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S.

Tommaso d'Aquino
Opuscoli teologico - spirituali
Titolo originale dell'opera:
In symbolum apostolorum, scil. Credo in Deum, expositio.
In orationem dominicam, videlicet Pater noster, expositio.
In duo praecepta caritatis et in decem legis praecepta expositio.
In salutationem angelicam, vulgo Ave Maria, expositio.
Imprimatur : +Giovanni Canestri, Vicegerente Roma.
Quattro opuscoli che sono la registrazione stenografica di cinquantotto prediche
che nell'ultimo anno di vita san Tommaso d'Aquino volle tenere ai suoi universitari
e alla popolazione napoletana, dal pulpito di S. Domenico Maggiore.
Ne risult una delle quaresime pi! singolari negli annali della predicazione
cristiana, sia per la fama di santit" e la sicurezza di dottrina, sia per la personalit"
del protagonista e per lo stesso filo conduttore dei sermoni.
#omo profondamente $serio% fra Tommaso ideava gli schemi degli opuscoli
minori e delle omelie che avre&&e tenuto alla messa festiva con la medesima
coscienziosit" a cui si ispirava nei poderosi trattati' evitando cio( di proposito
artifizi e preziosit" retoriche, curiose trovate oratorie e sorprese ad effetto, per
puntare unicamente alla ricerca della )erit" pura e semplice.
Durante la quaresima del *+,- comincia a predicare al popolo in una forma di
catechesi organica. .ascia da parte il latino, che era lingua ufficiale per
l'insegnamento della teologia e nelle disputae tra i dotti, per esprimersi nel
dialetto appreso al tempo della fanciullezza nel castello di /occasecca.
0ommenta il 0redo, il 1adrenostro, l'Avemmaria e il Decalogo. .e ricchezze
teologali ed esistenziali della fede e della Scrittura che la sostiene, emergono da
$un linguaggio cali&ratissimo ma sempre alla portata di tutti%.
0inquant'anni appresso, alcuni testimoni daranno ancora l'impressione di
trovarsi sotto il fascino di quella sapienza, che era riuscita ad insegnare non solo
le verit" salvifiche ma a porre in risalto i legami tra teologia e vita.
Anche il lettore moderno, coinvolto in questa ricerca quasi dialogica della
verit", prova simpatia e gratitudine verso $maestro Tommaso%.

INTRODUZIONE
La lunga quaresima del 1273
2ra la prima volta che 3dati i suoi impegni professorali4 fra Tommaso dei
1redicatori poteva tornare al pulpito tutti i giorni, per un'intera quaresima. 5orse,
quest'uomo di quarantotto anni, avvertiva dentro di s6 avanzare il male
misterioso che presto lo avre&&e atterrato7 #n istinto soprannaturale pareva
sospingerlo a saldare nel miglior modo possi&ile il proprio de&ito sia verso la
popolazione studentesca, 3incom&eva su di lui come su qualunque docente di
teologia l'o&&ligo di tenere ai discepoli chierici un certo numero di sermoni4, sia
verso la citt" in cui, trent'anni avanti, aveva iniziato gli studi superiori e vestito
l'a&ito domenicano 3*+-89::4. ;noltre egli era tornato a Napoli, saltuariamente,
anche nei dieci anni 3*+<89=>4 in cui e&&e a esercitare il magistero in varie
localit" degli Stati della 0hiesa.
Adesso che l'attivit" universitaria gli concede un po' di respiro 9 essendo qui il
numero. degli iscritti ai corsi inferiore a quello degli studenti parigini, e avendo
perci potuto eliminare dal programma le pu&&liche dispute 9, san Tommaso
concepisce un ampio schema predica&ile, intorno ai seguenti argomenti' il Credo,
il Pater, il Decalogo e, quale &reve appendice, l'Ave Maria.
Ne parla egli stesso, aprendo il ciclo sui dieci comandamenti messi a raffronto
coi due precetti della carit"' $1er conseguire la salvezza, l'uomo deve conoscere
alcune nozioni di &ase' cosa de&&a credere, cosa desiderare e infine che cosa
fare. Alla prima esigenza ha risposto il 'Sim&olo', che raccoglie gli articoli
fondamentali della rivelazione, alla seconda la preghiera del '1adre nostro', e alla
terza, la legge di Dio% 3*4. Si pu agevolmente rilevare la loro coincidenza con
l'oggetto delle tre virt! teologali' fede, speranza, carit". Dunque diverse relazioni
legano le varie parti in un tutto organico, in una sorta di catechismo ragionato,
nonch6 avvalorato da innumerevoli citazioni della Scrittura, adattissimo alla
mentalit" e alla preparazione religiosa di quei cristiani del &asso medioevo.
Quattro, dunque, le serie di collactiones dedicate dal nostro quaresimalista alle
verit" salvifiche 3+4.
0he si tratti di prediche raccolte dalla viva voce, e non gi" di scritti didattici ne
di promemoria o di appunti destinati alla predicazione stilati di propria mano da
Tommaso 3quale fu il caso delle Dominicales, festivas et quadragesimales,
predicate prima del ;+=:4, ci risulta con sicurezza. 5ra 1ietro da Andria dichiara
che la sua raccolta contiene solo la registrazione di lezioni o prediche tenute dal
Santo' le chiuse sul tipo di $Dio ci aiuti in questo% o $;l Signore ?es! voglia
condurci alla vita eterna% richiamano le tipiche finali dei sermoni di ogni epoca@ vi
si aggiungano le testimonianze raccolte, in tal senso, durante i processi di
canonizzazione tenutisi rispettivamente il +* luglio 9 *> settem&re *-*8 nel
palazzo arcivescovile di Napoli e, dal *A al +A novem&re, nell'a&&azia di
5ossanova.
0i si domander"' ma la quaresima non durava, anche allora, una quarantina di
giorni7 Al che rispondiamo che tanto allora quanto oggi andre&&e fatta una
distinzione' gli oltre quaranta giorni che dal mercoledB delle ceneri 3detto
altrimenti in cpite jeiunii4 vanno al sa&ato santo costituiscono la quaresima
strettamente penitenziale, resa ancor pi! rimarchevole appunto dai digiuni, dalla
astinenza e dalla pienezza dei riti, sempre pi! significativi, della settimana che
culmina con la 1asqua. Tuttavia la stessa quaresima, preceduta com'era dalle tre
settimane di settuagesima, sessagesima e quinquagesima, veniva come a esser
preparata a sua volta da un periodo di am&ientazione liturgica.
Cr&ene, sapendo che avre&&e dovuto concludere le prediche in ogni caso non
oltre i primi due giorni della settimana santa 3per le ragioni che spiegheremo
appresso4, san Tommaso ne tien conto per la stesura di un preciso piano di lavoro.
2cco perch6 egli sta&ilisce di iniziare quegli incontri con i discepoli, fuori
dell'aula magna, e con la gente dei popolosi rioni che circondano la chiesa di S.
Domenico Maggiore, fin dalla lontana settuagesima. Sta&ilire in quale giorno
preciso ( difficile, ma non impossi&ile. 2scludiamo intanto che possa aver
cominciato il mercoledB delle ceneri. Tenendo presente che lo sviluppo delle
quattro serie di collactiones si articola per otto settimane e mezzo, contro le
consuete sei, san Tommaso dedic al commento del Credo *< incontri@ *A al Pater,
-+ al Decalogo e + 3o soltanto *4 all'Ave@ si ottiene il totale di <8 3o eventualmente
<>4 prediche. .a nota precisione di questo architetto del pensiero non si smentisce
neppure adesso.
0ompiamo un passo indietro onde spiegare il motivo per cui il : aprile del *+,-
si imponeva quale termine massimo. ;l regolamento universitario di quei tempi
prevedeva un incontro di cultura religiosa tra magister e studentes, al mattino
della domenica o di altri giorni festivi' e si aveva il cosiddetto sermo@ la sera poi
esso veniva ripreso, magari succintamente, nella collactio o conferenza. Quando,
come nel caso dei temi quaresimali napoletani, si partiva da un determinato testo
da $esporre%, ossia da commentare in chiesa o nella sala capitolare, si aveva
allora la expositio.
Qualunque forma di predicazione per 3almeno in pu&&lico4 era impossi&ile ad
aversi negli ultimi quattro giorni della $settimana santa%, a causa delle funzioni
liturgiche e in particolare del cosiddetto $ufficio delle tene&re%, che iniziava calato
il vespro del mercoledB 3-4. ;l nome traeva origine dall'usanza di recitare il
mattutino riducendo progressivamente le luci, nel coro. Sul pres&iterio era stato
approntato un candeliere triangolare con quindici ceri@ fin dal primo salmo 9 in
quel triduo di meditazioni centrate sull'olocausto del 0risto 9, a una a una le
candele venivano smorzate e, giunti al quinto salmo delle laudi, spentesi le luci
nella navata, anche l'ultima fiammella spariva. Dal canto del enedictus sino
all'oremus conclusivo gli oranti restavano immersi cosB nella tene&ra completa.
0i detto, comprendiamo come, data la coincidenza tra l'ora della predicazione
e quella dell'ufficiatura corale, si imponeva un anticipo sull'avvio' intorno alla
domenica di settuagesima.
Tuttavia un'ultima considerazione ci costringe a soffermarci ancora sulla
questione. D vero che, diciamo cosB, graficamente la stesura delle prediche
quaresimali di fra Tommaso occupa <8 sezioni 9 dalle parole con cui comincia
l'expositio del $0redo% a quelle che chiudono il commento all'$Ave%. Ma (
appunto la estrema &revit" dell'ultima sezione, dedicata al $&enedetto il frutto del
seno tuo%, che induce a credere che l'intero commento all'annunzio, dell'angelo
a&&ia occupato non gi" due, &ensB una sola predica. D vero che notevolmente
corta ( anche l'esposizione del nono comandamento. Ma quel che ci fa pensare a
un ininterrotto discorso nel caso dell'$Ave% sono le parole stesse mediante cui le
due parti si legano' $;nsomma, ella fu li&erata da ogni genere di maledizione %
3:4@ e poi siccome ( quasi impensa&ile che l'ultima predica sia durata sB e no
quattro 9 cinque minuti, preferiamo pensare che l'intera quaresima di Tommaso
a&&ia occupato -> giorni di effettiva predicazione. .'appuntamento con maestro
Tommaso sotto il pulpito di S. Domenico Maggiore e&&e inizio il lunedB di
settuagesima 3= fe&&raio *+,-4, a meno che non si preferisca pensare a un giorno
intermedio di pausa.
Predica!ione dialettale
Dal &iografo ?uglielmo di Tocco sappiamo che Tommaso predic, anche
stavolta, in illo suo vulgari natali soli, ossia nella lingua che i d'Aquino parlavano
alloro paese e nel territorio della contea. .B per lB siamo portati a concludere che,
in tal caso, doveva trattarsi del dialetto campano@ anzi il Mandonnet si arrischia
pi! oltre' per lui c"est le dialecte campanien ou napolitain 3<4. ;potesi certo
suggestiva quanto, del resto, la scoperta che un genio della portata di maestro
Tommaso non avesse potuto s&arazzarsi delle inflessioni dialettali e di un parlare
tra i pi! caratteristici e fioriti della penisola@ anche se ci, prosegue il cronista,
dev'essere attri&uito $al suo diuturno concentrarsi nella contemplazione%.
.a materia ( delicata e complessa, sicch6 possiamo procedere al massimo per
induzione, mancandoci una diretta documentazione in materia.
;n primo luogo rammenter che madonna Teodora, la madre di Tommaso, era
una napoletana $verace%, ed ( sicuramente un fatto che avr" influito come di
consueto sui figli. Tommaso ha dunque imparato le prime parole 9 e le ha
&al&ettate da parte sua in napoletano. #n napoletano per che presto dovette
arricchirsi, e deformarsi, nei naturali contatti che legavano al castello gli a&itanti
di quel feudo che sorgeva nell'antica Terra di .avoro 3=4. Crdinariamente, ripeto, si
tende a classificare san Tommaso tra i santi meridionali, quando non ne facciamo
addirittura un concittadino di sant'Alfonso. Ma occorre precisare che Aquino e
/occasecca si trovano a met" strada tra /oma e Napoli 3cento chilometri in linea
d'aria dalla prima@ ottanta dalla seconda4, ad appena una trentina da 5rosinone. ;l
che ci porta in 0iociaria 3,4. Non intendo con ci far di Tommaso un romano, e
neppure un laziale in senso stretto@ vorrei soltanto porre sulla &ilancia i vari
elementi della questione.
Teodora gli parla in napoletano@ ma se a 0assino i monaci insegnavano nella
lingua di 0icerone, ( fuori di du&&io che durante le ricreazioni i suoi compagni di
collegio, provenienti in gran parte dal &asso .azio e dall'alta 0ampania 3senza
escludere il Molise sud9occidentale4, avranno riempito i chiostri dell'a&&azia d'un
pittoresco vociare dalle molte sfumature dialettali.
;n favore della preponderanza del napoletano nel volgare di Tommaso per c'(
un altro punto' ricorderemo cio( che egli trascorse gli anni dellEadolescenza a
Napoli. SeguB la parentesi tedesca e, soprattutto, francese@ Tommaso parla ormai
e scrive nel suo $discreto% latino. Dal *+,+ ( di nuovo a Napoli@ e la pittoresca
parlata materna 9 sia pure inframmezzata di locuzioni casertane e forse anche
ciociare 9 si rinfresca in quella memoria gi" tanto salda e scattante.
0i detto a mo' di premessa e volendo cercar di soddisfare 3ma in maniera
assai approssimativa4 la curiosit" di chi tentasse d'immaginarsi al vivo Tommaso
sul pulpito di S. Domenico Maggiore, possiamo solo aggiungere che un volgare
italiano sufficientemente definito, in quello scorcio del Duecento ancora non
esisteva.
Sare&&e facile citare, poniamo dalla Cronaca di Partenope 3>4, vasti squarci di
volgare due9trecentesco, ma ( linguaggio dotto, troppo aulico per la semplicit" di
fra Tommaso. Tutt'al pi! egli vi avr" fatto ricorso 9 cercando di metter assieme
qualche periodo alla meno peggio 9 in circostanze straordinarie, come la volta che,
immersosi in contemplazione durante il desinare anche alla presenza di un
sovrano 384, dovette formulare le sue umili scuse.
Sfogliando a caso il codice suddetto, ci troviamo di fronte un volgare pulito,
che a prima vista non sapremmo distinguere dal toscano@ solo ogni tanto un
termine, una preposizione, una silla&a finale, ne denunziano la4 matrice campana.
A titolo di esempio' dintro# quillo# mastro $icola# dui# mo"# viscovo# maravigliusi#
da%ll et da%qqua# celo.
Di contro va collocato un altro specimen, da una sacra rappresentazione
risalente a circa la met" del F;) secolo 3*A4. Qui i dialettismi sono romaneschi o
della provincia, e fan pensare all'influsso che, dal nord questa volta, dovettero
premere su Tommaso ragazzo, a Montecassino' $GHaccaria e AnnaI della volont
de Dio se contentavano# e ll"uno et l"altro annvano&&& '( c)omo t"aio ditto#
*l+sa,etta toa moglie te -arr o -iglio&&&. serr sancti-icato# nanti c)e jesc)a del
cuorpo# in eterno&&& 'o" vecc)ia ragricciata&&& 'err -igliolo de Dio e de ti# Maria&&&
/u# 0ovanni piccioliello&&& Li -ideli n"averanno pace. noi judei ne gannar1mo&&&
Alegr1mo e cant1mo&&& Per lo mondo se ne es,(glia 2113 #questa -ama s( verace4
jamo tucti in ,ona pace# Dio 'ignore noi laud1mo%.
Cra, ( precisamente nello stesso periodo in cui nascevano i primi capitoli della
Cronaca di Partenope 3ossia intorno al *-+<4 che il giovane Joccaccio prende
soggiorno a Napoli con suo padre, &anchiere di casa Jardi. 2&&ene, avendo egli
scritto a un amico una lettera semiseria e tutta in dialetto napoletano 3*+4, ci
piace chiudere questa parentesi linguistica citandone alcune espressioni che
faranno intendere al lettore non solo la notevolissima somiglianza con la lingua
che ancora oggi si parla da 1iedi grotta al )omero, da Spaccanapli alla )icari",
ma l'idioma che avr" risonato per anni negli orecchi 9 assorti quanto si voglia 9 di
fra Tommaso. #n &im&o dunque vi vien descritto come $"no ,ello -iglio mscolo#
ca dice la mammna c)e tutto s"assomiglia a lo patre&&&. lo c)i5 ,ello purpo ca
vid(ssivo mie%. 2 sempre scherzando, messer ?iovanni conclude' $6iglio mio# va"
sp(cciate# va4 ioca a la scola co" li !itielli%.
.a nostra indagine in qualche modo filologica deve arrestarsi qui, e forse
continuer" a sfuggirci una chiara risultante. Cgnuno potr" determinarla per
proprio conto. ;l lettore potr" ora 9 se vuole 9 da s6 dar corpo e, meglio, voce a
maestro Tommaso predicante se non in napoletano, almeno in un vernacolo
regionale &en accetto e familiare ai fedeli accorsi ad ascoltarlo nella quaresima di
S. Domenico Maggiore.

7l ricordo dei testimoni
Tommaso 3cosB lo ricordava chi, durante quella predicazione, non gli stacc lo
sguardo di dosso4 parla pacatamente, come si addice alla materia e a un
predicatore dal fisico massiccio, dal tratto solenne, quasi ieratico. ?li hanno
preparato sul pergamo uno sga&ello, ed egli parla seduto, con gravit"
magisteriale facendosi per intendere da ognuno.
?li occhi socchiusi o, a tratti, fissi verso l'alto a leggere dentro misteriosi
splendori, cominci a trasmettere, vorremmo dire a rifrangere sui fedeli la luce
della verit" che salva. .a comunica al popolo dopo averla esposta, nelle pagine
dei suoi trattati, mediante sottili distinzioni e argomentazioni persuasive, per i
dotti.
Quelle verit" di fede, rimaste nascoste ai massimi esponenti del razionalismo
d'ogni epoca, acquistavano adesso un'evidenza solare anche per la vecchierella
cristiana, a&&andonata pi! che mai durante l'ascolto, alla divina provvidenza.
Articolo dopo articolo, una pericope appresso all'altra, san Tommaso prese a
illustrare le ricchezze teologali ed esistenziali della fede e dei passi scritturistici
che la sorreggono, in un linguaggio cali&ratissimo ma sempre alla portata di tutti.
Al primo processo informativo, troviamo tra i convenuti il giudice napoletano
?iovanni di Jiagio' ( il testimone che dichiarer" d'aver sentito predicare $per oltre
dieci anni% fra Tommaso d'Aquino, e di essere stato suo familiare anche in
refettorio e nella cella del santo religioso.
1u darsi che ?iovanni sia stato uno dei minutanti presso fa curia locale7
Siccome poi il medesimo giovane seguiva allora i corsi di diritto presso lo 'tudium
retto dai domenicani, pu darsi che, dietro compenso, avesse ottenuto di
alloggiare nella foresteria del convento7 2E un'ipotesi.
Sta di fatto che ?iovanni di Jiagio forse pot6 occupare davvero uno dei posti in
fondo al grande refettorio, e pro&a&ilmente non avr" disertato quelle istruzioni
capitolari che, ordinariamente riservate ai religiosi e tenute dal priore, talvolta
possono essere state demandate al dotto e &uon fra Tommaso, incapace di
negarsi 3*-4.
Deponendo in qualit" di testimoni sulla vita di lui, ?iovanni di Jiagio, 1ietro
Jranca e ?iovanni 0oppa 9 cinquant'anni avanti, rispettivamente, uno studente in
diritto, un militare e un salariato del convento 9 pur trovandosi concordi
nell'attestare le virt! di fra Tommaso non sono altrettanto uniformi circa gli
argomenti trattati da lui in quella lontana quaresima del ',-.
0i pu essere stata una pi! o meno conscia ampli-icatio veritatis, ma in ogni
caso ci non sem&ra aver deformato la sostanza dei ricordi poich6 altre
testimonianze collaterali intervengono a ricomporre l'equili&rio. Mentre cio( da un
lato il giudice ricorda d'aver ascoltato Tommaso predicare sull'$Ave% per l'intera
quaresima, gli ultimi due rammentano 3senza per escludere positivamente
l'affermazione suddetta4 una inconsueta serie di sermoni quaresimali sul tema del
$1adre nostro%. Non ci pare che la contraddizione sia radicale. )olendo citare altri
esempi del genere, in cui la verit" si restaura nell'apporto integrativo di passi
paralleli, &aster" richiamarci al passo dell'evangelista Matteo 3*:4'
$Jeffeggiavano G?es!I anche i ladroni che erano stati crocifissi con lui%, mentre
sappiamo da .uca, con ricchezza di particolari, che gli insulti provennero soltanto
da parte di $uno dei ladroni% 3*<4.
0i che conta, agli effetti del valore testimoniai e, ( la piena concordanza
nell'attestare che san Tommaso predic, l'anno *+,-, argomenti peculiarmente
catechetici. $1er dei giovani laici, sentire un lungo commento sulle preghiere che
meglio conoscevano e che recitavano o sentivano recitare pi! spesso, doveva
impressionarli pi! delle spiegazioni del $Sim&olo% e del $Decalogo%, con cui
avevano minor dimestichezza% 3*=4.
.'attenzione di fronte al primo gruppo di prediche dev'essere stata
sufficientemente vigile, per smorzarsi magari verso il termine della seconda
settimana. 5requentare una quaresima predicata ( quasi sempre impresa per certi
versi eroica, al tempo della giovinezza... 2cco per in cartello un tema meno fuor
del comune, ecco le dieci istruzioni sul Pater, e possiamo immaginare che
l'applicazione mentale, cordiale, dei giovani uditori si sia fatta di &el nuovo
solerte, da non perderne una parola.
; trentadue sermoni dedicati al commento dei dieci comandamenti li avranno
interessati a intervalli, specie quando fra Tommaso scende a una casistica che
sem&ra riguardare da vicino la loro vita, goliardica e militare. ; nostri amici,
dall'aldil", ci vorranno perdonare se ipotizziamo oltre a quanto detto fin qui, anche
talune eventuali assenze a quella terza fase. Tuttavia non mancarono agli incontri
conclusivi' e di nuovo qualcosa si imprime a fondo nella loro memoria. Alla
concisa ma densa predicazione mariologica che prendeva lo spunto dall'$Ave%, col
passar degli anni 3e ne passarono una cinquantina4 dovettero associarsi tutti gli
altri riferimenti a Maria, che noi stessi troveremo disseminati in questo volume
3*,4. ;l ricordo di quell'$Ave%, cosB magistralmente analizzata, non perse la sua
posizione di rilievo nelle ricordanze del giudice, sovrastando altri particolari.
1otr" far meraviglia infine che, dopo aver dedicato cinquantasette sermoni
all'interpretazione dell'insieme di verit" che costituiscono per il cristiano
l'economia della salvezza soprannaturale, Tommaso a&&ia sentito il &isogno di
dedicare una o due prediche sul saluto dell'angelo a Maria. #n tale stupore non
sare&&e giustificato appena si rifletta che il Duecento ( il secolo dell'Avemmaria,
che fin dai primi decenni diventa preghiera universale nel mondo cristiano, su&ito
dopo quella rivolta al 1adre.
;l commento all'$Ave% costituisce la chiusa, non tanto logicamente quanto
devozionalmente necessaria da parte di questo domenicano, devoto della
Madonna al punto da cominciare le pagine dei suoi manoscritti con un attestato di
affetto per lei' Ave, Maria 3vedi gli autografi della Summa contra gentiles4. Se la
*xpositio in salutationem angelicam non ci fosse pervenuta attraverso la
documentazione scritta, ne avremmo potuto supporre lo stesso, quasi
necessariamente, l'esistenza 3*>4.

8na nuova catec)esi per adulti
Napoli faceva ressa attorno al pulpito di fra Tommaso d'Aquino, attrattovi dalla
fama della sua santit" e della eccezionale dottrina.
2gli partiva dalla convinzione che il 0redo rappresenti il compendio delle
Scritture sante, la sintesi della rivelazione, cui deve rifarsi la fede di ciascuno, dal
teologo al semplice fedele. .e verit" contenute nelle pagine della Ji&&ia sono
per, assai spesso, avviluppate in un contesto ampiamente discorsivo, n6 sempre
facilmente agevoli ad intendersi. 2cco dunque 9 spiegava maestro Tommaso 9
l'esigenza di raccogliere assieme i vari articoli in un $sim&olo% 3*84 onde le parti
siano intimamente, connesse tra loro@ e laddove risultino pi! ardue e inevidenti,
esse sono sottolineate da uno stacco. .'articolo della passione e sepoltura di
0risto ( distinto da quello circa la sua resurrezione, essendo diverse le ragioni che
ci conducono ad accettare la morte del Dio incarnato, da quelle che fan da
sostegno al suo risorgere 3+A4.
0omincia a profilarsi negli uditori l'ariosa e solida architettura del Credo' dai
praeam,ula -idei 3+*4 alle verit" trascendenti che si incentrano sulla grandezza di
Dio, dall'unit" e trinit" delle divine 1ersone alle operazioni $appropriate% a
ciascuna di esse, quali la creazione e l'azione molteplice della grazia santificante.
/iguardo all'umanit" del 0risto, passa in rassegna il concepimento e la sua
nascita dalla &eata )ergine@ la passione, la morte, la sepoltura@ la discesa agli
inferi, la risurrezione, l'ascensione al cielo e l'attesa del suo ritorno in qualit" di
giudice universale. .o spirito Santo, la 0hiesa, i sacramenti, le prospettive
escatologiche... #n affresco possente, che i cristiani convenuti al quaresimale
ammiravano con un senso di tremore e di rinnovata responsa&ilit".
0on l'inizio delle prediche sul 1ater il discorso si f(ce ancor pi! familiare@
l'attenzione dei presenti si acuB nella quotidiana scoperta di tanti e insospettati
tesori dentro quelle formule a&ituali e un tantino strapazzate.
Dal tempo della catastrofe compiutasi nel giardino dell'2den l'umanit" non
pregava, oppure schiudeva le la&&ra solo dinanzi a un idolo o per invocare i
demoni. 2d ecco il 0risto insegnarci il segreto della preghiera autentica, restituire
all'uomo il diritto alla speranza, la gioia che solo un orfano cui venga concesso di
ria&&racciare il 1adre pu comprendere, la tranquillit" di aver trovato nel 0risto
medesimo un maestro e un intercessore impareggia&ile.
2ppure, senza la parola di commento del santo teologo, la stessa preghiera al
1adre difficilmente sare&&e intesa, da noi, oggi, come modello perfetto di prece
fiduciosa, moderata e regolata nelle sue aspirazioni, fervente e umile, cui anela
forse senza saperlo il cuore umano.
.a terza serie di sermoni si present interessante per un altro verso' era il
commento al codice pi! infranto ma anche pi! sentito come vero e o&&ligante, nel
fondo delle coscienze. Tommaso e&&e modo cosB di toccare un'infinit" di concrete
situazioni e di scendere a conclusioni pratiche d'ordine morale o rituale,
indispensa&ili per dare all'umanit" 9 come ( nei disegni di Dio 9 il volto di una
societ" ordinata dall'alto verso fini supremi.
2ccolo, perci, prendere in esame tanto i precetti che ognuno percepisce
intuitivamente come dovere anche solo alla luce della pura ragione naturale,
quanto gli altri comandamenti che necessitano di pi! sottile indagine sapienziale,
e soprattutto quelli che l'uomo conosce attraverso l'insegnamento del Dio
rivelante.
5edelt", rispetto, servizio nei confronti del legislatore che provvede all'umana
collettivit" sono espressi dall'osservanza dei primi tre comandamenti 3$Non avrai
un altro Dio%, $Non nominare il nome di Dio invano%, $/icordati di santificare la
festa%4.
Seguono i doveri generali e quelli speciali, che ciascuno di noi ha verso il
prossimo' l'o&&ligo della riconoscenza riguardo ai &enefattori, riassunto
nell'em&lematico $Cnora il padre e la madre%@ l'o&&ligo di non danneggiare i
nostri simili attentando all'incolumit" altrui, oltre che alla propria 3$Non
uccidere%4, strumentalizzando la verit" 3$Non dire falsa testimonianza%4, o
insidiando la persona legata a un uomo dal vincolo dell'amore fisico9spirituale e
dalla funzione responsa&ile di propagare la prole 3$Non commettere adulterio%,
$Non desiderare la donna d'altri%4@ l'o&&ligo, finalmente, di rispettare i &eni
temporali che non ci appartengono 3$Non ru&are%, $Non desiderare la ro&a
altrui%4.
Nei precetti della legge divina ( racchiusa la massima sapienza, trasparente
anche nell'ordine esatto in cui essi si raccordano, poich6 ( proprio del sapiente
disporre le cose nel de&ito ordine e nella maniera pi! congrua possi&ile.
2sponendo i vari comandamenti dell'antica legislazione, Tommaso non trascura
di indicarne il nesso coi precetti della legge evangelica. Tutto si ricapitola in 0risto,
e in lui tutto acquista nuovo valore dalla li&ert" e dall'amore dei figli d'adozione.
2ra persuaso inoltre che se la solenne proclamazione della 1arola spettava al
diacono, e al sacerdote del medioevo la predicazione Kerigmatica 3una forma
elementare di catechesi al popolo4, apparteneva al vescovo e ai -ratres
praedicatores, che lo affiancano nel ministero pastorale, la predicazione omiletica,
essenzialmente dottrinale.
1erci, chiunque salga il pulpito, dovr" essersi dedicato allo studio e alla
contemplazione delle verit" salvifiche. San Tommaso nutriva ammirazione per
quelle figure che, nella storia della salvezza e della 0hiesa, potevano esser
paragonate alla lucerna che arde illuminando la notte. Di ?iovanni il precursore,
fra Tommaso aveva scritto' $;l suo animo, i suoi sentimenti erano infocati@
emanava fervore all'intorno... Taluni sono invece lucerne solamente in quanto
occupano un determinato posto nella 0hiesa, in quanto fu assegnato loro un
particolare officio@ ma in fatto di intima partecipazione Gall'impegno apostolicoI
sono lucerne spente. Non hanno in s6 il fuoco della carit". #na fonte di calore
infatti, se c'(, la si avverte ancora prima di individuarla localmente@ cosB l'uomo
che possiede la verit", viene segnalato dal fervore delle opere, innanzi che
cominci a parlare.
#na fiamma riscalda e splende... ?iovanni possedeva la luce, essendo stato
illuminato nel contatto col 0risto, e poi la diffondeva a gran voce, confermandola
infine con la rettitudine della vita.
;l predicatore della 1arola deve possedere tre requisiti' Lesser cio( fedele al
messaggio di verit" che ha ricevuto, chiaro nell'esposizione della medesima,
consapevole di essere stato chiamato al servizio di Dio, per cui eviter" di
finalizzare il suo ministero in vista di vantaggi personaliM 3++4.
Neppure quei tempi difettavano di predicatori astrusi nel linguaggio o per le
scelte degli argomenti. S. Tommaso, al contrario, lasciati da parte i preziosismi e
le tematiche peregrine, si attenne per tutta la quaresima *+,- ai pilastri della
fede e della devozione cristiana.
'entire cum *cclesia
Difficilmente si potre&&e sospettare che un testo poco esteso, quale quello
della predica sull'$Ave%, potesse o&&ligarci a un'ultima sosta, dopo quella
occasionata dalla famosa deposizione di ?iovanni di Jiagio. .'importanza
dottrinale ( adesso, senza paragone, assai maggiore. ;l testo 3relativo al modo e al
momento in cui la santa )ergine fu santificata4 si trova a p. +=>9=8, nota +:, e
preghiamo il lettore di integrarlo con quanto andremo qui esponendo.
Cr&ene, attraverso la consultazione accurata di *8 manoscritti 9 pienamente
accreditata dal Mandonnet 9 pare possi&ile ricondurre il testo alla sua autenticit"'
e il medesimo, dunque, andre&&e letto cosB' $GMariaI fu purissima sia quanto alla
minima colpa, giacch6 non cono,,e il peccato d"origine e non commise alcun
peccato, n6 mortale n6 veniale@ sia quanto alla pena%. .'importanza di una simile
ricostruzione, in favore della quale interviene il peso di autorevoli teologi, da
Nor&erto del 1rado al 1almieri, al /eiser, al ?arrigou9.agrange, a ?.1. /ossi 3+-4,
non ha &isogno di esser da noi sottolineata.
Si pu a questo punto parlare di un progresso, di un vero e proprio
ripensamento nel pensiero mariano del santo dottore7 Na mai inteso egli negare a
Maria, positivamente e inequivoca&ilmente, il privilegio dell'immacolato
concepimento o non piuttosto, anche nei testi pi! controversi 3lasciando cio( per
ora da parte le affermazioni che potre&&ero sonare risolutive, dello stesso
Tommaso4 egli si rivela preoccupato di nulla togliere all'affermazione paolina,
incontesta&ile, secondo cui $0risto ( il salvatore di tutti% 3+:47 Nella 'umma
t)eologica ragiona a questo modo' la santit" della &eata )ergine non si pu
pensare anteriore alla sua animazione. 1rimo perch6 la santificazione di cui
parliamo ( la purificazione dal peccato originale, ma la colpa si pu mondare solo
mediante la grazia, che pu esser recepita esclusivamente da una creatura
razionale. 2 poi, sempre considerandola prima dell'infusione dell'anima, la prole
concepita non ( suscetti&ile di colpa. Sicch6, se fosse stata santificata allora,
ossia avanti che possedesse un' entit" come persona umana attraverso la
recezione di una propria anima, Maria non avre&&e contratto il de&ito comune al
resto degli uomini, n6 avre&&e avuto &isogno della redenzione e della salvezza.
Dunque, non rimane che porre tale santificazione di Maria dopo la sua animazione
3+<4.
)ediamo d'intenderei meglio, riducendo per il lettore meno preparato la
complessa questione in termini accessi&ili. )isto nel contesto storico e dottrinale,
ogni passo che Tommaso ci ha lasciato in proposito 3anche se non sempre in
maniera esplicita4 ( ordinato a porre in risalto l'opera del 0risto redentore. Se
l'anima della &eata )ergine non fosse stata destinata al contagio del p6ccato
d'origine, 0risto perdere&&e la prerogativa di essere il salvatore di tutti, l'unico
che non a&&ia avuto &isogno di essere salvato.
Talvolta l'espressione suona rude e, a prima vista, tale da escludere riserve o
incertezze, come nel caso' $.a &eata )ergine contrasse il peccato originale, da cui
per fu mondata prima della sua nascita% 3+=4. Ma prendere in considerazione
l'ipotesi del peccato quale infezione non gi" effettivamente contratta &ensB da cui
non parre&&e possi&ile scampare, non offusca minimamente la persona di Maria'
essa, infatti, al pari di tutti noi, discendendo per via di generazione da altri figli di
2va, nell'atto di esistere in quanto persona avre&&e dovuto contrarre il de,itum
culpae, cui l'umanit" era condannata. #na inelutta&ilit" riguardante ciascun
mem&ro della stirpe umana 3escluso 0risto4, tranne il caso che non intervenga un
qualche speciale privilegio, capace di esplicare un effetto li&eratore.
Si &adi, non un privilegio qualunque. ;l $ 1recursore% 3?iovanni4 fu santificato
anch'egli nel grem&o materno, ma tre mesi dopo essere stato concepito' Maria,
l'unica 9 l';mmacolata 0oncezione come la proclama solennemente la 0hiesa
cattolica 9, fruB del &eneficio di una redenzione preveniente.
.'Angelico non adoper mai, e neppure cono&&e la formula a noi tanto
familiare, di un intervento divino $in previsione dei meriti di 0risto%@ tuttavia, fin
dagli inizi della sua carriera di teologo, Tommaso sem&r nutrire nell'intimo un
identico convincimento.
Nel primo li&ro del suo commentario alle quattro Sentenze di 1ietro .om&ardo,
il giovane professore aveva scritto' $.a &eata )ergine fu di tale immacolatezza da
autorizzarci a sostenere la sua immunit" tanto dal peccato d'origine, quanto da
quello attuale% 3+,4. 1osizione esplicita e netta, uscita dalla penna di maestro
Tommaso allo stesso modo di altre, opposte diametralmente ma solo
allEapparenza, che egli e&&e il coraggio di fare in ossequio alla dottrina ufficiale e
a un'equanime indagine teologica. Sino al rischio di venir frainteso.
.a sua mente vigile dovette accorgersi presto, o addirittura su&ito, che
un'affermazione tanto inconsueta avre&&e potuto condurre altri teologi a illazioni
inaccetta&ili, almeno entro il contesto della mariologia di quell'epoca. Non
sare&&e parso, allora, che Maria fosse l'unica creatura a non &eneficiare della
redenzione che sappiamo di portata universale 9 operata dal 5iglio7 2 secondo
quale modalit" la )ergine poteva essere stata oggetto di santificazione prima del
concepimento7
San Tommaso sem&ra perci preferire, per quanto possi&ile, nelle dispute e
negli scritti pi! sistematici, l'astenersi da un pronunciamento 9 in un senso o
nell'altro 9 di fronte all'interrogativo sul $quando% preciso Maria fu santificata. Se (
costretto a farlo, e lo si vedr" nel testo seguente, si esprime in modo da riferire
pi! l'opinione corrente che una personale convinzione' $Si ritiene che Maria sia
stata santificata Ocito post conceptionem et animae infusionemE% 3+>4. ;l suo
creditur espone una sentenza accettata da molti. ;l che corrispondeva a verit",
per la maggioranza dei teologi fino al secolo F;;;.
Tommaso proseguB la sua quieta meditazione@ quieta e sofferta, per l'alternarsi
forse ora dell'una, ora dell'altra prospettiva e delle rispettive implicazioni. Ser&
nitida la percezione di aver visto chiaro fin dall'inizio7 1rudente, con quel senso
della misura che lo contraddistingue, preferB sacrificarsi in materia tanto delicata
alla tradizione e all'atteggiamento pratico della 0hiesa che non cele&rava la festa
dell';mmacolata7 3+84 2 cosa sicura che fino a quel momento lo Spirito Santo non
aveva inondato di luce un segreto cosB arcano. 2 Tommaso sem&ra custodire
dentro di s6, per se stesso e nel corso di lunghi anni, il convincimento. Ne nutre
una silente devozione. 5ino a che, giunto al termine della para&ola terrena,
qualcosa o Qualcuno pare sospingerlo a ri&adire daccapo la primitiva, silenziosa
certezza che accuratamente aveva voluto disgiungere dal suo profondo sentire
cum *cclesia.
Sotto le nuove formule riaffiora la certezza personale che Maria non soggiacque
all'influsso del peccato d'origine 3anche se, cosa &en diversa, ella doveva esser
considerata inclusa nell'am&ito, universale come il genere umano, dei discendenti
da una coppia di progenitori moralmente falliti, che avevano riversato sull'intera
stirpe le conseguenze di un de,itum da saldare4. Maria, possiamo &en affermarlo
in quest'ordine di idee, e&&e &isogno d'essere redenta' ( questo il significato vero
dell'opera redentrice di 0risto, che santific sua Madre nell'istante in cui essa
veniva concepita. Maestro Tommaso optava per un sincrono confluire dell'anima
3cui 9 in linea di principio 9 necessitava la grazia santificante4 e della grazia
stessa7 Desideriamo confortare una simile tesi 9 sostanzialmente immacolatista 9
non cedendo a pregiudiziali antistoriche quantunque in &uona fede, ma
limitandoci a riportare gli ultimi testi di Tommaso, a poco pi! di un anno dalla sua
morte. D in questa direzione che vogliono condurci i suoi dettati estremi7
Si apra il Compendium t)eologiae 3*+,+9,-4, e vi troveremo' $GMariaI fu resa
immune non solo dal peccato attuale ma anche da quello originale, "in -or!a di
uno speciale privilegio"%3-A4. ;n questo termine, immunis, c'( solo la li&erazione
$cito post Gconceptionem et animae infusionemI %3-*4 e in tal caso come
spiegare l'immunit" sostenuta nel commento a 1ietro .om&ardo7 9 3-+4 o non
piuttosto il senso plenario di un aggettivo che, in latino ancora pi! che nella
nostra lingua, quando venga usato in forma assoluta importa esenzione,
privilegio, immunit" da tutto ci che contamina, e quindi immacolatezza7 ;l $cito
post% di Tommaso ha proprio ed esclusivamente valore temporale7 D lecito cio(,
alla luce di quanto detto fin qui e di quanto stiamo per aggiungere, eliminare dal
$cito post% ogni concomitanza d'ordine divino9intenzionale tra animazione del feto
e santificazione immunizzante7 ;l privilegio soltanto allora sare&&e davvero
singolare, facendo della sancti-icatio in utero l'estinzione del de&ito nell'istante
medesimo in cui i meriti di 0risto compiono, su colei che diverr" sua madre, il
primo effetto redentivo.
.a priorit" temporale dell'infusione dell'anima 3necessaria certo a costituire nel
grem&o materno quel nuovo essere4 non ( forse compati&ile con una arcana co9
priorit" salvifica, in simultaneo concorso7 #n interrogativo che viene ad
aggiungersi agli altri della vexata quaestio.
1rendiamo, infine, l'incompiuto commento di Tommaso al salterio 3tra l'otto&re
*+,+ e il = dicem&re successivo egli aveva commentato cinquantaquattro salmi4
dove, nell'esegesi del salmo *: a&&iamo, testualmente' $;n 0risto e nella )ergine
Maria non vi fu, assolutamente, la minima om&ra di peccato% 3--4. C neghiamo
l'autenticit" del testo 3e non ( lecito almeno finora4, oppure non possiamo
pretendere maggior chiarezza' omnino sine macula, pu tradursi in una sola
maniera' non macchiata, assolutamente incorrotta, tanto da poter essere posta al
fianco del 0risto, il Santo, l'intemerato per eccellenza.
Ma se non &astasse, poche pagine pi! in l", nell'esporre il salmo *-, Tommaso
riprende' $Dicendo dunque Gil salmistaI' 'Na sta&ilito nel sole la propria dimora'
3P4 intende affermare che G0ristoI a&it corporalmente nel Sole, ossia nella &eata
)ergine, la quale non cono&&e affatto l'oscurit" del peccato' quae nullam )a,uit
o,scuritatem peccati%.
Scrivendo che Maria non cono&&e affatto 3$non )a,uit%4 oscurit" di peccato (
cosa &en diversa che se l'Aquinate avesse scritto' $non aveva pi! 3non ha&e&at4%
tale oscurit" o intorpidimento morale nel momento in cui concepiva il 5iglio per
virt! dello Spirito Santo. ;nteressante anche la rigorosa analogia con la formula di
un testo agostiniano, citato sovente da san Tommaso' $GDominusI constat nullum
peccatum )a,uisse' sappiamo, cio(, che il Signore non cono&&e assolutamente il
peccato%.
;n entram&i i casi l'affermazione ( svincolata da qualunque limite temporale.
Maria, allora, splendette come il sole dall'istante medesimo in cui, concepita e
con9santificata, incominci a essere Maria.
'alvati dalla verit
.a lunghezza delle quattro collactiones varia in un rapporto diretto con le
intrinseche difficolt", dogmatiche e morali.
#na semplice scorsa &aster" poi a mostrare con ogni evidenza che l'ossatura
di quest'opera composita ( sostanzialmente scritturistica' in queste pagine si
possono contare oltre un migliaio di citazioni &i&liche.
;n effetti, da testi privi all'apparenza di qualunque difficolt" e magari di
peculiare interesse, Tommaso sa isolare tre o quattro termini, e d'incanto ecco
ampliarsi l'orizzonte e la portata dell'intero discorso. ;l lettore vedr" da s6 in quale
grado lEAquinate possedesse l'arte di scegliere una determinata auctoritas
3solitamente dalla Scrittura o dalla patristica4, per servirsene come punto di
appoggio o come connessione dinamica.
.o troveremo sempre coerente con la prima regola che egli raccomandava ai
confratelli predicatori' la salda adesione alla dottrina certa, onde non deviare dalla
verit". Si attiene alla parola rivelata, al dogma e al sensus *cclesiae, deciso a
svolgere il proprio ruolo di fedele interprete e di umile divulgatore. Si ha la
sensazione netta che Tommaso cerchi la verit" innanzitutto per un'insopprimi&ile
esigenza personale. 2gli prova ripugnanza di fronte a ogni sorta di oscurit". Di qui
la sua cura nel dividere e suddividere, e il lettore moderno di &uon volere finir"
per rilevarne l'intrinseco pregio.
Nell'esporre la sacra pagina, Tommaso si attiene il pi! possi&ile al senso
letterale, cui far" seguire un giudizioso impiego del significato morale e dei
sim&olismi tradizionali. Tutto il pensiero cristiano di Tommaso 9 la sua teologia 9 si
edifica in un sapiente ricorso alla 1arola.
.a predicazione viva si avvalora sul pulpito mediante l'uso dei gesti, delle
infinite tonalit" della voce umana, delle pause e degli stessi silenzi. 0osB, i
passaggi impliciti tra pensiero proprio e citazione &i&lica, Tommaso li avr"
sottolineati con questi accorgimenti tanto naturali quanto allusivi, che tuttavia
nessuno stenografo avre&&e potuto mai registrare.
1er questa ragione e al fine di rendere pi! agevole la lettura ed espliciti i nessi
riguardanti gli innumerevoli riferimenti scritturistici citati da san Tommaso,
a&&iamo fatto ricorso a dei passaggi, a dei legamenti nostri, nella misura pi!
discreta possi&ile, sul tipo di $affinch6 non a&&iamo a sentirci dire da 1ietro% 3e
seguono le parole dell'apostolo4, o $perch6 il profeta Amos non a&&ia a
rimproverarci%, e via dicendo.
Nel commentare il $Decalogo%, Tommaso sostiene che, per conseguire la
salvezza, l'uomo deve conoscere talune nozioni &asilari 3la $scientia
credendorum%, la $scientia desiderandorum% e la $scientia operandorum%4.
0ostante, come si vede, il termine scientia' la conoscenza.
Nelle prediche dedicate al $1adre nostro%, poi, illustrava il significato primario
del termine $salvezza%, quale scampo dai pericoli che attentano al
conseguimento di un dato fine. Avendo Dio creato l'uomo in ordine alla vita
eterna, ci potremo dire salvi allorch6 ci troveremo nelle condizioni di ottenere la
medesima.
2 sono le &uone opere 9 conclude nell'esegesi del $0redo% quelle che ci
conducono alla vita eterna. /agion per cui ogni cristiano deve conoscere e
richiamare costantemente alla memoria queste verit", da cui dipende la salvezza.
2splicito, dunque, il rapporto tra conoscenza della verit" rivelata, della salvezza
offertaci dal 0risto, e della vita eterna.
.a verit" di Dio ( l'unica verit" che salva.
S;NT2S; J;C?/A5;0A S# SAN TCMMASC D'AQ#;NC
*++< 3o *++=4. Nascita di Tommaso nel castello di /occasecca, al confine tra il
.azio e la 0ampania.
*+-A. .o ritroviamo all'et" di cinque anni tra i pueri o,lati, qualcosa che doveva
somigliare a un convitto per $interni%, ma la cui funzione educativa e culturale
mirava a formare dei futuri monaci 3e magari degli a&ati4.
*+-8. Montecassino su&isce la devastazione da parte delle truppe di 5ederico ;;, e
Tommaso che ormai quattordicenne ha seguito gli studi previsti dall'ordinamento
scolastico del $trivio%, iniziando forse anche quelli superiori, ritorna
temporaneamente in famiglia per poi scendere a Napoli e frequentarvi
l'universit".
)i conosce i domenicani e coltiva il proposito di aggregarsi all'Crdine dei
1redicatori.
*+:-. /iceve l'a&ito di novizio dalle mani del priore di S. Domenico Maggiore, fra
Tommaso Agni da .entini.
*+::. Mentre cerca di guadagnare 1arigi per sfuggire ai fratelli che lo inseguono
intenzionati a opporsi ai progetti di fra Tommaso e dei domenicani che
l'accompagnano, nei pressi di Jolsena viene raggiunto e ricondotto indietro.
Trascorre un anno di segregazione nel castello di Monte San ?iovanni 0ampano.
)i supera una grave insidia contro la purezza, mediante cui si sperava di
distoglierlo dalla vocazione.
*+:<. Arresisi i parenti di fronte alla sua costanza, fra Tommaso viene li&erato e
torna a Napoli. ?iovanni Teutonico, maestro generale dell'Crdine, lo affida ad
Al&erto Magno. 2 Tommaso si forma alla sua scuola, seguendolo nei viaggi tra
0olonia e 1arigi.
1resto il giovane studente dimostra doti di preparazione dottrinale e capacit"
didattiche talmente accentuate da indurre i superiori ad avanzare la sua
candidatura quale &accelliere 3era detto $&accellierato % il primo grado
accademico, che preludeva a quello di professore4 presso la cattedra di teologia.
Tommaso ha appena ventisette anni e le difficolt" &urocratiche o settarie creano
accese polemiche, che solo un diretto intervento del 1apa Alessandro ;) pu
ridurre al silenzio.
*+<,. Cttenuta la licentia docendi nell'anno precedente, Tommaso pu iniziare il
suo insegnamento in qualit" di magister all'universit" parigina.
*+<,9*+<8. ;n quegli anni altre polemiche lo coinvolgono suo malgrado' ad
esempio quella capeggiata da ?uglielmo di S. Amore che, coi professori laici o del
clero secolare, tentava d'impedire agli Crdini mendicanti la li&era docenza
universitaria.

*+<89*+=>. /ientra in ;talia, e durante circa dieci anni pu dedicarsi a una
prodigiosa attivit" scientifica. ;nsegna presso lo 'tudium della curia romana a
)iter&o, poi a Crvieto.
Dal '=< al '=, risiede nel convento romano di S. Sa&ina con l'incarico di
riordinarvi lo Studio generale.
Quando pu approfittare delle pause che la stesura dei trattati o
l'insegnamento nei corsi scolastici gli concedono, volentieri risale sui pulpiti a
predicare.
2 nel periodo italiano che san Tommaso compone le opere fondamentali e
sistematiche del suo pensiero teologico' la 'umma contro gentiles 3*+<8@ *+=*9
=:4 e la 'umma t)eologiae 3*+==9',-4, anche se le aveva ideate gi" molto tempo
avanti e terminer" la 777 pars di quest'ultima, forse, in 5rancia.
*+=89*+,*. Sem&ra per desiderio dello stesso 1ontefice, san Tommaso ritorna a
1arigi e vi insegna per due anni accademici consecutivi. 1eriodo di nuove dispute
3averroismo dilagante nella facolt" delle arti, l'attacco frontale al suo stesso
orientamento aristotelico, la rinnovata polemica contro i religiosi mendicanti e la
loro presenza nelle cattedre universitarie4.
*+,+. Deve accettare l'invito di 0arlo d'Angi e si occupa dell'insegnamento
presso lo 'tudium dell'Crdine, a Napoli.
*+,-. Predica la quaresima nella c)iesa di '& Domenico Maggiore.
*+,:. 0onvocato da ?regorio F a partecipare in veste di esperto al concilio di
.ione 3un tentativo per rista&ilire l'unione tra greci e latini4, fu colpito da malore.
0hiesta ospitalit" all'a&&azia di 5ossanova, Tommaso vi muore il , marzo.
COMM!TO "# $IM%O#O &G#I "'O$TO#I
()CR&O*+
Introduzione

