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LOSSERVATORE ROMANO
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POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

sabato 11 gennaio 2014

Ad Addis Abeba i mediatori del negoziato cercano di ottenere un impegno per il cessate il fuoco

Stabile lindice Fao ma con notevoli sbalzi tra i settori

Le pressioni diplomatiche
non fermano la guerra in Sud Sudan

Restano alti
i prezzi alimentari

JUBA, 10. I mediatori africani e cinesi


nel conflitto civile esploso a met dicembre in Sud Sudan, pur nel riserbo ufficiale, appaiono a numerosi
osservatori convinti della possibilit
di mandare a buon fine il negoziato
ad Addis Abeba tra le parti belligeranti, il Governo di Juba guidato dal
presidente Salva Kiir Mayardit e i ribelli che fanno riferimento allex vicepresidente Rijek Machar, rimosso
dallincarico lo scorso luglio.

Al momento, per, non sembrano


giustificare ottimismi n le notizie
dal Sud Sudan, dove non sinterrompono i combattimenti e le fughe
della popolazione, n gli stessi approcci diplomatici. Come detto, nella mediazione del negoziato ad Addis Abeba, originariamente convocato dalAutorit intergovernativa per
lo sviluppo (Igad), un organismo
che raccoglie sei Stati africani, si sono poi impegnate lUnione africana

e, soprattutto, la Cina, principale acquirente del petrolio sudsudanese.


Limpegno diretto di Pechino, praticamente senza precedenti nella sua
tradizione diplomatica in Africa,
continente del quale peraltro il
principale partner economico, ritenuto da molti osservatori la riprova
che lo scontro sudsudanese riguarda
la spartizione del potere, che nel pi
giovane Stato del mondo (il Sud Sudan indipendente da appena due

Profughi in fuga da Bor (Afp)

anni e mezzo) significa in pratica


controllo del petrolio.
A questo aumentato livello di intervento diplomatico stanno contribuendo nelle ultime ore anche gli
Stati Uniti, che per continuano a
fare riferimento allesclusiva mediazione dellIgad. In questo senso si
espressa ieri Susan Rice, consigliere
per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama. La crisi deve
terminare rapidamente con un negoziato per prevenire una pericolosa
escalation del conflitto che n il popolo del Sud Sudan, n la regione,
n la comunit internazionale possono permettersi, ha dichiarato Rice,
invitando le parti a firmare immediatamente la mediazione dellIgad.
Lintervento statunitense arrivato
mentre il negoziato ad Addis Abeba
rischia lo stallo sulla questione degli
oppositori arrestati dal Governo di
Juba e accusati di complotto e di
tentativo di colpo di Stato, accusa
mossa dal presidente anche al suo ex
vice subito dopo lesplosione a Juba,
il 16 dicembre, degli scontri poi estesisi a sette dei dieci Stati sudsudanesi. Proprio a questo aspetto ha fatto
particolare riferimento Rice, chiedendo a Rijek Machar un impegno
ad accettare la mediazione dellIgad
senza precondizioni e giudicando
inaccettabile e contraria allo stesso
volere dei detenuti, la sua insistenza
sul rilascio di questi come precondizione alla cessazione delle ostilit.
Al contempo, Rice ha espresso
rammarico per il mancato rilascio
dei detenuti da parte del Governo di
Juba, invitandolo a trasferire subito
i prigionieri sotto la custodia dellIgad perch possano partecipare al
negoziato.

Sostegno russo alla richiesta iraniana

Teheran rivendica un ruolo nella conferenza sulla Siria

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DAMASCO, 10. Il Governo dellIran


rivendica un ruolo nella conferenza
internazionale di pace per la Siria,
fissata per il 22 gennaio prima a
Montreux e poi a Ginevra. Il presidente iraniano, Hassan Rohani, in
un colloquio telefonico ieri con il
suo omologo russo, Vladimir Putin,
ha ammonito che unesclusione di
Teheran, principale alleato regionale
del Governo di Damasco, destinerebbe a un inevitabile fallimento la
conferenza, conosciuta come Ginevra 2.
Un incontro transregionale al
quale non partecipano gli attori influenti non sar in grado di risolvere
la crisi siriana ha detto Rohani a
Putin, secondo quanto riferito in un
comunicato della presidenza iraniana. Il comunicato aggiunge che lo
stesso Putin ha sostenuto che lIran
deve partecipare come giocatore
chiave alla conferenza.
LIran non figura nella prima lista
dinviti per Ginevra 2 diramata la
scorsa settimana dal Segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, che
pure ne ha auspicato esplicitamente
la partecipazione. Come noto alla
presenza di Teheran a Ginevra 2 si
oppongono soprattutto gli Stati
Uniti che della conferenza sono
organizzatori insieme con lOnu e la
Russia ma anche i Paesi mediorientali come lArabia Saudita e il
Qatar, oltre alla Turchia.
La questione sar tra le principali
in agenda nellincontro, fissato per

Le minacce alla libert religiosa

Una crisi
divenuta globale
SAYEEDA WARSI

A PAGINA

luned prossimo a Parigi, tra il ministro degli Esteri russo, Serghiei


Lavrov, e il segretario di Stato americano John Kerry. Lincontro, preceduto oggi e domani da colloqui a livello di vice ministri, si annuncia
cruciale per rendere possibile la conferenza, sulla quale persistono ombre, a partire dal tipo di partecipazione e di rappresentanza dellopposizione siriana.
In Spagna in corso una riunione
tra diversi gruppi di questultima,

compresa la Coalizione nazionale siriana, protagonista delloriginaria insurrezione, quasi tre anni fa, contro
Assad e considerata il principale interlocutore di tutti quei Paesi che
chiedono luscita di scena del presidente siriano.
La riunione punta a superare le
divisioni e a fissare una piattaforma
comune per Ginevra 2.
Ad aggravare lo scenario e a rendere aleatorie le possibilit di una
soluzione negoziata in tempi brevi

contribuisce per lintensificarsi dei


combattimenti sul territorio, dove si
registra ormai una situazione di tutti
contro tutti. Ieri fonti sia governative sia dei ribelli hanno riferito di decine di morti a Homs.
Nel frattempo, si delineano meglio tempi e modalit della distruzione dellarsenale chimico di Damasco. Sempre ieri, infatti, la Germania
ha annunciato la disponibilit a partecipare alloperazione.

Un contadino indiano carico di cetrioli (Reuters)

ROMA, 10. una situazione in


chiaroscuro quella tracciata dallultimo bilancio della Fao (lorganizzazione delle Nazioni Unite per
lalimentazione e lagricoltura) sui
prezzi alimentari nel mondo. Se
per un verso lindice a dicembre
2013 rimasto pressoch invariato
rispetto al mese precedente, per un
altro si registrano sbalzi notevoli
tra i settori. In sintesi, la situazione
globale sembra migliorata rispetto
al picco negativo del 2011, nel pieno della crisi economica mondiale.
Tuttavia permangono difficolt notevoli.
Stando ai numeri della Fao, nel
2013 lindice generale dei prezzi alimentari ha segnato una media di
209,9 punti, 1,6 per cento in meno
rispetto al 2012 e ben al disotto del
picco di 230,1 punti raggiunti nel
2011, arrivando comunque a segnare il terzo valore annuale pi alto
da quando lindice esiste. A dicembre lindice dei prezzi alimentari della Fao ha dichiarato Abdolreza Abbassian, economista dellorganizzazione rimasto alto, trainato dalla forte domanda di alcuni
alimenti ad alto contenuto proteico, domanda che ha controbilanciato la diminuzione dei prezzi dei
principali cereali alimentari a seguito dei raccolti abbondanti dellanno passato.

Studente pakistano sventa una strage lanciandosi su un attentatore suicida davanti alla sua scuola

Chi d la vita per gli amici


ISLAMABAD, 10. Quando Aitazaz,
studente pakistano di 14 anni, ha
visto un detonatore fare capolino
dalla tunica di un attentatore suicida davanti alla sua scuola, non ha
avuto la minima esitazione: si lanciato su di lui finendo cos dilaniato dalla subitanea esplosione. Intanto i suoi compagni anchessi
avevano intuito quanto stava per
accadere erano fuggiti via terrorizzati. Leroico gesto di Aitazaz ha
sventato una strage. Il Pakistan ora
lo celebra: tanti gli articoli sulla
stampa, numerosi i commossi
omaggi su Facebook, come pure gli
appelli al Governo perch conferisca ad Aitazaz una medaglia al valore. Il grande gesto di coraggio ha
avuto luogo davanti alla scuola statale di Ibrahimzai, un villaggio del
distretto di Hangu, nella provincia
occidentale di Khyber Pakhtunkwa,
che confina con le turbolente regioni tribali al confine con lAfghanistan.

La disponibilit abbondante di
cereali (con leccezione del riso),
oli e zucchero ha fatto abbassare il
prezzo di questi alimenti sui mercati internazionali. I prodotti lattiero-caseari e la carne hanno invece
raggiunto valori record nel 2013.
Ad esempio, la domanda di latte in
polvere, proveniente soprattutto
dalla Cina, rimane molto alta e i
produttori, soprattutto nellemisfero sud, rimangono concentrati su
questo tipo di prodotto piuttosto
che su latte e formaggi. Inoltre, un
aumento della domanda di carne
di manzo in Cina e in Giappone,
soprattutto a partire dallo scorso
giugno, ha causato un incremento
notevole dei prezzi di questo prodotto.
Quella dei prezzi alimentari non
solo una questione economica. Il
permanere di un elevato tasso sta
avendo effetti devastanti su molte
situazioni critiche nel mondo. In
primo luogo la Siria: la Fao ha pi
volte denunciato il rischio di una
carestia devastante a causa dellinterruzione del lavoro agricolo provocata dal conflitto in atto. Ma la
situazione gravissima anche nella
Repubblica Democratica del Congo o nella Repubblica Centroafricana, dove oltre un milione di persone ha bisogno urgente di assistenza alimentare.

La torre di Babele
da simbolo dincomprensione
alle discoteche

Che confusione!
MARIO LIVERANI

A PAGINA

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Willem Jacobus Eijk, Arcivescovo di Utrecht (Olanda);

I compagni di classe del ragazzo immolatosi in Pakistan

Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gerhard


Ludwig Mller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

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pagina 2

sabato 11 gennaio 2014

Le pressioni dei Governi dellarea ottengono luscita di scena dei leader della Seleka

Decine di vittime in una base di al Shabaab

Azzeramento
degli assetti politici a Bangui

Bombardamento kenyano
contro ribelli somali

NDJAMENA, 10. Per cercare una soluzione alla crisi nella Repubblica
Centroafricana, i Paesi dellarea
hanno di fatto ottenuto luscita di
scena di Michel Djotodia, il leader
della coalizione ex ribelle Seleka
che si era autoproclamato presidente
dopo il colpo di Stato del marzo
scorso con il quale venne rovesciato
Franois Boziz. Come Djotodia, si
dimesso il primo ministro Nicolas
Tiangaye, che negli ultimi mesi era
sembrato essere considerato un interlocutore dai diversi soggetti internazionali coinvolti.
Verso questo esiti si era subito
orientata, in particolare, la riunione
incominciata ieri a NDjamena, la
capitale del Ciad, per iniziativa della Comunit economica dellAfrica
centrale (Ceeac). A NDjamena erano arrivati ieri sera in pratica tutti i
rappresentanti delle autorit di transizione che la Seleka ha insediato a
Bangui dopo aver rovesciato Boziz.
Oltre a Djotodia e Tiangaye, sono
stati infatti convocati i 135 deputati
del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), subito impegnati in serrate trattative con gli interlocutori internazionali, compresi quelli della
Francia che a Bangui ha inviato un
contingente militare.
I capi di Stato della Ceeac hanno
incontrato al tempo stesso i rappresentanti delle milizie che nella Repubblica Centroafricana si contrappongono a quelle della Seleka, ormai composte in gran parte da combattenti stranieri, provenienti soprattutto da Ciad e Sudan e in prevalenza di matrice fondamentalista
islamica.
Tra quanti avevano ormai preso le
distanze da Djotodia c il presidente ciadiano Idriss Deby Itno, accusato da pi parti di aver favorito
lingresso di tali miliziani e, al tempo stesso, contestato per il comportamento del contingente ciadiano
della Misca, la missione originariamente inviata dalla Ceeac e passata
lo scorso 19 dicembre, per mandato
del Consiglio di sicurezza dellO nu,
sotto la responsabilit dellUnione
africana.
Le riunioni a NDjamena, protrattesi fino alle 4 del mattino, sono
state aggiornate a questa mattina,
quando subito arrivata la notizia
delle dimissioni di Djotodia e di
Tiangaye, delle quali la Ceeac si

limitata a comunicare di aver preso


atto, senza ulteriori commenti. A
quanto si apprende, il Cnt dovrebbe
consegnare in giornata una bozza di
accordo per azzerare la situazione e
riprendere la transizione. Un voto
del Cnt, che a suo tempo venne riconosciuto dalla Ceeac, indispensabile per formalizzare la rimozione
di Djotodia, ma anche per modificare la Costituzione provvisoria.
In base ad alcuni accordi firmati
lo scorso anno tra la Seleka e la
Ceeac, la transizione politica a Bangui dovrebbe durare al massimo 18
mesi per concludersi con elezioni
generali previste alla fine di questanno.
Al momento, per, a parlare sono
le armi e le violenze si diffondono
sempre pi, nonostante il dispiegamento del contingente francese e
della Misca.
Le pressioni diplomatiche per una
radicale svolta politica nella Repubblica Centroafricana sono da giorni
evidenti, sebbene il segretario della
Ceeac, Allami Ahmat, abbia affermato ancora ieri sera che le soluzioni devono essere trovate dagli stessi
centroafricani e che non tocca alla
Ceeac n alla comunit internazionale cambiare il potere a Bangui.
Tuttavia, la crisi centroafricana sta
avendo ripercussioni sempre pi ne-

gative fuori dai confini, dal Camerun alla Repubblica Democratica


del Congo, i cui Governi non sembrano intenzionati a rischiare il protrarsi e laggravarsi di condizioni
sempre meno sostenibili per le proprie popolazioni.
Proprio ieri, la Monusco, la missione dellOnu in territorio congolese, ha lanciato lallarme per unulteriore possibile destabilizzazione del
Paese, confermando linfiltrazione di
elementi armati, sia della Seleka sia
dellex esercito centroafricano fedele
a Boziz, nelle provincie congolesi
Orientale ed Equatoria.
A favorire tali infiltrazioni di
gruppi armati stranieri la fuga oltre frontiera di migliaia di civili, in
una dinamica che costituisce una
costante dei conflitti africani e che
proprio nella Repubblica Democratica del Congo ha da diversi decenni alcuni degli esempi pi gravi.
Gi a dicembre, lalto commissariato
dellOnu per i rifugiati aveva registrato pi di cinquantamila centroafricani in territorio congolese.
Non a caso, la crisi centroafricana
il principale argomento, insieme
con quella nellest della Repubblica
Democratica del Congo, anche del
vertice della Conferenza degli Stati
dei Grandi Laghi, aperto stamane
nella capitale angolana Luanda.

