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COMUNE
DI
FONTEGRECA
Assessorato Agricoltura
AAo Agricoltura
10/02/2014 9.54.04
10/02/2014 9.54.04
Indice
Presentazione
Premessa
Attivit svolte dal Corpo Forestale dello Stato Ufficio per la Biodiversit nella Cipresseta e
nellArboreto clonale da seme
Normativa di riferimento
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9
19
29
37
42
48
50
52
54
Antonio Zumbolo
Antonio Montoro
Marco Fusco
Sindaco di Fontegreca
Salvatore Apuzzo
Foto di:
Roberto Pella
Roberto Danti
Stampa
Presentazione
L'Assessore all'Agricoltura della Regione Campania, per soddisfare la
crescente richiesta di materiale di propagazione forestale autoctono certificato, dovuta ai nuovi indirizzi della Politica Agricola Comunitaria, ha
realizzato un progetto teso ad individuare e iscrivere nel Libro Regionale
dei Materiali di Base (LRMB), cos come previsto dalla Direttiva
1999/105/CE e del Decreto legislativo 386/2003, Materiali di base (Boschi
da seme) idonei alla raccolta di Materiali di propagazione delle pi importanti specie forestali autoctone campane, nonch, arrivare alla realizzazione di una rete di Arboreti da seme.
Con il progetto Produzioni vivaistiche forestali nelle strutture regionali
Individuazione di Materiali di Base sono state poste le basi per la ricerca
e sperimentazione nel settore delle risorse genetiche forestali in Campania. Lindividuazione e caratterizzazione dei diversi boschi candidati, ha
portato, in primo luogo, alliscrizione nel Libro Regionale dei Materiali di
Base di diversi boschi da seme tra cui la cipresseta sita nel Comune di
Fontegreca, meglio nota come Bosco degli Zappini, realt unica in Italia
per la sua naturalit, estensione, rinnovazione naturale e vitalit.
Il Bosco degli Zappini, stato oggetto di studi in diversi progetti europei
che hanno portato alla conclusione che, sui 70 ettari di cui costituito, non
sono presenti piante colpite da cancro del cipresso, malattia ormai presente in Italia, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e nei paesi della
sponda meridionale del mediterraneo. Larea su cui si estende la cipresseta stata classificata Riserva Naturale Biogenetica (RNB), Riserva Naturale Orientata (RNO) ed infine inserita nel SIC 13 Matese-Casertano.
Per preservare questa importante realt, questo Assessorato ha elaborato il progetto Conservazione e valorizzazione del Bosco degli Zappini
del Comune di Fontegreca Costituzione di un arboreto da seme clonale
ex D.Lvo 386/2003, che ha visto la partecipazione di diversi Enti tra cui il
Comune di Fontegreca gestore della Cipresseta, il Corpo forestale dello
Stato Ufficio Territoriale della Biodiversit gi impegnato nella tutela e
conservazione della Cipresseta, il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per la Protezione delle Piante che ha messo a disposizione le selezioni scelte in cipresseta per costituire larboreto, ed altri enti, tra i quali
la Comunit Montana del Matese e lEnte Parco del Matese.
Lobiettivo principale del progetto la costituzione del primo arboreto
3
da seme realizzato in Campania e non solo, ed il coronamento di unattivit iniziata cinque anni or sono dallassessorato regionale allagricoltura
con il primo progetto per lindividuazione e la selezione dei Materiali di
base ai sensi della Direttiva 1999/105/CE e del D.Lvo 386/2003 Attuazione della direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei
materiali forestali di moltiplicazione.
On. Daniela Nugnes
Assessore all'Agricoltura della Regione Campania
Premessa
una bella selva solo di alti, e folti cipressialberi s grossi e grandi
da quali non poca utilit e comodit si cava, poich vi si tagliano legni fuor
di modo lunghi, larghi ed odoriferi. Cos descrive il Bosco degli Zappini
di Fontegreca Gian Vincenzo Ciarlante, arciprete della cattedrale di Isernia, nellopera Memoria historica del Sannio del 1644, mentre le prime
notizie storiche sul sito risalgono addirittura al 1506. Il Bosco degli Zappini
dunque ieri, oggi e domani
Limportanza dovuta al fatto che siamo di fronte a una formazione
assai interessante perch rappresenta lunico esempio in Italia di un bosco
costituito esclusivamente da individui della variet horizontalis. La cipresseta presenta molteplici peculiarit di elevato interesse scientifico. Ed
per queste sue caratteristiche che stato possibile inserire, come argomento di interesse scientifico e pratico, lo studio del Bosco degli Zappini
in due progetti comunitari Interreg III B Medocc (Cypmed) Les cyprs et
leur polyvalence dans la rhabilitation de lenvironnement et du paysage
mditerranen(2000-2004); Interreg III C Medocc (Medcypre) Utilisation
du cyprs dans la sauvegarde de lconomie rurale, de lenvironnement
et du paysage mditerranen: prvention et gestion des risques naturels(2004-2007). I risultati raggiunti con questi finanziamenti provenienti
dallUnione Europea, hanno permesso al Bosco degli Zappini di ricevere
la connotazione di un bosco di pregio, autentico gioiello di inestimabile valore naturalistico del Parco Regionale del Matese. Una cipresseta naturalizzata per la sua origine e stabilit nei secoli, perch costituita da soli
cipressi di tipo orizzontale, come quelli presenti nelle aree naturali in Grecia ed in Turchia, perch ha una rinnovazione consistente negli anni. Per
tutte queste peculiari caratteristiche il cipresso di Fontegreca sta rivestendo e suscitando un grande interesse scientifico, economico e sociale.