#a prima cosa necessaria al cristiano , la -ede. $en.a di essa nessuno di noi
potre//e, lealmente, dirsi cristiano.
Mediante la -ede:
I. l'anima si unisce a &io, per 0uella sorta di matrimonio spirituale
descritto da Osea: )Ti -idan.er1 con me in un patto -edele* (Os 2, 22+. 'erci1
nel /atte..are una persona, le si c3iede innan.i tutto c3e dic3iari la propria
-ede: )Tu, credi in &io4* Il $ignore l'3a detto: )C3i creder5 e sar5 /atte..ato,
conseguir5 la salve..a* (Mc 67, 67+, lasciando intendere c3iaramente c3e il
/attesimo da solo, sen.a la -ede, non giova. !essuno, c3e si ri-iuti di
accettarne l'esisten.a, pu1 riuscire gradito a &io, secondo l'insegnamento di
'aolo (c-. / 66, 7+. "gostino, commentando un passo della lettera ai
Romani, scrive: )&ove manc3i la conoscen.a della Verit5 eterna e
immuta/ile, risultere//ero inutili anc3e le virt8 di un comportamento
irreprensi/ile*.
2. #a -ede produce come un germoglio di vita eterna, la 0uale in sostan.a
altro non , c3e il conoscere 9svelatamente: &io (c-. Gv 6;, <+. =uaggi8 ne
a//iamo una conoscen.a ini.iale mediante la -ede, ma in -uturo diverr5
per-etta, e conosceremo &io nella sua realt5. #a -ede, cio,, sta alla /ase delle
realt5 divine in cui speriamo (c-. / 66, 6+. $icc3>, nessuno potr5 giungere
alla /eatitudine derivante da una piena conoscen.a di &io, se prima non ne
accoglie l'esisten.a per me..o della -ede (<?+.
<. ssa costituisce l'orientamento pi8 sicuro nella vita. 'er poter viv,re
rettamente , necessario conoscere le regole -ondamentali della rettitudine@
ma se per apprenderle l'uomo dovesse a--idarsi alla pura ri-lessione, non vi
giungere//e mai o soltanto dopo lung3issimo tempo. #a -ede invece ci
insegna tutto 0uesto, rassicurandoci sull'esisten.a di un &io c3e premia gli
onesti e punisce i disonesti, nonc3> sull'esisten.a di una vita -utura e altre
simili verit5, e--icaci a orientare la vita dell'uomo verso il /ene e a
distoglierlo dal male@ )il giusto - in-atti - vivr5 ispirandosi alla -ede* ("/ 2,
A+.
Ci1 trova con-erma nel -atto c3e prima dell'avvento di Cristo, /asandosi
sul proprio ingegno - elevatissimo 0uanto si voglia -, nessun sapiente giunse
a conoscere intorno a &io e ai me..i atti a conseguire la vita eterna tanta
certe..a 0uanta ne possiede una vecc3ierella cristiana, in -or.a appunto della
sua -ede. &opo l'avvento del $ignore si reali..a 0uanto pro-eti..ato da Isaia,
c3e cio, &io si , reso conosci/ile per tutta l'estensione della terra (c-. Is II, B+.
Inoltre, mediante la -ede superiamo agevolmente le tenta.ioni. !on di rado
i santi 3anno vinto il contrasto coi potenti del mondo, gra.ie alla loro -ede
(c-. / II, <<+. $appiamo c3e 0ualun0ue tenta.ione proviene dal diavolo o dal
mondo o dalla sensualit5 (<7+. $atana vorre//e indurre l'uomo a non
sottomettersi, disu//idendo ai precetti di &io. #a -ede, al contrario, ci
ricon-erma c3e egli , il sovrano $ignore, cui , sagge..a u//idire. )Il vostro
avversario, il diavolo - ci avverte san 'ietro - si aggira come un leone alla
ricerca di 0ualcuno da divorare. Voi resistetegli, saldi nella -ede* (I 't ?, C+.
Il mondo ci tenta allettandoci con le prosperit5, oppure spaventandoci col
timore delle tri/ola.ioni. "nc3e stavolta possiamo vincere gra.ie alla -ede, la
0uale ci addita un'esisten.a migliore di 0uesta, e cosD possiamo superare i
pericoli nascosti nelle -ortune e nelle disgra.ie mondane. )#a vittoria c3e
trion-a su 0uesto mondo , la nostra -edeE* (I Gv ?, A.+. in pi8, essa ci
illumina circa disgra.ie anc3e maggiori, cio, l'in-erno, c3e , il peggiore dei
mali.
#a carne, in-ine, ci tenta invitandoci ai piaceri transitori della vita terrena@
e ancora una volta la -ede ci trae in salvo mostrandoci come, se ci
attaccassimo a essi inde/itamente, potremmo perdere le eterne gioie del cielo.
#'utilit5 della -ede , 0uindi evidente.
Taluno pu1 giudicare una stolte..a la -ede, il credere cio, in 0ualcosa c3e
non cade sotto l'esperien.a dei sensi. F un du//io inconsistente, se appena
cominciamo a considerare i limiti dell'intelletto umano. !el caso potessimo
davvero conoscere per-ettamente tutte le cose visi/ili e invisi/ili, allora
sare//e un'autentica stolte..a accettarle per pura -ede. 'urtroppo, per1, la
nostra mente , tanto de/ole c3e mai alcun -iloso-o , riuscito a sondare sino in
-ondo la natura d'una semplice mosca: vi -u ad esempio uno studioso c3e
rimase isolato dal resto del mondo, per trent'anni, a investigare sulle a/itudini
delle api...
=uindi, se l'intelletto , cosD de/ole, non sare//e stolte..a da parte nostra,
nell'investiga.ione di un soggetto altissimo 0uale , &io, volerci -ermare a
0uelle elementari no.ioni c3e la ragione giunge a -arsi in proposito4 $i tratta
niente meno di 0uel &io )cosD grande da restar misterioso di -ronte a ogni
nostra investiga.ione, come pure , impossi/ile contare gli anni della sua
eternit5* (G/ <7, 27+.
"ll'o/ie.ione si pu1 rispondere anc3e in 0uest'altro modo. Mettiamo c3e un
maestro, competente nella propria materia, venga contestato da un pro-ano@
deve trattarsi, dir5 c3iun0ue, di persona di poco senno. //ene, dato c3e
l'intelletto angelico supera di gran lunga l'intelligen.a del pi8 acuto -iloso-o
(assai pi8 di 0uanto il maestro di cui a//iam parlato non superi la limitata
capacit5 d'intendere di un ignorante+, sare//e /en poco savio colui c3e
negasse credito a una verit5 recatagli da un angelo, e molto pi8, dun0ue, se
non volesse credere al &io c3e si rivela. &i -atto, la -ede ci mani-esta
parecc3ie cose al di sopra della pura ragione umana (<;+.
$e del resto 0ualcuno volesse ostinarsi ad accogliere esclusivamente ci1 di
cui 3a diretta esperien.a, un tale uomo potre//e vivere in 0uesto mondo4
Come campare sen.a -idarsi dell'altrui esperien.a4 C3i, per esempio,
potre//e essere certo di esser -iglio dell'uomo c3e si dice suo padre4
=uindi , necessario c3e ognuno presti -ede agli altri, l5 dove la personale
conoscen.a non arriva. soprattutto do//iamo -idarci di &io, credi/ile pi8 di
ogni altro. 'erci1 l'uomo c3e respinge le verit5 rivelate non si dimostra
intelligente, /ensD sciocco e orgoglioso (c-. 6 Tm 7, A+@ mentre c3iun0ue si
-ida di &io e lo onora con il de/ito osse0uio, sperimenta una certe..a
incrolla/ile (<C+.
si pu1 ancora aggiungere c3e &io non manca di avallare l'autenticit5
delle verit5 di -ede. =uando un re invia delle lettere contrassegnate col
proprio sigillo, nessuno pu1 metterne in du//io l'autenticit5. "ltrettanto
possiamo dire a proposito del nostro assunto: le verit5 di -ede c3e i santi
3anno creduto e poi tramandato -ino a noi risultano autenticate da 0uel sigillo
di &io c3e sono i miracoli (/en al di sopra della portata delle semplici
creature+, coi 0uali Cristo 3a convalidato l'insegnamento degli agiogra-i e
degli apostoli (<B+.
C3e se tu volessi insistere, c3e i miracoli stessi s-uggono alla diretta
esperien.a della maggior parte degli uomini, ti risponder1: la storia -
comprese le -onti pagane - ci insegna c3e l'intera umanit5 credeva negli idoli
mentre la -ede di Cristo veniva com/attuta. Ma da un certo periodo in poi il
mondo prese a convertirsi al vangelo. $apienti, no/ili, ricc3i, personaggi
cele/ri e autorevoli si convertono nell'ascolto di poc3i, semplici e poveri
predicatori evangelici.
//ene, o 0uesto , un -atto miracoloso, oppure no. !el primo caso, eccoti
la dimostra.ione c3e cercavi. $e tu invece negassi ancora, ti -ar1 notare c3e
un miracolo pi8 prodigioso di 0uesto , addirittura inimmagina/ile: c3e il
mondo si sia potuto, sen.a intervento divino, convertire a Cristo. Mi pare
a//astan.a c3iaro.
Concludendo: nessuno pu1 ragionevolmente du/itare delle verit5 rivelate
e, an.i, deve crederle pi8 di ci1 c3e percepisce attraverso i sensi. #a vista, ad
esempio, pu1 ingannarsi, mentre la sapien.a di &io , assolutamente
in-alli/ile.
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra
$i tratta della verit5 -ondamentale. Considerando cosa signi-ic3i la parola
&io, possiamo dire c3e essa indica colui c3e assegna una -inalit5 alle sue
creature, e le provvede dei me..i atti a conseguirla. =uindi crede davvero in
&io colui c3e , convinto della sua opera sapiente e provviden.iale.
!on crede in &io, invece, c3i pretendesse di -ar derivare le creature dal
caso. F 0uasi impossi/ile amm>ttere c3e taluno neg3i l'esisten.a di un ordine
nel creato, in cui ogni cosa appare indiri..ata verso un preciso -ine: sono di
comune esperien.a numerosi cicli naturali, tra cui il ritorno delle stagioni@
vediamo sorgere e tramontare il sole, e la luna e le stelle percorrono or/ite di
assoluta precisione. &un0ue, esattamente il contrario del caso. $e 0ualcuno
perci1 -osse davvero convinto c3e &io non esiste, deve trattarsi di uno stolto
(c-. $al 6<. 6+.
Vi sono altri c3e, pur ammettendo l'a.ione -inali..atrice di &io sopra il
resto della natura, la escludono per 0uanto riguarda l'uomo@ le umane vicende
sare//ero per costoro, al di -uori di ogni intervento divino. " sostegno della
loro tesi adducono il -atto c3e in 0uesto mondo 9spesso: i /uoni sono a--litti,
mentre i malvagi prosperano@ il c3e dimostrere//e c3e la divinit5 non si
occupa di noi. #a $crittura ri-erisce le parole di uno di tali increduli: )C3e
cosa pu1 conoscere Iddio4 'u1 -orse giudicare 9le nostre cose: attraverso la
caligine4 #e nu/i gli -anno velo, 0uindi egli non vede in gi8. CosD, egli se ne
va a passeggio per la cerc3ia dei cieliE* (G/ 22, 6<-6A+.
Ma 0uesta , una vera sciocc3e..a. I loro giudi.i sono simili a 0uelli di c3i,
vedendo un medico somministrare, in /ase ai dettami dell'arte medica (c3e
essi ignorano+, ac0ua a un in-ermo e vino a un altro, concludono c3e deve
trattarsi di una terapia cervellotica e di un procedere a caso.
&io, paragona/ile a un medico esperto, per 0uelle giuste cause c3e egli
conosce, dispone 0uanto ritiene sia meglio per l'uomo, lasciando alcuni /uoni
nell'a--li.ione e altri, peccatori, nella loro prosperit5. 'ensare c3e ci1 denoti
disinteresse da parte di &io ,, ripeto, stolte..a e presun.ione d'una creatura
c3e pretende di dar consigli al Creatore. Contro costoro si legge in un salmo:
)Van dicendo: 'Il $ignore non vede' (...+ Cercate di comprendere, stolti pi8 di
c3iun0ue altroE O insensati, 0uando imparerete4 C3i 3a -ormato gli orecc3i
non udr54 c3i 3a plasmato gli occ3i, non vedr54* ($al B<, ;-B+.
&io vede tutto, non esclusi i pensieri e i desideri pi8 incon-essati. !e
deriva per noi una vigile necessit5 di /en -are, dal momento c3e ogni cosa
umana non 3a misteri per lo sguardo di &io. )Tutto , c3iaro e svelato agli
occ3i di colui al 0uale do//iamo render conto* (/ A, 6<+.
!e segue poi c3e 0uesto &io, c3e dispone 9ordinatamente: e governa
l'universo, de//a essere unico, l'unico possi/ile@ anc3e per la ragione c3e tra
miriadi di esseri l'ordine , per-etto 0uando i medesimi siano governati da una
sola mente in grado di -arlo. #a molteplicit5 dei governanti spesso induce il
disordine tra i sudditi. &un0ue, essendo in-initamente superiore a 0ualun0ue
regime escogitato dagli uomini, , c3iaro c3e l'ordine riscontra/ile nel cosmo
non pu1 dipendere da un collegio di d,i, ma da un'unica divina intelligen.a:
&io.
I motivi c3e inducono a creden.e politeiste sono diversi.
I. #a limitate..a della mente umana. !on riuscendo a varcare i con-ini del
mondo materiale, gli uomini primitivi non sospettarono neppure l'esisten.a di
altre realt5 all'in-uori dei corpi sensi/ili. tra 0uesti supposero c3e i pi8
pre.iosi e no/ili esercitassero svariati in-lussi sul creato. Giunsero a rendere
loro culti di adora.ione, come ad esempio nel caso del sole e d'altri corpi
celesti.
" costoro accadeva un po' ci1 c3e si narra di 0uel sempliciotto c3e, entrato
nella reggia per vedere il sovrano, credette di trovarsi appunto in presen.a del
re non appena si im/att> nel primo -un.ionario di passaggio, decorosamente
vestito. Il sole, la luna e le costella.ioni stellari non sono, come erroneamente
-u creduto, i governatori di 0uesto mondo (c-. $ap 6<, 2+. )Gomini, ci esorta
la $crittura, al.ate gli occ3i al cielo e guardate in /asso la terra: i cieli
svaniranno come -umo, la terra si consumer5 come una veste 9divorata dalle
tignole:, e i suoi a/itanti periranno come le mosc3e@ la mia salve..a invece
9dice il $ignore: dura in eterno e la mia giusti.ia non potr5 mai esaurirsi* (Is
?6, 7+.
2. "nc3e l'adula.ione pu1 aver avuto il suo peso. Volendo lusingare un
padrone o il proprio sovrano, taluni resero loro 0uell'onore c3e dev'essere
tri/utato a &io@ cosD li u//idirono ciecamente, si dic3iararono loro sc3iavi e,
col sopraggiungere della morte, elevarono un uomo al rango degli d,i, se gi5
non lo avevan -atto ancor prima, mentre era in vita. $ervano ad esempio in tal
senso le parole di Olo-erne: )C3i , dio se non !a/ucodonosor4 gli mander5
le sue -or.e e li disperder5 dalla -accia della terra (...+ e non li scamper5 il
loro &ioE* (Gdt ?, 2B+.
<. Gn a--etto troppo carnale verso i -igli. o i parenti produce una sorta di
idolatria. !on , mancato c3i dedicasse loro delle statue, con una liturgia
pseudodivina: )Imposero l'incomunica/ile !ome alle pietre e al legno* (AH+.
A. #a mali.ia del diavolo di sicuro non rimase inattiva. Colui, in-atti, c3e
dal principio am/D d'e0uipararsi al suo Creatore dicendo: )$ormonter1
l'alte..a delle nu/i, sar1 simile all'"ltissimo* (Is 6A, 6A+, non desistette
neanc3e dopo 9il castigo:. gli -a di tutto per essere adorato dagli uomini e
ottenerne o--erte sacri-icali. !on sa c3e -arsene di un cane o di un gatto c3e
vengono immolati in suo onore, ma gode di vedersi oggetto di 0uella
riveren.a c3e , dovuta a &io. Giunse a proporre al Cristo l'o--erta di tutti i
regni del mondo nella loro splendida magni-icen.a se, prostrato a terra-, lo
avesse adorato (c-. Mt A, B+. 'er meglio ingannare gli uomini e conseguire il
culto cui am/ivano, i demoni presero ad a/itare gli idoli, emettendo oracoli.
F 0ualcosa d'orri/ile l'idolatria, 9celandosi dietro a essa il nemico di &io:,
eppure non sono poc3i 0uelli c3e, per una ragione o per l'altra, vi aderiscono.
"nc3e se non lo con-essano apertamente e non ne sono coscienti, tuttavia lo
danno a vedere con il loro comportamento.
=uanti ad esempio pensano c3e gli astri siano in grado di in-luen.are le
decisione umane, o li consultano nella speran.a di ottenere risultati -elici in
/ase agli oroscopi, costoro dei-icano praticamente i corpi celesti, come 0uelli
c3e costruiscono gli astrola/i (A6+. Il timore di -ronte a prodigi celesti, 0uali i
-enomeni naturali, devono indurre a un moderato timore, mentre i pagani,
attri/uendoli a inesistenti divinit5, se ne spaventano oltremisura (c-. Ger 6H,
2+.
C3i u//idisce al sovrano pi8 c3e a &io, o in 0ualcosa c3e contrasta coi
divini comandamenti, anc3e costui pro-essa una -orma di idolatria@ e gli "tti
degli "postoli perci1 ci ricordano c3e )/isogna u//idire a &io piuttosto c3e
agli uomini* ("t ?, 2B+.
C3i predilige, al di sopra di &io, i consanguinei o, peggio ancora, c3i
smodatamente ama il ci/o, anc3e costoro praticamente 3anno i loro idoli
personali. &i 0uesti ultimi, scrivendo ai Iilippesi, san 'aolo dice c3e )loro
dio , il ventre* (Iil <, 6B+.
#e persone c3e si occupano di -iltri e incantesimi attri/uiscono ai demoni
prerogative divine: c3iedono in-atti agli spiriti del male determinati responsi
c3e solo &io pu1 dare, 0uali la rivela.ione di cose nascoste o di avvenimenti
-uturi.
Tutto ci1, allo scopo di ri/adire c3e esiste un unico &io, cui competono le
suddette prerogative.
C3iarito c3e vi , un solo &io, passiamo ora a mostrare come egli sia il
creatore e l'organi..atore del cielo e della terra, delle realt5 visi/ili e di 0uelle
invisi/ili.
#asciando da parte le dimostra.ioni sottili, porter1 0ualc3e esempio
elementare. " colui c3e prende a considerare la realt5 di 0uesto mondo
succede un po' come a c3i, entrando in una casa, sentisse un certo grado di
calore c3e vada aumentando col procedere verso le stan.e pi8 interne. "nc3e
sen.a vedere la -onte da cui emana il calore, egli dir5 c3e deve esservi un
-uoco acceso.
CosD, nell'universo vediamo c3e le cose sono ordinate secondo una scala di
valori, come /elle..a e no/ilt5 intrinsec3e (A2+. #e pi8 elevate sono anc3e le
pi8 /elle e no/ili, e i corpi celesti sorpassano per dignit5 0uelli terreni, allo
stesso modo c3e le sostan.e spirituali sopravvan.ano 0uelle percepite dai
sensi. 'erci1 , ragionevole concludere c3e l'insieme del creato dipenda da un
unico. &io, il 0uale d5 alle singole creature l'essere e un grado determinato di
no/ilt5. $tolti, dun0ue, son 0uegli uomini )c3e ignorano &io, e dai /eni c3e
si vedono non 3an saputo risalire a colui c3e ,: an.i, pur mirando le sue
opere, non ne ricono//ero l'arte-ice ma credettero d,i, governatori del
mondo, il -uoco o il vento o l'aria veloce, o il -irmamento stellato o le ac0ue
violente o gli astri del cielo. $e li ritennero d,i perc3> attratti dalla loro
/elle..a, cerc3ino di capire 0uanto pi8 meraviglioso dev'essere il $ignore di
0uelle cose: c3i le cre1 , l'autore della stessa /elle..a. $e poi li 3a colpiti
l'energia c3e da esse sprigiona, comprendano 0uanto pi8 potente , colui c3e
le 3a -atte@ poic3> la grande..a e la /elle..a delle creature svelano alla
ragione, per ri-lesso, l'identit5 del loro autore* ($ap 6<, 6-?+.
!essun du//io dun0ue per noi, c3e &io sia l'autore dell'intero universo.
Tre errori da evitare in proposito.
I. =uello dei manic3ei, per i 0uali il creato visi/ile , opera del diavolo,
mentre a &io andre//e attri/uita esclusivamente la crea.ione degli esseri
spirituali. 'artivano da una verit5: se &io , il sommo /ene (e lo , in e--etti+,
tutto 0uanto da lui deriva dovre//e somigliare a lui. &i 0ui, con una logica
grossolana, deducevano c3e 0uelle cose c3e in 0ualc3e modo si rivelino
di-ettose o causa di un male contingente, -ossero decisamente cattive e opera
del maligno. 'er-ino il -uoco, per essi, era cattivo perc3> /rucia, o l'ac0ua in
cui uno pu1 a--ogare, e via dicendo. Ora, non esistendo al mondo nulla c3e
possa dirsi per-ettamente /uono, ne conclusero c3e l'insieme delle realt5
visi/ili dovesse trarre origine non da &io, /ont5 per essen.a, /ensD dallo
spirito del male.
"gostino ri/atte con l'esempio seguente. ntrando nell'o--icina d'un
artigiano 0ualcuno inciampa contro un arnese e si -a del male: se concludesse
c3e deve trattarsi sen.'altro di un'arma destinata a -erire, ragionere//e da
stolto, dal momento c3e l'artigiano l'adopera esclusivamente per il proprio
lavoro. "ltrettanto sciocco , il dedurre, dal -atto c3e possono nuocere in
determinate circostan.e, c3e le creature siano intrinsecamente malvagie e
ordinate al male. #a medesima cosa in-atti c3e pu1 nuocere ad uno, pu1
giovare ad altri.
Gn simile errore , contrario alla dottrina della C3iesa. 'erci1 nel Credo si
legge c3e &io , creatore di tutte le cose: )delle creature visi/ili e di 0uelle
invisi/ili*. &io 3a creato il cielo e la terra: tutto , stato -atto mediante il suo
Ver/o (A<+.
2. Il secondo errore, di 0uelli c3e sostengono l'eternit5 del mondo, deriva
dalla di--icolt5 di intenderne rettamente l'origine. Ri-erendosi a codesta
opinione, l'apostolo 'ietro cosD scrive: )&a 0uando i padri 9cui venne -atta la
rivela.ione: sono morti, tutto , rimasto com'era -in dal principio della
crea.ione* (2 't <, A+. Ra//i MoJses dice c3e a costoro succede come a un
/am/ino c3e venisse relegato, su/ito dopo la nascita, in un'isola 9deserta:.
!on avendo veduto mai una donna incinta n> sapendo nulla circa le modalit5
del parto, se da grande gli venisse detto c3e egli stesso, un tempo, era stato
concepito e nutrito nel grem/o di sua madre, egli si ri-iutere//e di ammettere
c3e un adulto come lui potesse esservi contenuto. CosD costoro, vedendo lo
stato attuale del mondo, non riescono a immaginarne il principio.
"nc3e 0uesto , un errore contro la -ede cattolica. "//iamo perci1, nel
Credo: )Creatore del cielo e della terra*. $e le creature sono state -atte, , lo
stesso c3e dire c3'e//ero un ini.io. " un cenno del $ignore cominciarono a
esistere (c-. $al 6AC, ?+.
<. $econdo altri, &io avre//e -ormato il mondo partendo da una materia
preesistente. Vorre//ero -arsi un'idea della divina poten.a paragonandola alla
nostra. !oi, in-atti, non possiamo -ar nulla sen.a una materia su cui agire@ e
lo stesso a--ermano di &io: cre1 il mondo servendosi di una materia
predisposta.
F un errore. #'uomo sD, essendo un agente di limitata poten.a, pu1 solo
modi-icare la -orma della materia su cui agisce. &io per1 , causa totale, in
grado di creare tanto la materia 0uanto la -orma della medesima. &un0ue 3a
-atto tutto, dal nulla, il )creatore del cielo e della terra*.
Creare e -are non sono sinonimi: nel primo caso si tratta di un c3iamare
all'esisten.a partendo dal nulla, mentre il secondo ver/o indica le molteplici
modi-ica.ioni operate sulla materia.
se &io 3a -atto il tutto dal nulla, , credi/ile c3e potre//e ri-are ogni cosa,
se 0uesto mondo cessasse di esistere@ e pu1 dare a un cieco la capacit5 di
vedere della 0uale era privo, nuova vita a un cadavere e -are miracoli di ogni
genere. )$ignore, (...+ nelle tue mani sta il potere e puoi usarlo 0uando tu
vuoi* ($ap 62, 6C+.
!e derivano alcune conclusioni. #'uomo viene orientato verso la
conoscen.a di un &io maestoso. Gn autore emerge sempre rispetto alle
proprie opere, e &io c3e a//iamo c3iamato )creatore dell'universo* risulta
in-initamente pi8 grande delle sue creature. #a grandiosit5 e la /elle..a delle
opere divine non sono altro c3e un pallido ri-lesso del Creatore (c-. $ap 6<, <-
A+. =ualun0ue cosa noi possiamo concepire o -antasticare, rester5 sempre
in-eriore alla realt5 di &io. Gio//e esclama con ragione: )cco, &io , cosD
grande c3e non possiamo adeguatamente comprenderlo... #'Onnipotente, del
0uale non possiamo penetrare la -or.a, la rettitudine, la giusti.iaE* (G/ <7,
27@ c-. i/. <;, 2<+.
#a nostra gratitudine riceve, dal considerare 0uanto detto -inora, continuo
impulso: , evidente c3e tutto ci1 c3e siamo o a//iamo, ci viene da &io. "lla
domanda rivolta all'uomo da san 'aolo: )C3e cos'3ai, tu, c3e non l'a//ia
ricevuta da &io4* (I Cor A, ;+ risponde il salmista: )&el $ignore , la terra con
0uanto essa racc3iude: il mondo e i suoi a/itatori* ($al 2<, 6+. =uindi
do//iamo ringra.iarlo, c3iedendoci continuamente: )C3e posso io rendere al
$ignore, per tutti i /ene-ici c3e da lui 3o ricevuto4* ($al 66?, 62+.
"nc3e la pa.ien.a nelle avversit5 ne risulta accresciuta. Ogni creatura 3a
origine dal volere di &io, perci1 , intrinsecamente /uona: se essa ci , causa
di 0ualc3e danno o so--eren.a, do//iamo escludere c3e voglia -arci del male,
colui c3e F@ , esente dal male in assoluto, e credere piuttosto c3e 0uanto egli
permette sia sempre ordinato al /ene. &o//iamo sopportare con pa.ien.a
ogni pena, in 0uanto esse 3anno il potere di puri-icare l'uomo dai peccati,
umiliano il colpevole, spingono i retti a un pi8 vivo amore di &io. )$e da &io
si accetta il /ene, il male 9c3e egli permette in ordine ai suoi -ini
provviden.iali: perc3> non dovremmo accettarlo4* (G/ 2, 6H+.
Gna retta conoscen.a di &io ci induce a usare de/itamente delle cose
create, in linea con il -ine inteso dal Creatore: la sua stessa gloria e il nostro
vantaggio (c-. 'rv 67, A@ c-. &t A, 6B+. In altre parole, do//iamo servirci dei
/eni creati in maniera da non contrastare la sua volont5, evitando di
macc3iarci col peccato, 0ualora li indiri..assimo verso -ini diversi dai suoi.
=ualun0ue cosa tu possieda - dalla scien.a alla /elle..a, tu devi riconoscerla
da lui, e servirtene per rendergli gloria (c-. I Cr 2B, 6A+.
In-ine, la conoscen.a di &io, 0uale 'adre e creatore dell'universo, ci guida
verso una maggior conoscen.a dell'umana dignit5. &i-atti la crea.ione venne
ordinata a 0uella creatura c3e, dopo gli angeli, pi8 , simile a &io: l'uomo. "
lui a--id1 il dominio del creato (c-. $al C, C+. !on -ece a sua immagine,
secondo la propria somiglian.a (c-. Gn I, 27+ gli spa.i siderali o i corpi
celesti, /ensD l'uomo allorc3> la nostra anima -u dotata di li/era volont5, ed ,
immortale. Ci1 ci rassomiglia pi8 di 0ualun0ue altra creatura alla divina
essen.a.
#'uomo perci1 va considerato come la creatura maggiormente elevata in
dignit5, dopo l'angelo. &o//iamo -ar sD c3e i desideri immoderati verso /eni
a noi in-eriori non degr5dino 0uesta dignit5. #e creature sono al nostro
servi.io, ma occorre servirsene ragionevolmente, con-orme ai -ini sta/iliti da
&io.
gli -ece l'uomo a--inc3> governasse il creato ma restasse a lui soggetto.
&o//iamo 0uindi disporre dei /eni creati rimanendo per1 sottomessi al
Creatore, pronti a u//idirgli sollecitamente. "rriveremo in tal modo al
godimento di &io.
[Credo] in Ges Cristo, suo unico Figlio e Signore nostro
#a seconda verit5 di /ase cui i cristiani devono prestare -ede , 0uesta:
Ges8 , vero -iglio di &io. !on si tratta di leggenda ma di verit5 certa,
garantita dalla voce c3e risuon1 sul monte 9della tras-igura.ione:. !e ,
testimone lo stesso 'ietro, trovatosi presente: )$iamo stati testimoni della sua
maest5. #ass8 9Cristo: 3a ricevuto da &io 'adre onore e gloria, 0uando tra il
glorioso splendore gli -ece udire una voce, c3e diceva: )=uesti , il mio Iiglio
diletto, in cui 3o riposto tutta la mia compiacen.a. noi l'a//iamo udita
0uesta voce c3e veniva dal cielo, 0uando eravamo con lui sulla montagna
santa, sicc3> ac0uista per noi una -or.a ancor maggiore la parola dei pro-eti*
(2 't I, 67-6B+.
Ges8 stesso, in diversi passi del Vangelo c3iama &io )'adre mio*, e si
de-inisce )Iiglio di &io*, cosicc3> gli apostoli e i santi padri poterono
aggiungere tra gli articoli di -ede c3e Ges8 Cristo , vero Iiglio di &io.
!on mancarono gli eretici, c3e intesero erroneamente 0uesta verit5.
Iotino (AA+ asseriva c3e il Cristo pu1 esser considerato -iglio di &io non
diversamente da un 0ualun0ue uomo virtuoso c3e, vivendo secondo i precetti
divini, si comporta (per dirla con espressione meta-orica+ da -iglio adottivo di
0uel &io c3e egli onora. CosD avre//e -atto Ges8: vivendo santamente in
osse0uio alla volont5 divina, merit1 l'appellativo di )-iglio di &io*. &i pi8,
Iotino sostenne c3e il Cristo e//e esisten.a solo nel momento in cui venne
concepito dalla /eata Vergine.
Il suo ragionamento pecca doppiamente. 'er prima cosa egli erra nel non
credere c3e Ges8 sia Iiglio di &io, consostan.iale col 'adre@ poi
nell'attri/uirgli un'esisten.a puramente temporale. #a dottrina cattolica
insegna invece c3e Cristo , Iiglio di &io in -or.a della comunione nella
divina natura, e pro-essa la -ede nell'eternit5 del Ver/o c3e si incarna in
Maria. #a sacra $crittura smentisce ampiamente le gratuite asser.ioni di
0uesto eretico. "d esempio, leggiamo del Cristo c3e non solo , -iglio, ma
-iglio unigenito del 'adre (c-. Gv 6, 6C+. Ges8 a--erma di s> stesso: )'rima
c3e "/ramo nascesse, io gi5 esistevo* (Gv C, ?C+. "/ramo visse assai prima
di Maria. gli , perci1 )-iglio unigenito di &io@ nato dal 'adre prima di tutti i
secoli*.
$a/ellio (A?+, pur ammettendo c3e Cristo preesisteva a sua madre,
sostenne tuttavia c3e non ci sono un 'adre e un Iiglio. F il 'adre in persona a
incarnarsi. &ottrina ereticale, c3e intacca il dogma della Trinit5, esplicito ad
esempio nel Vangelo di Giovanni: )!on sono solo - a--erma Ges8 - perc3>
con me 3o il 'adre, c3e mi 3a inviato 9mediante l'opera dello $pirito:* (Gv C,
67+. !essuno evidentemente pu1 inviare se stesso. $a/ellio, 0uindi, 3a torto.
!el Credo leggiamo cosD c3e Cristo , )&io 9proveniente: da &io@ #uce da
#uce*: cio,, &io Iiglio procede da &io 'adre, e il Ver/o , luce intellettiva
derivante dal lume divino c3e , il 'adre.
"rio (A7+ non commette gli errori precedenti, per1 attri/uisce a Cristo tre
elementi inaccetta/ili: egli sare//e una creatura 0uanto si voglia no/ilissima,
esistente non ab aeterno@ e non avendo la medesima natura del 'adre, non
potre//e dirsi vero &io.
"nc3e 0ui le autorit5 scritturistic3e parlano c3iaro. )Io e il 'adre siamo
una cosa sola* (Gv 6H, <H+@ evidente perci1 l'unit5 di natura tra le persone
divine. come il 'adre , vero &io, altrettanto lo , il Iiglio. !on creatura, ma
)&io vero da &io vero*@ non creato nel tempo, /ensD )generato* nell'eternit5
e )della stessa sostan.a del 'adre*.
$iamo convinti c3e Cristo , il Iiglio unigenito del 'adre, a lui
consostan.iale e coeterno. =uaggi8 noi pro-essiamo 0ueste verit5 mediante
l'atto di -ede@ nella vita eterna ne avremo la c3iara visione. Intanto possiamo
render pi8 con-ortevole l'attesa sviluppando 0ualcuno dei punti sopra
accennati.
Il termine generazione pu1 avere diversi sensi: &io in-atti genera in modo
assai diverso dai modi in cui si esplica il molteplice riprodursi delle creature.
Or/ene, se vogliamo -arci un'idea meno impropria della divina a.ione
generante, prendiamo in considera.ione 0uella realt5 c3e, nel campo della
nostra esperien.a, pi8 si avvicina all'essere di &io. &o//iamo cio, partire
dall'anima umana, la 0uale, mediante i suoi concetti universali concepisce
appunto, o genera, un verbum ossia la parola dell'intelletto.
Il Iiglio di &io altro non , c3e il Ver/o, la 'arola del 'adre, non nel senso
di una delle nostre parole c3e pronun.iandole situiamo al di -uori di noi
stessi. gli , piuttosto somigliante al concetto mentale c3e resta interiori..ato
nell'intelligen.a. Il Cristo , Ver/o intimo alla Trinit5, della medesima natura
del 'adre e dun0ue &io egli stesso. !el prologo del suo Vangelo, parlandoci
del Ver/o, san Giovanni respinge con un'unica espressione le tre eresie -in
0ui esaminate: )In principio era il Ver/o*, contro 0uella di Iotino@ )e il
Ver/o era presso &io*, contro $a/ellio@ )e il Ver/o era &io*, contro la
dottrina di "rio (Gv I, 6+.
ssendo il erbum Dei la medesima realt5 c3e il Iiglio di &io - e ogni
parola di &io ne ri-lette in 0ualc3e modo l'in-inita ricc3e..a -, do//iamo:
6+ ascoltarne volentieri il messaggio. F segno c3e amiamo il $ignore@
2+ credere a 0uanto egli dice. In tal modo il Ver/o di &io prende dimora in
noi, attraverso la -ede (c-. - <, 6;+@
<+ meditare continuamente sulle parole uscite dalla /occa di &io.
&iversamente la -ede non produrre//e i suoi -rutti@ e una tale medita.ione ,
assai e--icace contro il peccato, seguendo l'esempio del salmista c3e scrive:
)Custodisco nell'intimo le tue parole per non peccare e o--enderti* ($al 66C,
66+, mentre in altro salmo , detto dell'uomo giusto c3e )medita la legge di
&io giorno e notte* ($al I, 2+. &i Maria, in-ine, narra san #uca c3e
)conservava ogni parola udita 9sul conto del Iiglio:, meditandola
attentamente* (#c 2, ?6+.
A+ $i ric3iede inoltre c3e l'uomo, nutritosi della divina dottrina, la
comunic3i anc3e agli altri, ammonendo o predicando con -ervore, per
l'edi-ica.ione del prossimo (c-. Col <, 67+. Il medesimo apostolo
raccomandava, scrivendo ai cristiani di Colosse: )#a parola di Cristo coi suoi
tesori a/iti in voi@ istruitevi ed esortatevi a vicenda con tutta sagge..a (...+,
secondo c3e la gra.ia v'ispira* (Col <, 67+, mentre a Timoteo d5 un consiglio
valido per c3iun0ue sia preposto al governo dei suoi -ratelli in Cristo:
)'redica il vangelo, insisti a tempo e -uori tempo, riprendi, minaccia, esorta,
sempre con pa.ien.a e integrit5 di dottrina* (2 Tm A, 2B+.
?+ #a 'arola di &io dev'esser principalmente tradotta in pratica, sD da non
meritare il rimprovero di Giacomo: )!on vi limitate ad ascoltarla,
ingannando voi stessi* (Gc I, 22+.
!el dare dalla propria carne un corpo al Ver/o divino, la /eata Vergine
Maria adempD tutto ci1 per-ettamente. #'ascolto della 'arola 9di cui l'angelo ,
messaggero:: )#o $pirito $anto verr5 su di te, la poten.a dell'"ltissimo ti
coprir5 della sua om/ra* (#c I, <?+. Il consenso della -ede: )ccomi, sono
l'ancella del $ignore* (#c I, <C+. ssa lo and1 -ormando e custodD nel
grem/o. #o diede alla luce. #o nutrD col suo latte. #a C3iesa pu1 cantare di
lei: )Colma di celesti tesori, la Vergine Madre allatta il re degli angeli*.
Fu concepito per opera dello Spirito Santo. Nacque da Maria Vergine
Occorre credere poi nell'incarna.ione del Ver/o, seguendo l'evangelista
Giovanni c3e, dopo averci rivelato 9nel prologo del 0uarto Vangelo: verit5
ardue e su/limi, passa ad accennare all'incarna.ione del Iiglio di &io: ) il
Ver/o si , -atto uomo* (Gv I, 6A+.
'er meglio intenderci, porteremo due esempi. "//iam detto c3e non ,
possi/ile trovare un'altra immagine atta a rappresentarci il Ver/o del 'adre,
all'in-uori del pensiero concepito dalla mente umana. !essuno pu1
conoscerlo -inc3> esso rimanga racc3iuso nell'anima di colui c3e l'3a pensato.
'ro-erendolo, egli lo comunica all'intorno. "nalogamente, -ino a 0uando il
Ver/o rimase nella mente del 'adre, nessun altro oltre al 'adre pot>
conoscerlo. Incarnandosi (come accade al nostro pensiero, reso sensi/ile non
appena si riveste di suoni intelligi/ili+, il Ver/o divino divenne mani-esto
anc3e per gli uomini. $imile alla sapien.a creatrice di cui parla il pro-eta
%aruc, il Ver/o 9incarnato: )apparve sopra la terra. e a/it1 in me..o agli
uomini* (%ar <, <C+.
"ltro esempio. 'ossiamo conoscere l'altrui pensiero mediante la parola
captata dall'organo dell'udito, ma non la si pu1, per1, n> vedere n> tanto meno
toccare, -inc3> non venga scritta sopra una pagina: allora appare ai nostri
occ3i, assume una 0ual certa consisten.a -isica.
CosD il Ver/o divino si rese visi/ile e tangi/ile, 0uando -u come scritto
nella umana carne. !oi, c3e usiamo c3iamare parola del re la carta stessa su
cui , stilato il suo volere, indic3iamo col nome di Iiglio di &io l'uomo cui
ipostaticamente (A;+ venne a unirsi il Ver/o. !el Credo perci1 si a--erma c3e
egli -u )concepito per opera dello $pirito $anto, nac0ue da Maria Vergine*.
"nc3e su 0uesta verit5 di -ede -urono in molti a errare@ sicc3> nel sinodo di
!icea (AC+ i padri 9della C3iesa: aggiunsero varie precisa.ioni contro le
nuove eresie, come si pu1 vedere nell'antica -ormula.ione dogmatica.
Origene (AB+, in-atti, insegnava c3e Cristo era venuto al mondo per salvare
tutti, compresi i demoni. "lla -ine avre//ero conseguito la reden.ione gli
stessi spiriti del male. Il c3e , contro la $crittura, la 0uale registra a loro
riguardo la senten.a di Cristo giudice: )"ndate lontano da me, voi maledetti,
nel -uoco eterno preparato per il diavolo e i suoi sostenitori* (Mt 2?, A6+. &i
0ui l'aggiunta, nel $im/olo: )9Il Ver/o si , incarnato: per noi uomini, per la
nostra salve..a (non gi5 per 0uella dei demoni+*. Gn segno di pi8 dell'amore
c3e &io 3a voluto riservarci.
Iotino (?H+, concesso c3e Cristo era nato da Maria, ne -aceva un semplice
uomo c3e, vivendo rettamente nell'adempimento della divina volont5, merit1
d'essere elevato al rango di -iglio di &io, come del resto gli altri santi. Trova
per1 smentita nelle parole di Ges8 riportateci da Giovanni: )$on disceso dal
cielo non per -are la mia volont5, ma 0uella di colui c3e mi 3a mandato* (Gv
7, <C+. $e ne , disc>so, , segno c3e vi si trovava, e un comune mortale non
a/ita nei cieli. gli invece veramente )discese dal cielo*.
I manic3ei (?6+ sostenevano c3e, pur essendo stato sempre Iiglio di &io,
venendo sulla terra egli non assunse un corpo reale, ma solo apparente. Ci1 ,
-also, anc3e perc3> non era conveniente c3e il Maestro della verit5 ricorresse
agli inganni, ma soprattutto se consideriamo le parole di Ges8 9e la
conseguente testimonian.a degli apostoli:: )Guardate le mie mani e i miei
piedi: son proprio io. 'alpatemi e osservatemi: uno spirito in-atti non 3a
carne e le ossa come vedete c3e 3o io* (#c 2A, <B+. satta, 0uindi, la
-ormula.ione: )Il Ver/o si , incarnato*.
/ione (?2+ l'e/reo disse c3e il Cristo, vero -iglio di Maria, sare//e il
risultato di un normale rapporto coniugale. Ma l'angelo, rassicurando
Giuseppe, dice esplicitamente: )!on temere di prendere con te Maria, tua
-idan.ata, perc3> colui c3e in lei , stato concepito , opera dello. $pirito
$anto* (Mt I, 2H+. il Credo annota -edelmente tale verit5.
Valentino ammette c3e il Cristo -u concepito secondo le parole dell'angelo,
ma suppose c3e l'opera dello $pirito $anto -osse consistita nel deporre nel
grem/o di Maria 0uella medesima 9no/ile: sostan.a c3e costituisce le
emana.ioni celesti (?<+, da cui e//e origine il corpo umano del Cristo. #a
Vergine -u, per 0uest'eretico, null'altro c3e l'asilo vivente c3e protesse il
/am/ino nei mesi della gesta.ione, un puro tramite c3e gli permise di
comparire tra noi. ppure, ancora una volta l'angelo aveva parlato con
c3iare..a: )Il -iglio c3e da te nascer5, il $anto, sar5 detto 'Iiglio di &io'* (#c
I, <?+, e altrettanto c3iaro scrive san 'aolo: )Trascorso c3e -u il numero dei
secoli presta/iliti, &io mand1 suo Iiglio, -atto da una donna* (Gal A, A+.
)!ato - perci1 - da Maria Vergine*.
"rio (?A+ e "pollinare (??+ dicevano: Cristo , il Ver/o di &io, Maria ne ,
veramente la madre, per1 0uel -iglio non e//e un'anima propria, simile alla
nostra, essendo su--iciente ad animarlo la divinit5. =uesta tesi va contro
diversi passi della $crittura. "d esempio: )"desso provo angoscia
nell'animaE* (Gv 62, 2;+@ oppure: )#a mia anima , triste, 0uasi -ino a
morirne* (Mt 27, <C+. " evitare eresie in proposito, i 'adri aggiunsero nel
$im/olo: )$i , -atto uomo*, dotato d'un'anima e di un corpo, integralmente
uomo, escluso il peccato.
#a -ormula in 0uestione, circa la vera natura umana del Cristo, si ,
dimostrata valida anc3e contro gli errori di utic3e (?7+ e 0uelli di !estorio
(?;+. Costui a--ermava c3e il Iiglio di &io ina/itava semplicemente l'uomo
Ges8 (ma leggiamo nel vangelo di Giovanni, letteralmente: )Voi cercate di
uccidere 0uest'uomo c3e sono io e v'3o detto una verit5 c3e 3o conosciuto
stando presso il 'adre* (c-. Gv C, AH+. Il primo, cio, utic3e, aveva
-antasticato nella persona del Cristo una mescolan.a delle due nature - 0uella
divina e 0uella umana, da cui per1 sare//e risultato un essere c3e,
propriamente parlando, non era n> &io n> uomo. Il Credo perci1 sostiene c3e
il Ver/o si , -atto uomo.
'ossiamo ormai trarre alcune conclusioni di notevole importan.a.
I. #a -ede cristiana, considerando il mistero dell'incarna.ione viene a
essere ra--or.ata. $e 0ualcuno raccontasse meraviglie a proposito di terre
sconosciute c3e mai 3a visitato, gli daremmo credito -ino a un certo punto.
=ualcosa di simile accadde a proposito della rivela.ione: patriarc3i e pro-eti
e lo stesso Giovanni %attista -uron creduti con un certo margine di riserva,
assai meno cio, di 0uanto non -u creduto il Cristo, l'inviato del 'adre, an.i
&io egli medesimo. #a nostra -ede, /asata sul messaggio di Ges8, 3a 0uindi
un ottimo -ondamento. #'unigenito Iiglio c3e vive nel seno del 'adre ci 3a
-atto conoscere non la legge di Mos, ma la gra.ia e la verit5 (c-. Gv I, 6C@
6;+. gli 3a illuminato molti misteri, -ino allora nascosti al genere umano.
2. #a speran.a si eleva pi8 -iduciosa, al pensiero c3e il Iiglio di &io ,
venuto tra noi, come uno di noi, per un non lieve motivo: al contrario, assunti
corpo e anima d'uomo, si degn1 di nascere dalla Vergine per comunicare agli
uomini la propria divinit5. $i , -atto uomo per elevare l'uomo sino a &io.
)Mediante la -ede in Ges8 Cristo a//iamo ottenuto l'accesso a 0uesta gra.ia
in cui siamo, e ci gloriamo nella speran.a della gloria di &io* (Rm ?, 2+.
<. $i ravviva la carit5. !essun indi.io pi8 evidente dell'amore c3e &io ci
ser/a, 0uanto il vedere il creatore dell'universo -arsi egli stesso creatura, il
$ignore -arsi nostro -ratello, il Iiglio di &io diventare -iglio dell'uomo. )&io
3a tanto amato il mondo da sacri-icare il proprio Iiglio unigenito, a--inc3>
ognuno c3e crede in lui non perisca, ma a//ia la vita eterna* (Gv <, 67+.
Come possiamo restare indi--erenti e non sentirci in-iammati d'amore, a
nostra volta4
A. $iamo stimolati a preservare l'anima dal peccato. ssa ac0uist1 una
no/ilt5 somma dall'essere unita a &io e, nella persona del Cristo, elevata alla
comunione con la persona del Ver/o. Comprendiamo cosD perc3>, avvenuta
l'incarna.ione, l'angelo non permise c3e Giovanni lo adorasse (?C+, mentre i
messaggeri celesti erano soliti ricevere 0uesta sorta di osse0uio anc3e da
parte dei massimi patriarc3i.
Considerando de/itamente una simile eleva.ione, l'uomo deve avere in
orrore di a//assarsi nel peccato. $crive l'apostolo 'ietro: )&io 'adre ci 3a
c3iamati alla -ede e (...+ ci 3a messo in possesso dei pre.iosi e magni-ici /eni
promessi, a--inc3> (...+ diveniamo partecipi della natura divina -uggendo la
corru.ione c3e esiste nel mondo a causa della concupiscen.a* (2 't I, A+.
?. In-ine, sentiremo in-iammarsi il nostro desiderio di raggiungere Cristo
9nella gloria:. $e il -ratello di un re stesse lontano, certo /ramere//e di poter
vivergli accanto. //ene, Cristo ci , -ratello: do//iamo 0uindi desiderare la
sua compagnia, diventare un sol cuore con lui, imitando l'apostolo 'aolo c3e
avre//e voluto morir su/ito per non tardare ulteriormente l'incontro col
$ignore (c-. Iil I, 2<+. Meditando sul mistero dell'incarna.ione, s'accresce
0uesto desiderio.
Pat sotto Ponio Pilato, !u croci!isso, "or e !u sepolto
"ccolta la realt5 dell'incarna.ione del Ver/o nella persona di Cristo, il
cristiano deve credere alla sua vita so--erente, c3e si concluse con la morte
9in croce:. C3e cosa ci avre//e giovato il nascere - si c3iede san Gregorio -,
se poi non avessimo trovato un redentore 4
=uesto mistero, c3e cio, Cristo sia morto per noi, , talmente su/lime, c3e
il nostro intelletto riesce a -arsene appena una pallida idea. Impossi/ile
penetrarlo sino in -ondoE &avvero, nella vicenda del Cristo si , compiuta
un'opera divina 0uasi incredi/ile a raccontarsi (c-. "t 6<, A6@ "/ 6, ?+. #a
gratuita carit5 di &io nei nostri riguardi , stata cosD muni-ica, c3e stentiamo a
percepirne la portata.
!on do//iamo tuttavia credere c3e, morendo il Cristo, sia morta la stessa
divinit5. Iu soggetta alla morte la natura umana unita al Ver/o. Cristo morD in
0uanto uomo, non certo in 0uanto era &io. Vediamo di spiegarci meglio.
=uando muore uno di noi, ossia 0uando l'anima si separa dal corpo, , in
0uest'ultimo c3e si spegne la vita, giacc3> l'anima sopravvive. In Ges8
sopravvissero e l'anima e la divinit5.
$i a--accia a 0uesto punto una o/ie.ione: se non uccisero la divinit5, i
giudei 9c3e decisero l'elimina.ione del Cristo: sono colpevoli di un semplice
omicidio. "l c3e rispondo: se 0ualcuno insudicia inten.ionalmente la veste
del sovrano, non viene considerato colpevole di reato allo stesso modo c3e se
ne avesse im/rattato la persona4 'erci1, se//ene non a//iano ucciso Cristo-
&io (cosa impossi/ile+, gli autori 9morali: della morte di Ges8 3anno
meritato, in /ase alle loro inten.ioni, una gravissima condanna (?B+.
poi, come si , detto, il Iiglio di &io, 'arola dell'eterno 'adre,
incarnandosi s', reso in 0ualc3e modo visi/ile, leggi/ile come uno scritto
davanti ai nostri occ3i. C3i lacerasse un decreto regio, attenta alla stessa
maest5 regale@ e 0uindi il peccato di 0uei giudei , di tentato deicidio.
"ltra possi/ile domanda: era necessario c3e il Ver/o divino patisse per
noi4 $D, era necessario, oltre c3e opportuno.
&alla passione del Cristo deriva un rimedio molteplice, contro le
conseguen.e del peccato.
I. In-atti, peccando, l'uomo deturpa la propria anima dato c3e la virt8 ,
un'interiore /elle..a, c3e viene a essere im/ruttita dalla colpa. Riec3eggia il
lamento del pro-eta: )'er 0ual motivo, o Israele, sei in terra nemica, invecc3i
in un paese straniero, ti vai contaminando tra i morti, (...+ tra coloro c3e
discendono nell'a/isso4* (%ar <, 6H-66+. #a passione so--erta dal Cristo vi
apporta il giusto rimedio: il sangue sparso da lui , come un lavacro spirituale,
in cui i peccatori potranno puri-icarsi (c-. "p I, ?+. Il sacramento del
/attesimo ac0uista una -or.a rigeneratrice, in virt8 appunto del sangue di
Ges8.
C3iun0ue pecc3i dopo il /attesimo, reca a Cristo una maggiore o--esa,
secondo la giusta ammoni.ione di 'aolo: )Colui c3e a//ia violato la legge di
Mos, , messo a morte - sulla deposi.ione di due o tre testimoni - sen.a
misericordia@ di 0ual suppli.io pi8 atroce pensate voi non sar5 degno colui
c3e avr5 calpestato il Iiglio di &io e reputa come immondo il sangue della
sua allean.a, col 0uale , stato santi-icato, e avr5 -atto oltraggio allo $pirito
della gra.ia4* (/ 6H, 2C-2B+.
2. 'eccando, o--endiamo &io. Come l'uomo carnale ama la /elle..a -isica,
cosD egli predilige l'interiore armonia c3e a//ellisce l'anima. Il peccato la
in0uina, &io ne rimane o--eso e ne prova disgusto: )Il $ignore odia in egual
misura l'empio e la sua empiet5* ($ap 6A, B+.
Cristo pone rimedio a tale situa.ione, rendendo al 'adre 0uella
soddis-a.ione c3e l'uomo non avre//e mai potuto dargli. #a carit5 del Iiglio,
la sua u//idien.a 3anno superato la portata dello stesso peccato d'origine.
)$iamo stati riconciliati con &io, noi suoi nemici, mediante la morte del suo
Iiglio* (Rm ?, 6H+.
<. Cresce la nostra -ragilit5 morale. 'ossiamo illuderci di riuscire a evitare
nuove cadute, ma l'esperien.a ci convince -acilmente del contrario. " seguito
del primo cedimento l'uomo risulter5 de/ilitato e proclive a cedere. Il peccato
ci domina gradualmente e, a//andonati a noi stessi, rassomigliamo sempre
pi8 a c3i si getta in un po..o da cui non potr5 uscire se altri non lo aiuta.
#a natura umana , stata inde/olita e corrotta dal peccato d'origine, l'uomo
, maggiormente incline a cadere. d ecco il Cristo, c3e viene a ridurre la
portata di 0uesta nostra in-ermit5 morale. #a natura non , ricondotta allo
stato primigenio, ma l'uomo trae energia dai meriti della passione di Cristo,
mentre la -or.a del male , in 0ualc3e modo sotto controllo di 0uella gra.ia
divina c3e ci proviene dall'uso dei sacramenti. I nostri s-or.i per risalire la
c3ina non saranno dun0ue pi8 vani, come per l'uomo vecc3io, sc3iavo del
peccato (c-. Rm 7, 7+. 'rima c3e Ges8 si o--risse in olocausto, /en poc3i
saranno stati gli uomini cui riuscD di vivere sen.a colpe gravi. &opo, invece,
tantissimi son vissuti e vivono li/eri da tale sc3iavit8.
A. Gn altro e--etto del peccato , la conseguen.a penale c3e trae seco. #a
divina giusti.ia esige c3e c3iun0ue a//ia peccato de//a essere punito,
commisurando la pena sulla gravit5 della colpa. Ora, essendo praticamente
in-inita una colpa come 0uella del peccato mortale - un attentato al /ene
in-inito c3e , &io e c3e viene gravemente o--eso dal trasgressore della legge
-, la pena dovr5 essere propor.ionata.
In -or.a dei suoi patimenti, Cristo ci 3a li/erati dall'o//ligo di saldare un
de/ito umanamente insolvi/ile. 'ag1 egli stesso, al posto nostro, di persona.
gli, secondo l'espressione apostolica, )3a portato su di s> i nostri peccati:
nel proprio corpo croci-isso al legno della croce, a--inc3> noi, separati da
tutto ci1 c3e , peccato, vivessimo secondo giusti.ia. $iete stati guariti al
pre..o delle sue piag3e* (I 't 2, 2A+.
#a passione di Ges8 -u di tale e--icacia, c3e sare//e su--iciente a espiare i
peccati di tutto il mondo, -ossero pure in numero in-inito.
=uesto , il motivo per cui, a contatto col sacramento, i /atte..ati ricevono
la piena remissione delle loro colpe. F la passione del Cristo c3e con-erisce al
sacerdote un potere assolutorio, e 0uanto maggiormente una persona si
con-orma alla passione del Cristo, tanto pi8 ampio , il perdono e pi8
a//ondante la gra.ia.
?. Il peccatore perde ogni diritto d'entrare nel regno dei cieli, secondo la
pena dell'esilio riservata ai colpevoli di lesa maest5. "damo, per primo, -u
scacciato dal paradiso 9terrestre:, e alle sue spalle venne s/arrato l'ingresso
anc3e di 0uello celeste. Cristo lo riaprD gra.ie ai meriti della sua passione 9e
morte:. Gli esuli videro revocato il divieto di rientrare in patria. #a porta del
regno dei cieli -u di nuovo aperta nel momento in cui veniva s0uarciato il
-ianco al Cristo, spirato sulla croce. Versato c3e -u il suo sangue, scomparve
la macc3ia del peccato, -u placato lo sdegno del 'adre, la -ragilit5 umana
trov1 un rimedio, ed espiata la pena gli esuli sono ric3iamati in patriaE
" uno dei due mal-attori 9morente sul Calvario: venne -atta la promessa:
)Oggi stesso sarai con me in paradiso* (#c 2<, A<+. !on sono parole rivolte a
0ualcun altro, ad "damo per esempio, o ad "/ramo il patriarca o al re e
pro-eta &avid... =ui non si tratta di pro-e.ia c3e dovr5 attendere per lungo
tempo d'essere adempiuta: )Oggi*, gli dice, nel giorno stesso in cui la porta
dei cieli venne riaperta. Il delin0uente pentito ottenne sen.a dila.ioni il
perdono implorato. $periment1 in 0uel medesimo giorno ci1 c3e dice san
'aolo: )Gra.ie al sangue di Ges8 Cristo, a//iamo la certe..a di poter entrare
nel santuario* (/ 6H, 6B+.
=uanti utili esempi, poi, ricaviamo dalla medita.ione del sacri-icio di
CristoE In-atti, come nota sant'"gostino, la passione di Ges8 , su--iciente per
impostare di sana pianta l'umana esisten.a. C3iun0ue voglia vivere una vita
di per-e.ione, altro non dovr5 -are c3e dispre..are ci1 c3e il $alvatore
respinse -ino alla croce, e non amare 0ualcosa di diverso da ci1 c3e egli am1.
!on c', virt8 c3e dalla morte in croce del Cristo non tragga incentivo.
7. &i-atti, se cerc3i un esempio d'amore (e nessuno ne 3a uno pi8 grande di
c3i sappia sacri-icare la vita per gli amici+ (c-. Gv 6?, 6<+, vedi c3e Cristo te
lo seppe dimostrare salendo al tuo posto in croce. $e 0uindi 3a esposto la
propria vita nel suo -arsi olocausto d'amore, non do//iamo giudicare
eccessivo il so--rire le nostre croci per amor suo. !iente di pi8 gradito potr1
o--rire al $ignore, in cam/io dei molti doni c3e mi 3a elargito (c-. $al 66?,
62+.
;. $e invece vi cerc3i mi esempio di pa.ien.a, la croce del Cristo , di per
s> la risposta pi8 elo0uente. Gn uomo d5 prova di vera pa.ien.a 0uando
accetta le grandi traversie della vita, oppure 0ualora si esponga a gravi disagi
c3e potre//e evitare.
//ene, la pa.ien.a del Cristo -u magnanima specie sulla croce. "vre//e
potuto ripeterci: )O3, voi tutti c3e passate per la via, -ermatevi a considerare
se vi sia un dolore simile al mioE* (#am I, 62+. Toller1 pa.ientemente ogni
spasimo, e )ingiuriato, non rispondeva con ingiurie* (I 't 2, 2<+. &i lui aveva
pro-etato Isaia: )ra maltrattato ma restava sereno, non diceva una parola,
simile a un agnello c3e si porti a uccidere@ come la pecora rimane muta
dinan.i a c3i la tosa, egli non aprD la /occa per lamentarsi* (Is ?<, ;+.
"vre//e potuto -acilmente evitare tanta so--eren.a, ma pre-erD andarle
incontro@ e a 'ietro c3e aveva usato la spada per di-enderlo, c3iedeva: )Credi
-orse c3e io non possa pregare il 'adre mio, c3e mi dare//e su/ito pi8 di
dodici legioni di angeli4 Ma allora come si adempire//ero le $critture,
secondo le 0uali /isogna c3e avvenga cosD4* (7H+. Giudica tu, da te stesso, se
-u grande la pa.ien.a del Cristo in croce. 'erci1, )corriamo 9anc3e noi:
nell'arena c3e ci , aperta dinan.i, tenendo lo sguardo -isso all'autore e
per-e.ionatore della -ede, Ges8, il 0uale an.ic3> il gaudio di cui poteva
disporre, pre-erD sopportare la croce sen.a curarsi dell'ignominia* (/ 62, 6-
2+.
C. !el Croci-isso troverai il modello per la tua umilt5: &io c3e si lascia
trascinare in tri/unale, dinan.i a 'on.io 'ilato, per su/irvi un 9ini0uo:
processo ed essere condannato a morte. #a sua causa parve su/ito 0uella di
un pregiudicato (c-. G/ <7, 6;+, di un delin0uente della peggiore specie, cui
viene riservata una morte ignominiosa (c-. $ap 2, 2H+. Il $ignore c3e si
espone a morire al posto del suo servoE Colui c3e , vita degli angeli, si lascia
uccidere per noi uominiE
B. !on potresti trovare un pi8 alto esempio d'u//idien.a, alla scuola di
colui c3e -u u//idiente al 'adre sino a morireE (c-. Iil 2, C+. )come per la
disu//idien.a di un solo uomo gli altri sono stati resi peccatori, cosD per
l'u//idien.a di uno, gli altri saranno resi giusti* (Rm ?, 6B+.
6H. se in-ine vai cercando un per-etto esempio di dispre..o delle cose
terrene, segui il Re dei re, il $ovrano dei sovrani, colui c3e racc3iude in s> la
sapien.a in grado massimo: e tuttavia lo trovi spoglio sulla croce, dove
muore dopo essere stato sc3ernito, oggetto di sputi, percosso e a//everato
con -iele e aceto...
!on attaccarti perci1 eccessivamente a vesti e ricc3e..e, di -ronte a Ges8
c3e ti ripetere//e: )$i dividono tra loro gli a/iti miei@ tirano a sorte la mia
tunica* ($al 26, 6B+@ non attaccarti agli onori, giacc3> 9l'Gomo dei dolori: ti
ricorda: )Io 3o conosciuto gli insulti e le percosse. !on mirare alle posi.ioni
di prestigio, se a me -u riservata una corona di rami spinosi intrecciati@ non
alle cose c3e danno gusto, se per me i carne-ici seppero trovare soltanto una
spugna im/evuta d'aceto*.
Commentando il passo in cui l'"postolo considera i patimenti so--erti dal
Iiglio di &io (c-. / 62, 6-2+, "gostino 3a scritto: )Ges8 Cristo spregi1 tutte
le cose terrene, per insegnarci a dispre..arle*.
Discese agli in!eri
#l tero giorno risuscit$ da "orte
#a morte di Cristo, s', visto, sopravvenne per la separa.ione dell'anima dal
corpo, come accade per tutti gli uomini@ ma la divinit5, congiunta
indissolu/ilmente con l'uomo-Cristo, seguit1 a pervadere nel modo pi8
completo sia l'anima c3e il corpo dissociati. 'erci1 il Iiglio di &io -u nel
sepolcro assieme al corpo di Ges8, e ne accompagn1 l'anima nella sua discesa
oltre la tom/a.
gli vi and1 per 0uattro motivi.

I. 'er addossarsi interamente la pena relativa ai nostri peccati e, in tal
modo, espiarli del tutto. Il castigo comminato per la colpa originale non
consisteva soltanto nella morte -isica dell'uomo ma nelle so--eren.e c3e
l'anima umana avre//e sperimentato trovandosi privata della visione divina.
Iinc3> una simile pena -osse rimasta valida, tutti gli uomini, compresi i
patriarc3i e i giusti dell'antica allean.a, morendo dovevano scendere nel
lim/o e restarvi -ino a 0uando non -osse venuto in terra il Redentore, a
soddis-are anc3e 0uesto de/ito. "llora, pre-iggendosi di estinguerlo
interamente, Cristo volle seguire in tutto il destino del genere umano: morire
e scendere nell'oltretom/a (76+. Con 0uesta di--eren.a: c3e mentre gli altri vi
dimoravano in 0ualit5 di prigionieri, Cristo vi giunse li/ero, da li/eratore.
2. 'ot> aiutare cosD nella maniera pi8 per-etta i propri amici. !e aveva non
solo 0uaggi8, ma nel lim/o dei giusti. =ui in terra suoi amici sono 0uanti
vivono nella carit5@ nell'aldil5 gli sono amici tutti coloro c3e passarono da
0uesta vita amando &io e prot>si nella speran.a verso il Messia venturo:
"/ramo, Isacco, Giaco//e, Mos,, &avid e altri uomini retti.
ssendosi intrattenuto con gli amici viventi in 0uesto mondo sino al giorno
in cui morD sulla croce, Cristo volle visitare anc3e gli eletti recando loro aiuto
nella dimora ultraterrena. Come la divina sapien.a cantata dall'cclesiastico,
pot> ripetere: )'enetrer1 nelle pi8 pro-onde regioni del creato, getter1 lo
sguardo sui dormienti e illuminer1 c3iun0ue a//ia riposto la propria speran.a
nel $ignore* ($ir 2A, 2?+.
<. #a discesa nell'oltretom/a costituD una compiuta vittoria sul diavolo.
!on si limit1 a vincerlo sul campo di /attaglia ma lo inseguD, occupandone il
dominio e spodestandolo dal trono. $ulla croce, la vittoria: )il principe di
0uesto mondo* perde la sua prerogativa di dominatore assoluto (c-. Gv 62,
<6+. Il Cristo risorto lo volle incatenare nel regno in-ernale: vi penetr1
scardinando ogni cosa, strinse il nemico in ceppi e gli tolse di mano le anime
9dei giusti: c3e teneva 0uale preda di guerra. Il 'adre, mediante l'opera del
Iiglio, spogli1 i principati e le potest5 in-ernali e li espose alla pu//lica
derisione (c-. Col 2, 6?+.
&ominatore del cielo e della terra, Cristo estese il dominio -ino al regno
dei morti, in maniera c3e si avver1 0uanto proclama l'"postolo: )!el nome
di Ges8 si pieg3i ogni ginocc3io in cielo, in terra e negli in-eri, e ogni lingua
riconosca c3e Cristo Ges8 , il $ignore, a gloria di &io 'adre* (Iil 2, 6H+.
!ome, il suo, di illimitata poten.a, se ai discepoli inviati a predicare il
vangelo sare//e /astato pronunciarlo per mettere in -uga gli spiriti del maleE
(c-. Mc 67, 6;+.
A. Volle morire in-ine per li/erare 9come si , accennato al n. 2: i santi c3e
lo attendevano nel lim/o. "--rancati i viventi da una morte sen.a
risurre.ione, Cristo estese il /ene-icio anc3e ai de-unti. Il Messia, il re
mansueto e paci-ico cantato dal pro-eta, in -or.a del sangue con cui sigl1 la
nuova allean.a tra gli uomini e &io 3a -atto uscire )i prigionieri dalla -ossa
arida* (c-. Kc B, 66+. gli pot> ripetere le parole pro-eti..ate da Osea: )#i
li/erer1 dal sepolcro, li salver1 dal potere della morte. " cosa son servite le
tue stragi, o morte, c3e valgono i tuoi micidiali -lagelli, o in-erno4* (Os 6<,
6A+. 9#'antica versione di 0uesto passo: dice: )Io sar1 come un morso, per te,
o in-erno*, poic3> mentre egli pose -ine a una condi.ione di morte 9eterna:,
per l'ade -u una grave lacera.ione, in 0uanto c3e li/er1 non tutti i prigionieri
ma solo 0uelli c3e vi si trovavano immuni dal peccato d'origine (dal 0uale
erano stati salvati individualmente per il rito della circoncisione+ e da altri
peccati mortali. &el resto, anc3e prima c3e la circoncisione venisse praticata,
i piccoli innocenti conseguivano la salve..a mediante la -ede dei genitori
9verso il Messia venturo:, e gli adulti gra.ie alle o--erte sacri-icali e, sempre,
alla -ede.
#a macc3ia del peccato d'origine contaminava la natura stessa dell'uomo,
per cui l'intero genere umano avre//e trovato il suo li/eratore esclusivamente
nel Cristo. gli, dun0ue, lasci1 nell'oltretom/a 9in-ernale: gli adulti, morti in
stato di colpa grave, e 9nel lim/o : i piccoli se incirconcisi (72+.
&alla considera.ione di 0uesto articolo del Credo si ra--or.a in noi la
speran.a d'essere accetti a &io. 'er 0uanto possa trovarsi nell'a--li.ione,
l'uomo dovr5 sempre sperare nell'aiuto dell'"ltissimo, con-idare in lui. !ulla,
in-atti, vi , di pi8 grave dell'in-erno@ ora, se Cristo provvide a li/erare
dall'oltretom/a le anime c3e vi si trovavano, molto pi8 il cristiano, amico di
&io, dovr5 con-idare c3e sar5 li/erato dalle angustie. #a $apien.a del 'adre
discese a con-ortare il giusto c3e giaceva tra le mura del carcere, rimase al
-ianco di c3i stava in catene, -inc3> gli procur1 lo scettro del regno, gli dette
potere sopra i suoi stessi tiranni, demolD la sicure..a ostentata dagli avversari
e lo coron1 di gloria immortale (c-. $ap 6H, 6<-6A+.
poic3> &io aiuta specialmente i suoi servi, deve sentirsi sicuro c3iun0ue
si ponga al suo servi.io. )C3i teme il $ignore non 3a timori n> perde il
coraggio, poic3> &io , la sua speran.a* ($ir <A, 6A+.
&o//iamo alimentare il timor 9di &io: e respingere ogni presun.ione. 'ur
restando vero c3e Cristo , sceso nell'oltretom/a per recare alle anime i -rutti
della reden.ione, , vero altresD c3e egli non li/er1 dal potere di $atana
c3iun0ue vi si trovasse, ma solo 0uanti lo attendevano privi di gravi colpe.
#asci1 nell'in-erno coloro c3e erano morti in peccato mortale. 'erci1 non
s'illuda, c3iun0ue entri in simili condi.ioni nell'aldil5. &ovr5 restare
nell'in-erno 0uanto i giusti si tratterranno in paradiso: per l'eternit5. )I dannati
andranno all'eterno suppli.io, gli eletti invece all'eterna gloria* (Mt 2?, A7+.
"ltro /ene-icio: la discesa di Cristo agli in-eri ci rende maggiormente
solleciti. gli in-atti vi and1 per evitarci 0uella c3e, per noi, sare//e una
discesa sen.a ritorno. &o//iamo perci1 andarvi -re0uentemente col pensiero,
considerando le pene c3e vi si so--rono, sull'esempio di .ec3ia, il 0uale
usava ripetere: )" met5 della mia vita me ne dovr1 andare, varcando la soglia
dell'aldil5* (Is <C, 6H+.
C3i vi si so--erma spesso con la ri-lessione, -acilmente eviter5 di dovervi
andare morendo. Convien -are un po' 0uel c3e vediamo -ar attorno a noi, da
0uanti cercano di non in-rangere il codice 9penale: considerandone le severe
san.ioni. =uanto pi8 dun0ue do//iamo guardarci dall'agire male ri-lettendo
sulle pene in-ernali, c3e superano ogni altra pena sia per la durata, sia per
l'aspre..a e la variet5 dei tormenti. )In ogni a.ione pensa alla tua -ine, e non
pecc3eraiE* ($ir ;, AH+.
=uale esempio, in-ine, di come do//iamo amare le anime dei de-unti,
Cristo scese agli in-eri per li/erare i suoi amici. !oi pure, con i su--ragi,
do//iamo a--rettare la li/era.ione dei nostri.
&a sole, nulla possono le anime del purgatorio, mentre possiamo alleviare
noi le loro so--eren.e. Mostrere//e una grande dure..a di cuore c3i
trascurasse d'aiutare una persona cara rinc3iusa in un carcere. "ssai pi8 lo , il
cristiano c3e non porge il minimo aiuto agli amici c3e stanno nel purgatorio,
non essendovi propor.ione tra le so--eren.e di 0uesto mondo e 0uelle del
purgatorio. Ciascun'anima c3e vi si trova sem/ra ripeterci l'invoca.ione di
Gio//e: )'iet5 di me, piet5 di me, amici miei, c3> la mano di &io mi 3a
percossoE* (G/ 6B, 26+. 'ietoso e utile, dun0ue, , il pregare per i de-unti,
a--inc3> venga a--rettata la loro puri-ica.ione.
'ossiamo recare loro soccorso in tre maniere, come insegna sant'"gostino:
o--rendo il sacri-icio della Messa, pregando, e distri/uendo elemosine in
su--ragio dei de-unti@ san Gregorio vi aggiunge il digiuno. Mi sem/ra giusto
se pensiamo c3e, anc3e in 0uesto mondo, tra amici ci si aiuta l'un l'altro.
&un0ue, un nostro sacri-icio pu1 valere a pro di un'anima c3e stia espiando in
purgatorio. !on per i dannati.
#'uomo deve considerare due verit5 -ondamentali, circa la gloria
9/eati-icante: di &io e le pene in-ernali. "ttratti dal desiderio di una
immortalit5 gloriosa e atterriti dal pensiero degli eterni castig3i, gli uomini
stanno pi8 cauti e cercano di evitare i peccati. $i tratta, purtroppo di verit5
non -acilmente percepite dalla sola ragione naturale.
!el primo caso, , vero ci1 c3e leggiamo nel li/ro della !apienza: )" stento
sappiamo comprendere ci1 c3e , terreno, conosciamo cosD poco persino le
cose c3e a//iamo tra mano@ 0uindi, c3i riuscir5 a capire le cose celesti4* ($ap
B, 67+. la di--icolt5 cresce per l'uomo immerso nella realt5 mondana. &i lui
Ges8 diceva: )C3i viene dalla terra, alla terra appartiene e parla secondo una
mentalit5 materialistica* (Gv <, <6+. Invece l'uomo spirituale 9a imita.ione
del Cristo: 3a pensieri elevati. &al cielo, il Ver/o , sceso su 0uesto mondo,
per svelarci le verit5 soprannaturali.
Ggualmente di--icile -arsi una c3iara idea dei castig3i eterni. 9&icono
molti:: )!essuno , mai tornato dall'oltretom/a* ($ap 2, 6+. Ma , un ritornello
ormai privo di senso poic3> la medesima 'ersona c3e venne in terra a
insegnarci la dottrina c3e conduce alla vita eterna, , risuscitata dai morti per
con-ermare l'esisten.a di un aldil5 9dove la giusti.ia divina punisce i
peccatori:. F necessario perci1 credere c3e &io non soltanto si , incarnato ed
, morto in croce, ma )il ter.o giorno risuscit1 dai morti*.
$appiamo c3e diverse persone vennero risuscitate, come #a..aro, il -iglio
della vedova 9di !aim: e la -igliola del caposinagoga 9di Ca-arnao:. Ma tra
0ueste risurre.ioni e 0uella del Cristo vi sono alcune 9radicali: diversit5.
Intanto, la causa della risurre.ione. Iu Cristo a operare direttamente 0uesto
genere di miracoli, oppure essi e//ero luogo per l'intercessione di 0ualc3e
santo. Cristo invece risuscit1 per virt8 propria: essendo nello stesso tempo
&io e uomo (e la divinit5 del Ver/o non -u mai separata n> dall'anima n> dal
corpo+, egli pot> ricomporre gli elementi costitutivi della persona umana
0uando volle. #'aveva predetto, del resto: )Io 3o il potere di cedere
spontaneamente la mia vita, e di riprenderla 0uando mi piaccia* (Gv 6H, 6C+.
MorD davvero, non per1 9direttamente: in seguito ai maltrattamenti o per
l'esaurirsi delle -or.e -isic3e: morD perc3> permise c3e la morte -acesse il suo
corso naturale. C3i muore ormai privo di vigore, si spegne in un ultimo
so--io@ Ges8, al contrario, nell'attimo in cui rese lo spirito nelle mani del
'adre grid1 ad alta voce (7<+. Il centurione esclam1 9anc3e per 0uesto
motivo:: )Costui era veramente il Iiglio di &ioE* (Mt 2;, ?A+. come tale,
Cristo e//e la -acolt5 di ritornare in vita 0uando gli piac0ue. )Risuscit1 dai
morti*, non )venne risuscitato*. 'oteva dire, nel suo passare dalla morte alla
vita, le parole c3e &avide disse ri-erendosi al normale sonno: )Mi ero
adagiato per dormire e mi assopii@ dopo -ui nuovamente sveglio* ($al <, 7+.
!on c', contraddi.ione con 0uanto ri-eriscono gli Atti: )Costui , 0uel Ges8
c3e &io 3a risuscitato* ("t 2, <2+@ in-atti il Cristo venne ric3iamato alla sua
integra vita d'uomo dal 'adre e dal Ver/o insieme. #a loro divina poten.a ,
inscindi/ile.
&iverso, inoltre, , lo stato di vita nuova a cui giunsero Cristo e gli altri
risorti, poic3> Ges8 ini.i1 un'esisten.a /eata e permanente )a gloria del
'adre* (Rm 7, A+@ gli altri, come #a..aro, -urono riammessi a 0uesta vita
terrena per un certo numero di anni.
Gna ter.a di--eren.a si riscontra nella portata dei vari casi di risurre.ione.
Gli uomini ric3iamati in vita ne trassero un /ene-icio circoscritto alla propria
persona, mentre , in -or.a della risurre.ione di Ges8 c3e tutti potranno
risorgere. Ci1 accade -in dal momento in cui Cristo morD. In-atti )molti santi
c3e riposavano nei sepolcri, risuscitarono* (Mt 2;, ?2+, e l'apostolo 'aolo lo
c3iama )primi.ia dei risorti dal sonno della morte* (6 Cor 6?, 2H+.
Ia' atten.ione, a 0uesto punto, c3e Cristo giunse alla gloria attraverso le
so--eren.e (c-. #c 27, 27+, sicc3> varr5 anc3e per noi l'insegnamento di 'aolo
e %arna/a, c3e ), inevita/ile passare per molte tri/ola.ioni prima di entrare
nel regno di &io* ("t 6A, 26+.
Gn'ultima diversit5, tra la risurre.ione operata dal Cristo in s> medesimo e
la risurre.ione cui , destinato il genere umano. =uest'ultima, in-atti, ,
rinviata alla -ine del mondo, eccetto poc3i privilegiati come la /eata Vergine
e (secondo c3e si narra+ Giovanni evangelista. Cristo risuscit1 tre giorni dopo
la morte.
Risurre.ione, morte e nascita di Ges8 erano ordinate alla nostra salve..a.
Volle perci1 tornare in vita nel momento pi8 opportuno al compimento
dell'opera redentrice.
$e in-atti -osse risorto poc3i istanti dopo essere spirato, sare//e rimasto il
du//io di una morte solo apparente. "l contrario, se avesse dila.ionato
troppo l'ora del suo risveglio dai morti, i primi discepoli avre//ero potuto
perdere la -ede, e il suo tanto patire sare//e risultato inutile.
Risuscit1 il ter.o giorno a--inc3> non restassero du//i circa la realt5 della
sua morte, n> la -ede di c3i sperava in lui restasse delusa.
'er concludere, -acciamo 0ualc3e ri-lessione applica/ile a ciascuno di noi.
I. $tudiamoci di risorgere con sollecitudine dalla morte spirituale prodotta
dal peccato@ torniamo a una vita virtuosa, mediante la peniten.a. Ci esorta
l'"postolo: )$v>gliati, tu c3e dormi@ risorgi dai morti@ e Cristo ti illuminer5*
(- ?, 6A+. F la prima risurre.ione, cui allude l'"pocalisse: )Ielice e santo c3i
partecipa della prima risurre.ioneE $u costui la seconda morte non 3a alcun
potere* ("p 2H, 7+.
2. !on rimandiamo 9la conversione: sino al momento della morte: )!on
indugiare a pentirti, non rimandare da un giorno all'altro* ($ir ?, ;+. Iorse,
gravato dalle in-ermit5, non riusciresti a provvedere alla tua salve..a. Oltre a
ci1, perdi una parte dei meriti di cui si arricc3isce la C3iesa, mentre
l'ostina.ione nel peccato aggrava l'in-ermit5 dell'anima. =uanto pi8 a lungo
uno rester5 sotto il dominio del diavolo - osserva %eda il Venera/ile -, tanto
pi8 di--icilmente $atana rinuncer5 alla preda.
<. Riottenuta la vita di gra.ia, vediamo di non contaminarla nuovamente@
vi sia in noi cio, il proposito di evitare le colpe mortali. $imili al Cristo c3e,
risorto dai morti, pi8 non si assoggetter5 alla morte (c-. Rm 7, 2B+, )anc3e voi
- ci raccomanda san 'aolo - pensate c3e siete morti nei con-ronti del peccato
e c3e dovete vivere per Iddio in Ges8 Cristo. !on regni dun0ue la colpa nel
vostro corpo mortale, in modo da tenervi tuttora soggetti alle sue
concupiscen.e. !on a//andonate le vostre mem/ra al servi.io del peccato, sD
c3e non diveniate strumento di ini0uit5. O--ritevi interamente a &io, come
viventi, da morti c3e eravate, e -ate servire a &io le vostre mem/ra, come
strumenti di giusti.ia* (i/. 66-6<+.
A. $ia no/ile la nuova vita 9in gra.ia:, evitando le occasioni c3e portarono
la morte nell'anima. )Come Cristo , risuscitato dai morti a gloria del 'adre,
cosD noi pure do//iamo camminare in una vita nuova* (Rm 7, A+: una vita
ispirata alla giusti.ia 9soprannaturale:, c3e rigenera l'uomo spiritualmente e lo
conduce alla gloriosa eternit5.
Sal al cielo, o%e siede alla destra di Dio, Padre onnipotente
%isogna credere poi nell'ascensione del Cristo, avvenuta 0uaranta giorni
dopo la risurre.ione. $i tratt1 di un -atto su/lime, conveniente e utile.
Vediamone il perc3>.
I. $alD il pi8 in alto possi/ile. $opra 0ualun0ue altra realt5 corporea,
oltrepass1 i cieli pi8 lontani, per primo, giacc3> -ino a 0uel momento i corpi,
nella cui composi.ione entrava l'elemento terra, non potevan trovarsi c3e
circoscritti nell'am/ito su/lunare. "damo medesimo 9pur essendo ricco d'ogni
sorta di doni: visse nel paradiso terrestre.
'ass1 ancora oltre@ oltre 0uei cieli spirituali c3e sono le gerarc3ie
angelic3e. )9Il 'adre celeste: dimostr1 la sua sovrana poten.a in Cristo,
risuscitandolo da morte e -acendolo sedere alla sua destra nell'alto dei cieli, al
di sopra di ogni principato, potest5, virt8 e domina.ione, al di sopra di
0ualsiasi dignit5 o grande..a c3e possa esser nominata non solo lungo i
secoli ma nell'eternit5* (- 6, 2H@ c-. - A, 6H+.
$i -erm1 accanto al trono del 'adre. &aniele lo aveva veduto in visione, ed
esclamava: )gli avan.1 -ino all'terno (...+, c3e gli con-erD potere, maest5 e
regno, sD c3e tutti i popoli, le na.ioni e le genti.di ogni lingua lo servivano. Il
suo potere , un potere eterno, c3e non verr5 meno, e il suo regno non sar5
mai distrutto* (&n ;, 6<-6A+. #a pro-e.ia si avvera nella testimonian.a
dell'evangelista: )Il $ignore Ges8, dopo aver loro parlato, si elev1 nel cielo, e
siede alla destra di &io* (Mc 67, 6B+.
#'espressione )alla destra di &io* , evidentemente meta-orica: cio,, in
0uanto Ver/o di &io, il Cristo ottenne la per-etta eguaglian.a con lui@ in
0uanto uomo, entr1 in possesso dei /eni pi8 grandi (c-. - I, 2H+. ra la
su/lime alte..a di gloria /ramata da #uci-ero: )$alir1 -ino al cielo, innal.er1
il mio trono sopra le stelle di &io@ mi assider1 sul monte dell'adunan.a nelle
estremit5 settentrionali. $alir1 /en pi8 in l5 delle nu/i: sar1 simile
all'"ltissimoE* (7A+.
Ma a una tale sommit5 non pot> giungervi altri c3e il Cristo. gli solo pu1
sedere alla destra del 'adre, c3e lo invit1: )$iedi alla mia destra* ($al 6HB,
6+.
2. Ragionevole, ossia giusta, -u l'ascensione del Cristo. Il cielo gli
apparteneva in -or.a della divina natura. F in-atti conveniente c3e ciascuno
ritorni l5 da dove trasse origine, e il Ver/o di &io trasse origine dal 'adre,
l'"ltissimo. Ges8 lo insegn1 apertamente: )Gscito dal 'adre, son venuto nel
mondo@ ora lascio il mondo e mi accingo a tornare al 'adre* (Gv 67, 2C+.
Oppure, sempre nel vangelo di Giovanni: )!essuno , asceso al cielo, se non
colui c3e ne , disceso, il Iiglio dell'uomo c3e , in cielo* (Gv <, 6<+.
"nc3e ai santi , concesso di salire al cielo, ma non come pot> -are il
Cristo, per virt8 propria cio,: i santi salgono al cielo in 0uanto attratti da
Cristo.
$i potre//e anc3e dire c3e egli sia l'unico a penetrare davvero nei cieli: gli
altri vi pervengono nella loro 0ualit5 di mem/ra di Cristo, c3e , il capo della
C3iesa, suo corpo mistico.
Il cielo gli spettava 0uale premio per la sua vittoria. Venuto 0uaggi8 per
lottare contro il diavolo, lo aveva scon-itto. 'er 0uesto meritava d'essere
esaltato al di sopra dell'intera crea.ione. #'Apocalisse ne riporta le parole
d'esultan.a: )Io, c3e 3o vinto, mi sono assiso sul trono accanto al 'adreE*
("p <, 26+.
#o aveva guadagnato, il cielo, con la sua umilt5. Mai potr5 esservi
a//assamento pi8 pro-ondo di 0uello vissuto dal Cristo: &io, volle -arsi
uomo@ dominatore, si -ece servo di tutti, u//idiente -ino alla morte (c-. Iil 2,
C+@ e scese ancora: negli a/issi del creato. Merit1 ampiamente di essere
innal.ato al trono dell'"ltissimo, avendo percorso 9per amore: tutta intera la
via dell'umilt5: )C3i si umilia sar5 esaltato* (#c 6A, 66+.
<. Molteplice, in-ine, l'utilit5 derivante dal mistero dell'ascensione.
#'umanit5 aveva smarrito il sentiero c3e conduce al cielo, sicc3> il Cristo vi
ascese -acendoci da guida, simile al condottiero c3e cammina alla testa d'una
moltitudine (c-. Mic 2, 6<+. 'er ra--or.are la nostra speran.a di aver parte al
regno dei cieli, vi entr1 lui per primo: )Vado a prepararvi un posto* (Gv 6A,
2+.
#a speran.a diviene certe..a, al pensiero c3e Cristo si trova in cielo,
immortale e onnipotente, per intercedere in nostro -avore (c-. / ;, 2?+.
'resso il 'adre a//iamo un avvocato: )Ges8 Cristo il Giusto* (I Gv 2, 6+.
F asceso al cielo per attrarvi il nostro cuore, nel dispre..o dei /eni c3e
passano. $e Cristo vale pi8 di 0ualun0ue altro tesoro, il nostro spirito deve
ser/arsi in sintonia con lui (c-. Mt 7, 26+. )$e siete risuscitati con Cristo -
conclude l'"postolo -, cercate le cose del cielo, dov', Cristo assiso alla destra
del 'adre: aspirate alle cose di lass8 e non a 0uelle c3e son sulla terra. (...+ #a
vostra vita , nascosta con Cristo in &io* (7?+.
[Dal cielo] %err& a giudicare i %i%i e i "orti

