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Estratto da Pocket Manual Terapia 2016 - www.pocketmanualterapia.

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3. EMBOLIA DEGLI ARTI


terapia chirurgica, consistente in Embolectomia con catetere
di Fogarty, il trattamento di elezione e non ha controindicazioni dato
che pu essere fatto anche in anestesia locale. I risultati ottenuti sono
di molto superiori a quelli ottenibili con la terapia medica conservativa.
Di grande importanza la precocit di questo trattamento (Tierney,
Current Med. Diag. Treat. 2005), infatti dopo 6-8h di ischemia completa
la possibilit di successo diminuisce notevolmente e una volta che si
instaurata una necrosi tissutale c il rischio, rivascolarizzando larto, di
una sindrome di rivascolarizzazione con possibile insufficienza renale
acuta secondaria.
Trattamento della malattia di base (es stenosi mitralica embolizzante). Nel 90% dei casi presente una fibrillazione atriale.
Caso per caso il terapeuta valuter la possibilit di instaurare una
terapia anticoagulante o fibrinolitica o antiaggregante. La terapia fibrinolitica (vedi cap 10) efficace nel 50-80% dei casi, purch sia iniziata
entro 48h dallinsorgenza. indicata solo se la chirurgia controindicata
e non vi sono controindicazioni al suo impiego (Layden, BMJ 345:
e4947; 2012).
Nel caso di trombosi, subito Eparina (Creager, NEJM 366, 2198; 2012).
Dato che la chirurgia ha risultati scadenti e il paziente ha circoli collaterali, la fibrinolisi di prima scelta (con efficacia nel 50-80% dei casi)
mentre nel caso di embolia di seconda scelta rispetto alla chirurgia
(Tierney, Current Med. Diag. Treat. 2005). La rivascolarizzazione endovascolare con fibrinolisi si dimostrata efficace. Da effettuare entro 12
ore dallinsorgenza dellischemia o entro 2 settimane dalla comparsa di
sintomi (Creager, NEJM 366, 2198; 2012). Da evitare in caso di arto non
vitale, in presenza di infezioni o di controindicazioni alla trombolisi (Creager, NEJM 366, 2198; 2012). Per la trattazione dei farmaci vedi cap 10.
Utile, in alcuni casi, la tromboembolectomia percutanea in aspirazione con attenta osservazione postoperatoria per la possibilit di riperfusione incompleta dellarto (Creager, NEJM 366, 2198; 2012). Dopo la
procedura utilizzare lEparina (Creager, NEJM 366, 2198; 2012). Utili,
in caso di vasospasmi, vasodilatatori come nitrati o papaverina (Creager, NEJM 366, 2198; 2012).
Nel caso di rivascolarizzazioni tardive (> 6h) associate a necrosi vi
il rischio di sindrome da rivascolarizzazione, legata alla sindrome
compartimentale, rabdomiolisi con conseguente mioglobinuria e insufficienza renale acuta con iperpotassiemia. In tali casi consigliabile
aspirare e lavare i primi 500 mL reflui dallarto rivascolarizzato, forzare
la diuresi e somministrare bicarbonato (Curci, The Wash. Manual of
Surg. 2005). Nei casi pi gravi utile la fasciotomia chirurgica al fine di
prevenire danni neurologici o a carico dei tessuti molli (Creager, NEJM
366, 2198; 2012).
La

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