Il risultato pi eclatante e di valenza economica indiscussa liscrizione
nel luglio 2007 del Bosco degli Zappini nel Libro Regionale dei Materiali di
Base (LRMB) (Decreto Dirigenziale n. 167 dell 11/07/2007 della Regione
Campania). Il raggiungimento di questo obiettivo, ha permesso di formalizzare una convenzione tra Comune di Fontegreca, Corpo forestale dello
Stato - Ufficio di Biodiversit di Caserta e Regione Campania per concretizzare quanto previsto nel richiamato decreto dirigenziale e cio: selezione
delle Piante Madri superiori, costituzione di un arboreto clonale per la pro5
Marco Fusco
La cipresseta di Fontegreca strettamente legala alla chiesa di Santa Maria detta per l'appunto dei Cipressi, dove custodita l'immagine della Madonna dei Cipressi che fu rinvenuta, come vuole la leggenda, in una grotta, posta in luogo inaccessibile, nel bel mezzo
della cipresseta.
8
Localizzazione
Il fiume Sava, affluente di sinistra del Volturno, dopo un percorso sotterraneo di oltre due chilometri, riappare in localit Vallone San Pietro in una
gola scavata fra grandi dirupi di natura calcarea e con versanti assai ripidi.
10
Sulla sponda sinistra sul lato occidentale da alcuni decenni si sta riscontrando una diffusione costante di cipressi, del tutto assenti negli anni
addietro (Di Fusco, 2001). Per questi motivi nel versante di sinistra il popolamento di cipressi ha una densit inferiore a quella sulla sponda destra,
ma in ottime condizioni vegetative.
Al nucleo centrale della cipresseta (circa 40 ettari) si deve aggiungere
una zona di transizione di circa 75 ettari. Nellultimo cinquantennio il cipresso si sta diffondendo, anche se lentamente, lungo la Valle delle Conche, situata ad occidente del Monte dei Cipressi, per le favorevoli
condizioni del terreno e del microclima.
Anche se con qualche difficolt il cipresso sta penetrando negli ex coltivi abbandonati dallagricoltura ed adiacenti alla Cipresseta. La diffusione del cipresso in questa zona anche dovuta allassenza di disturbi
antropici. La cipresseta appartiene sia a proprietari privati che ad istituzioni pubbliche.
Il Corpo forestale dello Stato UTB di Caserta ha presentato un progetto
nell'ambito del Life+Nature per la salvaguardia e valorizzazione del bosco
degli Zappini.
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Caratteri ecologici
Clima
Il clima del territorio del Comune di Fontegreca caratterizzato da inverni miti e estati tendenzialmente calde (temperatura media mensile dei
mesi estivi oscilla da 25 a 30C), con piogge abbondanti estive (150 mm).
La piovosit media annua di circa 1350 mm, con forti oscillazioni annuali
(da 960 a 2100 mm). La piovosit mensile massima si registra nel periodo
Novembre-Dicembre (circa 200 mm), mentre a Gennaio-Febbraio si aggira
sui 150 mm. Nel periodo estivo le precipitazioni diminuiscono sensibilmente
(60 mm a Giugno, 40 mm a Luglio e 60mm ad Agosto), ma queste piogge
risultano sufficienti per garantire un buon accrescimento estivo del cipresso.
Dalle osservazioni sulla vegetazione spontanea della Cipresseta, possiamo affermare che il Bosco degli Zappini si trova lungo una fascia di transizione tra il limite superiore della zona del Lauretum freddo (Lauretum
fascia fitoclimatica basale, pi calda, caratterizzata dalla presenza dellalloro
e di altre specie mediterranee) e la soprastante zona del Castanetum caldo
(Castanetum fascia fitoclimatica intermedia situata al di sopra del Lauretum)
con piogge estive. Lanalisi dei dati climatici, che mettono in evidenza un
lungo periodo umido ed unestate con piogge, indicano che lambiente della
Cipresseta quello classico di transizione tra larea mediterranea delle sclerofille sempreverdi e quella propria delle latifoglie decidue.
Esposizione, geologia e litologia
Il Bosco degli Zappini situato sulla Montagna dei Cipressi tra 330 ed
i 650 m s.l.m. La stazione ha pendenze medie rilevanti con oscillazioni dal
35 al 100%. Queste ultime si incontrano soprattutto sui versanti solcati dal
fiume Sava. Le esposizioni prevalenti della cipresseta sono quelle sud e
sud-est, mentre sul versante di sinistra della Sava sono ad ovest.