#a -acolt5 di giudicare spetta ai re e ai capi (c-. 'rv 2H, C+. Tornando perci1
nel proprio regno e sedendo alla destra del 'adre, , c3iaro c3e spetta al Iiglio
- 0uale $ignore di tutto il creato - giudicare i vivi e i morti. #'avvenimento ,
adom/rato nelle parole rivolte dagli angeli agli uomini di Galilea: )=uel
Ges8 c3e, lasciandovi, , salito al cielo, verr5 9di nuovo:* ("t I, 66+.
" proposito di 0uesto giudi.io -uturo possiamo considerare tre cose: la
persona del giudice, i convenuti in giudi.io e la materia del giudi.io
medesimo.
Cristo , stato costituito dal 'adre 0uale giudice dei vivi e dei morti (c-. "t
6H, A2+, e col nome di vivi possiamo indicare sia coloro c3e vivono
rettamente, sia gli attuali a/itatori della terra 9prescindendo da ogni
considera.ione:@ invece morti, oltre ai de-unti in senso -isico, anc3e i
peccatori.
gli , giudice in 0uanto &io e in 0uanto uomo, opportunamente. #a
divinit5 , una realt5 cosD /eati-icante c3e nessuno pu1 trovarsi alla sua diretta
presen.a e non essere colmato di gaudio. =uindi , necessario c3e il giudice
divino appaia nella persona del Cristo, in maniera da poter giudicare l'intera
umanit5 sen.a c3e i repro/i gustino il sommo /ene.
Ges8, )-iglio dell'uomo* (c-. Gv ?, 2;+ 3a meritato l'incarico di giudice
universale, egli c3e venne giudicato ingiustamente.
In pi8, sapendo c3e dovranno incontrarsi con un giudice divino ma
dall'aspetto umano, gli uomini ser/eranno una certa 0uale speran.a, c3e non
potre//e sussistere se li attendesse per vagliare le loro a.ioni la pura divinit5.
Minore sar5 lo spavento allorc3> gli uomini )vedranno un '-iglio dell'uomo'
venire sulle nu/i* (#c 26, 2;+. nessuno degli uomini c3e videro la luce del
sole, nessuno potr5 sottrarsi a 0uel processo. In-atti )tutti 0uanti do//iamo
comparire innan.i al tri/unale di Cristo, perc3> ognuno riceva ci1 c3e ,
giusto per 0uel c3e avr5 -atto mentre viveva unito al corpo, sia in /ene c3e in
male* (2 Cor ?, 6H+.
$an Gregorio Magno prende in esame le di--eren.e c3e intercorrono tra le
categorie di coloro c3e saranno convocati al giudi.io -inale.
Tra i repro/i, un certo numero verr5 condannato sen.a c3e si proceda
neppure a un esplicito di/attimento. $i tratta di coloro c3e ri-iutarono il dono
della -ede. )C3i non crede , gi5 condannato, perc3> non crede nel nome
dell'unigenito Iiglio di &io* (Gv <, 6C+.
"ltri ascolteranno la senten.a c3e li condanna, dopo la denun.ia delle loro
colpe: i credenti cio, c3e morirono in peccato mortale. #a sola -ede non
/aster5 a salvarli, e riceveranno la paga del peccato - c3e , la morte 9eterna:
-, di cui parla san 'aolo (c-. Rm 7, 2<+.
"nc3e nel numero degli eletti vi saranno tal uni c3e verranno invitati alla
destra di Cristo giudice sin dall'ini.io: 0uanti vissero in spirito di povert5 per
amore di &io. #eggiamo nel vangelo di Matteo c3e c3iun0ue avr5 lasciato
case, o -ratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o -igli, o campi, per
seguire il $ignore non solo ricever5 il centuplo e avr5 in eredit5 la vita eterna,
ma sar5 c3iamato a sedersi accanto al )Iiglio dell'uomo* per giudicare con
lui il genere umano (c-. Mt 6B, 2C+. Oltre ai dodici e agli altri discepoli c3e
accompagnarono il Maestro nel suo peregrinare terreno, una uguale sorte ,
ser/ata a tutti i poveri in spirito. !on potre//e esserne escluso l'apostolo
'aolo, ad esempio, c3e si a--atic1 pi8 d'ogni altro, vivendo la povert5
evangelica. "ltrettanto varr5 per i discepoli degli apostoli e per tutti gli
uomini autenticamente apostolici. $an 'aolo esprime addirittura la certe..a
c3e gli eletti giudic3eranno per-ino gli angeli 9decaduti: (c-. I Cor 7, <+. !el
giorno del giudi.io, gli eletti somiglieranno agli an.iani e ai principi del
popolo di &io, di cui parla Isaia (c-. Is <, 6A+.
Gli uomini c3e saranno stati colti dalla morte in uno stato di sostan.iale
e0uit5 /enc3> non siano vissuti esenti da 0ualc3e attaccamento ai /eni
temporali conseguiranno la salve..a, ma ogni particolare della loro esisten.a
sar5 accusatamente soppesato: a.ioni, parole, e per-ino i pensieri. Ci avverte
p,rci1 la $crittura: )$egui pure gli impulsi del tuo cuore e i desid,ri dei tuoi
occ3i. $appi per1 c3e per tutto 0uesto &io ti c3iamer5 in giudi.io* (77+. il
$ignore: )Vi dico c3e nel giorno del giudi.io gli uomini renderanno conto di
ogni parola vana c3e avranno pro-erita* (Mt 62, <7+, mentre la !apienza
ri/adisce c3e non s-uggiranno al giudice divino neppure i propositi c3e
l'empio avr5 -ormulato credendosi al sicuro per-ino dallo sguardo di &io (c-.
$ap I, B+.
&i -ronte a un simile giudi.io il timore , /en giusti-icato.
I. $aremo esaminati da un giudice capace di penetrare l'intimo dell'anima.
gli sa tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre opere: )tutto , c3iaro e
svelato agli occ3i di colui al 0uale do//iamo rendere conto* (/ A, 6<+. "llo
sguardo di altri uomini le nostre scelte potranno apparire oneste, ma il
$ignore scruta le pro-ondit5 dello spirito (c-. 'rv 67, 2+.
&io 9come s', detto: conosce ogni parola da noi pronun.iata: come un
orecc3io geloso, anc3'egli ascolta tutto e non gli rimane nascosto neanc3e il
sussurro delle mormora.ioni (c-. $ap I, 6H+. Ci legge nel pensiero. Il cuore
umano, certo, , pi8 complesso d'ogni altra cosa, e mali.ioso. //ene, dice il
$ignore, )Io scruto i cuori, scandaglio i reni (7;+, per dare a ciascuno
secondo la sua condotta e il -rutto delle sue opere* (Is 6;, B+.
!on saranno assenti, nel giorno del giudi.io -inale, i testimoni. Teste
in-alli/ile, la coscien.a d'ognuno, secondo l'"postolo: )I dettami della legge
sono scritti nei loro cuori, come ne -a -ede la loro coscien.a coi suoi giudi.i,
la 0uale, volta per volta li accusa o li di-ende. 0uesto diventer5 mani-esto
nel giorno in cui (...+ &io giudic3er5 per me..o di Ges8 Cristo le a.ioni
segrete degli uomini* (Rm 2, 6?-67+.
2. "ltro motivo di timore: la poten.a, o per meglio dire l'onnipoten.a del
giudice: )cco il $ignore &io c3e viene, con possan.aE* (Is AH, 6H+. "vr5 per
alleati tutte le creature, poic3> )l'universo com/atter5 con lui contro gli
insensati 9c3e gli si opposero:* ($ap ?, 2H+. &iceva /ene Gio//e: )!on c',
c3i possa li/erarmi dalla tua mano* (G/ 6H, ;+@ e il salmista: )$e anc3e
salissi al cielo, tu ci sei@ s'io vado in -ondo agli a/issi, eccoti l5* ($al 6<C, C+.
<. #a sua giusti.ia sar5 in-lessi/ile. "desso , tempo di misericordia, ma in
0uel giorno -inale vi sar5 posto soltanto per la giusti.ia@ il momento attuale ,
nelle nostre mani, mentre allora sar5 nelle sue, esclusivamente. )=uando avr1
deciso di -arlo, emetter1, con rettitudine, la mia senten.a* ($al ;A, <+. In
preda al suo santo sdegno non perdoner5 nel dD della vendetta, non ascolter5
le implora.ioni di nessuno, non de-letter5 dal suo retto giudi.io neppure se
gli o--rissimo tutte le ricc3e..e dell'universo (7C+.
A. Terri/ile sar5 l'ira del Giudice supremo. "i giusti mostrer5 il suo volto
dolce e /eati-icante (c-. Is <<, 6;+, ma ai repro/i apparir5 in collera e tanto
tremendo, c3e essi diranno alle montagne: )Cadeteci addosso, nascondeteci
dalla -accia di &io c3e , assiso sul trono e dall'ira dell'"gnelloE* ("p 7, 67+.
!on sar5, 0uello, uno sconvolgimento emotivo 9nell'animo di Cristo giudice,
come 0uando l'uomo si adira:, /ensD un modo di esprimere l'e--etto della sua
indigna.ione 9contro gli ostinati ri/elli:. =uel giorno , c3iamato )giorno
dell'ira* (7B+, 0uando si consideri la pena in-litta ai peccatori: l'in-erno, per
l'eternit5.
&i -ronte a un cosD -ondato timore, ci sentiremo rianimati se:
- cerc3eremo di agire /ene, secondo l'esorta.ione dell'"postolo: )Vuoi non
aver da temere l'autorit54 Ia' il tuo dovere, e ne avrai an.i la lode* (Rm 6<,
<+@
- ricorrendo al sacramento della peniten.a e riparando gli errori,
con-essandoci cio, con vera contri.ione, con sincero rincrescimento
nell'accusa e severe pratic3e peniten.iali come espia.ione 9commutativa:
delle pene eterne@
- distri/uendo elemosine, c3e completano la puri-ica.ione dell'anima.
)'rocuratevi amici con la disonesta ricc3e..a, a--inc3> 0uando verr5 a
mancarvi, essi vi accolgano nella dimora eterna* (#c 67, B+@
- vivendo nella carit5, ossia nell'amore verso &io e verso il prossimo: sar5
cosD ricoperta una moltitudine di peccati (c-. I 't A, C@ c-. 'rv 6H, 2/+.
Credo nello Spirito Santo
"//iamo veduto c3e il Ver/o di &io , suo Iiglio, come il ver/o 9mentale:
dell'uomo , il concetto della sua intelligen.a (;H+@ ora accade talvolta c3e si
tratti di concetti non vitali, di progetti inattuati per mancan.a di volont5
operativa. Il credente conosce le verit5 di -ede, ma spesso non agisce in modo
coerente. #a sua, allora, , una -ede morta.
Il Ver/o di &io invece , 9eternamente: vivo (c-. / A, 62+: , segno c3e in
lui pulsa la volont5, l'amore.
Come il Ver/o , Iiglio di &io, cosD il suo "more , lo $pirito $anto. !e
segue c3e un uomo 3a in s> 0uesto $pirito se ama &io. )#'amore di &io ,
stato di--uso in a//ondan.a nei nostri cuori dallo $pirito $anto c3e ci , stato
donato* (Rm ?, ?+.
!on mancarono tal uni c3e, errando su tale materia, sostenevano c3e lo
$pirito $anto era una semplice creatura, e, in 0uanto tale, minore, rispetto al
'adre e al Iiglio, loro servo e strumento. 'er respingere simili errori, i teologi
della ortodossia aggiunsero nel $im/olo cin0ue precisa.ioni intorno allo
$pirito $anto.
I. sistono altri esseri spirituali, gli angeli, la cui -un.ione , propriamente
0uella di esecutori del volere di &io: )spiriti al servi.io di &io*, come si
legge nella lettera agli /rei (/ I, 6A+ mentre, al contrario, lo $pirito $anto ,
$ignore, ), &io* (Gv A, 2A+ o, pi8 esplicito, )lo $pirito $anto , $ignore* (2
Cor <, 6;+. &un0ue, non su/isce coa.ioni, , li/ero, e dove ci sia lo $pirito, ivi
troviamo la vera li/ert5 (2 Cor <, 6;+. gli, in-atti, attraendoci all'amore di
&io, ci li/era dagli attaccamenti mondani. #o $pirito $anto , )$ignore*.

2. #a 9vera: vita dell'anima deriva dalla sua unione con &io, come , l'anima
a render vitale un corpo cui sia unita. &io si unisce all'uomo mediante il suo
"more, c3e , lo $pirito@ e lo vivi-ica: ), lo $pirito c3e d5 la vita
9soprannaturale: (Gv 7, 7<+. gli, dun0ue, )ci d5 la Vita*.
<. #o $pirito $anto , della medesima sostan.a 9divina: c3e il 'adre e il
Iiglio. &i-atti, come il Iiglio , Ver/o del 'adre, lo $pirito , l'"more
intercorrente tra il 'adre e il Iiglio, procedente da entram/i e 0uindi
partecipante dell'unica divinit5. gli )procede dal 'adre e dal Iiglio*. !on ,,
evidentemente, 0uella creatura c3e 0ualcuno disse.
A. Riguardo al culto 9c3e gli do//iamo:, sta su un piano di uguaglian.a col
'adre e il Iiglio.
Il /attesimo stesso c3e applica all'uomo i -rutti della passione redentrice
del Iiglio e procede dalla /enevolen.a del 'adre, si compie - accomunandolo
nel medesimo rito mediante l'e--usione dello $pirito (c-. Mt 2C, 6B+. )Con il
'adre e il Iiglio, 9lo $pirito: , adorato e glori-icato*.
?. " con-erma dell'eguaglian.a delle tre 'ersone sta la divina ispira.ione
concessa ai pro-eti. evidente c3e se lo $pirito non -osse &io medesimo,
nessuno potre//e sostenere 0uanto, ad esempio, a--erma san 'ietro: )Gomini
retti, mossi dallo $pirito $anto, 3anno parlato da parte di &io* (;6+. Isaia
pot> ripeterlo di s> medesimo: )Il $ignore &io e il suo $pirito mi 3anno
mandato 9a pro-etare:* (Is 76, 6+.
Risultano cosD in-irmate due tesi ereticali: l'errore cio, dei manic3ei,
secondo i 0uali l'"ntico Testamento non aveva &io per autore@ il c3e , -also,
avendo parlato lo $pirito $anto per /occa dei pro-eti.
'oi l'errore di 'riscilla e di Mont5no (;2+, i 0uali davano per certo c3e i
pro-eti non trasmisero il pensiero dello $pirito $anto, /ensD i propri
vaneggiamenti.
&allo $pirito ci deriva una 0uantit5 di -rutti spirituali.
gli puri-ica l'anima dai peccati, spettando l'opera di restaura.ione
all'autore medesimo. Ora, l'anima umana , creata mediante lo $pirito $anto,
dato c3e il 'adre crea ogni cosa per un atto del suo "more. )Tu ami tutte le
cose esistenti, e nulla dispre..i di 0uanto 3ai creato* ($ap II, 2A+. &ionigi
scrive c3e l'"more non permise c3e la divinit5 restasse in-econda.
'erci1 , 0uanto mai opportuno c3e il cuore umano, devastato dalle
conseguen.e della colpa, venga rimesso a nuovo dallo $pirito. "nc3e in
senso spirituale vale la considera.ione del salmista : )Ridai 9alle creature: il
tuo alito e le ricrei, e rinnovi la -accia della terra* ($al 6HA, <H+. d ,
per-ettamente convenevole c3e in tale opera.ione puri-icatrice operi lo
$pirito, dal momento c3e i peccati trovano remissione in -or.a dell'amore. )I
suoi numerosi peccati sono stati perdonati - dice Ges8 della peccatrice -
poic3> 3a molto amato* (#c ;, A;+. 'ietro: )"//iate un'ardente carit5 gli
uni verso gli altri, perc3> la carit5 copre un gran numero di peccati* (;<+.
#o $pirito $anto illumina la nostra mente@ tutto ci1 c3e conosciamo 9circa i
misteri soprannaturali: proviene dalla rivela.ione dello $pirito. )#o $pirito
$anto c3e il 'adre vi mander5 nel mio nome, egli vi insegner5 ogni cosa e vi
-ar5 comprendere tutto ci1 c3e vi 3o detto* (Gv 6A, 27@ c-. 6 Gv 2, 2;+.
Ci aiuta a osservare i divini precetti, esercitando su di noi una sorta di
9soave: pressione. !essuno in-atti riuscire//e a osservare i comandamenti se
non amasse &io. )$e 0ualcuno mi ama, metter5 in pratica le mie parole* (Gv
6A, 2<+. lo $pirito-"more ci induce a riamare. gli reali..a la promessa
antica: )Vi dar1 un cuore nuovo, in voi porr1 un nuovo spirito@ toglier1 il
cuore di pietra dal vostro corpo e lo sostituir1 con uno di carne. 'orr1 in voi
lo $pirito mio, -acendo si c3e viviate secondo i miei statuti, mettendo in
pratica le mie leggi* (;A+.
Ci ra--or.a nella speran.a di poter conseguire la vita eterna, poic3> egli ne
costituisce 0uasi il pegno. &ice l'"postolo: )"vete ricevuto il suggello dello
$pirito $anto, c3e era stato promesso, il 0uale , caparra della nostra eredit5*
(- I, 6<-6A+. #a vita eterna in-atti viene promessa all'uomo c3e 9mediante la
-ede in Cristo: diviene -iglio adottivo di &io, simile cio, al Cristo per opera
dello spirito c3e a/ita in Ges8, ed , lo $pirito $anto. )Voi non avete ricevuto
uno spirito da sc3iavi per ricadere nella paura, ma uno spirito da -igli adottivi
per me..o del 0uale possiamo gridare: Abb", 'adreE' #o $pirito stesso attesta
al nostro spirito c3e siamo -igli di &io* (Rm C, 6?-67+.
)#a prova c3e voi siete -igli, sta nel -atto c3e &io mand1 lo $pirito del
Iiglio suo nei vostri cuori, il 0uale grida: Abb"E', c3e vuol dire 'adreE* (Gal
A, 7+.
In-ine lo $pirito $anto ci consiglia nelle situa.ioni di--icili, mostrandoci
0uale sia 9nel caso concreto: la volont5 di &io. "ll'invito c3e leggiamo
nell'"pocalisse: )C3i 3a orecc3i, ascolti ci1 c3e lo $pirito dice* ("p 2, ;+, -a
eco l'esemplare disponi/ilit5 del pro-eta Isaia: )#o ascolter1, come 9il
discepolo ascolta: il maestro* (Is ?H, A+.
[Credo nel]la santa C'iesa cattolica
$imile al nostro organismo, in cui l'anima di--onde la vita nelle varie parti,
la C3iesa cattolica , un corpo 9mistico:, composto di numerosi mem/ri
vivi-icati dallo $pirito $anto. &o//iamo 0uindi pro-essare l'atto di -ede nella
C3iesa, santa e cattolica, men.ionata negli articoli del sim/olo: 'Credo la
C3iesa'.
Il nome c#iesa signi-ica riunione, societ5, sicc3> la C3iesa , l'assem/lea dei
-edeli come, dal canto suo, ciascun cristiano , mem/ro del corpo ecclesiale,
cui sem/ra -ar cenno il li/ro dell'cclesiastico (c-. $ir ?6, <6+.
=uattro sono le note essen.iali della C3iesa di Cristo: essa , una, santa,
cattolica ( ossia universale+ e apostolica 9salda, /en -ondata:.
I. 'roprio il -atto c3e le sette ereticali si siano succedute tanto numerose e
in contrasto l'una con l'altra gi5 le esclude dall'appartenere alla C3iesa,
armoniosa in se stessa e unica, simile alla )colom/a*, l'amata dello $poso
(c-. Ct 7, C+.
#'unit5 della C3iesa promana dall'unica -ede, da un'identica speran.a e
dalla comunione nella carit5.
In-atti i cristiani, mem/ri di una stessa societ5, pro-essano le medesime
verit5 rivelate. Raccomanda loro l'apostolo 'aolo: )Tra voi non ci siano
divisioni ma siate per-ettamente uniti, d'uno stesso pensiero, concordi* (I Cor
I, 6H+, sicc3> mostriate d'avere )un solo $ignore, una sola -ede, un solo
/attesimo. Gn solo &io, 'adre di tutti* (- A, ?+.
Ciascun -edele nutre la -erma aspira.ione di pervenire alla vita eterna:
unica , la speran.a verso cui siamo orientati mediante la voca.ione cristiana
(c-. - A, A+.
I -edeli si ritrovano uniti anc3e nell'amore verso &io e in una vicendevole
carit5, sD da reali..are il pro-ondo desiderio del Cristo, c3e tutti i cristiani
siano - come il 'adre, il Ver/o e lo $pirito - una sola realt5.
Tale amore, 0uando , autentico, si mani-esta attraverso una mutua
sollecitudine 9nel servi.io reciproco: e nella comprensione degli uni per gli
altri. &i particolare elo0uen.a 0uesto passo dell'"postolo: )Vivendo secondo
un' autentica carit5, cerc3iamo di crescere sotto ogni aspetto, in colui c3e , il
Capo, Cristo, dal 0uale tutto il corpo 9mistico:, /en compaginato e connesso,
mediante l'apporto d'ogni giuntura e secondo l'energia di ogni mem/ro, riceve
-or.a per crescere, in maniera da edi-icare se stesso nella carit5* (- A, 6?-
67+. &'ogni gra.ia c3e &io ci concede do//iamo -arne partecipe il nostro
prossimo.
!essuno perci1 deve prender alla leggera il meritare d'essere scacciato ed
escluso dalla C3iesa 9cattolica: dove si trova la salve..a, come non -u
possi/ile salvarsi per 0uanti rimasero, al tempo del diluvio, -uori dell'arca.
2. "nc3e gli uomini orientati verso il male costituiscono una specie di
congrega, ed , l'allean.a dei malvagi c3e &io a/orre (c-. $al 2?, ?+.
#a societ5 -ondata dal Cristo, al contrario, , protesa a reali..are la
santi-ica.ione dei suoi mem/ri (;?+. F la )santa C3iesa*.
I -edeli cristiani vengono santi-icati in pi8 modi.
=uando un nuovo tempio vien consacrato, lo si comincia a lavare,
materialmente@ cosD i -edeli: entrando a -ar parte della C3iesa vengono
puri-icati 9mediante il /attesimo:, gra.ie al sacri-icio cruento del Cristo.
) 9Ges8: ci 3a li/erati dalle nostre colpe con il suo sangue* ("p I, ?+, egli c3e
)per santi-icare il popolo col proprio sangue, patD -uori della porta della citt5*
(/ 6<, 62+.
Il rito di consacra.ione d'una nuova c3iesa prevede poi l'un.ione
9dell'altare:@ e altrettanto i -edeli: essi in-atti ricevono l'un.ione del crisma,
attraverso cui agisce lo $pirito $anto nella sua opera santi-icatrice. $ono cosD,
poten.ialmente, resi simili al Cristo, l'$nto (;7+ per eccellen.a.
&ovun0ue &io ina/iti, 0uello diviene un luogo santi-icato dalla, sua
presen.a (c-. Gn 2C, 67+ ed , conveniente c3e il cristiano, tempio dello
$pirito, si custodisca irreprensi/ile (c-. $al B2, ?+.
In-ine, anc3e l'invocare &io 3a un'a.ione santi-icante. )Tu sei in noi,
$ignore, e sopra di noi , stato invocato il nome tuo* (Ger 6A, B+.
$tiamo perci1 /en attenti - considerando di 0uali e 0uante santi-ica.ioni sia
stata oggetto la nostra anima - a non o--uscare lo splendore di 0uesto tempio
di &io. grave la minaccia c3e leggiamo in san 'aolo: )!on sapete c3e siete
tempio di &io e c3e lo $pirito di lui a/ita in voi4 $e uno vDola il suo
santuario, &io lo distrugger5 (I Cor <, 6;+.
<. "ltra nota della C3iesa , la cattolicit5. ssa, cio,, , universale, nel senso
c3e va di--ondendosi praticamente su tutta la terra, contro la tesi dei donatisti
(;;+. #a testimonian.a di 'aolo nei con-ronti dei -edeli di Roma ()#a -ama
della vostra -ede si espande nel mondo* (Rm I, C++ , una risposta alla
missione evangelica a--idata da Cristo agli apostoli: )"ndate per tutto il
mondo, predicate il vangelo a ogni creatura* (Mc 67, 6?+. Mentre in passato
il vero &io era noto solo entro i con-ini della Giudea, adesso la sua
rivela.ione 3a raggiunto le pi8 lontane regioni della terra (;C+.
" ci1 s'aggiunga l'universalit5 c3e dilata ulteriormente la C3iesa: essa
in-atti comprende, oltre alla terra, il purgatorio e il paradiso.
F universale, poi, 0uanto alle diverse condi.ioni sociali delle persone
c3iamate a -ame parte. !essuno ne , pregiudi.ialmente escluso, n> il servo n>
il padrone, n> l'uomo n> la donna.
Gniversale anc3e riguardo al tempo. Certuni dissero c3e la C3iesa avre//e
avuto soltanto una sua durata temporale, il c3e , -also. ssa durer5, dal tempo
di "/ele (;B+, sino al concludersi della -ase terrena, assistita dal Cristo (c-.
Mt 2C, 2H+, per tras-ormarsi al-ine nell'unica C3iesa trion-ante in eterno.
A. 'ossiede la dote della sta/ilit5. Gn edi-icio pu1 esser detto solido se
innan.i tutto poggia su /uone -ondamenta. //ene, la C3iesa , sorretta dal
Cristo. )!essuno pu1 porvi un -ondamento diverso da 0uello c3e gi5 vi si
trova, c3e , Cristo Ges8* (I Cor <, 66+.
'oggia inoltre sugli apostoli e sulla loro dottrina. #a celeste Gerusalemme
descrittaci dall'Apocalisse aveva dodici strati per -ondamenta, e su ognuno
v'era il nome dei dodici apostoli dell'"gnello (c-. "p 26, 6A+. #a C3iesa ,
detta perci1 apostolica, e 'ietro viene indicato espressamente 0uale pietra di
/ase, onde sottolinearne la solidit5 (CH+.
"ncora. Gna costru.ione merita d'essere giudicata sta/ile se regge 0uando
sia soggetta a violente scosse. //ene, la C3iesa non , stata mai demolita:
non vi riuscirono i persecutori, an.i -u sotto il loro imperversare c3e essa si
accre//e ulteriormente@ i persecutori invece e gli avversari d'ogni sorta
scomparvero uno dopo l'altro. )C3i cadr5 su 0uesta pietra andr5 in pe..i@ e
0ualora essa cada su 0ualcuno, lo stritoler5* (Mt 26, AA+.
#e eresie produssero un e--etto analogo: col loro moltiplicarsi, o--rirono
occasioni per un ulteriore c3iarimento della verit5. )9Gli eretici: si
oppongono alla verit5 essendo uomini dissennati nel modo di giudicare, c3e
3anno perduto la -ede. Costoro per1 non andranno molto innan.i perc3> la
loro stolte..a sar5 mani-esta a tutti* (2 Tm <, C+.
Gli stessi assalti dia/olici non raggiungono miglior risultato: simile a una
torre, la C3iesa costituisce an.i un solido /aluardo entro cui trova riparo
c3iun0ue si opponga all'avversario. Il giusto vi si ri-ugia ed , al sicuro (c-.
'rv 6C, 6H+.
'erci1 il diavolo raddoppia i propri assalti contro la C3iesa@ ma non potr5
prevalere, avendo il $ignore assicurato c3e )le porte degli in-eri non
riusciranno a riportare la vittoria su di essa* (Mt 67, 6C+. =uasi dica: la
/attaglia in-urier5 contro di lei, ma a vincere non saranno i tuoi nemici.
Comprendiamo meglio adesso come la sola C3iesa di 'ietro (al 0uale
tocc1 l'Italia 0uando i discepoli si misero a predicare il vangelo+ rest1 sempre
salda nella 9vera: -ede. "ltrove, o la dottrina di Cristo , sconosciuta, oppure ,
in0uinata da errori. !on deve stupirci. " 'ietro il $ignore 3a promesso: )Io
3o pregato per te, c3e la tua -ede non venga meno* (#c 22, <2+.
[Credo nel]la co"unione dei santi e [nel]la re"issione dei peccati
Come in un organismo vivente l'attivit5 di un mem/ro torna a vantaggio
dell'insieme, 0ualcosa di simile accade nel corpo mistico c3e , la C3iesa. Il
/ene compiuto da uno, si comunica agli altri -edeli@ in-atti )pur essendo
molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo
mem/ra gli uni degli altri* (Rm 62, ?+. $icc3>, tra le altre verit5 di -ede, gli
apostoli ci 3anno tramandato 0uesta, della )comunione dei santi*, ossia la
comunan.a nei /eni spirituali.
Cristo , il capo@ la C3iesa ne costituisce il mistico organismo, secondo
l'espressione paolina: )9gli: , il capo di tutta la C3iesa, la 0uale , il suo
corpo* (- I, 22-2<+ e 0uanto di /ene c', in lui, si di--onde nei cristiani
mediante i sacramenti. "gisce in essi l'e--icacia del sacri-icio di Ges8, la
gra.ia in remissione dei peccati.
Come sappiamo, i sacramenti sono sette.
I. Il /attesimo e0uivale a una rinascita spirituale. Gn uomo ini.ia la sua
esisten.a terrena con la propria nascita e cosD pure la vita spirituale comincia
in lui mediante la rinascita operata dal /attesimo. )$e uno non rinasce da
ac0ua e da $pirito, non pu1 entrare nel regno di &io* (Gv <, ?+.
$i nasce una sola volta, e una sola volta si riceve il sacramento del
/attesimo. )Credo - perci1 - in un solo /attesimo*.
#a sua -un.ione consiste nel puri-icare l'uomo da 0ualun0ue peccato, sia
riguardo alla colpa e sia alla 9relativa: pena. Tant', vero c3e ai neo-/atte..ati
non viene imposta alcuna peniten.a riparatrice, si -osse pure trattato dei
peggiori uomini del mondo. Morendo su/ito dopo il /attesimo, un uomo
entrere//e direttamente in paradiso. =uesta , la ragione per cui, se//ene
spetti d'u--icio soltanto al sacerdote amministrare il /attesimo, in caso di
necessit5 pu1 -are altrettanto c3iun0ue@ /aster5 osservare la -ormula
sacramentale: )Io ti /atte..o nel nome del 'adre e del Iiglio e dello $pirito
$anto*.
#a virt8 del primo sacramento promana dalla passione di Cristo: )!on
sapete c3e 0uanti siamo stati /atte..ati in Cristo Ges8, siamo stati /atte..ati
nella sua morte4* (C6+. #a triplice immersione vuole sim/oleggiare i tre
giorni durante i 0uali Ges8 rimase entro il sepolcro.
2. Cresima o con-erma.ione. " ogni essere c3e nasce sono necessarie le
-or.e per poter agire@ cosD l'uomo c3e rinasce spiritualmente 3a /isogno di
essere corro/orato dallo $pirito $anto. Gli apostoli stessi, a--inc3> la loro
a.ione risultasse vigorosa, ricevettero lo $pirito, dopo l'ascensione di Cristo
(c-. #c 2A, AB+.
" noi, tale aiuto viene con-erito nel sacramento della con-erma.ione.
'erci1, c3i 3a cura dei -anciulli dev'essere molto diligente a--inc3> vengano
cresimati, trattandosi di una gra.ia assai importante. Il cristiano c3e muore
col sacramento della cresima - e 0uindi dopo aver ricevuto un aumento di
gra.ia - riceve un maggior grado di gloria.
<. ucarestia. !ato c3e sia e raggiunto un certo sviluppo, un essere umano
3a necessit5 di assumere regolarmente ci/o@ per la vita spirituale esso ,
costituito dal corpo di Cristo, in /ase alle sue stesse parole: )$e non mangiate
la carne del Iiglio dell'uomo e non /evete il suo sangue, non avrete in voi la
vita soprannaturale* (Gv 7, ?A+. =uindi, secondo le norme sta/ilite dalla
C3iesa, ogni cristiano ricever5 almeno una volta all'anno l'eucarestia, dopo
essersi de/itamente preparato e puri-icato: c3i in-atti )mangia il pane o /eve
il calice del $ignore in modo indegno* (I Cor II, 2;+ - ossia con la coscien.a
d'esser in colpa grave, di cui non si sia con-essato n> si proponga di evitare in
-uturo - )mangia e /eve la propria condanna* (C2+.
A. Con-essione o peniten.a. $uccede anc3e al nostro organismo di
ammalarsi e - 0ualora non intervenga a tempo un rimedio e--icace -, di
morire. !ell'ordine spirituale , il peccato c3e produce le in-ermit5 9spesso
gravissime, come nel caso del peccato mortale: (C<+. $icc3>, per recuperare
la salute, , indispensa/ile una medicina: la gra.ia contenuta nel sacramento
della peniten.a. )gli perdona tutte le tue colpe e ti risana dalle in-ermit5*
($al 6H2, <+.
I re0uisiti di una /uona con-essione sono tre: il dolore per-etto dell'animo per
aver o--eso &io, un'accusa integrale dei peccati e la ripara.ione mediante
opere peniten.iali.
?. strema un.ione (CA+. $ono tante le cause c3e impediscono all'uomo di
puri-icarsi in maniera completa dalle conseguen.e 9punitive: del peccato@ e
siccome nessuno pu1 partecipare della vita eterna se prima non sia
per-ettamente mondato, si rese opportuna la istitu.ione di un altro sacramento
in -or.a del 0uale l'uomo gravemente ammalato sia puri-icato dalle colpe e, a
&io piacendo, riottenga la sanit5 del corpo. Il sacramento della estrema
un.ione prepara l'uomo all'ingresso nel regno celeste.
(=uando non si veri-ic3i l'e--etto di una guarigione -isica, ci1 dipende dal
-atto c3e un prolungamento della vita terrena non sare//e giovevole alla
salute spirituale+. !e parla di--usamente l'apostolo Giacomo: )C3i , malato,
c3iami presso di s> i pres/iteri della C3iesa e preg3ino su di lui, dopo averlo
unto con l'olio, nel nome del $ignore. la preg3iera -atta con -ede salver5 il
malato: il $ignore lo rial.er5, e se 3a commesso peccati gli saranno
perdonati* (Gc ?, 6A-6?+.
7. Ordine. &ovre//e risultare evidente, ormai, c3e -acendo ricorso ai
cin0ue sacramenti -in 0ui esaminati, il cristiano pu1 condurre una
soddis-acente vita spirituale.
Occorrono ovviamente degli uomini c3e li amministrino. cco il
sacramento dell'ordine sacro, c3e a/ilita all'eserci.io della consacra.ione e
amministra.ione sacramentaria.
$e la loro vita 9personale: non appare esemplare, do//iamo -ermare
l'atten.ione sulla virt8 del Cristo, da cui i sacramenti traggono e--icacia.
=uanti 3anno ricevuto l'ordine sacro diventano )ministri di Cristo e
dispensatori dei misteri di &io* (I Cor A, 6+.
;. Matrimonio. Gra.ie al settimo sacramento, i coniugi c3e lo vivano
onestamente possono non soltanto salvarsi ma ac0uistare dei meriti. &i--icile
per loro evitare 0uei peccati veniali causati dalla stessa concupiscen.a@ c3e se
poi non rispettassero i -ini del matrimonio la loro colpa diverre//e grave
(C?+.
I sette sacramenti per-e.ionano la remissione dei peccati, cui -a ri-erimento
il Credo.
Iurono gli apostoli a ricevere la -acolt5 di concedere il perdono delle colpe
morali e da essi, come a loro volta essi medesimi dal Cristo, uguale potest5
viene con-erita ai ministri della C3iesa. #a nostra -ede ci insegna c3e
appartiene al 'apa il pieno potere )di sciogliere e di legare* e, secondo una
gradualit5, agli altri prelati.
I cristiani partecipano non solo all' e--icacia del sacri-icio di Cristo, ma ai
suoi meriti, e addirittura partecipano dei meriti dei santi@ tali meriti si
propagano in tutti coloro c3e vivono nella gra.ia, dal momento c3e -ormiamo
assieme il corpo mistico di Cristo.
!e deriva c3e, vivendo nella carit5, ciascuno di noi partecipa della sia pur
minima opera virtuosa c3e si compia nel mondo. !e godranno per1 in modo
particolare 0uelle persone c3e siano presenti nelle inten.ioni di c3i -a il /ene.
Gno potr5 pagare al posto di un altro, e lo si vede ad esempio nel caso delle
congrega.ioni religiose c3e ammettono altri a valersi dei meriti di una data
-amiglia spirituale (C7+.
In -or.a della comunione tra i santi, i meriti di Ges8 sono distri/uiti a
ciascun -edele, e cosD i nostri meriti personali. Gli scomunicati, trovandosi a
essere estromessi dalla societ5 ecclesiale, perdono gran parte del tesoro dei
meriti comuni. 0uesto , un danno tutt'altro c3e trascura/ile, giacc3> supera
0ualun0ue altro -allimento nei /eni temporali.
Inoltre, mentre il diavolo si trova ostacolato nella sua opera male-ica
proprio dai su--ragi cui accenniamo, c3i se ne priva -acilita l'a.ione deleteria
del Tentatore 9per tutto il tempo c3e uno vive separato dalla C3iesa:.
"ccadeva spesso cosD, nella C3iesa primitiva, c3e non appena 0ualcuno era
scomunicato, immediatamente diveniva preda del diavolo, anc3e -isicamente.
(spetto la risurreione dei "orti
#o $pirito santi-ica la C3iesa non solo riguardo alle anime: in virt8 del suo
intervento in-atti i nostri corpi risorgeranno. gli )3a risuscitato dai morti
Ges8 Cristo, nostro $ignore* (Rom A, 2A+ e )in virt8 di un uomo 9c3e ,
appunto Ges8 Cristo: c', una risurre.ione dei morti* (I Cor 6?, 26+.
'erci1, sorretti dalla -ede cattolica noi crediamo c3e un giorno avverr5 la
risurre.ione 9dell'intero genere umano:. Il c3e ci suggerisce alcune
considera.ioni: l'utilit5 derivante dal credere nella risurre.ione stessa@ le
prerogative dei corpi risorti, in generale@ le 0ualit5 dei giusti resuscitati, e
0uelle dei repro/i.
I. #a -ede e la speran.a nella risurre.ione ci o--rono diversi vantaggi, e
prima di tutto la li/era.ione dalla triste..a derivante dal pensiero dei morti.
In-atti, pur essendo impossi/ile non dolersi per la morte dei propri cari,
tuttavia la speran.a d'incontrarli nuovamente il giorno della risurre.ione
tempera notevolmente il dolore causatoci dalla separa.ione. Ci esorta
l'"postolo:
)!on vogliamo poi lasciarvi nell'ignoran.a, o -ratelli, circa i de-unti,
a--inc3> non continuiate ad a--liggervi come gli altri c3e non 3anno
speran.a* (6 Ts A, 6 <+.
Cessa il timore per la morte 9c3e ci attende:. $e nel morire l'uomo non
sperasse in una vita migliore dell'attuale, sen.a du//io la morte risultere//e
tremendamente assurda@ e l'uomo si sentire//e autori..ato a compiere ogni
sorta di ini0uit5, nel tentativo di s-uggire alla morte. Ma poic3> siamo certi
c3e esiste una vita migliore di 0uesta, una vita cui approderemo attraverso la
morte, , c3iaro c3e nessuno 3a pi8 motivi di temere, come pure, per timor
della morte, di compiere scelte immorali@ Cristo in-atti prese un corpo
9umano: )per ridurre all'impoten.a mediante la morte colui c3e 3a il potere
della morte, cio, il diavolo* (/ 2, 6A-6?+.
Gn tale pensiero, ci rende solleciti e diligenti nel compiere il /ene@ se
in-atti l'uomo dovesse vivere solo 0uesta vita temporale, non trovere//e in
ci1 un e--icace incentivo a /en -are: 0ualun0ue cosa gli sem/rere//e
inadeguata dal momento c3e il desiderio umano non , vincolato ad alcuno dei
/eni particolari e per un tempo determinato, /ensD , rivolto alle realt5 eterne e
sen.a limita.ioni di sorta.
Ora, siccome noi crediamo c3e tutto ci1 c3e andiamo compiendo sulla
terra ricever5 un'eterna ricompensa alla risurre.ione -inale, ci ingegniamo
d'agire rettamente. )$e riponessimo la nostra speran.a nel Cristo soltanto in
0uesta vita - scrive san 'aolo - siamo da compiangere pi8 di tutti gli uomini*
(I Cor 6?, 6B+.
In-ine ci ritrae dal male. &i-atti, come induce al /ene la speran.a del
premio, cosD il timore delle pene c3e sappiamo essere riservate ai repro/i ci
tien lontani dal peccato. Vedi il Vangelo: )=uelli c3e 3anno operato il /ene
usciranno dai sepolcri per la risurre.ione di vita@ 0uelli invece c3e -ecero il
male, per una condanna* (Gv ?, 2B+.
2. Riguardo poi alle prerogative dei corpi risorti, /isogna sapere c3e talune
note interesseranno tutti indistintamente.
#'identit5 dei corpi risuscitati: riavr5 il so--io vitale lo stesso corpo c3e
a//iamo ora (stessa carne, stesse ossa ecc.+, se//ene tal'uno sostenga il
contrario@ ma , tesi c3e si allontana dall'insegnamento dell'"postolo. gli
dic3iara in-atti: )' necessario c3e 0uesto corpo corrutti/ile si rivesta
d'incorrutti/ilit5 e c3e il nostro corpo mortale si rivesta d'immortalit5* (6 Cor
6?, ?<+.
"nc3e altrove la sacra $crittura a--erma c3e, per virt8 divina, riprender5 a
vivere lo stesso e medesimo corpo@ vedi %iobbe: )!uovamente rivestito della
mia pelle, attraverso 0uesti sensi vedr1 &ioE* (G/ 6B, 27+.
#a condi.ione dei corpi c3e riprenderanno a vivere sar5 per1 di--erente
dalla condi.ione terrena: /eati e repro/i riceveranno corpi incorrutti/ili,
senonc3> i primi vivranno immersi nella gloria, i secondi per sempre nelle
pene 9in-ernali:. "//iamo gi5 citato l'espressione della lettera ai Corinti (6
Cor 6?, ?<+. Trattandosi di corpo incorrutti/ile e immortale, non 3a senso
parlare pi8 di ci/o n> di piaceri sessuali. $econdo l'evangelista )dopo la
risurre.ione non si ammoglieranno n> si mariteranno, ma saranno simili agli
angeli di &io in cielo* (C;+.
=uesta , una verit5 9rivelata:, contro le creden.e dei sadducei e dei
saraceni. )C3i scende nello s#eol pi8 non ne risale@ non ritorna nella propria
casa* (G/ ;, B-6H+.
Tutti, /uoni e cattivi, risorgeranno con 0uella integrit5 corporale c3e
attiene all'individuo. !on vi saranno pi8 ciec3i, .oppi o menomati in altra
maniera. #'"postolo scrisse ai Corinti: )I morti risorgeranno incorrotti* (I
Cor 6?, ?2+, ossia immuta/ili, rispetto alle presenti imper-e.ioni.
Riguardo all'et5, tutti risorgeranno in un'et5 congrua, sui trentadue-trentatr>
anni@ e la ragione , 0uesta@ c3i morD prima d'esservi giunto, non cono//e l'et5
c3e esprime il vigore ideale dell'uomo, mentre i vecc3i riavranno la
per-e.ione della giovine..a (CC+. $ulla parola dell'"postolo )tutti arriveremo
allo stato di uomo per-etto, nella misura c3e conviene alla piena maturit5 di
Cristo* (- A, 6<+.
<. Circa la risurre.ione dei /uoni in particolare /isogna sapere c3e li
attende una gloria speci-ica: i santi riceveranno dei corpi glori-icati, con
0uattro speci-ic3e 0ualit5: lo splendore cui accenna Matteo: )I giusti
splenderanno come il sole, nel regno del loro 'adre* (Mt 6<, A<+. #a
li/era.ione dal dolore o impassi/ilit5, secondo c3e a--erma san 'aolo: )9Il
corpo: seminato spregevole, risorge glorioso@ si semina de/ole e risorge
vigoroso* (I Cor 6?, A<+. nell'Apocalisse: )gli terger5 ogni lacrima dai
loro occ3i e non vi sar5 pi8 la morte n> lutto n> lamento n> a--anno* ("p 26,
A+. l'agilit5: )!el giorno della loro ricompensa risplenderanno e
scorreranno leggeri, simili a scintille nella stoppia* ($ap <, ;+. In-ine la
sottiglie..a: )$i semina corpo materiale, risorge spirituale* (I Cor 6?, AA+.
!on nel senso di puro spirito, /ensD di corpo materiale ma totalmente
assoggettato allo spirito.
A. " proposito della condi.ione dei dannati, essa sar5 l'opposto della
condi.ione /eata: in essi si avr5 pena eterna, con le seguenti caratteristic3e.
Riceveranno corpi tene/rosi. Vi accenna Isaia: )I loro visi saranno visi riarsi*
(Is 6<, C+. Corpi sensi/ilissimi 9a ogni so--eren.a:, c3e tuttavia mai potranno
ridursi in cenere, e pur ardendo eternamente non ne risulteranno consunti@ , il
concetto di Isaia: )Il loro -uoco non sar5 mai estinto* (Is A7, 2A+. $aranno
inoltre, i loro, dei corpi estremamente materiati: di-atti l'anima rimarr5 come
reclusa in un carcere angusto. )I re - dice un salmo - saranno avvinti in
catene* ($al 6AB, C+.
in-ine 0uell'anima diverr5, come il corpo, in certo modo incarnita. $i
rammentino le parole di Gioele: )I giumenti -inirono per marcire tra i loro
stessi ri-iuti* (CB+.
) [aspetto] la %ita eterna. ("en.
=ueste parole concludono il $im/olo della -ede, alludendo al coronamento
di ogni desiderio del cuore umano, e cio, la vita eterna.
' una proposi.ione c3e contraddice 0uanti opDnano una morte dell'anima,
assieme a 0uella c3e la separa dal corpo. $e ci1 -osse vero, la condi.ione
umana non sare//e diversa da 0uella degli animali /ruti, c3e morendo
ritornano nel nulla (c-. $al AC, 26+.
#a nostra anima invece , 0uasi un ri-lesso della immortalit5 di &io, e pu1
essere paragonata alle /estie solo per gli eccessi della concupiscen.a.
$ostenendo c3e essa muoia assieme al corpo, ci si allinea con 0uelli 9a//rutiti
dal peccato: di cui sta scritto: )!on conoscono i segreti di &io@ non sperano
ricompensa per il retto vivere n> credono a un premio destinato alle anime
pure. $D, &io 3a creato l'uomo per l'immortalit5@ lo -ece a immagine della
propria natura. Ma la morte , entrata nel mondo per invidia del diavolo@ e ne
-anno 9la pi8 amara: esperien.a (BH+ coloro c3e gli appartengono* ($ap 2, 22-
2<+.
Cos', la vita eterna4
ssa , innan.i tutto la comunione 9per-etta e intermina/ile: dell'anima con
&io, c3e diviene cosD premio e coronamento di ogni nostra -atica. !el
signi-icato pi8 ampio sar5 vera la sua promessa: )Io sono il tuo protettore e la
tua ricompensa in-initamente grande* (Gn 6?, 6+.
=uesta -usione tra l'anima e &io si attua attraverso la per-etta visione della
divina essen.a. )"desso 9in-atti: vediamo 9&io: come in uno specc3io, in
maniera con-usa, allora invece a -accia a -accia* (I Cor 6<, 62+. #a nostra
lode diverr5 anc3'essa un cantico per-etto, poic3> per usare le parole di
"gostino )vedremo, ameremo, loderemo* e nella visione /eati-ica troveremo
gaudio e allegre..a, e l'anima sar5 tutta un inno di ringra.iamento e di lode
(c-. Is ?6, <+.
'er-etta la sa.iet5 dei nostri desideri: nella vita eterna in-atti ogni /eato
avr5 /en pi8 di 0uanto possa desiderare e sperare@ e la ragione , evidente:
0uaggi8 , impossi/ile soddis-are l'umana /rama di -elicit5@ 0uaggi8 non c',
alcun /ene creato 9neppure l'intero universo: c3e sia capace di placare
appieno gli aneliti dell'uomo. &io soltanto vi riesce, an.i supera 0ualun0ue
nostro desiderio, all'in-inito. "gostino 3a scritto con ragione: )Ci 3ai -atti per
te, o $ignore, e il nostro cuore non trover5 0uiete -in 0uando non riposi in te*.
Ora, i santi possedendo &io per-ettamente nella gloria /eati-ica, sono
sa.iati in ogni loro desiderio. #a ricc3e..a della gloria celeste sar5 sempre
superiore a ogni nostra aspettativa. Il servo /uono e -edele prender5 parte alla
gioia del suo $ignore (c-. Mt 2?, 26+ e, secondo c3e osserva "gostino, non
sar5 tanto il gaudio divino a entrare nel cuore umano 0uanto piuttosto l'uomo
e ogni sua -acolt5 a immergersi interamente nella stessa /eatitudine di &io.
Contempleremo il suo volto, ci sa.ieremo della sua presen.a (c-. $al 67, 6?+,
in una giovine..a eternamente rinnovata (c-. $al 6H2, ?+.
Tutto ci1 c3e di piacevole possiamo immaginare lo troveremo con la
visione /eati-ica, in maniera sovra//ondante. #'uomo trova in &io - sommo
/ene - il massimo diletto: nell'Onnipotente avremo ogni deli.ia (c-. G/ 22,
27+, gioia piena alla sua presen.a, dolce..a sen.a -ine derivante dal trovarci,
tra gli eletti, alla sua destra (c-. $al 6?, l6+.
Vi troveremo il pi8 alto grado di onore. Gli uomini laici considerano il
massimo degli onori diventare re, i c3ierici am/iscono alla dignit5
episcopale@ e//ene, nella gloria celeste, sar5 piena la no/ilt5 regia e
sacerdotale dei -igli di &io (c-. "p ?, 6H@ c-. $ap ?, ?+.
#a sete di sapere ricever5 completa soddis-a.ione: i segreti della natura e
0ualun0ue verit5 c3e vorremmo investigare, tutto 0uello c3e pu1 essere
oggetto dell'umana conoscen.a l'avremo assieme alla vita eterna (c-. 'rv 6H,
2A+.
ssa poi porter5 con s> 0uella per-etta sicure..a c3e invano cerc3iamo 0ui
in terra. =uanto pi8 possediamo di /eni materiali o siamo insigniti di alte
caric3e, tanto pi8 temiamo di perdere gli uni o le altre, e do//iamo -ar ricorso
a mille accorgimenti per di-enderne il possesso. !ella vita eterna, al
contrario, , sconosciuta la minima triste..a, la minima angustia, il minimo
timore. Vi sar5 piena tran0uillit5 e sicure..a da 0ualun0ue apprensione (c-.
'rv I, <<+.
In-ine, la vita eterna consiste nella /eati-icante conviven.a tra i /eati: la
pi8 ama/ile delle societ5, essendovi la piena comunione dei /eni. #5,
veramente, ognuno ama il prossimo suo come se stesso, e godr5 del /ene
posseduto da altri 0uanto del proprio. !e deriva c3e il gaudio generale
accrescer5 la leti.ia del singolo, in un vicendevole apporto di -elicit5 (c-. $al
C7, ;+.
I santi godranno, in patria, di 0uesti /eni accennati e di molti altri c3e non
riusciamo a descrivere.
I repro/i, invece, cominceranno a vivere la morte eterna, so--rendo
nell'anima e nei sensi non meno di 0uanto gli eletti godranno nella gloria.
Il loro tormento sar5 accresciuto:
- dalla separa.ione da &io e da 0ualsiasi altro /ene. ' la cosiddetta pena
del danno, correlativa all'avversione 9da essi nutrita durante la vita terrena
riguardo a &io:, e supera 0uella dei sensi. =uaggi8 il peccatore visse nelle
tene/re dello spirito, ma dopo il giudi.io -inale anc3e i suoi occ3i
conosceranno la totale priva.ione della luce: verr5 gettato nelle tene/re, tra il
pianto e lo stridere dei denti (c-. Mt 2?, <H+@
- dai rimorsi della coscien.a, c3e 9in nome di &io: gli ripeter5: )Ti
rimprovero: ti pongo innan.i i tuoi peccati* ($al AB, 26+. Gemer5 sen.a sosta
il loro spirito tormentato (c-. $ap ?, <+. Ma un simile pentimento e i gemiti
pi8 accorati saranno del tutto inutili non traendo ormai pi8 origine dalla
compun.ione di aver peccato, /ensD dalle insosteni/ili pene@
- vi si aggiunga la pena riservata ai sensi, il -uoco in-ernale, capace di
tormentare e il corpo e l'anima. $ar5 una delle so--eren.e peggiori, e si
troveranno nella condi.ione di c3i stia sempre sul punto di morire e invece
non muore mai. cco perc3> la loro condanna si usa c3iamarla morte eterna.
)Come pecore sono avviati agli in-eri, loro pastore sar5 la morte (...+.
#'in-erno sar5 la loro dimora* (B6+.
li avving3ier5 la dispera.ione nel sapersi irrimedia/ilmente perduti. $e
in-atti restasse in loro appena un /arlume di speran.a d'essere li/erati dalle
pene, gi5 0uesto costituire//e un lenimento del loro 9eterno: so--rire.
Venendo meno 0ualun0ue ragionevole speran.a, tutto diviene pi8 atroce.
Resta c3iarita la radicale di--eren.a tra il /ene e il mal'operare: l'uno
conduce alla vita, l'altro alla morte 9eterna:. Gli uomini perci1 dovre//ero
ricordarsi spesso di 0ueste verit5 atte a stimolare al /ene e a -renarli dinan.i
al male.
--icace la c3iusa del Credo, col suo ric3iamo alla vita eterna, a--inc3> si
imprima a -ondo nella memoria l'anelito verso la vita immortale, cui voglia
condurci il $ignore, Ges8 Cristo, &io /enedetto nei secoli dei secoli. "men.
COMMENTO AL PADRE NOSTRO
#ntroduione
Il Pater , la pi8 per-etta tra le -ormule di preg3iera, avendo tutte e cin0ue
le doti c3e un'ora.ione /en -atta dovre//e possedere.
I. Innan.itutto, essa deve elevarsi -iduciosa, sorretta cio, da un tran0uillo
a//andono. ' in-atti un accedere -idente al trono della divinit5, per
implorarne le gra.ie (c-. / A, 67+. &eve poggiare su una -ede c3e non
conosca esita.ioni (c-. Gc l, 67+.
//ene, a /uon diritto la preg3iera del 'ater , atta a in-ondere la massima
sicure..a essendo stata composta dal nostro miglior di-ensore, sapientissimo
(c-. Col 2, <+, c3e sta in veste d'avvocato dinan.i al 'adre per placarne l'ira
accesa dalle continue trasgressioni: Ges8 Cristo, il Giusto (c-. I Gv 2, 6+. !el
suo commento al Pater san Cipriano ne deduce c3e, dovendo noi implorare
perdono per le nostre colpe, nulla di meglio possiamo -are c3e ripetere le
parole suggeriteci dal nostro patrono.
"ncor pi8 sicura la rende il -atto c3e, a c3iedere nella maniera pi8
opportuna, ce l'3a insegnato proprio colui c3e assieme al 'adre esaudisce le
preg3iere, adempiendo alle parole del salmo: )Grider5, rivolto a me, e io lo
esaudir1* ($al BH, 6?+. $empre san Cipriano de-inisce )amic3evole, -amiliare
9alle sue orecc3ie: e devota* 0uella preg3iera c3e si rivolge al $ignore
servendosi delle sue stesse parole. !on , possi/ile 0uindi c3e un uomo
termini la preg3iera del )'adre nostro* sen.a riportarne 0ualc3e -rutto: come
minimo ne otterr5 - insegna sant'"gostino - la remissione dei peccati veniali.
2. Ogni preg3iera, poi, dev'essere onesta, ossia deve c3ieder 0ualcosa di
conveniente. Il &amasceno (B2+ la de-inisce, appunto, )una ric3iesta c3e
a//ia le doti dell'accetta/ilit5*. Molto spesso non siamo esauditi proprio
perc3> alle nostre preg3iere manca tale elemento condi.ionante (c-. Gc A, <+.
&'altra parte , assai di--icile sapere esattamente cosa sia opportuno
c3iedere e cosa no, dal momento c3e siamo in di--icolt5 di -ronte alla
sele.ione dei desideri. !e era consapevole l'"postolo scrivendo ai romani:
)Ignoriamo 0uel c3e 9in particolare e in un dato momento: ci convenga
c3iedere* (Rm C, 27+. Ma c', c3i pu1 insegnarcelo, Ges8, cui gli apostoli si
eran rivolti: )$ignore, insegnaci a pregareE* (#c 66, 6+. $icc3>, 0uanto entra a
-ar parte della preg3iera del Cristo, , peti.ione irreprensi/ile. $e preg3iamo
in modo giusto e opportuno 0ualun0ue siano le -rasi c3e andiamo dicendo
(conclude sant'"gostino+, nient'altro esprimiamo con esse di ci1 c3e si trova
in 0uesta preg3iera del $ignore.
<. Ci dev'essere un determinato ordine, nelle ric3ieste come nei desideri
c3e esse esprimono. 'rima di tutto do//iamo anteporre le supplic3e c3e
riguardino i /eni spirituali, e 0uelle c3e si reali..ano in cielo a 0uelle terrene:
)Cominciate a cercare il regno di &io e la sua giusti.ia, e il resto vi sar5 dato
per giunta* (Mt 7, <<+. d , volont5 esplicita del $ignore, come si rileva
c3iaramente dalle due se.ioni c3e compongono il Pater.
A. Iervente ora.ione: la religiosit5 intensa, di-atti, rende gradito a &io il
sacri-icio dell'orante, come -aceva il salmista: )Invocando il tuo nome al.er1
le mie mani: come di midollo e di grasso, sia ripiena l'anima mia* (B<+.
$iccome per1 non di rado la devo.ione si a--ievolisce a causa
dell'eccessiva lung3e..a di una preg3iera, il $ignore ci 3a raccomandato
d'evitare le prolissit5: )!on ripetete macc3inalmente le stesse parole* (Mt 7,
;+. "gostino, in una lettera a 'ro/a, ricorda c3e )l'ora.ione non 3a /isogno
di lung3i discorsi@ per1 non -acciamoci scrupolo d'insistere se il -ervore ci
sostiene*. "nc3e in tema di concisione, il Pater ci , di esempio.
#a devo.ione , un po' il -ervore della carit5, sia verso &io c3e verso il
prossimo@ ed entram/i vengono raccomandati nel 'ater.
Convinti c3e egli ci ama, lo c3iamiamo )'adre*, mentre la carit5 c3e
nutriamo per il prossimo vien espressa dall'aggettivo c3e segue la parola
ini.iale: )nostro*.
?. In-ine, la preg3iera dev'essere umile poic3> &io )ascolta le supplic3e
degli umili* ($al 6H6, 6C+, come possiamo rilevare dall'episodio evangelico
c3e 3a per protagonisti un -ariseo e un pu//licano (c-. #c 6C, B-6A+, o nelle
parole di Giuditta: )" te, $ignore, piac0ue sempre la preg3iera degli umili e
dei mansueti* (Gdt, B, 67+.
#'umilt5 3a un posto d'onore nel )'adre nostro*, dato c3e tale virt8 pu1
dirsi autentica 0uando un uomo, riconoscendosi inetto a compiere il /ene o 9a
meritare alcunc3>+ con le proprie -or.e, si ripromette di conseguire tutto dalla
divina poten.a.
cco adesso i vantaggi d'una preg3iera /en -atta.
' rimedio e--icace contro i mali, operando la li/era.ione dal peccato.
&avide ne , testimone: )Tu perdonasti l'empiet5 della mia colpa@ perci1 ti
preg3er5 ogni -edele* ($al <6, ?-7+. In croce, il rapinatore implor1 il perdono
e lo ottenne, e in 0uello stesso giorno -u accolto in paradiso (c-. #c 2<, A<+. Il
pu//licano, pregando 9rettamente:, se ne torn1 assolto a casa sua (c-. #c 6C,
6A+.
Inoltre essa li/era dal timore di poter essere ancora 9-atalmente: sc3iavi del
peccato, 0uindi dall'angosce e dalle tri/ola.ioni 9c3e vi son connesse: (BA+.
$an Giacomo esorta: )C', 0ualcuno tra voi c3e so--re4 'reg3iE* (Gc ?, 6?+.
d , utile, 0uale scampo dalle persecu.ioni dei nemici. Mentre gli avversari
lo calunniano e minacciano di morte, &avide, ad esempio, ricorre alla
preg3iera (c-. $al 6HC, A+.
' il me..o pi8 e--icace ad ottenerci le /uone cose c3e desideriamo. $ta
scritto, in-atti: )Tutto ci1 c3e c3iederete nella preg3iera, a//iate -ede
d'ottenerlo e l'otterrete* (Mc 66, 2A+@ c3e se talvolta non siamo esauditi,
0uesto dipende o perc3> non a//iamo c3iesto con la necessaria insisten.a
laddove )/isogna pregare sempre, sen.a stancarsi* (#c 6C, 6+, oppure perc3>
non stavamo c3iedendo ci1 c3e pi8 conviene alla nostra salve..a. Osserva in
proposito sant'"gostino: )Il $ignore , /uono a non dare, spesso, 0uel c3e
vorremmo, concedendoci in cam/io ci1 c3e pi8 dovre//e starci a cuore*. #o
si pu1 dedurre 9anc3e: dal caso di 'aolo c3e, pur avendo implorato in tre
diverse circostan.e la li/era.ione dal tormento c3e l'a--liggeva nel corpo, non
venne esaudito (B?+.
#a preg3iera, in-ine, ci rende -amiliari a &io, e con maggior con-iden.a
potremo ripetere: )$alga come incenso, $ignore, la mia preg3iera -ino a te*
($al 6AH, 2+.
Padre nostro
Vanno -atte 0ui due considera.ioni: &io ci , )'adre* per diversi motivi.
=uali, allora, i nostri doveri di -igli4
gli , nostro 'adre perc3> 3a riservato a noi la singolare atten.ione di
crearci a propria immagine e somiglian.a, cosa c3e non concesse alle
creature in-eriori. Ce lo rammenta la $crittura: )!on , lui il tuo 'adre, c3e ti
3a -atto esistere creandoti4* (&t <2, 7+.
"nc3e per il modo di governarci, egli agisce come un padre: non lo -a
0uasi ci considerasse suoi servi, /ensD padroni 9delle nostre scelte:. #a sua
provviden.a guida verso un -ine tutte le cose, ma s'interessa di noi con molta
delicate..a (c-. $ap 6A, <@ 62, 6C+.
$i dimostr1 'adre, ancora, nell'adottarci. =uel c3e elargisce alle restanti
creature sem/rano, in con-ronto, dei regalucci: per noi --igli ed eredi - c',
l'eredit5 9del suo regno: (c-. Rm C, 6;+. 'ossiamo 0uindi c3iamarlo )"//a,
'adreE* (Rm C, 6?+.
!e conseguono alcuni doveri, da parte nostra.
I. Onorarlo. 'ose egli stesso tale 0uesito al suo popolo: )$e io sono il
'adre, dov', l'onore c3e mi spetta4* (Ml 6, 7+. Onorarlo con la lode devota in
0uanto &io ()C3i o--re il sacri-icio della lode mi onora* ($al AB, 2<+,
mediante parole c3e sgorg3ino dall'intimo, non semplicemente con le la//ra
(c-. Is 2B, 6<+ e conservandoci anc3e -isicamente irreprensi/ili (c-. I Cor 7,
27+ nonc3> impar.iali nel giudicare il prossimo, come esige l'e0uit5 divina
(c-. $al BC, A+.
2. &o//iamo poi imitarlo, come si segue l'esempio paterno. ' il gran
desiderio di &io: d'essere riconosciuto 'adre e di non vedersi continuamente
a//andonato dai -igli d'ele.ione (c-. Ger <, 6B+.
Ricalcando i suoi esempi, do//iamo )camminare nell'amore* (- ?, 6+ con
sincerit5 d'a--etto, ed essere concretamente misericordiosi (c-. #c 7, <7+,
cercando in tutto la per-e.ione: )$iate per-etti come , per-etto il vostro 'adre
c3e sta nei cieli* (Mt ?, AC+.
<. Iare 0uanto ci ordina. )$e siamo u//idienti ai nostri padri terreni, non
saremo ancor pi8 sottomessi al 'adre 9creatore: degli spiriti4* (B7+. 'rima di
tutto gli u//idiremo perc3> egli , il $ignore. &iremo anc3e noi, con Mos,:
)Tutto ci1 c3e il $ignore ci 3a ordinato lo eseguiremo, u//idienti* (s 2;, A+.
'oi per l'esempio datoci dal Iiglio 9unigenito:, u//idiente al 'adre sino
alla morte in croce (c-. Iil 2, C+. non va trascurato il vantaggio c3e ne
deriva, sD c3e potremo ripetere 9partecipando a tanti /eni soprannaturali::
)&an.er1 davanti al mio $ignore, c3e mi 3a eletto* (2 $am 7, 26+.
A. "ccettare, in-ine, pa.ientemente, i castig3i c3e avremo meritato. )Iiglio
mio - dice l'autore dei Proverbi - non dispre..are la disciplina di La3v, e non
scoraggiarti 0uando da lui sei castigato, perc3> &io corregge c3i ama e in
esso pone il proprio a--etto, come un padre nel suo -igliolo* ('rv <, 66-62+.
!ostro. =uest'aggettivo riassume i doveri c3e a//iamo verso il prossimo:
amore e rispetto. "more in 0uanto, essendo loro come noi -igli di &io, sono
nostri -ratelli (c-. I Gv A, 2H+. )!on a//iamo -orse un 'adre unico, noi tutti4
!on ci 3a creati un unico &io4 allora perc3> ci comportiamo con reciproca
per-idia4 * (Ml 2, 6H+. alla voce del pro-eta si aggiunge 0uest'altra,
dell'"postolo: )"matevi con vicendevole -raternit5* (Rm 62, 6H+, -acendo a
gara nel mutuo rispetto@ c3e , dovuto a tutti i -igli di &io.
!on piccolo sar5 il -rutto, dal momento c3e Cristo , divenuto, per c3i
adempie ai suoi precetti, )causa di salve..a eterna* (/ ?, B+.