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MO GADISCIO, 10. Almeno trenta miliziani radicali islamici somali di al Shabaab sono stati uccisi ieri sera nel
bombardamento di una loro base a Garba Harre, nella
regione di Ghedo, vicino ai confini con il Kenya e
lEtiopia, a opera dellaviazione del Kenya. Nellattacco,
secondo quanto sostenuto dal portavoce dellesercito
kenyano, il colonnello Cyrus Oguna, sono stati uccisi
anche alcuni importanti comandanti di al Shabaab, che
stavano tenendo una riunione. I feriti sarebbero diverse

decine e il bombardamento avrebbe distrutto veicoli, armi ed equipaggiamento degli insorti radicali islamici. Il
Kenya aveva avviato nellottobre del 2011 un intervento
militare autonomo in Somalia dal dichiarato scopo di
mettere in sicurezza il confine. Le sue truppe erano state poi inquadrate nellAmisom, la missione dellUnione
africana, ed erano state determinanti per costringere al
Shabaab a ritirarsi da Chisimaio, seconda citt e secondo porto della Somalia, che controllavano da anni.

Operaia di ventanni uccisa durante le proteste davanti a un calzaturificio

Atteso il rilancio della cooperazione

La polizia apre il fuoco


sui manifestanti in Bangladesh

Missione giapponese
in Africa

Piano di Obama
per battere
povert
e disuguaglianza
WASHINGTON, 10. In un intervento
alla Casa Bianca, ieri, il presidente
Obama ha annunciato un nuovo
piano contro la povert che prevede
la creazione di cinque distretti speciali dove sar possibile godere di
sgravi, benefici e aiuti federali. Un
modo ha spiegato Obama per
aiutare le tante famiglie americane
colpite dalla crisi. Le aree interessate si trovano nelle regioni di San
Antonio (Texas), Philadelphia (Pennsylvania), Los Angeles (California),
nel sud est del Kentucky, e nella regione dellOklahoma. La promessa
del presidente quella di aumentare, nel giro di soli tre anni, queste
zone speciali da cinque a venti.
Voglio pi bambini che abbiano le
stesse possibilit che questo Paese
ha dato a me ha spiegato Obama,
ribadendo come siano inaccettabili
le persistenti diseguaglianze che esistono tra una zona e laltra del Paese. Il piano contro la povert e le
disuguaglianze sar illustrato nel
dettaglio nel discorso sullo stato
dellUnione del prossimo 28 gennaio. Il presidente secondo fonti
di stampa torner allattacco con
alcune proposte, come laumento
del salario minimo e una maggiore
tassazione per i pi ricchi per finanziare servizi sociali.

Soldati somali durante uno scontro a fuoco con i miliziani islamisti (Afp)

Un agente di polizia e una bambina nel centro di Dacca (Reuters)

DACCA, 10. Unoperaia stata uccisa ieri in Bangladesh dalla polizia.


Gli agenti informa la stampa locale hanno aperto il fuoco contro
i lavoratori di un calzaturificio coreano che avevano dato lassalto alla
fabbrica per protestare contro il ritardo nel pagamento dei salari.
Secondo la forze dellordine, la
polizia intervenuta dopo che i manifestanti avevano cominciato a distruggere alcuni macchinari e a dare
fuoco a parte della struttura, nel distretto industriale di Chittagong.
Venti persone, tra cui tre poliziotti,
sono rimasti feriti. Loperaia, di
ventanni, morta mentre veniva
trasportata in ospedale.
Fonti della polizia indicano che
allorigine degli scontri vi sarebbe
un acceso diverbio tra alcuni lavoratori e i responsabili dellazienda. La
tensione si presto trasformata in
atti di vandalismo e in una reazione
violenta, con lancio di mattoni contro i poliziotti chiamati dallazienda.
Negli scontri che sono seguiti sono
stati usati gas lacrimogeni e proiettili di gomma, ma anche, secondo i
testimoni, proiettili comuni. La notizia della morte della compagna di
lavoro ha ulteriormente accresciuto
la rabbia degli operai, che avrebbero poi devastato e incendiato diverse aree dello stabilimento.

MAPUTO, 10. cominciata dal Mozambico la visita in Africa del primo ministro giapponese, Shinzo
Abe, otto anni dopo lultima missione diplomatica nel continente di
un capo del Governo di Tokyo.
A Maputo, il premier nipponico
dovrebbe annunciare un primo impegno finanziario di 423 milioni di
euro destinati alla costruzione di
strade. Le tappe successive porteranno Abe in Costa dAvorio e in
Etiopia, dove la potenza asiatica
investir circa 70,3 milioni di euro
in una centrale geotermica, che rinforzerebbe il crescente settore delle
energie rinnovabili nel Paese.
Il tour continentale del primo
ministro fa seguito a una promessa
formulata nel giugno dello scorso
anno durante il quinto vertice tra
Giappone e Africa, tenuto a Yokohama, con la partecipazione di
una quarantina di presidenti e capi
di Governo africani.
In quella occasione, per rafforzare i legami con il Continente e sostenere la crescita economica, il
Paese del Sol Levante aveva annunciato lerogazione di vasti fondi, nel quadro di un piano complessivo di aiuti in cinque anni per
lequivalente di trentadue miliardi
di dollari in finanziamenti e investimenti pubblici e privati.

Il Paese alle prese con lemergenza sicurezza

Si dimettono in massa i ministri del Venezuela


CARACAS, 10. Terremoto politico in
Venezuela. Ieri sera tutti i ministri
del Governo hanno deciso di presentare le dimissioni al presidente,
Nicols Maduro. La motivazione
ufficiale riportata anche dai media locali quella di voler facilitare il rinnovo del Governo in questo nuovo anno appena iniziato. Il
capo di Stato ha confermato questa
versione anche in un messaggio via
twitter. Ringrazio tutti i ministri
per lo sforzo e per la lealt dimostrate in questi tempi di Rivoluzio-

ne ha aggiunto Maduro sul social


network.
Ci nonostante commentano
gli analisti il gesto si inquadra in
uno scenario politico molto complesso, soprattutto a causa dellemergenza sicurezza che affligge il
Paese. Secondo lOsservatorio venezuelano sulla violenza (Ovv), nel
2013 sono avvenute quasi 25.000
morti violente. Esecutivo e opposizione hanno cos deciso di unire le
forze, aprendo un gabinetto di crisi
per predisporre un piano di emer-

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

genza contro la criminalit dilagante. La lotta contro la violenza


ha spiegato il ministro degli Interni
Miguel Rodrguez Fandeo deve
coinvolgere tutte le autorit in modo che i criminali sappiano che si
troveranno ad affrontare il pieno rigore della legge. Rodrguez ha
promesso di usare tutto quello che
abbiamo, la polizia e lesercito per
contrastare il fenomeno.
A riportare in primo piano lemergenza sicurezza stata per in questi giorni unaltra notizia di cronaca

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Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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che ha scosso il Paese, ovvero lassassinio dellex regina di bellezza,


Monica Spear Mootz, e di suo marito, Thomas Henry Berry, uccisi
durante una rapina. Maduro ha definito lepisodio un massacro e
promesso di usare il pugno di ferro contro i criminali.
A complicare il quadro, poi, c
la crisi economica: in nove mesi al
potere, Maduro ha poi dovuto fare
i conti anche con la recessione, aggravata da uninflazione che ha raggiunto il 56 per cento nel 2013.

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Secondo lagenzia di stampa


nipponica Jiji, al seguito di Abe ci
sono anche una cinquantina di manager e imprenditori.
La stessa fonte ha sottolineato
che la visita del primo ministro si
svolge proprio nei giorni in cui in
Africa presente Wang Yi, il capo
della diplomazia cinese. Wang ha
cominciato il suo viaggio dallEtiopia, per proseguire poi con
Gibuti, Ghana e Senegal.
Dal 2009, Pechino diventata il
primo partner commerciale del
continente: quattro anni fa il 13,5
per cento delle esportazioni africane era destinato alla Cina e solo il
2,7 per cento al Giappone. Da allora, gli scambi tra Cina e Africa sono raddoppiati, mentre quelli tra
Cina e Giappone non hanno fatto
registrare lo stesso incremento.
Alcuni osservatori politici ed
economici hanno sottolineato che
non un caso se le visite di Abe e
di Wang si svolgano contemporaneamente, in un contesto di crescente competizione tra Pechino e
Tokyo, interessati alle fondamentali
risorse naturali ed energetiche del
continente africano.
Pechino ha infatti allargato enormemente la propria influenza in
Africa nellultimo decennio, stabilendo partnership economiche e
commerciali con molti Paesi che
forniscono alla Cina le proprie risorse energetiche e spesso beneficiano di ingenti investimenti in infrastrutture e progetti di sviluppo.
Da Yokohama, il primo ministro
giapponese aveva dichiarato che il
Governo di Tokyo non si limiter a
importare soltanto le risorse naturali, ma parteciper allo sviluppo
del continente africano.
Pi in generale, rilevano gli analisti internazionali, la corsa del
Giappone allaccaparramento delle
risorse e dei mercati spesso dominati dalla Cina appare evidente
dalle venticinque visite allestero effettuate nel corso del solo 2013 da
Abe, concentratosi prima di passare questanno dal continente africano su praticamente tutti i Paesi
(soprattutto del sud-est asiatico)
protagonisti in questi anni di un
sensibile rafforzamento dei legami
commerciali e talvolta strategici
con Pechino.

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sabato 11 gennaio 2014

Diplomazia
al lavoro
sul nucleare
iraniano

Abu Mazen propone un accordo per un Governo di unit nazionale

Hamas e Al Fatah
verso la riconciliazione
TEL AVIV, 10. Siamo pronti per
una completa riconciliazione con
Hamas: Al Fatah sempre stato
aperto a un accordo. Cos si
espresso ieri Mohammed Shtayyeh,
uno dei membri di spicco del comitato esecutivo di Al Fatah, forza
maggioritaria dellOlp (organizzazione per la liberazione della Palestina).
Commentando una proposta di
accordo tra le due fazioni, Shtayyeh
ha detto: Siamo pronti e determinati a creare un Governo di unit
nazionale e andare a elezioni nei
prossimi tre mesi. Egli ha quindi
sottolineato, dopo aver ricordato gli
accordi siglati tra le due parti al
Cairo nel 2011 e a Doha nel 2012, la
convinzione e la determinazione di
Abu Mazen nel raggiungere un accordo con Hamas. Il dirigente di Al
Fatah ha lodato la recente decisione
del capo dellamministrazione di
Hamas nella Striscia di Gaza,
Ismail Haniyeh, di liberare un piccolo numero di membri di Al Fatah
reclusi per ragioni di sicurezza a
Gaza e di permettere ai suoi affiliati
di recarsi in Cisgiordania. Un gesto fondamentale ha osservato
Shtayyeh per facilitare una riconciliazione necessaria.
Una questione, quella dei rapporti tra le due maggiori forze politiche
palestinesi, che si fa ancor pi cru-

Un campo di addestramento di Hamas nella Striscia di Gaza (Reuters)

ciale in questo momento, nel quale i


negoziati con Israele sostenuti da
Washington sembrano essere entrati in una fase di stallo e la tensione al confine con Gaza sta pericolosamente crescendo. Ieri dopo tre
colpi di mortaio esplosi dal territorio palestinese, laviazione israeliana
ha compiuto due raid. Lo scontro

Il premier tunisino
rassegna le dimissioni

Sostenitori
di Mursi
condannati
in Egitto
IL CAIRO, 10. Sono 113 in totale i
sostenitori del deposto presidente
egiziano, Mohammed Mursi, condannati ieri a pene detentive fino
a tre anni per partecipazione a
manifestazioni non autorizzate lo
scorso novembre.
Lo hanno reso noto fonti giudiziarie citate dalla stampa. In
particolare, 63 militanti sono stati
condannati a tre anni e a pagare
una multa di 5.250 euro ciascuno
per avere preso parte a una manifestazione proibita dal ministero
dellInterno. Altri 24 militanti sono invece stati condannati a tre
anni per episodi di violenza contro poliziotti nel corso di unaltra
manifestazione. Un terzo tribunale ha condannato ventisei studenti
delluniversit Al-Azhar a due anni e mezzo di reclusione per violenza e vandalismo nei loro dormitori.
intanto stata prolungata di
quindici giorni la detenzione per i
tre giornalisti dellemittente televisiva Al Jazeera English, arrestati
in Egitto lo scorso 29 dicembre
con laccusa di aver diffuso
menzogne che minano la sicurezza dello Stato e di avere aderito a unorganizzazione terroristica. Lo ha annunciato la stessa
emittente. Oltre ai tre, rimangono
in cella altri due giornalisti, arrestati sei mesi fa.

GINEVRA, 10. LIran e le potenze


del gruppo cinque pi uno sono a
un passo dal fissare la data in cui
inizier lapplicazione dellaccordo
semestrale raggiunto a Ginevra in
novembre. Lo rivela la stampa iraniana indicando la data del 20 gennaio. E incontri a livello di vice
ministri sono tuttora in corso per
raggiungere lobiettivo.
Ieri, il vice ministro degli Esteri
e numero due della delegazione negoziale iraniana, Abbas Araghchi,
si incontrato con il vice segretario
generale per le Relazioni esterne
dellUe, Helga Schmid (in rappresentanza dei cinque pi uno, le
cinque potenze del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite pi la
Germania). A Ginevra anche la
rappresentante statunitense, Wendy
Sherman, la cui partecipazione viene interpretata come un segno della volont di Washington di essere
presente qualora i delegati di Iran
e Ue raggiungano unintesa sulla
data di attuazione dellaccordo gi
oggi, quando previsto un ulteriore colloquio tra Araghchi e
Schmid. Il 24 novembre scorso, a
Ginevra, stato raggiunto lo storico accordo sui limiti da porre al
programma nucleare iraniano sospettato di finalit militari, in cambio dellallentamento di alcune
sanzioni.

Karzai
rilascia talebani
e gli Stati Uniti
protestano

Nellambito delle intese per il passaggio di poteri

TUNISIA, 10. Nellambito degli accordi per il passaggio di poteri a


unamministrazione transitoria che
traghetter la Tunisia verso nuove
elezioni, il primo ministro, Ali
Larayedh, ha rassegnato ieri le dimissioni.
Larayedh uno dei pi rappresentativi esponenti del partito
Ennahda, al potere lascia il posto
allattuale ministro dellIndustria,
Mehdi Jomaa, incaricato di formare
il nuovo Governo tecnico che dovr
guidare il Paese fino alle legislative,
da tenersi nei prossimi mesi.
Le dimissioni del premier sono la
conseguenza diretta del doppio percorso avviato dallAssemblea nazionale costituente, che ieri sera ha elet-

aperto tra Hamas e Al Fatah


esploso nel dicembre 2006. Solo un
anno prima, a gennaio, Hamas aveva vinto le elezioni legislative. Nel
2007 il conflitto port alla scissione
amministrativa e politica dei Territori palestinesi, con Gaza controllata
da Hamas e la Cisgiordania da Al
Fatah.

to i nove membri dellIstanza superiore indipendente per le elezioni


(Isie). stato un voto cruciale perch il Governo diretto dagli islamisti
di Ennahdha ceda il passo a un Esecutivo tecnico.
La transizione democratica nel
Paese nordafricano procede, dunque,
a tappe forzate, dopo laccordo raggiunto a met dicembre tra maggioranza e opposizione con lobiettivo
di mettere fine alla grave crisi politico-istituzionale. Sulla carta, la Tunisia dovrebbe avere una nuova Costituzione entro il 14 gennaio, terzo anniversario della rivolta popolare che
ha destituito il presidente Ben Ali.
Nel contempo la Costituente, riunita in sessione plenaria, ha introdotto il concetto della parit tra uomo e donna nelle assemblee elette,
in un emendamento al progetto della futura Costituzione.
Nonostante questi passi avanti
istituzionali decisivi per uscire dalla
crisi, i conflitti sociali e gli scontri di
piazza continuano a infiammare il
Paese. Ieri, nella povera e remota regione di Kasserine (centro-ovest),
manifestanti si sono scagliati contro
le forze dellordine, per protestare
contro le politiche economiche e sociali adottate dal Governo. La protesta ha raggiunto anche Feriana e
Meknassy, nellinstabile regione di
Sidi-Bouzid (centro), dove diversi
edifici pubblici sono stati incendiati.

