RFR Rice-Francis-Martin
RFR un gruppo di ingegneria specializzato in progettazione di strutture complesse. Il nome lacronimo formato dalle iniziali dei cognomi degli ingegneri Peter Rice e Martin Francis e dellarchitetto Ian Ritchie. Questa quipe di progettazione si form a Parigi allinizio degli anni 80. Motivo di fondazione del sodalizio e, al contempo debutto, la progettazione delle Serre Bioclimatiche nella Citt delle scienze e dellindustria alla Villette di Parigi. La diversa formazione ed esperienze dei membri, ha permesso il conseguimento di obbietivi progettuali innovativi e lo sviluppo di tecnologie costruttive destinate e cambiare la tecnica e lapproccio allarchitettura. Fondamentale fu limpegno del gruppo, a partire dal primo progetto qui largamente indagato, nel colmare la distanza tra lindustria e la progettazione e, il coinvolgimento dei produttori nella messa a punto di soluzioni ad hoc, mirate a risolvere obbiettivi chiari e specifici.
Peter Rice era il leader del gruppo, poich promotore della formazione e membro dalla maggiore esperienza. Provieniva da una brillante carriera allinterno dello studio Ove Arup & Partners di Londra, nel quale aveva curato progetti di strutture importanti, come le shells della Sidney Opera House, e dallesperienza immeditamente precedente della societ con Renzo Piano e Richard Rogers, societ fondata in occasione del progetto del Centre Pompidou, da lui curato nella componente strutturale.
Martin Francis era architetto navale in Costa Azzurra e yacht designer. Aveva gi esperienza con luso del vetro, avendo concepito la facciata del progetto per ledificio per uffici Willis Faber and Dumas, a Ipswich, precursore nellutilizzo di vetrate appese.
Ian Ritchie era architetto. Aveva incontrato Francis in occasione del progetto Willis Faber e aveva gi lavorato con Rice allo studio Ove Arup a Londra.
I Principi Progettuali
Il metodo progettuale che distinse il gruppo RFR, fu lapproccio ai progetti caratterizzato da una distinta linea guida, costituita da tre Principi Progettuali: Processo Prevedibilit Gerarchia 1.Processo Il processo, secondo Peter Rice, consiste nellarrivare ad una comprensione chiara e logica del comportamento della struttura, nel non perdere mai di vista gli obbiettivi estetici e nellacquistare familiarit con le possibilit offerte dal mondo industriale. Lattenzione del gruppo viene posta cio sul ruolo centrale che deve avere il progettista, ruolo di ricerca e attenzione costante in tutte le fasi, affinch gli operatori lavorino in maniera concertata tra di loro. La debolezza di larga parte di sistemi costruttivi, pu essere imputata, secondo lquipe, al percorso ordinario di realizzazione di unopera. Un progetto (innovativo come quelli di RFR) non solo la concretizzazione di unidea astratta ma, un lungo percorso di ricerca, e di comprensione della struttura, del materiale e delle tecniche di produzione. Particolare e continua attenzione viene posta quindi, nella direzione e controllo delle imprese e dei produttori industriali, spaziando il coinvolgimento in campi del tutto nuovi. Il processo quindi il Principio secondo il quale il progettista debba saper controllare tutti gli aspetti del progetto per conseguire perfetta integrazione tra forma e funzione. 2.Prevedibilit (Prediction) Ogni progetto deve essere strettamente dipendente dalla comprensione delle caratteristiche fisiche e strutturali dei materiali. Nella risposta finale nessun elemento arbitrario. Il principio della prevedibilit deve poter essere applicabile a qualsiasi sistema strutturale. Il tentativo cio quello di eliminare qualsiasi incertezza sul funzionamento del progetto, eliminado quegli elementi il cui comportamento strutturale potrebbe essere ambiguo e poco chiaro. La prevedibilit di un sistema pu essere riassunta nella volont di rendere chiaro il trasferimento dei carichi (il flusso delle forze) nelle parti della struttura e, nella capacit di previsione delle prestazioni del sistema. Ogni elemento che compone la struttura, ogni dettaglio, deve essere determinato in funzione di una previsione esatta del comportamento sotto carico. 3.Gerarchia Lidea di gerarchia in una struttura, indica il fatto che tutti gli elementi che la compongono sono in chiara relazione gli uni agli altri. tale Principio ripreso dalle strutture naturali dotate, secondo Rice, della stessa propriet. Ogni parte di una quercia cresce secondo la stessa logica gerarchica del resto dellalbero. Solo la scala del fenomeno cambia. Rice dice inoltre che leliminazione di ogni materiale o elemento superfluo o inadeguato una tappa importante della ricerca di una corretta gerarchia. Il concetto di gerarchia strutturale riassunto in un pensiero conclusivo del Principio: Alcune parti dellinsieme portano carichi estesi ed elevati; altre, piccoi elementi ben precisi. Entrambe esistono e devono essere leggibili per le loro caratteristiche funzioni e percepite come appartenenti a una stessa logica espressiva.