C'e sei nei cieli
#a -iducia occupa un posto eminente tra i re0uisiti di c3i voglia /en
pregare, a--inc3> il suo risulti un c3iedere )sen.a om/ra di perplessit5* (Gc I,
7+. 'erci1, volendo insegnarci la preg3iera per-etta, il $ignore comincia da
0uei motivi c3e possono generare la -iducia, e cio, la /enignit5 del 'adre, e il
suo illimitato potere. 9'arlando alla -olla, Ges8 diceva:: )$e voi, c3e pure
siete cattivi, sapete dare cose /uone ai vostri -igli, guanto pi8 sapr5 darle il
'adre celeste a c3i gliele c3iede4* (#c 66, 6<+. 0uesto )'adre*, se sta )nei
cieli*, avr5 di certo una grandissima poten.a (c-. $al 622, 6+.
$ono varie le considera.ioni c3e possiamo -are sull'espressione )c3e sei
nei cieli*.
I. ' un pensiero c3e dispone l'anima alla preg3iera, secondo l'invito
dell'cclesiastico (c-. $ir 6C, 2<+, e c3e suggerisce all'orante l'idea della gloria
in cui a/ita la divinit5.
#a nostra prepara.ione alla preg3iera deve prender l'avvio dalla coscien.a
di ci1 c3e in noi stessi a//iamo di originario del cielo 9cio, l'impronta di &io
nel nostro spirito:@ come in-atti portiamo in noi la natura dell'"damo terreno,
cosD do//iamo riprodurre, imitandolo, l'immagine di 0uello celeste (c-. I Cor
6?, AB+.
#a medita.ione delle realt5 soprannaturali 9ci dispone ancor meglio:@ tutti
noi torniamo -re0uentemente col pensiero dove stanno i nostri genitori e altre
persone care ()&ov', il tuo tesoro, lD c', pure il tuo cuore*+ (Mt 7, 26+.
I nostri desideri, in-ine, rivolti al cielo, c3iederanno dal 'adre c3e vi a/ita,
di pre-eren.a )le cose di lass8* (Col <, l+.
2. )C3e sei nei cieli* pu1 anc3e, ri-erito al 'adre comune, indicare la
compiacen.a con cui egli ci ascolta: egli c3e ci , accanto 9oltretutto: per la
sua ina/ita.ione nelle anime in gra.ia. )Tu, o $ignore, a/iti in noi* (Ger 6A,
?+, esclama il pro-eta, mentre 0uei )cieli c3e narrano la gloria di &io* di cui
parla l'autore di un salmo possono esser presi, 0ui, in senso -igurato: i santi,
cio,, testimoni della /ont5 e maest5 divina (c-. $al 6C, 6+.
&io a/ita nel giusto mediante la -ede di costui (c-. - <, 6;+, mediante la
carit5 (c-. Gv A, 6C+ e l'osservan.a dei comandamenti (c-. Gv 6A, 2<+.
<. #'espressione )c3e sei nei cieli* pu1, in-ine, ric3iamare alla nostra
mente la poten.a di colui c3e ci ascolta. 'rendendo i )cieli* nella loro realt5
-isica (ma non certo nel senso c3e 0uesti riescano a delimitare l'ssere
in-inito (c-. I Re C, 2;++, a--iora l'immagine del &io dalla vista acutissima,
propria di c3i pu1 considerare le cose da molto in alto: onnisciente, oltre c3e
onnipotente ed eterno (B;+. "ristotele medesimo rileva come, per
l'immuta/ilit5 (BC+, tutti gli uomini 3anno indicato il cielo 0uale sede degli
esseri spirituali.
CosD, le parole )c3e sei nei cieli*, ci in-ondono una -iducia 9pi8 salda:
nell'atto del pregare. In-atti un 'adre c3e a/ita nei cieli ci ispira con-iden.a in
virt8 del suo potere e della /ont5 con cui esaudir5 ogni conveniente desiderio.
#a poten.a dell'ssere cui rivolgiamo le preg3iere , adom/rata nel testo di
Geremia: )!on riempio -orse, io, il cielo e la terra4 * dice La3v, (Ger 2<, 2A+.
$apere c3e egli pervade gli spa.i stellari d5 la sensa.ione della divina maest5,
di una su/lime natura. &iviene cosD inattendi/ile la tesi di 0uanti sostengono
c3e tutto accada per -atalit5 di un destino governato dagli astri: in tal caso,
sare//e per-ettamente inutile rivolgere a &io una 0ualun0ue preg3iera. Ma
pensarla a 0uesto modo , da stolti, proprio perc3> &io sta nei cieli
precisamente in 0ualit5 di signore degli spa.i celesti e dei corpi astrali (c-. $al
6H2, 6B+.
"ltro errore , 0uello di coloro c3e non riescono a pregare sen.a -are
ricorso a immagina.ioni sensi/ili della divinit5@ e//ene, a--ermando c3e &io
), nei cieli*, ossia al di sopra della crea.ione terrestre, la preg3iera del Pater
rivela la natura su/lime di un &io c3e trascende 0ualun0ue altra realt5,
compresi i pensieri e i desideri degli uomini. =ualsiasi cosa riescano a
concepire il cuore o la mente umana, sar5 sempre al di sotto della su/lime
realt5 c3e , &io. Gio//e ne era convinto: )cco, &io , grande e sorpassa la
nostra intelligen.a* (G/ <7, 27+, mentre un salmo lo c3iama )eccelso sopra
tutta l'umanit5* ($al 662, A+.
"nc3e la -amiliarit5 di &io 9verso gli uomini: , messa 0ui in risalto, se
vogliamo intendere per )cieli* le anime dei giusti. "vendo insegnato taluni
c3e &io, a motivo della propria trascenden.a, non potre//e a//assarsi per
prendersi cura delle vicende umane, 9mediante 0uesta interpreta.ione mistica
ma -ondata: egli stesso ci rassicura c3e ci , vicino, an.i , intimo nostroE F nei
cieli, negli uomini cio, santi-icati dalla gra.ia (BB+.
#a -iducia dell'uomo in preg3iera se ne avvantaggia per due ragioni:
sappiamo in-atti c3e )il $ignore , vicino a 0uanti lo invocano* ($al 6AA, 6C+@
e addirittura, raccomandando di raccoglierci in ora.ione dentro la stan.a pi8
segreta, il $ignore allude alla possi/ilit5 di incontrarlo nell'intimit5 del cuore
(c-. Mt 7, 7+.
Inoltre, siamo incoraggiati a pregare -iduciosamente sapendo c3e potremo
ottenere 0uanto desiderato gra.ie al patrocinio di altri, davvero santi, nei
0uali &io ina/ita -amiliarmente (6HH+.
Glteriore capacit5 impetratoria ac0uista la preg3iera se diamo al termine
)cieli* - in cui &io a/ita - il signi-icato di /eni spirituali, eterni, nei 0uali
consiste la nostra -elicit5. 'er due motivi. #e aspira.ioni umane tenderanno
cosD verso l'alto, dove sappiamo di avere un 'adre e la sua eredit5. $an 'aolo
ci esorta in tal senso a ricercare )le cose di lass8* (- <, 6+ e l'apostolo 'ietro
/enedice &io, )'adre del nostro $ignore Ges8 Cristo, il 0uale, con-orme alla
sua grande misericordia, ci 3a rigenerati (...+ ordinandoci al godimento di
un'eredit5 incorrutti/ile, immacolata e inaltera/ile, riservata per voi nei cieli*
(I 't I, A+.
#'umana esisten.a vien cosD sollecitata a rendersi degna del cielo e del
'adre c3e sta nei cieli (c-. 6 Cor 6?, AC+.
&esideri elevati e vita di per-e.ione rendono l'uomo in preg3iera degno
d'essere esaudito. #a supplica non rester5 sen.a risposta.
Sia santi!icato il tuo no"e
' la prima delle sette domande rivolte al 'adre, ed esprime il nostro
desiderio di poter conoscere 9e -ar conoscere: in una luce sempre pi8 c3iara il
nome di &io.
!ome meraviglioso, capace di operare meraviglie, -ino a mettere in -uga
gli spiriti del male (c-. Mc 67, 6;+.
!ome ama/ile, dato c3e )non esiste nel creato un altro nome dal 0uale gli
uomini possano attendersi la salve..a* ("t A, 62+: e salvarsi , desiderio
universale. In sant'Igna.io martire (6H6+ trovi uno splendido esempio d'amore
per il nome di Cristo. Invitato dall'imperatore Traiano a rinnegarlo, rispose
c3e nessuno sare//e riuscito nell'intento, neppure se (come l'imperatore
minacciava di -are+ gli avessero mo..ato il capo. )'otresti sigillarmi le
la//ra, sen.a togliermi nondimeno Cristo dal cuore@ lo porto scolpito in me:
0uindi l'invoca.ione al Cristo , incessante*. &esiderando di veri-icare 0uanto
aveva sentito, -attolo decapitare, Traiano comand1 c3e gli strappassero il
cuore. ognuno pot> vedere c3e Igna.io recava davvero in s>, scritto a
lettere d'oro, il nome di Cristo.
!ome degno di venera.ione, a tal punto c3e )ogni ginocc3io in cielo, in
terra e nell'in-erno si dovr5 piegare nel sentirlo* (Iil 2, B-6H+. In cielo, gli
angeli e i /eati@ 0ui in terra, dove gli uomini adorano il Cristo mossi dal
desiderio di conseguire la /eatitudine 9eterna: o, 0uanto meno, dal timore di
esser condannati@ nell'in-erno, i repro/i c3e vedono nel Cristo giudice l'autore
della divina giusti.ia (6H2+.
!ome c3e nessuno potr5 mai pienamente interpretare a -ondo, neppure gli
angeli. $i ricorre perci1 a delle meta-ore. CosD viene detto pietra per indicare
la sta/ilit5 su cui, ad esempio, si sostiene la C3iesa (c-. Mt 67, 6C+. Oppure lo
paragoniamo al &uoco, nel senso c3e come la -iamma separa le scorie dal
metallo, cosD &io puri-ica il cuore dei peccatori. #eggiamo nel
Deuteronomio: )Il $ignore, tuo &io, , simile a un -uoco divoratore* (6H<+. "
volte , c3iamato luce. Il nome divino , in-atti capace di risc3iarare le tene/re
dell'umano intelletto. Toccante l'invoca.ione 9n> rester5 sen.a risposta:: )&io
mio, illumina le mie tene/reE* ($al 6;, 2B+.
!oi stessi 9ripetendo )sia santi-icato il tuo nome*: c3iediamo c3e il nome
di Dio 9'adre: sia noto, a tutti e, 0uindi, tenuto nella venera.ione dovuta alle
sacre realt5.
!anto pu1 prendersi secondo vari signi-icati 9e tutti convengono al nome di
&io:.
I. ' santo ci1 c3e , stato sancito, dic3iarato inviola/ile (6HA+. In tal senso,
i /eati del cielo, con-ermati nell'eterna /eatitudine son detti per 0uesto
motivo santi. =uaggi8, soggetti come siamo all'insta/ilit5 terrena, nessuno
pu1 esser detto santo. #o riconosceva "gostino, scrivendo: )$on andato alla
deriva, $ignore, lontano da te@ troppo spesso 3o s/agliato strada, sviandomi
dalla via maestra c3e sei tu, ove avrei potuto procedere con passo sicuro*.
2. $anto pu1 e0uivalere anc3e a tutto ci1 c3e non , terreno, e nei santi c3e
sono in cielo manca ogni attaccamento ai /eni mondani@ -in d'ora c3i cerca di
santi-icarsi e 'aolo, tra gli altri - si priva di tanti vantaggi e prerogative, e le
stima come spa..atura pur di guadagnare Cristo con tutti i suoi /eni (6H?+. "l
contrario, con il nome )terra* 9nella $crittura: vengono designati i peccatori:
di-atti, come il terreno non coltivato germiner5 soltanto spine e tri/oli (c-. Gn
<, 6C+, l'anima dell'empio - -inc3> non sia lavorata dalla gra.ia altro non
produrr5 c3e tormenti e acuti rimorsi. &i pi8, come la terra , scura e non si
lascia attraversare dalla luce, l'anima in peccato , ottene/rata e resiste
all'opera della gra.ia. ' in-ine un elemento asciutto, tendente a polveri..arsi
se l'umidit5 dell'ac0ua non le dia compatte..a. "ltrettanto pu1 dirsi del
peccatore: la sua anima sem/ra essersi -atta arida e assetata. !e -ece &avide
l'esperien.a: )&inan.i a te, l'anima mia , come il deserto c3e 3a sete di
pioggia* ($al 6A2, 7+.
<. Gna ter.a etimologia della parola 'santo' la -are//e risalire a: tinto nel
sangue (6H7+. $i applica in particolare ai santi c3e sono in paradiso, dei 0uali
l'Apocalisse dice: )Costoro 3anno superato la grande tri/ola.ione 9terrena: e
3an lavato le loro stole, puri-icandole gra.ie al sangue dell'"gnello* ("p ;,
6A+@ di Cristo, cio,, c3e amando ci )3a operato la li/era.ione dai nostri
peccati, mediante il proprio sangue* ("p I, ?+.
9&un0ue, il tuo nome, $ignore, , degno d'essere venerato 0uanto merita:
nome santo e santi-icante:.
Venga il tuo regno
"//iam detto c3e lo $pirito $anto ci indiri..a 9con la preg3iera del Pater:
ad amare, desiderare e c3iedere rettamente, oltre c3e ispirarci un santo
timore, in -or.a del 0uale domandiamo c3e il nome di &io venga santi-icato.
$egue, 0ui, un altro dono, il dono della piet5: dolce e devoto a--etto verso
c3i ci 3a generati, nonc3> verso c3iun0ue si trovi in condi.ioni di miseria.
ssendo &io il nostro 'adre, come si , dimostrato, noi lo do//iamo non
solo riverire e temere, ma verso di lui nutrire una devota tenere..a. F 0uesto
sentimento c3e ci inclina a c3iedere la venuta del regno di &io. !ella lettera a
Tito si legge: )Viviamo nel presente con modera.ione, giusti.ia e piet5... in
attesa della /eata speran.a e della gloriosa mani-esta.ione del grande &io e
nostro salvatore, Ges8 Cristo* (Tt 2, 62-6<+.
'otremmo c3iederci: )Ma, dato c3e il regno di &io , a lui coeterno, c3e
senso 3a c3ieder c3e venga4* Invece pu1 avere un triplice signi-icato.
I. Innan.i tutto pu1 accadere c3e un re a//ia l'autorit5 sovrana, la -acolt5
cio, di dominare sen.a c3e in e--etti il suo dominio si eserciti
compiutamente, perc3> non tutti gli si sono assoggettati. In tal caso il suo
regno potr5 dirsi reali..ato appieno solo allorc3> i sudditi ne sosterranno la
sovranit5.
'er sua natura &io , il $ignore universale, come pure lo , Cristo per
l'unione ipostatica. &i lui 3a scritto &aniele: )Gli venne con-erito il potere, la
maest5 e il regno, sD c3e tutti i popoli, le na.ioni e le genti di ogni lingua lo
servivano* (&n ;, 6A+.
=uindi , giusto c3e ogni cosa stia sotto il dominio di colui c3e , il $ignore@
siccome per1 non si tratta d'una realt5 attuale, lo diverr5 9pienamente: al
dissolversi di 0uesto mondo. Ce lo con-erma san 'aolo: )' necessario c3e
Cristo governi 9la C3iesa: '-ino a c3e non a//ia de/ellato tutti i nemici'*
(6H;+.
'erci1 glielo c3iediamo, dicendo )venga il tuo regno*, con tre intenti :
9c3e: la conversione dei giusti si rinnovi incessantemente, 9c3e: i peccatori
ricevano il castigo (6HC+ e la morte sia annientata. Volenti o nolenti, gli
uomini de//ono sottomettersi al Cristo. 'oic3> la volont5 divina , di tale
e--icacia da conseguire un completo successo - ed essendo sta/ilito c3e tutto
ceda il passo alla sovranit5 del Messia -, i casi sono due: o l'uomo -ar5 la
volont5 di &io spontaneamente, sottomettendosi ai suoi voleri - ed , 0uanto
-anno i giusti@ oppure &io compir5 lo stesso i propri disegni a dispetto dei
suoi nemici, punendo gli ostinati peccatori alla -ine dei tempi. &ice
pro-eticamente il salmo 6HC: )$iedi alla mia destra, mentre c3e io pongo gli
oppositori come sga/ello sotto i tuoi piedi* ($al 6HC, 6+.
'er i giusti, c3iedere c3e venga il regno di &io, ossia disporsi nel modo pi8
per-etto a compiere la divina volont5, , cosa gradita. Ma ai peccatori una
simile ric3iesta incute spavento, coincidendo con 6'esecu.ione in-lessi/ile
della senten.a condannatoria. "mos li avverte: )Guai a voi c3e state in attesa
del giorno di &ioE " c3e potr5 giovarvi, 0uel giorno4 $ar5 giorno di tene/re,
non di luce... Giorno d'oscurit5, sen.a splendoreE* ("m ?, 6C+.
nel medesimo istante verr5 annientata la morte, 0uesta nemica della vita.
!ella prima lettera ai Corinti , detto: )#'ultimo avversario a essere distrutto
sar5 la morte* (I Cor 6?, 27+, e ci1 accadr5 nel momento della risurre.ione
-inale@ l'istante in cui, secondo l'espressione dell'"postolo: )Ges8 Cristo
tras-ormer5 il nostro miserevole corpo rendendolo simile al suo corpo
glorioso, per me..o della poten.a c3e egli 3a di assoggettarsi ogni cosa* (Iil
<, 26+.
2. Regno dei cieli, poi, , lo stesso c3e dire gloria del paradiso, e non deve
-ar meraviglia dal momento c3e l'idea del regno sottintende 0uella di
governo. Ora il miglior regime si 3a dove non esistono motivi d'opposi.ione
contro c3i governa. 'rincipale intento di &io , di procurare agli uomini la
salve..a@ egli desidera c3e tutti si salvino@ e ci1 sar5 vero soprattutto in
paradiso, dove non pu1 trovarsi alcunc3> di avverso al /ene dell'uomo.
"ccadr5 0uanto dice l'evangelista: )Gli angeli elimineranno dal suo regno
tutti gli scandali e 0uelli c3e avranno compiuto ini0uit5* (Mt 6<, A6+.
=uaggi8, invece, sono tante le cose c3e minacciano la salve..a dell'uomo.
'erci1, 0uando c3iediamo )venga il tuo regno*, stiamo pregando d'essere
-atti partecipi del regno celeste e della gloria del paradiso.
Tre caratteristic3e 9del regno celeste: ci devono spingere a desiderarlo
intensamente:
'er la somma giusti.ia c3e vi regna. !e sottolinea la portata Isaia: )Il tuo
popolo sar5 un popolo di giusti* (Is 7H, 26+. =uaggi8 in-atti i cattivi sono
-rammisti ai /uoni, mentre lass8 non si trover5 un solo malvagio, un solo
peccatore@
'er la li/ert5 autentica 9c3e vi si gode:. In terra non c', una vera li/ert5,
se//ene tutti vi aspirino istintivamente@ l5, invece, la li/era.ione da ogni
-orma di condi.ione servile sar5 assoluta, secondo la promessa di 'aolo: )Il
mondo 9soggetto -ino a 0uel momento alle leggi della disgrega.ione: ne verr5
a--rancato* (Rm C, 26+. ciascuno non soltanto diverr5 li/ero, ma somiglier5
a un re@ attesta l'"pocalisse: )Ci 3ai -atti, per il nostro &io, re e sacerdoti@ e
regneremo sopra la terra 9rinnovata:* ("p ?, 6H+. 0uesta , la ragione: c3e
ognuno sar5 concorde col divino volere: &io vuole ci1 c3e vogliono i santi, e
i santi ci1 c3e a lui piace. $icc3> nel compiere la volont5 di &io si adempir5
il volere dei singoli, e &io sar5 come il diadema c3e cinger5 la -ronte del
giusto: la )splendida corona, il serto magni-ico* di cui parla Isaia (Is 2C, ?+.
In-ine, 9il regno celeste , oggetto di desiderio: per la sua meravigliosa
ricc3e..a@ una ricc3e..a tale da -ar dire al pro-eta: )!essun orecc3io 3a mai
sentito, nessun occ3io 3a veduto mai un altro &io -ar tanto per coloro c3e in
lui 3an riposto la propria speran.a* (Is 7A, A+@ e il salmo 6H2 rassicura c3e
)gli sa.ier5 di /eni i tuoi giorni e tu rinnoverai, come l'a0uila, la tua
giovine..a* ($al 6H2, ?+.
!ota inoltre c3e l'uomo trover5 in &io, esclusivamente, e nella misura pi8
eccellente e per-etta, ci1 c3e 0uaggi8 ora va elemosinando.
Tu cerc3i la gioia4 !e troverai, in &io, una insupera/ile. %rami le
ricc3e..e4 In lui le avrai da soddis-arti, c3> son ricc3e..e divine.
!elle Con-essioni, "gostino 3a scritto: )Iinc3> s'intor/ida staccandosi da
te, $ignore, l'anima cerc3er5, ma non in te, cose limpide e pure, c3e non
riuscir5 a trovare se non 0uando ti si sar5 riaccostata*.
<. #'avvento del regno 9di &io: va implorato inoltre perc3>, sia pure
temporaneamente, tra gli uomini regna il peccato ogni volta c3e uno di noi
segue, acconsentendo, i suoi istinti sregolati. !el vostro essere mortale - ci
raccomanda san 'aolo - non lasciate c3e regni la concupiscen.a (c-. Rm 7,
62+@ deve regnare &io, nel tuo cuore (c-. Is ?2, ;+. 0uesto sar5 vero se ti
mostrerai pronto a u//idire a &io, mettendo in pratica. i suoi precetti:
dun0ue, 0uando c3iediamo c3e venga il suo regno, esprimiamo il desiderio
c3e su di noi non regni il peccato, ma &io stesso.
"ttraverso 0uesta peti.ione attingiamo 9anc3e: 0uella /eatitudine c3e il
$ignore riserva ai miti (6HB+.
$econdo la prima interpreta.ione del passo, in-atti, desiderando c3e &io sia
il $ignore universale, l'uomo non provveder5 da s> a vendicarsi delle o--ese
c3e avesse ricevuto, ma ne lascia a &io il compito. $e ti -acessi giusti.ia da te
medesimo, non sare//e segno c3e tu /rami davvero l'avvento del regno di
&io.
In /ase poi alla seconda interpreta.ione 9c3e a//iamo segnalato:, se tu
attendi la venuta del regno - cio, la gloria del paradiso -, non ti devi dolere
per la perdita di un 0ualc3e /ene terreno. 'aolo poteva lodare i cristiani della
Giudea, per aver accettato con gioia la con-isca dei /eni da parte delle
autorit5 civili (66H+.
!el ter.o signi-icato su esposto, se c3iedi c3e in te regni &io, assieme al
Cristo c3e -u mitissimo, anc3e tu devi essere mansueto, prendendo esempio
da lui (c-. Mt 66, 2B+.
Sia !atta la tua %olont&, co"e in cielo cos in terra
Il ter.o dono 9connesso con le invoca.ioni del Pater: , il dono della
scien.a. #'a.ione dello $pirito $anto non soltanto rende l'uomo riverente e
a--e.ionato nei con-ronti di &io, ma lo -a diventare saggio. ra 0uanto
desiderava &avide: )Insegnami la /ont5, una condotta disciplinata e il
discernimento 9per agire nel migliore dei modi:* ($al 66C, 77+. $i tratta
dun0ue della sapien.a c3e insegna a /en vivere.
Tra le cose c3e concorrono a renderci sapienti, 0uesta superiore sagge..a
-a sD c3e l'uomo non con-idi troppo nel proprio parere. "nc3e il li/ro dei
'rover/i ammonisce: )!on appoggiarti 9oltre il ragionevole: alla tua
intelligen.a* (666+. =uelli, in-atti, c3e presumono eccessivamente di s> al
punto da non -ar conto dei consigli altrui, comportandosi da stolti, sono
giudicati come tali. )Mai visto di 0uelli c3e si credono persone sagge4 Gno
stolto pu1 pi8 di loro nutrire speran.a 9di rinsavire:* ('rv 27, 62+. C3e invece
l'uomo non -accia credito 9esclusivamente: a se stesso, , segno di umilt5, e
0uindi di sapien.a (662+. I super/i, al contrario, san pieni di s>.
Mediante il dono della scien.a, lo $pirito ci insegna dun0ue a pre-erire la
volont5 di &io alla nostra. 'erci1 c3iediamo c3e ogni divina inten.ione si
reali..i, appieno, nel cielo e sulla terra. cco il dono della scien.a. &iciamo:
)$ia -atta la tua volont5* allo stesso modo in cui un malato, rivolgendosi al
medico sen.a una precisa idea 9di 0uale sia il rimedio opportuno:,
semplicemente si rimette al parere dell'esperto. Volersi imporre a 0uest'ultimo
sare//e una sciocc3e..a.
CosD, da &io non do//iamo c3iedere altro c3e 0uesto: c3e - in 0ualun0ue
situa.ione ci troviamo implicati a//ia il sopravvento il suo volere@ c3e la sua
volont5 si compia per intero.
#'animo umano , in regola 0uando si accorda con la divina volont5. Cristo
-ece a 0uesto modo: )Io son disceso dal cielo per eseguire non la mia, ma la
volont5 di c3i mi 3a inviato* (Gv 7, <C+.
In 0uanto &io egli stesso, la sua volont5 coincideva con 0uella del 'adre@
distinta invece la -acolt5 volitiva del Ver/o da 0uella dell'uomo Ges8 (66<+.
d , di 0uest'ultima, c3e egli parla allorc3> a--erma c3e intende con-ormarsi
alla volont5 del 'adre. &i conseguen.a insegna, anc3e a noi, a pregare: )$ia
-atta, o 'adre, la tua volont5*.
#eggendo per1 in un salmo (c-. $al 6<A, 7+ c3e il $ignore compie tutto ci1
c3e vuole, viene spontaneo c3iederci: se ogni cosa, in cielo e sulla terra, si
compie con-orme a 0uanto egli 3a sta/ilito, c3e senso pu1 avere il nostro
&iat4
%isogna sapere in proposito c3e &io desidera, per il /ene degli uomini, tre
cose@ 0uelle appunto di cui, nel 'ater, noi c3iediamo il compimento.
I. #a vita eterna. C3iun0ue tenda verso un 0ualsiasi -ine, dispone anc3e i
me..i adatti a conseguirlo. cosD &io, creando l'uomo, non poteva avviarlo
verso il nulla. ) F possi/ile c3e tu, $ignore, a//ia creato l'umanit5 sen.a uno
scopo4* ($al CC, AC+. Ma nostro -ine 9speci-ico: non potranno mai essere i
piaceri sensi/ili, c3e anc3e i /ruti appetiscono@ /ensD una vita 9-elice: c3e non
a//ia termine. cco cosa vuole &io, per l'uomo: c3e giunga a godere la vita
eterna.
=uando un essere raggiunge lo scopo al 0uale era destinato, diciamo c3e ,
riuscito a salvarsi (66A+@ mentre all'opposto, di 0ualun0ue realt5 c3e non
arrivi a /uon -ine, do//iamo concludere c3e sia andata in rovina@ la
consideriamo perduta. "vendoci &io creati in ordine alla vita eterna,
c3iun0ue di noi c3e la raggiunga 3a conseguito la salve..a. d , 0uanto il
'adre desidera, sulla parola di Ges8: )=uesta , la volont5 del 'adre mio c3e
mi 3a mandato: c3e 0ualun0ue persona giunga a conoscere il Iiglio e accetti
di credere in lui, a//ia la vita eterna* (Gv 7, AH+.
Tale suo desiderio si , di gi5 reali..ato negli angeli e nei santi, in cielo, i
0uali vedono &io, lo conoscono e vi trovano la loro /eatitudine. !oi,
c3iedendo c3e sia -atta la sua volont5, desideriamo c3e essa ci trovi
disponi/ili ad attuarla, come accade negli spiriti /eati.
2. 'oi, &io desidera da noi l'osservan.a dei suoi comandamenti. C3i si
pre-igge un -ine, vuole anc3e i relativi me..i. $imile al medico c3e, in ordine
alla salute da riac0uistare prescrive la dieta, le medicine e altre necessit5 del
caso, &io c3iede c3e osserviamo i suoi precetti se ci sta a cuore la vita eterna
(c-. Mt 6B, 6;+. In un testo paolino, la volont5 del 'adre , de-inita )/uona,
gradevole e per-etta* (Rm 62, 2+.
Volont5 /uona, ossia tutta indiri..ata a nostro vantaggio, come si rileva da
diversi passi della $crittura (66?+. Volont5 accettevole, c3e ad altri apparir5
ripugnante, non per1 a colui c3e ama 9il $ignore:: luce, cio,, per il giusto,
leti.ia per c3i possiede un animo retto (c-. $al B7, 66+. Volont5 per-ettiva, c3e
rendendo per-etto l'uomo, gli con-erisce /elle..a interiore. )Cercate d'essere
per-etti, come per-etto , il 'adre vostro celeste* (Mt ?, AC+.
&icendo: )$ia -atta la tua volont5* c3iediamo di saper compiere 0uanto
&io si attende da noi. I giusti s'ingegnano di -arlo, non altrettanto i peccatori@
e i primi ric3iamano alla mente l'idea del cielo, i secondi 0uella della terra
9pesante e oscura: (667+. Vogliamo 0uindi c3e la volont5 di &io sia reali..ata
)in terra*, ossia dai peccatori, come lo , )nei cieli*, gra.ie al retto agire dei
giusti.
C', per noi - sotteso alla -ormula di cui parliamo - un insegnamento. In-atti
non dice &ai 9tu, Padre:, e neppure noi 9uomini: &aremo, ma )sia -atta*. 'er
meritare la vita eterna sono necessarie due cose: gra.ia di &io e /uon volere
da parte dell'uomo. $e//ene a//ia saputo crearlo sen.a c3e l'uomo
9inesistente: vi cooperasse, &io non ti salver5 se non colla/ori alla tua propria
salve..a (66;+. splicita, nelle parole del pro-eta, la condi.ione:
)Convertitevi a meE ... CosD io mi volger1 a voi* (Kc I, <+. altrettanto c3iaro
il pensiero dell'apostolo 'aolo: )$on 0uel c3e sono per misericordia di &io@ e
una tale gra.ia io non l'3o ricevuta invano* (6 Cor 6?, 6H+.
'erci1 non esser presuntuoso, ma -ai assegnamento sull'aiuto della gra.ia@
d'altra parte non mostrarti negligente ma sollecito 9nel metterla a -rutto:.
!on usa, inten.ionalmente, la -ormula &aremo, noi 9uomini: perc3> non si
pensi c3e l'a.ione della gra.ia sia a--atto super-lua@ e neanc3e 9Padre: &ai tu,
interamente da te, 0uasi c3e la nostra volont5, il nostro sacri-icio non conti
per nulla.
)$ia -atta*, invece, mette /ene in luce la coopera.ione tra gra.ia divina e
li/ero ar/itrio nel reali..arsi della volont5 del 'adre.
<. &io vuole c3e l'uomo sia reintegrato in 0uella dignit5 in cui -u creato il
capostipite del genere umano. Gn dominio tale da -ar sD c3e lo spirito,
l'anima, non su/isse violen.a alcuna da parte della sensualit5 (66C+.
Iinc3> l'anima si tenne a &io sottomessa, la carne rest1 soggetta allo
spirito da non sentire la minima corru.ione - ini.io di morte -, nessuna
in-ermit5 o passione. =uando invece lo spirito, (medio tra &io e la carne+
insorse peccando contro il Creatore, anc3e il corpo si ri/ell1 allo spirito: e
l'uomo speriment1 malattie, morte, e la continua rivolta dei sensi contro lo
spirito (66B+. )Vedo - ammetteva san 'aolo - un'altra legge nelle mie mem/ra
c3e -a guerra alla legge della mia mente* (Rm ;, 2<+, poic3> )la carne 3a
desideri contrari allo spirito e lo spirito li 3a contrari alla carne* (Gal ?, 6;+.
&iuturno con-litto, tra la carne e lo spirito@ e l'uomo si logora
progressivamente nel peccato.
'ertanto , volont5 di &io c3e l'uomo ricon0uisti lo stato originario, in
maniera c3e nulla, da parte della carne, si opponga alle esigen.e dello spirito.
)#a volont5 di &io , 0uesta: la vostra santi-ica.ione* (6 Ts A, <+.
Gn restauro del genere non pu1 trovare piena reali..a.ione durante 0uesta
vita terrena, /ensD con la risurre.ione dei santi, 0uando cio, i corpi glori-icati
cominceranno a esistere incorrutti/ili e no/ilissimi (c-. 6 Cor 6?, A<+.
Tuttavia 9-in d'ora: il volere santi-icante di &io si attua nei giusti mediante
una vita saggia, in-ormata ai dettami della giusti.ia. !el Pater cosD,
preg3iamo a--inc3> la sua volont5 si adempia anc3e adesso, nella nostra
condi.ione mortale.
#o spirito umano , 0uasi un ri-lesso del cielo, come la carne ric3iama il
pensiero della terra 9da cui trasse origine:. #a tua volont5, dun0ue, $ignore, si
compia in terra, ossia nel nostro corpo, come in cielo, nello spirito c3e - come
, giusto - a te si sottomette.
Iacendo la volont5 del 'adre sperimentiamo, in me..o alle a--li.ioni, la
/eatitudine di cui parla Matteo: )%eati gli a--litti, poic3> saranno consolati*
(Mt ?, ?+. In-atti: se davvero desideriamo la vita eterna, l'attesa dovre//e
risultare cosD pungente da indurci al pianto. !on esclamava il salmista:
)"3im>, perc3> il mio peregrinare si prolunga tanto4* ($al 66B, ?+. !ei santi
0uesto desiderio , tanto intenso da spingerli 9talvolta: a /ramare 0uella morte
c3e, di per s>, anc3'essi dovre//ero a/orrire. )$apendo c3e mentre siamo nel
corpo, siamo come esiliati e lontani dal $ignore... pieni di -iducia vorremmo
dipartirci dal corpo e a/itare accanto al $ignoreE* (2 Cor ?, C+.
Conoscono l'a--li.ione anc3e 0uanti osservano la legge di &io, nel senso
c3e, cara allo spirito, 0uesta costituisce per1 una continua macera.ione per la
carne. $i applica /enissimo il versetto del salmo: )"ndavano camminando e
piangevano - morti-icando le passioni dei sensi -@ ma tornando, verranno con
allegre..a per la gioia c3e l'anima ne ricava* ($al 62?, 7+.
In-ine, un altro motivo di so--eren.a deriva dalla lotta continua tra la carne
e lo spirito: , impossi/ile c3e, nel com/attimento, l'anima non rimanga in
0ualc3e modo scal-ita 9per cosD dire: dal peccato veniale@ e tutto ci1 si risana
nella compun.ione. #e parole di &avide: )Ogni notte /agner1 di pianto il
mio giaciglio* ($al 7, ;+ sono vere: la )notte* rappresenta l'oscurit5 prodotta
dai peccati e il )giaciglio* corrisponde alla coscien.a.
C3i coltiva 0uesto senso di compun.ione giunger5 in patria. C3e &io
voglia accompagnarci, lass8.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
!on di rado si d5 il caso di uomini c3e restano come impacciati 9davanti
alla realt5 concreta:, a causa della grande cultura e della sapien.a 9entro la
0uale sono immersi:. "--inc3> non crollino nel con-ronto con certe di--icolt5,
, loro necessaria 0uella -or.a d'animo c3e , dono dello $pirito $anto. Il dono
precisamente della -orte..a, c3e )d5 energie allo stanco, e a 0uelli c3e
vengono meno accresce resisten.a e vigore* (Is AH, 2B+. "nc3e il pro-eta
.ec3iele speriment1 )una -or.a c3e - egli scrive - mi rimise in piedi* (. 2,
2+.
Gra.ie a 0uest'altro dono, il cuore dell'uomo non si sgomenta nel timore di
non riuscire a procurarsi le tante cose necessarie a noi mortali. gli
riac0uister5 -iducia, nel convincimento c3e 0uanto , indispensa/ile gli verr5
assicurato dalla provviden.a divina. #o $pirito $anto perci1 ci induce a
c3iedere, al 'adre: )&acci oggi il nostro pane 0uotidiano*. CosD c'insegna lo
$pirito c3e rinvigorisce 9l'uomo, nel corpo e nell'animo:.
Iin 0ui a//iamo preso in esame le tre peti.ioni spirituali c3e 0uaggi8
vengono soddis-atte par.ialmente, mentre troveranno pieno esito nella vita
eterna. C3iedendo, di-atti, c3e sia )santi-icato il nome di &io, desideriamo
c3e ne venga mani-estata a c3iun0ue la santit5@ 0uando preg3iamo c3e venga
il suo regno, mostriamo di /ramare d'essere annoverati tra gli eletti c3e
avranno parte alla vita /eata@ e allorc3> desideriamo c3e sia -atta la volont5
divina, ci disponiamo noi stessi a eseguirla. !o/ili desideri, ma reali..a/ili
pienamente solo nella vita -utura.
ra giusto perci1 c3e un'ora.ione per-etta 90ual', 0uesta, rivolta al 'adre:
considerasse in pari tempo alcune naturali esigen.e, appaga/ili 0uaggi8 per
intero. #o $pirito $anto cosD ci esorta a c3iedere certe cose d'ordine
temporale, di cui non possiamo -are a meno. &io provveder5 anc3e a 0uesto.
Mediante le parole con cui c3iediamo il pane 0uotidiano il $ignore ci
ammaestra come evitare i cin0ue errori pi8 comuni, derivanti dall'appetito
delle cose transitorie.
I. 'rimo eccesso in materia , una voglia smodata di /eni temporali, c3e
sorpassa le giuste esigen.e della propria condi.ione sociale. Il soldato sogna
di poter indossare la divisa d'u--iciale@ il c3ierico non si contenta della
9disadorna: talare e invidia i paludamenti del vescovo. Tale avidit5 distoglie
gli uomini dagl'interessi dello spirito, invisc3iandoci nella p5nia dei /eni
e--imeri.
Il $ignore ci aiuta a evitare un simile s/aglio insegnando a c3iedere il
)pane*, c3e sim/oleggia i /eni sostan.iali, necessari alla condi.ione terrena
di c3iun0ue. !on cose delicate, non la loro variet5 e ricercate..a, ma
semplicemente il pane. #'essen.iale per poter sopravvivere, l'unico /ene c3e
ci accomuna. )#e prime necessit5 della vita umana sono l'ac0ua e il pane*
($ir 2B, 2C+@ e scrivendo a Timoteo, san 'aolo aggiunge: )=uando a//iamo
vitto e vestito, possiamo dirci contenti* (I Tm 7, C+.
2. "ltra a/itudine riprovevole: pur di accumulare /eni temporali, vi son
molti c3e non esitano a toglierli, con la violen.a o con la -rode, al prossimo.
F una maniera d'agire assai pericolosa, dal momento c3e , poi di--icile
restituirli (62H+. =uesta colpa - della sottra.ione inde/ita - non pu1 trovare
assolu.ione se, come insegna "gostino, non si restituisca il maltolto.
)&acci - perci1 - il pane nostro*, non gi5 0uello c3e appartiene ad altri.
C3i ru/a o commette rapina, non mangia di certo un pane c3e possa dirsi suo,
avendo lo sottratto al prossimo.
<. "ltro errore sta nell'avere il culto del super-luo: c', in-atti c3i non , mai
contento di ci1 c3e possiede e vorre//e avere sempre di pi8. =uesta
sollecitudine , eccessiva, dato c3e i desideri vanno commisurati alle
necessit5. Gn savio dice al $ignore: )!on concedermi grandi -ortune e
scampami 9nel medesimo tempo: dalla mendicit5: dammi 0uel c3e ,
necessario per vivere* ('rv <H, C+. 'ane )0uotidiano* , 0uello del giorno
corrente, 0uello propor.ionato ai /isogni dell'oggi.
A. #'immoderata voracit5 spinge altri a consumare in un giorno ci1 c3e
potre//e /astare a lungo: neppure costoro cercano il pane 0uotidiano ma
0uello di... dieci giorni consecutivi (626+. Con delle spese pa..e, sciupano i
patrimoni. )C3i passa la vita a s/eva..are e organi..ando /anc3etti -inir5 in
rovina* ('rv 2<, 26+@ )Gn operaio u/riacone non diverr5 mai ricco* (=o 6B,
6+.
?. #'ingratitudine, in-ine. =uando 0ualcuno si sente importante per via
delle ricc3e..e c3e possiede e non riconosce di averle ricevute da &io in
usu-rutto, -a 0ualcosa di assai scorretto. Ci1 c3e possiamo avere - materiale o
spirituale c3e sia - , tutta ro/a c3e appartiene al $ignore (c-. I Cr 2B, 6A+.
Giustamente ci -a ripetere )dacci* e )il pane nostro*, a--inc3> ci ricordiamo
c3e tutto il )nostro* ,, in ultima analisi, suo.
&el resto , un -atto sperimenta/ile, appena vediamo 0ualcuno c3e,
proprietario di grandi ricc3e..e, non ricava da esse un vero vantaggio ma
solo danni e spirituali e materiali. 'i8 d'uno , morto proprio per colpa delle
sue -ortune. &ocumenta una simile verit5 la lunga esperien.a del =o,let. )C',
un altro guaio c3e 3o riscontrato sotto il sole, ed , -re0uente tra gli uomini. "
un tale, &io 3a permesso ricc3e..e e sostan.e e onori@ nulla gli manca di tutto
ci1 c3e il suo cuore desidera. Ma &io non gli permette di goderne, per cui un
estraneo gli divora ogni cosa, Gna delusione, una vera disdetta* (=o 7, 6-2+.
a 0uesto mondo non di rado accade c3e i /eni, gelosamente custoditi dal
padrone, d'un tratto si sciupano 9impiegati in un cattivo a--are:.
&o//iamo c3iedere perci1 9la gra.ia: c3e il /enessere, se capita, concorra
al nostro 9spirituale o comun0ue onesto: pro-itto. Iavorisce tale disposi.ione
d'animo il ripetere: )&acci 9oggi: il nostro pane 90uotidiano:*, nel senso di:
rendi giovevoli i /eni di cui potr1 disporre. C3e non de//a dirsi anc3e di noi
0uanto 3a scritto Gio//e, dell'empio in-elice: )gli vomiter5 le ricc3e..e c3e
3a divorato... 'orter5 le conseguen.e del male c3e 3a -atto... in propor.ione
alla totalit5 dei suoi 9disonesti: guadagni egli dovr5 so--rire. 'erc3> egli
oppresse e spogli1 i poveri, e rapD la casa c3e non aveva edi-icato. il suo
ventre non ne -u sa.io@ e 0uando avesse tutto 0uello c3e /ramava, non potr5
tenerlo* (G/ 2H, 6?@ 6C-2H+.
!on sar5 inutile tornare sul di-etto della sollecitudine eccessiva (622+. C',
di 0uelli c3e si preoccupano, oggi, di a--anni c3e saranno reali soltanto di 0ui
a un anno. Vivono nell'in0uietudine. Ma Ges8 ci ricorda: )!on state a
preoccuparvi, dicendo: 'Cosa mangeremo4', oppure: '"vremo da /ere4' o '&i
c3e ci vestiremo4'* (Mt 7, <6+. gli vuole cio, c3e si c3ieda, oggi, il pane
dell'oggi, 0uello c3e -a /isogno al presente.
Ma vi sono altre due specie di pane, oltre a 0uello 9puramente: materiale:
l'eucaristia e la parola di &io. )Io sono il pane venuto dal cielo* (Gv 7, ?6+.
C3iediamo dun0ue 0uesto pane sacramentale, c3e ogni giorno , approntato
sugli altari, e riceviamolo de/itamente, come esige un /ene 9sacro: ordinato
alla salute dello spirito. &iversamente )c3i ne mangia... sen.a discernere 9dal
pane comune: il corpo del $ignore, mangia... la sua propria condanna* (I Cor
66, 2B+.
#'altro pane 9di cui 3a -ame il nostro spirito: , la parola di &io. )#'uomo
non vive di solo pane, ma d'ogni parola c3e esce dalla /occa di &io* (Mt A,
A+. !el )'adre nostro* c3iediamo c3e ci venga somministrato anc3'esso.
!e deriver5 la /eatitudine c3e risponde alla -ame di 9un'esisten.a ispirata
alla: giusti.ia. )%eati gli a--amati e gli assetati di giusti.ia, perc3> saranno
sa.iati* (Mt ?, 7+. I /eni spirituali in-atti pi8 si 3anno e pi8 sono /ramati: una
-ame c3e , no/ile desiderio, cui seguir5 il pi8 completo appagamento nella
vita eterna.
) ri"etti a noi i nostri de*iti, co"e noi li ri"ettia"o ai nostri de*itori
Vi sono uomini di una viva intelligen.a e intrepidi ma eccessivamente
sicuri di s>, sicc3> -iniscono per comportarsi in maniera non saggia e non
sempre conducono in porto le loro imprese. )I progetti traggono nuovo
slancio dai 9saggi: consigli* ('rv 2H, 6C+. //ene, lo $pirito $anto ci d5, oltre
c3e il dono della -orte..a, anc3e 0uello del consiglio. Ogni savia
determina.ione, pro-ittevole all'umana salve..a, proviene da lui. !e a//iamo
/isogno, specie in me..o alle miserie 9dello spirito:, come del consulto
medico 0uando cadiamo in-ermi. $piritualmente malati a causa del peccato,
a//iamo necessit5 di conoscere come poter riac0uistare 9e ser/are: la /uona
salute 9dell'anima:. 9cco il consiglio del pro-eta &aniele al re
!a/ucodonosor:: )Cancella i tuoi peccati con l'elemosina* (&n A, 2A+.
In e--etti, sono ottimi - tra gli altri rimedi - l'elemosina e le diverse opere di
misericordia. #o $pirito $anto suggerisce ai peccatori di pregare cosD:
)Rimetti a noi i nostri de/iti*.
" &io va restituito ci1 c3e, dei suoi diritti, possiamo avere illegalmente
sottratto. diritto -ondamentale del $ignore , c3e si adempia, piuttosto c3e il
nostro, il suo volere. !oi -acciamo l'opposto ogni volta c3e pre-eriamo agire
discordi dalla sua legge. =uesto , il peccato, e )nostri de/iti* sono
precisamente le nostre colpe. C3iedere c3e ci vengano condonati i de/iti ,,
appunto, c3ieder perdono d'aver peccato.
" 0uesto punto -aremo alcune considera.ioni, indagando sul motivo della
peti.ione in esame, in 0uale modo essa trovi esaudimento, e a 0uali
condi.ioni.
I. %isogna sapere c3e risultano utilissime all'uomo viatore le virt8 del
timor di &io, dell'umilt5 9e della speran.a: (62<+.
!on , mancato c3i sostenesse c3e l'uomo pu1 vivere, nella sua condi.ione
di creatura decaduta, evitando il peccato sen.a l'appoggio della gra.ia. Ma
0uesto si , veri-icato esclusivamente nel Cristo, il 0uale e//e in s> lo $pirito
9connaturale al Ver/o: (62A+, e nella Vergine Maria - la piena di gra.ia -
immune dalla minima colpa. Gsava dire sant'"gostino c3e in materia di
peccato egli non ammetteva neppure c3e si -acesse il nome di Maria.
Gn simile privilegio, di evitare per-ino i peccati veniali, non -u concesso
neanc3e ai pi8 grandi tra i santi. #o stesso Giovanni 9il discepolo prediletto
da Cristo: con-essava umilmente: )$e dicessimo - me compreso - d'essere
immuni da colpa, inganniamo noi stessi@ non parliamo secondo verit5* (I Gv
I, C+.
#a peti.ione di cui trattiamo ne , una riprova. Tutti, si sa, non esclusi gli
uomini di santa vita, ripetono la preg3iera del Pater, con il suo )rimetti a noi
i nostri de/iti*. &un0ue, ognuno si riconosce -alli/ile, de/itore almeno nei
riguardi di &io. allora, se sai d'essere tale, devi temere la divina giusti.ia.
ppoi 9occorre: vivere nella speran.a. F vero, siamo peccatori, ma non
do//iamo lasciarci a//attere da 0uesta verit5, col risc3io di a//andonarci poi
ad altre e -orse pi8 gravi colpe. F 0uanto 9descrivendo le miserevoli
condi.ioni dei pagani: scrive san 'aolo: )'rivi di speran.a (62?+, si sono
a//andonati all'impudici.ia, -acendo a gara ogni sorta di a.ioni in-ami* (-
A, 6B+.
=uindi , assai utile non rinunciare mai a nutrire -iducia c3e &io, vedendo
contrito il peccatore e sinceramente disposto alla conversione, gli conceda il
perdono. #a speran.a si ravviva con le parole: )rimetti a noi i nostri de/iti*.
Morti-icarono tale speran.a i nova.iani (627+, insegnando c3e le colpe
commesse dopo il /attesimo erano destinate a restare sen.a condono. F -also,
in 0uanto la loro dottrina contrasta con le parole di Ges8 9verit5 per essen.a,
nella para/ola dei servi de/itori:: )Io ti 3o condonato il de/ito per intero*
(Mt 6C, <2+.
=ualun0ue sia il tuo peccato, se sarai sinceramente pentito, troverai
misericordia da parte di &io (62;+. Timore, 0uindi, e speran.a@ contriti e
-identi, tutti gli uomini saranno accolti dalla misericordia divina.
!on poteva mancare nella preg3iera del $ignore 0uesto invito a sperare.
2. !el peccato vi sono due componenti: la colpa, come o--esa di &io, e la
pena c3e ne deriva. Ora, la colpa , perdonata per e--etto della contri.ione
dell'uomo c3e sta/ilisca di con-essarsi nonc3> di riparare de/itamente.
&avide propose, tra s>: )Riconoscer1 la mia ini0uit5, sen.a aver riguardo a
me stesso* ($al <6, ?+, e il $ignore gli accord1 il perdono.
!essun motivo, 0uindi, di lasciarsi prender dallo scon-orto, sapendo c3e
per la remissione della colpa /astano un dolore per-etto 9unito al
proponimento di non ricadere: (62C+, e l'inten.ione -erma di ricorrere 0uanto
prima al sacramento della peniten.a.
=ualcuno potr5 o/iettare: )Ma se la contri.ione , tanto essen.iale da
ottenerci il perdono, allora a c3e serve il con-essore4*.
Rispondiamo c3e &io, appre..ando il pentimento di c3i lo aveva o--eso,
gli perdona la colpa, commutando del pari la pena eterna in un'altra,
temporanea. d a 0uest'ultima, da soddis-are, c3e resta o//ligato il peccatore
9assolto:. $e egli morisse prima d'aver potuto -ar ricorso al sacramento della
peniten.a (purc3> non vi sia dispre..o della medesima, ma solo un'imprevista
mancan.a di tempo+, la sua anima andre//e in purgatorio. #e cui pene,
avverte sant'"gostino, son tutt'altro c3e trascura/ili.
"llorc3> invece ti con-essi, in virt8 del potere delle c3iavi (62B+ il
sacerdote ti assolve dalla 9residua: pena. Ma detto agli apostoli il $ignore:
)Ricevete lo $pirito $anto. " c3i rimetterete i peccati, saranno rimessi, e a c3i
li riterrete saranno ritenuti* (Gv 2H, 22-2<+. &i conseguen.a, con-essandoci,
la pena ci vien rimessa un po' ogni volta@ e potre//e darsi c3e essa risulti
estinta per intero, nel corso di susseguenti con-essioni (6<H+.
I successori degli apostoli 3anno ideato altri modi ancora per -acilitare
l'estin.ione della pena 9temporale:: il /ene-icio 9ad esempio: delle indulgen.e
c3e, per un'anima gi5 rientrata nel rapporto di gra.ia, 3anno 0uel determinato
valore indicato caso per caso, e nella misura in cui saranno adempite le
relative condi.ioni.
C3e ci1 rientri nelle -acolt5 ponti-icie , a//astan.a c3iaro. &i molti santi
sappiamo c3e vissero evitando la colpa grave e - compiendo an.i opere
altamente meritorie. Il pro-itto eccedente torna in -avore del corpo mistico di
Cristo, c3e , la C3iesa, assommandosi ai meriti del Cristo e della /eata
Vergine, in un unico tesoro 9di gra.ie:. =uindi il sommo 'onte-ice, e 0uelli a
cui egli conceda la -acolt5, possono distri/uire i suddetti meriti secondo i
nostri /isogni.
Resta cosD appurato c3e i peccati trovano remissione non solo 0uanto alla
colpa, /ensD riguardo alla pena: mediante il sacramento della peniten.a e le
indulgen.e.
<. !oi, da parte nostra, do//iamo perdonare al prossimo le o--ese c3e ci
avesse -atto. $'arricc3isce il signi-icato del )rimetti a noi i nostri de/iti*.
&iversamente &io non condonere//e i nostri. )Gn uomo ser/a rancore verso
un proprio simile e c3iede a &io c3e lo guarisca 9nell'anima:4* ($ir 2C, <+.
)'erdonate - piuttosto -, e sarete perdonati* (#c 7, <;+. " 0uesta sola
domanda del Pater , posta accanto una condi.ione: c3iedendo d'essere assolti
dalle nostre mancan.e come noi 9cio, se noi: perdoneremo al prossimo,
condi.ioniamo da noi medesimi l'esaudimento c3e ci sta a cuore.
'otresti tentare, -orse, una scappatoia. 'ensare cio,: )&ir1 9al 'adre::
'Rimetti i nostri de/iti', evitando per1 di pronun.iare la -rase successiva*.
tu credi di riuscire a ingannare il Cristo4 $tai tran0uillo c3e non ti
riuscir5. gli sa a mente la preg3iera c3e 3a composto per noi... allora, se la
dici, dilla 9per intero:, col cuore e coi propositi pi8 concreti.
"ltra 0uestione. "mmesso c3e taluno decida nel suo intimo di negare il
perdono a un altro, deve, costui, o no, aggiungere: )Come noi li rimettiamo ai
nostri de/itori4* $em/rere//e meglio di no, altrimenti dir5 una men.ogna.
Ma il suo , uno scrupolo -uori luogo, dato c3e 9pur astenendosi
dall'aderirvi personalmente: egli continua la preg3iera 9del )'adre nostro*:
0uale mem/ro della C3iesa, c3e non sar5 delusa 9nei suoi desideri:. Vi era
una /uona ragione, dun0ue, per esprimere anc3e 0uesta peti.ione al plurale.
In-ine, va tenuto presente c3e il perdono si pu1 concedere in due maniere:
0uella pre-erita dai migliori c3e, divenendo oggetto d'o--esa, cercano di
promuovere essi stessi la riconcilia.ione con l'o--ensore, seguendo il
suggerimento: )Cerca la pace e restale assiduamente vicino* ($al <<, 6?+.
#'altro modo, pi8 comune impone l'o//ligo a ciascuno di noi di non negare il
perdono a c3iun0ue lo c3ieda. )'erdona al tuo prossimo c3e ti 3a -atto un
torto: e allorc3> preg3erai, ti saranno rimessi i peccati* ($ir 2C, 2+.
!e proviene la /eatitudine della misericordia: )%eati i misericordiosi* (Mt
?, ;+. Troveremo misericordia, in cam/io della misericordia 9c3e: ci dispone
ad aver piet5 delle altrui miserie e de/ole..e.
) non c+indurre in tentaione
C', della gente c3e desidera ricevere il perdono dei peccati di cui si
con-essa, sen.a -are peraltro un proposito su--icientemente -ermo d'evitar
nuove cadute. Il c3e non , /ello: c3e cio, da una parte si pianga nel c3iedere
venia e nondimeno, dall'altra, si accumuli materia di rinnovate lacrime.
Rivolto a tal genere di persone, Isaia diceva: )#avatevi, mondatevi, togliete
dagli occ3i miei le vostre malvagie inten.ioni: smettetela di agire male* (Is I,
67+.
Tenendo presente 0uesto contegno errato, dopo averci insegnato a c3ieder
la remissione delle colpe, Cristo ci indica 0ui come do//iamo domandare c3e
ci venga concesso d'evitarle. )!on c'indurre in tenta.ione*, c3e potre//e
signi-icare una premessa di peccato.
Vediamo su/ito cosa sia la tenta.ione in se stessa@ in 0uanti modi - e da
parte di c3i - l'uomo sia oggetto di tenta.ione@ come possa esserne li/erato.
Tentare altro non , c3e saggiare, mettere alla prova il valore 9morale: di un
individuo. #a virt8, in-atti, 3a come -ine il retto operare e la -uga dal
disordine. F il concetto espresso in sintesi dal salmista: )vita il male e -ai
ci1 c3e , /ene* ($al <<, 6?+. CosD, l'uomo , sottoposto a veri-ica, in entram/i
i sensi.
Messo alla prova, si vedr5 se un uomo , incline ad astenersi da determinati
/eni (6<6+. 'uoi considerarti virtuoso se con la de/ita pronte..a -ai 0uel c3e ,
giusto -are. Con 0uesto intento &io mette alla prova la virt8 di taluni giusti:
non certo nel senso c3e egli ignori le loro 0ualit5, 0uanto piuttosto per
renderle note agli altri uomini, additando i primi 0uale esempio. Mise cosD
alla prova 9la -ede di: "/ramo e 9la pa.ien.a di: Gio//e.
=uesta ancora , la -inalit5 in vista della 0uale permette c3e i giusti siano
tentati: a--inc3>, sopportando essi virtuosamente le tri/ola.ioni, servano da
modello, ed essi stessi crescano ulteriormente in virt8. )Il $ignore, vostro
&io, vi mette alla prova a--inc3> si veda se lo amate, o no, con tutto il cuore*
(&t 6<, <+.
Inoltre, l'umana virt8 su/isce il suo collaudo dal contatto con il male. $e
l'uomo resiste egregiamente, ri-iutandosi di accordare la propria adesione, si
pu1 dire c3e la sua virt8 , stata grande@ in caso contrario, se egli cede, essa ,
inesistente.
&io non tenta mai nessuno nella seconda maniera: )&io non cerca di
sedurre nessuno al male* (Gc 6, 6<+.
Tuttavia l'uomo trova un simile incentivo nella propria carne, oltre c3e da
parte del diavolo e del mondo.
I. #a carne ci sollecita al male nella sua ricerca insa.ia/ile di soddis-are i
sensi, e spesso 0ui si annida il peccato. $e non altro c3i indugia nei godimenti
del corpo trascura necessariamente le esigen.e dello spirito. CosD )ognuno ,
adescato dalla concupiscen.a c3e reca in s>* (Gc l, 6A+.
=uasi non /astasse, le tenta.ioni della carne ci stornano dal /ene c3e, per
innata tenden.a, l'anima cerc3ere//e diletto nei /eni spirituali@
appesantendola, la sensualit5 ne ra--rena gli slanci. )Il corpo corrutti/ile -
leggiamo nella $crittura - aggrava lo spirito* ($ap B, 6?+, e san 'aolo, pur
desiderando di restar sottomesso alla legge di &io, sperimentava un'attra.ione
da parte degli istinti corrotti, c3e cercavano in tutti i modi di renderlo sc3iavo
del peccato (c-. Rm ;, 22-2<+.
=uesto tipo di tenta.ione proveniente dalle nostre mem/ra , 0uanto mai
pericoloso, trattandosi di un'insidia c3e cova dentro di noi. %oe.io osserva in
proposito c3e non esiste peggior -lagello di un nemico c3e si nasconda tra le
pareti domestic3e (6<2+. %isogner5 vigilare e pregare assiduamente (c-. Mt
27, A6+.
2. Il diavolo poi , peritissimo nell'arte del tentare. $e un uomo 3a saputo
respingere gli assalti della carne, ecco -arsi avanti un altro nemico - il
Tentatore - contro cui il con-litto si -a ancor pi8 drammatico. #a lotta
coinvolge i )dominatori di 0uesto mondo pieno di tene/re 9intellettuali e
morali:* (6<<+. $atana , indicato come )il tentatore* per antonomasia (6<A+.
gli ,, ripeto, astutissimo. Ricorre alla tattica d'un consumato condottiero
c3e, cinto d'assedio un castello, studia 0uali siano i punti pi8 vulnera/ili delle
mura. CosD -a $atana, c3e porta la tenta.ione dove sa c3e l'uomo ,
particolarmente indi-eso. !el caso di individui c3e, ad esempio, a//iano
ac0uistato l'autocontrollo sopra gli impulsi della sensualit5, li smuove
mediante altre passioni, come l'ira, l'intemperan.a nel parlare e altri vi.i c3e
pi8 da vicino interessano lo spirito, verso i 0uali sono maggiormente proni.
!el tentarci, il diavolo - c3e san 'ietro paragona a un leone avido di preda
(c-. 6 't ?, C+ - agisce in modo accorto: innan.itutto provvede a celare sotto
una 0ualc3e apparen.a di /ene il -ine cattivo cui vorre//e piegarci. In tal
modo ottiene di smuovere 0uasi impercetti/ilmente la volont5@ dopo di c3e la
seduce, ormai sen.a riparo. $atana 3a saputo, una volta di pi8, tras-igurarsi
)in angelo di luce* (2 Cor 66, 6A+.
=uando la colpa , stata commessa, allora egli a--erra saldamente il
peccatore impedendogli in tutte le maniere di rial.arsi. &apprima ci piega con
l'inganno, 0uindi rinsalda la sc3iavit8 del peccato.
<. "nc3e il mondo possiede svariati sistemi di sedu.ione: da un eccessivo,
smodato desiderio di /eni temporali )Radice di tutti i mali , l'amore al
denaro* (I Tm 7, 6H+, al terrore esercitato da tiranni e persecutori ()=uelli
c3e vogliono vivere secondo la dottrina di Ges8 Cristo, conosceranno la
persecu.ione*+ (2 Tm <, 62+. Ma non do//iamo temere coloro c3e sono in
grado di -ar del male unicamente al corpo (c-. Mt 6H, 2C+.
Iinora a//iamo esaminato in c3e consista la tenta.ione 9e da 0uali e 0uanti
nemici essa ci provenga:. Resta da sapere in c3e modo l'uomo pu1 superarla.
Cristo - si /adi - non ci esorta a pregare di non esser tentati, /ensD di
9aiutarci a: non soccom/ere alla prova. &i-atti, se l'uomo vince, , proprio in
-or.a della tenta.ione superata c3e egli merita d'esser premiato. )$timate un
motivo di gioia, -ratelli miei - scrive l'apostolo Giacomo -, l'im/attervi in
prove d'ogni genere, /en sapendo c3e ci1 c3e mette alla prova la vostra -ede
contri/uisce a rendere pi8 -erma 9e meritoria: la vostra pa.ien.a* (Gc I, 2+.
Gi5 nelle pagine dell'antico Testamento, il savio ammoniva: )Iiglio, se ti
impegni nel servi.io del $ignore, disponi la tua anima alla prova* ($ir 2, 6+,
cui -a eco la /eatitudine enunciata da Giacomo: )%eato l'uomo c3e sopporta
pa.ientemente una prova perc3>, una volta collaudato, ricever5 la corona
della vita, c3e il $ignore promise a 0uelli c3e lo amano* (6<?+.
#a preg3iera del Pater ci insegna a c3iedere d'esser assistiti, nel corso della
prova, a--inc3> non acconsentiamo agli allettamenti del male.
sser tentati - e &io non permetter5 c3e lo siamo al di sopra di 0uanto un
uomo 9con in pi8 il soccorso della gra.ia+ possa reggere (c-. 6 Cor 6H, 6<+ -,
esser tentati , con-orme alla umana natura. &ia/olico , l'aderire
ostinatamente all'errore.
Ma , mai possi/ile c3e &io, stando alle parole c3e diciamo ()!on indurci
in tenta.ione*+, induca al male4
$i dice c3e &io induce al male volendo intendere c3e lo permette. Ci1
risalta meglio nel caso di c3iun0ue a//ia a//ondantemente peccato. &io
sottrae la gra.ia 9preveniente: e l'uomo cade ancor pi8 in /asso. 'ossiamo
adattare le parole del salmi sta: )=uando verranno meno le mie -or.e, tu non
mi a//andonare, $ignore* (6<7+.
'oi 9&io: sostiene l'uomo mediante il -ervore della carit5: per 0uanto
piccola, la carit5 pu1 opporsi al peccato (6<;+. lo sorregge col lume della
retta ragione, per cui discerniamo il male dal /ene. "nc3e per "ristotele,
in-atti, c3iun0ue erra, agisce con la mente in 0ualc3e modo o--uscata. &avide
-aceva /ene perci1 a implorare: )&ai luce ai miei occ3i, perc3> non mi
addormenti nella morte e il mio nemico possa dire: '#'3o sopra--atto'* ($al
62, <-?+.
$iamo esauditi gra.ie al dono dell'intelletto. non acconsentendo alla
tenta.ione, ser/iamo integro il cuore, meritando perci1 la visione di &io.
)%eati i puri di cuore, perc3> vedranno &io* (Mt ?, C+.
Ma li*eraci dal "ale
Il $ignore - dopo averci sollecitati a c3iedere la remissione dei peccati e
indicato in 0ual modo si possano vincere le tenta.ioni -, c'insegna a c3iedere
d'essere salvati dal male. 'eti.ione di carattere 0uanto mai vasto, contro
0ualsiasi tipo di male: contro il peccato 9e le sue cause:, le in-ermit5 9-isic3e:,
le avversit5 e le a--li.ioni 9dello spirito:, per citare "gostino.
"vendo gi5 parlato delle prime due categorie, adesso tratteremo delle
contrariet5 e delle altre cause di tormento, c3e l'uomo sperimenta nel mondo.
&io ce ne pu1 li/erare in una di 0ueste 0uattro maniere.
I. Impedendo c3e 9avversit5 e tri/ola.ioni: si veri-ic3ino. Gn caso assai
raro, dato c3e 0uaggi8 3an da portare la loro croce per-ino i santi. )=uanti
vogliono vivere -edelmente al seguito di Cristo Ges8, saranno perseguitati*
(2 Tm <, 62+. Talvolta - simile al medico c3e non prescrive rimedi troppo
violenti a un in-ermo eccessivamente de/ilitato -, &io concede la cessa.ione
o il lenimento della prova, 0uando giudica un soggetto incapace di resistere
oltre. F il 'adre c3e, come il Iiglio di cui parla l'apostolo Giovanni, pu1
ripetere a ciascuno di noi: )$o c3e le tue -or.e non sono molte* ("p <, C+.
Gn simile ristoro ci sar5 per tutti gli eletti, poic3> in cielo il dolore ,
sconosciuto. )gli ti salver5 da sei tri/ola.ioni, e alla settima il male non ti
tocc3er5* (G/ ?, 6B+. #e sei tri/ola.ioni possono prendersi 0uale sim/olo
delle sei et5 in cui pu1 dividersi la vita terrena (6<C+. #a settima et5 ,
l'esisten.a eterna. Gli eletti )non so--riranno pi8 la -ame n> la sete* ("p ;,
6A+.
2. Consolando 9interiormente: nel me..o delle stesse a--li.ioni, altrimenti
l'uomo -inire//e per soccom/ere. "nc3e san 'aolo narra d'essere stato
oppresso oltre misura 9nell'"sia proconsolare:, al di sopra delle sue -or.e, al
punto da disperare per-ino di salvare la vita (6<B+@ e tuttavia, aggiunge: )&io,
c3e in-onde coraggio ai miseri, ci consol1* (2 Cor ;, 7+. 'rima di lui era
accaduto all'autore del salmo B<: )=uando son molte le mie ansie interiori, le
tue consola.ioni rallegrano l'anima* ($al B<, 6B+.
<. Concedendo agli a--litti una tale a//ondan.a di /eni, da -ar dimenticare
loro le tri/ola.ioni appena trascorse. )Tu, $ignore, dopo la tempesta -ai
tornare il sereno* (T/ <, 22+. =uand', cosD, le disgra.ie e i patimenti terreni
non sono tali da giudicarsi intollera/ili, se &io ci d5, insieme, consola.ioni di
spirito@ eppoi saranno sempre temporanee. )#a nostra tri/ola.ione,
momentanea e tollera/ile 9con l'aiuto della gra.ia:, ci procura un premio di
gloria eterna al di sopra d'ogni misura* (2 Cor A, 6;+.
A. #e tenta.ioni e gli a--anni possono tramutarsi in occasioni di un /ene
9maggiore:. !on diciamo 9nel 'ater: d'essere esentati dalla tri/ola.ione 9cosa
del resto impossi/ile:, /ensD: )li/eraci dal male*. #e croci sono via c3e
conduce alla gloria, e i santi, considerando c3e esse potranno procurare loro
la corona, si rallegrano al tempo delle tri/ola.ioni. non solo producono un
collaudo della virt8 (c-. Rm ?, <@ T/ <, 6<+ ma ci ottengono la remissione
delle colpe 9precedentemente commesse: e delle pene.
In 0uesti diversi modi, &io li/era l'uomo dal male e dalle a--li.ioni@ cosD
-acendo egli mani-esta la sua sapien.a giacc3> , prerogativa del sapiente
ordinare il male all'edi-ica.ione del /ene. #a pa.ien.a nelle prove reali..a
0uesto prodigio@ in-atti mentre le altre virt8 si esercitano sopra determinati
/eni (6AH+, la pa.ien.a aumenta nel 9positivo: con-ronto con il male. =uindi ,
tanto necessaria. )&alla pa.ien.a si conosce il valore di un uomo* ('rv 6B,
66+.
#o $pirito $anto, mediante il dono della sapien.a, ci induce a c3iedere:
)#i/eraci dal male*. "--rontando saviamente le prove della vita arriveremo
alla /eatitudine, c3e 0ui incomincia 9a gustarsi: con la pace dell'anima.
Gra.ie alla virt8 della pa.ien.a conosceremo la 0uiete interiore sia nei
momenti tran0uilli, sia nei periodi dell'avversit5.
!ella /eatitudine evangelica i paci-ici sono detti )-igli di &io* (Mt ?, B+, in
0uanto rassomigliano a lui, conservandosi impertur/a/ili tra le /u-ere
dell'esisten.a. )%eati i paci-ici - dun0ue -, perc3> saranno c3iamati -igli di
&io *.
#'amen (6A6+, in-ine, sigilla - una per una - le peti.ioni del Pater.

