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A. A. 2012/2013
Sommario
SOMMARIO ................................................................................................................ 7
ABSTRACT.................................................................................................................. 7
INTRODUZIONE ........................................................................................................ 8
CAPITOLO 1 - LALTOPARLANTE ....................................................................... 10
1.1
IL SUONO ........................................................................................................... 10
1.1.1
1.1.2
1.2
1.3
1.4
MOTORE.................................................................................................. 15
1.4.2
SOSPENSIONI ......................................................................................... 18
1.4.3
MEMBRANA ........................................................................................... 19
1.4.4
CESTELLO .............................................................................................. 19
1.5
1.6
1.7
Vorrei ringraziare i miei genitori e i miei nonni per essermi stati vicini in questo
periodo importante della mia vita e di avermi sopportato e supportato in tutti questi
anni.
Voglio inoltre ringraziare la mia fidanzata per il sostegno, i consigli e il supporto
morale nei momenti difficili e di sconforto.
Ringrazio i miei compagni di universit tutti, con cui ho condiviso momenti bellissimi e
momenti difficili ma con cui mi sono sempre trovato in sintonia.
Ringrazio i ragazzi dellufficio tecnico di RCF spa per i preziosi consigli e per gli
insegnamenti che mi hanno permesso di scrivere questa tesi e di ampliare le mie
conoscenze in questo campo.
Ringrazio infine il professor Luca Larcher per la professionalit e la competenza con
cui ha gestito il mio lavoro di tirocinio e tesi e per le conoscenze che mi ha trasmesso,
oltre che per il metodo di lavoro che mi ha insegnato.
SOMMARIO
La seguente tesi illustra la caratterizzazione elettrica e le simulazioni del
comportamento di un Woofer da 18 dotato di una bobina secondaria posta in maniera
concentrica alla bobina motrice dellaltoparlante e ad essa solidale.
La bobina secondaria stata introdotta per essere usata come un sensore di tensione, che
per induzione magnetica rispetto alla bobina primaria, porta in uscita un segnale
elettrico che potr essere poi utilizzato per costruire una retroazione negativa per ridurre
la distorsione nellaltoparlante. Si mostrer il comportamento elettrico delle due bobine
poste in aria (senza parte magnetica), il comportamento elettrico delle due bobine poste
in varie posizioni allinterno della struttura magnetica non magnetizzata formante il
motore dellaltoparlante ed infine il comportamento elettrico del woofer completo.
In seguito si mostreranno i risultati delle simulazioni ottenuti tramite lutilizzo dei
software Ansys Maxwell e Circuit Maker e se ne descriver landamento confrontandoli
con i risultati ottenuti nelle prove elettriche effettuate sul prototipo reale, che
verificheranno la presenza di distorsione alle basse frequenze dovute ad uno
spostamento elevato della membrana.
ABSTRACT
The following thesis describes the electrical characterization and simulation of the
behavior of a 18 "woofer with a secondary coil placed concentrically to the coil speaker
drive and integral therewith.
The secondary coil has been introduced to be used as a voltage sensor, which by
magnetic induction with respect to the primary coil brings an electrical signal that can
be used to build a negative feedback to reduce distortion in the loudspeaker.
We will show the electrical behavior of the two coils placed in the air (without magnetic
part), the electrical behavior of the two coils placed in various positions within the nonmagnetized magnetic structure forming the speaker motor and finally the electrical
behavior of the complete woofer.
Therefore, well show the simulation results obtained through the use of the software
called ANSYS MAXWELL and CIRCUIT MAKER and we will describe the
performance comparing with the results obtained in the electric tests on the real
prototype, that verifies the presence of distortion at low frequencies due to a big
displacement of the cone.
INTRODUZIONE
CAPITOLO 1 - LALTOPARLANTE
1.1
IL SUONO
La prima domanda che bisogna porsi quando si parla di acustica : che cosa il suono?.
Il suono la sensazione che gli esseri viventi dotati delludito provano quando il loro
organo sensoriale colpito da uno stimolo sonoro[1].
Dal punto di vista fisico il suono consiste nella trasmissione delle vibrazioni generate da
un corpo oscillante ( sorgente sonora ) attraverso un mezzo elastico, e nella ricezione da
parte di un ricevitore.
Le vibrazioni quindi si espandono come una serie di compressioni e rarefazioni dellaria
che si diffondono nellambiente.
E importante precisare che non laria a muoversi, ma le particelle si trasmettono
lenergia per contatto, trasmettendosi quindi il solo stato di agitazione, senza spostarsi.
Il campo di frequenza udibile dalluomo 20Hz -20KHz, anche se in base a fattori quali
let e la sottoposizione a shock acustici si pu ridurre anche sensibilmente soprattutto
verso le alte frequenze, mentre verso le basse frequenze la perdita risulter inferiore
poich compensata da altri tipi di sensazioni fisiche ( pensiamo ad esempio ai
movimenti che avvertiamo allaltezza dello stomaco nel caso delle basse frequenze nei
grandi concerti dove siamo sottoposti a notevoli livelli di pressione sonora).
Con lintroduzione del decibel SPL si riesce a riferire ogni misurazione al valore
minimo udibile pari a 0 dB pari ad una pressione fisica di 0.00002 Pa.
La soglia teorica massima invece equivale a 194 dB, valore assolutamente difficile, se
non impossibile, da raggiungere.
Inoltre il suono tende a disperdersi se la distanza di ascolto dalla sorgente audio cresce:
il legame per non lineare ma bens segue una legge chiamata dellinverso del
quadrato.
Tale legge vale per sorgenti sferiche ( che per noi rappresentano la quasi totalita dei casi
) e pu essere riassunta dalla formula:
Che sostituendo con numeri reali porta ad un calo di circa 6 dB per ogni raddoppio della
distanza dalla sorgente.
Si pu quindi intuire il perch sia difficile garantire elevati valori di SPL a distanze
molto lunghe dalla sorgente.
Qui di seguito presente la tabella di conversione tra pressione sonora ( espressa in Pa )
e il livello sonoro espresso in dB:
Il decibel risulta quindi una unit di misura molto pi maneggevole rispetto ai livelli di
pressione espressi in Pa.
Normalmente per ottenere un raddoppio della pressione sonora bisogna aumentare di 10
dB l SPL della sorgente, cosa tuttaltro che facile, visto che laggiunta di una seconda
sorgente uguale alla prima e posta alla stessa distanza dallascoltatore aumenta di soli 3
dB il valore dell SPL.