Dal punto di vista geologico opportuno ricordare che la dorsale Fontegreca-Capriati costituita da dolomie (rocce calcaree costituite da un
carbonato doppio di calcio e di magnesio), cristalline biancastre, da calcari
dolomitici e da dolomie contenenti fossili. Queste rocce sono attribuite allera del Triassico. Lo spessore dolomitico considerevole e dellordine di
400-500 m. Su questo complesso poggiano rocce conglomerate del Cretaceo superiore. Il profilo termina con terreni miocenici. In conclusione, il
territorio della cipresseta, pi profondo e sviluppato dove la densit dei ci13
Cipresseta mista
In questa situazione al cipresso sempre di tipo orizzontale si associano
specie arboree ed arbustive.
Queste specie associate sono pi frequenti lungo il corso del Sava, che
mitiga leffetto dellaridit estiva e favorisce la formazione di terreni alluvionali fertili. In questa striscia di superficie boschiva tra lalveo del
fiume e le scoscese scarpate sono reperibili numerose specie erbacee,
arbustive ed arboree.
Lelenco e la loro illustrazione sono riportate nellAllegato 1 e citate nel
capitolo La cipresseta e la ricerca.
Dallesame della composizione floristica associata alla cipresseta risulta
unabbondante presenza di specie di provenienza orientale, di latifoglie
di origine sud-europea e di sclerofille mediterranee.
15
17
18
La Cipresseta e la ricerca
Come gi descritto, la Cipresseta di Fontegreca ha una storia antica,
mostra un perfetto adattamento alle condizioni pedoclimatiche della stazione con unabbondante rinnovazione naturale, costituita da circa
140.000 cipressi su 70 ettari tutti con una forma della chioma di tipo orizzontale, come avviene esclusivamente nelle aree naturali greche e turche,
non stata rilevata la presenza di attacchi da Seiridium cardinale mentre
i danni da insetti sono presenti ma trascurabili.
Dal 1999 ad oggi stata costante liniziativa di istituzioni territoriali e
scientifiche prima italiane ed in seguito anche europee per fare emergere
limportanza naturalistica del Bosco degli Zappini in Europa. Sempre nel
1999 fu stilata una convenzione tra il Comune di Fontegreca e lIstituto per
la Protezione delle Piante del CNR, che prevedeva soprattutto la realizzazione dellinventario di tutti i cipressi per definire il loro stato sanitario.
In modo inatteso nessuna
pianta risultata essere attaccata dal cancro del cipresso.
Questo risultato veramente
straordinario perch il cancro
del cipresso endemico e sta
devastando le cipressete, gli
impianti forestali artificiali e le
fasce frangivento in tutti i paesi
mediterranei con danni economici ed ambientali ingenti.
Poich questa malattia gi
presente nel circondario di Fontegreca sui cipressi colonnari
(Cupressus sempervirens var.
pyramidalis) introdotti nel territorio del Comune e del Parco
Regionale del Matese per scopi
ornamentali, vi il reale pericolo di una penetrazione del
patogeno nella Cipresseta con danni consistenti alla vegetazione ed indiretti sulla protezione del suolo dallerosione.
Per scongiurare eventuali danni, la ricerca si preoccupata delle possibili minacce, che possono mettere in crisi la Cipresseta ed in collabora19
zione con istituzioni locali e regionali stata messa a punto una serie di
iniziative riguardanti soprattutto:
A. Monitoraggio ambientale;
B. Valorizzazione della Cipresseta negli aspetti scientifici, socio-economici e naturalistici.
A. Monitoraggio ambientale
Nel 1999 lIPP in collaborazione con il CFS UTB e la Comunit Montana
del Matese ha iniziato un inventario dellesistente.
A.1 Stato fitosanitario della Cipresseta
Per quanto riguarda i cipressi del Bosco degli Zappini stato effettuato il
controllo dello stato sanitario per monitorare lattacco di patogeni ed insetti.
La pi devastante malattia, causata da Seiridium cardinale, del cipresso
risultata assente per i cipressi presi in esame. Relativamente agli attacchi
da insetti, insignificante la presenza dellafide del cipresso (Cinara cupressi) mentre pi significativo lattacco del coleottero del cipresso (Phloeosinus aubei). I coni del cipresso sono stati controllati a campione per
almeno due motivi: sia perch la produzione di coni viene ridotta anche in
modo drastico da attacchi di tortricidi ed acari, da calcididi ed in modo minore da altri insetti, sia perch alcuni di questi insetti sono responsabili
della diffusione del cancro aumentando la quantit di inoculo del patogeno.
Nella Cipresseta stata notata, oltre a quella frequente di Ph.aubei, la
presenza sui coni di Orsillus spp.
Losservazione che negli impianti artificiali di cipressi ornamentali del circondario di Fontegreca presente il cancro del cipresso e che sia nella
Cipresseta che ai margini della stessa vi sono cipressi di specie esotiche
spesso suscettibili al cancro, vi un reale pericolo che il patogeno possa
venire a contatto con i cipressi della Cipresseta. Per questo motivo stato
deciso di studiare il livello di resistenza della popolazione e dei singoli cipressi. Nel frattempo sono stati tenuti a Fontegreca due corsi di formazione
per addestrare il personale tecnico al riconoscimento dei parassiti pi pericolosi per il cipresso e di possibile introduzione nella Cipresseta.
A questo proposito, nellAllegato 2 di questo volume viene riportato lo stato
fitosanitario della Cipresseta e vengono descritti brevemente, ma in modo
esaustivo, i parassiti che potrebbero danneggiare la stessa.