KABUL, 10. Si riaccende la mai


sopita tensione tra Afghanistan
e Stati Uniti. Le autorit di
Washington si sono dette deluse
e preoccupate dalla decisione
del presidente afghano, Hamid
Karzai, di rilasciare settantadue
talebani detenuti nella prigione
di Bagram. I miliziani liberati
sono ritenuti dal Pentagono
molto pericolosi: tra laltro
sono accusati di aver organizzato e compiuto attacchi contro
obiettivi statunitensi.
Come sottolinea lInternational New York Times, la decisione di Karzai rischia di complicare ancor di pi il gi travagliato
cammino dellaccordo sulla sicurezza che Kabul e Washington
non hanno ancora firmato a causa di divergenti valutazioni: per
gli Stati Uniti lintesa va firmata
subito, mentre per il capo di Stato afghano la firma pu attendere, anche dopo le elezioni presidenziali di aprile. Dopo che gli
Stati Uniti hanno espresso le
proprie critiche riguardo alla decisione di liberare questo gruppo
di talebani, un portavoce della
presidenza afghana ha affermato
che Kabul ha il diritto di fare
quello che ha fatto anche perch al momento Washington non
ha prove ufficiali che possano incriminare i miliziani rilasciati.

pagina 3

Le minacce alla libert religiosa

Una crisi
divenuta globale
di SAYEEDA WARSI*
Da quando, nel 2012, ho assunto il
mio incarico come ministro del Regno Unito per la Fede e le Comunit, ho fatto della questione della
libert di religione una priorit
personale. La minaccia alla libert
religiosa , secondo me, diventata
una crisi globale. Di conseguenza,
il Governo del Regno Unito ne ha
fatto una grande priorit del suo
impegno a favore dei diritti umani
e, in generale, ha dimostrato di
comprendere lenorme importanza
della religione sia allinterno del
Paese, sia allestero.
Una dimostrazione di tale impegno si avuta quando, quasi due
anni fa, ho guidato quella che
stata in assoluto la delegazione ministeriale pi grande del Regno
Unito presso la Santa Sede. Il mio
discorso alla Pontificia Accademia
Ecclesiastica si incentrato sulla
necessit che le persone si sentano
pi forti nella loro identit religiosa, pi sicure nel loro credo, per riconoscere che accettare e perfino
difendere la fede dellaltro non
sminuisce la propria. Viste le difficolt costanti dei cristiani in Medio
Oriente e oltre, tale discorso ha assunto ancora pi importanza e la
necessit di ascoltarlo si fatta pi
urgente.

Lesercito sostiene le milizie tribali contro Al Qaeda

Calma tesa
a Falluja e a Ramadi

Civili abbandonano Falluja (Reuters)

BAGHDAD, 10. Calma tesa a Falluja


e a Ramadi, dove le milizie tribali
hanno riconquistato, nelle ultime
ore, la maggior parte della provincia di Al Anbar, a maggioranza
sunnita, finita nei giorni scorsi nelle mani dei guerriglieri di Al Qaeda. Fonti locali hanno comunque
parlato di scontri minori tra
esponenti tribali e agenti di polizia
da un lato, e gli uomini di Al Qaeda dallaltro, nella zona di Abu Ba-

Lallarme lanciato dal Consiglio per i rifugiati

Aumenta la tratta di esseri umani in Italia


ROMA, 10. Cresce il fenomeno della
tratta in Italia. Le misure repressive
contro il traffico di esseri umani sono necessarie, ma non sufficienti. Bisogna ampliare gli spazi di legalit:
fino a quando non ci sar la possibilit di richiedere asilo politico gi
prima della partenza il problema
non si risolver e lillegalit continuer a persistere. Questa la diagnosi tracciata ieri da Christopher
Hein, direttore del Consiglio italiano
per i rifugiati (Cir), in occasione di
una tavola rotonda a Roma. I dati
non lasciano adito a dubbi: dal 1999
al 2012 i servizi di aiuto alle vittime
sono entrati in contatto con oltre
65.000 persone, di queste 21.378
hanno deciso di entrare in un programma di protezione. Oggi sono
pi evidenti i fenomeni di grave
sfruttamento nelle attivit illecite
ha spiegato Hein.

li, a est di Ramadi. Intanto la polizia locale tornata a Falluja, mentre lesercito rimane schierato alla
periferia per dare alle milizie tribali
la possibilit di riconquistare autonomamente la citt sottraendola al
contro
dello
Stato
islamico
dellIraq e del Levante (Isis). Resta
dunque in vigore lordine per
lesercito di non intervenire per evitare spargimenti di sangue che
coinvolgano i civili.

La tragica ironia insita di questa


persecuzione persecuzione che
comporta ostracismo, discriminazione, ingiurie, conversione forzata,
tortura e perfino assassinio che
si svolge proprio nella regione in
cui il cristianesimo ha le sue radici.
Talvolta questi episodi sono esempi
di punizione collettiva: le minoranze cristiane vengono colpite in risposta a fatti avvenuti a molti chilometri di distanza. Altre volte il
cristiano semplicemente un comodo capro espiatorio. Quello che
sta accadendo non accettabile.
Il Governo del Regno Unito
impegnato a contrastare queste
persecuzioni, e ci esige un consenso politico internazionale. A tal
fine, lo scorso settembre a New
York ho convocato un secondo incontro di leader internazionali per
discutere su che cosa possono fare
di pi i politici per promuovere la
libert di religione e di credo e per
combattere lintolleranza religiosa
nelle nostre societ.
A febbraio ho incontrato il patriarca greco-ortodosso di Alessandria, Theodoros II, e a ottobre il
patriarca cattolico Gregorios III
Laham, per discutere delle difficolt dei cristiani in Siria e spiegando
la disponibilit a far sentire la nostra voce a nome di tutti coloro
che vengono presi di mira per la
loro fede.
In tutto ci, ritengo che dovremmo affermare un punto molto importante: la libert religiosa non
solo una cosa buona in se stessa,
ma lo anche perch le economie
e le societ progrediscano e prosperino. stata questa la base del mio
discorso alla Georgetown University lo scorso anno, quando ho
sostenuto che dobbiamo fare appello sia agli obblighi morali degli
Stati, dei gruppi e degli individui,
sia al loro desiderio di prosperit.
Cos facendo, dobbiamo assicurarci che il nostro atteggiamento
non sia a sua volta settario. Cristiani che difendono cristiani, musulmani che difendono musulmani:
questo non porr fine alla crescente
ondata di persecuzione religiosa.
Abbiamo invece bisogno di una risposta interconfessionale al problema. Sar questo il tema centrale di
una conferenza internazionale, la
prima del suo genere, che ospiter
nel 2014. Come ha detto Papa
Francesco nella Evangelii gaudium,
il dialogo interreligioso una
condizione necessaria per la pace
nel mondo, e pertanto un dovere
per i cristiani, come per le altre comunit religiose. La storia cinsegna che abbiamo sconfitto lintolleranza e lodio solo quando ci siamo uniti tutti, qualunque fosse la
causa. Le comunit maggioritarie
devono difendere le minoranze.
dunque questo il nostro atteggiamento: non settario.
Bisogna promuovere i benefici
del pluralismo religioso; dimostrare
che accettare e coesistere con unaltra fede non significa affatto sminuire la nostra, ma , in effetti, la
dimostrazione pi potente della
certezza della nostra fede.
*Ministro britannico
per la Fede e le Comunit

Si teme in Grecia
il ritorno agli anni di piombo
ATENE, 10. La Grecia sarebbe di
nuovo a rischio eversione: tanti i segnali, infatti, a indicare che i gruppi
miranti a destabilizzare il Paese sono pronti a scatenare il terrore degli
anni di piombo, come nel ventennio
compreso tra la met degli anni Settanta e la fine degli anni Novanta.
questa la valutazione espressa dagli esperti dellantiterrorismo greco:
ed una valutazione pienamente
condivisa anche dal dipartimento di
Stato statunitense, che si detto tra
laltro profondamente preoccupato per la recente evasione di Christodoulos Xiros, condannato a sei
ergastoli per numerosi omicidi e per
lappartenenza al gruppo eversivo
17 Novembre. Tra i capi daccusa,
lomicidio di cinque funzionari statunitensi dellambasciata americana
ad Atene.
Il dipartimento di Stato ha esplicitamente chiesto alle autorit di

Atene di fare tutto il possibile per


catturarlo e riportarlo al pi presto
dietro le sbarre. Luomo non si
presentato alla polizia, al termine di
una licenza, e ora ricercato. Era
detenuto nel penitenziario di Korydallos, alla periferia di Atene.
Gli analisti dellantiterrorismo
greco ritengono che levasione di
Xiros nasconda il tentativo di ricostituire una rete di vecchi e nuovi
eversori. Secondo gli analisti, negli
ultimi mesi si sarebbe creata una
strana alleanza fra terroristi della
vecchia generazione e nuovi guerriglieri, nella quale giocherebbero un
ruolo chiave anche criminali in carcere. Adesso c il timore che nuove
organizzazioni eversive siano alla ricerca di un personaggio che possa
agire come simbolo e catalizzatore
per favorire il ritorno del terrorismo
in Grecia.

pagina 4

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 11 gennaio 2014

La torre di Babele da simbolo dincomprensione alle discoteche

Nel repertorio del gesuita Charles Lohr

Che confusione!