,iassunto del Padre nostro
Volendo esporre in sintesi la preg3iera del 'ater, /aster5 osservare c3e in
essa sono elencate tanto le cose c3e l'uomo deve desiderare, 0uanto 0uelle
c3e dovremo e vorremmo evitare.
Tra le prime ci sono ovviamente 0uelle c3e risultano pi8 ama/ili per
l'animo umano, e &io al primo posto. 'erci1 trovi, in apertura, la peti.ione
riguardante la gloria di &io: )$ia santi-icato il tuo nome*.
Ti deve star a cuore c3e &io esaudisca tre 9dei tuoi molti: desideri:
c3e ti conduca alla vita eterna (e tu, per 0uesto, dici: )Venga 9anc3e in me:
il tuo regno*+.
C3e - in ordine a 0uanto ora detto - tu sappia compiere la volont5 divina@
c3e , una vita ispirata alla giusti.ia: )$ia -atta la tua volont5, come in cielo
cosD in terra *.
C3e non venga a mancarti 0uanto , necessario per sostentare la tua
esisten.a terrena: )&acci oggi il nostro pane 0uotidiano*.
Ges8 stesso riassume tutto ci1 nell'espressione: )Cercate prima di tutto il
regno di &io (e ti ric3iama alla mente la prima domanda rivolta al 'adre+@
9praticate: la sua giusti.ia, (, la seconda+ e tutte 0ueste cose vi saranno date
per giunta* (Mt 7, <<+, (ed ecco la ter.a+.
Occorre poi -uggire da tutto ci1 c3e non reali..a il /ene c3e, innan.i tutto,
, rappresentato:
dalla gloria di &io, c3e nulla e nessuno potranno impedire. &isse li38d a
Gio//e, in proposito: )$e tu pecc3i, c3e cosa -ai contro di lui4 $e moltiplic3i
i tuoi delitti, gli rec3i -orse un danno4 se ti comporti da giusto, c3e gli dai4
cosa riceve, lui, dalla tua mano4* (6A2+. d , vero, nel senso c3e - sia c3e
punisca, sia c3e premi - il male e il /ene tornano sempre a gloria di &io
(6A<+.
&alla vita eterna cui si oppone il peccato, giacc3> ogni diritto a goderne si
perde con la colpa 9grave:. 'er esserne li/erati, diciamo allora: )Rimetti a noi
i nostri de/iti, come noi li rimettiamo ai nostri de/itori*.
&alla giusti.ia e dalle opere /uone. #e tenta.ioni in-atti ci vorre//ero
allontanare dal retto agire. Contro 0uesto pericolo, diciamo: ) non ci indurre
in tenta.ione *.
In-ine, a//iamo /isogno di altri /eni (6AA+, c3e invece vengono a esserci
sottratti dalle avversit5 e dalle tri/ola.ioni. C3iediamo cosD di esserne
scampati, ripetendo le parole: )9ma: li/eraci dal male*. "men.

COMM!TO "I &G 'RCTTI &##" C"RIT"'
"I &ICI COM"!&"M!TI

Introduzione
'er conseguire la salve..a, l'uomo deve conoscere alcune no.ioni di /ase:
cosa credere, cosa desiderare e in-ine c3e cosa -are. "lla prima esigen.a 3a
risposto il $im/olo, c3e raccoglie gli articoli della rivela.ione@ alla seconda,
la preg3iera del )'adre nostro*@ e alla ter.a, la legge 9di &io:.
'artendo da 0uesta indagine circa le cose c3e /isogna praticare 9in ordine
alla salve..a:, ci troviamo di -ronte a 0uattro tipi di legge.
Innan.itutto c', la legge naturale, c3e altro non , se non il lume della
ragione di cui ci 3a dotato il Creatore, e in /ase al 0uale possiamo conoscere
ci1 c3e va -atto e ci1 c3e invece do//iamo evitare.
=uesta luce orientativa -u inserita nella natura umana all'atto della
crea.ione@ e tuttavia molti credono d'essere scusati circa l'inosservan.a della
legge appellandosi all'ignoran.a della medesima. Il pro-eta 9&avide:, dopo
aver riportato ci1 c3e essi dicono a propria discolpa ()C3i ci mostrer5 il /ene
c3e do//iamo -are4* ($al A, 7+, risponde loro dicendo: )$u di noi , impressa,
o $ignore, la luce della tua /ont5* ($al A, ;+: il lume cio, della retta ragione.
!essuno in-atti ignora c3e non , /ene -are ad altri 0uanto noi stessi non
vorremmo su/ire, e norme -ondamentali del genere.
'er1, mentre &io ci 3a -atto dono della legge naturale, in un secondo
tempo il diavolo 3a scatenato nell'uomo un'altra legge: 0uella della
concupiscen.a (6A?+. Iino a 0uando l'anima dei nostri progenitori rimase
soggetta a &io e osse0uiente ai divini precetti, anc3e la parte -isica dell'uomo
rest1 sottomessa ai dettami della ragione. "llorc3>, suggestionandolo (6A7+, il
diavolo distolse l'uomo dall'osservan.a del volere di &io, anc3e la carne si
ri/ell1 allo spirito (6A;+. da 0uel momento accadde c3e, pur desiderando di
compiere il /ene indicatogli dalla ri-lessione, l'uomo si sente tuttavia spinto
dalla concupiscen.a a muoversi in senso opposto. ra il lamento di san
'aolo: )$econdo l'uomo interiore, provo diletto nella legge di &io@ ma vedo
nelle mem/ra un'altra inclina.ione c3e lotta contro la legge della mia mente e
mi rende sc3iavo della legge del peccato, c3e , nelle mie mem/ra* (6AC+.
$i spiega cosD perc3> tanto spesso l'impeto della sensualit5 rende vana la
voce della coscien.a, ossia la corretta valuta.ione di ci1 c3e , /ene e di ci1
c3e , male.
In tale stato di cose si rendeva necessario un recupero della persona
umana@ e ai -ini di allontanare l'uomo da una condotta vi.iosa, la legge
promulgata dalla $crittura -u 0uanto mai opportuna.
Ricorderemo in proposito c3e egli pu1 essere distolto dal mala--are, e
indotto al /ene, attraverso due metodi: o 0uello del timore, o 0uello
dell'amore.
&i-atti il deterrente pi8 e--icace per strappare un individuo dal peccato , la
paura dell'in-erno 9c3e accogliere//e il peccatore: dopo l'estremo giudi.io.
)'rincipio di sagge..a , il timor di &io* ($ir I, 67+ giacc3> scaccia la
tenta.ione del peccare (c-. $ir I, 2;+. $e//ene non possa considerarsi
sen.'altro un giusto colui c3e evita di incorrere in colpa per il solo timore dei
castig3i, tuttavia la sua ria/ilita.ione prende di 0ui l'avvio.
=uesta era la prassi attraverso cui, nella legge mosaica (6AB+, l'uomo
veniva dissuaso dal crimine e invogliato a vivere onestamente. I suoi
trasgressori potevano essere condannati a morte@ in-atti )se uno vDola la legge
di Mos, (6?H+, sulla deposi.ione di due o tre testimoni , messo a morte sen.a
misericordia* (/ 6H, 2C+.
Ma un tale modo d'agire , insu--iciente, sicc3> la legge data tramite Mos,
rimase valida per un certo periodo. $e arrivava a -renare la mano, non
riusciva a dominare nell'intimo l'attaccamento al male.
Vi , per1 un'altra possi/ilit5 d'intervento: 0uella da parte dell'amore. Tale ,
la legge di Cristo: la legge della carit5 evangelica.
Varie le di--eren.e tra legge dell'amore e legge del timore. =uesta rende
servile 6'animo di c3i la osserva, mentre la prima crea degli uomini li/eri
(6?6+. C3i si comporta /ene soltanto per paura del castigo, si comporta da
servo@ c3i si ispira all'amore -a invece come i -igli, come l'uomo c3e sia
padrone delle proprie a.ioni (6?2+. )&ove , lo spirito del $ignore, ivi c',
li/ert5* (2 Cor <, 6;+.
"ltro contrasto tra le due leggi l: c3i osservava i precetti della legge
mosaica otteneva per ricompensa determinati /eni temporali (6?<+. Vedi ad
esempio, in Isaia: )$e sarete docili e u//idirete 9dice il $ignore:, potrete
godere delle risorse del paese* (Is I, 6B+, ma c3i pratic3er5 gli insegnamenti
del vangelo avr5 la sua por.ione di /eni celesti. Osservando i precetti della
legge e della carit5 entreremo nella vita eterna (c-. Mt 6B, 6;+@ con l'avvento
del regno dei cieli anc3e la peniten.a dovr5 ispirarsi all'amore.
#a ter.a di--eren.a sta nel -atto c3e ogni legge /asata sul timore , gravosa.
&urante il concilio di Gerusalemme, 'ietro scongiura la -rangia giudai..ante
di non voler imporre )sul collo dei -ratelli un giogo c3e n> i nostri padri, n>
noi a//iamo potuto portare* (6?A+, mentre dal canto suo 'aolo, scrivendo ai
-edeli di Roma, ricorda loro come non a//iano ricevuto uno spirito c3e rende
sc3iavi, c3e li condurre//e a un rapporto di timore nei con-ronti del 'adre
(c-. Rm C, 6?+.
&un0ue, sono 0uattro le leggi sotto cui pu1 trovarsi l'uomo: della ragione
naturale, della concupiscen.a, dell'". T. e in-ine la legge della carit5 - o della
gra.ia - predicata da Cristo.
F c3iaro c3e non tutti possono dedicarsi agli studi 9lung3i e severi:@ per
0uesto la legge di Cristo , 0uanto mai /reve@ c3iun0ue pu1 con -acilit5
ritenerla a mente e nessuno ritenersi scusato, se non l'osserva, adducendo il
motivo c3e si tratta di una legge complessa.
stremamente semplice, la legge divina dell'amore costituisce la norma di
0ualun0ue atto umano. !el campo dei manu-atti, giudic3iamo /en riuscito
0uello c3e meglio corrisponde alle caratteristic3e del relativo progetto@ in
maniera analoga, un'a.ione umana , de-inita retta, virtuosa, 0uando concorda
con le regole dell'amore divino@ al contrario, 0uella stessa a.ione non ,
classi-ica/ile come /uona, retta e ordina/ile alla per-e.ione nella misura in
cui si discosta dalla suddetta norma. #e scelte umane, per esser c3iamate
davvero /uone, devono concordare con la regola della carit5.
!ell'uomo c3e la osserva, essa produce 0uattro e--etti, assai desidera/ili.
I. #a carit5 9c3e ispira la nuova legge di Cristo: accende nell'uomo una vita
spirituale. In-atti c3iun0ue ama 3a come in s> la cosa o la persona amata@ e
0uindi se amiamo &io, a//iamo &io in noi stessi: )C3i sta nell'amore sta in
&io, e &io sta in lui* (I Gv A, 27+.
#'amore 3a poi la propriet5 di assimilare colui c3e ama all'oggetto di tale
amore, sicc3> se amiamo realt5 vili e caduc3e -iniamo col divenire noi stessi
mesc3ini e insicuri. ra 0uanto lamentava Osea: )9I -igli d'Israele, deportati
in esilio: diventarono a/ominevoli come l'oggetto delle loro /rame* (Os B,
6H+. "mando &io invece siamo 0uasi divini..ati poic3> )c3i s'unisce al
$ignore, diventa un solo $pirito con lui* (I Cor 7, 6;+.
$ant' "gostino precisa c3e come l'anima d5 vita al corpo, cosD &io , vita
9soprannaturale: per l'anima stessa. &icendo c3e un corpo , vivo, intendiamo
attri/uire ogni suo movimento, ogni opera.ione, all'in-lusso dell'anima, tant',
vero c3e non appena essa si distacca dal corpo, 0uest'ultimo cessa 0ualun0ue
attivit5.
$imilmente, l'anima opera nel migliore dei modi allorc3> attua le varie
virt8 in -or.a della carit5, mediante la 0uale &io a/ita in lei. Mancando la
carit5, l'anima non compie nulla di 9validamente: virtuoso. "n.i, )c3i non
ama rimane nella morte* (I Gv <, 6A+.
Gno potre//e possedere anc3e tutti i doni dello $pirito: e//ene, se non 3a
insieme la carit5, costui non 3a la vita divina. =uesta non pu1 esserci
trasmessa dal dono delle lingue (6??+ n> da 0uello della -ede (6?7+ o da
0ualsiasi altro carisma. Gn cadavere rimane tale anc3e se lo si riveste d'oro e
di pietre pregiate. #a vita soprannaturale, dun0ue, , il primo risultato del
rapporto a--ettivo tra noi e &io.
2. ssa poi rende possi/ile l'osservan.a dei precetti divini. $econdo c3e
scrive san Gregorio, )l'amore di &io non , mai o.ioso*: c3i lo possiede
compie grandi cose, altrimenti , segno c3e la carit5 in lui , estinta. Mani-esto
indi.io c3e amiamo &io , la sollecitudine c3e poniamo nel -are la sua
volont5. Ogni innamorato , -elice di compiere cose grandi e di--icili per la
persona amata. =uindi, se uno ama Ges8 ne osserva la dottrina (c-. Gv 6A,
2<+. si /adi: c3i adempie il precetto -ondamentale della legge divina c3e ,
la carit5, costui 3a onorato l'intera legge. I precetti di &io sono in-atti di due
specie: taluni positivi (6?;+, ed , la carit5 c3e ce ne ispira l'osservan.a dal
momento c3e solo l'amore verso &io pu1 render possi/ile il rispetto della
legge in cui si articola compiutamente il suo volere. "ltri invece sono
proi/enti, e ancora una volta , la carit5 a sostenerci 9nelle delicate e
molteplici rela.ioni col nostro prossimo: (6?C+.
<. #a carit5 costituisce un valido presidio di -ronte alle avversit5: c3i la
possiede non rester5 danneggiato ma, all'opposto, trarr5 pro-itto dalle stesse
sventure. Ce lo ricorda san 'aolo: )Ogni cosa concorre al /ene di coloro c3e
amano &io* (Rm C, 2C+@ an.i - a c3i ama davvero - per-ino le cose avverse e
di--icili appaiono 0uasi soavi, ed , un'esperien.a c3e ognuno pu1 -ar da s>
(6?B+.
A. Conduce alla -elicit5, essendo l'eterna /eatitudine una promessa ser/ata
per c3i avr5 vissuto nella pratica della carit5. Tutto il resto non conta, se
manca l'amore soprannaturale (67H+. Ormai prossimo al martirio, l'apostolo
'aolo con-idava di poter ricevere la corona c3e il $ignore, giudice giusto,
dar5 nell'ultimo giorno )a tutti 0uelli c3e avranno vissuto con amore l'attesa
della sua venuta* (2 Tm A, C+.
#a /eatitudine sar5 concessa in grado maggiore o minore, in rapporto al
grado di carit5 e non alla per-e.ione con cui pot> essere praticata un'altra
virt8. Tanto , vero c3e si potre//ero citare non poc3e persone c3e condussero
una vita di maggior astinen.a rispetto agli apostoli, eppure 0uesti sorpassano
c3iun0ue altro nel grado di /eatitudine avendo superato ciascuno di noi per
l'ardore della carit5, essi c3e - come 'aolo scrisse ai romani - godettero per
primi dei doni dello $pirito (676+.
=uesti i principali vantaggi c3e derivano dalla pratica della carit5@ ma ve
ne sono anc3e altri, c3e , /ene non trascurare.
?. C3i ottiene la remissione dei peccati. #o sappiamo tutti c3e se uno 3a
o--eso una persona ma poi comincia a volerle /ene di cuore, certamente sar5
perdonato. lo stesso -a &io verso i peccatori, appena cominciano ad amarlo.
)#a carit5 riesce a nascondere un gran numero di peccati* (I 't A, C@ c-. 'rv
6H, 62+, 0uasi c3e &io non volendo punire c3i adesso lo ama, distolga lo
sguardo dalle precedenti mancan.e. non ne nasconde solo )un gran
numero*, ma la totalit5 delle colpe c3e una persona a//ia potuto commettere@
e l'esempio pi8 lampante lo vediamo nel caso della Maddalena. &i lei disse il
$ignore: )I suoi tanti peccati sono stati rimessi, poic3> costei 3a molto
amato* (#c ;, A;+.
=ualcuno potre//e pensare: )"llora, per ottenere il perdono dei miei
peccati /asta la carit5: non c', /isogno di ricorrere alla peniten.a*. un -atto
per1 c3e nessuno ama davvero, se davvero non si pente. Cio,, 0uanto pi8
amiamo 0ualcuno, tanto pi8 ci rattrista l'idea di averlo potuto o--endere: e
0uesto , segno di carit5.
7. #a carit5 illumina il nostro spirito. Tutti noi, secondo l'espressione di
Gio//e )siamo avvolti dalle tene/re* (G/ <;, 6B+: assai spesso non sappiamo
se sia /ene ci1 c3e vorremmo -are od ottenere, ed ecco la carit5 c3e ci
insegna 0uanto , veramente necessario in ordine alla salve..a. =uesto , il
senso delle parole di Giovanni: )#'un.ione dello $pirito vi -ar5 lume, in ogni
0uestione* (I Gv 2, 2;+. &ov', lo $pirito $anto c', anc3e viva la carit5@ ed
egli, l'Onnisciente, ci condurr5 per la via maestra (c-. $al 6<C, 2A@ c-. $al 6A2,
C+. Raccomanda inoltre il li/ro del $iracide: )Voi c3e temete il $ignore
amatelo, e la luce splender5 nei vostri cuori* ($ir 2, 6H+.
;. Con-erisce piene..a alle gioie dell'uomo. !essuno pu1 illudersi di
conoscere la -elicit5 se non vive nell'amore di &io. C3i in-atti desidera una
cosa, non si rallegra n> si d5 pace -inc3> non l'a//ia ac0uistata, ma mentre
nelle cose temporali accade c3e le /ramiamo 0uando non si posseggono e poi
invece cominciamo ad averle in uggia, il contrario succede coi /eni dello
spirito. C3i ama &io, lo possiede: per 0uesto l'animo di colui c3e lo ama e
desidera amarlo ancor pi8 trova, in 0uesto moto dell'anima, il proprio riposo.
)C3i sta nella carit5 sta in &io, e &io in lui* (I Gv A, 67+.
C. 'roduce, in altri termini, una pace per-etta. Come si era detto, nelle cose
terrene, cosD spesso /ramate, l'animo non trova re0uie per averle ottenute:
avuta una cosa, su/ito ne vorre//e un'altra. Il nostro cuore somiglia spesso a
0uel mare in tempesta di cui parla l'agiogra-o: )un mare c3e non pu1
calmarsi, i cui Rutti rigettano sc3iuma e -ango* (Is ?;, 2H+. !on ci sar5 pace
per c3i non 3a &io nel proprio cuore (c-. Is ?;, 26+.
C3i invece lo ama, gusta una pro-onda pace. )Gran pace 3a c3i ama la tua
legge, e non teme inciampi* ($al 66C, 67?+. &io soltanto /asta a riempire
ogni nostro desiderio, &io c3e , /en pi8 vasto del nostro cuore (c-. I Gv <,
2H+. )Ci 3ai -atti per te, $ignore - esclama "gostino -, e il nostro cuore sar5
in0uieto -inc3> non si riposa in te*. gli c3e, leggiamo nel salmo, )sa.ier5 di
/ene le tue /rame* ($al 6H2, ?+.
B. In-ine, la carit5 comunica all'uomo una superiore dignit5. Tutte le
creature, certo, rendono testimonian.a alla maest5 del Creatore come le opere
arti-iciali sono soggette al loro arte-ice. Con 0uesta di--eren.a per1, c3e la
carit5 rende l'uomo, da servo c3e era, li/ero e amico di &io, sulla parola del
$ignore: )!on vi c3iamo pi8 servi ma amici* (Gv 6?, 6?+.
$i dir5: )Ma come, 'aolo non -u servo di Cristo4*. anc3e gli altri
apostoli si -irmavano con 0uesto appellativo. %isogna allora sapere c3e si
danno due generi di servit8: una , /asata sul timore, penosa e non meritoria.
"stenersi dal peccato soltanto per paura di doverne pagare le conseguen.e
non d5 certo diritto a un premio, ed , comportamento servile. &iverso il caso
di c3i agisce /ene non per timore della giusti.ia ma per l'amore c3e si porta a
&io@ 0uesto , il comportamento della persona interiormente li/era. $e il
$ignore non ci vuol c3iamare servi, ci1 deriva dal -atto c3e siamo stati
oggetto di soprannaturale ado.ione (672+. Il timore dun0ue non pu1
convivere con la carit5 -iliale (c-. I Gv A, 6C+, c3e ci tras-orma in -igli di &io
(c-. I Gv <, 6+.
Gn estraneo, in-atti, viene assunto al rango di -iglio adottivo allorc3> gli
venga concesso il diritto all'eredit5@ nel caso nostro, amando ac0uistiamo il
privilegio di aver parte alla stessa eredit5 di &io, c3e , l'eterna vita. !e parla
l'apostolo 'aolo: )$iamo -igli di &io, 0uindi ne siamo anc3e eredi@ eredi di
&io e coeredi con Cristo, se per1 so--riamo con lui, per essere con lui
glori-icati* (Rm C, 67-6;+. il li/ro della $apien.a ri-erisce lo stupore degli
empi nel vedere glori-icato e a testa alta il giusto, da essi tante volte deriso:
eccolo annoverato tra i -igli di &io (c-. $ap ?, ?+.
Ormai dovre//ero essere evidenti i vantaggi derivanti dalla carit5, da
indurci a -ar di tutto per ac0uistarla e tenercela cara.
!on , tuttavia impresa c3e un uomo possa condurre avanti con le sole sue
-or.e: essa , dono esclusivo di &io, c3e - come scrive san Giovanni - )per
primo ci 3a amati* (I Gv A, 6H+. !on possiamo certo a--ermare c3e egli ci
a//ia amato dopo essere stato oggetto d'amore da parte nostra, dal momento
c3e 0uesta medesima capacit5 di riamarlo ci proviene da lui.
Inoltre, se//ene ogni dono di cui godiamo tragga origine dal )'adre della
luce* (Gc 6,6;+, 0uesto in particolare si rivela eccellente. &i-atti altri doni
potremmo averli pure disgiunti dalla carit5 e dalla presen.a in noi dello
$pirito, ma c3i vive nella carit5 3a necessariamente in s> lo $pirito $anto.
)#'amore di &io N cosD lO"postolo - , stato di--uso con a//ondan.a nei nostri
cuori dallo $pirito $anto c3e ci , stato dato* (Rm ?, ?+. Invece 9ripeto: il
dono delle lingue o delle scien.e o delle pro-e.ie pu1 aversi anc3e sen.a lo
$pirito o la gra.ia 9santi-icante:.
=uantun0ue sia un dono divino, per ottenere la carit5 occorrono da parte
nostra le de/ite disposi.ioni: pi8 precisamente, due per ac0uisirla, altre due
per custodirla.
I. #'ascolto diligente della divina parola, come del resto accade nell'ordine
naturale delle cose: sentendo parlare /ene di 0ualcuno, siamo portati a
volergli /ene anc3e noi. "lla stessa maniera, ascoltando la 'arola ci
sentiremo presi dall'amore, tanto pi8 c3e si tratta di un linguaggio capace pi8
d'ogni altro d'in-iammare il cuore degli uomini (c-. $al 66C, 6AH@ c-. $al 6HA,
6B+. 'erci1 i due discepoli 9sulla strada di mmaus: si dicevano l'un l'altro:
)!on sentivamo arderci il cuore, 0ua dentro, mentre ci parlava per la via,
spiegandoci le $critture4* (#c 2A, <2+. #o stesso e--etto si rileva dagli "tti,
c3e cio, 'ietro ancora non aveva -inito di parlare )e lo $pirito $anto scese
sopra 0uelli c3e lo ascoltavano* ("t 6H, AA+. 0ualcosa di simile pu1
succedere tutt'oggi durante le predic3e: la gente c3e vi si era accostata col
cuore indurito, poi si trova ad ardere d'amore verso &io, nel contatto con la
sua 'arola...
2. F poi necessaria una continua ri-lessione, c3e aiuti il -uoco a divampare
nell'intimo (c-. $al <C, A+. &un0ue, se desideri /ruciare di amore verso &io,
medita gli innumerevoli /ene-ici c3e &io ti 3a elargito (67<+. Mostrere//e di
possedere un animo del tutto insensi/ile una persona c3e, ripensando ai doni
avuti, ai pericoli da cui -u miracolosamente scampata e, in-ine, alla
/eatitudine c3e &io le promette, non si sentisse ardere di carit5... &ure..a
d'animo dell'uomo c3e, pur non mettendo ostacoli all'ini.iativa divina,
neppure si s-or.a di ricam/iare con la riconoscen.a. Ma in generale, come i
sentimenti perversi distruggono la carit5, cosD i /uoni pensieri ce la
procurano, la nutrono e di-endono. &un0ue, )-ate cessare le vostre cattive
a.ioni dai miei occ3i* (Is I, 67+, raccomanda il $ignore, mentre nel li/ro della
$apien.a ci vien ricordato c3e )i pensieri malvagi allontanano da &io* ($ap
I, <+.
<. "d aumentare la carit5 c3e gi5 si possiede contri/uisce il distacco del
cuore dai /eni terreni. sso non pu1 occuparsi interamente di realt5 tra loro
contrapposte: nessuno cio, potr5 mai amare insieme e &io e il mondo.
=uindi, nella misura in cui l'anima si li/era dall'attaccamento per le cose di
0uaggi8, tanto pi8 si consolida nella predile.ione per la vera carit5. $crive
sant'"gostino c3e , veleno per la carit5 ogni prospettiva d'entrare in possesso
o di starsene attaccati ai /eni temporali, mentre tale virt8 trae alimento dalla
diminu.ione della cupidigia@ essa trova la suprema per-e.ione nella totale
rimo.ione di ogni /ramosia, poic3> 0uesta , la radice di tutti i mali.
&un0ue, c3i desidera nutrire la carit5, si ingegni di im/rigliare le proprie
voglie mondane.
Cos'altro , la cupidigia, se non il desiderio s-renato di accumulare /eni
temporali4 =uesta tenden.a comincia a esser contenuta dal timor di &io@ ma
non , c3e l'ini.io, poic3> &io va amato 0uanto merita. Iun.ione d'ogni -orma
di culto , di sottrarre l'animo umano alla tirannia dei /eni mondani,
corrutti/ili, per elevarlo verso le realt5 divine. F un concetto, 0uesto, /en
sim/oleggiato nella storia dei Macca/ei: )Il sole, c3e prima era oscurato
dalle nu/i, -ece /rillare i suoi raggi* (2 Mac I, 22+. #'intelletto nostro , simile
al sole nascosto dietro le nuvole, -inc3> sta immerso nelle cose transitorie@
prende a ri-ulgere non appena lo si sottrae e allontana dagli amori terreni.
"llora splende, allora s-olgora compenetrato dall'amore di &ioE
A. In-ine, ad aumentare la carit5 contri/uisce la -orte..a di -ronte alle
avversit5. F noto a c3iun0ue in-atti c3e, 0uando accettiamo di portare il peso
della tri/ola.ione per amore di 0ualcuno, 0uel sentimento c3e ci 3a sostenuti
viene a esserne rin-or.ato. #e )grandi ac0ue* di cui parla il Cantico dei
Cantici - ossia le pi8 varie tri/ola.ioni - )non poterono spegnere l'amore, n> i
numi sommergerlo* (Ct C, ;+.
'er 0uesto, i santi c3e sopportano le prove della vita per amore di &io, ne
escono rinvigoriti, con una carit5 pi8 accesa, un po' come l'artista c3e
predilige l'opera su cui maggiormente si , a--aticato. In modo analogo,
0uanto pi8 3an da so--rire per mantenersi -edeli a &io nelle angustie, di tanto
i giusti si elevano nella scala della carit5. 'u1 applicarsi loro l'espressione
/i/lica: )#e ac0ue cre//ero e sollevarono l'arca, la 0uale si al.1 al di sopra
della terra@ ingrossarono e cre//ero ancora... e l'arca galleggiava alla
super-icie. "ndarono ancor pi8 aumentando... di modo c3e tutte le montagne
c3e sono sotto il cielo -urono coperte... !on scamp1 c3e !o, con 0uelli c3e
erano insieme a lui nell'arca* (Gn ;, 6;+. //ene, )l'arca* - si intenda la
C3iesa o l'anima del giusto - rimarr5 a galla sotto l'imperversare delle prove,
gra.ie proprio alla carit5.
-+a"ore %erso Dio
Cristo, poco prima di o--rirsi in sacri-icio, interrogato dai dottori della
legge su 0uale -osse il primo e principale comandamento, rispose: )"merai il
$ignore &io tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua
mente: , 0uesto il pi8 grande, il primo dei comandamenti* (Mt 22, <;+.
davvero 0uesto , il massimo, pi8 no/ile e utile tra tutti, come -acilmente
si rileva da 0uanto premesso. &alla sua osservan.a risulteranno adempiuti
anc3e gli altri precetti.
Ma a--inc3> l'adempimento della prima norma possa dirsi per-etto, devono
concorrere 0uattro elementi.
I. Innan.itutto vanno tenuti nella de/ita considera.ione i divini /ene-ici,
dato c3e ogni cosa - l'anima, il corpo, i /eni esteriori - l'a//iamo ricevuta da
&io. =uindi , giusto c3e usiamo di 0uesti doni per il suo servi.io, riamandolo
di cuore. Troppo ingrato sare//e l'uomo c3e, cosciente d'essere stato
/ene-icato, non ama il /ene-attore. )Tutto da te proviene, e noi altro non
-acciamo c3e restituire ci1 c3e ricevemmo dalle tue mani*, cosD &avide
ringra.ia &io, nel li/ro delle Cronac3e (I Cr 2B, -6A+. Gn modello di
riconoscen.a lo trovi anc3e nelle parole del $iracide: )9&avide: di tutto cuore
lod1 il $ignore, e am1 il &io c3e l'aveva creato* ($ir A;, C+.
2. "ltro re0uisito per una autentica osservan.a 9del precetto d'amare &io: ,
la considera.ione della sua - assoluta superiorit5: egli , in-initamente pi8
vasto del nostro spirito (c-. I Gv <, 2H+@ per cui anc3e 0uando l'avremo servito
con il massimo impegno, non avremo saldato ancora il de/ito per intero. Ci
raccomanda la $crittura: )saltate il $ignore 0uanto pi8 potete, perc3> sar5
sempre al di sopra della vostra lode. !ell'esaltarlo raddoppiate il vostro
slancio, e non vi stancate, poic3> mai giungerete a dargli una lode c3e sia
degna di lui* ($ir A<, <2-<<+.
<. %isogna poi rinun.iare 9alla priorit5 data: ai /eni terreni, poic3> reca
non piccola ingiuria a &io c3iun0ue lo a//assi al livello di una cosa creata.
'reso dallo sgomento, c3iedeva il pro-eta: )" c3i lo avete paragonato, &io4*
(Is AH, 6C+. ppure , proprio 0uel c3e tentiamo di -are ogni volta c3e
vorremmo amare, a un tempo, e &io e le cose temporali, corrutti/ili@ ma ,
pretesa assurda, a proposito della 0uale si pu1 ripetere: )Il letto , cosD
angusto c3e uno dei due dovr5 cadere, e la coperta corta non pu1 /astare a
coprire l'uno e l'altro* (Is 2C, 2H+. il cuore umano c3e 0ui , paragonato a
0uel giaciglio troppo stretto e a 0uella coltre eccessivamente piccola@ e lo ,
veramente. =uando nel tuo cuore alloggi 0ualcos'altro al posto di &io, , lui
c3e ne scacci. gli non tollera di trovare nell'anima 0ualcosa o 0ualcuno a
-argli concorren.a@ somiglia in ci1 a uno sposo c3e non ammette altri amanti
accanto alla propria donna. &ice in proposito egli stesso: )Io, il $ignore tuo
&io, sono un &io geloso* (s 2H, ?+.
A. In-ine, per un amore per-etto, , necessaria la -uga totale dal peccato.
!essuno, in-atti, c3e si trovi in colpa grave, pu1 amare &io nel contempo.
)!on riuscirete a servire a &io e insieme le 9ini0ue: ricc3e..e* (Mt 7, 2A+@ e
se siete caduti in peccato non potete a--ermare d'aver amato &io 9col
massimo impegno:.
Isaia, c3e lo amava, poteva ripetere: )Ricordati, $ignore, te ne prego, c3e
3o camminato -edelmente davanti a te, con cuore sincero, compiendo ci1 c3e
, gradito ai tuoi occ3i* (Is <C, <+. lia 9al popolo sviato si dietro a %aal:
poteva c3iedere: ) -ino a 0uando /arcollerete da entram/i i lati4* (I Re 6C,
26+. $imile allo sciancato, c3e oscilla ora da una parte ora dall'altra, cosD il
peccatore si a//andona al peccato e su/ito appresso vorre//e credere d'esser
-edele a &io. &ice /ene il $ignore, nel li/ro di Gioele: )Ritornate a me con
tutta l'anima* (Gl 2, 62+.
Vanno contro il precetto 9dell'amore verso &io: due categorie di uomini.
Coloro c3e mentre evitano un genere di peccati - mettiamo, la lussuria - ne
compiono altri di diversa specie, come l'usura. $ono riprovevoli, poic3> )c3i
avr5 mancato su un solo punto, contesta il valore legale dei rimanenti* (Gc 2,
6H+ (67A+.
'oi vi sono 0uelli c3e mani-estano i propri peccati soltanto in parte, oppure
un po' a un con-essore e un po' a un altro. !eanc3e 0uesti sono da lodare,
an.i peccano cosD -acendo, dal momento c3e vorre//ero ingannare &io e
mostrano poca riveren.a nei con-ronti di cosa tanto sacra. =ualcuno 3a scritto
in proposito: )O 0uasi un sacrilegio sperare da &io un perdono a met5*, ed ,
sempre valido l'invito: )&avanti a lui e--ondi il tuo cuore* ($al ?6, B+, ossia
rivelati per intero nella con-essione, sen.a riserve.
"//iamo mostrato -inora come l'uomo de//a darsi a &io integralmente.
Vediamo adesso c3e. cosa donargli 9in particolare:. Il cuore, l'animo, la mente
e le energie 9-isic3e:. =uesto c3iede il $ignore: )"merai il $ignore &io tuo
con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutte le tue
-or.e* (Mt 62, <;+.
'er cuore si intendono 0ui, le inten.ioni. Il loro in-lusso , tale da
riguardare 0ualun0ue a.ione@ sicc3>, ogni /ene c3e venga compiuto con
intenti non retti, diventa cattivo: )$e il tuo occ3io (e 0ui sta per inten.ione,
sguardo interiore+ sar5 semplice, ne risulter5 illuminato tutto il corpo@ se poi
sar5 perverso, tutta la persona risulter5 ottene/rata* (#c 66, <A+: l'insieme
delle opere -iniranno con l'essere intor/idite.
'erci1, 0ualun0ue cosa -acciamo, la nostra inten.ione deve essere rivolta al
$ignore: )$ia c3e mangiate, sia c3e /eviate, -atelo per amore di &io* (I Cor
6H, <6+.
Tuttavia la retta inten.ione non , su--iciente, dato c3e deve attuarsi con
pro/it5@ , 0uello c3e 0ui indic3iamo con il termine di anima. $pesso, in-atti,
accade c3e uno -accia progetti 9in se stessi: rispetta/ili ma non per 0uesto
opportuni, mancando in essi l'onest5 dei me..i. Metti il caso di uno c3e
ru/asse col proposito di s-amare i poveri: l'intento , lodevole, mentre ,
immorale l'a.ione 9con cui si vuole raggiungere lo scopo:, non potendosi
giusti-icare alcun -ine, per 0uanto /uono, c3e de//a reali..arsi -acendo
ricorso a espedienti immorali. $an 'aolo ci invita a non imitare coloro c3e
pensano: )Iacciamo 9anc3e: il male, purc3> ne venga del /ene* (Rom <, C+.
giusta, conclude l'"postolo, una loro condanna.
Il /uon volere , accompagnato dalla retta inten.ione 0uando concorda con
la divina volont5, ed , ci1 c3e c3iediamo ogni giorno: )$ia -atta la tua
volont5, come in cielo cosD in terra* (Mt 7, 6H+. CosD, in un salmo si legge:
)&i me sta scritto nel rotolo 9della $crittura: c3'io -accia la tua volont5. O
mio &io, , 0uesto c3e io voglio, e la tua legge l'3o come incisa nel cuore*
($al <B, 6B+.
cco, dun0ue, il senso di 0uel )con tutta la tua anima*, giacc3> nella
$crittura l'anima , indicata col termine )volont5*@ vedi ad es.: )9Il giusto:
vivr5 di -ede@ se tornasse indietro, egli non piacere//e all'anima mia* (/ 6H,
C+.
Talvolta, ancora, c', la retta inten.ione e il /uon volere, eppure
nell'intelligen.a pu1 annidarsi 0ualcosa di peccaminoso. #'intelletto 0uindi va
sottomesso interamente a &io, )-acendo sc3iavo ogni pensiero, riducendolo
all'u//idien.a di Cristo*, secondo c3e scrive san 'aolo (2 Cor 6H, ?+.
Molti, in-atti, non peccano esteriormente, e tuttavia si pascono di continuo
d'oggetti malsani. Contro costoro 3a parlato Isaia: )&alla vostra mente
eliminate i pensieri perversi* (Is I, 67+.
Vi sono altri c3e, con-idando troppo in una propria -iloso-ia, ricusano
d'assentire alla -ede@ la mente di tali persone non accetta di assoggettarsi a
&io@ 0uindi sono rivolte loro le parole dei 'rover/i: )!on /asarti sulla tua
sagge..a* ('rv <, ?+.
d'altronde neanc3e 0uesta 9ulteriore o--erta d'una parte del nostro essere:
pu1 /astare, poic3> occorre dedicare al $ignore tutte le rimanenti energie.
&o//iamo dire: )Voglio riporre in te la mia -or.a* ($al ?C, 6H+, diversamente
da 0uelli c3e usano del proprio vigore per peccare, e lo ritengono una
mani-esta.ione di poten.a@ li ammonisce il pro-eta: )Guai a 0uelli c3e son
/ravi nel mescere il vino e valenti nel versare li0uori c3e ine/riano* (Is ?,
22+.
C', pure c3i ostenta /ravura e -or.a nel -ar del male al prossimo, mentre
ci1 dovre//e servire per portare soccorso. )#i/era l'innocente c3e , condotto
a morte@ salvalo dal risc3io d'essere ucciso* ('rv 2A, 66+.
F dun0ue evidente c3e la vera carit5 verso &io esige l'o--erta delle
inten.ioni, della volont5, della mente e delle proprie -or.e.
-+a"ore %erso il prossi"o
"lla domanda su 0uale dei precetti -osse il pi8 importante, Ges8 diede due
risposte: )"merai il $ignore, tuo &io* (e di ci1 a//iamo parlato -inora+ e:
)9"merai: il prossimo tuo, come 9ami: te stesso*. C3i li osserva entram/i,
costui si dimostra osservante dell'intera legge, sulla linea di san 'aolo c3e
a--erma: )Tutti i comandamenti si compendiano in 0ueste parole: '"merai il
prossimo tuo, come te stesso'. #'amore non -a del male al prossimo. Il
compimento della legge , dun0ue l'amore* (Rm 6<, B/-6H+.
=uattro cose possono condurci ad amare il prossimo.
I. #'amore c3e portiamo a &io, innan.itutto. $e uno in-atti dicesse di amare
&io mentre odia il proprio -ratello, costui ), un /ugiardo* (I Gv A, 2H+ alla
stregua di c3i, dopo aver a--ermato di voler /ene a una data persona, non
avesse riguardo verso il -iglio o il corpo di essa. noi, credenti nel medesimo
&io, siamo suoi -igli 9adottivi: e mem/ra del corpo 9mistico: del Cristo. )Voi
siete il corpo del Cristo insegna l'"postolo -, e sue mem/ra, ciascuno con
una sua -un.ione* (I Cor 62, 2;+. !e segue c3e c3i , sdegnato col prossimo,
non pu1 dire di -ar cosa gradita a &io.
2. #'espresso desiderio del $ignore. Cristo, in-atti, in vista del suo ritorno
al cielo, raccomand1 ai discepoli, tra tutti i precetti evangelici, 0uello
dell'amore. Giovanni ne , testimone: )=uesto , il comandamento c3e pi8 mi
sta a cuore: c3e vi amiate scam/ievolmente, come io 3o amato voi* (Gv 6?,
62+. C3iun0ue odia un altro, non -a 0uanto &io desidera, mentre l'amore 9nei
con-ronti di c3iun0ue: , la controprova d'una reale osservan.a della legge
divina. Giovanni ri-erisce in proposito il pensiero di Ges8: )&a 0uesto
conosceranno tutti c3e siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli
altri* (Gv 6<, <?+. !on dice: )Vi crederanno miei imitatori 0uando
ric3iamerete in vita 0ualc3e morto, oppure 0uando compirete altri grandiosi
prodigi*@ no, la dimostra.ione pi8 evidente sar5 solo 0uesta: )$e cerc3erete
di trattarvi con amore scam/ievole*. Meditando su 0ueste parole del $ignore,
Giovanni scriveva nella sua prima lettera: )$appiamo c3e siam passati dalla
morte alla vita*. il motivo4 )'erc3> amiamo i nostri -ratelli. C3i non ama
rimane nella morte. C3iun0ue odia il proprio -ratello, , un omicida* (6 Gv <,
6A+.
<. Ci sospinge ad amarci, inoltre, la comunan.a nella stessa natura, in /ase
alla 0uale gli uomini, come del resto gli altri esseri viventi (c-. $ir 6<, 6B+,
devono /ene-icarsi vicendevolmente. #'odio, di conseguen.a, non soltanto va
contro la volont5 di &io ma anc3e contro la legge naturale.
A. in-ine, l'utilit5 c3e ne deriva, poic3> in -or.a della carit5 i /eni dell'uno
diventano utili a un altro@ ed , sempre la carit5 c3e unisce i cristiani
-acendone una C3iesa, nella pi8 ampia comunione di tutto ci1 c3e , /uono.
'i8 del salmista, noi possiamo ripetere: )$ono il compagno di tutti 0uelli c3e
ti temono, 9$ignore:, e osservano i tuoi voleri* ($al 66C, 7<+.
)"merai il prossimo tuo come te stesso*. =uesto, dell'amore del prossimo,
, il secondo precetto della legge di &io. Iin 0ui si , visto 0uanto de//a
estendersi 0uesto amore@ resta adesso da vedere la maniera in cui conviene
esprimerlo: e gi5 vi accenna 0uel )come te stesso*.
'ossiamo -are al riguardo ulteriori considera.ioni.
"meremo davvero il prossimo come amiamo noi stessi, allorc3> potremo
dire di volere il suo /ene, e non il nostro 9a sue spese:. Vi sono tre specie di
amore, delle 0uali le prime due solo apparenti. Gna si 3a 0uando amiamo in
vista di un guadagno. )Vi , l'amico c3e ti , compagno a mensa, ma non lo
trovi pi8 nei giorni della sventura* ($ir 7, 6H+. !on c', du//io c3e in 0uesto
caso non possiamo parlare neppur lontanamente di amore. Gn semplice
rapporto c3e 9essendo /asato sul tornaconto: cessa non appena venga meno il
proprio utile. "llora , evidente c3e non stavamo volendo /ene al prossimo,
ma piuttosto a noi stessi.
"ltra -orma di amore apparente: 0uello c3e si regge sul piacere, ed , -also
0uanto il precedente dato c3e cessa di esistere appena l'amico non ci d5 pi8
gusto. &i nuovo, non era il /ene la ragione principale dei nostri rapporti,
/ensD la mia incontenta/ile avidit5.
C', per1 una ter.a -orma di amore, -ondata sopra un no/ile motivo, e solo
0uest'ultima merita il nome di amore. "miamo in tal caso il prossimo non in
-un.ione nostra ma del suo stesso /ene.
#'amore poi deve essere /en ordinato, sD da non -arci amare nessuna
creatura al di sopra di &io o alla pari con lui: il prossimo va amato in
con-ormit5 col divino volere, come del resto do//iamo amare noi medesimi.
&i 0uesta su/ordina.ione il $ignore -a cenno esplicito nel vangelo secondo
Matteo: )C3i ama il padre o la madre pi8 di me, non , degno di me@ e c3i
ama il -iglio o la -iglia pi8 di me, non , degno di me* (Mt 6H, <;+.
In-ine, il /ene c3e vogliamo al nostro prossimo deve essere concretamente
e--icace. Tu non ti ami soltanto a parole: ti dai da -are per procurarti molte
cose /uone, e i -astidi li -uggi con altrettanta sollecitudine. %ene, devi
comportarti cosD anc3e verso il tuo prossimo. )!on amiamo solo con la
lingua, a parole, ma coi -atti e nella sincerit5* (6 Gv <, 6C+. Certo, ancora
peggio -anno 0uelli c3e, cordiali all'apparen.a, gli sono nemici nell'intimo,
simili a coloro di cui parla il salmista: )'arlano di pace col prossimo, mentre
covano malvagit5 in cuore* ($al 2;, <+. #a vera carit5 non ammette -in.ioni
(c-. Rm 62, B+.
/isogna essere perseveranti nell'amare gli altri, come non ci stanc3iamo
9troppo -acilmente: di noi stessi. Ci ricorda la $crittura c3e )l'amico ama in
ogni tempo*: tanto nel momento delle avversit5 0uanto in 0uello della
prosperit5@ an.i , proprio nel sopraggiungere delle prime c3e egli si rivela:
)nelle angustie potrai veri-icare la sua -raternit5* ('rv 6;, 6;+.
'er ser/are a lungo un'amici.ia sar5 /ene tenere a mente due utili norme.
'a.ien.a prima di tutto@ in-atti )car/one sulla /race e legna sul -uoco, tale , il
litigante nell'eccitare la rissa* ('rv 27, 26+. =uindi umilt5, c3e -a essere
pa.ienti. #'orgoglioso invece non -a c3e suscitare litigi (c-. 'rv 6<, 6H+@ col
suo credersi al di sopra di tutti e guardare gli altri dall'alto in /asso, non pu1
sopportare i di-etti.
Il prossimo va amato con-orme alle esigen.e della giusti.ia e della santit5,
ossia eliminando ogni secondo -ine peccaminoso: tu stesso non potresti
amarti sino a perdere - o--endendolo - l'amici.ia con &io. Il $ignore ci invita
a restare suoi amici (c-. Gv 6?, B+, nella pi8 tenera a--ettuosit5 (c-. $ir 2A, 2A+.
)"merai il prossimo tuo come te stesso*. Gn concetto, 0uesto, c3e giudei e
-arisei non riuscivano a intendere rettamente, pensando c3e &io comandasse,
con l'amore verso gli amici, l'odio del nemico. $icc3> per loro era
)prossimo* soltanto l'amico. "ppunto tale errata interpreta.ione volle
disapprovare Cristo, dicendo: )"mate 9anc3e: i vostri nemici, -ate del /ene
9anc3e: a c3i vi odia* (Mt ?, AA+.
%isogna sapere c3e c3iun0ue nutre dell'odio verso un suo -ratello, non
contri/uisce in tal modo alla propria salve..a: )c3i pensa d'essere nella luce e
odia il -ratello, , ancora nelle tene/re* (I Gv 2, 66+.
'u1 costituire di--icolt5 il -atto c3e talvolta i santi dic3iararono la loro
avversione per 0ualcuno. Ma il salmista parla di )un odio estremo* c3e egli
nutre verso i nemici del suo $ignore, violenti o /estemmiatori ($al 6<C, 22+.
Ges8 medesimo a--erma di non considerare suo discepolo c3i non sia
disposto a pre-erire lui a c3iun0ue altro (c-. #c 6A, 27+.
In 0uesta, come in 0ualun0ue situa.ione umana, il comportamento del
Cristo assume per noi valore di esempio. gli ama nell'uomo ci1 c3e ,
radicalmente /uono, ossia la natura nostra, mentre detesta ci1 c3e
moralmente , riprovevole, le scelte non /ene ordinate. =uindi se ci
augurassimo c3e 0ualcuno -inisca all'in-erno, certo avremmo in odio la sua
natura@ al contrario, se c', una cosa da odiare, 0uesta , il peccato, e nutrire
simile ripugnan.a e0uivale ad amare il prossimo. "nc3e il $ignore detesta la
cattiva condotta dei mal-attori (c-. $al ?, ;+@ non a/orrisce nulla di 0uanto 3a
creato (c-. $ap 66, 2?+, nulla tranne il peccato.
'u1 succedere c3e taluno possa -ar del male ad altri sen.a c3e ci1
costituisca una colpa: allorc3> compie 0ualcosa di non gradito al prossimo
ma per il /ene del medesimo. &io -a altrettanto. $i d5 il caso di persone
sviate c3e, colpite dalla malattia, ritrovano il giusto sentiero@ oppure il caso
del malvagio c3e cam/ia vita passando dalla prosperit5 alla sventura. !on di
rado in-atti il dolore -a ritrovare il senno (c-. Is 2C, 6B+.
"ltro caso: non pecc3i se, animato dall'amore per la C3iesa, desideri la
caduta del persecutore: prima ti deve stare a cuore il /ene della C3iesa c3e
non la vita di un tiranno. )In ogni cosa sia /enedetto il nostro &io - dissero i
Macca/ei -, c3e 3a consegnato 9alla morte: gli empi* (2 Mac I, 6;+.
=uesta avversione al male ciascuno di noi deve non solo auspicarla, ma
alimentarla concretamente. !e , peccato l'esecu.ione capitale di un
mal-attore, dopo un e0uo processo (67?+@ i giudici, secondo l'espressione di
'aolo, sono in tal caso )esecutori del potere di &io* (677+, e non agiscono
contro la carit5 dato c3e la condanna 3a valore di castigo, oppure serve a
0ualc3e -inalit5 superiore. Vale in-atti di pi8 il /ene di un'intera citt5 9li/erata
dall'ini0uo dominatore :, c3e l'esisten.a -isica di costui.
!on /asta d'altra parte astenersi dall'odiare il prossimo, avendo noi
l'o//ligo di desiderare il suo vero /ene, cio, c3e si converta e possa
conseguire anc3'egli la vita eterna.
&ue sono i modi: possiamo amare 0ualcuno in senso generico, in 0uanto ,
creatura di &io e poten.iale candidato alla vita eterna@ pi8 in particolare,
possiamo amarlo se , nostro amico e nostro compagno di -ede.
&a un amore di -ondo non possiamo escludere alcuna persona: /isogna
pregare per tutti ed esser pronti a /ene-iciare c3iun0ue si trovasse in estrema
necessit5. !on esiste invece un o//ligo di trattare -amiliarmente anc3e c3i ti
avesse maltrattato, a meno c3e non a//ia c3iesto di perdonargli, c3> in tal
caso egli rientra nella cerc3ia degli amici. $e tu ti ri-iutassi, saresti uno c3e
respinge c3i ti vuol essere 9di nuovo: amico.
!el Vangelo puoi leggere c3e )se perdonate agli uomini i loro -alli, il
Vostro 'adre celeste perdoner5 anc3e a voi@ ma se voi non perdonate agli
uomini, nemmeno il 'adre vostro perdoner5 i vostri peccati* (Mt 7, 6A-6?+@ e,
nella preg3iera dettata dal $ignore: )Rimetti a noi i nostri de/iti, come noi li
rimettiamo ai nostri de/itori* (Mt 7, B+.
)"merai il prossimo tuo come te stesso*. "//iamo detto c3e, non
concedendo venia a c3i te la c3iede, sei tu c3e pecc3i, e sai pure c3e una
carit5 alla ricerca della per-e.ione ti spinger5 a trovar la maniera di
riavvicinare l'o--ensore, /enc3> tu non ne a//ia il dovere. 'er indurti a -are
0uesto passo, considera 0uante ragioni ne indicano la convenien.a.
I. #a tutela della propria dignit5. " ciascun grado di no/ilt5 corrisponde
una particolare insegna, e nessuno deve rinunciarvi. #a maggiore di tutte le
dignit5 umane , 0uella d'essere -igli di &io. Il /lasone c3e ci distingue ,
precisamente l'amore esteso anc3e all'avversario. )"mate i vostri nemici...
a--inc3> siate -igli del 'adre vostro c3e sta nei cieli* (Mt ?, AA-A?+.
Restringere l'a--etto unicamente all'amico non pu1 essere la prova decisiva a
-avore della -ilia.ione divina, tant', vero c3e anc3e i pu//licani e i pagani
sanno -arlo (c-. Mt ?, A7+.
2. Il desiderio di vincere, c3e , 0ualcosa di connaturato in ciascuno di noi.
O tu con0uisti alla causa dell'amore, mediante la /ont5, la persona c3e ti 3a
o--eso (e allora sei tu a superarlo+@ oppure , l'altro c3e riesce a coinvolgerti
sul sentiero dell'odio, e tu perdi la /attaglia 9assieme a lui:. Tu dun0ue )non
lasciarti vincere dal male, ma vinci il male col /ene* (Rm 62, 26+.
<. I vantaggi c3e ne derivano, come il -arsi degli amici. Ricordandoci c3e
la vendetta spetta al giudice divino, l'apostolo 'aolo raccomanda: )$e il tuo
nemico 3a -ame, dagli da mangiare, se 3a sete dagli da /ere, poic3> cosD
-acendo radunerai car/oni ardenti sopra la sua testa* (67;+. $ant'"gostino
prosegue: )!essun invito pi8 e--icace all'amore, c3e cominciare noi per primi
a mostrare /enevolen.a. !essuno sar5 cosD insensi/ile, per 0uanto deciso a
non prender l'ini.iativa di -ar la pace, da respingere il /uon esempio*. Gn
amico c3e resta -edele anc3e se messo a dura prova, si mostrer5
impareggia/ile (c-. $ir 7, 6?+@ e 0uando il $ignore 3a gradito la condotta di un
uomo, gli riconcilier5 per-ino i nemici (c-. 'rv 67, ;+.
A. #e tue preg3iere troveranno pi8 -acilmente ascolto. 'erci1,
commentando il passo di Geremia: )$e si presentassero a me Mos, e
$amuele, ecc.* (Ger 6?, 6+ san Gregorio -a notare c3e 0uesti due personaggi
son ricordati in particolare perc3> essi intercedettero per i propri nemici
(67C+. "nc3e Cristo lo -ece, dicendo: )'adre, perdona loro* (#c 2<, <A+, e
cosD pregando, $te-ano procur1 alla C3iesa un vantaggio straordinario: la
conversione di 'aolo.
?. 'i8 -acile risulter5 la -uga dal peccato, il c3e deve starci parecc3io a
cuore. Talvolta in-atti pecc3iamo, e ci scordiamo di &io@ allora egli ci attrae a
s> daccapo servendosi di una in-ermit5 o di espedienti consimili. 'ur di
sospingerci sul retto sentiero, egli c3iuder5 coi rovi della so--eren.a ogni
altro varco di cui parla Osea (c-. Os 2, 7+. CosD $aulo divenne prigioniero del
Cristo, e l'autore di un salmo si -a portavoce del peccatore pentito: )$ono
andato errando 0ual pecora smarrita: vieni in cerca del tuo servo, o $ignore*
($al 66C, 6;7+, o, la sposa nel Cantico: )'rendimi con te: corriamoE* (Ct 6,
<+.
//ene, otterremo 9pi8 agevolmente: 0uesto risultato allorc3>, -acendo il
primo passo verso la riconcilia.ione, apriamo le /raccia verso c3i si era reso
nostro nemico. )$ar5 usata per voi la stessa misura di cui vi sarete serviti*
(#c 7, <C+, e poco avanti: )'erdonate e sarete perdonati* (#c 7, <;+, mentre
Matteo ci annun.ia la /eatitudine della misericordia: )%eati i misericordiosi,
perc3> otterranno misericordia* (Mt ?, ;+.
!on vi , misericordia superiore a 0uella di o--rire il perdono a c3i ci a//ia
o--eso.
6. )'on avrai altri d(i oltre a me* ()sodo 2H, <+
$', veduto c3e tutta la legge di Cristo , /asata sulla carit5, e 0uesta a sua
volta si esprime compiutamente nei due precetti dell'amore, verso &io e verso
il prossimo.
Consegnando a Mos, il decalogo, &io gli present1 due tavole di pietra,
sulla prima delle 0uali erano incisi i tre precetti relativi all'amore verso &io,
sulla seconda i rimanenti sette, relativi all'amore verso il prossimo. #'intera
legge, dun0ue, veniva riassunta nei due o//lig3i -ondamentali 9della carit5:.
)!on avrai altri d,i*.
'er comprendere il perc3> di 0uesto primo comandamento /isogna sapere
c3e gli antic3i violavano in vari modi tale diritto 9esclusivo del vero &io:.
Vi era c3i rendeva un culto ai demoni. )Gli d,i pagani sono spiriti
malvagi* ($al B?, ?+, perci1 0uesto , il peggiore e pi8 orri/ile dei peccati.
"ncora oggi sono in molti a trasgredire il primo comandamento, ossia tutti
coloro c3e si dedicano alle opere della magia per indovinare il -uturo, e ai
sortilegi. ntram/e presuppongono, come osserva sant'"gostino, un patto
d'intesa col demonio. "nc3e 'aolo raccomandava: )!on voglio c3e voi siate
in comunione coi demoni* (I Cor 6H, 2H+@ e, ancora: )non potete partecipare
alla mensa del $ignore e a 0uella degli spiriti maligni* (I Cor 6H, 26+.
"ltri adoravano i corpi celesti, considerando gli astri 0uasi altrettanti d,i.
Vedi, nel li/ro della $apien.a: )Credettero d,i, governatori del mondo, il
-uoco o il vento o l'aria veloce, o il -irmamento stellato, o le ac0ue violente o
i luminari del cielo* ($ap 6<, 2+. Iu per 0uesto motivo c3e Mos, raccomand1
agli israeliti di non starsene troppo a osservare il -irmamento, nel timore c3e
-inissero con l'adorare il sole, la luna e le stelle. cco il testo: )=uando tu
al.erai gli occ3i al cielo e vedrai lass8 il sole, la luna e le stelle e tutti gli astri
del -irmamento, non ti lasciar sedurre al punto di prostrarti davanti a tali
creature per adorarle* (&t A, 6B+. Ri/adisce lo stesso concetto anc3e in altro
passo del &euteronomio (c-. &t ?, ;-C+.
Contro il primo comandamento peccano gli astrologi, i 0uali sostengono
c3e gli uomini siano guidati dai corpi celesti (67B+, mentre in realt5 si tratta
semplicemente di creature destinate a servire. $oltanto &io , il nostro
signore.
!on son mancati neppure adoratori degli elementi terrestri, gente c3e
credette il -uoco, il vento o l'aria mani-esta.ioni degli spiriti invisi/ili (c-. $ap
6<, 2+. cadono in un errore consimile 0uanti usano dei /eni in-eriori,
nutrendo per i medesimi eccessivo attaccamento. #'avaro ad esempio , un
idolatra (c-. - ?, ?+.
"ltri 3anno adorato gli uccelli, oppure gente come loro o magari se stessi,
mossi da diversi motivi: un a--etto carnale, l'adula.ione, l5 vana ostenta.ione
di s>.
#eggiamo, 0uanto ai primi, nella $crittura, c3e )un padre grandemente
a--litto per l'immatura morte del -iglio, ne -ece riprodurre l'immagine, poi
l'onor1 come &io mentre non era c3e un morto, istituendo per i suoi un culto
con proprie cerimonie. #'empia a/itudine si di--use in seguito e s'osserv1
come legge* ($ap 6A, 6?+.
$ervi adulatori 3an reso un culto ad altri uomini, venerandoli pi8 c3e &io
stesso e non solo in loro presen.a ma dinan.i a immagini c3e li
riproducevano (c-. $ap 6A, 6;+. Il $ignore 3a avvertito: )Colui c3e ama il
padre o la madre pi8 di me, non , degno di me* (Mt 6H, <;+, e il salmo 6A? ci
ammonisce: )!on riponete -iducia nei potenti, uomini 9come voi: incapaci di
provvedere alla vostra salve..a* ($al 6A?, 2-<+.
In-ine, spinti dalla presun.ione certuni si -ecero c3iamare )d,i*, come si
pu1 vedere nel caso di !a/ucodonosor* (6;H+. in .ec3iele leggiamo,
d'uno di essi: )Il tuo cuore si , inorgoglito e tu 3ai detto: 'Io sono un dio, e
a/ito nella dimora di un dio, nel cuore del mare'* (. 2C, 2+. 0ualcosa del
genere -anno 0uelli c3e si attengono pi8 alle proprie idee personali c3e ai
divini precetti. 'raticano verso se stessi un'autentica religione: nella continua
ricerca di piaceri carnali, mostrano di adorare come un dio il proprio corpo. F
di essi c3e l'"postolo 3a scritto: )Il ventre, per loro, , la divinit5* (Iil <, 6B+.
&a tutto ci1 e da costoro do//iamo tenerci lontani.
)Oltre a me*. &o//iamo adorare esclusivamente l'unico vero &io. d
eccone le ragioni.
I. #a dignit5 di &io. "nc3e nei suoi con-ronti, cosD come succede tra noi,
negandogli l'osse0uio dovuto gli si -a ingiuria. C3iun0ue occupi un rango
elevato 3a diritto a un particolare rispetto, tanto c3e verre//e considerato
traditore del re 0uell'uomo c3e gli ri-iutasse un atto di riveren.a.
//ene, vi sono taluni c3e si comportano cosD di -ronte a &io 9negandogli
l'adora.ione:. )Manno sostituito la gloria di &io incorrutti/ile, con immagini
di uomini mortali* (Rm I, 2<+, il c3e spiace a lui, sommamente, avendo
proclamato per /occa di Isaia: )Io sono il $ignore@ 0uesto , il mio nome: non
dar1 la mia gloria a nessun altro, n> agli idoli l'onore c3e , dovuto a me* (Is
A2, C+.
Gno dei punti su cui si -onda la dignit5 divina deriva dalla sua
onniveggen.a@ lo stesso suo nome sem/ra trarre origine dal ver/o )vedere*,
dal vedere tutto e tutti, prerogativa della deit5. Il pro-eta poteva perci1 s-idare
i -alsi d,i: )"nnun.iate ci1 c3e accadr5 in avvenire, e noi riconosceremo c3e
siete d,i* (Is A6, 2<+. )!essuna cosa al mondo s-ugge allo sguardo di &io,
ma tutto , c3iaro e svelato agli occ3i di colui al 0uale do//iamo rendere
conto* (/ A, 6<+.
"ttentano a simile capacit5 c3e loro non compete gli indovini@ contro i
0uali dice Isaia: )Vi pare serio c3e un popolo de//a consultare 0ualcun altro
c3e non sia il proprio &io, e per i vivi interpellare i morti4* (Is C, 6B+.
2. Gn ulteriore motivo di osse0uio ce lo o--re la generosit5 del $ignore. &a
&io ci proviene ogni /ene. gli , il muni-ico creatore. )Tu allarg3i la mano, e
tutti sono provvisti di /eni* ($al. <, 2C+. "nc3e 0uesta dote 9universale: pare
sia contenuta nel nome )&io*: il donatore per eccellen.a, colui c3e riempie
di /ont5 il creato.
&aresti a vedere di esser parecc3io ingrato, se non ammetti c3e tutti i /eni
ti provengono da lui@ an.i -iniresti per inventarti un altro dio, come 0uegli
israeliti c3e, rientrati dall'gitto, si costruirono un idolo. "ndiamo dietro
all'oggetto del nostro cuore (c-. Os 2, ?+, imitando i -igli di Israele, ogni volta
c3e riponiamo la speran.a non in &io ma in 0ualcun altro. Invece )/eato ,
lOuomo c3e -a assegnamento su &io* ($al <B, ?+, e l'apostolo 'aolo
interrogava in proposito i cristiani della Gali.ia: )Ora c3e avete conosciuto
&io an.i, c3e siete stati amati e conosciuti da lui -, come mai vi rivolgete di
nuovo a 0uei de/oli e misera/ili elementi, dei 0uali volete ancora essere
sc3iavi4* (Gal A, B-6H+.
<. #a -edelt5 alle promesse -atte. !oi a//iamo rinun.iato al diavolo,
promettendo d'impegnarci solo dalla parte di &io, e non do//iamo mancare
di parola. "ssai grave , il risc3io c3e si incorre, secondo c3e ricorda
l'"postolo: )$e uno viola la legge di Mos,, in /ase alla deposi.ione di due o
tre testimoni morr5 sen.a alcuno scampo@ 0uanto pi8 acer/i suppli.i pensate
voi c3e si meriti c3i avr5 calpestato il Iigliolo di &io, e avr5 tenuto come
pro-ano il sangue del testamento gra.ie al 0uale -u santi-icato, e avr5 -atto
oltraggio allo $pirito4* (/ 6H, 2C-2B+. aggiunge c3e )una donna sar5
c3iamata adultera se, vivendo ancora il marito, essa diventa la donna d'un
altro* (Rm ;, <+ e secondo la legge mosaica costei avre//e meritato d'essere
mandata al rogo. 'erci1, stia attento il peccatore c3e crede di poter /attere
due strade, c3e .oppica da entram/i i lati (c-. I Re 6C, 26+.
A. #'inclemen.a del dominio dia/olico, adom/rata nelle parole di
Geremia: )$ervirete giorno e notte ad altri d,i, c3e non vi daranno re0uie*
(Ger 67, 6<+. Il tentatore in-atti non si contenta di -ar cadere una sola volta
ma, piuttosto, si ingegna di moltiplicare le cadute. )C3i -a il peccato ,
sc3iavo del peccato* (Gv C, <A+, e san Gregorio commenta: )#'errore c3e non
vien cancellato dalla peniten.a, presto ne trascina altri con s>*.
#a sottomissione al $ignore , /en diversa. I suoi precetti non risultano
opprimenti: )Il mio giogo , soave, 9dice il $ignore: e leggero il mio peso*
(Mt 66, <H+. 'u1 considerarsi a//astan.a soddis-atto l'uomo c3e prende a
dedicarsi al servi.io di &io con l'assiduit5 c3e poneva nel peccare.
"i cristiani, 'aolo rivolge 0uesto appello: )Come un tempo avete messo le
vostre mem/ra a servi.io dell'impurit5 e dell'ini0uit5 per soddis-are le
concupiscen.e, cosD ora mettete le vostre mem/ra a servi.io della giusti.ia,
per raggiungere la santit5* (Rm 7, 6B.+.
I servi del diavolo diranno invece: )Ci siamo allontanati dalla via della
verit5... Ci stancammo, percorrendo le vie dell'ini0uit5 e della rovina, e
attraversammo deserti impratica/ili* ($ap ?, ;+. &avvero, conclude Geremia,
)si consumarono in una vita ini0ua* (Ger B, ?+.
?. #'immensit5 del premio. &a nessun altro vengono promesse ricompense
su/limi come 0uelle derivanti dalla osservan.a della legge di Cristo. "i
musulmani si dice sian riservati -iumi di latte e di miele, ai giudei una terra
promessa, ma ai cristiani la stessa gloria degli angeli. )9Gli eletti: saranno in
cielo simili agli angeli di &io* (Mt 22, <H+. Tenendo presente 0uesta
prospettiva, 'ietro pot> esclamare@ )$ignore, da c3i potremmo andare4 Tu 3ai
parole di vita eternaE* (Gv 7, 7B+.