A.2 Specie arboree ed arbustive associate alla Cipresseta
Il Bosco degli Zappini costituito da cipressi disetanei in parte in purezza
20
Carpinus orientalis
Quercus pubescens
Fraxinus ornus
Ostrya carpinifolia
Quercus ilex
Quercus cerris
Salice
Pioppo bianco
Fico
Gelso bianco
Olmo campestre
Acero campestre
Acero trilobo
Acero napoletano
Olivo
Ontano napoletano
Salix spp
Populus alba
Ficus carica
Morus alba
Ulmus minor
Acer campestre
Acer monspessulanum
Acer opalus var. obtusatum
Olea europea
Alnus cordata
Lungo il fiume Sava su terreno alluvionale e pi fertile si assiste ad una maggior presenza di specie associate, che arricchiscono il valore naturalistico
della Cipresseta aumentando considerevolmente la diversit genetica.
Oltre alle specie arboree su indicate, sono segnalate anche le seguenti:
21
Coronilla emerus
Juniperus oxycedrus
Cistus incanus
Melichrysum italicum
Spartium junceum
la seconda: le condizioni pedoclimatiche della stazione sono tali da rendere difficile linsediamento del patogeno e comunque impedire ogni
possibile sviluppo della malattia;
la terza: il S.cardinale, agente della malattia, non ancora arrivato in
Cipresseta a contatto con i cipressi.
Il lavoro di ricerca per verificare queste tre ipotesi stato particolarmente
complesso, lungo ed oneroso, ma fondamentale conoscere il livello di resistenza al cancro della popolazione di cipressi a Fontegreca. La ricerca in
tal senso iniziata nel 1999, finanziata dallIPP e dal Comune di Fontegreca, che con una convenzione con lIPP si assunto lonere di coprire le
spese relative alla permanenza a Fontegreca del personale IPP. A dicembre
1999 sono state scelte random 120 cipressi adulti seguendo le norme
IUFRO (distanza tra le piante scelte almeno di 100 m per evitare cipressi
imparentati tra loro, perch a causa della consistente rinnovazione naturale le piante intorno al cipresso adulto possono essere pieni fratelli o mezzi
fratelli). Da questi 120 cipressi sono state prelevate dalla parte pi alta della
chioma 30 marze sufficienti per innestare in vivaio 24 semenzali ed avere
circa 15 piante innestate per candidato. Dai cipressi che avevano anche
coni, questi sono stati raccolti e una volta aperti ne sono stati raccolti i semi.
Le marze sono state innestate a dicembre 1999-gennaio 2000 a Pistoia,
mentre i semi sono stati seminati a Maggio 2000 nelle serre sperimentali
dellIPP. Il lavoro di campionamento di cipressi continuato nel dicembre
del 2000 selezionando 80 candidati e nel dicembre del 2001 altri 50.
Le piante innestate dopo 10 mesi dallinnesto venivano travasate in vasetti
di 18 cm e dopo un anno di accrescimento in vivaio: 5 piante innestate per
candidato sono state messe a dimora a Roselle (Grosseto) ed altre 5 a
Cannara (Perugia). I semenzali 2-0, derivati da 140 piante madri, sono stati
piantati sempre nelle 2 localit: 10 semenzali per candidato e per localit.
Dopo tre anni dallimpianto le 2500 piante innestate ed i 2800 semenzali
sono stati inoculati artificialmente con micelio di S. cardinale dove il diametro del tronco raggiungeva la dimensione di 1 cm e sempre ad esposizione
nord. stato rilevato lattecchimento dellinfezione e nel caso positivo la
progressione dellinfezione stata seguita con due rilievi ogni anno.
I rilievi ottenuti dalle infezioni artificiali con micelio del patogeno eliminano
con certezza lipotesi che il popolamento dei cipressi di Fontegreca possieda unelevata resistenza di base al cancro. Infatti dalla prova di inoculazione delle 5 piante innestate per ognuno dei 250 candidati sia a Roselle
che a Cannara risultato che:
210 candidati sono suscettibili allinfezione
84,0%
23
13,2%
0,8%
2,0%
Ulteriori letture negli anni hanno messo in evidenza un leggero spostamento di alcuni candidati da intermedi a resistenti. Questi dati sono indicativi per dimostrare che il popolamento di Fontegreca presenta una
percentuale di candidati suscettibili al cancro, intermedi e resistenti del
tutto simile a quella da noi riscontrata in altri popolamenti italiani, francesi
e greci (rispettivamente 85% suscettibili, 14% intermedi e 1% resistenti).
Le prove di inoculazione di 20 semenzali per Pianta Madre hanno dato risultati di pi difficile interpretazione ed inficiati dal fatto che i semenzali ottenuti da seme prelevato su piante madri resistenti al cancro possono
derivare da polline proveniente da piante suscettibili al cancro che sono
generalmente di gran lunga pi numerose di quelle resistenti o intermedie. Questo ultimo fatto pu alterare il giudizio sul livello di suscettibilit al
cancro delle 140 piante madri considerate. Come consiglio sempre opportuno raccogliere i coni da piante madri resistenti al cancro anche se ottenuti per libera impollinazione. Occorre per tener presente che la
percentuale di semenzali resistenti al cancro ottenuti per libera impollinazione da candidati resistenti sempre notevolmente inferiore a quella di
semenzali derivati da incroci intraspecifici controllati tra due candidati resistenti al cancro, che oscilla intorno al 17% di semenzali resistenti.