Aristotele
visto dai latini

un mito, non di un avvenimento


storico, e si tratta di un mito biblico, non babilonese. Dove dovrei
dunque collocarlo? Esiste una colmenti del pensiero economico, dalla
locazione storica di questo mito?
di AGOSTINO PARAVICINI BAGLIANI
natura del linguaggio alla cosmoloOvviamente esiste, e ovviamente
ella collana Corpus gia, dalla teoria della conoscenza finellesilio babilonese dei deportati
Philosophorum Medii losofica e delle facolt dellanima
giudei, che videro le grandi torri
Aevi. Subsidia della allorganizzazione del sapere. S,
templari, le ziggurat come si dice
Unione Accademica perch nei secoli del basso medioein babilonese, e forse ci lavorarono
Nazionale si conclu- vo e fino al Cinquecento, gli autori
essi stessi, se non alla costruzione
sa la pubblicazione del repertorio dei commenti latini ad Aristotele
almeno a uno dei periodici restaudei commenti latini di Aristotele, pongono una miriade di questioni e
ri. Lo metterei dunque nella Babifrutto di una collaborazione nata proposte rivolte a studiare e a capilonia di Nabucodonosor II, a pronegli anni Ottanta tra Charles re il cosmo e la natura, ma anche
posito dei deportati da GerusalemLohr, uno dei massimi studiosi di luomo nella sua dimensione politime. Nella colonna centrale dunque
filosofia medievale, e Claudio Leo- ca, nei suoi rapporti con letica e la
scriverei qualcosa come: nel paenardi, fondatore e primo presidente morale, oltre che luomo nella sua
saggio babilonese, piatto a perdita
della Sismel (Societ internazionale dimensione di corporeit.
docchio, serge il rudere antico, la
Si pensi che nel riflettere
per lo studio del medioevo latino),
torre che arriva in cielo. Gli esuli
lui stesso grande conoscitore dei co- sullamicizia, la riflessione di Tomgiudei nel loro Paese non hanno
dici contenenti testi dellaristoteli- maso dAquino si arricchisce grazie
nulla di simile. In Palestina il paesmo medievale. In questo repertorio alla conoscenza dello Stagirita. E
saggio naturale mosso, gli abitati
di commenti latini di Aristotele che per moltissimi universitari degli
umani si addossano alle colline e
Latin Aristotle Commentaries I.1 Me- ultimi secoli del medioevo e del riquasi si nascondono in esse. Le
dieval Authors, A-L, con la collabo- nascimento il commento ad Aristomontagne che toccano il cielo sorazione di Coralba Colomba (Fi- tele fu loccasione di riflettere su
no opera di Dio. Gli uomini anrenze, Edizioni del Galluzzo, 2013, problemi quali il concetto di quiete
tichi, che costruirono la torre, vopagine XVIII+376; I.2 M-Z, 2010, pa- e di moto, lesistenza, le modalit e
levano forse competere con Dio?
gine XIV+207) ogni voce com- la classificazione categoriale del
Non era questa la moprende il nome dellautore com- tempo, il rapporto tra tempo e anitivazione originale, i
mentatore, una breve nota biografi- ma, la natura del linguaggio, la teocostruttori antichi voleca e la bibliografia generale essen- ria della conoscenza filosofica e delvano stabilire un punto
ziale. Ogni commento include inci- le facolt dellanima, e cos via.
dincontro tra cielo e
pit ed explicit, lelenco dei mano- Commentando, lautore analizza e
terra (questo pi o meAnticipiamo linizio della lezione sulla
scritti e, quando esistenti, le edizio- interroga, pone insomma domande
no
significa
il
nome
sutorre di Babele che si tiene a Roma
ni antiche e moderne. Nel reperto- allinterno di una dinamica culturamerico della torre di Banel pomeriggio di venerd 10 gennaio
rio figurano gli autori pi noti
bilonia,
Etemenanki)
durante ladunanza della Classe
del medioevo, da Boezio ad Alvolevano facilitare la diLa
costruzione
della
Torre
di
Babele
(1400-1410,
miniatura,
The
Paul
Getty
Museum)
di scienze morali, storiche e filologiche
berto Magno, da Giovanni Buscesa divina nel mondo
dellAccademia Nazionale dei Lincei.
ridano a Guglielmo di Ocumano,
simboleggiare
kham, da Roberto Grossatesta,
laspirazione umana al uomini si sono corrotte e diversi- data corrompendosi per la cattivefondatore delluniversit di
cielo. Ma forse sognare ficate fino a diventare incomprensi- ria umana e la punizione divina.
Oxford, a Tommaso dAquino,
balizzato gli orizzonti dei nostri un incontro tra uomo e Dio gi bili luna rispetto allaltra. Limpe- Limpero esprime un progetto avfilosofi e intellettuali del valore
interessi e della nostra contempo- un atto denorme tracotanza.
ro dice lopposto: le lingue dorigi- viato per il futuro, e ci dice di aver
di Giovanni Duns Scoto o
La torre incompleta, e dunque ne sono diverse (come diversi sono unificato il mondo intero e di aver
raneit si stanno ampliando e di
Gualtiero Burley oltre che
i costruttori hanno dovuto inter- i costumi, le leggi, le religioni) ma portato a compimento lopera divimolto.
uninfinita serie di intellettuali
Comunque anni fa, non credo rompere la loro folle impresa, certo lunificazione imperiale e il lavoro na della creazione. In mezzo sta
meno conosciuti.
per masochismo ma semplicemente bloccati da Dio. In realt la torre in comune produrranno lunifica- una realt che fatta di faticoso laCon queste caratteristiche, il
per onest, proposi che i manuali era stata completata, ma ora in zione linguistica.
voro e di duro servaggio, di paerepertorio che Lohr elabor in
Il grande Sargon dAssiria cos saggio disgregato e cosparso di rudi storia, i manuali scolastici in rovina. Il rudere sembra un progetquarantanni di studio, interesparticolare, dovessero essere scritti to incompiuto. invece segno del- si esprime: Sudditi delle quattro deri, dincomprensione e di conflitsa da vicino lintera evoluzione
su tre colonne: nella colonna cen- la temporaneit delle costruzioni parti del mondo, di lingue diverse, to, di sradicamento e deculturaziodella cultura europea, da Boetrale si mette il racconto delleven- umane. Il mattone crudo si disgre- di espressioni intraducibili, abitanti ne.
zio a Erasmo, perch i comto, o lanalisi del processo in que- ga col tempo e le intemperie. Ogni di montagne e pianure, ma tutti
Cos io descriverei, cos inquamenti latini di Aristotele perstione; sulla colonna di sinistra si tanto occorre provvedere al restau- soggetti alla luce degli dei, signore drerei storicamente il mito biblico.
mettono di ripercorrere gli itimettono le parole o i modi di dire ro. Il re riedifica le parti crollate, della totalit, che io avevo deporta- E se lo spazio concessomi me lo
ti per ordine del mio si- consentisse, forse aggiungerei a
nerari di pensiero attraverso i
che alludono a esso, le esegesi che
gnore Assur e per la po- confronto un altro testo, babilonequali lEuropa cristiana ha tenne sono state fatte, le idee critiche
I manuali di storia
tenza del mio scettro, io se questa volta, una lettera scritta
tato di accogliere e di assimilae al limite filosofiche che ne sono
re la filosofia di Aristotele, e di
scaturite; sulla colonna di destra si
dovrebbero essere scritti su tre colonne li sottoposi ad un co- dalla citt allimperatore assiro, in
mando unificato e li in- cui la diversit e commistione incomprendere quindi le grandi
mettono le opere darte (dalla letAl centro il racconto dei fatti
sediai. Assiri, capaci di ter-etnica rivendicata quale caratquestioni che interessano luoteratura al teatro alle arti figurative
Aristotelis stagiritae organum, hoc est, libri
insegnar loro il timor di teristica positiva, in qualche modo
mo nel suo rapporto con il coe fino alla fiction televisiva) che ne
Ai lati le diverse letture possibili
ad Logicam attinentes, Boethio Severino interprete
dio e del re, io assegnai liberale di Babilonia, in polemica
smo e la societ.
hanno tratto ispirazione. Se una
(Venezia, Cavalcalupo, 1559)
e le opere darte
loro come scribi e sorve- anche alquanto esplicita con la
Come non pensare a Dante
pagina ha le colonne laterali desoglianti. Dopo che ebbi macchina unificatrice dellimpero:
che scopre nellaristotelismo
latamente vuote, vuol dire che quel
che ne sono scaturite
cos completato la co- Messaggio che i babilonesi hanno
fatto o momento storico non ha
una dottrina della felicit che latti- le e intellettuale che presuppone il
struzione della citt e del
avuto ricadute, non ci interessa; se
vit intellettuale riesce a procurare tentativo di una continua conciliarivolto al re. I re nostri signori si
invece le colonne laterali di quella rintraccia le iscrizioni dei suoi pre- mio palazzo. Dunque dice di sono sempre curati, al momento
alluomo quando si eleva alla sag- zione tra lo Stagirita e la dottrina
pagina sono pi o meno piene ec- decessori, le rimette in posto e vi averli resi di una sola bocca, stesso del loro insediamento sul
gezza? Come non pensare a Tom- cristiana.
co che il lettore (lo studente) pu aggiunge la sua, in unideale staf- cio obbedienti a un solo coman- trono, di confermare la nostra aumaso dAquino che, mettendo al
Molti di questi commenti portado, espresso in una sola lingua.
facilmente collegarlo con la sua fetta che dura millenni.
centro delle sue riflessioni la neces- no anche il segno di quellampio
tonomia e la pace dei nostri cuori,
cultura e con il suo mondo.
sit di trovare chiari punti di incon- dibattito intercorso tra le culture
Limpero universale e multi-etni- Non cera mai stata una lingua e noi (a nostra volta) di far stare in
Concludevo allora riconoscendo co mette allopera turbe di depor- unica originaria, limpero univer- pace coloro che abitano il nostro
tro tra la dottrina cristiana e lo Sta- del medioevo cristiano con il giuche gran parte della storia orienta- tati per restaurare la torre. I sorve- sale che ora riunisce i popoli, uni- Paese, siano essi pure una donna
girita, offre posizioni nuove anche daismo e il mondo islamico.
le antica avrebbe colonne laterali glianti parlano babilonese, ma gli fica le lingue, mette tutti sotto la elamita o una di Tabal (la Cappain termini di cultura antropologica,
Insomma, linteresse dello stupiuttosto vuote, almeno negli even- operai parlano una miriade di lin- stessa legge, tutti a lavorare insiein piena coerenza con i fondamenti pendo lavoro critico svolto da
docia), o una Akhlamu (cio una
ti di breve termine, ben diverso es- gue diverse: ci sono aramei e arabi, me, tutti a temere gli stessi dei,
del cristianesimo?
Charles Lohr va al di l degli studi
nomade). I re nostri signori hanno
quelli
dellimp
eratore.
sendo invece limpatto dei grandi ebrei e fenici, medi ed elamiti, frigi
I commenti alle opere aristoteli- specifici e specialisti, perch sono
Il mito biblico e la propaganda sempre riconosciuto: Gli di vi
fenomeni di lunga durata, dalla e urartei. Fanno fatica a capirsi e a
che prodotti dagli intellettuali testi s destinati a commentare, e
hanno concesso vasto intendimenprima urbanizzazione e della stata- capire gli ordini dei capisquadra. Il imperiale parlano delle stesse cose,
dellEuropa cristiana, medievale e quindi a comprendere, il pensiero
to e grande cuore, Babilonia il
ma
in
modo
diverso,
e
non
so
qualizzazione allorigine della scrittura
rinascimentale, interessano il modo di colui che nel medioevo veniva
mito racconta che una volta il pro- le delle due rifletta meno peggio la seme delle terre, lunione delle tere della burocrazia, per non dire di
con cui sono stati affrontati i grandi definito il Filosofo tout court, ma
blema non cera, che tutti gli uo- realt.
re. Chiunque entra dentro di essa,
tante altre componenti della nostra
problemi di una societ nel suo es- che di fatto permettono di ricostruimini parlavano una sola lingua, la
la sua autonomia garantita. NepIl
mito
cerca
una
spiegazione
instessa cultura, banali o essenziali,
sere e nel suo divenire, civile e reli- re uno dei principali itinerari intellingua perfetta creata da Dio; ma dietro nel tempo e ci parla di una pure un cane che entra pu essere
dalla divisione sessagesimale del
gioso: dal bene comune ai fonda- lettuali dellEuropa cristiana.
che poi le lingue affidate agli perfezione originaria che poi an- ucciso!.
tempo fino al monoteismo, tanto
per esemplificare. C per uneccezione, c almeno una pagina di
storia orientale antica le cui colonne laterali risulterebbero talmente
piene da trasbordarne i limiti, ed
In un dibattito ad Atene nel 1955
la pagina in cui si parla della Torre
di Babele. Anche chi non ha mai
letto il passo biblico in genere sa
qualcosa per sentito dire del
mito della torre, della presunzione
umana e della punizione divina, e
nascita dello scrittore. Risponder goni di Cartesio. Potremmo chieder- da Clamence, il protagonista di un
soprattutto sa della confusione deldi SILVIA GUIDI
fuggevolmente continua Camus ri- ci, e parlo sempre al condizionale, se racconto del 1956, La caduta, perch
le lingue che ne deriv. E anche
Probabilmente difficile trovare spondendo alle domande di Konstan- proprio il singolare successo della ci- la connivenza con il male e la menzochi non sapesse neppure questo,
unaltra epoca in cui la quantit di tinos Tsatsos, Georgios Theotokas, vilt occidentale nel suo aspetto gna provoca conseguenze imprevediper almeno saprebbe che babele
persone umiliate cos grande; non Phedon Vegleris e Euangelos Papa- scientifico non sia in parte responsa- bili. Le ideologia su cui fondiamo le
significa caos, confusione, e dir
ha mezze misure Albert Camus nel noutsos dicendo che secondo me il bile del singolare fallimento morale di nostre vite continua lautore delanche lui la babele del traffico,
denunciare il deficit di vita interiore principale nemico di una civilt ge- questa civilt. Per dirla diversamente, lHomme rvolt sono in ritardo di
la babele dei regolamenti, e cos
dellEuropa del suo tempo, una sociese, in un certo senso, centanni, ed per questo che reagivia. Alla fine del mio libro su Imt borghese, individualista, che penla fiducia assoluta, scono cos male alle innovazioni. Non
maginare Babele notavo come oggi
sa alle proprie frigidit, ai suoi ristoLa nostra societ dice di voler vivere
cieca, nel potere della c niente di pi convinto della proci siano esempi innumerevoli del
ranti (...) che non vuole vivere. Diragione razionalista, pria verit di unideologia andata a
nome Babele o Babilonia usato per
ma ha posto la vita a un livello cos basso
chiara senza dubbio di voler vivere
diciamo della ragione male.
bar, night club, ristoranti, discotema ha posto la vita a un livello cos
da non avere pi
Per superare la misteriosa pulsione
cartesiana per sempliche, centri commerciali, grandi mabasso da non avere pi la possibilit
la possibilit di proseguire nella storia
ficare le cose, perch di morte che lo segna nel profondo,
gazzini, siti-web, canali tv, rubriche
di proseguire nella Storia; vegeta, e
lei al centro del sapere luomo dovrebbe essere trasfigurato
giornalistiche, scuole di lingue, dinessuna societ ha vegetato a lungo.
zionari e traduttori automatici, film
contemporaneo, non da qualcosa o qualcuno che non coinSiamo nel 1955, e lo scrittore sta
di fantascienza e di horror, serie tepartecipando a un dibattito organiz- neralmente se stessa. Se la civilt eu- sia responsabile in una certa misura cida con lui stesso, perch c semlevisive, compagnie teatrali, canzozato dallUnion Culturelle grco-fran- ropea in pericolo, senzaltro lo del restringimento della sensibilit pre nelluomo una parte che vuole
nette, e cos via.
aise di Atene; il testo stato tradotto (...) soprattutto perch in s non ha umana che ha potuto, in un processo morire. quella che domanda di esVediamo dunque come comporin italiano e pubblicato sotto il titolo abbastanza salute n abbastanza forza troppo lungo da spiegare, portare po- sere perdonata, scrive Camus, uno
rei la pagina sulla Torre di Babele
Il futuro della civilt europea per rispondere a questa sfida della co alla volta a questo degrado del- dei padri dellesistenzialismo ateo del
del mio manuale ideale che ovviaallinterno del libro Calendario della storia. Riflessione fatta, la mia rispo- luniverso personale. Unaridit cre- Novecento. Per questo lamore di
mente non scriver mai. Nella colibert (Bologna, Castelvecchi, 2013, sta non poi cos sfuggente. Le cau- scente, che fa sentire il peso insop- Dio continua lo scrittore francese
lonna centrale, dicevo, dovrei narpagine 122, euro 13,50) curato da se sono tante, ma la radice del proble- portabile di questo mondo, di cui pe- , a quanto pare, il solo che riusciamo
rare levento storico, e qui gi c
Alessandro Bresolin e pubblicato in ma culturale, secondo Camus: sul raltro, allinizio, ero tanto soddisfat- a sopportare, perch vogliamo sempre
Lo scrittore francese
un problema. Si tratta in effetti di
occasione del primo centenario della banco degli imputati ci sono gli epi- to, di cui tutti sono responsabili, gri- essere amati malgrado noi stessi.
di MARIO LIVERANI

ur essendo dedito a un
settore della storia che
alquanto lontano da noi,
pi nel tempo che non
nello spazio, sono convinto che il nostro interesse per la
storia sia commisurato a quanto essa interferisca col nostro presente.
Un processo storico o un evento
storico che non abbia alcuna ricaduta nella nostra contemporaneit,
direi anzi nella nostra vita, non ci
riguarda. Naturalmente oggi la situazione ben diversa da quella
tanto per citare di un Benedetto
Croce che nellambito della sua
convinzione che tutta la storia
storia contemporanea diceva ad
esempio che giusto far iniziare la
storia della storiografia da Erodoto, non perch non ci fosse storia
prima di Erodoto (tutte le culture
concepiscono e collegano in qualche modo il passato al loro presente), ma perch solo allora che il
nostro interesse in proposito si fa
pi vivo. Ma oggi nel mondo glo-

Ai Lincei

Camus e il futuro dellEuropa

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 11 gennaio 2014

pagina 5

Storia di una realt attraente e conturbante

Al Mobia di New York

I ponti del diavolo

Cera una volta


in America

di ODD ONE CAMERANA


a presenza in zone montane attraversate da corsi dacqua dei cosiddetti
ponti del diavolo una realt nota e
diffusa tanto in Italia quanto in Europa. Una particolarit paesaggistica
attraente e allo stesso tempo conturbante per
via del fatto che la costruzione di detti ponti
veniva attribuita allintervento di potenze occulte. Sia come sia, la diffusione di questi ponti,

e in zone contigue: in grotte, in fosse, pozzi, su


piloni, garitte, edicole, su pietre, in gallerie, canali e l dove ci sono massi o pesi come campane da trasportare, buchi e passaggi che portano
allinferno. Segni del diavolo sono registrati in
affreschi, grotte, pareti in quantit tali da costituire unantologia di curiosit, aneddoti e leggende. Oltre a esservi un formaggio del diavolo, vi un diavolo dallaspetto femminile, un
diavolo che vota il Partito comunista italiano,
una scrivania e una sedia del diavolo, come vi
sono padelle, marmitte, pentoloni del medesi-

Ponte del diavolo a Lanzo Torinese

concentrata nel medioevo, diventata largomento principale di un recente libro di Claudio


Santacroce (I ponti del diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali in Piemonte e Valle dAosta, Torino, Il Punto, pagine 286, euro 13), testo i cui
confini geografici nel nord ovest dItalia non
sono motivo di minore peso per ci che concerne limportanza del tema della ricerca. Tant
che si pu dire che i suoi contenuti sono estensibili ad altri territori della stessa natura.
La domanda che sorge istintiva mettendo a
confronto loggetto dello studio con le numerose immagini che lo accompagnano il perch
di detta attribuzione. Perch ponti del diavolo?
E la risposta sta nella concordia della riconosciuta abilit di una potenza occulta e sovrumana necessaria ad affrontare una costruzione la
cui difficolt si riteneva superasse le capacit
umane. Se a questo si aggiungono la velocit
con cui si diceva che detti ponti venivano costruiti e le caratteristiche dei luoghi in cui ci
avveniva burroni scoscesi, voragini, gole, cascate, dirupi si capisce come fosse stato, se
non facile, certo istintivo richiamare lintervento
di una potenza infernale a supporto.
E non si tratta solo di ponti. Tracce della
presenza e del passaggio del diavolo e della sua
attivit sono riportate nei pressi dei ponti stessi

mo. Aspetti, questi elencati, che testimoniano


una familiarit, una consuetudine, una vicinanza del diavolo con e nella vita di tutti i giorni.
Il che non escludeva il ricorso al baratto, lo
scambio di unanima da destinare allinferno a

Take Me to the Water: Immersion Baptism in Vintage Music and Photography 1890-1950: questo il titolo della singolare mostra in corso fino
al 16 febbraio al Museum of Biblical Art (Mobia) di New York che riapre l11 gennaio. Lesposizione racconta, con il fascino di immagini consunte e di suoni graffiati, i battesimi per immersione effettuati nei laghi,
fiumi e stagni statunitensi tra fine Ottocento e prima met del Novecento.
Non solo tante fotografie seppiate e in bianco e nero, ma anche video e
audio restituiscono tutta lemozione del momento. Unemozione capace di
articolarsi, al contempo, in profonda serenit e grande pathos. Dal Massachusetts alla Louisiana, passando per il Nevada: colpisce molto anche la
partecipazione della natura circostante allevento, di cui sono protagonisti
tanto i battezzandi singolarmente, tutti chiaramente adulti, sia le varie comunit religiose nel loro complesso. Comunit che dalle sponde dei corsi dacqua pregano, cantano e gioiscono con i ministri di culto e i nuovi
membri della collettivit. Un catalogo cartaceo e un cd accompagnano
lesposizione e favoriscono questo salto indietro nel tempo anche per chi
non possa recarsi oltre oceano.