2. )!on nominare il nome del $ignore tuo &io invano* (sodo 2H,;+
Come non esiste c3e un unico &io da adorare, cosD ve n', uno soltanto al
0uale do//iamo il massimo rispetto. Il suo nome va pronun.iato con
de-eren.a, mai vanamente. Ora, il termine vano pu1 avere tre signi-icati.
0uivale in certi casi a -also@ vedi ad es. il salmo 66: )Ciascuno 3a detto al
suo prossimo cose c3e nascondevano inganni* ($al 66, <+. $tai usando
sconsideratamente il nome del $ignore allorc3> vorresti servirtene per
rendere credi/ile un discorso -atto di /ugie. )!on giurare il -also, poic3> io
odio tutto 0uesto, dice il $ignore* (Kc C, 6;+. , ancora nel medesimo
pro-eta: )Tu morrai perc3> 3ai pre-erito men.ogne nel nome del $ignore*
(Kc 6<, <+.
#'uomo insincero o--ende &io, -a danno a s> medesimo e agli altri.
$e in-atti il giurare per Iddio , un c3iamarlo a testimone, 0uando tu giuri a
giusti-ica.ione della -alsit5, o credi c3e egli non conosca come stiano
e--ettivamente le cose (e allora tu non lo consideri onnisciente mentre tutto ,
aperto e c3iaro dinan.i al suo sguardo (c-. / A, 6<+@ oppure supponi c3e egli
possa sopportare la men.ogna, proprio lui c3e l'3a in a/ominio e punisce i
/ugiardi (c-. $al ?, ;+@ o in-ine ti ritieni al sicuro dalla sua collera, 0uasi c3e
non ti possa punire come meriti.
Gsando invano il nome di &io l'uomo si -a del male, condannandosi a
su/ire il giudi.io divino. &ire: )Ti assicuro, per Iddio, c3e , come sostengo
ioE* altro non e0uivale c3e a: )$e sto mentendo, &io -ar5 /ene a punirmi*E
arreca danno agli altri. !on , possi/ile in-atti c3e sussista tra le persone
un rapporto durevole, se non su una /ase di reciproca -iducia. Ma , appunto
in caso di sospetto c3e si ricorre al giuramento (c-. / 7, 67+, sicc3> ne deriva
in sostan.a un'o--esa a &io, un castigo di pi8 per noi stessi e scapito per una
serena conviven.a.
Vano, in altro senso, sta per inutile. )Il $ignore conosce i pensieri degli
uomini, e sa c3e sono inconcludenti* ($al B<, 66+. =uindi, se adoperiamo il
suo nome a con-erma di cose -rivole, lo nominiamo invano.
"--inc3> gli uomini non giurassero il -also, ci1 -u proi/ito nell'antica
legge. "d esempio: )!on pronun.iare invano il nome del $ignore, Iddio tuo,
poic3> il $ignore non riterr5 innocente c3i avr5 pro-erito il suo nome, sen.a
ragione* (&t ?, 66+. Cristo, invece, dispone c3e non si giuri a--atto: )$apete
c3e -u detto agli antic3i: '!on spergiurare'. Io per1 vi dico di non giurare mai,
n> per il cielo, perc3> , trono di &io@ n> per la terra, c3> , sga/ello dei suoi
piedi* (Mt ?, <<-<A+. la ragione , semplice: nell'uomo non c', parte c3e sia
corriva a mal-are 0uanto la lingua: nessuno, come 3a scritto Giacomo, potr5
domarla per-ettamente (c-. Gc <, C+@ e potremmo esser portati con -acilit5 a
giurare solennemente 9sen.a motivo propor.ionato:. )Il vostro parlare sia: sD,
sD@ no, no* (Mt ?, <;+.
Rettamente inteso, il giuramento va usato come le medicine: -arvi ricorso
0uale rimedio davvero inevita/ile. )=uel c3e v', di pi8 9nei vostri discorsi+, ,
ispirato dal Maligno* (Mt ?, <;+. )!on avve..are la tua /occa al giuramento,
n> prender l'a/itudine di pronun.iare il nome santo... C3i giura e nomina
continuamente &io, non rimarr5 immune da colpa* ($ir 2<, B+.
Il peccato 9in genere: o l'ingiusti.ia vengono talvolta indicati col nome
vano. )Iigli degli uomini, perc3> avete duro il cuore e amate la vanit54* ($al
A, <+. CosD, una persona c3e giurasse per compiere pi8 agevolmente 0ualcosa
di illecito, usa invano 0uel nome sacro.
&ue sono le parti della giusti.ia: -are il /ene, astenersi dal male. CosD, se tu
3ai giurato di compiere un -urto o 0ualcosa del genere, 3ai gi5 violato la
giusti.ia, e se//ene un simile giuramento non sia vincolante, tu sei spergiuro.
Iu il caso di rode nei con-ronti di Giovanni %attista (c-. Mc 7, 2<, 27+.
Ggualmente va contro la virt8 della giusti.ia c3i con giuramento si
impegnasse di non -are un determinato /ene, come l'entrare a -ar parte della
C3iesa o di un Ordine religioso. "nc3e 0ui, pur non dovendosi tener -ede alla
parola data, c3i lo avesse giurato diverr5 spergiuro.
In conclusione, non si deve giurare in assen.a di una causa propor.ionata,
n> circa una materia illecita. &ice /ene la $crittura: )Giurerai per la vita del
$ignore con sincerit5, ponderate..a e giusti.ia* (Ger A, 2+.
Gn ultimo possi/ile signi-icato della parola vano potre//e aversi usandolo
nel senso di sciocco. )$tolti per principio sono tutti 0uegli uomini c3e
vogliono ignorare &io* ($ap 6<, 6+. &el pari, c3i adopera il nome di &io
stoltamente, come -anno i /estemmiatori, lo pronuncia invano. ) c3i avr5
/estemmiato il nome del $ignore, sia messo a morte* (#v 2A, 67+.
)!on nominare il nome del tuo &io invano*. &el nome divino, non si pu1
-are un vario uso.
I. Come si , veduto, per dare maggior -or.a al discorso, ossia nel
giuramento. un'implicita ammissione c3e &io , la verit5 per essen.a, ed ,
allora una maniera di riconoscerne le prerogative: la legge perci1 prescriveva
c3e, dovendosi giurare, lo si -acesse c3iamando &io a testimone (6;6+. !on
s/aglia 0uindi c3i, avendo a impegnarsi solennemente, si appella ad altri.
)!on giurate pronun.iando il nome degli idoli* (s 2<, 6<+.
"d ogni modo, anc3e nel caso c3e si giurasse su una 0ualun0ue creatura, in
-ondo , sempre &io a essere coinvolto. Giuri sopra la tua vita, sulla tua testa4
%ene: tu metti l'una o l'altra a risc3io di su/ire il castigo da parte di &io. Ma
9con tran0uillit5: l'"postolo poteva scrivere: )Io c3iamo &io in testimone
contro la mia vita 9se non 3o detto la verit5:* (2 Cor 6, 2<+.
"ltrettanto si dica 0uando giuri sopra il Vangelo: giuri su colui c3e ne ,
l'ispiratore. C3iun0ue a//ia l'a/itudine di giurare su &io o su suo Vangelo
con leggere..a, pecca.
2. Il nome santo pu1 essere invocato per santi-icare le cose. #o -acciamo
nel con-erire il /attesimo, del 0uale san 'aolo dice: )9ravate esclusi dalla
eredit5 del regno di &io, ma: siete stati mondati, siete stati santi-icati, siete
stati giusti-icati nel nome del $ignore nostro Ges8 Cristo* (I Cor 7, 66+. Il
sacramento riceve la propria e--icacia esattamente in -or.a dell'invoca.ione
della Trinit5. Geremia invocava sul popolo il nome del $ignore (c-. Ger 6A,
B+.
<. #o adoperiamo per scacciare l'"vversario. 'rima di somministrare il
/attesimo si procede alla rinun.ia d'ogni rapporto con il diavolo. Gn tuo
ritorno al peccato e0uivarre//e al vano uso del nome salvi-ico.
A. Gsarlo 9correttamente: , lo stesso c3e enunciare la propria -ede in &io.
)Come 9i pagani: invoc3eranno uno in cui non credono 9per non averne
sentito parlare:4* (Rm 6H, 6A+. Invece )c3iun0ue invoc3er5 il nome del
$ignore 9con -ede: sar5 salvo* (Rm 6H, 6<+.
#a nostra dic3iara.ione di -ede pu1 essere ver/ale, 0uando parliamo della
gloria di &io: )$ono creature c3e mi glori-icano tutti coloro c3e invocano il
mio nome* (Is A<, ;+. Gsi male del suo nome se denigri la gloria c3e spetta al
$ignore.
#a -ede pu1 esprimersi concretamente, nel compimento di 0uelle opere c3e
tornano a gloria di &io. )#a vostra luce risplenda davanti agli uomini,
a--inc3> essi vedano le vostre /uone opere e glori-ic3ino il 'adre vostro c3e ,
nei cieli* (Mt ?, 67+. Ianno il contrario coloro di cui parla l'"postolo: )'er
colpa vostra il nome di &io , oggetto di derisione tra i pagani* (Rm 2, 2A+.
?. F un valido ri-ugio. )$olida torre , il nome del $ignore: il giusto vi
cerca riparo e si sente al sicuro* ('rv C, 6H+. Ges8 promette la vittoria sui
demoni a c3i invoc3er5 con -ede il proprio nome (c-. Mc 67, 6;+, l'unico
nome di cui gli uomini possano disporre per conseguire la salve..a (c-. "t A,
62+.
7. In-ine, nel nome di &io si concludono egregiamente le imprese umane.
Ce lo raccomanda l'"postolo: )=ualun0ue cosa si compia da parte vostra, in
parole o in opere, tutto -ate nel nome del $ignore Ges8 Cristo, rendendo per
me..o suo, gra.ie a &io 'adre* (Col <, 6;+. )!ostro aiuto , il nome del
$ignore, c3e 3a creato i cieli e la terra* ($al 62<, C+.
=uindi, se uno comincia a -are 0ualcosa nel nome di &io e poi non la porta
a compimento, come nel caso di un voto inadempiuto, anc3e costui 3a -atto
un uso inde/ito del nome santo. )=uando 3ai -atto un voto a &io, non
indugiare a soddis-arlo poic3> egli non ama gli stolti: 0uello c3e 3ai
promesso, adempilo. meglio non -ar voti, c3e -arli e poi non mantenerli...
'erc3> dar motivo a &io di sdegnarsi per le tue parole4* ($ir ?, <@ c-. ;?, 62+.
<. )*icordati del giorno di riposo, per santi&icarlo* ()sodo 2H, C+
Occupa convenientemente il ter.o posto, dato c3e prima do//iamo
venerare &io col cuore, indi con le parole, e prestargli in-ine il dovuto
osse0uio nell'agire. 'er 0uesto egli 3a sta/ilito c3e gli uomini avessero un
giorno determinato, in cui dedicarsi 9pi8 interamente: al suo servi.io.
Tale opportunit5 , /en motivata.
I. Il comandamento del giorno sa/atico (6;2+ doveva con-utare l'errore -
previsto dallo $pirito $anto - di 0uei -iloso-i c3e avre//ero sostenuto
l'esisten.a ab aeterno del creato. )!egli ultimi giorni verranno degli uomini
/e--ardi, sc3ernitori, c3e vivono secondo le loro passioni. diranno: dov', la
promessa della sua venuta4 'oic3>, da 0uando i padri sono morti, tutto ,
rimasto come era -in dal principio della crea.ione. Ma essi a /ella posta
vogliono ignorare come in principio vi erano i cieli e una terra, c3e la 'arola
di &io aveva -atto emergere dalle ac0ue* (2 't <, <-?+.
&io 3a voluto c3e, a ricordo della crea.ione operata in sei tempi - nonc3>
del settimo, in cui egli cess1 dal c3iamare altre creature all'esisten.a -,
osservassimo anc3e noi un giorno di riposo. F appunto il )ricordati di
santi-icare la -esta*.
I giudei cele/ravano di sa/ato la memoria della prima crea.ione. Cristo
oper1 la seconda proprio il giorno in cui si concludeva la settimana
9giudaica:. &a 0uesta seconda crea.ione non e//e origine l'uomo terrestre,
/ensD l'uomo spirituale: la nuova creatura, 0uella c3e 3a valore agli occ3i del
'adre (c-. Gal 7, 6?+. ssa prese a vivere in -or.a della risurre.ione di Ges8
(c-. Rm 7, A-?+. Ora, la risurre.ione del $ignore avvenne nel giorno c3e i
cristiani 3anno a lui dedicato. 'er 0uesto noi cele/riamo la domenica 9giorno
della risurre.ione, o della nuova crea.ione:, come i giudei avevano il sa/ato
in venera.ione.
2. sso 3a valore di insegnamento religioso intorno al redentore, il cui
corpo nel sepolcro -u esente dal processo di decomposi.ione. #a sua carne,
secondo il salmista, ripos1 nella speran.a (c-. $al 6?, B+, ossia nella certe..a
c3e )il $anto* non sare//e stato a//andonato alla corru.ione della morte (c-.
$al 6?, 6H+. Con la 0uiete del giorno -estivo , sim/oleggiata la sua
deposi.ione dalla croce, come i sacri-ici ne pre-igurarono la morte. !oi non
pratic3iamo pi8 i riti sacri-icali dell'antica allean.a per il motivo c3e,
sopraggiunta la realt5 messianica, i sim/oli 3anno perso il loro signi-icato.
Col sorgere del sole svaniscono le om/re notturne. Tuttavia veneriamo il
sa/ato in onore della gloriosa Vergine c3e pure in tal giorno ser/1 la -ede nel
Cristo, se//ene 9come uomo: lo sapesse morto.
<. 'oi 9tale precetto: 3a il compito di dar maggiore e--icacia alla promessa
0uiete 9eterna:, allorc3> si avverer5 0ualcosa di assai pi8 grande e durevole di
0uanto pro-etava Isaia ai deportati in %a/ilonia: )Il $ignore ti dar5 riposo
dalla tua pena, dai tuoi a--anni e dalla dura servit8 in cui eri tenuto* (Is 6A, <+
e a/iteremo in un soggiorno di pace, in dimora sicura, in luog3i di per-etta
0uiete (c-. Is 2<, 6C+.
#'uomo attende di potersi riposare sia dal peso della vita terrena, sia dagli
assalti delle tenta.ioni, sia dalla dipenden.a da satana. Cristo 3a promesso
tutto ci1 a coloro c3e seguiranno lui: )Venite a me voi tutti c3e siete a--aticati
e stanc3i, e io vi dar1 completo riposo. 'rendete su di voi il mio giogo e
imparate da me, perc3> sono mite e umile di cuore@ e troverete pace per le
anime vostre@ poic3> il giogo , soave, e leggero il mio peso* (Mt 66, 2C-<H+.
&o//iamo ri-lettere sul -atto c3e se il Creatore oper1 in sei -asi (6;<+,
riposandosi in 0uella successiva, lo -ece per mostrarci c3e ogni cosa
dev'essere compiuta nel miglior modo possi/ile. "nc3e se avremo -aticato
poco, troveremo un a//ondante riposo (c-. $ir ?6, <?+, poic3> l'eternit5
eccede sen.a paragone il tempo presente: assai pi8 c3e mille anni di -ronte
alla durata di un giorno (c-. $al CB, A+.

A. sso si rivela 0uale me..o adattissimo ad alimentare l'amore verso &io.
&a un lato , vero c3e )il nostro corpo corrutti/ile , di peso all'anima, e
0uesta a/ita.ione di argilla grava la mente nei suoi pensieri* ($ap B, 6?+,
ossia l'uomo tende sempre a cose c3e sono in-eriori a lui per natura, se non
cerca di sottrarsi al loro -ascino. Opportuno 0uindi un giorno c3e -aciliti
0uesta eleva.ione.
Vi sono uomini c3e sta/ilmente si dedicano alla 0uiete 9della
contempla.ione:, c3e sem/rano ripetere in continua.ione: )%enedir1 il
$ignore in ogni tempo* ($al <<, 2+ e -an proprio l'invito dell'"postolo di
pregare sen.a intermissione (c-. I Ts ?,6;+: vivono 0uasi un lungo giorno
consacrato a &io.
"ltri ve ne sono, c3e -anno 0uesta o--erta del loro tempo a intervalli
regolari. "d esempio, lodano il $ignore sette volte al dD 9nella recita del
divino u--icio:. "--inc3> i rimanenti uomini non si scordassero di &io
completamente, , stato necessario assegnar loro un giorno sta/ilito: l'unico
modo per evitare c3e il loro amore verso di lui si ra--reddi troppo. "nc3'essi
potranno gustare le deli.ie dell'incontrarsi con &io, venerandolo almeno nel
giorno del riposo (c-. Is ?C, 6<-6A+, e con Gio//e troveranno gioia
nell'Onnipotente, nel sollevare il volto e il cuore verso di lui (c-. G/ 22, 27+.
Il giorno della -esta non , stato istituito perc3> l'uomo lo trascorra per
intero nei divertimenti, /ensD per rendere pi8 intensa la lode e la preg3iera
(6;A+. $ant'"gostino sosteneva c3e arare in giorno di -esta sare//e stato un
male minore c3e immergersi sen.a -reno nei passatempi.
?. Con esso ci viene -ornita la possi/ilit5 di esercitare le opere di
misericordia. F sempre esistita in-atti gente c3e, disumana verso s> e verso
gli altri, non smettere//e mai d'a--aticarsi pur di accumulare nuovi guadagni.
Ordina perci1 il $ignore: )Osserva il giorno del riposo santi-icandolo, come
il $ignore, Iddio tuo, ti 3a comandato. #avora sei giorni... ma al settimo c',
riposo, , sacro al $ignore, Iddio tuo@ non -are nessun lavoro, n> tu, n> tuo
-iglio, n> tua -iglia, n> il tuo sc3iavo, n> la tua sc3iava... a--inc3> anc3'essi
possano prender -iato al pari di te* (&t ?, 62-6A+.
)Ricordati di santi-icare il giorno del riposo*. "//iamo detto c3e, mentre i
giudei cele/ravano il sa/ato, noi cristiani dedic3iamo al $ignore la domenica
e altre -este tra le principali. Vediamo adesso come convenga vivere tali
giornate.
Cominciamo intanto col -ar notare c3e la $crittura non dice semplicemente
)osserva*, /ensD )ricordati di santi-icare* il giorno di -esta.
$anto si pu1 intendere in due sensi. Indica ci1 c3e , puro ()Voi siete stati
lavati, siete stati santi-icati* (I Cor 7, 66++, o una cosa consacrata al culto di
&io (e pu1 dirsi santo un luogo, un determinato tempo, le vesti e i vasi sacri+.
//ene, la -esta do//iamo cele/rarla tenendo presenti entram/i i signi-icati
del termine. &o//iamo cio, dedicarci al giorno del riposo con animo puro,
attendendo in prevalen.a al divino servi.io. %isogner5 astenersi da alcune
cose, e -arne invece alcune altre.
vitare cio, tre generi di occupa.ioni, cominciando dai lavori servili.
)"//iate cura... di non portare un peso in giorno di sa/ato... In tale giorno
non -ate alcun lavoro* (Ger 6;, 22+@ altrettanto prescriveva il #evitico: )!on
-arete in 0uel giorno alcuna opera servile* (#v 2<, 2?+. 'er opera servile deve
intendersi 0uella c3e a--atica il corpo: in-atti l'attivit5 li/erale , propria
dell'anima, come il pensare e simili occupa.ioni pi8 spirituali, riguardo alle
0uali l'uomo non pu1 su/ire costri.ioni.
Tuttavia, 0uattro scusanti possono giusti-icare il lavoro -isico nel giorno
-estivo.
#a necessit5: il $ignore stesso di-ese i discepoli c3e 9per s-amarsi:
coglievano spig3e di sa/ato (c-. Mt 62, 6-2+. 'er l'utilit5 della C3iesa: cosD il
Vangelo narra c3e i sacerdoti in 0uel giorno compivano tutto ci1 c3e era
ric3iesto dai sacri-ici cultuali (c-. Mt 62, 6-?+. 'er aiutare il prossimo: Ges8
cur1 di sa/ato l'uomo dalla mano inaridita, e ridusse al silen.io 0uei giudei
c3e lo avevano contestato, portando loro l'esempio della pecora tratta in salvo
(c-. Mt 62, 6H-6<+. 'er ordine della superiore autorit5: ad esempio, il $ignore
ordin1 c3e gli israeliti praticassero la circoncisione anc3e di sa/ato (c-. Gv ;,
22-2<+.
'oi dovremo astenerci 9pi8 c3e mai nel giorno sacro: dalle colpe. $i pu1
0ui applicare l'avverten.a di Geremia: )$e volete salva la vita, non portate
pesi di sa/ato* (Ger 6;, 26+, poic3> il peccato , un tremendo -ardello per
l'anima, c3e -aceva sospirare &avide: )#e mie ini0uit5... come un grave peso
mi opprimono* ($al <;, ?+.
Or/ene, anc3e il lavoro servile pu1 costituire peccato, una specie di
sc3iavit8 interiore (c-. Gv C, <A+. Cosicc3> l'invito a non compiere lavori
servili nel tempo della -esta, pu1 intendersi come un ulteriore invito a non
cadere in peccato. Viola 0uindi 0uesto precetto c3i pecca nel giorno di -esta.
'otre//e ripeterci il pro-eta, a nome del $ignore: )I vostri sa/ati e le
adunan.e rituali non le posso so--rire* (Is I, 6<-6A+. sapete perc3>4 'er il
-atto c3e )il vostro , un ritrovarsi c3e sa d'ini0uo* (Is I, 6<-6A+. 'er 0uesto
La3v, dic3iarava di odiarle, d'essere stanco di sopportarle.
Va evitata l'iner.ia totale. )#'o.io , il maestro di tutti i vi.i* ($ir <<, 2B+,
per cui Girolamo raccomandava a Rustico: )"//i sempre 0ualcosa da -are, in
modo c3e il demonio ti trovi continuamente occupato*. !on sare//e nel
giusto c3i si contentasse di osservare le -este principali, per poi restarsene in
o.io nei rimanenti giorni. )Ia onore al re osservare la giusti.ia* ($al BC, A+,
nel nostro caso il discernimento. !ella storia dei Macca/ei si racconta c3e
alcuni israeliti si erano nascosti e, (convinti c3e. non -osse lecito neppur
di-endersi di sa/ato, 0uando i nemici irruppero su di loro li massacrarono (c-.
I Mac 2, 2B-<C+. "ccade 0ualcosa di simile a molti c3e trascorrono inerti i
giorni della -esta. )#a videro i suoi nemici, e risero dello stato di a//andono
9in cui giaceva Gerusalemme:* (#am I, ;+. ra assai meglio imitare 0uegli
altri giudei c3e sta/ilirono, prudentemente: )C3iun0ue venga a /attaglia
contro di noi in giorno di sa/ato, com/atteremo contro di lui, per non morire*
(I Mac 2, A6+.
)Ricordati di santi-icare la -esta*. $in 0ui si , veduto c3e santo pu1 avere
il senso di cosa monda o consacrata a &io. a//iamo esaminato pure da
0uali pratic3e ci si de//a astenere per la durata del giorno -estivo.
Vediamo adesso 0uali siano le speci-ic3e occupa.ioni dei giorni santi.
F conveniente innan.itutto attendere all'o--erta del sacri-icio. La3v,
prescrisse c3e ogni giorno gli -ossero immolati due agnelli, uno al mattino,
l'altro all'ora del v>spro. Ma di sa/ato l'o--erta doveva essere raddoppiata (c-.
!m 2C, B+. 0uesto indica c3e nel giorno -estivo do//iamo o--rire a &io in
sacri-icio, per intero, il nostro essere. )Tutto proviene da te, e noi non
-acciamo c3e restituirti 0uello c3e la tua mano ci 3a dato* (I Cr 2B, 6A+.
Rimettiamo nelle sue mani la nostra anima, dolendoci dei peccati
commessi ()$acri-icio a &io , uno spirito contrito* ($al ?H, 6B++ e
ringra.iandolo dei /ene-ici ()$'innal.i la mia preg3iera come un incenso al
tuo cospetto* ($al 6AH, 2++. Il giorno -estivo in-atti , particolarmente idoneo a
procurarci 0uella leti.ia spirituale c3e promana dalla preg3iera, per cui in tal
giorno dovremo moltiplicare il nostro dialogo col $ignore.
F giusto a--liggere il corpo, 9tra l'altro: mediante il digiuno ()Vi esorto, o
-ratelli, per la misericordia di &io, ad o--rire i vostri corpi 0uale ostia viva*
(6;?+ oltre c3e mediante la lode ()#'o--erta della lode mi onorer5* ($al AB,
2<++@ perci1 nel giorno -estivo vengono moltiplicati i canti.
Iarai /ene a sacri-icare 0ualcosa dei tuoi averi, distri/uendo il super-luo.
)!on vogliate dimenticarvi della /ene-icen.a e della comunione 9nella
carit5:, poic3> con tali vittime si guadagna la /enevolen.a di &io* (/ 6<,
67+. Gna carit5 operosa e pi8 a//ondante c3e negli altri giorni della
settimana, -acendo sD c3e la leti.ia divenga generale. )Mandate una parte 9dei
vostri ci/i e delle vostre /evande: a 0uelli c3e non 3an potuto preparare nulla,
perc3> 0uesto giorno , sacro al $ignore* (!e C, 6H+.
&o//iamo inoltre dedicarci alla medita.ione delle divine verit5, come
-anno tuttora gli e/rei. )Gli oracoli dei pro-eti si leggono tutti i sa/ati* ("t
6<, 2;+. &un0ue, i cristiani, c3e devono mostrarsi pi8 per-etti di loro, devono
-re0uentare la c3iesa per ascoltarvi la parola di &io e i canti della liturgia.
)C3i , da &io, ascolta le parole di &io* (Gv C, A;+.
Il nostro parlare dev'essere 9pi8 c3e mai: teso alla edi-ica.ione del
prossimo: )!on esca dalla vostra /occa alcun cattivo discorso, ma tale c3e
sia atto a insegnare le verit5 della -ede e risulti utile a coloro c3e ascoltano*
(- A, 2B+. Ci1, assieme alla ri-lessione sulla divina parola, -a del /ene a c3i
vive nel peccato, poic3> mutano in meglio le sue disposi.ioni interiori. )#a
mia parola non , -orse come il -uoco, dice il $ignore, come il martello c3e
-rantuma le pietre4* (Ger 2<, 2B+.
!on ne ricavano -rutto invece 0uei /uoni c3e non si preoccupano di
comunicare ad altri la 'arola c3e 3anno ascoltato, oppure non l'ascoltano essi
stessi. )I cattivi discorsi corrompono i costumi virtuosi. $tate all'erta, voi
giusti, e non peccate* (I Cor 6?, <<-<A+@ e un salmo ci esorta alla continua
medita.ione della legge di &io, 0uale me..o validissimo per evitare di
o--enderlo (c-. $al 66C, 66+. #a dottrina 9del $ignore: in-atti istruisce c3i non
sa ()#a tua parola , una lampada dinan.i ai miei piedi, una luce sui miei
sentieri* ($al 66C, 6H?+, e in-ervora il tiepido: )#a parola del $ignore lo
in-iamm1* (6;7+.
In-ine, sar5 utile dedicarci alle pratic3e c3e alimentano la piet5, come
-anno i pi8 progrediti 9nella vita spirituale:. )Iate esperien.a di 0uanto sia
soave il $ignore* ($al <<, B+. !e trarr5 vantaggio l'anima, innan.i tutto:
l'anima c3e desidera 0uei momenti di 0uiete, non meno c3e il corpo
a--aticato. non c', luogo in cui lo spirito si senta rinascere, meglio c3e
accanto al $ignore. )$ii per me un &io protettore e un luogo in cui sentirmi al
riparo* ($al <H, <+. Resta in vigore 9anc3e per noi cristiani: un giorno in cui
poter riposare: c3i partecipa del riposo di &io, trova ristoro dalle proprie
-atic3e (c-. / A, B-6H+. Rientrati nella 0uiete dello spirito, ci riposeremo in
compagnia della $apien.a (c-. $ap C, 67+.
'rima per1 di poter giungere a 0uesta pace, l'anima deve puri-icarsi da tre
motivi d'in0uietudine. &al travaglio c3e , -rutto del peccato ()Il cuore
dell'empio , simile a un mare in tempesta, c3e non riesce a calmarsi*+ (Is ?;,
2H+@ dalle passioni della carne, giacc3> )la carne 3a desideri opposti a 0uelli
dello spirito e lo spirito desideri contrari a 0uelli della carne* (Gal ?, 6;+@
dalle occupa.ioni pro-ane. )Marta, Marta tu t'in0uieti e ti a--anni per troppe
cose* (#c 6H, A6+.
&opo, sD, l'anima pu1, sen.a impacci, riposare in &io, stare nell'intimit5 del
suo $ignore (c-. Is ?C, 6<-6A+.
cco perc3> i santi 3anno pre-erito sempre staccarsi da tutto: 0uesta 9pace
dell'anima: , simile alla perla di gran valore, di cui parla Matteo: il mercante
c3e ne 3a scoperto l'esisten.a si d5 da -are, e investe in essa il suo capitale
pur di entrarne in possesso (c-. Mt 6<, A7+.
F 9un anticipo del:la vita eterna, 9del: gaudio intermina/ile. F il luogo del
nostro riposo, dove a//iamo scelto di a/itare per sempre (c-. $al 6<6, 6A+.
c3e &io ci accompagniE
A. )+nora tuo padre e tua madre, a&&inc#, siano prolungati i tuoi giorni
sopra la terra c#e il !ignore, tuo Dio, ti d"* ()sodo 2H, 62+
#a per-e.ione dell'uomo, dun0ue, consiste nell'amare &io e il prossimo. I
primi tre comandamenti riguardanti la carit5 verso &io erano incisi sulla
prima delle tavole di pietra@ sulla seconda, i rimanenti sette, relativi alla carit5
verso se stessi e gli altri uomini.
!on possiamo limitarci a esprimere solo ver/almente 0uesto nostro amore:
come raccomanda l'apostolo Giovanni, do//iamo mani-estarglielo in
concreto e con sincerit5 (c-. I Gv <,6C+, evitando di nuocergli e, al contrario,
-acendo gli tutto il /ene possi/ile. cco perc3> tra i comandamenti ne
troveremo alcuni c3e invitano a /en -are, altri invece c3e vietano di recar
danno al prossimo.
$i noti per1 c3e mentre rientra nei limiti delle nostre capacit5 il cercar di
non ledere il prossimo, mai riusciremmo a /ene-iciare tutti 0uanti i /isognosi.
&ice in proposito sant'"gostino c3e tutti devono esser oggetto del nostro
amore, ma non siamo tenuti ad aiutare ciascuna persona in particolare.
#a preceden.a spetta ai congiunti, poic3> )se uno non 3a cura dei suoi, e
massimamente di 0uelli della propria -amiglia, 3a rinnegato la -ede ed ,
peggiore di un in-edele* (I Tm ?, C+. 'rimi -ra tutti, nostro padre e nostra
madre. $crive "m/rogio c3e )&io va amato per il primo, ma su/ito appresso
vengono i genitori*. "ristotele ce ne -ornisce la ragione: mai potremo
ricam/iare interamente la somma di /ene-ici c3e, in 0uanto -igli, a//iamo
ricevuto dai nostri genitori. O--eso gravemente, un padre potre//e giungere a
scacciare suo -iglio, mentre costui non potr5 -are altrettanto, in nessun caso.
I genitori danno ai -igli tre sorta di /eni. #'ini.io della terrena esisten.a.
)Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le pene so--erte da tua
madre. Ricordati c3e sen.a di loro mai saresti venuto al mondo* ($ir ;, 2;-
2C+. Il nutrimento e tutto il resto c3e , necessario per vivere@ un -iglio nasce
nudo, e riceve dai genitori riparo e vesti. ssi, in-ine, provvedono alla sua
educa.ione. )'er precettori a//iamo avuto i nostri parenti carnali* (/ 62, B+.
)Mai dei -igli4 "llevali /ene* ($ir ;, 2<+.
&ue sono gli insegnamenti di /ase c3e occorre dare ai -igli il pi8 presto c3e
si pu1, considerando c3e )a/ituato il -anciullo a una /uona condotta, egli non
l'a//andoner5 nemmeno 0uando comincer5 a invecc3iare* ('rv 22, 7+. F un
/ene c3e l'uomo si avve..i al giogo 9della disciplina: -in da piccolo (c-. #am
<, 2;+.
=ueste due raccomanda.ioni -ondamentali son le medesime c3e To/ia
dava al proprio -igliolo: il timor di &io e la -uga da ogni specie di ingiusti.ia
(c-. T/ A, 7+. Gna simile imposta.ione esemplare condanna 0uei genitori c3e,
all'opposto, godono delle male-atte dei propri -igli. 9&al canto loro: )i -igli
nati da unioni illegittime, nel giorno del giudi.io attesteranno l'immoralit5 dei
genitori* ($ap A, 7+, e talvolta &io punisce il peccato dei genitori nella loro
prole (6;;+.
allora evidente c3e, ricevendo la vita, il nutrimento e l'educa.ione, noi
do//iamo avere nei loro riguardi un rispetto maggiore di 0uello c3e si 3a
verso gli altri superiori da cui otteniamo determinati /eni temporali. &opo
&io, c3e ci 3a dato l'anima, vengono i genitori. )C3i teme il $ignore, onora
suo padre, e serve i propri genitori come suoi signori: essi lo 3anno generato,
ed egli 9li ricam/ia: coi -atti e le parole, con grande condiscenden.a. Iiglio
mio, onora tuo padre... a--inc3> riposi su di te la sua /enedi.ione* ($ir <, C-
6H+.
CosD -acendo, tu onori te stesso. &i-atti, come a--erma la $crittura, )la
gloria di un uomo sta nell'onore di suo padre, mentre -a vergogna a un -iglio
un padre disonorato* ($ir <, 6<+.
ssi provvidero alle nostre necessit5 per tutto il tempo della -anciulle..a@
0uindi do//iamo pensare a essi, al sopraggiungere della tarda et5. )Iiglio,
soccorri tuo padre nella sua vecc3iaia e non lo contristare durante la sua vita.
"nc3e se gli vien meno la mente, a//ine compassione: non dispre..arlo
vantandoti del tuo vigore* ($ir <, 6A-6?+. )=uanto spregevole , c3i trascura
suo padreE e c3i disgusta sua madre , maledetto da &io* ($ir <, 6C+.
Cassiodoro, per umiliare certi -igli snaturati, narra c3e le giovani cicogne
usano ricoprire con le proprie penne i genitori c3e, a causa dell'et5, le 3anno
perdute, e li nutrono dividendo con loro il ci/o, non essendo 0uelli pi8 in
grado di procurarselo. Gna commovente delicate..a, 0uesto restituire 0uanto
si ricevette in dono nei primi anni della vitaE
ssi ci 3anno dato un'educa.ione, e do//iamo u//idire. )Iiglioli, siate
u//idienti in tutto ai genitori* (Col <, 2H+: in tutto, tranne ovviamente in ci1
c3e -osse peccato. In tal caso la sola, vera piet5 9-iliale: sar5 il mostrarsi
irremovi/ili, come san Girolamo consiglia a liodoro. &el resto, conosciamo
tutti le parole di Ges8: )$e uno non ama meno di me il padre e la madre, non
, degno di me* (#c 6A, 27+. &io in-atti , il nostro padre pi8 vero: -orse non ,
lui )c3e t'3a procreato, colui c3e t'3a -atto e per cui tu sussisti4* (&t <2, 7+.
)Onora tuo padre e tua madre*. $olo a 0uesto comandamento -a seguito
una postilla: )a--inc3> ti siano prolungati i giorni sopra la terra*, onde cio,
rassicurarci c3e se//ene si tratti di precetto con-orme a natura, gli , stato
annesso un premio da parte di &io.
%en cin0ue 9an.i: sono i /eni destinati a 0uanti tengono nel dovuto
osse0uio i propri genitori.
I. #a gra.ia, attualmente, e in -uturo l'eterna gloria: due cose desiderate in
sommo grado. #a /enedi.ione paterna accompagner5 il -iglio rispettoso sino
alla -ine (c-. $ir <, B-6H+, mentre assai diversa , la sorte di c3i oser5 insultare
i genitori: sono maledetti, tali -igli, per-ino della legge, come si pu1 vedere
nelle pagine del &euteronomio (c-. &t 2;, 67+.
#'evangelista #uca ci ricorda c3e )c3i , ingiusto nelle piccole cose, ,
ingiusto anc3e nelle grandi* (#c 67, 6H+@ or/ene, la vita -isica , 0uasi un
nulla a paragone della vita di gra.ia. 'erci1, se ti mostri ingrato riguardo al
/ene-icio primario c3e ricevesti dai tuoi genitori, ti rendi indegno di esser
ammesso alla vita soprannaturale della gra.ia (maggiore della precedente+, e
assai pi8 indegno della vita eterna di gloria, massimamente desidera/ile.
2. "ltra cosa c3e gli uomini /ramano , la longevit5. #a $crittura promette
una vita pi8 lunga a c3i onora i genitori (c-. $ir <, ;+. Ia atten.ione per1 c3e
una vita , veramente lunga 0uando , piena di 9autentici: /eni. ssa non si
misura, in-atti, in /ase alla durata temporale /ensD all'attivit5, come insegna il
-iloso-o ("ristotele+. Gn'esisten.a ricca di opere virtuose. =uindi pu1 dirsi
con verit5 c3e l'uomo onesto, e 9tanto pi8: il santo, 3a vissuto a lungo anc3e
se morisse giovane. F per lui l'elogio della !apienza: )&ivenuto per-etto in
/reve tempo, compD le opere di una lunga vita. #a sua anima era gradita a
&io* ($ap A, 6<-6A+.
Ia degli ottimi a--ari 0uel tale c3e in una giornata riesca a com/inare
0uanto ad altri riesce di concludere nell'arco di un anno intero. non
dimentic3iamo neppure c3e, alle volte, un protrarsi dell'esisten.a terrena pu1
condurre a una 9triste: morte e -isica e spirituale, vedi il caso di Giuda.
C3i tri/ola i genitori raccoglie -rutti morti-eri. &ai nostri genitori
ricevemmo la vita, come gli uomini d'arme 3anno in custodia dal re un -eudo.
se , giusto c3e, in pena del loro tradimento, i -eudatari perdano la signoria
di cui godevano, cosD non sono degni di vivere 0uei -igli c3e sono ingiusti
verso c3i li mise al mondo. )#'occ3io c3e sc3ernisce il padre e dispre..a l'et5
della madre, sia cavato dai corvi della valle e lo divorino i -igli dell'a0uila*
('rv <H, 6;+. (#e giovani a0uile possono ra--igurare i re e i principi, i corvi
gli u--iciali su/alterni+.
$e non sempre la morte precoce viene a punire i -igli ingrati, non per
0uesto potranno sperare d'essere s-uggiti alla morte spirituale.
&al canto suo, un padre non deve eccedere nel lasciare ai -igli troppa
li/ert5@ non dovr5 mai rinun.iare interamente all'autorit5 paterna (c-. $ir <<,
26@ 2H+.
<. C3i 3a saputo onorare i propri genitori, avr5 in sorte a sua volta -igli
riconoscenti e ama/ili. nell'ordine delle cose c3e un padre accumuli /eni
per i -igli. !on altrettanto sicura , la gratitudine da parte di 0uesti ultimi.
'er1 )c3i avr5 rispettato suo padre, sar5 allietato dai -igli* ($ir <, 7+. "nc3e
0ui pu1 ripetersi: )!ella misura in cui avrete misurato, sar5 misurato a voi*
(Mt ;, 2+.
A. !e deriva una /uona -ama. )#a gloria di un uomo sta nell'onore di suo
padre* ($ir <, 6<+ e, al contrario, )0uanto , spregevole colui c3e non si cura
9delle necessit5: di suo padre* ($ir <, 6C+E
?. Iorse verranno anc3e le ricc3e..e. )#a /enedi.ione del padre consolida
le -amiglie nate dalla sua prole@ la maledi.ione della madre ne sradica le
-ondamenta* ($ir <, 66+.
)Onora tuo padre e tua madre*, dun0ue. $i noti per1 c3e il rispetto ,
dovuto non solo a coloro c3e ci 3anno -isicamente generato, /ensD a c3iun0ue
possa dirsi nostro padre o nostra madre per altri titoli. "nc3'essi meritano
l'osse0uio da parte nostra.
C3iamiamo in-atti padri gli apostoli e altri santi c3e 3anno alimentato la
nostra -ede con la dottrina e l'esempio. )=uand'anc3e aveste migliaia di
maestri in Cristo, non avreste tuttavia molti padri. &i-atti io vi 3o generati in
Cristo Ges8 per me..o del vangelo* (6 Cor A, 6?+. "nc3e altrove la $crittura
ci invita a tessere l'elogio degli uomini pii, c3e 3anno contri/uito ad
alimentare in noi l'amore per la vita integra (c-. $ir AA, 6+. Ma c3e sia una
lode -atta non semplicemente di /elle parole. Imitiamoli, con la maggiore
-edelt5 possi/ile. )Ricordatevi dei vostri capi spirituali, c3e vi predicarono la
parola di &io: e considerando 0uale -u il termine della loro vita, imitatene la
-ede* (6;C+.
C3iamiamo giustamente padri anc3e i nostri superiori. &o//iamo
venerarli in 0uanto ministri di &io. Ma detto Ges8, rivolto a essi: )C3i ascolta
voi, ascolta me@ c3i vi dispre..a, , me c3e dispre..a* (#c 6H, 67+. Venerarli
mediante l'u//idien.a. )G//idite a coloro c3e vi guidano e siate disciplinati,
perc3> essi vegliano sulle vostre anime e dovranno renderne conto* (/ 6<,
6;+. F giusto, inoltre, contri/uire al loro sostentamento.
$otto un analogo pro-ilo vanno considerati anc3e i nostri governanti. "d
esempio, i servi si rivolsero a !aam, capo dell'esercito del re dell'"ram, con
l'appellativo di )'adre* (2 Re ?, 6<+, e ci1 in 0uanto 9i sovrani e i loro
ministri: 3anno il compito di promuovere il /ene dei sudditi. Comportiamoci,
a nostra volta, da sudditi leali. Insegna l'apostolo 'aolo: )Ognuno sia
soggetto alle autorit5 superiori poic3> non c', autorit5 c3e non venga da &io.
C3i si oppone all'autorit5, resiste all'ordine sta/ilito da &io* (Rm 6<, 2+.
non gi5 in 0uanto mossi dal timore, non per la sola paura del castigo, ma
spinti dall'amore 9almeno del /ene comune:, secondo una retta coscien.a. Il
motivo lo si , visto, poic3> come 3a detto l'"postolo, il potere trova in &io la
sua origine@ 0uindi , un de/ito da soddis-are, in diversi modi: )" c3i , dovuta
l'imposta 9sia versata: l'imposta@ a c3i la ga/ella, la ga/ella. " c3i 9spetta: la
riveren.a, la riveren.a@ a c3i l'onore, l'onore* (6;B+. )Iiglio mio, temi il
$ignore e il re* ('rv 2A, 26+.
Manno diritto a una particolare /enevolen.a, i /ene-attori. ssi ascoltarono
l'invito del $ignore (c-. $ir A, 6H+, aiutando ci come -a un padre, perci1 noi
siamo tenuti a ricam/iare. )!on dimenticare - ad esempio - la /ont5 di c3i ti
, stato garante: egli 3a esposto la sua vita per te* ($ir 2B, 2H+. "gli ingrati
potranno applicarsi le parole della $apien.a: )#a speran.a dell'ingrato
svanir5 90uando egli torner5 a trovarsi nel /isogno: come /rina invernale e si
disperder5 come inutile ac0ua c3e passa* ($ap 67, 2B+.
C', in-ine una paternit5 c3e deriva dalla cani.ie. Gli an.iani contri/uiscono
al tuo sapere, insieme ai genitori (c-. &t <2, ;+. )"l.ati in piedi davanti a c3i
3a gi5 i capelli /ianc3i@ onora i vecc3i* (#v 6B, <2+. )In me..o ai grandi non
ritenerti pari e 0uando uno 9di essi: parla non prender tu la parola* (6CH+@ e
ancora: )"scolta in silen.io: in cam/io del rispetto c3e dimostri, sarai /en
voluto* ($ir <2, B+.
Tutti costoro, dun0ue, devono esser trattati con particolare onore: 3anno in
s> un 0ualc3e ri-lesso del 'adre c3e sta nei cieli. "vendo in mente anc3e loro,
Ges8 3a detto: )C3i dispre..a voi, dispre..a me* (#c 6H, 67+.
?. )'on uccidere* ()sodo 2H, 6<+
Tra i diversi mali da cui la legge divina intende tenerci lontani, il massimo
c3e possiamo recare al prossimo , 0uello di privarlo della vita. Ci1 ,
espressamente proi/ito dal 0uinto comandamento.
Vi sono state in proposito tre erronee interpreta.ioni.
Taluni sostennero c3e non sia lecito uccidere neppure le /estie. Ma , -also,
dato c3e non vi pu1 essere alcun male nel 9retto: uso delle creature c3e sono
soggette al dominio dell'uomo. Rientra nel disegno naturale c3e le piante
siano alimento per gli animali, come taluni di 0uesti serviranno a nutrire gli
altri, e tutto ci1 c3e , commesti/ile , ordinato al sostentamento del genere
umano. )Tutto ci1 c3e si muove e c3e 3a vita vi servir5 da ci/o: io vi do tutto
0uesto, come vi detti l'er/a verde* (Gn B, <+. "nc3e "ristotele insegna, nel
suo trattato di Politica, c3e la caccia va considerata alla stregua d'una giusta
guerra.
"nc3e san 'aolo ci rassicura: )Mangiate di tutto 0uello c3e si vende al
mercato, sen.a preoccuparvi di niente per scrupolo di coscien.a, perc3> 'del
$ignore , la terra con tutto 0uello c3e essa contiene'* (I Cor 6H, 2?@ c-. $al
2<, 6+. =uindi il )non uccidere* e0uivale a non uccidere l'uomo.
"ltri 3anno creduto di vedere nel precetto in 0uestione il divieto assoluto
di 0ualsiasi condanna a morte. $are//ero degli omicidi, secondo costoro, gli
stessi giudici secolari c3e comminassero, a norma di legge, la pena capitale.
#i contraddice per1 "gostino, -acendo notare come &io non pu1 perdere, a
motivo del 0uinto comandamento, i suoi diritti sopra la vita umana. )$on io
c3e posso -ar morire, e sempre io l'unico capace di ridar la vita* (&t <2, <B+.
&i conseguen.a , lecito anc3e a coloro c3e, per mandato divino, esercitano la
giusti.ia. "giscono in rappresentan.a di &io, dato c3e ogni 9giusta: legge
promana da lui: )F nel mio nome c3e regnano i re, e i magistrati applicano il
diritto* ('rv C, 6?+. CosD ragiona l'"postolo: )Vuoi non aver paura
dell'autorit54 Comportati /ene e riceverai la sua approva.ione. $e invece
agisci male, temi@ non per nulla porta la spada@ essendo ministra di &io, deve
punire c3i opera il male* (Rm 6<, <-A.+. "nc3e a Mos, -u raccomandato 9per
il /ene del popolo eletto:: )!on permettere c3e viva c3i si , rivelato nocivo*
(6C6+. Iacolt5 analoga appartiene ai rappresentanti di &io, c3e ne ricevano da
lui il mandato. In altri termini, se &io, autore della legge, non in-range la
medesima in-liggendo la pena di morte prevista per determinati peccati (6C2+,
non pecca c3i ne esegue il volere. $enso autentico del precetto , dun0ue:
)!on uccidere (di tua ini.iativa+*.
!el comandamento )non uccidere* altri vollero vederci la proi/i.ione di
attentare alla vita altrui: il suicidio cosD risultere//e lecito. Citavano il caso di
$ansone (c-. Gdc, 67, 2C-<H+, di Catone (6C<+, e di un certo numero di
vergini 9cristiane: c3e, come racconta "gostino nel De civitate Dei, si
gettarono tra le -iamme 9per s-uggire agli aggressori:. Ma , lo stesso dottore
della C3iesa c3e -ormula un giudi.io negativo: )C3i si uccide, uccide una
persona umana*. Ora, se non , lecito privare alcuno della vita, tranne c3e per
comando divino, neppure pu1 esser consentita l'uccisione di se stessi@ a meno
c3e non sia ancora &io a ordinarlo o 9lo consenta: mediante un impulso dello
$pirito, come si crede avvenisse a $ansone. &iversamente: non uccidere e
non ucciderti.
Gn uomo pu1 divenire omicida in diversi modi. Iisicamente,
macc3iandosi le mani di sangue (c-. Is I, 6?+, il c3e non solo va contro il
dovere di amare il prossimo come amiamo noi stessi (e un omicida si priva
della gra.ia c3e , seme di vita eterna (c-. I Gv <, 6?+, ma va contro l'istinto
naturale. &i-atti )ogni essere vivente , attratto da 0uelli della sua specie* ($ir
6<, 6B+. 'er 0uesto, &io prescrisse a Mos, di mettere a morte c3i avesse
percosso un altro, da -arlo morire (c-. s 26,62+. #'assassino , pi8 crudele del
lupo, del 0uale si legge c3e ri-iuta di ci/arsi della carne di un suo simile
(6CA+.
"nc3e con la /occa si pu1 dare la morte, ad es. istigando 0ualcun altro a
commettere omicidio, oppure ricorrendo alla provoca.ione, accusando
9ingiustamente: o calunniando. F proprio vero c3e 9spesso: )gli uomini
3anno lance e saette al posto di denti, e per lingua una spada acuta* ($al ?7,
?+.
&ando man-orte a c3i non esita a versare il sangue. d e0uivale a
condividere la responsa/ilit5 nel crimine (c-. 'rv 6, 6?+ il -re0uentare uomini
malvagi.
#o stesso si dica di c3i approva l'operato di un 9ingiusto: uccisore. )C3i -a
cose ini0ue - e -ra le altre ini0uit5 c', l'omicidio - , degno di morte@ e non
solo c3i le -a, ma anc3e c3i le approva* (Rm 6, <2+. /ada c3e tu dai il
consenso 0uando, potendo intervenire, non -ai nulla per sventare un delitto.
)#i/era c3i 9innocente: , condotto a morte* ('rv 2A, 66+. Casi analog3i: se ne
3ai i me..i ma, per negligen.a o avari.ia, neg3i il tuo soccorso a c3i sta nel
/isogno. )&ai da mangiare, scrive sant'"m/rogio, a c3i muore di -ame: se ti
ri-iuti, 3ai -inito d'ucciderlo *.
"//iamo parlato di c3i uccide una persona -isicamente. C', anc3e c3i
spegne nell'anima la vita della gra.ia, col trascinarla nel peccato mortale.
$atana )-u omicida dal primo momento* (Gv C, AA+, sospingendo l'uomo
appunto verso la colpa grave. C', pure c3i nel medesimo tempo, uccidendo
una donna incinta, danneggia il /im/o 0uanto alla vita -isica, e 0uanto ai
diritti della sua anima (6C?+. Gguale danno -a a se stesso il suicida.
)!on uccidere*. !el vangelo secondo Matteo, Cristo ci 3a lasciato 0uesto
ammaestramento: c3e la nostra giusti.ia dev'essere superiore a 0uella ispirata
dall'antica legge (c-. Mt ?, 26-22+. I cristiani cio, devono osservare con
impegno maggiore i precetti evangelici, di 0uanto i giudei non praticassero le
prescri.ioni legali. Gna -atica pi8 grande meriter5 migliore ricompensa,
poic3> )c3i semina poco mieter5 poco, mentre c3i semina molto, mieter5
anc3e molto* (2 Cor B, 7+. !ella legge 9mosaica: erano promesse ricompense
temporali e terrene: )$e sarete docili e u//idirete, avrete in premio i /eni del
paese* (Is 6, 6B+@ invece nella legge evangelica vengono assicurati /eni
celesti ed eterni. =uindi la giusti.ia di un uomo, consistente nell'osservan.a
della divina volont5, dev'essere pi8 per-etta, in propor.ione dei /eni superiori
9c3e vi sono connessi:.
Gn precetto del vangelo 0ui viene esaminato a parte. )Voi avete udito c3e
-u detto agli antic3i: '!on uccidere@ e c3iun0ue avr5 ucciso sar5 condannato
in giudi.io'@ ma io vi dico c3e sar5 condannato in giudi.io c3iun0ue va in
collera con suo -ratello* (Mt ?, 26-22+, ossia dovr5 su/ire la pena sta/ilita
dalla legge. )$e - ad esempio - uno trama contro il suo prossimo per
ucciderlo con inganno, anc3e dal mio altare lo strapperai a -or.a, per -arlo
morire* (6C7+.
Ognuno di noi deve guardarsi dall'ira, con molta atten.ione.
6. !on lasciamoci, innan.i tutto, trasportare troppo -acilmente dalla
collera. )Ognuno sia pronto ad ascoltare, ma lento a parlare e cauto
nell'a//andonarsi all'ira, poic3> l'uomo adirato non compie ci1 c3e , giusto
dinan.i a &io* (Gc 6, 6B+. F un peccato, l'ira, e &io la punisce.
" 0uesto punto si impone un pro/lema: 0ualun0ue specie d'ira , contraria
alla virt84 Gli stoici sostennero c3e nessuna passione pu1 giungere a
dominare il savio, e a--ermavano an.i c3e la vera virt8 consiste nella
impertur/a/ilit5 dello spirito. I seguaci di "ristotele (6C;+ invece ritenevano
c3e il sapiente potesse adirarsi, purc3> in misura contenuta. Tra le due,
0uest'ultima , l'opinione pi8 prossima al vero.
Il vangelo in-atti ci documenta la presen.a di codesto e altri simili moti
nell'animo del Cristo (6CC+, in cui allo stato sorgivo si trovava la per-etta
sapien.a.
&el resto la stessa ragione ci dice c3e se tutte le passioni (6CB+ -ossero di
per s> incompati/ili con la virt8, alcune -acolt5 dell'anima risultere//ero
inutili@ la loro presen.a nell'uomo sare//e addirittura nociva, non potendosi
esprimere sempre in maniera opportuna. Gli appetiti (6BH+ irasci/ile e
concupisci/ile avre//ero solo l'apparen.a dell'utile.
&o//iamo concluderne piuttosto c3e vi , una sorta d'ira c3e si pu1 e si
deve condannare, e una virtuosa indigna.ione.
Vi pu1 essere ira semplicemente a livello del giudi.io, sen.a ripercussioni
sensitive: e 0uesta, pi8 c3e ira vera e propria, , riprova.ione critica. CosD,
diciamo c3e il $ignore si adira nel castigare i cattivi. )$opporter1 le
conseguen.e dell'ira del $ignore, poic3> l'3o o--eso* (Mic ;, B+.
Gna -orma d'ira pi8 strettamente e--etto di passione scaturisce dall'appetito
sensitivo (6B6+. ssa ,, a volte, controllata dalla ri-lessione come nel caso di
uno c3e si adira nel momento opportuno, in una misura adeguata alle
concrete circostan.e e per un ragionevole motivo. $i tratta allora di un atto
virtuoso, ed e0uivale allo .elo (6B2+. Il -iloso-o ("ristotele+ scrive in-atti c3e
la mansuetudine non , 9tanto: l'astensione dall'ira 90uanto piuttosto la
capacit5 di temperare i propri interventi: (6B<+.
In-ine c', una irasci/ilit5 c3e s-ugge al dominio della ragione ed , sempre
peccato, veniale o mortale, secondo i casi, in rapporto con il movente.
'u1 essere peccato grave sia in se stessa, sia per gli elementi c3e
l'accompagnano. #'omicidio , grave di sua natura, in 0uanto vDola
direttamente (6BA+ un comandamento di &io. 'u1 darsi c3e talvolta, a un
moto c3e di per s> costituire//e trasgressione grave della legge, non segua il
consenso (metti il caso di un impulso sensuale inducente alla -ornica.ione,
cui per1 non si aderisca+: non vi , gravit5 di peccato.
Gn ragionamento del genere vale per l'ira c3e, dovendola de-inire, , un
moto dell'animo teso a vendicare un'o--esa su/Dta. =uesta ,, sostan.ialmente,
l'ira. Or/ene, se tale impulso , tanto violento da travolgere al tutto la ragione,
si avr5 peccato mortale@ mancando invece il deli/erato consenso, la
mancan.a , leggera. Tanto pi8 se poi la rea.ione non , neppure esagerata: il
consenso non ne aggravere//e la valuta.ione morale.
#e parole: )C3iun0ue va in collera col suo -ratello sar5 condannato in
giudi.io* (Mt ?, 22+ vanno intese come riprova.ione del proposito di
danneggiare 0ualcuno in grave misura. 'otre//e essere, se c', consenso,
colpa grave. &io sapr5 giudicare ogni nostra a.ione, egli c3e )c3iamer5 in
giudi.io a rispondere su tutto ci1 c3e , occulto, /ene o male c3e sia* (=o, 62,
6A+.
Oltre a ci1, non do//iamo adirarci con leggere..a considerando il
desiderio c3e ciascuno di noi nutre per la li/ert5 e 0uindi la ripugnan.a a
divenire sc3iavi. //ene, un uomo in preda all'ira non , certo padrone di s>.
)Il -urore , capace di crudelt5 e la collera , impetuosa* ('rv 2;, A+@ o,
ancora: )$on pesanti le pietre e la sa//ia, ma la -uria dello stolto , pi8
insopporta/ile dell'una e dell'altre* ('rv 2;, <+.
2. #'ira va controllata anc3e per evitare di su/ire troppo a lungo la sua
in-luen.a. )$e vi adirate, non lasciate c3e l'ira stessa vi trasporti al peccato*
($al A, ?+. 'erci1 )non tramonti il sole sul vostro risentimento* (- A, 27+.
!el Vangelo, Ges8 medesimo ci spiega il perc3> ci convenga tentare la
riconcilia.ione con il nostro avversario, -inc3> siamo a tempo (c-. Mt ?, 2?+.
<. Tutt'altro c3e trascura/ile il risc3io di scendere a vie di -atto. #'ira
comincia con invadere il cuore, -ino a mutarsi in odio. &a rea.ione istintiva,
essa si tras-orma in uno stato di persistente malanimo. #'apostolo Giovanni ci
avverte: )Colui c3e odia il proprio -ratello , un 9poten.iale: omicida* (I Gv
<, 6?+@ an.i e0uivale in 0ualc3e modo a un dare la morte anc3e a se stesso,
privando l'anima della vita di gra.ia. $ant'"gostino, nella sua regola
ceno/itica, 3a scritto in proposito: )Iate in modo di non aver mai liti tra voi,
o almeno -initele al pi8 presto, perc3> l'ira non a//ia a crescere sino a
tras-ormarsi in odio e, -acendo una trave da un semplice -uscello, renda
l'anima omicida* (6B?+. Giaco//e, c3iamati i -iglioli attorno al giaciglio,
maledisse la violen.a di $imeone e di #evi, la loro vendetta crudele (c-. Gn
AB, ;+.
A. &a un risentimento covato nell'intimo possono venire le o--ese ver/ali.
)#o stolto mani-esta su/ito la sua collera* ('rv 62, 67+, mediante parole
ingiuriose o un contegno alte..oso.
Riguardo a c3i insulta il suo prossimo, Ges8 3a emesso una severa
senten.a: )C3i avr5 detto al suo -ratello 'rac3a', sar5 condannato nel sinedrio@
e c3i gli avr5 detto 'pa..o', sar5 condannato al -uoco della Geenna* (6B7+.
Invece )una risposta dolce placa l'ira, proprio come una parola pungente
eccita la collera* ('rv 6?, 6+.
?. 'i8 c3e mai l'ira va tenuta sotto controllo a--inc3> non ci spinga a -orme
di rappresaglia -isica. $empre /isogna stare attenti c3e nel nostro agire sia
salva la giusti.ia e la misericordia. #a collera tende a impedire l'eserci.io di
entram/e le virt8. In-atti, come insegna san Giacomo, )l'uomo adirato non
compie ci1 c3e , giusto dinan.i a &io* (Gc 6, 2H+@ se anc3e volessimo, non
potremmo giudicare e0uamente. Rispose /ene perci1 un certo -iloso-o al suo
o--ensore: )Ti punirei, se non mi trovassi in preda all'ira*. anc3e la
misericordia , inattua/ile -inc3> si , in collera (c-. 'rv 2;, A+. !on poc3i
uomini giunsero a divenire omicidi, spinti dal -urore (c-. Gn AB, 7+.
cco le ragioni per cui Cristo ci insegna ad astenerci non soltanto
dall'omicidio, ma dalla stessa ira 9c3e pu1 provocarlo:. Il /ravo medico non
si limita a estirpare 0uei mali c3e vede a -ior di pelle, /ensD li rimuove dalla
radice, onde evitare una ricaduta. In altri termini, il $ignore vuole c3e ci
asteniamo da ci1 c3e , incentivo di 9sempre pi8 grave: peccato. &all'ira,
0uindi, c3e , il -omite dell'omicidio.
7. )'on commettere adulterio* ()sodo 2H, 6A+

&opo 0uella di uccidere, segue la proi/i.ione di adulterare l'unione
matrimoniale@ ed , logico, dal momento c3e con le no..e l'uomo e la donna
diventano 0uasi un'unica persona: )$aranno, dice il $ignore, una sola carne*
(Gn 2, 2A+. 'erci1, dopo l'ingiuria 9omicida, o comun0ue lesiva: contro un
individuo non ve n', altra pi8 atroce di 0uella c3e o--ende la persona c3e
maggiormente gli , congiunta.
#'adulterio , vietato tanto alla donna, 0uanto all'uomo. Vediamo prima
per1 la trasgressione da parte della donna, dato c3e in lei sem/ra assumere
una particolare gravit5.
I. Con una rela.ione ePtraconiugale, la donna commette tre gravi peccati,
come si pu1 rilevare da una pagina del !iracide: )#a donna c3e lascia il
marito... prima 3a disu//idito alla legge dell'"ltissimo, poi 3a mancato
contro il suo sposo, in-ine s', macc3iata d'adulterio e 9-orse: 3a avuto prole
da un uomo non suo* ($ir 2<, <2-<A+.
ssa pecca 0uindi da incredula, nel senso c3e non 3a voluto adeguarsi alla
legge di &io emanata espressamente contro l'adulterio. )!on divida, la
creatura, 0uello c3e &io 3a congiunto* (Mt 6B, 7+.
Trasgredisce all'impegno solenne, da lei concluso di -ronte alla C3iesa e
per il 0uale venne invocato &io 0uale testimone e garante del vincolo di
-edelt5. Iacile applicare al caso ci1 c3e segue: )Il $ignore , testimone tra te e
la donna della tua giovine..a, verso la 0uale ora ti mostri in-edele@ eppure
ella era la tua compagna e la donna nei con-ronti della 0uale ti sei
impegnato* (Mt 2, 6A+.
'ecca di tradimento, voltando le spalle all'uomo 9cui , legata da un sacro
rapporto d'amici.ia:. $e la donna maritata non si appartiene pi8 ma , del
marito (e similmente l'uomo ammogliato divide con la sposa la potest5 su se
stesso+ tanto c3e san 'aolo -a notare come la pratica della astinen.a coniugale
da parte di uno di essi ric3ieda il consenso dell'altro (c-. 6 Cor ;, A+, per
0uesto la donna adultera non , leale: si consegna illecitamente a un altro,
simile a c3i muta proprietario di sua ini.iativa. )ssa 3a a//andonato il
marito avuto nella giovine..a, dimenticando il patto giurato al proprio &io*
('rv 2, 6;+.
'ecca in-ine commettendo un -urto, nel caso avesse -igli dall'unione
illegittima: un -urto non certo lieve perc3> sottrae l'asse ereditario alla
legittima prole. In un caso del genere, la donna dovre//e cercare di a--idare a
un convento o a un monastero i -igli naturali (o sistemarli in 0ualc3e altra
maniera adatta+ (6B;+ sD da escludere una loro compartecipa.ione alla
successione nei /eni ereditari.
Macc3iandosi d'adulterio perci1 una donna agisce da sacrilega, ed , rea di
tradimento e ladra.
2. =uantun0ue spesso ci si illuda del contrario, i mariti adulteri peccano
non meno c3e le precedenti.
In-atti, sulla /ase della $crittura sopra citata ()!eppure lo sposo , padrone
assoluto del proprio corpo* (6 Cor ;, A++ i coniugi si trovano su un piano di
parit5 giuridica: n> l'uno, n> l'altra pu1 gestire l'uso del matrimonio
prescindendo dal consenso della controparte. 'er -arcelo meglio
comprendere, &io non trasse la donna da un piede o, c3e so io, dalla testa di
"damo, /ensD dal suo -ianco (6BC+. Ma solo con l'avvento del Cristo il
matrimonio ac0uist1 la piene..a dei valori@ -ino a 0uel momento un giudeo
poteva prendersi diverse mogli, mentre la donna non godeva di analogo
privilegio. ra tollerata perci1 una disparit5 di trattamento.
#'uomo dovre//e riuscire pi8 agevolmente a controllarsi, se si considera la
tipica passionalit5 -emminile. $an 'ietro ricorda ai mariti il dovere di trattare
con comprensione la sposa, )sapendo c3e la donna , un essere pi8 de/ole* (6
't <, ;+.
=uindi, se pretendi dalla tua sposa una -edelt5 c3e tu per1 non intendi
osservare, vai contro l'impegno 9c3e pure ti sei assunto:.
ppoi, godendo di una maggiore autorit5 (lui c3e , una guida per sua
moglie, c3e da lui prender5 c3iarimenti in materia di -ede+ (c-. 6 Cor 6A, <A-
<?+, l'uomo deve proporsi a modello. "nc3e per 0uesto, &io a--id1 a un uomo
- Mos, - il precetto di cui parliamo.
Gn sacerdote c3e venga meno al dovere speci-ico di istruire pecca pi8 c3e
un semplice laico, e il vescovo pi8 del sacerdote. "nalogamente, nel
compiere lOadulterio pecca 9pi8 gravemente: l'uomo, in 0uanto egli viene a
mancare alla parola data e al dovere del /uon esempio.
&al canto loro le mogli tengano a mente la raccomanda.ione di Cristo:
)Osservate e -ate tutto ci1 c3e 9di /ene: essi vi dicono: ma non agite secondo
le opere loro* (Mt 2<, <+.
)!on commettere adulterio*. #a proi/i.ione, si , detto, riguarda tanto
l'uomo, 0uanto la donna. Ora /isogna aggiungere l'opinione di certuni c3e,
pur dicendo si convinti c3e l'adulterio costituisca un 9grave: peccato, non
credono c3e lo sia anc3e la -ornica.ione. Ma li con-uta apertamente san
'aolo: )&io giudic3er5 i -ornicatori e gli adulteri* (/ 6<, A+. )!on sapete
c3e gli ingiusti non possiederanno il regno di &io4 "ttenti a non illudervi: n>
-ornicatori, n> adulteri... saranno eredi del regno di &io* (6 Cor 7, B+. &ato
c3e nessuno viene escluso dal regno dei cieli, tranne c3e a causa di gravi
viola.ioni della legge divina, evidentemente anc3e la -ornica.ione , da
considerarsi tale.
Magari per1 tu vuoi dire c3e di gravit5 non pu1 parlarsi, come nel caso
dell'adulterio, poic3> -ornicando non si svilisce 9necessariamente: il corpo di
una donna coniugata. "llora ti rispondo c3e l'oltraggio riguarda, 0ui, un
corpo ancora pi8 no/ile: il corpo 9mistico: di Cristo, del 0uale -ai parte tu e il
tuo prossimo, o i vostri stessi corpi c3e -urono consacrati dal /attesimo. )!on
sapete c3e i vostri corpi sono mem/ra di Cristo4 - ci domanda l'apostolo
'aolo@ e prosegue: ) io potrei prendere le mem/ra di Cristo per -arne
mem/ra d'una meretrice4 !on sia maiE* (I Cor 7, 6?+. =uindi s/aglia c3i dice
c3e la -ornica.ione non , peccato mortale.
!e concludiamo 9an.i: c3e il sesto comandamento intende proi/ire non
solo l'adulterio 9e la -ornica.ione:, ma 0ualun0ue dissolute..a carnale, -uori
dell'unione matrimoniale.
"ltro errore , 0uello di 0uanti a--ermano c3e i rapporti coniugali non siano
mai esenti da colpa. &iversamente 'aolo non dire//e: )Il matrimonio sia da
tutti tenuto in onore* (/ 6<, A+. #'unione tra gli sposi dun0ue non soltanto
non costituisce in se stessa alcuna viola.ione morale, ma , altresD meritoria
ogni volta c3e gli sposi si trovino in stato di gra.ia. Talvolta le loro
dimostra.ioni d'a--etto potranno comportare delle venialit5, e 0ualc3e altra
volta raggiungere la colpa grave (6BB+.
$e il reciproco e--ondersi nell'amore si accompagna all'intento di
procreare, i coniugi agiscono virtuosamente, ed , atto di giusti.ia rendere il
de/ito coniugale@ allorc3>, invece, pur non eccedendo i limiti propri del
matrimonio, si a//ia di mira unicamente la soddis-a.ione della sensualit5,
avremo anc3e un peccato veniale. $uperati invece i suddetti limiti (magari sul
piano della semplice -antasia+, la colpa , grave.
F /ene inoltre conoscere i vari motivi in /ase ai 0uali sono vietati
l'adulterio e la -ornica.ione.
6. #a vita spirituale ne riceve una -erita pro-onda. )#'adultero - in-atti - ,
corto di senno: solo c3i vuole rovinarsi agisce come lui* ('rv 7, <2+.
#'espressione della Volgata propter cordis inopiam sottolinea /ene
l'inaridimento della sensi/ilit5 di spirito, nell'uomo carnale.