Il risultato ottenuto dallinfezione artificiale indirizza sempre pi verso la
costituzione di un Arboreto Clonale per la produzione di seme costituito
da candidati, quando possibile, che siano tutti resistenti al cancro e con
caratteristiche morfofisiologiche plus.
Inoltre, i risultati dellinfezione artificiale dei cipressi innestati sembrano
confermare lipotesi 3, secondo la quale il S.cardinale non sarebbe ancora
giunto a contatto con i cipressi del Bosco degli Zappini, mentre lipotesi 2,
che prevede che linsediamento e la progressione nei tessuti del patogeno
siano ostacolate ed impedite dalle condizioni pedologiche e climatiche
della stazione, difficile da verificare, perch per una verifica seria occorrerebbe introdurre linoculo del patogeno con infezioni artificiali di giovani
piante nella Cipresseta stessa.
Per una valutazione scientifica della Cipresseta, importante conoscere,
oltre al livello di resistenza al cancro dei singoli candidati, come ognuno di
questi riesca a trasmettere alle discendenze caratteri come la resistenza
al cancro, ladattabilit a certi ambienti, i ritmi di accrescimento, larchitet24
Fig. 1 - Variabilit genetica dei popolamenti di cipresso mediterranei. Ogni cerchietto rappresenta
un popolamento. I colori diversi indicano differenze genetiche.
26
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
POPOLAZIONE
Bolzano
Trento
Merano
Rovereto
Toblino
Riva del Garda
Arco
Bagno a Ripoli
Mondeggi
Antella
Fontegreca
Aydin
Fethyie
Kapitas
Incircik
Ulupnor
Beskonak
Altinkaya
Anopoli
Therisson
Skaphia
Samos
PAESE
Italia
Turchia
Grecia
LATITUDINE
11.35
11.12
11.18
11.04
10.98
10.85
10.89
11.32
11.32
11.32
14.19
27.26
29.12
29.64
29.99
30.57
31.21
31.10
24.02
23.99
25.92
26.98
LONGITUDINE
46.49
46.07
46.65
45.88
46.05
45.89
45.92
43.75
43.75
43.75
41.46
37.87
36.62
36.20
36.24
36.60
37.16
36.92
35.51
35.39
35.15
37.78
28
Gli svantaggi sono relativamente pochi e controllabili. Per ridurre leffetto dellautofecondazione (quando il polline di un clone feconda i fiori
femminili dello stesso clone) sui semi e sui relativi semenzali lArboreto
Clonale deve essere costituito da diverse ripetizioni (blocchi), possibilmente distanti tra loro.
Ogni blocco deve avere una sola pianta innestata per ciascun clone in
modo da avere la massima distanza possibile tra le piante innestate dello
stesso clone ed avere di conseguenza nelle discendenze un minore tasso
di consanguineit.
31
N PROGRESSIVO
IN ARBORETO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
N PIANTA
MADRE
3370
3371
3372
3375
3378
3379
3390
3393
3397
3404
3409
3410
3411
3413
3422
3430
3432
3443
3444
3445
3460
3479
3485
3487
3599
3606
3618
3640
3642
3649
NUMERAZIONE
PIANTE NEL BOSCO
DEGLI ZAPPINI
1
2
3
6
9
10
21
24
28
36
41
42
43
45
54
63
65
76
77
78
93
112
118
120
150
157
169
191
193
200
Tab. 2 - I cloni selezionati sono indicati nellArboreto da 1 a 30 (1 colonna), ognuno inserito nel Registro delle Piante Madri dellIPP (2 colonna) e riferito alla numerazione dei
candidati scelti nel Bosco degli Zappini (3 colonna)
32
Fig. 2 - Schema disegno sperimentale utilizzato per costituire larboreto clonale da seme
33
A seguito dei risultati ottenuti nei test con inoculazione artificiale con
micelio del patogeno e nei test sullaccrescimento e funzionalit delle
piante a Roselle e Cannara, nel 2008 stato deciso di scegliere per lArboreto Clonale 30 candidati che presentassero alcuni resistenza al cancro
ed altri valori intermedi di tolleranza, ma tutti con ritmi di accrescimento
considerevoli e con la forma della chioma di tipo orizzontale. Con il CFSUTB sono stati presi accordi precisi di come sistemare il terreno, messo a
disposizione dal Comune di Fontegreca. E stato elaborato un protocollo
che prevedeva la costituzione di 9 ripetizioni a Fontegreca e 2 nel vivaio
Pino Amato di Baia Latina gestito dalla Regione Campania.
34
Da Pistoia, dove le piante sono state innestate, nel 2009 sono state trasferite nellazienda sperimentale dellIPP a Firenze ed invasate in vasetti
di 18 cm. Nellaprile-maggio 2010 tutte le piante sono state trasferite al vivaio Pino Amato di Baia Latina (CE). Le piante sono state messe a dimora
nellappezzamento messo a disposizione dal Comune di Fontegreca per
formare lArboreto clonale e presso il vivaio regionale Pino Amato a partire dal 7 settembre 2010.
