto delle risultanze dellanalisi di rischio.
Infatti la stessa analisi di rischio, utilizzata per verificare ladeguatezza del sistema antincendio, consente di stimare il quantitativo di
prodotto infiammabile rilasciato e la quantit di acqua necessaria per le operazioni di estinzione e raffreddamento.
In caso di accadimento dello scenario incidentale di riferimento, occorrer verificare che il sistema fognario sia in grado di drenare il
quantitativo totale di fluidi sversati (prodotto infiammabile e acqua antincendio).
Tale criterio fondamentale in quanto in caso di emergenza, un dimensionamento non sufficiente del sistema fognario causerebbe
uno spandimento del prodotto infiammabile lontano dal punto di rilascio originale e quindi la possibilit di creare ulteriori fonti di
pericolo in prossimit di altre apparecchiature.
CASO STUDIO 2
Verifica della prestazione di esodo in caso di
emergenza da
d incendio
i
di iin strutture
t tt ricettive:
i tti parco
divertimenti
fuoco lento con fase di crescita e di flashover graduale (potenza emessa lenta)
Incendio 2 : un corto circuito innesca un incendio con potenza emessa elevata; si utilizzato lincendio ultra-fast presente
nella banca dati di FPEtool che caratterizza gli incendi per magazzini od ambienti di stoccaggio.
fuoco piu veloce con fase di crescita e di flashover rapida (potenza emessa elevata in poco tempo).
Si deciso di non considerare altre tipologie d'incendio data la grande entit di risorse spesa nella compartimentazione sia
orizzontale che verticale dell'edificio e nei dispositivi di protezione antincendio attivi collocati su tutta la superficie dellattrazione.
Principi
Per valutare il rischio che corrono gli occupanti dell
dellattrazione
attrazione in cui scoppia un incendio,
incendio si calcola il tempo impiegato dalle persone
nell'evacuazione considerando l'impatto dell'incendio con l'edificio e le persone. Ci significa che nota l'evoluzione dell'incendio e la
distribuzione del fumo nellattrazione, le persone cercheranno di raggiungere l'uscita prestabilita, evitando le stanze in cui il fumo
troppo denso o la temperatura troppo elevata, cio le condizioni pericolose per l'uomo.
Lungo le vie d'uscita le persone vengono a contatto con le conseguenze dell'incendio che possono ostacolare o addirittura precludere
la salvezza. HAZARD I simula le condizioni che si vengono a creare in ogni Scena in funzione del tempo e stima l'intervallo di tempo
in cui si raggiungono condizioni critiche per l'uomo. Il rischio per le persone in funzione delle concentrazioni delle sostanze tossiche
emesse dalla combustione tenendo conto del tempo di esposizione; si considerano le seguenti sostanze: CO2 (e quindi CO) e O2,
che con l'alta temperatura, possono causare incapacit e morte. Per quanto riguarda l'ossigeno, si considera la diminuzione di
ossigeno che viene consumato nella combustione.
In questo lavoro si sono considerati valori limite di tollerabilit per i seguenti parametri: le alte temperature, concentrazioni di CO2 e
O2 (vedi tabella che segue).
segue) Bisogna comunque leggere tali valori considerando che il limite di tollerabilit di una persona diminuisce
al crescere del numero di variabili pericolose in gioco (cio c una sovrapposizione degli effetti). I valori di CO2 e CO che si trovano
in tabella, si riferiscono ad un tempo di esposizione di 5 minuti che inverosimile durante unevacuazione. Infine per quanto riguarda
la percentuale di ossigeno al di sotto della quale si ha perdita di conoscenza, bisogna comunque considerare il fatto che gi al di sotto
del 16 % in genere llincendio
incendio si auto
auto-estingue
estingue.
Parametro:
Temperatura [C]
65 (perdita di coscenza)
100 (morte)
CO2 [% in volume]
> 15
CO [ppm]
O2 [% in volume]
10 (perdita di conoscenza)
< 10
(morte)
52 % di 7-29 anni;;
30 % di 30-50 anni;
18 % di et superiore i 50 anni.
52 % di 7-29 anni;;
30 % di 30-50 anni;
18 % di et superiore i 50 anni.