2. Mette a risc3io la stessa vita -isica, poic3> stando alla legisla.ione
mosaica, gli adulteri erano passi/ili della pena capitale (c-. #v 2H,6H-62@ c-.
&t 22, 22+. anc3e se attualmente un tale risc3io non esiste, la cosa si risolve
sempre a danno del colpevole: se in-atti il massimo castigo veniva accettato
con rassegna.ione, otteneva al reo il perdono della colpa@ invece, restando
0ui impunita, essa dovr5 essere espiata nella vita ultraterrena.
<. =uesto genere di peccati, conduce allo sperpero delle proprie sostan.e:
l'esempio pi8 convincente l'a//iamo nel -igliol prodigo, il 0uale )scialac0u1
tutto il suo patrimonio con una vita dissoluta* (#c 6?, 66-6<+. "nc3e il
!iracide avverte: )!on a//andonarti nelle mani di una cortigiana, se non
vuoi rovinare te stesso e le tue -ortune* ($ir B, 7+.

A. Gmilia i -igli nati da una illecita unione. )I -igli degli adulteri non
giungeranno a maturit5 e sparir5 il seme di un letto illegittimo@ eppoi, anc3e
se vivessero a lungo, non godranno di nessuna stima, e la loro vecc3iaia sar5
sen.a onore* ($ap <, 67-6;+. "nc3e tra le -ila del clero 0uesti s-ortunati non
troveranno posto, -inc3> sia possi/ile reclutare c3ierici privi di demerito
(2HH+.
?. #a persona coinvolta nell'adulterio, e specialmente la donna, ne esce
degradata. )#a donna adultera sar5 considerata come un ri-iuto c3e si
calpesta per la strada* ($ir B, 6H+, mentre di un uomo c3e sia incorso nel
medesimo -allo leggiamo nella $crittura: )9#'adultero: non raccoglier5 c3e
/attiture e in-amia@ la sua vergogna non sar5 dimenticata* ('rv 7, <<+. san
Gregorio 9Magno: pone in-ine in rilievo come, pur costituendo un crimine
minore rispetto ai peccati in cui prevale la perversione dell'intelligen.a,
tuttavia i peccati della carne rivestono un aspetto di particolare ignominia@ e
la ragione , semplice: essi avviliscono l'uomo al livello della /estia. #'uomo
cio,, non avendo compreso a 0uale onore &io l'a//ia innal.ato, si , a//rutito,
simile nel modo di vivere agli animali in-eriori (c-. $al AC, 26+.
;. )!on ru/are* (sodo 2H, 6?+
Con la sua legge, &io proi/isce ripetutamente il danneggiamento del
prossimo: nella persona ()non uccidere*+, nel congiunto cui , legato da un
sacro vincolo ()non commettere adulterio*+ e, come stiamo vedendo, nei /eni
esteriori ()non ru/are*+.
Il divieto si estende a 0ualun0ue sottra.ione inde/ita, sotto 0ualsiasi -orma.
I. Costante del -urto , c3e lo si e--ettua 9generalmente: di nascosto@
nessuno si lascere//e vuotare la casa, se potesse indovinare in 0uale
momento il ladro passer5 all'a.ione (c-. Mt 2A, A<+. Gn modo d'agire
esecra/ile, il suo, c3e lo accomuna al tradimento@ e 90uando egli viene
scoperto: sar5 additato al pu//lico dispre..o (c-. $ir ?, 6;+.
2. C', per1 c3i ru/a con aperta violen.a (2H6+, e ovviamente accresce la
gravit5 del -atto. 'rincipi e re sono 9spesso: classi-ica/ili entro 0uesta
categoria, e il pro-eta $o-onia adopera parole s-er.anti: )#e autorit5 9di
Gerusalemme: sono in me..o a lei come leoni ruggenti@ i suoi giudici son
come lupi della sera, c3e non lascian niente per il mattino* ($o- <, <+.
ssi agiscono contro i disegni del $ignore, c3e vuol trovare rettitudine
negli uomini investiti di pu//lica autorit5, onde poter ripetere: ) in mio
nome c3e regnano i re e i magistrati applicano il diritto* ('rv C, 6?+.
"nc3e costoro s'impadroniscono dei /eni altrui, o nascostamente o col
sopruso, -acendo concorren.a ai ladri e correndo dietro ai donativi (c-. Is I,
2<+@ oppure raggiungono i propri intenti emanando leggi 9ini0ue: e+ e
sta/ilendo tasse gi5 destinate in parten.a ad alimentare il reddito personale.
Tanto c3e "gostino si c3iede c3e altro siano i regni, se non latrocini su vasta
scala. &i sicuro lo sono, perlomeno, le ini0ue pu//lic3e amministra.ioni.
<. $i ru/a col trattenere il salario dovuto all'operaio. 'erci1 il #evitico
raccomanda c3e la paga giornaliera del /racciante non rimanga a lungo tra le
mani dell'amministratore (c-. #v 6B, 6<+.
F sottinteso, una volta di pi8, l'o//ligo di dare a ciascuno il suo, si tratti
9del servo o: del padrone, del c3ierico o del suo prelato. l'invito alla
giusti.ia c3e san 'aolo rivolge a tutti: )Rendete a ognuno 0uanto gli ,
dovuto: a c3i l'imposta, l'imposta@ a c3i la ga/ella, la ga/ella@ a c3i la
riveren.a, la riveren.a@ a c3i l'onore, l'onore* (Rm 6<, ;+. $iamo tenuti in-atti
a versare il nostro contri/uto a 0uanti amministrano il /ene comune (2H2+.
A. " riprova.ione delle 9-re0uenti: -rodi commerciali, dice il $ignore:
)!ella tua sacca non nascondere due pesi, uno esatto e l'altro pi8 grande. !on
avere in casa due misure, 0uella giusta e 0uella c3e 3ai manipolato* (2H<+@
)!on commettere ingiusti.ie... nelle misure di lung3e..a, di peso e di
capacit5. Gsate /ilance giuste, -ate pesi giusti, siano esatti l'e&a e l'#in* (2HA+@
o ancora, tra i Proverbi: )&oppio peso , in a/ominio presso &io@ /ilancia
-alsa non , cosa /uona* ('rv 2H, 2<+.
Gn discorso del genere vale ovviamente per 0uegli osti c3e mescolano
l'ac0ua al vino. viene condannato anc3e l'interesse eccessivo ric3iesto nelle
usure. #'usuraio 9assieme agli altri operatori di -rode: risc3ia d'essere escluso
dal regno dei cieli (c-. $al 6A, 6+. #'avvertimento riguarda /anc3ieri e
cam/iavalute, c3e com/inano im/rogli d'ogni sorta, e i venditori di panni e
l'intera classe dei nego.ianti...
'revedo un'o/ie.ione: )Ma perc3> non dovrei esser li/ero di dare 9a
interesse: il denaro c3e mi , stato c3iesto in prestito, come -accio 0uando
consegno a nolo un cavallo oppure in a--itto una casa4*.
Ti rispondo c3e, se in tale genere di a--ari c', peccato, esso deriva dal
volersi -ar pagare due volte una stessa e identica cosa. !ei /eni immo/ili
in-atti, o comun0ue aliena/ili, vanno distinti il /ene preso in se stesso, dal
suo uso. 'osso perci1 -ar pagare una 0uota d'a--itto a c3i si serve della mia
a/ita.ione, restandone io proprietario. altrettanto dicasi in casi consimili.
Ove per1 esistano /eni c3e si risolvono nell'uso dei medesimi - cio, come
me..o per e--ettuare gli scam/i -, non ce ne possiamo servire per ricavarne
un usu-rutto (2H?+. Mentre in-atti usiamo il -rumento impiegandolo 9per la
semina o l'alimenta.ione:, il denaro esaurisce il suo ruolo nel mediare lo
scam/io di altri /eni. CosD se vendi il tuo denaro, vendi 9la medesima cosa, di
cui 3ai gi5 ricevuto l'e0uivalente: due volte.
?. !ello stesso peccato 9di appropria.ione inde/ita: cadono 0uanti si
comprano 0ualc3e carica onori-ica, temporale o 9peggio: di natura spirituale.
&el primo caso leggiamo nella $crittura: )Ingoi1 ricc3e..a e la vomiter5,
gliela ricaccer5 dal ventre Iddio* (G/ 2H, 6?+. I tiranni e tutta la genDa di
signorotti c3e servendosi della violen.a si sono posti a capo di un regno, di
una provincia o di un -eudo, sono dei ladri e in 0uanto tali 3anno l'o//ligo di
restituire il maltolto.
" c3i si , procacciato /ene-i.i ecclesiastici a suon di 0uattrini, Ges8 3a
detto: )C3i non entra nell'ovile per la porta ma vi sale da un'altra parte, ,
ladro e /rigante* (Gv 6H, 6+. $imoniaci, dun0ue, uguale a ladri.
)!on ru/are*. Molte le ragioni c3e ci devono indurre a evitare 0ualun0ue
tipo di viola.ione del settimo comandamento.
$pesso , un autentico crimine, paragona/ile all'omicidio. &ic3iara %en
$irac (2H7+: )Gccide il prossimo c3i gli sottrae il ci/o, e sparge sangue c3i
priva l'operaio della sua mercede* ($ir <A, 2?+@ e 0ualc3e versetto pi8 avanti:
)Gn assassino e uno c3e campa de-raudando l'operaio sono -ratelli 9degni
l'uno dell'altro:* ($ir <A, 2;+.
Il -urto poi comporta non poc3i risc3i. Iorse nessun altro peccato , cosD
pericoloso. 'erc3> una colpa venga perdonata si ric3iede il pentimento e una
corrispondente soddis-a.ione. !ella maggior parte dei casi, il pentimento
sopraggiunge presto: prendi, c3e so, un delitto compiuto per impulso dell'ira@
oppure la -ornica.ione, al placarsi della concupiscen.a, e via dicendo.
Ora, anc3e ammesso c3e il ladro si penta, non , detto c3e egli sia
egualmente pronto a rendere la re-urtiva@ e in pi8 si aggiunga il dovere di
risarcire gli eventuali danni causati al legittimo proprietario, oltre alla
peniten.a c3e gli verr5 imposta per il peccato stesso... 'er 0uesto esclamava
un pro-eta: )Guai a colui c3e accumula ro/a non suaE =uando la smetter5 di
a--ondare nella melma4* ("/ 2, 7+. &al -ango denso di un pantano , di--icile
tirarsi -uori.
Il -rutto dei latrocini si rivela sterile. !on giova certo allo spirito: )!on
tornano utili i tesori di mal ac0uisto* ('rv 6H, 2+. #e ricc3e..e in-atti
producono un guadagno spirituale solo nella misura in cui vengono date in
elemosina o per o--rire sacri-ici di culto (c-. 'rv 6<, C+@ ma di ci1 c3e si
possiede ingiustamente sta scritto: )Io, il $ignore, amo il 9rispetto del: diritto,
e odio la rapina c3e vorre//e alimentare gli olocausti* (Is 76, C+. "naloga
riprova.ione la trovi in una pagina del !iracide: )C3i o--re un sacri-icio
pagandolo col denaro dei poveri, somiglia a c3i sgo..a il -iglio sotto gli occ3i
di suo padre* ($ir <A, 2A+.
!> ci si pu1 illudere c3e giovino a lungo: )Guai a c3i compie illecite
rapine nella speran.a di mettere in alto il suo riparo e s-uggire ai colpi della
sventuraE... Certo, grideranno 9contro di lui: le pietre dei muri, e -aranno loro
eco le travi dei /astioni* (2H;+.
)C3i accresce le sue ricc3e..e con usura e interessi, le accumula 9non per
s> ma: per c3i sente piet5 verso i poveri* ('rv 2C, C+. In altri termini@ )#a
ricc3e..a del peccatore passa nelle mani del giusto* ('rv 6<, 22+.
In-ine, il -urto cagiona un danno ai /eni gi5 posseduti 9magari
onestamente:: li manda in rovina, un po' come il -uoco c3e cade sopra la
paglia. )Il -uoco divorer5 la tenda dell'uomo venale* (G/ 6?, <A+.
tieni presente c3e un ladro non danneggia solo la propria anima, ma
l'esisten.a dei suoi -igli, o//ligati spesso a rimetterci di tasca 9nell'indenni..o
delle vittime:.
C. )!on dir -alsa testimonian.a contro il tuo prossimo* (sodo 6H, 67+
&opo il divieto di nuocere al prossimo mediante a.ioni ingiuste, il $ignore
ci comanda di non -argli del male nemmeno con le parole, deponendo il -also
contro di lui, sia di -ronte a un giudice, sia nei rapporti a/ituali.
!el corso di un processo, possono violare il precetto tre categorie di
persone.
Innan.itutto, colui c3e accusa -alsamente un altro. )!on andar seminando
la di--ama.ione tra il tuo popolo - si legge nel #evitico - e non portare accuse
in-ondate contro il prossimo, per attentare alla sua vita* (#v 6B, 67+. rra
anc3e c3i 3a l'o//ligo di parlare, e non lo -a: manca al dovere della
corre.ione -raterna (2HC+.
Il -also testimone non rimarr5 impunito (c-. 'rv 6B, ?+. possono aver
connessione con 9la non-osservan.a del:l'ottavo comandamento tutti gli altri
precetti -in 0ui esaminati: si de-orma la verit5, spesso, per coprire un
omicidio, un -urto e via dicendo.
#a pena cui essi 9anticamente: andavano incontro , descritta nel
Deuteronomio: )I giudici -aranno una diligente inc3iesta, e se troveranno c3e
0uel testimone mentisce e 3a deposto il -also contro un suo -ratello, trattate
lui come aveva pensato di -are al -ratello... Il tuo occ3io non si muova a
compassione: gli -arai pagare vita per vita, occ3io per occ3io, dente per
dente, mano per mano e piede per piede* (&t 6B, 6C.6B@ 26+.
d , giusto il principio, dal momento c3e )una ma..a, una spada, un'acuta
saetta , il delatore del prossimo con le sue -alse accuse* ('rv 2?, 6C+.
Incorre nella medesima riprova.ione la persona del giudice c3e si pone al
servi.io dell'ini0uit5. )!on commettere ingiusti.ia nel giudicare@ non
guardare se uno , povero e non aver pre-eren.e per c3i , grande, ma giudica
con impar.ialit5 il tuo prossimo* (#v 6B. 6?+.
!el parlare 0uotidiano, -acilmente vanno contro l'ottavo comandamento le
seguenti persone.
I maldicenti. C3i sparla del prossimo non , gradito a &io (c-. Rm I, <H+,
an.i gli d5 disgusto poic3> nulla l'uomo 3a di pi8 caro, c3e la propria 9/uona:
-ama. Il /uon nome , meglio di un unguento pre.ioso o di grandi ricc3e..e
(c-. =o ;, 2@ c-. 'rv 22, 6+, e i detrattori cercano di toglierceli. )$e il serpente
morde prima d'essere incantato, non c', nulla da -are per l'incantatore* (=o
6H, 66+. !on provvedendo a riparare dopo aver leso in maniera grave l'altrui
-ama, costoro non si salvano.
'oi viene c3i d5 -acile credito al maldicente. Raccomanda la $crittura: )Ia
siepe di spine alle tue orecc3ie, non ascoltare una lingua -acile a dir male
degli altri@ e alla tua /occa metti un c3iavistello* ($ir 2C, 2C+. #'uomo
9assennato: non deve ascoltare volentieri 0uesti tali: deve an.i mostrarsi
accigliato, severo. 'u1 darsi c3e si ottenga 0uanto, -iguratamente, dicono i
Proverbi: come il vento di tramontana dissipa la pioggia, cosD un ascoltatore
dallo sguardo carico di rimprovero pu1 costituire un -reno per la lingua del
maldicente (c-. 'rv 2?, 2<+.
$eguono le persone pettegole, pronte a riportare tutto ci1 c3e 3an raccolto
in giro. ppure )vi sono sei cose c3e il $ignore detesta, an.i sette c3e il suo
spirito a/omina@ 9e 0uest'ultima , rappresentata da: c3i semina discordie tra i
-ratelli* ('rv 7, 67+. )Maledetto il delatore... c3e manda in rovina 0uanti
vivono in pace... Gn colpo di s-er.a produce una piaga ma un colpo di lingua
guasta pi8 a -ondo* ($ir 2C, 6?+.
&ei cortigiani 9nel senso peggiorativo:, ossia degli adulatori un salmo
ri-erisce la mentalit5: )Il peccatore vien lodato per i suoi progetti 9in-ami:, e
l'ini0uo , applaudito* ($al 6H, <+. )%ada, popolo mio, c3e c3i ti c3iama
'/eato' ti sta illudendo* (Is <, 62+. 'erci1 il savio si augura di essere
rimproverato, nei suoi errori, con misericordia@ pre-erisce essere sgridato
piuttosto c3e lasciarsi ungere il capo con l'olio pro-umato dei malvagi (c-. $al
6AH, ?+.
#a mormora.ione, per concludere, cosD -re0uente nei sudditi. #a $apien.a
ci esorta: )Guardatevi dalle vane mormora.ioni e trattenete la lingua dalla
critica -acile* ($ap I, 66+, tanto pi8 c3e 9alle volte: )un superiore si lascia
piegare dalla pa.ien.a, e una parola moderata pu1 vincere la dure..a* ('rv
2?, 6?+.
)!on dir -alsa testimonian.a contro il tuo prossimo*, in sintesi, proi/isce
ogni sorta di de-orma.ione della verit5. )Guardati dalle men.ogne, perc3>
l'avve..arsi a 0uesto errore non , a--atto un /ene* ($ir ;, 6A+. ci1 per
0uattro motivi.
I. Il mentire ci rassomiglia al diavolo. Come un uomo lo si riconosce dal
suo modo di parlare, dalla particolare caden.a, tipica di una regione o di un
paese (c-. Mt 27, ;<+, vi sono uomini c3e potremmo c3iamare dia/olici, -igli
del demonio, per l'enormit5 o la sottiglie..a dei loro raggiri. Il diavolo ,
men.ognero, padre dell'inganno, egli c3e per primo os1 alterare la verit5:
)!o, voi non morrete@ 9an.i: diventereste come &io, ac0uistando la
conoscen.a del /ene e del male* (Gn <, A+.
C3i invece , veritiero si comporta da -iglio di &io, verit5 per essen.a.
2. $i guastano i rapporti sociali. $ar5 impossi/ile una paci-ica conviven.a
0ualora venga a mancare la -iducia reciproca. #'apostolo 'aolo perci1 -a
appello alla sincerit5: )Ognuno parli col prossimo sen.a doppie..a, giacc3>
siamo tutti mem/ra 9del corpo mistico di Cristo:* (- A, 2?+.
<. !e va di me..o oltre tutto la propria -ama. &i-atti non si concede
-acilmente credito a un uomo c3e racconta -rottole come se niente -osse. !on
gli credi neppure 0uando dice la verit5. )&a ci1 c3e , sporco si pu1 ricavare
0ualcosa di pulito4 come ottenere, da un /ugiardo, la verit54* ($ir <A, A+.
A. #'anima ne su/isce detrimento. Il /ugiardo, ossia una /occa
men.ognera, )uccide l'anima* ($ap I, 66+. Tu 9$ignore: detesti 9e ti proponi
di annientare: c3i trama insidie ai danni del prossimo (c-. $al ?, ;+. !on di
rado, 0uindi, la men.ogna , peccato mortale.
$i impone una valuta.ione morale dei diversi tipi di /ugie: ve ne sono di
assai gravi, ma anc3e di leggere.
colpa mortale sostenere l'errore circa le verit5 di -ede. &evono
guardarsene 9in particolare: i teologi, specie se in vista, e i predicatori. la
pi8 grave, tra le altera.ioni della verit5, denunciata -in dal tempo
dell'apostolo 'ietro, c3e scrive: )Come ci -urono in me..o al popolo
9israelitico: dei -alsi pro-eti, ci saranno pure in me..o a voi 9cristiani: dei
-alsi dottori, c3e introdurranno con astu.ia delle sette rovinose* (2 't 2, 6+.
C', c3i sostiene il -also, per desiderio di apparire sapiente 9sempre in
materia di -ede:. $e costoro arrivassero a /urlarsi dei credenti e a mettere in
ridicolo la loro osservan.a (c-. Is ?;, A+, potre//ero peccare anc3e
mortalmente, assieme a c3i danneggia in modo grave il prossimo, con le sue
men.ogne.
"ltri, invece, se non dicono il vero, lo -anno sen.a danneggiare gli altri: ad
esempio, per un senso di male intesa umilt5, nel con-essarsi. #i disapprova
sant'"gostino: )Come /isogna ammettere 0uello c3e uno 3a compiuto, cosD
non /isogna inventare ci1 c3e non si , -atto*. Gna /ugia non -a mai piacere a
&io, c3e non 3a /isogno delle nostre -avole (c-. G/ 6<, ;+. gli sa /ene in-atti
c3e )c', il perverso c3e si umilia a /ella posta, mentre 3a l'animo pieno di
inten.ioni malvage* ($ir 6B, 2<+. c', anc3e il giusto c3e eccede nell'avvilire
se stesso.
$i dicono pure le /ugie nel timore d'essere umiliati, come accade a c3i
inavvertitamente a//ia a--ermato 0ualcosa di erroneo e, resosene conto, si
vergogna di retti-icare. Tu per1 )non arrossire nell'ammettere c3e 3ai
s/agliato* ($ir A, <H+.
!on manca c3i ricorre al raggiro onde ottenere ci1 c3e vuole, oppure per
evitarsi un castigo. $i ri-ugiano nella men.ogna, )si sono trincerati nella
-rode*, secondo una espressione di Isaia (Is 2C, 6?+. --icace una senten.a dei
'rover/i: )C3i cerca di costruire sopra la men.ogna, si pasce di vento* ('rv
6H, A+.
=ualcuno giura il -also nel tentativo di rendersi utile verso 0ualc3e amico,
per scamparlo da morte o da altra incresciosa situa.ione. %isogna anc3e 0ui
andar molto cauti: )!on aver riguardo di 0ualsiasi persona con tuo danno,
9ma: neppure devi mentire a spese dell'anima tua* ($ir A,27+.
C', c3i racconta /ugie solo per gioco@ per1 /isogna starci ugualmente
attenti, c3> l'a/itudine non conduca pian piano a viola.ioni gravi del
comandamento. In-atti )il -ascino della -rivole..a oscura il /ene, e
nell'impeto della passione rester5 travolto l'animo semplice* ($ap A, 62+.
B. )'on desiderare la casa del tuo prossimo... n, il suo servo n, la sua serva,
n, il suo bue o il suo asino, n, alcun-altra cosa c#e appartenga al tuo
prossimo* ()sodo 2H, 6;+
#a di--eren.a -ondamentale tra legge divina e legge umana , 0uesta: c3e
mentre la seconda decide su parole e -atti esteriori, la prima giudica per-ino i
moti dell'animo. Il legislatore umano potr5 valutare sempre e soltanto
l'aspetto esterno d'una vicenda, invece &io vede ogni cosa di -uori e di
dentro. !on s/aglia &avide nel c3iamarlo: )&io del mio cuore* ($al ;2, 27+.
#'uomo si -erma alle apparen.e, ma &io scruta in -ondo all'animo (c-. 6 $am
67, ;+.
Vedremo adesso perci1 un comandamento c3e riguarda i pensieri, gli
a--etti e i desideri del cuore umano. "gli occ3i di &io, ac0uista valore morale
anc3e una semplice inten.ione. =uindi egli ci proi/isce non solo di sottrarre
al prossimo la ro/a c3e gli appartiene, ma anc3e di considerarla nostra
/ramandola ardentemente. i motivi 9c3e ispirano un tale precetto: sono
tanti.
6. #a concupiscen.a , insa.ia/ile. Gna sorta di appetito sen.a -ine. #'uomo
saggio per1 deve pre-iggersi un limite in tutto, essendo inoltre un'assurdit5
avviarsi per una strada c3e non 3a termine. )C3i ama il danaro, mai di danaro
, sa.io* (=o ?, B+, e avuta una casa se ne sogner5 una seconda, ci si vorr5
impadronire con ogni me..o di un terreno da aggiungere agli altri
possedimenti, divenendo da soli i proprietari di un me..o paese (c-. Is ?, C+.
#'unica spiega.ione c3e dia un perc3> a tanta insa.ia/ilit5 sta nel -atto c3e
l'animo umano , stato adeguato a ricevere &io. )Ci 3ai -atti per te, $ignore -
esclama sant'"gostino -, e il nostro cuore sar5 irre0uieto -in 0uando non si
a//andoner5 in te*. Tutto ci1 c3e non , &io, non pu1 essere su--iciente a
colmare 0uesto vuoto interiore. )$oltanto lui sa.ia di /eni ogni tuo anelito*
($al 6H2, ?+.
2. =uesta /rama continua, ci priva della 0uiete, di cui a//iamo tanto
/isogno. C3i gi5 possiede 0ualcosa, nutre in s> la cupidigia di ac0uistare
dell'altro, e sta continuamente all'erta per custodire i suoi /eni. )#a sa.iet5
del ricco non lo lascia dormire* (=o ?, 66+, poic3> il suo cuore veglia accanto
ad essi (c-. Mt 7, 26+. !on per nulla, Cristo 3a paragonato le ricc3e..e alle
spine 9delle preoccupa.ioni: di cui 3a scritto l'evangelista (c-. #c C, 6A+, come
osserva san Gregorio.
<. #a cupidigia svilisce le ricc3e..e, dal momento c3e l'avaro, nel timore
di perderle non le utili..a: n> per s>, n> 9tanto meno: a -avore del prossimo.
Tutto consiste nel tenerle sottoc3iave. " c3e altro in-atti gli servono i tesori4
(c-. $ir 6A, <+.
A. Rende di--icile l'eserci.io dell'e0uit5 e della giusti.ia (2HB+. #a
raccomanda.ione c3e possiamo leggere nell'sodo vale sempre e per
c3iun0ue: )!on accettare regali@ poic3> il regalo acceca anc3e coloro c3e
3anno la vista c3iara e perverte le parole dei giusti* (s 2<, C+. In-atti c3i ,
condi.ionato dai doni c3e riceve, non rester5 impar.iale (c-. $ir <6, ?+.
?. $o--oca la carit5 verso i /isogni altrui. $ant'"gostino 3a sottolineato il
rapporto c3e esiste tra amore del prossimo e amor del denaro: pi8 , -orte
0uest'ultimo, pi8 si attenua il precedente@ e viceversa. )!on cam/iate un
amico per un po' di denaro, e un -ratello 9nemmeno: per l'oro di O-ir* (26H+.
"ltrettanto vale a proposito della carit5 verso &io: come non si pu1 servire
nel medesimo tempo a due padroni, cosD neppure e al $ignore e alle ricc3e..e
(c-. Mt 7, 2A+.
7. In conclusione 9l'avidit5: , -onte di svariati errori, radice di tutti i mali,
-ino a condurre al -urto, all'omicidio e a crimini anc3e peggiori (c-. I Tm 7,
6H+. $crive san 'aolo: )Contentiamoci di poco@ poic3> 0uelli c3e vogliono
arricc3ire, cadono nella tenta.ione 9di agire sen.a scrupoli:, nel laccio del
diavolo, 9ossia: in molti desideri inutili e nocivi, c3e travolgono gli uomini
nella rovina e nella perdi.ione* (I Tm C-B+.
!ota c3e la cupidigia si con-igura 0uale colpa grave se l'invidiare l'altrui
/enessere non 3a attenuanti di sorta, c3e lo rendere//ero meno grave.
6H. )'on desiderare la donna del tuo prossimo* ()sodo 2H, 6;+
!ella sua prima lettera, san Giovanni 3a scritto c3e )tutto ci1 c3e , nel
mondo , concupiscen.a della carne, licen.iosit5 degli occ3i e super/ia di
vita* (I Gv 2, 67+. #'oggetto dei nostri desideri rientra sempre in 0uesta s-era@
e gi5 due di tali -omiti 9ossia l'insa.ia/ilit5 degli sguardi e il desiderio
smodato di primeggiare: risultano proi/iti dal nono comandamento: )!on
desiderare la casa 9o altre propriet5: del tuo prossimo*. In-atti una residen.a
9sontuosa o, almeno, vasta: viene considerata dagli uomini 0uale espressione
di grande..a, cio, di 0uell'appetito di denaro e di gloria di cui parla il salmo
666 (c-. $al 666, <+. !on si desidera una /ella casa sen.a vag3eggiare insieme
una posi.ione privilegiata.
=uindi, dopo il divieto di porre gli occ3i sugli splendidi pala..i altrui e di
invidiarne gli onori, segue 0uest'altro, c3e intende ra--renare i desideri
carnali. )!on desiderare la donna del tuo prossimo*.
In seguito al peccato originale, nessuno, oltre al Cristo e alla Vergine
Maria, s-ugge ai ric3iami della concupiscen.a. #'acconsentirvi non , mai una
scelta morale indi--erente: come minimo comporta 0ualc3e venialit5 e, se
arriva a dominarci, allora la colpa , grave. )!on regni il peccato nel vostro
corpo destinato alla morte, divenendo sc3iavi delle sue concupiscen.e* (Rm
7, 62+. #'apostolo 'aolo non si -a illusioni, conosce /ene e ammette la
presen.a della sensualit5 nelle proprie mem/ra (266+.
Il peccato si impossessa dell'uomo 0uando la concupiscen.a gli occupa il
cuore, mediante il consenso. "llora diveniamo sc3iavi dei piaceri (c-. Rm 7,
62+. In concreto, )c3iun0ue avr5 guardato una donna, per desiderarla, 3a gi5
commesso adulterio con lei, nel suo cuore* (Mt ?, 2C+, poic3> &io, in una
inten.ione volontaria, vede il germe dell'a.ione.
'oi traduce in parole i pensieri c3e 3a coltivato nell'animo. #a /occa
in-atti )parla per la sovra//ondan.a del cuore* (262+@ di 0ui il ric3iamo di
'aolo: )&alle vostre la//ra non esca alcun cattivo discorso...@ 0ualun0ue
amare..a e animosit5, e arrogan.a, maldicen.a e ogni sorta di mali.ia sia
rimossa da voi* (- A, 2B+.
!on , sen.a responsa/ilit5 morale il comporre can.oni vane, per-ino
secondo antic3i saggi pagani, tanto c3e si giunse a mettere al /ando dalle
citt5 gli autori di poesie erotic3e.
'assa in-ine all'a.ione, asservendo le mem/ra ai propositi della
concupiscen.a, ossia alla sc3iavit8 della carne (c-. Rm 7, 6B+.
'er non cadere in 0uesto genere di peccato /isogner5 impegnarsi
seriamente, trattandosi di un'insidia latente@ ed , sempre un'ardua impresa
spuntarla su un nemico c3e ti si nasconde in casa.
Vi sono tuttavia diversi sistemi per riuscirvi.
I. Iuggire le occasioni c3e puoi avere attorno, le amici.ie pericolose e tutto
ci1 c3e -ortuitamente potre//e -acilitare la resa. =uindi )non -issare una
vergine, per non restare a--ascinato dalla sua avvenen.a... !on guardare a
destra e a sinistra per le vie della citt5 9sempre per la suddetta ragione:,
girellando per le pia..e. &istogli i tuoi occ3i da una donna -ormosa e non
-issare una /elle..a c3e non ti appartiene. Molti si sono traviati per una
donna piacente: il desiderio divampere//e, come un incendio* ($ir B, ?-B+.
)O mai possi/ile - si legge nei Proverbi - mettersi il -uoco in grem/o e non
/ruciarsi le vesti4... Tale , colui c3e vuol godere la donna del prossimo:
c3iun0ue la tocca non rester5 sen.a danno* ('rv 7, 2;-2B+. 'erci1 -u giusto
l'ordine impartito a #ot, di allontanarsi dai dintorni della regione 9maledetta:
(26<+.
2. !on dar adito ai pensieri c3e -orniscono incentivo al risveglio della
concupiscen.a. Ci si riesce morti-icando i sensi. In /ase alla propria
esperien.a, l'apostolo 'aolo poteva scrivere: )Castigo il mio corpo. e lo tratto
come uno sc3iavo* (I Cor B, 2;+.
<. Insistere nella preg3iera, dal momento c3e )se non , il $ignore a
custodire la citt5, -aticano inutilmente 0uelli c3e vogliono custodirla* ($al
627, 6+. )Mo capito c3e non potrei ser/armi casto, se &io non mi d5 gra.ia*
($ap C, 26+. insomma 0uel genere di )demoni* c3e )non si pu1 scacciare
altro c3e con la preg3iera e col digiuno* (Mt 6;, 2H+. $e ti trovassi di -ronte a
due c3e si stanno a--rontando e tu vuoi aiutare uno di loro, mentre dai una
mano a 0uest'ultimo, devi negare al primo 0ualun0ue appoggio. Ora, tra la
carne e lo spirito c', una guerra incessante@ perci1, se vuoi la vittoria dello
spirito, /isogna c3e tu gli dia il soccorso necessario: e lo -ai mediante la
preg3iera. %isogna anc3e -iaccare la ri/ellione dei sensi: e a ci1 provvede il
digiuno, c3e -rena 9gli eccessi del: la carne.
A. Iarsi trovare sempre impegnato in 0ualc3e /uona -accenda, poic3>
)l'o.io , il maestro d'ogni sorta di mali* ($ir <<, 2B+ e, come spiega
)zec#iele, )0uesta -u la colpa di $odoma: super/ia, sovra//ondan.a di ci/o e
lo star sen.a -ar nulla* (. 67, AB+. $an Girolamo raccomanda 9in una lettera
a 'aolino: (26A+: )Ia' sempre 0ualcosa di /uono, a--inc3> il diavolo ti trovi
gi5 occupato*. Tra tutte, la migliore occupa.ione consiste nello studio della
%i//ia@ e prosegue, il santo: )"ma lo studio della $crittura@ non troverai
allora tanto incantevoli le deprava.ioni della carne*.
'ossiamo ormai concludere. "//iamo preso in esame il decalogo, di cui il
$ignore 9rispondendo a un giovane c3e lo aveva interrogato: disse: )$e vuoi
entrare nella vita 9eterna:, osserva i comandamenti* (Mt 6B, 6;+.
"lla radice dei singoli precetti troverai sempre l'amore verso &io e 0uello
verso il prossimo.
"ll'uomo c3e vuole amare &io si impongono tre doveri: non avere altre
deit5 (perci1 sta scritto: )!on adorerai gli d,i stranieri*+. "l vero &io va reso
il dovuto onore, 0uindi )non nominare invano il suo nome*. Trova in lui, di
/uon grado, il tuo ristoro: )Ricordati del giorno di riposo, per santi-icarlo*.
'er mostrare poi al prossimo un amore autentico, l'uomo deve esercitare la
riconoscen.a 9specie nei con-ronti dei principali /ene-attori:: )Onora tuo
padre e tua madre*@ non danneggiarne la persona -isica: )!on uccidere*@ n>
-are oltraggio alle persone c3e a lui sono care: )!on commettere adulterio*@
o portargli via i /eni di -ortuna: )!on ru/are*. !on deve -argli del male con
le parole - 9soprattutto: )non dire -alsa testimonian.a* -, e neppure con
desideri illeciti. 'erci1 )non desiderare n> la ro/a n> la donna del tuo
prossimo*.
COMM!TO "##'"V M"RI"
Ave Maria, piena di grazia
!ella preg3iera dell'"ve si distinguono tre parti: la prima venne
pronun.iata dall'angelo, cio,: )"ve, piena di gra.ia, il $ignore , con te@ tu sei
/enedetta tra le donne* (#c 6, 2C+. #'altra da lisa/etta, madre di Giovanni
%attista, 0uando disse: )%enedetto il -rutto del seno tuo* (#c 6, A2+. #a ter.a
-u aggiunta dalla C3iesa: il vocativo )Maria* (26?+. &i-atti l'angelo non
disse: )"ve, Maria*, /ensD: )"ve, piena di gra.ia*@ ma vedremo come il
nome )Maria*, nei suoi vari signi-icati, si addica al saluto dell'angelo.
In antico era considerato un grande onore il -atto c3e gli angeli si
mostrassero agli occ3i umani, e sommo titolo di lode l'essersi potuti prostrare
dinan.i a 0uei messaggeri di &io. Tant', vero c3e a lode di "/ramo vien detto
c3e egli ospit1 gli angeli nella propria tenda, rendendo loro la de/ita
venera.ione (267+.
Ma del tutto insolito risulta c3e sia stato un angelo a inc3inarsi davanti a
creatura umana, -ino al momento in cui Ga/riele salut1 la /eata Vergine,
devotamente: )"ve* (26;+.
#a ragione per cui mai prima d'allora un angelo si era a//assato di -ronte a
persona umana , 0uesta: c3e egli la sopravan.a per tre motivi: 0uanto a
dignit5, a -amiliarit5 con &io e al pieno splendore della gra.ia divina 9c3e
ri-ulge nelle sostan.e angelic3e:.
#'angelo , in-atti di natura spirituale, come attesta il salmo 6H<: )Tu 3ai
creato i tuoi messaggeri come spirito* ($al 6H<, A+, mentre l'uomo ,
corrutti/ile per natura. &isse in tal senso "/ramo: )Io, c3e sono polvere e
cenere, parler1 al mio $ignore4* (Gn 6C, 2;+. !on era 0uindi opportuno c3e
una creatura spirituale e incorrutti/ile si umiliasse dinan.i ad altra creatura,
caduca, 0ual', l'uomo.
#'angelo , -amiliare con &io@ un suo assistente: )Mille migliaia 9d'angeli:
lo servivano, e miriadi di miriadi stavano in piedi di -ronte a lui* (&n ;, 6H+.
"l contrario, l'uomo , come uno straniero, dopo essersi allontanato dal trono
dell'"ltissimo con la colpa d'origine. Ognuno di noi pu1 ripetere: )cco, me
ne son -uggito lontano* ($al ?A, C+. 'erci1 , assai pi8 naturale c3e sia l'uomo
a mostrarsi de-erente nei con-ronti dell'angelo, intimo -amiliare del celeste
sovrano.
in-ine, gli angeli partecipano largamente del lume divino. 9%ildad lo
$3uQ3ita: si domandava: )O possi/ile -ar un censimento delle sue mili.ie4 e
c', 0ualcuno tra loro c3e non , investito dal divino -ulgore4* (26C+. 'er
0uesta ragione, l'angelo si mani-esta sempre come un essere luminoso@ gli
uomini, invece, anc3e 0uando siano in 0ualc3e modo toccati da 0uel lume di
gra.ia, restano in una sorta di semioscurit5. !on era conveniente c3e l'angelo
prestasse un atto d'osse0uio o riveren.a all'uomo -inc3> non si -osse trovato
nelle umane genera.ioni 0ualcuno c3e lo superasse - per spiritualit5,
-amiliarit5 con &io e nel pieno splendore della gra.ia. CosD -u l'angelo c3e
rese omaggio a Maria, salutandola: )'iena di gra.ia*.
#a /eata Vergine, dun0ue, super1 gli angeli per tre motivi, a cominciare
dalla piene..a di gra.ia c3e, in lei, , superiore c3e non in 0ualun0ue spirito
/eato@ e per sottolineare ci1, Ga/riele le rese omaggio c3iamandola: )'iena
di gra.ia*, 0uasi volesse dire: )Ti osse0uio poic3> mi vinci per
sovra//ondan.a di gra.ia*.
I. #a /eata Vergine , detta )piena di gra.ia* innan.i tutto riguardo alla
propria anima, satura di gra.ia divina. Tale dono viene concesso per due
-inalit5: onde -arci /en operare ed evitare il male. Maria e//e il duplice
ausilio in misura per-etta. lla evit1 il peccato meglio c3e 0ualun0ue altro
santo, seconda soltanto rispetto al Cristo.
siste il peccato, c3e , di due specie. &a 0uello originale Maria venne
mondata -in dal grem/o materno@ e -u esente da 0ualsiasi peccato personale,
anc3e il pi8 lieve. $i legge nel Cantico dei Cantici: )Tu sei tutta /ella, amica
mia, e in te non , possi/ile trovare alcuna macc3iaE* (Ct A, ;+.
sant'"gostino, nel trattato su .a natura e la grazia, aggiunge: )sclusa la
santa Vergine Maria, se la totalit5 dei santi e delle sante -osse stata interrogata
durante la loro vita terrena, se si stimassero immuni da colpa, avre//ero
esclamato concordi: '=uando dicessimo di non avere in noi l'esperien.a del
peccato, inganneremmo noi stessi: non ci sare//e la verit5 nelle nostre
paroleE' (I Gv I, C+. Tutti. ccetto 0uesta santa Vergine c3e, come dico, non
dev'esser neppure nominata in tale 0uestione, per l'onore dovuto a &io.
$appiamo in-atti c3e le venne concessa tanta gra.ia da poter vincere la
minima tenta.ione, 0uanto ne ric3iedeva il suo merito di concepire e dare alla
luce colui c3e di certo non cono//e om/ra di peccato*.
Cristo, d'altronde, super1 la /eata Vergine: egli -u concepito sen.a la colpa
d'origine mentre la Vergine santa, pur nascendo sen.a peccato, ne -u s-iorata
appena, all'atto del concepimento 9nel grem/o di sua madre, "nna: (26B+.
lla esercit1 inoltre tutte le virt8, invece i santi ri-ulsero solo in tal une di
esse: c3i -u particolarmente umile, c3i casto, c3i misericordioso@
singolarmente considerati, essi ci son d'esempio per 0ualc3e virt8 speci-ica
(come san !icola c3e vien citato a modello di misericordia, ecc.+. #a vergine
Maria , esemplare in ogni singola virt8: di-atti trovi in lei esempio d'umilt5,
0uando dice: )ccomi, sono l'ancella del $ignore... gli 3a guardato alla
poc3e..a della sua serva* (#c 6, <C@ AC+. Iu modello di castit5 ()!on 3o 9n>
intendo avere: esperien.e matrimoniali*+ (22H+@ e cosD di seguito, per le
rimanenti virt8. $icc3> la /eata Vergine -u piena di gra.ia sia in ordine al
/ene da compiere, sia 0uanto al male da evitare.
2. &i pi8, ricevette la piene..a della gra.ia anc3e allo scopo di -ar
ridondare l'eccesso 9della medesima:, dall'anima, nel proprio corpo.
F gi5 mira/ile cosa c3e i santi a//iano 0uel tanto di gra.ia su--iciente a
santi-icarli nell'anima@ ma lo spirito della Vergine ne -u cosD ricolmo da
tra/occare nel suo -isico, da cui doveva prender ini.io il concepimento del
Iiglio di &io. &ice al riguardo Ggo da san Vittore: )&ato c3e l'amore dello
$pirito $anto ardeva nell'animo suo in misura singolare, produsse meraviglie
nella sua carne, -acendo germinare da lei l'Gomo-&io*. F un appropriato
commento a 0uanto aveva scritto san #uca: )Il /am/ino c3e da te nascer5
sar5 santo, e verr5 c3iamato '-iglio dell'"ltissimo'* (#c l, <?+.
<. Maria -u piena di gra.ia anc3e in ordine alla compartecipa.ione del
dono a tutti gli uomini. $e , un -atto ammira/ile c3e un santo a//ia
posseduto la gra.ia in misura tale da procurar la salve..a di molti altri, il
possederne in 0uantit5 su--iciente da provvedere alla salve..a spirituale del
mondo intero, 0uesto e0uivarre//e ad aver la gra.ia in grado massimo: ed ,
0uel c3e si veri-ica in Cristo e nella Vergine /eata.
In 0ualun0ue -rangente ti trovassi, tu potrai scamparne gra.ie alla gloriosa
Vergine. 'er sim/oleggiarne la poten.a, pu1 applicarsi a lei ci1 c3e si pu1
leggere nel Cantico. )Innumerevoli cora..e - ossia ripari contro ogni pericolo
- la circondano* (Ct A, A+. puoi averla al tuo -ianco, ad aiutarti nel
compimento di ogni opera virtuosa@ in 0uesto secondo senso , applica/ile
alla santa Vergine un'altra cita.ione /i/lica: )In me si trova ogni speran.a
9necessaria: alla vita e alla virt8* ($ir 2A, 2?+.
&un0ue, Maria , piena di gra.ia, da eccedere per a//ondan.a gli angeli
stessi. 'erci1 , c3iamata convenientemente )Maria*, c3e signi-ica: )Colei
c3e 3a in s> la luce*. #a sua anima, in-atti, per riportare alcune parole del
pro-eta, )risplende nelle tene/re* (Is ?C, 66+: luce c3e si irradia sopra l'intera
umanit5. cco perc3> Maria vien rassomigliata al sole e alla luna.
lla supera gli angeli anc3e 0uanto a -amiliarit5 con &io. Volle metterlo in
risalto l'angelo: )Il $ignore , con te*@ 0uasi dica: )Ti rendo osse0uio giacc3>
tu sei pi8 intima con &io, di 0uanto non lo sia io stesso. Il $ignore in-atti ,
'con te': &io 'adre e il suo Ver/oE* !essun angelo n> alcun' altra creatura
potr5 ripetere altrettanto. )Colui c3e nascer5 da te, sar5 detto 'Iiglio di &io'*
(#c 6, <?+. !el tuo grem/o, il Iiglio unigenito del 'adre. 'erci1, Maria,
)esulta e giu/ila... c3e a/iter5 in te, possente, il $anto d'Israele* (Is 62, 7+.
Il $ignore sta con la /eata Vergine anc3e in altro senso, rispetto al suo stare
assieme agli angeli. 9&iverso il rapporto:: &io, c3e si rende -iglio di Maria,
resta $ignore delle sc3iere angelic3e.
#o $pirito $anto dimora in lei come in un tempio, sicc3> essa riceve
giustamente l'appellativo di )tempio del $ignore, sacrario dello $pirito
$anto*. Maria concepD 9il Cristo: in virt8 dello $pirito $anto, c3e scese su di
lei con la poten.a dell'"ltissimo (c-. #c 6, <?+. Gn'intimit5 col creatore pi8
pro-onda di 0ualun0ue altra, cui possa aspirare una creatura: sono in lei &io
'adre, &io Iiglio e &io $pirito $anto, l'indivisa Trinit5@ per 0uesto si canta
della Vergine: )O no/ile triclinio della Trinit5* (226+@ e l'espressione: )Il
$ignore , con te* , la pi8 no/ile c3e si possa pro-erire. Giustamente l'angelo
s'inc3ina davanti a Maria: , la madre del suo $ignore, e dun0ue $ignora lei
medesima. #e si addice 9anc3e: perci1 il nome )Maria* c3e, in siriaco, viene
interpretato )signora*.
In-ine, la /eata Vergine supera gli angeli nella pure..a, dal momento c3e
-u pura non soltanto in se stessa, ma dispensatrice di pure..a per tanti altri.
Iu purissima sia 0uanto alla minima colpa - giacc3> non contrasse il peccato
d'origine, n> commise alcun peccato, mortale o veniale -, sia 0uanto alla pena
(222+.
" causa del peccato 9d'origine: erano stati comminati tre generi di castigo.
#a donna avre//e concepito d'allora in poi con pregiudi.io della verginit5,
portato avanti nel disagio la gravidan.a, e partorito tra le doglie.
Ma la /eata Vergine -u esente da tutto ci1: concepD sen.a danno della
propria integrit5, tutta consolata port1 in grem/o il Iiglio e tra gaudi
inenarra/ili diede alla luce colui c3e , il $alvatore. #e si possono adattare le
parole d'Isaia: )$i coprir5 di -iori..., -iorir5 simile al narciso@ esulter5 piena di
contente..a e cantando laudi* (Is <?, 2+.
"ltra pena, data all'uomo: avre//e dovuto guadagnarsi il pane col sudore
della -ronte. !e -u esclusa la Vergine /eata, secondo la senten.a
dell'"postolo: )#e vergini si danno pensiero 9unicamente: delle cose c3e
riguardano il $ignore* (6 Cor ;, <A+.
#a ter.a , comune agli uomini e alle donne, il cui corpo deve tornare 9a
risolversi: in polvere. #a /eata Vergine ne -u risparmiata, essendo stata
assunta in cielo, anima e corpo, 0uasi aderendo all'invito: )#,vati, $ignore,
verso la tua dimora: tu, e l'arca tua santa* ($al 6<6, C+.
Insomma, ella -u li/era da ogni genere di maledi.ioni@ )/enedetta tra le
donne *, lei c3e - tolta di me..o la maledi.ione - ci don1 la /enedi.ione 9nel
Cristo: e aprD l'accesso al paradiso. #e si addice cosD il nome di )Maria* nel
signi-icato di )stella del mare*. Come in-atti, gra.ie alla stella 9polare:, i
naviganti si orientano ritrovando la rotta verso il porto, similmente i cristiani
son guidati da Maria alla patria celeste.
/enedetto il &rutto del tuo seno (#c I, A2+
Talvolta il peccatore cerca nei /eni un godimento c3e non gli riesce
d'ottenere, mentre il medesimo viene concesso al giusto. detto nel li/ro dei
Proverbi: )#e sostan.e dell'empio sono ser/ate per l'uomo retto* ('rv 6<,
22+. va, ad esempio, mangi1 del -rutto 9proi/ito: sen.a tuttavia trovarci
0uanto aveva sperato. #a /eata Vergine invece trov1 nel -rutto del proprio
grem/o ci1 c3e va aveva cercato invano.
I. Il diavolo le aveva ingannevolmente promesso c3e 9lei e "damo: si
sare//ero tramutati in d,i, capaci di 'conoscere il /ene e il male': )$arete -
promise 0uel /ugiardo - simili alla deit5* (Gn <, ?+. !aturalmente mentiva,
poic3> , men.ognero, ispiratore d'ogni -alsit5.
#'aver mangiato del -rutto vietato non rese va simile a &io, /ensD
dissimile, giacc3> peccando s'allontan1 dall'unico c3e poteva salvarla. Venne
cacciata dal paradiso.
Il contrario accadde alla /eata Vergine ed a ciascun cristiano: in -or.a della
nostra unione al Cristo (22<+ siamo congiunti e resi simili a &io: ) =uando in
noi sar5 attuale 9lo splendore della vita divina:, saremo simili a lui, e lo
vedremo 0uale egli ,* (I Gv <, 2+.
2. "ncora. #a donna aveva sperato di appagare il proprio desiderio
mangiando di 0uel -rutto c3e le sem/rava cosD appeti/ile. Ma non ne trasse
piacere, perc3> all'istante si ritrov1 spogliata 9di tanti doni: e in preda
all'angoscia. !el -rutto della Vergine 9madre: troviamo invece soavit5 e
salute. #'3a detto la Verit5 incarnata: )C3i mangia la mia carne, partecipa
della vita eterna* (Gv 7, ??+.
<. Il -rutto /ramato da va, in-ine, era /ello all'apparen.a, ma assai pi8
/ello , il -rutto della Vergine Maria, tanto c3e gli angeli /ramano di poterlo
contemplare. &i lui canta il salmista: )Tu splendi per /elle..a tra i -igli
dell'uomo@ so--use di gra.ia sono le tue la//ra* (22A+, ed , un e--etto della
gloria del 'adre.
va, al pari d'ogni altro peccatore, non pot> conseguire ci1 c3e sperava dal
peccato. allora, 0uel c3e desideriamo cerc3iamolo nel Iiglio della Vergine.
F un -rutto /enedetto da &io, c3e lo arricc3D d'ogni gra.ia, tanto da -arla
tra/occare sino a noi appena gli porgiamo il nostro osse0uio. )gli ci 3a
/enedetti in Cristo, dall'alto dei cieli, con ogni genere di /enedi.ioni
spirituali* (- I, <+. /enedetto dagli angeli: )#ode, gloria@ sapien.a,
rendimento di gra.ie, onore, poten.a e -or.a al nostro &io, nei secoli dei
secoliE* ("p ;, 62+. %enedetto dagli uomini, c3e ripetono: )Ogni lingua
riconosca c3e Cristo Ges8 , il $ignore, a gloria di &io 'adre* (Iil 2, 66+, e:
)%enedetto colui c3e viene nel nome del $ignore* (Gv 62,6<@ c-. $al 66;,
27+.
%enedetta di sicuro la Vergine santa, ma ancor pi8 /enedetto il -rutto del
suo grem/o.
RRR
Note


(6+ Vedi commento ai due precetti della carit5 e ai dieci comandamenti pi8 avanti.
(2+ #a collactio era una /reve istru.ione c3e aveva luogo nel tardopomeriggio (un'ora circa prima del
tramonto+ poco avanti la cena -rugale a cui, nei tempi di digiuno, sare//e seguita la recita di
)compieta*. " proposito della collactio super !ymbolum, il manoscritto <6 dell'Oriel College di OP-ord
annota: Moc non scripsit sanctus T3omas, sed ali0uis post eum predicantem collegit. il manoscritto
vaticano n. CHC con-erma c3e i testi da noi presentati )vennero raccolti mentre -ra Tommaso li andava
predicando in volgare*. $uccessivamente -urono tradotti in latino.

(<+ Il computo di 0uesti giorni tra i pi8 singolari dell'anno liturgico veniva come ritmato da un tramonto
all'altro: mercoledD-giovedD, giovedD-venerdD, venerdD-sa/ato. il crepuscolo vespertino del sa/ato
santo pareva presagire l'al/a di risurre.ione.

(A+ )$ic ergo immunis -uit a/ omni maledictione*.

(?+ M"!&O!!T, #e Car,me de $aint T3omas d'"0uin, c-. pp. 6H-6<, Tip. ". Manu.io, Roma 6B2A.
(7+ Gna vasta .ona dell'Italia centromeridionale, /agnata dal Volturno, c3e corrisponde in gran parte al
territorio della provincia di Caserta. F da identi-icarsi con i Campi .aborini o Campi .aboriae citati da
'linio. Tra i suoi centri principali, Caserta e Capua.
(;+ C3e storicamente apparteneva alla Campania.
(C+ Colle.ione novanti0ua, 0esti napoletani dei secoli 1III e 1I, a cura di ". "#T"MGR", pp. 6?6-
6?;, 'errella, !apoli 6BAB.
(B+ #udovico, re di Irancia.
(6H+ .auda in nativitate de sancto 2oanni /aptista, in $tudi e testi n. A, pp. <7-AB, Roma 6BH6.
(66+ $i desta@ si spande.
(62+ "rc3ivio storico, III, pp. <22-2<, !apoli 6B?;.

(6<+ 'i8 d'uno dei nostri lettori conoscer5 l'episodio accaduto a %ologna, allorc3> Tommaso, di gi5
magister in sacra pagina, seguD docilmente a lungo un altro -rate in giro per le compere, c3e lo aveva
scam/iato per un oscuro e s-accendato ospite (c-. GGI###MG$ & Tocco, ita !. 0#omae A3uinatis,
cap. 2?+.
(6A+ Mt 2;, AA.
(6?+ c-. #c 2<, <B-A6.
(67+ M"!&O!!T, .e Careme de !aint 0#omas d-A3uin, p. 66, Tip. ". Manu.io, Roma 6B2A.
(6;+ Vedi, tra l'altro, pp. ??-72@ 27<-2;6.
(6C+ &el tutto in-ondato , il timore c3e possa trattarsi di un'intrusione apocri-a, e la sua autenticit5 ,
consacrata da tempo nel catalogo u--iciale (M"!&O!!T, /ibliograp#ie t#omiste, #e $aulc3oir, Main
6B26@ MICM#IT$CM, 0#omas !e#ri&ten, vol. I, p. 6C;, Gra.. 6B6<@ GR"%M"!!, Die ec#ten
!e#ri&ten des #l. 0#omas von A3uin, < ed., pp. <6B-<26, Munster 6BAB+.
Circa il progressivo sviluppo della piet5 mariana nel secolo di
Tommaso, lo Lungmann sottolinea come )nel 6227, il Capitolo generale dei domenicani a Tr,ves
imponesse la regola seguente: 'ogni volta c3e, secondo la consuetudine, i -ratelli laici recitano il Pater
noster, vi devono aggiungere il saluto a Maria' 9 ... : . CosD, un po' per volta, dopo dieci "ve, -u inserito
un 'adre nostro* (4istoire de la pri(re c#r,tienne, pp. 6HB-66H, IaJard, 'aris 6B;2+. Ma vi , di pi8: un
documento del 66BC, per la diocesi di 'arigi ma certo divulgato presto dovun0ue, prescriveva di
associare l'"ve alle -ormule da sapersi a memoria e da recitarsi lungo la giornata (Pater e Credo+.
(6B+ Iormula.ione compendiosa e autorevole delle -ondamentali verit5 di -ede.
(2H+ c-. !um. t#eol. II-II, 0. I, a. 7.
(26+ $ono le verit5 religiose c3e la ragione pu1 accettare ancor prima c3e la -ede in-usa e la gra.ia
santi-icante le avvalorino mediante l'autorit5 del &io c3e le con-erma nella rivela.ione@ tra esse:
l'esisten.a di &io partendo dalla considera.ione del creato e i motivi di credi/ilit5 come miracoli,
pro-e.ie reali..ate, santit5 ecce.ionale di Ges8, sta/ilit5 della C3iesa nonostante le persecu.ioni.
(22+ c-. Comment. in 2oann., c. ?@ Comment. in Mat#., c. ?. C-. L. &, IO#GMR", !aint 0#omas et la
pr,dication, Senia t3omistica, vol. II. pp. ?C<-B?, Roma 6B2?.
(2<+ Vedi per 0uest'ultimo, &ivus T3omas, pp. AA?-A;B, 'iacen.a 6B<B.
(2A+ I Tm A, 6H.
(2?+ c-. !um. t#eol. III, 0. 2;, a. 2.
(27+ ib. Ma non si pu1 sostenere, come -a il Rosc3ini (mariologo peraltro di tutto rispetto+ c3e si tratti
dell'ultima posi.ione di san Tommaso. Vedi Mariologia vol. I, p. <2C, Milano 6BA6.
(2;+ IV !ent. li/. I, dist. AA, 0. I, a. <, ad <um.

(2C+ 5uodl. VI, a. ;. Ricordiamo incidentalmente c3e lo scritto potre//e risalire al 627B-;H.
2B+ )#a C3iesa romana, se//ene non cele/ri la conce.ione 9immacolata: della /eata Vergine, tollera
tuttavia la consuetudine di alcune C3iese di cele/rare tale -esta* (!um. t#eol. III, 0. 2;, a. 2, ad <um+.
(<H+ +puscula omnia t. II, cap. 2;, pp. 67C-67B, 'arigi 6B2;.
(<6+ 5uodl. VI, a. ;.
(<2+ IV !ent. li/. I, dist. AA, 0. I, a. <.
(<<+ In C#risto et in virgine Maria nulla omnino macula &uit. +pera omnia, t. 6C, pag. 22A, ed. Irett>.
(<A+ I/idem. Corpus suum 6C#ristus7 -posuit in sole-, idest in beata irgine, 3uae nullam #abuit
obscuritatem peccati. &i proposito non a//iamo addotto il testo: )$ic ergo 9Maria: immunis -uit a/
omni maledictione* nel novero degli argomenti in -avore d'un orientamento immacolatista in san
Tommaso. sso si prestere//e in-atti alla critica, legittima, c3e 0ui egli si ri-erisce di certo ai castig3i
connessi col peccato originale. "--ermando invece c3e in irgine Maria nulla omnino macula &uit e c#e
nullam #abuit obscuritatem peccati, l'accento ci sem/ra spostato sen.a possi/ilit5 di e0uivoco
sull'immunit5 dalla macc3ia d'origine e dal conseguente -ornite.
Rimandiamo il lettore c3e volesse prender visione degli originali latini (da noi tradotti in uno stile
divulgativo ma insieme aderente al testo e al pensiero dell'"ngelico+ agli +puscula t#eologica, vol. II
)&e re spirituali*, Marietti, Torino 6B?A.
" tradu.ione compiuta ci si , presentata provviden.ialmente l'opportunit5 di poter consultare il testo
critico, in prepara.ione, degli opuscoli In orationem dominicam e In salutationem angelicam. &i ci1
siamo grati, con il lettore, agli esperti c3e lavorano al completamento della )di.ione #eonina*.

(<?+ Cele/re l'espressione assiomatica di san 'aolo: )C3i si accosta a &io deve credere nella sua
esisten.a, e c3e egli premia 0uelli c3e lo cercano* (/ 66, 7+. stranee al contesto del /rano citato, ma
ugualmente -ondamentali, sono altre verit5 rivelate, 0uali la -ede nella Trinit5 e nella incarna.ione del
Ver/o.

(<7+ Ossia, il complesso delle realt5 di )0uesto mondo ove trascorre la nostra vita -uggevole* ('aolo
VI, Pro&essione di &ede+ - /eni temporali, appetiti e sregolate..e - c3e costituisce un mondo in
-re0uente opposi.ione col retto vivere. &a 0ueste tre radici 3anno origine tutte le in-ra.ioni al codice
divino.

(<;+ c-. $ir <, 2?. )=uesti due nomi 'ssere' e '"more' esprimono ine--a/ilmente la stessa realt5 di
Colui c3e 3a voluto darsi a conoscere a noi e c3e 'a/itando in una luce inaccessi/ile' (6 Tm 7, 67+ , in
s> stesso al di sopra di ogni nome, di tutte le cose e di ogni intelligen.a creata. &io solo pu1 darci la
conoscen.a giusta e piena di s> stesso, rivelandosi come 'adre, Iiglio e $pirito $anto* (dalla
Pro&essione di &ede, di 'aolo VI+.

(<C+ c-. 2 Tm l, 62@ c-. $ir 2, C. #')cclesiastico*, uno dei sapien.iali dell'".T. 3a come autore uno
scri/a di Gerusalemme vissuto intorno all'anno 2HH a.c. e c3iamato %en $irac. $i , pre-erito perci1
indicare la sua opera come )#i/ro del !iracide* o semplicemente $iracide, meno e0uivoco, per la
mentalit5 moderna, del titolo latino, c3e@ italiani..ato, era divenuto il )#i/ro dell'cclesiastico*.
(<B+ Con il termine sancti, preso nella sua acce.ione maggiormente estensiva, san Tommaso intende
prima di tutto gli scrittori divinamente ispirati dell'". T., sino agli evangelisti, al collegio apostolico, a
'aolo e agli altri autori delle )lettere cattolic3e*, sen.a escludere i successivi dottori della C3iesa, i
0uali ri-ulsero per santit5 di vita oltre c3e per ortodossia.

(AH+ $ap 6A, 26. 'er gli orientali il nome de-iniva l'essen.a del portatore, 0uasi parte integrante della
persona. Identit5, dun0ue, tra il nome e la persona divina. !ome, il suo, non imponi/ile ad alcuna
creatura, unico come , unico &io. C-. Is A2, C: )Io sono il $ignore: 0uesto , il mio nome@ non dar1 ad
altri la mia gloria, n> ai simulacri l'onore c3e mi , dovuto*.

(A6+ "ntic3i strumenti portatili, 0uasi sempre di rame o d'ottone, coi 0uali gli astronomi e gli astrologi
seguivano i moti delle stelle. =ui evidentemente sono oggetto di condanna in 0uanto potevano essere
usati per scopi cultuali o magici.

(A2+ &a vero sapiente, Tommaso alterna alle subtiles rationes della teologia speculativa 0ualc3e
esempio elementare (3uodam rudi exemplo+, come nel caso del paragone di cui si serve per rendere
accessi/ile ai -edeli raccolti intorno al pulpito la -amosa 0uanto ardua 3uarta via, sui gradi di
per-e.ione dell'ente.

(A<+ c-. Gn I, 6@ c-. Gv I, <. $ui manic3ei, vedi nota n. ?6.