1.2
TRASDUZIONE ELETTROACUSTICA
Il suono proveniente da un diffusore che tutti noi siamo abituati a sentire in concerti dal
vivo, nello stereo di casa, nella televisione e perfino nelle cuffie altro non che la
trasformazione di un segnale elettrico.
Il segnale generante infatti pu provenire da diverse fonti: pu essere un segnale
elettrico proveniente da un amplificatore oppure un segnale elettrico proveniente da una
fonte che elettrica non : il microfono. Il microfono infatti riceve in ingresso una
pressione sonora generata dal movimento dellaria sulla membrana ( messa quindi in
movimento da una sorgente sonora meccanica come un cantante o uno strumento
acustico ) e la trasforma in energia elettrica inviando tramite i cavi un segnale
allamplificatore di tale segnale ed in seguito al diffusore.
Il diffusore quindi la parte della catena audio che si occupa della riproduzione il pi
fedele possibile del suono che ha in ingresso.
La riproduzione avviene tramite la trasduzione del segnale di ingresso: un segnale
elettrico viene trasformato in un segnale acustico, esattamente il contrario di come viene
utilizzato un microfono.
Qui a seguito rappresentata la catena acustica appena illustrata:
In verit la trasduzione risulta multipla: vi una prima conversione del segnale elettrico
in segnale meccanico, tramite la messa in movimento della bobina dellaltoparlante
sottoposta ad una forza elettromotrice generata dal concatenarsi del campo magnetico
permanente di un magnete con la corrente elettrica non continua circolante nella bobina,
e una seconda parte di trasduzione meccanica-acustica in cui il movimento meccanico
prima generato viene trasmesso ad una membrana solidale al supporto della bobina che
a sua volta muovendosi generata una serie di pressioni-depressioni nellaria diffondendo
quindi il suono.
1.3
Laltoparlante in esame in questa tesi un Woofer da 18, poiche le non linearit che
vogliamo studiare si trovano nella gamma di frequenze molto bassa.
Ovviamente in base alle dimensioni questi altoparlanti possono muovere un volume di
aria pi o meno grande, creando livelli di SPL maggiori nei woofer, che per daltro
canto necessitano di potenze maggiori per mettere in movimento lequipaggio mobile
che risulta pi pesante, senza contare la resistenza offerta dallaria.
1.4
STRUTTURA DELLALTOPARLANTE
Membrana o cono
Cestello
1.4.1 MOTORE
Il motore dellaltoparlante costituito dal magnete permanente, dal circuito magnetico e
dalla bobina mobile.
In praticamente tutti i trasduttori il magnete di forma toroidale ed posto al di fuori
della bobina mobile. Esso pu essere costituito da ferriti o nei trasduttori pi
performanti da neodimio.
Nellimmagine sono visibili, partendo dallalto: bobina o voice coil, piastra superiore,
magnete permanente e piastra inferiore con polo centrale.
La bobina pu avere due particolari configurazioni:
Overhung: dove laltezza della bobina superiore a quella della piastra superiore
in modo da avere buone escursioni ( Xmax = (Hbm-Hpp)/2).
1.4.2 SOSPENSIONI
Le sospensioni di un altoparlante assolvono a diversi compiti: sorreggono la membrana,
centrano la bobina allinterno del traferro e determinano la cedevolezza dellequipaggio
mobile.
La sospensione interna viene chiamata spider ed posta tra il cestello e il supporto della
bobina mobile; spesso realizzata in tessuto corrugato e i diversi layer sono uniti tra
loro tramite silicone che ne garantisce la miglior tenuta di forma.
La sospensione esterna viene detta sorround ed posta tra il cestello e la parte terminale
della membrana; realizzata in foam, tessuto corrugato o gomma, e oltre ad offrire il
centraggio garantisce una certa forza di ritorno permettendo lo smorzamento dei modi
di vibrare del cono.
Oltre a garantire la cedevolezza e la sospensione del cono le membrane assolvono ad
altri due compiti fondamentali:
Centrano la membrana allinterno del cestello, una funzione che risulta molto
importante perch un membrana centrata mae perde le sue caratteristiche
simmetriche modificando la risposta e creando fenomeni distorsivi.
1.4.3 MEMBRANA
Lo scopo principale della membrana quello di effettuare la traduzione meccanico
acustica, cio di accoppiare il movimento della bobina allo spostamento di aria che si
vuole generare.
Per la riproduzione di frequenze basse la membrana assimilabile ad un pistone rigido,
e siccome le lunghezze donda da riprodurre sono molto maggiori del diametro del cono
lemissione e sostanzialmente omnidirezionale.
Allaumentare della frequenza la lunghezza donda cala e il sistema diventa sempre pi
direttivo.
Questi funzionamenti risultano importanti quando si esegue il setting di un impianto in
una data location.
Per modificare i cosiddetti fasci, cio lemissione degli altoparlanti si stanno
sviluppando software che combinano le emissioni di sorgenti lineari (Line Array) e
modificandone le fasi tramite filtri FIR riescono a curvare i fasci prodotti.
1.4.4 CESTELLO
La funzione del cestello di supportare il motore e la membrana tramite le due
sospensioni elastiche, e inoltre, di fissare lintero altoparlante allinterno del diffusore.
Per questo motivo deve possedere alcune caratteristiche:
Peso contenuto
1.5
Mmd la massa meccanica del cono e delle altre parti costituenti lequipaggio
mobile
1.6
Nei primi anni settanta Neville Thiele e Richard Small misero a punto una completa
modellizzazione dellaltoparlante e del contenitore i cui viene fatto lavorare[5].
Tramite questo modello ora possibile predire il comportamento di un diffusore nella
gamma di funzionamento in bassa frequenza, e alcuni dati, tra cui risposta in frequenza
o escursione possono essere calcolati rapidamente tramite software dedicati.
Questo modello stato verificato solamente per piccole escursioni del cono (modello ai
piccoli segnali), dove il cono si comporta come un pistone rigido.
Il passaggio dai parametri fisici prima illustrati ai parametri che si basano sulla teoria di
Thiele e Small, pi astratti, ma meglio utilizzabili in progettazione, ha permesso un
miglioramento nella fase progettuale.
Vas volume daria equivalente, volume di aria avente la stessa cedevolezza delle
sospensioni dellaltoparlante.
1.7
Altri effetti dovuti alla geometria del cabinet contenente laltoparlante che nella
nostra discussione non interessano.
In questa tesi la non linearit che si vuole limitare la prima, cio la nonlinearit della
rigidezza della sospensione elastica Kms(x) in funzione dello spostamento del cono.