C. E. Peterson, River Baptism, Carson City, Nevada (1880-1886)

Hugo van der Goes e il Trittico Portinari

Il primo pittore democratico


di JEAN-PIERRE DE RYCKE
Il Trittico Portinari di Hugo van der
Goes, conservato agli Uffizi, costituisce
sicuramente una delle opere fiamminghe
pi famose e pi influenti in Italia.
Lopera grandiosa e monumentale, dal
formato inusuale per la pittura fiamminga, fu commissionata dal pi celebre rappresentante della filiale dei Medici a Bruges, Tommaso Portinari, lontano discendente della musa di Dante, Beatrice. Fin
dalla sua collocazione a Firenze nel 1483
(allospedale di Santa Maria Nuova), fece

Milioni di visitatori in Vaticano

La folla
dei musei
I quasi cinque milioni e mezzo di visitatori dei
Musei Vaticani nellanno 2013 (5.459.000 per
lesattezza) sono una notizia allo stesso tempo
felice e preoccupante. Felice perch confermano
la buona salute e la formidabile attrazione internazionale esercitata dai musei del Papa (gli
Uffizi, la collezione darte pi visitata dItalia,
non arrivano a due milioni di presenze annuali), preoccupante perch un numero cos imponente obbliga a riflessioni assai serie. Infatti
una pressione antropica tanto massiccia vuol dire usura delle collezioni, vuol dire rischi di danneggiamenti, vuol dire disagio per i visitatori
costretti a percorsi superaffollati e stressanti.
chiaro che noi non possiamo chiudere il
portone dingresso n contingentare laccesso a
chi, magari per la prima e unica volta nella vita,
viene a Roma dal Cile o dallAustralia, dal Canada o dal Brasile, per vedere la Cappella Sistina e le Stanze di Raffaello, il Laocoonte e lApollo del Belvedere. Possiamo per disciplinare i
flussi, distribuirli sullintero arco della giornata,
aumentare i tempi di apertura, eliminare per
quanto possibile le code con lo strumento della
prenotazione on-line. Sono provvedimenti che
abbiamo messo in opera e via via collaudato e
perfezionato negli ultimi anni. Se questo non
avessimo fatto non saremmo riusciti a governare, tutto sommato in modo abbastanza soddisfacente, i cinque milioni e mezzo di presenze
del 2013. Un numero come quello ci avrebbe
semplicemente travolti.
Laltro fondamentale impegno al quale ci obbliga il bilancio dellanno scorso la necessit
della cura metodica e costante delle collezioni.
La manutenzione ordinaria e straordinaria, la
conservazione preventiva e programmata, devono essere sempre di pi potenziate.
Alle buone pratiche, le sole che permettono
ai Musei di fronteggiare la pressione dei visitatori, dobbiamo riservare il meglio delle attenzioni e delle risorse. (antonio paolucci)

compenso dellaiuto fornito nelledificazione di


un ponte o di unopera collaterale. Quanto al
sacrificio di vite umane, la pratica di vittime sostitutive come cani, vitelli, asini, muli e capre
era molto frequente riducendo la dimensione
del tragico, ma non il suo principio che restava
intatto. Perch l dove cera da costruire un
ponte, la concentrazione di denaro, persone,
competenze, rischi, potere, notoriet, prestigio,
affari e impulso al commercio, era inevitabile
che generasse situazioni di invidia, gelosia, concorrenza, tensioni, rivalit. Fonti, queste nel loro insieme, di disordine la cui soluzione era rimessa allintervento del demonio nella sua versione biblica del Satana principe di questo
mondo, seduttore, tentatore, accusatore, espulsore di se stesso, secondo la formula di Satana
che scaccia Satana per poter sopravvivere parassitariamente sulle disgrazie altrui.
Stando cos le cose la metafora evocata del
ponte come simbolo dellunione tra due sponde, del congiungimento tra mondi diversi e del
passaggio dalla terra al cielo, dallo stato umano allo stato sovraumano, dal mondo sensibile
al mondo sovrasensibile, pi che giusta sul
piano visuale e teorico, non coglie la realt satanica sopra descritta che invece il romanzo Il
ponte a tre archi dellautore albanese Ismail Kadar mette in luce in modo drammatico.
In esso si narra come il progetto di costruire
un ponte sul fiume Uyana sostituendo il suo attraversamento su imbarcazione provochi una rivalit tra costruttori del ponte e barcaioli traghettatori contrari al progetto. Situazione di
crisi mimetica e identitaria a cui viene posto rimedio murando viva una vittima umana nel
corpo del ponte stesso (Un muro, per non
crollare, ha bisogno di un sacrificio), sacrificio
che a un certo punto viene smascherato per
quel crimine che . Ci nonostante la vittima
diventa oggetto di culto e i pellegrinaggi cui essa d vita non impediscono la conquista
dellAlbania da parte dei turchi le cui truppe
attraversano il ponte sul fiume.

sensazione tra gli artisti locali, allora pienamente impegnati nel processo di cambiamento della loro arte verso lalto Rinascimento classico.
In particolare, il Ghirlandaio, il maestro di Michelangelo, sembra aver fatto
unallusione diretta al dipinto nella sua
pala daltare di Santa Trinita (1482-1485)
dove si scorge lo stesso gruppo di pastori
colti in un atteggiamento espressionista
pieno di devozione. Da qui forse, e anche
da una certa forma di gelosia o per spirito di contraddizione, deriva il fatto che il
suo illustre discepolo screditer completamente la pittura fiamminga nel suo insieme, generalizzando il suo gusto smodato
per la compassione destinata a far piangere le giovani donne.
Privilegiare lo spirito a discapito della
sensibilit: era questa di fatto lintenzione
ultima di Michelangelo, molto incline, sia
per temperamento sia indubbiamente per
cultura, alla suggestione di un mondo
ideale conforme ai principi neo-platonici
che circolavano nella cerchia di Lorenzo
dei Medici, il suo primo mecenate, e
dellAccademia fondata dal padre di questultimo, Cosimo, con laiuto dei pi illustri studiosi bizantini. Lo spirito riuni-

sce, la sensibilit esacerbata disperde,


ed proprio quello che sembra esprimere
limmagine un po agitata e caotica
delladorazione dei pastori, cos come la
raffigura il tormentato pittore degli antichi Paesi Bassi.
In una cronaca contemporanea (scritta
dal suo compagno di noviziato Gaspar
Ofhuys de Tournai) leggiamo che la grave malinconia lo fece sprofondare in una
sorta di follia (era vittima di allucinazioni
e scosso da un profondo sentimento di
perdizione) al termine della sua vita, nel
chiostro in cui si era ritirato nei dintorni
di Bruxelles.
Ma proprio questa sensibilit estrema
a determinare il profondo umanesimo della
rappresentazione.
Da questo punto di
vista, si pu affermare
che Hugo van der
Goes, originario di
Gand senza dubbio
il primo pittore democratico della storia
moderna, nella misura
in cui mette direttamente in scena, in
modo spettacolare e
con il rango di autentici protagonisti, i modelli di umanit popolare rappresentati dai
tre pastori accorsi da
Ges, che giace sul
nudo suolo disseminato di rare spighe di
grano (simbolo per
eccellenza del nutrimento), che si confondono con laureola
dorata che lo circonda luminosamente.
Questa preoccupazione per la verit, la
semplicit e la sincerit attestata anche
dalla spontaneit dei loro gesti e dalla loro espressione facciale che rivela tutto il
registro delle emozioni umane: la sorpresa, lincredulit o la gioia della loro scoperta sotto forma di rivelazione. I pastori
sono volutamente tre, perch di per s
un modo per sostituire il tema aristocratico che sincontrava pi comunemente
allepoca delladorazione dei magi, dove i re erano a loro volta tre.
In questo caso il primo pastore esprime
la meraviglia o lo stupore, il secondo la
benevolenza o lospitalit (le mani tese) e
il terzo la devozione (le mani giunte in
preghiera). Tutti e tre sono animati dallo
stesso profondo rispetto, dimostrato chiaramente dal gesto del pastore raffigurato
dietro, il cui modesto cappello di paglia
poggiato sul petto indica che lha appena
tolto dinanzi al Bambino. Un po in disparte, un quarto personaggio di tipo popolare si affretta a sua volta verso il presepio con in mano una cornamusa, a
suggerire che la gioia presiede levento,
poich non ci pu essere festa o celebra-

zione senza accompagnamento musicale.


Anche lui abbozza un gesto che suggerisce che sta per scoprirsi il capo.
Pi in generale, il messaggio subliminale di edificazione del dipinto cinsegna
che Cristo disceso in terra amato in modo spontaneo dai pi umili della societ
che lo riconoscono nella modestia del suo
stato e della sua nascita, in un luogo senza pretese destinato ad accogliere animali
domestici: lasino e il bue, dallo straordinario corno sporgente, sorprendentemente realistico.
Come avviene spesso nella pittura
fiamminga, la scena mistica si dispiega in
un susseguirsi di eventi (lannuncio ai pastori sulla collina seguito dalladorazione
vera e propria), sintetizzati in una sola
immagine, in totale contraddizione con il
sacrosanto principio di unit di tempo, di
luogo e di azione del teatro classico.
La visione profana si confonde cos intimamente con la visione sacra rappresentata dai nove cori di angeli che celebrano,
attraverso le loro sontuose vesti di broccato con bordi multicolori percorsi da motivi vegetali (i cordoni) o animali specifici
(piume di pavone o di pappagallo, uccelli
del paradiso) le molteplici virt del Redentore chiamato al sacrifico e alla regalit eterna.
Tutti questi ricchi tessuti di lana e di
stoffa rara sono di per s anche unostentata traccia di una delle industrie pi prospere allepoca nelle Fiandre, di cui gli
arazzi saranno un altro esempio tipico. Il
loro splendore policromo contrasta con
gli abiti rozzi ma caldi che indossano i
pastori. Il dettaglio rimanda al periodo
invernale in cui si ritiene sia avvenuta la
nascita divina, secondo la leggenda che fa
coincidere con i due solstizi (quello
destate e quello dinverno) il momento in
cui i pastori vegliavano sul loro gregge
nel corso di uno stesso anno.
Ai piedi del dipinto questa volta, un
recipiente di ceramica verniciata a forma
di albarello (introdotto dal pittore per
compiacere il suo committente fiorentino)
e un vaso di vetro scanalato traslucido come un cristallo di roccia accolgono dei
fiori dal valore a loro volta simbolico, come il giglio bianco che indica la purezza
della Vergine.
Lo scenario architetturale del mistero
sacro si compone di un insieme eterogeneo che combina elementi di tipo patrizio
(o urbano) con altri di tipo vernacolare
(o rurale) a mo di struttura. Nel complesso appartiene al repertorio romano
abbellito da alcuni motivi gotici isolati, a
indicare cos la grande antichit dellepisodio rappresentato. Al lato dellimmagine, una robusta colonna di pietra blu alterata dal tempo presenta un caratteristico
capitello a crochet che inscrive il supporto
nella tipologia del bacino dellEscaut, dove il pittore trascorse la maggior parte
della sua esistenza.

Sul timpano dellatrio dingresso


delledificio raffigurato in secondo piano
(forse il palazzo di Davide), visibile una
lira, probabile attributo del re Davide di
cui Cristo era considerato il discendente.
Laccompagnano alcune lettere maiuscole
(forse una cifra) difficili da interpretare e
anche una seconda iscrizione difficilmente
identificabile incassata nel muro delledificio a destra della porta. Per una strana
coincidenza o per ironia della sorte, la
cronaca biografica di Ofhuys ricorda anche che padre Thomas il priore del
rosso chiostro, dove Hugo van der
Goes lacerato e depresso si era ritirato
cercava di calmare lartista con la musica,
ispirandosi al modo in cui lautore dei
salmi calmava Saul, re dei Giudei, con il
suono della cetra.
Van der Goes mor nel 1482 ma nel
frattempo aveva rinnovato la visione della
pittura fiamminga primitiva, umanizzandola e portandone a termine levoluzione. Dopo van Eyck, che definisce tutto
il mistero o il fascino del suo naturalismo
speculativo, e van der Weyden, che esacerba le passioni dellanima con laiuto
della linea, lui voleva essere semplicemente naturale, umano tra gli umani, umile
tra gli umili.

Una piccola Madonna

Sembra proprio
di Raffaello
Un nuovo Raffaello? Lo sostiene
uno storico dellarte
delluniversit di Granada, in
Spagna, Luis Rodrigo Rodrguez
Simn, che ha attribuito
allurbinate un dipinto su tela
finora anonimo appartenente a
un collezionista privato di
Crdoba. Lopera, intitolata La
piccola Madonna di Foligno (93,5
per 66,5 centimetri), riproduce la
stessa scena della celeberrima
Madonna di Foligno di Raffaello
conservata presso i Musei
Vaticani. Lattribuzione arriva al
termine di unindagine scientifica
durata tre anni ed stata
pubblicata sul sito delluniversit
andalusa. Secondo Rodrguez
Simn, il dipinto sarebbe uno
studio preparatorio, databile al
1507, del capolavoro ora in
mostra a Milano. Lopera
sarebbe arrivata in Spagna alla
fine dellOttocento, proveniente
dalla Francia, forse a seguito di
una vendita allasta.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 11 gennaio 2014

Polemiche in Indonesia sulla proposta di rimuovere la religione dalle carte didentit

Celebrazioni nel ricordo dellarrivo dei primi gesuiti

A garanzia
delluguaglianza

Da quattrocento anni
in Vietnam
HANOI, 10. Il 18 gennaio prossimo
la Compagnia di Ges in Vietnam
dar lavvio a uno speciale anno
santo in preparazione al quattrocentesimo anniversario dellarrivo dei
primi missionari gesuiti nel Paese
asiatico. Ne d notizia lagenzia
Eglise dAsie, che ricorda come il 18

gennaio 1615 i primi figli spirituali


di santIgnazio, accompagnati da alcuni cristiani giapponesi, sbarcarono
nel porto di Hi An, nel Vietnam
centrale. Sebbene altri missionari
fossero in precedenza gi arrivati nel
Paese per annunciare il Vangelo,
questo resta lepisodio, pi noto e