(AA+ Vescovo eretico, di $irmio@ -u condannato dal concilio di "ntioc3ia (<A?+, ed esiliato.

(A?+ retico del III sec., sostenitore di una dottrina antitrinitaria. I suoi seguaci erano detti anc3e
patripassiani, sostenendo c3e, data la identit5 tra il 'adre e il Ver/o, nella persona di Ges8 avre//e
patito il 'adre.

(A7+ Teologo a-ricano nato alla -ine del secolo III@ sostenitore di Origene, -inD per ridurre il
cristianesimo a un sistema di elementi ra.ionali, svuotandolo di ogni contenuto religioso

(A;+ Gnione ipostatica , 0uella delle due nature, umana e divina, nella persona del Cristo.
(AC+ Il concilio c3e nel <2? venne indetto per di-endere l'ortodossia dagli attacc3i dell'arianesimo - c3e
tra l'altro negava la consostan.ialit5 del Iiglio al 'adre -, mediante un sim/olo conclusivo, o )-ede di
!icea*.
(AB+ Origene (6C? circa - 2?A circa+ , tra i maggiori eruditi e tra i primi e pi8 geniali apologeti del
cristianesimo antico. Tuttavia alcuni punti del suo sistema teologico si sono prestati a sviluppi inesatti,
tra cui ricorderemo una certa su/ordina.ione del .ogos (o Ver/o+ al 'adre, la crea.ione ab aeterno, la
preesisten.a delle anime.

(?H+ Vescovo eretico, di $irmio@ -u condannato dal concilio di "ntioc3ia (<A?+, ed esiliato.

(?6+ $i riallacciavano a Mani, e pro-essavano una visione dualistica del mondo, predicando la
coesisten.a e il con-litto dei due opposti principi, il /ene e il male. Il pi8 cele/re convertito da 0uesta
suggestiva teoria resta sant'"gostino.

(?2+ Iorse il nome di /ione deve essere considerato nome comune (0uindi dovremmo leggere: )un
e/reo, della setta e/ionita*+. Oltre per1 al movimento ereticale, vi erano degli e/ioniti giudeo-cristiani
nei limiti dell'ortodossia.

(?<+ 'er Valentino, -iloso-o gnostico del II secolo, dall'accentuata conce.ione mistico-visionaria della
realt5, lo stesso Cristo sare//e stato uno - e certo il pi8 alto - degli )eoni* (ossia delle emana.ioni
divine, intermedie tra &io e l'uomo+, cui -u riservato il compito di presentare la rivela.ione.

(?A+ Teologo a-ricano nato alla -ine del secolo III@ sostenitore di Origene, -inD per ridurre il
cristianesimo a un sistema di elementi ra.ionali, svuotandolo di ogni contenuto religioso.
(??+ "pollinare il Giovane, vescovo di #aodicea, vissuto al tempo di "gostino neo-convertito. Iu
condannato ripetutamente per la sua errata dottrina sull'incarna.ione.

(?7+ "rc3imandrita di un monastero greco (<AC-A?A circa+, avversario delle tesi nestoriane, cadde
nell'errore opposto, negando l'esisten.a di una vera natura umana nel Cristo.
(?;+ 'atriarca di Costantinopoli, morto intorno al A?6, , -amoso tra l'altro per la controversia sul
termine di t#eot89os (madre di &io+, c3e egli negava alla Vergine Maria.

(?C+ !el concludere il racconto delle visioni dell'"pocalisse (22, C-B+, Giovanni cade in ginocc3io con
l'intento di prostrarsi ai piedi dello spirito celeste c3e gli 3a mostrato la nuova Gerusalemme. Ma
l'angelo gliel'impedisce.

(?B+ )Tutto 0uanto il popolo rispose 9a 'ilato:: 'Il sangue di costui 9ricada: su di noi e sui nostri -igli'*
(Mt 2;, 2?+. "i commentatori c3e -anno notare come neppure 0uarant'anni dopo la splendida capitale
sar5 distrutta e i poc3i scampati alla morte verranno dispersi - 0uasi come indu/ita/ile castigo per
l'indu/ita/ile tentato deicidio -, altri -anno notare c3e la -olla, osannante il )giorno delle palme*, pot>
mutare il proprio atteggiamento nei con-ronti di Ges8 in maniera radicale solo a seguito della in-uocata
campagna denigratoria svolta dai sommi sacerdoti e dagli an.iani. !elle ultime ore in-atti essi 3anno
di--uso tra 0uella gente -anaticamente religiosa la -rase di Ges8 contro il tempio e l'accusa di
/estemmia (Mc 6?, 2B+. )#a -olla, gelosa dell'onore di &io e del suo santuario, ne , pro-ondamente
colpita e reagisce contro il Maestro, reclamando la sua croci-issione* (I. GRICCMIO - G. $T"!O in:
angelo sec. s. Marco, Marietti 6B77, pp. 76C-76B+.
"ssai di recente l'episcopato -rancese 3a precisato, in un testo di orientamento pastorale, c3e ),
errore teologico, storico e giuridico ritenere il popolo e/raico indistintamente colpevole della passione
e morte di Cristo, e de-initivamente spogliato della sua ele.ione*. (c-. Concilio Vaticano II, !", n. A+.

(7H+ Commentando 0uesto passo di Mt 27, ?A san Tommaso ci insegna c3e &io conosce le cose in se
stesse sia prevedendo eventi -uturi, sia sta/ilendoli egli stesso (salva sempre la li/ert5 umana+. $i dice
c3e le pro-e.ie )dicono c3e una cosa dovr5 accadere* nel senso c3e i pro-eti, vedendo l'evento -uturo
sul li/ro della prescien.a divina, 3anno percepito un ri-lesso, un /arlume della prescien.a medesima.
Ges8, per-ettamente conscio dei disegni provviden.iali attraverso cui si reali..a la salve..a dell'uomo,
ne accetta ogni dettaglio, con-ermando cosD l'onniscien.a di &io e la credi/ilit5 dei pro-eti. (c-. Comm.
in Matt#aeum 27, ?A@ c-. !um. t#eol. II-II 0. 6;<, a. I@ i/. 0. 6;A, a.I+.

(76+ c-. $al C;, A. $olo con la rivela.ione del !.T. si , -atta su--iciente luce circa la retri/u.ione
ultraterrena, potendosi ormai discernere nell'oltretom/a (s#eol+ il lim/o, il purgatorio e l'in-erno, di
contro al regno dei cieli (seno di Abramo+.

(72+ #a circoncisione indicava a un tempo separa.ione dagli idolatri, appartenen.a al popolo eletto
discendente da "/ramo, e costituiva il sim/olo pro-etico del /attesimo puri-icatore.
Riconsiderando i pro/lemi connessi con la tradi.ionale dottrina sul lim/o dei /am/ini, alcuni teologi
si orientano oggi verso nuove solu.ioni. Il cristianesimo - religione c3e estende al massimo le
possi/ilit5 di conseguire la salve..a e la -rui.ione della visione /eati-ica -, come -a notare L. G"#OT
non , unicamente )una religione di adulti*. gli pone in rilievo c3e )il /attesimo , principalmente un
atto della comunit5, e il voto del /attesimo 9come, analogamente, 0uello della circoncisione, !dt: ,
sempre comunitario prima d'essere individuale: la C3iesa , sempre la prima a desiderare il /attesimo e
0uesto desiderio concerne tutti gli esseri umani. !el caso dei /am/ini , la comunit5 ecclesiale c3e
supplisce all'assen.a di volont5 personale*. #'estensione della salve..a concessa ai piccoli, morti sen.a
/attesimo, 9o sen.a circoncisione, !dt: si accordere//e meglio con la paterna /ont5 di &io (c-. Civilt5
Cattolica 6B;6, II, pp. <A?-<A7+.

(7<+ 'er san Tommaso 0uel grido vorre//e mettere in risalto le energie latenti, rimaste intatte anc3e
dopo il suppli.io della croce in 0uello straordinario soggetto dell'unione ipostatica.

(7A+ Is 6A, 6<. )Il versetto contiene la somma espressione dell'orgoglio anti divino. per 'monte
dell'assem/lea o dell'adunan.a' Isaia si ri-5 a una conce.ione mitologica -enicia, secondo la 0uale
un'altissima montagna del settentrione era la dimora degli d,i* ('uovissima versione della /ibbia,
Isaia, Roma 6B7C+.

(7?+ Col <, I. )#a vita soprannaturale a cui siete risuscitati , nascosta in &io, perc3> , una
partecipa.ione della vita gloriosa del Cristo, la 0uale , sottratta agli occ3i del mondo. Mentre voi in-atti
siete -igli di &io, il mondo non vede in voi c3e -igli di "damo a--litti, de/oli, perseguitati, ecc. Ma non
sar5 sempre cosD, poic3> 0uando Cristo comparir5 alla -ine dei tempi in tutto lo splendore della sua
gloria, allora anc3e in voi la vita soprannaturale si mani-ester5 pienamente nella gloria non solo
dell'anima, ma ancora del corpo* (M. $"#$, 'uovo 0estamento, vol. II, Torino 6B6A+.

(77+ c-. =o II, B@ c-. $ir 62, 7. Il nome e/raico =o3>let , ormai su/entrato all'uso antico, per indicare
uno dei li/ri sapien.iali pi8 discussi e suggestivi dell'".T. l'cclesiaste.

(7;+ Iorse per la loro colloca.ione nella cavit5 addominale e su una linea mediana c3e idealmente
attraversi il corpo umano, i reni venivano considerati sim/olo dell'intimo da cui procedono desideri e
passioni e in cui si ripercuotono i sentimenti di gioia, odio e triste..a.

(7C+ c-. 'rv 7, <A. )"ndranno alla vita eterna coloro c3e 3anno risposto all'amore e alla misericordia di
&io, e andranno nel -uoco inestingui/ile coloro c3e -ino all'ultimo vi 3anno opposto il loro ri-iuto*
('aolo VI, Pro&essione di &ede+.

(7B+ #e espressioni )collera di La3v,* (2 $am 2A, I+, l')ira c3e deve venire* predicata dal %attista (Mt
<, ;+, il )calice dell'ira* c3e dovr5 spandersi sui peccatori ("p 6A, 6H+, lo sdegno di &io c3e si scatener5
nel giorno del giudi.io universale 3anno ispirato la se0uen.a del Dies irae, allorc3> sar5 operata una
e0ua discrimina.ione retri/utiva tra giusti e peccatori.

(;H+ Concetto in-atti dice idea concepita dalla mente, cosD come ver/o ,, innan.itutto, la parola -
espressa o inespressa - dell'intelligen.a.

(;6+ 2 't I, 26. "lla cita.ione di 'ietro, san Tommaso ne -a seguire una seconda. Il testo masoretico 3a:
)Il $ignore &io e il suo $pirito mi 3anno mandato*, il c3e esprime una verit5 indu/ita/ile e
ampiamente dimostra/ile nel caso di ciascun pro-eta@ ma nel contesto di Isaia (AC, 67+ non essendo
c3iaro se sia ancora La3v, c3e paria oppure il pro-eta o, cosa inverosimile, Ciro 0uale esecutore del
volere di &io, si , pre-erito -ar ricorso a una annota.ione in calce.

(;2+ Mont5no, dopo la sua conversione al cristianesimo, sostenne di esser la voce del 'araclito ($pirito
$anto+ e di aver avuto visioni preannun.ianti il non lontano ritorno di Cristo. 'redicava -antasie
pseudoreligiose accompagnato da due pro-etesse, 'riscilla e Massimilla (e secondo taluni da una certa
=uintilla+.

(;<+ 6 't A, C. $opraggiungendo come un valido intercessore c3e, interpostosi -iguratamente tra le
nostre colpe e &io, lo induce al perdono.

(;A+ . <7, 27. Il cuore c3e s'indurisce, nella letteratura e/raica, denota la volont5 ri/elle dell'uomo@
perci1 con la meta-ora del cuore di pietra c3e torna a essere sensi/ile e vi/rante si vuole esprimere, ed ,
il caso della cita.ione di .ec3iele, il ritorno a &io, la conversione.

(;?+ c-. 6 Cor <, 6;. ) ssa - secondo la meditata -ormula di 'aolo VI - ', santa pur comprendendo nel
suo seno dei peccatori, giacc3> essa non possiede altra vita se non 0uella della gra.ia: appunto vivendo
della sua vita i suoi mem/ri si santi-icano, come, sottraendosi alla sua vita, cadono nei peccati e nei
disordini c3e impediscono l'irradia.ione della sua santit5. 'erci1 la C3iesa so--re e -a peniten.a per tali
peccati, da cui peraltro 3a il potere di guarire i suoi -igli con il sangue di Cristo e il dono dello $pirito
$anto'. =uesto inestrica/ile intreccio di gra.ia e di peccato, 0uesta orditura di -edelt5 e di tradimenti,
dalla trama della vita secolare a--iora sul tessuto della stessa C3iesa@ la 0uale, santa in se stessa e per
l'apporto dei -igli migliori, si deve pur riconoscere peccatrice in tanti di noi c3e la reali..iamo* (R.
$ORGI", Ma lo conosci davvero il Papa4, Cantagalli, $iena, 6B;6, p. 26<+.

(;7+ $inonimo di Messia, 'erci1 il servo di 2a#v(, come ogni uomo consacrato al servi.io di &io, ,
sacro e inviola/ile.

(;;+ $eguaci dello scismatico vescovo a-ricano &onato, contemporaneo di sant' "gostino.
(;C+ )rede delle promesse divine e -iglia di "/ramo secondo lo spirito, per me..o di 0uell'Israele di
cui custodisce con amore le $critture e venera i patriarc3i e i pro-eti@ -ondata sugli apostoli e
trasmettitrice, di secolo in secolo, della loro parola sempre viva e dei loro poteri di pastori nel
successore di 'ietro e nei vescovi in comunione con lui@ costantemente assistita dallo $pirito $anto, la
C3iesa 3a la missione di custodire, insegnare, spiegare e di--ondere la verit5 c3e &io 3a mani-estata in
una maniera ancora velata per me..o dei pro-eti e pienamente per me..o del $ignore Ges8* ('aolo VI,
Pro&essione di &ede+.

(;B+ #'interiore religiosit5, la sua morte - tipo del sacri-icio di Cristo innocente - e primi.ia dei martiri
per la causa della giusti.ia lo accomunano idealmente al popolo di &io c3e , la C3iesa santa.

(CH+ $crive san #eone il Grande, commentando la ricorren.a liturgica della cattedra di 'ietro: )Il diritto
di 0uesto potere pass1 sen.a du//io anc3e agli altri apostoli e la costitu.ione di 0uesto decreto
pervenne a tutti i principi della C3iesa@ ma non sen.a un motivo viene a--idato a uno solo, 0uello c3e a
tutti viene imposto. 'erci1 il potere , concesso in modo particolare a 'ietro perc3> la -igura di 'ietro
viene preposta a tutti i reggitori della C3iesa*.

(C6+ Rm 7, <. #a -orma /attesimale cui -a cenno su/ito dopo prevalse -ino al secolo SII.

(C2+ I Cor II, 2B. )!oi crediamo c3e la C3iesa , necessaria alla salve..a, perc3> Cristo, c3e , il solo
mediatore e la sola via di salve..a, si rende presente per noi nel suo corpo 9mistico: c3e , la C3iesa. Ma
il disegno divino della salve..a a//raccia tutti gli uomini: e coloro c3e, sen.a propria colpa ignorano il
vangelo di Cristo e la sua C3iesa ma cercano sinceramente &io e sotto l'in-lusso della gra.ia si s-or.ano
di compiere la sua volont5 riconosciuta nei dettami della loro coscien.a, anc3'essi, in un numero c3e
solo &io conosce, possono conseguire la salve..a* ('aolo VI, Pro&essione di &ede+.
(C<+ #'in-usione della carit5 in un'anima , paragona/ile al sole nell'atto di illuminare l'aria. 'erci1 come
cessa la luce nell'aria non appena si -rapponga un ostacolo all'a.ione illuminante dei raggi solari, cosD la
carit5 cessa di pervenire nell'anima non appena 9come nel caso della colpa grave: 0ualcosa ne
impedisca l'a--lusso. Il -atto c3e un uomo pre-erisca -inali..arsi su un /ene contingente piuttosto c3e
restare -edele al proprio &io, 3a come conseguen.a la perdita dell'a/ito della carit5. "nc3e per un solo
peccato mortale. (c-. !um. t#eol. II-II 0. 2A, a. 62+.

(CA+ Oggi , indicata pi8 opportunamente col nome di unzione degli in&ermi.

(C?+ #'"0uinate non 3a a--atto una visione manic3ea del matrimonio cui, anc3e se 0ui si limita a un
/reve cenno, nella $omma teologica dedica le 0uestioni A6-7C del )$upplemento*.
'er san Tommaso, il matrimonio in 0uanto , ordinato alla procrea.ione della prole, -u istituito prima
del peccato originale@ in 0uanto invece , un rimedio alle -erite del peccato stesso (rendendo onesta la
concupiscen.a+ entr1 in vigore al tempo della legge di natura (c-. 0. A2, a. 2+.
)'i8 l'amici.ia , grande, pi8 dev'essere salda e durevole. Tra marito e moglie dev'esserci
logicamente la pi8 grande amici.ia dato c3e essi si uniscono... per condividere tutti i momenti e le -asi
della vita domestica* (!um. contra gent. li/. <, c. 62<+.
%eni del matrimonio sono la prole (c3e i coniugi cristiani intendono generare e educare, in una
specie di esisten.iale culto di &io+, la -edelt5 reciproca, e la sacralit5 c3e lo rende indissolu/ile e
meritorio.
Oltre c3e un dovere sociale, il matrimonio , sacramento della nuova allean.a, cui si o--re a modello
l'unione del Cristo con la C3iesa: del Cristo c3e )accett1 la passione per unire a s> la C3iesa* (0. A2, a.
I, ad <um+.
$an Tommaso dun0ue considera nella giusta luce il settimo sacramento, intuendo tra l'altro i due
signi-icati essen.iali - )unitivo e procreativo* - dell'atto coniugale ri/adito nell'enciclica 4umanae
vitae di cui riportiamo un passaggio signi-icativo: )Gsare di 0uesto dono divino distruggendo, anc3e
soltanto par.ialmente, il suo signi-icato e la sua -inalit5 , contraddire alla natura dell'uomo come a
0uella della donna e del loro pi8 intimo rapporto, e perci1 , contraddire anc3e al piano di &io e alla sua
volont5. Gsu-ruire invece del dono dell'amore coniugale rispettando le leggi del processo generativo
signi-ica riconoscersi non ar/itri delle sorgenti della vita umana, ma piuttosto ministri nel disegno
sta/ilito dal Creatore* (4umanae vitae, n. 6<+.

(C7+ Intendi, ad esempio, ter.iari e /ene-attori.

(C;+ Mt 22, <H. !ella religione /i/lica , l'analogo soggiorno dei morti c3iamato ade dai greci e in&eri
dai latini. (Vedi anc3e nota I, a pag. ;2+. #o stesso termine in-erno designava il sotterraneo paese delle
om/re, la casa dei morti, compresi i giusti in attesa del Messia redentore e li/eratore.

(CC+ !ell'esporre il pensiero escatologico della teologia medievale e suo proprio, san Tommaso d5
prova d'una discre.ione ancor pi8 accentuata del solito, e /asandosi sulle rare indica.ioni scritturistic3e
passa in rassegna le 0ualit5 dei risorti traendone congetture o conclusioni di ra.ionale convenien.a (c-.
!um. t#eol. !upplem. 00. ;B-C7+.

(CB+ Gl I, 6;. Oggi viene o--erta come pro/a/ile la lettura: )$ono marciti i semi sotto le .olle*,
0uantun0ue gli esegeti aggiungano c3e tre o 0uattro dei voca/oli e/raici presenti in 0uesta -rase non
appaiono altrove nella %i//ia (#"pax leg8mena+.

(BH+ $i allude 0ui non alla morte corporale cui -ar5 s>guito la risurre.ione, /ensD alla condi.ione di
estrema amare..a e di de-initiva esclusione dei repro/i dalla vita eterna.

(B6+ $al AC, 6?. Con il termine -uoco, nota altrove san Tommaso, innan.itutto )viene designato
0ualsiasi tormento, 0uando , gagliardo* (!um. t#eol., !upplem. 0. B;, a. I+, e 0uindi pu1 indicare
l'insieme delle pene in-ernali. Come entit5 -isica, tuttavia non illuminer5 l'am/iente (tra le tene/re, il
river/ero d'una -iamma apportere//e di gi5 un 0ualc3e sollievo+@ ma se vi sar5 un minimo di c3iarore,
esso dovre//e attenuare l'oscurit5 )0uel tanto c3e /asta per lasciar vedere le cose capaci di tormentare
9ulteriormente: l'anima* (i/., a. A+. 'otre//e somigliare a 0uel -uoco tor/ido c3e, appiccato allo .ol-o,
/rucia lentamente producendo un -umo denso (c-. i/., a. 7+. !ondimeno, ricordiamo c3e -
misteriosamente alimentato - esso non consumer5 il corpo dei dannati.

(B2+ Giovanni il &amasceno (ossia nativo della citt5 di &amasco+ , uno dei padri e dottori della C3iesa@
vissuto tra il 7?H e il ;?H, occupa un posto eminente anc3e nella poesia liturgica /i.antina.

(B<+ $al 72, ?-7. =ueste parti di un animale commesti/ile erano considerate dagli e/rei le pi8 gustose.
!el -ervore della preg3iera, l'anima visitata da &io si sentiva come saturata da un ci/o delicatissimo.

(BA+ Tra le in voca.ioni liturgic3e, la C3iesa ne 3a inserito una mediante cui c3iediamo d'essere li/erati
sia dal pericolo sempre incom/ente di peccare, sia dai castig3i e dalle conseguen.e meritati a causa
delle precedenti trasgressioni.

(B?+ c-. 2 Cor 62, C. Varie le interpreta.ioni circa la natura dello stimulus carnis (o angelus satanae+. $u
0ueste due meta-ore esprimenti una medesima realt5 si sono avan.ate le pi8 disparate spiega.ioni@ pi8
pro/a/ile pare l'allusione a una malattia c3e a--liggeva l'apostolo e doveva essere nota ai destinatari
della lettera. In ogni caso, va messo in eviden.a l'insegnamento di -ondo: &io se ne serve per
mantenere 'aolo (c3e 3a sperimentato le pi8 vertiginose alte..e mistic3e+ nella umilt5 c3e , coscien.a
della dimensione creaturale.

(B7+ / 62, B. Creatore, cio,, dell'anima umana e delle sostan.e angelic3e.

(B;+ c-. $al 6H6, 2H. 'i8 sotto c-. i/. 2;-2C e $al 2C, <H.
(BC+ c-. $al 6H2, 6B. "l di sopra di 0uesto mondo in cui tutto ci1 c3e esiste per via di genera.ione ,
destinato, attraverso successive -asi, a corrompersi -ino al dissolvimento nei suoi principi sostan.iali,
stava - per la cultura greca - ci1 c3e , immo/ile, imperituro, eterno.

(BB+ $anti possono dirsi tutti i cristiani in 0uanto messi a parte per il servi.io di &io mediante la
voca.ione elettiva. &al gruppo dei testimoni presenti alla pentecoste, il termine si estese a tutti i
credenti della Giudea e in-ine a ciascun -edele, compresi i convertiti dal paganesimo. $anti, cio,, in
0uanto puri-icati e incorporati al Cristo, nonc3> avviati al processo di personale santi-ica.ione c3e , la
)met5noia* (radicale mutamento nel modo di pensare, di giudicare e di sentire, e 0uindi conversione
incessante secondo gli orientamenti dei precetti o dei consigli evangelici+.

(6HH+ c-. G/ ?, l. "nc3e se nel contesto la -rase rivolta a Gio//e dall'amico lip3a. , in 0ualc3e modo
ironica e -orse va ri-erita agli angeli, rimane il senso di /ase e documenta l'antic3issima consuetudine di
ricorrere al patrocinio dei migliori.
&i -ede , l'e--icacia impetratoria e soddis-atoria dei vivi per altri vivi, valida pure nel rapporto di
carit5 tra noi e le anime del purgatorio.
"nc3e l'apostolo Giacomo raccomanda la vicendevole carit5 della preg3iera, tra pres/iteri, comunit5
e singoli -edeli (c-. Gc ?, 67+.

(6H6+ Vescovo d'"ntioc3ia martiri..ato a Roma, Igna.io , autore tra l'altro di un epistolario, /reve ma
-ondamentale documento del cristianesimo antico.

(6H2+ Gmiliatosi al di sotto della propria su/lime dignit5 - col su/ire i pi8 ini0ui giudi.i umani,
so--rendo i patimenti e la morte da cui era esente anc3e in 0uanto uomo@ sopportando insulti e
derisioni@ sperimentando la permanen.a nel sepolcro e nell'oltretom/a -, Cristo 3a meritato 0uattro tipi
di esalta.ione: la risurre.ione gloriosa@ l'ascensione al cielo@ l'innal.amento alla destra del 'adre e il
potere di giudicare sull'intero creato (c-. !um. 0#eol., III, 0. AB, a. 7+.

(6H<+ &t A, 2A. #'allean.a col popolo eletto , concepita da La3v, in termini nu.iali, per cui l'idolatria 3a
sapore di adulterio e provoca l'ira contro i colpevoli, simile a un incendio dalle -iamme puri-icatrici.

(6HA+ $ancire , lo stesso c3e -issare solennemente, rendendo irrevoca/ile un decreto e inviola/ile un
impegno. In tal modo, la cosa o la persona diveniva )sanc(i+ta*, sancta.
(6H?+ c-. Iil <, C. "lla prima tra le sette domande rivolte al 'adre, corrisponde la /eatitudine evangelica
)%eati i poveri in spirito, perc3> di essi , il regno dei cieli* (Mt ?, <+, e il dono del timore.

(6H7+ #'etimologia di sanctus )0uasi san 9guine tin: ctus* ric3iama ovviamente lo stile e -orse
l'ispira.ione di Isidoro di $iviglia, per il 0uale i voca/oli rivelano signi-icati emergenti dalla loro stessa
natura oppure, spesso, dalla necessit5 di trovare dei sostegni per una determinata intui.ione, di carattere
per lo pi8 apologetico.

(6H;+ I Cor 6?, 2?. #a cita.ione paolina si ri-5 al versetto di un salmo messianico ($al 6HB, I+: )Il
$ignore 9&io 'adre: 3a detto al mio $ignore 9cio, al Ver/o incarnato:: '$iedi alla mia destra -ino a c3e
io non avr1 sistemato i tuoi nemici a sga/ello dei tuoi piedi'*.
(6HC+ #'in-erno non , una vendetta di &io, /ensD la -accia scoperta del peccato, il ri-iuto del dialogo,
radicali..ato sino al rigetto d'ogni compromesso tra un uomo e la divinit5, nonc3> del Cristo in
-un.ione di mediatore.
&i notevole e--icacia, 0uindi, la -ormula.ione olandese dell'in-erno come )peccato eterno*: uno stato
d'indurimento morale in un'anima dove &io e la sua gra.ia non riescono pi8 a trovare il minimo
spiraglio attraverso cui, per cosD dire, possa -iltrare l'a.ione salvi-ica. #'in-erno , 0ui rivelato nel
de-initivo auto isolamento del peccatore.
$i aggiunga c3e &io non gode delle pene cui la sua giusti.ia, stando cosD le cose, deve lasciare li/ero
corso. "n.i )per-ino nella danna.ione dei repro/i appare la misericordia, non gi5 sotto -orma di
indulgen.a 9del resto ri-iutata: ma per una certa clemen.a, poic3> punisce meno di 0uanto sare//e
dovuto* ($um. T3eol. I-II, 0. 26, a. A+.

(6HB+ Mt ?, A. )%eati i mansueti, poic3> possiederanno la terra*. =uesta non-violen.a evangelica
reali..a l'opposi.ione all'orgoglio, all'ira, alla vendetta.
(66H+ c-. / 6H, <A. #'apostolo si ri-erisce a una delle prime persecu.ioni su/ite dai giudei convertitisi
al cristianesimo. $eguirono all'arresto l'esposi.ione degli imputati allo sc3erno popolare, il se0uestro di
ogni propriet5, il carcere e, per molti di loro, la morte.

(666+ 'rv <, ?. #'uomo c3e non riconosce altri maestri all'in-uori di se stesso - cosD san %ernardo -, )si
pone alla scuola di un discepolo pericolosamente imperito*.

(662+ c-. 'rv 66, 2. &oti dell'uomo sapiente sono pruden.a ed e0uili/rio, matura consapevole..a dei
propri limiti ed esperien.a delle cose umane.

(66<+ Il Iiglio di &io 3a preso una umana natura per-etta, cui competono le -acolt5 intellettiva e
volitiva@ tuttavia, nel Cristo, la natura umana non 3a su/ito alcuna minora.ione rispetto agli attri/uti
divini. gli agD dun0ue 0uale strumento li/ero della personale volont5, c3e si determinava mediante
l'adesione ai disegni del 'adre nella piene..a della carit5 (c-. !um. t#eol. III 0. 6C, a. I+.

(66A+ =uesta della salve..a , 0uasi un luogo comune, tra molti altri c3e ricorrono nella -raseologia
cristiana, e assieme ad altri capisaldi del messaggio rivelato corre i risc3i del logoramento, -in 0uando
se ne parli sen.a una conveniente comprensione. 'erci1 san Tommaso in0uadra l'argomento con
notevole incisivit5@ e gli esempi c3e ognuno poteva -acilmente intuire sono di un'eviden.a solare,
specie se contrariet5 o nemici (il mare in tempesta, per i naviganti@ un incidente di macc3ina@ una
epidemia di germi patogeni+ attentano all'integrit5 di /eni essen.iali alla vita, o alla conserva.ione della
vita medesima.

(66?+ Tra le tante, riportiamo 0uesta di Isaia (AC, 6;+: )Io, il $ignore &io tuo, t'insegno 0uel c3e ti giova
e ti dirigo per la strada c3e vai percorrendo*.

(667+ $i avverte 0uasi un oscuro legame con la maledi.ione pronun.iata nel paradiso terrestre: perduto
il privilegio preternaturale c3e lo sottraeva alla morte, "damo (e dopo di lui, ognuno dei suoi
discendenti+ torna a essere una -ragile creatura, 0uanto al corpo: polvere modellata, c3e tende a dis-arsi
in un pugno di polvere.
(66;+ Cele/re pensiero di sant'"gostino.

(66C+ !e ric3iamiamo il senso generico: passione intemperante ,, spesso, predominio della materia
sullo spirito. Vedi nota 6CB.
(66B+ !ella !umma, Tommaso osserva c3e il peccato d'origine elimin1 interamente il dono della
originale giusti.ia e diminuD l'inclina.ione naturale alla virt8 (0uest'ultima resta addirittura per-ino nei
dannati, altrimenti in essi non ci sare//e il rimorso - ormai sterile della coscien.a+.
Tra le piag3e in-erte dal primo peccato alla nostra natura c', dun0ue la -ragilit5, l'ignoran.a, la
mali.ia e la concupiscen.a@ sopravvenne la morte, preceduta a sua volta da altre miserie corporali. Vi si
aggiunta in-ine, per inciso, la diminu.ione dei /eni )meta-isici* della misura, /elle..a e ordine (c-.
!um. t#eol. I-II 0. C?, a. I+.

(62H+ #a restitu.ione , assolutamente necessaria - in re vel in voto, cio, in e--etti o almeno come
sincero proposito - per 0uanti a//iano leso gravemente uno stretto diritto altrui.

(626+ $i avverte 0ui un impercetti/ile /arlume di /uon umore, connaturale del resto con la tipologia di
Tommaso e tutt'altro c3e sconveniente in un incontro didattico c3e aveva numerose anime semplici e
giovani studenti tra gli uditori.

(622+ &'un tratto gli )errori*, da cin0ue c3e erano stati enun.iati, divengono sei... =uesto inatteso passo
indietro per desiderio di sviluppare l'argomento gi5 trattato al n. < (p. 6A;+ , un'ulteriore riprova c3e la
expositio in 0uestione nac0ue come un autentico predica/ile, tanto risente della viva sensi/ilit5 di un
predicatore capace d'avvertire i 0uesiti c3e la stessa semina dottrinale poteva suscitare nell'intelligen.a
dei presenti.

(62<+ =uest'ultima servir5 a temperare l'eventuale eccesso di prostra.ione o di angoscia c3e pu1
derivare all'uomo dalla consapevole..a della -ragilit5 umana.
(62A+ !ei testi evangelici lo $pirito , continuamente messo in rela.ione col Cristo poic3> )le loro
attivit5 sono unite e i loro scopi coincidono* (G. GMI%RTI+ come si pu1 rilevare dall'ini.io della vita
di Ges8 e lungo l'intero arco della sua missione salvi-ica. C-. Gv 7, <C.

(62?+ =uantun0ue la le.ione dei codici greci sia pre-eri/ile ()privi, cio,, di ogni senso 9morale:*+,
rimane vero c3e essere sen.a speran.a e idolatrare l'immoralit5 sono i due volti di un'unica realt5. #o
con-erma san 'aolo, scrivendo sempre agli )&esini (2, 62+: )Voi pagani 9...: eravate un tempo sen.a
Messia 9...:, estranei alla speran.a della promessa e sen.a &io in 0uesto mondo*.

(627+ I seguaci del vescovo !ova.iano si autodesignavano col nome di )puri*, in opposi.ione ai
mem/ri della C3iesa cattolica macc3iata (secondo la loro accusa+ dalla comunione coi peccatori
recidivi.

(62;+ F stolte..a e risc3io estremo il rimandare, di giorno in giorno, la conversione )a domani*: un
domani c3e, in pratica, , mera utopia.

(62C+ &eciso atto della volont5 attraverso cui l'uomo determina d'interrompere un rapporto -uturo,
inten.ionale, col peccato. 'ur non essendo una vera e propria promessa, , pi8 c3e un semplice
desiderio vago e irresoluto di emendarsi. $e ne pu1 dedurre la consisten.a della contri.ione.

(62B+ #a potest5 con cui Cristo, la sera stessa della risurre.ione (Gv. 2H, 22-2<+, con-erisce agli apostoli
il potere di riconciliare (riaprendo loro il regno dei cieli+ i peccatori con &io, mediante il sacramento
della peniten.a.

(6<H+ Teoricamente , possi/ile, 0uantun0ue la condi.ione stessa dell'uomo viatore lo porti a ricadere
per lo meno in colpe veniali. 'articolare importan.a ac0uista perci1 la gra.ia di poter -ruire, nell'atto di
presentarci al giudi.io particolare, del sacramento della peniten.a o degli e--etti derivanti dall'un.ione
degli in-ermi.

(6<6+ #'ac0uisto progressivo della per-e.ione cristiana importa un addestramento sia riguardo alla
repressione di ci1 c3e ostacola il progresso spirituale (ascesi negativa+, sia )0uegli eserci.i c3e mirano
direttamente allo sviluppo della vita soprannaturale (ascesi positiva+ ... Ra--or.ando l'energia -atti va
del cristiano ..., l'ascesi 3a sempre un contenuto costruttivo* (&. M"!I$, in: Dizionario di teologia
morale, a cura di I. RO%RTI-'. '"#"KKI!I, Roma, 6B7C, p. 6HA.
Il testo critico elimina, come interpola.ione successiva, le parole )ut ad ieiunandum el #uiusmodi*.
'erci1 spostiamo 0ui in nota 0uesto ri-erimento al digiuno e ad altri eserci.i di ascetica, riportata dalle
edi.ioni correnti.

(6<2+ "ncor peggiore della pestilen.a c3e, preannunciata dalle voci del contagio nei dintorni, poteva
concedere la possi/ilit5 o almeno il tentativo di cercare scampo altrove.

(6<<+ - 7, 62. Gli spiriti maligni c3e, almeno temporaneamente, 3anno il proprio campo d'a.ione sul
creato.
(6<A+ c-. 6 Ts <, ?. $atana ()l'avversario, il nemico* come suona in e/raico+ , la personi-ica.ione del
male, l'opposi.ione irriduci/ile a &io.

(6<?+ Gc I, 62. "i vincitori nella lotta e nella corsa era destinata una corona, di -ronde verdi intrecciate
e san 'aolo, c3e ricorre volentieri a 0ueste similitudini tratte dai gioc3i sportivi, se ne serve 0ui per
indicare la vita eterna.

(6<7+ $al ;H, B. !arra il /iogra-o Guglielmo di Tocco c3e san Tommaso, specie negli ultimi anni, si
commoveva -ino alle lacrime 0uando sulle note del gregoriano il cantore ripeteva, durante la liturgia
0uaresimale: 'e proicias nos in tempore senectutis.
(6<;+ Carit5 in-atti - e la gra.ia c3e ra--or.a il /uon volere -anno sD c3e l'uomo ami &io al di sopra
delle creature, e 0uindi si opponga a tutto ci1 c3e potre//e o--enderlo.

(6<C+ &'ordinario si citano 0uattro et5 della vita umana: in-an.ia, giovine..a, maturit5, vecc3iaia. $an
Tommaso considera anc3e le -asi intermedie, attraverso le 0uali l'uomo conduce l'esisten.a terrena: dal
/am/ino ancora incapace di parlare o c3e 3a appreso a -arlo di recente (0uindi -in verso i sei anni+ al
-anciullo (sulla soglia dei tredici+@ dall'adolescente al giovane@ dall'an.iano al vecc3io.

(6<B+ 2 Cor I, C. 'otre//e ri-erirsi, tra i molti episodi della sua travagliata esperien.a apostolica
incentrata a -eso, al tumulto suscitato dall'argentiere &emetrio nel timore c3e la predica.ione paolina
potesse recare pregiudi.io al -iorente commercio dei tempietti di &iana, assai ric3iesti da -edeli e
curiosi ("t 6B, 2<-AH+.

(6AH+ &i-atti, oggetto della pa.ien.a , tutto ci1 c3e in 0ualsiasi maniera ci contraria, ci -a so--rire e
rattrista.

(6A6+ &al signi-icato originario della radice e/raica -mn - e0uivalente al nostro )certo, davvero, sD* -
l'amen 3a ac0uistato 0uello di approva.ione a un comando, o d'augurio per l'adempimento di una
preg3iera o di una pro-e.ia. !el concludere il Pater, 0uindi, esso esprime la -iduciosa certe..a c3e ogni
singolo desiderio sar5 accolto e soddis-atto.

(6A2+ G/ <?, 7-;. "nc3e se Gio//e non 3a inteso dire c3e la virt8 non giova all'uomo dal momento c3e
&io non gli risparmia le tri/ola.ioni, li38d sa c3e un simile convincimento , assai di--uso. 'erci1,
dopo aver -atto notare c3e l'immoralit5 umana non scal-isce il cielo, soggiunge c3e non si pu1 supporre
c3e &io - /en pi8 alto dei cieli si lasci guidare nei propri giudi.i da considera.ioni d'interesse
personale.
)Il male c3e -ai - osserva &"I! COM!# - nuoce a te e agli uomini come te@ il /ene , utile a te e
agli altri. &io nel giudicare non guarda dun0ue altro c3e ci1 c3e , strettamente retto e giusto, e non
agisce a capriccio ... gli vuole c3e, per il /ene delle creature, le sue leggi siano osservate... %isogna
vivere alla sua presen.a e attendere, poic3> non sempre egli mani-esta 0ui in terra la sua giusti.ia
punendo l'ini0uit5*. (.a !acra /ibbia, vol. IS, !apoli 6B<A+.
(6A<+ #a misericordia e la verit5, 0uale sinonimo di giusti.ia, sono presenti in ogni opera di &io@ in-atti
egli non pu1 -ar niente c3e non sia con-orme alla sua sapien.a e /ont5, come pure agisce secondo
l'ordine e la misura convenienti. "nc3e ci1 c3e noi a/itualmente c3iamiamo )dovuto* a una creatura,
&io lo concede per sua /ont5 e con maggior larg3e..a rispetto allo stretto indispensa/ile. altrettanto ,
vero c3e nell'esercitare la giusti.ia, &io si contenta di meno di 0uanto potre//e pretendere (c-. !um.
t#eol. I, 0. 26, a. A+. Gn simile modo d'agire torna 0uindi a gloria di &io, tanto pi8 se si ri-lette c3e nulla
&io desidera oltre la sua stessa /ont5 c3e s'irradia nell'opera creativa, salvi-ica, santi-icante e
/eati-icante. Torna pure a sua gloria il -atto c3e, nel volere la giusti.ia, voglia la pena 0uale me..o per
conservare l'ordine della natura e dei suoi disegni provviden.iali (c-. i/., 0. 6B,. a. B+.
(6AA+ Come, ad esempio, un giusto /enessere e l'assen.a o la modera.ione degli a--anni, delle malattie,
dell'angoscia e, in ogni caso, il sollievo in me..o a 0ueste inevita/ili prove dell'esisten.a.

(6A?+ $. Tommaso stesso, nella !umma t#eologiae (c-. I-II, 0. C2, a. <+ e nella 3uaestio disputata De
malo* (A, a. 2+, de-inisce la concupiscen.a una predisposi.ione o attitudine istintiva a desiderare un
determinato /ene prescindendo dal giudi.io critico della ragione.
'er e--etto della volont5 )disordinata*, dalla s-era dell'ordine psico-isico la concupiscen.a ac0uista
una dimensione morale solitamente negativa.
(6A7+ 'sicologicamente, il peccato si spiega come possi/ilit5 di scegliere un /ene in-eriore rispetto a un
altro, dal 0uale la volont5 , stata attratta. !el caso dei nostri progenitori sem/ra spiegarsi come
tentativo assurdo di autodivini..a.ione. In 0uesta prospettiva dovette /rillare dinan.i alla loro mente -
almeno in con-uso - non tanto le scalata al divino, 0uanto l'occasione (utopistica+ di ria--ermare la
propria autonomia, esprimente una radicale propensione all'indipenden.a.
(6A;+ rano dotati di una per-etta intelligen.a, di scien.a in-usa, di gra.ie e carismi. !ell'atto di
disu//idien.a ()aversio a Deo, conversio ad bonum commutabile*@ una conversione a rovescio,
dun0ue+ cessa l'e0uili/rio delle passioni e la sogge.ione della carne. #'uomo, ra.ionale, non riesce
sempre ad agire ra.ionalmente. #'intelligen.a, la volont5, l'appetito concupisci/ile e 0uello irasci/ile
rivendicano una loro, assai spesso anarc3ica, autonomia.
(6AC+ Rm ;, 2<. #a pi8 drammatica e universale )con-littualit5 permanente* c3e gli uomini de//ono
sperimentare.

(6AB+ #a tor53, o pentat,uco (raccolta di cin0ue li/ri: Genesi, sodo, #evitico, !umeri e
&euteronomio+, costituisce per il popolo e/raico la legge di La3v,, detta comunemente legge mosaica,
per eccellen.a@ essa raccoglie il complesso materiale legislativo c3e si svilupp1 intorno agli eventi
dell'"llean.a, dalla rivela.ione sul $inai alla vigilia dell'ingresso nella terra promessa.
(6?H+ Mos, , lo strumento principale dell'a.ione salvi-ica di La3v, e mediatore dell'allean.a, )colui c3e
anc3e nel passare delle genera.ioni resta il maestro del suo popolo* (%. #IVR"!I, in: !c#ede
biblic#e pastorali, Mos(, d. &e3oniane, %ologna+.

(6?6+ $econdo l'acce.ione cristiana, li/ert5 dal peccato , la nuova condi.ione in cui l'uomo,
adeguandosi alla legge della carit5, , sottratto al dominio di $atana, dell'amor proprio, della
concupiscen.a e degli in-lussi materialistici di 0uesto mondo terreno.
(6?2+ .ibero e &iglio sono sinonimi nella lingua latina indicando sia l'uomo socialmente non soggetto a
dominio altrui, sia -igli c3e costituivano la parte li/era della &amilia ossia dell'intera casa, cui
presiedeva il pater &amilias.

(6?<+ Classica la prospettiva /i/lica di una terra &luens lac et mel. F -ormula c3e ricorre di -re0uente
nei testi antic3i della %i//ia per indicare e descrivere, in termini idilliaci, la terra promessa. !on solo vi
si trover5 con -acilit5 e in a//ondan.a latte e miele (c-. s <, C. 6;@ 6<@ <<,;@ c-. !m 6<, 2;@ 6A,C@ c-. &t
C+ ma )torrenti e -ontane e ac0ue sotterranee c3e scaturiscono nella valle e nella montagna@ paese di
-rumento e d'or.o, di vigne, di -ic3i e melograni@ paese di olivi e di miele@ paese nel 0uale non avrai il
pane misurato, ma dove non ti manc3er5 nulla@ paese nel 0uale le pietre contengono -erro, e dai suoi
monti potrai estrarre il /ron.o* (&t C, ;-B+.

(6?A+ "t 6?, 6H. "nc3e gli insegnamenti e i precetti di Ges8 sono indicati con un e/raismo@ )giogo*,
indicante la disciplina, l'indiri..o legale di un maestro@ ma a di--eren.a della legge ra//inica, essi sono
leggeri e li/eratori, se portati con amore (c-. Mt 66, <H+.

(6??+ F la glossolalia, il carisma c3e porta a lodare e pregare &io in una lingua misteriosa e in uno stato
di esalta.ione o e//re..a estatica.
(6?7+ !on si intende 0ui la -ede-virt8 teologica, /ensD il dono della -ede operatrice di miracoli, oppure
0uello di saper proporre convenientemente le verit5 della -ede, o anc3e una maggiore certe..a nella
-ede stessa.

(6?;+ $i c3iamano precetti talune norme della legge divino-positiva o di 0uella ecclesiastica, mediante
cui la C3iesa, applicando i comandamenti di &io, prescrive particolari atti di religione o determinate
astinen.e ai -edeli.
(6?C+ Caritas non agit perperam (I Cor 6<,A+. Citando 0uesto pensiero paolino, c3e possiamo tradurre
)la carit5 non manca di riguardo verso gli altri*, san Tommaso intende ric3iamare alla mente del
cristiano la descri.ione dei 0uindici caratteri attraverso cui la carit5 per-etta costruisce un rapporto
ideale col prossimo e mette in -un.ione tutte le virt8.

(6?B+ )9Con la: vera e santa pa.ien.ia - 3a scritto santa Caterina da $iena, nel suo pistolario - non
vedrete grandi le pDcciole cose, ma 9an.i: le grandi vi parranno pDcciole a sostenere per Cristo
croci-isso* (pistolario, vol. I, p. <-A, $iena 6B6<+.
(67H+ Indu//iamente, essendo il peccato grave un'o--esa di &io tale da escludere l'uomo dalla vita
eterna, nessuno pu1 meritarsela se prima non provvede a riconciliarsi, ottenendo la remissione dei
peccati c3e si consegue con la gra.ia (c-. !um. t#eol. I-II 0. 66A, a. 2+.

(676+ c-. Rm C, 2<. " cominciare dalla gra.ia c3e ci rende giusti e ci costituisce -igli adottivi di &io in
attesa d'entrare nel possesso della eredit5.

(672+ In -or.a dello )spirito di ado.ione* (Rm C, 6?+ c3e , dono dello $pirito, sapendoci considerati da
&io 0uali suoi -igli, ci rivolgiamo a lui c3iamandolo )'adre*, disposti altresD a eseguire in tutto la sua
paterna volont5.

(67<+ Tommaso 0ui rimedita un pensiero agostiniano.

(67A+ Il virtuoso segue la regola della ragione e, mediante la pruden.a, si dispone a esercitarsi nella
pratica delle singole virt8. I /eni cui mira l'intento di commettere una 0ualun0ue in-ra.ione alla legge
morale sono disparati, e talora incompati/ili tra loro. &all'unit5 della retta ragione e del suo autore,
l'uomo c3e pecca si lascia attrarre dagli in-initi miraggi delle creature, voltando le spalle all'unico
legislatore. In-rangere un solo punto della legge , come contestare la validit5 dell'intero codice (c-.
!um. t#eol. I-II 0. ;<, a. I+.

(67?+ !elle senten.e emesse dai tri/unali terreni la pena di morte , comminata solo in 0uei casi c3e
recano danni particolarmente gravi o irrepara/ili, o 3anno 0ualcosa in s> di particolarmente orrendo. In
linea con la legisla.ione /i/lica e con la morale del suo tempo, san Tommaso sentiva una particolare
repulsione per il culto idolatrico (gravemente lesivo del 6T comandamento+, come per il -urto sacrilego,
-urto cio, speci-icato da una precisa aggravante. #e leggi civili d'allora giungevano a punire il
sacrilegio applicando la pena di morte@ la C3iesa, invece, )c3e non in-ligge mai la morte corporale*,
-aceva ricorso alla scomunica o a pene pecuniarie (c-. !um. t#eol. II-II 0. 77, a. 7, ad 2um@ 0. C?, a. 2@ 0.
BB, a. A+.
(677+ Rm 6<, 7. "//iamo pre-erito tradurre cosD, onde evitare l'espressione am/igua )ministri di &io*,
ormai riservata a indicare i sacerdoti.

(67;+ Rm 62, 2H. Riportiamo il commento del $"#$: )Con 0uesta condotta verso il tuo nemico, tu lo
-ai riempire di con-usione e poscia di pentimento, e di un dolore cosD grande come se tu avessi radunati
car/oni ardenti sulla sua testa, e cosD egli sar5 condotto a peniten.a e a conversione* (Il 'uovo
0estamento, vol. II, Torino 6B6A+.

(67C+ Gli episodi pi8 signi-icativi, di 0uest'incessante opera di riconcilia.ione col popolo e di mediatori
presso La3v,, si possono trovare in s <2, 66. <6@ !m 66, 66 ss.@ I Re ;, ? ss.@ 62, B ss.

(67B+ Vedi sopra al commento al ''Credo''.

(6;H+ " Olo-erne - si legge in Gdt <, 6< - era stato a--idato il compito di distruggere tutto ci1 c3e
riguardava il culto delle divinit5(templi e /osc3etti sacri+ delle popola.ioni stan.iate lungo il litorale
palestinese alle -alde settentrionali, -ino a sdrelon@ ma ci1 allo scopo )c3e tutte le genti dessero culto
al solo !a/ucodonosor e tutte le lingue e tri/8 lo invocassero come &io*.

(6;6+ c-. &t 7, 6<. #a legisla.ione mosaica prevedeva l'uso del giuramento, mettendo in guardia nel
contempo dall'a/uso ($ir 2<, B-66+ e punendo severamente lo spergiuro (s 2H, ;@ #v 6B, 6B@ Ger ?, 2@
;, B@ Kc ?, A@ Ml <, ?+.

(6;2+ $otto l'esagerato legalismo e rigorismo dei -arisei (i testi evangelici testimoniano del loro
scandalo perc3> gli apostoli strappano delle spig3e per s-amarsi (c-. Mt 62, 6-2+, o perc3> un in-ermo
miracolato porta il suo lettuccio (c-. Gv ?, 6H+, e, sistematicamente, per la li/ert5 con cui Ges8 compie
le guarigioni in giorno di sa/ato (c-. #c 6<-6A+, il senso -ondamentale del )sa/ato riservato a La3v,*
(c-. s <6, 6?@ <?, 2+ conserva il suo valore altamente religioso a riconoscimento della sovranit5 del
$ignore.

(6;<+ #a parola i8m (giorno+ non indica necessariamente uno spa.io di 2A ore. , nella %i//ia, assai
spesso indeterminato. !on poc3i autori moderni ritengono c3e i )giorni* del %enesi possano
corrispondere a lung3i periodi di tempo, coincidenti all'incirca coi periodi geologici.

(6;A+ 'on enim ad -ludendum- 9per divertirsi: ordinetur talis dies, sed ad -laudandum- 9per la lode: el
orandum Dominum Deum. In 0uanto attratti pi8 di Tommaso dall'arte della retorica, eccellevano in
0uesti gioc3i di parole assonanti sant'"gostino e san %ernardo. si tratta proprio d'una cita.ione
implicita del vescovo di Ippona.

(6;?+ Rm 62, I. &a un antico ver/o latino (#ostio U -erisco+ deriv1 il voca/olo c3e indica la vittima
o--erta nei sacri-ici espiatori.

(6;7+ $al 6HA, 6B. Cristo ci 3a insegnato - cosD 'aolo VI nella sua Pro&essione di &ede - )la via delle
/eatitudini del vangelo: povert5 in spirito, mite..a, dolore sopportato nella pa.ien.a, sete della
giusti.ia, misericordia, pure..a di cuore, volont5 di pace, persecu.ione so--erta per la giusti.ia* (n. 62+.

(6;;+ c-. s 2H, ?. )"l -ine di maggiormente allontanare gli e/rei dal trasgredire la legge - 0uesto il
commento del $"#$ - minaccia loro di punirli in 0uel c3e 3anno di pi8 caro, cio, nei loro -igli. CosD
almeno per amore dei -igli saranno indotti a mantenersi -edeli a &io. F noto in-atti c3e la morte, le
malattie, ecc., dei -igli sono spesso pei genitori pi8 dolorose c3e la morte propria... F c3iaro per1 c3e se
i -igli imitano le ini0uit5 dei loro padri, allora non solo porteranno il peso di 0ueste, ma saranno puniti
anc3e per le loro proprie colpe... In generale &io vuol dire c3e la in-edelt5 d'Israele non rimarr5
impunita, e c3e se il castigo pu1 talvolta tardare esso non manc3er5 tuttavia a suo tempo d'essere
in-litto* (Il ecc#io 0estamento, Torino 6B6B+.

(6;C+ / 6<,;. Tali guide 3anno o--erto alla comunit5 esempi degni d'imita.ione, ma il pi8 e--icace lo
diedero, al momento d'uscire da 0uesta vita, o con un testamento di singolare pregio o meglio
a--rontando eroicamente le persecu.ioni e la morte.

(6;B+ Rm 6<, ;. $ono nominate 0ui due specie di imposte: il tributum sulla persona e i /eni sta/ili@ il
vectigal sulle merci importate ed esportate.

(6CH+ $ir <2, 6<. !on vi si cerc3i un dispre..o verso i giovani, /ensD la voce dell'esperien.a c3e deve
riconoscere nell'et5 giovanile una naturale precipita.ione e la pretesa di saper giudicare correttamente
su 0ualun0ue pro/lema.

(6C6+ s 22, 6C. F un articolo penale c3e colpisce gli stregoni e le mag3e, il cui operato veniva a
intaccare gravemente l'edi-icio teocratico c3e La3v, andava costruendo tra il suo popolo.
(6C2+ !ella convin.ione c3e &io, legislatore supremo, a//ia autori..ato la pena di morte 0uale estremo
riparo del codice, il giurista e/reo l'applicava (0uando vi -osse su--iciente certe..a di colpa+. mirando a
eliminare dal popolo elementi pericolosi, a produrre una puni.ione socialmente esemplare e a puri-icare
la comunit5 ria/ilitandola a ricevere il perdono divino.

(6C<+ Marco 'or.io Catone, detto l'Gticense. $i uccise per amore di patria nel A7 a. C.

(6CA+ 'er 0uanto suggestiva, l'allusione a 0uesta )-raternit5* tra lupi (peraltro su--ragata dal prover/io
popolare c3e )lupo non mangia lupo ... *+ o a una certa 0ual mansuetudine nel lupo c3e (secondo una
versione latina d'un testo di "vicenna+, preso a sassate, si contenta di atterrare e impaurire il colpevole,
non trova riscontro o/iettivo nel De animalibus di "ristotele ed , da imputarsi a una corru.ione dei
manoscritti.

(6C?+ !on solo vi , il delitto di procurato a/orto e l'uccisione di una donna inerme, ma - secondo la
dottrina sul #im/o, se inevita/ile per i non /atte..ati - la priva.ione della gloria /eati-ica a danno della
piccola vittima.

(6C7+ s 26, 6A. !el versetto precedente La3v, sta/ilisce un luogo di ri-ugio dove l'autore di un
omicidio preterinten.ionale potesse trovare asilo e scampo. &apprima tale luogo -u l'altare, poi sorsero
le citt5-ri-ugio (c-. !m <?, B-2C+.

(6C;+ I seguaci di "ristotele erano c3iamati a 0uel modo (peripatetici+ dall'a/itudine c3e il loro maestro
aveva di tener le.ioni e discussioni -iloso-ic3e, passeggiando nel porticato interno del #iceo d'"tene,
detto peripatos.
(6CC+ $. Tommaso tratta l'argomento dell'esisten.a o meno delle )passioni* umane nel Cristo (c-. !um.
t#eol. III, 0. 6?, a. <+. &opo aver -atto notare - a proposito dell'ira - c3e il desiderio di vendetta ,
peccato 0uando lo si intenda in maniera di--orme dalla retta ragione (e una simile ira non poteva esserci
nel Cristo+, )altre volte tale desiderio di vendetta non , peccato, an.i , lodevole, come 0uando si cerca
la vendetta 0uale espressione di vera giusti.ia ... tale ira poteva esserci in Cristo*.
(6CB+ $i pu1 de-inire )passione* una persistente e spesso violenta emo.ione o impulso reattivo, c3e
attenua la lucida ra.ionalit5 e l'o/iettivit5@ ma non sempre ogni passione reali..a la valuta.ione
negativa c3e il termine reca in s>. !ella !um. t#eol. (I-II 00. 22-AC+, san Tommaso ne enumera undici:
amore, odio, desiderio, avversione, gioia, triste..a@ speran.a, dispera.ione, audacia, paura, collera.
(6BH+ #'appetito, genericamente considerato, , uno )stimolo accentuato a raggiungere il proprio
appagamento@ impulso, inclina.ione naturale c3e impegna i sensi e l'immagina.ione* (&VOTO-O#I,
ocabolario illustrato della lingua italiana, Milano 6B7;+.

(6B6+ Vedi sopra, nota 6CB
(6B2+ #'esempio pi8 autorevole lo a//iamo (in tema di ira ragionevole, di virtuosa indigna.ione+
nell'episodio in cui Ges8 scaccia dal tempio i mercanti (Gv 2, 6A-67+.

(6B<+ In-atti, -un.ione primaria della mansuetudine , il moderare gli eccessi di una ragionevole ira.
(6BA+ =uesto precetto, teso a proteggere la vita degli individui e dei popoli, scaturisce dalla volont5 di
&io, espressa in s 2H, 6< ()!on amma..are*+ e implicita in #v l B, 6C ()"ma il tuo prossimo come te
stesso*+.

(6B?+ c-. 'rv 6?, 6C. Mentre il non-violento si adopra a spegnere sul loro nascere le contese, l'uomo
iracondo le alimenta.

(6B7+ Mt ?, 22. *"3a, letteralmente, signi-ica -atuo, vuoto, sciocco. 'ab"l era c3i vive come se &io non
esistesse: 0uindi empio, ri/elle alla divinit5, rinnegato. O--esa di estrema gravit5, considerata la
sensi/ilit5 religiosa del popolo e/raico.

(6B;+ #e comunit5 religiose del passato sostituivano in parte gli istituti assisten.iali della societ5
moderna, e costituivano un ri-ugio per tanti sventurati, assai pi8 sicuro del resto c3e arruolarsi nella
mili.ia in 0ualit5 di mercenari.
(6BC+ c-. Gn 2, 26-2<. )#a donna non -u tratta dalla testa di "damo acci1 non si credesse a lui
superiore, n> -u tratta dai piedi acci1 non venisse riguardata come serva o sc3iava, ma -u -ormata dalla
costa, acci1 venisse ritenuta compagna di vita* (M. $"#$, Il ecc#io 0estamento, vol. I, Torino
6B<A+.

(6BB+ Vedi nota C?.

(2HH+ $pecie dopo le paurose epidemie c3e nel medioevo e nel rinascimento spopolavano citt5 e
conventi, si era costretti in un certo senso a spalancare le porte di 0uesti ultimi, accogliendo cosD le
nuove reclute per la vita religiosa o destinate al clero secolare sen.a guardar troppo per il sottile.
(2H6+ c-. G/ 2A, B-6H. Gio//e -a un nutrito e impressionante elenco di empiet5 c3e appaiono come
insulto ai /isogni elementari degli uomini e una s-ida all'imprevedi/ile giusti.ia divina. 'er-ino gli
or-ani sono spogliati sen.a piet5, e ai lavoranti c3e 3an -aticato l'intera giornata nella mietitura,
vengono strappate di mano le poc3e spig3e c3e 3anno radunato a stento...

(2H2+ #ett.: 0enemur enim regibus custodientibus pacem nostram dare mercedem. Ogni governante
dovre//e per1 sapersi meritare 0uesto titolo altamente onori-ico di )custode della nostra pace*.
"nticamente 0uesto rapporto tra privati e autorit5 costituita era, almeno in teoria, pi8 vivo nelle
coscien.e di 0uanto non lo sia oggi: il re provvedeva al mantenimento dei -un.ionari e dell'esercito, alla
di-esa della na.ione, nonc3> a promuovere il /ene comune, restando per1 ar/itro praticamente
incontrollato sull'opportunit5 di imporre nuovi oneri -iscali e sull'impiego dei medesimi.
(2H<+ &t 2?, 6<. $i pu1 intendere, anc3e: uno pi8 grosso, per le compere@ uno pi8 piccolo per le
vendite.
(2HA+ #v 6B, <?-<7. rano due capacit5 di misura, una per i solidi, l'altra per i li0uidi.

(2H?+ )Il prestito a interesse , stato condannato da tutta l'antic3it5 classica ("ristotele, Catone+, anc3e
perc3> praticato largamente in -orme vessatorie e crudeli* ($. %"G$"!I in: Dizionario di teologia
morale, a cura di RO%RTI-'"#"KKI!I, vol. I, p. CAA.
"ltrettanto -ecero i padri della C3iesa, il codice giustinianeo, il diritto canonico e il Corano. Tuttavia
)non veniva condannato ogni specie di onesto interesse ma la degenera.ione dell'usura c3e era
caratteristica dei tempi* (i/.+. #a C3iesa 3a superato la teoria della )sterilit5 della moneta* e riconosce
c3e negli scam/i commerciali moderni , cam/iata totalmente la natura del contratto di prestito.

(2H7+ F l'autore del $iracide (o cclesiastico+. Vedi nota 67, p. A<. 6B+ $ir <A, 2.?.

(2H;+ "/ 2, B, 66. 'ersoni-ica.ione di una coscien.a tormentata dai rimorsi.

(2HC+ c-. Mt 6C, 6?-6;. Correggere c3i, peccando, pu1 avere leso o scandali..ato altri , un dovere di
giusti.ia il cui compito , di )custodire 9o ripristinare: la rettitudine nei rapporti reciproci*. Ma il
peccato costituisce anc3e un male per c3i lo 3a commesso o stia per ricadervi@ e siccome evitare un
male , lo stesso c3e /ene-icare c3i poteva esserne oggetto. la carit5 c3e ci muove a soccorrere gli amici
in pericolo ci spinge ancora alla loro corre.ione -raterna. )Con essa cerc3iamo d'allontanare da un
-ratello 0uel male c3e , il peccato@ ... perci1 la corre.ione -raterna , un atto di carit5 superiore alla cura
delle malattie -isic3e e alle elemosine c3e attenuano l'indigen.a* (c-. !um. t#eol. II-II 0. <<. a. I+.

(2HB+ #',0uit5 viene de-inita spesso )giusti.ia del caso particolare*. $iccome la giusti.ia, per ovvie
ragioni d'ordine sociale, tende a essere rigida e uni-orme, si sente il /isogno di un'altra norma c3e tenga
conto di tutti gli elementi della concreta situa.ione umana. 'ossiamo dire c3e l'e0uit5 corregge il diritto
vigente nel senso c3e attua una -orma superiore di giusti.ia. $uggestiva la de-ini.ione data
dall'Mostiensis: )iustitia dulcore misericordiae temperata* (giusti.ia, cio,, il cui rigore , temperato da
una sensi/ilit5 verso le miserie altrui+.

(26H+ $ir ;, 2H. Il nome +&ir indica la regione in cui si estraeva un oro di 0ualit5 superiore, tanto c3e
giunse a essere usato 0uale sinonimo di oro.

(266+ c-. Rm ;, 6C. Gomo come tutti noi, egli si sentiva inclinato maggiormente verso il male piuttosto
c3e verso il /ene. #a gra.ia soltanto pu1 contrastare il dominio della concupiscen.a.

(262+ Mt 62, <A. "nc3e se rimanga nascosto nel nostro intimo, un proposito contiene le premesse di
un'a.ione.

(26<+ c-. Gn 6B, 6;. !ella sua conclusione san Tommaso pone assieme - dato il loro rapporto di causa
ed e--etto - l'avvampare delle passioni carnali specie contro natura (c-. Gn 6B, A-B+ e il -uoco c3e
sare//e piovuto sopra $odoma e Gomorra (i/., 2A-2?+.

(26A+ =ui Girolamo sviluppa un analogo consiglio suggerito all'altro suo corrispondente, Rustico.

(26?+ 'i8 la se.ione conclusiva: )$anta Maria, madre di &io, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora
della nostra morte. "men*. Il nome )Ges8* era stato annun.iato dall'arcangelo (#c 6, <6+.
(267+ F l'episodio della visita e--ettuata da angeli in -igura umana, ad "/ramo accampato in Mamre@
una delle pagine pi8 /elle della %i//ia.
(26;+ #c 6, 2C. Il saluto dell'angelo (in e/raico s#al8m 9le9":, ossia )pace 9a te:*+ corrisponde al greco
9"ire, )rall,grati*, )stai contenta*. #e parole di Ga/riele vi/rano di una trepidante allegre..a
messianica.

(26C+ G/ 2?, <. %ildad , uno dei tre amici c3e intervengono nel di/attito sulla giusti.ia morale.

(26B+ &evotissimo della Madonna ma, insieme, preoccupato di salvaguardare le prerogative - unic3e -
del Cristo, san Tommaso ragiona cosD: se l'anima della /eata Vergine non -osse stata mai contagiata dal
peccato d'origine, Cristo perdere//e la peculiarit5 di essere il $alvatore universale. 'erci1 la pure..a di
Maria -u la pi8 grande, ma al di sotto di 0uella di Cristo. !ell'atto di concepire il Iiglio, la madre, di gi5
modello di pure..a, -u resa ancor pi8 santa e immacolata. #a )reden.ione preservativa* interverr5,
dun0ue, a conciliare l'a.ione universalmente salvi-ica di Ges8 e, )in vista dei meriti di lui*,
l'immacolato concepimento di Maria. 'er una sintesi del pensiero di Tommaso a tal proposito,
rimandiamo il lettore alle pp. 22-<H dell'Introdu.ione.

(22H+ =uesto il senso delle parole: )In c3e modo pu1 accadere, 0uesto, dal momento c3e io 9per il voto
di perpetua verginit5: non conosco uomo4* (#c l, <A+.

(226+ &a un'antica liturgia mariana.
(222+ Cio,, non solo -u esente dal peccato e dal -ornite della concupiscen.a ma dalle sue conseguen.e.
#a sottra.ione totale del -ornite (c3e altro non , se non la sregolata attivit5 nella s-era dell'appetito
sensi/ile+ -u concessa alla /eata Vergine per la piene..a della sua gra.ia, producendo in lei tanta
armonia tra le -acolt5 della sua anima da impedire c3e 0uelle in-eriori potessero mai operare sen.a il
controllo oculato da parte della ragione. #'immacolato concepimento perci1 3a restituito Maria al
livello della giusti.ia originale. #etteralmente il testo critico della edi.ione #eonina ,: )Ipsa enim
purissima &uit, et 3uantum ad culpam, 3uia nec originale, nec veniale, nec mortale peccatum incurrit.
Item 3uantum ad poenam* ecc.

(22<+ Oltre al testo -ondamentale per la dottrina del corpo mistico, di Gv 6?, 6-2,A-?, raccomandiamo
la lettura di Rm <, ? e, soprattutto, di Gal <, 27-2;: )Tutti siete -igli di &io per la -ede in Cristo Ges8.
In-atti (ed ecco la ragione della suddetta -igliolan.a+, voi tutti c3e siete stati /atte..ati in Cristo vi siete
rivestiti di Cristo*.

(22A+ $al AA, <. #'inconsueta, inimita/ile /elle..a della sua parola, c3e 3a -atto ammettere agli inviati
dei -arisei: )!essuno 3a mai parlato come 0uest'uomoE* (Gv ;, A7+.

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