In particolare possiamo vedere il comportamento di Kms(x) in funzione dello
spostamento x:
CAPITOLO
SENSORI
DI
RETROAZIONE
DELLALTOPARLANTE
In questo secondo capitolo vogliamo mostrare quali tipologie di sensori sono stati
utilizzati per il controllo di varie grandezze fisiche negli altoparlanti.
Le grandezze da studiare sono molteplici poich la natura dellaltoparlante molto
varia, comprendendo parti meccaniche collegate a parti elettriche e che hanno effetto
sullambito acustico.
Proprio il concatenarsi di tutti questi accoppiamenti fisici di natura diversa ci permette
di studiare i fenomeni che accadono allinterno dellaltoparlante in diverse zone:
possiamo studiare per esempio il segnale di ingresso allaltoparlante, la pressione
generata in un cabinet chiuso dal movimento del cono, possiamo verificare la velocit
con cui il cono si muove tramite laser o addirittura misurare la distorsione raccogliendo
il segnale acustico emesso dal woofer tramite un microfono di misura.
Di seguito sono riportati alcuni esempi di ci che si pu trovare in letteratura sullo
studio dei sistemi in retroazione e sulla sensoristica di misura delle caratteristiche
dinamiche degli altoparlanti.
Nellultimo paragrafo si presenter la nostra idea di sensore e lo schema che vogliamo
implementare in futuro per retroazionare il segnale elettrico raccolto dal nostro sensore
bobina.
La base di questo sistema sta nel voler arrivare ad una risposta in pressione desiderata e
impostata dallutente e di usare luscita differenziale di pressione come segnale di
controllo della retroazione.
Attraverso la retroazione inoltre possibile predire in maniera pi sicura la risposta del
sistema e renderlo meno sensibile ai disturbi esterni.
Lo schema proposto in questo approccio il seguente:
Il controller con azione integrale compara linput che riceve dal limitatore di escursione
del cono e il segnale proveniente dallaccelerometro.
Alluscita del controller posto un filtro per la correzione della fase della retroazione
che viene poi mandato nellamplificatore e nel woofer.
Il pacchetto del sensore montato vicino alla bobina, proprio al di sotto del dust cap.
Il controller ha un effetto da filtro passabasso che taglia a circa 75 Hz.
Vediamo che per ottenere la riflessione degli infrarossi si posto uno specchio sulla
bobina primaria.
Questa bobina soggetta a movimento proprio perch fa parte del sistema motore
dellaltoparlante, e quindi montando lemettitore ed il ricevitore ad infrarossi su di una
parte fissa otteniamo uno spostamento che pu essere misurato tramite la quantit di
fascio luminoso ricevuto rispetto a quello emesso.
In realt questa solo una delle possibilit considerate poich si pu scegliere tra vari
tipi di sorgente emissiva e ricevitori che possono essere point source o lineari, mentre
alcuni possono essere addirittura montati in verticale e il fascio luminoso viene
interrotto da un setto collegato alla parte mobile del cono in funzione della posizione
della membrana in quel momento.
Una volta scelta la configurazione preferita e testata la linearit del sensore possiamo
mostrare la catena di retroazione effettiva:
I parametri fisici da non modificare se non in minima parte sono i seguenti contenuti
nella tabella:
Le risposte del woofer valutate in sonora SPL e come curva di impedenza ( che ci
servir in futuro come parametro di verifica della non variazione dei parametri) sono
riportate qui di seguito:
Questo per non deve trarre in inganno in quanto parlando con i tecnici deputati alla
calibrazione degli impianti, si visto che solitamente i diffusori equipaggiati con questo
tipo di altoparlante difficilmente vengono fatti lavorare al di sopra di 80-100 Hz che
diventa quindi la nostra banda di interesse.
Sapendo anche che le non linearit a cui siamo interessati si manifestano per ampi
spostamenti che corrispondono a frequenze molto basse, la banda da 20 a 100 Hz risulta
la pi consona al nostro scopo.
La frequenza inferiore posta a 20 Hz stata scelta poich rappresenta la minore
frequenza udibile dallorecchio umano e quindi non avrebbe senso modificare le
frequenze inferiori che vengono comunque difficilmente riprodotte poich si trovano al
di sotto della frequenza di risonanza del cono e che comunque non modificano lo
spettro udibile della riproduzione audio.
Possiamo notare he le 130 spire totali sono quindi disposte in due layer e che
ovviamente il cavo di rame che costituisce lavvolgimento smaltato per evitare
cortocircuiti tra le varie spire.
Su questa bobina vogliamo avvolgere una bobina secondaria che possa, per induzione
magnetica, raccogliere una parte della tensione della bobina primaria e portarla ai
conduttori di uscita che rappresentano linizio della retroazione.
Ci aspettiamo che la quantit di tensione che ritroviamo ai capi della bobina secondaria
dipenda ovviamente dalla tensione al primario ma che a parit di tensione primaria vari
rispetto alla posizione della bobina.
Inoltre pensiamo che la concatenazione di tensione sia maggiore quando la bobina si
trova completamente inserita allinterno della struttura magnetica, mentre sia minore
quando lo spostamento porta la bobina secondaria al di fuori del complesso magnetico
poich sente una minore presenza del ferro e un minore confinamento del campo
magnetico.
Se il sensore dovesse funzionare in questo modo, ci permetterebbe di utilizzare il
segnale di tensione come indicatore della posizione e dello spostamento del cono,
potendo poi agire tramite il DSP per lattenuazione di tale spostamento o per la
modifica della modalit di spostamento del cono.
Vediamo dallo schema che il segnale di input viene mandato allamplificatore dopo
essere stato sommato alla retroazione del segnale e ad un segnale sinusoidale
unifrequenziale.
Ovviamente la linearizzazione del sistema fatta dal DSP, mentre il filtro e la sinusoide
unifrequenziale servono a svincolare la risposta del secondario dal parametro frequenza,
poich ci aspettiamo una risposta ( Vsecondario/Vprimario) non costante su tutto lo
spettro.
In particolare ci aspettiamo che questo accoppiamento cali alle basse frequenze dove la
distorsione si fa sentire in maniera pi marcata.
Lo spessore della bobina iniziale era pari a 0.44+0.5+0.44 = 1.38 mm dove 0.5 il
valore dello spessore del supporto su cui sono avvolte le due anime della bobina.
