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Dietro langolo.
Di GIANLUCA G.
Poesia:
_______
Il filosofo e la filastrocca/
filastrocca Prefazione.
La lettura della prima silloge di Gianluca Giribaldi, Il
filosofo e la filastrocca, di primo acchito potrebbe risultare
di difficile fruizione, almeno a chi si approcci ad essa in modo
razionale; la comprensione infatti, qui richiede al lettore una
sorta d salto concettuale. Per penetrare negli impervi sentieri
esplorati dallautore, necessario staccarsi dai vincoli della
logica, e procedere tramite intuizione, che trae i suoi strumenti
dindagine dalla sfera dellirrazionale, dellimmaginario e del
metaforico.
La raccolta innanzitutto una lunga riflessione etica
sulluomo e sulla vita. Alle grandi domande che sono allorigine
della speculazione filosofica, il poeta cerca di rispondere con la
saggezza dei semplici, arrivando a collocarsi su posizioni di
relativismo gnoseologico. Secondo lui, cio, la conoscenza non
si basa su criteri oggettivi, ovvero un sistema di regole che tutti
possono riconoscere come certe, ma su dati soggettivi, essendo
priva di punti sicuri di riferimento. Limportante, inoltre, non
lapprodo della ricerca, ma il percorso di ricerca stesso, che
fondamentalmente interiore; forte qui la lezione socratica del
conosci te stesso, come esortazione a trovare la verit dentro
di s e non nel mondo delle apparenze, che una societ fondata
(Natale)
Il filosofo e la filastrocca , inoltre, unopera che vuole
rivendicare limportanza della parola, e che va alla ricerca di
uno strumento espressivo originale e non tradizionale, senza
per avventurarsi sulla strada dello sperimentalismo retorico.
Giribaldi, denotando un animo piuttosto ermetico, ritiene che la
parola poetica debba essere ritrovata e non inventata, per
riacquistare il suo valore essenziale. A lui chiaro il valore e
limportanza storica di questa ricerca, poich sa bene che
nessun atto rivoluzionario, nellambito sociale o individuale,
possibile, senza che un pensiero preciso lo sorregga, lo guidi, ne
delimiti il raggio dazione e lobiettivo.
()
Ti sei mai chiesto
che puoi fare la parola,
e non diventare unazione!
(Continuo)
Da un punto di vista architettonico, lopera organizzata in
tre blocchi: il primo, Filosofia, quello in cui pi
preponderante la trattazione filantropico - speculativa, di cui
abbiamo test discusso.
Il secondo, Sapori di poesia, sicuramente quello in cui
prevale laspetto lirico, dove la ematica amorosa si affaccia
forte nei componimenti, e le sensazioni la fanno da padrone. Qui
il poeta dimostra una capacit non comune di gestire registri
poetici differenti e afferenti a sfere sensoriali diverse. Se nella
prima parte la disquisizione verteva su temi di sapore
universale, archetipici, adesso si entra nel particolare, ci si
chiede cosa faccia di un essere umano un uomo, e la risposta
sembra trovarla nella capacit di emozionarsi, di amare, di
sentire:
()
Se non sapr pi regale un fiore a una donna,
(Amore malinconico)
La terza parte, La filastrocca, quella in cui il suono
acquista un valore fondamentale, che supera la sfera del
significante: basilare infatti luso della rima, baciata o
alterata. Daltronde la filastrocca non altro che un
comportamento proprio della cultura popolare, legato al mondo
infantile e con spiccate connotazioni ritmiche. E non possiamo
allora non notare larguta discrasia, lossimoro, fra la prima e
lultima sezione delle silloge: da argomentazioni di carattere
filosofico, proprie dunque delluomo adulto, oramai formato,
intelligente, si va a finire a qualcosa che rimanda al mito
arcadico dellinfanzia, dellirrazionalit propria del bambino.
Come se lautore avesse necessit di chiudere un cerchio, o di
sottolineare come nessuna et delluomo sua aliena dalla ricerca
della propria identit; un viaggio che non conosce censure,
che ci avvolge dalla nascita alla morte, e che proprio nella
ricerca riesce a definirci umani:
()
Cosa dire se non trovo,
per tornare dal calvo
e non trovare ristoro;
lo so che se poi parto,
a cercare forse anche un vantaggio.
()
(In strada)
Di Giuseppe P.