La sopravvivenza dei cipressi innestati stata quasi del 100%. Le
poche piante morte ed alcune con crisi di crescita sono state sostituite con
cipressi dello stesso clone.
Ogni pianta, semestralmente, stata misurata in altezza ed in diametro
a 30 cm da terra da personale del CFS - UTB. I rilievi hanno riguardato
anche la presenza di fiori maschili e femminili e eventuali attacchi parassitari.
LArboreto Clonale di Fontegreca ancora in fase giovanile, ha iniziato
su alcuni candidati a produrre fiori maschili e femminili.
35
Larea ricade nel perimetro del Parco Regionale del Matese, nel SIC IT
8010013 Matese casertano e risulta contigua allarea ZPS IT8010026
Matese.
37
Si tratta di un consorzio forestale di Cupressus sempervirens var. horizontalis di estremo interesse sia dal punto di vista genetico che biogeografico: la cipresseta infatti una espressione di foresta montana di
ambiente paleo mediterraneo a clima aridissimo ed stata riconosciuta
bosco da seme regionale.
In particolare gli obiettivi specifici, individuati dal C.F.S., sono i seguenti:
tutelare la formazione Cipresseta di Fontegreca, unico esempio in Italia meridionale di cipresseta naturalizzata di Cupressus sempervirens
var. horizontalis;
tutelare la fauna prioritaria presente nellarea;
conservare gli habitat umidi di grande importanza (pozze, cascate) presenti lungo le sponde del fiume Sava;
rimuovere gradualmente i rimboschimenti della specie alloctona Cupressus arizonica effettuati in passato;
sensibilizzare la popolazione locale ed i turisti sul valore naturalistico e
culturale della cipresseta di Fontegreca;
realizzare il piano di gestione naturalistica della cipresseta;
sviluppare tecniche di conservazione ex situ dellecotipo del cipresso
di Fontegreca e realizzare un arboreto per la produzione di seme dlite;
promuovere una fruizione leggera e sostenibile per consentire uno sviluppo locale durevole fondato sul turismo di qualit ;
prevedere interventi diffusi di messa in sicurezza del territorio, quali ripristino di sentieri e prevenzione degli incendi boschivi.
38
Detti lavori sono consistiti nellestirpazione, lungo i margini dellappezzamento di terreno, della Robinia pseudoacacia; nella sistemazione dei
muretti a secco esistenti anche al fine di convogliare le acque meteoriche
verso il torrente Sava; nella realizzazione di una staccionata in castagno
lungo tutto il perimetro dellarea; nellapposizione di tabellonistica con descrizione degli interventi.
40
Lobiettivo quello di inserire, come per la Cipresseta, larboreto clonale nel Libro regionale dei materiali di base della Campania.
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Nel caso poi che si sia verificato un inquinamento verde da parte di polline
di cipressi esterni allArboreto si deve intervenire allargando la fascia di protezione intorno allArboreto mediante labbattimento dei cipressi presenti.
Conclusioni
Malgrado che dal 1999 ad oggi la partecipazione delle istituzioni locali
alla gestione della Cipresseta siano state saltuarie e di scarsa rilevanza finanziaria, grazie allostinazione del Comune di Fontegreca, agli interessi
scientifici da parte dellIPP-CNR ed alla partecipazione di strutture per la gestione della Cipresseta, sono stati ottenuti fondi europei con i due progetti
CypMed e MedCypre e recentemente fondi regionali mediante la Convenzione con la Regione Campania per la costituzione dellArboreto Clonale.
Attualmente Fontegreca per la sua Cipresseta e per il suo Arboreto Clonale
introdotta in un circuito nazionale ed europeo a carattere naturalistico.
Ma ormai tempo di un impegno costante dal punto di vista finanziario
e di personale coinvolto da parte di Enti regionali, in quanto non pi possibile portare avanti le numerose ricerche in essere per avere informazioni
tecnico scientifiche sulla Cipresseta e sullArboreto Clonale di Fontegreca.
Tali conoscenze sono la base per ogni operazione razionale e per trasformare i risultati ottenuti dai ricercatori e tecnici in ricadute economiche ed
ambientali.
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Normativa di riferimento
In campo forestale, lattivit di raccolta, lavorazione e distribuzione dei
materiale di propagazione stata regolamentata da specifiche normative
europee e nazionali che nel tempo si sono evolute.
A livello europeo, la prima norma in materia stata dettata dalla Direttiva 66/404/CEE del Consiglio del 14 giugno 1966 Relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione.
In seguito a questa direttiva, lo Stato italiano eman la Legge n. 269
del 16.05.1973 Disciplina della produzione e del commercio di sementi e
piante di rimboschimento con la quale dal 1973 al 2003 la materia venne
regolamentata. La legge, tra laltro, previde listituzione, presso il Ministero
dellagricoltura e delle foreste, Direzione generale per leconomia montana
e per le foreste, del Libro Nazionale dei Boschi da Seme (L.N.B.S.) in cui
vennero catalogati oltre 140 boschi da seme di varie specie diffuse su
tutto il territorio nazionale. Inoltre, furono previste procedure, registrazioni
e certificazioni per garantire la tracciabilit del materiale forestale di propagazione, dal momento della raccolta dei semi o altro materiale di propagazione, fino alla fornitura delle piante.