Risulta quindi facile intuire che laggiunta della bobina secondaria ha un forte impatto
sulla variazione dello spessore che passa da 1.38mm della bobina singola ai circa 2 mm
della bobina accoppiata con un aumento di circa il 30%.
Per meglio capire come si posiziona la bobina allinterno della struttura magnetica
possiamo osservare limmagine seguente:
Schema della struttura magnetica del woofer con bobina primaria e secondaria
( )
Tramite i dati raccolti saremo in grado di disegnare i grafici in funzione della frequenza
e di verificare se il legame tra le due bobine risulta costante al variare della frequenza o
se in qualche modo pu variare per colpa di un qualsiasi processo fisico.
Londa sinusoidale che eccita la bobina viene creata da un generatore di funzione che ci
permette di selezionare la forma donda, che per noi sinusoidale, e la frequenza
dellonda.
Agendo sul comando della frequenza dellonda possiamo fare lo sweep manuale da 20
Hz fino alla frequenza che riteniamo idonea per il nostro scopo.
La potenza erogata dal generatore di funzione per molto limitata e non ci permette di
studiare il comportamento della bobina.
Z1
80
70
60
Z1[Ohm]
50
40
Z1(ohm)
30
20
10
0
1
10
100
1000
10000
FREQUENCY[Hz]
Impedenza primaria della bobina in aria
Possiamo vedere che a frequenze basse limpedenza di primario molto simile alla
resistenza DC della bobina (circa 5.5 Ohm) mentre quando le frequenze si alzano la
parte reattiva prende il sopravvento, portando il valore dellimpedenza totale a 75 Ohm.
importante chiarire che le componenti attive e reattive non sono semplicemente la
resistenza DC e linduttanza della bobina ma sono conglomerati di valori formati da
serie e paralleli delle resistenze e delle induttanze che formano il nostro sistema. La
parte reale quindi pu contenere al suo interno componenti di grandezze reattive ed
per questo motivo che pu modificare il suo valore in funzione della frequenza.
a 0.2461
Z2
0.535
0.534
Z2[Ohm]
0.533
0.532
0.531
Z2
0.53
0.529
0.528
0.527
10
FREQUENCY [Hz]
100
Frequency [Hz]
-10
10
100
1000
10000
-15
20Log(Vsec/Vprim) [dB]
-20
-25
Av
-30
-35
-40
-45
Rapporto di trasformazione per la bobina in aria
Analizziamo ora la curva dal punto di vista qualitativo: la parte a frequenza superiore ai
600-700 Hz mostra un comportamento circa costante, segno che laccoppiamento tra le
due bobine per queste frequenze rimane invariato ad a un valore pari circa al rapporto
spire.
Intorno ai 600-700 Hz vediamo un comportamento strano, in cui laccoppiamento crolla
a valori molto bassi.
In quel punto si pensa che possa esserci un polo che quindi ci fa degradare il guadagno
ai valori minimi di circa -42 dB a 20 Hz.
Questo andamento diverso da quello che ci aspettavamo, e diverso dal comportamento
di un trasformatore a cui avevamo assimilato il nostro sistema composto dalle due
bobine in aria.
Tale effetto risulta dovuto allinduttanza di magnetizzazione del nostro prototipo, ed in
particolare al suo valore: nei trasformatori i valori di questa induttanza hanno valori
prossimi ai 200 mH, mentre nel nostro caso, come vedremo in seguito nei modelli
semplificati, hanno un valore di pochi mH e che quindi ci modifica il comportamento a
bassa frequenza. Il guadagno non costante in frequenza per rappresenta un ostacolo al
nostro progetto: infatti oltre alla posizione, che rappresenta la variabile che vogliamo
controllare, abbiamo unaltra variabile nella frequenza che fa si che il rapporto tra la
tensione di secondario e quella di primario non sia costante su tutto lo spettro e che
quindi rende pi difficile lo studio dellintero sistema.
Come possiamo vedere da questo schematico nella posizione di misura Top la bobina
secondaria completamente estratta mentre la primaria rimane ancora allinterno del
traferro.
Vediamo come la bobina secondaria non sia contornata da nessun tipo di materiale
ferromagnetico e quindi le linee di campo possono compiere cammini pi lunghi e non
richiudersi direttamente sulla bobina secondaria.
In questa configurazione ci aspettiamo che i risultati siano simili a quelli ottenuti nelle
prove in aria libera poich le condizioni al contorno sono molto simili.
La configurazione seguente quella denominata Center, dove la bobina secondaria e la
bobina primaria sono perfettamente centrate nel traferro tra le due piastre superiore ed
inferiore.
Comparativa Z1
90
80
Impedance [Ohm]
70
60
50
Z1(top)
40
Z1(center)
30
Z1(down)
20
10
0
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza primaria nel traferro
La differenza tra le curve risulta pi marcata tra Down e Center piuttosto che tra Center
e Top, mostrandoci quindi un comportamento non lineare rispetto allaumento dellin
spostamento della bobina.
Rispetto alle pendenze delle curve vediamo che le curve sono parallele dopo il
ginocchio della curva mentre mostrano una divergenza abbastanza marcata alle basse
frequenze,.
Z2
4
Impedance [Ohm]
3.5
3
2.5
Z2(top)
2
1.5
Z2(center)
Z2(down)
0.5
0
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza secondaria nel traferro
Vediamo da questo grafico che in maniera qualitativa gli andamenti ricalcano quelli
delle impedenze primarie, tranne per il fatto che tra il grafico Center e Down le
differenze sono meno marcate.
Questo pu essere dovuto al basso valore di induttanza della bobina secondaria che fa
quindi pesare meno leffetto della frequenza sulla reattanza, mantenendo quindi
dominante la parte reale attiva che non subisce cambiamenti evidenti in funzione
dellentit dellinserimento della bobina nel traferro.
Rapporto di trasformazione
-10
20Log(Vsec/Vprim) [dB]
10
100
1000
10000
-15
-20
Av(top)
-25
Av(center)
-30
Av(down
-35
-40
Frequency [Hz]
Rapporto di trasformazione nel traferro
Possiamo vedere da questo grafico comparativo che ad alta frequenza gli accoppiamenti
sono simili e convergono verso lo stesso valore, mentre si ha una sensibile differenza a
basse frequenze.
Vediamo che come ci aspettavamo i rapporti di trasformazione tra secondario e
primario sono pi bassi nel Top e nel Center mentre laccoppiamento migliore si ha nel
caso Down. Vediamo inoltre che i ginocchio si sposta verso sinistra come da noi
immaginato per effetto dellinduttanza crescente.