Considerazioni
L scenario
Lo
i dellincendio
d lli
di stato
t t rappresentato
t t con un programma di calcolo
l l che
h utilizza
tili
un modello
d ll matematico,
t
ti cosiddetto
idd tt a
zona.
Ci significa che ogni ambiente delledificio (zona) rappresentato da due strati con caratteristiche uniformi: uno superiore di fumo ed
uno inferiore relativamente pi freddo daria. Le zone delledificio, raffigurate con dei nodi, sono collegate tra loro per mezzo di
collegamenti
ll
ti e quindi
i di le
l aperture
t (porte
( t e finestre)
fi t ) che
h a loro
l volta
lt sono raffigurati
ffi
ti con dei
d i rami.i
Graficamente quindi ledificio rappresentato con una rete con un numero di nodi pari al numero di ambienti considerati.
Nell considerare
N
id
glili scenarii di incendio
i
di e le
l conseguenze causate
t dagli
d li incendi
i
di stessi
t i sii supposto
t che
h i sistemi
i t i di protezione
t i
(sprinkler ed evacuatori di fumo) non si attivino, in modo da simulare la configurazione peggiore ipotizzabile.
La simulazione considera un intervallo massimo di tempo pari a 10 minuti, in quanto levacuazione di persone si risolve in un tempo
minore.
i
Figura 3.1
Figura 3.2
Dalla Figura 3.1 si nota come lo strato di fumo cresca subito nella scena numero 4 con una certa
velocit (gi ad un minuto dallinnesco la scena piena di fumo fino a circa 1.80 metri dal piano di
calpestio);
l ti ) lo
l stesso
t
comportamento
t
t sii ha
h per le
l scene 3 e 5,
5 ma con una velocit
l it leggermente
l
t
inferiore (la quota di circa 1.80 metri viene raggiunta solo dopo due minuti); questo comportamento
dovuto al fatto che:
i collegamenti tra le scene sono completamente aperti (9 m2);
il letto del fuoco aumenta nel corso dellincendio, facendo crescere la zona di emissione dei fumi che
passano nelle zone adiacenti prima di riempire la zona di origine del fuoco.
Si nota che anche la scena 2 si riempie di fumo a partire da circa 1 minuto dallinnesco; ci dovuto
al fatto che laltezza della scena 2 di soli 5 metri (la met rispetto alle altre scene).
Figura 3.3
Figura 3.4
Figura 3.5
Dalle Figure 3.4, 3.5 e 3.6 si osserva landamento della temperatura dello strato di fumo (U) e di aria
(L) rispettivamente per le scene 1 5, 6 10 e 11 15 (fare attenzione alla scala sullasse delle ordinate).
D ll Figura
Dalla
Fi
3 4 sii osserva come la
3.4
l temperatura
t
t
aumenti
ti subito
bit nella
ll scena 4 fino
fi a raggiungere
i
un
massimo a circa tre minuti dallinnesco di 140 C.
La temperatura per le scene 2, 3 e 5 ha circa lo stesso andamento qualitativo con un massimo a circa
4 minuti dallinnesco, ma con un valore di massimo diverso. Sempre dalle medesime figure si nota
che la temperatura in alcune scene decresce. Ci dovuto al fatto che, nella simulazione, le scene 1
e 15 sono collegate
g con lesterno, ed essendo nel sottosuolo, si supposto
pp
che lesterno sia ad una
temperatura di circa 10 C. Tale approssimazione non ostacola la veridicit della simulazione in
quando verosimile che le scene lontane dallincendio non siano interessate pesantemente
dallevolversi dello stesso.
Figura 3.6
Dalle Figure 3.1 e 3.4 si osserva inoltre che, nella scena 4, quando il fumo raggiunge la quota di 1.80
metri (1 minuto dall
dallinnesco)
innesco) la temperatura di 65 C;
C; la quota del fumo,
fumo poi,
poi si stabilizza intorno a
1.80 metri, mentre la temperatura continua a crescere fino a raggiungere i 140 C dopo tre minuti
dallinnesco.