Altre norme nazionali seguirono la legge 269/73, tra queste il D.M.
15/11/1974 recante Registro di carico e scarico riguardante i materiali forestali di propagazione destinati ai rimboschimenti. Il D.M. 15/11/1974 recante Modalit di raccolta delle sementi delle specie forestali destinate al
rimboschimento.
Con il Decreto del Presidente della Repubblica 10 maggio 1982, n.
494, venne data attuazione alla Direttiva (CEE) n.75/445 relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione.
Con Decisione 1999/636/CE del 13 Settembre 1999 la Commissione
autorizz gli Stati membri ad ammettere temporaneamente la commercializzazione di materiali forestali di propagazione non rispondenti ai requisiti
prescritti dalla direttiva 66/404/CEE del Consiglio.
Altra norma europea importante la Direttiva 1999/105/CE del Consiglio, del 22 dicembre 1999, relativa alla commercializzazione dei materiali
forestali di moltiplicazione, recepita dallo Stato italiano con il Decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386 attuazione della direttiva 1999/105/CE
relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione.
Il D.L.vo 10.11.2003 n. 386, rappresenta attualmente la normativa di
riferimento in materia. Esso ha di fatto abrogato la legge 269/73 e introdotto, tra laltro, una novit: lindividuazione da parte delle Regioni dei bo50
schi da seme di interesse regionale, linserimento di nuove specie nellelenco di quelle soggette alla legge e la certificazione pi dettagliata dei
materiali di propagazione.
La Regione Campania con D.G.R. n. 3113 del 28/06/2002, ad oggetto:
Produzioni vivaistiche forestali nelle strutture regionali Individuazione di
Materiali di Base ha approvato un progetto che ha determinato, tra laltro,
lindividuazione e liscrizione nel Libro Regionale dei Materiali di Base
(LRMB), in conformit al dettato della Direttiva 1999/105/CE, di Materiali di
base (Boschi da seme) idonei alla raccolta di Materiali di propagazione delle
pi importanti specie forestali autoctone campane, nonch, la realizzazione
di una rete di Arboreti da seme, tra cui quello del Cipresso di Fontegreca.
Con la D.G.R. n.1228 del 10/07/2009 avente per oggetto: Conservazione e valorizzazione del Bosco degli Zappini del Comune di Fontegreca
Costituzione di un Arboreto Clonale da seme clonale ex D. Lvo 386/2003,
stato approvato il Progetto esecutivo che ha permesso di ottenere il
primo Arboreto da seme in Campania, partendo da materiale di propagazione presente nella Cipresseta di Fontegreca a sua volta inserita nel Libro
Regionale dei Materiali di Base nella categoria Selezionato.
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ALLEGATO 1
LE SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE PRESENTI NEL
BOSCO DEGLI ZAPPINI
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ALLEGATO 2
STATO FITOSANITARIO DELLA CIPRESSETA
Alcuni anni orsono (1999), ricercatori dellIstituto per la Protezione delle
Piante del CNR, che dal 1975 si stanno interessando del cipresso e dei
suoi parassiti, hanno visitato il Bosco degli Zappini.
La bellezza e la naturalit
di questa stupenda cipresseta hanno affascinato
anche loro che sono toscani, che hanno un
amore viscerale per il cipresso, albero della vita,
rustico e schietto. (fig.1)
Tutti i cipressi presenti
nel bosco sono stati esaminati in modo accurato
per definirne lo stato sanitario. Nessuna pianta della
stazione risultata essere
attaccata dal cancro del cipresso, la temibile malattia
causata dal patogeno fungino denominato Seiridium
cardinale. Questo risultato
- Il cipresso colonizza naturalmente anche gli
eclatante perch il can- Fig.1
speroni rocciosi pi acclivi.
cro del cipresso diffuso
ovunque e sta devastando le cipressete, gli impianti ornamentali e le fasce
frangivento, in tutti i paesi del Mediterraneo. I danni arrecati da questo microscopico fungo sono particolarmente severi in Toscana, dove il cipresso
presente in gran numero ed assume una notevole importanza paesaggistica, ornamentale, storico-monumentale e selvicolturale. (fig. 2)
I ricercatori sono preoccupati che questa malattia, del resto gi presente
nel circondario di Fontegreca su cipressi colonnari (C. sempervirens var.
pyramidalis), introdotti nel territorio del comune di Fontegreca e del Parco
Regionale del Matese per scopi ornamentali, possa penetrare nella cipresseta e creare danni consistenti alla vegetazione. Inoltre noto limpatto
distruttivo del cancro del cipresso, e la morte dei cipressi causata dalla
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Piante ospiti
Appartengono tutte alla famiglia delle Cupressaceae. Le specie pi colpite
fanno parte dei generi Cupressus (soprattutto C. macrocarpa, C. sempervirens, C. arizonica, C. lusitanica), Thuja e Juniperus. E risultato molto
sensibile al cancro anche librido x Cupressocyparis leylandii.