Inoltre un ulteriore effetto visibile riguarda la pendenza delle curve a frequenze inferiori
a quella di ginocchio: vediamo che la curva tanto pi pendente quanto la bobina
inserita. Questo simula un comportamento abbastanza difficile da replicare con un
software di simulazione Spice poich la pendenza che un software di questo tipo ci
permette di dare ai grafici vale 20 dB/Decade che replica bene la pendenza del grafico
in aria e in parte il caso Top, mentre comincia a fallire negli altri casi dove le pendenze
sono inferiori di molto.
Z1 complete
80
70
Impedance [Ohm]
60
50
40
|Z1|
30
Z1_CLIO
20
10
0
1
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza di primario del woofer completo
Possiamo vedere da questo grafico quello che abbiamo anticipato prima: le due curve
sono molto simili e differiscono solamente nel range di frequenze dove presente il
picco, poich per la curva blu (quella misurata con oscilloscopio) non stata effettuata
la misura a 30 Hz ma solo nei punti a 20 e 40 Hz.
Questo picco chiamato picco di impedenza ed presente in tutti gli altoparlanti,
poich dovuto alla frequenza di risonanza dellaltoparlante.
Z2 complete
4
Impedance [Ohm]
3.5
3
2.5
2
Z2
1.5
Z2_CLIO
1
0.5
0
1
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza di secondario del woofer completo
Vediamo che anche in questo caso le due curve sono simili e si discostano soprattutto
nellarea del picco per la divergenza di misura prima spiegata.
Vediamo che inoltre nella parte ad alta frequenza della curva rossa ( misure con il CLIO
) la misura affetta da rumore dovuto alla bassa tensione con cui stata effettuata la
misura e che quindi ha una componente di rumore ambientale non trascurabile.
E altres vero che questo rumore non pregiudica la lettura del grafico e la
visualizzazione dellandamento generale.
Rapporto Vsec/Vprim
20Log(Vsec/vprim) [dB]
0
-5
10
100
1000
10000
-10
-15
Av (dB)
-20
Av(dB)_CLIO
-25
-30
-35
Frequency [Hz]
Rapporto di trasformazione woofer completo
Vediamo che anche in questo caso le misure coincidono quasi perfettamente, fatta
eccezione del punto a circa 110 Hz dove presente una differenza tra le curve introdotta
sempre dal numero limitato di punti in cui le misure sono state effettuate..
Questo fenomeno dovuto al movimento del cono poich non risulta presente nei
grafici precedenti dove il cono era immobilizzato e ha la forma di un circuito
antirisonante, cio un circuito che elimina una determinata banda.
Siamo ora pronti a mostrare il grafico contenente il rapporto di trasformazione tra
tensione secondaria e tensione primaria ottenuto tramite diverse tensioni di ingresso e
diversi spostamenti.
Porremo i grafici dellaccoppiamento e dello spostamento uno di seguito allaltro per
poter confrontare le frequenza pi facilmente.
10
100
1000
20Log(Vsec/Vprim) [dB]
-5
Av(dB)_1.25V
-10
Av(dB)_2.5V
-15
Av(dB)_5V
Av(dB)_10V
-20
Av(dB)_20V
Av(dB)_40V
-25
Av(dB)_80V
-30
-35
Frequency [Hz]
Rapporto di trasformazione woofer completo per diverse Vin
Spostamento
100
Displacement [mm]
10
D_5V
1
1
10
100
1000
D_10V
D_20V
0.1
D_40V
D_80V
0.01
0.001
Frequency [Hz]
Grafico spostamento in funzione della Vin
Da questultimo grafico vediamo che gli spostamenti maggiori si ottengono per tensioni
di ingresso maggiori (infatti vediamo che lo spostamento massimo si ha per una Vin di
80V).
Possiamo inoltre notare come al crescere della frequenza lo spostamento diminuisce
fino a valori molto piccoli, quasi impercettibili.
Inoltre ad alta frequenza le curve di spostamento tendono a sovrapporsi causando gli
stessi effetti.
Ancora pi interessante la visualizzazione del grafico del rapporto di trasformazione
in funzione della tensione di ingresso.
A frequenze oltre il buco caratteristico di questa forma donda le curve sono
pressoch sovrapposte mentre la differenza si ha a bassa frequenza.
Questo andamento si spiega con la crescente distorsione alle basse frequenze al crescere
della tensione di ingresso dovuta al maggior spostamento del cono.
La distorsione un fenomeno elettrico che si ha quando il segnale passando attraverso
un componente non lineare modifica la sua forma donda.
Questo cambiamento di forma donda dovuto alla cessione di potenza utile dalla
frequenza fondamentale (portante) alle armoniche superiori, ed spiegabile attraverso
lutilizzo della serie di Fourier.
Infatti in un segnale distorto la forma donda cambia poich aumentano le componenti
armoniche superiori alla portante che si miscelano al segnale e quindi modificano la
forma donda che non pi una sinusoide pura.
CAPITOLO
MODELLI
SPERIMETALI
PER
LA
4.2.1
MODELLO
DEL
TRASFORMATORE
REALE
SEMPLIFICATO
Noi scegliamo di utilizzare il modello del trasformatore reale che risulta abbastanza
complesso per le caratteristiche che vogliamo studiare.
Il modello che utilizzeremo viene detto semplificato poich non tiene in considerazione
la resistenza trasversale Ro che si vedr poi di seguito nelle trattazione.
Il modello utilizzato il seguente:
Vediamo ora il significato dei parametri che compongono il modello sopra indicato:
R1 ed R2 sono semplicemente le resistenze DC delle due bobine, mentre L1d e l2d sono
le induttanze che rappresentano i flussi dispersi.
Questi flussi dispersi sono definiti come i flussi che si concatenano solamente con una
delle due bobine e non con laltra.
Lo invece rappresenta linduttanza di magnetizzazione: essa modella il flusso di
corrente di magnetizzazione che scorre nel trasformatore anche quando il circuito
secondario aperto.
I valori dei componenti nel grafico qui sopra sono valori settati random e non ricalcano i
valori reali calcolati.
Impedance [Ohm]
60
50
40
Z1(spice)
30
Z1(misurata)
20
10
0
1
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza di primario simulata spice Vs misurata
Dal grafico precedente si pu notare un accordo molto stretto tra i parametri reali
misurati e quelli simulati tramite il software spice, con una quasi perfetta
sovrapposizione delle curve. Vediamo ora il grafico ottenuto sovrapponendo i grafici
dellimpedenza secondaria misurata e quella ottenuta dal software spice:
1.2
1
0.8
0.6
Z2(spice)
0.4
Z2(misurata)
0.2
0
1
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza di secondario simulata spice Vs misurata
Vediamo che anche in questo caso il fitting molto buono tra le due curve, anche se
siamo riusciti ad ottenerlo solamente per una banda di 20-100 Hz che comunque
rappresenta lintervallo di frequenze a cui siamo interessati.