Qusta logica fu sviluppata nel loro primo lavoro come quipe: le Serre bioclimatiche della Citt delle scienze e dellindustria a Parigi. Il progetto delle Serre di fatto la trasposizione pratica dei principi progettuali. Il lavoro con il vetro ha reso il Processo complesso, per via delle difficolt tecniche presentate dal materiale. Solo grazie alattenta collaborazione con lindustria (in particolare aeronautica) ha permesso lo sviluppo dei sistemi strutturali. Questi sistemi dovevano per necessit rispondere ad una Gerarchia precisa, che rendesse chiaro il rapporto tra le parti, e il percorso dei carichi, mantenendo costante la certezza di stabilit. Ecco dunque che la Prevedibilit del comportamento statico in ogni situazione ha comportato soluzioni innovative, destinate a cambiare la tecnica costruttiva.
In questo caso le lastre sono fissate alla lastra superiore con piastre di fissaggio avvitate. Lintera facciata di tre piani appesa alla soletta di copertura superiore ed rinforzata contro le spinte del vento da controventi di vetro a mezzaa ltezza, che sono appesi ai soffitti allinterno delledificio. Con circa 50 anni di ritardo Norman Foster riescei in questo edificio a realizzare la visione geniale e ampiamente preveggente del grattacielo di vetro di Mies van der Rohe. Le concezioni strutturali dell'architettura _ Samuele Vaccari
Deformazioni dovute a carichi importanti possono causare un cambiamento di angolazione tra la vetrata e i suoi fissaggi.
Si noti come lidea per il bullone fu quella di trovare una soluzione che spostasse gli sforzi di flessione allesterno del supporto. A sinistra il sistema Planar mentre a destra il bullone articolato di RFR.
Nel progetto si era da subito evidenziato come sotto carichi estremi (vento) i controventi in cavi ossono subire una freccia di 40 mm
La soluzione del bullone articolato assicura la prevedibilit del comportamento. In questo caso infatti ( a differenza del sistema Planar) il sistema complanare alla vetrata: questa soluzione garantisce che il vetro non debba sostenere nessuno sforzo di flessione o torsione. Tutti gli sforzi resteranno nel piano o perpendicolari al piano. Gli sforzi imprevedibili o parassiti che possono danneggiare il sistema di fissagio vengono di conseguenza esclusi dallanalisi. Le concezioni strutturali dell'architettura _ Samuele Vaccari
Nel caso delle serre vi sono tre tipi di deformazioni: 1. La struttura pu deformarsi sotto la spinta del vento. I moduli laterali infatti se sottoposti a forte vento possono modificare a forma romboidale la facciata Linsieme della vetrata sospesa costituito da una parete di sei moduli di 2m x 2m, appesa alla struttura con il minor numero possibile di punti di fissaggio. Lidea di far lavorare il vetro alla base della filosofia del progetto: levidenza visiva del ruolo strutturale del vetro aiuta lo spettatore a capire che tutte le soluzioni di progetto sono coerenti e che gli elementi dellopera sono solidali tra loro. Alla base del sistema c la volont di fare dlla parete il sistema di regolazione di tutti gli elementi. Leffetto ricercato quello della parete-tenda e cio parete appesa e dinamica. Per questo motivo gli unici elementi di aggancio verticali, posti al centro di ogni fila di pannelli sono delle molle, simbolo di dinamismo.
Aggancio a molla.