Secondo il generale della Compagnia di Ges

Identikit di una vocazione

GIACARTA, 10. tempo che in Indonesia si rimuova dalle carte di


identit lindicazione del credo religioso. la proposta lanciata nei
giorni scorsi da Basuki Tjahaja Purnama, politico cristiano che ricopre
il ruolo di vicegovernatore del distretto della capitale Giacarta. La
proposta come riferisce lagenzia
Fides ha suscitato nel Paese un
ampio dibattito perch va a toccare
quello che ancora considerato un
tab. Nella nazione a maggioranza
musulmana, infatti, obbligatorio
per ogni cittadino appartenere a
una delle cinque religioni riconosciute (islam, cristianesimo, cattolicesimo, induismo, buddismo o confucianesimo) e lindicazione riportata sul documento di identit. Fra
laltro, hanno fatto notare alcuni
studiosi, lobbligo di scelta fra le
cinque religioni riconosciute ha indotto milioni di cittadini indonesiani sparsi nelle diciassettemila isole
di un arcipelago vasto e plurale a
definirsi ufficialmente musulmani,
mentre, di fatto, seguono e praticano culti tradizionali, indigeni o ancestrali. Eliminare lobbligatoriet
contribuirebbe, dunque, a ridefinire
il volto religioso della nazione indonesiana oggi.
Il vicegovernatore Tjahaja Purnama, cristiano di etnia cinese, nativo

di Sud Sumatra, una figura che


gi nei mesi scorsi stata contestata
da frange islamiste indonesiane che
rifiutavano di essere sottoposte a un
funzionario di religione cristiana. Il
governatore di Giacarta, Joko Widodo, ha chiuso ogni polemica affermando di aver scelto in base ai
meriti e avocando a s deleghe e
competenze per gli affari religiosi
islamici.
Se la tolleranza la chiave della
libert religiosa ha spiegato Basuki Tjahaja Purnama per la crescita
futura dellIndonesia occorre avere
il coraggio di modificare una norma
ormai desueta. Rimuovendola, infatti, si vuole garantire luguaglianza
ed eliminare le discriminazioni che
spesso subiscono i cittadini non musulmani, anche in scuole e posti di
lavoro pubblici.
Alcuni leader musulmani hanno
espresso parere contrario. Secondo
Tubagus Robbyansyah, presidente
della sezione di Giacarta dellorganizzazione islamica Nahdlatul Ulama, tutti i cittadini indonesiani
hanno il diritto di dichiarare la loro
religione. E, conoscendo la religione
di ognuno, possiamo essere tolleranti. Dello stesso avviso il viceministro federale per gli affari religiosi,
Nasaruddin Umar, secondo il quale
mantenere lindicazione della fede

sulla carta di identit di ogni cittadino importante, ad esempio, per


impedire i matrimoni interreligiosi
illegali.
In diverse occasioni la Camera
dei rappresentanti e il Governo indonesiano hanno espresso la loro
volont di continuare a indicare la
fede religiosa sui documenti di
identit, nonostante le critiche provenienti da esponenti delle diverse
fedi, che parlano di violazione dei
diritti umani fondamentali e di un
miope espediente politico. Secondo
diversi esponenti cristiani, ma anche
musulmani, vi la volont da parte
delle autorit di utilizzare la fede
per ottenere sostegno politico, senza
considerare il rischio di alimentare
le divisioni allinterno del Paese.
Secondo dati recenti, in Indonesia, circa l85 per cento della popolazione musulmana. Quasi il dieci
per cento degli indonesiani sono
cristiani, di cui due terzi protestanti.
Poco pi dell1,5 per cento ind,
gli abitanti originari di Bali, il restante 3,5 per cento appartiene a religioni indigene (meno di un milione di persone) e a una comunit
buddista in crescita, costituita in
gran parte da cinesi e da persone
che professano la religione cinese.

Milioni di filippini per la processione del Nazareno Nero

Per le vittime del tifone Haiyan


MANILA, 10. Milioni di fedeli hanno
partecipato alla processione del Nazareno Nero di Quiapo, a Manila,
nelle Filippine, che questanno ha
ricordato le seimila vittime del tifone Haiyan. La tradizionale celebrazione ha avuto inizio lo scorso 1
gennaio e ha avuto il suo culmine
gioved 9 per le strade della capitale. Nella messa che ha dato il via alla processione, larcivescovo di Manila, cardinale Luis Antonio Tagle,
ha espresso profonda preoccupazione per la corruzione nel Paese: principale causa di povert e abusi contro i pi deboli. Davanti a una moltitudine di fedeli, il porporato ha

invitato i cattolici a non dimenticare


le vittime dei disastri naturali di
questi anni e le persone colpite dalla guerriglia a Mindanao.
Lannuale processione riferisce
AsiaNews ha raccolto nella giornata di gioved quasi sei milioni di
fedeli. Migliaia di poliziotti e volontari hanno controllato il percorso
compiuto dai fedeli. Nella sua omelia, il cardinale Tagle si soffermato
sul compito dei cattolici nella societ, sottolineando che non sufficiente la semplice devozione per
proclamare lamore di Dio. Trovo
molto grave ha affermato scoprire che atti di cui dovremmo ver-

gognarci vengano commessi con orgoglio. Ad esempio, spesso rubiamo


senza provare rimorso, mentre dovremmo avere vergogna di un tale
atto. Per larcivescovo di Manila
non bisogna invece avere paura e timore di proclamare al mondo che
siamo stati amati da Cristo e che
noi amiamo. Tuttavia, per il porporato, percorrere il sentiero di
Cristo non significa semplicemente
seguire le sue orme, ma occorre lasciare che i suoi insegnamenti e il
suo esempio diventino parte dello
standard di vita di ogni fedele. Non
possiamo seguire Ges ha proseguito se le nostre menti sono
sempre piene di avidit di denaro, a
maggior ragione se le truffe e gli
abusi sono il modo con cui ci rapportiamo ai nostri fratelli.
Inoltre, ricordando il valore della
preghiera, il cardinale Tagle si soffermato sul significato di questo gesto che nato soprattutto per fare
memoria di Dio e delle sofferenze
delle persone. Se preghiamo veramente ha proseguito se siamo
veramente uniti con il Signore, noi
non dimentichiamo i nostri fratelli e
sorelle. Infatti ci stiamo lentamente
dimenticando delle persone colpite
dagli scontri di Zamboanga fra le
forze del Governo e i ribelli. Il
porporato ha, infine, spiegato che
senza la preghiera sar pi facile dimenticare le vittime del terremoto di
Bohol e delle altre tragedie che sono ancora vive nella memoria dei fedeli. Fino a quando ha concluso
potremo ricordare le vittime del
tifone Haiyan? Coloro che non dimenticano Dio non dimenticheranno nemmeno loro.

ROMA, 10. Siamo di fronte a sfide


importanti, nelle quali armonizzare
la tensione con la pace interiore,
grandi desideri con uno stile fraterno e dolce nel presentare il Vangelo. Il preposito generale dei gesuiti, Adolfo Nicols Pachn, riflette sui contenuti della messa di
ringraziamento per la canonizzazione di Pietro Favre, che il Pontefice ha presieduto il 3 gennaio
scorso nella chiesa del Ges. Lo fa
con unintervista rilasciata al Servizio digitale dinformazione dei gesuiti, nella quale, oltre a puntualizzare come una canonizzazione non
equivale certo ad aumentare il prestigio di un ordine religioso sarebbe contrario al bene della Chiesa e quindi indegno della nostra
vocazione sottolinea come, secondo Papa Francesco, il gesuita
un uomo in tensione, consapevole di essere incompleto di fronte
a Ges e a Dio e dunque ansioso
di qualcosa in pi, ma questa
tensione interiore e lo rende sempre pellegrino alla ricerca di altro, un uomo dai desideri difficili
da accontentare. Allo stesso tempo, il gesuita anche un uomo
cosciente delle sue lacune interiori, della sua imperfezione e del suo
peccato, incapace di considerarsi
meglio di chiunque altro, e quindi
che non vede mai se stesso come
lamante perfetto ed esigente, ma
piuttosto come lessere amato e
perdonato con laltro.
Uno stile che certamente non
potr non influire anche sulle celebrazioni per il bicentenario della
ricostituzione della Compagnia di
Ges. Desideriamo sottolinea
padre Nicols Pachn che sia un
anno di studio e di riflessione.
quindi importante che oltre agli

eventi che conosciamo scopriamo


il bene e il male delle nostre azioni, per ravvivare quei grandi desideri di cui parlava il Papa e proseguire lopera di evangelizzazione
perfezionando la nostra fratellanza
e intensificando lamore. Della
messa alla chiesa del Ges, il superiore dei gesuiti ricorda unosservazione fatta dal cardinale Vallini in sacrestia prima della celebrazione. Disse che questa celebrazione stava procedendo sulla strada della estrema semplificazione.
Papa Francesco entrato in chiesa
camminando come fanno solitamente i sacerdoti. Non aveva con
s il pastorale, simbolo di autorit
e di ministero pastorale. La mia
interpretazione che il Papa voleva dire che tra gesuiti la direzione
la d santIgnazio e lui veniva come fratello tra fratelli ad ascoltare la Parola di Dio e a lasciarsi
guidare da lei.

I presuli maroniti sulla situazione sociale

A pagare
ancora il Libano
BEIRUT, 10. Il Libano come Prometeo. Il Paese dei cedri assomiglia
sempre pi alleroe mitologico greco, amico del genere umano e punito dagli di per aver portato agli
uomini il dono del fuoco. Allo stesso modo, il Libano viene colpito

Gli attacchi ai cristiani


sono una minaccia per lintero Iraq

BAGHDAD, 10. Le violenze che colpiscono i cristiani in Iraq rappresentano un danno anche per lintero
Paese. questa la convinzione
espressa dal grande ayatollah Ali alHusayni al-Sistani durante lincontro avuto mercoled con una delegazione della Comunit di SantEgidio ricevuta in udienza dalla maggiore guida spirituale e politica degli sciiti iracheni nella citt di Najaf. Lo rendono noto fonti locali, riferite dallagenzia Fides, che riportano i contenuti di una conferenza
tenuta dopo lincontro da rappresentanti della delegazione della Comunit di SantEgidio che in questi
giorni si trova in Iraq per partecipa-

certo, cui si fa risalire la storia


dellevangelizzazione in Vietnam. In
questa occasione, i gesuiti vietnamita hanno aperto in rete un sito speciale
(www.loanbaotinmung.net).
Un articolo pubblicato sul sito ha
annunciato che questo anno santo
inizier il 18 gennaio 2014 per terminare il 18 gennaio dellanno successivo.
Lanno santo si aprir con una
messa solenne presieduta dal vescovo di My Tho, Paul Bi Van oc,
nella cattedrale di Notre-Dame di
Ho Ch Minh. Liniziativa, spiegato nellarticolo, intende favorire il
rinnovamento dei membri della
Compagnia di Ges in Vietnam e di
tutti coloro che seguono la spiritualit ignaziana. Esso contribuir anche a rafforzare lo spirito missionario e aiuter i cristiani vietnamiti a
conoscere meglio la storia della missione nel loro Paese. Prima dellarrivo dei gesuiti, infatti, tentativi di
evangelizzazione isolati erano gi
avvenuti nel corso del XVI secolo.
Per esempio, alcuni annali segnalano nel 1533 la presenza di un occidentale, denominato I-Ni-Khu,
impegnato nella diffusione del cristianesimo nella regione di Nam Dinh. Successivamente, nel 1550 e nel
1580, si segnala la presenza di alcuni
domenicani. Nel 1584 sar la volta
di quattro francescani. Sar per
con larrivo dei gesuiti il cui primo sbarco si registr appunto il 18
gennaio 1615 che il processo di
evangelizzazione si conferm in maniera costante. I gesuiti ebbero un
ruolo importante nellelaborazione
di una scrittura nazionale e di una
catechesi adatta per il popolo vietnamita.

re a un simposio sui temi della convivenza e del dialogo tra le confessioni religiose.
Nel corso del colloquio, stato
spiegato, al-Sistani ha manifestato
la sua piena solidariet ai cristiani
iracheni, ribadendo che occorre
preservare la presenza delle comunit cristiane autoctone nel Paese e
che le violenze mirate di cui esse
sono vittime rappresentano una
minaccia per lintero Iraq. Nei
giorni scorsi il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphal I Sako, in un messaggio per il nuovo
anno aveva fatto appello alla concordia nazionale invocando il linguaggio del dialogo.

soprattutto perch in una regione


del pianeta aspramente dilaniata
dagli scontri settari, dalle pulizie
etnico-religiose e dalle lotte per imporre regimi oscurantisti, ha tentato
di preservare una convivenza dove
le diverse componenti sociali e religiose potessero partecipare in maniera paritaria allesercizio del potere. Cos, ricorrendo alla mitologia
greca, i vescovi maroniti nella loro
assemblea mensile svoltasi mercoled nella sede patriarcale a Bkerk,
sotto la presidenza del cardinale
patriarca di Antiochia dei Maroniti,
Bchara Boutros Ra, hanno descritto la condizione del Paese in
questo drammatico frangente storico richiamando tutti i libanesi a
rinnovare il loro atto di fede nel Libano, come entit e come formula,
preservandone il ruolo e la missione svolta nella regione e in seno alla comunit internazionale.
I motivi politici e confessionali
invocati per giustificare il regno
del terrore che si cerca di imporre
con le auto-bomba, con la crescente instabilit e con le diverse aggressioni, si legge nel comunicato
finale dellassemblea, pongono
tutti i libanesi insieme davanti alla
responsabilit di impedire che la
loro Patria sia trasformata in una
terra devastata.
Il Libano vive di fatto senza Governo da nove mesi. I veti incrociati dei blocchi politici contrapposti
paralizzano la vita politica del Paese, mentre si avvicinano le elezioni
presidenziali, in programma per il
prossimo maggio. I vescovi nel loro
comunicato esortano tutti i parlamentari a farsi carico dei propri
doveri, affrettandosi a formare un
Governo che sia allaltezza del momento drammatico vissuto dal Paese e assicurando la continuit vitale
delle istituzioni.
Gi al termine dellassemblea del
mese di dicembre i vescovi maroniti
non avevano mancato di sottolineare come certe nazioni si comportano nei confronti del Libano come
se non fosse uno Stato sovrano, e
pretendono di esercitare nei suoi
confronti un diritto di tutela. In
questo modo, di fatto, il Libano
diviene ostaggio delle prove di forza degli equilibri regionali e delle
politiche internazionali.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 11 gennaio 2014

pagina 7

Larcivescovo presidente Padrn Snchez alla plenaria

I vescovi ribadiscono radici comuni e la naturale unit dintenti dei due popoli confinanti

Criminalit e crisi sociale


i mali del Venezuela

Cattolici al lavoro
per il bene di Cile e Per

CARACAS, 10. Per la maggior parte


dei venezuelani il 2013 non finito
in maniera soddisfacente n il 2014
si presenta bene. Il Paese vive
nellincertezza e con paura. Linsoddisfazione della popolazione grande: il 2013 stato un anno particolarmente violento, nonostante il
piano di sicurezza nazionale, e lindice degli omicidi in Venezuela
percentualmente superiore a quello
degli altri Paesi della regione. Da
un altro punto di vista, nellanno
appena concluso, la penuria di alimenti cresciuta in forma preoccupante, perfino tragica. un quadro allarmante quello tracciato
marted scorso dallarcivescovo di
Cuman, Diego Rafael Padrn
Snchez, presidente della Conferenza episcopale venezuelana, nel discorso di apertura dellassemblea
plenaria.
Nellultima parte, dedicata al panorama nazionale, il presule sceso
nel concreto sottolineando che
cresciuto il prezzo dei prodotti alimentari di base e di altra natura, dei
quali pi necessita la popolazione.
Inoltre, sono ancora da correggere
definitivamente i guasti elettrici. In
conclusione, laccumulazione di
questi problemi, che non fanno distinzioni fra i cittadini, crea un crescente malessere sociale che si riflette in stati di tensione, malcontento e
disagio, compresi disturbi o squilibri psichici. La crisi pi grande del
Paese quella economica. Il Venezuela ha uneconomia squilibrata.
Anche avendo pi denaro in mano,
dobbiamo pensare che la moneta
ogni giorno vale meno, osserva
monsignor Padrn Snchez.