Nello schema seguente presentata la sovrapposizione delle curve relative al guadagno
in tensione misurato e quello simulato:
Rapporto di trasformazione
Frequency [Hz]
20Log(Vsec/Vprim) [dB]
-5
10
100
1000
10000
-10
-15
-20
Av(spice)
-25
Av(misurato)
-30
-35
-40
-45
Rapporto di trasformazione simulato spice Vs misurato
In questo schema vediamo che rispetto allo schema precedente abbiamo aggiunto Ro.
Questo elemento modella le perdite nel ferro, che possono essere causate dalla
variazione del flusso sullinduttore e perdite per isteresi magnetica.
Ovviamente queste perdite non erano presenti nel circuito precedente poich non
essendoci ferro nel contorno della bobina questi fenomeni non erano considerati.
R0
35
30
25
20
R0
15
10
5
0
TOP
CENTER
DOWN
L0
0.01
0.008
0.006
L0
0.004
0.002
0
TOP
CENTER
DOWN
L1d
0.0025
0.002
0.0015
L1d
0.001
0.0005
0
TOP
CENTER
DOWN
L2d
0.00016
0.00014
0.00012
0.0001
0.00008
0.00006
0.00004
0.00002
0
L2d
TOP
CENTER
DOWN
Analizzando i quattro grafici precedenti vediamo come i parametri variano nelle tre
posizioni.
Tutti i parametri tendono a crescere quando la bobina viene inserita allinterno della
struttura magnetica, comportamento che ci aspettavamo.
Vediamo infatti che la resistenza Ro cresce in accordo con la sua definizione in quanto e
perdite nel ferro aumentano tanto maggiore il ferro che attornia le bobine.
L1d e L2d aumentano anche se di poco per effetto della maggiore induttanza generata
dalle bobine, mentre Lo aumenta poich aumenta anche la corrente di magnetizzazione
nelle bobine.
Tali parametri sono stati calcolati in maniera manuale: abbiamo ricavato la funzione di
trasferimento manualmente dal modello del trasformatore e abbiamo diviso i contributi
in parte reale ed immaginaria.
Una volta trovati questi due contributi ne abbiamo fatto il modulo e quindi abbiamo
sovrapposto il grafico ottenuto a quello misurato in precedenza.
A questo punto abbiamo utilizzato un affinamento per tentativi in modo da creare i
grafici il pi simili possibile a quelli misurati
Qui di seguito possiamo mostrare gli andamenti raggiunti con i valori dati alle
grandezze dei circuiti qui sopra.
Z1 [Ohm]
70
Z1(Top)
60
Z1(Center)
50
Z1(Down)
40
Z1_tent_top
30
Z1_tent_center
20
Z1_tent_down
10
0
1
10
100
Frequency [Hz]
1000
10000
Nel grafico qui sopra vediamo le curve dove le grandezze denominate _tent sono quelle
ottenute per tentativi modificando i parametri del modello spice equivalente.
Vediamo che il fitting non preciso come nel caso precedente ma riesce ancora a
seguire la curva in maniera buona replicandone landamento almeno nei casi Top e
Center, mentre si discosta leggermente nel caso Down.
Di seguito mostriamo il grafico dellimpedenza di secondario dove vediamo che la
sovrapposizione tra le curve rimane abbastanza buona ma peggiore rispetto a quella
prima eseguita.
Impedance [Ohm]
3
2.5
Z2(Top)
2
Z2(Center)
Z2(Down)
1.5
Z2_tent_top
1
Z2_tent_center
Z2_tent_down
0.5
0
1
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Confronto impedenza secondaria spice Vs misurata nel traferro
Il grafico mostra una buona similitudine tra i grafici elaborati con il metodo sopra
indicato e le misure.
Questa similitudine cala nei grafici che simulano il comportamento Down poich il
grafico ha una pendenza particolare anche a bassa frequenza e si differenzia quindi
dallandamento che possiamo ottenere da un modello semplificato.
Ultima cosa da mostrare il grafico del guadagno nei tre casi: qui risultato molto
difficoltoso seguire landamento dei grafici poich le pendenze sono inferiori a quelle
ottenibili tramite simulazioni a parametri concentrati.
0
-5
Rapporto di trasformazione
10
100
1000
10000
20Log(Vsec/Vprim) [dB]
-10
-15
Av(Top)
-20
Av(Center)
-25
Av(Down)
-30
Av_tent_top
-35
Av_tent_center
-40
Av_tent_down
-45
-50
Frequency [Hz]
confronto rapporto di trasformazione spice Vs misure nel traferro
Il modello sopraindicato chiamato modello di Thorborg, dal nome di colui che lha
definito, ovvero il dr Knud Thorborg[11].
Tale modello diviso in una parte elettrica, una parte meccanica ed una parte acustica.
La parte elettrica molto simile a quella contenente i parametri longitudinali nel
modello precedente (R1 e L1d).
Laccoppiamento tra parte elettrica e meccanica avviene tramite una mutua induzione
avente come fattore di induzione Bl, e cio il fattore di forza il parametro che lega
linput elettrico alla risposta meccanica del sistema..
Dalla parte meccanica a quella acustica invece il fattore di induzione S, e cio la
superficie della membrana dellaltoparlante.
Vediamo che nella parte del circuito equivalente a quella meccanica sono implementate
Mm, Cm e Rm tramite un analogia che permette di trasformare i parametri meccanici di
Thiele-Small in parametri elettrici implementabili in un circuito elettrico.
Il circuito equivalente elettrico il seguente:
)
(
Il fattore che trasforma la velocit del cono nella tensione e che quindi permette di usare
lanalogia elettrica il seguente:
Questo schema deriva direttamente dal circuito proposto da Thorborg, poich quello
schema rimane valido per quando riguarda la modellazione della bobina primaria e del
movimento della membrana.
Questa disposizione ci permette di modellare il prototipo costruito alla perfezione
tenendo conto degli effetti della parte meccanica e quindi del movimento del cono.