Controventi
Cavi di Controvento Il sistema del controvento parte dal suggerimento offerto dalledificio Willis e Faber di Norman Foster. Levoluzione che si vuole per proporre a quel sistema sostanzialmente in risoluzione alla questione della trasparenza. Il sistema di montanti vetrati e di attacchi mediante piastra e contropiastre di bloccaggio, vagliato agli inizi della progettazione delle Serre, presenta una grande trasparenza se visto di fronte ma, diventa pi spesso e opaco se visto lateralmente. I sistemi di fissaggio nuocevano per sopportare un carico di 2 tonnellate ciascuno. Questo assicura una deformazione possibile molto limitata in casi di carichi statisticamente frequenti Al limite del carico di tolleranza uno dei due cavi va sotto sforzo, mentre laltro diminuir la sua pretensione.
poi allimpressione di vera leggerezza. La ricerca porta quindi a sostituire i montanti di vetro con un sistema di tiranti e cavi ancorati alla struttura retrostante, accentuando la leggerezza e trasparenza della struttura e permettendo una visione nitida sul parco. Il funzionamento dl sistema si basa su due cavi di 19 fili da 12,7 mm luno posti in tensione luno contro laltro secondo un disegno a parabola, a
formare un poligono. La forma ottenuta mediante luso di distanziatori. Il termine del sistema nella struttura tubolare con un attacco a V formato da due braccia. La distanza tra i due cavi di 600 mm, al punto di ancoraggio e al centro della struttura. I cavi si incrociano ogni 1,20 m. I controventi sono posti orizzontalmente rispetto al piano di vetro, mantenendo una distanza di 300 mm da questo. Per assicurare la distanza costante tra il vetro e i cavi, sono posti dei distanziatori ulteriori oltre a quelli tra i cavi. Il giunto a cerniera che unisce la staffa orizzontale al sistema di fissaggio dei punti garantisce lindipedenza di movimento del piano vetrato. La ragione di questa mobilit sta nel fatto che , sotto lazione del vento, il controvento modificher la sua forma e la sua posizione. I cavi sono pretesi Le concezioni strutturali dell'architettura _ Samuele Vaccari
Controventi
Effetti del vento I diversi casi di carichi dovuti al vento sono semplificati nei seguenti schemi. Come funzionano i controventi Nel caso dei controventi delle Serre, il carico che si considera applicato ai cavi corrisponde alle forze del vento, che sono considerate distribuite in modo uniforme. Sottoposto a questo tipo di carico un cavo prende una curvatura parabolica, che corrisponde alla curvatura scelta per in cavi dlle Serre. Questa scelta, oltre che logica, rafforza il la chirazza strutturale Vantaggi della pretensione I vantaggi sono due: 1. Utilizzando la pretensione si possono utilizzare due cavi, uno al lavoro contro laltro, raddoppiando lefficacia del tirante. 2. Lauento di tensione del filo diminuisce la freccia finale.
PRESSIONE
DEPRESSIONE
DEPRESSIONE + PRESSIONE
Oltre al vento a produrre effetti il coefficiente di dilatazione termica differente dei materiali.
del sistema. Il cambiamento di forma dei cavi si visto che elimina il taglio, poich questo fornisce una componente alla tensione assiale del cavo. Il taglio ripreso cio dalla curvatura dei cavi. Quanto al momento si comporta allo stesso modo che in una normale trave: tensione nel cavo, compressione alla struttura periferica. Nel caso delle Serre i due cavi agiscono insieme come due curve catenarie. Sotto un dato carico, la tensione di uno dei due cavi diminuisce e laltra aumenta. Si capisce come la ricerca di tensione continua dei cavi comporta la scelta della pretensione. Per via della configurazione parabolica pertanto se i carichi sono uniformemente distribuiti, non vi sar alcuna modifica di forma. Se i carichi sono asimmetrici, il tirante cambia forma per adattarsi. La pretensione ha il compito di evitare modifiche rilevanti.