I vescovi riuniti in assemblea hanno incontrato il generale Miguel


Rodrguez Torres, ministro dellInterno, il quale ha ammesso che i
problemi di ordine pubblico, in particolare la violenza metropolitana,
sono una questione prioritaria. Con
i vescovi, ha detto, ho scambiato
opinioni in modo rispettoso nonostante le differenze e critiche reciproche che ci separano. Ci sono
per al tempo stesso, ha precisato
Rodrguez Torres, alcuni punti
coincidenti per lavorare insieme con
la Chiesa e i fedeli. Se a livello sociale ed economico predominano
lincertezza e linquietudine, aggravate dal dolore di molte famiglie
per la morte violenta dei loro cari,

Promossa dallarcivescovo di Cali in Colombia

In marcia
contro la violenza

a livello politico perdura da quindici anni la polarizzazione, il reciproco disconoscimento degli opposti settori e le mutue accuse di inefficienza e corruzione, da un lato, e
di cospirazione e destabilizzazione,
dallaltro. Ma pi di tutto prevale
lincapacit culturale di subordinare
gli interessi politici al supremo interesse del bene comune della nazione. Oltre alla profonda crisi sociale, economica e politica, a preoccupare i vescovi la crisi culturale dei
valori etici e spirituali: Lacerrima
lotta per il controllo del potere politico falsa la natura e il fine delle
istituzioni. C poi il grave problema di coloro che sono privati
della libert per ragioni politiche o
vicine alla politica. La storia del Venezuela continua il presidente
della Conferenza episcopale d
conto di governi molto duri con i
suoi oppositori, governi che, tuttavia, sono stati capaci di perdonare i
nemici e perfino di reintegrarli in
maniera sana nella vita democratica.
Il perdono non estraneo alla nostra cultura n un segnale di debolezza. Nellambito della riconciliazione sociale, lautorit di un governo non risiede nella coercizione
ma nellintelligenza di conquistare
in modo onesto e ragionevole gli
avversari.

SANTIAGO DEL CILE, 10. A poche


settimane dallattesa sentenza della
Corte internazionale di giustizia
dellAia sulla controversia di confine
marittimo tra il Cile e il Per, le
Conferenze episcopali hanno cominciato nei giorni scorsi a pubblicare
sul rispettivo sito in rete articoli di
entrambe le Chiese locali e di vari
gruppi cattolici sul rapporto tra i
due popoli, a testimonianza di un
impegno costante per la pace. Gi
nel luglio 2013 le Conferenze episcopali dei due Paesi avevano ribadito il loro lavoro a favore di questo
obiettivo: La Chiesa avevano affermato in un comunicato congiunto strettamente legata alla vita
dei nostri popoli. Infatti, insieme alla ricchezza e alla diversit delle
culture indigene, il dono della fede
cristiana uno dei fondamenti
dellidentit e dellunit della nostra
realt storica e culturale, che feconda ogni cultura ed in grado di farci diventare fratelli.
Un aspetto importante che i vescovi cileni e peruviani sottolineano
che lo stato attuale della controversia legale tra i due Paesi, per
quanto riguarda il confine marittimo, deve essere unoccasione per
guardare in prospettiva storica i loro
rapporti. I presuli ricordano inoltre
che le autorit dei rispettivi Stati si
sono impegnate al pieno rispetto e
allosservanza della sentenza della
Corte internazionale di giustizia.
Tra laltro, affermano, il rapporto
tra i nostri popoli fondato sul rispetto degli accordi reciproci ed
soggetto al diritto internazionale.
I vescovi apprezzano il ruolo dei
media che hanno dimostrato senso
di responsabilit nellaffrontare questo tema, e allo stesso tempo li incoraggiano a coltivare lattenzione
concreta ai problemi di integrazione
tra i nostri popoli nelle diverse aree
e manifestazioni.
Nei mesi scorsi, le Conferenze
episcopali dei due Paesi hanno avuto diversi incontri allo scopo di considerare, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, alcune sfide e
punti di forza comuni per migliorare ulteriormente le relazioni tra i
due Paesi legati da storia, geografia
e una fede condivisa.
Durante gli incontri stata fatta
unanalisi delle prospettive delle re-

lazioni bilaterali tra Per e Cile ed


stato ribadito il ruolo della Chiesa
cattolica nel presente e nel futuro.
Un altro tema ha riguardato il ruolo
e le proposte dei giovani come promotori del cambiamento, giovani
che hanno animato, con il loro desiderio di unit e collaborazione, anche le celebrazioni eucaristiche tenutesi nelle cattedrali delle citt di
frontiera di Arica (Cile) e Tacna
(Per).
Agli incontri hanno preso parte il
presidente e il segretario della Conferenza episcopale peruviana, monsignor Salvador Pieiro Garcia
Caldern, arcivescovo di Ayacucho

e monsignor Lino Mario Panizza


Richero, vescovo di Carabayllo, e il
presidente e il segretario della Conferenza episcopale del Cile, monsignor Ricardo Ezzati Andrello,
arcivescovo di Santiago del Cile, e
monsignor
Ignacio
Francisco
Ducasse Medina, vescovo di Valdivia.
Gli eventi sono stati organizzati
dallistituto di studi sociali-cristiani
del Per e dalla Commissione nazionale giustizia e pace della Conferenza episcopale del Cile, sotto gli
auspici della fondazione Konrad
Adenauer.

La Chiesa in Costa Rica contro lastensionismo

Importanza di un voto
SAN JOS, 10. Un appello contro
lastensionismo in vista delle prossime elezioni in Costa Rica fissate
per il 2 febbraio stato lanciato
nei giorni scorsi dal vescovo eletto
di San Isidro de El General, monsignor Gabriel Enrique Montero
Umaa. Si dice che questa zona
abbia il pi alto indice di astensionismo ha ricordato il presule, e
rivolgendosi in particolare ai cristiani li ha esortati affinch facciano un serio discernimento dei
candidati e vadano a votare.
Quelle che si terranno in Costa
Rica riferisce Fides saranno
elezioni per eleggere il presidente
del Costa Rica, i vicepresidenti e i
membri dellAssemblea legislativa.
Per la prima volta potranno votare
i costaricani residenti fuori dal
Paese (circa duecentomila). Anche
i cinquantamila immigrati con cittadinanza sono da considerare un
gruppo decisivo per queste elezioni.
Per sensibilizzare la popolazione
sullimportanza del voto, lo scorso
novembre i gruppi pastorali della
Chiesa cattolica sono stati incaricati di promuovere incontri e dibattiti su un documento redatto dai

presuli dal titolo Rehabilitar la


Politica.
Nella diocesi di Cartago, per
esempio, il vescovo Jos Francisco
Ulloa Rojas, ha promosso una serie di incontri con il coinvolgimento dei gruppi parrocchiali, che si
concluderanno a fine mese, volti a
spiegare i lati positivi del diritto al
voto. I parroci ha spiegato il
vescovo di Cartago sono ben informati su come facilitare la discussione a livello dei gruppi, ma
questo non impedisce che i sacerdoti possano citare il documento
durante la celebrazione eucaristica
per quanti non possano partecipare ai gruppi.
In merito agli incontri promossi
dai presuli, il segretario esecutivo
per la comunicazione della Conferenza episcopale del Costa Rica,
padre William Rodrguez Len, ha
sottolineato che tale lavoro implicito leggendo le linee guida elaborate dalla Conferenza episcopale
in cui si afferma: I sacerdoti sono
la voce dei vescovi nelle parrocchie. Perci ovvio che essi contribuiscono alla promozione delle linee guida etiche incluse nel documento.

Quasi centocinquanta i progetti realizzati ad Haiti da Caritas italiana a quattro anni dal sisma

I frutti della ricostruzione

BO GOT, 10. Una grande folla ha


partecipato a Cali, in Colombia,
alla marcia organizzata dalla Chiesa cattolica, per dimostrare solidariet a Fabiola Ruiz e alla sua famiglia: la lavoratrice domestica
stata uccisa il 31 dicembre 2013
nella propria abitazione, nella zona dellAlto Giordano, per mano
di due sicari. La marcia stata
promossa anche per sensibilizzare
contro londata di violenza che si
registra nel Paese.
Larcivescovo di Cali, monsignor
Daro de Jess Monsalve Meja,
ha convocato marted scorso i fedeli, per marciare e pregare insieme, con una candela e un rosario
in mano, fino al luogo dove stato commesso lomicidio della giovane colombiana. Durante la marcia riferisce lagenzia Fides
larcivescovo di Cali ha ribadito
pi volte limpegno della Chiesa
cattolica per la non violenza nel
Paese. Nei giorni scorsi, il presule
ha dichiarato alla stampa locale:
La nostra marcia un modo di
dire basta alla violenza partendo
dalla nostra fede. Noi non ci fermiamo, vogliamo coinvolgere tutta
la comunit.
Unaltra marcia contro la violenza si svolta, sempre a Cali, lo
scorso 13 novembre. In quellocca-

sione monsignor Monsalve Meja


aveva esortato dinanzi alle mani
degli assassini che sono in agguato
senza piet nella nostra citt, ad
alzare le nostre mani al cielo. La
nostra impotenza e abbandono
non cerca la via delle armi autorizzate, e ancor meno delle armi
criminali, ma piuttosto quella delle
armi di Dio. Esse rafforzano sia
i cittadini che quanti hanno il dovere di proteggerli, cos che, insieme, possiamo aderire alla verit e
allo scopo comune di costruire la
convivenza fra gente libera ed
uguale.
Gi alla fine di settembre, larcivescovo di Cali aveva denunciato
con forza la violenza che si rivolge
anche contro i sacerdoti, dopo
lomicidio del parroco e del viceparroco di San Sebastin di Roldanillo. Da un rapporto pubblicato dalla stampa locale, risulta che
nei primi sei giorni del 2014 a Cali
sono state uccise venticinque persone in episodi isolati, fra cui
quattro minorenni. Solo nel 2013 si
sono verificati pi di 1.900 omicidi, di cui 1.600 commessi con armi
da fuoco. Secondo la polizia locale, alla base di tanta violenza vi
la vendetta personale e tra bande
criminali per il controllo del narcotraffico nel Paese.

PORT-AU-PRINCE, 10. Quasi centocinquanta progetti di solidariet realizzati in accordo con la rete internazionale della Caritas e quella locale
haitiana, per un importo di quasi 20
milioni di euro. A quattro anni dal
tremendo sisma che il 12 gennaio
2010 sconvolse Haiti, con un bilancio catastrofico di oltre 220.000 vittime e circa 300.000 feriti, la Caritas
italiana ha reso noto un rapporto
che illustra lo stato degli interventi
sin qui realizzati. Dunque, 146 progetti, nei quali stato impiegato l80
per cento dei circa 25 milioni di euro
raccolti grazie alla colletta straordinaria promossa in tutta Italia dalla
Conferenza episcopale il 24 gennaio
2010.
La maggior parte dei progetti
secondo quanto rende noto un comunicato dellorganismo caritativo
stata attivata nelle zone maggiormente colpite dal sisma (dipartimenti
Ovest, Sud-Est e GrandAnse) e
coinvolgono dieci diocesi. Molteplici
gli ambiti di intervento: dallassistenza agli sfollati al sostegno allistruzione, ai progetti in area idrico-sanitaria, socio-economica e dello sviluppo agricolo. Stando sempre a quanto
emerge dal rapporto, i destinatari diretti degli interventi realizzati da Caritas italiana sono stati oltre 48.000
nellambito degli aiuti immediati; circa 24.000 persone nellambito della
ricostruzione; oltre 36.000 persone
nellambito socio-economico; oltre
10.000 persone nellambito idrico-sanitario; oltre 4.000 persone (di cui
1.900 bambini e giovani) nei settori
dellanimazione e delleducazione.
La strategia portata avanti da Caritas italiana in Haiti, dopo la fase di
prima emergenza, si delinea secondo
cinque linee prioritarie: sostegno
agli organismi della Chiesa locale, in
una visione di cooperazione solidale

tra Chiese sorelle; sostegno allo


sviluppo socio-economico, per promuovere una progressiva autonomia
delle comunit coinvolte nei progetti; rafforzamento della struttura
organizzativa dei partner locali, per
migliorarne le capacit proprie di
pianificazione e di gestione; sostegno alleducazione; attenzione
continua alle urgenze, per esempio
lintervento per fronteggiare il propagarsi del colera.
Caritas italiana, che sin dai primi
giorni dopo il sisma stata accanto
alla popolazione terremotata e alla
Chiesa locale inviando degli operatori in loco, proseguir la sua azione
ad Haiti seguendo queste linee

dazione, rafforzando laccompagnamento con la Caritas nazionale haitiana e le Caritas diocesane locali.
Complessivamente la rete internazionale Caritas ha finora aiutato oltre
un milione e mezzo di persone in
Haiti.
La situazione della ricostruzione
di Haiti seguita con attenzione
anche da parte della Chiesa cattolica statunitense. Nel corso della loro
ultima assemblea plenaria i presuli
hanno assistito alla proiezione di un
reportage video sul lavoro di ricostruzione presentato dallarcivescovo
di Cincinnati, Dennis Schnurr, presidente della commissione incaricata
per la raccolta degli aiuti. La Chie-

sa in Haiti e le altre Chiese sorelle,


unite nellassociazione Proche, hanno terminato il lavoro di pianificazione mentre stata avviata la fase
di esecuzione del programma di ricostruzione della Chiesa in un modo sicuro e trasparente, ha spiegato il presule. Oltre allepiscopato
statunitense, tra i partner di Proche
figurano la Conferenza episcopale
spagnola e organizzazioni umanitarie come Adveniat e Fondazione
Koch. Il sisma, come si ricorder,
ha distrutto tra laltro gran parte
delle infrastrutture della Chiesa
nellarcidiocesi di Port-au-Prince e
nella diocesi di Jacmel. Si stima che
i costi di ricostruzione degli edifici
cattolici ammontino a oltre 150 milioni di dollari.

Lutto nellepiscopato
Monsignor Salvatore Nicolosi, vescovo emerito di Noto, morto
venerd mattina, 10 gennaio,
allet di 91 anni.
Il compianto presule era infatti
nato il 20 febbraio 1922 a Pedara,
arcidiocesi di Catania, ed era stato ordinato sacerdote il 22 ottobre
1944. Eletto alla sede residenziale
di Lipari il 21 marzo 1963, aveva
ricevuto lordinazione episcopale
il successivo 21 aprile. Il 27 giugno 1970 era stato trasferito a Noto. Dopo ventotto anni di ministero, il 19 giugno 1998, aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Le esequie saranno celebrate nel pomeriggio di luned
13 gennaio nella cattedrale netina
alle ore 16.