Su questo modello non sono state effettuate simulazioni e i parametri non sono stati
calcolati ma si potrebbe farlo con il metodo utilizzato precedentemente del fitting
manuale.
di
problemi
descritti
da equazioni
differenziali
alle
derivate
molto utile. I metodi di tipo Galrkin si basano sull'idea di approssimare la soluzione del
problema scritto in forma debole mediante combinazione lineare di funzioni (le shape
functions) elementari.
I coefficienti di tale combinazione lineare (detti anche gradi di libert) diventano le
incognite del problema algebrico ottenuto dalla discretizzazione. Gli elementi finiti si
distinguono per la scelta di funzioni di base polinomiali a pezzi. Altri metodi di tipo
Galrkin come i metodi spettrali usano funzioni di base diverse.
Ovviamente maggiore il numero di elementi, pi essi sono piccoli e maggiore la
precisione della soluzione, che porta per ad un notevole aggravio del tempo di calcolo.
La risoluzione nel nostro caso segue lutilizzo delle equazioni di Maxwell (come da
titolo del software) che rappresentano il fulcro dello studio dellinterazione
elettromagnetica.
I modelli utilizzati per le simulazioni sono il frutto di vari tentativi in cui abbiamo
modificato le definizioni dei materiali per adattarli al meglio a quelli reali utilizzati, ma
soprattutto abbiamo modificato la mesh del reticolo di elementi che rappresenta un
punto fondamentale per lo studio FEM.
La mesh va selezionata in maniera tale che sia fitta nei punti di interesse, e cio nei
punti in cui le grandezze in esame subiscono particolari variazioni o assumono
determinati valori e quindi il processo che ci permette di arrivare alla mesh definitiva
iterativo e necessita di vari tentativi.
I modelli elaborati riguardano le prove nel traferro non magnetizzato in quanto per
quelli in aria abbiamo gi ottenuto ottimi risultati con i modelli spice.
PRIMARY IMPEDANCE
100
90
80
Impedance [Ohm]
70
Z1(Top)_Maxwell
Z1(Center)_Maxwell
60
Z1(Down)_Maxwell
Z1_tent_top
50
Z1_tent_center
40
Z1_tent_down
Z1(top)
30
Z1(center)
20
Z1(down)
10
0
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza Ansys Maxwell Vs Spice Vs misure
In questo grafico riuniamo tutte le misure effettuate e gli andamenti ricavati tramite le
simulazioni spice e le simulazioni con Ansys Maxwell.
I risultati ottenuti tramite Maxwell sono stati ottenuti da tre diversi modelli: uno con la
bobina in posizione Top, uno in posizione Center e uno in Posizione Down.
La mesh utilizzata stata raffinata per tentativi fino a che i risultati simulati non si sono
avvicinati a quelli misurati.
La geometria dei modelli stata costruita a partire dai fogli costruttivi dellazienda con
qualche semplificazione nelle parti pi lontane a quelle di maggior interesse.
I materiali sono stati scelti dal database interno del programma e raffinati modificando i
parametri in modo da renderli uguali a quelli reali forniti dal costruttore.
I valori di impedenza primaria in queste prove sono stati ottenuti plottando per ogni
frequenza di interesse i grafici di tensione e corrente e calcolando tramite i valori piccopicco di queste grandezze il valore del modulo di impedenza per quella determinata
frequenza.
Limpedenza del secondario invece visibile nel grafico successivo:
SECONDARY IMPEDANCE
4
3.5
3
Impedance [Ohm]
Z2(Top)_Maxwell
Z2(Center)_Maxwell
2.5
Z2(Down)_Maxwell
Z2_tent_top
Z2_tent_center
1.5
Z2_tent_down
Z2(top)
Z2(center)
Z2(down)
0.5
0
10
100
1000
10000
Frequency [Hz]
Impedenza secondaria Ansys Maxwell Vs Spice Vs misure
Anche in questo caso gli andamenti sono simili con la sola differenze dellandamento in
configurazione Down che alle basse frequenze mostra un andamento diverso, per poi
conformarsi con le simulazioni a frequenze pi alte.
Le considerazioni fatte per le impedenze primarie valgono anche per le impedenze
secondarie.
Le differenze che sono state riscontrate tra le simulazioni di Ansys Maxwell e le misure
sono imputabili alla non perfetta riproposizione della geometria e dei materiali, che pur
essendo molto simili ai valori reali non sono esattamente uguali poich anche in questo
caso sottoposti a piccoli semplificazioni.
VOLTAGE GAIN
Frequency [Hz]
-10
10
100
1000
10000
-15
-20
Av(Top)_Maxwell
Av(Center)_Maxwell
-25
Av(Down)_Maxwell
Av_tent_top
-30
Av_tent_center
Av_tent_down
-35
Av(top)
Av(center)
-40
Av(down
-45
-50
Rispetto a questo grafico possiamo vedere che i risultati ottenuti sono molto simili a
quelli misurati, anche se alcune differenze sono presenti.
In primo luogo cosi come per i modelli spice il rapporto di trasformazione e minore di
quello reale misurato.
Rispetto sempre ai modelli spice vediamo che questa differenza risulta molto minore e
quindi la simulazione riesce a seguire meglio le variazioni che avvengono allinterno
del modello reale.
Questo software risulta pi preciso di quello spice ed inoltre risulta molto pi comodo
ed elastico nellutilizzo.
Infatti i parametri nel caso spice sono stati calcolati per tentativi e hanno richiesto molto
tempo.
Nel caso di Ansys invece i grafici sono stati ricavati automaticamente una volta settata
la geometria e i materiali e quindi risulta pi semplice e meno dispendioso in termini di
tempo creare un modello efficiente nel FEM rispetto a un modello spice.
CONCLUSIONI
Lobiettivo di questa tesi era di caratterizzare elettricamente e simulare il
comportamento di un woofer con una bobina secondaria in aggiunta a quella primaria di
movimento.
Tale comportamento elettrico serve per predisporre un circuito di retroazione dove un
DSP attraverso un algoritmo provveda alla linearizzazione del funzionamento delle
sospensioni elastiche della membrana e alla riduzione della distorsione introdotta da
questo tipo di non linearit.
La ipotesi su cui si basa tutto lo studio quella per cui a bassa frequenza e per alti
spostamenti della bobina primaria si instauri una distorsione nel segnale audio, dovuta
alle nonlinearit che vengono eccitate nelle sospensioni elastiche.
La tesi sostanzialmente si divisa in tre parti fondamentali: la parte iniziale
comprendente i primi due capitoli che riguardano lintroduzione ai concetti base che
servono per comprendere i risultati successivi e alla presentazione di strutture simili a
quella progettata da noi ma realizzate con tecnologie e filosofie diverse.