Dalla Figura 3.6 si nota che le scene dalla 11 alla 15 non sono interessate dallincendio e la
temperatura rimane nellintorno della temperatura ambiente di partenza.
Figura 3.10
Figura 3.11
Dalle Figure 3.10, 3.11 e 3.12 si osserva landamento della percentuale in volume di ossigeno (O2)
presente nello strato di fumo (U) e nello strato di aria (L) rispettivamente per le scene 15, 610 e
1115 (fare attenzione alla scala sullasse delle ordinate).
.
Si osserva che la percentuale di ossigeno decresce durante lincendio; ci dovuto al fatto che
lossigeno la parte comburente nella reazione di combustione. Dalla Figura 3.10 si nota come
lossigeno venga consumato in quantit rilevante nello strato di fumo delle scene 3, 4 e 5. In ogni
caso la percentuale in volume di ossigeno non scende mai al di sotto del 18.5 %.
Figura 3.12
Figura 3.7
Figura 3.8
Dalle Figure 3.7, 3.8 e 3.9 si osserva landamento della percentuale in volume di anidride carbonica
(CO2) presente nello strato di fumo (U) e nello strato di aria (L) rispettivamente per le scene 1 5, 6 10
e 11 15 (fare attenzione alla scala sullasse delle ordinate).
ordinate)
Nella zona di origine dellincendio, la concentrazione di CO2 aumenta con lo stesso andamento della
temperatura. Si raggiunge una concentrazione massima del 89 % in volume a circa 240 secondi.
Valori superiori al 15 % si hanno solo per le scene 2, 3 e 5.
Figura 3.9
Evacuazione
I risultati
su tat de
dellevacuazione
e acua o e otte
ottenuti
ut co
con lutilizzo
ut o de
del pprogramma
og a a Exodus
odus [3], so
sonoo esp
espressi
ess in forma
o a ddi tabe
tabellee in cu
cui,, pe
per og
ogni pe
persona,
so a,
si specifica:
il numero identificativo della persona (n);
il sesso;
il nodo di partenza;
p
;
let;
il nodo di uscita;
la distanza del nodo iniziale occupato da ogni persona rispetto alluscita pi vicina;
il tempo
p neccessario ad ogni
g ppersona pper evacuare lattrazione ((PET,, Personal Elapsed
p
Time).
)
Lesito dellevacuazione presentato per ogni livello dellattrazione interessato dallevacuazione.
Dai risultati ottenuti dalle simulazioni di evacuazione si ricava
che il tempo per evacuare lattrazione di circa tre minuti.
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Nella simulazione fatta con il programma Exodus,
Exodus si
Number of People out : 160 , first out (secs) : 30.03 , last : 169.10 .
considerata una popolazione media di circa trentanni, met
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
uomini e met donne, con capacit motorie normali e
Exit results table for GARDALAND - Corsari
considerando tempi di risposta delle persone normali. Ci
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
significa che non sono state prese in considerazione persone
Pos|Gender
|Start Node | Age|End Node
|Distance|
PET| bisognose di assistenza per muoversi o persone con un
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
1|Female
|9
|
15|Exit_1_e_9 |
31.30|
30.03| grado di attenzione non normale.
2|Male
3|Female
4|Female
5|Female
6|Female
7|Female
8|Female
9|Male
10|Female
11|Male
12|Male
13|Male
14|Male
15|Female
16|Male
|15
|10
|23
|16
|39
|8
|2917
|33
|7
|32
|34
|17
|2924
|26
|31
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit
15|Exit_1_e_9
1 e 9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_11_e_13|
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit
15|Exit_1_e_9
1 e 9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit_11_e_13|
15|Exit_1_e_9 |
15|Exit 1 e 9 |
30.90|
31.74|
30
30.30|
30|
30.80|
33.64|
32.04|
36.83|
34.91|
31.77|
35
35.12|
12|
34.81|
33.31|
37.89|
34.21|
32.97|
31.03|
31.45|
32
32.18|
18|
33.18|
33.52|
34.52|
35.08|
35.12|
35.52|
35
35.56|
56|
35.85|
36.85|
37.27|
37.68|
37.85|
CASO STUDIO 3
Approccio prestazionale in accordo
alle
ll linee
li
guida
id SFPE con ausilio
ili codice
di CFD FDS
Caso studio
studio, identificazione del
sistema
Simulazione di incendio in un edificio
pubblico
bbli
Edificio soggetto a vincoli
Applicazione dellapproccio
prestazionale
t i
l mediante
di t codice
di di
calcolo CFD, NIST FDS
I codici di calcolo CFD, come il Fire Dynamics Simulator del NIST (USA), forniscono
la stima della evoluzione dellincendio in uno spazio per via numerica risolvendo le
equazioni di conservazione (massa, energia, diffusione delle specie, etc.) risultanti
da un incendio. Il calcolo sviluppato
pp
attraverso i metodi ai volumi finiti. Pur
necessitando la descrizione dei compartimenti delledificio (ivi comprese le
aperture), permettono la modellazione di spazi non compartimentati o aventi
dimensioni significative, come possono essere gli atri, le rampe scale, i camini, ecc.