Distribuzione
Dalla California la malattia si diffusa lungo la fascia temperata, in tutte le
zone di coltivazione del cipresso dei due emisferi e oggi pu essere considerata pandemica (diffusa in tutto il mondo). (Fig.3)
Identificazione
I primi sintomi della malattia sono larrossamento e il disseccamento di
porzioni pi o meno ampie della chioma. Alla base dei getti disseccati
possibile osservare unarea necrotica depressa e fessurata (il cancro) dalla
quale generalmente fuoriesce resina. (Fig. 4)
In primavera e in autunno possibile osservare delle piccole pustole nere
(0.5-1.5 mm) dette acervuli, i corpi fruttiferi del fungo che producono le
spore (dette conidi) con cui il parassita si riproduce e diffonde. La temperatura ottimale di sviluppo del micelio e la riproduzione del fungo circa di
25C (Fig. 5, 6, 7).
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Fig. 6 - Colonia
di Seiridium cardinale cresciuta
in vitro su substrato artificiale.
Diffusione
I conidi, trasportati dagli schizzi dellacqua piovana, dal vento, dai roditori,
dagli uccelli ecc., si depositano sulle cortecce dove sufficiente la presenza di una piccola ferita per consentire loro di penetrare nei tessuti corticali della pianta e dare inizio a un nuovo processo infettivo. Alcuni insetti
(tra i quali i coleotteri Phloeosinus spp. e Laspeiresia cupressana) possono
assumere un ruolo attivo nella diffusione dei propaguli del fungo e nella
trasmissione della malattia soprattutto quando i cipressi colpiti raggiungono certe percentuali importanti (oltre il 20%).
Danni
La malattia causa il disseccamento progressivo della chioma, spesso a
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Altre malattie, in genere sporadiche e di minore pericolosit, possono colpire i cipressi, ma non sono state rilevate nella Cipresseta di Fontegreca
e nelle aree limitrofe. E invece necessario segnalare alcuni insetti, che attaccano in genere cipressi debilitati e talvolta sono vettori o diffusori del
cancro del cipresso.
La dannosit dellafide scaturisce sia dalla incessante e prolungata sottrazione di linfa che dalle sostanze tossiche immesse con la saliva nei tessuti dellospite nel momento in cui si nutre. I cipressi pi estesamente e
intensamente parassitizzati in occasione di forti attacchi possono anche
morire. Pi spesso la pronta capacit di ricaccio (il mettere nuovi germogli)
del cipresso comune consente, in stagioni successive, un lento ripristino
vegetativo con copertura dei rivestimenti fogliari danneggiati.
Esistono oggi molte sostanze chimiche
efficaci nel controllo dellafide del cipresso: fosforganici e carbammati di
vecchia registrazione, piretroidi, piretrine naturali e altri prodotti di origine
naturale, insetticidi afidici di sintesi
dellultima generazione.
Il successo nella lotta allafide, che richiede che sia raggiunto linterno delle
Fig. 10 - Le colonie dellafide avvolgono chiome ove iniziano a svilupparsi le colonie, legato comunque alla tempestia manicotto i rametti dei cipressi.
vit dellintervento. Si riescono ad
evitare danni al cipresso solo qualora si
intervenga al primo incrementarsi della
popolazione della Cinara, alluscita
dallinverno, quando inizia la fase riproduttiva. Interventi tardivi non impediscono affatto la comparsa dei seccumi
di foglie e rametti.
La presenza dellafide non stata rilevata sulle piante della Cipresseta di
Fontegreca. Lattacco dellafide reso
meno efficace sia per larchitettura dei
cipressi di tipo orizzontale che per le
condizioni climatiche in genere non favorevoli al suo sviluppo.
In cipressi ornamentali e su siepi nelle
varie zone intorno a Fontegreca stata
segnalata la presenza di Cinara cupressi.
Le specie di cipresso argentato (C. arizoFig. 11 - Arrossamenti sulla chioma cau- nica e C. glabra) sono particolarmente
suscettibili agli attacchi dellafide.
sati dallazione dellafide.
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3 mm
Fig. 12 - Esemplari del coleottero Phloeosinus aubei.
Fig. 15 - Chioma di cipresso con i tipici rametti secchi e penduli in seguito allazione
del coleottero che scava gallerie nutrizionali.
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Fig. 16 - sx: rametto disseccato in corrispondenza del punto dinoculo in seguito allavvio del processo infettivo; centro: cancro sul
fusto dopo circa un anno dallinoculazione;
dx: cancro attivo sul fusto dopo circa due
anni dallinoculazione.
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Fig. 17 - Cancri in cui si osserva una reazione da parte della pianta che cerca di chiudere
la lesione sul fusto.
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Fig. 18 - Comportamento di candidati scelti nel Bosco degli Zappini all'inoculazione artificiale con Seiridium cardinale
Fig. 19 - Cancri originatisi in seguito allinoculazione artificiale sul fusto. Sono evidenti le
spaccature, le deformazioni e lemissione di resina. Quando il cancro si sviluppa intorno al
fusto e uccide i tessuti lungo tutta la circonferenza, la parte di chioma soprastante si secca
e muore.
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