Il capitolo 3 riguarda invece la presentazione dei risultati delle misure elettriche
effettuate sul prototipo reale costruito e risulta quindi di tipo sperimentale.
Il capitolo 4 racchiude tutte le simulazioni effettuate tramite vari software e la
discussione delle differenze riscontrate rispetto alle misure.
Possiamo affermare che la tesi ha raggiunto risultati importanti poich siamo riusciti a
raccogliere i dati a cui eravamo interessati e questi dati sono in accordo con le
simulazioni approntate.
Il progetto risultato molto complesso e pesante dal punto di vista dellideazione, della
progettazione del componente e dal punto di vista della caratterizzazione.
Bisogna infatti indicare che il progetto rappresenta una novit a livello mondiale, poich
non mai stato realizzato un woofer con caratteristiche simili e non mai stata ideata
una retroazione che utilizzi un segnale derivante da un sensore elettrico come il nostro.
Chiaramente ho seguito personalmente la fase di progettazione del componente,
collaborando con gli ingegneri elettroacustici di RCF spa per ottenere una
configurazione che teoricamente potesse restituirci il segnale che ci aspettavamo.
Una volta definita la struttura si passati alla realizzazione dei due campioni su cui
eseguire le prove: uno stato lasciato libero per poter eseguire le prove in aria mentre
laltro stato montato nel woofer.
La parte che ha richiesto pi tempo e sforzi stata quella delle misure: infatti le misure
sono state ideate e realizzate da me manualmente nei laboratori delluniversit di
Modena e Reggio Emilia.
Ma la parte complessa della sezione riguardante le misure stata quella dove abbiamo
analizzato i risultati ottenuti: infatti trattandosi di un progetto innovativo non avevamo
confronti su cui basare la nostra analisi.
Lo studio del comportamento della bobina in aria e nel traferro mi ha personalmente
portato via molto tempo, poich non riuscivo a capire il perch dellandamento del
rapporto di trasformazione.
Alla fine siamo arrivati alla conclusione che era dovuto ad un valore molto basso
dellinduttanza delle bobine.
Ovviamente il risultato pi importante della tesi risiede nel grafico del rapporto di
trasformazione per il woofer completo: in quel grafico possiamo infatti vedere come
questo rapporto tra tensione secondaria e tensione primaria vari in base alla tensione di
ingresso sulla voice coil.
Come gi spiegato prima presente un legame diretto tra il valore della tensione di
ingresso e lo spostamento subito dal cono.
Lipotesi su cui si basava questa tesi stata verificata in toto, poich sempre osservando
il grafico del rapporto di trasformazione del woofer completo alla fine del capitolo 3
osserviamo che le curve ottenute mediante diversi valori di tensione di ingresso ( che
vogliono dire diversi valori di spostamento del cono ) presentano notevoli differenze tra
loro solo per frequenze molto basse, dove gli spostamenti sono notevoli e dove le non
linearit delle sospensioni vengono eccitate.
In questi punti agisce una notevole distorsione del segnale che comporta un notevole
calo dellaccoppiamento tra le due bobine.
Questo dato quello che ci permetter in futuro di implementare la retroazione
desiderata, poich sar un parametro di valutazione importante della distorsione e
quindi ci permetter di costruire un algoritmo che limiter tali effetti negativi.
La parte finale quella delle simulazioni: anche in questo caso le difficolt sono state
parecchie perch non erano stati elaborati modelli che potessero riprodurre
significativamente i risultati da noi ottenuti.
Abbiamo dovuto quindi adattare modelli costruiti per altri casi (trasformatore) al nostro
problema modificandone valori e geometrie.
Inoltre per i modelli spice ho eseguito un fitting manuale nei parametri che si traduce in
uno sforzo di calcolo notevole.
Infatti i conglomerati di valori che rappresentano la parte reale e la parte immaginaria
dellimpedenza sono stati calcolati a mano richiedendo molto tempo e molta attenzione,
ma permettendoci poi di variare liberamente i valori in un foglio di calcolo excel per
dare alla curva landamento voluto.
La parte di simulazione con Ansys Maxwell risultata abbastanza complessa: per
imparare ad utilizzare il software ho trascorso una giornata di formazione nella sede di
Ansys Italia dove ho appreso i comandi di base.
Modellare per il comportamento del nostro componente stata una sfida ardua: infatti
il woofer caratterizzato da un comportamento fortemente non lineare dovuto anche ai
materiali utilizzati e alla sua geometria.
Il modello finale utilizzato per le simulazioni il risultato di un procedimento lungo e
complesso di raffinamento dei parametri del modello stesso e della tipologia di
simulazione utilizzata.
Per concludere possiamo affermare che la tesi ha avuto esito positivo, arrivando a
verificare le ipotesi fatte e fornendo un importante indicatore di distorsione per
limplementazione di una futura catena di retroazione, e che i modelli elaborati
attraverso i software ci permettono di capire e valutare i cambiamenti che avvengono
nei parametri elettrici allinterno del nostro componente, e quindi di spiegare i fenomeni
osservati tramite le misure.
NOTE BIBLIOGRAFICHE
[1] Manuale di Acustica F. Alton Everest, edizioni HOEPLI
[2] Manuale di Acustica F. Alton Everest, edizioni HOEPLI
[3] Manuale di Acustica F. Alton Everest, edizioni HOEPLI
[4] Loudspeaker Design Cookbook Vance Dickanson
[5] Ideazione, progettazione e realizzazione di un sistema di sonorizzazione
professionale: il vertical array Axiom Marco Carlisi, Tesi
[6] Loudspeaker NonlinearitiesCauses,Parameters, Symptoms* Wolfgang Klippel
[7] Practical applications of a closed feedback loop transducer system equipped with
differential pressure control Fabio Blasizzo, Paolo Desii, Mario Di Cola, Claudio
Lastrucci
[8] Large motional feedback system RMS Acoustics & Mechatonics
[9] Velocity feedback compensation of electromechanical speakers for acoustic
applications Clark J. Radcliffe, Sachin D. Gogate
[10] Optical position sensors with application in servo feedback subwoofer control F.
Antonio Medrano, University of California
[11]Electrical equivalent circuit model for dynamic moving-coil transducers
incorporating a semi-inductor Knud Thorborg, Andrew D. Unruh
[12] Electrical circuit model for a Loudspeaker with an additional fixed coil in the
gap Daniele Ponteggia, Marco Carlisi, Andrea Manzini