Goal e Obbiettivi
Goal
Verifica del livello di sicurezza delle persone
nellambito di un esodo in emergenza
Obbiettivi
Predizione dellandamento
dell andamento dei fumi in caso di
incendio sulla base di un incendio di riferimento
rappresentativo
pp
della realt esaminata.
Criteri di prestazione
p
Parametro
Criterio
Visibilit
9m
Ossigeno
g
15 %
Monossido di carbonio
80 ppm
Anidride carbonica
0.5 %
Temperatura
50 C
Descrizione
Vi ibili ddeii corpii riflettenti
Visibilit
ifl
i la
l luce,
l
corrispondente a circa 25 m per i corpi illuminanti
di emergenza
(riferimento: la larghezza del piano terra 16.8 m)
Primi segni
g di fatica
Primi segni di fatica
(4000 ppm di CO sono letali in meno di unora)
Limite di sicurezza per esposizione prolungata
(3 % di concentrazione richiede doppia
ventilazione)
Con il 50% di umidit relative si ha una tolleranza
massima pari a 2 ore per il tipico individuo
700
600
Power (kW
W)
500
400
grafico potenza
300
200
100
0
0
100
200
300
400
500
600
700
800
Ti
Time
(seconds)
(
d )
900
Sistema di protezione
antincendio proposto
Sistema di estrazione fumo e di ventilazione di
emergenza attivato in 300 s
Viene assunto che il tempo di rilevazione (td)
compatibile (stesso ordine di grandezza)
del tempo necessario affinch llincendio
incendio di
riferimento raggiunga il punto di HRRmax
(330 s).
s)
Geometria
t [s]
300
530
390
590
Safety
margin
tdetection
tinitiatingevacuation = 90 s
60s
Temperature
(C)
20 04
20.04
22.52
22.19
23 91
23.91
21.57
Time
(s)
240
480
590
720
960
Temperature
(C)
21.07
24.81
24.66
24 41
24.41
24.93
Clip multimediali
Valutazione della p
prestazione con
riferimento alle conc. di CO e CO2
4/5
Sviluppo dei
fumi:
Al di fuori
dell isovolume:
dellisovolume:
Clip multimediali
CO < 40 ppm
CO2 < 1 %
CONCLUSIONI
Lingegneria
g g
antincendio ((Fire Safetyy Engineering),
g
g), riconosciuta formalmente come disciplina
p
dalla emanazione del D.M. 9 maggio 2007 che sottolinea il ruolo fondamentale dellesperto
antincendio, delle metodologie innovative, degli strumenti di calcolo e dellanalisi delle
problematiche attraverso ipotesi ed assunzioni che portano a previsioni, diviene a tutti gli effetti il
linguaggio con il quale tutti gli attori (esperto,
(esperto Autorit,
Autorit gestore) possono dialogare al fine di
individuare, verificare,mantenere nel tempo un determinato livello di sicurezza antincendio con
particolare riferimento a tutte le situazioni in cui, per diversi motivi, un approfondimento pu
portare ad un miglioramento
p
g
delle condizioni ancorch i requisiti
q
previsti da norme specifiche
p
p
devono essere considerati inalienabili.