Se T2>T1
Controventi
Stabilit del piano verticale Linnovazione del progetto va sottolineata nellesplicazione della stabilit del piano verticale. Non vi assolutamente alcuna strutura sul piano verticale. I controventi sono su iani orizzontali e la loro stabilit garantita dalla parete vetrata. Poich la soluzione prevedeva due cavi pretesi opposti e incrociati, si rischiava la torsione del sistema di controventamento. Per questo motivo, e per garantire la forma a parabola, si sono inseriti i distanziatori, che sono aste rigide su tutta la loro lunghezza, fino allattacco con il vetro. Edunque il piano vetrato che previene leventuale rotazione. Bisogna ricordare che anche la pretensione, tende a stabilizzare lorizzontalit. Il vetro, per quanto gi visto, deve per avere la libert di muoversi. Per questo aggiunta una cerniera supplementare intorno ad unasse verticale posizionato in corrispondenz di ogni distanziatore. La validit del sistema stata interamente calcolata sulla base del peso di un uomo appeso ai cavi di controventamento. I componenti dei controventi Braccio a V di fissaggio Serracavi
La struttura
Il sistema La struttura di una serra formata da un quadrato di tubi di acciaio inossidabile saldati. Il quadrato complessivo di 32 m x 32m suddiviso in pannelli 8m x 8m. La grande struttura in tubi attaccata alledificio della Citt della scienza, mediante due grandi cilindri circolari in cemento rivestiti in acciaio inossidabile. Questi hanno unaltezza di 24 metri e forniscono il supporto orizzontale necessario ogni 8 m. La facciata profonda un modulo ed eccede laltezza dei pilastri di un modulo e quindi 8 m. Questa soluzione fa si che esista una facciata vetrata esposta anche a nord. Tutte le direzioni cardinali sono coperte. Anche il tetto vetrato per tutti i 32 m di lunghezza. Il peso della facciata complessiva sotenuto da 7 mensole che si trovano sullo zoccolo a terra. I tubi alla base sono 1 m in avanti allo zoccolo. La facciata risulta dunque a sbalzo sullacqua sottostante.
La struttura
I controventi strutturali Ad ogni livello (8 m) la struttura legata ai pilastri di cemento con un sistema di tiranti pretesi. Questi controventi seguono lo stesso principio di quelli realizzati per la vetratura. Il cambio di scala e di carichi in gioco, comporta delle modifiche dimensionali e delle scelte adeguate. Limpossibilit di utilizzare cavi ha fatto si che questi siano sostituiti da tondini di ferro pieno, montati a riprodurre la curva parabolica. Verso le facciate est e ovest i tiranti formano una struttura rigida triangolare che ben assolve il compito di resistenza ai carichi laterali.
Sistema Funzionamento del Sistema
Il cambio di scala comporta un dimensionamento diverso anche di distanziatori che diventano qui degli elementi tubolari che assolvono anche il compito di sostenere tutto il peso dei tiranti. Diverso il sistema di controventamento dlla copertura e della facciata esposta a nord. Nel primo caso sono usati dei controventi a croce tesi quel tanto che basta per prevenire il cedimento di questo volume sotto il suo stesso peso. Nel caso della facciata nord il sistema di controventamento affidato ad un diagonale semplice. I controventi comprendono quindi i seguenti elementi: a. Tubi esterni posti a forma di U b. Tiranti pretesi a contrasto dei carichi esterni c. Tiranti pretesi a contrasto dei carichi interni Come detto c e b sono pretesi luno contro laltro. La reazione del sistema avviene accrescendo in un a serie di tiranti la tensione mentre laltro la decresce sino a zero. Il tirante residuo resister allora da solo. La struttura pu subire deformazioni consistenti in due particolare casi limite studiati per le Serre. Caso 1 Forte pressione verso linterno e forte pressione laterale. In questo caso la barra c pu arrivare a perdere la sua tensione. Resta comunque indispensabile per resistere ai carichi laterali. Si ha allora uno spostamento laterale della struttura per poterla rendere nuovamente operativa.
Caso 2 Forte pressione interna che comporta un grande aumento di tensione nei tiranti c. Questo aumento comporta un incremento notevole di compressione degli elementi a. Vinta la resistenza dei tiranti b la struttura si riadatter piegandosi. Se le saldature del tubo frontale fossero fatte male esso potrebbe cedere per effetto del carico di punta. Per evitare questultimo caso si dunque intervenuti sui nodi degli elementi frontali trovando sistemi di saldatura maggiormente controllati.
Caso 1
Caso 1
Caso 2
Caso 2
La struttura
Bibliografia
H. Dutton P . Rice, Il vetro strutturale, Tecniche Nuove Editore, Milano 1991 D. Balkow C. Schittich M. Schuler W. Sobek G. Staib, Atlante del Vetro, UTET, Torino 1999 H. Dutton P . Rice, Structural Glass, Spon Press, New York 2005 www.rfr.fr www.scmf.com.fr www. structuralglass.com www.pilkington.com