LOSSERVATORE ROMANO

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sabato 11 gennaio 2014

Udienza ai gentiluomini di Sua Santit

Messa del Pontefice a Santa Marta

Con gentilezza e cordialit

Il credo
dei pappagalli

Gentilezza e cordialit sono le doti


raccomandate da Papa Francesco
ai gentiluomini di Sua Santit, ricevuti
in udienza nella mattina
di venerd 10 gennaio, nella Sala
Clementina. A salutarlo a nome
dei presenti stato Franco Carolei,
il quale ha assicurato fedelt
nel servizio e costante preghiera
per la Chiesa e il Santo Padre.
Di seguito il discorso del Pontefice.
Cari amici,
Vi saluto e vi ringrazio per il vostro servizio, che consiste nellaccogliere e accompagnare le diverse personalit che vengono ad incontrare il
Successore di Pietro; come pure nel
presenziare a cerimonie e ricevimenti
ufficiali. Attraverso di voi, cari Gentiluomini, le diverse Autorit e le altre Personalit che giungono in visita alla Sede di Pietro hanno i loro
primi contatti con questa Casa e ne
ricevono le prime impressioni. Come
dice il vostro nome, servono a questo scopo doti di gentilezza e cordia-

lit utili a mettere a proprio agio le


persone. Queste qualit umane trovano la loro pi autentica radice in
una vita animata dalla fede, che d
testimonianza di coerenza evangelica
senza macchiarla con alcun atteggiamento di mondanit.
Siamo ormai al termine del tempo
di Natale e tutti siamo stati toccati
dalla meraviglia del Dio fatto bambino nella grotta di Betlemme, dallo
stupore del Figlio di Dio che diventa per amore nostro Figlio di Maria
e si fa piccolo e fragile. Stiamo
attenti e preghiamo perch questa
luce interiore non si dissolva e possiamo portare nella nostra vita quotidiana, familiare e professionale, la
gioia della fede, che si esprime nella
carit, nella benevolenza, nella tenerezza.
Affido a Maria, Madre di Dio e
Madre nostra, tutti voi e le vostre famiglie, perch vi accompagni e vi
sostenga. Vi benedico e vi auguro
un anno sereno e proficuo. E preghiamo gli uni per gli altri!

Lincontro con i sediari pontifici

Quelli che sanno portare i bambini


Un particolare ringraziamento
per la tenerezza con cui prendete
i bambini per portarmeli
alle udienze pubbliche stato
espresso dal Santo Padre
ai Sediari pontifici durante ludienza
svoltasi nella mattina di venerd 10
gennaio, nella Sala del Concistoro.
Sono contento e gioioso di accogliervi per questo scambio di auguri, insieme con le vostre famiglie.
Siamo allinizio di un nuovo anno e
viviamo ancora il tempo liturgico

Per lecumenismo

del Natale, che si chiuder domenica prossima con la celebrazione del


Battesimo del Signore. Il mistero
della nascita di Ges ci chiama a testimoniare nella nostra vita lumilt,
la semplicit e lo spirito di servizio
che Egli ci ha insegnato. Anche nel
vostro lavoro quotidiano, voi avete
la possibilit di imitare queste caratteristiche del Figlio di Dio, che
non venuto per farsi servire, ma
per servire (Mt 20, 28). Vissuto
con questo atteggiamento interiore,
il lavoro pu diventare apostolato,
una preziosa occasione per trasmettere a quanti incontrate la gioia di
essere cristiani. Questo possibile
se teniamo vivo il dialogo con il Si-

gnore nella preghiera, per crescere


nella sua amicizia e imparare da Lui
la disponibilit allaccoglienza.
In questi mesi mi sono reso conto
degli ideali che animano il vostro
lavoro. Lamore alla Chiesa e alla
Santa Sede, la cordialit accogliente, la pazienza, la pacatezza e la serenit del comportamento costituiscono un bel biglietto da visita per
quanti accedono al Palazzo Apostolico per incontrare il Papa. Di tutto
questo vi ringrazio cordialmente
davvero, vi ringrazio cordialmente!
e mi sento in debito verso di voi.
Ringrazio anche per la tenerezza
con cui prendete i bambini per portarmeli alle udienze pubbliche. Io

Da cinquantanni
al servizio
degli studenti
ortodossi
Centinaia di studenti ortodossi
hanno potuto completare la loro
formazione presso istituzioni accademiche della Chiesa cattolica
grazie al Comitato per la collaborazione culturale con le Chiese
ortodosse e le Chiese ortodosse
orientali. Per commemorare il
cinquantesimo anniversario di attivit, Papa Francesco riceve domani, sabato 11 gennaio, i membri dellistituzione, che dipende
direttamente dal Pontificio Consiglio per la promozione dellunit dei cristiani. Alludienza partecipano anche il cardinale Kurt
Koch, presidente del dicastero, i
componenti il Comitato di gestione, che comprende i principali benefattori, e gli studenti borsisti che attualmente sono a Roma. Si tratta di cinquanta giovani che frequentano le Universit
Pontificie grazie al Comitato, il
quale sostiene anche cinque
iscritti allIstitut Catholique di
Parigi.
Isituito il 27 luglio 1964 con
lettera di Paolo VI al cardinale
Agostino Bea, primo presidente
del Segretariato per lunit dei
cristiani (poi divenuto Pontificio
Consiglio), nellambito delle iniziative tese a ristabilire vincoli
fraterni tra la Chiesa cattolica e
le venerabili Chiese dellO riente, il Comitato per la collaborazione culturale ha il compito di
promuovere il sincero desiderio
di una conoscenza e di una comprensione reciproche, fondate sul
rispetto e la carit vicendevole.
Nato da uniniziativa della sezione orientale del dicastero, esso
agisce sotto la diretta responsabilit del presidente del Pontificio
Consiglio, distribuendo borse di
studio per il conseguimento di
una licenza o di un dottorato in
scienze ecclesiastiche a candidati
presentati dalle rispettive autorit
religiose, e sostiene progetti di
collaborazione ecumenica, specialmente a livello di formazione.
Il Comitato ha inoltre finanziato
diversi progetti di collaborazione, soprattutto in Russia, Grecia,
Ucraina, Bielorussia e Libano.

ho chiesto ad uno di voi: Ma tu,


quanti bambini hai? Perch tu li sai
portare, si vede!.
Vi rinnovo gli auguri di pace e di
ogni bene; assicuro la mia preghiera
per voi, e conto anchio sulla vostra! Grazie!

Quella visita
a sorpresa
Lo scorso 21 dicembre Papa
Francesco si recato a sorpresa a
visitare informalmente la sala dove i sediari pontifici si preparano
per il loro servizio quotidiano.
Lo ha rivelato il decano Augusto
Pellegrini durante ludienza, ringraziando il Pontefice per quel
gesto che ha detto ha fatto
allargare il nostro cuore per la
gioia, la commozione e la gratitudine. Dopo aver presentato al
Papa i quattro sediari di numero e i ventidue di soprannumero (pensionati, studenti, funzionari, artigiani, liberi professionisti), che vengono convocati per
le udienze o le visite di ambasciatori e capi di Stato, il decano di sala dellAnticamera pontificia ha definito lattivit svolta
un privilegio e una grazia, rimarcando quella sorta di parentela
spirituale che si crea nel tempo
con lassiduit del servizio. E ha
richiamato in particolare la testimonianza dei sediari pi anziani
che fino al pontificato di Giovanni Paolo I portavano sulle
proprie spalle la sedia gestatoria:
Qui ci sono alcuni che lo hanno fatto anche con Pio XII.

Il cristiano non ripete il Credo a


memoria come un pappagallo e non
vive come un eterno sconfitto, ma
confessa la sua fede tutta intera e ha
la capacit di adorare Dio, portando
cos verso lalto il termometro della
vita della Chiesa. Per Papa Francesco confessare e affidarci sono le
due parole chiave che alimentano e
rafforzano latteggiamento di chi
crede, perch la nostra fede la
vittoria che ha vinto il mondo come scrive lapostolo Giovanni nella
sua prima lettera. Il Pontefice lo ha
ribadito nella messa celebrata venerd mattina, 10 gennaio, nella cappella della Casa Santa Marta.
Papa Francesco ha cos ripreso il
filo conduttore della meditazione del
giorno precedente, portando avanti
la sua riflessione centrata sulla prima
lettera di Giovanni. Che, ha spiegato, insiste, sottolinea tanto quella
parola che per lui come lespressione della vita cristiana: rimanere, rimanere nel Signore. E in questi
giorni ha proseguito abbiamo
visto come Giovanni pensa questo
rimanere: noi nel Signore e il Signore in noi. Questo significa rimanere
nellamore, perch i due comandamenti principali sono quelli dellamore a Dio e al prossimo.
Per Giovanni, dunque, il centro
della vita cristiana il rimanere nel
Signore, il rimanere il Signore in
noi, il rimanere nellamore. E per
questo, dice, ci ha dato lo Spirito.
proprio lo Spirito Santo che fa questopera del rimanere. Nel passo
della sua prima lettera (4, 19 - 5, 4)
proclamato nella liturgia lapostolo
ha notato il Papa d la risposta
a una domanda che ci viene naturale: da parte nostra cosa dobbiamo
fare per vivere lo stile del rimanere? Scrive Giovanni: chiunque rimane in Dio, chiunque stato generato da Dio, chiunque rimane
nellamore vince il mondo. E la vittoria la nostra fede ha spiegato il
Pontefice
ripetendo
le
parole
dellapostolo. Per vivere questo rimanere, ha ribadito, da parte nostra c appunto la fede, mentre
da parte di Dio lo Spirito Santo,
che fa questopera di grazia.
forte! ha esclamato il Papa,
perch la vittoria che ha vinto il
mondo la nostra fede. La nostra
fede pu tutto: vittoria!. Si tratta
di una verit che sarebbe bello ripeterci spesso, perch tante volte
siamo cristiani sconfitti. La Chiesa
ha affermato il Pontefice piena
di cristiani sconfitti, che non credono che la fede vittoria, che non vivono questa fede. E se non si vive
questa fede c la sconfitta. E vince
il mondo, il principe del mondo.
La domanda fondamentale da
porre a se stessi allora: Cosa
questa fede?. Papa Francesco ha ricordato in proposito come Ges parlasse della fede e ne mostrasse la forza, come si evince dagli episodi
evangelici della donna emorroissa,
della cananea, delluomo che si avvicinava per chiedere una guarigione
con fede grande la tua fede!
e del cieco dalla nascita. Il Signore, ha ricordato, diceva anche che
luomo che ha la fede come un seme
di senape pu muovere le montagne.
Proprio questa fede chiede a noi
due atteggiamenti: confessare e affi-

darci ha detto il Papa. Anzitutto


la fede confessare Dio; ma il Dio
che si rivelato a noi dal tempo dei
nostri padri fino adesso: il Dio della
storia. quello che noi affermiamo
tutti i giorni nel Credo. Ma ha
puntualizzato il Pontefice una
cosa recitare il Credo dal cuore e
laltra come pappagalli: credo in
Dio, credo in Ges Cristo, credo....
Il Papa ha proseguito proponendo
un esame di coscienza: Io credo in
quello che dico? Questa confessione
di fede vera o io lo dico a memoria perch si deve dire? O credo a
met?.
Dunque si deve confessare la fede. E confessarla tutta, non una
parte. Tutta!. Ma, ha aggiunto, si
deve anche custodirla tutta come
arrivata a noi per la strada della tradizione. Tutta la fede!. Il Pontefice
ha poi indicato il segno per riconoscere se confessiamo bene la fede. Infatti chi confessa bene la fede, tutta la fede, ha la capacit di
adorare Dio. un segno che
pu sembrare un po strano ha
commentato il Papa perch noi
sappiamo come chiedere a Dio, come ringraziare Dio. Ma adorare Dio,
lodare Dio di pi. Soltanto quello
che ha questa fede forte capace
delladorazione.
Proprio sulladorazione, ha fatto
notare il Papa, oso dire che il termometro della vita della Chiesa un
po basso: noi cristiani non abbiamo
tanta alcuni s capacit di adorare, perch nella confessione della
fede noi non siamo convinti. O siamo convinti a met. Dovremmo invece recuperare la capacit di lodare e di adorare Dio; anche perch,
ha aggiunto il Pontefice, la preghiera per chiedere e ringraziare la facciamo tutti.
Quanto al secondo atteggiamento,
Papa Francesco ha ricordato come
luomo o la donna che ha fede si
affida a Dio. Si affida. Paolo, nel
momento buio della sua vita, diceva:
io so bene a chi mi sono affidato. A
Dio. Al Signore Ges. E affidarsi
ha affermato ci porta alla speranza. Cos come la confessione della fede ci porta alladorazione e alla
lode di Dio, laffidarsi a Dio ci porta a un atteggiamento di speranza.
Per ha messo in guardia il
Pontefice ci sono tanti cristiani
con una speranza con troppa acqua, una speranza annacquata che
non forte. E qual la ragione di
questa speranza debole? Proprio
la mancanza di forza e coraggio di
affidarsi al Signore. Per essere invece cristiani vincitori, ha sottolineato, dobbiamo credere confessando
la fede, e anche facendo la custodia
della fede, e affidandoci a Dio, al
Signore. E questa la vittoria che ha
vinto il mondo: la nostra fede.
Per rimanere nel Signore, per rimanere nellamore ha ripetuto
necessario lo Spirito Santo, da parte
di Dio. Ma da parte nostra: confessare la fede che un dono e affidarsi
al Signore Ges per adorare, lodare
ed essere persone di speranza. Papa
Francesco ha concluso lomelia con
la preghiera che il Signore ci faccia
capire e vivere questa bella frase
dellapostolo Giovanni riproposta
dalla liturgia: E questa la vittoria
che ha vinto il mondo: la nostra
fede.

Giornata di studio in Vaticano organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze

Su Raiuno

Proposte di pace per la Siria

Un mondo
di famiglie

Centoventiseimila morti e trecentomila bambini orfani in trentasei mesi


di conflitto in Siria. Di fronte a queste cifre si pu restare indifferenti?
linterrogativo cui cercano di dare risposta i partecipanti alla giornata di
studio organizzata in Vaticano luned 13 gennaio dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Un incontro a
porte chiuse, nella sede della Casina
Pio IV, per dare seguito alliniziativa
di digiuno e di preghiera per la pace
in Siria e in tutto il Medio Oriente
voluta da Papa Francesco lo scorso 7
settembre.
Tra le proposte in discussione: favorire un cessate il fuoco per rendere
possibile laiuto umanitario; incoraggiare il dialogo tra le religioni e la
tolleranza, soprattutto per porre fine
alla tragedia dei cristiani perseguitati; promuovere unautorit transitoria
al fine di organizzare le elezioni;
contrastare la tratta di persone e la
prostituzione.

Dopo il saluto del cardinale JeanLouis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, interverranno numerose personalit internazionali che tratteranno
largomento sotto diverse angolazioni. Tra queste, Miguel ngel Moratinos parler della Siria nel contesto
regionale; Joseph Mala, della situazione sul terreno; Mohamed ElBara-

dei, della posizione del Medio


Oriente; Piotr Vladimirovich Stegny,
della posizione russa; Jeffrey Sachs,
della posizione dellOnu; Thomas
Walsh, del ruolo della religione nella
costruzione della pace; William F.
Vendley, dellazione delle religioni a
favore della pace; Thierry de Montbrial, delle prospettive verso una soluzione. Fra gli osservatori, il vesco-

vo Marcelo Snchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia


delle Scienze, il cardinale Georges
Cottier, il vescovo caldeo di Aleppo
Antoine Audo, larcivescovo Silvano
Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso lUfficio delle Nazioni Unite e istituzioni
specializzate a Ginevra.

Un mondo di famiglie il titolo


del primo dei due documentari
sulla famiglia italiana realizzati
in collaborazione con il Pontificio
Consiglio per la Famiglia che
Raiuno mander in onda sabato
11 gennaio, alle ore 23.45. In cinquanta minuti di trasmissione sar affrontato il tema dellaccoglienza alle famiglie straniere in
Italia (di origine araba, asiatica,
dellEst Europa, rom, famiglie miste) con unampia sezione dedicata alla comunit cinese di Milano.
Il secondo video, La famiglia siamo noi, porr invece lattenzione
sulla realt della famiglia oggi,
con le sue dinamiche e i suoi
cambiamenti. Entrambe le produzioni rientrano nel progetto del
dicastero A World of Families, in
preparazione allincontro mondiale di Philadelphia 2015.

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